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Donnie Darko e La filosofia dei viaggi nel tempo
di Marco Apolloni
(Sito personale: http://noiperborei.blogspot.com/
Contatto personale: [email protected] )
L’Universo Tangente
L’Universo Primario è in serio pericolo. Una serie di calamità (guerre, epidemie e disastri) lo stanno
minacciando. Nessuno può trarre scampo dalla morte.
La Quarta Dimensione è ancorata saldamente; sebbene, però, non sia “impenetrabile”.
Quando si corrode il suo “tessuto connettivo” gli incidenti diventano particolarmente rari.
In caso sopravvenisse un Universo Tangente esso sarebbe decisamente instabile e durerebbe
soltanto poche settimane. Nell’eventualità in cui ciò si verificasse il collasso dell’Universo Primario
sarebbe inevitabile ed un Buco Nero inghiottirebbe tutto l’esistente.
Acqua e Metallo
Acqua e Metallo sono elementi basilari dei Viaggi nel Tempo. L’Acqua funge da barriera per la
costruzione dei Portali Temporali e viene, inoltre, utilizzata come passaggio dagli Universi al
Vortice Tangente. Il Metallo, invece, è l’elemento transitorio per la costruzione dei Vascelli
Artefatti.
L’Artefatto e il Vivente
In caso sopraggiungesse l’Universo Tangente coloro i quali vivessero nelle prossimità del Vortice si
ritroverebbero nell’epicentro dell’insidioso mondo nuovo. Gli Artefatti sono il primo segnale
allarmante che un Universo Tangente si è materializzato. Se l’Artefatto sopravvenisse, il Vivente lo
recupererebbe con estrema curiosità dettatagli dall’interesse. Alcuni esempi di Artefatti possono
essere una punta di freccia di un’antica civiltà Maia oppure una spada di metallo del Medioevo. Gli
Artefatti sono spesso riconducibili ad una Iconografia religiosa. La loro apparizione sulla Terra
sembrerebbe contravvenire qualunque spiegazione logica. Volendo si potrebbe addurre ad unica
spiegazione logicamente accettabile l’Intervento Divino.
Il Ricevitore Vivente
Costui viene appositamente scelto per ricondurre l’Artefatto nella posizione giusta per il suo
Viaggio di Ritorno all’Universo Primario. Nessuno è in grado di sapere in base a quale criterio il
1
Ricevitore verrà scelto. Questi sarà in pieno possesso dei poteri della Quarta Dimensione, che
inducono maggior vigore, tele-cinesi, auto-controllo mentale e capacità d’evocazione del fuoco e
dell’acqua. Inoltre il Ricevitore Vivente è continuamente tormentato da visioni, allucinazioni
uditive e sogni spaventosi durante il suo periodo di permanenza all’interno dell’Universo Tangente.
I Manipolati, ovvero coloro i quali si troveranno a stretto contatto con lui, ne proveranno paura e
disgusto, e cercheranno in tutti i modi d’annientarlo.
I Manipolati Viventi
Costoro sono le persone vicine e amiche del Ricevitore Vivente. Essi sono inclini a comportamenti
del tutto irragionevoli divenendo a volte estremamente bizzarri e anche violenti. Il loro infelice
compito è quello d’assistere impassibili il Ricevitore Vivente riportare l’Artefatto all’Universo
Primario. Infine i Manipolati Viventi faranno tutto ciò che è in loro potere per non venire inghiottiti
dall’Oblio vorticante.
Il Manipolato Morto
I Manipolati Morti sono, altresì, più potenti del Ricevitore Vivente. Infatti se una persona muore
nell’Universo Tangente è ciononostante in grado di poter contattare il Ricevitore Vivente mediante
il Costrutto della Quarta Dimensione (vale a dire un oggetto misterioso contenuto nella cassa
toracica del Ricevitore Vivente che lo guida nelle mani del Manipolato Morto). Esso si compone
sostanzialmente di Acqua. I Manipolati Morti prepareranno delle Trappole di Sicurezza per far sì
che il Ricevitore Vivente riporti indietro l’Artefatto senz’ulteriori inconvenienti. Se tali Trappole di
Sicurezza riusciranno nel loro intento, il Ricevitore Vivente usando i Poteri della Quarta
Dimensione spedirà, perciò, l’Artefatto nell’Universo Primario prima che il Buco Nero collassi su
se stesso inghiottendo tutto e tutti.
