il giornale del conservatorio - Conservatorio della Svizzera Italiana

conservatorio della svizzera italiana
scuola universitaria di musica | musikhochschule | haute école de musique
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, ano VII
il giornale del conservatorio
Editoriale
Ancora un
riconoscimento per il
Conservatorio della
Svizzera italiana
Il Conservatorio della Svizzera italiana
(CSI), affiliato alla SUPSI, ha ottenuto
un significativo riconoscimento presso
la Confederazione. Il Dipartimento
federale dell‘economia ha riconosciuto
anche il corso di laurea del CSI in
Educazione Musicale Elementare, accanto
ai già riconosciuti corsi di Pedagogia
musicale, Interpretazione/performance e
Direzione. Questo corso forma insegnanti
d‘educazione musicale per bambini e
ragazzi dai 4 ai 12 anni.
La commissione degli esperti ha
sottolineato che obbiettivi, contenuti
e curriculum sono “eccellenti”
(“ausgezeichnet”) e ha riconosciuto sia
il corso di diploma secondo il vecchio
ordinamento, sia il nuovo corso di laurea
(Bachelor of Arts in Music and Movement).
Il riconoscimento è a tempo indeterminato
e retroattivo ai corsi iniziati nel 2001. I titoli
rilasciati in precedenza sono riconosciuti
cantonalmente con la Convenzione tra
Cantone Ticino e Conservatorio del 1998.
Dal settembre 2008 gli attuali corsi di
laurea del CSI successivi al Bachelor
saranno trasformati in Master. La
SUPSI offrirà quindi tramite il CSI,
conformemente alle denominazioni
internazionali, con riserva ancora di una
verifica da parte dell’autorità federale
entro la fine del corrente anno, due distinti
corsi di laurea triennale (Bachelor of
Arts in Music e Bachelor of Arts in Music
and Movement) e quattro corsi biennali
successivi di laurea specialistica (Master
of Arts in Music Pedagogy, Master of Arts
in Music Performance, Master of Arts in
Specialized Music Performance, Master
of Arts in Composition and Theory), oltre
ad una serie di corsi di Postformazione e
Formazione Continua.
Questo ulteriore riconoscimento conferma
il consolidarsi del Conservatorio della
Svizzera italiana quale istituzione
universitaria riconosciuta a livello
nazionale e internazionale.
di più:
pag. 8:
SCC: Intervista a Jürg Dähler
pag. 9:
Intervista a Giorgio Bernasconi
pag. 10/11
Gianni Bergamo Classic
Music Award
Composizione al
Conservatorio:
nuove collaborazioni
Se nell’ambito della performance
la musica del XX secolo e quella
contemporanea ha da tempo un posto
fisso ed un ruolo importante nell’offerta
formativa del Conservatorio della Svizzera
italiana, composizione è solo da qualche
anno entrata a far parte dei corsi di
studio della scuola.
Dall’anno accademico 2005-06 accanto
al Bachelor of Arts in Music con Major
in Performance vi è la possibilità di
seguire anche un Bachelor con Major
in Composition & Theory. L’offerta si
amplierà e completerà dal 2008 con il
Master in Composizione.
Non sono solo le dimensioni modeste
del nostro istituto che ci hanno portato
a considerare la collaborazione con altre
realtà come una necessità. La vicinanza
con l’Italia con la sua grande tradizione e
la posizione geografica che naturalmente
ci affida il ruolo di cerniera culturale tra
nord e sud ci ha spinto a cercare una
collaborazione con le realtà presenti in
Lombardia.
In particolar modo i moduli relativi alla
musica elettronica saranno pertanto
realizzati in cooperazione con l’IRMus
(Istituto di ricerche musicali) dell’
Accademia Internazionale della Musica,
Fondazione scuole Civiche di Milano (AIM)
che può vantare oltre ad una consolidata
tradizione, un personale docente
aggiornato e qualificato.
Particolarità del concetto didattico del
futuro Master (attualmente Diploma) è la
suddivisione della figura, tradizionalmente
unica, del docente della materia principale
in più persone con due ruoli chiaramente
definiti: (1) il tutor, con funzione di
sostegno allo sviluppo del processo
formativo durante tutto il corso di studio;
(2) docenti ospiti (due per semestre) per
garantire e stimolare in modo continuo
e programmato la diversità e la pluralità
estetica.
Tradizionalmente la composizione è
considerata un’attività primariamente
creativa e non una di tipo intellettuale
associata alla ricerca. Quando
l’informazione è trasmessa attraverso la
parola scritta o parlata, l’accettazione
di tale informazione quale forma di
conoscenza, è più facilmente garantita,
diversamente per quanto riguarda altre
forme di comunicazione (suoni, arte visiva,
ecc…). La musica trasmette informazioni di
tipo estetico (sotto forma di ritmo, timbro,
movimento, ecc…) e si caratterizza per una
forma di conoscenza legata alla percezione
(corpo individuale) e alla ricezione della
stessa (corpo sociale). Il lavoro di ricerca
compositivo apre la porta a nuove forme di
conoscenza di tipo non completamente e/o
unicamente verbalizzato e verbalizzabile.
E’ nostra ambizione, soprattutto
nell’ambito del Master, di stimolare e
sostenere anche questo tipo di ricerca
compositiva.
Nadir Vassena, membro di direzione
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
PILLOLE dal Dipartimento Scuola di Musica
Situazione sussidi
comunali
L’anno scorso abbiamo intrapreso una
campagna di sensibilizzazione per
incentivare i sussidi comunali ed evitare
così di dover ricorrere ad un aumento
indiscriminato delle tariffe per le famiglie
dei nostri utenti. L’obiettivo di partenza era
di raggiungere una quota del 50% della
popolazione scolastica sussidiata: ad oggi
(alcune risposte mancano ancora) possiamo
dirvi che 624 allievi sono finanziati dai
comuni, di questi 268 entrano nella
categoria che dà diritto ad una riduzione
di quota. Possiamo dire che il passaggio
al tariffario differenziato ha cominciato a
dare i suoi primi frutti, speriamo di riuscire
nei prossimi mesi a comunicarvi l’adesione
di ulteriori comuni con lo scopo finale di
avere una decisa maggioranza di comuni
finanziatori.
Campus musicali estivi
Campus Estivo
Grandi cambiamenti a livello di personale all’interno
della SMUS
Hanno lasciato l’attività di insegnamento R. Azzarone (canto), E. Skorsky (pianoforte),
G. Merati (clarinetto) e R. Solcà (pianoforte), mentre cominceranno ad insegnare presso
il nostro istituto H. Kotkova (violino), L. Moraru (violino), M. Gandolfo (clarinetto), I.
Vukcevic (viola), D. Herrera (viola), A. Faillaci (tromba). Un sentito grazie a chi ha lavorato
con noi per anni e un benvenuto a chi inizia la sua attività presso di noi.
