consenso impianto defibrillatore

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Azienda ospedaliera Cosenza
U.O. Cardiologia
Direttore: Dr Francesco De Rosa
CONSENSO INFORMATO ALL’ IMPIANTO DI DEFIBRILLATORE AUTOMATICO
Con stimolazione monocamerale, bi-camerale, bi-ventricolare (CRT)
Gentile paziente, il presente documento, che Lei avrà modo di leggere e di discutere in tutti i suoi aspetti
col Dr……………………………………… che glielo sottopone per il consenso scritto al trattamento proposto, serve
ad informarLa, nel modo più esauriente possibile, sulla natura e sui benefici dell’intervento proposto, sui
possibili rischi ad esso connessi, sulle eventuali alternative terapeutiche, sui rischi connessi al suo rifiuto,in
modo da consentire una Sua consapevole ed informata decisione in merito.
CHE COSA È UN DEFIBRILLATORE AUTOMATICO IMPIANTABILE con Stimolazione monocamerale, bicamerale,biventricolare.
Il defibrillatore automatico impiantabile è un dispositivo utilizzato per inviare impulsi elettrici al cuore, allo
scopo di defibrillare o “cardiovertire” il cuore, interrompendo aritmie minacciose per la vita. E’ costituito da
una batteria e da un circuito elettronico, collegato al cuore attraverso uno o più fili elettrici chiamati
elettrocateteri, posizionati rispettivamente in ventricolo destro (stimolazione monocamerale),in atrio
destro ed in ventricolo destro (Stimolazione bi-camerale), in atrio destro,ventricolo destro ed all’interno di
una vena, il seno coronarico, che dall’atrio destro raggiunge la parete esterna del ventricolo sinistro
(stimolazione bi-ventricolare o di resincronizzazione cardiaca-CRT).
Il Defibrillatore può riconoscere le aritmie ventricolari gravi che possono essere causa di morte improvvisa
e trattarle efficacemente con:
 shock elettrico ad alta energia, utilizzato generalmente per interrompere aritmie più rapide e/o
irregolari (p. es in caso di arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare), percepito come una scossa
elettrica interna;
 breve stimolazione cardiaca, in grado di interrompere, in maniera del tutto asintomatica,
tachicardie meno rapide e regolari.
I Defibrillatori con stimolazione bi-ventricolare, correggendo la dissincronia di contrazione dei ventricoli che
la cardiopatia ha causato, possono determinare un incremento della forza di contrazione del cuore con
riduzione dei sintomi, delle ospedalizzazioni per scompenso e della mortalità. Può tuttavia accadere che il
previsto miglioramento della funzione cardiaca non ci sia, per cui le condizioni cliniche restano le stesse.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L’intervento, effettuato in anestesia locale, dura di solito tra i 30 e 180 minuti, a seconda del numero di
elettrodi da posizionare e dell’anatomia del paziente. Non si possono tuttavia escludere in casi eccezionali
tempi più lunghi. La procedura viene effettuata da personale qualificato a far fronte a qualsiasi necessità
clinica che si dovesse presentare. Prima ed eventualmente dopo l’intervento vengono somministrati
antibiotici per la profilassi delle infezioni. Eventuali allergie ad antibiotici devono essere espressamente
segnalate al medico prima di firmare il consenso.
L’intervento inizia con una incisione cutanea di circa 4 - 6 cm, generalmente sotto la clavicola sinistra, che
serve a preparare uno spazio (“tasca”) sotto la pelle per l'alloggiamento del dispositivo.
Da qui sono poi inseriti, attraverso una o più vene, isolate chirurgicamente o incannulate, i fili elettrici
(elettrocateteri) che sotto il controllo radiologico (esposizione ai raggi X) verranno posizionati all'interno del
cuore. A causa dell’impiego dei raggi X è necessario informare il medico di una eventuale o possibile
gravidanza in atto, prima di firmare il consenso.
Talora può essere necessaria la somministrazione di un liquido visibile ai raggi X (mezzo di contrasto),
contenente iodio per visualizzare l’anatomia venosa. Se Lei ha avuto o sa di essere allergico a liquido
radiopaco dovrà riferirlo espressamente al medico prima di firmare il consenso.