Sogni
Nel momento del totale risveglio dal loro Viaggio nell’Universo Tangente i Manipolati sono spesso
confusi e assillati dall’esperienza, per così dire, “virtuale” da loro vissuta. Tuttavia molti di loro non
ricorderanno nulla. Quelli che ricorderanno verranno sopraffatti da un viscerale rimorso per le
azioni compiute durante il Viaggio e seppellite nei loro Sogni, ossia tutto quel che rimane del
mondo sommerso e la sola evidenza fisica seppellita dell’Artefatto stesso. Un antico mito racconta
di un Guerriero Maia trafitto da una punta di freccia caduta da una scogliera dove non vi erano
appostati degli Eserciti e pertanto nessun nemico rintracciabile che avesse potuto commettere
l’uccisione. Stesso dicasi per un Cavaliere Medievale, inspiegabilmente infilzato da una spada che
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non era stata ancora costruita. Fermo restando la loro apparente incomprensibilità: queste cose
devono pur essere avvenute per una misteriosa ragione …
Breve croni-storia del Film
Il breve riassunto sopra proposto contiene l’essenza della Filosofia dei Viaggi nel Tempo, ovvero
misterioso libro che nella pellicola vede come autrice quella che il protagonista Donnie insieme ad
alcuni suoi amici ribattezza curiosamente come “Nonna Morte”. Perché questo bizzarro
soprannome? Semplice poiché la suddetta si diverte paradossalmente a giocare con la propria sorte
attraversando il vialetto di casa per controllare la sua casella postale desolatamente vuota, almeno
fino a quando non riceverà la lettera conclusiva di spiegazione dello stesso Donnie che darà senso
all’intera vicenda. Come già accennato, il protagonista del Film è Donnie, un adolescente
“problematico” sofferente d’allucinazioni, il quale sarebbe il Ricevitore Vivente citato nel libro
dell’ex suora Roberta Sparrow, vale a dire “Nonna Morte”. Una notte il sonnambulo Donnie viene
turbato dall’apparizione di uno strano essere mascherato da coniglio, che lo invita a seguirlo fuori
dalla propria stanza in un deserto campo da golf. Qui questi, forse frutto dei suoi ricorrenti stati
allucinatori, gli fa una scioccante rivelazione: l’Universo conosciuto è destinato a finire e mancano
solo poche settimane al suo tragico epilogo! L’apparente coniglio altri non è che il boyfriend di sua
sorella, Elizabeth Darko, il quale rappresenta il Manipolato Morto proveniente da un’altra
dimensione, precisamente dal futuro dell’Universo Tangente che aiuterà poi il “predestinato”
Donnie a cambiare il destino conservando pressoché intatto l’Universo conosciuto. Frank, questo è
il vero nome di chi sta dietro la maschera del coniglio, sospenderà temporaneamente la morte di
Donnie; il quale, altresì, sarebbe dovuto morire nella sua stanza durante la notte a causa
dell’Artefatto, vale a dire del motore a propulsione di un aereo precipitato misteriosamente non si sa
né da “dove” né tanto meno “come”. Le rivelazioni allucinatorie di Donnie lo portano a veder
chiaro sull’intera vicenda e l’obbligano - nel finale - ad un sacrificio inevitabile, in quanto sin
dall’inizio lui era destinato a morire nella sua cameretta per colpa del motore a propulsione caduto
da un fantomatico aereo. Fare altrimenti comporterebbe la morte nell’Universo Tangente di sua
madre e della sua sorellina più piccola a causa di un incidente aereo. Pur sapendo della sua
imminente Fine Donnie ci ride sopra, poiché ha trovato una risposta al suo esistenziale dilemma a
proposito del “morire soli”. Il suo “gesto estremo” eviterà qualunque paradosso e con esso la fine
dell’Universo conosciuto. Estremamente significativa è la sequenza finale del Film dove scorre la
carrellata di tutti i vari personaggi entrati in contatto con Donnie, vale a dire i Manipolati Viventi e
non. Essi al loro risveglio, dall’onirico Viaggio compiuto sub-coscientemente nell’Universo
Tangente, hanno soltanto dei vaghi ricordi e più esattamente solo nei loro Sogni si ricorderanno, a
3
dire il vero, di alcuni frammenti di quel che vi è accaduto dentro. Emblematica è la scena finale
dove Rosa Darko (madre di Donnie) e Gretchen (ragazza di Donnie nell’Universo Tangente, che tra
l’altro nel corso dello svolgimento della vicenda diviene anch’essa un Morto Manipolato), pur non
essendosi conosciute realmente (bensì solo virtualmente) hanno come un fugace deja-vu abbozzato
sotto forma di un timido saluto di circostanza.