Anche nell’ambito dei segretariati abbiamo avuto alcuni cambiamenti: dopo 11 anni di
attività Francesca Bajardi ha deciso di rilevare una nuova sfida professionale. Un grande
grazie per quanto fatto in tutti questi anni e un benvenuto a Sabina Mazzi che occuperà
d’ora in avanti il posto di segretaria della sezione locarnese. Nel Mendrisiotto Gaetano
Frongillo ha rilevato nuove sfide professionali ed è stato sostituito da Donatella Iocchi
Botta.
Da ultimo, ma sicuramente non di minore importanza, il cambio alla guida della sezione
locarnese: dopo 11 anni come responsabile della sezione Marco Di Davide ha deciso di
lasciare questo ruolo per dedicarsi esclusivamente all’insegnamento del pianoforte. Lo
ringraziamo per il grande lavoro svolto in questi anni e accogliamo con piacere il suo
successore nella persona di Stefano Bragetti
Anche quest’anno si sono svolti i
tradizionali campi musicali estivi. Oltre
150 ragazzi hanno partecipato ai corsi di
pianoforte, archi, musica d’insieme e Cantar
leggendo. Novità legata a quest’anno è
stata la prima edizione di un campus a
Blonay presso la Fondazione Hindemith per
pianisti avanzati con la collaborazione della
fondazione Ars Dei.
Ringraziamo di cuore tutti gli insegnanti
che hanno messo a disposizione parte
del loro tempo libero per queste attività
sempre molto apprezzate da ragazzi e
famiglie.
1° agosto
Per la cerimonia del 1° agosto, in diretta
sulle reti nazionali, abbiamo avuto l’onore
di partecipare con un progetto iniziato lo
scorso anno. Si tratta della collaborazione
tra l’Orchestra 2 e il gruppo giovanile VAD
VUC: iniziata lo scorso anno scolastico in
occasione della Passeggiata musicale a
Mendrisio, ha dato vita ad un cd e a questa
bella produzione. Grazie a chi ha preparato
i ragazzi ed ai ragazzi stessi, che per riuscire
a seguire questi progetti speciali compiono
spesso acrobazie di non poco conto.
Iniziativa Musica e
gioventù
Nei prossimi mesi diventeremo operativi
per promuovere l’iniziativa popolare per
l’inserimento del diritto ad una educazione
musicale nella costituzione federale.
Stiamo per ora costituendo un gruppo di
lavoro per programmare la raccolta delle
firme con un calendario di manifestazioni.
Nelle prossime settimane riceverete
da segretariati regionali e docenti le
informazioni e il materiale necessario per
sostenere l’iniziativa.
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
Scambio con la scuola
di musica di Binningen/
Bottmingen
Sono ormai già passati due anni da quando
abbiamo ospitato i ragazzi della Scuola di
musica di Binningen/Bottmingen (Canton
Basilea) per un’indimenticabile settimana
all’insegna della musica e del conoscere
altri modi di vedere la musica.
È toccato noi dal 31 ottobre al 4 novembre
2007 rendere visita ai nostri ospiti di allora!
Per 5 giorni i nostri allievi hanno avuto
modo di conoscere la realtà basilese
frequentando le lezioni, studiando insieme
ai loro colleghi e visitando la regione.
Conferenza/Concerto
Nell’ambito della
manifestazione
“Trasguardi: sguardi incrociati sul mondo”
abbiamo avuto piacere di ospitare lo scorso
18 ottobre una conferenza/concerto con il
maestro brasiliano José Barrense-Dias. Si è
trattato di un appuntamento significativo
che ci ha fatto conoscere un chitarrista che
ci ha aperto una finestra sulla musica del
suo paese: il Brasile.
Collaborazione con la
TASIS
Dal settembre 2007 ha avuto inizio
una collaborazione tra SMUS e Scuola
americana (TASIS): tre nostri docenti si
occupano infatti della formazione musicale
nelle sezioni asilo e scuola elementare a
Montagnola per un monte ore complessivo
settimanale di 13 ore. Silvia Klemm
(anche coordinatrice del progetto),
Nora De Gasperin, Nikla BontadelliMartinoli porteranno il nostro know how
(Educazione Musicale Elementare e coro)
alla TASIS andando ad instaurare un’altra
proficua collaborazione della nostra scuola,
a dimostrazione di una politica sempre
più volta alla ricerca di sinergie atte allo
sviluppo sul territorio di programmi di
qualità.
Nella foto da sinistra a destra Jasmine Croci, Luca Medici, Anna Negrinotti Teqia, Pascal
Siano, Flavia Lanteri, Lorenzo Quattropani, Christoph Brenner e Roberto Valtancoli.
Affiliazione de Il Tasto Vivo
Rendiamo noto di aver affiliato la Scuola di pianoforte Il Tasto Vivo di Lugano (5
docenti e circa 60 iscritti). Il contratto di affiliazione prevede una completa autonomia
amministrativa delle due scuole ma ufficializza una stretta collaborazione pedagogica,
con un accento particolare sulla tutela della qualità dell’insegnamento.
Gli allievi della Scuola il Tasto Vivo potranno usufruire gratuitamente dei corsi teorici e
collettivi offerti dalla Scuola di Musica del Conservatorio, quali ad esempio solfeggio,
ritmo e teoria, musica d’insieme, lezioni collettive ecc.
Con questa politica di collaborazione verso realtà esterne all’Istituto, la Scuola di
Musica del Conservatorio, intende consolidare un network cantonale per incentivare
e ottimizzare tutte quelle sinergie possibili sia in ambito didattico (aggiornamento
professionale dei docenti, intervisione e supervisione dell’attività d’insegnamento,
condivisioni degli obiettivi e dei programmi didattici, unità negli esami di livello…) sia in
ambito logistico organizzativo (campus e attività musicali comuni, condivisione di spazi e
strumenti, ecc.).
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
NEWS – Scuola Universitaria
Grande vittoria del nostro giovane
docente Johannes Fischer (assistente
di percussioni della classe di B.Wulff).
Nel Concorso Internazionale ARD
di Monaco di Baviera, uno dei più
importanti al mondo, Johannes
Fischer ha vinto il 1. Premio, il Premio
del pubblico, il Premio Alice Rosner,
il Premio speciale per la miglior
interpretazione del brano d’obbligo,
nonché il Premio speciale Oehms
Classic.
Significativi riconoscimenti dei nostri studenti della Scuola
Universitaria: Orsolya Juhasz, fagotto (classe di Gabor Meszaros),
ha vinto Frs. 12‘000.— al concorso Marianne und Curt Dienemann
Stiftung, Lucerna.
Lorenz Lüönd, clarinetto (classe di Milan Rericha), ha vinto Frs.
12’500.— al concorso Friedl Wald Stiftung, Basilea.
Il Conservatorio ha indetto due nuovi concorsi per docenti della
Scuola Universitaria. Il Concorso di didattica del violoncello è stato
vinto da Cristina Bellu.
Il concorso per accompagnatore al pianoforte da Roberto Arosio.
Successi internazionali di nostri studenti di viola da gamba. Al
“Concorso internazionale di Seviglia” il 1° premio è andato a
Christoph Urbanetz, della classe di viola da gamba di Vittorio
Ghielmi.
