Teatro Toniolo - culturaspettacolovenezia

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IO SONO
TONIOLO
TEATRO TONIOLO MESTRE STAGIONE 2016.17
Ed eccoci a inaugurare un nuovo capitolo della storia del nostro teatro metropolitano. Ogni volta che un teatro presenta una nuova stagione,
in fondo, raccoglie una sfida. E quella che il Toniolo rilancia quest’anno è sicuramente fra le più stimolanti: si riparte infatti dai numeri e i
consensi di una stagione formidabile, capace di battere con 2800 abbonati un record di pubblico che resisteva dai tempi di Gaber.
Il Toniolo non ha tradito l’auspicio di essere il punto di riferimento della città metropolitana, grazie ad una programmazione volta sempre a
qualificare e diversificare l’offerta, cogliendo fermenti e sensibilità all’interno di una comunità sempre più ampia, dove la circolazione e la
fruizione della cultura sono utili soprattutto a costruire nuovi rapporti e muovere persone vive in una città viva.
Il cartellone degli appuntamenti per questa stagione presenta un livello di assoluta eccellenza, mescolando generi e suggestioni assai
diverse, ma soprattutto centra il suo obbiettivo più importante: strutturare, fra i turni del suo calendario multicolore, un percorso di
avvicinamento virtuoso fra cittadini, suggerendo occasioni continue di incontro e di confronto. Sarà un viaggio affascinante, in cui ogni
tappa vissuta fra le mura del Toniolo potrà fissare il segnaposto di un percorso più ampio, denso di spunti e riflessioni sulla realtà che ci
circonda e che il teatro non cessa di interpretare, mettendone spesso a nudo con precisione e efficacia le contraddizioni.
Desidero esprimere il mio grande ringraziamento a tutti i registi, attori, sceneggiatori, tecnici, musici e collaboratori, che si impegnano al
massimo di loro stessi per ottenere il miglior risultato, dietro e davanti le quinte.
“Io sono teatro”, il motto che qualifica le stagioni di questo straordinario luogo di spettacolo, sintetizza pienamente l’auspicio
dell’Amministrazione affinché il soggetto pieno e autentico di ogni idea o pratica di “cultura” sia ogni singolo cittadino, la sua voglia di
sentirsi protagonista, vivendo a fondo la sua città.
Il rilancio di Mestre e della sua Piazza passa anche attraverso il suo più importante teatro.
Luigi Brugnaro
Sindaco di Venezia
9.10.11.12.13
NOVEMBRE
11.12
GENNAIO
8.9.10
FEBBRAIO
22.23.24.25.26
FEBBRAIO
22.23.24.25.26
MARZO
Giampiero Ingrassia
Giulia Ottonello
Silvio Orlando
Marco Baliani
Lella Costa
Alessandro Benvenuti
Umberto Orsini
Massimo Popolizio
Turni A B C D E
CABARET
di Joe Masteroff
regia Saverio Marconi
22.23.24.25.26.27
NOVEMBRE
Turni A B C D E
MOMIX
OPUS CACTUS
coreografia e regia
Moses Pendleton
co-direttore artistico
Cynthia Quinn
IO
SONO
TEATRO
STAGIONE DI PROSA DEL TEATRO TONIOLO 2016.17
7.8.9.10.11
DICEMBRE
Turni A B C D E
Eugenio Allegri
COME VI PIACE
di William Shakespeare
traduzione, adattamento
e regia Leo Muscato
Turni A B
LACCI
di Domenico Starnone
regia Armando Pugliese
20.21.22
GENNAIO
Turni C D E
Giulia Michelini
Paola Minaccioni
Caterina Guzzanti
Giulia Bevilacqua
di Marco Baliani e Lella Costa
regia Marco Baliani
musiche originali Paolo Fresu
12
FEBBRAIO
Turno E
Compagnia Corrado Abbati
L’AVARO
IL PREZZO
8.9.10
MARZO 2017
12.13
APRILE
Turni A B C
Serra Yilmaz
LA BASTARDA
DI ISTANBUL
28.29
GENNAIO
17.18.19
FEBBRAIO
Pino Micol
Vittorio Viviani
Maria Amelia Monti
Paolo Calabresi
Turni A B C D
una storia di Alan Bennett
regia Serena Sinigaglia
di Vittorio Sgarbi
regia Angelo Generali
di Cristina Comencini
regia Paola Rota
Turni D E
LA BOTTEGA
DEL CAFFÈ
Compagnia Marionettistica
Carlo Colla & Figli
1.2
FEBBRAIO
adattamento per marionette
e regia Eugenio Monti Colla
Massimo De Francovich
Maximilian Nisi
Turni A B
MISTER GREEN
di Jeff Baron
regia Piergiorgio Piccoli
musical di Corrado Abbati
musiche Alessandro Nidi
Turni C D E
NUDI E CRUDI
Turni A B C D E
di Molière
adattamento, ideazione spazio,
costumi e regia Ugo Chiti
LA PRINCIPESSA
SISSI
16.17.18
DICEMBRE
TURANDOT
HUMAN
Turni A B C D E
DUE PARTITE
di Carlo Goldoni
regia Maurizio Scaparro
musiche Nicola Piovani
Turni C D E
Turni A B C
dall’omonimo romanzo
di Elif Shafak
riduzione e regia
Angelo Savelli
15.16.17.18
MARZO
Vittorio Sgarbi
CARAVAGGIO
di Arthur Miller
regia Massimo Popolizio
Turni A B
Rocco Papaleo
Giovanni Esposito
BUENA ONDA
di Valter Lupo, Valerio Vestoso,
Rocco Papaleo, Giovanni Esposito
regia Valter Lupo
22.23
APRILE
Turni D E
Lucia Poli
Milena Vukotic
con Marilù Prati
SORELLE MATERASSI
libero adattamento di Ugo Chiti
dal romanzo di Aldo Palazzeschi
regia Geppy Gleijeses
Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello
9.10.11.12.13
NOVEMBRE 2016
CABARET
12 NOVEMBRE
ore 15.00
replica straordinaria
fuori abbonamento
Il titolo è famosissimo nel mondo grazie all’omonimo film del 1972 che consacrò Liza Minnelli a star e icona
del film musicale, ma lo spettacolo originale - tratto da una commedia musicale di John van Druten (a sua volta
ispirata da un romanzo di Isherwood) - debuttò a Broadway qualche anno prima, nel novembre 1966, quando fu
rappresentato per la prima volta al Broadhurst Theatre dove rimase in scena per 1166 repliche.
Turni A B C D E
Nella Berlino dei primi anni Trenta, durante la Repubblica di Weimar, il giovane romanziere americano Cliff è in
cerca di ispirazione. Nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles (Giulia Ottonello, vincitrice nel 2003 di
Amici grazie alla sua potente voce) e tra i due inizia una relazione tempestosa. Sullo sfondo dell’avvento del
nazismo, si intrecciano le storie degli altri personaggi ma neanche l’ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie
del Kit Kat Klub (Giampiero Ingrassia) riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania, e sulle loro vite, sta
per abbattersi la furia hitleriana.
ph Giulia Marangoni
2 ore e 10 minuti
compreso l’intervallo
“Se per tre volte ho deciso di mettere in scena Cabaret, è perché in tre periodi differenti della mia vita ho sentito
la necessità di guardare (e far guardare) oltre il sipario del Kit Kat Klub. Uno spettacolo che questa volta ho messo
in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni
momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di
oggi a lamentarsi senza però mai reagire per cambiare davvero. Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele
Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e
intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che
– come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto. Insieme a un cast straordinario,
raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca
il coraggio di affrontare la realtà. A 25 anni dal nostro debutto sulla scena teatrale, il mondo, fuori e dentro i teatri,
è cambiato. Ma c’è una cosa che non è cambiata e credo che questo sia un tema che non muore mai: l’indifferenza
della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non ne viene toccata direttamente.
Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà?”
Saverio Marconi
Compagnia della Rancia
di Joe Masteroff
basato sulla commedia di John van Druten
e sui racconti di Christopher Isherwood
musiche John Kander
liriche Fred Ebb
regia Saverio Marconi
con Mauro Simone, Altea Russo,
Michele Renzullo, Valentina Gullace,
Alessandro Di Giulio, Ilaria Suss,
Nadia Scherani, Marta Belloni,
Andrea Verzicco, Gianluca Pilla
scene Gabriele Moreschi
costumi Carla Accoramboni
coreografie Gillian Bruce
disegno luci Valerio Tiberi
disegno fonico Enrico Porcelli
5
Momix
23.24.25.26.27
NOVEMBRE 2016
OPUS CACTUS
22 NOVEMBRE
ore 21.00
Turno Danza
Graditissimo ritono sulle scene del Toniolo dei pirotecnici Momix, la nota compagnia americana che da tante
stagioni ha eletto Mestre a piazza apripista delle sue più fortunate e memorabili tournée internazionali.
Dopo W Momix forever, lo spettacolo sold out per sette repliche consecutive dell’anno scorso, Moses Pendleton
presenta Opus Cactus. L’opera-gioiello già celebrata in tutto il mondo nel 2001 è riproposta a distanza di quindici
anni dal suo debutto in un look rinnovato e con un inedito omaggio a Shakespeare.
26 NOVEMBRE
ore 15.00
replica straordinaria
fuori abbonamento
Nato da una breve pièce commissionata a Pendleton dall’Arizona Ballet di Phoenix, lo spettacolo si è arricchito, via
via, di nuovi quadri fino a diventare un balletto a sé stante. L’opera racconta il deserto dell’Arizona, entrato ormai
nell’immaginario collettivo come scenario di innumerevoli film e spot televisivi.
Grazie ai costumi di Phoebe Katzin i ballerini si trasformano in creature del deserto: lucertole, scorpioni, rettili
striscianti e in variopinte specie di flora e fauna. Gli effetti di luce, creati da Joshua Starbuck, suggeriscono le
immagini di un deserto arroventato durante il giorno, misterioso e immobile la notte, di albe poetiche e inquietanti
tramonti. I dieci ballerini-ginnasti sfidano continuamente le leggi di gravità volando, saltando, rimbalzando su alti
pali, roteando intorno a una struttura metallica che sembra dapprima disarticolarsi per poi ricomporsi, attraversano
la scena come fulmini su minuscoli skateboard, compiono un rituale iniziatico per mezzo del fuoco, e altro ancora,
sempre ai limiti della fisicità. L’accompagnamento musicale, a cui la compagnia riserva tradizionalmente grande
attenzione, spazia da Bach a Brian Eno, dagli immancabili Dead can Dance, da danze tribali degli Indiani d’America
ad altri brani originari di zone desertiche come quella degli aborigeni australiani.
ph Max Pucciariello
Turni A B C D E
di Moses Pendleton
assistito da Kori Darling, Brian Sanders,
Craig Berman, Amphaymany Keohavong,
Nicole Loizides, Jane’l Caropolo,
Kara Oculato, Brian Simerson,
Michael Holdsworth and the Ballet Arizona
co-direttore artistico Cynthia Quinn
luci Joshua Starbuck
Moses Pendleton in collaborazione con
John Finen III
disegno del pupazzo Michael Curry
scultura Alan Boeding
costumi Phoebe Katzin
coreografia della danza del fuoco
Brian Sanders
7
Eugenio Allegri
7.8.9.10.11
DICEMBRE 2016
COME VI PIACE
Teatro Stabile di Torino
Teatro Nazionale
in collaborazione con
l’Estate Teatrale Veronese
Turni A B C D E
ph Alfredo Tabocchini
Leo Muscato, affermato regista di prosa e lirica, dirige tra gli altri Eugenio Allegri e Michele Di Mauro in questa
commedia scritta da Shakespeare nel 1599. Opera tra le più leggiadre e spensierate, Come vi piace disegna la
contrapposizione tra il mondo infetto della corte e dei suoi intrighi con quello puro e semplice della foresta che
scioglie gli istinti malvagi.
