IO SONO TONIOLO TEATRO TONIOLO MESTRE STAGIONE 2016.17 Ed eccoci a inaugurare un nuovo capitolo della storia del nostro teatro metropolitano. Ogni volta che un teatro presenta una nuova stagione, in fondo, raccoglie una sfida. E quella che il Toniolo rilancia quest’anno è sicuramente fra le più stimolanti: si riparte infatti dai numeri e i consensi di una stagione formidabile, capace di battere con 2800 abbonati un record di pubblico che resisteva dai tempi di Gaber. Il Toniolo non ha tradito l’auspicio di essere il punto di riferimento della città metropolitana, grazie ad una programmazione volta sempre a qualificare e diversificare l’offerta, cogliendo fermenti e sensibilità all’interno di una comunità sempre più ampia, dove la circolazione e la fruizione della cultura sono utili soprattutto a costruire nuovi rapporti e muovere persone vive in una città viva. Il cartellone degli appuntamenti per questa stagione presenta un livello di assoluta eccellenza, mescolando generi e suggestioni assai diverse, ma soprattutto centra il suo obbiettivo più importante: strutturare, fra i turni del suo calendario multicolore, un percorso di avvicinamento virtuoso fra cittadini, suggerendo occasioni continue di incontro e di confronto. Sarà un viaggio affascinante, in cui ogni tappa vissuta fra le mura del Toniolo potrà fissare il segnaposto di un percorso più ampio, denso di spunti e riflessioni sulla realtà che ci circonda e che il teatro non cessa di interpretare, mettendone spesso a nudo con precisione e efficacia le contraddizioni. Desidero esprimere il mio grande ringraziamento a tutti i registi, attori, sceneggiatori, tecnici, musici e collaboratori, che si impegnano al massimo di loro stessi per ottenere il miglior risultato, dietro e davanti le quinte. “Io sono teatro”, il motto che qualifica le stagioni di questo straordinario luogo di spettacolo, sintetizza pienamente l’auspicio dell’Amministrazione affinché il soggetto pieno e autentico di ogni idea o pratica di “cultura” sia ogni singolo cittadino, la sua voglia di sentirsi protagonista, vivendo a fondo la sua città. Il rilancio di Mestre e della sua Piazza passa anche attraverso il suo più importante teatro. Luigi Brugnaro Sindaco di Venezia 9.10.11.12.13 NOVEMBRE 11.12 GENNAIO 8.9.10 FEBBRAIO 22.23.24.25.26 FEBBRAIO 22.23.24.25.26 MARZO Giampiero Ingrassia Giulia Ottonello Silvio Orlando Marco Baliani Lella Costa Alessandro Benvenuti Umberto Orsini Massimo Popolizio Turni A B C D E CABARET di Joe Masteroff regia Saverio Marconi 22.23.24.25.26.27 NOVEMBRE Turni A B C D E MOMIX OPUS CACTUS coreografia e regia Moses Pendleton co-direttore artistico Cynthia Quinn IO SONO TEATRO STAGIONE DI PROSA DEL TEATRO TONIOLO 2016.17 7.8.9.10.11 DICEMBRE Turni A B C D E Eugenio Allegri COME VI PIACE di William Shakespeare traduzione, adattamento e regia Leo Muscato Turni A B LACCI di Domenico Starnone regia Armando Pugliese 20.21.22 GENNAIO Turni C D E Giulia Michelini Paola Minaccioni Caterina Guzzanti Giulia Bevilacqua di Marco Baliani e Lella Costa regia Marco Baliani musiche originali Paolo Fresu 12 FEBBRAIO Turno E Compagnia Corrado Abbati L’AVARO IL PREZZO 8.9.10 MARZO 2017 12.13 APRILE Turni A B C Serra Yilmaz LA BASTARDA DI ISTANBUL 28.29 GENNAIO 17.18.19 FEBBRAIO Pino Micol Vittorio Viviani Maria Amelia Monti Paolo Calabresi Turni A B C D una storia di Alan Bennett regia Serena Sinigaglia di Vittorio Sgarbi regia Angelo Generali di Cristina Comencini regia Paola Rota Turni D E LA BOTTEGA DEL CAFFÈ Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli 1.2 FEBBRAIO adattamento per marionette e regia Eugenio Monti Colla Massimo De Francovich Maximilian Nisi Turni A B MISTER GREEN di Jeff Baron regia Piergiorgio Piccoli musical di Corrado Abbati musiche Alessandro Nidi Turni C D E NUDI E CRUDI Turni A B C D E di Molière adattamento, ideazione spazio, costumi e regia Ugo Chiti LA PRINCIPESSA SISSI 16.17.18 DICEMBRE TURANDOT HUMAN Turni A B C D E DUE PARTITE di Carlo Goldoni regia Maurizio Scaparro musiche Nicola Piovani Turni C D E Turni A B C dall’omonimo romanzo di Elif Shafak riduzione e regia Angelo Savelli 15.16.17.18 MARZO Vittorio Sgarbi CARAVAGGIO di Arthur Miller regia Massimo Popolizio Turni A B Rocco Papaleo Giovanni Esposito BUENA ONDA di Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, Giovanni Esposito regia Valter Lupo 22.23 APRILE Turni D E Lucia Poli Milena Vukotic con Marilù Prati SORELLE MATERASSI libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi regia Geppy Gleijeses Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello 9.10.11.12.13 NOVEMBRE 2016 CABARET 12 NOVEMBRE ore 15.00 replica straordinaria fuori abbonamento Il titolo è famosissimo nel mondo grazie all’omonimo film del 1972 che consacrò Liza Minnelli a star e icona del film musicale, ma lo spettacolo originale - tratto da una commedia musicale di John van Druten (a sua volta ispirata da un romanzo di Isherwood) - debuttò a Broadway qualche anno prima, nel novembre 1966, quando fu rappresentato per la prima volta al Broadhurst Theatre dove rimase in scena per 1166 repliche. Turni A B C D E Nella Berlino dei primi anni Trenta, durante la Repubblica di Weimar, il giovane romanziere americano Cliff è in cerca di ispirazione. Nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles (Giulia Ottonello, vincitrice nel 2003 di Amici grazie alla sua potente voce) e tra i due inizia una relazione tempestosa. Sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie degli altri personaggi ma neanche l’ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub (Giampiero Ingrassia) riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania, e sulle loro vite, sta per abbattersi la furia hitleriana. ph Giulia Marangoni 2 ore e 10 minuti compreso l’intervallo “Se per tre volte ho deciso di mettere in scena Cabaret, è perché in tre periodi differenti della mia vita ho sentito la necessità di guardare (e far guardare) oltre il sipario del Kit Kat Klub. Uno spettacolo che questa volta ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi senza però mai reagire per cambiare davvero. Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che – come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto. Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà. A 25 anni dal nostro debutto sulla scena teatrale, il mondo, fuori e dentro i teatri, è cambiato. Ma c’è una cosa che non è cambiata e credo che questo sia un tema che non muore mai: l’indifferenza della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non ne viene toccata direttamente. Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà?” Saverio Marconi Compagnia della Rancia di Joe Masteroff basato sulla commedia di John van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood musiche John Kander liriche Fred Ebb regia Saverio Marconi con Mauro Simone, Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Alessandro Di Giulio, Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Andrea Verzicco, Gianluca Pilla scene Gabriele Moreschi costumi Carla Accoramboni coreografie Gillian Bruce disegno luci Valerio Tiberi disegno fonico Enrico Porcelli 5 Momix 23.24.25.26.27 NOVEMBRE 2016 OPUS CACTUS 22 NOVEMBRE ore 21.00 Turno Danza Graditissimo ritono sulle scene del Toniolo dei pirotecnici Momix, la nota compagnia americana che da tante stagioni ha eletto Mestre a piazza apripista delle sue più fortunate e memorabili tournée internazionali. Dopo W Momix forever, lo spettacolo sold out per sette repliche consecutive dell’anno scorso, Moses Pendleton presenta Opus Cactus. L’opera-gioiello già celebrata in tutto il mondo nel 2001 è riproposta a distanza di quindici anni dal suo debutto in un look rinnovato e con un inedito omaggio a Shakespeare. 26 NOVEMBRE ore 15.00 replica straordinaria fuori abbonamento Nato da una breve pièce commissionata a Pendleton dall’Arizona Ballet di Phoenix, lo spettacolo si è arricchito, via via, di nuovi quadri fino a diventare un balletto a sé stante. L’opera racconta il deserto dell’Arizona, entrato ormai nell’immaginario collettivo come scenario di innumerevoli film e spot televisivi. Grazie ai costumi di Phoebe Katzin i ballerini si trasformano in creature del deserto: lucertole, scorpioni, rettili striscianti e in variopinte specie di flora e fauna. Gli effetti di luce, creati da Joshua Starbuck, suggeriscono le immagini di un deserto arroventato durante il giorno, misterioso e immobile la notte, di albe poetiche e inquietanti tramonti. I dieci ballerini-ginnasti sfidano continuamente le leggi di gravità volando, saltando, rimbalzando su alti pali, roteando intorno a una struttura metallica che sembra dapprima disarticolarsi per poi ricomporsi, attraversano la scena come fulmini su minuscoli skateboard, compiono un rituale iniziatico per mezzo del fuoco, e altro ancora, sempre ai limiti della fisicità. L’accompagnamento musicale, a cui la compagnia riserva tradizionalmente grande attenzione, spazia da Bach a Brian Eno, dagli immancabili Dead can Dance, da danze tribali degli Indiani d’America ad altri brani originari di zone desertiche come quella degli aborigeni australiani. ph Max Pucciariello Turni A B C D E di Moses Pendleton assistito da Kori Darling, Brian Sanders, Craig Berman, Amphaymany Keohavong, Nicole Loizides, Jane’l Caropolo, Kara Oculato, Brian Simerson, Michael Holdsworth and the Ballet Arizona co-direttore artistico Cynthia Quinn luci Joshua Starbuck Moses Pendleton in collaborazione con John Finen III disegno del pupazzo Michael Curry scultura Alan Boeding costumi Phoebe Katzin coreografia della danza del fuoco Brian Sanders 7 Eugenio Allegri 7.8.9.10.11 DICEMBRE 2016 COME VI PIACE Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale in collaborazione con l’Estate Teatrale Veronese Turni A B C D E ph Alfredo Tabocchini Leo Muscato, affermato regista di prosa e lirica, dirige tra gli altri Eugenio Allegri e Michele Di Mauro in questa commedia scritta da Shakespeare nel 1599. Opera tra le più leggiadre e spensierate, Come vi piace disegna la contrapposizione tra il mondo infetto della corte e dei suoi intrighi con quello puro e semplice della foresta che scioglie gli istinti malvagi. L’inizio dell’opera sembra preludere il dramma. Due fratelli si picchiano a sangue per questioni di soldi ed eredità; uno inizia anche a tramare la morte dell’altro. Il Duca, da tutti benvoluto, viene spodestato e messo al bando dal fratello tiranno e usurpatore. Il nuovo Duca è un tipo diffidente e sospettoso; vede nemici ovunque, anche in famiglia. Ha instaurato un totalitarismo che soffoca ogni libertà; un regime