Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico

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Terzo Pilastro di Basilea 2
Informativa al pubblico
30 giugno 2012
I
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I
Indice
Tavola 1 – Requisito informativo generale ....................................................................................5
Tavola 2 – Ambito di applicazione...............................................................................................45
Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza .................................................................93
Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale .........................................................................................99
Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche .......................109
Tavola 6 – Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo
standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e
in strumenti di capitale nell‟ambito dei metodi IRB .................................................125
Tavola 7 – Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB ........129
Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio (CRM)............................................................177
Tavola 9 – Rischio di controparte ..............................................................................................185
Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione .............................................................................203
Tavola 11 – Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo
dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio
e per il rischio di posizione in merci (IMA) .............................................................233
Tavola 12 – Rischio operativo ...................................................................................................251
Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni
incluse nel portafoglio bancario .............................................................................257
Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario .......263
Glossario / Abbreviazioni ...........................................................................................................269
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari….... .....277
I
Note:

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Tutti gli importi, se non diversamente indicato, sono da intendere in migliaia di euro.

Le informazioni sono riferite all‟area di consolidamento prudenziale.

L‟eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nel presente documento dipende esclusivamente dagli
arrotondamenti.

Gli importi non ponderati relativi alle "garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi", sia per la metodologia
standard, sia per la metodologia basata su rating interni, sono stati considerati in base all‟equivalente creditizio, se
non diversamente indicato.

La produzione del presente documento di Informativa al Pubblico è realizzata in coerenza con
specifica Regolamentazione Interna (Regole di Governance di Gruppo), avente ad oggetto "Governance Guideline
che definisce principi e regole per la produzione dell‟Informativa al Pubblico (Pillar III – Basilea II)".

Come previsto dalle istruzioni contenute nella Circolare Banca d‟Italia 263/2006, la Tavola 15 non è soggetta a
pubblicazione semestrale.
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Tavola 1
Tavola 1 – Requisito informativo generale
Informativa qualitativa
Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i propri rischi attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado
di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico.
Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della
Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in particolare
attraverso i “Portfolio Risk Managers” responsabili per i rischi di competenza, in ottica di Gruppo ed
interdivisionale. Il modello prevede inoltre uno specifico punto di riferimento per l‟Italia nella funzione
“CRO Italy”, cui sono state assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, operativi e reputazionali
del perimetro Italia, nonché del coordinamento manageriale delle funzioni di Risk Management presso le
Entità italiane del Gruppo.
In particolare, alla funzione Risk Management sono attribuiti i compiti di:
 ottimizzare la qualità dell‟attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi, coerentemente con
gli obiettivi di rischio / redditività assegnati alle Aree di Business;
 definire, di concerto con la funzione Planning, Finance & Administration, la propensione al rischio
del Gruppo e valutare l‟adeguatezza patrimoniale dello stesso, nel contesto dell‟Internal Capital
Adequacy Process (ICAAP), in conformità ai requisiti di Basilea II, Secondo Pilastro;
 definire, in conformità agli standard di Basilea II ed ai requisiti di Banca d‟Italia, norme,
metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti la gestione dei rischi di Gruppo, e, in
cooperazione con l‟Organization department, i relativi processi e la loro implementazione;
 porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di
singole controparti / gruppi economici, sia per “cluster” rilevanti (quali settori economici /
industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti;
 definire e fornire alle Aree di Business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, la
misurazione, il monitoraggio e la reportistica dei predetti rischi e garantire la coerenza dei sistemi
e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità;
 supportare le Aree di Business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei
prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse
all‟accordo di Basilea, etc.);
 verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l‟adeguatezza dei
sistemi di misurazione del rischio adottati nell‟ambito del Gruppo, orientando le scelte
metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza
delle rispettive modalità di utilizzo nell‟ambito dei processi;
 porre in essere un adeguato sistema di analisi preventiva del rischio, in grado di quantificare
l‟impatto sulla struttura economico-finanziaria del Gruppo derivante dal rapido deterioramento del
ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento
alle singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale
disponibile;
 creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo.
In conformità all‟architettura della funzione Risk Management ed al fine di presidiare la capacità di
indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, migliorando l‟efficienza e la
flessibilità nel processo decisionale e agevolando l‟interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono
operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli:
 il “Group Risk Committee”, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo;
 i “Group Portfolio Risk Committees”, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e
gestire i differenti rischi di portafoglio;
 i “Group Transactional Committees”, dedicati alla valutazione delle singole controparti /
transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo.
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I
Rischio di credito
Struttura e organizzazione
L‟organizzazione del rischio di credito in Capogruppo si articola su due livelli:
- funzioni aventi responsabilità a livello di Gruppo
- funzioni aventi responsabilità a livello Paese
Tra le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo, vi sono:
- il “Group Credit, Operational & Reputational Risks” department che, con riferimento al rischio di
credito, si articola nelle seguenti strutture:
 “Group Credit Risks” department (Portfolio Credit Risk Manager), a cui sono attribuite -tra le
altre- le seguenti responsabilità:
o definire strategie e limiti, svolgere attività di stress test ed analisi di portafoglio;
o redigere la reportistica necessaria al monitoraggio dell‟andamento del portafoglio crediti
del Gruppo;
o controllare i limiti di rischio di credito;
o sviluppare le metodologie per la misurazione del rischio di credito;
o definire la normativa di Gruppo in materia di rischio di credito, nonché il monitoraggio
della relativa approvazione ed implementazione presso le Entità;
 “Group Rating Desk” unit a cui sono attribuite -tra le altre- le seguenti attività:
o assegnare i rating ad alcune tipologie di controparti rilevanti (Top Banking e Top
Corporate);
o deliberare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre agli organi deliberativi competenti
sulle proposte di modifica di rating relative ai sistemi di rating Group-wide ed ai sistemi di
rating locali;
 “Group Credit Transactions” department che, attraverso gli LPAC Risk Analyst, e le unit “Country
Risk Analysis” e “Group Credit Transactions Advice”, è responsabile, tra le altre cose, per le
seguenti attività:
o fornire un parere esperto sulle transazioni LPAC (e.g. Project Finance, Acquisition &
Leveraged Finance, etc);
o analizzare e monitorare il rischio Paese;
o deliberare o raccogliere le proposte relative ai limiti cross-border da sottoporre alle
competenti funzioni deliberanti;
o fornire un parere esperto sulle proposte creditizie di competenza del “Group
Transactional Credit Committee” o del “Group Credit Committe”;
-
il “Group Trading Risk” department, che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti
strutture:
 “FIBS & Trading Credit Risks”, responsabile - tra le altre cose - delle seguenti attività:
o fornire un parere esperto sulle proposte di credito relative alle controparti “Financial
Institutions, Banks and Sovereigns” (FIBS) formulate dalle Entità, operando in qualità di
Group Competence Team;
o deliberare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le
proposte di credito relative alle controparti “FIBS” poste nei libri della Capogruppo;
o rilasciare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le
Non Binding Opinion di Capogruppo sulle proposte creditizie relative alle controparti
“FIBS” sottoposte dalle Entità;
 “Special Products Risk Analysis”, responsabile, - tra le altre cose - delle seguenti attività:
o fornire un parere esperto sulle proposte di credito relative agli “Special Products”
formulate dalle Entità, operando in qualità di Group Competence Team;
o deliberare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le
proposte di credito relative agli “Special Products” poste nei libri della Capogruppo (e.g.
ABS, Securitization).
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1
-
il “Group Risks Control” department, responsabile - tra le altre cose - della convalida interna dei
sistemi per la misurazione dei rischi di credito, attraverso le competenti funzioni del “Group Internal
Validation” department;
-
il “Group Risks Operating Office” department, cui compete, tra le altre cose, la produzione dei report
sui rischi di credito consolidati, sulla base dei dati forniti dalle competenti funzioni del “Group Credit,
Operational & Reputational Risk” department, nonché la gestione ed il coordinamento di tutte le
iniziative IT afferenti il rischio di credito;
-
il “Group Special Credit” department, cui compete, tra le altre cose, il coordinamento, l‟indirizzo, il
supporto delle attività di “restructuring” e “workout” svolte dalle società del Gruppo, la gestione
dell‟attività di “restructuring” e di “workout” con riferimento a pratiche di importo rilevante o altrimenti
considerate “strategiche/sensibili”, nonché la gestione del processo di propagazione dei default per
clienti multinational con esposizione in carico a più Entità del Gruppo.
A livello Paese, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito, nonché lo svolgimento delle attività
“operative” (es. erogazione crediti, monitoraggio andamentale, ecc.) ricadono sotto la responsabilità dei
CRO delle controllate.
In UniCredit S.p.A., tali funzioni sono assolte dalle strutture organizzative del “CRO Italy”, che riportano al
“Group CRO” ed in particolare:


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“Risk Management Italy” department che svolge – tra l‟altro – le attività di governo e di controllo
dei rischi di credito relativi al perimetro di competenza del “Country Chairman Italy”. Tra le altre
attività, è responsabile di:
o definire le policy operative creditizie ed assicurare la corretta applicazione della
normativa di Gruppo in materia di rischio di credito, nonché verificare la coerenza dei
prodotti creditizi con le regole definite dalle competenti funzioni di GRM;
o sviluppare le metodologie, modelli e tools per la valutazione del merito creditizio;
o deliberare o proporre agli organi deliberativi competenti le richieste di modifica di rating
relative ai sistemi di rating locali per la misurazione dei rischi di credito in capo ai
segmenti imprese;
“Consumer Finance Risks” department che, con riferimento al perimetro di competenza, è
responsabile del governo e del controllo dei rischi di credito connessi ai prodotti di consumer
finance (credito al consumo, cessione del quinto di stipendio e carte di credito revolving). Tra le
altre attività, è responsabile di:
o definire le policy operative, implementare le strategie e la corretta applicazione della
Normativa di Gruppo in materia di rischio di credito, nonché verificare la coerenza dei
prodotti creditizi con le regole definite dalle competenti funzioni di GRM;
o sviluppare le metodologie, modelli e tools per la valutazione del merito creditizio;
o analizzare e monitorare la composizione e la rischiosità del portafoglio consumer
finance;
o coordinare e gestire i processi e le attività di erogazione del credito per la clientela e
prodotti di pertinenza nonché l‟attività di prevenzione e gestione frodi;
I

“Special Credit Italy” department responsabile per il perimetro Italia di UniCredit S.p.A. con
esclusione delle posizioni sopra soglie definite o altrimenti considerate “strategiche/sensibili”, del
monitoraggio andamentale del rischio di credito, della gestione del recupero dei crediti scaduti e
non pagati (ivi compresa la classificazione a incaglio/sofferenza nell‟ambito delle deleghe
stabilite) relativamente al segmento “Individuals”, del coordinamento (fornendo linee guida e
puntuali indicazioni su specifiche posizioni) dei department “Credit Hub Underwriting” ed i RIT 6
(Regional Industry Team – Real Estate), dell‟identificazione, in collaborazione con le competenti
funzioni di “Group Special Credit”, della strategia dell‟area di competenza, della definizione e del
monitoraggio dei relativi obiettivi e della deliberazione nell‟ambito dei poteri delegati in merito a
posizioni in ristrutturazione o a workout.
Inoltre, il responsabile del department “Special Credit Italy”, nella veste di Commissario del
portafoglio crediti irregolari e problematici, ha la responsabilità di coordinare l‟intero processo di
gestione del credito irregolare e problematico, fornire periodicamente reportistica ai principali
stakeholders e informare i soggetti competenti in merito ad eventuali criticità del processo e
all‟andamento del portafoglio ricadente nel proprio perimetro di responsabilità.
Il department si articola nelle seguenti strutture:
 “Special Credit Operating Office Italy” department responsabile del supporto all‟identificazione
delle strategie dell‟area di competenza e la definizione e monitoraggio dei relativi obiettivi, gestire
le policy operative ed i processi, garantire le attività di monitoraggio e di produzione della
reportistica, gestire le attività amministrative di workout;
 “Restructuring Italy” department responsabile del coordinamento e della conduzione delle attività
di gestione delle posizioni in restructuring con riferimento alla clientela del perimetro Italia di
UniCredit S.p.A. con esposizioni inferiori ad una certa soglia;
 “Workout Italy” department responsabile del coordinamento e della conduzione delle attività di
gestione delle posizioni in workout con riferimento alla clientela del perimetro Italia di UniCredit
S.p.A. con esposizioni inferiori ad una certa soglia;
 “Central Credit Risk Monitoring & Quality Support Italy” department che è responsabile, per il
perimetro di UniCredit S.p.A. ad esclusione del perimetro di competenza di “Consumer Finance
Risk” e degli “Individuals”, tra le altre, delle seguenti attività: coordinamento ed indirizzo delle
attività di monitoraggio andamentale svolte dalle strutture Centrali e di Rete, corretto svolgimento
delle attività di delibera svolte dalle strutture Centrali nell‟ambito delle facoltà ad esse delegate in
materia di classificazione gestionale ed identificazione di eventuali azioni correttive ovvero della
prima classificazione a incaglio e sofferenza, consulenza tecnico/legale alle strutture di Rete,
controlli di qualità sui processi creditizi;
 “Territorial Credit Risk Monitoring Italy” department responsabile del monitoraggio della qualità
del portafoglio creditizio per l‟area di competenza e del coordinamento, fornendo linee guida e
puntuali indicazioni, su specifiche posizioni dei department “Credit Hub Underwriting” con
riferimento alle posizioni ricadenti nel perimetro di competenza;
 “Customer Recovery” department cui è attribuita, tra le altre, la responsabilità del monitoraggio
delle controparti “Individuals” di UniCredit S.p.A. con rapporto significativo, la gestione del
recupero dei crediti scaduti e non pagati relativi a tali controparti non ancora classificate ad
incaglio o sofferenza, o classificate ma non conferite, la gestione ed il monitoraggio degli
interventi di rinegoziazione e rehabilitation creditizia.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1

“Credit Operations Italy” department, riorganizzato in accordo alla suddivisione territoriale della
rete, articolato nelle seguenti strutture:
o Hub territoriali (Credit Hub Nord-Ovest, Credit Hub Nord-Est, Credit Hub Lombardia,
Credit Hub Centro-Nord, Credit Hub Centro, Credit Hub Sud, Credit Hub Sicilia),
department dislocati sul territorio e responsabili della gestione delle attività di erogazione
e supporto per le rispettive aree di competenza territoriale;
o “Central Credit Underwriting” department cui è attribuita la responsabilità del
coordinamento delle attività dei „Regional Industry Team Leaders‟, del corretto
svolgimento delle attività di delibera dei RITL e delle attività preparatorie e
amministrative per le pratiche da sottoporre al Group Credit Committee, al Group
Transactional Credit Committee, all‟Italian Transactional Credit Committee ed al Group
Rating Committee;
o “Loan Administration” department (recentemente riorganizzato) cui è attribuita la
responsabilità del presidio delle attività amministrative post-delibera
creditizia/erogazione, la gestione del credito agevolato e le attività creditizie e
amministrative relative ai Consorzi di garanzia; inoltre, la struttura include il department
“Mortgages Loan Administration” che si occupa di garantire il coordinamento e la
gestione delle attività di post-erogazione relative ai prodotti Mortgages assicurando la
qualità e l‟integrità del patrimonio informativo e la minimizzazione dei rischi e
deliberando le richieste pervenute nell‟ambito delle proprie autonomie di delibera.
Per quanto al momento definito, prossime modifiche organizzative, che entreranno in vigore nella
seconda metà dell‟anno, riguarderanno la struttura del CRO Italy e la costituzione di un comitato con
focus specifico su operazioni connesse al mercato dei capitali di debito.
Inoltre, con riferimento al rischio di credito sono attivi specifici comitati:
 il “Group Credit Committee”, responsabile per la valutazione e la delibera per proposte creditizie
di competenza, ivi incluse quelle a “restructuring” e “workout”, strategie rilevanti e azioni correttive
da assumere (inclusa la classificazione dello stato laddove applicabile) per le posizioni “watchlist”,
limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito sul Trading Book, limiti
all‟esposizione per singolo emittente sul Trading Book;
 il "Group Credit and Cross-Border Risks Committee”, responsabile del monitoraggio per i rischi di
credito e cross-border a livello di Gruppo, per la presentazione al “Group Risk Committee” per
approvazione o informativa, di strategie, policy, metodologie e limiti relativi ai rischi di credito e
cross-border, nonché della reportistica periodica sul portafoglio e il profilo di rischio relativamente
a detti rischi;
 il "Group Transactional Credit Committee", responsabile con funzioni deliberanti, nell‟ambito dei
poteri delegati, (delibere e/o rilascio di pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo), e/o funzioni
consultive per le pratiche di competenza degli Organi Superiori, per proposte creditizie, ad
esclusione di posizioni in “restructuring” e “workout”; strategie ed azioni correttive rilevanti da
intraprendere per posizioni in “watchlist”, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei
capitali di debito, limiti all‟esposizione per singolo emittente sul portafoglio di negoziazione;
 l‟”Italian Transactional Credit Committee”, responsabile con funzioni deliberanti, nell‟ambito dei
poteri delegati, e/o consultive per pratiche competenza degli Organi Superiori, in merito a
controparti di UniCredit S.p.A. (ad esclusione di controparti FIBS) per proposte creditizie (ad
esclusione di posizioni in “restructuring” e “workout”), stato di classificazione delle posizioni,
strategie ed azioni correttive da intraprendere per le posizioni in “watchlist”, operazioni inerenti il
credito su pegno nonché per il rilascio di pareri non vincolanti per le Entità Italiane del Gruppo;
 il “Group Special Credit Committee”, responsabile della valutazione e dell‟approvazione,
nell‟ambito dei poteri delegati, di operazioni concernenti pratiche classificate come “restructuring”
o ”workout”, nonché del monitoraggio dell‟andamento complessivo di tale portafoglio e di garantire
il coordinamento ed il supporto nella gestione delle posizioni in “restructuring” o “workout”
nell‟ambito del Gruppo;
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I


il “Group Rating Committee”, responsabile di assumere decisioni e/o rilasciare pareri non
vincolanti alle Entità del Gruppo sulle proposte di modifica del rating;
l‟”Italian Special & Transactional Credit Committee”, responsabile, nell‟ambito dei poteri delegati,
della valutazione e approvazione o emissione di parere consultivo per pratiche di competenza di
Organi superiori, delle posizioni in restructuring e a workout nonché delle posizioni di clienti gestiti
dal department “Special Credit Italy”.
Infine, a seguito della richiesta da parte degli organi di controllo interno, la funzione di Compliance
partecipa ai comitati "Group Credit and Cross-Border Risks Committee”, "Group Transactional Credit
Committee", ”Italian Transactional Credit Committee” e “Group Special Credit Committee”.
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Tavola 1
Governance e policies
I rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo che esercitano attività creditizia, sono disciplinati da
specifiche disposizioni di governance che assicurano alla Capogruppo stessa il ruolo di direzione,
supporto e controllo, in particolare nelle seguenti aree di attività: politiche creditizie, strategie creditizie,
sviluppo dei modelli, validazione dei sistemi di rating, rischio di concentrazione creditizia, rilascio di
prodotti creditizi, monitoraggio e reportistica del rischio creditizio di portafoglio.
In particolare, le Entità del Gruppo sono tenute a richiedere alla funzione di Group Risk Management
apposito parere anteriormente alla concessione/riesame di linee di credito nei confronti di singole
controparti/gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie di importo,
anche in riferimento all‟obbligo di osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi, da porre in
relazione al patrimonio di vigilanza.
In conformità al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla
funzione Group Risk Management, la Global Policy “Principi Generali di Gruppo per l‟attività creditizia”,
oggetto di recente revisione, ha l‟obiettivo di definire le regole generali ed i principi che devono
indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i
requisiti regolamentari e la best practice di Gruppo
Le disposizioni di carattere generale sono integrate da policy che disciplinano specifiche tematiche (area
di business, segmento di attività, tipologia di controparte/transazione, ecc.). Tali documenti si distinguono
in due categorie:

policy dedicate a tematiche considerate “Group-wide”, sviluppate dalla Capogruppo e indirizzate
a tutte le Entità. Alcuni esempi sono le policy concernenti la clientela FIBS (“Financial Institutions,
Banks and Sovereigns”), i limiti Paese, le operazioni di Project Finance e Acquisition &
Leveraged Finance, la gestione del collaterale nelle operazioni in derivati OTC, pronti contro
termine e prestito di titoli, la valutazione, il monitoraggio e la gestione dei limiti di rischio di
sottoscrizione per il portafoglio oggetto di sindacazione, le operazioni di “Commercial Real Estate
Finance” (CREF) e “Structured Trade and Export Finance” (STEF);

policy sviluppate a livello locale da singole Entità. Tali documenti dettagliano le regole creditizie
riferite ad alcune aree geografiche, Entità controllate, ecc., qualora richieste dalle peculiarità del
mercato locale, e hanno validità nel rispettivo perimetro di competenza.
A livello di singola Entità e di Capogruppo (qualora necessario), le policy sono ulteriormente dettagliate
tramite Istruzioni Operative, che declinano regole e istruzioni specifiche per l‟operatività quotidiana.
Le policy creditizie hanno di norma un approccio di tipo “statico” e sono aggiornate all‟occorrenza.
Pertanto sono da integrare con le Strategie creditizie che, aggiornate con frequenza almeno annuale,
definiscono con quali clienti / prodotti, in quali segmenti industriali e aree geografiche, l‟Entità / il Gruppo
intende sviluppare il proprio business creditizio.
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I
Metodologie di gestione e misurazione
Generalmente, il rischio di credito rappresenta il rischio di incorrere in una perdita di valore, riferita ad
un'esposizione creditizia, derivante da un inatteso deterioramento del merito di credito della controparte.
Ai fini della sua misurazione, il rischio di credito è definito come il rischio di incorrere in perdite derivanti
dalla possibilità che una controparte, beneficiaria di un finanziamento ovvero emittente di un'obbligazione
finanziaria (obbligazione, titolo, ecc.), non sia in grado di adempiere ai relativi impegni (rimborso a tempo
debito degli interessi e/o del capitale o di ogni altro ammontare dovuto (rischio di default)). In senso più
ampio, il rischio di credito può essere definito anche come la perdita potenziale riveniente dal default del
prenditore / emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria, a causa
del deterioramento della sua qualità creditizia. Su quest‟ultimo aspetto il Gruppo sta esplorando nuovi
approcci che considerino la componente di rischio di credito del banking book soggetta a variazioni di
valore.
La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte / transazione, sia a
livello dell‟intero portafoglio. Gli strumenti ed i processi a supporto dell‟attività creditizia nei confronti di
singoli prenditori, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, comprendono il
processo di assegnazione del rating, differenziato in base alle peculiari caratteristiche dei differenti
segmenti di clientela / prodotto, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia.
La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della proposta di affidamento,
scaturisce dal processo di analisi dei dati finanziari e di quelli qualitativi (posizionamento competitivo
dell'azienda, struttura societaria ed organizzativa, ecc.), caratteristiche geo-settoriali, comportamentali a
livello di Entità e di sistema bancario (ad es. Centrale dei rischi), al fine di pervenire all'assegnazione di
un rating, da intendersi quale definizione della “probabilità di default” (PD) della controparte medesima,
con un orizzonte temporale di un anno.
Il monitoraggio sistematico è incentrato sulla cosiddetta “gestione andamentale” che, sulla base di tutte le
informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio (“scoring”) che rappresenta una
valutazione sintetica di rischiosità di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio è ottenuto grazie ad una
funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione, tramite un insieme di variabili rivelatesi
significative nell‟individuare, nel lasso temporale dei dodici mesi, l‟evento del “default”.
ll rating interno o il grado di rischiosità assegnata alla controparte / transazione, entra nel calcolo dei livelli
deliberativi; vale a dire che, a parità di importi da erogare, le deleghe di poteri conferite per l'esercizio
dell'attività creditizia ai competenti Organi si riducono progressivamente in funzione dell'accentuarsi della
rischiosità del cliente.
Il modello organizzativo adottato prevede l‟esistenza di una funzione dedicata, indipendente dalle funzioni
commerciali e di erogazione, cui è assegnata la responsabilità di gestire l‟attuazione di un processo
cosiddetto di override, cioè dell‟eventuale correzione del giudizio automatico espresso dal modello.
Il merito di credito di ciascuna controparte viene rivisto almeno su base annuale, tenendo in
considerazione le nuove informazioni acquisite. Ogni controparte è valutata nell‟ambito anche
dell'eventuale gruppo di appartenenza considerando, di regola, il teorico rischio massimo dell‟intero
gruppo economico.
Oltre alle metodologie riassunte nei sistemi di rating, la funzione Risk Management utilizza modelli di
portafoglio in grado di misurare il rischio di credito a livello aggregato e, nel contempo, di individuare il
contributo di singole porzioni di portafoglio o singole controparti alla posizione di rischio complessiva.
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Tavola 1
I parametri di misurazione del rischio di credito a livello di portafoglio sono fondamentalmente tre,
calcolati e valutati su un orizzonte temporale di dodici mesi:
 Expected Loss (EL)
 Credit Value at Risk (Credit VaR)
 Expected Shortfall (ES).
Al fine di individuare il Credit VaR a livello di portafoglio, viene specificata la distribuzione delle perdite a
livello dello stesso; questa è costituita dalle probabilità di ottenere differenti valori di perdita su un
determinato orizzonte temporale (“discrete loss case”). Il valore di perdita associato alla relativa
probabilità è dato dal prodotto della percentuale di perdita in caso di default (LGD) e le esposizioni in
default (EAD) dei singoli obbligati, considerando le correlazioni tra i default.
La perdita attesa (EL) costituisce il valore della perdita media a livello di portafoglio aggregato, dovuto al
potenziale manifestarsi dell‟inadempienza degli obbligati. La perdita attesa a livello di portafoglio è data
dalla somma delle perdite attese dei singoli obbligati, che possono essere determinate attraverso il
prodotto di PD x LGD x EAD, ed è indipendente dalle correlazioni tra i default a livello di portafoglio. La
perdita attesa è di norma computata come componente di costo.
Il Value at Risk rappresenta la soglia monetaria di perdita superata solo per un prefissato valore di
probabilità (VaR con livello di confidenza 1-α UniCredit ha fissato α =0,03% ovvero utilizza un intervallo di
confidenza del 99,97%). Il Capitale Economico è derivato dal Value at Risk sottraendone la perdita attesa
ed è un input per la determinazione del Capitale Interno a copertura delle perdite potenziali derivanti da
tutte le fonti di rischio.
Il VaR è ampiamente utilizzato quale misura del rischio di portafoglio ma non fornisce alcuna
informazione concernente le perdite potenziali nel caso in cui i limiti di VaR siano superati. Tale
indicazione è invece fornita dall‟“Expected Shortfall” (ES) che rappresenta il valore atteso delle perdite
che eccedono la soglia di VaR. Il Credit VaR di portafoglio e l‟ES dipendono significativamente dalla
correlazione tra i default e possono essere ridotti attraverso un‟adeguata diversificazione del portafoglio.
I modelli di portafoglio creditizio forniscono misure di capitale economico riallocato sulle singole
controparti componenti i portafogli esaminati e sono alla base delle misure di performance rettificate per il
rischio.
Le misure di capitale economico (Credit VaR) rappresentano, inoltre, un input fondamentale per la
predisposizione ed applicazione delle strategie creditizie, per l‟analisi dei limiti creditizi e di
concentrazione dei rischi. Il motore di calcolo del capitale economico viene altresì utilizzato per analisi di
stress testing sul portafoglio creditizio, partendo da variabili macroeconomiche che influenzano i diversi
segmenti di clientela per Paese, dimensione, ecc.
Tutti i sopra citati parametri di rischio sono soggetti ad una validazione iniziale e ad un regolare processo
di monitoraggio, con riferimento a ciascun sistema di rating, in tutte le sue componenti: modelli, processi,
sistemi IT e data quality.
La finalità è di attestare la conformità dei sistemi, unitamente a quella di porre in evidenza aree di
possibile miglioramento, così come eventuali disallineamenti nelle metodologie che possano comportare
rischi di non perfetta comparabilità nelle misure prodotte.
Anche il modello interno di Credit VaR è oggetto di valutazione nell‟ambito della validazione del Secondo
Pilastro di Basilea 2.
13
I
Strategie creditizie e Rischio di Concentrazione
In linea con le disposizioni del Secondo Pilastro, le strategie creditizie sul portafoglio crediti di Gruppo
rappresentano uno degli strumenti di gestione avanzata del rischio di credito. In conformità sia con il
processo di budget sia con il framework del Risk Appetite (Secondo Pilastro), le stesse hanno l‟obiettivo
di fornire una declinazione concreta degli obiettivi di propensione al rischio per Divisione e per Entità,
considerando la vulnerabilità attesa del portafoglio creditizio di Gruppo in presenza di avverse
congiunture economiche, così come il rischio di concentrazione settoriale.
L‟obiettivo delle strategie creditizie è triplice:
 definire la composizione di portafoglio che minimizza l‟impatto complessivo del rischio di credito,
partendo dal framework del Risk Appetite, in linea con i criteri di Gruppo in tema di allocazione del
capitale e di creazione di valore;
 assicurare supporto alle competenti funzioni/Divisioni della Capogruppo ed alle Entità del Gruppo,
finalizzato al raggiungimento di una composizione ottimale del portafoglio, attraverso pianificazioni
strategiche ed iniziative di business;
 fornire l‟insieme delle linee guida e supporto necessari allo svolgimento del processo di budget
commerciale e creditizio, coerente con le ambizioni strategiche di Gruppo.
Le strategie creditizie vengono definite attraverso un‟attività di sintesi delle analisi di rischio effettuate topdown con la visione di portafoglio delle funzioni di business, attraverso uno stretto coordinamento tra
strutture centralizzate e locali della funzione Risk Management. La definizione delle strategie tiene conto
delle diverse metriche di rischio, quali la perdita attesa (EL), il capitale economico, i Risk Weighted Assets
(RWA) e la probabilità di default (PD). Parallelamente, talune informazioni qualitative, che esprimono un
giudizio di sintesi circa la bontà di un settore industriale, o di un segmento (territorio, divisione) del
portafoglio creditizio, vengono inglobate e trasformate in parametri di input nei modelli di ottimizzazione.
Per quanto attiene la gestione dei rischi di portafoglio, particolare rilevanza è posta al rischio di
concentrazione creditizia.
Tale rischio, coerentemente con la definizione fornita dalla normativa “Basilea II”, può essere definito
come il rischio associato ad una qualsiasi singola esposizione o gruppo di esposizioni tra loro correlate
con un potenziale tale da procurare perdite abbastanza elevate da minacciare l‟operatività stessa della
banca. Può quindi presentarsi sotto forma di concentrazione su:
 singole esposizioni creditizie di importo rilevante in capo ad una singola controparte o ad un
insieme di controparti economicamente correlate (c.d. bulk risk for Multinationals, Financial
Institutions and Banks);
 esposizioni creditizie verso controparti appartenenti al medesimo settore di attività economica
(sectorial risk).
Al fine di individuare, gestire, misurare e monitorare il rischio di concentrazione, le funzioni preposte in
Capogruppo hanno definito un sistema di specifici limiti creditizi differenziati in base alla tipologia di
rischio di concentrazione.
Nell‟ambito delle strategie creditizie, rientrano anche le analisi di vulnerabilità del portafoglio creditizio
così come le analisi a supporto della Capital Adequacy che si svolgono tramite simulazioni di stress test
(Primo e Secondo Pilastro).
Le simulazioni di stress test permettono di stimare i parametri di rischio tra cui la probabilità di default, la
perdita attesa, il capitale economico e le attività ponderate per il rischio, nell‟ipotesi di scenari
macroeconomici e finanziari estremamente avversi ma plausibili. I parametri sottoposti a stress test sono
utilizzati non solo per fini regolamentari, ma anche quali indicatori gestionali di vulnerabilità del portafoglio
di ogni singola Entità, linea di business, area / settore, gruppo economico o altro raggruppamento
rilevante, nella condizione di una fase negativa del ciclo economico.
In conformità alle disposizioni regolamentari, gli stress test sono effettuati con cadenza regolare e i
risultati sono comunicati sia all‟Alta Direzione sia all‟Organo di Vigilanza. In aggiunta alle attività ordinarie,
simulazioni ad hoc sono effettuate a fronte di specifiche richieste da parte dell‟Organo di Vigilanza.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 1
Strumenti di attenuazione del rischio di credito
Il Gruppo utilizza una pluralità di tecniche di mitigazione del rischio di credito volte a ridurre le perdite
potenziali derivanti dall‟eventualità di default dell‟obbligato principale. In conformità al documento
“Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali - Nuovo schema
di regolamentazione” (Basilea II), il Gruppo è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti necessari
alla corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) in relazione ai differenti approcci
adottati – Standardizzato, IRB di Base (F-IRB) o IRB Avanzato (A-IRB) ai fini sia gestionali interni sia del
loro riconoscimento per il calcolo dei requisiti patrimoniali.
Con specifico riferimento alle tecniche di mitigazione del rischio, sono in vigore linee guida generali di
Gruppo emesse dalla Capogruppo al fine di definire regole e principi comuni per l‟indirizzo, il governo e la
gestione standardizzata delle tecniche di mitigazione del rischio in linea con le best practice e in
conformità con i requisiti regolamentari in materia.
Ad integrazione delle linee guida generali sulle tecniche di mitigazione del rischio, le singole Entità hanno
emanato normative interne, specificando processi, strategie e procedure per la gestione delle garanzie. In
particolare tali normative dettagliano le regole per l‟ammissibilità, la valutazione e la gestione delle
garanzie, assicurandone la validità, l‟opponibilità giuridica, la tempestività di realizzo in conformità con il
sistema giuridico locale di ciascun Paese.
Le singole Entità hanno inoltre realizzato attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche
sulla compliance delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell‟ambito dei processi di
applicazione dei sistemi di rating interni, per verificare la presenza di una documentazione adeguata e di
procedure formalizzate per l‟utilizzo delle tecniche di mitigazione del rischio ai fini del calcolo del capitale
regolamentare.
In termini di policy creditizia, le garanzie - reali o personali - possono essere acquisite solo come supporto
sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi dell‟autonoma capacità di
rimborso del debitore principale. Per tale ragione, oltre alla più ampia analisi del merito creditizio e
dell‟autonoma capacità di rimborso del debitore principale, esse sono oggetto di specifica valutazione ed
analisi per il ruolo di fonte sussidiaria di rimborso dell‟esposizione debitoria.
Le principali tipologie di garanzie reali utilizzate a supporto del credito dalle Entità del Gruppo sono
principalmente quelle immobiliari, sia residenziali che commerciali, e finanziarie (inclusi i depositi in
contante, le obbligazioni, azioni e quote di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari
(OICVM)). Altri tipi di garanzie reali (pegno su merci o su crediti e polizze vita) sono meno comuni. Il
Gruppo si avvale, inoltre, di accordi bilaterali di netting per operazioni di derivati (tramite la sottoscrizione
di accordi ISDA e CSA), pronti contro termine e prestito titoli.
ll sistema di gestione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito è parte integrante dei processi di
approvazione e monitoraggio del credito, che supportano ampiamente i controlli di qualità, la valutazione
delle garanzie e la corretta categorizzazione ai fini di stima della LGD. Controlli e relative responsabilità
sono debitamente formalizzati e documentati in norme interne e procedure operative. Inoltre sono stati
implementati processi per il presidio di tutte le informazioni utili all'identificazione e la valutazione delle
garanzie ed il loro corretto inserimento nei sistemi.
Nell‟ambito dell‟acquisizione delle garanzie il Gruppo attribuisce particolare rilevanza al processo e al
sistema dei controlli per il rispetto dei requisiti legali (“certezza giuridica”) dei contratti, nonché alla
valutazione della congruità della garanzia. Nel caso delle garanzie personali, il fornitore di protezione (o il
venditore di protezione in caso di credit default swap) deve essere analizzato al fine di valutarne la
solvibilità e il profilo di rischio.
15
I
Per le garanzie reali, il processo di valutazione è governato da principi prudenziali, sia con riferimento
all‟utilizzo di valori di riferimento “di mercato” sia all‟applicazione di opportuni scarti al fine di evitare che in
caso di escussione si verifichino perdite inattese.
I processi di monitoraggio delle garanzie sono volti ad assicurare il mantenimento fino alla scadenza dei
requisiti di ammissibilità, sia generali sia specifici, previsti dalle policy creditizie, dalla normativa interna e
dai requisiti dell‟Organo di Vigilanza in materia.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 1
Attività di reporting e di monitoraggio
L‟obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, effettuate
dalla funzione Group Risk Management, è quello di analizzare le principali componenti del rischio di
credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio,
ecc., al fine di adottare tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo,
parziale o di singole controparti.
La funzione Group Risk Management è responsabile della reportistica attinente al rischio di credito a
livello di portafoglio consolidato, sia su base periodica sia sulla base di richieste ad hoc (da parte dell‟Alta
Direzione, dell‟Autorità di Vigilanza o da parte di controparti esterne quali agenzie di rating), con l‟obiettivo
di analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, onde poter cogliere
tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative
correttive. L‟andamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai principali
drivers (quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio), ai diversi segmenti di clientela, alle realtà
locali, ai settori industriali, nonché all‟andamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura.
Le attività di portfolio reporting a livello di Gruppo sono condotte in stretta collaborazione con i CRO
(Chief Risk Officer) delle singole Entità e i Credit Risk Portfolio Managers che, all‟interno del rispettivo
perimetro, implementano le loro specifiche attività di reporting.
Già dall‟inizio del secondo semestre del 2010, le attività di reporting vengono effettuate da due funzioni
dedicate di Group Risk Management: l‟Unità di Group Risk Reporting facente capo al Group Risk
Management Operating Office Department e il team di Group Credit Risk Portfolio Analytics all‟interno del
Group Credit Risks Department. L‟Unità di Group Risk Reporting è responsabile della reportistica a livello
di Gruppo, effettuata utilizzando i dati e le informazioni fornite dalle altre strutture competenti del Group
Risk Management. Il team di Group Credit Risk Portfolio Analytics, sempre in collaborazione col Group
Risk Management Operating Office, è responsabile della reportistica riguardante il rischio di credito del
Gruppo a livello di aree geografiche e Business Units, producendo direttamente i dati relativi alla Strategic
Business Area “Corporate, Investment Bank & Private Bank” e raccogliendo/aggregando i dati relativi alla
Strategic Business Area “Family & SME” e ai Paesi CEE forniti dal “Family & SME” department e dal CEE
Risk Officer.
Nel corso del 2011 e del primo semestre del 2012 le attività di reporting sono state ulteriormente affinate
grazie ad un‟intensa attività di fine tuning dei processi per la raccolta e il consolidamento dei dati, attività
questa già avviata negli ultimi mesi del 2010. È stato così possibile conseguire un significativo
miglioramento in termini di qualità delle informazioni rappresentate e dei processi a supporto dei report
consolidati quali, ad esempio, l‟ERM - Enterprise Risk Management Report. Inoltre, le unità dedicate al
reporting nell‟ambito dei portafogli e dei settori di attività hanno contribuito a monitorare le posizioni
esposte a rischio di credito all‟interno dei propri perimetri di competenza.
L‟intera attività di monitoraggio che è finalizzata ad individuare e a reagire in modo tempestivo a possibili
deterioramenti della qualità del credito delle controparti, invece, è stata ulteriormente rafforzata con
strutture dedicate del Group Risk Management, ad esempio strutture facenti parte del department Group
Credit Risks, che si occupano della reportistica volta ad analizzare le principali componenti di tale rischio
e la loro evoluzione temporale, al fine di poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di
deterioramento e, quindi, intraprendere opportune azioni correttive.
17
I
Rischio di mercato
Il rischio di mercato deriva dall‟effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei
titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove
quest‟ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia
quelle iscritte nel banking book, ovvero l‟operatività connessa con la gestione caratteristica della banca
commerciale e con le scelte di investimento strategiche. La gestione del rischio di mercato nel gruppo
UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della
struttura patrimoniale, sia nella Capogruppo, sia nelle singole società che compongono il gruppo stesso.
Il modello in essere garantisce la capacità di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati
(cosiddetti Portfolio Risks), tramite centri di responsabilità dedicati (Portfolio Risk Managers), interamente
focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale.
In base a tale organizzazione le strutture di primo riporto al “Group Risk Management”, dedicate al
governo dei rischi di mercato, sono:
 “Group Trading Risks”, per quanto concerne il rischio di mercato relativo alle posizioni presenti
nel Trading Book;
 “Group Balance Sheet & Liquidity Risk” per quanto concerne il rischio di mercato relativo al
Banking Book.
Strategie e Processi di Gestione del Rischio
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l‟assunzione dei
rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore
in rapporto ai rischi assunti, l‟allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le società
controllate.
Il Group Risk Committee si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di
proposte dell‟Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, con riferimento a:
 “risk appetite” di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione, criteri di allocazione del capitale,
capacità di assunzione del rischio, “cost of equity” e politica dei dividendi nonché limiti di capitale
interno;
 strategie generali per l‟ottimizzazione dei rischi, linee guida generali e politiche generali per la
gestione dei rischi di Gruppo;
 modifiche sostanziali dei sistemi di controllo e misurazione dei rischi (per i rischi di credito,
mercato, operativi ed altri rischi), inclusi possibili piani di azione, processi, requisiti di IT e di "data
quality";
 struttura dei limiti per tipologia di rischio;
 politiche strategiche e piani di funding;
 stima complessiva degli accantonamenti per rischi su crediti ("Loan Loss Provisions");
 definizione e revisione periodica dell‟ “ICAAP General Framework”, del relativo perimetro di
applicazione così come del “Regulatory Report” annuale.
Allo stesso modo delibera in merito a:
 la definizione delle linee guida relative alle politiche finanziarie di Gruppo (strategie di gestione
dell‟attivo e del passivo, incluso il profilo della "duration" a livello Gruppo);
 l‟allocazione del rischio alle Business Unit ed alle Entità, linee guida e strategie specifiche
relative ai rischi e conseguente definizione dei limiti per il raggiungimento degli obiettivi in termini
di risk appetite e limiti per tipologia di rischio;
 metodologie per la misurazione e controllo del Capitale Interno;
 linee guida, policies e strategie per il rischio immobiliare, il rischio su investimenti finanziari ed il
rischio di business;
 l'approvazione di piani di intervento in caso di aspetti critici nei sistemi di controllo e misurazione
dei rischi evidenziati dai report interni di validazione iniziali e continuativi;
 l‟approvazione di azioni/iniziative di business anche di natura strategica al fine di salvaguardare il
Gruppo nella “fase di allarme” di una crisi di liquidità.
18
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 1
Il Group Risk Committee riceve inoltre periodicamente informative dai competenti Comitati/Funzioni
relativamente ai seguenti temi:






progetti di riorganizzazione che riguardano i processi in materia di rischi e/o strutture
organizzative coinvolte nelle attività di gestione e controllo dei rischi;
reportistica periodica sui rischi (portafoglio, grandi esposizioni, "Loan Loss Provisions", ecc.),
compresa quella prevista per le autorità di vigilanza (prima della relativa divulgazione) ;
reportistica sul superamento dei limiti;
azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio di Gruppo;
reportistica regolare sull'evoluzione degli accantonamenti per rischi su crediti (Loan Loss
Provisions);
aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività e processi dei progetti di adeguamento
agli Accordi di Basilea.
In aggiunta al GRC, in relazione al governo dei Rischi di Mercato, i Comitati responsabili in materia sono i
seguenti:
 Group Market Risk Committee;
 Group Assets & Liabilities Committee.
Il “Group Market Risk Committee” è responsabile per il monitoraggio dei Rischi di Mercato a livello di
Gruppo, per la valutazione dell‟impatto delle transazioni – approvate dai competenti organi – che
influiscono in maniera significativa sul profilo complessivo del portafoglio del Rischio di Mercato, per la
presentazione al “Group Risk Committee” per approvazione o informativa, di strategie relative al Rischio
di Mercato, policy, metodologie e limiti nonché della reportistica periodica sul portafoglio del rischio di
mercato.
Il Comitato è responsabile inoltre di garantire la coerenza delle policy, metodologie e prassi operative
riguardo al rischio di mercato, nelle diverse Divisioni/ Business Unit ed Entità. Controlla e monitora il
Group market risk portfolio.
Il “Group Assets and Liabilities Committee” è responsabile per il monitoraggio del rischio di liquidità, di
cambio (FX) e di tasso d‟interesse del Banking Book, per la presentazione al “Group Risk Committee”
delle strategie per la gestione di asset e liabilities (incluso il profilo di duration a livello di Gruppo) e della
visione complessiva del posizionamento di Gruppo in termini di ALM, nonché delle strategie, policy,
metodologie e limiti per i rischi di liquidità, cambio e tasso d‟interesse del Banking Book.
Il Comitato è inoltre responsabile di assicurare la coerenza di politiche, metodologie e prassi operative
per i rischi di liquidità, di cambio e di tasso d‟interesse di Banking Book nell‟ambito dei diversi Regional
Liquidity Center, Divisioni/ Business Unit ed Entità, con l‟obiettivo di ottimizzare l‟utilizzo delle risorse
finanziarie quali liquidità e capitale e di riconciliare la richiesta delle stesse con le strategie di business
nell‟ambito dell‟intero Gruppo. Monitora inoltre l‟evoluzione degli asset e liabilities per l‟intero Gruppo e
l‟esecuzione del piano di funding. Analizza l‟impatto delle oscillazioni dei tassi di interesse, dei vincoli di
liquidità e le esposizioni ai cambi.
Portafoglio di Negoziazione
Il Portafoglio di Negoziazione include le posizioni in strumenti finanziari o materie prime detenute a fini sia
di negoziazione sia di copertura di altri elementi del Portafoglio di Negoziazione stesso. Per poter essere
sottoposti al trattamento di capitale del Portafoglio di Negoziazione, gli strumenti finanziari devono essere
liberi da restrizioni contrattuali sulla loro negoziabilità oppure il rischio relativo deve poter essere
totalmente immunizzabile. Inoltre, le posizioni devono essere frequentemente e accuratamente valutate e
il portafoglio deve essere gestito in maniera attiva.
19
I
Il rischio che il valore di uno strumento finanziario (attività o passività, liquidità o strumento derivato)
cambi nel tempo è determinato da cinque fattori di rischio di mercato standard:
 Rischio di credito: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei
credit spread;
 Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa delle
variazioni dei prezzi di azioni o indici;
 Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della
variazione dei tassi di interesse;
 Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della
variazione dei tassi di cambio;
 Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa
della variazione dei prezzi delle materie prime (ad esempio: oro, greggio).
Il gruppo UniCredit gestisce e monitora il rischio di mercato mediante due insiemi di misure:
I.
Global Market Risk measures:
 Value at Risk (VaR), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio in un
determinato periodo per un determinato intervallo di confidenza;
 Stressed VaR (SVaR), che rappresenta il VaR potenziale di un portafoglio soggetto ad un
periodo di dodici mesi di significativo stress finanziario;
 Incremental Risk Charge (IRC), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le
perdite creditizie (rischi di default e migrazione) che possono verificarsi in un portafoglio in un
determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza;
 Comprehensive Risk Measure (CRM), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire
le perdite creditizie non incluse nell'IRC (come ad esempio gli effetti stocastici legati al tasso di
recupero e di correlazione per gli strumenti derivati strutturati) che possono verificarsi in un
portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza;
 Loss Warning Level (LWL), che è definito come la P&L economica cumulata su un periodo di 60
giorni lavorativi di un'unità di rischio;
 Combined Stress Test Warning Level (STWL), che rappresenta la perdita potenziale del valore di
un portafoglio calcolata sulla base di uno scenario di stress;
II.