L’inizio dell’opera sembra preludere il dramma. Due fratelli si picchiano a sangue per questioni di soldi ed eredità;
uno inizia anche a tramare la morte dell’altro. Il Duca, da tutti benvoluto, viene spodestato e messo al bando
dal fratello tiranno e usurpatore. Il nuovo Duca è un tipo diffidente e sospettoso; vede nemici ovunque, anche in
famiglia. Ha instaurato un totalitarismo che soffoca ogni libertà; un regime in cui dominano diffidenza, intrigo,
paura. L’unica speranza di salvezza è la fuga. Premesse da “commedia nera”, non fosse che improvvisamente,
l’azione prende una piega completamente diversa, perché chi fugge, approda nella Foresta di Arden. Arden è un
luogo leggendario, uno spazio extramondano. Un luogo fatto a immagine e somiglianza della propria, singolare,
idea di felicità. Ogni cosa appare possibile dentro la Foresta; tutto è arbitrio, la contraddizione è armonia. Dietro
l’apparente spensieratezza, e la platonica evanescenza del sogno, As You Like It è anche una commedia politica.
Due mondi opposti, si specchiano, l’uno nell’altro: quello del potere, del Ducato, dove un uomo può esercitare
un’arbitraria violenza sugli altri uomini, solo per trarne un proprio beneficio; quello apparentemente paradisiaco
e ideale della Arden terra d’approdo, dove altri uomini esercitano uno sfruttamento incondizionato delle risorse
naturali. E Shakespeare, attivista della causa ambientalista ante litteram, fa dire a Jaques: «Cacciando gli animali,
voi esercitate gli stessi soprusi e provocate danni maggiori di quelli causati dal vostro malvagio fratello che vi ha
spodestato con la forza». In Come vi piace si trovano condensati, inoltre, fra i più bei personaggi di tutto il repertorio
shakespeariano. A cominciare dalla coraggiosa, energica, innamorata e spiritosa Rosalind, l’unico personaggio
femminile dell’intera opera del Bardo, che possa dirsi veramente protagonista. Il fool più esilarante da lui mai
concepito. E poi c’è Jaques... il malinconico, il misantropo, l’enigmatico Jaques: Amleto suo malgrado. Jaques che
nell’inglese dell’epoca, si pronuncia quasi Sciex, e che fa pensare che l’autore abbia voluto mettersi in scena e dire
lui, prima che i suoi personaggi... Tutto il mondo è un palcoscenico; e tutti, uomini e donne, sono soltanto attori che,
con le loro entrate e loro uscite, recitano diverse parti in questo dramma in sette atti che è la vita.
Leo Muscato
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Leo Muscato
regia Leo Muscato
con (in ordine alfabetico)
Eugenio Allegri, Matteo Baiardi,
Giulio Baraldi, Dario Buccino,
Vittorio Camarota, Michele Di Mauro,
Marco Gobetti, Mariangela Granelli,
Daniele Marmi, Silvia Giulia Mendola,
Laura Pozone, Beatrice Vecchione
scene Federica Parolini
costumi Vera Pierantoni Giua
luci Alessandro Verazzi
musiche originali Dario Buccino
consulenza sonora Gup Alcaro
assistente alla regia Alessandra De Angelis
assistente scenografa Eleonora De Leo
9
16.17.18
DICEMBRE 2016
Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
TURANDOT
Associazione
Grupporiani - Milano
Next laboratorio delle idee, un
progetto della Regione Lombardia
Turni C D E
1 ora e 50 minuti
compreso l’intervallo
La Compagnia Carlo Colla & Figli è tra le più grandi e antiche compagnie di marionette esistenti al mondo.
Fondata nel 1835, la compagnia, di orgine milanese, è espressione della felice unione di squisita abilità artigianale
e straordinario talento che contraddistinguono il nostro patrimonio storico e artistico nazionale.
Dalle operazioni di allestimento, di adattamento e vestizione delle marionette, fino agli arrangiamenti musicali e al
doppiaggio delle voci, tutto è curato nel segno di una tradizione che non tralascia di rinnovarsi.
Punto di partenza del nuovo allestimento è stata la scoperta dei figurini originali disegnati da Umberto Brunelleschi
per la prima edizione di Turandot nel 1926, depositati presso l’Archivio Ricordi ma mai realizzati. Ed è proprio
partendo da questi bellissimi disegni che la Compagnia ha cominciato il suo lavoro: se era impossibile realizzare
costumi così ricchi per gli umani, forse per le marionette l’impresa si poteva tentare. Sono stati realizzati circa
cento costumi, di cui quattro sono le diverse versioni di Turandot. Per ogni nuovo vestito, è stata scolpita una nuova
marionetta e dipinte cinque scene, con attrezzeria e oggetti. Per questa edizione non ci saranno parti parlate a fare
da raccordo nel racconto. Alla musica è stata infatti interamente affidata la comprensione della famosa storia della
crudele principessa che si nega all’amore. Sul palcoscenico risuoneranno le voci di Maria Callas, Eugenio Fernandi,
Elisabeth Schwarzkopf dirette da Tullio Serafin nella storica edizione del 1958.
“Il teatro delle marionette all’apparire del mondo post-romantico e delle problematiche drammaturgiche ad esso
collegate, si era rispettosamente fermato. Temi troppo importanti e sofferti per le teste di legno e il loro esprimersi
un poco meccanico e ripetitivo. Così il mondo pucciniano era sempre stato preservato da ogni incursione. Ma come
resistere al prorompente fascino e alle innumerevoli difficoltà di Turandot? Al di là di ogni tentazione, c’è comunque
un clima di fiaba, con la sua buona dose di crudeltà e di morte, c’è un grande disperato amore non ricambiato
che impone il sacrificio di sé, ci sono un Principe chiuso nel cieco egoismo della sua passione e una Principessa
altera che si nega alla gioia dell’amore. Soprattutto c’è una musica fatta di luci e ombre, ossessiva, ricca di colori,
struggente e densa di mistero.
Come resistere al desiderio, seppur presuntuoso, di vedere quanto di tutto questo il mondo delle marionette possa
riportare sulla scena con rispetto e fede entusiastica?”
Carlo Colla & Figli
adattamento per marionette
di Eugenio Monti Colla
regia Eugenio Monti Colla
da un’idea dell’Associazione Lilopera
in due tempi e cinque quadri
dall’omonimo dramma lirico
libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni
dall’omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi
duetto e scena finale completati
da Franco Alfano
musica Giacomo Puccini
marionettisti: Eugenio Monti Colla, Franco
Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella,
Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di
Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego,
Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
consulenza musicale Danilo Lorenzini
costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di
Marco, realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani e ispirati ai figurini
originali di Umberto Brunelleschi
sculture Franco Citterio e Paolo Sette
maschere Debora Coviello, Fabrizio Palla e
Giovanni Schiavolin
scene e luci Franco Citterio
11
direzione tecnica Tiziano Marcolegio
Silvio Orlando
11.12 GENNAIO 2017
LACCI
Cardellino srl
Turni A B
ph Stefano Guindani - tratta dal libro “Sguardi d’Attore. I volti di Rai Cinema”
1 ora e 40 minuti
compreso l’intervallo
«Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie.»
Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta
di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per
desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a
carico è diventato un segno di arretratezza piú che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato
della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare
l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci
in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è piú radicale
dell’abbandono, ma niente è piú tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre.
E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte.
Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno,
di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
«Abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci nascondiamo.»
di Domenico Starnone
tratto dal romanzo Lacci
di Domenico Starnone
edito da Einaudi
regia Armando Pugliese
con (in ordine alfabetico) Roberto Nobile,
Sergio Romano, Maria Laura Rondanini,
Vanessa Scalera, e con Giacomo de Cataldo
scene Roberto Crea
costumi Silvia Polidori
musiche Stefano Mainetti
luci Gaetano La Mela
13
20.21.22
GENNAIO 2017
Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua
DUE PARTITE
Artisti Riuniti
Turni C D E
1 ora e 40 minuti
“Anni Sessanta, quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una
partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Portano con sé le loro bambine che giocano nella stanza accanto.
Nessuna di loro lavora: fanno le madri, le mogli, si conoscono da molto tempo. Una di loro è incinta del primo
bambino. Durante tutto il primo atto emergono storie e dettagli di esistenze parallele, che si intrecciano con
toni sentimentali e comici, sullo sfondo delle tematiche esistenziali e sociali degli anni ’60. La prima parte dello
spettacolo, dominata dal tema della maternità, si conclude con la nascita di una nuova creatura.
Nel secondo atto, a distanza di 45 anni, quattro donne vestite di scuro arrivano alla spicciolata in un’altra casa, per
partecipare ad un funerale. Capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto.
A poco a poco le colleghiamo una dopo l’altra alle madri. Qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per
assoluto contrasto. A differenza di loro lavorano tutte, sono più consapevoli, ma anche tanto stanche. Quasi due
epoche allo specchio, due modi diversi di essere donne, alla ricerca di differenze e similitudini, nel tentativo di
definire, oggi come ieri, la stessa identità femminile. Qualcosa che continua a sfuggire, così indefinibile da essere
perennemente a rischio; una sorta di cosmica energia, di tenace follia, che non intende farsi disarmare, e che
risorge sempre, inarrestabile, per assicurare nuova linfa vitale.”
Cristina Comencini
di Cristina Comencini
regia Paola Rota
“La commedia lavora su diversi livelli, è un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicità a momenti
di vera e propria commozione, ma quello che più mi colpisce è un altro aspetto, fondamentale a teatro, che è
quello fantastico, fantasmatico. Le protagoniste di questa storia sono donne che si proiettano madri, madri che
immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi
donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine. Queste bambine che non vediamo mai e il loro
perenne struggimento della crescita sono l’anima di questa commedia.”
Paola Rota
15
Pino Micol, Vittorio Viviani
28.29 GENNAIO 2017
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
Fondazione Teatro
della Toscana
Firenze, Napoli, Venezia e il suo Carnevale. Su questa direttrice di ricerca artistica Maurizio Scaparro costruisce La
bottega del caffè con Pino Micol e Vittorio Viviani, il suo ultimo lavoro su Carlo Goldoni.
Datata 1750, La bottega del caffè, commedia dei sentimenti e dell’agire degli esseri umani, è scritta in lingua
toscana: Goldoni all’epoca desidera la massima diffusione delle sue opere e il veneziano, e di lì a poco Venezia,
gli iniziano a star stretti. Scaparro segue rigorosamente i canoni goldoniani di una commedia dei sentimenti e
dell’agire degli esseri umani, in un perfetto equilibrio fra la parola e l’azione scenica, impreziosito dalle musiche
originali del premio Oscar Nicola Piovani, le scene e i costumi di Lorenzo Cutùli, vincitore dell’International Opera
Awards 2014 per la scenografia.
di Carlo Goldoni
regia Maurizio Scaparro
Turni D E
2 ore e 15 minuti
compreso l’intervallo
ph Filippo Manzini
L’azione si avvia alle prime luci dell’alba di un mite mattino invernale, per concludersi quando scende la notte. Il
caffettiere Ridolfo si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo
frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo. Lì Eugenio ha subìto perdite ingenti giocando a carte con
Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile. La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere
il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia da Torino la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina,
ignora la nuova identità assunta dal marito ed è esposta alle insidie tessute da Don Marzio. Quest’ultimo è un
nobile napoletano prepotente, ambiguo e chiacchierone, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle
due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio.
con Manuele Morgese, Ruben Rigillo,
Carla Ferraro, Maria Angela Robustelli,
Ezio Budini, Giulia Rupi, Alessandro Scaretti
musiche Nicola Piovani
eseguite da Lisa Green, violinista
scene e costumi Lorenzo Cutùli
luci Maurizio Fabretti
“Tra i motivi che mi hanno spinto a mettere in scena oggi La bottega del caffè, il primo credo sia il piacere e il
desiderio di tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale, durante il quale la commedia si svolge, dalle prime
luci dell’alba a quando scende la notte. Perché qui Goldoni, che scrive la commedia in lingua italiana, sembra
prendere le distanze, prima dei suoi addii, dalla visone “magica” della Serenissima, per descrivere nella sua
Bottega del caffè una Venezia che già allora rischiava di dimenticare la sua grandezza e di cedere alle tentazioni di
una progressiva mercificazione della città, delle sue bellezze e dei suoi carnevali.”
