conservatorio della svizzera italiana scuola universitaria di musica | musikhochschule | haute école de musique novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, ano VII il giornale del conservatorio Editoriale Ancora un riconoscimento per il Conservatorio della Svizzera italiana Il Conservatorio della Svizzera italiana (CSI), affiliato alla SUPSI, ha ottenuto un significativo riconoscimento presso la Confederazione. Il Dipartimento federale dell‘economia ha riconosciuto anche il corso di laurea del CSI in Educazione Musicale Elementare, accanto ai già riconosciuti corsi di Pedagogia musicale, Interpretazione/performance e Direzione. Questo corso forma insegnanti d‘educazione musicale per bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni. La commissione degli esperti ha sottolineato che obbiettivi, contenuti e curriculum sono “eccellenti” (“ausgezeichnet”) e ha riconosciuto sia il corso di diploma secondo il vecchio ordinamento, sia il nuovo corso di laurea (Bachelor of Arts in Music and Movement). Il riconoscimento è a tempo indeterminato e retroattivo ai corsi iniziati nel 2001. I titoli rilasciati in precedenza sono riconosciuti cantonalmente con la Convenzione tra Cantone Ticino e Conservatorio del 1998. Dal settembre 2008 gli attuali corsi di laurea del CSI successivi al Bachelor saranno trasformati in Master. La SUPSI offrirà quindi tramite il CSI, conformemente alle denominazioni internazionali, con riserva ancora di una verifica da parte dell’autorità federale entro la fine del corrente anno, due distinti corsi di laurea triennale (Bachelor of Arts in Music e Bachelor of Arts in Music and Movement) e quattro corsi biennali successivi di laurea specialistica (Master of Arts in Music Pedagogy, Master of Arts in Music Performance, Master of Arts in Specialized Music Performance, Master of Arts in Composition and Theory), oltre ad una serie di corsi di Postformazione e Formazione Continua. Questo ulteriore riconoscimento conferma il consolidarsi del Conservatorio della Svizzera italiana quale istituzione universitaria riconosciuta a livello nazionale e internazionale. di più: pag. 8: SCC: Intervista a Jürg Dähler pag. 9: Intervista a Giorgio Bernasconi pag. 10/11 Gianni Bergamo Classic Music Award Composizione al Conservatorio: nuove collaborazioni Se nell’ambito della performance la musica del XX secolo e quella contemporanea ha da tempo un posto fisso ed un ruolo importante nell’offerta formativa del Conservatorio della Svizzera italiana, composizione è solo da qualche anno entrata a far parte dei corsi di studio della scuola. Dall’anno accademico 2005-06 accanto al Bachelor of Arts in Music con Major in Performance vi è la possibilità di seguire anche un Bachelor con Major in Composition & Theory. L’offerta si amplierà e completerà dal 2008 con il Master in Composizione. Non sono solo le dimensioni modeste del nostro istituto che ci hanno portato a considerare la collaborazione con altre realtà come una necessità. La vicinanza con l’Italia con la sua grande tradizione e la posizione geografica che naturalmente ci affida il ruolo di cerniera culturale tra nord e sud ci ha spinto a cercare una collaborazione con le realtà presenti in Lombardia. In particolar modo i moduli relativi alla musica elettronica saranno pertanto realizzati in cooperazione con l’IRMus (Istituto di ricerche musicali) dell’ Accademia Internazionale della Musica, Fondazione scuole Civiche di Milano (AIM) che può vantare oltre ad una consolidata tradizione, un personale docente aggiornato e qualificato. Particolarità del concetto didattico del futuro Master (attualmente Diploma) è la suddivisione della figura, tradizionalmente unica, del docente della materia principale in più persone con due ruoli chiaramente definiti: (1) il tutor, con funzione di sostegno allo sviluppo del processo formativo durante tutto il corso di studio; (2) docenti ospiti (due per semestre) per garantire e stimolare in modo continuo e programmato la diversità e la pluralità estetica. Tradizionalmente la composizione è considerata un’attività primariamente creativa e non una di tipo intellettuale associata alla ricerca. Quando l’informazione è trasmessa attraverso la parola scritta o parlata, l’accettazione di tale informazione quale forma di conoscenza, è più facilmente garantita, diversamente per quanto riguarda altre forme di comunicazione (suoni, arte visiva, ecc…). La musica trasmette informazioni di tipo estetico (sotto forma di ritmo, timbro, movimento, ecc…) e si caratterizza per una forma di conoscenza legata alla percezione (corpo individuale) e alla ricezione della stessa (corpo sociale). Il lavoro di ricerca compositivo apre la porta a nuove forme di conoscenza di tipo non completamente e/o unicamente verbalizzato e verbalizzabile. E’ nostra ambizione, soprattutto nell’ambito del Master, di stimolare e sostenere anche questo tipo di ricerca compositiva. Nadir Vassena, membro di direzione novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII PILLOLE dal Dipartimento Scuola di Musica Situazione sussidi comunali L’anno scorso abbiamo intrapreso una campagna di sensibilizzazione per incentivare i sussidi comunali ed evitare così di dover ricorrere ad un aumento indiscriminato delle tariffe per le famiglie dei nostri utenti. L’obiettivo di partenza era di raggiungere una quota del 50% della popolazione scolastica sussidiata: ad oggi (alcune risposte mancano ancora) possiamo dirvi che 624 allievi sono finanziati dai comuni, di questi 268 entrano nella categoria che dà diritto ad una riduzione di quota. Possiamo dire che il passaggio al tariffario differenziato ha cominciato a dare i suoi primi frutti, speriamo di riuscire nei prossimi mesi a comunicarvi l’adesione di ulteriori comuni con lo scopo finale di avere una decisa maggioranza di comuni finanziatori. Campus musicali estivi Campus Estivo Grandi cambiamenti a livello di personale all’interno della SMUS Hanno lasciato l’attività di insegnamento R. Azzarone (canto), E. Skorsky (pianoforte), G. Merati (clarinetto) e R. Solcà (pianoforte), mentre cominceranno ad insegnare presso il nostro istituto H. Kotkova (violino), L. Moraru (violino), M. Gandolfo (clarinetto), I. Vukcevic (viola), D. Herrera (viola), A. Faillaci (tromba). Un sentito grazie a chi ha lavorato con noi per anni e un benvenuto a chi inizia la sua attività presso di noi. Anche nell’ambito dei segretariati abbiamo avuto alcuni cambiamenti: dopo 11 anni di attività Francesca Bajardi ha deciso di rilevare una nuova