Perché l’Universo sta per finire e cosa può fare Donnie per impedire che ciò avvenga?
La teoria qui proposta è abbastanza interessante. A causa di un “paradosso temporale”; il motore a
propulsione o Artefatto proviene dal futuro (28 giorni dopo) e fa così la sua irruzione nell’Universo
Primario. Ciò scaturirà l’immediata formazione di un Universo Tangente che collasserà proprio
quando si allineerà con l’Universo Primario.
L’Universo Tangente ha origine con l’inusuale intromissione del motore a propulsione. Il compito
di Donnie, con l’aiuto di Frank - ovvero l’uomo mascherato da coniglio -, sarà quello di dare una
motivazione valida per la presenza dell’Artefatto nell’istante della sua caduta. Si presuppone che
questi vi riesca attraverso la tele-cinesi e il suo potere di generare l’acqua (Quarta Dimensione)
grazie alle sue doti di Ricevente Vivente.
A questo punto la domanda sorge spontanea: “È in grado Donnie di viaggiare nel tempo?” La
risposta è: “No!” La sua sola funzione è quella di modificarlo rispedendo al mittente il motore a
propulsione, l’unico oggetto ad aver effettivamente viaggiato nel tempo. 1
Oltre il “paradosso del nonno”, la prospettiva di David Deutsch, studioso di computazione
quantistica
Nella sezione dedicata ai Viaggi nel tempo del suo libro La trama della realtà 2 l’autore ad un certo
punto introduce come obiezione logica più problematica alla realizzazione, almeno su di un piano
virtuale, dei Viaggi nel tempo quella, appunto, del ricorrente “paradosso del nonno”. Il Viaggio nel
tempo viene utilizzato per tornare indietro ed uccidere il proprio nonno; ammesso che lo si
uccidesse, ecco qua che si manifesterebbe il succitato paradosso, e cioè: come avrebbe potuto fare
costui ad avere figli e quindi nipoti? Innanzitutto, va subito precisato, che per l’autore del libro la
concezione classica del tempo non costituisce una difficoltà invalicabile. Come recitava d’altronde
un altro studioso di quantistica: “Il passato è una mera teoria!” Ossia per questi, arrivato addirittura
alle estreme conseguenze, neanche il passato è definitivo. Dicasi Onnipotenza della Meccanica
Quantistica! Comunque sia, lo stesso Deutsch crede che il tempo non scorra. Ossia:
1
2
Una discreta parte del materiale qui utilizzato è ispirato all’accurato sito web: http://www.whereisdonnie.net
La trama della realtà, di David Deutsch, Biblioteca Einaudi, Torino, 1997.
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Gli altri momenti del tempo sono soltanto casi speciali di altri universi 3
Niente di più lontano dalle teorie del “flusso del tempo”, uno stravagante moto del tempo verso il
futuro o ancor più stravagante moto della coscienza da un istante all’altro, che hanno visto nel
filosofo francese spiritualista Henri Bergson il suo massimo esponente. Ritornando a Deutsch, il suo
interrogativo a questo punto, dato l’abbattimento dell’ostacolo apparentemente più ostico, è questo:
se i Viaggi nel tempo fossero logicamente impossibili, non si potrebbe neanche riuscire a
rappresentarli nella realtà virtuale. Citiamo dal testo:
Il principio di Turing afferma che si può costruire un generatore universale di realtà virtuale e che lo si può
programmare per fargli simulare qualsiasi ambiente fisicamente possibile; in particolare, quindi, qualsiasi
ambiente che sia fisicamente esistito 4.
