L'albero della Nutella Pochi non conoscono le nocciole e quasi tutti conoscono la deliziosa crema prodotta con le nocciole: la mitica Nutella! Forse, non tutti, saprebbero però riconoscere, fra i tronchi delle querce o degli alti frassini, confusi trai cespugli di corniolo e di fusaggine, gli alberelli di nocciolo. Pianta largamente diffusa e tipica del sottobosco italiano, rivela la sua presenza specialmente a fine inverno quando, sui rami ancor privi di foglie, compaiono i lunghi amenti penduli che le donano un caratteristico aspetto. Aspetto che non sfuggì al poeta Gozzano, il quale, ne ‘La messaggiera marzolina’, scrisse: … pallido è il verde primo, il pioppo è brullo, la quercia ancor non abbandona il fulvo stridulo manto che sfidò l'inverno; allieta lo squallore la pannocchia pendula verdechiara del nocciòlo… Il nocciolo è un’essenza monoica, cioè che porta fiori distinti nei sessi, ma sulla medesima pianta: la nominata e vistosa pannocchia non è altro che l’infiorescenza maschile, mentre quella femminile, più discreta e simile ad una piccola gemma, con un ciuffetto rosso, se ne sta seminascosta fra i rami. Il nome latino di quest’alberello, che raggiunge un’altezza massima di 5 - 6 metri, è composto dall’epiteto generico Corylus, da Cόrys: un termine greco che significa casco e che ricorda il cappuccio verde (brattea) dei frutti e dall’epiteto specifico avellana, da Avella, una città della Campania in cui si coltivavano nocciole destinate all’alimentazione fin dai tempi degli antichi Romani. Ancor oggi le coltivazioni principali di questa pianta sono motivate dall’impiego del frutto da parte dell’industria alimentare. Oltre alla già citata Nutella, ricordiamo nocciolati, torroni e la famosa pasta, costituita da farina di nocciole e cacao, base degli squisiti gianduiotti: la pasta gianduia. Questo nome lo prese in prestito dalla famosa maschera del teatro popolare piemontese Giovanni della brocca (Gioan d’la douja) e fu creata all’inizio del XIX secolo quando Napoleone, con il blocco all’importazione delle spezie, generò una situazione di difficile approvvigionamento di cacao. Bisogna poi sottolineare che, cibarsi di nocciole, non è privilegio riservato alla razza umana; di questo frutto si nutrono topi, scoiattoli, ghiandaie, fagiani ed altri animali che ricordano, anche nel nome, questa abitudine alimentare: il Moscardino o Nocciolino (Muscardinus avellanarius) e la Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes). Come tutti gli alberi più comuni e diffusi sul territorio, anche il nocciolo è stato nei secoli oggetto di superstizioni e leggende. Una di queste narra che, dietro un cespuglio di nocciolo, si nascose la Vergine Maria, per sfuggire ad una feroce vipera che l’attaccò mentre era intenta a raccogliere fragole di bosco da portare a Gesù. Senza stare a chiedersi quali fragole si potessero trovare negli eventuali boschi intorno a Nazaret, da allora il nocciolo è divenuto (come il frassino) una delle difese più sicure contro i serpenti. Non solo! Per estensione, risulta essere un ottima difesa anche contro ragni, scorpioni e tutto quanto vi sia di pericoloso e strisciante. Pare sia questo il motivo che indusse i pastori abruzzesi a scegliersi, come bastone, proprio un ramo di questa pianta. Almeno stando a quanto ci racconta d’Annunzio in una delle sue più famose poesie: Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare… …Rinnovato hanno verga d’avellano… Qualche potere esoterico, comunque, i rami del nocciolo devono averlo per forza, visto che sono stati scelti dalle streghe per le loro bacchette magiche (se ricordate, Nocciola è anche il nome della dispettosa strega di Disneyana memoria) e che, insieme a sorbi ed ontani, forniscono le infallibili forcelle dei rabdomanti. Altra presunta proprietà, attribuita questa volta ai suoi frutti, è il potere di liberare da emicranie, catarro, tosse cronica, dolore ai reni ed impotenza. C’è persino chi consiglia le nocciole come infallibile rimedio per far ricrescere i capelli ai calvi, anche se devono essere mescolate con il non facilmente reperibile grasso d’orso. Le virtù certificate dalla scienza erboristica, sono però soltanto le prosaiche proprietà astringenti e antinfiammatorie delle foglie, nonché l’azione emolliente dell’olio, estratto dalle nocciole ed utilizzato dall’industria cosmetica. Se a questo punto vi siete innamorati del nocciolo e volete inserirlo nel vostro giardino, magari per allontanare serpi e scorpioni, tenete presente che, come tutte le piante del sottobosco, predilige un esposizione non troppo assolata ed un terreno fresco e profondo. Se volete cibarvi con i frutti della vostra coltivazione, orientatevi verso varietà come ‘Gentile di Viterbo’ o ‘Tonda Gentile delle Langhe’ (ricordando di mettere a dimora più esemplari per favorire l’impollinazione incrociata), mentre se vi interessa prevalentemente l’aspetto estetico, potrete spaziare tra le varietà ‘Contorta’, ‘Pendula’ ed ‘Aurea’ o dirigere le vostre attenzioni sul cugino Corylus maxima, nella gradevole varietà ‘Purpurea’. Se poi voleste cimentarvi nella riproduzione di questa pianta, vi ricordo che la tecnica più efficace (se non siete particolarmente interessati alle caratteristiche della varietà da riprodurre) è sicuramente la semina. I semi, da prelevare in autunno, germinano facilmente (ad una temperatura superiore a 20°) ma, per romperne la dormienza, necessitano una stratificazione a 0° - 4° C. per alcuni mesi o, ancor meglio di un trattamento di stratificazione freddo-caldo-freddo. Se invece volete mantenere con certezza le caratteristiche della varietà in questione, dovrete orientarvi verso un sistema di riproduzione agamica e, visto che le talee di nocciolo radicano difficilmente (se non si dispone di attrezzature idonee), potrete eseguire una propaggine semplice (interramento dei polloni che si sviluppano alla base della pianta), o una margotta aerea (se non sapete come si fa scrivetemi…). Dopo che la vostra pianta sarà radicata e cresciuta rigogliosamente, potrete sdraiarvi alla sua ombra e gustarvi una bella fetta di pane e Nutella!