Granular Market Risk measures:
Sensitivities, che rappresentano la variazione nel valore di mercato di uno strumento finanziario a
causa dei movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti.
Sulla base di queste misure, sono definiti due insiemi di limiti:
 Global Market Risk limits (Loss Warning Levels, Combined Stress Test Warning Level, VaR,
SVaR, IRC, CRM): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale
economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti
devono essere consistenti con il budget di ricavi assegnato e la risk taking capacity assunta;
 Granular Market Risk limits (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che
esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai Global Market Risk limits ed operano in
maniera consolidata in tutte le Entità (ove possibile); al fine di controllare più efficacemente e
specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a
sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i Granular Market Risk limits
mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli risk factor o l'eccessiva esposizione
verso risk factor che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.
20
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 1
Portafoglio Bancario
La banca esegue operazioni di copertura sul rischio di tasso di interesse del perimetro di Banking Book,
principalmente originato dal business della clientela, tenendo attivamente in considerazione i
cambiamenti del mercato. Le strategie di copertura sono finalizzate inoltre alla inclusione di variabili
comportamentali della clientela, come per esempio il fenomeno di estinzione anticipata dei mutui e di altri
prestiti alla clientela.
La strategia di gestione della posizione del rischio di tasso di interesse riferita al perimetro di Banking
Book è rivista, almeno su base mensile, dal Group ALCO. Il coinvolgimento del comitato in materia di
gestione del rischio di tasso di interesse include:
 settaggio e monitoraggio dei limiti;
 strategie di copertura;
 linee guida e policies;
 decisioni relative al Funds transfer pricing;
 metodologie e misurazione del rischio.
È importante notare che il Group ALCO delibera in merito alle linee guida ed al Risk Framework per i
regional centres. I comitati ALCO a livello di singolo regional centre delineano il processo relativo al loro
perimetro, mentre il Group ALCO monitora la posizione complessiva.
Risk Management propone i limiti che richiedono la approvazione da parte del Group Risk Committee.
21
I
Struttura ed organizzazione
Portafoglio di Negoziazione
Con riferimento al governo dei rischi di trading book, ovvero il rischio di mercato originato dalle funzioni
del Gruppo autorizzate a gestire posizioni di trading, è stato costituito il “Group Trading Risks”
department, responsabile del governo e del controllo di tali rischi a livello di Gruppo, attraverso la
definizione delle strategie e dei limiti, la redazione di Normativa di Gruppo in materia, il monitoraggio della
relativa implementazione presso le Entità del Gruppo, lo sviluppo di metodologie per la misurazione di tali
rischi, lo svolgimento delle attività di stress test e l‟analisi del portafoglio.
Il citato department è inoltre responsabile del coordinamento manageriale, limitatamente al proprio
perimetro di competenza, delle corrispondenti funzioni presso le Entità del Gruppo, secondo quanto
previsto dalle normative interne (“GMGR1” e “GMGR Evolution”) e dell‟indirizzo della scelta delle corrette
metodologie/modelli di pricing degli strumenti finanziari, attraverso il coordinamento delle attività per lo
sviluppo delle “librerie di pricing” e per l‟integrazione delle stesse nei sistemi di front office.
Tale presidio è garantito attraverso una struttura organizzativa del department che si articola, in
particolare, nelle seguenti unità:

“Market Risk Management” department, responsabile del governo ed il controllo dei rischi di mercato
del Gruppo, attraverso:
o la definizione di strategie, dei limiti di rischio, lo svolgimento delle attività di stress test e l‟analisi
del portafoglio;
o il controllo del rischio di mercato di UniCredit S.p.A. ed a livello consolidato.
Il department si articola nelle seguenti strutture:

“Group Market Risk Management” unit, responsabile di:
o coordinare il processo iterativo (in cooperazione con le funzioni di Market Risk delle Entità del
Gruppo) per la definizione dell‟insieme di limiti globali e granulari da sottoporre, per
approvazione, ai Comitati ed Organi decisionali competenti, a livello locale e di Capogruppo;
o monitorare giornalmente i limiti globali e granulari attivando i processi di escalation in caso di
raggiungimento/superamento dei limiti, identificando inoltre le corrette contromisure e/o azioni di
mitigazione, ove necessario;
o analizzare il P&L giornaliero, sulla base dei report forniti dalle Entità;
o definire le metodologie per IPV2 e FVA3 da far adottare alle Entità del gruppo;
o valutare i rischi di mercato connessi ai nuovi prodotti, fornendo la Non Binding Opinion
sull‟emissione degli stessi;
o produrre validazione indipendente del pricing per strumenti non quotati o illiquidi e produrre i
controlli di conformità di mercato degli strumenti illiquidi;
o fornire a “Risk Integration & Capital Adequacy” i dati necessari per monitorare e pianificare la
propensione al rischio e l‟EVA.

“Products Evaluation Special Projects & Support” unit, responsabile di:
o fornire un adeguato supporto alla Banca per le attività connesse all‟applicazione della MiFID, che
richiedono l‟utilizzo della metodologie sviluppate dal Risk Management;
o definire il programma di stress test, attraverso la definizione di nuovi scenari, l‟aggregazione dei
risultati degli stress test forniti dalle Entità del Gruppo, l‟analisi dei risultati degli stress test e
l‟identificazione delle adeguate azioni correttive (es. azioni di mitigazione del rischio, costituzione
di nuovi scenari);
o monitorare e gestire i rischi di mercato per le attività relative a portafogli non core svolgendo
attività di de-leveraging / de-risking;
1
2
3
Group Managerial Golden Rules
Independent Price Verification
Fair Value Adjustment
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 1
o
o