Al Concorso Bach-Abel di Berlino lo stesso Christoph Urbanetz
ha ricevuto il 2° Premio oltre che il premio speciale “Bach” per
la migliore esecuzione bachiana, mentre il 3° premio è andato a
Sara Ruiz Martínez, anch’essa studentessa nella classe di viola da
gamba di Vittorio Ghielmi.
La studentessa Giulia Matteucci della classe di flauto di Mario
Ancillotti ha vinto 1° premio al concorso svizzero di Riddes. Oltre
al premio in denaro Giulia Matteucci ha avuto l’occasione di
eseguire come solista il Concerto in Re maggiore di Mozart per
flauto e orchestra K 314.
La nostra ex studente e docente di canto
Silvana Torto ha ricevuto un prestigioso incarico
come docente principale di canto presso il
Conservatorio di Strasburgo.
La nostra docente Denise Fedeli succederà a Pietro Antonini alla
guida dell’Orchestra della Svizzera italiana, quale direttore artistico ed amministrativo.
Ci congratuliamo con lei per l’importante nomina, formulandole i
migliori auguri e ringraziandola per i tanti anni di impegno presso
il nostro Istituto.
L’esecuzione del Ballet mécanique di George
Antheil al Progetto Martha Argerich 2007
dei nostri percussionisti diretti da Giorgio
Bernasconi è stato inserito nel cofanetto
dedicato al Progetto Argerich della prestigiosa
casa discografica EMI.
Dottorati nei Conservatori
Il Polifonia Third Cycle Working Group (Gruppo di Lavoro Polifonia
per il Terzo Ciclo) dell’Associazione Europea dei Conservatori,
del quale Hubert Eiholzer è stato membro attivo dal 2005, ha
prodotto una guida al Terzo Ciclo di Studi (dottorato) nell’ambito
dell’Alta Formazione Musicale. Si tratta del primo documento di tal
genere, che definisce i principi fondamentali della ricerca artistica
all’interno dei conservatori di musica, delle accademie e delle
Scuole Universitarie di Musica, e sarà d’aiuto a quelle istituzioni
musicali il cui intento è quello di costruire o sviluppare programmi
di dottorato in musica, in linea con i programmi di Bachelor e
Master già esistenti. La pubblicazione sarà disponibile a partire dal
prossimo novembre.
La biblioteca “Fabio Schaub” del CSI
Con l’inizio dell’Anno Accademico 2007/2008, la Biblioteca “Fabio
Schaub” del CSI raggiunge un ulteriore traguardo, quello dei 10’000
volumi a disposizione sia dell’utenza interna (docenti e studenti),
sia di quella esterna.
Questo traguardo consolida il ruolo che il CSI intende assumere
nella Svizzera italiana, quale istituto di riferimento per lo studio
e la ricerca in ambito musicale, potendo offrire a tutti coloro che
siano impegnati in tal senso non soltanto risorse librarie, ma anche
assistenza e consulenza negli ambiti disciplinari legati alla musica.
In tal senso, la biblioteca “Fabio Schaub” si affianca alle altre del
sistema cantonale, delle quali quella di Locarno è specializzata
in arte e musica, ma con una vocazione ancor più specialistica,
potendo offrire in prestito ai musicisti attivi nella regione materiale
musicale non altrimenti disponibile.
Tra le novità che accompagnano l’apertura di questo nuovo anno
accademico vi è la migliorata efficacia della ricerca all’interno del
catalogo on line: per esempio, sono adesso ricercabili informazioni
come quelle relative ai singoli interpreti di una registrazione
discografica, così come i singoli brani contenuti in una pubblicazione
di carattere antologico (discografica e non ).
“Artists and Intellectuals and the Requests
of Power”
In occasione dell’Exploratory Workshop “Artists and Intellectuals
and the Requests of Power” organizzato dalla European Science
Foundation nei giorni dal 26 al 29 luglio scorsi a Merano presso
l’accademia di Studi Italo-Tedeschi, Hubert Eiholzer, vicedirettore
e responsabile del Dipartimento Ricerca e Sviluppo del CSI, è stato
invitato a presentare una relazione su Arnold Schönberg, padre
della dodecafonia e iniziatore della cosiddetta “Seconda scuola di
Vienna”.
La European Science Foundation è un’associazione che raccoglie 75
istituzioni che si dedicano alla ricerca scientifica in 30 paesi, con
lo scopo di promuovere la ricerca ai più alti livelli sostenendo la
cooperazione e la collaborazione tra istituti e ricercatori a livello
europeo. Uno degli strumenti di sostegno è costituito dagli
Exploratory Workshop, ovvero laboratori esplorativi, che la EFS
stessa definisce come “piccole sessioni di gruppo di tipo interattivo,
che mirano ad aprire nuove strade della ricerca, ed esplorare nuovi
campi che abbiano un potenziale impatto sullo sviluppo delle
scienze. I laboratori, che durano solitamente 1-3 giorni, contano
su un’ampia partecipazione da tutta Europa e coinvolgono giovani
ricercatori indipendenti accanto a studiosi di spicco.”
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
NEWS – Scuola Universitaria
Lachenmann ospite al Conservatorio
foto: Betty Freeman, Los Angeles
Helmut Lachenmann è stato ospite, a metà ottobre, al
Conservatorio della Svizzera italiana nell’ambito del corso di
studio di composizione. Figura centrale e di spicco della creazione
musicale contemporanea, Lachenmann ha insegnato nelle
scuole universitarie di musica di Hannover e Stoccarda e nel
1997 è stato insignito del prestigioso premio Ernst von Siemens.
Lachenmann, già allievo di Luigi Nono, ha influenzato con la sua
estetica un’intera generazione di compositori. La sua attenzione
per il ruolo sociale del compositore lo ha portato a sviluppare
un approccio al fenomeno sonoro che cerca, anche attraverso la
provocazione, di liberare l’ascoltatore dalle proprie abitudini di
ascolto, per sviluppare un nuovo modo di ascoltare (e comporre).
I suoni non sono più pensati secondo le categorie di consonante/
dissonante, bello/brutto, puro/sporco, ecc. ma come un oggetto
quotidiano, risultato di un determinato procedimento lavorativo
e di trasformazione. Detto con le parole del compositore: ”il
suono quale protocollo acustico di un dato impiego di energia
in determinate condizioni”. La percezione diventa quindi una
categoria centrale dell’estetica compositiva di Lachenmann con
l’intento di stimolare l’ascoltatore ad una sorta di autocoscienza
delle proprie condizioni d’ascoltatore.
Durante gli stimolanti incontri al nostro Conservatorio, gli studenti
hanno avuto modo, sia di entrare in contatto in modo diretto con
la sua musica e il suo modo di pensare la composizione, che di
discutere direttamente i propri lavori.
SINCOPI
Il Cantone, a giusta ragione, cerca di sensibilizzare le aziende
affinché assumano apprendisti. Il Conservatorio fa la sua piccola
parte con due apprendiste inserite nella Segreteria Didattica e
nella Contabilità della Scuola. In futuro cercheremo di continuare
a dare questo contributo alla formazione di giovani, che una
volta usciti dal CSI possono dire di “aver toccato con mano” la
realtà diversificata e “multitask” di una Scuola Universitaria.