Maurizio Scaparro
17
Massimo De Francovich, Maximilian Nisi
1.2 FEBBRAIO 2017
MISTER GREEN
Theama Teatro
Turni A B
Il testo, andato in scena sui palcoscenici di tutto il mondo, si presta alla riflessione e all’analisi psicologica e vive
del dialogo, insieme comico e commovente, fra due generazioni lontanissime.
Mister Green ci parla di amicizia, di famiglia, di perdono e riconciliazione.
Commedia tra le più rappresentate al mondo negli ultimi vent’anni, è stata messa in scena in quasi 500 versioni
teatrali in 45 paesi e in 24 lingue. I molti premi che ha ricevuto comprendono i riconoscimenti come “Migliore
commedia” in Germania, Israele, Messico, Grecia, Uruguay e Turchia, oltre al premio “Kulturpreis Europe”.
2 ore
più intervallo
di Jeff Baron
traduzione Michela Zaccaria
regia Piergiorgio Piccoli
scene e costumi Theama Teatro
responsabile tecnico Claudio Scuccato
musiche originali Stefano De Meo
ph Nicola Zanettin
Mr. Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, camminando nel traffico dell’Upper West Side di New
York, viene investito da un’automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato
in una multinazionale, il quale viene accusato di guida pericolosa e condannato dalla giustizia ad assistere Mr.
Green una volta alla settimana per sei mesi. L’anziano signore abita in un appartamentino al quarto piano senza
ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e il resto. Ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua
famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie. La commedia, scandita in scene con ritmo
cinematografico, segue dall’inizio queste visite settimanali. All’iniziale diffidenza e conflittualità reciproca, il
rapporto fra i personaggi si sviluppa e i due imparano a conoscersi, diventano indispensabili l’uno all’altro, in un
continuo gioco in bilico fra confessioni e reticenze.
19
8.9.10
FEBBRAIO 2017
Marco Baliani, Lella Costa
Sardegna Teatro
Mismaonda srl
Marche Teatro
«D’armi io canto e dell’eroe che, primo, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per suo destino.»
“La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di
profughi. Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare. Poi l’incontro
con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero
e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Prende avvio così HUMAN, dal tema delle
migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’”odissea ribaltata”. Ma nel suo farsi vira, incalzato dagli eventi: al centro si
pone lo spaesamento comune, quell’andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra.
Il titolo lo abbiamo trovato, la parola HUMAN sbarrata da una linea nera che l’attraversa, come a significare la presenza
dell’umano e al tempo stesso la sua possibile negazione. Umano è il corpo nella sua integrità fisica e psichica, nella
sua individualità. Quando questa integrità viene soppressa, o annullata con la violenza, si precipita nel disumano.
Umani sono i sentimenti, le emozioni, le idee, le relazioni, i diritti. Li abbiamo sognati eterni e universali: dobbiamo
prendere atto - con dolore, con smarrimento - che non lo sono. La storia del nostro Novecento e ancora le vicende di
questo primo millennio ci dicono che le intolleranze e le persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi
e degli innocenti, continuano a perpetrarsi senza sosta.
Con la nostra ricerca teatrale vorremmo insinuarci in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione
universale, utilizzare le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella
nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si
alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio.
Ma se ci fermassimo qui sarebbe un altro esempio di cosiddetto teatro civile, e questo non ci basta: non vogliamo che
lo spettatore se ne vada solo più consapevole e virtuosamente indignato o commosso. Vogliamo spiazzarlo, inquietarlo,
turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere. Perché forse solo il teatro sa
toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia.”
di Marco Baliani e Lella Costa
collaborazione alla drammaturgia
di Ilenia Carrone
regia Marco Baliani
HUMAN
Turni A B C
ph Alessandro Cani
1 ora e 40 minuti
senza intervallo
con David Marzi, Noemi Medas,
Elisa Pistis, Luigi Pusceddu
musiche originali Paolo Fresu
con Gianluca Petrella
scene e costumi Antonio Marras
scenografo associato Marco Velli
costumista associato Gianluca Sbicca
disegno luci di Loïc Francois Hamelin
e Tommaso Contu
assistenti alla produzione Agnese Fois
e Leonardo Tomasi
Marco Baliani e Lella Costa
21
12 FEBBRAIO 2017
Compagnia Corrado Abbati
LA PRINCIPESSA SISSI
Produzione InScena
Turno E
La vicenda di Elisabetta detta Sissi che a soli sedici anni va in sposa all’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe,
ha tutti i caratteri della favola a lieto fine, pur essendo un fatto storico documentato. Sissi è diventata uno dei
personaggi ancora oggi più famosi e amati; attorno alla sua figura è nata una leggenda romantica che si è
concretizzata in un grande seguito popolare. A rinverdire il fascino di Sissi torna in teatro la sua storia, quella
stessa che ha ispirato i celebri film interpretati da Romy Schneider. Il nuovo spettacolo teatrale torna sullo stesso
soggetto attualizzandone l’immagine, i ritmi della sceneggiatura, ma non il contenuto. Del resto, l’ambientazione,
lo sfarzo, gli amori e gli intrighi della vicenda, diventano sede ideale per un moderno spettacolo dove grandi quadri
d’insieme, balli di corte e atmosfere da “capodanno a Vienna” si svolgono davanti a noi come una pellicola ricca
di musica, di danza, di buonumore, che va ben oltre il sapore edulcorato della fiaba. Ne esce infatti una grande e
fastosa rappresentazione della società imperiale grazie anche alla nuova messa in scena che è frutto di un notevole
sforzo produttivo. D’altra parte lo sfarzo dei costumi, l’eleganza delle scene e la cura dei particolari è sempre stata
una nota distintiva della Compagnia diretta da Corrado Abbati.
Sissi è ancora oggi uno spettacolo in cui storia, mito e sentimento si fondono in un unico e grande affresco adatto a
un pubblico di ogni età perché tutti, ancora oggi, vogliamo sognare, divertirci e commuoverci.
musical di Corrado Abbati
musiche Alessandro Nidi
NUOVA PRODUZIONE
IN ESCLUSIVA NAZIONALE
Max, duca in Baviera, ha due giovani figlie: Elena, detta Nenè, ed Elisabetta, detta Sissi. La prima viene designata
dalla zia Sofia, madre del giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, a diventare la sposa di quest’ultimo.
Francesco Giuseppe però non è troppo entusiasta degli armeggi materni e non vuole dare il proprio consenso ad
occhi chiusi. Sofia organizza un incontro fra Nenè e Francesco Giuseppe in una isolata località di villeggiatura dove
però il giovane imperatore è colpito dalla grazia e dalla bellezza di Sissi, di cui ignora la vera identità e le dichiara
il suo amore. Quando Sissi viene a sapere che il viaggio intrapreso era pianificato perché Nenè si fidanzasse con
Francesco Giuseppe, non esita e rinuncia a quello che è il suo vero amore, per non intralciare la gioia della sorella.
Ma, durante la grande festa nel corso della quale Francesco Giuseppe dovrà annunciare, secondo l’attesa di tutti, il
proprio fidanzamento con Nenè, ha luogo la grande sorpresa: l’imperatore dichiara il suo amore a Sissi. Alcuni mesi
di turbamento sono risolti dall’avvenuto fidanzamento di Nenè con un altro bel principe; cosicché Sissi, finalmente
tranquilla, potrà intraprendere un viaggio trionfale sul Danubio verso il suo sposo, che l’attende per condurla all’altare.
23
Maria Amelia Monti, Paolo Calabresi
17.18.19
FEBBRAIO 2017
NUDI E CRUDI
a.ArtistiAssociati
Turni C D E
Che succederebbe se, tornando a casa dopo una serata a teatro, trovaste il vostro appartamento completamente
vuoto, svaligiato da ladri che non hanno lasciato né un interruttore, né un rubinetto, né la moquette sul pavimento?
Ai signori Ransome - due impeccabili coniugi inglesi - capita proprio questo e la loro vita tranquilla e ripetitiva viene
completamente sconvolta. Però la reazione dei due è diversa: lui si incupisce e si arrabbia sempre più, lei prova un
senso di sollievo e quasi di liberazione. E mentre il gioco dei caratteri, esasperato da visite inattese, diventa sempre
più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione.
Tratta dal romanzo di successo di Alan Bennett Nudi e crudi è una commedia spumeggiante, piena di umorismo
e ironia che sa fare un ritratto impietoso e indimenticabile della vita di una coppia di mezza età. Magistralmente
scritta per il teatro da Edoardo Erba, superbamente interpretata da Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi con Nicola
Sorrenti e diretta con estro da Serena Sinigaglia, Nudi e crudi diverte senza ricalcare vecchi schemi e rivela più di
ogni altra opera il genio comico di Alan Bennett.
ph Marina Alessi
1 ora e 10 minuti
più intervallo
una storia di Alan Bennett
tradotta e adattata per la scena
da Edoardo Erba
regia Serena Sinigaglia
con Nicola Sorrenti
aiuto regia Annagaia Marchioro
scene Maria Spazzi
costumi Erika Carretta
colonna sonora Sandra Zoccolàn
luci Alessandro Verazzi
“Mr e Mrs Ransome sono due archetipi. Un uomo e una donna, un marito e una moglie, una coppia, tipicamente
inglese, protestante e conservatrice. Le loro certezze sono le abitudini costruite nel tempo di una vita condivisa.
Gli stessi riti, gli stessi meccanismi, la stessa ossessiva cura per l’ordine e la quiete, ogni giorno finché “morte non
ci separi”. Cosa può accadere se di colpo i Ransome si ritrovano “nudi e crudi”? Se all’improvviso la situazione
in cui precipitano sovverte l’ordine delle cose e li costringe a cambiare i riti tanto cari? Ce la faranno? Sapranno
adattarsi? Soccomberanno? Sembra lo scherzo di un Dio cinico e beffardo che si diverte a mostrarci quanto le vite
che con ostinazione e impegno ci costruiamo siano solo dei teatrini per sopravvivere al caos, narrazioni piuttosto
irrisorie di una realtà ben più complessa e di impulsi ben più libertari che semplicemente non sappiamo gestire e
allora reprimiamo. Forse se riuscissimo a convivere con il nostro lato dionisiaco, se avessimo forza e coraggio per
sostenere con garbo la libertà di cui in teoria siamo dotati, forse riusciremmo ad essere veramente più vicini a ciò
che siamo. Qui sta il punto, a mio parere, qui Bennett diventa universale e parla a tutti noi, nessuno escluso. La vita
è tutta nel cambiamento, nel movimento imprevisto, in quella vertigine che ti dà il vuoto.”
Serena Sinigaglia
25
Alessandro Benvenuti
22.23.24.25.26
FEBBRAIO 2017
Arca Azzurra Teatro
L’AVARO
Ministero per i Beni e le Attività
Culturali - Regione Toscana Comune di San Casciano Val di Pesa
Amaro e irresistibilmente comico, L’Avaro di Molière è un’opera di bruciante modernità che riesce a essere un classico
immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni.
Con questo lavoro Ugo Chiti riprende il ricco filone di riscritture di classici e innesta la vicenda nel linguaggio, forte,
crudo, e a volte comicissimo, che gli è proprio, scavando nelle psicologie dei personaggi attraverso una fedele
corrispondenza dell’uso della parola teatrale con il procedere della messinscena, grazie all’intimo lavoro condotto
con gli attori. E anche nel caso di questo Avaro molieriano, pur seguendo con assoluto rispetto la vicenda, i tempi e
la lettera del grande classico, il testo si plasma e si radica nel corpo degli attori che del lavoro con il loro dramaturg
fanno ancora la principale e la più intensa delle loro esperienze.