gestire iniziative speciali relative al rischio di mercato;
assicurare il reporting sui rischi di mercato, in coordinamento con le competenti funzioni di
“Group Risks Operating Office” department, fornendo una rappresentazione aggiornata, a livello
di Gruppo, dei rischi in oggetto, sia in scenari normali che in scenari di stress.
“Market Risk Policies, Methodologies & Architecture” unit, responsabile di:
o sviluppare metodologie per la gestione dei rischi di mercato (ad esempio VaR, Stressed VaR,
Incremental Risk Charge, Comprehensive Risk Measure, Credit Counterparty Risk, Expected
Positive Exposure, ecc.) garantendo coerenza di modelli all‟interno del Gruppo e calcolare le
metriche in collaborazione con le relative strutture delle Entità;
o provvedere alla redazione della Normativa di Gruppo in materia di rischi di trading;
o verificare la coerenza delle policy operative in materia di rischi di mercato definite dalle Entità del
Gruppo con le strategie e con la Normativa di Gruppo definite da “Group Trading Risks”
department;
o monitorare, secondo le modalità definite dalla regolamentazione interna, l'approvazione e
l'implementazione presso le Entità del Gruppo della normativa di Gruppo in materia di rischio di
mercato;
o monitorare i risultati di back testing svolti dalle Entità e del back testing consolidato;
o sviluppare prototipi per nuove tecnologie per la gestione dei rischi di mercato;
o costruire ed aggiornare, in collaborazione con le relative strutture delle Entità, l‟infrastruttura per
la gestione dei dati di mercato e documentare e monitorare i relativi processi (raccolta, gestione
ed immagazzinamento dei dati).
Portafoglio Bancario
Il presidio dei rischi di mercato del Banking Book ricade sotto la responsabilità dell‟unità “Balance Sheet
Risks Control” facente parte del Group Risk Management. Le responsabilità dell‟unità comprendono:
 provvedere alla redazione della Normativa di Gruppo in materia di rischio di bilancio
relativamente al Banking Book;
 verificare la coerenza delle policy operative definite dalle Entità del Gruppo in materia di rischi di
bilancio relativamente al Banking Book con le strategie e con la Normativa di Gruppo definite dal
department;
 proporre agli Organi competenti i limiti per la gestione dei rischi di bilancio relativi al Banking
Book, provvedendo altresì alla relativa sub-allocazione, al fine di mantenere il profilo di rischio
del Gruppo all‟interno del quadro di risk appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione e
dagli altri organi competenti;
 monitorare il rispetto dei limiti per i rischi di bilancio relativi al Banking Book e di liquidità di
medio-lungo termine fissati dagli organi competenti a livello di Gruppo e di regional center e
proporre azioni correttive per mantenere il profilo di rischio del Gruppo all‟interno del risk appetite
approvato dal Consiglio di Amministrazione;
 assicurare la sostanziale armonizzazione a livello di Gruppo delle architetture di analisi e
misurazione utilizzate per la gestione del rischio tasso di interesse e i modelli comportamentali;
 monitorare la corretta applicazione del fund transfer price tra le diverse Unit e i diversi Regional
Centres di Gruppo.
23
I
Sistemi di misurazione e di reporting
Portafoglio di Negoziazione
Nel corso del 2012 è proseguito lo sviluppo e ampliamento dei modelli esistenti nella direzione di una
sempre più accurata rappresentazione dei profili di rischio propri di portafogli di prodotti finanziari
complessi. In particolare, in accordo alle nuove normative e linee guida della Commissione di Basilea ed
allo scopo di superare le limitazioni del modello del VaR, il gruppo UniCredit ha completato nel corso del
2011 lo sviluppo di modelli interni per la stima dell'Incremental Risk Charge (IRC) e della Comprehensive
Risk Measure (CRM), oltre ad aver aggiornato la metodologia di calcolo del requisito includendo la
componente di Stressed VaR.
Il monitoraggio di detti profili di rischio è stato reso ancor più efficace attraverso l'introduzione di limiti di
rischio granulari che si aggiungono a quelli di VaR in relazione alle principali attività dell‟investment
banking.
Alla stessa stregua, sempre nell'ottica di un perseguimento di valutazioni di prodotto/portafoglio ispirate ai
più rigorosi principi di prudenzialità, sono state raffinate e rese più incisive le metodologie per
l'appostazione di riserve di valutazione sui prodotti di credito, con un focus particolare in merito a quelli
strutturati.
All‟interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal gruppo UniCredit
nell‟ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi,
regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli,
pricing e disamina dei modelli di rischio.
Il dipartimento Market Risk Management è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e
processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in
cui vengono applicati.
Il principale strumento utilizzato dal gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle
posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l‟approccio della simulazione storica. Per
ulteriori dettagli sui modelli di valutazione del rischio si faccia riferimento alla Tavola 11.
Gli standard di reportistica sui rischi di mercato sono fissati dal Group Risk Committee su indicazione
della funzione di Market Risk. Il Market Risk Management definisce gli standard di reportistica sui rischi di
mercato, in termini sia di contenuti sia di frequenza, e fornisce puntualmente informazioni al Top
Management ed alle autorità di vigilanza sul profilo di rischio di mercato a livello consolidato.
Portafoglio Bancario
La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel
Banking Book risiede presso gli Organi competenti della Banca. Per esempio, la Capogruppo è
responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul Banking Book a livello consolidato.
In quanto tale, definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello di
Gruppo.
La misura di rischio di tasso di interesse per il Banking Book riguarda il duplice aspetto di valore e di
margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato
secondo due prospettive diverse ma complementari:
 Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore
economico di attivo e passivo. Il valore economico della banca può essere visto come il valore attuale
dei flussi di cassa netti attesi della banca, cioè i flussi attesi dell‟attivo meno quelli del passivo;
 Income perspective: l‟analisi si concentra sull‟impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul
margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi
e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity.
Inoltre, si struttura un framework di misurazione di ulteriori tipologie di rischio di mercato, come rischio del
tasso di cambio, rischio azionario e rischio specifico dovuto a variazione dello spread creditizio.
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Tavola 1
Stress tests: sono un efficace strumento di gestione del rischio, in quanto forniscono ad UniCredit la
indicazione di quanto capitale potrebbe essere necessario per assorbire perdite in caso di forti shock
finanziari. Lo stress testing è parte integrante dell‟Internal Capital Adequacy Assessment Process
(ICAAP), dove si richiede ad UniCredit di eseguire uno stress testing rigoroso e forward-looking al fine di
identificare possibili eventi o cambiamenti nelle condizioni di mercato che possano ripercuotersi in
maniera sfavorevole per la banca.
Politiche di copertura e di attenuazione del rischio
Portafoglio di Negoziazione
Su base mensile un insieme di indicatori di rischio è fornito al Group Risk Committee attraverso
l‟Enterprise Risk Management Report; questi includono gli utilizzi di VaR, Stressed-VaR, IRC, CRM, le
Sensitivities ed i risultati degli Stress tests.
Allo stesso tempo il superamento dei limiti è riportato sia al Group Market Risk Committee che al Group
Risk Committee, laddove il processo di “escalation” è normato dalla Policy Speciale di Gruppo sulla
Gestione dei Limiti del Rischio di Mercato delle attività di Trading che definisce la natura delle varie
soglie/limiti applicati come gli organismi competenti da coinvolgere per stabilire il più appropriato piano di
azione per ricondurre le esposizioni nei limiti approvati.
Un focus, se richiesto, è fornito di volta in volta sull‟attività di specifici ambiti di business al fine di
assicurare il più elevato livello di comprensione e di discussione dei rischi in date aree che sono ritenute
meritevoli di particolare attenzione.
Portafoglio Bancario
In sede di ALCO si discutono su base mensile i principali fattori di rischio di mercato. Il comitato riceve
un aggiornamento in merito allo status corrente delle misure di rischio per il Banking Book sia da una
prospettiva di valore della banca che da una di utili.
I limiti ed i warning levels sono monitorati dalla funzione di Risk Management. Violazioni di tali limiti e
warning levels, se presenti, vengono riportati ai rilevanti Organi competenti. Di conseguenza, il
procedimento di escalation si attiva in linea con le procedure descritte nella Policy, per implementare le
misure più appropriate al fine di ristabilire l‟esposizione all‟interno dei limiti approvati.
Le operazioni strutturali di copertura dal rischio di tasso di interesse al fine di attenuare l‟esposizione
verso il business della clientela sono eseguite dalla Tesoreria. Le operazioni strategiche del perimetro di
Banking Book possono essere eseguite dal dipartimento di Asset and Liability Management - ALM.
25
I
Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità identifica l‟eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a
far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza
pregiudicare l‟operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria.
I principi fondamentali
I Liquidity Centre
L‟obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le operazioni in
sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e
rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento.
A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte
dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera.
Oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, tramite la Capogruppo e sotto la supervisione del
Group Risk Management, sono state definite politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di
garantire che la posizione di liquidità di ciascuna Entità risponda ai requisiti dello stesso.
Per tali ragioni, l‟organizzazione del Gruppo è basata su criteri di tipo manageriale, definiti coerentemente
con il concetto di Liquidity Centre.
I Liquidity Centre sono Entità Legali che intervengono in base alla responsabilità che ad esse compete
quali sub-holding nella gestione della liquidità. Essi:
 intervengono nel processo di gestione e concentrazione dei flussi di liquidità delle varie Entità
che ricadono all‟interno del loro perimetro;
 sono responsabili dell‟ottimizzazione del processo di funding effettuato nei principali mercati
locali e del coordinamento dell‟accesso ai mercati di breve e di lungo termine da parte delle
Entità sottostanti al loro perimetro;
 infine, sono responsabili, a livello locale, dell‟implementazione delle regole sulla liquidità di
Gruppo, in conformità con le Guideline di Governance di Gruppo e con le vigenti norme locali.
Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di soggetto responsabile della
supervisione e del controllo. In tema di liquidità tale ruolo consiste nel guidare, coordinare e controllare
tutti gli aspetti riguardanti la liquidità dell‟intero Gruppo. La Capogruppo agisce, inoltre, come Liquidity
Centre per il perimetro italiano.
Il principio di “autosufficienza”
La liquidità disponibile a livello di singolo Paese può essere soggetta a restrizioni di tipo legale,
regolamentare e politico. Il cosiddetto “Large Exposure Regime”, valido in Europa, oltre a norme
specifiche valide a livello nazionale come il “German Stock Corporation Act”, sono esempi di vincoli legali
alla libera circolazione di fondi nell‟ambito di un Gruppo bancario transnazionale4.
Come principio generale, il Large Exposure Regime, implementato a partire dal 31 dicembre 2010, limita
le esposizioni bancarie ad un ammontare massimo pari al 25% del capitale: questa regola si applica
anche alle esposizioni infragruppo.
Tuttavia, tale direttiva è stata implementata in maniera non uniforme nei vari paesi Europei. In molti paesi
CEE è valido il limite massimo del 25% del capitale, ma in altri paesi CEE sono presenti regole più
stringenti (ad esempio, in Serbia); in Austria, sulla base della normativa nazionale, il limite massimo del
25% del capitale non si applica alle esposizioni verso la società madre, se domiciliata in un paese
dell‟Area Economica Europea; infine, in Germania l‟Autorità di Vigilanza nazionale ha previsto una
procedura attraverso cui è possibile richiedere l‟esenzione dall‟obbligo di rispetto del limite previsto dal
Large Exposure Regime per le esposizioni infragruppo.
4
Anche la Circolare 263 di Banca d‟Italia prevede che le riserve di liquidità siano mantenute presso tutte le Entità del Gruppo al fine di
minimizzare il trasferimento di riserve liquide (Titolo V, capitolo 2, Sezione III. 7 penultimo paragrafo)
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Tavola 1
In assenza di limiti ufficiali validi a livello nazionale, le Autorità di Vigilanza austriaca e tedesca si
riservano la facoltà di valutare il livello di esposizione caso per caso. Nell‟attuale contesto economico, in
alcuni dei paesi in cui il gruppo si trova ad operare, le Autorità di Vigilanza stanno adottando misure volte
a ridurre l‟esposizione del proprio sistema bancario nazionale verso altre giurisdizioni con potenziali
impatti negativi sulla capacità del Gruppo di finanziare le proprie attività.
In tale contesto è previsto nell‟ambito della “Group Liquidity Policy” un ulteriore principio per migliorare la
sana e prudente gestione della liquidità; ad ogni Entità legale (in particolare quelle situate in un paese
differente da quello in cui risiede il Liquidity Center di riferimento) è richiesto di aumentare
l‟autosufficienza relativa alla liquidità sia in condizioni normali sia in condizioni di stress, incentivando ogni
Entità a fare leva sui propri punti di forza, in termini di prodotti e mercati, in modo da ottimizzare il costo
del funding per il Gruppo.
Questo tipo di organizzazione garantisce che le Entità appartenenti al Gruppo siano auto-sufficienti,
accedendo ai mercati della liquidità, globali e locali, in maniera controllata e coordinata. In tal modo si
rende possibile ottimizzare i) i surplus ed i deficit di liquidità tra le Entità appartenenti al Gruppo ii) il costo
complessivo del funding a livello di Gruppo.
Ruoli e responsabilità
Sono state identificate a livello di Gruppo, tre strutture principali per la gestione della liquidità: la
competence line del Group Risk Management, la funzione “Finanza” (nella competence line Planning,
Finance & Administration) e la funzione “Tesoreria” (inclusa nella Business Unit “Markets”), ognuna con
ruoli e responsabilità differenti. In particolare, le funzioni operative sono proprie di Finanza e Tesoreria,
mentre la funzione Risk Management ha responsabilità di controllo e reportistica indipendente rispetto
alle funzioni operative (in linea con quanto stabilito da Banca d‟Italia nella circolare 263).
Più specificamente, la Tesoreria agisce come organo di coordinamento nella gestione dei flussi finanziari
infra-gruppo, derivanti dai deficit/surplus di liquidità delle varie Entità appartenenti al Gruppo, e applica gli
appropriati tassi di trasferimento alle transazioni infra-gruppo. Espletando tali funzioni, la Tesoreria
garantisce un accesso al mercato disciplinato ed efficiente.
L‟ottimizzazione del rischio di liquidità è perseguita stabilendo limiti specifici per l‟attività bancaria
standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato
nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun paese e delle policy e regole interne
delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nei Liquidity Centre individuali.
I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con
le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il
rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dal Liquidity Framework del Gruppo.
Inoltre, le regole regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali.
27
I
Sistemi di misurazione e reporting del rischio
Tecniche di misurazione del rischio
Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress
test della liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di indicatori, quali ad
esempio: gap prestiti-depositi, livello di indebitamento rapportato al patrimonio). In particolare, le analisi
dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti:
 giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci di liquidità controlla il rischio di
liquidità di breve termine derivante da scadenze dall‟overnight fino a 3 mesi;
 mensilmente, i gap ratio controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per
le scadenze pari all‟anno o superiori.
Il framework di gestione del rischio di liquidità
La Liquidity Framework del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti
principi fondamentali:
 Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che
avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno.
L‟obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di
pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
 Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali
avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l‟anno. L‟obiettivo primario è
quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a
medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e
prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding.
 Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le
tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali
vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di
mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.
Inoltre, la Liquidity Framework è integrata da alcuni indicatori complementari, inclusi nel Risk Appetite
Framework; uno di essi è il cosiddetto “loan-to-depo gap”, calcolato trimestralmente, che fornisce una
stima della porzione di portafoglio prestiti commerciali che viene finanziata da passività commerciali.
In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi
presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le
Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1
Gestione della liquidità di breve termine
L‟obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella
condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni
relative ai primi dodici mesi.
Le misure standard adottate a tal fine sono:
 gestione dell‟accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa);
 gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di
utilizzo delle stesse (analisi e gestione attiva della maturity ladder).
Questi principi sono applicabili a livello di Gruppo e a livello di ciascun Liquidity Centre.
Il Gruppo adotta anche il “Cash Horizon” come indicatore sintetico dei livelli di rischio relativi alla
posizione di liquidità a breve termine; tale indicatore viene monitorato attraverso la Maturity Ladder
operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita che comportano un impatto sulla base
monetaria. Il Cash Horizon identifica il numero di giorni, al termine dei quali l‟Entità in esame non è più in
grado di onorare le proprie obbligazioni, così come rappresentate nella Maturity Ladder operativa, una
volta esaurita la Counterbalancing Capacity disponibile. L‟obiettivo del Gruppo nel corso dell‟anno è stato
quello di garantire un Cash Horizon pari ad almeno tre mesi.
Il Cash Horizon è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Al
momento viene anche effettuata un‟analisi di sensitivity, volta a identificare l‟impatto di un cash-in / cashout pari a 1 e 2 miliardi di Euro sul Cash Horizon.
Gestione della liquidità strutturale
L‟obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento
sulle scadenze superiori all‟anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il ratio
di Liquidità Strutturale oltre l‟anno è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di
Gruppo. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira
ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine.
Le misure standard adottate a tal fine sono:
 la redistribuzione delle scadenze delle operazioni di finanziamento, per ridurre le fonti di funding
meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della
liquidità strategica e della liquidità tattica);
 finanziare la crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più
appropriate (Yearly Funding Plan);
 conciliare i requisiti di funding a medio-lungo termine con l‟esigenza di minimizzare i costi
diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati
(realizzazione del Yearly Funding Plan).
29
I
Stress test della liquidità
Lo stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno
specifico evento e/o movimento, in una serie di variabili finanziarie, esercitano sulla condizione finanziaria
di un‟istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo stress test della liquidità diagnostica il
rischio di liquidità di un‟istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per:
 valutare l‟adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi;
 pianificare e attuare operazioni sourcing alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa;
 strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo;
 fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan.
Al fine di eseguire stress test uniformi in tutti i Centri di Liquidità, il Gruppo adotta una metodologia
centralizzata di stress testing in base alla quale ogni Liquidity Centre è tenuto a riprodurre lo stesso
scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l‟attivazione di procedure locali.
Ai singoli Liquidity Centre è consentito avvalersi di modelli comportamentali statistici/quantitativi, purché
essi siano convalidati dal Risk Management locale o struttura equivalente con le stesse responsabilità.
Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitivity, queste ultime
valutando l‟impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un‟istituzione da un movimento in un
particolare fattore di rischio, senza identificare la fonte dello shock, mentre i test di scenario tendono a
considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente un
evento di stress ipotetico e consistente.
Scenari di liquidità
A livello macro, il Gruppo identifica tre diverse classi fondamentali di potenziale crisi di liquidità:
 crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): Market Downturn Scenario. Tale
scenario consiste in un‟improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe
essere causata dalla chiusura (o dall‟accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da
eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, ecc.;
 specifica del Gruppo o di parte di esso: crisi del titolo, scenari di declassamento del merito di
credito; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, evento connesso al peggioramento
della percezione del rischio reputazionale del gruppo e ad un declassamento del rating di
UniCredit S.p.A.;
 una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato. Il periodo di
sopravvivenza relativo al “Combined” Liquidity Stress Test scenario è una delle metriche di
liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo.
I risultati dello Stress test possono evidenziare la necessità di stabilire limiti specifici riguardo, ad
esempio, tra gli altri, il finanziamento non garantito, il rapporto fra flussi di cassa netti e la
Counterbalancing Capacity, il rapporto tra titoli eligible e non-eligible.
Monitoraggio e reportistica
I limiti a valere sulla liquidità a breve termine ed il Cash Horizon sono oggetto di monitoraggio e di
reporting su base giornaliera. I ratio di liquidità strutturale e l‟eventuale mancato rispetto dei limiti sono
oggetto di monitoraggio e di reporting su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e i risultati dei Liquidity
Stress Test sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base settimanale.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1
Mitigazione del rischio
Fattori di mitigazione
È nozione generalmente accettata che il rischio di liquidità non possa essere mitigato dalla disponibilità di
capitali. Pertanto, il rischio di liquidità non incrementa l‟utilizzo di Capitale Economico ma è comunque
considerato un‟importante categoria di rischio anche ai fini della determinazione della propensione al
rischio del Gruppo.
I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono:
 un‟accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio-lungo termine sottoposta ad un‟attività
di monitoraggio mensile;
 un‟efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan
(CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi di mercato;
 un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati;
 solidi stress test aggiornati periodicamente e condotti di frequente.
Piano di Funding
Il Funding Plan ricopre un ruolo fondamentale nella gestione generale della liquidità influenzando sia la
posizione di breve termine che la posizione strutturale. Il Funding Plan, definito a tutti i livelli (es. di
Gruppo, di Liquidity Centre e di Entità Legale), è sviluppato in coerenza con una analisi sostenibile di
utilizzi e fonti sia sulla posizione a breve, sia strutturale. Uno degli obiettivi dell‟accesso ai canali di mediolungo termine è inoltre quello di evitare pressioni sulla posizione di liquidità a breve termine. Il Funding
Plan deve essere aggiornato almeno annualmente e deve essere approvato dal Consiglio di
Amministrazione. Inoltre, deve essere allineato con il processo di definizione del Budget e con il Risk
Appetite Framework.
La Capogruppo è responsabile per l‟accesso al mercato per gli strumenti di capitale di Gruppo.
La Capogruppo, attraverso la funzione di Planning Finance and Administration (PFA), coordina l‟accesso
al mercato da parte dei Liquidity Centre e delle Entità, mentre i Liquidity Centre coordinano l‟accesso
delle Entità che appartengono al proprio perimetro.
Ogni Entità o Liquidity Centre, sotto la responsabilità della funzione di PFA, può accedere ai mercati per il
finanziamento di medio e lungo temine, in modo da incrementare l‟autosufficienza, sfruttare le opportunità
di mercato e la specializzazione funzionale, tutelando l‟ottimizzazione del costo dei finanziamenti del
Gruppo.
La funzione di PFA è responsabile per la elaborazione del Funding Plan. La funzione di Risk
Management ha la responsabilità di rilasciare una valutazione indipendente del Funding Plan.
31
I
Contingency Liquidity Policy del Gruppo
Una crisi di liquidità è un evento caratterizzato da un impatto elevato, sia pure scarsamente probabile.
Pertanto è stato definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato
efficacemente in caso di crisi, sulla base di una procedura approvata. Per poter agire tempestivamente, è
stata predefinita una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni
possono essere approvate per l‟esecuzione.
La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente
distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per
l‟individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per
affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI),
l‟organizzazione può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti di liquidità già nelle prime fasi della crisi.
Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono
possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante
individuare con chiarezza i player, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al
fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una
crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato
monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe.
L‟obiettivo della Contingency Liquidity Policy di Gruppo è di assicurare l‟attuazione tempestiva di
interventi efficaci fin dal principio (dalle prime ore) di una crisi di liquidità, attraverso la precisa
identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per
la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza.
Tale scopo viene raggiunto attraverso:
 attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
 coerente comunicazione interna ed esterna;
 una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
 una serie di early warning indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.
Una parte fondamentale della Contingency Liquidity Policy è costituita dal Contingency Funding Plan.
Questo piano consiste in un insieme di azioni di gestione potenziali ma concrete. Tali azioni devono
essere descritte in una lista che le racchiuda insieme con gli strumenti, gli importi ed i tempi di esecuzione
volti a migliorare la posizione di liquidità della banca durante i tempi di crisi. Il Contingency Funding Plan
deve essere sviluppato sulla base del Funding Plan annuale. Il Group Risk Committee è responsabile per
l‟approvazione finale e decide se informare il Consiglio di Amministrazione a riguardo.
Early Warning Indicators
Un sistema di Liquidity Early Warning Indicators è necessario per monitorare su base continuativa le
situazioni di stress, le quali possono essere originate dal mercato, dal settore o da eventi idiosincratici.
Nella fattispecie, questi indicatori possono essere basati su variabili macroeconomiche o
microeconomiche, interne o esterne, a seconda del contesto macroeconomico e della politica monetaria
delle Banche Centrali. Il sistema di Liquidity Early Warning Indicators ha lo scopo di supportare le
decisioni del Management in caso di situazioni di deterioramento della posizione di liquidità o di Stress.
La reportistica associata deve comunicare in maniera efficiente i principali risultati degli indicatori.
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Tavola 1
Rischio operativo
Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da
processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e
di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.
Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di
impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni
derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell‟azienda, interruzioni dell‟operatività e
disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.
Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi
Il gruppo UniCredit ha definito il sistema di gestione dei rischi operativi con l‟insieme di politiche e
procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Entità
controllate.
Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le Entità del Gruppo, sono principi comuni che
stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con
le altre funzioni coinvolte nel processo.
La Capogruppo coordina le Entità del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel
manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Comitato Rischi, ALCO, Comitato Rischi
Operativi) sono costituiti nelle Entità del gruppo per monitorare l‟esposizione, le azioni di mitigazione, le
metodologie di misurazione e di controllo.
Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di
rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational &
Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate dalle Entità del Gruppo. Elemento
cardine del sistema di controllo è l‟applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo
dei rischi e la misurazione del capitale.
Le risultanze dei vari componenti del sistema di gestione dei rischi operativi sono il più possibile tradotte
in azioni che mitigano il rischio operativo. In questo modo, negli ultimi anni il sistema si è evoluto da un
impianto di controllo ad un insieme di pratiche per gestire e ridurre il rischio.
La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli
standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo
processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group
Operational & Reputational Risks department.
Il gruppo UniCredit ha ottenuto nel mese di marzo 2008 l‟autorizzazione all‟utilizzo del modello AMA
(Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L‟utilizzo di tale
metodo è nel tempo esteso alle principali Entità del Gruppo in base ad un piano di roll out.
33
I
Struttura organizzativa
L‟Alta Direzione è responsabile per l‟approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei
rischi operativi, per la verifica dell‟adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata
regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l‟esposizione ai rischi operativi, con l‟eventuale
supporto di appositi comitati rischi.
Il Group Operational & Reputational Risks Committee, presieduto dal responsabile di Group Credit
Operational & Reputational Risks della Capogruppo è composto di membri permanenti e membri ospiti.
La composizione del Comitato è stata rivista nel 2012, anche alla luce dei cambiamenti nella struttura
organizzativa del Group Risk Management department.
Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce, per quanto riguarda i rischi operativi,
con funzioni consultive e propositive ai fini della redazione di proposte da sottoporre al Group Risk
Committee per:
 la propensione al rischio di Gruppo, compresi gli obiettivi e criteri di allocazione del capitale per i
rischi operativi nel Gruppo;
 la struttura e definizione dei limiti per i rischi operativi e l‟allocazione alle Divisioni, alle Business
Units, alle Entità del Gruppo e ai portfolios;
 l‟approvazione iniziale e modifiche fondamentali ai sistemi di controllo e misurazione dei rischi e
gli applicativi per i rischi operativi, compresi possibili piani di azione, processi, IT e requisiti per la
qualità dei dati, con il supporto delle autorizzazioni interne relative;
 strategie globali per l‟ottimizzazione dei rischi operativi, “Governance Guidelines” e “Policies” per
la gestione dei rischi operativi nel Gruppo;
 piani di azione per affrontare possibili criticità rilevate nel sistema di controllo e misurazione dei
rischi da “Group Internal Validation” e nelle attività dell‟Internal Audit;
 aggiornamenti su attività progettuali riguardanti Basilea II e i rischi operativi;
 attività relative all‟ICAAP per i rischi operativi;
 il report regolamentare annuale dell‟Internal Validation.
Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce con funzioni deliberanti con riferimento
a:
 “Policies” speciali dedicate ai rischi operativi e ai rischi reputazionali;
 azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo a livello di gruppo,
comprese le azioni di mitigazione pianificate, entro i limiti definiti dagli organi competenti;
 strategie assicurative a livello di Gruppo, compresi i rinnovi, massimali e franchigie;
 approvazione iniziale e modifiche sostanziali delle metodologie per la misurazione e il controllo
del rischio operativo, con il supporto delle relative validazioni interne.
Il Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo è parte del Group Risk
Management department e supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e
reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie, metodologie e limiti. L‟unità
coordina e indirizza le funzioni per i rischi operativi nelle Entità del Gruppo, anche attraverso l‟emissione
di linee guide che sono approvate e implementate dagli organi di governo competenti delle Entità.
Per quanto riguarda la funzione di rischi operativi, il dipartimento si articola in due unità organizzative.
L‟unità di Operational Risk Methodologies and Control è responsabile per la definizione delle
metodologie, del calcolo del capitale a rischio operativo di Gruppo e delle linee guida per il controllo dei
rischi operativi; esegue il calcolo del capitale a rischio ai fini regolamentari e per l‟ICAAP nonché
l‟allocazione del capitale alle singole Entità del Gruppo. Ha inoltre un ruolo di supporto e controllo nei
confronti delle funzioni di Operational Risk Management delle Entità per verificare il rispetto degli
standard di Gruppo nella realizzazione dei processi e delle metodologie di controllo.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 1
L‟unità di Operational Risk Strategies and Mitigation è responsabile per la definizione e monitoraggio dei
limiti di rischio e l‟identificazione delle strategie e misure correttive e il monitoraggio delle relative
implementazioni, comprese le strategie assicurative. Questo comprende l‟identificazione di prodotti e
processi che comportano un livello di rischio operativo particolarmente alto, l‟individuazione delle azioni di
mitigazione necessarie e il monitoraggio dei risultati. E‟ responsabile anche delle specifiche per
l‟applicativo di Gruppo per la gestione dei rischi operativi.
Le funzioni di Operational Risk Management nelle Entità controllate forniscono formazione specifica sui
rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e
sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo.
Processo di convalida
In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le
pertinenti Entità del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei
rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo.
Questo processo è di responsabilità della unit Pillar II Risks and Operational Risk Validation, all‟interno
del Group Internal Validation department.
Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio sono convalidate a livello
di Capogruppo dalla unità sopraccitata, mentre l‟implementazione del sistema di controllo e gestione dei
rischi operativi nelle Entità controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational Risk Management
seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department.
I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che
esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Report dettagliati vengono poi sottoposti al Group CRO
per l‟emissione di specifiche Non Binding Opinion alle Entità. I report di convalida locale, insieme alla
opinion della Capogruppo e al report dell‟Internal Audit, sono presentati per approvazione ai competenti
organi delle Entità controllate.
I risultati dell‟attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Entità, sono consolidati
annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell‟Internal Audit, è
presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit.
Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al Group Operational & Reputational
Risks Committee.
Reporting
Un sistema di reporting è stato sviluppato dalla Capogruppo per informare l‟Alta Direzione e gli organi di
controllo interno in merito all‟esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per
mitigarli.
In particolare, con periodicità almeno trimestrale, vengono forniti aggiornamenti sull‟andamento delle
perdite operative, la stima del capitale a rischio, le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei
rischi operativi nelle varie aree di business e le perdite operative sofferte nei processi creditizi (cd. perdite
“cross-credit”). Una sintesi sull‟andamento degli indicatori di rischio più critici è distribuita con cadenza
mensile.
Al Group Operational & Reputational Risks Committee vengono inoltre presentati i risultati delle principali
analisi di scenario svolte a livello di Gruppo e le relative azioni di mitigazione intraprese.
35
I
Gestione e mitigazione del rischio
La gestione del rischio significa l‟utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi
per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l‟identificazione di
idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione
del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi.
Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione
locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e
verifica le iniziative di mitigazione.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1
Altri rischi e loro integrazione
Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur rappresentando le principali tipologie, non
esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo che includono:
 rischio di business (“business risk”);
 rischio immobiliare (“real estate risk”);
 rischio di investimenti finanziari (“financial investment risk”);
 rischio strategico;
 rischio reputazionale.
Di seguito sono riportate le definizioni degli stessi.
Rischio di business
Il rischio di business è definito come una variazione sfavorevole e imprevista del volume dell‟attività e/o
dei margini di guadagno, non derivanti da rischi di credito, mercato ed operativi. Può avere origine,
innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione
concorrenziale o nel comportamento dei clienti, ma anche da cambiamenti del quadro normativo di
riferimento.
I dati di esposizione inclusi nel calcolo del rischio di business sono derivati dai conti economici delle
Società del Gruppo per le quali tale rischio risulta rilevante. Le volatilità e le correlazioni sono stimate a
livello divisionale sulla base delle serie storiche mensili dei conti economici delle principali Società
appartenenti al Gruppo.
Il rischio di business è misurato dall‟Earning at Risk, definito come la massima perdita annuale con un
intervallo di confidenza pari al 99,97% e orizzonte temporale di un anno sotto l‟ipotesi di normalità della
distribuzione. Tale rischio viene calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di
budgeting, secondo le tempistiche dettate dal processo di pianificazione.
Rischio immobiliare (“real estate risk”)
Il rischio immobiliare è definito come la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato
del portafoglio immobiliare del Gruppo, incluse le società veicolo (SPV) immobiliari. Esso non considera
le proprietà immobiliari detenute come garanzia.
Il real estate risk viene misurato sia singolarmente, per determinare la rischiosità insita nel portafoglio
immobiliare, sia come input del capitale interno.
La raccolta dei dati viene effettuata con cadenza semestrale, sulla base di un format pre-determinato
dalla Capogruppo. A ciascuna Società, oltre alle informazioni generali relative agli immobili, è richiesto di
associare le proprietà ad indici di area o regionali necessari per il calcolo di volatilità e correlazioni nel
modello.
Il calcolo del real estate risk stima la massima perdita potenziale con un intervallo di confidenza al
99,97% ed orizzonte temporale di un anno tramite il metodo varianza-covarianza sotto ipotesi di normalità
della distribuzione.
Il real estate risk è calcolato a scopo di monitoraggio su base semestrale e in fase di budgeting, secondo
le tempistiche dettate nel processo di pianificazione.
37
I
Rischio di investimenti finanziari (“financial investment risk”)
Il rischio di investimenti finanziari deriva da partecipazioni in società non appartenenti al Gruppo e non
incluse nel portafoglio di negoziazione,è misurato come rischio singolo per determinare il rischio inerente
alle partecipazioni azionarie e come input per il Capitale Interno. Il portafoglio azionario comprende
principalmente azioni quotate e non, derivati azionari, private equity, quote di fondi comuni, hedge fund e
fondi di private equity.
Per tutte le esposizioni in equity del Gruppo, l‟assorbimento di capitale può essere calcolato in base a un
approccio PD/LGD o un approccio di mercato. L‟approccio PD/LGD è utilizzato per la valutazione delle
società non quotate, inclusi gli investimenti diretti in private equity. L‟approccio di mercato viene applicato
alle partecipazioni azionarie in società quotate e ai relativi strumenti di copertura, tutti i fondi comuni, di
hedge e private equity, attraverso una mappatura degli indici di mercato.
Il modello di misurazione si basa sulla massima perdita potenziale, detta Valore a Rischio (VaR), con
intervallo di confidenza al 99,97% e orizzonte temporale di un anno.
Il rischio di investimenti finanziari è calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di
budgeting secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione.
Rischio strategico
Per rischio strategico si intende il rischio di sperimentare perdite potenziali dovute a decisioni o
cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un‟attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di
reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e
conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull‟orientamento generale e sul raggio di azione di una
banca nel lungo periodo.
Il Top Management di UniCredit monitora le performance del Gruppo analizzando le informazioni ricevute
dagli organi competenti e confrontando periodicamente i risultati raggiunti con i target fissati ed il sistema
di Corporate Governance permette la gestione del rischio strategico a livello di Gruppo.
Al fine di mitigare il rischio strategico, UniCredit sta rafforzando internamente la cultura del rischio: a tal
proposito è stata intrapresa un‟importante iniziativa quale il lancio della “Risk Culture”, realizzata con la
finalità di creare un centro di eccellenza formativa in materia di rischio a livello di Gruppo.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1
Rischio reputazionale
Il rischio reputazionale è definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili, derivante da
una percezione negativa dell‟immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o
Autorità di Vigilanza.
Nell‟agosto 2010 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato le Group Reputational
Risk Governance Guidelines che definiscono un insieme di principi e di regole per la misurazione e il
controllo del rischio reputazionale. A livello di Capogruppo, la funzione Reputational Risk Methodologies
and Control è collocata all‟interno del dipartimento Group Operational and Reputational Risks.
Le Governance Guidelines sono state distribuite alle Entità Legali del gruppo UniCredit, per la loro
implementazione, tramite lettera a firma dell‟Amministratore Delegato e del Responsabile del Group Risk
Management.
Gli obiettivi principali della funzione Reputational Risk Methodologies and Control sono:
 sviluppare le metodologie per la misurazione e controllo del rischio reputazionale, favorendone
l‟identificazione, la valutazione e la misurazione;
 monitorare l‟implementazione – nelle Entità Legali – delle metodologie relative ai rischi
reputazionali (linee guida generali declinate per la gestione ed il controllo del rischio
reputazionale), definendo compiti da eseguire su base regolare;
 proporre azioni di mitigazione alle funzioni e agli organi competenti;
 definire le regole operative per valutare il rischio reputazionale dei prodotti.
Inoltre, il Group Operational & Reputational Risks Committee ha il ruolo di garantire la coerenza delle
policy, delle metodologie e delle prassi operative sul rischio reputazionale nelle varie Divisioni/Business
Unit ed Entità Legali, controllando e monitorando, a livello di Gruppo, il Reputational Risk portfolio. Inoltre,
i Transactional Credit Committees hanno il compito di valutare eventuali rischi reputazionali inerenti alle
operazioni come specificato dalle vigenti Global Rules sul rischio reputazionale.
Infine, al fine di preservare il gruppo UniCredit dall‟assunzione di rischio reputazionale, alle Group
Reputational Risk Governance Guidelines si aggiungono le seguenti policy in specifici settori:
“Difesa/Armi”, “Energia Nucleare”, ”Stati non cooperativi”, “Industria Mineraria” e “Infrastrutture idriche
(dighe)”.
39
I
Modalità di misurazione rischi
Nell‟ambito del processo di valutazione interna dell‟adeguatezza patrimoniale (ICAAP), coerentemente
con il principio di proporzionalità normato dal Secondo Pilastro di Basilea II, il profilo di rischio delle
principali società del Gruppo è calcolato in modo analitico, mentre per quelle piccole si usa un approccio
sintetico (approccio top down).
I rischi di credito, mercato, operativo, di business, immobiliare e di investimenti finanziari sono misurati in
maniera quantitativa tramite:
 capitale economico e aggregazione come componente del capitale interno;
 stress test.
Il Capitale Interno rappresenta il capitale da detenere a fronte delle possibili perdite relative alle attività
del Gruppo e prende in considerazione i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale
Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro (rischi di credito, mercato, operativo,
business, investimenti finanziari e rischio immobiliare, includendo l‟effetto di diversificazione tra i rischi
stessi - inter-diversificazione - e all‟interno di ciascun portafoglio -intra-diversificazione- e un cushion
prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico).
Il Capitale Interno è calcolato secondo la metodologia di aggregazione tramite Copula Bayesiana con un
orizzonte temporale di un anno e ad un livello di confidenza del 99,97%, derivante dal rating target di
Gruppo. La distribuzione della matrice di correlazione che rappresentano la struttura di dipendenza tra i
rischi si ottiene combinando stime di esperti con stime empiriche di correlazione lineare tra serie storiche
di specifici fattori di rischio.
A fini di controllo, il Capitale Interno viene calcolato trimestralmente o ad hoc se necessario; in fase di
budgeting viene calcolato in ottica prospettica.
La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con
un‟analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere
l‟impatto delle determinanti delle stesse. Lo stress test è effettuato sia in relazione alle singole tipologie di
rischio, sia alla loro aggregazione, fornendo come output le perdite condizionate e il capitale economico
stressato. La stima dello stress test aggregato considera la variazione dell‟ammontare dei singoli rischi e
quella del beneficio di diversificazione in condizioni di crisi.
L‟adeguatezza delle singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l‟ICAAP, inclusi gli stress
test e l‟aggregazione dei rischi, è oggetto dell‟attività di verifica della validazione interna.
Coerentemente con il sistema di governance, il Group Risk Management di Capogruppo è responsabile
dello sviluppo della metodologia, della misurazione a livello di Gruppo e divisioni, della definizione e
implementazione dei processi per la misurazione del Capitale Economico e del Capitale Interno secondo i
modelli di Gruppo.
Le relative “Group Rules”, dopo l‟approvazione, sono inviate alle società interessate per l‟approvazione e
implementazione.
40
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 1
Processo di Valutazione Interna dell’Adeguatezza Patrimoniale (ICAAPInternal Capital Adequacy Assessment Process)
Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro di Basilea II, la misurazione del profilo di rischio
è un elemento fondamentale del processo di valutazione interna dell‟adeguatezza patrimoniale (ICAAP).
L‟approccio di Gruppo al processo ICAAP si basa sulla definizione di una “Risk Governance” come
requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi:
 definizione del perimetro ed identificazione dei rischi;
 valutazione del profilo di rischio;
 definizione del risk appetite e allocazione del capitale;
 monitoraggio e reporting.
L‟adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l‟equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di
Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile.
Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale
disponibile (Available Financial Resources – AFR) ed il Capitale Interno.
Il Gruppo definisce il risk appetite5 come la variabilità in termini di risultati, sia a breve sia a lungo termine,
che l‟Alta Direzione è disposta ad accettare a sostegno di una strategia definita.
Il framework di risk appetite è costituito da tre aree:
 adeguatezza patrimoniale;
 profittabilità e rischi;
 liquidità e funding;
è approvato dal Consiglio di Amministrazione e le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e
reportistica, almeno trimestrale, ai Comitati competenti.
La Capogruppo, inoltre, è tenuta a redigere un resoconto annuale su base consolidata riguardo
l‟adeguatezza patrimoniale, in conformità alle linee guida della Banca d‟Italia, fornendo al contempo un
quadro sulle principali Entità.
5
L‟obiettivo principale è assicurare che il business si sviluppi nell‟ambito dei limiti di tolleranza definiti dal Consiglio di Amministrazione nel
rispetto della regolamentazione nazionale e internazionale. L‟obiettivo non è impedire l‟assunzione di rischi, ma perseguire l‟esecuzione della
strategia del gruppo UniCredit coerentemente alla propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione.
41
I
Reporting
L‟Unità di Group Risk Reporting nell‟ambito della funzione Group Risk Management redige la reportistica
relativa alla qualità dell‟attivo del portafoglio attraverso differenti report prodotti con cadenza mensile e
trimestrale e i cui principali obiettivi consistono nell‟analizzare i principali drivers e parametri del rischio di
credito (ad es. esposizione al default (EAD), perdita attesa (EL), migrazioni, rettifiche di valore, rapporto
di copertura, costo del rischio ecc.), principalmente in ottica di Gruppo e per aree geografiche, nonché di
fornire una rappresentazione aggregata di tutti i rischi fronteggiati dal gruppo UniCredit.
La reportistica prodotta costituisce peraltro strumento di supporto per le decisioni manageriali in termini di
gestione e mitigazione del rischio.
Tra tutti i reports prodotti dall‟Unità Organizzativa di Group Risk Reporting, l‟ERM Report riveste
indubbiamente un ruolo centrale ai fini del monitoraggio della qualità dell‟attivo del portafoglio. L‟obiettivo
dell‟ERM Report è fornire una visione il più completa possibile dei principali rischi assunti dal Gruppo fino
ad un significativo livello di dettaglio, per ciascuna categoria di rischio (di credito, di mercato, di tasso di
interesse, di investimento, di negoziazione, di liquidità e operativo) e per le principali aree in cui tali rischi
sono originati (Italia, Germania, Austria, CEE e Polonia).
L‟ERM Report, consolidando le informazioni relative all‟esposizione dei principali rischi di Gruppo,
fornisce una rappresentazione dettagliata in termini di:
 rischio di credito – tramite analisi a livello di Gruppo e per Area Geografica relative alla
composizione e alla qualità dell‟attivo di Gruppo, con focus sul portafoglio deteriorato e sul
rapporto di copertura, sulle rettifiche sui crediti, nonché analisi di portafogli selezionati (quali, ad
esempio, Leasing, LPAC, Shipping e Real Estate) e su limiti e concentrazioni settoriali;
 rischio di liquidità – attraverso analisi della capacità del Gruppo di far fronte alle esigenze di
liquidità a breve, medio e lungo termine anche in condizioni di stress (analisi effettuate mediante
la simulazione di stress test), nonché di reperire/generare liquidità e finanziamenti in proprio o
mediante l‟accesso ai mercati finanziari;
 rischio di mercato core banking book – mediante uno studio dell‟esposizione e dell‟andamento dei
principali indicatori di market risk relativi al portafoglio di proprietà, nonché verifica del rispetto dei
limiti di VAR sui mercati finanziari derivanti dal portafoglio di investimento core del Gruppo;
 rischio di mercato trading & non core banking book – tramite la presentazione dei dati (quali, ad
esempio, VAR, spread di credito, tassi di interesse e tassi di cambio) relativi al portafoglio di
negoziazione e al portafoglio di investimento non core del Gruppo mediante analisi di scenario in
condizioni di stress;
 rischio operativo – mediante un‟analisi mensile delle perdite operative generate da ogni singola
Area Geografica, con dettaglio delle perdite superiori a 1 milione di euro e delle misure correttive
adottate per prevenire eventi con potenziali perdite future. Su base trimestrale sono inoltre
presentati i valori del capitale regolamentare con metodo Standard (TSA) e Avanzato (AMA).
L‟Unità di Group Risk Reporting ha altresì il compito di assicurare la congruenza delle definizioni e delle
metriche di rischio utilizzate nonché l‟efficienza e l‟efficacia dell‟intero corpus dei report prodotti all‟interno
della Competence Line del Risk Management sia a livello di Capogruppo sia a livello di Società del
Gruppo.
Nel corso dei primi mesi del 2011, l‟Unità di Group Risk Reporting ha concluso un‟attività di
omogeneizzazione delle definizioni e delle metriche di rischio, in modo che queste siano uniformemente
condivise e accettate da tutte le Entità del Gruppo. Inoltre, nel corso del 2011, ha proseguito nell‟attività di
perfezionamento della qualità dei dati e dei processi di reporting, rivedendo la reportistica già esistente ed
approfondendo l‟analisi dei dati anche alla luce delle mutate condizioni di mercato. L‟obiettivo del 2012,
invece, è quello di consolidare i risultati ottenuti negli ultimi anni continuando ad adattare le attività di
reporting alle necessità del Top Management e delle Autorità di Vigilanza sulla base dello scenario
macro-economico attuale. Le fasi di affinamento e di ulteriore miglioramento dei report prodotti sono in
corso e sono già stati raggiunti importanti risultati in termini di coerenza e qualità delle informazioni
riportate.
42
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Tavola 1
43
I
44
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Tavola 2
Tavola 2 – Ambito di applicazione
Informativa qualitativa
Denominazione della banca cui si applicano gli obblighi d’informativa
UniCredit S.p.A., Capogruppo del Gruppo bancario “UniCredit” iscritto all‟Albo dei Gruppi Bancari.
Illustrazione delle differenze nelle aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di
bilancio
In questa sezione del Terzo Pilastro è esposta l‟area di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit.
Si precisa che l‟area di consolidamento è costruita secondo la normativa prudenziale e che la stessa
differisce dall‟area di consolidamento del Bilancio consolidato, che si riferisce allo standard IAS/IFRS.
Questa situazione può generare disallineamenti tra i dati presenti in questo documento e quelli inseriti nel
Bilancio consolidato.
I diversi trattamenti sono esposti nelle liste presenti in questa sezione, che presentano le seguenti
caratteristiche:
1) Entità consolidate al 30 giugno 2012
 società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit
S.p.A. a cui si applica il metodo di consolidamento integrale;
 società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit
S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con
altri soggetti e/o in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento
proporzionale;
 altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A.
in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole, cui si
applica il metodo del patrimonio netto;
 imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o
indirettamente da UniCredit S.p.A. in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza
notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto.
2) Entità dedotte dal patrimonio al 30 giugno 2012
 assicurazioni e entità bancarie e finanziarie con percentuale di partecipazione superiore al 10%
dedotte dal patrimonio di vigilanza.
3) Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 30 giugno 2012
 altre partecipazioni considerate fra le attività di rischio ponderate.
Nel contenuto della presente informativa che fa riferimento ai dati consolidati, non sono incluse le
partecipazioni che singolarmente presentano un valore inferiore a 1.000 euro:
 n° 56 controllate e controllo congiunto
 n° 16 collegate
 n° 189 partecipazioni di minoranza iscritte nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la
vendita (AFS).
Si segnala che sono state mantenute al costo n° 195 società controllate (n° 209 al 31 dicembre 2011), di
cui: (I) n° 19 appartenenti al Gruppo Bancario (cfr. Informativa Quantitativa della presente Tavola 2); (II)
n° 176 non appartenenti al Gruppo Bancario (n° 190 al 31 dicembre 2011).
45
Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio
Entità consolidate al 30 giugno 2012
Stato
UNICREDIT SPA
BANCHE
ROMA
ITALIA
x
x
AS UNICREDIT BANK, LATVIA
BANCHE
RIGA
LETTONIA
x
x
BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE
GMBH
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK PEKAO SA
BANCHE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
BANKHAUS NEELMEYER AG
BANCHE
BREMA
GERMANIA
x
x
CARD COMPLETE SERVICE BANK AG
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CJSC BANK SIBIR
BANCHE
OMSK CITY
RUSSIA
x
x
DAB BANK AG
BANCHE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
DIREKTANLAGE.AT AG
BANCHE
SALISBURGO
AUSTRIA
x
x
FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
FINECOBANK SPA
BANCHE
MILANO
ITALIA
x
x
FONDO SIGMA
BANCHE
ROMA
ITALIA
x
x
JSC ATF BANK
BANCHE
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
LEASFINANZ BANK GMBH
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MEZZANIN FINANZIERUNGS AG
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PEKAO BANK HIPOTECZNY S.A.
BANCHE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB
BANCHE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK
BANCHE
KIEV
UCRAINA
x
x
PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK
BANCHE
KIEV
UCRAINA
x
x
SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANCHE
BANJA LUKA
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
UNICREDIT BANK AG
BANCHE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
UNICREDIT BANK A.D. BANJA LUKA
UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC A.S.
BANCHE
UNICREDIT BANK D.D.
BANCHE
MOSTAR
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
BANCHE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT BANK IRELAND PLC
BANCHE
DUBLINO
IRLANDA
x
x
UNICREDIT BANK OJSC
BANCHE
BISHKEK
KIRGHIZISTAN
x
x
UNICREDIT BANK SERBIA JSC
BANCHE
BELGRADO
SERBIA
x
x
UNICREDIT BANK SLOVAKIA A.S.
BANCHE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D.
BANCHE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
UNICREDIT BULBANK AD
BANCHE
SOFIA
BULGARIA
x
x
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA
BANCHE
VERONA
ITALIA
x
x
UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA
BANCHE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT.
BANCHE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH
BANCHE
AMBURGO
GERMANIA
x
x
UNICREDIT LUXEMBOURG S.A.
BANCHE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
UNICREDIT TIRIAC BANK S.A.
BANCHE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
Patrimonio netto
Città
Proporzionale
Tipologia
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Consolidamento
Integrale
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 2
Città
Stato
ZAGREBACKA BANKA D.D.
BANCHE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ZAO UNICREDIT BANK
BANCHE
MOSCA
RUSSIA
x
x
ACTIVE ASSET MANAGEMENT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
AI BETEILIGUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BAD HOMBURG
GERMANIA
x
x
ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ALLIB LEASING S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ALLIB ROM S.R.L.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
ALMS LEASING GMBH.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD.
SOCIETA'
FINANZIARIE
GEORGE TOWN
CAYMAN
ISLANDS
x
x
ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ANI LEASING IFN S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ARANY PENZUEGYI LIZING ZRT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ATF CAPITAL B.V.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROTTERDAM
PAESI BASSI
x
x
ATF FINANCE JSC
SOCIETA'
FINANZIARIE
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
AUSTRIA LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
AUTOGYOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
B.I. INTERNATIONAL LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
GEORGE TOWN
CAYMAN
ISLANDS
x
x
BA ALPINE HOLDINGS, INC.
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
BAD HOMBURG
GERMANIA
x
x
BA CA SECUND LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA CREDITANSTALT BULUS EOOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA/CA-LEASING FINANZIERUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA ANDANTE LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BACA CHEOPS LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
GEORGE TOWN
CAYMAN
ISLANDS
x
x
BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
GEORGE TOWN
CAYMAN
ISLANDS
x
x
BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
47
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
BACA KOMMUNALLEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BACA LEASING ALFA S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
BACA LEASING CARMEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BACA LEASING GAMA S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA LEASING MODERATO D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GES.M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BACA NEKRETNINE DOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
BA-CA PRESTO LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BACA ROMUS IFN S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE
NEKRETNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
BACA-LEASING NERO INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
BACA-LEASING URSUS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
BA-CREDITANSTALT LEASING ANGLA SP. Z O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING
IMMOBILIENANLAGEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT
FELELOSSEGU TSRSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
48
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA REAL INVEST CLIENT INVESTMENT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
MUMBAI
INDIA
x
x
BARODA PIONEER TRUSTEEE COMPANY PVT LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
MUMBAI
INDIA
x
x
BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK
AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BIL V & V VERMIETUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BULBANK AUTO LEASING EOOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
BULBANK LEASING EAD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
CABET-HOLDING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CAC REAL ESTATE, S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
CAC-IMMO SRO
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH & CO OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING BETA 2 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING EURO, S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING LAMBDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING OVUS S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
CA-LEASING PRAHA S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
CA-LEASING YPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
49
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG 445 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO
GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1050 WIEN,
SIEBENBRUNNENGASSE 10-21 OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1120 WIEN,
SCHONBRUNNER SCHLOSS-STRASSE 38-42 OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ACHT OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT FUNF OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT VIER OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ZEHN OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
CAMERON GRANVILLE 2 ASSET MANAGEMENT INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
TAGUIG
FILIPPINE
x
x
CAMERON GRANVILLE 3 ASSET MANAGEMENT INC.
SOCIETA'
FINANZIARIE
TAGUIG
FILIPPINE
x
x
CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC) , INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
TAGUIG
FILIPPINE
x
x
CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
CEAKSCH VERWALTUNGS G.M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CHEFREN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CLOSED JOINT-STOCK COMPANY UNICREDIT SECURITIES
SOCIETA'
FINANZIARIE
MOSCA
RUSSIA
x
x
CO.RI.T. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
COFIRI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
COMMUNA - LEASING
GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
50
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
CORDUSIO SIM - ADVISORY & FAMILY OFFICE SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
CORDUSIO SOCIETA' FIDUCIARIA PER AZIONI
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
DEBO LEASING IFN S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
DINERS CLUB CEE HOLDING AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
DINERS CLUB CS S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
DOM INWESTYCYJNY XELION SP. Z O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ENTASI SRL
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
EUROFINANCE 2000 SRL
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELOE ZRT (EUROPA
INVESTMENT FUND MANAGEMENT LTD.)
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
EUROPEAN-OFFICE-FONDS
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
FAMILY CREDIT NETWORK SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
FCT UCG TIKEHAU
SOCIETA'
FINANZIARIE
PARIGI
FRANCIA
x
x
FINECO LEASING S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRESCIA
ITALIA
x
x
FINECO VERWALTUNG AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
51
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GEBAUDELEASING
GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG
GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GUS CONSULTING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GYOR BEVASARLOKOZPONT INGATLANBERUHAZO ES
UZEMELTETO KORLATOLT FELELOSSEGU TAESASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
HVB - LEASING PLUTO KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB ALTERNATIVE ADVISORS LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB ASIA LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
SINGAPORE
SINGAPORE
x
x
HVB ASSET LEASING LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB AUTO LEASING EOOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
HVB CAPITAL LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB CAPITAL LLC II
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB CAPITAL LLC III
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB CAPITAL LLC VI
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB CAPITAL PARTNERS AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB EXPORT LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB FIERO LEASING EOOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
HVB FINANCE LONDON LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
HVB FUNDING TRUST
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB FUNDING TRUST II
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB FUNDING TRUST III
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
HVB GLOBAL ASSETS COMPANY (GP), LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
DOVER
U.S.A.
x
x
HVB GLOBAL ASSETS COMPANY L.P.
SOCIETA'
FINANZIARIE
DOVER
U.S.A.
x
x
HVB HONG KONG LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
HONG KONG
CINA
x
x
HVB IMMOBILIEN AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
GEORGE TOWN
CAYMAN
ISLANDS
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
52
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
HVB LEASING MAX INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB LEASING OOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
HVB LONDON INVESTMENTS (AVON) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
HVB LONDON INVESTMENTS (CAM) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB PROJEKT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB REALTY CAPITAL INC.
SOCIETA'
FINANZIARIE
NEW YORK
U.S.A.
x
x
HVB SUPER LEASING EOOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
HVB TECTA GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB VERWA 1 GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB VERWA 4 GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB VERWA 4.4 GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH I.L.
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING DANTE INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING GARO KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING JUPITER KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING NANO KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING RUBIN KFT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING SMARAGD KFT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT
FEOEOASSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
53
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
HVB-LEASING ZAFIR KFT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HYPOVEREINSFINANCE N.V.
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
INPROX CHOMUTOV, S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
INPROX KLADNO, S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
INPROX SR I., SPOL. S R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
INTERKONZUM DOO SARAJEVO
SOCIETA'
FINANZIARIE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
INTERNATIONALES IMMOBILIEN-INSTITUT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
KINABALU FINANCIAL PRODUCTS LLP
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
KINABALU FINANCIAL SOLUTIONS LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
KUNSTHAUS LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LAGERMAX LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LEASFINANZ GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LF BETEILIGUNGEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
LIFE MANAGEMENT ZWEITE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
LIMITED LIABILITY COMPANY AI LINE
SOCIETA'
FINANZIARIE
MOSCA
RUSSIA
x
x
LINO HOTEL-LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LOCAT CROATIA DOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
LOWES LIMITED IN LIQUIDATION
SOCIETA'
FINANZIARIE
NICOSIA
CIPRO
x
x
LTD SI&C AMC UKRSOTS REAL ESTATE
SOCIETA'
FINANZIARIE
KIEV
UCRAINA
x
x
M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH &
CO.OHG.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
M.A.I.L. FINANZBERATUNG GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
54
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MIK BETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU
TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
MIK INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU
TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MOBILITY CONCEPT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
OBERHACHING
GERMANIA
x
x
MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MOVIE MARKET BETEILIGUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
NO. HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUCKVERMIETUNGS
GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
OCEAN BREEZE FINANCE S.A. - COMPARTMENT 1
SOCIETA'
FINANZIARIE
LUSSEMBURGO
BELGIO
x
x
OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
OLG HANDELS- UND
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
OOO UNICREDIT LEASING
SOCIETA'
FINANZIARIE
MOSCA
RUSSIA
x
x
ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PAZONYI'98 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
PEKAO FAKTORING SP. ZOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
LUBLIN
POLONIA
x
x
PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PEKAO LEASING HOLDING S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PEKAO LEASING SP ZO.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PEKAO PIONEER P.T.E. SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT
(BERMUDA) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
HAMILTON
BERMUDA
x
x
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
DUBLINO
IRLANDA
x
x
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
RAMAT GAN.
ISRAELE
x
x
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
DOVER
U.S.A.
x
x
55
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
PIONEER ASSET MANAGEMENT AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
PIONEER ASSET MANAGEMENT SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
BOSTON
U.S.A.
x
x
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
HAMILTON
BERMUDA
x
x
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
SYDNEY
AUSTRALIA
x
x
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD.
SOCIETA'
FINANZIARIE
TAIPEI
TAIWAN
x
x
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
DUBLINO
IRLANDA
x
x
PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
PIONEER INVESTMENT COMPANY AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
DUBLINO
IRLANDA
x
x
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
MOSCA
RUSSIA
x
x
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER
SERVICES INC.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BOSTON
U.S.A.
x
x
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL
RISPARMIO PER AZ
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC.
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
PIONEER INVESTMENTS AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BERNA
SVIZZERA
x
x
PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT MBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA (POLISH
NAME: PIONEER PEKAO TFI SA)
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
POLLUX IMMOBILIEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE
INTERNATIONAL
SOCIETA'
FINANZIARIE
KIEV
UCRAINA
x
x
PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
RAMSES IMMOBILIEN GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
56
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REDSTONE MORTGAGES LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
RIGEL IMMOBILIEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
RONDO LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ROYSTON LEASING LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
CAYMAN
ISLANDS
CAYMAN
ISLANDS
x
x
RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SCHOELLERBANK INVEST AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
SALISBURGO
AUSTRIA
x
x
SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SHS LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SIA UNICREDIT LEASING
SOCIETA'
FINANZIARIE
RIGA
LETTONIA
x
x
SIGMA LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SIRIUS IMMOBILIEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SOFIPA SOCIETA' DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH &
CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
STATUS VERMOGENSVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
SCHWERIN
GERMANIA
x
x
STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME
SOCIETA'
FINANZIARIE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
STRUCTURED LEASE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMBURGO
GERMANIA
x
x
TERRONDA DEVELOPMENT B.V.
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TREVI FINANCE N. 2 S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
CONEGLIANO
(TREVISO)
ITALIA
x
x
TREVI FINANCE N. 3 S.R.L.
SOCIETA'
FINANZIARIE
CONEGLIANO
(TREVISO)
ITALIA
x
x
TREVI FINANCE S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
CONEGLIANO
(TREVISO)
ITALIA
x
x
57
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT
BESCHRANKTER HAFTUNG
SOCIETA'
FINANZIARIE
Stato
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
UCL NEKRETNINE D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT (CHINA) ADVISORY LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
PECHINO
CINA
x
x
UNICREDIT AURORA LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D.
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VERONA
ITALIA
x
x
UNICREDIT CAIB CZECH REPUBLIC A.S.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
UNICREDIT CAIB HUNGARY LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT CAIB POLAND S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
UNICREDIT CAIB ROMANIA SRL
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT CAIB SECURITIES ROMANIA SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
UNICREDIT CAIB SERBIA LTD. BELGRADE
SOCIETA'
FINANZIARIE
BELGRADO
SERBIA
x
x
UNICREDIT CAIB SLOVAKIA A.S.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
UNICREDIT CAIB SLOVENIJA, D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
UNICREDIT CAPITAL MARKETS LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
NEW YORK
U.S.A.
x
x
UNICREDIT CONSUMER FINANCING AD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT DELAWARE INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
DOVER
U.S.A.
x
x
UNICREDIT FACTORING EAD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
UNICREDIT FACTORING SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG
GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT
GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT KFZ LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT LEASING AD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
58
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMBURGO
GERMANIA
x
x
UNICREDIT LEASING BAUTRAGER GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4
REPUBBLICA
CECA
x
x
UNICREDIT LEASING D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMBURGO
GERMANIA
x
x
UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING LUNA KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING MARS KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT LEASING S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BOLOGNA
ITALIA
x
x
UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD
SOCIETA'
FINANZIARIE
BELGRADO
SERBIA
x
x
UNICREDIT LEASING TECHNIKUM GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT LEASING TOB
SOCIETA'
FINANZIARIE
KIEV
UCRAINA
x
x
UNICREDIT LEASING URANUS KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
UNICREDIT LONDON INVESTMENTS LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
UNICREDIT LUNA LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
UNICREDIT MERCHANT S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT OBG S.R.L.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VERONA
ITALIA
x
x
UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD
SOCIETA'
FINANZIARIE
BELGRADO
SERBIA
x
x
UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED IN
LIQUIDATION
SOCIETA'
FINANZIARIE
NICOSIA
CIPRO
x
x
UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
59
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
UNICREDIT U.S. FINANCE LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT-LEASING HOMONNA INGATLNHASZNOSITO KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO
KARLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT-LEASING ORION INGATLANHASZNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT-LEASING SATURNUS KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III
SOCIETA'
FINANZIARIE
NEWARK
U.S.A.
x
x
UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV
SOCIETA'
FINANZIARIE
NEWARK
U.S.A.
x
x
UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III
SOCIETA'
FINANZIARIE
DELAWARE
U.S.A.
x
x
UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV
SOCIETA'
FINANZIARIE
DELAWARE
U.S.A.
x
x
US PROPERTY INVESTMENTS INC.
SOCIETA'
FINANZIARIE
DALLAS
U.S.A.
x
x
VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
VERBA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP EQUITY GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP FONDS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP INITIATOREN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP PEIA KOMPLEMENTAR GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP STIFTUNGSTREUHAND GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
60
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ZAO LOCAT LEASING RUSSIA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MOSCA
RUSSIA
x
x
ZB INVEST DOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ATF INKASSATSIYA LTD
SOCIETA'
STRUMENTALI
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA, SPOL.S.R.O.
SOCIETA'
STRUMENTALI
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
BA GVG-HOLDING GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA PRIVATE EQUITY GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BALEA SOFT GMBH & CO. KG
SOCIETA'
STRUMENTALI
AMBURGO
GERMANIA
x
x
61
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
AMBURGO
GERMANIA
x
x
BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS-GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z
OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC
SOCIETA'
STRUMENTALI
CRACOVIA
POLONIA
x
x
CENTRUM KART SA
SOCIETA'
STRUMENTALI
VARSAVIA
POLONIA
x
x
DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
DOMUS FACILITY MANAGEMENT GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
EUROPA FACILITY MANAGEMENT LTD.
SOCIETA'
STRUMENTALI
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
FOOD & MORE GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT
HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE BETEILIGUNGS GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB SECUR GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD
SOCIETA'
STRUMENTALI
SOFIA
BULGARIA
x
x
IMMOBILIEN RATING GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
62
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
KLEA ZS-IMMOBILIENVERMIETUNG G.M.B.H.
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H.
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND
VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LOCALMIND SPA
SOCIETA'
STRUMENTALI
MILANO
ITALIA
x
x
MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT
BESCHRANKTER HAFTUNG
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
POMINVEST DD
SOCIETA'
STRUMENTALI
SPLIT
CROAZIA
x
x
PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
& CO. OBJEKT KG
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT
BESCHRANKTER HAFTUNG
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PROPERTY SP. Z.O.O. (IN LIQUIDAZIONE)
SOCIETA'
STRUMENTALI
VARSAVIA
POLONIA
x
x
SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OHG SAARLAND
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OHG VERWALTUNGSZENTRUM
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SAS-REAL INGATLANUEZEMELTETO ES KEZELO KFT (ENGL ISH
:SAS-REAL KFT)
SOCIETA'
STRUMENTALI
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
SOCIETA' ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN
LIQUIDAZIONE
SOCIETA'
STRUMENTALI
ROMA
ITALIA
x
x
SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE
SOCIETA'
STRUMENTALI
PARIGI
FRANCIA
x
x
SUVREMENE POSILOVNE KOMUNIKACIJE D.O.O
SOCIETA'
STRUMENTALI
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
63
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
UNI IT SRL
SOCIETA'
STRUMENTALI
TRENTO
ITALIA
x
x
UNICREDIT AUDIT SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI
SOCIETA'
STRUMENTALI
MILANO
ITALIA
x
x
UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS AUSTRIA
GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS SOCIETA
CONSORTILE PER AZIONI
SOCIETA'
STRUMENTALI
MILANO
ITALIA
x
x
UNICREDIT BUSINESS PARTNER S.R.O.
SOCIETA'
STRUMENTALI
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT IMMOBILIARE S.P.A.
SOCIETA'
STRUMENTALI
VERONA
ITALIA
x
x
UNICREDIT DIRECT SERVICES GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
UNICREDIT GLOBAL BUSINESS SERVICES GMBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
UNTERFOHRING
GERMANIA
x
x
UNIMANAGEMENT SCRL
SOCIETA'
STRUMENTALI
TORINO
ITALIA
x
x
VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH
SOCIETA'
STRUMENTALI
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ZAGREB NEKRETNINE DOO
SOCIETA'
STRUMENTALI
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ZANE BH DOO
SOCIETA'
STRUMENTALI
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
ALTUS ALPHA PLC
ALTRE SOCIETA'
SPV
DUBLINO
IRLANDA
x
x
BA IMMO GEWINNSCHEIN FONDS1
ALTRE SOCIETA'
SPV
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANDON LEASING LTD.
ALTRE SOCIETA'
SPV
DUBLINO
IRLANDA
x
x
EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND
ALTRE SOCIETA'
SPV
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
VERMIETUNGS KG
ALTRE SOCIETA'
SPV
PULLACH
GERMANIA
x
x
Proporzionale
Tipologia
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
64
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Città
Stato
H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG
(IMMOBILIENLEASING)
ALTRE SOCIETA'
SPV
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG
ALTRE SOCIETA'
SPV
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG
ALTRE SOCIETA'
SPV
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG
ALTRE SOCIETA'
SPV
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SVIF UKRSOTSBUD
ALTRE SOCIETA'
SPV
KIEV
UCRAINA
x
x
THE TRANS VALUE TRUST COMPANY LTD
ALTRE SOCIETA'
SPV
TOKYO
GIAPPONE
x
x
YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK
COMPANY
BANCHE
BAKU
AZERBAIJAN
x
x
YAPI KREDI BANK MOSCOW
BANCHE
MOSCA
RUSSIA
x
x
YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V.
BANCHE
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
YAPI KREDI DIVERSIFIED PAYMENT RIGHTS FINANCE
COMPANY
BANCHE
GEORGE TOWN
CAYMAN
ISLANDS
x
x
YAPI VE KREDI BANKASI AS
BANCHE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
BA HYPO FINANCIRANJE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
EUROLEASE FINANCE, D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
FIDES LEASING GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
HYBA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRTNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
HYPO-BA LEASING SUD GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
KLAGENFURT
AUSTRIA
x
x
HYPO-BA PROJEKT, FINANCIRANJE D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
HYPO-BA ZAGREB D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
INPROX LEASING, NEPREMICNINE, D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
INPROX OSIJEK D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
KOC FINANSAL HIZMETLER AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
MONTREAL NEKRETNINE D.O.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
HAMILTON
BERMUDA
x
x
RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
STICHTING CUSTODY SERVICES YKB
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
SYNERGA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
UNICREDIT MENKUL DEGERLER AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI A.S.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
YAPI KREDI FAKTORING AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
YAPI KREDI HOLDING BV
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
YAPI KREDI INVEST LIMITED LIABILITY COMPANY
SOCIETA'
FINANZIARIE
BAKU
AZERBAIJAN
x
x
65
Patrimonio netto
Tipologia
Proporzionale
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
Città
Stato
Proporzionale
Tipologia
YAPI KREDI PORTFOEY YOENETIMI AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA
BANCHE
MILANO
ITALIA
x
A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER
PLATZ BERLIN KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH &
CO. OBERBAUM CITY KG
ALTRE SOCIETA'
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH &
CO. PARKKOLONNADEN KG
ALTRE SOCIETA'
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH &
CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG
ALTRE SOCIETA'
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
ADLER FUNDING LLC
ALTRE SOCIETA'
DOVER
U.S.A.
x
AGROB IMMOBILIEN AG
ALTRE SOCIETA'
ISMANING
GERMANIA
x
ANGER MACHINING GMBH
ALTRE SOCIETA'
TRAUN
AUSTRIA
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ARTIST MARKETING ENTERTAINMENT GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
AUFBAU DRESDEN GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
AWT HANDELS GESELLSCHAFT M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
AWT INTERNATIONAL TRADE GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA GEBAEUDEVERMIETUNGSGMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA INFRASTRUCTURE FINANCE ADVISORY GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BDK CONSULTING
ALTRE SOCIETA'
LUCK
UCRAINA
x
x
BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH & CO OBJEKT PERLACH KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EQUITY MANAGEMENT GMBH
ALTRE SOCIETA'
AMBURGO
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ACHTE
OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG
ALTRE SOCIETA'
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BLUVACANZE SPA
ALTRE SOCIETA'
MILANO
ITALIA
x
ANTUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND
VERWALTUNGS GMBH
ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH
x
x
x
x
x
ALTRE SOCIETA'
MASSA
MARITTIMA
ITALIA
x
x
BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH & CO.
VERWALTUNGS-KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
CA IMMOBILIEN ANLAGEN AKTIENGESELLSCHAFT
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
CAMPO DI FIORI SAS
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CASH SERVICE COMPANY AD
ALTRE SOCIETA'
SOFIA
BULGARIA
x
BORGO DI PEROLLA SRL
Patrimonio netto
Consolidamento
Integrale
Consolidamento
Patrimonio netto
(RWA)
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Ragione sociale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Proporzionale
Sede
x
x
66
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
IAS/IFRS
Consolidamento
Consolidamento
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
CENTAR KAPTOL DOO
ALTRE SOCIETA'
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
CENTER HEINRICH-COLLIN-STRASSE1 VERMIETUNGS GMBH
U.CO KG
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CHIYODA FUDOSAN GK
ALTRE SOCIETA'
SPV
TOKYO
GIAPPONE
x
x
CHRISTOPH REISEGGER GESELLSCHAFT M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
COM.P.I.S. - COMPAGNIA PETROLIFERA ITALIA SUD SOCIETA'
A RESPONSABILITA' LIMITATA
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
COMPAGNIA FONDIARIA ROMANA (C.F.R.) SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A.
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
COMTRADE GROUP B.V.
ALTRE SOCIETA'
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
CONSORZIO SE.TEL. SERVIZI TELEMATICI IN LIQUIDAZIONE
ALTRE SOCIETA'
NAPOLI
ITALIA
x
x
CRIVELLI SRL
Città
Stato
Integrale
Tipologia
ALTRE SOCIETA'
MILANO
ITALIA
x
x
CUMTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
DA VINCI S.R.L.
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
DBC SP.Z O.O.
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
DC ELEKTRONISCHE ZAHLUNGSSYSTEME GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
& CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT
KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
& CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
& CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT
KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ENDERLEIN & CO. GMBH
ALTRE SOCIETA'
BIELEFELD
GERMANIA
x
x
ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
MBH & CO. WINDPARK GREFRATH KG
ALTRE SOCIETA'
OLDENBURG
GERMANIA
x
x
ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
MBH & CO. WINDPARK KRAHENBERG KG
ALTRE SOCIETA'
OLDENBURG
GERMANIA
x
x
ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
MBH & CO. WINDPARK MOSE KG
ALTRE SOCIETA'
OLDENBURG
GERMANIA
x
x
ESPERTI IN MEDIAZIONE SRL
ALTRE SOCIETA'
VERONA
ITALIA
x
x
FONDIARIA LASA SPA
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
FORSTINGER INTERNATIONAL GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
FORUM POLSKIEGO BIZNESU MEDIA SP.Z O.O.
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS
GMBH
67
Proporzionale
CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O.
Ragione sociale
Proporzionale
Integrale
Patrimonio netto
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Patrimonio netto
(RWA)
Sede
x
x
Consolidamento
Consolidamento
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H & B IMMOBILIEN GMBH & CO. OBJEKTE KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH
ALTRE SOCIETA'
EBERSBERG
GERMANIA
x
x
GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN
GMBH
GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ
(HAUS VATERLAND)
HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG
HOTELVERWALTUNG
Stato
Integrale
Città
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG
IMMOBILIENVERWALTUNG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HOLDING SP. Z.O.O. (IN LIQUIDATION)
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB EXPERTISE GMBH
HVB LIFE SCIENCE GMBH & CO. BETEILIGUNGS-KG
HVB PROFIL GESELLSCHAFT FUR PERSONALMANAGEMENT
MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG
OBJEKT ARABELLASTRASSE
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH &
CO. IMMOBILIEN-VERMIETUNGS KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
I-FABER SPA
ALTRE SOCIETA'
MILANO
ITALIA
x
x
IMMOBILIARE PATETTA SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
IMMOBILIARE TABACCAIA SRL
ALTRE SOCIETA'
MASSA
MARITTIMA
ITALIA
x
x
INFISSER SRL
Proporzionale
MONACO DI
BAVIERA
Tipologia
Proporzionale
ALTRE SOCIETA'
Ragione sociale
Patrimonio netto
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Patrimonio netto
(RWA)
Sede
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
IPG-INDUSTRIEPARK GYOR PROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
GERASDORF
AUSTRIA
x
IPSE 2000 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE)
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
ISB UNIVERSALE BAU GMBH
ALTRE SOCIETA'
BRANDEBURGO
GERMANIA
x
x
ISTRA D.M.C. DOO
ALTRE SOCIETA'
UMAG
CROAZIA
x
x
ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I TURISTICKA
AGENCIJA DD
ALTRE SOCIETA'
UMAG
CROAZIA
x
x
IVONA BETEILIGUNGSVERWALTUNG GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
JANA KAZIMIERZA DEVELOPMENT SP.Z.O.O.
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
JOHA GEBAEUDE- ERRICHTUNGS- UND VERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
LEONDING
AUSTRIA
x
x
KAISERWASSER BAU- UND ERRICHTUNGS GMBH UND CO OG
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
KELLER CROSSING L.P.
ALTRE SOCIETA'
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT
M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
LIFE SCIENCE I BETEILIGUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
LLC UKROTSBUD
ALTRE SOCIETA'
KIEV
UCRAINA
x
x
M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H.
& CO. MCL THETA KG
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MARINA CITY ENTWICKLUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MARINA TOWER HOLDING GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
x
68
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Consolidamento
ALTRE SOCIETA'
PUERTO DE LA
CRUZ
SPAGNA
x
x
MARTUR SUNGER VE KOLTUK TESISLERI TICARET VE SANAYI
A. S.
ALTRE SOCIETA'
ISTANBUL
TURCHIA
x
MC MARKETING GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MC RETAIL GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MERIDIONALE PETROLI SRL
ALTRE SOCIETA'
VIBO VALENTIA
ITALIA
x
x
METROPOLIS SP. ZO.O.
Città
Stato
Integrale
Tipologia
Proporzionale
MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA
Ragione sociale
x
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
MILLETERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
MULTIPLUS CARD D.O.O. ZA PROMIDZBU I USLUGE
ALTRE SOCIETA'
ZAGABRIA
CROAZIA
x
MY BETEILIGUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
NEEP ROMA HOLDING SPA
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
NF OBJEKTE BERLIN GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
NXP CO-INVESTMENT PARTNERS VIII L.P.
ALTRE SOCIETA'
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
OESTERREICHISCHE WERTPAPIERDATEN SERVICE GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
x
NF OBJEKT FFM GMBH
NF OBJEKT MUNCHEN GMBH
OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT
EGGENFELDENER STRASSE KG
OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT
HAIDENAUPLATZ KG
OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK
KG
OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO.
GEWERBEPARK KG
x
x
x
x
PAPCEL A.S.
ALTRE SOCIETA'
LITOVEL
REPUBBLICA
CECA
PEKAO PROPERTY SA
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
x
PEKAO TELECENTRUM SP. ZOO
ALTRE SOCIETA'
CRACOVIA
POLONIA
x
x
PETROLI INVESTIMENTI SPA
ALTRE SOCIETA'
CIVITAVECCHIA
ITALIA
x
x
PIRELLI PEKAO REAL ESTATE SP. Z O.O.
ALTRE SOCIETA'
VARSAVIA
POLONIA
x
PLANETHOME AG
ALTRE SOCIETA'
UNTERFOHRING
GERMANIA
x
x
PLANETHOME GMBH
ALTRE SOCIETA'
MANNHEIM
GERMANIA
x
x
RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH
x
x
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ROMA 2000 SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
S.I.P.I.C. - SOCIETA' INDUSTRIALE PETROLIFERA ITALIA
CENTRALE SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SANITA' - S.R.L. IN LIQUIDAZIONE
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SANTA ROSA SAS
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
69
Patrimonio netto
Consolidamento
Proporzionale
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Patrimonio netto
(RWA)
Sede
Consolidamento
Consolidamento
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
SIA SPA
ALTRE SOCIETA'
MILANO
ITALIA
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SOCIETA ' SPORTIVA TORREVECCHIA SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SOCIETA' BENI CULTURALI A R.L.
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SOCIETA' DEPOSITI COSTIERI - SO.DE.CO. SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SOCIETA' GESTIONE PER IL REALIZZO SPA IN LIQUIDAZIONE
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
SOCIETA' PETROLIFERA GIOIA TAURO SRL
ALTRE SOCIETA'
REGGIO
CALABRIA
ITALIA
x
x
SOCIETA' VERONESE GESTIONE COMPRAVENDITA IMMOBILI
A R.L.
SIMON VERWALTUNGS-AKTIENGESELLSCHAFT I.L.
Stato
Integrale
Città
Proporzionale
ALTRE SOCIETA'
Tipologia
Proporzionale
SELFOSS BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH
Ragione sociale
Patrimonio netto
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Patrimonio netto
(RWA)
Sede
x
x
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SOLARIS VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
VERMIETUNGS KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
SP PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD GMBH & CO.KG
ALTRE SOCIETA'
STOCCARDA
GERMANIA
x
SPREE GALERIE HOTELBETRIEBSGESELLSCHAFT MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
SVILUPPO GLOBALE GEIE
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
SW HOLDING SPA
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V.
ALTRE SOCIETA'
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
T & P VASTGOED STUTTGART B.V.
ALTRE SOCIETA'
AMSTERDAM
PAESI BASSI
x
x
TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO.
ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
TRANSTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
TRICASA GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1.
VERMIETUNGS KG
x
x
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
TRICASA GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN
RECHTS NR. 1
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
TRIESTE ADRIATIC MARITIME INITIATIVES SRL
ALTRE SOCIETA'
TRIESTE
ITALIA
x
x
UCTAM BALTICS SIA
ALTRE SOCIETA'
RIGA
LETTONIA
x
x
UCTAM BULGARIA EOOD
ALTRE SOCIETA'
SOFIA
BULGARIA
x
x
UCTAM D.O.O. BEOGRAD
ALTRE SOCIETA'
BELGRADO
SERBIA
x
x
UCTAM RK LIMITED LIABILITY COMPANY
ALTRE SOCIETA'
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
UCTAM RO S.R.L.
ALTRE SOCIETA'
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UCTAM RU LIMITED LIABILITY COMPANY
ALTRE SOCIETA'
MOSCA
RUSSIA
x
x
UCTAM UKRAINE LLC
ALTRE SOCIETA'
KIEV
UCRAINA
x
x
UCTAM UPRAVLJANJE D.O.O.
ALTRE SOCIETA'
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
UNI GEBAEUDEMANAGEMENT GMBH
ALTRE SOCIETA'
LINZ
AUSTRIA
x
UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT LOGISTICS SRL
ALTRE SOCIETA'
VERONA
ITALIA
x
x
x
70
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Consolidamento
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITAETEN GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
V.A. HOLDING GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
VIENNA DC BAUTRAEGER GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
VIENNA DC TOWER 1 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
VIENNA DC TOWER 2 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
VILLINO PACELLI SRL
ALTRE SOCIETA'
ROMA
ITALIA
x
x
VUWB INVESTMENTS INC.
ALTRE SOCIETA'
ATLANTA
U.S.A.
x
x
WEALTH CAPITAL INVESTMENT INC.
ALTRE SOCIETA'
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
WEALTHCAP USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH
ALTRE SOCIETA'
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WED DONAU-CITY GESELLSCHAFT M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H.
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUER DEN
DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
ZAPADNI TRGOVACKI CENTAR D.O.O.
ALTRE SOCIETA'
RIJEKA
CROAZIA
x
x
ZETA FUENF HANDELS GMBH
ALTRE SOCIETA'
VIENNA
AUSTRIA
x
x
Città
71
Stato
Integrale
Tipologia
Proporzionale
UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT CEE GMBH
Ragione sociale
Patrimonio netto
Consolidamento
Proporzionale
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Trattamento nelle
segnalazioni
prudenziali
Patrimonio netto
(RWA)
Sede
x
x
Entità dedotte dal patrimonio al 30 giugno 2012
AFS
Costo
Patrimonio netto
Stato
Proporzionale
Città
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Tipologia
RWA
Ragione sociale
Deduzioni dal
patrimonio
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
Sede
AIRPLUS AIR TRAVEL CARD VERTRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H.
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
AKA AUSFUHRKREDIT-GESELLSCHAFT MBH
BANCHE
FRANCOFORTE
GERMANIA
x
x
BANCA D' ITALIA
BANCHE
ROMA
ITALIA
x
x
BANCA IMPRESA LAZIO S.P.A.
BANCHE
ROMA
ITALIA
x
x
BANCA UBAE S.P.A.
BANCHE
ROMA
ITALIA
x
x
BANK FUER TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT
BANCHE
INNSBRUCK
AUSTRIA
x
BANK OF VALLETTA PLC
BANCHE
LA VALLETTA
MALTA
x
BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA
BANCHE
GINEVRA
SVIZZERA
x
BGG BAYERISCHE GARANTIEGESELLSCHAFT MBH FUR
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGEN
BANCHE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
BKS BANK AG
BANCHE
KLAGENFURT
AUSTRIA
x
BURGSCHAFTSGEMEINSCHAFT HAMBURG GMBH
BANCHE
AMBURGO
GERMANIA
x
x
ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO EDP
BANCHE
ROMA
ITALIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN
HANDWERKS GMBH
BANCHE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HOTEL- UND
GASTSTATTENGEWERBES IN BAYERN GMBH
BANCHE
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
NOTARTREUHANDBANK AG
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
OBERBANK AG
BANCHE
LINZ
AUSTRIA
x
x
OESTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK
GESELLSCHAFT M.B.H.
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PAYLIFE BANK GMBH
BANCHE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ADF SERVICE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE
DOBROVOLJNIM MIROVINSKIM FONDOM
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM
MIROVINSKIM FONDOM
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
BACA INVESTOR BETEILIGUNGS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
BA-CA LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
BANK AUSTRIA LEASING - IMMORENT IMMOBILIENLEASING
GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BIURO INFORMACJI KREDYTOWEJ SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
BORICA-BANKSERVICE AD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
BTG BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT HAMBURG MBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
AMBURGO
GERMANIA
x
x
BWA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGSAKTIENGESELLSCHAFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
SALISBURGO
AUSTRIA
x
x
CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CALG 435 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CENTRAL POLAND FUND LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
DELAWARE
U.S.A.
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
72
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
AFS
Costo
Patrimonio netto
Stato
Proporzionale
Città
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Tipologia
RWA
Ragione sociale
Deduzioni dal
patrimonio
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
Sede
CHINA INVESTMENT INCORPORATIONS (BVI) LTD.
SOCIETA'
FINANZIARIE
TORTOLA
ISOLE VERGINI
BRITANNICHE
x
x
CREDIFARMA SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
DIL CZECH LEASING JIHLAVA S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA
REPUBBLICA
CECA
x
x
EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
EUROTLX SIM SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
F2I SGR SPA - FONDI ITALIANI PER LE INFRASTRUTTURE
SOCIETA DI GESTIONE
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
FIDIA SGR SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
FIRST SHIP LEASE LTD.
SOCIETA'
FINANZIARIE
SINGAPORE
BERMUDA
x
x
FONDO ITALIANO D'INVESTIMENTO SGR SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
x
G.B.S. - GENERAL BROKER SERVICE S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
GLS (GP) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE
ST. PETER PORT
GUERNSEY
x
x
HVB LONDON TRADING LTD.
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
LONDRA
REGNO UNITO
x
x
KAPITAL-BETEILIGUNGS AKTIENGESELLSCHAFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
KRAJOWA IZBA ROZLICZENIOWA SA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
KREDI KAYIT BUEROSU AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
LLC UKRSOTSFINANCE
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
KIEV
UCRAINA
x
x
LNC (SPV-AMC) CORP
SOCIETA'
FINANZIARIE
TAGUIG
FILIPPINE
x
x
LNC INVESTMENT HOLDING INC
SOCIETA'
FINANZIARIE
TAGUIG
FILIPPINE
x
x
MACCORP ITALIANA SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
MILANO
ITALIA
x
MEZZANIN CORPORATE FINANCE
UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
VIENNA
AUSTRIA
x
OAK RIDGE INVESTMENT LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
WILMINGTON
U.S.A.
x
OBEROESTERREICHISCHE
UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
LINZ
AUSTRIA
x
x
OOE HIGHTECHFONDS GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
LINZ
AUSTRIA
x
x
PALATIN GRUNDSTUCKVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
STOCKERAU
AUSTRIA
x
x
PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PRACOWNICZE TOWARZYSTWO EMERYTALNE S.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VARSAVIA
POLONIA
x
x
RCG HOLDINGS LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
NEW YORK
U.S.A.
x
x
SCHUL- UND AMTSGEBAUDE
GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
GRAZ
AUSTRIA
x
x
SCHULERRICHTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SFS FINANCIAL SERVICES GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
VIENNA
AUSTRIA
x
x
SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER
SOCIETA'
FINANZIARIE
RIGA
LETTONIA
x
73
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
AFS
Costo
Patrimonio netto
Stato
Proporzionale
Città
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Tipologia
RWA
Ragione sociale
Deduzioni dal
patrimonio
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
Sede
SOCIETA' DI GESTIONI ESATTORIALI IN SICILIA SO.G.E.SI. S.P.A.
IN LIQ.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PALERMO
ITALIA
x
SOCIETA' GESTIONE CREDITI DELTA SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
BOLOGNA
ITALIA
x
x
SOCIETA ITALIANA PER LE IMPRESE ALL ESTERO - SIMEST SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
x
SOVAGRI SOC.CONSORTILE P.A. IN LIQ.
SOCIETA'
FINANZIARIE
NAPOLI
ITALIA
x
x
SPARKASSEN-HAFTUNGS AKTIENGESELLSCHAFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
TORRE SGR S.P.A.
SOCIETA'
FINANZIARIE
ROMA
ITALIA
x
UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
LONDRA
REGNO UNITO
x
UNICREDIT BROKER DOO SARAJEVO ZA BROKERSKE POSLOVE
U OSIGURANJU
SOCIETA'
FINANZIARIE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
UNICREDIT BROKER S.R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
UNICREDIT FUGGETLEN BIZTOSITASKOZVETITO KFT
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOFIA
BULGARIA
x
x
UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL
SOCIETA'
FINANZIARIE
BUCAREST
ROMANIA
x
x
UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO
KG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
UNICREDIT PARTNER D.O.O
SOCIETA'
FINANZIARIE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD
SOCIETA'
FINANZIARIE
BELGRADO
SERBIA
x
x
UNICREDIT PARTNER LLC
SOCIETA'
FINANZIARIE
KIEV
UCRAINA
x
x
UNICREDIT POIJIST'OVACI MAKLERSKA SPOL. S R.O.
SOCIETA'
FINANZIARIE
PRAGA 4 MICHLE
REPUBBLICA
CECA
x
x
UNICREDIT ZAVAROVALNO ZASTOPINSKA DRUZBA DOO
SOCIETA'
FINANZIARIE
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
VBV-BETRIEBLICHE ALTERSVORSORGE AG
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
VENETO SVILUPPO SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VENEZIA
ITALIA
x
x
VENETO SVILUPPO SPA
SOCIETA'
FINANZIARIE
VENEZIA
ITALIA
x
x
VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED
SOCIETA'
FINANZIARIE (*)
ST. HELIER
JERSEY
x
VV IMMOBILIEN GMBH & CO. GB KG
SOCIETA'
FINANZIARIE
DUSSELDORF
GERMANIA
x
WIENER KREDITBUERGSCHAFTSGESELLSCHAFT M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS
SOCIETA'
FINANZIARIE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
Z LEASING METIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SOCIETA'
FINANZIARIE
VIENNA
AUSTRIA
x
ALLIANZ ZAGREB DD
SOCIETA'
ASSICURATIVE
ZAGABRIA
CROAZIA
x
AVIVA SPA
SOCIETA'
ASSICURATIVE
MILANO
ITALIA
x
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT VERSICHERUNG AG
SOCIETA'
ASSICURATIVE
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BOSNA REOSIGURANJE DD SARAJEVO
SOCIETA'
ASSICURATIVE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
CNP UNICREDIT VITA S.P.A.
SOCIETA'
ASSICURATIVE
MILANO
ITALIA
x
x
CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA
SOCIETA'
ASSICURATIVE
MILANO
ITALIA
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
74
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
AFS
Costo
Patrimonio netto
Stato
Proporzionale
Città
Trattamento
IAS/IFRS
Integrale
Tipologia
RWA
Ragione sociale
Deduzioni dal
patrimonio
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
Sede
CREDITRAS VITA SPA
SOCIETA'
ASSICURATIVE
MILANO
ITALIA
x
EUROVITA ASSICURAZIONI SPA
SOCIETA'
ASSICURATIVE
ROMA
ITALIA
x
FONDIARIA - SAI SPA
SOCIETA'
ASSICURATIVE
TORINO
ITALIA
x
GENERALI LIFE INSURANCE AD
SOCIETA'
ASSICURATIVE
SOFIA
BULGARIA
x
GRAND CENTRAL RE LIMITED
SOCIETA'
ASSICURATIVE
HAMILTON
BERMUDA
x
INCONTRA ASSICURAZIONI S.P.A.
SOCIETA'
ASSICURATIVE
MILANO
ITALIA
x
NET INSURANCE S.P.A.
SOCIETA'
ASSICURATIVE
ROMA
ITALIA
x
x
SARAJEVO OSIGURANJE D.D.
SOCIETA'
ASSICURATIVE
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
YAPI KREDI EMEKLILIK AS
SOCIETA'
ASSICURATIVE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
YAPI KREDI SIGORTA AS
SOCIETA'
ASSICURATIVE
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
x
x
x
x
x
x
(*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità.
Si ricorda che la partecipazione in Banca d‟Italia è interamente dedotta dal Patrimonio di Vigilanza (per il 50% dal patrimonio di base e per il
50% dal patrimonio supplementare).
75
Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 30 giugno 2012
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
BANCA MEDIOCREDITO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA SPA
Banche
UDINE
ITALIA
x
BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A.
MEGABANK IN LIQUIDATION
x
Banche (*)
VARSAVIA
POLONIA
x
BBB BURGSCHAFTSBANK ZU BERLIN-BRANDENBURG GMBH
Banche
BERLINO
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK BRANDENBURG GMBH
Banche
POTSDAM
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK MECKLENBURG-VORPOMMERN GMBH
Banche
SCHWERIN
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK NORDRHEIN-WESTFALEN GMBH KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT -
Banche
NEUSS
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK RHEINLAND-PFALZ GMBH
Banche
MAINZ
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK SAARLAND GESELLSCHAFT MIT
BESCHRANKTER HAFTUNG, KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT
FUR DEN HANDEL, HANDWERK UND GEWERBE
Banche
SAARBRUCKEN
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK SACHSEN GMBH
Banche
DRESDEN
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK SACHSEN-ANHALT GMBH
Banche
MAGDEBURGO
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK SCHLESWIG-HOLSTEIN GMBH
Banche
KIEL
GERMANIA
x
x
BURGSCHAFTSBANK THURINGEN GMBH
Banche
ERFURT
GERMANIA
x
x
EUROPEAN INVESTMENT FUND
Banche
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
FUNDAMENTA-LAKAKASSZA LAKAS-TAKAREKPENZTAR ZRT.
Banche
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER FREIEN BERUFE
BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH
Banche
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER INDUSTRIE, DES
VERKEHRSGEWERBES UND DES GASTGEWERBES BADENWURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH
x
Banche
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN
GARTENBAUES GMBH
Banche
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDELS BADENWURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH
Banche
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDWERKS BADENWURTTEMBERG VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
Banche
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL IN
BAYERN GMBH
Banche
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT IN BADEN-WURTTEMBERG
VERWALTUNGS-GMBH
Banche
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
LIQUIDITATS-KONSORTIALBANK GMBH
Banche
FRANCOFORTE SUL
MENO
GERMANIA
x
x
NIEDERSACHSISCHE BURGSCHAFTSBANK GMBH
Banche
HANNOVER
GERMANIA
x
x
SAARLANDISCHE INVESTITIONSKREDITBANK AG
Banche
SAARBRUCKEN
GERMANIA
x
x
SDIC FINANCE CO. LTD.
Banche
HONGKONG
HONG KONG
x
x
TAKAS VE SAKLAMA BANKASI AS (I.M.K.B. TAKAS VE
SAKLAMA BANKASI AS)
Banche
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
TURKIYE CUMHURIYETI MERKEZ BANKASI A.S. (T.C. MERKEZ
BANKASI A.S.)
Banche
ANKARA
TURCHIA
x
x
ABE CLEARING SAS
Enti finanziari
PARIGI
FRANCIA
x
ALTOS-IMMORENT IMMOBILIENLEASING GMBH
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
ARABELLA FINANCE LTD.
Enti finanziari
DUBLINO - IRLANDA
IRLANDA
x
AUGUSTO SRL
Enti finanziari
MILANO
ITALIA
x
x
B. GROUP SPA
Enti finanziari
BOLOGNA
ITALIA
x
x
x
x
x
76
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
B.I.G. - BENI IMMOBILI GESTITI SPA
Enti finanziari
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
MILANO
ITALIA
x
x
BAMCARD DD SARAJEVO
Enti finanziari
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
x
x
BANKALARARASI KART MERKEZI AS
Enti finanziari
ISTANBUL
TURCHIA
X
x
BANKART D.O.O.
Enti finanziari
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
x
BAYERISCHE IMMOBILIEN-LEASING GMBH & CO.
VERWALTUNGS-KG
Enti finanziari
PULLAH IM ISARTAL
GERMANIA
x
x
BLACK FOREST FUNDING LLC
Enti finanziari
DOVER - STATI UNITI
U.S.A.
x
BUERGSCHAFTSBANK SALZBURG GMBH
Enti finanziari
SALISBURGO
AUSTRIA
x
x
CASA DE COMPENSARE BUCURESTI SA
Enti finanziari
BUCAREST
ROMANIA
x
x
CENTRAL DEPOSITORY AD
Enti finanziari
SOFIA
BULGARIA
x
x
CENTRO FACTORING SPA
Enti finanziari
FIRENZE
ITALIA
x
x
CLS GROUP HOLDINGS AG
Enti finanziari
ZURIGO
SVIZZERA
x
x
CME GROUP INC
Enti finanziari
CHICAGO
U.S.A.
x
x
CO.SVI.G. SCRL
Enti finanziari
ROMA
ITALIA
x
x
COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH
Enti finanziari
(*)
VIENNA
AUSTRIA
x
COLOMBO SRL
Enti finanziari
MILANO
ITALIA
x
x
CONCARDIS GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG
Enti finanziari
FRANCOFORTE SUL
MENO
GERMANIA
x
x
CONFIDICOOP MARCHE SOCIETA COOPERATIVA A
MUTUALITA PREVALENTE
Enti finanziari
ANCONA
ITALIA
x
x
DIOCLEZIANO SRL
Enti finanziari
MILANO
ITALIA
x
x
E-MID SIM SPA
Enti finanziari
MILANO
ITALIA
x
x
x
x
Enti finanziari
FRANCOFORTE SUL
MENO
GERMANIA
x
x
EURO KARTENSYSTEME GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER
HAFTUNG
Enti finanziari
FRANCOFORTE SUL
MENO
GERMANIA
x
x
EUROFIDI SOCIET CONSORTILE DI GARANZIA COLLETTIVA
FIDI S.C.P.A.
Enti finanziari
TORINO
ITALIA
x
x
FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI SPA
Enti finanziari
TORINO
ITALIA
x
x
FONDUL ROMAN DE GARANTARE A CREDITELOR PENTRU
INTREPRINZATORII PRIVATI-IFN S.A.
Enti finanziari
BUCAREST
ROMANIA
x
x
FRIULIA SPA - FINANZIARIA REGIONALE FRIULI-VENEZIA
GIULIA
Enti finanziari
TRIESTE
ITALIA
x
x
GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E
TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
Enti finanziari
(*)
NAPOLI
ITALIA
x
GELDILUX-PP-2011 S.A.
Enti finanziari
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
GELDILUX-TS-2007 S.A.
Enti finanziari
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
GELDILUX-TS-2010 S.A.
Enti finanziari
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
GELDILUX-TS-2011 S.A.
Enti finanziari
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
GEPAFIN SPA
Enti finanziari
PERUGIA
ITALIA
x
x
GIRO ELSZAMOLASFORGALMI RT.
Enti finanziari
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
H2I - HOLDING DI INIZIATIVA INDUSTRIALE S.P.A.
Enti finanziari
ROMA
ITALIA
x
x
IMMORENT-EINRICHTUNGSHAUSERRICHTUNGS- UND
GRUND- VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H., WIEN
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
x
IMMORENT-MARCO GRUNDVERWERTUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.WIEN
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
x
KREDI GARANTI FONU A.S.
Enti finanziari
ANKARA
TURCHIA
x
LEASING 439 GMBH
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
x
MALREWARD LIMITED IN LIQUIDATION
Enti finanziari
(*)
NICOSIA
CIPRO
x
x
MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
SCHLESWIG-HOLSTEIN MBH
Enti finanziari
KIEL
GERMANIA
x
EUREX BONDS GMBH
77
x
x
x
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
MEDIOFIMAA SRL
Enti finanziari
ROMA
ITALIA
x
x
MOLISE SVILUPPO S.C.P.A.
Enti finanziari
CAMPOBASSO
ITALIA
x
x
MPC MUNCHMEYER PETERSEN CAPITAL AG
Enti finanziari
AMBURGO
GERMANIA
x
x
NOE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGEN GMBH
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
x
NOE BUERGSCHAFTEN GMBH
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
x
OBEROESTERREICHISCHE KREDITGARANTIEGESELLSCHAFT
M.B.H.
Enti finanziari
LINZ
AUSTRIA
x
x
OBJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
OPEN JOINT-STOCK COMPANY ALL UKRAINIAN SECURITIES
DEPOSITARY
Enti finanziari
KIEV
UCRAINA
x
x
PAR.CO. S.P.A.
Enti finanziari
REGGIO EMILIA
ITALIA
x
x
PURGE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
Enti finanziari
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REGISTAR VRIJEDNOSNIH PAPIRA U FEDERACIJI BOSNE I
HERCEGOVINE D.D. SARAJEVO
x
x
Enti finanziari
SARAJEVO
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
RETEX MISURA 5 - PROGRAMMA DI INIZIATIVA
COMUNITARIA
Enti finanziari
MARGHERA
VENEZIA
ITALIA
x
ROSENKAVALIER 2008 GMBH
Enti finanziari
FRANCOFORTE
GERMANIA
x
SAARLANDISCHE KAPITALBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH
Enti finanziari
SAARBRUCKEN
GERMANIA
x
SALOME FUNDING PLC
Enti finanziari
DUBLINO
IRLANDA
x
SERFACTORING S.P.A.
Enti finanziari
SAN DONATO
MILANESE (MILANO)
ITALIA
x
x
SOCIETA' CONSORTILE MATESE PER L'OCCUPAZIONE S.P.A.
Enti finanziari
CAMPOBASSO
ITALIA
x
x
SOCIETA REGIONALE DI GARANZIA MARCHE SOC.COOP.A R.L.
Enti finanziari
ANCONA
ITALIA
x
x
SREDISNJE KLIRINSKO DEPOZITARNO DRUSTVO, DIONICKO
DRUSTVO
Enti finanziari
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
STEIRISCHE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
Enti finanziari
GRAZ
AUSTRIA
x
x
TIKEHAU CAPITAL ADVISORS S.A.S
Enti finanziari
PARIGI
FRANCIA
x
x
TRANSFOND S.A.
Enti finanziari
BUCAREST
ROMANIA
x
x
TRZISTE NOVCA I KRATKOROCNIH VRJEDNOSNICA D.D.
Enti finanziari
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED
Enti finanziari
(*)
GEORGE TOWN
ISOLE CAYMAN
x
VISA INC.
Enti finanziari
SAN FRANCISCO
CALIFORNIA
U.S.A.
x
x
Enti finanziari
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
VV IMMOBILIEN GMBH & CO. US CITY KG
Enti finanziari
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WUSTENROT & WURTTEMBERGISCHE AG
Enti finanziari
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
ABC - CONSORZIO DI BANCHE E ASSICURAZIONI PER LO
SVILUPPO DEGLI ASSET OPERATIVI, DEL PROCUREMENT E
DEL COST MANAGEMENT
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
ABI LAB - CENTRO DI RICERCA E INNOVAZIONE PER LA
BANCA
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
AEDES SPA
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
AEROPORTO DI REGGIO EMILIA S.R.L.
Altri
REGGIO EMILIA
ITALIA
x
x
AEROPORTO G. MARCONI DI BOLOGNA SPA
Altri
BOLOGNA
ITALIA
x
x
AGENZIA DI POLLENZO S.P.A.
Altri
BRA (CUNEO)
ITALIA
x
x
VV IMMOBILIEN GMBH & CO. UNITED STATES KG
x
x
x
x
x
x
x
78
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AGENZIA PER LA TRASFORMAZIONE TERRITORIALE IN
VENETO SPA (IN SIGLA ATTIVA SPA)
Altri
BAGNOLI DI SOPRA
ITALIA
x
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ALTEA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT I
KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
AMFA SPA
Altri
RIMINI
ITALIA
x
AMMS ERSATZ-KOMPLEMENTAR GMBH
Altri
EBERSBERG
GERMANIA
x
x
AMMS KOMPLEMENTAR GMBH
Altri
EBERSBERG
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
PROVAGLIO D'ISEO
(BS)
ITALIA
x
ARENA STADION BETEILIGUNGSVERWALTUNGS-GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ARETHA FACILITY MANAGEMENT GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
AREZZO FIERE E CONGRESSI SRL
Altri
AREZZO
ITALIA
x
x
ARZ ALLGEMEINES RECHENZENTRUM GMBH
Altri
INNSBRUCK
AUSTRIA
x
x
ASC LOGISTIK GMBH
Altri
AUSTRIA
x
ASTRIM S.P.A.
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
A-TRUST GESELLSCHAFT FUER SICHERHEITSSYSTEME IM
ELEKTRONISCHEN DATENVERKEHR GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAKU STOCK EXCHANGE
Altri
BAKU
AZERBAIJAN
x
x
x
x
AGRUND GRUNDSTUCKS-GMBH
ANWA GESELLSCHAFT FUR ANLAGENVERWALTUNG MBH
AQM S.R.L.
x
x
x
BANJALUCKA BERZA HARTIJA OD VRJEDNOSTI A.D. BANJA
LUKA
Altri
BANJA LUKA
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
BANK AUSTRIA IMMOBILIEN ENTWICKLUNGS- UND
VERWERTUNGSGMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BANK AUSTRIA REAL INVEST ASSET MANAGEMENT GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAREAL IMMOBILIENTREUHAND GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA.
Strumentale
(*)
SAO PAULO
BRASILE
x
x
BAYBG BAYERISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
BAYERISCHE WOHNUNGSGESELLSCHAFT FUR HANDEL UND
INDUSTRIE, GESELLSCHAFT MIT BESCHRKTER HAFTUNG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BFL BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT FUR FLUGZEUG-LEASING
MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BIL AIRCRAFTLEASING GMBH
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BIL LEASING GMBH & CO OBJEKTE FREIBERG KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
BILANCIAI INTERNATIONAL SPA
Altri
CAMPOGALLIANO
ITALIA
x
x
BIROUL DE CREDIT S.A.
Altri
BUCAREST
ROMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ERSTE
OBJEKTE NIEDERLANDE KG I.L.
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. FUNFTE
OBJEKTE OSTERREICH KG
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH
79
x
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SECHSTE
OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SIEBTE
OBJEKTE OSTERREICH KG
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. VIERTE
OBJEKTE OSTERREICH KG
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ZWEITE
OBJEKTE NIEDERLANDE KG
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL IMMOBILIEN UND VERWALTUNG SEKUNDAR
GMBH
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL KANADA GMBH & CO ERSTE IMMOBILIEN KG
I.L.
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
BLUE CAPITAL METROPOLITAN AMERIKA GMBH & CO. KG (GI
AMERIKA GMBH & CO DRITTE OBJEKT USA KG)
Altri
HAMBURG
GERMANIA
x
x
BONUM ANLAGE-UND BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH
Altri
BREMA
GERMANIA
x
BORSE DUSSELDORF AG
Altri
DUSSELDORF
GERMANIA
x
BOX 2004 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE)
Altri
ROMA
ITALIA
x
BRIXIA EXPO - FIERA DI BRESCIA S.P.A.
Altri
BRESCIA
ITALIA
x
BUCHSTEIN IMMOBILIENVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
BULGARIAN STOCK EXCHANGE SOFIA
Altri
SOFIA
BULGARIA
x
x
BURGO GROUP S.P.A.
Altri
ALTAVILLA
VICENTINA (VI)
ITALIA
x
x
BURSA ROMANA DE MARFURI S.A.
Altri
BUCAREST
ROMANIA
x
x
BURZA CENNYCH PAPIEROV BRATISLAVA AS
Altri
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
C.A.A.B. SCPA- CENTRO AGROALIMENTARE DI BOLOGNA
Altri
BOLOGNA
ITALIA
x
x
Altri
LOCALITA'
LUFRANO - VOLLA
(NAPOLI)
ITALIA
x
x
C.A.R. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI ROMA S.C.P.A.
Altri
GUIDONIA
MONTECELIO
(ROMA)
ITALIA
x
x
C.I.M. BETEILIGUNGEN 1998 GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
C.I.M.VERWALTUNG UND BETEILIGUNGEN 1999 GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CAAT - CENTRO AGRO-ALIMENTARE TORINO SCPA
Altri
GRUGLIASCO
ITALIA
x
x
CBCB - CZECH BANKING CREDIT BUREAU, A.S.
Altri
PRAGA
REPUBBLICA CECA
x
x
CEESEG AG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
CENTER FOR BUSINESS AND CULTURE - DOBRICH - AD
Altri
DOBRICH
BULGARIA
x
x
x
x
C.A.A.N. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI NAPOLI S.C.P.A.
x
x
x
x
x
CENTRAL REGISTER OF SECURITIES
Altri
BANJA LUKA
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
CENTRAL SECURITIES DEPOSITORY JSC
Altri
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
CISFI SPA
Altri
NAPOLI
ITALIA
x
x
CITEC IMMO BERLIN GMBH
Altri
BERLINO
GERMANIA
x
x
CITTA' STUDI SPA
Altri
BIELLA
ITALIA
x
x
CIVITA SICILIA S.R.L.
Altri
PALERMO
ITALIA
x
x
80
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
CL DRITTE CAR LEASING GMBH & CO. KG
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
CL DRITTE CAR LEASING VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
CLASS CNBC SPA
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
COMMODITY EXCHANGE INTERBANK CURRENCY EXCHANGE
OF CRIMEA
Altri
SIMPHEROPOL
UCRAINA
x
x
COMPAGNIA INVESTIMENTI E SVILUPPO C.I.S. - SPA
Altri
VILLAFRANCA
ITALIA
x
x
CONSORZIO PER LA GESTIONE DEL MARCHIO PATTICHIARI
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
CONSORZIO PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA
PROVINCIA DI RIETI
Altri
RIETI
ITALIA
x
x
CONSORZIO QUENIT
Altri
VERONA
ITALIA
x
CONSORZIO ROMA RICERCHE
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
COWEN GROUP, INC
Altri
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
CPI ADMINISTRATION AND HOLDING GMBH
x
x
Altri
LECK
GERMANIA
x
DELTATERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
DFA DEGGENDORFER FREIHAFEN ANSIEDLUNGS-GMBH
Altri
DEGGENDORF
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
x
x
DII GMBH
DUNAV OSIGURANJE A.D. BANJA LUKA
Altri
BANJA LUKA
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
DUSSELDORFER BORSENHAUS GMBH
Altri
DUSSELDORF
GERMANIA
x
x
DUTY FREE ZONE BOURGAS AD
Altri
BOURGAS
BULGARIA
x
x
EBG - EUROPAY BETEILIGUNGS GMBH
Altri
AUSTRIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
EINKAUFSGALERIE ROTER TURM CHEMNITZ GMBH & CO. KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
ERZET-VERMOEGENSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
ES SHARED SERVICE CENTER SOCIETA' PER AZIONI
Altri
CERNUSCO SUL
NAVIGLIO
ITALIA
x
x
EURO-BOND BLUE CAPITAL MANAGEMNT GMBH I.L.
Altri
BAD SODEN
GERMANIA
x
x
EURO-BOND BLUE CAPITAL VERWALTUNGS GMBH I.L.
Altri
BAD SODEN
GERMANIA
x
x
EUROCLASS MULTIMEDIA HOLDING S.A.
Altri
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
Altri
LEGNANO
(MILANO)
ITALIA
x
x
EUROPEAN DATAWAREHOUSE GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
EUROSANITA' S.P.A.
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
FELICITAS GMBH I.L.
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
FIERA DI FORLI SPA
Altri
FORLI'
ITALIA
x
x
FIERA TRIESTE SPA IN LIQUIDAZIONE
Altri
TRIESTE
ITALIA
x
x
FILMAURO - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI VACANZE DI
NATALE 2011
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
FINANCIAL RISK MANAGEMENT GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
EINKAUFSGALERIE ROTER TURM BETEILIGUNGS GMBH & CO.
KG
EUROIMPRESA LEGNANO S.C.R.L.
81
x
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
G.A.L. DELL'ALTA MARCA TREVIGIANA SCRL
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
Altri
PIEGHE DI SOLIGO
ITALIA
x
x
G.A.L. TERRE DI MARCA SCRL
Altri
GORGO AL
MONTICANO
ITALIA
x
x
GABETTI PROPERTY SOLUTIONS SPA
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
GARAGE AM HOF GESELLSCHAFT M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GELDSERVICE AUSTRIA LOGISTIK FUER
WERTGESTIONIERUNG UND TRANSPORTKOORDINATION
GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
GEMINA S.P.A.
Altri
FIUMICINO
ITALIA
x
x
GESCHUETZTE WERKSTAETTE WR. NEUSTADT GESELLSCHAFT
M.B.H.
Altri
WR. NEUSTADT
AUSTRIA
x
x
GESFOE GEMEINNUETZIGE BAU- UND
SIEDLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
GIELDA PAPIEROW WARTOSCIOWYCH W WARSZAWIE S.A.
Altri
VARSAVIA
POLONIA
x
x
GOLF CLUB MODENA SPA
Altri
COLOMBARO DI
FORMIGINE
ITALIA
x
x
GOLFANLAGEN VELDEN-KOESTENBERG ERRICHTUNGS- UND
BETRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H. & CO.KG
Altri
KOSTENBERG
AUSTRIA
x
x
GOLFPARK KLOPEINERSEE-SUEDKAERNTEN GMBH
Altri
ST.KANZIAN
AUSTRIA
x
x
GRAND CENTRAL FUNDING CORPORATION
Altri
NEW YORK
U.S.A.
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 2 BETEILIGUNGS GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 3 BETEILIGUNGS B.V.
Altri
L'AJA
PAESI BASSI
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
H.F.S. IMMOBILIENFONDS BAHNHOFSPASSAGEN POTSDAM
GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DAS SCHLOSS BERLIN-STEGLITZ
GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 10 GMBH & CO.
KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 11 GMBH & CO.
KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 12 GMBH & CO.
KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 15 GMBH & CO.
KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 16 GMBH & CO.
KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 18 GMBH & CO.
KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 2 GMBH & CO. KG
I.L.
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 3 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 6 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 8 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 9 GMBH & CO. KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH & CO. EUROPA 2 KG
x
x
x
82
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. IMMOBILIENFONDS SCHWEINFURT GMBH & CO. KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. LEASINGFONDS GMBH
Altri
EBERSBERG
GERMANIA
x
x
H.F.S. VALUE MANAGEMENT GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG
Altri
EBERSBERG
GERMANIA
x
x
H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 2 GMBH & CO.
KG
Altri
EBERSBERG
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HEIZKRAFTWERKE-POOL-VERWALTUNGS-GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HISI - HOLDING DI INVESTIMENTO IN SANITA' ED
INFRASTRUTTURE SRL
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
HITELGARANCIA RT.
Altri
BUDAPEST
UNGHERIA
x
x
HOBEX AG
Altri
WALS-SIEZENHEIM
AUSTRIA
x
x
HP IT-SOLUTIONS GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER
HAFTUNG
Altri
INNSBRUCK
AUSTRIA
x
HROK DOO
Altri
ZAGABRIA
CROAZIA
x
HVB LIFE SCIENCE GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED
Strumentale
(*)
JOHANNESBURG
REPUBBLICA SUD
AFRICA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVBFF LEASING-FONDS VERWALTUNGS GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
HVBFF OBJEKT LEIPZIG GMBH
Altri
LEIPZIG
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
IDROENERGIA SCRL
Altri
CHATILLON
ITALIA
x
x
IGEPA GEWERBEPARK GMBH & CO VERMIETUNGS KG
Altri
FURSTENFELDBRUCK
GERMANIA
x
x
IMAREX ASA
Altri
OSLO
NORVEGIA
x
x
IMMOBILIARE STAZIONE DI COSSATO S.P.A.
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
IMMOBILIEN VERMIETUNGS GMBH & CO PROJEKT
GUMPENDORFERSTRASSE 140 KG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
IMOF SPA - SOCIETA' CONSORTILE PER LA REALIZZAZIONE
DEL CENTRO AGROALIMENTARE ALL'INGROSSO DI FONDI
Altri
FONDI (LATINA)
ITALIA
x
x
H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH & CO. EUROPA 3 KG
H.F.S. IMMOBILIENFONDS KOLN GMBH & CO. KG
H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 3 KG GMBH & CO.
KG
H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG
HEIZKRAFTWERK COTTBUS VERWALTUNGS GMBH
HVBFF BAUMANAGEMENT GMBH
HVBFF KAPITALVERMITTLUNGS GMBH
HVBFF LEASING OBJEKT GMBH
HVH IMMOBILIEN GMBH & CO. NEW YORK KG
83
x
x
x
x
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
INFRAM ONE CORPORATION
Altri
DELAWARE
U.S.A.
x
x
INGOSSTRAKH
Altri
MOSCA
RUSSIA
x
x
INNSBRUCKER STADTMARKETING GES.M.B.H.
Altri
INNSBRUCK
AUSTRIA
x
x
INTERBANKING SYSTEMS S.A. (DIAS S.A.)
Altri
MAROUSSI
GRECIA
x
x
INTERNATIONAL FACTORS GROUP SCRL
Altri
BRUXELLES
BELGIO
x
x
INTERPORTO PADOVA SPA
Altri
PADOVA
ITALIA
x
x
INTERPORTO BOLOGNA SPA
Altri
BOLOGNA
ITALIA
x
x
INTERPORTO CAMPANO S.P.A.
Altri
NAPOLI
ITALIA
x
x
INTERPORTO DI ROVIGO SPA
Altri
ROVIGO
ITALIA
x
x
INTERPORTO MARCHE SPA
Altri
JESI
ITALIA
x
x
ISFOR 2000 S.C.P.A.
Altri
BRESCIA
ITALIA
x
x
ISTICA - ISTITUTO IMMOBILIARE DI CATANIA SPA
Altri
CATANIA
ITALIA
x
x
ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA
G.TRECCANI S.P.A.
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA SRL
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
ITALCARNI SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA
Altri
MIGLIARINA DI
CARPI (MODENA)
ITALIA
x
x
ITALIAN INTERNATIONAL FILM - ASSOCIAZIONE IN
PARTECIPAZIONI L' ULTIMA SPIAGGIA
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
JOINT-STOCK COMPANY PFTS STOCK EXCHANGE
Altri
KYIV
UCRAINA
x
x
KAZAKHSTAN STOCK EXCHANGE INCORPORATED
Altri
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
KOC KUELTUER SANAT VE TANITIM HITZMETLERI VE TICARET
(KOC KUELTUER SANAT TANITIM AS)
Altri
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
x
x
x
KRAJINA OSIGURANJE D.D. BANJA LUKA
Altri
BANJA LUKA
BOSNIA ED
ERZEGOVINA
KREDITNI BIRO SISBON, UPRAVLJALEC SISTEMA IZMENJAVE
INFORMACIJO BONITETI STRANK, D.O.O.
Altri
LJUBLJANA
SLOVENIA
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
LEASINGFONDS PLUS DEUTSCHLAND 14 GMBH & CO. KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
LIFE BRITANNIA MANAGEMENT GMBH
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
LIFE GMBH & CO ERSTE KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
LIFE GMBH & CO. ZWEITE KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
LIFE VERWALTUNGS ERSTE GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
LIFE VERWALTUNGS ZWEITE GMBH
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
LIMITED LIABILITY PARTNERSHIP PROFIX COMPANY
Altri
KIEV
UCRAINA
x
x
LUXTRUST S.A.
Altri
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT
M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
M.A.I.L. REAL ESTATE MANAGEMENT JOTA BRATISLAVA
S.R.O.
Altri
BRATISLAVA
SLOVACCHIA
x
x
LANDOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
x
x
x
x
84
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
MANTOVA INTERPORTO SRL
Altri
MANTOVA
ITALIA
x
x
MARINA DI NETTUNO CIRCOLO NAUTICO S.P.A.
Altri
NETTUNO (ROMA)
ITALIA
x
x
MARTIN SCHMALZLE GRUNDESTUCKSGESELLSCHAFT OBJEKT
WOLFSBURG GMBH & CO. KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
MATILDE DI CANOSSA SRL
Altri
REGGIO EMILIA
ITALIA
x
x
MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
BADEN-WURTTEMBERG GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
RHEINLAND-PFALZ MBH
Altri
MAINZ
GERMANIA
x
x
MERKUR VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
VERMIETUNGS KG
Altri
FURSTENFELDBRUCK
GERMANIA
x
x
MFG FLUGHAFENGRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO
BETA KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BERLINBRANDENBURG GMBH
Altri
SCHWERIN
GERMANIA
x
x
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
MECKLENBURG-VORPOMMERN MBH
Altri
SCHWERIN
GERMANIA
x
x
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
NIEDERSACHSEN (MBG) MBH
Altri
HANNOVER
GERMANIA
x
x
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSEN
MBH
Altri
DRESDA
GERMANIA
x
x
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSENANHALT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG
Altri
MAGDEBURGO
GERMANIA
x
x
MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
THURINGEN MBH
Altri
ERFURT
GERMANIA
x
x
MIZUHO CORPORATE BANK - BA INVESTMENT CONSULTINGGMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
MOLISEINNOVAZIONE SOC.CONS. P.A.
Altri
CAMPOBASSO
ITALIA
x
x
MOPET CZ A.S.
Altri
PRAGA
REPUBBLICA CECA
x
x
MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH & CO. ERSTE KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
MTS-PORTUGAL - SOCIEDADE GESTORA DO MERCATO
ESPECIAL DE DIVIDA PUBLICA SGMR SA
Altri
LISBONA
PORTOGALLO
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
MUTNEGRA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGS-GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
MY DREI HANDELS GMBH
Strumentale
(*)
VIENNA
AUSTRIA
x
x
NATIONAL PROCESSING CENTER JSC
Altri
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
NATURAL STONE INVESTMENTS SA
Altri
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
x
x
NEUMAYER TEKFOR VERWALTUNGS GMBH
Altri
OFFENBURG
GERMANIA
x
x
NOMISMA - SOCIETA' DI STUDI ECONOMICI SPA
Altri
BOLOGNA
ITALIA
x
x
OFFICINAE VERDI SOCIETA' PER AZIONI
Altri
ROMA
ITALIA
x
MUHOGA MUNCHNER HOCHGARAGEN GESELLSCHAFT MIT
BESCHRANKTER HAFTUNG
85
x
x
x
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
OJSC MICEX - RTS
Altri
MOSCA
RUSSIA
x
x
OJSC NATIONAL BUREAU OF CREDIT HISTORIES
Altri
MOSCA
RUSSIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT OSTRAGEHEGE
KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
OPP DEUTSCHLAND BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH
Altri
BERLINO
GERMANIA
x
x
OSCA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH &
CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
P.A.N. VERWALTUNGS GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
P.B. SRL IN LIQUIDAZIONE
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
PACO CINEMATOGRAFICA SRL - ASSOCIAZIONE IN
PARTECIPAZIONI THE BEST OFFER
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH
Strumentale
(*)
VIENNA
AUSTRIA
x
PATTO 2000 SCARL
Altri
CITTA DELLA PIEVE
ITALIA
x
x
PEGASO INVESTIMENTI - CAMPIONI D'IMPRESA SPA
Altri
TORINO
ITALIA
x
x
OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. BETRIEBS KG
P.A.N. GMBH & CO. KG
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PERTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
PEVEC D.D.
Altri
BJELOVAR
CROAZIA
x
x
PHG POS - HANDELSGESELLSCHAFT M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
PONTI ENGINEERING SCARL
Altri
CITTA DI CASTELLO
ITALIA
x
x
PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD
VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
PEGASUS PROJECT STADTHAUS HALLE GMBH
Altri
STOCCARDA
GERMANIA
x
x
QUINTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
RAMSES-IMMOBILIENHOLDING GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REAL INVEST ASSET MANAGEMENT CZECH REPUBLIC S.R.O.
Altri
PRAGA
REPUBBLICA CECA
x
x
REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO SPB JOTA KG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO. EPSILON KG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
REGGIO EMILIA FIERE S.R.L.
Altri
REGGIO EMILIA
ITALIA
x
x
REGGIO EMILIA INNOVAZIONE S.C.A R.L.
Altri
REGGIO EMILIA
ITALIA
x
x
RIMINITERME SPA
Altri
MIRAMARE DI
RIMINI
ITALIA
x
x
RISANAMENTO SPA
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
ROLAND BERGER STRATEGY CONSULTANTS HOLDING GMBH
ROLIN GRUNDSTUCKSPLANUNGS- UND VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
x
86
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
ROTUS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
ROUBINI GLOBAL ECONOMICS LLC
Altri
WILMINGTON
U.S.A.
x
x
S.A.S.E. SPA
Altri
PERUGIA
ITALIA
x
x
SALZBURGER UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
Altri
SALISBURGO
AUSTRIA
x
x
SATEL SABAH TELEVIZYON PRODUKSIYON A.S. (SATEL)
Altri
TURCHIA
x
x
SEEWINKELTHERME BESITZ GMBH
Altri
EISENSTADT
GERMANIA
x
x
SESTO IMMOBILIARE SPA
Altri
MILANO
ITALIA
x
x
SHOPPING USA GMBH & CO. ERSTE IMMOBILIEN KG
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
SICILIA CONVENTION BUREAU SRL
Altri
CATANIA
ITALIA
x
x
SINERA AG
Altri
ZURIGO
SVIZZERA
x
x
SK BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNG VERWALTUNG GMBH
I.L.
Altri
COLONIA
GERMANIA
x
x
SOCIETA COOPERATIVA BILANCIAI CAMPOGALLIANO
Altri
CAMPOGALLIANO
ITALIA
x
x
SOCIETA DI GESTIONE AEROPORTO DI CUNEO-LEVALDIGI
SPA (IN SIGLA GEAC SPA)
Altri
SAVIGLIANO
ITALIA
x
x
SOCIETA' AREE INDUSTRIALI ED ARTIGIANALI - S.A.I.A. SPA
Altri
VERBANIA
ITALIA
x
x
SOCIETA' ITALIANA DI MONITORAGGIO S.P.A.
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
SOCIETY FOR WORLDWIDE INTERBANK FINANCIAL
TELECOMMUNICATION S.C. (S.W.I.F.T.)
Altri
LA HULPE
BELGIO
x
x
SOFIA L.P.
Altri
ST. PETER PORT
GUERNSEY
x
x
SOFIA LP
Altri
LUSSEMBURGO
x
x
SOLWO GRUNDBESITZ GMBH
Altri
BERLINO
GERMANIA
x
x
SPA IMMOBILIARE FIERA DI BRESCIA
Altri
BRESCIA
ITALIA
x
x
SPARKASSEN IT HOLDING AG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
STAR22 PLANUNGS - UND ERRICHTUNGS GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
STUDIENGESELLSCHAFT FUER ZUSAMMENARBEIT IM
ZAHLUNGSVERKEHR (STUZZA) G.M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TC-PRIMA PROJEKTVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
TECHNOLOGIE-U DIENSTLEISTUNGSZENTRUM ENNSTAL
Altri
AUSTRIA
x
x
THE FIRST CREDIT BUREAU LLP (FCB) LTD
Altri
ALMATY CITY
KAZAKHSTAN
x
x
THERME WIEN G.M.B.H. & CO KG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
THERME WIEN GES.M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
THERMENGOLFANLAGENLOIPERSDORF/FUERSTENFELD/RUDERSDORF
BETRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H.& CO KG
Altri
LOIPERSDORF
AUSTRIA
x
x
TORINO PARCHEGGI SRL IN LIQUIDAZIONE
Altri
TORINO
ITALIA
x
x
TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. U. CO.
ARBEITERHEIM FAVORITEN REVITALISIERUNGS KG
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
87
x
x
x
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
TREUCONSULT PROPERTY ALPHA GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TREUCONSULT PROPERTY BETA GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TREUCONSULT PROPERTY EPSILON GMBH
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TREVISO GLOCAL SOC. CONS. A RL
Altri
TREVISO
ITALIA
x
x
TSG EDV-TERMINAL-SERVICE GES.M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
TURKIYE PETROLLERI AO
Altri
ANKARA
TURCHIA
x
x
UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD (IN LIQUIDATION)
Strumentale
(*)
DUBLINO
IRLANDA
x
x
UNICREDIT MERCHANT PARTNERS GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
UNIPEG - SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA
Altri
REGGIO EMILIA
ITALIA
x
x
VADELI ISLEM VE OPSIYON BORSASI A.S.
Altri
IZMIR
TURCHIA
x
x
VALDARNO SVILUPPO SPA
Altri
MONTEVARCHI
ITALIA
x
x
VBII INDUSTRIE UND IMMOBILIEN GMBH
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
VBW BAUEN UND WOHNEN GMBH
Altri
BOCHUM
GERMANIA
x
x
VICTORIA-VOLKSBANKEN PENSIONSKASSEN AKTIENGESELLSCHAFT
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
WACHSTUMSINITIATIVE SUDERELBE AKTIENGESELLSCHAFT
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
WCREM CANADIAN INVESTMENTS INC.
Altri
TORONTO
CANADA
x
x
WCREM CANADIAN MANAGEMENT INC.
Altri
TORONTO
CANADA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP AIRCRAFT 1 GMBH & CO. KG
WEALTHCAP DRITTE EUROPA IMMOBILIEN
VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
WEALTHCAP EQUITY SEKUNDAR GMBH
WEALTHCAP ERSTE KANADA IMMOBILIEN
VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP EUROPA ERSTE IMMOBILIEN - OBJEKTE
NIEDERLANDE - VERWALTUNGS GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN FUNFTE OBHEKTE
OSTERREICH KOMPLEMENTAR GMBH
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN SIEBTE OBJEKTE
TERREICH KOMPLEMENT GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP FLUGZEUG PORTFOLIO 25 GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP IMMBILIENFONDS DEUTSCHLAND 33 GMBH &
CO KG
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 30 GMBH &
CO. KG
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 31 GMBH &
CO. KG
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 32 GMBH &
CO. KG
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 34 GMBH &
CO. KG
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 35 GMBH &
CO. KG
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 36 GMBH &
CO. KG
88
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Trattamento
nelle
segnalazioni
prudenziali
WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS EUROPA 11 GMBH & CO.
KG
AFS
Costo
Patrimonio netto
Integrale
RWA
Stato
Tipologia
Città
Ragione sociale
Trattamento
IAS/IFRS
Proporzionale
Sede
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
WEALTHCAP INFRASTRUCTURE FUND I GMBH & CO. KG
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP INFRASTRUKTUR AMERIKA GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP LEBENSWERT 1 GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP LEBENSWERT 2. GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP LIFE BRITANNIA 2 GMBH & C0 KG
Altri
MUNCHEN
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP LIFE USA 4 GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP PEIA SEKUNDAR GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
WEALTHCAP PHOTOVOLTAIK 1 GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
WEALTHCAP PRIVATE EQUITY GMBH
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP REAL ESTATE SEKUNDAR GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP SACHWERTE PORTFOLIO 1 GMBH & CO. KG
Altri
GRWALD
GERMANIA
x
x
x
WEALTHCAP PRIVATE EQUITY SEKUNDAR GMBH
WEALTHCAP REAL ESTATE GMBH
WEALTHCAP REAL ESTATE KOMPLEMENTAR GMBH
x
x
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
WEALTHCAP ZWEITE EUROPA IMMOBILIEN
VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 BASIS GMBH & CO.KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 PLUS GMBH & CO. KG
Altri
GRUNWALD
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP US LIFE DRITTE GMBH & CO.KG
WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 GMBH &
CO. KG
x
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4
KOMPLEMENTAR GMBH
Altri
MONACO DI
BAVIERA
GERMANIA
x
x
WH - ERSTE GRUNDSTUCKS GMBH & CO. KG
Altri
SCHOENEFELD
GERMANIA
x
x
WILDSIDE-ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI CHE BELLO
FAR L'AMORE (F. BRIZZI)
Altri
ROMA
ITALIA
x
x
WIRTSCHAFTSVEREIN DER MITARBEITERINNEN DER
UNICREDIT BANK AUSTRIA E.GEN.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
WOHNUNGSBAUGESELLSCHAFT DER STADT ROTHENBACH
A.D.PEGNITZ MIT BESCHRANKTER HAFTUNG
Altri
ROTHENBACH A.D.
PEGNITZ
GERMANIA
x
x
WWE WOHN- UND WIRTSCHAFTSPARK
ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
Altri
VIENNA
AUSTRIA
x
x
XING AG
Altri
AMBURGO
GERMANIA
x
x
YAPI KREDI KUELTUER-SANAT YAYINCILIK TICARET VE SANAYI
AS
Altri
ISTANBUL
TURCHIA
x
YATIRIM FINANSMAN A.S.
Altri
ISTANBUL
TURCHIA
x
x
ZAGREBACKA BURZA D.D.
Altri
ZAGABRIA
CROAZIA
x
x
ZAO IMB-REAL ESTATE
Altri
MOSCA
RUSSIA
x
(*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità.
89
x
x
x
Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido
trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del gruppo.