• La nostra affiliazione della Scuola Il Tasto Vivo (pag, 3) è un
piccolo passo verso un più vasto progetto cantonale, a livello di
sezione non professionale. L’obbiettivo è quello di ottimizzare
le risorse territoriali e garantire sempre più qualità agli iscritti
delle Scuole di Musica e alle loro famiglie. Ogni Scuola, oltre
che l’autonomia amministrativa, manterrà il proprio profilo e
le proprie peculiarità, vera ricchezza del pluralismo culturale.
Avremo uno sguardo di riguardo (perché no) al mondo della
danza e del teatro.
• Torna la cattedra di Italianistica nelle aule del Politecnico
federale di Zurigo. La neonata cattedra “De Sanctis” ospiterà
grandi nomi dell’italianistica mondiale, nell’insolito sistema a
rotazione semestrale. I primi Professori sono Remo Ceserani e
Claudio Magris: comparatista giramondo e autore di numerose
opere di teoria letteraria il primo, scrittore affermato e profondo
conoscitore della Mitteleuropa il secondo. In tal modo il nuovo
master di «Letteratura e civiltà italiana» dell’Università della
Svizzera italiana (USI) diretto dal professor Carlo Ossola risulta
meno isolato e aiuta a fugare il timore, non troppo celato, di
ghettizzare l’italiano in ambito italofono. Non possiamo che
essere felici di questo ripensamento e speriamo che la Cattedra
possa essere mantenuta… almeno fino alla prossima congiuntura
economica negativa.
• Osservatorio culturale, questo sconosciuto. L’anno scorso il
DECS ha promosso la nascita dell’Osservatorio Culturale. Evviva!
Si tratta di un importante passo avanti nell’ambito della gestione
delle politiche culturali e non è un caso che le grandi città ne
hanno uno ( da Grenoble a Lisbona, da Roma a Milano, da
Strasburgo a Bonn, da Budapest a Barcellona…). Certo, il Ticino
è piccolino e sono pochi i ticinesi che hanno notato la nascita
di questo nuovo Osservatorio. Ma quali sono i suoi compiti?
Così recita il Cantone: “L’Osservatorio culturale ha il compito di
procedere a un monitoraggio delle attività culturali proposte
nelle varie parti del Cantone, di elaborare delle valutazioni sulla
base di proiezioni statistiche periodiche, di rendere accessibili
le strategie di intervento nell’ambito culturale promosse dal
Cantone, di suggerire dei percorsi di formazione per gli addetti
culturali, di agevolare il dialogo e la collaborazione fra enti
pubblici e privati per un’efficace promozione delle attività
culturali.”
In sostanza il nostro Osservatorio è, per il momento, uno
strumento informatico che dovrebbe fornire quei dati per
poter sviluppare una politica culturale lungimirante, ma
non per delineare (come tiene a sottolineare giustamente il
Dipartimento) una “politica culturale di Stato”.
Peccato che, cercando nel database tra gli eventi di ottobre 07,
non era segnalato alcun evento (sic!) tra le rubriche Musica,
Cinema, Sport, Teatro… neanche uno (a dispetto delle decine di
manifestazioni che si trovano quotidianamente nelle agendine
dei giornali). Speriamo almeno che il sito abbia ricevuto un gran
numero di visitatori degli altri Cantoni ed esteri: si sarà pensato
che in Ticino siamo così all’avanguardia da avere addirittura un
Osservatorio per… una manciata di manifestazioni.
Roberto Valtancoli, membro di direzione
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
Come già da qualche anno è tradizione l’Orchestra della Svizzera italiana accompagna
i migliori studenti del Conservatorio nell’ottenimento di quello che è il titolo di studio
massimo nell’ambito della formazione musicale: il diploma di solista. Lo scorso 18 ottobre,
all’Auditorio di Besso, sono stati quattro i giovani strumentisti ad esibirsi a beneficio del
pubblico ma, allo stesso tempo, sotto l’attenta osservazione della giuria di esperti che
ha valutato le loro capacità solistiche. Si tratta di: Alessandro Eusebio, clarinetto; Jan
Tihelka, clarinetto; Albert Nagy, fagotto; Elena Miliani, flauto.
Tra di loro incontriamo brevemente qui Elena Miliani, giovane flautista livornese allieva
della classe di Mario Ancillotti (dove nel giugno 2006 ha ottenuto con lode un primo
diploma di perfezionamento) e già vincitrice di diversi concorsi (Concorso Internazionale
di Moncalieri e Arenzano, “Glenn Gould” di Siena) e Alessandro Eusebio, clarinettista
diplomato con il massimo dei voti presso il conservatorio di G. Verdi di Milano, premiato
diverse volte a concorsi di clarinetto e con già alle spalle una rilevante produzione
discografica (per le case discografiche Bon Giovanni e Stradivarius).
SOLISTI CHE DISPIEGANO LE ALI
Elena Milani
D: Nella tua carriera hai partecipato
con successo a diversi concorsi di
interpretazione. Quant’è importante, nella
definizione di un percorso professionale,
frequentare questo tipo di competizioni? E
fino a che punto la musica e l’arte possono
essere definite competizioni?
R: Quella del concorso è una modalità di
fare musica del tutto particolare. Non è
una situazione “fredda” e analiticamente
critica, come può essere la lezione con
un’insegnante, e non è nemmeno un
concerto, dove chi ti sta davanti vuole
soprattutto vivere un’ora di emozioni
particolari. Il concorso è una specie
di via di mezzo in cui il dato tecnico è
imprescindibile – e viene valutato con
assoluta severità – ma anche la musicalità
e il valore artistico di un musicista vengono
sottoposti a giudizio.
In generale musica e arte non credo
possano essere ritenute “competizioni”,
anche se è vero che nella definizione di
un percorso professionale così come nelle
selezioni necessarie al mondo del lavoro è
inevitabile confrontarsi con strutture del
tipo concorso.
D: Nel tuo iter formativo hai seguito
diverse formazioni presso vari prestigiosi
istituti. Come ti sei trovata a svolgere il
corso di perfezionamento universitario a
Lugano?
R: Per me è stata una decisione radicale,
perché ha significato andare a vivere
all’estero abbracciando in maniera
totalizzante la passione per la musica.
Il venire a Lugano a studiare è stato
quindi una vera e propria scelta di vita,
che mi ha legata in modo definitivo allo
strumento e a questa professione. La
struttura universitaria del Conservatorio di
Lugano si è prestata in maniera ottimale
alla realizzazione delle mie aspirazioni,
offrendomi dei contenuti (lezioni, seminari,
workshops) di prim’ordine e inserendomi
in un contesto di studenti altrettanto
motivati. Qui sento di aver vissuto una
rilevane maturazione in quanto musicista
ma anche in quanto persona.
Alessandro Eusebio
D: Il clarinetto come solista è uno
strumento che non si incontra molto
frequentemente. Quali sono le altre
possibilità di lavoro che si offrono a un
giovane professionista come te?