“L’adattamento guarda L’Avaro occhieggiando a Balzac senza dimenticare la commedia dell’arte intrecciando le trame
amorose in un’affettuosa allusione a Marivaux. Contaminazioni a parte, Arpagone resta personaggio centrale assoluto,
mantenendo quelle caratteristiche che da sempre hanno determinato la sua fortuna teatrale, si accentuano alcune
implicazioni psicologiche, si allungano ombre paranoiche, emergono paure e considerazioni che sono anche rimandi al
contemporaneo. La “parola” è usata in maniera diretta, spogliata di ogni parvenza aggraziata, vista in funzione di una
ritmica tesa ad evidenziare l’aggressività come la “ferocia” più sotterranea della vicenda. Altra scelta della riscrittura
è stata quella di ridisegnare alcuni passaggi del testo ritenuti da sempre “deboli o frettolosamente liquidatori”; vedi,
per esempio, il piano per ingannare Arpagone, che solo annunciato da Frosina all’inizio del quarto atto nell’originale,
diviene in questo caso un’occasione drammaturgica per accentuare il livore risentito e la spinta illusoria dei figli Elisa
e Cleante. Con eguale libertà drammaturgica, l’improvviso e precipitato scioglimento finale, accentua una valenza
fiabesca suggerendola fino dalla prima scena (Valerio - Elisa) per poi utilizzarla come un “rilancio” finale di Arpagone
che si riprende appieno la scena ribadendo così la peculiarità di personaggio senza antagonisti, consumandosi in un
assolo delirante perfettamente speculare al prologo-monologo che dà l’avvio allo spettacolo.
La scena è un interno che potrebbe suggerire un magazzino polveroso dove si mimetizzano ricchezze, accumuli
nascosti in vecchie casse nude, niente grazia, civetterie di arredi, sedute riconoscibili, comode. Un luogo dove si
avverte l’ossessione del risparmio quasi come una sottrazione di vita. Come sempre, nei miei adattamenti da un
classico, i costumi rifuggono una scelta filologica, sono più usati come suggerimento di caratteri, allusioni cromatiche,
indicazioni di “travestimenti” interiori dei personaggi. I costumi come la scena, nascono durante la scrittura, diventano
una specie di sostegno drammaturgico che aiuta la definizione e la messa a fuoco di ogni parte del testo.”
Ugo Chiti
di Molière
adattamento, ideazione spazio, costumi
e regia Ugo Chiti
Turni A B C D E
ph Botticelli
2 ore e 15 minuti
compreso l’intervallo
con
Giuliana Colzi, Andrea Costagli,
Dimitri Frosali, Massimo Salvianti,
Lucia Socci, Paolo Ciotti,
Gabriele Giaffreda, Desirée Noferini
ricerca e realizzazione costumi
Giuliana Colzi
luci Marco Messeri
musiche Vanni Cassori
27
Serra Yilmaz
8.9.10
MARZO 2017
LA BASTARDA DI ISTANBUL
Pupi e Fresedde
Teatro di Rifredi
La magnetica attrice Serra Yilmaz ci accompagna ancora una volta in Turchia per aiutarci a comprendere una società
in bilico tra il perdurante fascino di una cultura millenaria e la necessità di confrontarsi con le contraddizioni della
storia passata e presente. Tratto dall’omonimo romanzo di Elif Shafak, La bastarda di Istanbul è un’opera al tempo
stesso drammatica e divertente che dà voce non solo agli sconfitti, ossia a quella parte del popolo armeno che
esattamente cento anni fa fu vittima di un disumano genocidio; ma anche a quella parte della società turca costretta a
vivere nella rimozione di antiche colpe siano esse storiche che familiari.
dall’omonimo romanzo di Elif Shafak
riduzione e regia Angelo Savelli
Turni A B C
2 ore
compreso l’intervallo
ph E. Gallina
La giovane Asya è una bastarda. Nessuno nella sua casa di Istanbul - un gineceo popolato di mamme, zie e nonne - le
sa dire o le vuol dire chi è suo padre. L’unico uomo di casa, lo zio Mustafà è da tempo emigrato in America. Rose è una
donna americana sposata a un immigrato armeno discendente da una famiglia scampata all’eccidio del 1915. Una
famiglia talmente invadente che Rose, pur avendo una figlia, divorzia e si risposa, per ripicca, con un turco: Mustafà.
Qualche tempo dopo, Armanoush, la figlia di Rose decide di andare di nascosto a Istanbul, presso la famiglia del
patrigno, per ritrovare le proprie radici armene. Frequentando la cugina Asya, la sua famiglia e i suoi amici, si accorge
di non odiare affatto i turchi. Un segreto lega la Turchia all’America, i turchi agli armeni, Asya ad Armanousch.
Un segreto che forse non verrà svelato. Un segreto che ha l’aspetto di un’antica spilla di rubini a forma di melograna.
“Il regista fiorentino riesce a calibrare i vari aspetti della vicenda approfondendo ogni aspetto della narrazione
costruendo caratteri vividi e reali. Egli si cimenta in «una meravigliosa saga inter-etnica, sperimentando una
drammaturgia epica dove i personaggi si raccontano in terza persona». I nomi si susseguono, le immagini si
rincorrono e i personaggi vivono la loro vita sulla scena. Le vite si intrecciano, il sospetto si trasforma in amicizia
e vecchi segreti vengono a galla portando con sé conseguenze tanto gravi quanto indispensabili. La vita, com’è
indispensabile che sia, va avanti; lo spettatore si sente in balia delle onde ma non viene mai abbandonato a se
stesso. Quasi come un Virgilio dantesco, Banu, la maggiore delle sorelle Kazancı, interpretata dalla splendida Serra
Yilmaz, lo guida nei sentieri della storia, lo culla e si prende cura di lui. È lei che, con ironia e passione, muove gli
ingranaggi di questa macchina teatrale ben congegnata. La recitazione dell’attrice turca è caratterizzata da una
naturalezza fuori dal comune, ogni suo gesto è indispensabile alla narrazione e ogni sillaba che esce dalla sua
bocca non potrebbe essere pronunciata in nessun altro modo.”
Martina Di Marcoberardino - Persinsala 2015
con Valentina Chico, Riccardo Naldini,
Monica Bauco, Marcella Ermini,
Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti,
Elisa Vitiello
assistente alla regia Edoardo Zucchetti
video-scenografie Giuseppe Ragazzini
costumi Serena Sarti
luci Alfredo Piras
elementi scenici Tuttascena
29
15.16.17.18
MARZO 2017
Vittorio Sgarbi
CARAVAGGIO
Promo Music
in collaborazione con
La Versiliana Festival
Turni A B C D
Attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi, Vittorio Sgarbi ci condurrà in uno spettacolo
teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore
lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio.
1 ora e 30 minuti
senza intervallo
“Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente
alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito
tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il
nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo,
della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di
artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce,
che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri
stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio.”
Vittorio Sgarbi
musiche Valentino Corvino,
violino, elettronica
scenografia, immagini elaborate e video
Tommaso Arosio
31
Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton
22.23.24.25.26
MARZO 2017
IL PREZZO
Compagnia
Umberto Orsini
“ll testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi
economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente questa crisi due
fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i
mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per essere demolito. Un vecchio broker è
chiamato per stabilirne il prezzo. Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne
che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta
questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che pur venendo da lontano ci porta ai
nostri giorni così pieni di incertezze.”
Umberto Orsini
di Arthur Miller
traduzione Masolino D’Amico
regia Massimo Popolizio
direzione artistica Umberto Orsini
Turni A B C D E
ph Marco Caselli Nirmal
1 ora e 40 minuti
senza intervallo
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
luci Pasquale Mari
Qual è “Il Prezzo”? È quello che ognuno di noi paga per vivere.
Due fratelli, di famiglia agiata, dopo il crollo finanziario del 1929, hanno assunto due posizioni completamente
antitetiche. Uno, Victor, ha abbandonato gli studi nei quali brillava, si è arruolato in polizia per poter mantenere
il padre caduto in miseria. L’altro, Walter, sottraendosi alle responsabilità familiari, ha proseguito gli studi ed è
diventato un grande chirurgo. La nostra vita è ancorata alle scelte operate nel passato. In quelle scelte, sia pur
condizionate in diversa misura, noi avevamo bene o male creduto, tanto è vero che le abbiamo fatte o subite. Ma
col passare del tempo ciò che sembrava importante cambia, diventa a volte grottesco, a volte ridicolo, a volte
tragico. È impossibile quindi per l’uomo distinguere in modo definitivo il bene dal male, perché tutto muta e, in
questa fluidità dell’esistere, è illusorio porre le basi di un edificio morale che resista all’erosione del tempo. Miller
affronta ne Il Prezzo il tema della conoscenza, una conoscenza non metafisica ma tutta terrena e umana. Come
se la nostra vita, il nostro passato, analizzati nel presente, ci appaiono talvolta come un sogno o una storia che
qualcuno ci abbia raccontato e dove la distinzione fra realtà e irrealtà è quasi impossibile. Commedia costruita
per quattro caratteri che rappresentano uno spaccato di una società che non è solo americana ma nella quale
ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi e perciò interrogarsi. Personaggi tondi, vivi, vulnerabili che, grazie
alla sublime scrittura di Miller, ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza
riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso
un intreccio di parole che rimbalzando da un lato all’altro ti tolgono il respiro.
33
Rocco Papaleo, Giovanni Esposito
12.13 APRILE 2017
BUENA ONDA
Compagnia
Nuovo Teatro
diretta da Marco Balsamo
Turni D E
Continua il viaggio di Rocco Papaleo e i suoi fidati compagni di scena attraverso il teatro canzone. Si parte per
un’avventura ai confini del mondo. Il viaggio e la scoperta saranno parte integrante della poetica di Papaleo, ma
questa volta sarà un viaggio più esotico. L’attore conferma la volontà di creare un teatro “a portata di mano”, con il
solo desiderio, a ben vedere, di stringerne altre.
2 ore
senza intervallo
ph Maria Laura Antonelli
“Entrare in teatro, per me, è come lasciare la terraferma. È solcare il mare dell’immaginazione, vivere
un’esperienza di navigante. Per questo il nostro teatro canzone questa volta vuole agire come se si trovasse su
una nave, che ci trasporta insieme ai passeggeri/spettatori per affrontare un viaggio che possa divertire e, nella
migliore delle ipotesi, emozionare. Ci sentiamo di promettere una crociera a tutti gli effetti, magari non sfarzosa,
ma con tutto quello che serve per comporre un entertainment efficace. Avremo marinai pronti a tutto per assistervi
e divertirvi, l’orchestrina per ballare e contrappuntare le storie che il Capitano vorrà raccontare e tra i passeggeri
cercheremo hostess e steward che accetteranno l’ironia del mettersi in gioco.
La nostra nave si chiama Buena Onda, l’onda buona, quella che solleva e dà sollievo. La Buena Onda prospetta di
gettare al più presto l’àncora nella vostra città.”
Rocco Papaleo
di Valter Lupo, Valerio Vestoso,
Rocco Papaleo, Giovanni Esposito
regia Valter Lupo
e con
Francesco Accardo, chitarra
Jerry Accardo, percussioni
Guerino Rondolone, contrabbasso
Arturo Valiante, pianoforte
scene Sonia Peng
costumi Eleonora Rella
luci Luigi Marra
35
22.23 APRILE 2017
Lucia Poli, Milena Vukotic con Marilù Prati
SORELLE MATERASSI
Gitiesse Artisti Riuniti
Le sorelle Teresa e Carolina Materassi sono due ricamatrici cinquantenni che, grazie a una vita di rinunce, nel culto
ossessivo del lavoro, hanno acquisito una posizione di prestigio presso la buona società fiorentina. Con loro vive la
sorella minore, Giselda, riaccolta in casa dopo un fallito matrimonio con un nobile dissoluto. L’equilibrio familiare
viene sconvolto dall’arrivo di Remo, figlio di una quarta sorella morta ad Ancona: bello, spiritoso e pieno di vita. Il
giovane approfitta dell’affetto e delle cure delle zie più anziane per soddisfare tutti i suoi capricci, spendendo più
di quanto le zie guadagnino. Giselda è l’unica a rendersi conto della situazione, ma i suoi avvertimenti rimangono
inascoltati. Per soddisfare le richieste di Remo, Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi e si indebitano al
punto di dover vendere la casa e i terreni ereditati dal padre. Il quadro dell’asfittica vita provinciale, movimentata
dall’arrivo del superuomo Remo, diventa il terreno su cui si esercita il gusto irridente dell’autore, che mette in
ridicolo, con tocco leggero, sia il vuoto etico del giovane Remo sia la cieca devozione al dovere di Teresa e Carolina.