in cui dominano diffidenza, intrigo, paura. L’unica speranza di salvezza è la fuga. Premesse da “commedia nera”, non fosse che improvvisamente, l’azione prende una piega completamente diversa, perché chi fugge, approda nella Foresta di Arden. Arden è un luogo leggendario, uno spazio extramondano. Un luogo fatto a immagine e somiglianza della propria, singolare, idea di felicità. Ogni cosa appare possibile dentro la Foresta; tutto è arbitrio, la contraddizione è armonia. Dietro l’apparente spensieratezza, e la platonica evanescenza del sogno, As You Like It è anche una commedia politica. Due mondi opposti, si specchiano, l’uno nell’altro: quello del potere, del Ducato, dove un uomo può esercitare un’arbitraria violenza sugli altri uomini, solo per trarne un proprio beneficio; quello apparentemente paradisiaco e ideale della Arden terra d’approdo, dove altri uomini esercitano uno sfruttamento incondizionato delle risorse naturali. E Shakespeare, attivista della causa ambientalista ante litteram, fa dire a Jaques: «Cacciando gli animali, voi esercitate gli stessi soprusi e provocate danni maggiori di quelli causati dal vostro malvagio fratello che vi ha spodestato con la forza». In Come vi piace si trovano condensati, inoltre, fra i più bei personaggi di tutto il repertorio shakespeariano. A cominciare dalla coraggiosa, energica, innamorata e spiritosa Rosalind, l’unico personaggio femminile dell’intera opera del Bardo, che possa dirsi veramente protagonista. Il fool più esilarante da lui mai concepito. E poi c’è Jaques... il malinconico, il misantropo, l’enigmatico Jaques: Amleto suo malgrado. Jaques che nell’inglese dell’epoca, si pronuncia quasi Sciex, e che fa pensare che l’autore abbia voluto mettersi in scena e dire lui, prima che i suoi personaggi... Tutto il mondo è un palcoscenico; e tutti, uomini e donne, sono soltanto attori che, con le loro entrate e loro uscite, recitano diverse parti in questo dramma in sette atti che è la vita. Leo Muscato di William Shakespeare traduzione e adattamento Leo Muscato regia Leo Muscato con (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Matteo Baiardi, Giulio Baraldi, Dario Buccino, Vittorio Camarota, Michele Di Mauro, Marco Gobetti, Mariangela Granelli, Daniele Marmi, Silvia Giulia Mendola, Laura Pozone, Beatrice Vecchione scene Federica Parolini costumi Vera Pierantoni Giua luci Alessandro Verazzi musiche originali Dario Buccino consulenza sonora Gup Alcaro assistente alla regia Alessandra De Angelis assistente scenografa Eleonora De Leo 9 16.17.18 DICEMBRE 2016 Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli TURANDOT Associazione Grupporiani - Milano Next laboratorio delle idee, un progetto della Regione Lombardia Turni C D E 1 ora e 50 minuti compreso l’intervallo La Compagnia Carlo Colla & Figli è tra le più grandi e antiche compagnie di marionette esistenti al mondo. Fondata nel 1835, la compagnia, di orgine milanese, è espressione della felice unione di squisita abilità artigianale e straordinario talento che contraddistinguono il nostro patrimonio storico e artistico nazionale. Dalle operazioni di allestimento, di adattamento e vestizione delle marionette, fino agli arrangiamenti musicali e al doppiaggio delle voci, tutto è curato nel segno di una tradizione che non tralascia di rinnovarsi. Punto di partenza del nuovo allestimento è stata la scoperta dei figurini originali disegnati da Umberto Brunelleschi per la prima edizione di Turandot nel 1926, depositati presso l’Archivio Ricordi ma mai realizzati. Ed è proprio partendo da questi bellissimi disegni che la Compagnia ha cominciato il suo lavoro: se era impossibile realizzare costumi così ricchi per gli umani, forse per le marionette l’impresa si poteva tentare. Sono stati realizzati circa cento costumi, di cui quattro sono le diverse versioni di Turandot. Per ogni nuovo vestito, è stata scolpita una nuova marionetta e dipinte cinque scene, con attrezzeria e oggetti. Per questa edizione non ci saranno parti parlate a fare da raccordo nel racconto. Alla musica è stata infatti interamente affidata la comprensione della famosa storia della crudele principessa che si nega all’amore. Sul palcoscenico risuoneranno le voci di Maria Callas, Eugenio Fernandi, Elisabeth Schwarzkopf dirette da Tullio Serafin nella storica edizione del 1958. “Il teatro delle marionette all’apparire del mondo post-romantico e delle problematiche drammaturgiche ad esso collegate, si era rispettosamente fermato. Temi troppo importanti e sofferti per le teste di legno e il loro esprimersi un poco meccanico e ripetitivo. Così il mondo pucciniano era sempre stato preservato da ogni incursione. Ma come resistere al prorompente fascino e alle innumerevoli difficoltà di Turandot? Al di là di ogni tentazione, c’è comunque un clima di fiaba, con la sua buona dose di crudeltà e di morte, c’è un grande disperato amore non ricambiato che impone il sacrificio di sé, ci sono un Principe chiuso nel cieco egoismo della sua passione e una Principessa altera che si nega alla gioia dell’amore. Soprattutto c’è una musica fatta di luci e ombre, ossessiva, ricca di colori, struggente e densa di mistero. Come resistere al desiderio, seppur presuntuoso, di vedere quanto di tutto questo il mondo delle marionette possa riportare sulla scena con rispetto e fede entusiastica?” Carlo Colla & Figli adattamento per marionette di Eugenio Monti Colla regia Eugenio Monti Colla da un’idea dell’Associazione Lilopera in due tempi e cinque quadri dall’omonimo dramma lirico libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni dall’omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi duetto e scena finale completati da Franco Alfano musica Giacomo Puccini marionettisti: Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette consulenza musicale Danilo Lorenzini costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco, realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani e ispirati ai figurini originali di Umberto Brunelleschi sculture Franco Citterio e Paolo Sette maschere Debora Coviello, Fabrizio Palla e Giovanni Schiavolin scene e luci Franco Citterio 11 direzione tecnica Tiziano Marcolegio Silvio Orlando 11.12 GENNAIO 2017 LACCI Cardellino srl Turni A B ph Stefano Guindani - tratta dal libro “Sguardi d’Attore. I volti di Rai Cinema” 1 ora e 40 minuti compreso l’intervallo «Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie.» Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza piú che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è piú radicale dell’abbandono, ma niente è piú tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera. «Abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci nascondiamo.» di Domenico Starnone tratto dal romanzo Lacci di Domenico Starnone edito da Einaudi regia Armando Pugliese con (in ordine alfabetico) Roberto Nobile, Sergio Romano, Maria Laura Rondanini, Vanessa Scalera, e con Giacomo de Cataldo scene Roberto Crea costumi Silvia Polidori musiche Stefano Mainetti luci Gaetano La Mela 13 20.21.22 GENNAIO 2017 Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua DUE PARTITE Artisti Riuniti Turni C D E 1 ora e 40 minuti “Anni Sessanta, quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Portano con sé le loro bambine che giocano nella stanza accanto. Nessuna di loro lavora: fanno le madri, le mogli, si conoscono da molto tempo. Una di loro è incinta del primo bambino. Durante tutto il primo atto emergono storie e dettagli di esistenze parallele, che si intrecciano con toni sentimentali e comici, sullo sfondo delle tematiche esistenziali e sociali degli anni ’60. La prima parte dello spettacolo, dominata dal tema della maternità, si conclude con la nascita di una nuova creatura. Nel secondo atto, a distanza di 45 anni, quattro donne vestite di scuro arrivano alla spicciolata in un’altra casa, per partecipare ad un funerale. Capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto. A poco a poco le colleghiamo una dopo l’altra alle madri. Qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per assoluto contrasto. A differenza di loro lavorano tutte, sono più consapevoli, ma anche tanto stanche. Quasi due epoche allo specchio, due modi diversi di essere donne, alla ricerca di differenze e similitudini, nel tentativo di definire, oggi come ieri, la stessa identità femminile. Qualcosa che continua a sfuggire, così indefinibile da essere perennemente a rischio; una sorta di cosmica energia, di tenace follia, che non intende farsi disarmare, e che risorge sempre, inarrestabile, per assicurare nuova linfa vitale.” Cristina Comencini di Cristina Comencini regia Paola Rota “La commedia lavora su diversi livelli, è un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicità a momenti di vera e propria commozione, ma quello che più mi colpisce è un altro aspetto, fondamentale a teatro, che è quello fantastico, fantasmatico. Le protagoniste di questa storia sono donne che si proiettano madri, madri che immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine. Queste bambine che non vediamo mai e il loro perenne struggimento della crescita sono l’anima di questa commedia.” Paola Rota 15 Pino Micol, Vittorio Viviani 28.29 GENNAIO 2017 LA BOTTEGA DEL CAFFÈ Fondazione Teatro della Toscana Firenze, Napoli, Venezia e il suo Carnevale. Su questa direttrice di ricerca artistica Maurizio Scaparro costruisce La bottega del caffè con Pino Micol e Vittorio Viviani, il suo ultimo lavoro su Carlo Goldoni. Datata 1750, La bottega del caffè, commedia dei sentimenti e dell’agire degli esseri umani, è scritta in lingua toscana: Goldoni all’epoca desidera la massima diffusione delle sue opere e il veneziano, e di lì a poco Venezia, gli iniziano a star stretti. Scaparro segue rigorosamente i canoni goldoniani di una commedia dei sentimenti e dell’agire degli esseri umani, in un perfetto equilibrio fra la parola e l’azione scenica, impreziosito dalle musiche originali del premio Oscar Nicola Piovani, le scene e i costumi di Lorenzo Cutùli, vincitore dell’International Opera Awards 2014 per la scenografia. di Carlo Goldoni regia Maurizio Scaparro Turni D E 2 ore e 15 minuti compreso l’intervallo ph Filippo Manzini L’azione si avvia alle prime luci dell’alba di un mite mattino invernale, per concludersi quando scende la notte. Il caffettiere Ridolfo si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo. Lì Eugenio ha subìto perdite ingenti giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile. La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia da Torino la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito ed è esposta alle insidie tessute da Don Marzio. Quest’ultimo è un nobile napoletano prepotente, ambiguo e chiacchierone, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio. con Manuele Morgese, Ruben Rigillo, Carla Ferraro, Maria Angela Robustelli, Ezio Budini, Giulia Rupi, Alessandro Scaretti musiche Nicola Piovani eseguite da Lisa Green, violinista scene e costumi Lorenzo Cutùli luci Maurizio Fabretti “Tra i motivi che mi hanno spinto a mettere in scena oggi La bottega del caffè, il primo credo sia il piacere e il desiderio di tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale, durante il quale la commedia si svolge, dalle prime luci dell’alba a quando scende la notte. Perché qui Goldoni, che scrive la commedia in lingua italiana, sembra prendere le distanze, prima dei suoi addii, dalla visone “magica” della Serenissima, per descrivere nella sua Bottega del caffè una Venezia che già allora rischiava di dimenticare la sua grandezza e di cedere alle tentazioni di una progressiva mercificazione della città, delle sue bellezze e dei suoi carnevali.” Maurizio Scaparro 17 Massimo De Francovich, Maximilian Nisi 1.2 FEBBRAIO 2017 MISTER GREEN Theama Teatro Turni A B Il testo, andato in scena sui palcoscenici di tutto il mondo, si presta alla riflessione e all’analisi psicologica e vive del dialogo, insieme comico e commovente, fra due generazioni lontanissime. Mister Green ci parla di amicizia, di famiglia, di perdono e riconciliazione. Commedia tra le più rappresentate al mondo negli ultimi vent’anni, è stata messa in scena in quasi 500 versioni teatrali in 45 paesi e in 24 lingue. I molti premi che ha ricevuto comprendono i riconoscimenti come “Migliore commedia” in Germania, Israele, Messico, Grecia, Uruguay e Turchia, oltre al premio “Kulturpreis Europe”. 2 ore più intervallo di Jeff Baron traduzione Michela Zaccaria regia Piergiorgio Piccoli scene e costumi Theama Teatro responsabile tecnico Claudio Scuccato musiche originali Stefano De Meo ph Nicola Zanettin Mr. Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, camminando nel traffico dell’Upper West Side di New York, viene investito da un’automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multinazionale, il quale viene accusato di guida pericolosa e condannato dalla giustizia ad assistere Mr. Green una volta alla settimana per sei mesi. L’anziano signore abita in un appartamentino al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e il resto. Ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie. La commedia, scandita in scene con ritmo cinematografico, segue dall’inizio queste visite settimanali. All’iniziale diffidenza e conflittualità reciproca, il rapporto fra i personaggi si sviluppa e i due imparano a conoscersi, diventano indispensabili l’uno all’altro, in un continuo gioco in bilico fra confessioni e reticenze. 19 8.9.10 FEBBRAIO 2017 Marco Baliani, Lella Costa Sardegna Teatro Mismaonda srl Marche Teatro «D’armi io canto e dell’eroe che, primo, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per suo destino.» “La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi. Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare. Poi l’incontro con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Prende avvio così HUMAN, dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’”odissea ribaltata”. Ma nel suo farsi vira, incalzato dagli eventi: al centro si pone lo spaesamento comune, quell’andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra. Il titolo lo abbiamo trovato, la parola HUMAN sbarrata da una linea nera che l’attraversa, come a significare la presenza dell’umano e al tempo stesso la sua possibile negazione. Umano è il corpo nella sua integrità fisica e psichica, nella sua individualità. Quando questa integrità viene soppressa, o annullata con la violenza, si precipita nel disumano. Umani sono i sentimenti, le emozioni, le idee, le relazioni, i diritti. Li abbiamo sognati eterni e universali: dobbiamo prendere atto - con dolore, con smarrimento - che non lo sono. La storia del nostro Novecento e ancora le vicende di questo primo millennio ci dicono che le intolleranze e le persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi e degli innocenti, continuano a perpetrarsi senza sosta. Con la nostra ricerca teatrale vorremmo insinuarci in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, utilizzare le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio. Ma se ci fermassimo qui sarebbe un altro esempio di cosiddetto teatro civile, e questo non ci basta: non vogliamo che lo spettatore se ne vada solo più consapevole e virtuosamente indignato o commosso. Vogliamo spiazzarlo, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere. Perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia.” di Marco Baliani e Lella Costa collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone regia Marco Baliani HUMAN Turni A B C ph Alessandro Cani 1 ora e 40 minuti senza intervallo con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu musiche originali Paolo Fresu con Gianluca Petrella scene e costumi Antonio Marras scenografo associato Marco Velli costumista associato Gianluca Sbicca disegno luci di Loïc Francois Hamelin e Tommaso Contu assistenti alla produzione Agnese Fois e Leonardo Tomasi Marco Baliani e Lella Costa 21 12 FEBBRAIO 2017 Compagnia Corrado Abbati LA PRINCIPESSA SISSI Produzione InScena Turno E La vicenda di Elisabetta detta Sissi che a soli sedici anni va in sposa all’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ha tutti i caratteri della favola a lieto fine, pur essendo un fatto storico documentato. Sissi è diventata uno dei personaggi ancora oggi più famosi e amati; attorno alla sua figura è nata una leggenda romantica che si è concretizzata in un grande seguito popolare. A rinverdire il fascino di Sissi torna in teatro la sua storia, quella stessa che ha ispirato i celebri film interpretati da Romy Schneider. Il nuovo spettacolo teatrale torna sullo stesso soggetto attualizzandone l’immagine, i ritmi della sceneggiatura, ma non il contenuto. Del resto, l’ambientazione, lo sfarzo, gli amori e gli intrighi della vicenda, diventano sede ideale per un moderno spettacolo dove grandi quadri d’insieme, balli di corte e atmosfere da “capodanno a Vienna” si svolgono davanti a noi come una pellicola ricca di musica, di danza, di buonumore, che va ben oltre il sapore edulcorato della fiaba. Ne esce infatti una grande e fastosa rappresentazione della società imperiale grazie anche alla nuova messa in scena che è frutto di un notevole sforzo produttivo. D’altra parte lo sfarzo dei costumi, l’eleganza delle scene e la cura dei particolari è sempre stata una nota distintiva della Compagnia diretta da Corrado Abbati. Sissi è ancora oggi uno spettacolo in cui storia, mito e sentimento si fondono in un unico e grande affresco adatto a un pubblico di ogni età perché tutti, ancora oggi, vogliamo sognare, divertirci e commuoverci. musical di Corrado Abbati musiche Alessandro Nidi NUOVA PRODUZIONE IN ESCLUSIVA NAZIONALE Max, duca in Baviera, ha due giovani figlie: Elena, detta Nenè, ed Elisabetta, detta Sissi. La prima viene designata dalla zia Sofia, madre del giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, a diventare la sposa di quest’ultimo. Francesco Giuseppe però non è troppo entusiasta degli armeggi materni e non vuole dare il proprio consenso ad occhi chiusi. Sofia organizza un incontro fra Nenè e Francesco Giuseppe in una isolata località di villeggiatura dove però il giovane imperatore è colpito dalla grazia e dalla bellezza di Sissi, di cui ignora la vera identità e le dichiara il suo amore. Quando Sissi viene a sapere che il viaggio intrapreso era pianificato perché Nenè si fidanzasse con Francesco Giuseppe, non esita e rinuncia a quello che è il suo vero amore, per non intralciare la gioia della sorella. Ma, durante la grande festa nel corso della quale Francesco Giuseppe dovrà annunciare, secondo l’attesa di tutti, il proprio fidanzamento con Nenè, ha luogo la grande sorpresa: l’imperatore dichiara il suo amore a Sissi. Alcuni mesi di turbamento sono risolti dall’avvenuto fidanzamento di Nenè con un altro bel principe; cosicché Sissi, finalmente tranquilla, potrà intraprendere un viaggio trionfale sul Danubio verso il suo sposo, che l’attende per condurla all’altare. 23 Maria Amelia Monti, Paolo Calabresi 17.18.19 FEBBRAIO 2017 NUDI E CRUDI a.ArtistiAssociati Turni C D E Che succederebbe se, tornando a casa dopo una serata a teatro, trovaste il vostro appartamento completamente vuoto, svaligiato da ladri che non hanno lasciato né un interruttore, né un rubinetto, né la moquette sul pavimento? Ai signori Ransome - due impeccabili coniugi inglesi - capita proprio questo e la loro vita tranquilla e ripetitiva viene completamente sconvolta. Però la reazione dei due è diversa: lui si incupisce e si arrabbia sempre più, lei prova un senso di sollievo e quasi di liberazione. E mentre il gioco dei caratteri, esasperato da visite inattese, diventa sempre più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione. Tratta dal romanzo di successo di Alan Bennett Nudi e crudi è una commedia spumeggiante, piena di umorismo e ironia che sa fare un ritratto impietoso e indimenticabile della vita di una coppia di mezza età. Magistralmente scritta per il teatro da Edoardo Erba, superbamente interpretata da Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi con Nicola Sorrenti e diretta con estro da Serena Sinigaglia, Nudi e crudi diverte senza ricalcare vecchi schemi e rivela più di ogni altra opera il genio comico di Alan Bennett. ph Marina Alessi 1 ora e 10 minuti più intervallo una storia di Alan Bennett tradotta e adattata per la scena da Edoardo Erba regia Serena Sinigaglia con Nicola Sorrenti aiuto regia Annagaia Marchioro scene Maria Spazzi costumi Erika Carretta colonna sonora Sandra Zoccolàn luci Alessandro Verazzi “Mr e Mrs Ransome sono due archetipi. Un uomo e una donna, un marito e una moglie, una coppia, tipicamente inglese, protestante e conservatrice. Le loro certezze sono le abitudini costruite nel tempo di una vita condivisa. Gli stessi riti, gli stessi meccanismi, la stessa ossessiva cura per l’ordine e la quiete, ogni giorno finché “morte non ci separi”. Cosa può accadere se di colpo i Ransome si ritrovano “nudi e crudi”? Se all’improvviso la situazione in cui precipitano sovverte l’ordine delle cose e li costringe a cambiare i riti tanto cari? Ce la faranno? Sapranno adattarsi? Soccomberanno? Sembra lo scherzo di un Dio cinico e beffardo che si diverte a