sfida professionale. Un grande grazie per quanto fatto in tutti questi anni e un benvenuto a Sabina Mazzi che occuperà d’ora in avanti il posto di segretaria della sezione locarnese. Nel Mendrisiotto Gaetano Frongillo ha rilevato nuove sfide professionali ed è stato sostituito da Donatella Iocchi Botta. Da ultimo, ma sicuramente non di minore importanza, il cambio alla guida della sezione locarnese: dopo 11 anni come responsabile della sezione Marco Di Davide ha deciso di lasciare questo ruolo per dedicarsi esclusivamente all’insegnamento del pianoforte. Lo ringraziamo per il grande lavoro svolto in questi anni e accogliamo con piacere il suo successore nella persona di Stefano Bragetti Anche quest’anno si sono svolti i tradizionali campi musicali estivi. Oltre 150 ragazzi hanno partecipato ai corsi di pianoforte, archi, musica d’insieme e Cantar leggendo. Novità legata a quest’anno è stata la prima edizione di un campus a Blonay presso la Fondazione Hindemith per pianisti avanzati con la collaborazione della fondazione Ars Dei. Ringraziamo di cuore tutti gli insegnanti che hanno messo a disposizione parte del loro tempo libero per queste attività sempre molto apprezzate da ragazzi e famiglie. 1° agosto Per la cerimonia del 1° agosto, in diretta sulle reti nazionali, abbiamo avuto l’onore di partecipare con un progetto iniziato lo scorso anno. Si tratta della collaborazione tra l’Orchestra 2 e il gruppo giovanile VAD VUC: iniziata lo scorso anno scolastico in occasione della Passeggiata musicale a Mendrisio, ha dato vita ad un cd e a questa bella produzione. Grazie a chi ha preparato i ragazzi ed ai ragazzi stessi, che per riuscire a seguire questi progetti speciali compiono spesso acrobazie di non poco conto. Iniziativa Musica e gioventù Nei prossimi mesi diventeremo operativi per promuovere l’iniziativa popolare per l’inserimento del diritto ad una educazione musicale nella costituzione federale. Stiamo per ora costituendo un gruppo di lavoro per programmare la raccolta delle firme con un calendario di manifestazioni. Nelle prossime settimane riceverete da segretariati regionali e docenti le informazioni e il materiale necessario per sostenere l’iniziativa. novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII Scambio con la scuola di musica di Binningen/ Bottmingen Sono ormai già passati due anni da quando abbiamo ospitato i ragazzi della Scuola di musica di Binningen/Bottmingen (Canton Basilea) per un’indimenticabile settimana all’insegna della musica e del conoscere altri modi di vedere la musica. È toccato noi dal 31 ottobre al 4 novembre 2007 rendere visita ai nostri ospiti di allora! Per 5 giorni i nostri allievi hanno avuto modo di conoscere la realtà basilese frequentando le lezioni, studiando insieme ai loro colleghi e visitando la regione. Conferenza/Concerto Nell’ambito della manifestazione “Trasguardi: sguardi incrociati sul mondo” abbiamo avuto piacere di ospitare lo scorso 18 ottobre una conferenza/concerto con il maestro brasiliano José Barrense-Dias. Si è trattato di un appuntamento significativo che ci ha fatto conoscere un chitarrista che ci ha aperto una finestra sulla musica del suo paese: il Brasile. Collaborazione con la TASIS Dal settembre 2007 ha avuto inizio una collaborazione tra SMUS e Scuola americana (TASIS): tre nostri docenti si occupano infatti della formazione musicale nelle sezioni asilo e scuola elementare a Montagnola per un monte ore complessivo settimanale di 13 ore. Silvia Klemm (anche coordinatrice del progetto), Nora De Gasperin, Nikla BontadelliMartinoli porteranno il nostro know how (Educazione Musicale Elementare e coro) alla TASIS andando ad instaurare un’altra proficua collaborazione della nostra scuola, a dimostrazione di una politica sempre più volta alla ricerca di sinergie atte allo sviluppo sul territorio di programmi di qualità. Nella foto da sinistra a destra Jasmine Croci, Luca Medici, Anna Negrinotti Teqia, Pascal Siano, Flavia Lanteri, Lorenzo Quattropani, Christoph Brenner e Roberto Valtancoli. Affiliazione de Il Tasto Vivo Rendiamo noto di aver affiliato la Scuola di pianoforte Il Tasto Vivo di Lugano (5 docenti e circa 60 iscritti). Il contratto di affiliazione prevede una completa autonomia amministrativa delle due scuole ma ufficializza una stretta collaborazione pedagogica, con un accento particolare sulla tutela della qualità dell’insegnamento. Gli allievi della Scuola il Tasto Vivo potranno usufruire gratuitamente dei corsi teorici e collettivi offerti dalla Scuola di Musica del Conservatorio, quali ad esempio solfeggio, ritmo e teoria, musica d’insieme, lezioni collettive ecc. Con questa politica di collaborazione verso realtà esterne all’Istituto, la Scuola di Musica del Conservatorio, intende consolidare un network cantonale per incentivare e ottimizzare tutte quelle sinergie possibili sia in ambito didattico (aggiornamento professionale dei docenti, intervisione e supervisione dell’attività d’insegnamento, condivisioni degli obiettivi e dei programmi didattici, unità negli esami di livello…) sia in ambito logistico organizzativo (campus e attività musicali comuni, condivisione di spazi e strumenti, ecc.). novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII NEWS – Scuola Universitaria Grande vittoria del nostro giovane docente Johannes Fischer (assistente di percussioni della classe di B.Wulff). Nel Concorso Internazionale ARD di Monaco di Baviera, uno dei più importanti al mondo, Johannes Fischer ha vinto il 1. Premio, il Premio del pubblico, il Premio Alice Rosner, il Premio speciale per la miglior interpretazione del brano d’obbligo, nonché il Premio speciale Oehms Classic. Significativi riconoscimenti dei nostri studenti della Scuola Universitaria: Orsolya Juhasz, fagotto (classe di Gabor Meszaros), ha vinto Frs. 12‘000.— al concorso Marianne und Curt Dienemann Stiftung, Lucerna. Lorenz Lüönd, clarinetto (classe di Milan Rericha), ha vinto Frs. 12’500.