“Palazzeschi è un autore che vive e scrive in una inconfondibile e quasi cinica giocondità, con un suo nichilismo
generoso, ma c’è qualcosa in lui di meravigliosamente oscuro, enigmatico e inafferrabile. Mi viene in mente un
titolo di Ruccello: “piccole tragedie minimali”. Non abbiamo cercato in lui lo spessore della tragedia, né fino in
fondo atmosfere cechoviane (anche se punti di contatto ve ne sarebbero), ma solo un gioco estenuato che si
scioglie in una “impossibilità del dramma”. L’autore non lo cerca e il romanzo non ne ha la “struttura”, non ne
sopporterebbe il peso. Teresa e Carolina in un finale apparentemente fosco - tipo “Corvi” di Becque - in mezzo a
cambiali, ipoteche, alla rovina della fine di ogni speranza, non si incamminano sul sentiero de “I Malavoglia” ma
chiudono la storia rovistando tra le foto dell’atletico nipote in costume semiadamitico e accettando la proposta di
Niobe di lavorare per la ricca piccola borghesia di Coverciano piuttosto che per la nobiltà fiorentina […].
Lucia Poli, attrice immensa e mia prediletta compagna d’arte, gioca con toni duri e abbandoni a cui né lei né noi
possiamo resistere, Milena Vukotic distilla deliqui, smancerie e piccole ribellioni con il raro dono della grazia,
Marilù Prati porta da par suo una ventata rivoluzionaria da povera pasionaria violata covercianese e tutti gli attori
perfetti, lo scenografo, le costumiste e il maestro delle luci di questa “commedia” (sì, definiamola così) mi hanno
più o meno consciamente indicato la strada che spero avrebbe gradito quel burlone di Palazzeschi, la piccola
tragicommedia minimale.”
Geppy Gleijeses
libero adattamento di Ugo Chiti
dal romanzo di Aldo Palazzeschi
regia Geppy Gleijeses
diretta da Geppy Gleijeses
Turni D E
2 ore
senza intervallo
con Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca
Mandarini, Roberta Lucca
scene Roberto Crea
costumi
Accademia del Costume & Moda - Roma 1964
luci Luigi Ascione
musiche Mario Incudine
37
IO
SONO
DANZA
RASSEGNA INTERNAZIONALE DI DANZA D’AUTORE
STAGIONE DI DANZA DEL TEATRO TONIOLO 2016.17
Questa nuova edizione della Stagione di danza tutta internazionale inizia con il
graditissimo ritorno degli amati MOMIX nel loro Opus Cactus. Scandito da ritmi tribali,
rituali col fuoco e danze iniziatiche provenienti dai più remoti luoghi della terra, questo
emozionante spettacolo ci proietterà dal deserto dell’Arizona a tutte le più importanti
superfici desertiche, rendendolo un tributo a queste aree misteriose ed affascinanti.
Moses Pendleton, con la firma inconfondibile del suo magico stile dalla fantasia
illimitata, tramuta qui di volta in volta i suoi strepitosi ballerini in strani rettili striscianti,
in variopinte specie di flora e fauna, in imponenti cactus e minacciosi uccelli-totem che
si innalzano fendendo albe poetiche ed inquietanti tramonti di fuoco.
Dal Canada arriva sul nostro palcoscenico BJM - LES BALLETS JAZZ DE MONTRÉAL,
affermata compagnia internazionalmente apprezzata per i propri spettacoli definiti
sexy, esplosivi e comunque sempre estremamente originali. Il programma della loro
serata prevede tre differenti composizioni coreografiche firmate rispettivamente
dal brasiliano Rodrigo Pederneiras, dall’ israeliano Itzik Galili e dal greco Andonis
Foniadakis.
A primavera appuntamento con i talentuosi BALLETBOYZ® della Gran Bretagna, un
ensemble tutto al maschile considerato come una delle forze più originali e innovative
nel panorama della modern dance, che a Mestre aprono la serata con la nuova
produzione 2016, per poi danzare una composizione dello svedese Pontus Lidberg e
una creazione del venezuelano Javier de Frutos.
La stagione si conclude con Colección Tango della COMPAÑIA de LEONARDO CUELLO,
un emozionante viaggio in Argentina su musiche di Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli,
Miguel Caló, Francisco Canaro e Astor Piazzolla. Lo spettacolo è una sequenza di
quattro coreografie dello stesso Cuello: uno sperimentatore, maestro, coreografo,
ballerino che, dinanzi al pubblico dei teatri o ai partecipanti a un corso intensivo o
agli studenti dell’Università Nazionale d’Arte di Buenos Aires in cui è docente di tango,
lascia fluire la propria passione trasmettendo il proprio amore per la danza. Il suo è
un gruppo di lavoro perfettamente affiatato che adora aprire nuovi sentieri, creare
costanti ricombinazioni di generi e creare veri e propri quadri colmi di creatività.
22
NOVEMBRE 2016
4
FEBBRAIO 2017
21
MARZO 2017
6
APRILE 2017
MOMIX
U.S.A
OPUS CACTUS
BJM – LES BALLETS
JAZZ DE MONTRÉAL
Canada
BALLETBOYZ
Gran Bretagna
COMPAÑIA de
LEONARDO CUELLO
Argentina
COLECCIÓN TANGO
ORE 21.00
coreografia e regia
Moses Pendleton
co-direttore artistico
Cynthia Quinn
ORE 21.00
direzione artistica Louis Robitaille
ROUGE
ORE 21.00
direzione artistica
Michael Nunn & William Trevitt
LIFE./VITA.
coreografia Rodrigo Pederneiras
RABBIT
coreografia Itzik Galili
FICTION
BALCAO
KOSMOS
coreografia Pontus Lidberg
coreografia Javier de Frutos
ORE 21.00
coreografia Leonardo Cuello,
musiche Osvaldo Pugliese,
Carlos Di Sarli, Miguel Caló,
Francisco Canaro e Astor Piazzolla
coreografia Andonis Foniadakis
39
Momix - U.S.A.
22 NOVEMBRE
OPUS CACTUS
ore 21.00
Il ritorno di un grande successo! Ancora una volta sulle scene italiane Opus Cactus, lo spettacolo che, scandito da
ritmi tribali, rituali col fuoco e danze iniziatiche provenienti dai più remoti luoghi della terra, ci proietta dal deserto
dell’Arizona a tutte le più importanti superfici desertiche, rendendolo un tributo a queste aree misteriose ed
affascinanti. Moses Pendleton, con la firma inconfondibile del suo magico stile dalla fantasia illimitata, tramuta qui
di volta in volta i suoi strepitosi ballerini in strani rettili striscianti, in variopinte specie di flora e fauna, in imponenti
cactus e minacciosi uccelli-totem che si innalzano fendendo albe poetiche ed inquietanti tramonti di fuoco,
svelando le insidie, i pericoli, ma al contempo la straordinaria sensualità, mista a humour e bellezza, di un mondo
celato dietro la propria vastità. Straordinariamente sofisticato nella sua ricerca creativa, Opus Cactus conserva una
pura essenza primordiale.
ph Max Pucciariello
“Con questa ripresa di Opus Cactus si torna nel deserto dell’Arizona. La Terra si è surriscaldata da quando 15 anni
fa abbiamo debuttato, e perfino i cactus avranno più bisogno di pioggia d’ora in poi. Lo spettacolo è ancora radicato
in immagini del Sud Ovest Americano e, aggiungendo qualche nuovo elemento, penso di aver reso tutto l’insieme
più surreale, più onirico. C’è una forte componente legata ai Nativi Americani (Indiani), anche molto divertente a
volte. Vi accorgerete che al “Cactus” sono cresciute nuove braccia e nuove gambe - e teste - dato che una nuova
generazione di ballerini Momix l’ha fatto proprio.”
Moses Pendleton
di Moses Pendleton
assistito da Kori Darling, Brian Sanders,
Craig Berman, Amphaymany Keohavong,
Nicole Loizides, Jane’l Caropolo,
Kara Oculato, Brian Simerson,
Michael Holdsworth and the Ballet Arizona
co-direttore artistico Cynthia Quinn
luci Joshua Starbuck
Moses Pendleton in collaborazione con
John Finen III
disegno del pupazzo Michael Curry
scultura Alan Boeding
costumi Phoebe Katzin
coreografia della danza del fuoco
Brian Sanders
41
BJM - Ballets Jazz de Montréal - Canada
4 FEBBRAIO
ROUGE
BALCAO
KOSMOS
ore 21.00
ph Leda & St. Jacques
Questo trittico ideato dal direttore artistico Louis Robitaille tocca vari generi della danza di oggi ed allo stesso tempo è
volto ad esaltare le caratteristiche tecniche dei suoi danzatori. Si inizia con la creazione Rouge del brasiliano Rodrigo
Pederneiras (coreografo di riferimento dello strepitoso Grupo Corpo) che trasmette a BJM il suo peculiare linguaggio
derivante dalla fusione di vari stili di danza, compresi rimandi alle danze etniche. In Rouge Pederneiras cita le
tradizioni indoamericane in omaggio alla cultura dei Nativi che tanto hanno pesato sulla cultura del Canada. Il risultato
è una danza corale e intensa nella quale scaturiscono i sentimenti della fuga e della libertà suggeriti dal tema della
migrazione. Il lavoro centrale della serata è dell’israeliano Itzik Galili, coreografo di assoluto rilievo nel panorama della
danza contemporanea, che rivisiterà per BJM la creazione O Balcão de Amor da lui ideata nel 2014 per il Balé da
Cidade de São Paulo.
Chiude la serata Kosmos del greco Andonis Foniadakis, coreografo molto richiesto in tutto il mondo, che predilige
un movimento ininterrotto finalizzato a generare esplosiva energia ed a regalare danze di gruppo di imponente
fisicità. In questa creazione per BJM Foniadakis si ispira alla quotidianità delle nostre città, alle masse di persone che
quotidianamente vivono nella frenesia e nel tourbillon urbano.
Compagnia solidamente affermata nel panorama internazionale, BJM - Les Ballets jazz de Montréal è una compagnia
di repertorio che presenta una forma ibrida di danza coniugando l’estetica del balletto classico ad altri stili. Fondata
nel 1972 da Geneviève Salbaing, Eva Von Gencsy e Eddy Toussaint, la compagnia ha proseguito nel corso degli anni
il suo originale percorso artistico. L’attuale approccio è molto contemporaneo, e gli spettacoli sono sexy, esplosivi,
originali ed accessibili a tutti, con i danzatori sempre generosamente acclamati. Il termine “jazz” si riferisce al “jazzing
up” del balletto classico piuttosto che al jazz inteso come genere musicale o coreutico. Dal 1998, la direzione artistica
è affidata a Louis Robitaille, persona dall’infallibile talento nell’attirare valenti coreografi e presentare coreografie
di grosso calibro, riuscendo così a far crescere interpreti e tecnici. La BJM, giunta alla sua 41esima stagione, è una
delle compagnie di danza più popolari del Canada. Presentando più di 2000 repliche in 65 Paesi con oltre 2 milioni di
spettatori, può considerarsi a ragione come ambasciatrice del Québec e della cultura canadese a livello internazionale.
direzione artistica Louis Robitaille
ROUGE
coreografia Rodrigo Pederneiras
musica Paul Baillargeon, fratelli Grand
creazione luci Gabriel Pederneiras
costumi Kristin Hofmann
BALCAO
coreografia Itzik Galili
selezione di musica cubana
KOSMOS
coreografia Andonis Foniadakis
musica Julien Tarride
costumi Philippe Duboc
luci James Proudfoot
43
BalletBoyz® - Gran Bretagna
21 MARZO
LIFE./VITA.
ore 21.00
ph Tristram Kenton
In questa nuova creazione che si compone di due parti, Rabbit coreografia di Pontus Lidberg e Fiction di Javier de Frutos, i
Balletboyz danno il meglio della loro energetica forza interpretativa, per raccontare danzando, in modo originale, elegante
e provocatorio, temi come la solitudine e la morte.