In considerazione della crisi finanziaria, talune Autorità di Vigilanza hanno chiesto, a partire dai precedenti
semestri, che le società del Gruppo riducano la propria esposizione creditizia nei confronti di altre società
del Gruppo operanti in altri giurisdizioni, compresa la Capogruppo. In particolare, l‟esposizione netta
complessiva di UniCredit Bank AG nei confronti delle società del Gruppo UniCredit (escluse le società
controllate da UniCredit Bank AG stessa), è stata ridotta a circa € 10 miliardi, di cui circa € 5 miliardi di
esposizione lorda per cassa. Tale riduzione è stata attuata anche fornendo appropriate garanzie che
includono la costituzione di pegni su strumenti finanziari da parte di UniCredit S.p.A. a fronte di esposizioni
di UniCredit Bank AG verso UniCredit S.p.A. stessa.
A tale riguardo, si segnala che nel corso del primo semestre 2012:
o è scaduta la concessione in garanzia – da parte di UniCredit S.p.A. nei confronti di UniCredit
Bank AG – di titoli rappresentativi di partecipazioni in società controllate estere appartenenti
al gruppo bancario, a fronte di esposizioni finanziarie per un valore di Euro 7,05 miliardi;
o sono stati sottoscritti degli accordi di collateralizzazione (Credit Support Annex) a valere sugli
ISDA Master Agreements che regolano l'operatività in derivati negoziati tra UniCredit Bank
AG ed alcune società del Gruppo (tra cui UniCredit SpA, UniCredit Bank (Ireland) Plc e
UniCredit Leasing S.p.A.) al fine di ottimizzare la gestione delle esposizioni infragruppo.
UniCredit Spa (“UCI”) e UniCredit Bank AG (“UCB AG”) si sono impegnate con il Regolatore tedesco
“Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht” (BaFin) a mantenere a livello di UCB AG un requisito
patrimoniale aggiuntivo, oltre a quello regolamentare, che porta il coefficiente di solvibilità minimo a
superare il 13% alla data del 31 dicembre 2011. Tale impegno è volto a mantenere un capitale sufficiente
per UCB AG - sia a livello individuale sia a livello sub-consolidato – che permetta di assorbire ogni
eventuale perdita potenzialmente derivante da carenze nelle politiche di risk management e si intende
valido fino a quando tali carenze non saranno ritenute recuperate da BaFin. Inoltre, si rileva l‟impegno di
non attuare misure, quali l‟approvazione di dividendi speciali, che potrebbero portare il capitale di UCB AG
al di sotto della soglia concordata.
Si rilevano presso alcune giurisdizioni e altre entità estere del Gruppo impegni, a livello locale, a
mantenere il capitale regolamentare al di sopra delle soglie normativamente fissate; si ritiene che tali
impegni non abbiano nel complesso un impatto significativo sulla situazione patrimoniale del Gruppo.
Esistono inoltre vincoli alla disponibilità di alcune attività patrimoniali in quanto connesse alla ordinaria
operatività (ad es. pronti contro termine, prestito titoli, etc.).
Riduzione dei requisiti patrimoniali individuali applicati alla Capogruppo ed alle
controllate italiane.
La Banca d‟Italia con Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 ha disposto che “nei gruppi bancari, per le banche
italiane, i requisiti patrimoniali individuali a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato ed operativo sono
ridotti del 25 per cento purché su base consolidata l‟ammontare del patrimonio di vigilanza non sia inferiore al
requisito complessivo”. Al 30 giugno 2012 il Gruppo Unicredito rispetta il predetto requisito a livello consolidato,
usufruendo dunque di tale normativa.
90
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 2
Informativa quantitativa
Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato
delle loro deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori.
In elenco le società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da
UniCredit S.p.A. iscritte al gruppo bancario che per immaterialità sono mantenute al costo.
Al 30 giugno 2012 non risultano per queste società, deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti
patrimoniali obbligatori.
Ragione sociale
Sede
Tipologia
Città
Stato
BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH
FINANZIARIA
VIENNA
AUSTRIA
BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A. MEGABANK IN
LIQUIDATION
BANCARIA
VARSAVIA
POLONIA
BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA.
STRUMENTALE
SAO PAULO
BRASILE
CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH
FINANZIARIA
VIENNA
AUSTRIA
COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH
FINANZIARIA
VIENNA
AUSTRIA
GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN
LIQUIDAZIONE
FINANZIARIA
NAPOLI
ITALIA
HVB LONDON TRADING LTD.
FINANZIARIA
LONDRA
REGNO UNITO
HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED
STRUMENTALE
JOHANNESBURG
REPUBBLICA SUD AFRICANA
LLC UKRSOTSFINANCE
FINANZIARIA
KIEV
UCRAINA
MALREWARD LIMITED IN LIQUIDATION
FINANZIARIA
NICOSIA
CIPRO
MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH
FINANZIARIA
VIENNA
AUSTRIA
MY DREI HANDELS GMBH
STRUMENTALE
VIENNA
AUSTRIA
PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH
STRUMENTALE
VIENNA
AUSTRIA
PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH
FINANZIARIA
VIENNA
AUSTRIA
SFS FINANCIAL SERVICES GMBH
FINANZIARIA
VIENNA
AUSTRIA
UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD
FINANZIARIA
LONDRA
REGNO UNITO
UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD (IN LIQUIDATION)
STRUMENTALE
DUBLINO
IRLANDA
VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED
FINANZIARIA
ST. HELIER
JERSEY
VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED
FINANZIARIA
GEORGE TOWN
ISOLE CAYMAN
91
92
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 3
Tavola 3 – Composizione del patrimonio
di vigilanza
La Voce "A.1.1 Capitale" di cui alla tabella "Composizione del patrimonio di vigilanza" (Informativa
quantitativa) include gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7.5
€/miliardi attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'Assemblea
Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel
corso del primo trimestre 2012.
In data 24 gennaio 2012, UniCredit S.p.A. ha lanciato una offerta di riacquisto di propri strumenti Tier 1 ed
Upper Tier II, conclusasi in data 3 febbraio 2012. A latere di tale offerta, nel primo semestre 2012, sono stati
eseguiti ulteriori acquisti di propri strumenti finanziari sul mercato secondario, ancorchè per importi marginali.
Informativa qualitativa
Strumenti di capitale inclusi nel patrimonio di primo livello
(Tier 1)
IMPORTO IN
VALUTA
ORIGINARIA
(MILIONI)
IMPORTO
COMPUTATO
NEL
PATRIMONIO DI
VIGILANZA
(€/MIGLIAIA)
EMISSIONE
TRAMITE
SOCIETA'
VEICOLO
CONTROLLATE
TASSO DI
INTERESSE
DATA
SCADENZA
DECORRENZA
DELLA FACOLTA'
DI RIMBORSO
ANTICIPATO
STEP-UP
POSSIBILITA' DI
NON
CORRISPONDERE
INTERESSI
9,375%
31- DIC -50
LUG - 20
EUR
500
332.029
sì
sì
no
4,028%
perpetual
OTT - 15
EUR
750
264.158
sì
sì
sì
5,396%
perpetual
OTT - 15
GBP
300
24.643
sì
sì
sì
8,5925%
31- DIC -50
GIU - 18
GBP
350
201.692
sì
sì
no
8,125%
31- DIC -50
DIC - 19
EUR
750
581.460
sì
sì
no
83.998
no
sì
sì
8,741%
30 - GIU- 31
GIU - 29
USD
300
7,760%
13 - OTT - 36
OTT - 34
GBP
100
23.310
no
sì
sì
9,000%
22 - OTT- 31
OTT - 29
USD
200
38.363
no
sì
sì
3,500%
31 - DIC - 31
DIC - 29
JPY
25,000
249.675
no
sì
sì
10y CMS
(°) +0,10%,
cap 8,00 %
perpetual
OTT -11
EUR
250
91.439
no
si
no
10y CMS
(°) +0,15%,
cap 8,00 %
perpetual
MAR - 12
EUR
150
50.100
no
si
no
TOTALE
(°) Constant Maturity Swap
93
1.940.867
Patrimonio di secondo livello (Tier 2) - emissioni di strumenti
ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del
totale degli stessi
IMPORTO
COMPUTATO
NEL
PATRIMONIO DI
VIGILANZA
(€/MIGLIAIA)
815.461
STEP-UP
POSSIBILITA' DI
NON
CORRISPONDERE
INTERESSI
non applicabile
sì (°)
TASSO DI
INTERESSE
DATA
SCADENZA
DECORRENZA DELLA
FACOLTA' DI
RIMBORSO
ANTICIPATO
3,95%
1 - FEB - 16
non applicabile
5,00%
1 - FEB - 16
non applicabile
GBP
450
377.389
non applicabile
sì (°)
6,70%
5 - GIU - 18
non applicabile
EUR
1.000
827.661
non applicabile
sì (°)
IMPORTO IN VALUTA
ORIGINARIA
(MILIONI)
900
EUR
(°)