— al concorso Friedl Wald Stiftung, Basilea. Il Conservatorio ha indetto due nuovi concorsi per docenti della Scuola Universitaria. Il Concorso di didattica del violoncello è stato vinto da Cristina Bellu. Il concorso per accompagnatore al pianoforte da Roberto Arosio. Successi internazionali di nostri studenti di viola da gamba. Al “Concorso internazionale di Seviglia” il 1° premio è andato a Christoph Urbanetz, della classe di viola da gamba di Vittorio Ghielmi. Al Concorso Bach-Abel di Berlino lo stesso Christoph Urbanetz ha ricevuto il 2° Premio oltre che il premio speciale “Bach” per la migliore esecuzione bachiana, mentre il 3° premio è andato a Sara Ruiz Martínez, anch’essa studentessa nella classe di viola da gamba di Vittorio Ghielmi. La studentessa Giulia Matteucci della classe di flauto di Mario Ancillotti ha vinto 1° premio al concorso svizzero di Riddes. Oltre al premio in denaro Giulia Matteucci ha avuto l’occasione di eseguire come solista il Concerto in Re maggiore di Mozart per flauto e orchestra K 314. La nostra ex studente e docente di canto Silvana Torto ha ricevuto un prestigioso incarico come docente principale di canto presso il Conservatorio di Strasburgo. La nostra docente Denise Fedeli succederà a Pietro Antonini alla guida dell’Orchestra della Svizzera italiana, quale direttore artistico ed amministrativo. Ci congratuliamo con lei per l’importante nomina, formulandole i migliori auguri e ringraziandola per i tanti anni di impegno presso il nostro Istituto. L’esecuzione del Ballet mécanique di George Antheil al Progetto Martha Argerich 2007 dei nostri percussionisti diretti da Giorgio Bernasconi è stato inserito nel cofanetto dedicato al Progetto Argerich della prestigiosa casa discografica EMI. Dottorati nei Conservatori Il Polifonia Third Cycle Working Group (Gruppo di Lavoro Polifonia per il Terzo Ciclo) dell’Associazione Europea dei Conservatori, del quale Hubert Eiholzer è stato membro attivo dal 2005, ha prodotto una guida al Terzo Ciclo di Studi (dottorato) nell’ambito dell’Alta Formazione Musicale. Si tratta del primo documento di tal genere, che definisce i principi fondamentali della ricerca artistica all’interno dei conservatori di musica, delle accademie e delle Scuole Universitarie di Musica, e sarà d’aiuto a quelle istituzioni musicali il cui intento è quello di costruire o sviluppare programmi di dottorato in musica, in linea con i programmi di Bachelor e Master già esistenti. La pubblicazione sarà disponibile a partire dal prossimo novembre. La biblioteca “Fabio Schaub” del CSI Con l’inizio dell’Anno Accademico 2007/2008, la Biblioteca “Fabio Schaub” del CSI raggiunge un ulteriore traguardo, quello dei 10’000 volumi a disposizione sia dell’utenza interna (docenti e studenti), sia di quella esterna. Questo traguardo consolida il ruolo che il CSI intende assumere nella Svizzera italiana, quale istituto di riferimento per lo studio e la ricerca in ambito musicale, potendo offrire a tutti coloro che siano impegnati in tal senso non soltanto risorse librarie, ma anche assistenza e consulenza negli ambiti disciplinari legati alla musica. In tal senso, la biblioteca “Fabio Schaub” si affianca alle altre del sistema cantonale, delle quali quella di Locarno è specializzata in arte e musica, ma con una vocazione ancor più specialistica, potendo offrire in prestito ai musicisti attivi nella regione materiale musicale non altrimenti disponibile. Tra le novità che accompagnano l’apertura di questo nuovo anno accademico vi è la migliorata efficacia della ricerca all’interno del catalogo on line: per esempio, sono adesso ricercabili informazioni come quelle relative ai singoli interpreti di una registrazione discografica, così come i singoli brani contenuti in una pubblicazione di carattere antologico (discografica e non ). “Artists and Intellectuals and the Requests of Power” In occasione dell’Exploratory Workshop “Artists and Intellectuals and the Requests of Power” organizzato dalla European Science Foundation nei giorni dal 26 al 29 luglio scorsi a Merano presso l’accademia di Studi Italo-Tedeschi, Hubert Eiholzer, vicedirettore e responsabile del Dipartimento Ricerca e Sviluppo del CSI, è stato invitato a presentare una relazione su Arnold Schönberg, padre della dodecafonia e iniziatore della cosiddetta “Seconda scuola di Vienna”. La European Science Foundation è un’associazione che raccoglie 75 istituzioni che si dedicano alla ricerca scientifica in 30 paesi, con lo scopo di promuovere la ricerca ai più alti livelli sostenendo la cooperazione e la collaborazione tra istituti e ricercatori a livello europeo. Uno degli strumenti di sostegno è costituito dagli Exploratory Workshop, ovvero laboratori esplorativi, che la EFS stessa definisce come “piccole sessioni di gruppo di tipo interattivo, che mirano ad aprire nuove strade della ricerca, ed esplorare nuovi campi che abbiano un potenziale impatto sullo sviluppo delle scienze. I laboratori, che durano solitamente 1-3 giorni, contano su un’ampia partecipazione da tutta Europa e coinvolgono giovani ricercatori indipendenti accanto a studiosi di spicco.” novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII NEWS – Scuola Universitaria Lachenmann ospite al Conservatorio foto: Betty Freeman, Los Angeles Helmut Lachenmann è stato ospite, a metà ottobre, al Conservatorio della Svizzera italiana nell’ambito del corso di studio di composizione. Figura centrale e di spicco della creazione musicale contemporanea, Lachenmann ha insegnato nelle scuole universitarie di musica di Hannover e Stoccarda e nel 1997 è stato insignito del prestigioso premio Ernst von Siemens. Lachenmann, già allievo di Luigi Nono, ha influenzato con la sua estetica un’intera generazione di compositori. La sua attenzione per il ruolo sociale del compositore lo ha portato a sviluppare un approccio al fenomeno sonoro che cerca, anche attraverso la provocazione, di liberare l’ascoltatore dalle proprie abitudini di ascolto, per sviluppare un nuovo modo di ascoltare (e comporre). I suoni non sono più pensati secondo le categorie di consonante/ dissonante, bello/brutto, puro/sporco, ecc. ma come un oggetto quotidiano, risultato di un determinato procedimento lavorativo e di trasformazione. Detto con le parole del compositore: ”il suono quale protocollo acustico di un dato impiego di energia in determinate condizioni”. La percezione diventa quindi una categoria centrale dell’estetica compositiva di Lachenmann con l’intento di stimolare l’ascoltatore ad una sorta di autocoscienza delle proprie condizioni d’ascoltatore. Durante gli stimolanti incontri al nostro Conservatorio, gli studenti hanno avuto modo, sia di entrare in contatto in modo diretto con la sua musica e il suo modo di pensare la composizione, che di discutere direttamente i propri lavori. SINCOPI Il Cantone, a giusta ragione, cerca di sensibilizzare le aziende affinché assumano apprendisti. Il Conservatorio fa la sua piccola parte con due apprendiste inserite nella Segreteria Didattica e nella Contabilità della Scuola. In futuro cercheremo di continuare a dare questo contributo