In Rabbit, il coreografo svedese Lidberg, crea un lavoro intrigante sull’esclusione e il desiderio di appartenenza alla
comunità. Il lavoro incuriosisce subito lo spettatore, dal momento che uno di loro indossa una testa di coniglio. Entrano
altri danzatori tutti vestiti in modo simile, anche se non sempre con la testa di coniglio, variando costantemente la
dinamica, Rabbit ha un che di onirico; attinge al subconscio e alla sfera psicologica, in una scatola scenica illuminata
da luce lunare. Lidberg ha tratto dai danzatori una qualità di movimento morbida, quasi senza peso, in cui uomini adulti
trasportati in aria appaiono leggeri come piume e in cui la danza mantiene la sua notevole fluidità durante tutto il pezzo.
La scelta di usare la musica di Henryk Gorecki crea un intelligente contrappunto al movimento. Lidberg, però, lascia libero
lo spettatore di elaborare un proprio significato personale dell’opera: «È come quando si guarda un quadro - chiarisce il
coreografo - il guardarlo può arrivare a dire molte più cose su di sè che sul quadro stesso».
In Fiction, l’inizio è surreale: una voce annuncia che il coreografo Javier de Frutos è morto. Una circostanza fortuita,
durante l’intervallo frammenti di plastica sono caduti in palcoscenico e gli sono costati la vita. Ovviamente Javier de
Frutos è vivo, voleva solo creare un lavoro sulla morte e gli sembrava scortese farlo su quella di qualcun altro. I danzatori,
in scena davanti ad una grande sbarra, cominciano a muoversi come se le parole fossero il motore del loro movimento.
Il lavoro progredisce in qualcosa di molto speciale, con un uso virtuosistico della sbarra, sopra e sotto, con movimenti
spesso a canone e a volte all’unisono, in quello che sembra un flusso incessante di creatività e immaginazione.
Testo raccolto da Louise Schawartzkoff, Time Out’s UK e Gerald Dowler per Balletto Oggi.
La compagnia (unico ensemble inglese tutto al maschile) è considerata come una delle forze più originali e innovative
nel panorama della modern dance, innovazione ottenuta rivoluzionando la programmazione, utilizzando nuovi schemi,
collaborando con un’ampia rosa di talenti “di rottura” e costruendo un gran seguito attraverso i documentari per la TV.
Dalla loro nascita nel 2001, la compagnia ha ricevuto numerosi riconoscimenti e nomination per premi internazionali:
l’Olivier Award, due nomination al South Bank Show Award, la Rose d’Or, l’International Emmy e il Golden Prague Grand
Prix per i documentari televisivi.
direzione artistica
Michael Nunn & William Trevitt
Prima assoluta Londra,
Sadlers Wells 20 aprile 2016
RABBIT
coreografia Pontus Lidberg
musica Henryk Mikolaj Górecki,
Kleines Requiem für eine Polka, Op 66
luci James Farncombe
FICTION
coreografia Javier de Frutos
coreografia Javier de Frutos
musica Ben Foskett,
P.Jabara Last Dance
luci James Farncombe
danzatori Andrea Carrucciu,
Simone Donati, Flavien Esmieu,
Marc Galvez, Edward Pearce, Harry Price,
Matthew Rees, Jordan Robson,
Matthew Sandiford, Bradley Waller
45
Compañia de Leonardo Cuello - Argentina
6 APRILE
COLECCIÓN TANGO
ore 21.00
ph Giorgio Sottile
Colección Tango è una sequenza di quattro coreografie. Diamante è una pièce che racchiude il mistero notturno
e sensuale del tango, i passi a due strutturano la coreografia, ciascuna coppia ha a disposizione un assolo unico
e irripetibile. L’accompagnamento musicale è costituito da vari brani del grande Osvaldo Pugliese nelle geniali
interpretazioni dell’Orchestra Color Tango cui si amalgamano i suoni appositamente creati da Sebastián Verea.
Un’opera dal netto taglio tanguero con tratti d’avanguardia. Entre tus brazos - musiche di Carlos Di Sarli, Miguel
Caló, suono di Sebastián Verea - parla del disamore, il sentimento al centro di tante poesie tanguere. È ambientata
in una milonga degli anni ’30 e ispirata all’estetica di un film in bianco e nero in modo da sottolineare il dramma
dell’amore negato e la necessità di nascondere le proprie emozioni in pubblico. Nobleza de Arrabal è un ballo
di quartiere come se ne tenevano tanti in ogni patio, centro ricreativo o club di Buenos Aires all’inizio degli anni
’40. La coreografia cerca di fondere la semplicità del tango tradizionale con la teatralità ludica in una scena
colma di gioia e simpatia giovanile. L’ingenuità propria della giovinezza che si lascia trascinare dalla frenesia
della festa popolare tra le risate e i giocosi contrappunti delle coppie. Eterno è una breve pièce ispirata a due
brani di Astor Piazzolla, Milonga del Ángel e Violentango. Si tratta di appena tredici minuti in tutto di intenso tango
contemporaneo, fuso con la danza d’avanguardia, in cui si ricreano i climi contrastanti delle due composizioni del
geniale maestro. I costumi sono semplici e dimessi, la messa in scena rispetta lo spirito del Tango Danza. Un’aria
di libertà pervade il palcoscenico al momento di accommiatarsi dal pubblico. Una rivoluzione liberatrice che corona
un’ora e mezzo di poetica tanguera.
coreografia Leonardo Cuello,
musiche Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli,
Miguel Caló, Francisco Canaro
e Astor Piazzolla
danzatori
Ayelen Sánchez e Walter Suquia,
Andrea Kuna e Juan Del Greco,
Nuria Lazo e Federico Ibáñez,
Paula Ayelen Álvarez Miño e Gonzalo Romero,
Luciana Canale e Sebastian Fernández
Uno sperimentatore. Un maestro. Un coreografo. Un ballerino. Che si trovi dinanzi al pubblico dei teatri, di fronte ai
partecipanti a un corso intensivo o agli studenti dell’Università Nazionale d’Arte di Buenos Aires in cui è docente di
tango, Leonardo Cuello lascia fluire la propria passione e trasmette in prima persona il proprio amore per la danza.
Dopo essere stato per anni il primo ballerino di Tangokinesis (la compagnia guidata da Ana María Stekelman,
la maggiore coreografa di tango moderno), e aver lavorato come assistente coreografo per Carlos Saura e Julio
Bocca, Leonardo ha deciso nel 2005 di combinare il tango con la danza contemporanea. Ha quindi fondato la
propria compagnia, diversa dalle altre grazie a un gruppo di ballerini di talento e a una stimolante équipe creativa.
47
1.2
DICEMBRE 2016
GIUSEPPE GIACOBAZZI
IO CI SARÒ
28.29
DICEMBRE 2016
NATALINO BALASSO
VELODIMAYA
13
GENNAIO 2017
OBLIVION
THE HUMAN JUKEBOX
IO
SONO
COMICO
14
GENNAIO 2017
FRANCESCA REGGIANI
TUTTO QUELLO CHE
LE DONNE (NON) DICONO
26
GENNAIO 2017
MARTA E GIANLUCA
STRAPAZZAMI DI COCCOLE
15.16
FEBBRAIO 2017
ANDREA PUCCI
IN...TOLLERANZA ZERO
2
MARZO 2017
ALESSANDRO FULLIN
LA DIVINA
1.2
APRILE 2017
LILLO & GREG
LILLO & GREG BEST OF
21
APRILE 2017
MAURIZIO COLOMBI
CAVEMAN
Inizio spettacoli ore 21.00
& DINTORNI 2016.17
49
7
OTTOBRE 2016
Teatro LA FENICE ore 20.00
OMAGGIO A FRANCO ROSSI
NEL DECENNALE DELLA
MORTE
Venezia e Firenze, le sue città,
e gli allievi che più gli sono stati vicini
rendono omaggio a un grande Maestro.
IO
SONO
MUSICA
XXXI STAGIONE DI MUSICA SINFONICA E DA CAMERA DI MESTRE
TEATRO TONIOLO 2016.17
Direttore Artistico Mario Brunello
Ensemble di 12 violoncelli
MARIO BRUNELLO
ANNA CAMPAGNARO
FRANCESCO FERRARINI
JACOPO FRANCINI
SARA NANNI
AKIRA OHSAVA
ALFREDO PERSICHILLI
LUCA PROVENZANI
LUIGI PUXEDDU
AYA SHIMURA
LUCA SIMONCINI
MICHELE TAZZARI
20
OTTOBRE 2016
ORCHESTRA DI PADOVA
E DEL VENETO
Direttore DANIEL KAWKA
ANNA TIFU violino
8
NOVEMBRE 2016
LAURA MARZADORI violino
OLAF LANERI pianoforte
19
DICEMBRE 2016
3
MARZO 2017
Prima esecuzione in pubblico
del nuovo CD “THE ROOTS”
17
GENNAIO 2017
Ensemble
SEBASTIAN GÜRTLER violino
RÉGIS BRINGOLF violino
SUBIN LEE viola
FLORIAN BERNER violoncello
ALEXANDRA SILOCEA pianoforte
SILVIA CAREDDU flauto
ALEXANDER NEUBAUER clarinetto
MARIO BRUNELLO violoncello
EZIO BOSSO pianoforte
I SOLISTI AQUILANI
GIOVANNI SOLLIMA
violoncello solista e Direttore
ALBAN BERG
ENSEMBLE WIEN
14
MARZO 2017
31
GENNAIO 2017
BEATRICE RANA pianoforte
11
FEBBRAIO 2017
PREMIO VENEZIA 2016
LUKAS GENIUSAS pianoforte
SALON ORCHESTER
di MICHAL DURIS
Orchestrina-caffè viennese
composta da musicisti dell’Orchestra RAI di
Torino
MICHAL DURIS direttore e primo violino
ANTONIO BASSI violino
PAOLO GIOLO violino
LUBOMIR DURIS viola
CARLO PEZZATI violoncello
ANTONELLO LABANCA contrabbasso
SALVATORE PASSALACQUA clarinetto
MARCO BRAITO tromba
31
MARZO 2017
pianoforte
Concerto del primo classificato
9
APRILE 2017
ore 18.00 - fuori abbonamento
GOM
GIOVANE ORCHESTRA
METROPOLITANA
Direttore PIERLUIGI PIRAN
6
maggio 2017
LA CITTÀ CHE CANTA
CORO E CANTANTI SOLISTI
DEL TEATRO LA FENICE DI VENEZIA
Direttore MARINO MORETTI
51
IL CALENDARIO
TURNO
PER TURNO
STAGIONE
2016.17
TURNO A
TURNO B
TURNO C
TURNO D
TURNO E
11 spettacoli
mercoledì 9 novembre 2016
11 spettacoli
giovedì 10 novembre 2016
11 spettacoli
venerdì 11 novembre 2016
11 spettacoli
sabato 12 novembre 2016
11 spettacoli
domenica 13 novembre 2016
MERCOLEDÌ ORE 19.30
CABARET
CABARET
VENERDÌ ORE 21.00
CABARET
SABATO ORE 19.30
CABARET
DOMENICA ORE 16.30
CABARET
mercoledì 23 novembre 2016
giovedì 24 novembre 2016
venerdì 25 novembre 2016
sabato 26 novembre 2016
domenica 27 novembre 2016
mercoledì 7 dicembre 2016
giovedì 8 dicembre 2016
venerdì 9 dicembre 2016
sabato 10 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
mercoledì 11 gennaio 2017
giovedì 12 gennaio 2017
venerdì 16 dicembre 2016
sabato 17 dicembre 2016
domenica 18 dicembre 2016
mercoledì 1 febbraio 2017
giovedì 2 febbraio 2017
venerdì 20 gennaio 2017
sabato 21 gennaio 2017
domenica 22 gennaio 2017
mercoledì 8 febbraio 2017
giovedì 9 febbraio 2017
venerdì 10 febbraio 2017
sabato 28 gennaio 2017
domenica 29 gennaio 2017
mercoledì 22 febbraio 2017
giovedì 23 febbraio 2017
venerdì 17 febbraio 2017
sabato 18 febbraio 2017
domenica 12 febbraio 2017
mercoledì 8 marzo 2017
giovedì 9 marzo 2017
venerdì 24 febbraio 2017
sabato 25 febbraio 2017
domenica 19 febbraio 2017
mercoledì 15 marzo 2017
giovedì 16 marzo 2017
venerdì 10 marzo 2017
sabato 18 marzo 2017
domenica 26 febbraio 2017
mercoledì 22 marzo 2017
giovedì 23 marzo 2017
venerdì 17 marzo 2017
sabato 25 marzo 2017
domenica 26 marzo 2017
mercoledì 12 aprile 2017
giovedì 13 aprile 2017
venerdì 24 marzo 2017
sabato 22 aprile 2017
domenica 23 aprile 2017
OPUS CACTUS
COME VI PIACE
LACCI
MISTER GREEN
HUMAN
L’AVARO
LA BASTARDA DI ISTANBUL
CARAVAGGIO
IL PREZZO
BUENA ONDA
52
GIOVEDÌ ORE 21.00
OPUS CACTUS
COME VI PIACE
LACCI
MISTER GREEN
HUMAN
L’AVARO
LA BASTARDA DI ISTANBUL
CARAVAGGIO
IL PREZZO
BUENA ONDA
OPUS CACTUS
COME VI PIACE
TURANDOT
DUE PARTITE
HUMAN
NUDI E CRUDI
L’AVARO
LA BASTARDA DI ISTANBUL
CARAVAGGIO
IL PREZZO
OPUS CACTUS
COME VI PIACE
TURANDOT
DUE PARTITE
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
NUDI E CRUDI
L’AVARO
CARAVAGGIO
IL PREZZO
SORELLE MATERASSI
OPUS CACTUS
COME VI PIACE
TONIOLO
SEI UNICO!
