(EnTrío Paréntèsis)
Muse arabe di Sicilia
JOUAD JADLI – voce, darbuka, bendir
ERMANNO PANTA – flauto, sax soprano, tamburello e voce
SIMONE MOR – chitarra spagnola, chitarra battente, armonica, flauti e voce
Il trio ricerca nelle sonorità mediterranee, intese nella loro fluida eterogeneità,
un orizzonte estetico al quale aspirare. Dall´unione di un artista marocchino e
due italiani si crea un linguaggio originale che si nutre delle differenze, pur
riconoscendosi coerente a un percorso comune. È in particolare la coscienza di
un'appartenenza a uno spazio, il Mediterraneo, che pone la musica del trio tra
parentesi, quelle formate idealmente dallo Stretto di Gibilterra e dal Medio
Oriente.
La formazione concentra la sua ricerca interpretativa e compositiva nella musica
classica e moderna araba e turca, del flamenco e della musica tradizionale del
Sud Italia. In modo particolarmente simbolico ed evocativo, EnTrío riscopre i
poeti arabi siciliani e ne dà ampio spazio nelle sue composizioni originali.
Nelle performance dal vivo, si dà grande rilevanza all'improvvisazione intesa non
solo in termini jazzistici, ma anche secondo un'attitudine tradizionale, come
l'interpretazione personale dei maqam della musica classica araba e la ricerca
del trance caratteristica delle culture musicali ancestrali dell'area mediterranea.
Link video promozionale
https://www.youtube.com/watch?v=MbSNAPEJQg4
JOUAD JADLI
Jouad Jadli é cantante e percussionista di musica del
mondo. La sua forma di vivere e sentire la musica sono
fortemente radicate nella cultura musicale marocchina,
ma il suo percorso professionale e il profondo interesse
per le sonoritá provenienti da tutto il mondo hanno
contribuito a forgiare un musicista poliedrico, aperto al
melting pot musicale.
Tra le altre cose, é voce principale e percussionista
dell'acclamato gruppo di world music Gabacho Maroconnection, con cui ha
registrato l'album Bissara ed effettuato svariate tournée in Spagna, Francia e
Italia.
Vive l'esperienza musicale come espressione dell'improvvisazione, concentrandosi sulle percussioni marocchine (bendir, tarija) e orientali (daf, darbuka, rik).
Canta stili di musica classica, tradizionale e pop del Nord Africa e dell'Oriente.
Dopo una lunga esperienza di collaborazioni e progetti che lo portano a viaggiare
per tutto il Mediterraneo, e in particolare in Francia, risiede attualmente a
Siviglia, e forma parte di gruppi musicali come AMINEH, ALMANSUR, SALAMAT,
CHÉMON e IS'HAQ ALMAWSILY, coi quali approfondisce la musica orientale e il
flamenco fusion. Inoltre, affianca all'impegno della musica dal vivo un'intensa
attivitá didattica come professore di percussione.
ERMANNO PANTA
Musicista polistrumentista, sviluppa il suo linguaggio musicale in un percorso di ricerca del suono e del silenzio.
É flautista, sassofonista e percussionista.
Studia e si forma tanto in un quadro istituzionale come
tradizionale in Europa, Brasile, India, Burkina Faso.
Studia jazz presso il Laboratorio Jazz della Universidad de Sevilla (2011-2014);
frequenta vari workshop con Jorge Pardo maestro di flauto flamenco, e il
ballerino flamenco Torombo; apprende tamburello e musica tradizionale
siciliana con Fabio Tricomi; si avvicina alla musica indiana con Sri Nivasan;
approfondisce la conoscenza della musica mandinga con Boubacar Djiga.
Nella sua vita musicale ha avuto l'enorme piacere di condividere il palco con
Vincent Thomas, Antonio Lizana, Humberto Lincoln, José Gómez, Felipe Coelho,
Skatalites e molti altri artisti.
Partecipa in diversi progetti, alcuni dei quali sono culminati nella registrazione in
studio di album come:
Kalibé, “La Danse d´Harmattan” (2011);
Gabacho Maroconnection, “Bissara”(2014);
Matteo Crugnola and Friends, “Indaba” (2013);
Simone lo Porto, “La valle dell´Utopia” (2008);
Trio Ponteio, “Bicicleta” (2009);
Felipe Coelho, “Catavento” (2009).
Ha suonato in festival e sale concerto in Brasile, Europa, India e Africa.
SIMONE MOR
Simone Mor è chitarrista e polistrumentista, nato a
Brescia nel 1988.
Dopo essersi diplomato in chitarra classica presso il
Conservatorio di Musica “Luca Marenzio” di Brescia ha
iniziato a viaggiare.
La sua ricerca è rivolta alla musica di qualsiasi luogo,
epoca e contesto – colta, popolare, religiosa, rituale,
scritta, improvvisata – con l’intento di sviluppare un approccio alla chitarra
(e alla vita) che sia il più possibile globale e completo nei suoi aspetti estetici e
tecnici.
Ha iniziato il suo percorso musicale in famiglia con la musica tradizionale italiana
e il blues, proseguendo poi con il rock e la musica classica.
In ambito classico si è formato accademicamente frequentando il conservatorio e
privatamente ha studiato con Piera Dadomo, partecipato alle masterclass di
Tilman Hoppstock, e studiato composizione con il compositore Antonio
Giacometti.
Dopo la formazione classica si è concentrato sulla musica etnica.
Vivendo e viaggiando in Spagna, Italia, Indonesia, Arabia Saudita e Marocco ha
studiato flamenco con Oscar Herrero e Rafael Riqueni, gamelan balinese con I
Made Arnawa, musica tradizionale saudita ed araba, musica afgana con Daud
Khan Sadozai, musica Andalusì marocchina con Amin Chaachoo, ritmica e
improvvisazione con Efrain Toro, canto armonico con Tran Quang Hai, musica
afrocubana e balcanica.
Suona in diversi progetti di musica flamenco, gamelan, balcanica, mediorientale,
classica, jazz e tradizionale italiana con cui si è esibito ed ha inciso dischi in Italia,
Spagna, Francia, Germania, Canada, Indonesia, Arabia Saudita e Marocco.
Gli strumenti che suona sono chitarra (flamenco, classica, acustica ed elettrica),
chitarra battente (strumento a corde tradizionale italiano), rubab afgano
(strumento a corde persiano), armonica a bocca (cromatica e diatonica) e
Xaphoon (strumento a fiato ad ancia semplice).
Un altro suo grande interesse sono le lingue che studia e impara viaggiando.
Parla italiano, spagnolo, inglese, francese, arabo e indonesiano.