in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi è “sospeso” (deferral of interest):

qualora si registrino perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d‟Italia per
l‟esercizio dell‟attività bancaria, l‟ammontare nominale e gli interessi delle obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente.
Patrimonio di terzo livello
Non sussistono elementi da segnalare nel presente punto.
94
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 3
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
Composizione del patrimonio di vigilanza
PATRIMONIO DI VIGILANZA
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
A.1 Elementi positivi del patrimonio di base:
A.1.1 - Capitale (°) (°°) (°°°)
A.1.2 - Sovrapprezzi di emissione (°°°°)
A.1.3 - Riserve
A.1.4 - Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza
A.1.5 - Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% (°°)
A.1.6 - Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) (°°°) (°°°°)
A.1.7 - Utile del periodo
A.2 Elementi negativi:
A.2.1 - Azioni o quote proprie
A.2.2 - Avviamento
A.2.3 - Altre immobilizzazioni immateriali
A.2.4 - Perdita del periodo
A.2.5 - Altri elementi negativi:
* Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza
* Altri
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (°°°°°)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D)
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
F.1 Elementi positivi del patrimonio supplementare:
F.1.1 - Riserve da valutazione di attività materiali
F.1.2 - Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita
F.1.3 - Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base
F.1.4 - Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base
F.1.5 - Strumenti ibridi di patrimonializzazione
F.1.6 - Passività subordinate di 2° livello
F.1.7 - Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese
F.1.8 - Plusvalenze nette su partecipazioni
F.1.9 - Altri elementi positivi
F.2 Elementi negativi:
F.2.1 - Minusvalenze nette su partecipazioni
F.2.2 - Crediti
F.2.3 - Altri elementi negativi
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)
95
30.06.2012
52.482.186
68.458.574
19.434.937
34.624.245
10.913.628
31.12.2011
46.354.217
71.381.206
11.927.702
38.562.472
16.346.472
332.029
495.584
609.085
1.657.222
887.428
(15.976.388)
(8.212)
(12.675.871)
(3.292.305)
-
609.085
3.439.891
(25.026.989)
(7.960)
(12.676.344)
(3.304.950)
(9.037.735)
(456.184)
15.474
(471.658)
52.026.002
3.050.935
48.975.067
15.784.402
16.899.749
230.684
2.211.969
13.247.457
931.776
277.863
(1.115.347)
(73.242)
(1.042.105)
(115.340)
2
(115.342)
15.669.062
3.050.935
12.618.127
1.133.827
60.459.366
60.459.366
(682.629)
66.197
(748.826)
45.671.588
2.754.567
42.917.021
17.952.485
19.505.609
294.807
3.163.769
14.824.299
944.871
277.863
(1.553.124)
(57.085)
(1.496.039)
(147.404)
(147.404)
17.805.081
2.754.567
15.050.514
994.305
56.973.230
56.973.230
Note relative alla tabella a pagina precedente:
(°) Comprende gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7,5 €/miliardi
attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'Assemblea Straordinaria
dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo
trimestre 2012.
(°°) Le azioni ordinarie che rappresentano il sottostante dei titoli “CASHES” sono computate nella voce di
Patrimonio “Capitale sociale” per un totale di €/migliaia 2.373.915, e nella voce di Patrimonio “Strumenti
non innovativi di capitale computabili fino al 50%” per un totale di €/migliaia 609.085, a seguito
dell'aumento del capitale sociale a titolo gratuito per nominali €/migliaia 2.499.217,96 deliberato
dall‟Assemblea straordinaria del 15 dicembre 2011. I CASHES sono strumenti di tipo equity linked,
emessi per un controvalore di euro 2.983.000.000 nel mese di febbraio 2009 da The Bank of New York
(Luxembourg) S.A. con scadenza al 15 dicembre 2050 e convertibili, a determinate condizioni, in n°
96.756.406 azioni ordinarie di UniCredit S.p.A. (ridotte da n° 967.564.061 a seguito del raggruppamento
azionario del 23 dicembre 2011) sottoscritte da Mediobanca nell‟ambito dell‟operazione di aumento di
capitale deliberato dall‟Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit il 14 novembre 2008. Pertanto, dal
momento che queste azioni sono già emesse, sono al pari di ogni altra azione ordinaria pienamente
disponibili per assorbire eventuali perdite.
(°°°) Oltre alla quota riferita al Cashes di cui sopra (°°) inclusa nella voce A.1.5, sono stati riclassificati
(nella voce A.1.6) ulteriori €/migliaia 31.169 riferiti ad azioni di risparmio, di cui €/migliaia 22.943 di
pertinenza di Terzi.
(°°°°) Sono state riclassificate (nella voce A.1.6) €/migliaia 17.215 collegate ad azioni di risparmio.
(°°°°°) Con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni
centrali di Paesi appartenenti all‟Unione Europea si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la
Banca d‟Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità
di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve
successivamente al 31 dicembre 2009 (approccio “simmetrico”). Di tale facoltà UniCredit si è avvalsa a
partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza del giugno 2010, in sostituzione dell‟approccio “asimmetrico”
precedentemente applicato. Al 30 giugno 2012, l‟ammontare delle minusvalenze nette sterilizzate
ammonta a €/milioni 1.853.
96
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 3
(migliaia di €)
Dettaglio Elementi da dedurre (50% Patrimonio di base - 50% Patrimonio
supplementare)
Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% del capitale della partecipata (°)
Partecipazioni assicurative axcquistate dopo il 20 luglio 2006
Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni
Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB)
Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR
Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP
Totale Elementi dedotti (50%Patrimonio di base - 50%Patrimonio supplementare)
30.06.2012
2.111.699
146.019
570.084
3.267.706
6.362
6.101.870
31.12.2011
2.061.251
173.425
643.924
2.623.636
6.898
5.509.134
(°) Include la partecipazione nella Banca d‟Italia, nonché gli attivi subordinati emessi dalle medesime partecipazioni oggetto di deduzione.
(migliaia di €)
Dettaglio Elementi da dedurre dal Patrimonio di base e supplementare
Partecipazioni assicurative acquistate prima del 20 luglio 2006
Totale Elementi dedotti dal Patrimonio di base e supplementare
97
30.06.2012
1.133.827
1.133.827
31.12.2011
994.305
994.305
98
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 4
Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale
Informativa qualitativa
Il gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all‟allocazione del capitale
in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell‟operatività del Gruppo in ottica di creazione di
valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in
particolare:
 nei processi di piano e budget:
o formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione;
o analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e
business unit;
o assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio;
o analisi dell‟impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti;
o elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy;
 nei processi di monitoraggio:
o analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei
dati gestionali per uso interno ed esterno;
o analisi e controllo dei limiti;
o analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali.
Il Gruppo si pone l‟obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi
(cost of equity) e quindi di creare valore per i propri azionisti attraverso l‟allocazione del capitale alle
differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio. A supporto dei processi
di pianificazione e controllo, il Gruppo adotta la metodologia di misurazione delle performance aggiustate
per il rischio (RAPM) predisponendo una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le
variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare.
Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un‟importanza rilevante nella definizione delle strategie
perché da un lato esso rappresenta l‟investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere
remunerato in modo adeguato, dall‟altro è una risorsa scarsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla
normativa di vigilanza.
Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono:
 capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale
impiegato), che deve essere remunerata almeno pari alle aspettative (costo dell‟equity);
 capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo – capitale
allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo – capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli
obiettivi di creazione di valore.
Il capitale a rischio è misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a
rischio è definito come capitale economico, dall‟altra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio
è definito come capitale regolamentare.
Il capitale economico è fissato ad un livello tale da coprire con il 99,97% di probabilità (intervallo di
confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un core tier 1
ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali e tenendo in considerazione gli impatti
delle normative di vigilanza che saranno adottate (Basilea 3, Global Systemically Important Financial
Institutions: G-SIFIs, ecc.).
La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management dell‟Area Pianificazione,
Strategia e Capital Management, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il
Gruppo e le sue società nel rispetto dei vincoli normativi e della propensione al rischio.
Nella gestione dinamica del capitale, l‟unità operativa Capital Management elabora il piano finanziario ed
effettua il monitoraggio dei ratios patrimoniali di Vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari
all‟ottenimento degli obiettivi.
99
I
Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione del patrimonio di
vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper tier 2 e tier 3 capital) e dall‟altro alla pianificazione e
all‟andamento dei “risk weighted asset” (RWA).
La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di
approvvigionamento del capitale di rischio e degli strumenti ibridi di patrimonializzazione più idonei al
conseguimento degli obiettivi. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di
“capital generation” misurandone il costo e l‟efficacia attraverso la metodologia di RAPM. In tale contesto
l‟analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti
regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative 6, in
modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo
o società chiamate a realizzare le azioni.
6
Per esempio Basilea II/III, IAS/IFRS ecc.
100
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 4
Rafforzamento patrimoniale
L‟Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A., tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, ha
approvato le misure di rafforzamento patrimoniale annunciate al mercato il 14 novembre 2011.
Nel dettaglio, l‟Assemblea dei Soci ha deliberato:
 la capitalizzazione della riserva sovrapprezzo delle azioni sottostanti ai Cashes mediante un
aumento di capitale sociale a titolo gratuito, da eseguirsi ai sensi dell‟art. 2442 del Codice Civile;
 la cancellazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio di UniCredit;
 l‟aumento di capitale in opzione a pagamento per un importo massimo complessivo di 7,5 miliardi
di euro attraverso l‟emissione di azioni ordinarie con godimento regolare da offrirsi in opzione ai
soci titolari di azioni ordinarie e a quelli portatori di azioni di risparmio di UniCredit, ai sensi
dell‟art. 2441, primo, secondo e terzo comma del Codice Civile;
 il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione
ordinaria o di risparmio ogni 10 azioni ordinarie o di risparmio esistenti;
 la modifica dello statuto sociale al fine di prevedere la possibilità per il Consiglio di
Amministrazione di proporre agli azionisti di ricevere un dividendo per cassa o in azioni ordinarie
della Società (scrip dividend) oppure misto a scelta dell‟azionista.
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha, altresì, comunicato il proprio intendimento di non
sottoporre all‟Assemblea dei Soci, nel 2012, alcuna proposta di distribuzione di dividendi riferiti all‟anno
2011, in linea con quanto raccomandato da Banca d‟Italia con comunicazione del 2/3/2012.
Nel corso del 2011 si è quindi dato luogo:
 all‟aumento di capitale gratuito per euro 2.499.217.969,50, tramite imputazione a capitale di un
pari ammontare prelevato dalla Riserva sovrapprezzi di emissione;
 alla cancellazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio di UniCredit S.p.A.;
 al raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio sulla base del rapporto approvato
dall‟Assemblea Straordinaria del 15 dicembre 2011. Quest‟ultima iniziativa ha modificato il
numero di azioni ordinarie da 19.274.251.710 a 1.927.425.171 e risparmio da 24.238.980 a
2.423.898.
In data 4 gennaio 2012 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato le condizioni e il
calendario dell‟offerta di azioni ordinarie in opzione ai soci da emettersi in esecuzione della delibera
dell‟Assemblea Straordinaria dei soci del 15 dicembre 2011:
 le azioni ordinarie di nuova emissione, senza valore nominale, sono state offerte agli azionisti
titolari di azioni ordinarie e ai portatori di azioni di risparmio della Società, al prezzo di
sottoscrizione di euro 1,943 per azione, nel rapporto di opzione di n. 2 azioni ordinarie di nuova
emissione ogni n. 1 azione ordinaria e/o di risparmio posseduta;
 il numero massimo di azioni da emettere è stato fissato a 3.859.602.938 nuove azioni ordinarie,
per un aumento del capitale sociale e un controvalore complessivo pari a euro 7.499.208.508,53.
Durante il periodo di opzione (9 gennaio 2012 - 27 gennaio 2012 in Italia, Germania e Austria e 12
gennaio 2012 – 27 gennaio 2012 in Polonia) sono stati esercitati 1.925.199.755 diritti di opzione e, quindi,
sottoscritte complessivamente 3.850.399.510 azioni, pari al 99,8% del totale delle azioni offerte, per un
controvalore complessivo pari a euro 7.481.326.247,93.
I diritti non esercitati, riguardanti la sottoscrizione di 9.203.428 azioni ordinarie UniCredit S.p.A., sono stati
offerti in Borsa, ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, codice civile, da UniCredit, per il tramite di UniCredit
Bank AG, Milan Branch. Già nella prima seduta dell‟1 febbraio 2012 i diritti offerti sono stati interamente
venduti e le relative nuove azioni successivamente sottoscritte. L‟aumento di capitale in questione è
risultato, pertanto, integralmente sottoscritto.
Si ricorda infine che in data 22 marzo 2011, Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l‟emissione
delle performance share promesse nell‟ambito del Piano 2007 di Incentivazione a Lungo Termine del
gruppo UniCredit, in seguito alla verifica del raggiungimento degli obiettivi definiti nel Piano. A tal fine, Il
Consiglio ha deliberato un aumento di capitale gratuito di nominali 454.385 euro, corrispondenti a n.
908.770 azioni ordinarie.
101
I
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
CONSISTENZE AL
RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE
A. RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE
30.06.2012
CONSISTENZE AL
31.12.2011
IMPORTI NON
PONDERATI
IMPORTI
PONDERATI
REQUISITO
IMPORTI NON
PONDERATI
IMPORTI
PONDERATI
REQUISITO
903.277.300
367.062.273
29.364.982
876.404.734
372.509.585
29.800.767
A.1 METODOLOGIA STANDARDIZZATA - ATTIVITA' DI RISCHIO
415.884.381
A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e
banche centrali
A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali
A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed
enti del settore pubblico
A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di
sviluppo
A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni
internazionali
A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati
A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese
A.1.8. Esposizioni al dettaglio
A.1.9. Esposizioni garantite da immobili
A.1.10. Esposizioni scadute
A.1.11. Esposizioni ad alto rischio
A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese
A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del
risparmio (OICR)
A.1.15. Altre esposizioni
195.760.800
15.660.864
384.468.813
125.268.718
7.319.406
585.552
99.569.974
189.327.110
5.415.399
15.146.169
433.232
52.316.174
2.284.720
182.778
51.997.467
2.365.885
189.271
13.412.442
6.661.906
532.952
9.891.839
3.874.887
309.991
232.086
20.692
1.655
171.953
3.924
314
42
42
3
326
14
1
15.553.916
4.719.631
377.571
13.140.203
3.683.264
294.661
90.160.839
87.715.597
7.017.248
90.409.283
87.192.836
6.975.427
40.910.919
30.666.096
2.453.288
39.438.323
29.500.238
2.360.019
28.533.767
14.951.405
1.196.112
30.529.447
15.790.898
1.263.272
11.676.133
14.150.814
1.132.065
11.022.994
13.881.242
1.110.499
2.135.258
2.600.938
208.075
2.302.422
2.778.075
222.246
1.466.953
411.074
32.886
1.249.812
172.883
13.831
120.109
45.676
3.654
591.504
320.564
25.645
4.755.359
4.209.554
336.764
4.749.817
4.253.402
340.272
29.341.666
20.003.248
1.600.260
29.403.449
20.093.599
1.607.488
170.137.869
13.611.030
491.384.205
181.930.421
14.554.434
510.550
40.844
7.445.446
563.934
45.115
A.2 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ATTIVITA'
DI RISCHIO
486.893.794
A.2.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e
banche centrali
A.2.2. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti
A.2.3. Esposizioni verso o garantite da imprese
A.2.4. Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali
A.2.5. Esposizioni rotative al dettaglio qualificate
A.2.6. Altre esposizioni al dettaglio
A.2.7. Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione
A.2.8. Altre attività
A.2.9. Finanziamenti specializzati - slotting criteria
A.2.10. Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari
A.2.11. Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non
DVP con fattori di ponderazione regolamentari
8.364.405
84.270.167
15.913.208
1.273.057
84.688.547
17.725.117
1.418.009
251.319.045
124.881.977
9.990.558
253.381.473
131.614.347
10.529.149
87.134.539
12.174.920
973.994
90.112.389
13.574.856
1.085.988
5.186.282
775.152
62.012
5.444.990
947.680
75.814
50.003.067
14.427.284
1.154.183
49.861.247
15.816.216
1.265.297
-
-
-
-
-
-
-
1.060.174
84.814
-
1.366.722
109.338
615.027
393.342
31.467
432.044
303.480
24.278
-
-
-
-
-
-
1.262
1.262
101
18.069
18.069
1.446
499.125
1.163.604
93.088
551.716
1.252.055
100.164
165.145
410.965
32.877
191.864
460.954
36.876
333.980
752.639
60.211
359.852
791.101
63.288
262.519
498.785
39.903
296.023
562.443
44.996
13.185
38.237
3.059
9.385
27.216
2.177
58.276
215.617
17.249
54.444
201.442
16.115
-
-
-
-
-
-
A.3 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE
A.3.1. Metodo PD/LGD: Attività di rischio
A.3.2. Metodo della ponderazione semplice: Attività di rischio
- Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente
diversificata
- Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati
- Altri strumenti di capitale
A.3.3. Metodo dei modelli interni: Attività di rischio
102
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 4
Rischio di credito e di controparte
(migliaia di €)
CONSISTENZE AL
Rischio di credito
30/06/2012
CONSISTENZE AL
Rischio di controparte
Rischio di credito
31/12/2011
Rischio di controparte
RWA (net of IC)
Requisito
patrimoniale
RWA (net of IC)
Requisito
patrimoniale
RWA (net of IC)
Requisito
patrimoniale
RWA (net of IC)
Requisito
patrimoniale
7.272.768
581.821
46.638
3.731
5.401.810
432.145
13.589
1.087
Esposizioni verso o garantite da enti territoriali
Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed
enti del settore pubblico
Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di
sviluppo
2.258.967
180.717
25.753
2.060
2.342.569
187.406
23.316
1.865
6.651.328
532.106
10.579
846
3.863.285
309.063
11.602
928
20.692
1.655
-
-
3.924
314
-
-
Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali
-
-
42
3
-
-
14
1
Metodologia standardizzata
Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e
banche centrali
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati
4.021.741
321.739
697.890
55.831
2.963.495
237.079
719.769
57.582
Esposizioni verso o garantite da imprese
84.993.439
6.799.475
2.722.158
217.773
84.293.191
6.743.455
2.899.645
231.972
Esposizioni al dettaglio
30.545.330
2.443.626
120.766
9.661
29.374.413
2.349.953
125.825
10.066
Esposizioni garantite da immobili
14.951.405
1.196.112
-
-
15.790.898
1.263.272
-
-
Esposizioni scadute
14.150.306
1.132.024
508
41
13.878.251
1.110.260
2.991
239
2.600.900
208.072
38
3
2.778.038
222.243
37
3
411.074
32.886
-
-
172.883
13.831
-
-
45.544
3.644
132
11
320.534
25.643
30
2
Esposizioni ad alto rischio
Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
Esposizioni a breve termine verso imprese
Esposizioni verso organismi di invetimento collettivo del
risparmio
4.161.157
332.893
48.397
3.872
4.209.185
336.735
44.217
3.537
20.003.248
1.600.260
-
-
20.093.599
1.607.488
-
-
308.512
24.681
-
-
438.743
35.099
-
-
309.112
24.729
2.911
233
219.601
17.568
2.624
210
896.882
71.751
202.184
16.175
840.361
67.229
121.075
9.686
218
17
160
13
1.216
97
47
4
-
-
-
-
-
-
-
-
1.251.951
100.156
-
-
1.287.307
102.985
-
-
Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI
4.430.028
354.402
105.108
8.409
4.531.360
362.509
102.707
8.217
Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese
Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili
residenziali: PMI
Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili
residenziali: persone fisiche
Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio
qualificate
4.133.769
330.702
132.848
10.628
3.969.418
317.553
167.265
13.381
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre esposizioni al dettaglio: PMI
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche
-
-
-
-
-
-
-
-
Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre attività
-
-
-
-
-
-
-
-
393.342
31.467
-
-
303.480
24.278
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre esposizioni
Posizioni verso la cartolarizzazione
Metodologia basata sui rating interni
Di base
Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e
banche centrali
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti: altri
Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti
specializzati
Finanziamenti specializzati - slotting criteria
Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari
Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP
con fattori di ponderazione regolamentari
Avanzata
Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e
banche centrali
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti: altri
Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti
specializzati
193.530
15.482
4.997
400
338.235
27.059
3.474
278
7.940.955
635.276
6.446.117
515.689
9.243.316
739.465
7.148.878
571.910
398.787
31.903
3.689
295
322.289
25.783
3.017
241
24.216
1.937
-
-
44.918
3.594
-
-
4.749.496
379.960
280.154
22.412
4.241.111
339.289
184.530
14.762
Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI
35.985.974
2.878.878
1.676.267
134.101
38.013.955
3.041.116
2.962.213
236.977
Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese
Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili
residenziali: PMI
Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili
residenziali: persone fisiche
Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio
qualificate
66.520.932
5.321.675
5.615.450
449.236
70.824.320
5.665.946
5.330.161
426.413
424.627
33.970
-
-
516.596
41.327
-
-
11.750.293
940.023
-
-
13.058.260
1.044.661
-
-
775.152
62.012
-
-
947.680
75.814
-
-
103
I
Altre esposizioni al dettaglio: PMI
9.520.325
761.626
113.211
9.057
10.411.111
832.889
64.820
5.185
Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche
4.634.625
370.770
159.123
12.730
5.101.675
408.134
238.610
19.089
Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione
Altre attività
Finanziamenti specializzati - slotting criteria
Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari
Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP
con fattori di ponderazione regolamentari
Altre esposizioni IRB
Esposizioni in strumenti di capitale: metodo PD/LGD: attività
di rischio
Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della
ponderazione semplice: attività di rischio
Esposizioni in strumenti di capitale: metodo dei modelli
interni: attività di rischio
Posizioni verso la cartolarizzazione
-
-
-
-
-
-
-
-
1.060.174
84.814
-
-
1.366.722
109.338
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.262
101
-
-
18.069
1.446
-
-
410.965
32.877
-
-
460.954
36.876
-
-
752.639
60.211
-
-
791.101
63.288
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4.315.946
345.276
-
-
3.835.465
306.837
-
-
Nella tabella dell‟Adeguatezza Patrimoniale, gli importi ponderati relativi ad esposizioni verso le
cartolarizzazioni contribuiscono separatamente nel punto A.1.3 Cartolarizzazioni, mentre il relativo requisito
confluisce nel punto B.1 Rischio di credito e di controparte.
104
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 4
(migliaia di €)
Adeguatezza patrimoniale
IMPORTI
NON
PONDERATI
CATEGORIE/ VALORI
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
IMPORTI
PONDERATI/
REQUISITI
30.06.2012
31.12.2011
30.06.2012
31.12.2011
915.432.065
890.776.785
371.686.731
376.783.794
415.884.381
384.468.813
195.760.800
189.327.110
487.392.919
491.935.921
171.301.473
183.182.476
28.838.351
25.024.203
11.858.513
11.546.461
458.554.568
466.911.718
159.442.960
171.636.015
12.154.765
14.372.051
4.624.458
4.274.208
-
-
29.734.938
30.142.704
-
-
1.895.767
2.518.627
-
-
195.715
396.134
-
-
1.700.052
2.122.493
-
-
-
-
-
-
4.188.021
4.116.396
-
-
303.990
304.605
-
-
317.935
286.670
-
-
3.566.096
3.525.121
-
-
-
-
-
-
-
53.861
-
-
35.818.726
36.831.588
447.734.081
460.394.842
10,94%
9,32%
13,50%
12,37%
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
(migliaia di €)
Requisito patrimoniale per rischio di mercato
Rischio di posizione
- Attività incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza
- Attività non incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza
Rischio di regolamento per le transazioni DVP
Rischio di cambio
Rischio sulle posizioni in merci
Requisito patrimoniale per rischio di mercato
Il requisito per rischio di posizione include 38.968 migliaia di euro relativi a posizioni verso le cartolarizzazioni.
105
30.06.2012
31.12.2011
1.859.484
2.436.118
1.859.484
2.436.118
-
-
3.534
3.211
32.749
79.298
1.895.767
2.518.627
I
Riclassificazione di attività finanziarie
Le modifiche allo IAS 39 ed all‟IFRS 7 “Riclassificazione delle attività finanziarie” approvate dallo IASB nel
2008 permettono, successivamente all‟iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività
finanziarie fuori dai portafogli “detenute per la negoziazione” e “disponibili per la vendita”.
In particolare, possono essere riclassificate:
 quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero
soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se
tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o
disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l‟entità ha l‟intenzione e la capacità di
possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza;
 ”solo in rare circostanze” quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento
della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti.
Per effetto di modifiche alla regolamentazione vigente, le quali sono scaturite anche a seguito delle
perduranti difficoltà dei mercati finanziari, in uno dei Paesi della CEE in cui il Gruppo opera, nel corso del
primo semestre si è proceduto a riclassificare dal portafoglio “attività finanziarie di negoziazione” al
portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita” titoli di debito aventi un valore di bilancio pari a
42.168 migliaia di Euro.
Nella tabella seguente sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli
interessati, il valore di bilancio ed il fair value al 30 giugno 2012 delle attività oggetto di riclassificazione
nel secondo semestre 2008, nel primo semestre 2009 e nel primo semestre 2012. Sono inoltre riportate
le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il
trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate, nel conto economico o nel
patrimonio netto.
Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle “valutative”,
comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le “altre”, queste ultime comprensive degli interessi e degli
utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite.
Si segnala, inoltre, che, prima del trasferimento, gli strumenti finanziari oggetto di riclassificazione nel
primo semestre 2012 hanno determinato la rilevazione di utili per 620 migliaia di euro.
L‟effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel primo semestre 2012 se non si fosse
proceduto alle riclassificazioni sarebbe stato positivo per 324.829 migliaia di euro, mentre quello
effettivamente rilevato è stato positivo per 184.275 migliaia di euro.
106
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 4
Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività
complessiva
(migliaia di €)
COMPONENTI REDDITUALI IN
ASSENZA DEL TRASFERIMENTO
(ANTE IMPOSTE)
TIPOLOGIA
STRUMENTO
FINANZIARIO
(1)
PORTAFOGLIO DI
PROVENIENZA
(2)
A. Titoli di debito
VALUTATIVE
ALTRE
VALUTATIVE
ALTRE
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
(9)
131.808
175.456
(1.711)
170.867
51.404
51.404
242
650
411
505
194.959
205.868
(121)
2.751
-
2.500
Crediti verso banche
2.209.766
2.236.963
52.605
46.830
-
49.361
Crediti verso clientela
5.157.438
4.353.722
90.541
121.350
(2.122)
114.827
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Crediti verso clientela
C. Finanziamenti
FAIRVALUE AL
30.06.2012
6.973.091
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
VALORE
CONTABILE AL
30.06.2012
7.796.194
A. Titoli di debito
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
B. Titoli di capitale
182.627
125.134
(11.459)
3.875
-
3.674
B. Titoli di capitale
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
-
-
-
-
-
-
346.040
371.552
3.944
13.621
-
15.119
C. Finanziamenti
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Crediti verso banche
100.193
104.318
3.058
6.640
-
7.544
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Crediti verso clientela
245.847
267.234
886
6.981
-
7.575
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Crediti verso banche
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Crediti verso clientela
-
-
-
-
-
-
D. Quote di O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
D. Quote di O.I.C.R.
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Totale
PORTAFOGLIO DI
DESTINAZIONE
(3)
COMPONENTI REDDITUALI
REGISTRATE NELL'ESERCIZIO
(ANTE IMPOSTE)
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Totale
-
-
-
-
-
-
8.142.234
7.344.643
135.752
189.077
(1.711)
185.986
Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti
strutturati di credito (diversi dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati)
per un valore di bilancio di 4.234.159 migliaia di euro.
107
I
108
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni
generali riguardanti tutte le banche
Informativa qualitativa
Definizioni di esposizioni deteriorate
Secondo le regole Banca d‟Italia, le esposizioni deteriorate sono classificate nelle seguenti categorie:
 sofferenze - individuano l‟area dei crediti formalmente deteriorati, costituiti dall‟esposizione verso
clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni
equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica ovvero, in caso di importi
non significativi singolarmente, su base forfetaria per tipologie di esposizioni omogenee;
 incagli - definiscono quell‟area creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti che si trovano in
temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tra
gli incagli sono incluse inoltre le esposizioni, non classificate in sofferenza e concesse a soggetti
diversi dalle amministrazioni pubbliche, per le quali risultino soddisfatte entrambe le seguenti
condizioni:
o siano scadute e non pagate in via continuativa da oltre 270 giorni (ovvero da oltre 150 o
180 giorni per le esposizioni di credito al consumo rispettivamente di durata originaria
inferiore o pari e superiore a 36 mesi);
o l‟importo complessivo delle esposizioni di cui al punto precedente e delle altre quote
scadute da meno di 270 giorni verso il medesimo debitore, sia almeno pari al 10%
dell‟intera esposizione verso tale debitore. Gli incagli sono valutati analiticamente
quando particolari elementi lo consiglino ovvero applicando analiticamente percentuali
determinate in modo forfetario su basi storico/statistiche nei restanti casi;
 esposizioni ristrutturate - rappresentano le esposizioni nei confronti di controparti con le quali
sono stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del
debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la
conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea capitale; sono valutati
analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni l‟onere attualizzato riveniente dall‟eventuale
rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;
 esposizioni scadute - rappresentano l‟intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da
quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla data di riferimento presentano crediti
scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale (cfr.
Circolare Banca d‟Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale
per le banche” ) per l‟inclusione degli stessi nelle “esposizioni scadute” (banche standardizzate)
ovvero delle “esposizioni in default” (banche IRB).. Si segnala che a partire dal 1° gennaio 2012
le esposizioni scadute deteriorate comprendono anche le tipologie di esposizioni che fino al 31
dicembre 2011 beneficiavano della deroga temporanea o permanente all‟utilizzo della soglia dei
180 giorni ai fini della determinazione delle esposizioni scadute/sconfinanti. Il cambiamento
riflette per la quota di esposizioni soggette a deroga temporanea (crediti verso le imprese
residenti o aventi sede in Italia) le previsioni normative di Banca d‟Italia entrate in vigore dal 1°
gennaio 2012 e per la quota di esposizioni soggette a deroga permanente (crediti al dettaglio e
verso gli enti del settore pubblico residenti o aventi sede in Italia) l‟adesione del Gruppo alle
raccomandazioni promosse in sede internazionale dal Financial Stability Board.
109
L‟esposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento:
 la quota scaduta e/o sconfinante,
oppure:
 la media delle quote scadute e/o sconfinanti, rilevate su base giornaliera nell‟ultimo
trimestre precedente,
sia pari o superiore al 5% dell‟esposizione stessa.
Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando
laddove disponibile la rischiosità rilevata dall‟appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini di
Basilea 2 (“perdita in caso di inadempienza” - Loss Given Default).
La valutazione collettiva riguarda portafogli di attività per i quali, seppur non siano stati riscontrati
singolarmente elementi oggettivi di perdita, è attribuita, secondo la metodologia di seguito descritta, una
perdita verificata latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti di
Basilea 2.
Descrizione delle metodologie adottate per determinare le
rettifiche di valore
I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti
fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di
sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione alla controparte.
Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche od oggetto di
riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS 39 e i valori netti riferiti alle operazioni
di leasing finanziario di beni “in costruendo” e di beni in attesa di locazione finanziaria, i cui contratti
abbiano le caratteristiche di “contratti con trasferimento dei rischi”.
Dopo l‟iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei
costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all‟acquisizione o all‟erogazione dell‟attività
finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il
criterio dell‟interesse effettivo, eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore
risultanti dal processo di valutazione.
Gli utili (o le perdite) su creditisono rilevati nel conto economico:
•
quando l‟attività finanziaria in questione è eliminata, alla voce 100.a) “Utili (perdite) da cessione
di crediti”;
ovvero:
•
quando l‟attività finanziaria ha subito una riduzione di valore, alla voce 130.a) “Rettifiche di valore
nette per deterioramento di crediti”.
Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. “Interessi attivi e proventi assimilati” e sono
iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.
Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell‟eventuale incasso.
I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di
eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Tali
crediti deteriorati sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta all‟anno.
Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di
recuperarne l‟intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore
equivalente.
I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull‟attualizzazione dei
flussi finanziari attesi per capitale ed interessi; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli
elementi fondamentali sono rappresentati dall‟individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze
e del tasso di attualizzazione da applicare.
110
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
L‟importo della perdita, infatti, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, incagli e
ristrutturate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di
iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell‟attività
finanziaria.
Nei casi in cui il tasso di interesse originario di un‟attività finanziaria oggetto di attualizzazione non sia
reperibile, oppure il suo reperimento sarebbe eccessivamente oneroso, si è applicato il tasso medio
rilevato sulle posizioni aventi caratteristiche simili ma non deteriorate nell‟anno in cui si è verificato il
deterioramento originario dell‟attività considerata. Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso così
determinato è mantenuto costante anche negli esercizi seguenti.
I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori
ovvero di business plan o di previsioni basate sull‟esperienza storica dei recuperi osservati per classi
omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della
tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti.
Ogni cambiamento successivo nell‟importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una
variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di
conto economico 130.a) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti”.
Le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di
conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto
precisato nel precedente capitolo.
Qualora vengano meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia
oggettivamente riconducibile ad un evento occorso dopo la rettifica stessa, viene appostata alla
medesima voce di conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che
si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni.
L‟eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile o è
stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a)
“Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti” di conto economico e sono rilevate in
riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati
sono iscritti alla medesima voce.
Le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni
di debt/equity swap comportano, nell'intervallo temporale precedente all‟esecuzione dello scambio, la
valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione
del bilancio.
Le eventuali differenze negative tra il valore dei crediti ed il fair value delle azioni è rilevato a conto
economico tra le rettifiche di valore.
111
Informativa quantitativa
Esposizioni Sovrane
In conformità alla Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011 (che a propria volta
riprende il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) in materia di informazioni da rendere nelle
relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito e nei
finanziamenti Sovrani ed in relazione all‟attuale evoluzione dei mercati internazionali, si fornisce il
7
dettaglio delle esposizioni Sovrane detenute dal Gruppo al 30 giugno 2012.
Nel complesso, al 30 giugno 2012 il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane rappresentate da “titoli
di debito” ammonta a 89.875 milioni, di cui circa il 93% concentrato su otto Paesi tra i quali l‟Italia, con
40.983 milioni, rappresenta una quota del 46% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi,
nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, il valore nominale, il valore contabile
ed il fair value delle relative esposizioni al 30 giugno 2012.
(migliaia di €)
Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione
consistenze al 30.06.2012
Valore nom inale
Valore di bilancio
Paese / portafoglio di classificazione
- Italia
1
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta )
40.982.619
40.658.366
5.586.096
5.163.906
5.163.906
675.369
675.351
675.351
32.440.628
31.699.769
31.699.769
attività finanziarie valutate al fair value
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Germ ania
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1)
attività finanziarie valutate al fair value
225.917
229.189
170.938
3.232.965
3.214.403
2.948.401
20.642.740
21.552.475
21.551.131
1.479.958
1.542.652
1.542.652
15.421.748
16.165.047
16.165.047
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
240.115
243.108
243.108
3.497.919
3.598.590
3.597.246
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Polonia
3.000
3.077
3.077
7.775.602
7.991.782
7.832.833
230.892
234.046
234.046
-
-
-
5.679.455
5.876.334
5.876.334
834.397
1
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta )
attività finanziarie valutate al fair value
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Austria
825.219
834.482
1.040.036
1.046.920
888.056
3.641.718
3.719.156
3.789.179
442.449
145.187
145.187
14.827
20.259
20.259
2.900.908
3.305.191
3.305.191
1
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta )
attività finanziarie valutate al fair value
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
50.000
61.701
61.336
233.534
186.817
257.205
3.094.726
3.335.717
3.485.088
65.887
57.298
57.298
-
-
-
1.019.251
1.111.413
1.111.413
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Turchia ( 2)
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1)
attività finanziarie valutate al fair value
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Repubblica Ceca
Fair Value
42.160.975
-
-
-
2.009.588
2.167.006
2.316.377
2.269.965
2.313.751
2.313.787
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1)
174.008
127.043
127.043
attività finanziarie valutate al fair value
280.332
280.507
280.507
1.815.217
1.905.788
1.905.788
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Spagna
-
-
-
409
413
449
1.888.763
2.449.186
1.889.013
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1)
393.497
14.295
14.295
attività finanziarie valutate al fair value
400.328
315.460
315.460
1.647.248
1.552.962
1.552.962
-
-
-
8.114
6.296
6.045
1.481.273
1.476.856
1.476.633
53.539
51.762
51.762
-
-
-
1.380.339
1.377.078
1.377.078
crediti
28.568
29.011
29.011
attività finanziarie detenute sino a scadenza
18.826
19.005
18.783
83.516.186
83.261.368
82.995.778
attività finanziarie disponibili per la vendita
crediti
attività finanziarie detenute sino a scadenza
- Ungheria
attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1)
attività finanziarie valutate al fair value
attività finanziarie disponibili per la vendita
Totale esposizioni per cassa
1
( ) Include le esposizioni in Credit Derivatives.
( 2) Ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute
attraverso joint venture .
7
Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti
erogati agli stessi.Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS.
112
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
La vita media residua ponderata delle esposizioni Sovrane elencate nella tabella di dettaglio di cui
8
sopra, suddivisa tra banking e trading book, è la seguente:
Vita m edia residua ponderata
(anni)
Banking book Trading book
- Italia
2,96
0,54
- Germania
2,32
4,62
- Polonia
3,96
0,42
- Turchia
5,54
1,20
- Austria
6,78
8,79
- Spagna
3,13
3,05
- Repubblica Ceca
3,99
0,49
- Ungheria
1,44
1,15
Il restante 7% del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a 6.614 milioni, sempre riferito
al valore di bilancio al 30 giugno 2012, è suddiviso tra 45 Paesi, tra cui: Stati Uniti (141 milioni), Irlanda
(80 milioni) e Portogallo (24 milioni).
Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 30 giugno 2012 ad
eccezione di quelle nei confronti della Grecia. Con riferimento a queste ultime posizioni, si ricorda che il
21 febbraio 2012, la Repubblica Greca e il settore pubblico (Stati Membri dell‟Unione Europea e Fondo
Monetario Internazionale-FMI) hanno raggiunto una comune intesa condizionata alla partecipazione
degli investitori privati nel nuovo programma di salvataggio che, oltre all‟erogazione di una ulteriore
tranche di aiuti da parte del settore pubblico, prevedeva un‟Offerta Pubblica di Scambio delle
obbligazioni in circolazione con nuovi strumenti finanziari. In particolare detti strumenti erano costituiti da
(i) titoli della European Financial Stability Facility (EFSF) per un ammontare pari al 15% del nominale
dei titoli scambiati, (ii) nuovi titoli Governativi Greci con durata finanziaria compresa tra 10 e 30 anni per
un ammontare pari al 31,5% del nominale dei titoli scambiati e (iii) GDP Warrant.
Nel periodo 24 febbraio – 8 marzo 2012, la Repubblica Greca ha svolto la procedura di scambio e,
successivamente, attivato le clausole di conversione forzosa (CAC) del debito emesso sotto legislazione
Greca non già oggetto di adesione volontaria allo scambio.
L‟adesione all‟Offerta di Scambio delle Repubblica Greca e la successiva evoluzione dei prezzi di
mercato hanno determinato una perdita complessiva nel conto economico al 30 giugno 2012 di 25
milioni di Euro.
L‟esposizione complessiva nei confronti della Grecia, al 30 giugno 2012 , presenta un valore di bilancio
pari a 18 milioni per un nominale pari a 125 milioni.
La tabella sottostante riporta la classificazione dei titoli di debito appartenenti al banking book e la loro
rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza.
(migliaia di €)
Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per portafoglio di attività finanziarie
consistenze al 30.06.2012
Valore di bilancio
% portafoglio di appartenenza
Attività finanziarie
valutate al fair value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Crediti
Attività finanziarie
detenute sino a scadenza
Totale
17.889.606
51.151.454
5.811.286
6.852.995
81.705.340
62,50%
88,32%
0,94%
73,96%
9,70%
9
Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i “finanziamenti” erogati a governi
centrali e locali ed agli enti governativi.
8
Il c.d. banking book include le Attività finanziarie valutate al fair value, quelle disponibili per la vendita, quelle detenute sino a
scadenza ed i crediti.
9
Escluse le partite fiscali.
113
Nella tabella sottostante è riportato l‟ammontare dei finanziamenti del portafoglio crediti al 30 giugno
2012 nei confronti dei Paesi verso i quali l‟esposizione complessiva è superiore a 150 milioni, che
rappresentano oltre il 97% del totale.
Finanziam enti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte
Paese
(migliaia di €)
consistenze al
30.06.2012
Valore di bilancio
- Germania ( 1)
9.764.117
- Italia
7.362.321
- Austria ( 2)
5.626.763
- Polonia
1.763.635
- Croazia
1.723.244
- Indonesia
562.615
- Slovenia
398.593
- Turchia ( 3)
259.797
- Ungheria
247.411
- Brasile
222.706
- Serbia
Totale esposizioni per cassa
191.416
28.122.619
(1) di cui 1.267.492 tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value.
(2) di cui 240.526 tra le attività finanziarie valutate al fair value.
(3) ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute
attraverso joint venture.
Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate
all‟interno di ISDA master agreement ed accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono
l‟utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio.
Taluni valori, riferiti al 31.12.2011,contenuti nelle tabelle successive sono stati riesposti a seguito di
approfondimenti condotti nel periodo.
114
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
(migliaia di €)
Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso banche
CONSISTENZE AL
30.06.2012
ESPOSIZIONI PER CASSA
ATTIVITA' FINANZIARE DI
NEGOZIAZIONE
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO
CONTABILE
ATTIVITA' FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE
ATTIVITA' FINANZIARIE
DETENUTE FINO ALLA
SCADENZA
ATTIVITA' FINANZIARIE
DISPONIBILI PER LA VENDITA
CREDITI VERSO BANCHE
ATTIVITA' NON CORRENTI E
GRUPPI DI ATTIVITA' IN VIA DI
DISMISSIONE
ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
a) Sofferenze
-
-
-
-
706
354
-
-
205.924
253.344
-
-
-
-
b) Incagli
-
-
-
-
-
-
-
-
9.070
12.717
-
-
-
-
c) Esposizioni ristrutturate
-
-
-
-
-
-
-
-
13.168
13.534
-
-
-
-
d) Esposizioni scadute
-
-
-
-
-
-
-
-
2.271
4.862
-
-
-
-
e) Altre attività
6.188.661
6.789.694
5.631.258
8.263.053
9.001.039
9.885.932
2.652.197
3.151.544
65.362.119
64.318.940
1.058
28.522
-
-
Totale A
6.188.661
6.789.694
5.631.258
8.263.053
9.001.745
9.886.286
2.652.197
3.151.544
65.592.552
64.603.397
1.058
28.522
-
-
a) Deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
13.254
16.592
b) Altre
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
60.018.273
71.998.521
A. Esposizioni per cassa
B. Esposizioni fuori bilancio
Totale B
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
60.031.527
72.015.113
TOTALE A+B al
30.06.2012
6.188.661
6.789.694
5.631.258
8.263.053
9.001.745
9.886.286
2.652.197
3.151.544
65.592.552
64.603.397
1.058
28.522
60.031.527
72.015.113
TOTALE A+B al
31.12.2011
6.235.650
7.599.900
9.425.119
9.697.545
10.315.577
10.331.586
3.885.869
2.696.659
56.557.344
66.108.273
-
39.895
64.247.272
83.220.778
115
(migliaia di €)
Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso clientela
CONSISTENZE AL
30.06.2012
ESPOSIZIONI PER CASSA
ATTIVITA' FINANZIARE DI
NEGOZIAZIONE
TIPOLOGIA DI
ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO
CONTABILE
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ATTIVITA' FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR
VALUE
ESPOSIZIONE
LORDA
ATTIVITA' FINANZIARIE
DISPONIBILI PER LA
VENDITA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ATTIVITA' FINANZIARIE
DETENUTE FINO ALLA
SCADENZA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
CREDITI VERSO
CLIENTELA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
ATTIVITA' NON
CORRENTI E GRUPPI DI
ATTIVITA' IN VIA DI
DISMISSIONE
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
ESPOSIZIONE
LORDA
ESPOSIZIONE
MEDIA
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
-
-
-
-
37.072
50.010
15.975
28.524
45.020.281
42.652.460
14.582
4.861
-
-
b) Incagli
-
-
-
-
18.937
131.341
-
73.759
19.924.490
19.160.806
-
-
-
-
377
126
-
-
33.317
11.121
-
-
8.019.763
7.320.113
-
-
-
-
-
-
-
-
17.161
16.523
8.405
2.802
5.035.602
4.488.584
-
-
-
-
e) Altre attività
17.442.288
22.334.387
15.447.646
17.463.225
60.222.120
53.092.139
4.985.768
5.432.664
514.970.313
521.852.444
-
30.718
-
-
Totale A
17.442.665
22.334.513
15.447.646
17.463.225
60.328.607
53.301.134
5.010.148
5.537.748
592.970.449
14.582
35.578
-
-
a) Deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.854.185
2.683.549
b) Altre
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
211.674.252
211.573.623
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
595.474.408
B. Esposizioni fuori bilancio
Totale B
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
214.528.437
TOTALE A+B al
30.06.2012
17.442.665
22.334.513
15.447.646
17.463.225
60.328.607
53.301.134
5.010.148
5.537.748
592.970.449
595.474.408
-
14.582
35.578
214.528.437
TOTALE A+B al
31.12.2011
18.678.121
27.219.492
18.587.750
17.702.463
50.992.411
49.519.447
5.567.754
6.759.692
596.561.566
594.268.296
38.794
77.394
216.326.875
214.257.172
214.257.172
210.360.485
116
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
(migliaia di €)
Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche
CONSISTENZE AL
ITALIA
ESPOSIZIONI/AREE
GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE LORDA
ALTRI PAESI EUROPEI
AMERICA
30.06.2012
ASIA
RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
-
-
99.460
18.447
39.728
4.482
67.399
21.401
43
-
1.840
917
4.624
3.789
-
-
-
-
2.606
-
c) Esposizioni ristrutturate
-
-
11.469
-
-
-
1.699
-
-
-
d) Esposizioni scadute
-
-
35
35
-
-
2.215
211
21
21
13.594.453
13.593.250
61.991.623
61.978.937
4.852.160
4.851.676
1.615.042
1.611.647
6.783.054
6.782.573
13.596.293
13.594.167
62.107.211
62.001.208
4.891.888
4.856.158
1.686.355
1.633.259
6.785.724
6.782.594
a) Sofferenze
-
-
100
100
-
-
-
-
-
-
b) Incagli
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
c) Altre attività deteriorate
-
-
13.143
1.176
-
-
-
-
11
11
9.476.072
9.468.768
43.576.828
43.573.615
3.938.629
3.938.027
2.112.502
2.111.226
914.242
914.120
9.476.072
9.468.768
43.590.071
43.574.891
3.938.629
3.938.027
2.112.502
2.111.226
914.253
914.131
30.06.2012
23.072.365
23.062.935
105.697.282
105.576.099
8.830.517
8.794.185
3.798.857
3.744.485
7.699.977
7.696.725
31.12.2011
23.478.420
23.475.961
105.138.815
105.012.974
9.503.575
9.419.569
5.059.080
5.005.252
7.486.941
7.474.196
b) Incagli
e) Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni "fuori bilancio"
e) Altre esposizioni
TOTALE B
TOTALE (A+B)
TOTALE (A+B)
117
Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela
(migliaia di €)
CONSISTENZE AL
ITALIA
ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE
ALTRI PAESI EUROPEI
AMERICA
30.06.2012
ASIA
RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
ESPOSIZIONE NETTA
a) Sofferenze
28.735.003
13.021.910
13.226.013
5.218.300
303.976
122.272
2.461.681
1.143.822
361.237
118.972
b) Incagli
14.519.655
10.368.519
4.747.229
3.422.945
14.615
12.379
516.125
305.972
145.803
59.591
3.480.458
3.004.012
3.968.870
2.457.017
148.798
47.623
265.236
219.036
190.095
108.462
A. Esposizioni per cassa
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni
bilancio"
3.823.793
3.339.576
1.025.151
844.071
2.322
2.023
88.493
73.199
121.409
85.302
274.342.080
273.118.005
306.057.023
304.850.208
10.035.447
9.962.714
4.880.867
4.844.298
17.752.718
17.605.011
324.900.989
302.852.022
329.024.286
316.792.541
10.505.158
10.147.011
8.212.402
6.586.327
18.571.262
17.977.338
"fuori
-
-
-
-
-
a) Sofferenze
236.949
181.563
631.026
426.925
972
972
26.835
21.626
25.479
b) Incagli
674.750
638.167
316.719
222.273
52
52
35.296
33.329
4.273
1.487
c) Altre attività deteriorate
630.206
608.184
191.963
138.457
7
4
10.444
10.359
69.214
62.099
52.935.069
52.182.671
126.578.541
126.527.813
8.501.493
8.500.334
2.037.241
2.034.831
21.621.908
21.612.760
54.476.974
53.610.585
127.718.249
127.315.468
8.502.524
8.501.362
2.109.816
2.100.145
21.720.874
21.678.952
379.377.963
356.462.607
456.742.535
444.108.009
19.007.682
18.648.373
10.322.218
8.686.472
40.292.136
39.656.290
375.573.284
353.611.345
460.952.352
448.143.189
22.925.559
22.582.051
11.405.234
9.869.345
35.896.842
35.373.028
e) Altre esposizioni
TOTALE B
2.606
TOTALE (A+B) AL
30:06:2012
TOTALE (A+B) AL
31:12:2011
118
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
(migliaia di €)
Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (prima parte)
CONSISTENZA AL
GOVERNI
30.06.2012
ALTRI ENTI PUBBLICI
ESPOSIZIONE LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA
10.711
6.438
1.197
558
20.014
10.773
683.884
311.423
372.461
15.877
115.054
249.912
97.223
c) Esposizioni ristrutturate
30.066
152.689
3.676
63
3.613
110.413
64.349
d) Esposizioni scadute
46.064
8.343
163.067
3.271
159.796
82.650
13.327
69.323
21.449
64.837.583
44.162.991
119.393
44.043.598
58.222.418
335.602
57.886.816
64.912.634
44.119
64.868.515
44.491.452
158.618
44.332.834
59.349.277
821.924
58.527.353
a) Sofferenze
-
-
X
-
-
X
39.819
3.774
36.045
b) Incagli
-
-
X
18.672
4
18.668
20.935
419
20.516
c) Altre attività deteriorate
-
-
X
7.669
53
7.616
3.703
-
3.703
1.745.751
164
1.745.587
17.385.782
1.549
17.384.233
42.302.842
742.381
41.560.461
Tipologia di esposizione/Aree controparti
ESPOSIZIONE LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
4.273
30.787
639
130.931
12.389
17.677
11.628
3.285
64.859.032
SOCIETA' FINANZIARIE
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
e) Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
e) Altre esposizioni
TOTALE B
1.745.751
164
1.745.587
17.412.123
1.606
17.410.517
42.367.299
746.574
41.620.725
TOTALE (A+B) AL
30.06.2012
66.658.385
44.283
66.614.102
61.903.575
160.224
61.743.351
101.716.576
1.568.498
100.148.078
TOTALE (A+B) AL
31.12.2011
63.753.342
429.829
63.323.513
63.779.808
152.556
63.627.252
94.782.620
1.683.122
93.099.498
119
(migliaia di €)
Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (seconda parte)
CONSISTENZA AL
SOCIETA' DI ASSICURAZIONE
Tipologia di esposizione/Aree controparti
30.06.2012
IMPRESE NON FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
ESPOSIZIONE LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA
ESPOSIZIONE LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA
30.180
12.859
17.321
30.037.422
17.373.118
13.437.140
14.294.926
7.738.782
5.783.308
1.128
250
878
14.400.068
3.930.926
11.140.647
5.160.191
1.729.187
2.759.499
146.723
11.021
135.702
7.489.697
2.091.244
5.402.613
272.882
38.241
230.481
233
53
180
4.006.814
524.696
3.548.489
796.776
172.365
558.040
1.353.494
3.343
1.350.151
280.395.066
1.236.294
285.398.773
164.075.134
971.818
156.863.315
1.531.758
27.526
1.504.232
336.329.067
25.156.278
318.927.662
184.599.909
10.650.393
166.194.643
131
27
104
353.707
259.734
93.973
527.604
24.034
503.570
-
-
X
977.682
131.147
846.535
13.801
4.212
9.589
42
3
39
724.724
78.346
646.378
165.696
4.329
161.367
1.631.263
540
1.630.723
114.264.279
56.803
114.207.476
34.344.335
14.406
34.329.929
1.631.436
570
1.630.866
116.320.392
526.030
115.794.362
35.051.436
46.981
35.004.455
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre esposizioni
TOTALE A
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Altre attività deteriorate
e) Altre esposizioni
TOTALE B
TOTALE (A+B) AL
30.06.2012
3.163.194
28.096
3.135.098
460.404.332
25.682.308
434.722.024
211.896.472
10.697.374
201.199.098
TOTALE (A+B) AL
31.12.2011
4.147.849
25.235
4.122.614
461.656.306
24.232.859
437.423.447
218.633.346
10.650.712
207.982.634
120
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 5
(migliaia di €)
Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività finanziarie
CONSISTENZE AL
VOCI/SCAGLIONI
TEMPORALI
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
30.06.2012
A VISTA
DA OLTRE 1
GIORNO A 7
GIORNI
DA OLTRE 7
GIORNI A 15
GIORNI
DA OLTRE
15 GIORNI A
1 MESE
DA OLTRE 1
MESE FINO
A 3 MESI
DA OLTRE 3
MESI FINO A
6 MESI
DA OLTRE 6
MESI FINO A
1 ANNO
DA OLTRE 1
ANNO FINO
A 5 ANNI
OLTRE
5 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
105.534.800
28.033.658
8.653.021
26.649.072
46.702.063
44.719.677
56.323.195
219.750.235
216.253.108
12.637.624
89.316
304.884
237.844
511.569
2.759.526
9.053.068
8.499.330
27.671.309
13.132.157
525
274.858
2.140.221
433.778
908.111
1.845.487
1.464.594
5.809.168
38.420.008
26.674.809
738.743
800.623
29.272
-
-
14.396
-
-
128
-
2.215.599
104.370.003
25.559.281
7.981.399
25.229.392
42.082.654
34.202.015
42.014.697
153.658.790
176.446.142
9.682.757
- Banche
30.376.466
8.540.130
3.663.380
3.866.903
9.300.900
1.990.293
1.133.864
2.151.434
2.361.534
1.275.780
- Clientela
73.993.537
17.019.151
4.318.019
21.362.489
32.781.754
32.211.722
40.880.833
151.507.356
174.084.608
8.406.977
Passività per cassa
252.525.506
43.545.121
20.680.304
38.295.528
70.833.828
44.572.378
46.223.216
150.872.252
62.047.870
6.560.530
B.1 Conti correnti
e depositi
244.183.743
11.101.587
8.334.984
15.064.210
40.075.173
19.903.804
15.982.661
19.647.450
2.078.178
141.798
- Banche
18.669.542
5.177.099
1.168.955
2.134.214
1.720.112
492.051
964.711
4.661.926
830.111
2.202
- Clientela
225.514.201
5.924.488
7.166.029
12.929.996
38.355.061
19.411.753
15.017.950
14.985.524
1.248.067
139.596
B.2 Titoli di debito
1.086.883
1.228.001
1.671.170
3.889.575
7.622.005
9.944.869
21.142.835
83.416.943
41.994.169
2.025.622
B.3 Altre passività
7.254.880
31.215.533
10.674.150
19.341.743
23.136.650
14.723.705
9.097.720
47.807.859
17.975.523
4.393.110
125.690
11.405.307
8.339.885
7.187.614
27.883.986
9.953.723
13.116.419
10.796.906
9.494.570
12.490
125.693
11.314.053
8.267.280
7.151.019
27.742.501
10.460.940
12.919.734
11.390.699
9.456.575
11.499
47.957.435
1.125.440
648.193
1.605.830
2.799.041
3.338.678
5.203.340
33.662.932
6.017.976
176.069
45.809.835
1.125.440
648.192
1.605.666
2.800.334
3.339.184
5.206.488
33.660.232
6.002.922
176.069
3.817.618
4.691.461
-
-
-
-
-
-
-
-
-
6.303.830
432.372
-
1.306.769
412.852
53.257
-
-
-
- Posizioni lunghe
32.644.421
7.165.432
205.058
1.855.914
1.890.798
7.080.779
12.545.963
18.855.386
4.126.278
2.965.915
- Posizioni corte
58.395.086
1.869.722
73.663
1.034.619
1.117.917
1.567.155
10.189.275
11.365.126
756.535
2.965.907
1.486.328
65.690
3.370
61.568
122.022
145.534
417.877
892.144
1.105.576
-
A.4 Finanziamenti
Operazioni "fuori
bilancio"
C.1 Derivati finanziari
con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari
senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e
finanziamenti da
ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili
a erogare fondi
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
121
(migliaia di €)
Esposizione per cassa: dinamica delle rettifiche di valore complessive
CONSISTENZE AL
2012
ESPOSIZIONI VERSO BANCHE
CAUSALI/CATEGORIE
ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA
SOFFERENZE
INCAGLI
ESPOSIZIONI
RISTRUTTURATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SOFFERENZE
INCAGLI
ESPOSIZIONI
RISTRUTTURATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
210.906
6.546
13.514
3.660
234.626
24.314.845
6.174.319
1.856.824
632.573
32.978.561
3.138
804
179
1
4.122
4.665.919
2.464.472
1.210.727
627.172
8.968.290
217
-
-
-
217
2.688.237
1.759.286
538.452
360.930
5.346.905
-
-
-
-
-
1.489.886
396.798
594.718
52.174
2.533.576
2.921
804
179
1
3.905
487.796
308.388
77.557
214.068
1.087.809
51.744
2.986
525
1.657
56.912
3.518.130
2.864.770
850.244
542.748
7.775.892
-
1
-
-
1
634.290
256.886
42.397
43.483
977.056
4.772
303
-
1.656
6.731
579.444
250.042
98.323
46.924
974.733
45.629
-
-
-
45.629
1.973.854
205.670
461.738
8.629
2.649.891
2.533.576
A. Rettifiche complessive iniziali
B. Variazioni in aumento
B.1 Rettifiche di valore
B.2 Trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
B.3 Altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 Riprese di valore da valutazione
C.2 Riprese di valore da incasso
C.3 Cancellazioni
C.4 Trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.5 Altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finalI
-
-
-
-
-
62.259
1.959.403
188.758
323.156
1.343
2.682
525
1
4.551
268.283
192.769
59.028
120.556
640.636
162.300
4.364
13.168
2.004
181.836
25.462.634
5.774.021
2.217.307
716.997
34.170.959
Le rettifiche nette di valore, comprensive di quelle relative alle “Altre esposizioni”, imputate al Conto Economico al 30 giugno 2012 ammontano a:
- Crediti verso banche
(5.405) riprese di valore
- Crediti verso clientela
3.237.158
(Data refer only to the Banking Group, in accordance with those disclosed in the table above).
122
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 6
I
123
124
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 6
I
Tavola 6 - Rischio di credito: informazioni
relative ai portafogli assoggettati al
metodo standardizzato e alle esposizioni
creditizie specializzate e in strumenti di
capitale nell‟ambito dei metodi IRB
Informativa qualitativa
Rischio di credito – metodologia standardizzata
Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment
Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all‟esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella
metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse.
Rischio di credito
Portafogli
ECA / ECAI
Caratteristiche
del rating10
Esposizioni verso
amministrazioni centrali e
banche centrali
Esposizioni verso organizzazioni
internazionali
Esposizioni verso banche
multilaterali di sviluppo
Esposizioni verso imprese ed
altri soggetti
Esposizioni verso organismi di
investimento collettivo del
risparmio (OICR)
- Fitch Ratings;
- Moody's Investor Services;
- Standard and Poor's Rating
Services
Solicited e Unsolicited
L‟elenco riguardante le Cartolarizzazioni è riportato in Tavola 10.
10