IL PICCOLO ABBONAMENTO
PER SEI GRANDI SPETTACOLI
Crea il tuo abbonamento personalizzato a SEI spettacoli.
Scegli i tuoi preferiti tra due gruppi di titoli, in cartellone
nelle Stagioni di Prosa e Danza.
in vendita da venerdì 4 novembre 2016
TURANDOT
DUE PARTITE
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
LA PRINCIPESSA SISSI
NUDI E CRUDI
L’AVARO
IL PREZZO
SORELLE MATERASSI
PREZZI
Platea Intero Platea Ridotto Galleria Intero Galleria Ridotto € 145,00
€ 120,00
€ 130,00
€ 100,00
L’abbonamento viene composto scegliendo tre spettacoli da ognuno dei
due gruppi visionabili in biglietteria e nel sito www.teatrotoniolo.info.
È possibile scegliere il giorno e il posto per ogni rappresentazione.
Gli spettacoli hanno disponibilità diverse di posti e di giorni, l’offerta è quindi
valida fino a esaurimento dei posti disponibili per spettacolo e per data.
Gli abbonamenti sono acquistabili solo in biglietteria del teatro Toniolo.
Rigore scientifico e capacità di comunicare, appassionare, incuriosire: i
migliori storici salgono sul palcoscenico per parlare al grande pubblico.
Questa la formula che ha decretato il successo delle Lezioni di Storia.
Per la prima volta, migliaia di persone hanno fatto la fila per assistere a
un appuntamento diventato immancabile.
Incantato da un linguaggio chiaro e avvincente, in luoghi sempre speciali,
il pubblico ha avuto la possibilità di conoscere in presa diretta le vicende
delle nostre città, i grandi avvenimenti contemporanei dell’Italia e del
mondo, gli eventi che hanno impresso svolte radicali, i personaggi che
sono stati protagonisti della grande storia.
Dall’Impero romano ai nostri anni, portati per mano attraverso i secoli, in
tanti hanno scoperto perché un episodio anche lontano nel tempo possa
spiegare il nostro presente e dia risposte al bisogno di memoria.
Le Lezioni di Storia sono partite da Roma per approdare a Milano, Torino,
Genova, Firenze, Trento, Rovereto, Trieste e anche Londra e Dublino.
Grazie alla collaborazione tra gli Editori Laterza e il Teatro Toniolo
debuttano a Mestre.
INFORMAZIONI
L’evento è firmato da Editori Laterza e Teatro Toniolo
Biglietto di ingresso a singola lectio
€ 9,00 intero
€ 7,00 abbonati alla stagione di prosa
€ 5,00 abbonati alla stagione di prosa
che acquistano contestualmente all’abbonamento
54
DOMENICA 5 FEBBRAIO - ore 16.30
DOMENICA 5 MARZO - ore 16.30
DOMENICA 12 MARZO - ore 16.30
Franco Cardini
Alessandro Barbero
Alberto Mario Banti
ISLAM E
OCCIDENTE
IERI E OGGI
C’è chi pensa che il Califfato sia alle porte.
Da anni la nostra paura e i nostri sensi di
colpa trovano nell’Islam la loro causa prima.
Ma davvero siamo condannati - musulmani
e occidentali - a combatterci senza mai
comprenderci? Franco Cardini esplora il
mondo musulmano, una realtà complessa
e contraddittoria oggi sospesa tra jihad e
business.
IL
LINGUAGGIO
DEL PAPA
Dalle trasformazioni del potere temporale
ai conflitti con l’Islam, dalla rivoluzione
protestante alla questione sociale, fino alle
guerre del Novecento e all’affermarsi dei
nuovi diritti politici e civili. Come la Chiesa
ha cambiato il modo di comunicare con il
mondo, con i fedeli, con il potere? Come si
è confrontata con i grandi cambiamenti nel
corso del tempo?
IL BALCONE
DI MANET
COSTUMI E
MORALE BORGHESE
Tre persone affacciate a un balcone ci
stanno davanti assorte, distanti, del tutto
perse nei loro pensieri. Guardano verso
l’esterno, intanto che un velo di tristezza
si posa sui loro visi... Guardando i quadri
dell’Ottocento francese con l’occhio dello
storico, Alberto Mario Banti svela il modo in
cui le élite sociali e culturali concepiscono i
rapporti di genere, l’amore, la sessualità.
55
TEATRO
SOTTO
LE FESTE
NATALE E CAPODANNO CON IL TEATRO TONIOLO
26 DICEMBRE 2016 ore 16.30
BUON NATALE,
BABBO NATALE
«Buon Natale, Babbo Natale - spiega il regista Raffaele Latagliata - è un vero e proprio musical che non dimentica
lo spirito del Natale e la sua magica atmosfera attraverso una storia in grado di divertire ed emozionare grandi e
piccini.»
E se Babbo Natale non potesse più portare i doni ai bambini come fa da sempre puntualmente ogni anno? E se
neppure la Befana fosse disponibile a sostituirlo? Il Natale rischierebbe di diventare un giorno come tanti altri, anzi,
più triste e noioso. Nel suo primo volo di prova, Babbo Natale si è incastrato nel camino della casa di due bambini e
non riesce più a venirne fuori.
A dire il vero Babbo Natale non riesce più a venir fuori da tutta una serie di altri piccoli problemi. In questi ultimi
tempi è molto ingrassato, mangia solo delle grosse caramelle colorate mandategli da
un ammiratore sconosciuto e non ne vuole proprio sapere di mettersi a dieta. Ma la cosa peggiore è che gli è
passata anche la voglia di volare con le sue renne e la sua slitta.
Per fortuna Federico e Chiara alla fine troveranno il modo di aiutare Babbo Natale a uscire dal camino, risolvendo
anche una faccenda davvero complicata per lui e per tutti i bambini del mondo.
Con l’aiuto dei Folletti Ortica e Castagna, scopriranno infatti che il terribile Mago Bisesto, invidioso del fatto che
la sua festa cada una sola volta ogni quattro anni, ha ordito un piano terribile per abolire per sempre la gioia del
Natale cercando di mettere fuori gioco sia Babbo Natale che la Befana.
Tra colpi di scena, canzoni e divertimento, alla fine il Natale sarà salvato e tutti potranno gridare e cantare ancora
insieme e felici: “Buon Natale, Babbo Natale!”
Fondazione Aida
Alce Nero
di Pino Costalunga e Nicoletta Vicentini
regia Raffaele Latagliata
con Pino Costalunga, Greta Magnani,
Matteo Ferrari, Jessica Grossule
assistente alla regia Gilda Li Rosi
musiche Laura Facci
arrangiamenti Moreno Piccoli
scenografie Gino Coppelli
con la collaborazione di Sara Ferrari
costumi Antonia Munaretti
pupazzi e attrezzatura scenica
Nadia Simeonova e Michela Cannoletta
trucco Flavio Cesaretti
tecnica fonica Epa Sound di Mirko Marogna
studio di registrazione Max and Sound
tecnico Manuel Garzetta
Età consigliata: dai 4 anni
57
31 DICEMBRE 2016 ore 21.30 CAPODANNO
1 GENNAIO 2017 ore 16.30
TUTTI INSIEME
APPASSIONATAMENTE
“Una storia senza tempo, dal fascino un po’ retrò, ma con la capacità di provocare forti emozioni di vario
tipo: questo è Tutti insieme appassionatamente, titolo italiano di The Sound of Music. Chi è almeno della mia
generazione, bambino negli anni ’60, non può non ricordare il famoso film con Julie Andrews dalle melodie
indimenticabili che ormai anche i giovanissimi hanno avuto la possibilità di vedere grazie alla tv o alle varie edizioni
Home Video. Non tutti però sanno che prima del film lo spettacolo è stato un evento teatrale tra i più famosi e
longevi della storia del Teatro Musicale, che ha poi visto importanti edizioni in tutto il mondo e anche in Italia.
La nostra parte da un’idea sviluppata con Gabriele Moreschi di una copertura uniforme e mutevole sopra i vari
elementi scenici che di volta in volta vengono scoperti e prendono vita. Ecco allora le montagne austriache,
il Convento, i vari ambienti della casa dei Von Trapp che organicamente appaiono e scompaiono, quasi senza
soluzione di continuità.
La musica e il canto accompagnano la vita di Maria Rainer, protagonista della storia, e allo stesso modo sono forse
il fulcro e il motore principale della nostra Compagnia, grazie alla direzione musicale di Gabriele de Guglielmo,
formatore di gran parte dei giovani e giovanissimi talenti che compongono il cast. Dunque in qualche modo la
realtà ha sposato la finzione teatrale. Mai titolo dopotutto potrebbe essere più adatto per questa avventura che
ha preso vita nel 2012. Tutti insieme (io, Gabriele e i vari cast succedutisi, dalla più piccola di 7 anni al più grande
di oltre 50, ma anche i genitori, il resto del team tecnico/artistico e tutti i vari collaboratori) con una passione
indescrivibile, contagiosa, con tanto entusiasmo e una gran voglia di fare e fare bene. Questo è il modo giusto,
secondo me, perché il Teatro possa continuare a vivere, in un momento in cui tutto diventa sempre più difficile,
e l’arte e la cultura vengono spesso messe in secondo piano. Rimboccandosi le maniche e ripartendo da noi,
dall’entusiasmo, dalla gioventù e dalla passione, ma anche dall’umiltà, dallo studio, dalla preparazione, contro un
certo arrogante pressappochismo che purtroppo tanta brutta televisione ha reso dilagante. Noi tutti crediamo in
questi valori, e orgogliosamente (anche se a volte con fatica) portiamo avanti il nostro discorso, il nostro credo, il
nostro Teatro dal profumo quasi artigianale.”
Fabrizio Angelini
8 GENNAIO 2017 ore 16.30
SA Teatro Stabile
d’Abruzzo
COMPAGNIA DELL’ALBA
testo Howard Lindsay e Russel Crouse
basato sul libro di Maria Augusta von Trapp
e sulla versione cinematografica tedesca
musica Richard Rodgers
liriche Oscar Hammerstein II
regia e coregorafie Fabrizio Angelini
scene Gabriele Moreschi
con Carolina Ciampoli,
Gabriele de Guglielmo,
Fabrizio Angelini
e i ragazzi Von Trapp
MASHA E ORSO
Masha e Orso è il cartone animato più amato del momento. Liberamente ispirato ai personaggi del folklore russo, la
serie televisiva segue le avventure di una bambina, Masha, e del suo amico, Orso. Il loro rapporto è una metafora di
come un bambino possa interagire con il mondo degli adulti e di come un adulto possa aiutarlo in questo compito
difficile. Masha è una bambina inquieta, che difficilmente può stare ferma a causa della sua energia inesauribile.