mostrarci quanto le vite che con ostinazione e impegno ci costruiamo siano solo dei teatrini per sopravvivere al caos, narrazioni piuttosto irrisorie di una realtà ben più complessa e di impulsi ben più libertari che semplicemente non sappiamo gestire e allora reprimiamo. Forse se riuscissimo a convivere con il nostro lato dionisiaco, se avessimo forza e coraggio per sostenere con garbo la libertà di cui in teoria siamo dotati, forse riusciremmo ad essere veramente più vicini a ciò che siamo. Qui sta il punto, a mio parere, qui Bennett diventa universale e parla a tutti noi, nessuno escluso. La vita è tutta nel cambiamento, nel movimento imprevisto, in quella vertigine che ti dà il vuoto.” Serena Sinigaglia 25 Alessandro Benvenuti 22.23.24.25.26 FEBBRAIO 2017 Arca Azzurra Teatro L’AVARO Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Regione Toscana Comune di San Casciano Val di Pesa Amaro e irresistibilmente comico, L’Avaro di Molière è un’opera di bruciante modernità che riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni. Con questo lavoro Ugo Chiti riprende il ricco filone di riscritture di classici e innesta la vicenda nel linguaggio, forte, crudo, e a volte comicissimo, che gli è proprio, scavando nelle psicologie dei personaggi attraverso una fedele corrispondenza dell’uso della parola teatrale con il procedere della messinscena, grazie all’intimo lavoro condotto con gli attori. E anche nel caso di questo Avaro molieriano, pur seguendo con assoluto rispetto la vicenda, i tempi e la lettera del grande classico, il testo si plasma e si radica nel corpo degli attori che del lavoro con il loro dramaturg fanno ancora la principale e la più intensa delle loro esperienze. “L’adattamento guarda L’Avaro occhieggiando a Balzac senza dimenticare la commedia dell’arte intrecciando le trame amorose in un’affettuosa allusione a Marivaux. Contaminazioni a parte, Arpagone resta personaggio centrale assoluto, mantenendo quelle caratteristiche che da sempre hanno determinato la sua fortuna teatrale, si accentuano alcune implicazioni psicologiche, si allungano ombre paranoiche, emergono paure e considerazioni che sono anche rimandi al contemporaneo. La “parola” è usata in maniera diretta, spogliata di ogni parvenza aggraziata, vista in funzione di una ritmica tesa ad evidenziare l’aggressività come la “ferocia” più sotterranea della vicenda. Altra scelta della riscrittura è stata quella di ridisegnare alcuni passaggi del testo ritenuti da sempre “deboli o frettolosamente liquidatori”; vedi, per esempio, il piano per ingannare Arpagone, che solo annunciato da Frosina all’inizio del quarto atto nell’originale, diviene in questo caso un’occasione drammaturgica per accentuare il livore risentito e la spinta illusoria dei figli Elisa e Cleante. Con eguale libertà drammaturgica, l’improvviso e precipitato scioglimento finale, accentua una valenza fiabesca suggerendola fino dalla prima scena (Valerio - Elisa) per poi utilizzarla come un “rilancio” finale di Arpagone che si riprende appieno la scena ribadendo così la peculiarità di personaggio senza antagonisti, consumandosi in un assolo delirante perfettamente speculare al prologo-monologo che dà l’avvio allo spettacolo. La scena è un interno che potrebbe suggerire un magazzino polveroso dove si mimetizzano ricchezze, accumuli nascosti in vecchie casse nude, niente grazia, civetterie di arredi, sedute riconoscibili, comode. Un luogo dove si avverte l’ossessione del risparmio quasi come una sottrazione di vita. Come sempre, nei miei adattamenti da un classico, i costumi rifuggono una scelta filologica, sono più usati come suggerimento di caratteri, allusioni cromatiche, indicazioni di “travestimenti” interiori dei personaggi. I costumi come la scena, nascono durante la scrittura, diventano una specie di sostegno drammaturgico che aiuta la definizione e la messa a fuoco di ogni parte del testo.” Ugo Chiti di Molière adattamento, ideazione spazio, costumi e regia Ugo Chiti Turni A B C D E ph Botticelli 2 ore e 15 minuti compreso l’intervallo con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda, Desirée Noferini ricerca e realizzazione costumi Giuliana Colzi luci Marco Messeri musiche Vanni Cassori 27 Serra Yilmaz 8.9.10 MARZO 2017 LA BASTARDA DI ISTANBUL Pupi e Fresedde Teatro di Rifredi La magnetica attrice Serra Yilmaz ci accompagna ancora una volta in Turchia per aiutarci a comprendere una società in bilico tra il perdurante fascino di una cultura millenaria e la necessità di confrontarsi con le contraddizioni della storia passata e presente. Tratto dall’omonimo romanzo di Elif Shafak, La bastarda di Istanbul è un’opera al tempo stesso drammatica e divertente che dà voce non solo agli sconfitti, ossia a quella parte del popolo armeno che esattamente cento anni fa fu vittima di un disumano genocidio; ma anche a quella parte della società turca costretta a vivere nella rimozione di antiche colpe siano esse storiche che familiari. dall’omonimo romanzo di Elif Shafak riduzione e regia Angelo Savelli Turni A B C 2 ore compreso l’intervallo ph E. Gallina La giovane Asya è una bastarda. Nessuno nella sua casa di Istanbul - un gineceo popolato di mamme, zie e nonne - le sa dire o le vuol dire chi è suo padre. L’unico uomo di casa, lo zio Mustafà è da tempo emigrato in America. Rose è una donna americana sposata a un immigrato armeno discendente da una famiglia scampata all’eccidio del 1915. Una famiglia talmente invadente che Rose, pur avendo una figlia, divorzia e si risposa, per ripicca, con un turco: Mustafà. Qualche tempo dopo, Armanoush, la figlia di Rose decide di andare di nascosto a Istanbul, presso la famiglia del patrigno, per ritrovare le proprie radici armene. Frequentando la cugina Asya, la sua famiglia e i suoi amici, si accorge di non odiare affatto i turchi. Un segreto lega la Turchia all’America, i turchi agli armeni, Asya ad Armanousch. Un segreto che forse non verrà svelato. Un segreto che ha l’aspetto di un’antica spilla di rubini a forma di melograna. “Il regista fiorentino riesce a calibrare i vari aspetti della vicenda approfondendo ogni aspetto della narrazione costruendo caratteri vividi e reali. Egli si cimenta in «una meravigliosa saga inter-etnica, sperimentando una drammaturgia epica dove i personaggi si raccontano in terza persona». I nomi si susseguono, le immagini si rincorrono e i personaggi vivono la loro vita sulla scena. Le vite si intrecciano, il sospetto si trasforma in amicizia e vecchi segreti vengono a galla portando con sé conseguenze tanto gravi quanto indispensabili. La vita, com’è indispensabile che sia, va avanti; lo spettatore si sente in balia delle onde ma non viene mai abbandonato a se stesso. Quasi come un Virgilio dantesco, Banu, la maggiore delle sorelle Kazancı, interpretata dalla splendida Serra Yilmaz, lo guida nei sentieri della storia, lo culla e si prende cura di lui. È lei che, con ironia e passione, muove gli ingranaggi di questa macchina teatrale ben congegnata. La recitazione dell’attrice turca è caratterizzata da una naturalezza fuori dal comune, ogni suo gesto è indispensabile alla narrazione e ogni sillaba che esce dalla sua bocca non potrebbe essere pronunciata in nessun altro modo.” Martina Di Marcoberardino - Persinsala 2015 con Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello assistente alla regia Edoardo Zucchetti video-scenografie Giuseppe Ragazzini costumi Serena Sarti luci Alfredo Piras elementi scenici Tuttascena 29 15.16.17.18 MARZO 2017 Vittorio Sgarbi CARAVAGGIO Promo Music in collaborazione con La Versiliana Festival Turni A B C D Attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi, Vittorio Sgarbi ci condurrà in uno spettacolo teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio. 1 ora e 30 minuti senza intervallo “Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio.” Vittorio Sgarbi musiche Valentino Corvino, violino, elettronica scenografia, immagini elaborate e video Tommaso Arosio 31 Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton 22.23.24.25.26 MARZO 2017 IL PREZZO Compagnia Umberto Orsini “ll testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente questa crisi due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per essere demolito. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che pur venendo da lontano ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze.” Umberto Orsini di Arthur Miller traduzione Masolino D’Amico regia Massimo Popolizio direzione artistica Umberto Orsini Turni A B C D E ph Marco Caselli Nirmal 1 ora e 40 minuti senza intervallo scene Maurizio Balò costumi Gianluca Sbicca luci Pasquale Mari Qual è “Il Prezzo”? È quello che ognuno di noi paga per vivere. Due fratelli, di famiglia agiata, dopo il crollo finanziario del 1929, hanno assunto due posizioni completamente antitetiche. Uno, Victor, ha abbandonato gli studi nei quali brillava, si è arruolato in polizia per poter mantenere il padre caduto in miseria. L’altro, Walter, sottraendosi alle responsabilità familiari, ha proseguito gli studi ed è diventato un grande chirurgo. La nostra vita è ancorata alle scelte operate nel passato. In quelle scelte, sia pur condizionate in diversa misura, noi avevamo bene o male creduto, tanto è vero che le abbiamo fatte o subite. Ma col passare del tempo ciò che sembrava importante cambia, diventa a volte grottesco, a volte ridicolo, a volte tragico. È impossibile quindi per l’uomo distinguere in modo definitivo il bene dal male, perché tutto muta e, in questa fluidità dell’esistere, è illusorio porre le basi di un edificio morale che resista all’erosione del tempo. Miller affronta ne Il Prezzo il tema della conoscenza, una conoscenza non metafisica ma tutta terrena e umana. Come se la nostra vita, il nostro passato, analizzati nel presente, ci appaiono talvolta come un sogno o una storia che qualcuno ci abbia raccontato e dove la distinzione fra realtà e irrealtà è quasi impossibile. Commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano uno spaccato di una società che non è solo americana ma nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi e perciò interrogarsi. Personaggi tondi, vivi, vulnerabili che, grazie alla sublime scrittura di Miller, ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che rimbalzando da un lato all’altro ti tolgono il respiro. 33 Rocco Papaleo, Giovanni Esposito 12.13 APRILE 2017 BUENA ONDA Compagnia Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo Turni D E Continua il viaggio di Rocco Papaleo e i suoi fidati compagni di scena attraverso il teatro canzone. Si parte per un’avventura ai confini del mondo. Il viaggio e la scoperta saranno parte integrante della poetica di Papaleo, ma questa volta sarà un viaggio più esotico. L’attore conferma la volontà di creare un teatro “a portata di mano”, con il solo desiderio, a ben vedere, di stringerne altre. 