R: Le possibilità di lavoro più realistiche per
un diplomato, che pure porta il titolo di
“solista”, sono quelle dell’attività didattica
o della pratica orchestrale. Questo perché
la richiesta di solisti è di molto inferiore
all’offerta e anche perché questo tipo di
carriera è determinata più dai manager
che non dagli strumentisti e dalle loro
qualità. Quello che a me piacerebbe
sarebbe l’inserirmi in una buona orchestra,
e accanto a questo fare della musica da
camera che – purtroppo – godendo di una
minore diffusione concertistica non può
valere come scelta professionale principale.
D: Presso il Conservatorio della Svizzera
Italiana hai studiato con Francois Benda
e Milan Rericha. Come ti sei trovato a
lavorare con loro e, più in generale,
nel sistema formativo della Scuola
Universitaria?
R: A Lugano ho avuto la fortuna di poter
lavorare con due grandi maestri che, per
quanto diversi nell’impostazione, hanno
in comune il fatto di essere ottimi didatti
e indiscussi virtuosi del clarinetto. Ed è
bene precisare che queste due qualità
non sempre si trovano abbinate in unico
professore! Dell’istituzione accademica
luganese ho apprezzato la varietà
dell’offerta didattica e l’ambiente fertile a
livello di studenti, che di sicuro è uno dei
maggiori stimoli a volersi continuamente
migliorare.
D: Il tuo percorso musicale comprende
anche dei momenti non classici legati
al jazz. Ce ne puoi parlare? E che
importanza può avere la musica non
classica nell’attività professionale di uno
strumentista formato classicamente?
R: In realtà è proprio grazie al jazz se mi
sono avvicinato al clarinetto, perché da
bambino ascoltavo estasiato i dischi di
Benny Goodman. Il jazz è quindi una solida
passione personale, ma a livello generale
e oggettivo è anche un modo efficace
per allargare i propri orizzonti musicali
con nuovi elementi, come le armonie
allargate, la sensibilità per la melodia
e l’improvvisazione. È anche vero che,
come ogni musica vissuta a fondo, il jazz
presuppone una dedizione e uno studio
totali; e per questo non posso definirmi
jazzista, quanto piuttosto un musicista
classico che si lascia di tanto in tanto
sedurre dall’affascinante modo di vivere la
musica del jazz.
a cura di Zeno Gabaglio
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
AMICI del Conservatorio
Intervista al Presidente Carlo Donadini
Signor Donadini, chi sono i membri
dell’Associazione?
I membri sono tutti legati da una grande
passione: la cultura in generale e lo
sviluppo della cultura musicale in Ticino
con particolare riferimento ai giovani.
Si tratta di una comunità estremamente
variegata.
L’Associazione ha più di 200 membri che,
da 20 anni, sostengono e seguono l’attività
del nostro Conservatorio. Rilevo che
l’adesione è generata da una sensibilità
che va oltre la sola attività musicale. C’è la
chiara consapevolezza che fare musica e
il saperne usufruire generano condizioni
positive sull’intera società e apportano
benefici sociali ormai indiscussi.
Il Conservatorio con 1500 studenti,
3 sezioni (dall’amatoriale alla Scuola
Universitaria) e più di 200 manifestazioni
su tutto il territorio ticinese è sicuramente
l’Istituzione nel Cantone che può
rappresentare queste passioni che
generano, anche, valori immateriali.
20 borse di studio per giovani studenti.
La Scuola di Musica del Conservatorio ha
una certa immagine elitaria. C’è bisogno di
queste borse di studio?
Sì c’è una forte necessità e la richiesta
è alta. In passato la nostra Scuola aveva
quote scolastiche più elevate delle altre
piccole scuole private (oggi non è più così,
in quanto anche le altre Scuole di Musica
sono state costrette ad adeguarle).
Noi cerchiamo, in ogni occasione
propizia, di trasmettere il messaggio, alla
popolazione e ai politici, che la Scuola
di Musica del Conservatorio è assurta, di
fatto, a Scuola di riferimento regionale
(che si autofinanzia tra mille difficoltà:
all’80%!) e deve essere accessibile a
tutti, senza discriminazioni di censo. Non
può e, soprattutto, non vuole essere
una istituzione per pochi facoltosi. Al
momento riusciamo, ma fra tanto grosse
e, mi permetta, quanto incomprensibili
difficoltà, a reperire i mezzi finanziari per
conseguire l’importante obbiettivo. Ma per
centrarlo pienamente abbiamo bisogno
che Cantone e Comuni siano ancora più
sensibili nell’accostarsi a questo tema.
Concretamente, con la tenacia che
deriva dalla consapevolezza di sostenere
un elemento centrale per la cultura di
questo nostro Cantone, l’Associazione
contribuisce, anno dopo anno, ad aiutare
famiglie ammirevoli che, pur con difficoltà
finanziarie, vogliono, giustamente,
offrire ai loro figli, dotati e volenterosi,
l’opportunità di avvicinarsi alla musica.
E’ ammirevole e quindi rafforza la nostra
determinazione a dare loro il giusto
sostegno.
Un appello?
La cultura è l’elemento che sorregge lo
sviluppo e la crescita di tutte le civiltà,
facilita la coesione, crea benessere
spirituale. La musica, fra le espressioni
artistiche, in questo senso eccelle.
Vogliamo una società che sappia
apprezzare il bello e il buono, vogliamo
mettere in condizione uomini e donne
di ritrovare se stessi anche ascoltando,
sottolineo, ascoltando musica?
Allora lancio un appello alle Istituzioni, ai
privati ed ad enti giuridici, come banche e
assicurazioni, affinché diventino membri
dell’Associazione. Posso assicurare che il
Comitato, i cui Membri sono ovviamente
attivi come volontari, investe con
cura fino all’ultimo franco in progetti
particolarmente significativi e che
generano un valore aggiunto per il nostro
Ticino!
Desidero aderire all‘Associazione
degli Amici del Conservatorio
della Svizzera Italiana
___ persone singole (per anno) fr. 50.-___ coniugi fr. 70.___ persone giuridiche e soci benemeriti da fr. 500.–
Gli AMICI del Conservatorio
Mantenere e migliorare il livello di eccellenza
raggiunto presuppone continui investimenti e
finanziamenti e grazie al sostegno di benefattori molti obiettivi si sono potuti realizzare.
L‘Associazione degli Amici del Conservatorio
della Svizzera Italiana sostiene moralmente
e finanziariamente le attività della Scuola
di musica, della sezione Pre-professionale e
della Scuola Universitaria. Conta circa 200
soci.
Diventare membro degli AMICI è un piccolo
gesto ma molto importante per gli studenti, i
docenti e i collaboratori del Conservatorio.
Chi è membro degli AMICI crede nella cultura, crede nella formazione dei giovani e vuole partecipare attivamente, e concretamente,
allo sviluppo del nostro Conservatorio.
Promozioni per i membri
I soci sono aggiornati regolarmente sulle attività e sulla vita del Conservatorio e inoltre
ricevono inviti speciali per concerti, workshop,
seminari, conferenze...
I soci possono partecipare gratuitamente o
con riduzioni speciali alle manifestazioni organizzate dal Conservatorio (inclusi seminari e
workshop) e si avvalgono di particolari sconti
sugli articoli e sulle prestazioni di negozi ticinesi che sostengono il Conservatorio (libri,
musica, dischi, liuteria).