Successivamente, vengono eseguite alcune misure elettriche, collegati gli elettrodi al dispositivo a cui segue
la sutura della ferita. Raramente prima di suturare la ferita può essere necessario provare il corretto
funzionamento del sistema, provocando una aritmia ventricolare rapida e verificando che il defibrillatore la
riconosca e la tratti in maniera efficace. In questa fase viene praticata una profonda sedazione per evitare
sgradevoli sensazioni legate all'insorgenza dell'aritmia e alla conseguente terapia elettrica.
POSSIBILI COMPLICANZE DELL’INTERVENTO
Le complicanze intra-operatorie più frequenti includono:
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sanguinamenti della tasca;
pneumotorace;
perforazione cardiaca;
versamento ematico nel pericardio con possibile tamponamento cardiaco;
aritmie severe (bradicardie o tachicardie);
raramente (5%), si può verificare l’impossibilità tecnica di posizionare in modo adeguato
l’elettrocatetere per il ventricolo sinistro e di non completare l’impianto col terzo elettrocatetere;
 In casi rarissimi, decesso durante la procedura.
L’occorrenza di tali complicanze può prevedere interventi aggiuntivi anche invasivi, eventualmente con
trasferimento in ambito cardiochirurgico, che possono prolungare la degenza.
Le complicanze post-operatorie (riscontrabili nei giorni,nelle settimane, ed a volte anche dopo alcuni mesi
successivi alla procedura) includono:
 versamento siero-ematico nella tasca sottocutanea (ematoma);
 erosione della cute sovrastante lo stimolatore e gli elettrocateteri;
 trombosi delle vene in cui sono allocati gli elettrocateteri o del braccio omolaterale al
defibrillatore;
 infezioni localizzate o sistemiche;
 spostamento degli elettrocateteri dalla sede iniziale con necessità di riposizionamento degli stessi;
 esiti cicatriziali, rappresentati da una cicatrice chirurgica (lunghezza 4-6 cm) al di sotto della
clavicola; si può vedere inoltre un lieve rigonfiamento determinato dal dispositivo (spessore ca 1015 mm) a livello della cicatrice.
Vi è inoltre il rischio di interventi inappropriati su aritmie non realmente pericolose o non presenti (in caso
p. es di accelerazione del battito cardiaco a valori superiori alla norma, aritmie non ventricolari,
interferenze elettromagnetiche esterne, ecc).
Tali interventi, presenti in circa il 10% dei pazienti, possono essere anche dolorosi, talora portare a
transitoria perdita della coscienza e necessitano di riprogrammazione dell’apparecchio (generalmente
senza necessità di intervento chirurgico).
DOPO L’INTERVENTO
Il paziente, dopo la procedura, dovrà rimanere allettato per 24 – 48 ore e dimesso abitualmente in terza
giornata.
In linea generale, il periodo necessario per un recupero funzionale è di circa 15 gg, onde consentire
un’adeguata cicatrizzazione della ferita chirurgica; la rimozione delle suture (o il controllo delle ferita, in
caso di sutura intradermica che non prevede la rimozione dei punti) è prevista dopo circa 10 gg.
Dopo la dimissione è necessario seguire tutte le disposizioni e i trattamenti prescritti; in particolare, vi sono
dei controlli periodici (2-4/anno), cui sottoporsi presso il nostro o altro Centro di elettrostimolazione
abilitato. Con alcuni dispositivi tali valutazioni possono essere parzialmente sostituite da controlli a distanza
attraverso linea telefonica e/o rete internet.
LE ALTERNATIVE TERAPEUTICHE ALL’IMPIANTO
Non esistono, nel suo caso specifico, valide alternative terapeutiche ai fini di una riduzione del rischio di
morte cardiaca improvvisa e di un possibile miglioramento della funzione cardiaca (con i sistemi dotati di
re-sincronizzazione).
Dichiarazioni specifiche del paziente:
Allergia nota allo IODIO: NO
SI
Allergia agli ANTIBIOTICI: NO
SI
STATO GRAVIDICO :
SI
NO
Il sottoscritto……………………………………………………………………..nato il……………………………………………………….
Letto quanto sopra e ritenendo di averlo compreso, anche per i chiarimenti fornitimi dal Dr………………….,
acconsente ad essere sottoposto ad impianto di Defibrillatore con o senza stimolazione bi-ventricolare.
Firma del paziente……………………………………………………………………………………………Data…….…………………..
Firma del Sanitario che ha raccolto il consenso e fornito le informazioni: Dr……………………………………….
Cosenza………………………………………..
Fig.1: Posizione degli elettrocateteri all’interno del cuore.
Fig.2: Esempio di Defibrillatore automatico impiantabile.
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