2 ore senza intervallo ph Maria Laura Antonelli “Entrare in teatro, per me, è come lasciare la terraferma. È solcare il mare dell’immaginazione, vivere un’esperienza di navigante. Per questo il nostro teatro canzone questa volta vuole agire come se si trovasse su una nave, che ci trasporta insieme ai passeggeri/spettatori per affrontare un viaggio che possa divertire e, nella migliore delle ipotesi, emozionare. Ci sentiamo di promettere una crociera a tutti gli effetti, magari non sfarzosa, ma con tutto quello che serve per comporre un entertainment efficace. Avremo marinai pronti a tutto per assistervi e divertirvi, l’orchestrina per ballare e contrappuntare le storie che il Capitano vorrà raccontare e tra i passeggeri cercheremo hostess e steward che accetteranno l’ironia del mettersi in gioco. La nostra nave si chiama Buena Onda, l’onda buona, quella che solleva e dà sollievo. La Buena Onda prospetta di gettare al più presto l’àncora nella vostra città.” Rocco Papaleo di Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, Giovanni Esposito regia Valter Lupo e con Francesco Accardo, chitarra Jerry Accardo, percussioni Guerino Rondolone, contrabbasso Arturo Valiante, pianoforte scene Sonia Peng costumi Eleonora Rella luci Luigi Marra 35 22.23 APRILE 2017 Lucia Poli, Milena Vukotic con Marilù Prati SORELLE MATERASSI Gitiesse Artisti Riuniti Le sorelle Teresa e Carolina Materassi sono due ricamatrici cinquantenni che, grazie a una vita di rinunce, nel culto ossessivo del lavoro, hanno acquisito una posizione di prestigio presso la buona società fiorentina. Con loro vive la sorella minore, Giselda, riaccolta in casa dopo un fallito matrimonio con un nobile dissoluto. L’equilibrio familiare viene sconvolto dall’arrivo di Remo, figlio di una quarta sorella morta ad Ancona: bello, spiritoso e pieno di vita. Il giovane approfitta dell’affetto e delle cure delle zie più anziane per soddisfare tutti i suoi capricci, spendendo più di quanto le zie guadagnino. Giselda è l’unica a rendersi conto della situazione, ma i suoi avvertimenti rimangono inascoltati. Per soddisfare le richieste di Remo, Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi e si indebitano al punto di dover vendere la casa e i terreni ereditati dal padre. Il quadro dell’asfittica vita provinciale, movimentata dall’arrivo del superuomo Remo, diventa il terreno su cui si esercita il gusto irridente dell’autore, che mette in ridicolo, con tocco leggero, sia il vuoto etico del giovane Remo sia la cieca devozione al dovere di Teresa e Carolina. “Palazzeschi è un autore che vive e scrive in una inconfondibile e quasi cinica giocondità, con un suo nichilismo generoso, ma c’è qualcosa in lui di meravigliosamente oscuro, enigmatico e inafferrabile. Mi viene in mente un titolo di Ruccello: “piccole tragedie minimali”. Non abbiamo cercato in lui lo spessore della tragedia, né fino in fondo atmosfere cechoviane (anche se punti di contatto ve ne sarebbero), ma solo un gioco estenuato che si scioglie in una “impossibilità del dramma”. L’autore non lo cerca e il romanzo non ne ha la “struttura”, non ne sopporterebbe il peso. Teresa e Carolina in un finale apparentemente fosco - tipo “Corvi” di Becque - in mezzo a cambiali, ipoteche, alla rovina della fine di ogni speranza, non si incamminano sul sentiero de “I Malavoglia” ma chiudono la storia rovistando tra le foto dell’atletico nipote in costume semiadamitico e accettando la proposta di Niobe di lavorare per la ricca piccola borghesia di Coverciano piuttosto che per la nobiltà fiorentina […]. Lucia Poli, attrice immensa e mia prediletta compagna d’arte, gioca con toni duri e abbandoni a cui né lei né noi possiamo resistere, Milena Vukotic distilla deliqui, smancerie e piccole ribellioni con il raro dono della grazia, Marilù Prati porta da par suo una ventata rivoluzionaria da povera pasionaria violata covercianese e tutti gli attori perfetti, lo scenografo, le costumiste e il maestro delle luci di questa “commedia” (sì, definiamola così) mi hanno più o meno consciamente indicato la strada che spero avrebbe gradito quel burlone di Palazzeschi, la piccola tragicommedia minimale.” Geppy Gleijeses libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi regia Geppy Gleijeses diretta da Geppy Gleijeses Turni D E 2 ore senza intervallo con Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini, Roberta Lucca scene Roberto Crea costumi Accademia del Costume & Moda - Roma 1964 luci Luigi Ascione musiche Mario Incudine 37 IO SONO DANZA RASSEGNA INTERNAZIONALE DI DANZA D’AUTORE STAGIONE DI DANZA DEL TEATRO TONIOLO 2016.17 Questa nuova edizione della Stagione di danza tutta internazionale inizia con il graditissimo ritorno degli amati MOMIX nel loro Opus Cactus. Scandito da ritmi tribali, rituali col fuoco e danze iniziatiche provenienti dai più remoti luoghi della terra, questo emozionante spettacolo ci proietterà dal deserto dell’Arizona a tutte le più importanti superfici desertiche, rendendolo un tributo a queste aree misteriose ed affascinanti. Moses Pendleton, con la firma inconfondibile del suo magico stile dalla fantasia illimitata, tramuta qui di volta in volta i suoi strepitosi ballerini in strani rettili striscianti, in variopinte specie di flora e fauna, in imponenti cactus e minacciosi uccelli-totem che si innalzano fendendo albe poetiche ed inquietanti tramonti di fuoco. Dal Canada arriva sul nostro palcoscenico BJM - LES BALLETS JAZZ DE MONTRÉAL, affermata compagnia internazionalmente apprezzata per i propri spettacoli definiti sexy, esplosivi e comunque sempre estremamente originali. Il programma della loro serata prevede tre differenti composizioni coreografiche firmate rispettivamente dal brasiliano Rodrigo Pederneiras, dall’ israeliano Itzik Galili e dal greco Andonis Foniadakis. A primavera appuntamento con i talentuosi BALLETBOYZ® della Gran Bretagna, un ensemble tutto al maschile considerato come una delle forze più originali e innovative nel panorama della modern dance, che a Mestre aprono la serata con la nuova produzione 2016, per poi danzare una composizione dello svedese Pontus Lidberg e una creazione del venezuelano Javier de Frutos. La stagione si conclude con Colección Tango della COMPAÑIA de LEONARDO CUELLO, un emozionante viaggio in Argentina su musiche di Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro e Astor Piazzolla. Lo spettacolo è una sequenza di quattro coreografie dello stesso Cuello: uno sperimentatore, maestro, coreografo, ballerino che, dinanzi al pubblico dei teatri o ai partecipanti a un corso intensivo o agli studenti dell’Università Nazionale d’Arte di Buenos Aires in cui è docente di tango, lascia fluire la propria passione trasmettendo il proprio amore per la danza. Il suo è un gruppo di lavoro perfettamente affiatato che adora aprire nuovi sentieri, creare costanti ricombinazioni di generi e creare veri e propri quadri colmi di creatività. 22 NOVEMBRE 2016 4 FEBBRAIO 2017 21 MARZO 2017 6 APRILE 2017 MOMIX U.S.A OPUS CACTUS BJM – LES BALLETS JAZZ DE MONTRÉAL Canada BALLETBOYZ Gran Bretagna COMPAÑIA de LEONARDO CUELLO Argentina COLECCIÓN TANGO ORE 21.00 coreografia e regia Moses Pendleton co-direttore artistico Cynthia Quinn ORE 21.00 direzione artistica Louis Robitaille ROUGE ORE 21.00 direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt LIFE./VITA. coreografia Rodrigo Pederneiras RABBIT coreografia Itzik Galili FICTION BALCAO KOSMOS coreografia Pontus Lidberg coreografia Javier de Frutos ORE 21.00 coreografia Leonardo Cuello, musiche Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro e Astor Piazzolla coreografia Andonis Foniadakis 39 Momix - U.S.A. 22 NOVEMBRE OPUS CACTUS ore 21.00 Il ritorno di un grande successo! Ancora una volta sulle scene italiane Opus Cactus, lo spettacolo che, scandito da ritmi tribali, rituali col fuoco e danze iniziatiche provenienti dai più remoti luoghi della terra, ci proietta dal deserto dell’Arizona a tutte le più importanti superfici desertiche, rendendolo un tributo a queste aree misteriose ed affascinanti. Moses Pendleton, con la firma inconfondibile del suo magico stile dalla fantasia illimitata, tramuta qui di volta in volta i suoi strepitosi ballerini in strani rettili striscianti, in variopinte specie di flora e fauna, in imponenti cactus e minacciosi uccelli-totem che si innalzano fendendo albe poetiche ed inquietanti tramonti di fuoco, svelando le insidie, i pericoli, ma al contempo la straordinaria sensualità, mista a humour e bellezza, di un mondo celato dietro la propria vastità. Straordinariamente sofisticato nella sua ricerca creativa, Opus Cactus conserva una pura essenza primordiale. ph Max Pucciariello “Con questa ripresa di Opus Cactus si torna nel deserto dell’Arizona. La Terra si è surriscaldata da quando 15 anni fa abbiamo debuttato, e perfino i cactus avranno più bisogno di pioggia d’ora in poi. Lo spettacolo è ancora radicato in immagini del Sud Ovest Americano e, aggiungendo qualche nuovo elemento, penso di aver reso tutto l’insieme più surreale, più onirico. C’è una forte componente legata ai Nativi Americani (Indiani), anche molto divertente a volte. Vi accorgerete che al “Cactus” sono cresciute nuove braccia e nuove gambe - e teste - dato che una nuova generazione di ballerini Momix l’ha fatto proprio.” Moses Pendleton di Moses Pendleton assistito da Kori Darling, Brian Sanders, Craig Berman, Amphaymany Keohavong, Nicole Loizides, Jane’l Caropolo, Kara Oculato, Brian Simerson, Michael Holdsworth and the Ballet Arizona co-direttore artistico Cynthia Quinn luci Joshua Starbuck Moses Pendleton in collaborazione con John Finen III disegno del pupazzo Michael Curry scultura Alan Boeding costumi Phoebe Katzin coreografia della danza del fuoco Brian Sanders 41 BJM - Ballets Jazz de Montréal - Canada 4 FEBBRAIO ROUGE BALCAO KOSMOS ore 21.00 ph Leda & St. Jacques Questo trittico ideato dal direttore artistico Louis Robitaille tocca vari generi della danza di oggi ed allo stesso tempo è volto ad esaltare le caratteristiche tecniche dei suoi danzatori. Si inizia con la creazione Rouge del brasiliano Rodrigo Pederneiras (coreografo di riferimento dello strepitoso Grupo Corpo) che trasmette a BJM il suo peculiare linguaggio derivante dalla fusione di vari stili di danza, compresi rimandi alle danze etniche. In Rouge Pederneiras cita le tradizioni