Comitato
Carlo Donadini, presidente
Felice Dafond,vice presidente
Marc Andreae
Efrem Beretta
Alfredo Gysi
Lucienne Rosset-Zoboli
Roberto Valtancoli
Nuovo:
I membri dell’Associazione AMICI possono partecipare gratuitamente
alla Stagione degli SWISS CHAMBER CONCERTS (pagina 8)
___ studenti e giovani sotto i 25 anni fr. 20.–
Nome e Cognome
Indirizzo
NAP Domicilio
Desidero ricevere per mail aggiornamenti sulle
manifestazioni del Conservatorio.
Prego inviare a (indirizzo Email)
data, firma
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
Swiss Chamber Concerts
La Stagione degli SWISS CHAMBER CONCERTS (SCC) 07/08 è
giunta all’ottavo anno di vita.
Questa rassegna, che consta di 5 concerti da ottobre a maggio, è
diventata una delle principali stagione cameristiche svizzere, che
grazie alla sua qualità, sia per gli artisti ospiti sia per i programmi
proposti, è ormai divenuta un punto riferimento nazionale. Non
a caso le città di Basilea, Ginevra, Zurigo e Lugano hanno aderito
con entusiasmo a questa nuova rassegna che quest’anno presenta
ben 2 nuove prime esecuzioni mondiali (su commissione degli
stessi SCC) e 2 prime esecuzioni svizzere.
Il Conservatorio è orgoglioso di ospitare questa rassegna e di
esserne un partner attivo.
Intervista al violista Jürg Dähler,
fondatore e tra i direttori artistici di
Swiss Chamber Concerts
D: Dal 1999 Swiss Chamber Concerts ha saputo guadagnarsi un
rilevante spazio nella programmazione concertistica elvetica. Qual
è la ricetta di un simile successo?
R: Gli ingredienti sono stati diversi. Di sicuro il rapporto di fiducia
e reciproca stima tra noi fondatori (oltre a Dähler il violoncellista
Daniel Haefliger e il flautista Felix Renggli ndr.) che costituiscono
il comitato artistico. Anche l’unità di intenti musicali – riassumibili
nella più totale apertura verso le varietà stilistiche della musica
– tra le persone coinvolte ha facilitato un’adesione sincera al
progetto, così come ne ha garantito la riuscita qualitativa. Non
da ultimo la provenienza varia di noi musicisti è stata rilevante,
permettendo un contatto diretto con la dimensione locale dei
maggiori centri di cultura svizzeri: e l’attenzione al locale, anche
per un progetto di diffusione nazionale, è un dato imprescindibile
per chi vuol fare musica in Svizzera.
D: Zurigo, Basilea, Ginevra e Lugano sono le quattro capitali
linguistico-culturali della Svizzera toccate dalla vostra rassegna.
Quali sono le differenze a livello di ambiente culturale e di
pubblico che avete potuto riscontrare nelle varie sedi di concerto?
R: Ci sono evidentemente delle differenze legate alla diversa
impostazione culturale delle comunità svizzere. Per esempio
nella parte tedesca c’è una naturale predisposizione all’ascolto
di musica moderna, mentre in Ticino il pubblico è meglio
disposto all’ascolto di un repertorio classico-barocco. Ma il dato
più interessante è che tutte le regioni allo stesso modo hanno
apprezzato in noi la predisposizione ad offrire musiche nuove e
sconosciute, ed è anche quello che ci ha spinti a proseguire sulla
nostra via.
D: Assieme a Felix Renggli e Daniel Haefliger costituite il “nucleo
duro” di SCC nonché il comitato artistico. È stato sempre facile
gestire a tre il festival e dare unitariamente un’impronta così
caratteristica?
R: Se si guarda il risultato potrebbe sembrare tutto facile, ma
così non è stato! Spesso ci si è anche accapigliati nella difesa di
un certo compositore o di una data opera, ma la fiducia nelle
sensibilità musicali altrui – con i conseguenti bilanciamenti
reciproci – ha sempre permesso di allestire programmi di qualità.
E comunque è risaputo che una sana dialettica non può che avere
effetti produttivi per tutti.
D: Ospite frequente dei vostri concerti è Heinz Holliger, uno
dei più significativi musicisti svizzeri viventi. Come avete saputo
conquistarlo alla vostra causa?
R: Avevo sedici anni e suonavo come prima viola nel Collegium
di Paul Sacher quando ho incrociato per la prima Heinz Holliger,
che stava dietro la bacchetta di direttore. Da allora, e son passati
più di trent’anni, abbiamo stretto rapporti sempre più intensi,
sfociati in tournées concertistiche nazionali ed internazionali.
È stato quindi quasi naturale renderlo partecipe del progetto
Swiss Chamber Concerts perché già avevamo constatato
di poter lavorare proficuamente insieme, condividendo un
particolare metodo interpretativo che pone al centro di tutto
la comprensione dell’opera musicale così come del suo autore.
Questo modus operandi genera molto spesso interpretazioni
assai personali e per questo lo si può ritenere una caratteristica
precipua di tutti i concerti della rassegna.
D: Ritiene sempre vincente la scelta di puntare, praticamente
in ogni programma, all’accostamento tra musica classica di
repertorio e brani contemporanei, spesso in prima esecuzione
assoluta?
R: La volontà fondamentale della programmazione non è
quella di creare ad ogni costo dei crossover tra le epoche, ma
quella di definire programmi coerenti in sé, basati su una logica
riconoscibile all’ascolto. E spesso, ma non sempre, il senso di un
pezzo viene reso più evidente accostandolo ad un’opera di altra
epoca ma con caratteristiche analoghe.
a cura di Zeno Gabaglio
SCC –Prossimi concerti:
“Malinconia”
Giovedì, 22 novembre 2007, 20h30,
Conservatorio della Svizzera Italiana
Ludwig van Beethoven, György Kurtág, Robert Schumann
Willi Zimmermann, Daniel Kobyljansky, Jürg Dähler,
Daniel Haefliger
“Swiss Chamber”
Mercoledì, 16 gennaio 2008, 20h30,
Conservatorio della Svizzera Italiana
Luigi Boccherini, Elliot Carter, Heinz Holliger, Elliot Carter,
W. A. Mozart, Jonathan Harvey, Benjamin Britten,
Johann Christian Bach
Heinz Holliger, Felix Renggli, Esther Hoppe, Daria Zappa,
Jürg Dähler, Daniel Haefliger
www.scc-concerts.ch
novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
“NOVECENTO E PRESENTE”
IN FORMA SMAGLIANTE
Torna la stagione concertistica più discussa dell’anno
scorso “Novecento e presente”: 7 concerti per
ascoltare e capire la musica degli ultimi 100 anni.
Con gli studenti e docenti della Scuola Universitaria,
prestigiosi ospiti, in collaborazione con la Rete
Due della RSI e il DACD Dipartimento Ambiente
Costruzioni e Design della SUPSI.