125
solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati ai
solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla
medesima ECAI;
unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo.
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
DistribuzIone delle esposizioni: metodologia standardizzata
CONSISTENZE AL
30.06.2012
ESPOSIZIONE
CON
ATTENUAZIONE
DEL RISCHIO DI
CREDITO
PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE
A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali
A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali
A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del
settore pubblico
ESPOSIZIONE
CON
ATTENUAZIONE
DEL RISCHIO DI
CREDITO
ESPOSIZIONE
SENZA
ATTENUAZIONE
DEL RISCHIO DI
CREDITO
557.775.923
458.953.749
504.765.288
127.391.304
128.067.984
101.881.761
102.653.474
57.547.506
57.629.669
57.127.490
57.204.759
16.223.303
16.394.081
12.996.196
13.230.918
254.587
275.365
192.855
212.677
42
42
326
326
23.837.746
79.354.680
21.642.916
53.441.723
A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali
A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese
ESPOSIZIONE
SENZA
ATTENUAZIONE
DEL RISCHIO DI
CREDITO
31.12.2011
490.265.831
A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo
A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati
CONSISTENZE AL
120.637.799
125.812.726
121.460.743
126.615.732
A.1.8. Esposizioni al dettaglio
64.796.767
70.512.904
62.308.600
69.122.304
A.1.9. Esposizioni garantite da immobili
29.216.922
29.231.641
31.071.995
31.085.681
A.1.10. Esposizioni scadute
11.965.836
12.041.667
11.454.188
11.962.385
A.1.11. Esposizioni ad alto rischio
2.136.542
2.136.732
2.309.678
2.310.325
A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite
1.466.953
1.466.953
1.249.812
1.249.812
120.109
120.190
591.770
591.770
A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese
A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio
(OICR)
A.1.15. Altre esposizioni
5.227.263
5.269.882
5.211.230
5.613.613
29.443.152
29.461.407
29.454.189
29.469.789
Nella presente tabella le “Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi” sono state considerate al valore nominale
dell‟esposizione .
(migliaia di €)
Finanziamenti specializzati
VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL
DURATA RESIDUA/GIUDIZIO
30.06.2012
CATEGORIE REGOLAMENTARI
1 - FORTE
Durata residua inferiore a 2,5 anni
Durata residua pari o superiore a 2,5 anni
2 - BUONO
3 - SUFFICIENTE
4 - DEBOLE
5 - DEFAULT
-
-
-
-
-
95.663
178.228
146.007
11.228
183.901
Totale finanziamenti specializzati al
30.06.2012
95.663
178.228
146.007
11.228
183.901
Totale finanziamenti specializzati al
31.12.2011
-
174.544
93.837
19.948
143.715
(migliaia di €)
Strumenti di capitale - metodo della ponderazione semplice
CATEGORIE
PONDERAZIONI
VALORE
DELL'ESPOSIZIONE AL
VALORE
DELL'ESPOSIZIONE AL
30.06.2012
31.12.2011
Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata
190%
262.519
Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati
290%
13.185
9.385
Altri strumenti di capitale
370%
58.276
54.444
333.980
359.852
Totale strumenti di capitale
296.023
126
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 6
I
(migliaia di €)
Metodologia standardizzata delle attività di rischio
PORTAFOGLI
Esposizioni verso o garantite da
Amministrazioni Centrali e Banche
Centrali
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classe di merito creditizio 3
- classi di merito creditizio 4 e 5
- classe di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da Enti
territoriali
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classe di merito creditizio 3
- classi di merito creditizio 4 e 5
- classe di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da Enti
senza scopo di lucro ed Enti del
settore pubblico
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classe di merito creditizio 3
- classi di merito creditizio 4 e 5
- classe di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da
Banche multilaterali di sviluppo
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classe di merito creditizio 3
- classi di merito creditizio 4 e 5
- classe di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da
Organizzazioni internazionali
Esposizioni verso o garantite da
Intermediari vigilati
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classe di merito creditizio 3
- classi di merito creditizio 4 e 5
- classe di merito creditizio 6
Esposizioni verso o garantite da
Imprese
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classi di merito creditizio 3 e 4
- classi di merito creditizio 5 e 6
Esposizioni al dettaglio
Esposizioni garantite da immobili
Esposizioni scadute
Esposizioni ad alto rischio
Esposizioni sotto forma di
obbligazioni bancarie garantite
Esposizioni a breve termine verso
imprese
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classe di merito creditizio 3
- classi di merito creditizio da 4 a 6
Esposizioni verso Organismi di
investimento collettivo del risparmio
(O.I.C.R.)
- classe di merito creditizio 1
- classe di merito creditizio 2
- classi di merito creditizio 3 e 4
- classi di merito creditizio 5 e 6
Altre esposizioni
Totale attività di rischio per cassa
Totale garanzie rilasciate e impegni a
erogare fondi
Totale contratti derivati
Totale operazioni SFT e operazioni
con regolamento a lungo termine
Compensazione tra prodotti diversi
Totale generale
127
CONSISTENZE AL 30.06.2012
ESPOSIZIONI GARANTITE
VALORE
GARANZIA
GARANZIA
DERIVATI SU
DELL'ESPOSIZIONE
REALE
PERSONALE
CREDITI
CONSISTENZE AL
31.12.2011
ESPOSIZIONI GARANTITE
VALORE
GARANZIA
GARANZIA
DERIVATI SU
DELL'ESPOSIZIONE
REALE
PERSONALE
CREDITI
112.276.799
3.478.537
5.782.058
3.728.632
2.692
683.543
-
5.433.911
-
-
89.422.699
3.278.722
4.217.798
2.650.755
-
877.511
-
4.636.895
-
-
51.703.253
197.193
415.728
-
82.051
-
3.544.735
-
-
51.240.909
192.177
564.381
-
76.490
-
3.578.973
-
141.622
-
4.330.843
5.426.361
3.655.238
-
171.598
-
3.361.756
-
-
4.443.997
3.735.605
1.712.237
-
237.129
-
3.679.175
-
-
232.086
-
1
-
-
-
171.953
-
1
-
-
-
42
-
-
-
326
-
-
-
12.368.942
1.778.946
1.399.151
6.876
57.023.577
-
339.695
-
-
10.702.564
1.489.797
945.038
2.804
32.707.492
-
343.502
-
-
1.229.084
2.789.430
85.992.336
149.989
40.910.919
28.533.767
11.676.133
2.135.258
4.927.255
5.614.948
3.181.815
105.701
191
2.237.694
429.057
29.033
10.326
-
-
2.434.220
2.496.109
85.289.755
189.199
39.438.323
30.529.447
11.022.994
2.302.422
6.019.255
6.766.841
3.384.241
543.708
648
2.676.366
394.367
17.598
6.192
-
-
1.466.953
1
2.175
-
1.249.812
1
36.274
-
49.731
69.794
88
496
9.037
-
1.383
-
-
76.681
422.556
86.874
5.393
55
-
2.078
-
-
314.383
1.946
4.146.736
292.294
29.341.666
379.768.340
42.618
2
7.596.036
12.701
14.286.271
-
328.279
1.913
4.119.691
299.934
29.403.449
346.964.692
401.506
2
8.799.950
12.701
14.366.886
4.169
21.056.238
10.061.025
1.174.171
159.650
1.111.073
5.122
-
18.866.957
10.116.366
972.313
154.600
1.014.063
3.172
137.453
-
4.767.249
231.529
415.884.381
62.912.481
71.842.338
15.402.466
-
8.335.646
185.152
384.468.813
41.088.017
51.014.880
15.384.121
141.622
128
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Tavola 7 – Rischio di credito: informativa
sui portafogli cui si applicano gli approcci
IRB
Informativa qualitativa
Con provvedimento N. 365138 del 28 marzo 2008 Banca d‟Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit
all‟utilizzo dei metodi avanzati per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di credito e sui
rischi operativi.
Con specifico riferimento al rischio di credito, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare le stime
interne dei parametri PD, LGD ed EAD per il portafoglio crediti di Gruppo (Stati Sovrani, Banche,
Multinational e transazioni di Global Project Finance) e per i portafogli creditizi locali delle principali
banche del Gruppo (Imprese ed Esposizioni al dettaglio). Relativamente alle imprese clienti delle banche
italiane del Gruppo, sono attualmente in uso i parametri di EAD regolamentare.
In una prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo e da alcune controllate
italiane, confluite nel 2010 in UniCredit S.p.A. (UCI) per effetto dell‟operazione societaria “One4C”,
nonché da UniCredit Bank AG (UCB AG) e da UniCredit Bank Austria AG (BA AG). In coerenza con il
piano di estensione progressiva dei metodi IRB approvato dal Gruppo e comunicato all‟Autorità di
Vigilanza (Roll-out Plan), a partire dal 2008 tali metodi sono stati estesi ed autorizzati anche ad UniCredit
Credit Management Bank S.p.A., UniCredit Bank Luxembourg S.A, UniCredit Banka Slovenija d.d.,
UniCredit Bulbank AD, UniCredit Bank Czech Republic a.s., UniCredit Bank Ireland p.l.c e UniCredit Bank
Hungary. L‟adozione dei sistemi IRB da parte delle rimanenti società avverrà secondo lo stesso piano.
La presente informativa qualitativa è stata ristrutturata nel complesso rispetto alla versione precedente,
con l‟obiettivo di semplificare il contenuto e di riflettere con maggiore coerenza le richieste normative
dell‟Organo di Vigilanza; a tale scopo i sistemi di rating vengono di seguito illustrati per classe di attività
prevalente e non più per localizzazione geografica.
In generale, il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo con
l‟indicazione dell‟asset class di riferimento e delle Entità in cui sono utilizzati.
129
Intermediari Vigilati
Sistema di Rating
Stati Sovrani (PD, LGD,EAD)
Groupwide
Asset class Prevalente
Amministrazioni centrali e
banche centrali
Amministrazioni centrali e
banche centrali/Imprese
Imprese/Esposizioni al
dettaglio
Local
Imprese
Esposizioni al dettaglio
Cartolarizzazioni
Entità
UCI, UCB AG , BA, UCB CZ(*)
Banche (PD, LGD,EAD)
Multinational (PD, LGD, EAD)
Global Project Finance (PD, LGD, EAD)
Rating Integrato Corporate RIC (PD, LGD)
Mid Corporate (PD, LGD, EAD)
Foreign Small and Mediumsized Enterprises (PD, LGD,
EAD)
Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD)
Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD)
Global Shipping (PD, LGD, EAD)
Wind Project Finance (PD, LGD, EAD)
Mid Corporate (PD, LGD, EAD)
Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD)
Income Producing Real Estate (IPRE) (Slotting criteria)
Non Profit (PD, LGD, EAD)
Mid-Corporate (PD)
Mid-Corporate (PD)
Mid-Corporate (PD)
Mid-Corporate (PD)
Other minor rating systems (Public Sector Entities,
Municipalities, Religious Companies, Leasing) (PD)
UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo(*),
UCB IE(*), UCB BG(*), UCB CZ(*), UCB HU(*)
(**)
UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo(*),
UCB BG(*), UCB CZ(*), UCB HU(*)
UCI, UCB AG, UCB CZ(*)
UCI, UCCMB
UCB AG, UCB Lux
UCB AG
UCB AG
UCB AG, UCB Lux
UCB AG
UCB AG
BA
BA, UCB CZ(*)
UCB BG(*)
BA
UCB HU(*)
UCB Slo(*)
UCB CZ(*)
UCB BG(*)
UCB CZ(*)
Commercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD)
UCB AG, UCB Lux
Rating Integrato Small Business RISB (PD, LGD)
Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari (PD, LGD,
EAD)
Scoperti di conto e Carte di Credito (PD, LGD, EAD)(***)
Prestiti Personali (PD, LGD, EAD)(***)
Small Business (PD, LGD, EAD)
Private Individuals (PD, LGD, EAD)
Small Business (PD, LGD, EAD)
Private Individuals (PD, LGD, EAD)
Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD)
UCI, UCCMB
UCI, UCCMB
UCI, UCCMB
UCI, UCCMB
UCB AG
UCB AG
BA
BA
UCB AG
(*) Queste banche sono attualmente autorizzate all’utilizzo dell’approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo
del requisito patrimoniale
(**) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche
commercial ad esclusione del segmento Securities Industry
(***) Sistemi autorizzati dal 2010 il cui utilizzo IRB a fini regolamentari è prudenzialmente previsto al completamento dell’attività di revisione dei suddetti
modelli.
Legenda:
UCI UniCredit Spa
UCCMB UniCredit Credit Management Bank
UCB AG UniCredit Bank AG
BA UniCredit Bank Austria AG
UCB IE UniCredit Bank Ireland p.l.c.
UCB Lux UniCredit Bank Luxembourg S.A.
UCB Slo UniCredit Banka Slovenija d.d.
UCBBG UniCredit Bulbank AD
UCB CZ UniCredit Bank Czech Republic, a.s.
UCB HU UniCredit Hungary
Relativamente alle istanze di autorizzazione richieste nel corso del 2011 per le controllate UniCredit Tiriac
Bank S.A. e per la controllata Unicredit Bank of Slovakia si prevede che l‟esito del processo di
autorizzazione da parte di Banca d‟Italia per l‟utilizzo dell‟approccio Foundation Internal Rating Based (FIRB) si concluda nel secondo semestre 2012 riguardo alle seguenti asset class: Amministrazioni Centrali
e Banche Centrali, Intermediari Vigilati, Imprese mediante sia l‟utilizzo di sistemi GW sia di sistemi Locali.
Inoltre è ancora in corso il processo autorizzativo per il rilascio dell‟autorizzazione all‟utilizzo del sistema
di rating Group wide Global Project Finance in Unicredit Bank Austria, per il quale si prevede la
conclusione entro il 2012.
In coerenza con il piano di Roll out, a giugno 2012 il Gruppo ha provveduto a completare la seconda fase
dell‟estensione dei metodi IRB alla controllata UniCredit Luxembourg S.A con riguardo i sistemi o moduli
di rating Groupwide per Sovereign, Global Project Finance, Corporate Treasury / Funding Vehicles e
Securities Industry, unitamente ai sistemi di rating locali sviluppati da UniCredit Bank A.G. con riferimento
a transazioni Income Producing Real Estate (IPRE) e clienti Foreign Mid Corporate, Small Business e
Wealthy Private.
130
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Infine, il Gruppo prossimamente prevede la presentazione dell‟istanza di autorizzazione relativamente ai
nuovi sistemi di rating Groupwide Financial Institutions (Insurance Leasing Companies, Funds) con
riferimento al perimetro in Germania, Lussemburgo e Italia, nonché per il sistema di rating locale italiano
per le transazioni Income Producing Real Estate e per UC Leasing Gmbh in Germania.
La necessità di avere una visione comune e condivisa della rischiosità dei clienti a livello di Gruppo ha
richiesto l‟introduzione di una Master Scale di Gruppo al fine di incrementare la comunicazione e
l‟efficacia delle decisioni nel processo di erogazione e reporting gestionale.
Tale Master Scale, è stata realizzata allo scopo di:
 consentire ai gestori del rischio e della relazione di comunicare con un linguaggio comune;
 garantire la coerenza delle decisioni di Credito, anche nel caso in cui si basino sulle classi di
rating (RC) e non sulle PD;
 consentire la definizione di politiche del credito / linee guida senza dare spazio ad ambiguità.
La Rating Master Scale di Gruppo, integrata nelle Regole di Governance di Gruppo con l‟Ordine di
Servizio n.488 di dicembre 2010, si basa sulle seguenti assunzioni:
 le classi di rating Investment grade / non-investment grade sono chiaramente separate;
 il range di PD è sufficientemente ampio (da AAA fino a Default);
 la Rating Master Scale di Gruppo si basa sulla scala di rating di Standard and Poor‟s: le classi
Investment grade sono strettamente allineate con le classi di PD di S&P's; mentre le classi di
rating Non-investment sono più granulari.
L‟introduzione di una Rating Master Scale di Gruppo è utilizzata solo ai fini di reporting gestionale, quindi
non ha impatto sugli approcci basati sui rating interni (IRB), sul piano di estensione o sulla compliance dei
modelli di rating con Basilea II. La metodologia di calcolo delle attività ponderate per il rischio, delle
perdite attese, e degli accantonamenti non cambia. Non c‟è inoltre impatto sul pricing dei prestiti e non è
necessario effettuare una ricalibrazione dei modelli di rating esistenti, che dovranno essere approvati
dalle autorità di vigilanza. Il range complessivo di PD copre l‟intero spettro da AAA al Default. Le classi di
default corrispondono a quelle definite da Banca d‟Italia.
Tutti i sistemi di rating interno adottati dal Gruppo rappresentano una componente fondamentale dei
processi decisionali e di governance del rischio di credito. In particolare le aree di maggiore utilizzo dei
rating sono le seguenti:
 il processo creditizio, nelle diverse fasi:
- concessione/riesame. L‟assegnazione dei rating interni rappresenta un momento
fondamentale nel processo di valutazione del merito creditizio della
controparte/transazione e costituisce la fase preliminare per la concessione/riesame
delle linee di credito. Il rating, assegnato prima della delibera, viene reso disponibile
nell‟ambito del processo di erogazione, integrato, in maniera sostanziale, nella
valutazione e commentato nella proposta creditizia. Pertanto il rating rappresenta, di
norma, un fattore fondamentale, unitamente all‟ammontare delle esposizioni creditizie,
per definire l‟Organo competente per la delibera.
- monitoraggio. Il processo di monitoraggio creditizio è finalizzato ad individuare ed a
reagire tempestivamente ai primi sintomi di possibile deterioramento della qualità
creditizia del cliente, consentendo pertanto di intervenire nella fase antecedente
all‟effettivo stato di default (quando cioè esiste ancora la possibilità di recupero della
creditoria). Le azioni si focalizzano principalmente sul controllo andamentale
dell‟esposizione, fino a giungere, laddove necessario, al totale disimpegno nei confronti
del cliente. Oltre a determinare un positivo impatto in termini di EAD, la fase di
monitoraggio consente l‟ottimizzazione delle condizioni per una eventuale successiva
fase di recupero, tramite richiesta di garanzie aggiuntive, nei limiti consentiti dalla
normativa locale, con conseguente riduzione della LGD.
131
-