indoamericane in omaggio alla cultura dei Nativi che tanto hanno pesato sulla cultura del Canada. Il risultato è una danza corale e intensa nella quale scaturiscono i sentimenti della fuga e della libertà suggeriti dal tema della migrazione. Il lavoro centrale della serata è dell’israeliano Itzik Galili, coreografo di assoluto rilievo nel panorama della danza contemporanea, che rivisiterà per BJM la creazione O Balcão de Amor da lui ideata nel 2014 per il Balé da Cidade de São Paulo. Chiude la serata Kosmos del greco Andonis Foniadakis, coreografo molto richiesto in tutto il mondo, che predilige un movimento ininterrotto finalizzato a generare esplosiva energia ed a regalare danze di gruppo di imponente fisicità. In questa creazione per BJM Foniadakis si ispira alla quotidianità delle nostre città, alle masse di persone che quotidianamente vivono nella frenesia e nel tourbillon urbano. Compagnia solidamente affermata nel panorama internazionale, BJM - Les Ballets jazz de Montréal è una compagnia di repertorio che presenta una forma ibrida di danza coniugando l’estetica del balletto classico ad altri stili. Fondata nel 1972 da Geneviève Salbaing, Eva Von Gencsy e Eddy Toussaint, la compagnia ha proseguito nel corso degli anni il suo originale percorso artistico. L’attuale approccio è molto contemporaneo, e gli spettacoli sono sexy, esplosivi, originali ed accessibili a tutti, con i danzatori sempre generosamente acclamati. Il termine “jazz” si riferisce al “jazzing up” del balletto classico piuttosto che al jazz inteso come genere musicale o coreutico. Dal 1998, la direzione artistica è affidata a Louis Robitaille, persona dall’infallibile talento nell’attirare valenti coreografi e presentare coreografie di grosso calibro, riuscendo così a far crescere interpreti e tecnici. La BJM, giunta alla sua 41esima stagione, è una delle compagnie di danza più popolari del Canada. Presentando più di 2000 repliche in 65 Paesi con oltre 2 milioni di spettatori, può considerarsi a ragione come ambasciatrice del Québec e della cultura canadese a livello internazionale. direzione artistica Louis Robitaille ROUGE coreografia Rodrigo Pederneiras musica Paul Baillargeon, fratelli Grand creazione luci Gabriel Pederneiras costumi Kristin Hofmann BALCAO coreografia Itzik Galili selezione di musica cubana KOSMOS coreografia Andonis Foniadakis musica Julien Tarride costumi Philippe Duboc luci James Proudfoot 43 BalletBoyz® - Gran Bretagna 21 MARZO LIFE./VITA. ore 21.00 ph Tristram Kenton In questa nuova creazione che si compone di due parti, Rabbit coreografia di Pontus Lidberg e Fiction di Javier de Frutos, i Balletboyz danno il meglio della loro energetica forza interpretativa, per raccontare danzando, in modo originale, elegante e provocatorio, temi come la solitudine e la morte. In Rabbit, il coreografo svedese Lidberg, crea un lavoro intrigante sull’esclusione e il desiderio di appartenenza alla comunità. Il lavoro incuriosisce subito lo spettatore, dal momento che uno di loro indossa una testa di coniglio. Entrano altri danzatori tutti vestiti in modo simile, anche se non sempre con la testa di coniglio, variando costantemente la dinamica, Rabbit ha un che di onirico; attinge al subconscio e alla sfera psicologica, in una scatola scenica illuminata da luce lunare. Lidberg ha tratto dai danzatori una qualità di movimento morbida, quasi senza peso, in cui uomini adulti trasportati in aria appaiono leggeri come piume e in cui la danza mantiene la sua notevole fluidità durante tutto il pezzo. La scelta di usare la musica di Henryk Gorecki crea un intelligente contrappunto al movimento. Lidberg, però, lascia libero lo spettatore di elaborare un proprio significato personale dell’opera: «È come quando si guarda un quadro - chiarisce il coreografo - il guardarlo può arrivare a dire molte più cose su di sè che sul quadro stesso». In Fiction, l’inizio è surreale: una voce annuncia che il coreografo Javier de Frutos è morto. Una circostanza fortuita, durante l’intervallo frammenti di plastica sono caduti in palcoscenico e gli sono costati la vita. Ovviamente Javier de Frutos è vivo, voleva solo creare un lavoro sulla morte e gli sembrava scortese farlo su quella di qualcun altro. I danzatori, in scena davanti ad una grande sbarra, cominciano a muoversi come se le parole fossero il motore del loro movimento. Il lavoro progredisce in qualcosa di molto speciale, con un uso virtuosistico della sbarra, sopra e sotto, con movimenti spesso a canone e a volte all’unisono, in quello che sembra un flusso incessante di creatività e immaginazione. Testo raccolto da Louise Schawartzkoff, Time Out’s UK e Gerald Dowler per Balletto Oggi. La compagnia (unico ensemble inglese tutto al maschile) è considerata come una delle forze più originali e innovative nel panorama della modern dance, innovazione ottenuta rivoluzionando la programmazione, utilizzando nuovi schemi, collaborando con un’ampia rosa di talenti “di rottura” e costruendo un gran seguito attraverso i documentari per la TV. Dalla loro nascita nel 2001, la compagnia ha ricevuto numerosi riconoscimenti e nomination per premi internazionali: l’Olivier Award, due nomination al South Bank Show Award, la Rose d’Or, l’International Emmy e il Golden Prague Grand Prix per i documentari televisivi. direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt Prima assoluta Londra, Sadlers Wells 20 aprile 2016 RABBIT coreografia Pontus Lidberg musica Henryk Mikolaj Górecki, Kleines Requiem für eine Polka, Op 66 luci James Farncombe FICTION coreografia Javier de Frutos coreografia Javier de Frutos musica Ben Foskett, P.Jabara Last Dance luci James Farncombe danzatori Andrea Carrucciu, Simone Donati, Flavien Esmieu, Marc Galvez, Edward Pearce, Harry Price, Matthew Rees, Jordan Robson, Matthew Sandiford, Bradley Waller 45 Compañia de Leonardo Cuello - Argentina 6 APRILE COLECCIÓN TANGO ore 21.00 ph Giorgio Sottile Colección Tango è una sequenza di quattro coreografie. Diamante è una pièce che racchiude il mistero notturno e sensuale del tango, i passi a due strutturano la coreografia, ciascuna coppia ha a disposizione un assolo unico e irripetibile. L’accompagnamento musicale è costituito da vari brani del grande Osvaldo Pugliese nelle geniali interpretazioni dell’Orchestra Color Tango cui si amalgamano i suoni appositamente creati da Sebastián Verea. Un’opera dal netto taglio tanguero con tratti d’avanguardia. Entre tus brazos - musiche di Carlos Di Sarli, Miguel Caló, suono di Sebastián Verea - parla del disamore, il sentimento al centro di tante poesie tanguere. È ambientata in una milonga degli anni ’30 e ispirata all’estetica di un film in bianco e nero in modo da sottolineare il dramma dell’amore negato e la necessità di nascondere le proprie emozioni in pubblico. Nobleza de Arrabal è un ballo di quartiere come se ne tenevano tanti in ogni patio, centro ricreativo o club di Buenos Aires all’inizio degli anni ’40. La coreografia cerca di fondere la semplicità del tango tradizionale con la teatralità ludica in una scena colma di gioia e simpatia giovanile. L’ingenuità propria della giovinezza che si lascia trascinare dalla frenesia della festa popolare tra le risate e i giocosi contrappunti delle coppie. Eterno è una breve pièce ispirata a due brani di Astor Piazzolla, Milonga del Ángel e Violentango. Si tratta di appena tredici minuti in tutto di intenso tango contemporaneo, fuso con la danza d’avanguardia, in cui si ricreano i climi contrastanti delle due composizioni del geniale maestro. I costumi sono semplici e dimessi, la messa in scena rispetta lo spirito del Tango Danza. Un’aria di libertà pervade il palcoscenico al momento di accommiatarsi dal pubblico. Una rivoluzione liberatrice che corona un’ora e mezzo di poetica tanguera. coreografia Leonardo Cuello, musiche Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro e Astor Piazzolla danzatori Ayelen Sánchez e Walter Suquia, Andrea Kuna e Juan Del Greco, Nuria Lazo e Federico Ibáñez, Paula Ayelen Álvarez Miño e Gonzalo Romero, Luciana Canale e Sebastian Fernández Uno sperimentatore. Un maestro. Un coreografo. Un ballerino. Che si trovi dinanzi al pubblico dei teatri, di fronte ai partecipanti a un corso intensivo o agli studenti dell’Università Nazionale d’Arte di Buenos Aires in cui è docente di tango, Leonardo Cuello lascia fluire la propria passione e trasmette in prima persona il proprio amore per la danza. Dopo essere stato per anni il primo ballerino di Tangokinesis (la compagnia guidata da Ana María Stekelman, la maggiore coreografa di tango moderno), e aver lavorato come assistente coreografo per Carlos Saura e Julio Bocca, Leonardo ha deciso nel 2005 di combinare il tango con la danza contemporanea. Ha quindi fondato la propria compagnia, diversa dalle altre grazie a un gruppo di ballerini di talento e a una stimolante équipe creativa. 47 1.2 DICEMBRE 2016 GIUSEPPE GIACOBAZZI IO CI SARÒ 28.29 DICEMBRE 2016 NATALINO BALASSO VELODIMAYA 13 GENNAIO 2017 OBLIVION THE HUMAN JUKEBOX IO SONO COMICO 14 GENNAIO 2017 FRANCESCA REGGIANI TUTTO QUELLO CHE LE DONNE (NON) DICONO 26 GENNAIO 2017 MARTA E GIANLUCA STRAPAZZAMI DI COCCOLE 15.16 FEBBRAIO 2017 ANDREA PUCCI IN...TOLLERANZA ZERO 2 MARZO 2017 ALESSANDRO FULLIN LA DIVINA 1.2 APRILE 2017 LILLO & GREG LILLO & GREG BEST OF 21 APRILE 2017 MAURIZIO COLOMBI CAVEMAN Inizio spettacoli ore 21.00 & DINTORNI 2016.17 49 7 OTTOBRE 2016 Teatro LA FENICE ore 20.00 OMAGGIO A FRANCO ROSSI NEL DECENNALE DELLA MORTE Venezia e Firenze, le sue città, e gli allievi che più gli sono stati vicini rendono omaggio a un grande Maestro. IO SONO MUSICA XXXI STAGIONE DI MUSICA SINFONICA E DA CAMERA DI MESTRE TEATRO TONIOLO 2016.17 Direttore Artistico Mario Brunello Ensemble di 12 violoncelli MARIO BRUNELLO ANNA CAMPAGNARO FRANCESCO FERRARINI JACOPO FRANCINI SARA NANNI AKIRA OHSAVA ALFREDO PERSICHILLI LUCA PROVENZANI LUIGI PUXEDDU AYA SHIMURA LUCA SIMONCINI MICHELE TAZZARI 20 OTTOBRE 2016 ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO Direttore DANIEL KAWKA ANNA TIFU violino 8 NOVEMBRE 2016 LAURA MARZADORI violino OLAF LANERI pianoforte 19 DICEMBRE 2016 3 MARZO 2017 Prima esecuzione in pubblico del nuovo CD “THE ROOTS” 17 GENNAIO 2017 Ensemble SEBASTIAN GÜRTLER violino RÉGIS BRINGOLF violino SUBIN LEE viola FLORIAN BERNER violoncello ALEXANDRA SILOCEA pianoforte SILVIA CAREDDU flauto ALEXANDER NEUBAUER clarinetto MARIO BRUNELLO violoncello EZIO BOSSO pianoforte I SOLISTI AQUILANI GIOVANNI SOLLIMA violoncello solista e Direttore ALBAN BERG ENSEMBLE WIEN 14 MARZO 2017 31 GENNAIO 2017 BEATRICE RANA pianoforte 11 FEBBRAIO 