Direzione artistica e musicale: Giorgio Bernasconi
i prossimi concerti di ’900:
Domenica 25 novembre 2007
Lugano, Auditorio Stello Molo, RSI, 17.30
Composizioni di Silvestre Revueltas, Manuel De Falla,
Darius Milhaud
Charo Martin, canto flamenco
Domenica 16 dicembre 2007
Lugano, Auditorio Stello Molo, RSI, 17.30
Composizioni di Hanns Eisler, Boris Blacher, Karl Amadeus
Hartmann, Hans Werner Henze
Piotr Nikiforoff, violino; Francesco Tamiati, tromba
Domenica 17 febbraio 2008
Lugano, Auditorio Stello Molo, RSI, 17.30
Composizioni di Hans Ulrich Lehmann, Francesco Hoch,
Mathis Steinauer, Rudolf Kelterborn
Luca Bruno, percussioni; Zeno Gabaglio, violoncello elettrico; Eva Nievergelt, soprano
Due parole con GIORGIO BERNASCONI
D: Ritorna Novecento e presente e siamo alla nona edizione. Cos’è
cambiato rispetto a quando avevate cominciato, a parte il fatto
che allora il Novecento era ancora presente?
R: Dal punto di vista dell’impostazione non è cambiato nulla: i
nostri concerti, ora come nel 1999, si concentrano sulla musica
del Novecento, cioè su un amplissimo repertorio in buona parte
trascurato dalle altre rassegne concertistiche. La volontà, ora
che il Novecento si sta sempre più allontanando, è anche quella
di integrare nei programmi sempre più musica contemporanea,
creata nel nostro presente.
Un elemento che nel corso delle varie edizioni ha preso sempre
più rilevanza è l’apertura interdisciplinare ad altre forme
artistiche, iniziata nel 2001 con il Teatro Dimitri e proseguita poi
con l’aggiunta della SUPSI (Dipartimento ambiente costruzione e
design, Laboratorio di comunicazione visiva).
D: Lo scorso anno alcune persone, preoccupate relativamente
al prosieguo futuro della manifestazione avevano raccolto
un’ampia sottoscrizione a sostegno della stessa. Cosa si può loro
comunicare, magari al fine di tranquillizzarle?
R: Che grazie al loro contributo e al rinnovato sostegno della
Radio Svizzera – Rete Due Novecento e Presente può proseguire
nelle attività che l’hanno resa punto di riferimento per un
pubblico curioso, motivato e affezionato.
Personalmente ho trovato significativo e un poco anche
sorprendente che una musica ritenuta “non facile”, per di più
proposta senza gli abituali richiami mediatici tipo grandi nomi
dell’interpretazione o marketing aggressivi, abbia raccolto attorno
a sé degli spettatori così fedeli. E a loro non può che andare il mio
ringraziamento.
D: Nella struttura dei concerti avete previsto qualche novità?
R: Il concerto de 13 aprile 2008 avrà un’impostazione piuttosto
particolare. Si è infatti scelto un’opera generalmente ritenuta di
difficile ascolto e comprensione (i 5 Orchesterlieder di Alban Berg)
e la si proporrà con l’interazione del musicologo Emanuele Ferrari,
in modo da offrire una chiave di lettura della musica in tempo
reale, come in una specie di lezione-concerto.
D: Una composizione particolarmente accattivante, in quanto di
rarissima esecuzione alle nostre latitudini, sarà l’Einstein on the
beach di Philip Glass. Quali sono le particolarità legate alla sua
esecuzione?
R: Innanzitutto una riduzione dell’opera, che originariamente
dura più di quattro ore. Secondariamente la scelta del luogo
in cui proporla: le Officine FFS di Bellinzona. Nelle due sere del
7 ed 8 giugno questi spazi di chiara destinazione industriale
accoglieranno la musica del padre del minimalismo – forse la più
“meccanica” delle musiche del Novecento – in un allestimento
anche visivo di grande impatto.
www.conservatorio.ch
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novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
I vincitori del primo Gianni Bergamo Classic Music Award
La prima edizione del GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD
– Concorso di composizione 2007 ha visto la partecipazione di ben
170 compositori.
La giuria ha assegnato 3 premi equivalenti in denaro (Euro 13‘000
ciascuno) ed esecuzione del brano con l’ensemble recherche:
Inoltre la giuria ha selezionato, oltre ai tre brani vincitori, anche i
seguenti due brani per l’esecuzione con l’ensemble recherche:
Panayiotis Kokoras (Grecia 1974)
insegna composizione elettroacustica
all’Università Aristotele di Salonicco. Ha
ottenuto distinzioni e premi a concorsi
internazionali quali Pierre Schaeffer
2005 (Italia), Musica Viva 2005 e 2002
(Portogallo), Gaudeamus 2004 e 2003
(Olanda), ecc.
Le sue opere vengono spesso eseguite
a festival e stagioni concertistiche
internazionali in tutta Europa, Asia
e America e sono stati registrati su
numerosi CD.
Juan María Cué ha studiato violoncello
e composizione. Ha conseguito i premi
del Instituto Nacional de Juventud
2005, di “Joaquín Turina” 2004
(Siviglia) e del Principato delle Asturie
2002.
Sue composizioni sono state interpretate
e registrate su CD da Proyecto Guerrero
(Madrid),
Grup
Instrumental
de
Valencia y Joan Cerveró, EK Ensemble
Contemporáneo de Asturias, Weber
Trío, ecc.
Simone Movio (1978) attualmente
studia presso il Conservatorio
J.Tomadini di Udine nella classe di
Renato Miani. Finalista al Concorso
Internazionale di Composizione “
Dresden 2006-Klang-Stadt-Stille” ha
vinto il primo premio assoluto al “III
Concorso di Composizione Città di
Varese”.
Sue opere sono state eseguite in
diverse occasioni tra cui si ricordano:
Dresda 2006 (Elole Piano Trio),
Museum der Moderne Salzburg,
Iperbole: incontro con il poeta Andrea
Zanzotto.
Scrive.
Erin Gee ha conseguito il Bachelor
of Music and Masters’ of Arts di
pianoforte e di composizione alla
University of Iowa.
Le sono stati assegnati numerosi
premi, tra cui Premio Samuel Barber
di Roma (2007), International Rostrum
of Composers “Selected Piece” (2007),
Judith Lang Zaimont Prize (2006),
Look & Listen Festival Prize New York
(2005), Publicity Prize SKE Fund Austria
(2005), borsa di studio di composizione
dello stato austriaco (2005) e Impuls
Composition Prize (2004).
Carlo Ciceri è nato a La Spezia nel
1980. Si è diplomato in Pianoforte
(Conservatorio “Puccini”, La Spezia),
Musicologia (Università di Pavia
- Cremona) e Direzione d‘Ensemble
(Conservatorio della Svizzera Italiana,
Lugano).
Le sue composizioni hanno ricevuto
diversi premi e segnalazioni e sono
eseguite in Francia, Germania, Italia e
Svizzera.