alla formazione di giovani, che una volta usciti dal CSI possono dire di “aver toccato con mano” la realtà diversificata e “multitask” di una Scuola Universitaria. • La nostra affiliazione della Scuola Il Tasto Vivo (pag, 3) è un piccolo passo verso un più vasto progetto cantonale, a livello di sezione non professionale. L’obbiettivo è quello di ottimizzare le risorse territoriali e garantire sempre più qualità agli iscritti delle Scuole di Musica e alle loro famiglie. Ogni Scuola, oltre che l’autonomia amministrativa, manterrà il proprio profilo e le proprie peculiarità, vera ricchezza del pluralismo culturale. Avremo uno sguardo di riguardo (perché no) al mondo della danza e del teatro. • Torna la cattedra di Italianistica nelle aule del Politecnico federale di Zurigo. La neonata cattedra “De Sanctis” ospiterà grandi nomi dell’italianistica mondiale, nell’insolito sistema a rotazione semestrale. I primi Professori sono Remo Ceserani e Claudio Magris: comparatista giramondo e autore di numerose opere di teoria letteraria il primo, scrittore affermato e profondo conoscitore della Mitteleuropa il secondo. In tal modo il nuovo master di «Letteratura e civiltà italiana» dell’Università della Svizzera italiana (USI) diretto dal professor Carlo Ossola risulta meno isolato e aiuta a fugare il timore, non troppo celato, di ghettizzare l’italiano in ambito italofono. Non possiamo che essere felici di questo ripensamento e speriamo che la Cattedra possa essere mantenuta… almeno fino alla prossima congiuntura economica negativa. • Osservatorio culturale, questo sconosciuto. L’anno scorso il DECS ha promosso la nascita dell’Osservatorio Culturale. Evviva! Si tratta di un importante passo avanti nell’ambito della gestione delle politiche culturali e non è un caso che le grandi città ne hanno uno ( da Grenoble a Lisbona, da Roma a Milano, da Strasburgo a Bonn, da Budapest a Barcellona…). Certo, il Ticino è piccolino e sono pochi i ticinesi che hanno notato la nascita di questo nuovo Osservatorio. Ma quali sono i suoi compiti? Così recita il Cantone: “L’Osservatorio culturale ha il compito di procedere a un monitoraggio delle attività culturali proposte nelle varie parti del Cantone, di elaborare delle valutazioni sulla base di proiezioni statistiche periodiche, di rendere accessibili le strategie di intervento nell’ambito culturale promosse dal Cantone, di suggerire dei percorsi di formazione per gli addetti culturali, di agevolare il dialogo e la collaborazione fra enti pubblici e privati per un’efficace promozione delle attività culturali.” In sostanza il nostro Osservatorio è, per il momento, uno strumento informatico che dovrebbe fornire quei dati per poter sviluppare una politica culturale lungimirante, ma non per delineare (come tiene a sottolineare giustamente il Dipartimento) una “politica culturale di Stato”. Peccato che, cercando nel database tra gli eventi di ottobre 07, non era segnalato alcun evento (sic!) tra le rubriche Musica, Cinema, Sport, Teatro… neanche uno (a dispetto delle decine di manifestazioni che si trovano quotidianamente nelle agendine dei giornali). Speriamo almeno che il sito abbia ricevuto un gran numero di visitatori degli altri Cantoni ed esteri: si sarà pensato che in Ticino siamo così all’avanguardia da avere addirittura un Osservatorio per… una manciata di manifestazioni. Roberto Valtancoli, membro di direzione novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII Come già da qualche anno è tradizione l’Orchestra della Svizzera italiana accompagna i migliori studenti del Conservatorio nell’ottenimento di quello che è il titolo di studio massimo nell’ambito della formazione musicale: il diploma di solista. Lo scorso 18 ottobre, all’Auditorio di Besso, sono stati quattro i giovani strumentisti ad esibirsi a beneficio del pubblico ma, allo stesso tempo, sotto l’attenta osservazione della giuria di esperti che ha valutato le loro capacità solistiche. Si tratta di: Alessandro Eusebio, clarinetto; Jan Tihelka, clarinetto; Albert Nagy, fagotto; Elena Miliani, flauto. Tra di loro incontriamo brevemente qui Elena Miliani, giovane flautista livornese allieva della classe di Mario Ancillotti (dove nel giugno 2006 ha ottenuto con lode un primo diploma di perfezionamento) e già vincitrice di diversi concorsi (Concorso Internazionale di Moncalieri e Arenzano, “Glenn Gould” di Siena) e Alessandro Eusebio, clarinettista diplomato con il massimo dei voti presso il conservatorio di G. Verdi di Milano, premiato diverse volte a concorsi di clarinetto e con già alle spalle una rilevante produzione discografica (per le case discografiche Bon Giovanni e Stradivarius). SOLISTI CHE DISPIEGANO LE ALI Elena Milani D: Nella tua carriera hai partecipato con successo a diversi concorsi di interpretazione. Quant’è importante, nella definizione di un percorso professionale, frequentare questo tipo di competizioni? E fino a che punto la musica e l’arte possono essere definite competizioni? R: Quella del concorso è una modalità di fare musica del tutto particolare. Non è una situazione “fredda” e analiticamente critica, come può essere la lezione con un’insegnante, e non è nemmeno un concerto, dove chi ti sta davanti vuole soprattutto vivere un’ora di emozioni particolari. Il concorso è una specie di via di mezzo in cui il dato tecnico è imprescindibile – e viene valutato con assoluta severità – ma anche la musicalità e il valore artistico di un musicista vengono sottoposti a giudizio. In generale musica e arte non credo possano essere ritenute “competizioni”, anche se è vero che nella definizione di un percorso professionale così come nelle selezioni necessarie al mondo del lavoro è inevitabile confrontarsi con strutture del tipo concorso. D: Nel tuo iter formativo hai seguito diverse formazioni presso vari prestigiosi istituti. Come ti sei trovata a svolgere il corso di perfezionamento universitario a Lugano? R: Per me è stata una decisione radicale, perché ha significato andare a vivere all’estero abbracciando in maniera totalizzante la passione per la musica. Il venire a Lugano a studiare è stato quindi una vera e propria scelta di vita, che mi ha legata in modo definitivo allo strumento e a questa professione. La struttura universitaria del Conservatorio di Lugano si è prestata in maniera ottimale alla realizzazione delle mie aspirazioni, offrendomi dei contenuti (lezioni, seminari, workshops) di prim’ordine e inserendomi in un contesto di studenti altrettanto motivati. Qui sento di aver vissuto una rilevane