2017 PREMIO VENEZIA 2016 LUKAS GENIUSAS pianoforte SALON ORCHESTER di MICHAL DURIS Orchestrina-caffè viennese composta da musicisti dell’Orchestra RAI di Torino MICHAL DURIS direttore e primo violino ANTONIO BASSI violino PAOLO GIOLO violino LUBOMIR DURIS viola CARLO PEZZATI violoncello ANTONELLO LABANCA contrabbasso SALVATORE PASSALACQUA clarinetto MARCO BRAITO tromba 31 MARZO 2017 pianoforte Concerto del primo classificato 9 APRILE 2017 ore 18.00 - fuori abbonamento GOM GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA Direttore PIERLUIGI PIRAN 6 maggio 2017 LA CITTÀ CHE CANTA CORO E CANTANTI SOLISTI DEL TEATRO LA FENICE DI VENEZIA Direttore MARINO MORETTI 51 IL CALENDARIO TURNO PER TURNO STAGIONE 2016.17 TURNO A TURNO B TURNO C TURNO D TURNO E 11 spettacoli mercoledì 9 novembre 2016 11 spettacoli giovedì 10 novembre 2016 11 spettacoli venerdì 11 novembre 2016 11 spettacoli sabato 12 novembre 2016 11 spettacoli domenica 13 novembre 2016 MERCOLEDÌ ORE 19.30 CABARET CABARET VENERDÌ ORE 21.00 CABARET SABATO ORE 19.30 CABARET DOMENICA ORE 16.30 CABARET mercoledì 23 novembre 2016 giovedì 24 novembre 2016 venerdì 25 novembre 2016 sabato 26 novembre 2016 domenica 27 novembre 2016 mercoledì 7 dicembre 2016 giovedì 8 dicembre 2016 venerdì 9 dicembre 2016 sabato 10 dicembre 2016 domenica 11 dicembre 2016 mercoledì 11 gennaio 2017 giovedì 12 gennaio 2017 venerdì 16 dicembre 2016 sabato 17 dicembre 2016 domenica 18 dicembre 2016 mercoledì 1 febbraio 2017 giovedì 2 febbraio 2017 venerdì 20 gennaio 2017 sabato 21 gennaio 2017 domenica 22 gennaio 2017 mercoledì 8 febbraio 2017 giovedì 9 febbraio 2017 venerdì 10 febbraio 2017 sabato 28 gennaio 2017 domenica 29 gennaio 2017 mercoledì 22 febbraio 2017 giovedì 23 febbraio 2017 venerdì 17 febbraio 2017 sabato 18 febbraio 2017 domenica 12 febbraio 2017 mercoledì 8 marzo 2017 giovedì 9 marzo 2017 venerdì 24 febbraio 2017 sabato 25 febbraio 2017 domenica 19 febbraio 2017 mercoledì 15 marzo 2017 giovedì 16 marzo 2017 venerdì 10 marzo 2017 sabato 18 marzo 2017 domenica 26 febbraio 2017 mercoledì 22 marzo 2017 giovedì 23 marzo 2017 venerdì 17 marzo 2017 sabato 25 marzo 2017 domenica 26 marzo 2017 mercoledì 12 aprile 2017 giovedì 13 aprile 2017 venerdì 24 marzo 2017 sabato 22 aprile 2017 domenica 23 aprile 2017 OPUS CACTUS COME VI PIACE LACCI MISTER GREEN HUMAN L’AVARO LA BASTARDA DI ISTANBUL CARAVAGGIO IL PREZZO BUENA ONDA 52 GIOVEDÌ ORE 21.00 OPUS CACTUS COME VI PIACE LACCI MISTER GREEN HUMAN L’AVARO LA BASTARDA DI ISTANBUL CARAVAGGIO IL PREZZO BUENA ONDA OPUS CACTUS COME VI PIACE TURANDOT DUE PARTITE HUMAN NUDI E CRUDI L’AVARO LA BASTARDA DI ISTANBUL CARAVAGGIO IL PREZZO OPUS CACTUS COME VI PIACE TURANDOT DUE PARTITE LA BOTTEGA DEL CAFFÈ NUDI E CRUDI L’AVARO CARAVAGGIO IL PREZZO SORELLE MATERASSI OPUS CACTUS COME VI PIACE TONIOLO SEI UNICO! IL PICCOLO ABBONAMENTO PER SEI GRANDI SPETTACOLI Crea il tuo abbonamento personalizzato a SEI spettacoli. Scegli i tuoi preferiti tra due gruppi di titoli, in cartellone nelle Stagioni di Prosa e Danza. in vendita da venerdì 4 novembre 2016 TURANDOT DUE PARTITE LA BOTTEGA DEL CAFFÈ LA PRINCIPESSA SISSI NUDI E CRUDI L’AVARO IL PREZZO SORELLE MATERASSI PREZZI Platea Intero Platea Ridotto Galleria Intero Galleria Ridotto € 145,00 € 120,00 € 130,00 € 100,00 L’abbonamento viene composto scegliendo tre spettacoli da ognuno dei due gruppi visionabili in biglietteria e nel sito www.teatrotoniolo.info. È possibile scegliere il giorno e il posto per ogni rappresentazione. Gli spettacoli hanno disponibilità diverse di posti e di giorni, l’offerta è quindi valida fino a esaurimento dei posti disponibili per spettacolo e per data. Gli abbonamenti sono acquistabili solo in biglietteria del teatro Toniolo. Rigore scientifico e capacità di comunicare, appassionare, incuriosire: i migliori storici salgono sul palcoscenico per parlare al grande pubblico. Questa la formula che ha decretato il successo delle Lezioni di Storia. Per la prima volta, migliaia di persone hanno fatto la fila per assistere a un appuntamento diventato immancabile. Incantato da un linguaggio chiaro e avvincente, in luoghi sempre speciali, il pubblico ha avuto la possibilità di conoscere in presa diretta le vicende delle nostre città, i grandi avvenimenti contemporanei dell’Italia e del mondo, gli eventi che hanno impresso svolte radicali, i personaggi che sono stati protagonisti della grande storia. Dall’Impero romano ai nostri anni, portati per mano attraverso i secoli, in tanti hanno scoperto perché un episodio anche lontano nel tempo possa spiegare il nostro presente e dia risposte al bisogno di memoria. Le Lezioni di Storia sono partite da Roma per approdare a Milano, Torino, Genova, Firenze, Trento, Rovereto, Trieste e anche Londra e Dublino. Grazie alla collaborazione tra gli Editori Laterza e il Teatro Toniolo debuttano a Mestre. INFORMAZIONI L’evento è firmato da Editori Laterza e Teatro Toniolo Biglietto di ingresso a singola lectio € 9,00 intero € 7,00 abbonati alla stagione di prosa € 5,00 abbonati alla stagione di prosa che acquistano contestualmente all’abbonamento 54 DOMENICA 5 FEBBRAIO - ore 16.30 DOMENICA 5 MARZO - ore 16.30 DOMENICA 12 MARZO - ore 16.30 Franco Cardini Alessandro Barbero Alberto Mario Banti ISLAM E OCCIDENTE IERI E OGGI C’è chi pensa che il Califfato sia alle porte. Da anni la nostra paura e i nostri sensi di colpa trovano nell’Islam la loro causa prima. Ma davvero siamo condannati - musulmani e occidentali - a combatterci senza mai comprenderci? Franco Cardini esplora il mondo musulmano, una realtà complessa e contraddittoria oggi sospesa tra jihad e business. IL LINGUAGGIO DEL PAPA Dalle trasformazioni del potere temporale ai conflitti con l’Islam, dalla rivoluzione protestante alla questione sociale, fino alle guerre del Novecento e all’affermarsi dei nuovi diritti politici e civili. Come la Chiesa ha cambiato il modo di comunicare con il mondo, con i fedeli, con il potere? Come si è confrontata con i grandi cambiamenti nel corso del tempo? IL BALCONE DI MANET COSTUMI E MORALE BORGHESE Tre persone affacciate a un balcone ci stanno davanti assorte, distanti, del tutto perse nei loro pensieri. Guardano verso l’esterno, intanto che un velo di tristezza si posa sui loro visi... Guardando i quadri dell’Ottocento francese con l’occhio dello storico, Alberto Mario Banti svela il modo in cui le élite sociali e culturali concepiscono i rapporti di genere, l’amore, la sessualità. 55 TEATRO SOTTO LE FESTE NATALE E CAPODANNO CON IL TEATRO TONIOLO 26 DICEMBRE 2016 ore 16.30 BUON NATALE, BABBO NATALE «Buon Natale, Babbo Natale - spiega il regista Raffaele Latagliata - è un vero e proprio musical che non dimentica lo spirito del Natale e la sua magica atmosfera attraverso una storia in grado di divertire ed emozionare grandi e piccini.» E se Babbo Natale non potesse più portare i doni ai bambini come fa da sempre puntualmente ogni anno? E se neppure la Befana fosse disponibile a sostituirlo? Il Natale rischierebbe di diventare un giorno come tanti altri, anzi, più triste e noioso. Nel suo primo volo di prova, Babbo Natale si è incastrato nel camino della casa di due bambini e non riesce più a venirne fuori. A dire il vero Babbo Natale non riesce più a venir fuori da tutta una serie di altri piccoli problemi. In questi ultimi tempi è molto ingrassato, mangia solo delle grosse caramelle colorate mandategli da un ammiratore sconosciuto e non ne vuole proprio sapere di mettersi a dieta. Ma la cosa peggiore è che gli è passata anche la voglia di volare con le sue renne e la sua slitta. Per fortuna Federico e Chiara alla fine troveranno il modo di aiutare Babbo Natale a uscire dal camino, risolvendo anche una faccenda davvero complicata per lui e per tutti i bambini del mondo. Con l’aiuto dei Folletti Ortica e Castagna, scopriranno infatti che il terribile Mago Bisesto, invidioso del fatto che la sua festa cada una sola volta ogni quattro anni, ha ordito un piano terribile per abolire per sempre la gioia del Natale cercando di mettere fuori gioco sia Babbo Natale che la Befana. Tra colpi di scena, canzoni e divertimento, alla fine il Natale sarà salvato e tutti potranno gridare e cantare ancora insieme e felici: “Buon Natale, Babbo Natale!” Fondazione Aida Alce Nero di Pino Costalunga e Nicoletta Vicentini regia Raffaele Latagliata con Pino Costalunga, Greta Magnani, Matteo Ferrari, Jessica Grossule assistente alla regia Gilda Li Rosi musiche Laura Facci arrangiamenti Moreno Piccoli scenografie Gino Coppelli con la collaborazione di Sara Ferrari costumi Antonia Munaretti pupazzi e attrezzatura scenica Nadia Simeonova e Michela Cannoletta trucco Flavio Cesaretti tecnica fonica Epa Sound di Mirko Marogna studio di registrazione Max and Sound tecnico Manuel Garzetta Età consigliata: dai 4 anni 57 31 DICEMBRE 2016 ore 21.30 CAPODANNO 1 GENNAIO 2017 ore 16.30 TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE “Una storia senza tempo, dal fascino un po’ retrò, ma con la capacità di provocare forti emozioni di vario tipo: questo è Tutti insieme appassionatamente, titolo italiano di The Sound of Music. Chi è almeno della mia generazione, bambino negli anni ’60, non può non ricordare il famoso film con Julie Andrews dalle melodie indimenticabili che ormai anche i giovanissimi hanno avuto la possibilità di vedere grazie alla tv o alle varie edizioni Home Video. Non tutti però sanno che prima del film lo spettacolo è stato un evento teatrale tra i più famosi e longevi della storia del Teatro Musicale, che ha poi visto importanti edizioni in tutto il mondo e anche in Italia. La nostra parte da un’idea sviluppata con Gabriele Moreschi di una copertura uniforme e mutevole sopra i vari elementi scenici che di volta in volta vengono scoperti e prendono vita. Ecco allora le montagne austriache, il Convento, i vari ambienti della casa dei Von Trapp che organicamente appaiono e scompaiono, quasi senza soluzione di continuità. La musica e il canto accompagnano la vita di Maria Rainer, protagonista della storia, e allo stesso modo sono forse il fulcro e il motore principale della nostra Compagnia, grazie alla direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, formatore di gran parte dei giovani e giovanissimi talenti che compongono il cast. Dunque in qualche modo la realtà ha sposato la finzione teatrale. Mai titolo dopotutto potrebbe essere più adatto per questa avventura che ha preso vita nel 2012. Tutti insieme (io, Gabriele e i vari cast succedutisi, dalla più piccola di 7 anni al più grande di oltre 50, ma anche i genitori, il resto del team tecnico/artistico e tutti i vari