I curriculi dettagliati si trovano a www.giannibergamoaward.ch
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novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
Gianni Bergamo Classic Music Award 2007
composition | solo instrument | chamber music
ensemble recherche
La Fondazione di pubblica utilità
ACCENTUS ha deciso di affidare al
Conservatorio della Svizzera italiana la
realizzazione del concorso internazionale
GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD.
Il GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC
AWARD è stato creato con l’obiettivo di
scoprire nuovi giovani talenti nei diversi
settori della musica classica e promuovere
la loro attività.
Il m° Gianni Bergamo ha voluto iniziare
questo premio augurandosi che possa
diventare un punto di riferimento e un
sostegno concreto a giovani musicisti di
talento provenienti da tutto il mondo.
Il concorso è aperto in forma ciclica ai
seguenti ambiti: composizione, strumento/
voce (interpretazione), musica da camera
(interpretazione). Vale a dire che ogni
anno verrà bandito un concorso che
coinvolgerà ciclicamente uno di questi tre
settori. Per il futuro sono previste anche
borse di studio.
Dal 7 al 13 maggio 2007 la giuria del
concorso di composizione formata da
Gianni Bergamo, Urs Frauchiger, Beat
Furrer, Marcello Parolini e Nadir Vassena
ha esaminato le oltre 170 composizioni
giunte da tutto il mondo alla segreteria
del concorso e ha nominato i tre vincitori
cui sono stati assegnati 3 premi equivalenti
di Euro 13’000 ciascuno e l’esecuzione dei
brani da parte dell’ensemble recherche
(PANAYIOTIS KOKORAS – Grecia, con il
brano “Braided Fractures” per flauto,
clarinetto, pianoforte, violino, viola e
violoncello; SIMONE MOVIO – Italia, con
il brano “Di fragili incanti” per flauto,
clarinetto, violino, violoncello e pianoforte;
CARLO CICERI – Italia, con il brano
“Schianto” per flauto, oboe, clarinetto,
percussioni, violino, viola, violoncello e
pianoforte).
Inoltre la giuria ha selezionato, oltre ai tre
brani vincitori, anche i seguenti due brani
per l’esecuzione con l’ensemble recherche
(“Mouthpiece VIII.i” per flauto, clarinetto,
percussioni, viola e violoncello di ERIN
GEE -USA, e “El espacio interior” per
flauto, clarinetto, percussioni, pianoforte,
violino e violoncello di JUAN MARÍA CUÉ
- Spagna).
Il Conservatorio della Svizzera italiana
è particolarmente onorato di aver
ricevuto questo incarico, che significa un
ulteriore riconoscimento per l’istituto e
che rappresenta una grande opportunità
per portare il nome e l’immagine del
Conservatorio e del Ticino in tutto il
mondo.
Dal 24 al 28 settembre 2007 l’ensemble
recherche e i compositori premiati sono
stati presenti al Conservatorio della
Svizzera italiana di Lugano per le prove dei
cinque brani vincitori, che sono aperte al
pubblico.
L’ensemble recherche è uno degli ensemble
di musica contemporanea più rinomati al
mondo. Dalla sua fondazione nel 1985 di
prime esecuzioni ne ha dato più di 400.
Per informazioni dettagliate
potete consultare il sito www.
giannibergamoaward.ch oppure contattare
direttamente:
La Cerimonia di premiazione si terrà
a Zurigo domenica 18 novembre 2007
alle ore 16.00 nel centro Kaufleuten
nell’ambito del Festival Tage für neue
Musik www.tfnm.ch
La seconda edizione del GIANNI BERGAMO
CLASSIC MUSIC AWARD sarà dedicata
al violoncello. Le prove di concorso si
terranno nel mese di settembre 2008 al
Conservatorio. Il vincitore avrà tra l’latro
la possibilità di esibirsi come solista con
l’Orchestra della Svizzera Italiana e in un
recital al Lucerne Festival.
L’organizzazione, l’ensemble recherche
e i compositori sono a disposizione della
stampa durante la settimana delle prove.
Per informazioni contattare
[email protected]
GIANNI BERGAMO CLASSIC MUSIC AWARD
Segreteria del Concorso
c/o Conservatorio della Svizzera Italiana,
via Soldino 9
CH-6900 Lugano (Svizzera)
Tel. +41 (0)91 960 30 44
Fax +41 (0)91 960 30 41
[email protected]
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novembre 2007 / febbraio 2008, numero 26, anno VII
Nuovo CD: Torres Quartet
Torres Quartet: Gabriele Cavadini, Claudio Farinone, Aldo
Martinoni e Mimmo Prisco.
Il nuovo CD: EPSILON LIRAE
“ La nuova incisione discografica del Quartetto Torres costituisce
una raffinata sorpresa di questo fine millennio, piena di brio e
fantasia artistica. ” (Italia-Il Sole 24 Ore)
www.torresquartet.net
Il Club Musica Ticinensis
Con l‘intento di diffondere su ampia scala le informazioni
relative al livello artistico dei musicisti domiciliati nella Svizzera
italiana, e promuoverne l‘attività, è stato creato nell’ambito
della Fondazione Musica ticinensis, un club che porta il suo
stesso nome.
Purtroppo, all’aumento rallegrante delle iniziative musicali
locali degli ultimi anni, non corrisponde un adeguato spazio
nel quale i nostri artisti possano farsi conoscere e operare. Ciò
sarebbe legittimo sia per il loro numero, sia per le loro qualità.
In poco tempo sono già 700 le persone che condividono il
valore e l’opportunità del nostro scopo. Gli iscritti riceveranno
periodicamente un programma delle attività dei nostri artisti, e
potranno così infoltire il loro “Pubblico”, vera e unica entità in
grado di decretarne il successo.
L’iscrizione è del tutto gratuita e il tagliando si può richiedere
presso Fondazione Musica ticinensis, Casella Postale 542, 6942
Savosa.
Pensieri
www.conservatorio.ch
„L‘anima di un vero artista deve esaltarsi
davanti a tutto ciò che è grande e bello,
nell‘ordine morale come nell‘ordine fisico.“
A. MARMONTEL
“Noi dobbiamo riconoscere due categorie di
artisti, cioè quelli che producono e quelli che
interpretano, e convenire che non passa fra
essi che questa differenza materiale.”
F. LISZT
“Dodici note in ogni ottava e la varietà del
ritmo mi offrono delle opportunità che tutto
il genio umano non esaurirà mai.”
I. STRAVINSKIJ
“Ascoltare la musica di Mozart significa
sentire che è stata compiuta una buona
azione. È difficile dire con precisione dove sia
questa buona influenza, ma indubbiamente
essa è benefica; quanto più vivo e meglio la
conosco, tanto più amo la musica.”
P.I. CHAIKOVSKIJ
“Dove le parole finiscono inizia la musica.”
H. HEINE
Il giornale del Conservatorio, organo semestrale d’informazione del
Conservatorio della Svizzera Italiana, Via Soldino 9, CH-6900 Lugano
tel. +41 (0)91 960 30 40, Fax +41 (0)91 960 30 41
www.conservatorio.ch, [email protected]
Responsabile: Roberto Valtancoli
Tiratura: 6 000
Stampa: Tipo-Offset Aurora S.A., Via Sonvico 11, 6952 Canobbio