recupero crediti. La valutazione della strategia da adottare è finalizzata alla
determinazione del piano di recupero, delle previsioni di perdita, dei flussi di cassa netti
attesi (dopo l‟escussione delle garanzie reali e personali) e di tutte le altre grandezze
rilevanti al fine del calcolo del Valore Attuale Netto (“NPV”), sulla base delle relative
ipotesi prudenziali di recupero, tenendo conto di tutti i costi connessi e delle probabilità
di insuccesso della strategia. Tale valutazione va svolta anche in un‟ottica di LGD
stimata. La LGD è anche la base per determinare il prezzo da assegnare ai crediti nonperforming da trasferire ad UniCredit Credit Management Bank
le politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis è stata adottata la metodologia delle
perdite “sostenute” ma non “riportate” (“Incurred but not reported losses”, IBNR), che utilizza i
valori della perdita attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo
degli accantonamenti. Per le controparti classificate a default, deve essere sempre assicurata
una coerenza tra accantonamenti, calcolo dell‟NPV e informazione storica sulle perdite per
tipologia simile d‟impiego
la gestione ed allocazione del capitale. Il rating è elemento essenziale anche per quanto
attiene al processo di quantificazione, gestione ed allocazione del capitale. In particolare, gli
output dei sistemi di rating vengono integrati, a livello di Capogruppo, con riferimento al Gruppo
nel suo complesso, nei processi volti alla misurazione del capitale (sia regolamentare sia
economico) ed alla gestione del medesimo, come pure in quelli volti alla determinazione delle
misure “risk adjusted performance” e del conto economico rettificato a fini di pianificazione
strategica.
la pianificazione strategica. La rischiosità della clientela rappresenta un driver rilevante nel
contesto della pianificazione strategica, del budgeting e delle previsioni, per la quantificazione
dell‟RWA, delle rettifiche nette di conto economico e degli impieghi di stato patrimoniale.
la reportistica. Vengono prodotti specifici report per l‟Alta Direzione a livello
consolidato/divisionale/regionale e per singola Entità, che mostrano l‟andamento del portafoglio
di rischio di credito, fornendo informazioni sulla Esposizione a Default, Perdita Attesa, PD e LGD
medie per i diversi segmenti di clientela, in accordo con i sistemi di rating interni implementati.
I rating sono inoltre utilizzati nella definizione del pricing e degli MBO da assegnare ai gestori,
nonché nell‟identificazione dei clienti con EVA negativo, su cui vengono adottate azioni mirate.
Per il raggiungimento della compliance alla normativa di Basilea II, il Gruppo UniCredit ha effettuato
specifiche attività finalizzate a definire e soddisfare tutti i requisiti necessari per l‟applicazione delle
tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si è infatti proceduto alla:
 emanazione di policy interne che rappresentano il recepimento, l‟interpretazione e
l‟interiorizzazione dei requisiti normativi della CRM all‟interno del Gruppo. La produzione di
questa documentazione ha perseguito diversi obiettivi, volti ad incoraggiare l‟ottimizzazione della
gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilità, valutazione, monitoraggio e
gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici stabiliti
dall‟Autorità di Vigilanza;
 integrazione delle citate policy nei processi di acquisizione e gestione delle garanzie all‟interno
del Gruppo, con particolare enfasi sui processi volti al soddisfacimento del requisito di certezza
giuridica;
 implementazione di adeguati strumenti IT a supporto del processo di gestione delle garanzie, a
partire dalla fase di valutazione ed acquisizione delle garanzie, sino a quella di monitoraggio ed
escussione delle stesse. L‟implementazione del sistema informativo ha permesso di gestire,
raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per
l‟ammissibilità ai fini regolamentari ed al calcolo degli indicatori di rischio.
Per maggiori dettagli sulla gestione del processo di riconoscimento delle tecniche di attenuazione del
rischio di credito si faccia riferimento alla Tavola 8 “Tecniche di mitigazione del rischio del credito –
Informativa qualitativa”.
132
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha
comportato, in base al nuovo impianto regolamentare, la necessità di istituire, sia presso la Capogruppo
che presso le Entità, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attività
richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi.
Obiettivo del processo di convalida è esprimere un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla
capacità predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le
prescrizioni normative e gli standard interni, in particolare mediante:
 valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante
e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio;
 valutazione dell‟accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio mediante analisi
di performance del sistema, calibrazione dei parametri e benchmarking;
 accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione;
 analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture
informatiche connesse con i sistemi di rating.
Il processo di convalida istituito nell‟ambito del Gruppo prevede in primo luogo la distinzione tra
validazione iniziale e nel tempo (ongoing).
La validazione iniziale ha l‟obiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in
relazione ai requisiti minimi regolamentari e alle linee guida e agli standard di Gruppo inerenti
metodologia, processi, qualità dei dati, procedure di validazione quantitativa e qualitativa, governance
interna ed ambiente tecnologico, identificando eventuali gap o criticità rispetto a tali requisiti.
La validazione ongoing ha invece l‟obiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del
sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e
regolamentari.
In secondo luogo il processo prevede distinte attribuzioni di responsabilità per la convalida dei cosiddetti
sistemi Group-wide e per quelli Locali.
Per i sistemi Groupwide, la cui metodologia è unica a livello di Gruppo, la responsabilità è assegnata alla
Capogruppo. Per quanto riguarda i sistemi di rating locali, a seguito della riorganizzazione nominata
One4C, la responsabilità compete alla funzione centrale, e alle singole Entità per tutti i rimanenti sistemi.
In quest‟ultimo caso alla Capogruppo è comunque assegnato il compito di monitorare sia in fase iniziale
che nel tempo l‟adeguato svolgimento delle attività di sviluppo e validazione svolte localmente ed il
corretto funzionamento del sistema di rating, fornendo al contempo suggerimenti derivanti dall‟attività di
benchmarking, interno ed esterno, e finalizzati al perseguimento della best practice. Sulla base
dell‟attività di rivalidazione la Capogruppo emana un parere non vincolante (Non Binding Opinion) sui
sistemi di rating locali sia in fase iniziale, preventivamente all‟approvazione da parte degli organi
competenti, sia a seguito delle attività on-going.
Il dipartimento responsabile delle attività di convalida è indipendente, oltre che dalle unità responsabili
dello sviluppo dei modelli, anche dalla funzione di revisione interna che sottopone a verifica il processo e
l‟esito della convalida.
Tale dipartimento ha definito e mantiene le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad
una convergenza verso modalità di validazione omogenee sia in termini di contenuti che di strumenti,
garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante
l‟introduzione di valori soglia comuni (thresholds) e favorendo il confronto tra i diversi sistemi. L‟utilizzo
delle soglie consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono
associati a diversi livelli di gravità dei fenomeni rilevati.
133
Uno sforzo particolare è dedicato infatti al perseguimento di un approccio comune alla validazione dei
modelli, con l‟identificazione dei test minimi richiesti e delle modalità di rappresentazione dei relativi
risultati. Le tipologie di test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative:
 nella parte qualitativa si valutano la bontà della metodologia utilizzata per la creazione del
modello, l‟inclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentatività dei dati utilizzati in fase di
sviluppo;
 nella parte quantitativa si valutano performance, stabilità e calibrazione con riferimento sia al
modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori.
È inoltre definita una struttura gerarchica delle suddette analisi, prevedendo un livello di dettaglio in
funzione della specifica fase di validazione (iniziale, ongoing). Lo svolgimento di taluni test viene infatti
richiesto solo qualora si rilevino criticità nello svolgimento delle analisi di ordine gerarchico superiore.
Le aree di analisi riconducibili ai requisiti organizzativi previsti dalla Normativa di Banca d‟Italia sono
invece disegno del modello (model design), utilizzo interno (internal use) e reporting, IT e qualità dei dati
(IT/data quality) e governo societario (governance).
I dati e i documenti relativi alle attività di convalida sinora effettuate sono memorizzati in appositi spazi di
archiviazione che garantiscono una rapida consultazione, la sicurezza delle informazioni e la replicabilità
di tutte le analisi effettuate.
Inoltre il Gruppo si avvale di un tool di validazione che permette di calcolare, oltre agli indicatori previsti
dal Comitato di Basilea nel Working Paper 14 “Studies on the validation of Internal Rating Systems”, le
statistiche previste dalle linee guida di Gruppo per la validazione dei modelli di rischio di credito.
I risultati dell‟attività di convalida interna, che coinvolgono i sistemi di rating in ogni loro componente
(metodologie, processi e aspetti Data Quality e IT), sono annualmente sintetizzati nell‟ambito di una
relazione, il cui obiettivo è portare all‟attenzione del Top Management e delle Autorità di Vigilanza il grado
di adeguatezza dei sistemi oggetto di convalida nonché le principali aree di miglioramento relative agli
stessi.
Obiettivo invece dell‟attività di Internal Audit sui sistemi di rating interni è la verifica della funzionalità del
complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel verificare:
 la conformità dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi;
 l‟utilizzo gestionale dei sistemi di rating;
 l‟adeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating.
In tale contesto la funzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IA), allo scopo di supportare le Entità
sulla qualità (funzionalità/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare l‟evoluzione delle
metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo
sviluppo di una metodologia comune per l‟effettuazione delle attività di audit e ne gestisce nel continuo il
mantenimento ed il miglioramento.
Tale metodologia è stata sviluppata al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di
controllo del rischio ed il rispetto dei requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di
convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la
funzione di Internal Audit non è direttamente coinvolta nella progettazione/selezione del modello.
In continuità con la propria mission UC IA effettua attività di audit direttamente su UniCredit S.p.A. e, ove
necessario, anche presso le Entità del Gruppo, nonché coordinando le attività delle funzioni di Internal
Audit.
134
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 7
In particolare, le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalità dei sistemi di rating trovano
adeguato spazio nella pianificazione dell‟attività di audit nell‟ambito del Gruppo (processo di audit
planning). Tali attività sono promosse da UC IA che ne condivide l‟inserimento nel piano dei controlli delle
funzioni di Internal Audit delle Entità del Gruppo. UC IA provvede quindi al monitoraggio sull‟effettuazione
di tali verifiche tramite una specifica funzione, eventualmente attivandosi localmente in caso di
scostamenti.
Inoltre UC IA redige periodicamente una specifica relazione annuale di sintesi che presenta una
valutazione circa la complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni in materia descrivendo, tra
l‟altro, gli esiti delle verifiche svolte, evidenziando le principali criticità e disfunzioni rilevate e
raccomandando alcuni interventi migliorativi.
Infine, UC IA informa periodicamente il Collegio Sindacale, l‟Internal Control & Risks Committee e il
Consiglio di Amministrazione della Caporuppo sullo svolgimento delle proprie attività e sui relativi risultati.
Sulla base degli esiti delle attività di convalida e di revisione interna, riassunti annualmente nelle citate
“relazioni annuali delle funzioni di convalida e revisione interna in materia di Basilea II – Rischio di
Credito”, nonché sul piano di attività connesso alle aree di miglioramento evidenziate dalle funzioni di
controllo interno, il Collegio Sindacale e il Consiglio di Amministrazione hanno confermato all‟Autorità di
Vigilanza, nei primi mesi del 2012, la sussistenza dei requisiti previsti per l‟utilizzo dei sistemi IRB del
gruppo UniCredit.
Stati Sovrani (Amministrazioni centrali e banche centrali)
Modelli Groupwide
Modello di rating per Stati Sovrani
L‟approccio utilizzato per lo sviluppo del modello di rating Paese è quello dello shadow rating, tramite il
quale si vuole replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) utilizzando fattori
macroeconomici e qualitativi.
Sono stati sviluppati due modelli separati, uno per i paesi emergenti (EM) e uno per i paesi sviluppati
(DC).
Il modulo quantitativo per questi ultimi (DC) utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, il livello dei
tassi di interesse, il peso del sistema bancario, il PIL pro capite ed il livello di indebitamento pubblico. Il
modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, le condizioni sociopolitiche, le condizioni economiche.
Il modulo quantitativo per i paesi emergenti (EM) utilizza le seguenti variabili: il peso delle esportazioni sul
PIL, il livello dell‟indebitamento sull‟estero, la rilevanza delle riserve in valuta, il livello degli investimenti
diretti esteri sul PIL, il costo del servizio del debito rispetto alle esportazioni, il tasso di inflazione e il PIL
pro capite. Il modulo qualitativo include variabili relative alla stabilità del sistema finanziario, la flessibilità
del sistema economico, le condizioni socio-politiche, le condizioni economiche ed il servizio del debito.
L‟unità di validazione ha verificato la struttura del modello, la definizione implicita di default, le
caratteristiche quali-quantitative del modello, le modalità di override, la calibrazione, la segmentazione nei
due gruppi (paesi sviluppati ed emergenti), il campione di sviluppo ed ha condotto i consueti test di
performance e stabilità. Pur dando un esito complessivamente positivo, l‟attività di monitoraggio svolta nel
2011 ha evidenziato delle aree di miglioramento, da leggere congiuntamente ad un accresciuto tasso di
override; è tuttavia già pianificata un‟attività di revisione del modello, che coinvolgerà anche il parametro
di LGD.
135
Modello di LGD per Stati Sovrani
Il modello utilizza un approccio statistico-regressivo supportato dal giudizio degli esperti, partendo da un
ampio set di variabili macroeconomiche di cui sei sono state incluse nella versione finale. La variabile
dipendente (LGD) è stata calcolata utilizzando dati interni ed esterni. Il modello fornisce la LGD per le
sole esposizioni dirette unsecured verso Stati Sovrani.
Le variabili esplicative selezionate sono: il peso del PIL sul totale mondiale, il peso del debito estero sulle
esportazioni, l‟indicatore della posizione debitoria rispetto al FMI, la volatilità delle esportazioni, il tasso di
inflazione medio nel G7, il timing del default (periodo precedente il default).
L‟unità di validazione, oltre ad effettuare gli usuali test di performance e stabilità, ha verificato la coerenza
nella definizione di default, segmentazione e override, l‟utilizzo di fonti interne ed esterne per i recuperi, le
stime dei costi e la metodologia di sconto dei recuperi e la necessità di introdurre aggiustamenti
conservativi per le fasi negative del ciclo economico.
Oltre alla metodologia, l‟attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni
più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato.
Banche (Intermediari Vigilati)
Modelli Groupwide
Modello di rating per Banche
L‟approccio usato per la stima del rating Banche, definito come shadow rating, tenta di replicare la
capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e
qualitativi.
Sono stati sviluppati due modelli differenti, uno per le banche residenti in paesi sviluppati (DC) ed uno per
quelle appartenenti a paesi emergenti (EM), in quanto si ritiene esistano driver di rischio diversi per i due
segmenti.
Il modulo quantitativo finale, per le banche residenti in paesi sviluppati (DC), copre diverse categorie di
fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione e funding.
Similmente, per le banche nei paesi emergenti (EM), con diverso peso delle categorie di fattori:
redditività, profilo di rischio, dimensione, funding e capitalizzazione.
Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante sia dal modello EM che DC sono previsti per
considerare i seguenti aspetti:
 i tre tipi di supporto (eventualmente) forniti alle banche – da parte del governo, da parte del
gruppo economico di appartenenza, da parte di un Institutional Protection Fund; tali fattori sono
trattati distintamente, in maniera omogenea (sulla base delle PD) e non additiva (solo quello con
effetto di mitigazione maggiore trova in effetti applicazione).
 il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo
ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il
rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni
anche se in possesso di corrispondente valuta locale.
136
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
La scala di rating del modello si basa sui tassi di default impliciti nei rating esterni.
Nel corso di una revisione, allo scopo di misurare adeguatamente il rischio di credito delle esposizioni
verso controparti Securities Industry (SI)11,si è proceduto allo sviluppo di un modello specifico.
L‟approccio utilizzato per le Securities Industry è simile a quello adottato per le Banche commerciali,
tuttavia prevede che il supporto del gruppo economico d‟appartenenza, particolarmente importante nel
segmento SI, sia stimato come modulo indipendente attraverso l‟elaborazione di risposte qualitative.
L‟ambito di applicazione del sistema di rating Banche è stato esteso anche a quelle società controllate
che esercitino un‟attività di corporate treasury o di funding vehicles attraverso il modulo specifico dei
CTFV (si veda paragrafo “Il modello di Rating per Imprese Multinational”).
L‟unità di validazione ha valutato sia il modello Banche, sia il modello specifico per le controparti
Securities Industry; nel condurre la propria attività sono state applicate (come anche per il resto dei
sistemi) le linee guida di validazione ufficiali per l‟intero Gruppo12, le quali coprono sia aspetti di struttura
del modello sia analisi di performance, calibrazione, stabilità, non solo sul risultato finale ma anche a
livello di singole componenti e fattori. L‟unità di validazione ha espresso un giudizio complessivamente
positivo, pur evidenziando alcuni punti di attenzione che verranno monitorati.
Modello LGD per Banche
Il modello sviluppato è di tipo expert-based e fa riferimento alle sole esposizioni in bonis senior
unsecured, che costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche.
Successivamente, l‟applicazione di metodologie avanzate (comuni a più segmenti Groupwide) è stata
estesa alle esposizioni junior. Attualmente il modello di stima della LGD copre sia le banche commerciali
sia quelle d‟affari (Securities Industry).
Il valore individuale di LGD viene calcolato partendo da un‟analisi dei bilanci, simulando il recupero in
caso di default proveniente dalla liquidazione di varie categorie di asset della banca, dopo aver
remunerato i creditori con più elevato grado di priorità (la versione attuale del modello prevede un
trattamento più raffinato dei depositi, considerandone l‟eventuale priorità in base alla legislazione del
paese).
Per ottenere una valutazione realistica e conservativa degli asset della banca, sono stati definiti haircut
per ogni tipologia di attivo, per considerare il probabile deterioramento che avviene prima del default, le
differenze tra valore di mercato e di libro e tra valore di mercato e ricavi dalla vendita (la versione attuale
del modello prevede haircut maggiori da applicare al valore dei mutui ipotecari iscritti nel bilancio della
controparte).
Inoltre, in considerazione del fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal
contesto legale/istituzionale di riferimento, sono applicati haircut specifici per ogni paese, che
considerano il rischio legale.
Infine sono previsti haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione
data degli esperti di workout. Poiché i recuperi derivanti dagli asset della banca prenditrice si assumono
in valuta locale, mentre il reale recupero finale deve essere stimato nella divisa del creditore, ai recuperi
in valuta locale viene applicato un haircut legato alla volatilità del cambio per considerare il rischio di
deprezzamento.
11
Il segmento SI è costituito da controparti impegnate in attività di broker/dealer, merchant/investmentbanking, corporate finance, M&A e
WealthManagement e comprende sia società SI “pure”, per cui tali attività sono assolutamente prevalenti, sia banche “ibride”, cioè dedite in
ugual misura ad attività commerciale e di investimento. Prima dello sviluppo di un sistema di rating interno dedicato, le controparti SI erano per
lo più prive di rating, salvo alcune eccezioni coperte dal sistema Banche.
12
Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD sono state recentemente riviste ed emesse in una nuova versione ad aprile 2012.
137
Nell‟ambito del segmento banche, il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere più
correttamente il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in
particolare con riferimento ai covered bond e ai prodotti con mitigazione del rischio paese. Per quanto
riguarda i covered bond, sono stati definiti, due diversi valori di LGD, da applicare in base al paese
dell‟emittente e alla conferma da parte dell‟analista creditizio responsabile che l‟emissione di covered
bond dello specifico emittente sia in linea con gli standard di mercato locali.
Per i prodotti con mitigazione del rischio paese, la LGD di controparte si riduce in base al contributo del
rischio paese sulla PD totale di controparte, attraverso l‟applicazione alla LGD unsecured di un fattore di
recupero della specifica transazione (Transaction Specific Recovery factor). Nell‟ambito del segmento
banche, tale riduzione della LGD si applica a una particolare tipologia di prodotto: i finanziamenti
commerciali a breve termine tra banche (Short Term Commercial Financing).
L‟unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura e l‟ambito di applicazione del modello, le
componenti, le integrazioni expert-based e l‟override. Per quanto possibile anche benchmark esterni sono
stati esaminati. Inoltre, particolare attenzione nell‟analisi è stata rivolta alla valutazione degli haircut
definiti in corrispondenza delle diverse tipologie di attivo bancario.
Oltre alla metodologia, l‟attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni
più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato.
Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati
verso imprese)
Modelli Groupwide
Modello di rating per Imprese Multinational
Il modello di rating si applica alle imprese (corporate) multinational definite come le società con turnover o
ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi (la
definizione del segmento è stata recentemente precisata per riflettere la decisione di rimuovere le
aziende di leasing e factoring dall‟ambito di applicazione MNC).
L‟approccio usato per la stima del rating Multinational, definito come shadow rating, tenta di replicare la
capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e
qualitativi.
Il modulo quantitativo copre diverse categorie di fattori quali struttura patrimoniale, redditività, copertura
degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo è uno score quantitativo.
Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti quali la qualità del
management, l‟andamento del settore d‟appartenenza, la quota di mercato ecc. Risultato di questo
modulo è uno score qualitativo.
Gli score quantitativo e qualitativo sono poi integrati e il risultato è trasformato in una PD (attraverso una
funzione stimata in fase di calibrazione). Specifici aggiustamenti da applicare alla PD sono previsti per
considerare i seguenti aspetti:
 il supporto (eventuale) da parte del gruppo economico di appartenenza (sulla base di una media
di PD);
 il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo
ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il
rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni
anche se in possesso di corrispondente valuta locale.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
A marzo 2012 è stata inoltrata comunicazione a Banca d‟Italia per l‟adozione del sistema di rating
Groupwide Multinational Corporate (MNC) per il portafoglio Italian Large Corporate (ILC) che comprende
le imprese con un fatturato/valore della produzione tra euro 250 milioni ed euro 500 milioni. Questo
consentirà un guadagno di efficienza, dal momento che un sistema specifico per il portafoglio ILC è
risultato non più giustificabile alla luce sia delle caratteristiche delle controparti ILC, sia dei benefici attesi
in termini di valutazione del rischio dall‟applicazione dei modelli MNC, nel frattempo rivisti. Tale scelta è
supportata dalle caratteristiche del segmento in oggetto, potenzialmente caratterizzato dalla necessità di
una visione univoca del profilo di rischio a livello cross-border e da una maggiore internazionalizzazione e
similarità – in termini di natura e struttura del business – agli attuali clienti MNC rispetto alle imprese midcorporate locali.
Il cambiamento sopra prospettato avrà effetto in Italia a partire dal mese di Settembre 2012, in funzione
della graduale sostituzione dei rating assegnati alla loro scadenza di validità.
L‟unità di validazione ha valutato il modello nella sua nuova versione, applicando le linee guida di
validazione ufficiali di Gruppo13, le quali coprono sia aspetti di disegno del modello sia analisi di
performance, calibrazione, stabilità, non solo sul risultato finale ma anche a livello di singole componenti
e fattori. Nel complesso, l‟attività di validazione ha dato esito positivo, benché migliorabile in relazione alla
calibrazione delle stime. È stata, quindi, già pianificata un‟attività di ricalibrazione del modello PD entro la
fine dell‟anno.
Nell‟ambito della “Ongoing Validation” del sistema di rating GW MNC, la struttura preposta ha effettuato,
con esito positivo, un approfondimento specifico finalizzato alla verifica degli effetti dell‟applicazione del
modello di PD MNC sulle controparti “ILC”, in particolare confermando che l‟applicazione di tale modello,
oltre a superare i limiti del precedente modello, risulta più conservativa. L‟ambito di applicazione del
sistema di rating Multinational e Banche comprende anche quelle società controllate che esercitano
un‟attività di corporate treasury – (ad es. cash concentration, FX management e funding) o che
costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine – MTN – titoli di credito o
obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante
fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali
controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei Corporate Treasuries and Funding Vehicles
(CTFV).
Poiché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui
appartiene, sia per la PD che per la LGD unsecured si è stimata, sulla base dei contributi e delle opinioni
degli esperti del settore, la distanza rispetto ai valori di PD e LGD della capogruppo.
A partire da un questionario qualitativo quindi, si determinano i notch di downgrade del rating della
capogruppo per calcolare il rating del CTFV e l‟incremento di LGD da aggiungere alla LGD della
capogruppo per calcolare la LGD del CTFV.
Modello di LGD per Imprese Multinational
Non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende Multinational (essendo un
portafoglio con pochi default osservati) è stato sviluppato un modello statistico-regressivo principalmente
basato su dati di recupero forniti da un provider esterno.
Il modello di LGD si applica alle sole esposizioni senior unsecured verso aziende in bonis (alle
esposizioni junior si applicano metodologie avanzate comuni a più segmenti Groupwide).
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Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD sono state recentemente riviste ed emesse in una nuova versione ad aprile 2012.
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Più in dettaglio, il modello di LGD consiste in quattro fasi principali (in cui l‟add-on che tiene conto delle
fasi negative del ciclo economico, downturn, è incorporato):
 in una prima fase, una LGD complessiva della controparte (Overall LGD), indipendente dalla
seniority dei creditori, viene calcolata sulla base di fattori quantitativi di bilancio;
 in una seconda fase, sulla base di un questionario qualitativo, viene calcolata la variazione in
aumento della LGD per debiti senior unsecured Bond, determinando la Gross senior unsecured
Bond LGD;
 tale LGD è rettificata per tener conto del rischio legale e dei costi relativi al processo di recupero
(Adjusted Senior Unsecured Bond LGD);
 al valore finale della Unsecured Bond LGD (applicabile al debito di tipo obbligazionario) viene
applicato un coversion factor che consente di ottenere una Loan LGD (Final LGD Senior
Unsecured Loan) che è più bassa, in quanto considera la probabilità e gli effetti della
ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte
più rappresentativa del portafoglio del gruppo UniCredit.
Come per il parametro PD, anche la LGD del sistema Multinational è stata estesa al segmento Italian
Large Corporates (ILC).
Nel corso del 2011 il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere in modo corretto il profilo di
rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare i prodotti con
mitigazione del rischio. Nell‟ambito di applicazione al segmento MNC, si considera una particolare
tipologia di transazioni, quelle in cui il pagamento è garantito dalla vendita di beni ad una terza parte con
residenza in un paese considerato a basso rischio (Only Delivery Risk). L‟utilizzo regolamentare di tali
modifiche è stato applicato a partire dal 31 dicembre 2011.
L‟unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura del modello e la qualità, la performance e
conservatività delle stime. Ha inoltre analizzato in maniera estesa benchmark esterni (presenti in
letteratura e/o in forma di recovery rating pubblicati dalle agenzie di rating).
Oltre alla metodologia, l‟attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni
più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato.
Modello di rating Global Project Finance (GPF)
Il modello di rating Groupwide Global Project Finance (GPF) nel corso del 2011 è stato rivisto al fine di
ridurre l‟incidenza degli elementi di giudizio soggettivo sul rating finale e di aumentare il potere predittivo
di tutto il sistema, anche al fine di rispondere e rimuovere le criticità evidenziate dalle funzioni di
validazione e audit o dagli Organi di Vigilanza. Il nuovo modello è entrato in produzione a Dicembre 2011.
La revisione del modello PD ha comportato l‟ottimizzazione statistica dei pesi dei fattori del modello in
precedenza basati sulla valutazione degli esperti e ridotto il numero di aggiustamenti manuali.
La definizione del segmento di clientela rimane sostanzialmente la stessa (finanziamenti di project
finance con volume totale di debito del progetto non inferiore ai 20 milioni di Euro), così come l‟approccio
fondamentale del modello, che si basa sulla combinazione di 21 fattori qualitativi valutati attraverso un
questionario. L‟analisi viene effettuata raggruppando i rischi di progetto in 5 aree di riferimento: il rischio
collegato agli sponsor del progetto; il rischio di completamento; il rischio operativo; rischi “speciali” (ad es.
il rischio di un terremoto, il rischio di tasso); il rischio legato ai cash flows.
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Tavola 7
I principali cambiamenti apportati al modello PD rispetto alla versione precedente consistono in:
 l‟ottimizzazione statistica dei pesi sui singoli fattori (definiti dagli esperti); l‟uso di un
approccio statistico per la stima dei pesi del modello consente di aumentare il potere
predittivo sulla base dei default passati;
 una generale standardizzazione del modello attraverso la limitazione delle possibilità di
intervento manuale sul rating alla sola pratica dell‟override (è stata mantenuta soltanto la
caratteristica “weak link”, che permette di abbassare un rating in caso di problemi);
 un nuovo trattamento del rischio di completamento che consente la riduzione dei pesi in
base allo stato di avanzamento del progetto e al momento in cui comincia a generare flussi
monetari;
 l‟esplicita considerazione del rischio paese (generale e di trasferimento) in aggiunta al rischio
intrinseco del progetto e basata sulla PD del paese;
 una più dettagliata descrizione dei fattori di rischio al fine di rafforzare l'obiettività della
valutazione.
Il modello è stato infine ricalibrato al tasso di default medio di lungo periodo, considerando l‟intera serie
storica e non solo il portafoglio corrente a causa dei considerevoli cambiamenti mostrati nella sua
composizione nel corso del tempo.
L‟unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura del modello, la performance a livello
aggregato, di aree di rischio e di singolo fattore. Ha inoltre analizzato la stabilità, i meccanismi di
aggiustamento e override, la calibrazione delle stime ed effettuato un‟analisi di benchmarking, sebbene la
disponibilità di rating esterni sia limitata. Tutte queste analisi hanno riguardato il portafoglio GPF di
Gruppo, depositato presso le Entità: UniCredit S.p.A., UCB AG, UCBA AG.
La competente funzione di validazione ha effettuato una specifica analisi con riferimento ai cambiamenti
sopra descritti, giungendo ad una valutazione nel complesso positiva sia dal punto di vista qualitativo che
quantitativo. Anche gli aspetti relativi ai processi, qualità dei dati e procedure IT del sistema di rating GPF
modificato sono stati oggetto di validazione interna.
Modello di LGD Global Project Finance (GPF)
Il modello interno per la stima della LGD GPF, implementato nel 2009, è stato rivisto nel corso del 2010
con l‟obiettivo di risolvere le criticità rilevate durante le attività di validazione interna e di riflettere
maggiormente le pratiche di gestione del rischio in essere nel Gruppo. Il modello si applica alle
esposizioni totali dirette in bonis per controparti GPF (mentre per le esposizioni in default si applica la
metodologia avanzata comune a più segmenti group wide).
La versione precedente del modello LGD, si basava sulla metodologia “distressed assets” sviluppata da
S&P‟s, che esamina la coda della distribuzione del valore degli asset del progetto nella “regione” in cui il
default è avvenuto e definisce quindi la distribuzione di probabilità della LGD come distribuzione della
differenza tra debito e valore degli asset in tale regione. Questo framework generale è stato poi adeguato
alla realtà e alle pratiche gestionali del gruppo UniCredit, attraverso l‟adozione di alcuni adattamenti che
riguardano il metodo di calcolo del valore degli asset, la tecnica di determinazione della regione di default
e l‟introduzione di opportune “volatility scorecard” basate su specifici questionari e calibrate per settore.
Nel corso del 2010 sono state realizzate attività di perfezionamento del modello LGD al fine di migliorarne
le performance. Gli interventi riguardano, in primo luogo, la semplificazione della metodologia “distressed
assets”, con l‟eliminazione della determinazione esplicita del valore degli asset, sostituita dal calcolo
diretto del rapporto tra debito e il valore (massimo) dei “distressed assets” (DMDA), sulla base di un
questionario qualitativo; e con la rimozione della “volatility scorecard”; in secondo luogo, si riferiscono
all‟introduzione di uno scenario di “evento estremo”, caratterizzato da perdite molto alte, oltre allo
scenario “standard” basato sulla metodologia “distressed assets”. La probabilità di “evento estremo” è
determinata sulla base delle risposte ad uno specifico questionario qualitativo e viene usata come “peso”
della media ponderata della LGD “standard” e della LGD di “evento estremo”: tale media costituisce la
LGD attesa.
141
Sono stati inoltre considerati esplicitamente degli add-on che tengano conto delle fasi negative del ciclo
economico (down turn add-on) e dei costi di recupero. La struttura del modello è stata aggiornata
permettendo il calcolo parallelo della LGD sia per le posizioni senior che per quelle junior.
In questo contesto l‟unità di validazione, oltre a svolgere le consuete attività di monitoraggio del
funzionamento del modello attualmente in uso, si è concentrata sulla valutazione della struttura del nuovo
modello esprimendo un giudizio complessivamente positivo.
Modello di EAD per i segmenti Groupwide
Il principale driver della EAD è la tipologia di prodotto, e il calcolo è legato a tre componenti. In primo
luogo, in linea con i requisiti regolamentari, si assume che l‟esposizione corrente di bilancio continuerà ad
esistere fino al default. A questo valore si somma il valore atteso di un ulteriore utilizzo della linea di
credito accordata, e in terzo luogo, l‟eventualità di uno scoperto oltre l‟attuale linea di credito è
considerata come percentuale della linea di credito accordata. Viene inoltre considerata, per i prodotti
rilevanti, la probabilità di una richiesta di pagamento da parte di un terzo, cui è stata rilasciata una
garanzia in caso di default.
Al fine di rendere coerente il campione dei default d‟impresa con l‟ambito di applicazione del modello,
esso è stato ristretto alle controparti con almeno un fido con una linea di credito garantita non inferiore ad
euro 500.000.
L‟attività di validazione ongoing svolta negli anni precedenti ha verificato il disegno del modello e la
ragionevolezza delle stime a confronto con i valori osservati. Sono state evidenziate aree di
miglioramento, che sono attualmente considerate nel risviluppo in corso.
Modelli locali, perimetro Italia
Modello di rating Corporate Italia
Il modello Rating Integrato Corporate (RIC) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A.
aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) da 5 a 250 milioni di euro,
secondo la nuova segmentazione, operativa da novembre 2010, decisa nell‟ambito del progetto di fusione
societaria One4C, anche a seguito di una specifica attività di confronto delle performance delle diverse
modellistiche disponibili sui segmenti imprese in Italia. Il modello è stato ridisegnato con riferimento al
comparto delle imprese industriali (RIC3), anche sulla base delle raccomandazioni emerse nelle
precedenti attività di validazione, ed è operativo da novembre 2011.
La struttura del sistema di rating si compone di tre moduli elementari, di cui due di natura quantitativa e
uno qualitativo:
 modulo economico-finanziario, che considera le informazioni di bilancio presenti negli archivi del
Sistema Centrale Bilanci(cash flow e redditività; oneri finanziari; struttura finanziaria e
composizione del debito; equilibrio finanziario e liquidità; crescita; volatilità e struttura operativa).
 modulo andamentale, che, considerando esclusivamente i dati andamentali di fonte esterna
ricavabili sia dai flussi di primo invio che dai flussi di ritorno di Centrale Rischi, permette il
monitoraggio del comportamento della controparte sia nei confronti del Gruppo che del sistema
bancario nel suo complesso (crediti per cassa: revoca, scadenza a breve, scadenza a lungo
termine, crediti auto liquidanti; crediti di firma: commerciale, finanziaria; garanzie).
 modulo qualitativo, che considera le risposte alle domande del questionario qualitativo compilato
in fase di affidamento. A differenza di quanto avveniva nelle precedenti versioni del modello, la
componente qualitativa è stata complessivamente sviluppata tramite approccio statistico.
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Tavola 7
Il nuovo modello di rating RIC3 nel corso del 2011 ha subito alcune importanti revisioni tra le quali si
menziona il refinement del meccanismo di aggiornamento del rating attraverso un sistema di eventi
trigger mirati ad ottenere maggiore stabilità nelle valutazioni garantendo da un lato il tempestivo
aggiornamento e dall‟altro l‟intervento esperto (del gestore e della funzione di rating desk) laddove
necessario. Contestualmente è stata effettuata una ricalibrazione (sia del modello RIC3 che del RIC2 per
le strutture di bilancio non industriali) per includere l‟impatto dei tassi di default del 2010.
Sempre durante l‟ultimo anno è stato inoltre sviluppato l‟approccio che prevede la correzione della PD
stand-alone (RIC o RISB), delle imprese con una dimensione inferiore a 250 milioni di Euro, di una
controparte appartenente ad un Gruppo Economico sulla base della PD media del Gruppo medesimo,
differenziando i pesi di tale influenza sulla base della presenza o meno di bilancio consolidato e in questo
secondo caso della divisione di appartenenza della capogruppo (Corporate vs. F&SME).
Con riferimento ai segmenti di attività ancora non coperti dalle modifiche implementate con il RIC3, si
sottolinea che nel corso del semestre è stato sviluppato, validato ed implementato a fini gestionali un
sistema di rating specifico per le transazioni Income Producing Real Estate14, per il quale, in linea con il
piano di Roll Out dei metodi IRB, è prevista istanza di autorizzazione a Banca d‟Italia a luglio 2012 per
l‟utilizzo a fini regolamentari.
Inoltre, a partire dalla segnalazione regolamentare di Giugno 2012 si è proceduto all‟introduzione dei
moduli specifici per le esposizioni Real Estate nel sistema RIC e RISB. Lo sviluppo di moduli dedicati al
settore Real Estate è stato realizzato per tener conto della diversa tipologia e rischiosità di tali controparti
avendo attenzione alle raccomandazioni espresse dalle funzioni di controllo interno e dall‟Organo di
Vigilanza.
I modelli Real Estate trovano applicazione per le controparti con struttura di bilancio “05” (Società
Immobiliari) secondo la classificazione Centrale dei Bilanci e si differenziano in funzione della
dimensione. Sono basati, principalmente, sullo sviluppo di una componente economico/finanziaria ad hoc
e sull‟integrazione di quest‟ultima con i moduli già esistenti nel caso del modello RE-RISB e con il
qualitativo RIC3 e i moduli andamentali RISB (Centrale Rischi e andamentale interno) nel caso del
modello RE-RIC. Essi verranno applicati a tutte le controparti della specie, ad esclusione di quelle
inquadrabili come “IPRE” (SPV e Fondi Immobiliari) per le quali è stato sviluppato un modello specifico.
La soglia dimensionale utilizzata (+/-5 milioni € di attivo) è coerente con la suddivisione gestionale della
clientela adottata dalla Banca in seguito al progetto One4C e coi relativi processi creditizi.
I moduli dedicati al settore Real Estate dei modelli RIC e RISB sono stati oggetto di specifiche attività di
validazione iniziale, effettuata in maniera distinta per i due modelli, valutandone l‟appropriatezza sia circa
gli aspetti quantitativi sia per quanto riguarda il loro utilizzo nei processi di rating. I due modelli sono stati
considerati in linea con i requisiti normativi e con gli standard di Gruppo, anche se si è ravvisata la
necessità di procedere a una ricalibrazione già pianificata prima della messa in produzione delle nuove
stime.
Nel dettaglio è emerso un complessivo miglioramento della capacità discriminante con particolare
riferimento alla componente finanziaria; anche l‟attività di validazione del sistema IT a supporto dei
modelli PD RISB Real Estate e PD RIC Real Estate ha portato ad un giudizio sostanzialmente positivo.
Anche le attività di convalida inerenti il sistema di rating IPRE hanno condotto a un giudizio di generale
adeguatezza, con una valutazione positiva degli aspetti di disegno dei modelli PD e LGD, tra loro
strettamente collegati. A seguito della revisione della calibrazione del modello condotta dalla funzione di
sviluppo anche le evidenze quantitative sono ritenute soddisfacenti, pur in presenza di una copertura
ancora parziale del portafoglio target.
14
Il segmento di riferimento è costituito dalle transazioni in cui il credito è concesso a fini di acquisto o costruzione di beni immobiliari ed è
completamente ripagato dai flussi di cassa generato dal bene oggetto del finanziamento, con istituzione di un pegno sui flussi di cassa a favore
di UniCredit (e eventuali altri attori coinvolti in pool) e concessione del bene stesso in garanzia.
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Rimane ancora soggetto al modello RIC2 il solo segmento delle Holding Finanziarie, per il quale è in
corso lo sviluppo di stime ad hoc.
Nel primo semestre 2012, infine, l‟intero sistema RIC è stato ricalibrato con l‟obiettivo di recepire la
modifica introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni in merito al termine temporale
necessario per la determinazione dei past due (utilizzando dunque una definizione di sconfino a 90 giorni)
e di estendere la serie storica ai dati di default più recenti. Nel corso delle attività di convalida di tali
modifiche le performance dei modelli RIC sono risultate buone e i tassi di default non si sono discostati in
modo significativo dai corrispondenti valori di PD.
Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia
I modelli di LGD, per i portafogli Corporate e Small Business italiani sono stati sviluppati secondo un
approccio comune di tipo workout LGD. In particolare, il tasso di perdita viene calcolato considerando i
flussi di cassa relativi ai diversi rapporti osservati dal loro ingresso a default fino al termine del processo
di recupero. Per quanto attiene alla stima, sono stati definiti specifici moduli per ciascuna fase del default
(incaglio, sofferenza e past due), adottando stime regressive nel caso dei blocchi sofferenze ed incagli e
medie storiche per la variazione dell‟esposizione in fase di past due. Tale criterio a blocchi determina la
necessità di definire una modalità di integrazione dei risultati dei diversi modelli per il calcolo della LGD
complessiva. In particolare, è necessario definire due tipologie di parametri, i primi legati alla
composizione del primo ingresso a default (probabilità che, dato il default, esso si verifichi sotto forma di
past due, incaglio o sofferenza), i secondi legati alle probabilità di transizione tra i diversi stati di default
(nella terminologia UniCredit questi ultimi vengono definiti DangerRates). Per i portafogli in oggetto tali
parametri vengono definiti su base empirica (frequenze relative osservate sui campioni di sviluppo).
I modelli sviluppati mediante approccio regressivo prevedono l‟impiego sia di variabili di tipo anagrafico
che inerenti le caratteristiche dei rapporti; inoltre, assumono particolare rilevanza le garanzie a copertura
delle esposizioni. A tal proposito, UniCredit S.p.A. ha deciso di incorporare l‟effetto delle diverse tipologie
di garanzie nella LGD, ad eccezione, per i portafogli Imprese, delle fideiussioni rilasciate da istituti bancari
o stati sovrani, in presenza delle quali è adottato il principio di sostituzione. In generale viene calcolata
una LossGiven Default a livello di rapporto, in funzione della presenza/assenza delle garanzie. Solo per le
garanzie di tipo pegno la LGD viene differenziata anche in funzione del livello di copertura.
Con riferimento ad alcune tipologie di rapporto (Anticipi), data la scarsa numerosità campionaria si è
optato per lo sviluppo di un modello congiunto fra segmento corporate e small business basato su un
campione di stima costituito da entrambi le tipologie di controparti. Per il calcolo del valore di LGD,
limitatamente alla fase di sofferenza, si è considerato il massimo livello di dettaglio possibile, ovvero il
rapporto. Per quanto riguarda la fase di incaglio, invece, la banca ha sviluppato due modelli per ciascun
segmento, differenziando fra esposizioni rateali e non rateali.
Nel corso del 2008 sono state apportate alcune modifiche al modello di LGD. Il primo intervento aveva
riguardato l‟inserimento della variabile tasso risk free all‟interno dei modelli in modalità continua anziché
in modalità discreta. In secondo luogo, si era sviluppato un nuovo approccio per la stima della LGD
Downturn che prevedeva il calcolo dell‟effetto downturn come aggiustamento della LGD stimata dai
modelli mediante due coefficienti ottenuti tramite una regressione che interpolava la LGD stimata e una
nuova variabile che identificava il passaggio o meno della sofferenza per la fase recessiva (come fase
recessiva si era considerato il periodo che va dal secondo al quarto trimestre del 2001). Il terzo intervento
era costituito dalla revisione dell‟effetto dell‟azione revocatoria fallimentare, mentre il quarto riguardava la
correzione delle stime di LGD per le esposizioni già a default per tener conto degli eventuali passaggi a
perdita parziali. Tutti i modelli erano inoltre stati ricalibrati coerentemente con quanto avvenuto per i
modelli di PD.
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Tavola 7
Nel corso del 2009, i parametri dei modelli LGD locali erano stati aggiornati a seguito dell‟ampliamento
dei campioni di sviluppo che aveva condotto all‟esclusione di tutti i rapporti con ingresso nello stato di
default prima del 1997. Tale scelta era stata guidata dalle necessità di garantire una maggiore aderenza
tra i processi sottostanti i recuperi osservati nei campioni di sviluppo e quelli attuali.
A seguito di tale aggiornamento gli attuali modelli sono basati su dei campioni di stima che comprendono
per il modulo sofferenze, i rapporti chiusi fra il 2001 e il 2007 e che sono stati aperti a partire dal 1997, per
la parte incagli, i rapporti chiusi fra il 2003 e il 2007.
Su raccomandazione della funzione di controllo interno era stata rivista anche la metodologia di
determinazione dei tassi di attualizzazione usati per il calcolo della LGD osservata, con l‟utilizzo del tasso
risk free più un premio al rischio basato, oltre che sulla volatilità storica dei recuperi, anche sull‟asset
correlation prevista per il calcolo del requisito di capitale.
In tale ambito, le analisi della funzione di validazione si sono focalizzate sulla valutazione qualitativa di
tutte le revisioni apportate nonché sulla tenuta delle scelte effettuate in contesto di recessione
recentemente verificatosi e sul monitoraggio di performance e calibrazione dei modelli già autorizzati, con
un focus sulla verifica dell‟adeguatezza delle stime definite per i rapporti già in default.
In particolare, le analisi di convalida svolte su campioni relativi al 2010 hanno evidenziato la presenza di
sottostime delle perdite per il modello sofferenze, compensate comunque in media dal contributo della
componente Downturn in produzione. Con riferimento a tutti gli altri stati di default nonché ai danger rate,
valori osservati e attesi risultano invece sostanzialmente allineati.
Coerentemente con l‟attività di ricalibrazione della PD, la componente Danger Rate per il portafoglio
Imprese viene aggiornata annualmente al fine di includere nelle stime l‟ultimo anno di default osservato.
In tale ambito, l‟intervento più recente in sede di sviluppo (giugno 2012) è stato effettuato con
l‟introduzione della nuova calibrazione della componente Danger Rate comprensiva dell‟allungamento ai
default del 2011 e della nuova definizione di past due a 90 gg.
A tal riguardo, la convalida esprime un giudizio positivo sull‟aggiornamento dei parametri condotto nel
2012, recependo dunque la modifica introdotta nella normativa in materia di segnalazioni.
Nel corso del 2012 è in corso il risviluppo dei modelli LGD locali Italia.
Modelli Locali, perimetro Germania
Modello di rating Mid corporate
Il modello “Mittelstandsrating” si occupa di fornire i rating delle esposizioni verso la classe imprese di UCB
AG con sede in Germania e con fatturato compreso tra i 5 e i 500 milioni di euro. Il portafoglio target è
stato rivisto ad aprile 2011 (in precedenza il limite inferiore di fatturato era fissato a 3 milioni di euro),
nell‟ambito dell‟iniziativa del Gruppo chiamata “One4C” volta ad aumentare ulteriormente la soddisfazione
dei clienti e ad accrescere la vicinanza ai territori in cui opera il Gruppo.
La versione del modello attualmente in uso è stata sviluppata con l‟obiettivo di semplificare il modello
originario (il numero dei modelli per la valutazione automatica del bilancio è stato ridotto da 12 a 4),
introducendo contestualmente i miglioramenti suggeriti dalla precedente fase di convalida.
Il modello è costituito da due moduli: uno quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dall‟analisi
di bilancio determina il rating parziale relativo alle condizioni economiche. Il modulo qualitativo fornisce
invece il rating parziale relativo alla situazione dell‟impresa. Il rating finale nasce dalla combinazione dei
due rating parziali.
145
Il modulo quantitativo è costituito da 4 sotto-moduli statistici chiamati “Maschinelle Analyse von
Jahresabschlüssen” (Analisi automatica del bilancio), in breve MAJA. L‟ambito di applicazione di ciascuno
di questi sotto-moduli dipende dal settore di attività economica dell‟azienda (Industria, Commercio,
Costruzioni e Servizi).
I fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo (selezionati con un processo che ha incluso sia analisi
statistiche che interazioni con gli esperti), coprono in generale le seguenti aree di analisi:
 struttura degli assets;
 situazione finanziaria;
 crescita produttiva/margini.
Il modulo qualitativo, riguarda invece le aree di analisi relative a:
 situazione finanziaria;
 assetto manageriale/imprenditoriale;
 pianificazione e controllo;
 settore/mercato/prodotto;
 fattori di rischio;
 posizionamento settoriale.
In presenza di segnali di deterioramento creditizio (warning signals), inclusi in una specifica sezione del
modulo qualitativo, il rating viene corretto automaticamente.
Il rating finale può infine essere corretto manualmente (override) nel caso in cui informazioni aggiuntive
indichino che il rating calcolato non è adeguato. Tale pratica è soggetta a restrizioni e vincoli specifici ed
è monitorata strettamente dalla funzione di convalida interna.
Sono state effettuate le ordinarie attività di calibrazione del modello.
La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello, la tenuta (performance e stabilità) dei
diversi moduli che lo compongono (quantitativo, con i relativi sotto-moduli, e qualitativo) e la sua
calibrazione esprimendosi positivamente: la tenuta del modello risulta conforme agli standard di Gruppo
anche per il nuovo portafoglio di applicazione e le PD medie risultano in linea con i tassi di default
osservati.
Il modello di rating viene applicato, come sopra descritto, a Unicredit Bank Luxembourg S.A.
Modello di rating Foreign SME
Il sistema di rating Foreign SME viene utilizzato per la valutazione delle imprese estere o appartenenti a
gruppi di consolidamento esteri. Il rating viene assegnato a tali controparti sulla base di una componente
quantitativa esterna specifica per Paese, che viene integrata con un modulo qualitativo sviluppato
internamente a partire da quello definito per il segmento Mid Corporate tedesco. Nella sua versione
iniziale, il modello di rating Foreign SME è stato utilizzato per i 22 paesi per i quali erano disponibili
modelli RiskCalc specifici per l‟analisi dei bilanci al momento dello sviluppo e per ulteriori 45 paesi per i
quali Moody‟s aveva suggerito l‟uso di tali modelli come proxy.
Successivamente Moody‟s ha sviluppato altri modelli RiskCalc. Pertanto, nel dicembre 2011
l'applicazione del modello è stata estesa a tutti i paesi del mondo. Dopo la fase di use-test, a giugno 2012
è stata inoltrata all‟Autorità di Vigilanza la comunicazione della suddetta estensione, con data prevista per
l‟utilizzo ai fini di reporting regolamentare a dicembre 2012.
Anche in questo caso, le attività di validazione e rivalidazione interna hanno consentito al Gruppo di
monitorare la conformità del modello ai requisiti normativi, tenendo in considerazione il fatto che le ridotte
dimensioni dei perimetri di applicazione non consentano una stima interna del modulo finanziario; inoltre
relativamente alle analisi effettuate sulla calibrazione, le stime del modello sono risultate in linea con i
default effettivi e che esse sono state aggiornate con il perimetro allargato. A parte ciò l‟estensione del
modello di applicazione non ha avuto impatto significativo né sul modello né sul rispettivo processo.
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Tavola 7
Il modello di rating FSME viene applicato, come descritto sopra, anche a Unicredit Bank Luxembourg
S.A. ed è parte dell‟ application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012.
Modello di rating Commercial Real Estate Finance (CREF)
Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CREF) di UCB AG è utilizzato in Germania per
valutare le esposizioni verso:
 Operatori Immobiliari: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dalla
costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso
commerciale (uffici, negozi);
 Investitori Immobiliari con bilancio: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono
principalmente dall‟affitto di immobili di proprietà, sia residenziali che commerciali;
 Investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con reddito
proveniente principalmente dall‟affitto di immobili di proprietà e comunque superiori a 200.000
euro l‟anno.
Tali clienti sono valutati attraverso modelli costruiti sulla base di tre moduli elementari:
a) un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualità e l‟affidabilità del management, le
competenze del team di gestione, la qualità della gestione organizzativa e l‟esperienza della
banca nella gestione dei rapporti con l‟azienda;
b) un modulo qualitativo che si propone di valutare l‟oggetto/progetto da finanziare o finanziato (non
solo dalla banca), ivi compresa la qualità e il rischio implicito nel portafoglio di immobili/progetti
dell‟azienda, la sua capacità di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa
pianificati/previsti negli anni a venire;
c) un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dell‟azienda e completato da una
valutazione qualitativa sulla qualità, affidabilità e completezza del bilancio.
Nell‟aprile 2011 è stata implementata una versione modificata e ricalibrata del sistema di rating CREF. I
maggiori cambiamenti hanno riguardato la completa revisione dei modelli per la valutazione automatica
dei bilanci (MAJA/MULA, per i soggetti privi di bilancio), oltre alla determinazione/conferma statistica dei
pesi attribuiti ai fattori e della loro integrazione.
I tre modelli (Operatori immobiliari, Investitori immobiliari con e senza bilancio) usano tutti gli stessi sottomoduli. Quel che cambia è la ponderazione con cui vengono combinati gli score parziali nello score
complessivo.
Nel corso del primo semestre del 2011 è stata effettuata una rivalidazione della PD del modello CREF e
sono state effettuate analisi complementari, per esaminare in maniera più approfondita le performances
del modello, in termini di potere discriminante e di calibrazione. Le nuove implementazioni dei moduli
MAJA e MULA e le conseguenti ricalibrazioni hanno consentito un allineamento tra i tassi di default
osservati e quelli effettivi e un generale incremento del potere discriminante del modello.
Nel corso del 2011 si è provveduto all‟estensione del sistema di rating CREF al segmento delle “Building
Societies” precedentemente trattate con metodo standardizzato. L‟estensione del perimetro di
applicazione, è stata effettuata mediante l‟utilizzo del modello già usato per il segmento “Investitori
immobiliari” con lievi aggiustamenti di alcuni giudizi esperti, per tener conto delle specificità tipiche del
segmento.
La suddetta estensione è stata oggetto a settembre 2011 di una specifica attività di rivalidazione con esito
sostanzialmente positivo. A dicembre 2011 è stata effettuata l‟attività di ispezione da parte degli
organismi di Vigilanza locali, per la verifica di tale estensione. L‟utilizzo regolamentare di tale modifica
avrà effetto successivamente all‟approvazione dell‟estensione da parte dei suddetti organismi di
Vigilanza.
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Infine, all'inizio del 2012 il sistema CREF ha subito due ulteriori modifiche non significative dovute
all'estensione del perimetro di applicazione per Real Estate Funds e Foreign Reporting Investors e
Developers.
È prevista la validazione locale della complessiva versione del nuovo modello pianificata per settembre
2012.
Il modello di rating CREF viene applicato, come sopra descritto, anche a Unicredit Bank Luxembourg S.A.
Modello di rating per Operazioni di Acquisition and Leveraged Finance (ALF)
Il modello di rating “Acquisition and Leveraged Finance” (ALF) è destinato alla valutazione delle iniziative
di finanziamento/rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passività bancarie
addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dell‟azienda acquistata allo scopo di
finanziare l‟acquisizione stessa.
Il debito risultante dall‟acquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dell‟azienda acquisita e,
in alcuni casi, (es. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dell‟azienda
acquirente.
Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse
giurisdizioni) esigono una competenza specifica in fase sindacale, richiedendo:
 appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello
realistico di simulazione dei cash flow;
 l‟adattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dell‟azienda acquisita ai
flussi di cassa futuri;