collaboratori) con una passione indescrivibile, contagiosa, con tanto entusiasmo e una gran voglia di fare e fare bene. Questo è il modo giusto, secondo me, perché il Teatro possa continuare a vivere, in un momento in cui tutto diventa sempre più difficile, e l’arte e la cultura vengono spesso messe in secondo piano. Rimboccandosi le maniche e ripartendo da noi, dall’entusiasmo, dalla gioventù e dalla passione, ma anche dall’umiltà, dallo studio, dalla preparazione, contro un certo arrogante pressappochismo che purtroppo tanta brutta televisione ha reso dilagante. Noi tutti crediamo in questi valori, e orgogliosamente (anche se a volte con fatica) portiamo avanti il nostro discorso, il nostro credo, il nostro Teatro dal profumo quasi artigianale.” Fabrizio Angelini 8 GENNAIO 2017 ore 16.30 SA Teatro Stabile d’Abruzzo COMPAGNIA DELL’ALBA testo Howard Lindsay e Russel Crouse basato sul libro di Maria Augusta von Trapp e sulla versione cinematografica tedesca musica Richard Rodgers liriche Oscar Hammerstein II regia e coregorafie Fabrizio Angelini scene Gabriele Moreschi con Carolina Ciampoli, Gabriele de Guglielmo, Fabrizio Angelini e i ragazzi Von Trapp MASHA E ORSO Masha e Orso è il cartone animato più amato del momento. Liberamente ispirato ai personaggi del folklore russo, la serie televisiva segue le avventure di una bambina, Masha, e del suo amico, Orso. Il loro rapporto è una metafora di come un bambino possa interagire con il mondo degli adulti e di come un adulto possa aiutarlo in questo compito difficile. Masha è una bambina inquieta, che difficilmente può stare ferma a causa della sua energia inesauribile. Lei è oltremodo gentile con il mondo e tratta tutti come se li conoscesse da secoli! Le sue curiosità e creatività provocano divertenti avventure anche se per gli altri sono a volte causa di problemi. Orso è un animale cordiale il cui mondo tranquillo viene sconvolto quando Masha entra in scena! Anche se gli piace la vita senza scossoni, con sua grande sorpresa, scopre ben presto che quando Masha non è in giro, lui sente la sua mancanza e attende con ansia la prossima avventura con lei. Il cartone animato è diventato un successo per le famiglie di tutto il mondo. “Masha e Orso Live rappresenta la trasposizione teatrale della più nota serie animata televisiva. Lo spettacolo live si pone come obiettivo principale il racconto, farcito da tanta tenerezza e tanta simpatia, delle avventure tra la piccola e dispettosa protagonista Masha e il suo grande amico saggio e paziente, Orso. L’avventura live riprende il significato più importante della storia, raccontare attraverso metafore la relazione tra il bambino e l’enorme mondo che lo circonda. Nello spettacolo ritroveremo quindi il significato di amicizia e del rapporto educativo tra bambino e adulto attraverso una storia che scorre in modo semplice e fluido, ma soprattutto spiritoso, senza dimenticare che il messaggio che si pone è destinato ad un pubblico infantile. Masha e Orso Live nasce dalla volontà di unire una storia consolidata e divertente, alla freschezza del genere live che sa farsi apprezzare da ogni tipo di pubblico. Come in ogni fiaba non mancano le magie che diventano realtà grazie alla tecnologia digitali che consentono di far interagire i personaggi sul palco con gli ambienti e le atmosfere virtuali, con creazioni d’impatto ed effetti scenici incredibili; scenari temporali che mutano in tempo reale, oggetti che compaiono dal nulla.” Luigi Fortunato Ema Eventi regia e coreografie Luigi Fortunato direttore artistico e vocal coach Tony D’alessio costumista Masha e Dasha Annalisa Benedetti mascotte ufficiali Warm Up Industry costumi corpo di ballo Jasha Atelier scenografie virtuali Mila Supinskaya service audio luci Ramon Di Bartolomeo adattamento testi brani Domenico Prezioso e Daniele Venturini con Margherita Rebeggiani, Giorgia Carlotta Nosella, Federica Armiento, Franco Magliocchetti e 16 ballerini/performer Una produzione EMA Srl su concessione della Kidz Entertainment /EEMC A/S Masha and the Bear™ è un marchio di proprietà della Animaccord Ltd 59 ABBONAMENTI PROSA BIGLIETTI PROSA PROSA&DANZA TURNO A - 11 spettacoli - MERCOLEDÌ ore 19.30 intero € 29,00 - ridotto € 26,00 last minute under 30 € 10,00 Opus Cactus intero € 37,00 - ridotto € 31,00 Biglietto ridotto fino ai 30 e dopo i 65 anni. Ingresso ridotto per i diversamente abili e accompagnatori. Altre specifiche riduzioni presso la biglietteria del teatro. Particolari agevolazioni sono riservate al pubblico organizzato. La prevendita del biglietto comporta il pagamento di un diritto, che non viene applicato se l’acquisto avviene il giorno stesso dello spettacolo. PREZZI Platea intero € 200,00 Platea ridotto € 160,00 Galleria intero € 180,00 Galleria ridotto € 130,00 TURNO B - 11 spettacoli - GIOVEDÌ ore 21.00 Platea intero € 200,00 Platea ridotto € 160,00 Galleria intero € 180,00 Galleria ridotto € 130,00 TURNO C - 11 spettacoli - VENERDÌ ore 21.00 Platea intero € 210,00 Platea ridotto € 175,00 Galleria intero € 185,00 Galleria ridotto € 155,00 TURNO D - 11 spettacoli - SABATO ore 19.30 Platea intero € 210,00 Platea ridotto € 175,00 Galleria intero € 185,00 Galleria ridotto € 155,00 TURNO E - 11 spettacoli - DOMENICA ore 16.30 Platea intero Platea ridotto Galleria intero Galleria ridotto € 210,00 € 175,00 € 185,00 € 155,00 NUOVI ABBONAMENTI DAL 25 OTTOBRE 2016 RINNOVO ABBONAMENTI dal 14 settembre 2016 CAMBIO TURNO E POSTO 4 e 5 ottobre 2016 PREZZI VENDITA BIGLIETTI PROSA Cabaret dal 5 novembre 2016 Opus Cactus dal 15 novembre 2016 Per tutti gli altri spettacoli dal 29 novembre 2016 ABBONAMENTI DANZA PREZZI RIDUZIONI PREVENDITA ONLINE www.vivaticket.it BIGLIETTERIA intero € 100,00 - ridotto € 85,00 Ingresso gratuito per i ragazzi al di sotto dei 12 anni, se accompagnati da due adulti in possesso dell’abbonamento. Aperta dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30. Lunedì giorno di chiusura. NUOVI ABBONAMENTI DAL 9 NOVEMBRE 2016 RINNOVO ABBONAMENTI dal 18 ottobre 2016 Biglietteria del Teatro 041 971666 Attività culturali e Comunicazione 041 3969220/230 Arteven 041 5074711 BIGLIETTI DANZA PREZZI intero € 26 - ridotto € 22 last minute under 30 € 10,00 Opus Cactus € 37,00 - ridotto € 31,00 INFORMAZIONI www.teatrotoniolo.info www.arteven.it BUON NATALE, BABBO NATALE intero € 12,00 ridotto € 10,00 famiglia € 30,00 2 adulti + 2 bambini + 1 omaggio per un terzo bambino (bambini under 14) TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE intero € 29,00 ridotto € 26,00 famiglia € 80,00 2 adulti + 2 bambini + 1 omaggio per un terzo bambino (bambini under 14) MASHA e ORSO da 1 anno a 12 anni platea € 20,00 galleria € 15,00 da 12 anni a...100 anni! platea € 18,00 galleria € 13,00 Biglietti in vendita dal 29 novembre 2016 VENDITA BIGLIETTI DANZA Opus Cactus dal 15 novembre 2016 Per tutti gli altri spettacoli dal 6 dicembre 2016 TEATRO TONIOLO TEATRO SOTTO LE FESTE SE PIOVE PORTA UN OMBRELLO PICCOLO, EVITERAI CODE PER IL GUARDAROBA Non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato; i ritardatari potranno avere accesso in sala secondo le indicazioni del personale di sala. La direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche al programma dovute a circostanze impreviste. TEATRO TONIOLO LEZIONI DI STORIA unico € 9,00 ridotto abbonati € 7,00 last minute under 30 € 5,00 Biglietti in vendita dal 29 novembre 2016 61 16 OTT ore 17.00 Fondazione Aida 11 DIC GIAN BURRASCA drammaturgia e regia di Pino Costalunga e Pino Loperfido Teatro d’attore con musica 30 OTT Un Teatro per vo lare ore 17.00 Fondazione T.R.G. onlus DON CHISCIOTTE regia e drammaturgia Luigina Dagostino Teatro d’attore 13 NOV ore 15.00 e 17.00 Stivalaccio Teatro 26 DIC ore 16.30 Speciale Natale al Teatro Toniolo LA BELLA E LA BESTIA testo e regia Marco Zappello Teatro d’attore con musica dal vivo 27 NOV Ullallà Teatro ore 15.00 e 17.00 ...ma quando si cresce nonna? ABBONAMENTI LARGE ¤ 55,00 10 spettacoli delle ore 17.00 SMALL ¤ 30,00 5 spettacolidelle ore 15.00 VENDITA al Teatro Toniolo RINNOVO da ven. 30/09 a dom. 2/10 NUOVI da mar. 4/10 6 GEN ore 17.00 GNAM! Speciale Befana di e con Pippo Gentile e Angela Graziani regia Daniela Mattiuzzi Teatro d’attore, danza e videoproiezioni DOMENICA A TEATRO 23° RASSEGNA DI TEATRO PER BAMBINI 2016 - 2017 ore 15.00 e 17.00 C.R.E.S.T. LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI di e con Sandra Novellino e Delia De Marco Teatro d’attore e danza FUORI ABBONAMENTO EVENTO AL TEATRO TONIOLO 22 GEN La Piccionaia ore 15.00 e 17.00 testo e regie Ketti Grunchi scenografie e luci Yurij Pevere Teatro d’attore 5 FEB ore 17.00 BUON NATALE, BABBO NATALE di Pino Costalunga e Nicoletta Vicentini regia Raffaele Latagliata Fiaba in musica con musica dal vivo, attori e videoproiezioni ore 15.00 e 17.00 Compagnia Michele Cafaggi Speciale Carnevale una storia di mare, di rifiuti e di bolle di sapone di e con Michele Cafaggi, clown e mago delle bolle regia Ted Luminarc musica dal vivo Davide Baldi e Federico Caruso Bolle di sapone con musica dal vivo BIGLIETTI Biglietto ¤ 7 / Biglietto soci Coop ¤ 6,50 Per lo spettacolo Buon Natale Babbo Natale al Teatro Toniolo intero ¤ 12 - ridotto ¤ 10 promozione famiglia ¤ 30 Prezzo speciale abbonati teatro Momo e Toniolo unico ¤ 7 - promozione famiglia ¤ 25 PREVENDITA al Teatro Toniolo Dal 7/10 per il primo spettacolo Dal 18/10 per tutti gli spettacoli della rassegna PREVENDITA ONLINE www.vivaticket.it VENDITA al Teatro Momo Il giorno di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio Teatro dell’Acquario IL PICCOLO PRINCIPE adattamento teatrale, scene e regia Dora Ricca Teatro d’attore Fondazione AIDA UNA MAGNIFICA TEMPESTA MIGNOLINA 19 FEB 5 MAR ore 17.00 Compagnia Paolo Papparotto burattinaio ARLECCHINO E IL BRAGOSSO FANTASMA con Paolo Papparotto e Cristina Marin Burattini in baracca grande Compagnia Stilema Teatro I BRUTTI ANATROCCOLI di e con Silvano Antonelli Spettacolo d’attore con proiezioni Biglietteria Teatro Toniolo Aperta dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30 (chiuso il lunedì) www.teatromomo.info www.arteven.it Il programma potrebbe subire delle variazioni per cause non dipendenti dalla volontà degli organizzatori POSTI A TEATRO PLATEA GALLERIA PALCOSCENICO PALCOSCENICO 1 1 1 16 18 20 E F G H I L 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 W3 16 C D 1 W1 14 A B 1 21 28 28 28 28 26 28 O P 28 1 28 1 Q R S 28 1 28 24 1 7 24 24 Z 1 6 W4 22 U V 1 7 28 T 1 3 W2 M N 1 6 12 7 1 1 1 3 1 1 16 A B C D E F G H I A B C D E F G H I 1 16 12 INGRESSO INGRESSO 1 4 18 7 25 25 26 27 27 26 www.teatrotoniolo.info