Di fatto il passato è un ambiente fisico che volendo potrebbe benissimo essere ricreato. Dunque
secondo il principio di Turing e del suo generatore di realtà virtuale viaggiare nel tempo sarebbe
logicamente possibile. Dopodichè da qui a predirne l’attuabilità troppo ce ne vorrebbe, però, se non
altro questo è un imprescindibile punto di partenza. Il generatore, infatti, può predire tutte le varie
situazioni che si potrebbero verificare in un dato ambiente passato. Precisando che l’istantanee sono
un universo in un determinato frangente, sentiamo come prosegue il sottile ragionamento di
Deutsch:
Sappiamo che le istantanee che si schierano approssimativamente in un’unica sequenza temporale nella
nostra esperienza quotidiana di fatto sono universi paralleli. Di solito non facciamo esperienza di più universi
nello stesso tempo, ma abbiamo ragione per credere ch’esistano anch’essi 5.
Tale convinzione affermerebbe l’esistenza implicita d’Infiniti Universi Paralleli tanti quante sono le
istantanee. Ciò andrebbe certamente ricondotto ad una certa concezione leibniziana. Le istanze
potrebbero essere tante e a seconda di quale “porta girevole” - il riferimento al Film Sliding Doors è
evidente - s’imbocchi potrebbe esserci uno svolgimento totalmente differente della propria
esistenza. Chiaramente si potrebbero presentare oltre a quello del nonno innumerevoli altri
paradossi, fra i quali il “paradosso della conoscenza”. Preso sul serio dal filosofo Micheal Dummett.
Ad esempio: si è dei grandi appassionati di Dante Alighieri e si riesce a raggiungere nel passato il
3
Vedi nota due, cit. pp. 259.
Vedi nota tre, cit. pp. 263.
5
Vedi nota quattro, cit. pp. 275.
4
5
“sommo poeta”, per una coincidenza fortuita l’immortale autore della Divina Commedia muore e
perciò ci s’impossessa della sua identità e si ricopia daccapo a proprio nome l’intera opera
divenendo, pertanto, gli autori fittizi della stessa. La preoccupazione del filosofo succitato è che
fenomeni analoghi dilaghino ovunque, cosicché dei “pseudo” autori ricopino delle opere già state
scritte, che tuttavia risulterebbero non più create, bensì solamente ricopiate. Per Deutsch, però, tale
eventualità - pur logicamente ammissibile - è pressoché inconsistente, in quanto lui sostiene che la
conoscenza non nasce perfettamente compiuta in sé e che sia, altresì, la risultante di “processi
creativi” continuamente riveduti ed aggiornati. Secondo lui è così, infatti, che Shakespeare è
riuscito a portare a termine le sue leggendarie opere ed Einstein a determinare le sue straordinarie
equazioni di campo. Per finire, chiudiamo con la sintesi stessa di Deutsch, che meglio racchiude il
nocciolo duro della questione:
I viaggi nel tempo, che si possono o meno realizzare in futuro, non sono intrinsecamente paradossali.
Viaggiando nel passato si conserva il libero arbitrio e l’intenzionalità, ma in genere si finisce in un altro
universo. Lo studio dei viaggi nel tempo è un momento in cui sono coinvolti i quattro fili della trama della
realtà: la meccanica quantistica, per i concetti di tempo e di universi paralleli; la teoria della computazione,
per l’importanza della realtà virtuale e perché i viaggi nel tempo si possono considerare come nuove
modalità di computazione; l’epistemologia e la teoria dell’evoluzione, con i loro vincoli sulla trasformazione
della conoscenza 6.
6
Vedi nota cinque, cit. pp. 289.
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