maturazione in quanto musicista ma anche in quanto persona. Alessandro Eusebio D: Il clarinetto come solista è uno strumento che non si incontra molto frequentemente. Quali sono le altre possibilità di lavoro che si offrono a un giovane professionista come te? R: Le possibilità di lavoro più realistiche per un diplomato, che pure porta il titolo di “solista”, sono quelle dell’attività didattica o della pratica orchestrale. Questo perché la richiesta di solisti è di molto inferiore all’offerta e anche perché questo tipo di carriera è determinata più dai manager che non dagli strumentisti e dalle loro qualità. Quello che a me piacerebbe sarebbe l’inserirmi in una buona orchestra, e accanto a questo fare della musica da camera che – purtroppo – godendo di una minore diffusione concertistica non può valere come scelta professionale principale. D: Presso il Conservatorio della Svizzera Italiana hai studiato con Francois Benda e Milan Rericha. Come ti sei trovato a lavorare con loro e, più in generale, nel sistema formativo della Scuola Universitaria? R: A Lugano ho avuto la fortuna di poter lavorare con due grandi maestri che, per quanto diversi nell’impostazione, hanno in comune il fatto di essere ottimi didatti e indiscussi virtuosi del clarinetto. Ed è bene precisare che queste due qualità non sempre si trovano abbinate in unico professore! Dell’istituzione accademica luganese ho apprezzato la varietà dell’offerta didattica e l’ambiente fertile a livello di studenti, che di sicuro è uno dei maggiori stimoli a volersi continuamente migliorare. D: Il tuo percorso musicale comprende anche dei momenti non classici legati al jazz. Ce ne puoi parlare? E che importanza può avere la musica non classica nell’attività professionale di uno strumentista formato classicamente? R: In realtà è proprio grazie al jazz se mi sono avvicinato al clarinetto, perché da bambino ascoltavo estasiato i dischi di Benny Goodman. Il jazz è quindi una solida passione personale, ma a livello generale e oggettivo è anche un modo efficace per allargare i propri orizzonti musicali con nuovi elementi, come le armonie allargate, la sensibilità per la melodia e l’improvvisazione. È anche vero che, come ogni musica vissuta a fondo, il jazz presuppone una dedizione e uno studio totali; e per questo non posso definirmi jazzista, quanto piuttosto un musicista classico che si lascia di tanto in tanto sedurre dall’affascinante modo di vivere la musica del jazz. a cura di Zeno Gabaglio novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII AMICI del Conservatorio Intervista al Presidente Carlo Donadini Signor Donadini, chi sono i membri dell’Associazione? I membri sono tutti legati da una grande passione: la cultura in generale e lo sviluppo della cultura musicale in Ticino con particolare riferimento ai giovani. Si tratta di una comunità estremamente variegata. L’Associazione ha più di 200 membri che, da 20 anni, sostengono e seguono l’attività del nostro Conservatorio. Rilevo che l’adesione è generata da una sensibilità che va oltre la sola attività musicale. C’è la chiara consapevolezza che fare musica e il saperne usufruire generano condizioni positive sull’intera società e apportano benefici sociali ormai indiscussi. Il Conservatorio con 1500 studenti, 3 sezioni (dall’amatoriale alla Scuola Universitaria) e più di 200 manifestazioni su tutto il territorio ticinese è sicuramente l’Istituzione nel Cantone che può rappresentare queste passioni che generano, anche, valori immateriali. 20 borse di studio per giovani studenti. La Scuola di Musica del Conservatorio ha una certa immagine elitaria. C’è bisogno di queste borse di studio? Sì c’è una forte necessità e la richiesta è alta. In passato la nostra Scuola aveva quote scolastiche più elevate delle altre piccole scuole private (oggi non è più così, in quanto anche le altre Scuole di Musica sono state costrette ad adeguarle). Noi cerchiamo, in ogni occasione propizia, di trasmettere il messaggio, alla popolazione e ai politici, che la Scuola di Musica del Conservatorio è assurta, di fatto, a Scuola di riferimento regionale (che si autofinanzia tra mille difficoltà: all’80%!) e deve essere accessibile a tutti, senza discriminazioni di censo. Non può e, soprattutto, non vuole essere una istituzione per pochi facoltosi. Al momento riusciamo, ma fra tanto grosse e, mi permetta, quanto incomprensibili difficoltà, a reperire i mezzi finanziari per conseguire l’importante obbiettivo. Ma per centrarlo pienamente abbiamo bisogno che Cantone e Comuni siano ancora più sensibili nell’accostarsi a questo tema. Concretamente, con la tenacia che deriva dalla consapevolezza di sostenere un elemento centrale per la cultura di questo nostro Cantone, l’Associazione contribuisce, anno dopo anno, ad aiutare famiglie ammirevoli che, pur con difficoltà finanziarie, vogliono, giustamente, offrire ai loro figli, dotati e volenterosi, l’opportunità di avvicinarsi alla musica. E’ ammirevole e quindi rafforza la nostra determinazione a dare loro il giusto sostegno. Un appello? La cultura è l’elemento che sorregge lo sviluppo e la crescita di tutte le civiltà, facilita la coesione, crea benessere spirituale. La musica, fra le espressioni artistiche, in questo senso eccelle. Vogliamo una società che sappia apprezzare il bello e il buono, vogliamo mettere in condizione uomini e donne di ritrovare se stessi anche ascoltando, sottolineo, ascoltando musica? Allora lancio un appello alle Istituzioni, ai privati ed ad enti giuridici, come banche e assicurazioni, affinché diventino membri dell’Associazione. Posso assicurare che il Comitato, i cui Membri sono ovviamente attivi come volontari, investe con cura fino all’ultimo franco in progetti particolarmente significativi e che generano un valore aggiunto per il nostro Ticino! Desidero aderire all‘Associazione degli Amici del Conservatorio della Svizzera Italiana ___ persone singole (per anno) fr. 50.-___ coniugi fr. 70.___ persone giuridiche e soci benemeriti da fr. 500.