Lei è oltremodo gentile con il mondo e tratta tutti come se li conoscesse da secoli! Le sue curiosità e creatività
provocano divertenti avventure anche se per gli altri sono a volte causa di problemi. Orso è un animale cordiale il
cui mondo tranquillo viene sconvolto quando Masha entra in scena! Anche se gli piace la vita senza scossoni, con
sua grande sorpresa, scopre ben presto che quando Masha non è in giro, lui sente la sua mancanza e attende con
ansia la prossima avventura con lei. Il cartone animato è diventato un successo per le famiglie di tutto il mondo.
“Masha e Orso Live rappresenta la trasposizione teatrale della più nota serie animata televisiva. Lo spettacolo live
si pone come obiettivo principale il racconto, farcito da tanta tenerezza e tanta simpatia, delle avventure tra la
piccola e dispettosa protagonista Masha e il suo grande amico saggio e paziente, Orso. L’avventura live riprende il
significato più importante della storia, raccontare attraverso metafore la relazione tra il bambino e l’enorme mondo
che lo circonda. Nello spettacolo ritroveremo quindi il significato di amicizia e del rapporto educativo tra bambino e
adulto attraverso una storia che scorre in modo semplice e fluido, ma soprattutto spiritoso, senza dimenticare che il
messaggio che si pone è destinato ad un pubblico infantile.
Masha e Orso Live nasce dalla volontà di unire una storia consolidata e divertente, alla freschezza del genere live
che sa farsi apprezzare da ogni tipo di pubblico.
Come in ogni fiaba non mancano le magie che diventano realtà grazie alla tecnologia digitali che consentono di far
interagire i personaggi sul palco con gli ambienti e le atmosfere virtuali, con creazioni d’impatto ed effetti scenici
incredibili; scenari temporali che mutano in tempo reale, oggetti che compaiono dal nulla.”
Luigi Fortunato
Ema Eventi
regia e coreografie Luigi Fortunato
direttore artistico e vocal coach
Tony D’alessio
costumista Masha e Dasha
Annalisa Benedetti
mascotte ufficiali Warm Up Industry
costumi corpo di ballo Jasha Atelier
scenografie virtuali Mila Supinskaya
service audio luci Ramon Di Bartolomeo
adattamento testi brani Domenico Prezioso
e Daniele Venturini
con Margherita Rebeggiani,
Giorgia Carlotta Nosella,
Federica Armiento,
Franco Magliocchetti
e 16 ballerini/performer
Una produzione EMA Srl su concessione
della Kidz Entertainment /EEMC A/S
Masha and the Bear™ è un marchio di
proprietà della Animaccord Ltd
59
ABBONAMENTI PROSA
BIGLIETTI PROSA
PROSA&DANZA
TURNO A - 11 spettacoli - MERCOLEDÌ ore 19.30
intero € 29,00 - ridotto € 26,00
last minute under 30 € 10,00
Opus Cactus intero € 37,00 - ridotto € 31,00
Biglietto ridotto fino ai 30 e dopo i 65 anni.
Ingresso ridotto per i diversamente abili e accompagnatori.
Altre specifiche riduzioni presso la biglietteria del teatro.
Particolari agevolazioni sono riservate al pubblico
organizzato. La prevendita del biglietto comporta il
pagamento di un diritto, che non viene applicato se
l’acquisto avviene il giorno stesso dello spettacolo.
PREZZI
Platea intero € 200,00
Platea ridotto € 160,00
Galleria intero € 180,00
Galleria ridotto € 130,00
TURNO B - 11 spettacoli - GIOVEDÌ ore 21.00
Platea intero € 200,00
Platea ridotto € 160,00
Galleria intero € 180,00
Galleria ridotto € 130,00
TURNO C - 11 spettacoli - VENERDÌ ore 21.00
Platea intero € 210,00
Platea ridotto € 175,00
Galleria intero € 185,00
Galleria ridotto € 155,00
TURNO D - 11 spettacoli - SABATO ore 19.30
Platea intero € 210,00
Platea ridotto € 175,00
Galleria intero € 185,00
Galleria ridotto € 155,00
TURNO E - 11 spettacoli - DOMENICA ore 16.30
Platea intero Platea ridotto Galleria intero Galleria ridotto € 210,00
€ 175,00
€ 185,00
€ 155,00
NUOVI ABBONAMENTI
DAL 25 OTTOBRE 2016
RINNOVO ABBONAMENTI
dal 14 settembre 2016
CAMBIO TURNO E POSTO
4 e 5 ottobre 2016
PREZZI
VENDITA BIGLIETTI PROSA
Cabaret dal 5 novembre 2016
Opus Cactus dal 15 novembre 2016
Per tutti gli altri spettacoli dal 29 novembre 2016
ABBONAMENTI DANZA
PREZZI
RIDUZIONI
PREVENDITA ONLINE
www.vivaticket.it
BIGLIETTERIA
intero € 100,00 - ridotto € 85,00
Ingresso gratuito per i ragazzi al di sotto dei 12 anni,
se accompagnati da due adulti in possesso dell’abbonamento.
Aperta dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30.
Lunedì giorno di chiusura.
NUOVI ABBONAMENTI DAL 9 NOVEMBRE 2016
RINNOVO ABBONAMENTI dal 18 ottobre 2016
Biglietteria del Teatro 041 971666
Attività culturali e Comunicazione 041 3969220/230
Arteven 041 5074711
BIGLIETTI DANZA
PREZZI
intero € 26 - ridotto € 22
last minute under 30 € 10,00
Opus Cactus € 37,00 - ridotto € 31,00
INFORMAZIONI
www.teatrotoniolo.info
www.arteven.it
BUON NATALE, BABBO NATALE
intero € 12,00
ridotto € 10,00
famiglia € 30,00
2 adulti + 2 bambini + 1 omaggio per un terzo bambino
(bambini under 14)
TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
intero € 29,00
ridotto € 26,00
famiglia € 80,00
2 adulti + 2 bambini + 1 omaggio per un terzo bambino
(bambini under 14)
MASHA e ORSO
da 1 anno a 12 anni
platea € 20,00
galleria € 15,00
da 12 anni a...100 anni!
platea € 18,00
galleria € 13,00
Biglietti in vendita dal 29 novembre 2016
VENDITA BIGLIETTI DANZA
Opus Cactus dal 15 novembre 2016
Per tutti gli altri spettacoli dal 6 dicembre 2016
TEATRO TONIOLO
TEATRO SOTTO LE FESTE
SE PIOVE PORTA
UN OMBRELLO PICCOLO,
EVITERAI CODE PER IL GUARDAROBA
Non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato; i ritardatari
potranno avere accesso in sala secondo le indicazioni del personale di sala.
La direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche al
programma dovute a circostanze impreviste.
TEATRO TONIOLO
LEZIONI DI STORIA
unico € 9,00
ridotto abbonati € 7,00
last minute under 30 € 5,00
Biglietti in vendita dal 29 novembre 2016
61
16 OTT
ore 17.00
Fondazione Aida
11 DIC
GIAN
BURRASCA
drammaturgia e regia
di Pino Costalunga e
Pino Loperfido
Teatro d’attore con musica
30 OTT
Un Teatro
per vo lare
ore 17.00
Fondazione T.R.G. onlus
DON
CHISCIOTTE
regia e drammaturgia
Luigina Dagostino
Teatro d’attore
13 NOV
ore 15.00
e 17.00
Stivalaccio Teatro
26 DIC
ore 16.30
Speciale
Natale
al Teatro
Toniolo
LA BELLA
E LA BESTIA
testo e regia Marco Zappello
Teatro d’attore
con musica dal vivo
27 NOV
Ullallà Teatro
ore 15.00
e 17.00
...ma quando
si cresce nonna?
ABBONAMENTI
LARGE ¤ 55,00
10 spettacoli delle ore 17.00
SMALL ¤ 30,00
5 spettacolidelle ore 15.00
VENDITA al Teatro Toniolo
RINNOVO da ven. 30/09 a dom. 2/10
NUOVI da mar. 4/10
6 GEN
ore 17.00
GNAM!
Speciale
Befana
di e con Pippo Gentile
e Angela Graziani
regia Daniela Mattiuzzi
Teatro d’attore, danza
e videoproiezioni
DOMENICA
A
TEATRO
23° RASSEGNA DI TEATRO PER BAMBINI 2016 - 2017
ore 15.00
e 17.00
C.R.E.S.T.
LA BOTTEGA
DEI GIOCATTOLI
di e con Sandra Novellino
e Delia De Marco
Teatro d’attore e danza
FUORI ABBONAMENTO
EVENTO AL TEATRO TONIOLO
22 GEN
La Piccionaia
ore 15.00
e 17.00
testo e regie Ketti Grunchi
scenografie e luci Yurij Pevere
Teatro d’attore
5 FEB
ore 17.00
BUON NATALE,
BABBO NATALE
di Pino Costalunga
e Nicoletta Vicentini
regia Raffaele Latagliata
Fiaba in musica con musica dal
vivo, attori e videoproiezioni
ore 15.00
e 17.00
Compagnia Michele Cafaggi
Speciale
Carnevale
una storia di mare, di
rifiuti e di bolle di sapone
di e con Michele Cafaggi,
clown e mago delle bolle
regia Ted Luminarc
musica dal vivo Davide Baldi
e Federico Caruso
Bolle di sapone con musica dal vivo
BIGLIETTI
Biglietto ¤ 7 / Biglietto soci Coop ¤ 6,50
Per lo spettacolo
Buon Natale Babbo Natale al Teatro Toniolo
intero ¤ 12 - ridotto ¤ 10
promozione famiglia ¤ 30
Prezzo speciale abbonati
teatro Momo e Toniolo
unico ¤ 7 - promozione famiglia ¤ 25
PREVENDITA al Teatro Toniolo
Dal 7/10 per il primo spettacolo
Dal 18/10 per tutti gli spettacoli
della rassegna
PREVENDITA ONLINE
www.vivaticket.it
VENDITA al Teatro Momo
Il giorno di spettacolo a partire
da un’ora prima dell’inizio
Teatro dell’Acquario
IL PICCOLO
PRINCIPE
adattamento teatrale,
scene e regia Dora Ricca
Teatro d’attore
Fondazione AIDA
UNA MAGNIFICA
TEMPESTA
MIGNOLINA
19 FEB
5 MAR
ore 17.00
Compagnia
Paolo Papparotto burattinaio
ARLECCHINO
E IL BRAGOSSO
FANTASMA
con Paolo Papparotto
e Cristina Marin
Burattini in baracca grande
Compagnia Stilema Teatro
I BRUTTI
ANATROCCOLI
di e con Silvano Antonelli
Spettacolo d’attore
con proiezioni
Biglietteria Teatro Toniolo
Aperta dalle 11.00 alle 12.30
e dalle 17.00 alle 19.30 (chiuso il lunedì)
www.teatromomo.info
www.arteven.it
Il programma potrebbe subire delle variazioni per
cause non dipendenti dalla volontà degli organizzatori
POSTI
A TEATRO
PLATEA
GALLERIA
PALCOSCENICO
PALCOSCENICO
1
1
1
16
18
20
E
F
G
H
I
L
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
W3
16
C
D
1
W1
14
A
B
1
21
28
28
28
28
26
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O
P
28
1
28
1
Q
R
S
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1
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Z
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22
U
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1
7
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T
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3
W2
M
N
1
6
12
7
1
1
1
3
1
1
16
A
B
C
D
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F
G
H
I
A
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C
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F
G
H
I
1
16
12
INGRESSO
INGRESSO
1
4
18
7
25
25
26
27
27
26
www.teatrotoniolo.info
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