– Gli AMICI del Conservatorio Mantenere e migliorare il livello di eccellenza raggiunto presuppone continui investimenti e finanziamenti e grazie al sostegno di benefattori molti obiettivi si sono potuti realizzare. L‘Associazione degli Amici del Conservatorio della Svizzera Italiana sostiene moralmente e finanziariamente le attività della Scuola di musica, della sezione Pre-professionale e della Scuola Universitaria. Conta circa 200 soci. Diventare membro degli AMICI è un piccolo gesto ma molto importante per gli studenti, i docenti e i collaboratori del Conservatorio. Chi è membro degli AMICI crede nella cultura, crede nella formazione dei giovani e vuole partecipare attivamente, e concretamente, allo sviluppo del nostro Conservatorio. Promozioni per i membri I soci sono aggiornati regolarmente sulle attività e sulla vita del Conservatorio e inoltre ricevono inviti speciali per concerti, workshop, seminari, conferenze... I soci possono partecipare gratuitamente o con riduzioni speciali alle manifestazioni organizzate dal Conservatorio (inclusi seminari e workshop) e si avvalgono di particolari sconti sugli articoli e sulle prestazioni di negozi ticinesi che sostengono il Conservatorio (libri, musica, dischi, liuteria). Comitato Carlo Donadini, presidente Felice Dafond,vice presidente Marc Andreae Efrem Beretta Alfredo Gysi Lucienne Rosset-Zoboli Roberto Valtancoli Nuovo: I membri dell’Associazione AMICI possono partecipare gratuitamente alla Stagione degli SWISS CHAMBER CONCERTS (pagina 8) ___ studenti e giovani sotto i 25 anni fr. 20.– Nome e Cognome Indirizzo NAP Domicilio Desidero ricevere per mail aggiornamenti sulle manifestazioni del Conservatorio. Prego inviare a (indirizzo Email) data, firma novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII Swiss Chamber Concerts La Stagione degli SWISS CHAMBER CONCERTS (SCC) 07/08 è giunta all’ottavo anno di vita. Questa rassegna, che consta di 5 concerti da ottobre a maggio, è diventata una delle principali stagione cameristiche svizzere, che grazie alla sua qualità, sia per gli artisti ospiti sia per i programmi proposti, è ormai divenuta un punto riferimento nazionale. Non a caso le città di Basilea, Ginevra, Zurigo e Lugano hanno aderito con entusiasmo a questa nuova rassegna che quest’anno presenta ben 2 nuove prime esecuzioni mondiali (su commissione degli stessi SCC) e 2 prime esecuzioni svizzere. Il Conservatorio è orgoglioso di ospitare questa rassegna e di esserne un partner attivo. Intervista al violista Jürg Dähler, fondatore e tra i direttori artistici di Swiss Chamber Concerts D: Dal 1999 Swiss Chamber Concerts ha saputo guadagnarsi un rilevante spazio nella programmazione concertistica elvetica. Qual è la ricetta di un simile successo? R: Gli ingredienti sono stati diversi. Di sicuro il rapporto di fiducia e reciproca stima tra noi fondatori (oltre a Dähler il violoncellista Daniel Haefliger e il flautista Felix Renggli ndr.) che costituiscono il comitato artistico. Anche l’unità di intenti musicali – riassumibili nella più totale apertura verso le varietà stilistiche della musica – tra le persone coinvolte ha facilitato un’adesione sincera al progetto, così come ne ha garantito la riuscita qualitativa. Non da ultimo la provenienza varia di noi musicisti è stata rilevante, permettendo un contatto diretto con la dimensione locale dei maggiori centri di cultura svizzeri: e l’attenzione al locale, anche per un progetto di diffusione nazionale, è un dato imprescindibile per chi vuol fare musica in Svizzera. D: Zurigo, Basilea, Ginevra e Lugano sono le quattro capitali linguistico-culturali della Svizzera toccate dalla vostra rassegna. Quali sono le differenze a livello di ambiente culturale e di pubblico che avete potuto riscontrare nelle varie sedi di concerto? R: Ci sono evidentemente delle differenze legate alla diversa impostazione culturale delle comunità svizzere. Per esempio nella parte tedesca c’è una naturale predisposizione all’ascolto di musica moderna, mentre in Ticino il pubblico è meglio disposto all’ascolto di un repertorio classico-barocco. Ma il dato più interessante è che tutte le regioni allo stesso modo hanno apprezzato in noi la predisposizione ad offrire musiche nuove e sconosciute, ed è anche quello che ci ha spinti a proseguire sulla nostra via. D: Assieme a Felix Renggli e Daniel Haefliger costituite il “nucleo duro” di SCC nonché il comitato artistico. È stato sempre facile gestire a tre il festival e dare unitariamente un’impronta così caratteristica? R: Se si guarda il risultato potrebbe sembrare tutto facile, ma così non è stato! Spesso ci si è anche accapigliati nella difesa di un certo compositore o di una data opera, ma la fiducia nelle sensibilità musicali altrui – con i conseguenti bilanciamenti reciproci – ha sempre permesso di allestire programmi di qualità. E comunque è risaputo che una sana dialettica non può che avere effetti produttivi per tutti. D: Ospite frequente dei vostri concerti è Heinz Holliger, uno dei più significativi musicisti svizzeri viventi. Come avete saputo conquistarlo alla vostra causa? R: Avevo sedici anni e suonavo come prima viola nel Collegium di Paul Sacher quando ho incrociato per la prima Heinz Holliger, che stava dietro la bacchetta di direttore. Da allora, e son passati più di trent’anni, abbiamo stretto rapporti sempre più intensi, sfociati in tournées concertistiche nazionali ed internazionali. È stato quindi quasi naturale renderlo partecipe del progetto Swiss Chamber Concerts perché già avevamo constatato di poter lavorare proficuamente insieme, condividendo un particolare metodo interpretativo che pone al centro di tutto la comprensione dell’opera musicale così come del suo autore. Questo modus operandi genera molto spesso interpretazioni assai personali e per questo lo si può ritenere una caratteristica precipua di tutti i concerti della rassegna. D: Ritiene sempre vincente la scelta di puntare, praticamente in ogni programma, all’accostamento tra musica classica di repertorio e brani contemporanei, spesso in prima esecuzione assoluta? R: La volontà fondamentale della programmazione non è quella di creare ad ogni costo dei crossover tra le epoche, ma quella di definire programmi coerenti in sé, basati su una logica riconoscibile all’ascolto. E spesso, ma non sempre, il senso di un pezzo viene reso più evidente accostandolo ad un’opera di altra epoca ma con caratteristiche analoghe. a cura di Zeno Gabaglio SCC –Prossimi concerti: “Malinconia” Giovedì, 22 novembre 2007, 20h30, Conservatorio della Svizzera Italiana Ludwig van Beethoven, György Kurtág, Robert Schumann Willi Zimmermann, Daniel Kobyljansky, Jürg Dähler, Daniel Haefliger “Swiss Chamber” Mercoledì, 16 gennaio 2008, 20h30, Conservatorio della Svizzera Italiana Luigi Boccherini, Elliot Carter, Heinz Holliger, Elliot Carter, W. A. Mozart, Jonathan Harvey, Benjamin Britten, Johann Christian Bach Heinz Holliger, Felix Renggli, Esther Hoppe, Daria Zappa, Jürg Dähler, Daniel Haefliger www.scc-concerts.ch novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII “NOVECENTO E PRESENTE” IN FORMA SMAGLIANTE Torna la stagione concertistica più discussa dell’anno scorso “Novecento e presente”: 7 concerti per ascoltare e capire la musica degli ultimi 100 anni. Con gli studenti e docenti della Scuola Universitaria, prestigiosi ospiti, in collaborazione con la Rete Due della RSI e il DACD Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design della SUPSI. Direzione artistica e musicale: Giorgio Bernasconi i prossimi concerti di ’900: Domenica 25 novembre 2007 Lugano, Auditorio Stello Molo, RSI, 17.30 Composizioni di Silvestre Revueltas, Manuel De Falla, Darius Milhaud Charo Martin, canto flamenco Domenica 16 dicembre 2007 Lugano, Auditorio Stello Molo, RSI, 17.30 Composizioni di Hanns Eisler, Boris Blacher, Karl Amadeus Hartmann, Hans Werner Henze Piotr Nikiforoff, violino; Francesco Tamiati, tromba Domenica 17 febbraio 2008 Lugano, Auditorio Stello Molo, RSI, 17.30 Composizioni di Hans Ulrich Lehmann, Francesco Hoch, Mathis Steinauer, Rudolf Kelterborn Luca Bruno, percussioni; Zeno Gabaglio, violoncello elettrico; Eva Nievergelt, soprano Due parole con GIORGIO BERNASCONI D: Ritorna Novecento e presente e siamo alla nona edizione. Cos’è cambiato rispetto a quando avevate cominciato, a parte il fatto che allora il Novecento era ancora presente? R: Dal punto di vista dell’impostazione non è cambiato nulla: i nostri concerti, ora come nel 1999, si concentrano sulla musica del Novecento, cioè su un amplissimo repertorio in buona parte trascurato dalle altre rassegne concertistiche. La volontà, ora che il Novecento si sta sempre più allontanando, è anche quella di integrare nei programmi sempre più musica contemporanea, creata nel nostro presente. Un elemento che nel corso delle varie edizioni ha preso sempre più rilevanza è l’apertura interdisciplinare ad altre forme artistiche, iniziata nel 2001 con il Teatro Dimitri e proseguita poi con l’aggiunta della SUPSI (Dipartimento ambiente costruzione e design, Laboratorio di comunicazione visiva). D: Lo scorso anno alcune persone, preoccupate relativamente al prosieguo futuro della manifestazione avevano raccolto un’ampia sottoscrizione a sostegno della stessa. Cosa si può loro comunicare, magari al fine di tranquillizzarle? R: Che grazie al loro contributo e al rinnovato sostegno della Radio Svizzera – Rete Due Novecento e Presente può proseguire nelle attività che l’hanno resa punto di riferimento per un pubblico curioso, motivato e affezionato. Personalmente ho trovato significativo e un poco anche sorprendente che una musica ritenuta “non facile”, per di più proposta senza gli abituali richiami mediatici tipo grandi nomi dell’interpretazione o marketing aggressivi, abbia raccolto attorno a sé degli spettatori così fedeli. E a loro non può che andare il mio ringraziamento. D: Nella struttura dei concerti avete previsto qualche novità? R: Il concerto de 13 aprile 2008 avrà un’impostazione piuttosto particolare. Si è infatti scelto un’opera generalmente ritenuta di difficile ascolto e comprensione (i 5 Orchesterlieder di Alban Berg) e la si proporrà con l’interazione del musicologo Emanuele Ferrari, in modo da offrire una chiave di lettura della musica in tempo reale, come in una specie di lezione-concerto. D: Una composizione particolarmente accattivante, in quanto di rarissima esecuzione alle nostre latitudini, sarà l’Einstein on the beach di Philip Glass. Quali sono le particolarità legate alla sua esecuzione? R: Innanzitutto una riduzione dell’opera, che originariamente dura più di quattro ore. Secondariamente la scelta del luogo in cui proporla: le Officine FFS di Bellinzona. Nelle due sere del 7 ed 8 giugno questi spazi di chiara destinazione industriale accoglieranno la musica del padre del minimalismo – forse la più “meccanica” delle musiche del Novecento – in un allestimento anche visivo di grande impatto. www.conservatorio.ch 10 novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII I vincitori del primo Gianni Bergamo Classic Music Award La prima edizione del GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD – Concorso di composizione 2007 ha visto la partecipazione di ben 170 compositori. La giuria ha assegnato 3 premi equivalenti in denaro (Euro 13‘000 ciascuno) ed esecuzione del brano con l’ensemble recherche: Inoltre la giuria ha selezionato, oltre ai tre brani vincitori, anche i seguenti due brani per l’esecuzione con l’ensemble recherche: Panayiotis Kokoras (Grecia 1974) insegna composizione elettroacustica all’Università Aristotele di Salonicco. Ha ottenuto distinzioni e premi a concorsi internazionali quali Pierre Schaeffer 2005 (Italia), Musica Viva 2005 e 2002 (Portogallo), Gaudeamus 2004 e 2003 (Olanda), ecc. Le sue opere vengono spesso eseguite a festival e stagioni concertistiche internazionali in tutta Europa, Asia e America e sono stati registrati su numerosi CD. Juan María Cué ha studiato violoncello e composizione. Ha conseguito i premi del Instituto Nacional de Juventud 2005, di “Joaquín Turina” 2004 (Siviglia) e del Principato delle Asturie 2002. Sue composizioni sono state interpretate e registrate su CD da Proyecto Guerrero (Madrid), Grup Instrumental de Valencia y Joan Cerveró, EK Ensemble Contemporáneo de Asturias, Weber Trío, ecc. Simone Movio (1978) attualmente studia presso il Conservatorio J.Tomadini di Udine nella classe di Renato Miani. Finalista al Concorso Internazionale di Composizione “ Dresden 2006-Klang-Stadt-Stille” ha vinto il primo premio assoluto al “III Concorso di Composizione Città di Varese”. Sue opere sono state eseguite in diverse occasioni tra cui si ricordano: Dresda 2006 (Elole Piano Trio), Museum der Moderne Salzburg, Iperbole: incontro con il poeta Andrea Zanzotto. Scrive. Erin Gee ha conseguito il Bachelor of Music and Masters’ of Arts di pianoforte e di composizione alla University of Iowa. Le sono stati assegnati numerosi premi, tra cui Premio Samuel Barber di Roma (2007), International Rostrum of Composers “Selected Piece” (2007), Judith Lang Zaimont Prize (2006), Look & Listen Festival Prize New York (2005), Publicity Prize SKE Fund Austria (2005), borsa di studio di composizione dello stato austriaco (2005) e Impuls Composition Prize (2004). Carlo Ciceri è nato a La Spezia nel 1980. Si è diplomato in Pianoforte (Conservatorio “Puccini”, La Spezia), Musicologia (Università di Pavia - Cremona) e Direzione d‘Ensemble (Conservatorio della Svizzera Italiana, Lugano). Le sue composizioni hanno ricevuto diversi premi e segnalazioni e sono eseguite in Francia, Germania, Italia e Svizzera. I curriculi dettagliati si trovano a www.giannibergamoaward.ch 11 novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII Gianni Bergamo Classic Music Award 2007 composition | solo instrument | chamber music ensemble recherche La Fondazione di pubblica utilità ACCENTUS ha deciso di affidare al Conservatorio della Svizzera italiana la realizzazione del concorso internazionale GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD. Il GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD è stato creato con l’obiettivo di scoprire nuovi giovani talenti nei diversi settori della musica classica e promuovere la loro attività. Il m° Gianni Bergamo ha voluto iniziare questo premio augurandosi che possa diventare un punto di riferimento e un sostegno concreto a giovani musicisti di talento provenienti da tutto il mondo. Il concorso è aperto in forma ciclica ai seguenti ambiti: composizione, strumento/ voce (interpretazione), musica da camera (interpretazione). Vale a dire che ogni anno verrà bandito un concorso che coinvolgerà ciclicamente uno di questi tre settori. Per il futuro sono previste anche borse di studio. Dal 7 al 13 maggio 2007 la giuria del concorso di composizione formata da Gianni Bergamo, Urs Frauchiger, Beat Furrer, Marcello Parolini e Nadir Vassena ha esaminato le oltre 170 composizioni giunte da tutto il mondo alla segreteria del concorso e ha nominato i tre vincitori cui sono stati assegnati 3 premi equivalenti di Euro 13’000 ciascuno e l’esecuzione dei brani da parte dell’ensemble recherche (PANAYIOTIS KOKORAS – Grecia, con il brano “Braided Fractures” per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello; SIMONE MOVIO – Italia, con il brano “Di fragili incanti” per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte; CARLO CICERI – Italia, con il brano “Schianto” per flauto, oboe, clarinetto, percussioni, violino, viola, violoncello e pianoforte). Inoltre la giuria ha selezionato, oltre ai tre brani vincitori, anche i seguenti due brani per l’esecuzione con l’ensemble recherche (“Mouthpiece VIII.i” per flauto, clarinetto, percussioni, viola e violoncello di ERIN GEE -USA, e “El espacio interior” per flauto, clarinetto, percussioni, pianoforte, violino e violoncello di JUAN MARÍA CUÉ - Spagna). Il Conservatorio della Svizzera italiana è particolarmente onorato di aver ricevuto questo incarico, che significa un ulteriore riconoscimento per l’istituto e che rappresenta una grande opportunità per portare il nome e l’immagine del Conservatorio e del Ticino in tutto il mondo. Dal 24 al 28 settembre 2007 l’ensemble recherche e i compositori premiati sono stati presenti al Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano per le prove dei cinque brani vincitori, che sono aperte al pubblico. L’ensemble recherche è uno degli ensemble di musica contemporanea più rinomati al mondo. Dalla sua fondazione nel 1985 di prime esecuzioni ne ha dato più di 400. Per informazioni dettagliate potete consultare il sito www. giannibergamoaward.ch oppure contattare direttamente: La Cerimonia di premiazione si terrà a Zurigo domenica 18 novembre 2007 alle ore 16.00 nel centro Kaufleuten nell’ambito del Festival Tage für neue Musik www.tfnm.ch La seconda edizione del GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD sarà dedicata al violoncello. Le prove di concorso si terranno nel mese di settembre 2008 al Conservatorio. Il vincitore avrà tra l’latro la possibilità di esibirsi come solista con l’Orchestra della Svizzera Italiana e in un recital al Lucerne Festival. L’organizzazione, l’ensemble recherche e i compositori sono a disposizione della stampa durante la settimana delle prove. Per informazioni contattare [email protected] GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD Segreteria del Concorso c/o Conservatorio della Svizzera Italiana, via Soldino 9 CH-6900 Lugano (Svizzera) Tel. +41 (0)91 960 30 44 Fax +41 (0)91 960 30 41 [email protected] 12 novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII Nuovo CD: Torres Quartet Torres Quartet: Gabriele Cavadini, Claudio Farinone, Aldo Martinoni e Mimmo Prisco. Il nuovo CD: EPSILON LIRAE “ La nuova incisione discografica del Quartetto Torres costituisce una raffinata sorpresa di questo fine millennio, piena di brio e fantasia artistica. ” (Italia-Il Sole 24 Ore) www.torresquartet.net Il Club Musica Ticinensis Con l‘intento di diffondere su ampia scala le informazioni relative al livello artistico dei musicisti domiciliati nella Svizzera italiana, e promuoverne l‘attività, è stato creato nell’ambito della Fondazione Musica ticinensis, un club che porta il suo stesso nome. Purtroppo, all’aumento rallegrante delle iniziative musicali locali degli ultimi anni, non corrisponde un adeguato spazio nel quale i nostri artisti possano farsi conoscere e operare. Ciò sarebbe legittimo sia per il loro numero, sia per le loro qualità. In poco tempo sono già 700 le persone che condividono il valore e l’opportunità del nostro scopo. Gli iscritti riceveranno periodicamente un programma delle attività dei nostri artisti, e potranno così infoltire il loro “Pubblico”, vera e unica entità in grado di decretarne il successo. L’iscrizione è del tutto gratuita e il tagliando si può richiedere presso Fondazione Musica ticinensis, Casella Postale 542, 6942 Savosa. Pensieri www.conservatorio.ch „L‘anima di un vero artista deve esaltarsi davanti a tutto ciò che è grande e bello, nell‘ordine morale come nell‘ordine fisico.“ A. MARMONTEL “Noi dobbiamo riconoscere due categorie di artisti, cioè quelli che producono e quelli che interpretano, e convenire che non passa fra essi che questa differenza materiale.” F. LISZT “Dodici note in ogni ottava e la varietà del ritmo mi offrono delle opportunità che tutto il genio umano non esaurirà mai.” I. STRAVINSKIJ “Ascoltare la musica di Mozart significa sentire che è stata compiuta una buona azione. È difficile dire con precisione dove sia questa buona influenza, ma indubbiamente essa è benefica; quanto più vivo e meglio la conosco, tanto più amo la musica.” P.I. CHAIKOVSKIJ “Dove le parole finiscono inizia la musica.” H. HEINE Il giornale del Conservatorio, organo semestrale d’informazione del Conservatorio della Svizzera Italiana, Via Soldino 9, CH-6900 Lugano tel. +41 (0)91 960 30 40, Fax +41 (0)91 960 30 41 www.conservatorio.ch, [email protected] Responsabile: Roberto Valtancoli Tiratura: 6 000 Stampa: Tipo-Offset Aurora S.A., Via Sonvico 11, 6952 Canobbio