l‟uso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (senior debt, junior debt,
mezzanine, ecc).
Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, l‟”ALF-Rating” è sostanzialmente un rating finanziario che
calcola la probabilità di default dell‟azienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali e finanziari ricavati
dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non è stato previsto in
considerazione del fatto che nella predisposizione di un bilancio previsionale vengono già implicitamente
presi in considerazione una grande quantità di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La
predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con l‟ausilio di modelli di simulazione dei flussi di
cassa futuri (INCAS, International financial model).
Anche in questo caso sono consentite delle correzioni manuali (override), sia dei singoli ratio finanziari sia
del rating finale, che devono essere approvate dalle funzioni preposte e che vengono strettamente
monitorate dalla funzione di convalida interna.
L‟unità di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative per la verifica della tenuta del
modello.
Il modello di rating ALF viene applicato, come sopra descritto, a Unicredit Bank Luxembourg S.A .
Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE)
Il modello IPRE fornisce una valutazione di una particolare categoria di prestiti legati alle operazioni
immobiliari cash-flow based, nella quali la banca ha accesso diretto ai flussi finanziari prodotti
dall‟operazione stessa.
Il sistema di rating IPRE in UCB AG è un modello transaction-based che fornisce una PD alla singola
transazione a non alla controparte corporate o al fondo che avvia e struttura l‟operazione: il modello è
applicato alle controparti/transazioni che soddisfano una serie di criteri rigorosamente definiti.
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Il fondamento principale del modello IPRE in UCB AG è la simulazione dei flussi di cassa (modulo 1).
L'idea principale alla base di questo approccio è che una transazione IPRE si considera in default se il
flusso di cassa (al netto delle spese) che si realizza dai redditi da locazione o dalla vendita dell'immobile,
non sia generato in maniera sufficiente per il rimborso del prestito – o se il valore della proprietà
immobiliare scenda al di sotto del valore nominale del prestito.
Questo a sua volta si presume che succeda se i principali parametri macroeconomici (come il tasso di
disoccupazione, l'indice dei canoni d‟affitto o l‟indice dei prezzi di vendita) subiscano una tendenza
negativa. L'approccio della simulazione viene scelto per poter esplorare una varietà di possibili scenari
dello sviluppo dei parametri macroeconomici, pesati per le differenti probabilità di realizzazione e quindi
comprendere la similitudine con la probabilità di default della transazione.
Per poter rilevare ulteriori aspetti, il risultato della simulazione può essere modificato sulla base delle
informazioni qualitative (modulo 2 e 3):
 determinazione delle specificità dell‟oggetto del finanziamento detenuto dalla SPV (Specific
object characteristics module);
 un modulo qualitativo “Soft facts module” (questa componente è stata conseguentemente
arricchita con una specifica guideline per la corretta interpretazione del questionario e per la
spiegazione dettagliata dei fattori contenuti nel modulo) .
I risultati di ciascuna simulazione sono aggregati per produrre la PD ad un anno, poi calibrati in base ai
tassi di default osservati a lungo termine, e gli altri parametri di rischio (Market Value), che poi vengono
conseguentemente aggiustati per tener conto di fattori specifici dell‟oggetto dell‟operazione (dislocazione
e qualità dell‟immobile) e di altri fattori qualitativi .
Sulla base delle attività di validazione locale effettuate nel 2011, il modello risulta generalmente conforme
ai requisiti, anche se sono stati identificate aree di miglioramento minori che saranno affrontate da UCB
AG nei futuri perfezionamenti. La validazione, eseguita dapprima su un campione rappresentativo e
indipendente, mostra risultati generalmente soddisfacenti con riferimento al potere predittivo, la stabilità e
alla calibrazione, ma i risultati devono essere interpretati alla luce di un numero ancora esiguo di casi nel
campione convalidato, che dovrebbero tuttavia aumentare nei prossimi anni. Anche nel 2012 l‟attività di
rivalidazione ha confermato una valutazione positiva sul modello IPRE.
Il modello di rating IPRE viene applicato, come descritto sopra, anche a Unicredit Bank Luxembourg S.A.
ed è parte dell‟application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012.
Modello di rating Global Shipping (GLOS) per lo Ship financing
La principale caratteristica dello “ship financing” è l‟erogazione di prestiti per l‟acquisto di navi,
principalmente garantiti da un‟ipoteca sul bene finanziato. Tale business dipende dalla capacità del bene
finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito.
Il focus di UCB AG è il finanziamento di navi per le quali esiste un mercato secondario efficiente, liquido e
trasparente. Ciò include ad esempio navi container, bulk carrier e navi cisterna.
Il modello GLOS è principalmente collegato alla transazione ed è caratterizzato da un assente (o limitato)
ricorso allo sponsor e consente di calcolare la probabilità di default (PD) e la LGD del debitore.
Il calcolo della PD nel modulo quantitativo si basa su una simulazione Monte Carlo. Lo sviluppo dei fattori
quantitativi (ad esempio il valore della nave) si basa su un processo stocastico i cui parametri sono
validati e stimati ogni anno sulla base di dati esterni. Il cash flow è calcolato per ogni trimestre lungo il
periodo di finanziamento.
149
Il rating finanziario basato su fattori quantitativi, viene aggiustato (attraverso upgrade o downgrade della
PD di alcuni notches) utilizzando i seguenti fattori qualitativi:
 gestione d‟impresa (es. reputazione);
 gestione tecnica (es. dimensioni della flotta);
 posizione di UCB AG (es. covenants);
 assicurazione;
 qualità della nave;
 fall back financing.
L‟unità di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative che hanno dimostrato la buona
tenuta del modello e inoltre sono state aggiornate le serie storiche per tenere conto dell‟evoluzione di
mercato.
Modello di rating per transazioni Wind Project Finance
In UCB AG è stato predisposto un modello di rating specifico per il portafoglio “Wind Project Finance”
costituito dalle operazioni di finanziamento di progetti nell‟ambito della produzione di energia eolica con
un taglio inferiore ai 20 milioni di euro.
Il modello per la stima della PD è composto da un modulo quantitativo, basato su una simulazione Monte
Carlo dei flussi di cassa futuri, il cui esito è aggiustato per il risultato di una componente qualitativa, che
ha previsto la definizione su base esperta dei fattori e delle relative ponderazioni.
Entrambi i moduli (quantitativo e qualitativo) sono obbligatori per la valutazione, e la loro combinazione è
soggetta ad override in miglioramento fino a 2 notches ed in peggioramento fino a tre 3 notches. La PD
risultante viene infine convertita in un rating del progetto tramite la master scale.
Per quanto riguarda la LGD, UCB AG ha sviluppato un metodo per stimare il valore della garanzia degli
impianti di energia eolica. Questo approccio è basato su simulazioni Monte Carlo dei futuri flussi di cassa
derivanti dagli impianti. Le simulazioni sono usate coerentemente per la stima della PD e della garanzia.
Inoltre viene determinata una LGD specifica per le posizioni non garantite. Nel corso del 2010 il modello è
stato oggetto di una ricalibrazione (operata allineando la PD quantitativa implicita nel modello al tasso di
default storico) ed è stato introdotto un processo di override.
L‟unità di validazione ha valutato l‟approccio adoperato ed il disegno complessivo del modello, in linea
con le caratteristiche del portafoglio e con gli standard interni, nonché il profilo di completezza
informativa. Anche gli aspetti di calibrazione e di determinazione statistica dei pesi della componente
qualitativa sono stati oggetto di specifica valutazione, evidenziando alcune aree di miglioramento.
Modello di LGD dei portafogli locali Germania
Il campo di applicazione del modello LGD UCB AG è relativo a tutto il portafoglio della clientela corporate
e retail, ad eccezione dei bonds e dello specialized lending.
La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata
come percentuale dell‟esposizione al momento del default. La LGD viene calcolata a livello di singola
transazione secondo la logica che differenti tipologie di default sono possibili:
 Liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie. Il rapporto con il cliente viene
interrotto ed il cliente viene rimosso dal portafoglio;
 Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una
perdita rilevante (>100 euro);
 Cure: al termine del periodo di difficoltà il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver
fatto registrare alla banca una perdita rilevante.
150
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Nel caso Cure l‟LGD è posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio
workout con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte
non garantita dell‟esposizione. Le garanzie personali non sono prese in considerazione all‟interno del
modello, in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza l‟approccio di sostituzione.
Ai fini della determinazione del valore finale della LGD vengono dunque presi in considerazione i seguenti
fattori:
 valore minimo che la LGD può assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio
10% per i mutui);
 tasso stimato di casi non-cure;
 valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti;
 tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione;

la percentuale dei costi indiretti;
 eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo
economico.
Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto
sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia:
 real estate;
 altre garanzie reali.
Tale valore è stato poi scontato tenendo conto della duration media osservata dei default.
Con riferimento invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata per
segmenti di clientela (le principali sono retail, small business, corporate, real estate developers, real
estate investors e real estate housing companies).
Nel corso del 2011 è stata effettuata una nuova parametrizzazione del modello per tenere conto dei
risultati della validazione: dal momento che erano state evidenziate alcune gravi lacune per le componenti
specifiche del modello, è stata effettuato un aggiornamento dello stesso. per quanto concerne le LGD
unsecured, nella nuova parametrizzazione, sono stati introdotti nuovi fattori di rischio relativi ai processi di
assegnazione del rating, aumentando la granularità modello; in particolare per i clienti valutati secondo i
sistemi di rating “Mid Corporate” e “Small Business” la LGD unsecured è determinata in modo
indipendente dal segmento di appartenenza del cliente (oltre alla procedura “Product Scoring” introdotta
nel corso del 2010 come fattore di rischio). Come in precedenza, per tutti gli altri clienti il segmento di
appartenenza è il fattore di rischio rilevante. Inoltre la validazione ha esaminato la struttura del modello, i
parametri specifici e l‟effetto sul ciclo economico. Infine, sono stati valutati positivamente anche la
calibrazione e i sui componenti.
Come di consueto, sarà realizzata l‟attività annuale di validazione locale nel corso del 2012, al fine di
valutare se il modello è complessivamente ancora adeguato e se è necessario effettuare una riparametrizzazione al fine di introdurre dati più recenti.
Modello di EAD dei portafogli locali Germania
Il modello di EAD è applicato in UCB AG a tutti i prodotti relativi alla clientela locale che siano trattati
secondo la metodologia IRB (ad eccezione delle transazioni appartenenti a clientela Groupwide)
L‟EAD è definita come l‟esposizione attesa su una transazione al momento del default. L‟esposizione è
rappresentata dal totale del valore di bilancio al lordo di ogni accantonamento per perdite. L‟orizzonte
temporale della stima è un anno, pertanto il modello applicato si riferisce alla esposizione attesa nella
probabilità che il default si verifichi entro un anno.
151
Il valore dell‟EAD è calcolato a livello di singola transazione come somma di due componenti: l‟EAD on
Balance e l‟EAD Off Balance, dove il parametro che va stimato è ovviamente l‟EAD Off Balance.
Questo parametro dipende dai seguenti elementi:
 CEQ: Credit Equivalent Factor, è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la
quota dell‟impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzato;
 LEQ: Limit Equivalent Factor, è la percentuale del margine 1, 2, … 12 mesi prima del default (in
media dunque sei mesi prima) che ci si attende sarà utilizzato al momento del default;
 BO (Base Overdraft)e LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l‟ammontare
atteso di utilizzo che al momento del default sarà superiore al limite massimo allocato
(ammontare di sconfino); in fase di applicazione il BO è sempre pari a zero;
 Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca;
 External Line: linea di credito;
 Drawing: attuale utilizzo.
I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotto definite all‟interno
del motore di calcolo regolamentare.
Ai fini del modello, i parametri sono stati stimati calcolando le medie pesate per segmento.
Le attività di validazione confermano, in generale, prestazioni soddisfacenti del modello e che il
parametro EAD è abbastanza stabile. Solo per il LOF dei conti correnti e per cinque tipologie di crediti di
firma è entrata in produzione dall‟inizio del 2012 una nuova parametrizzazione per ridurre l'eccessiva
conservatività osservata.
Modelli Locali, perimetro Austria
Modello di rating Mid corporate
Il modello “FirmenkundenratingInland” (=Midcorporate PD rating) è utilizzato per clienti residenti in Austria
e in altri paesi al di fuori del perimetro Cee con fatturato annuale superiore a 1,5 milioni di Euro ed
inferiore a 500 milioni. Il modello è costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno
qualitativo.
La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo è avvenuta sulla base di criteri sia statistici che
esperti.
I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi:
 dimensione;
 struttura delle passività;
 fattori dinamici (ad esempio ROI);
 equity ratio.
Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a:
 qualità del management;
 contabilità e reportistica;
 impianti, processi ed organizzazione;
 mercato e posizione di mercato;
 livello/capacità di utilizzo;
 eventuali scoperti.
152
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 7
Il “rating qualitativo” ed il “rating finanziario finale” (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilità
di applicare un “age restriction” e di effettuare un primo “override” sulla base delle informazioni a
disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto “Combined Customer Rating”.
A tale rating si applicano i “warning signals” ottenendo il “ModifiedC ustomer Rating”. Inoltre è possibile
effettuare un override a tale rating che determina lo “Stand alone Customer Rating”. Se tale rating è più
vecchio di 15 mesi, viene applicato un “age restriction”, determinando un downgrade.
L‟unità di validazione ha valutato il disegno del modello e della sua tenuta, anche relativamente ai moduli
che lo compongono, in termini di performance e di calibrazione. In base ai risultati di tale attività, il
modello ha dimostrato buone performance generali e dopo l‟applicazione di un add-on conservativo, un
generale allineamento dei tassi di default tra quelli stimati e quelli osservati. Ha infine effettuato analisi
volte a individuare eventuali comportamenti distorsivi nell‟uso del questionario qualitativo, degli override e
dei warning signal, analizzando anche la matrice di transizione tra i rating.
Nel corso del mese di giugno 2012 è stata aggiornata la calibrazione.
Modello di rating Non Profit Joint Building Association
Il modello “Non Profit Joint Building Association” (NPJBA) si applica alle esposizioni verso associazioni
non-profit create per la costruzione di immobili.
È un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa.
Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali:
 adeguatezza del capitale a disposizione;
 profittabilità;
 liquidità disponibile.
Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali:
 qualità del management;
 contabilità e reporting;
 organizzazione;
 posizione di mercato;
 comportment andamentale;
 caratteristiche specifiche dell‟NPJBA.
Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il “Combined Rating”; tale
rating può subire un overruling sulla base di informazioni aggiuntive a disposizione del gestore della
transazione, conducendo al cosiddetto “Valid customer rating”.
Nel corso del 2011, l‟unità di validazione ha valutato nel continuo il disegno del modello, le caratteristiche
quantitative e qualitative, gli override, la calibrazione ed ha condotto le usuali analisi di performance e di
stabilità: alla luce dei risultati ottenuti, il potere discriminante del modello può essere considerato
adeguato e la calibrazione sufficientemente conservativa.
153
Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE)
Il modello IPRE è un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestiti
specializzati collegata a transazioni immobiliari “cash flow based” in cui la banca ha accesso diretto ai
flussi (cash flows) derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni, la domanda fondamentale
è legata alla possibilità che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare i debiti
alla banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sull‟investitore/costruttore.
Di conseguenza il modello IPRE è costituito da due componenti:
 rating di transazione;
 rating di controparte.
Entrambi sono combinati al fine di determinare il rating finale.
Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui può avvenire il finanziamento:
 costruzione dell‟immobile;
 vendita dell‟immobile;
 renting dell‟immobile.
Il rating di controparte è un “rating corporate” che differenzia tra “investitori immobiliari” e “costruttori
immobiliari”; quest‟ultimo è a sua volta suddiviso in “costruttori residenziali” e “altri costruttori”. Per
entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo
qualitativo.
A valle dell‟integrazione tra la componente di transazione e quella di controparte, il rating può subire degli
aggiustamenti a seguito di segnali di deterioramento del merito creditizio (warning signals), o a seguito di
correzioni (over rulings) o per tener conto del periodo di validità del rating (age restrictions).
L‟attuale modello di rating IPRE si avvale di una versione aggiornata degli scenari macroeconomici
sottostanti le simulazioni e dell‟introduzione di un elemento di conservatività nella calibrazione alla luce
dei risultati delle attività di validazione locale.
È stata portata a termine una revisione del modulo Real Estate Customer Rating principalmente con
riferimento alla revisione statistica dei moduli finanziario e qualitativo. Inoltre, altri aggiustamenti minori
hanno riguardato la revisione dei segnali di deterioramento (warning signal), della formulazione del
questionario qualitativo e l‟aggiornamento delle modalità di gestione delle controparti in fase di start-up
e/o con bilancio mancante. Anche questi cambiamenti sono stati oggetto di specifica attività di validazione
iniziale e successiva verifica da parte della convalida interna i cui risultati hanno mostrato un
miglioramento globale delle performance del modello e un rafforzamento della solidità generale
attualmente basata su fondamenti statistici.
Nel corso del 2012 il modulo Real Estate Transaction Rating è stato perfezionato con l‟introduzione di
fattori addizionali e riparametrizzazioni dei pesi esistenti.
Sono stati apportati i seguenti miglioramenti:
 nella parte quantitativa sono stati considerati fattori addizionali nella fase iniziale (Pre-realisation
rate, LTC). I nuovi pesi sono stati calcolati in base ad un modello regressivo;
 per la parte qualitativa, differenti domande sono state unite in una unica. I parametri di
normalizzazione sono stati ricalcolati. I nuovi pesi sono stati calcolati in base ad un modello
regressivo;
 sono stati valutati nuovi pesi per l‟integrazione del modulo quantitativo con quello qualitativo;
 gli aggiustamenti dei coefficienti specifici per paese sono stati stimati utilizzando i dati nazionali
 la metodologia per la combinazione delle diverse fasi è stata rivista, ed è stata considerata
un‟unica PD per investitore, per tutti gli anni;
 la calibrazione è stata effettuata separatamente per ogni fase, utilizzando una funzione
esponenziale. È stata eseguita una calibrazione aggiuntiva, a seguito della integrazione con il
rating di controparte;
 sono state implementate nuove segmentazioni e ponderazioni per la combinazione del rating di
transazione con il rating di controparte.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 7
Modello di LGD dei portafogli locali Austria
Il modello LGD di UCB BA si applica a tutta la clientela locale sia corporate che retail. La LGD
rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come
percentuale dell‟esposizione a default. Il modello di LGD è un modello basato sul calcolo delle medie dei
dati interni di clienti in default e rappresenta un approccio “work out” specifico per ogni transazione.
La metodologia tiene conto di tre potenziali situazioni di default che possono caratterizzare il processo di
work out sui clienti in default:
 cure/reaging: ritorno del cliente ad uno stato di performing senza perdite da parte della banca;
 settlement/restructuring: ritorno del cliente, attraverso una ristrutturazione, ad uno stato di
performing con una perdita sostanziale (maggiore di 100 euro) per la banca;
 liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie con interruzione del rapporto
creditizio.
Dopo la chiusura del processo di work out tutti i default possono essere associati ad una delle tre
situazioni sopra descritte e la LGD è calcolata ex post sulla base dei ricavi realizzati e dei costi. Nel fare
ciò, tutti i singoli flussi di cassa sono scontati al tempo del default.
Lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata dei recuperi derivanti dalle
garanzie reali e quelli derivanti dalla porzione non garantita dell‟esposizione. Le garanzie personali e i
derivati creditizi non sono prese in considerazione nei modelli, dal momento che in loro presenza viene
applicato l‟approccio di sostituzione.
Al fine di determinare il valore finale di LGD si considerano i seguenti elementi:
 EAD;
 tasso atteso di recupero della garanzia reale al netto dei costi diretti (con specifico riferimento
alla stima degli haircuts specifici sulle garanzie sulla base dei recuperi realizzati ed in funzione
del tipo di garanzia);
 tasso atteso di recupero della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti;
 durata del recupero;
 fattori di sconto;
 tasso di spese indirette (risultato dei processi interni della banca nelle unità di work out);
 fattori di prudenzialità specifici per coprire possibili inesattezze di stima;
 fattori di prudenzialità generici per tenere in considerazione il possibile peggioramento del ciclo
economico;
 un fattore di aggiustamento utilizzato a fini di calibrazione;
 fattore di aggiustamento del ciclo economico.
Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto
sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie con la
possibilità di considerare criteri per una segmentazione aggiuntiva:
 immobili residenziali;
 immobili commerciali;
 altri immobili;
 garanzie finanziarie;
 polizze assicurazione vita;
 crediti;
 altre garanzie materiali.
Con riferimento ai titoli è stato implementato un modello interno per la stima della volatilità.
155
In relazione invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata separatamente
per otto categorie di clienti (le tre principali sono privati, small business e corporate) oltre che per i sistemi
di rating Groupwide utilizzati (specialmente per Stati Sovrani, Banche e imprese Multinational). Inoltre per
small business e privati è stata introdotta un‟ulteriore suddivisione per classe di esposizione.
Il parametro utilizzato per le esposizioni in default è la migliore stima di LGD ottenuta con una specifica
suddivisione per scadenza di ciascuna delle otto categorie di controparti localmente utilizzate.
La funzione di validazione ha esaminato la struttura del modello, la coerenza con la definizione di PD,
l‟effetto del ciclo economico, la metodologia di sconto dei flussi di recupero e l‟allocazione dei costi. Il
disegno del modello è stato valutato anche tramite discussioni mirate con gli esperti del settore. Dal punto
di vista quantitativo, sono state eseguite analisi di performance e di calibrazione per tutti i sotto-portafogli
rilevanti, non evidenziando alcun elemento di preoccupazione.
Modello di EAD dei portafogli locali Austria
Il modello di EAD determina l‟esposizione attesa su una transazione al momento del default. È stimato a
livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni:
 esposizione effettiva al momento della stima;
 ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte;
 limite creditizio massimo allocato.
I parametri stimati sono i seguenti:
 CEQ (Credit Equivalent Factor): è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la
quota dell‟impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzata;
 LEQ (Limit Equivalent Factor): è la percentuale dell‟ammontare inutilizzato 12 mesi prima del
default che ci si attende verrà utilizzato al momento del default;
 LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l‟ammontare atteso di sconfino;
 COF (Correction Overdraft Factor): è un parametro rilevante solo se l‟esposizione del cliente è
sopra il limite massimo allocato12 mesi prima del default ed è stimato come il rapporto tra
l‟ammontare di sconfino al momento del default e l‟ammontare di sconfino 12 mesi prima.
I parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. La segmentazione è basata
sulle categorie di prodotto.
L‟unità di validazione ha valutato nel continuo la calibrazione, le performance e la stabilità del modello
che hanno dimostrato buoni risultati di stabilità.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 7
Modelli Locali, perimetro Central and Eastern Europe
Con riferimento al perimetro di Gruppo riguardante l‟Europa centrale ed orientale (CEE), il Gruppo è stato
autorizzato nel corso del 2011 all‟utilizzo dell‟approccio F-IRB per la misurazione dei requisiti patrimoniali
a fronte del rischio di credito in Repubblica Ceca, Bulgaria Slovenia e Ungheria.
Assettclass Prevalente
Sistema di Rating
Amministrazioni centrali e
banche centrali
Intermediari Vigilati
Entità
Stati sovrani (PD)
Groupwide
Banche commerciali (PD)
Multinational (PD)
Global Project Finance (PD)
Imprese
UCB Cezch Republic
Mid Corporate (PD)
Local
Intermediari Vigilati /
Imprese
IPRE (PD, LGD, EAD)
Other minor rating systems - Public Sector Entities,
Municipalities, Religious Companies, Leasing (PD)
Intermediari Vigilati
Banche (PD)
Groupwide
Multinational (PD)
Imprese
Locale
Intermediari Vigilati
Imprese
Intermediari Vigilati
Imprese
UCB Bulgaria
Mid Corporate (PD)
Groupwide
IPRE SlottingCriteria
Banche (PD)
Multinational (PD)
Locale
Groupwide
Local
UCB Slovenia
Mid Corporate (PD)
Banche (PD)(*)
Multinational (PD)
UCB Ungheria
Mid Corporate (PD)
(*) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la
sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry
Tali sistemi sono attualmente autorizzati come IRB Foundation quindi solo all‟utilizzo della PD interna ai
fini del calcolo del requisito regolamentare derivante dagli obblighi di Primo Pilastro.
Inoltre, nel corso della seconda metà del 2012, sono attese analoghe autorizzazioni per la controllata
romena UniCredit Tiriac Bank S.A. e la controllata slovacca UniCredit Bank of Slovakia a.s. in seguito alle
istanze avanzate durante il 2011 con riguardo alle seguenti classi regolamentari: “Amministrazioni centrali
e Banche centrali”, “Intermediari Vigilati” e “Imprese”, mediante l‟adozione dei sistemi di rating Groupwide
e locali
157
Tutti i principali modelli locali autorizzati si caratterizzano da uno schema generale comune, sulla base di
quanto originariamente sviluppato da UniCredit Bank Austria15, (ad eccezione del modello Mid corporate
di UniCredit Bank Czech Republic significativamente rivisto nel corso del 2011 al fine di allineare le stime
alle specifiche caratteristiche del portafoglio locale).
 I modelli Mid-corporate derivano da un‟attività di sviluppo effettuata da UniCredit Bank Austria,
originariamente nel 2001 e con successiva revisione nel 2004, che prevedeva:
o l‟utilizzo dei dati di cinque paesi;
o la stima di una componente finanziaria e di una qualitativa;
o la definizione di un set di warningsignal e di un sistema di override.
 Il modello IPRE è analogo a quello adottato da Bank Austria e calcola il rating del cliente sulla
base delle due componenti di transazione e controparte. Sono previsti “country adjustment” che
intervengono nella calibrazione specifica del Paese.
(per i dettagli si veda quanto riportato nel paragrafo Imprese – Modelli Locali, Austria)
Di seguito si forniscono ulteriori dettagli relativi ai principali aggiornamenti apportati ai modelli sulla base
delle esigenze specifiche rese necessarie sia propedeuticamente alle richieste di autorizzazione, sia
successivamente in funzione delle ulteriori aree di miglioramento individuate.
UniCredit Bank Czech Republic
Per quanto riguarda il modello di rating “Mid-Corporate”, nel corso del 2009, in vista della richiesta di
autorizzazione all‟adozione di modelli IRB, UniCredit Bank Czech Republic ha ristimato parzialmente il
modello su dati interni, aggiornando i pesi dei fattori quantitativi.
Successivamente, nel 2010, si è proceduto alla ricalibrazione delle stime di PD, con un incremento del
tasso di default target al fine di ottenere maggiore aderenza al rischio effettivo degli specifici portafogli.
Nel corso del 2011, ulteriori modifiche sono state apportate al modello ai fini del recepimento di quanto
segnalato sia dalle autorità di vigilanza, Czech National Bank e Banca d‟Italia, sia dalle unità di convalida
interna:
 revisione degli indici del modulo finanziario, che ora si basa su sette indici (di cui 5 nuovi);
 revisione del modulo qualitativo, con una migliore formulazione delle risposte del questionario e
nuovi pesi;
 inclusione di un modulo andamentale;
 aggiornamento della calibrazione;
 sviluppo di una nuova funzione di ponderazione dei moduli;
 implementazione di un nuovo questionario qualitativo finalizzato alla raccolta dati, prerequisito
per la successiva attività di sviluppo del modulo qualitativo nel corso del 2012.
Anche nel caso del portafoglio immobiliare, la Banca è stata autorizzata all‟utilizzo dell‟approccio FIRB a
partire da inizio 2011, mediante l‟adozione dello stesso modello di rating IPRE autorizzato in Bank Austria
dal 2008. Specifiche attività di sviluppo sono state effettuate nel 2010 rivedendo la calibrazione e la
parametrizzazione degli scenari.
UniCredit Bank Bulgaria
Come per la Repubblica Ceca e la Slovenia, il modello di rating “Mid-corporate” è stato oggetto di una
ricalibrazione delle stime di PD la cui implementazione è stata ultimata nel corso del 2011.
Gli interventi sono stati definiti sulla base di quanto richiesto sia dalle autorità di vigilanza, Banca
Nazionale della Bulgaria e Banca d‟Italia, sia dalle unità di convalida interne e prevedono:
 l‟incremento del tasso di default target sulla base di dati locali e serie storica di 7 anni;
 l‟introduzione di un “margine di cautela” nella stima della PD.
15
Per i modelli Groupwide si rimanda al relativo paragrafo.
158
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Le attività di convalida annuale hanno rilevato tuttavia nel 2011 un deterioramento delle performance
sottostanti e confermato la necessità di una personalizzazione delle stime che è in corso di finalizzazione.
Per quanto riguarda il portafoglio immobiliare, a gennaio 2011 UniCredit Bulbank è stata autorizzata a
valutare le esposizioni da “finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari” con un sistema basato
su criteri regolamentari di classificazione e denominato “supervisory slotting criteria”. L‟adozione di tale
metodologia semplificata è temporanea e richiesta fino alla definitiva autorizzazione all‟utilizzo del
modello IPRE.
Il modello calcola lo score di ogni transazione sulla base delle risposte a 15 domande afferenti ai seguenti
ambiti:
 solidità patrimoniale;
 caratteristiche degli asset;
 forza/stabilità dello sponsor/costruttore;
 sicurezza.
Ad ognuna delle domande del questionario viene fornita un‟unica risposta tra “forte”, “buono”, “sufficiente”
e “debole”:
 ogni combinazione di domanda-risposta individua un punteggio;
 la media ponderata di tutti e 15 i punteggi determina la categoria regolamentare nella quale
rientra il cliente;
 in funzione della categoria regolamentare e della durata residua dell‟esposizione viene
determinato il fattore di ponderazione finale e le relative perdite attese.
UniCredit Bank Slovenia
Nel corso del 2010 il modello di rating “Mid-Corporate” è stato oggetto di una ricalibrazione delle stime di
PD al fine di assicurarne la coerenza con la definizione di default di Basilea II, la normativa locale e in
generale le guidelines di Gruppo.
Tutte le attività di sviluppo sopra descritte sono sempre state oggetto del processo di convalida locale e di
Gruppo e spesso da esse guidate, nell‟ottica di un miglioramento continuo delle stime in base ad una
costante verifica del disegno dei modelli e della loro performance in termini di capacità di stima e di
calibrazione.
UniCredit Bank of Hungary
Successivamente all‟unica modifica portata a termine nel 2009, e che ha avuto come oggetto una nuova
calibrazione sulla base di dati specifici del portafoglio locale, la Banca ungherese ha recentemente
pensato ad una nuova specificazione del sistema Mid-Corporate che è stata oggetto di verifica congiunta
delle funzioni di convalida locale e di Gruppo.
Tale revisione prevede la personalizzazione dei pesi associati ai fattori e permetterebbe di incrementare
la capacità discriminante complessiva del modello. L‟implementazione della nuova versione è prevista per
i prossimi mesi.
159
Esposizioni al dettaglio (esposizioni garantite da immobili; esposizioni rotative
qualificate; altre esposizioni al dettaglio)
Modelli Locali, perimetro Italia
Il modello di rating Small Business Italia
Il modello Rating Integrato Small Business (RISB) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit
S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) fino a 5 milioni di euro,
secondo la segmentazione in vigore dalla costituzione di Unicredit S.p.A.
Il modello è stato strutturato in modo da ottimizzare l‟aggregazione delle diverse fonti informative, sia
interne (qualitative, finanziarie, anagrafiche ed andamentali) sia esterne (il flusso di Centrale dei Rischi
Banca di Italia e le centrali rischi private), differenziando tra erogazione a nuovi clienti o a clienti già
esistenti e sulla base di una segmentazione del portafoglio Imprese che riflette la dimensione e l‟anzianità
dell‟azienda sul mercato. I moduli sviluppati sono i seguenti:
 modulo anagrafico;
 modulo andamentale esterno (CE.RI/SIA);
 modulo finanziario;
 moduli Credit Bureau (Experian e Crif);
 modulo qualitativo;
 modulo andamentale interno.
Nel corso del 2011 è stato sviluppato dalla funzione Credit Models Development Italy un nuovo modello di
bilancio per le controparti Small Business operanti nel settore Real Estate. In particolare, il team di
sviluppo si è concentrato sulla stima di un modulo finanziario ad hoc per le aziende immobiliari mentre le
restanti componenti del modello Real Estate sono state mutuate dal RISB. A fronte di tale intervento, è
stata effettuata un‟attività di validazione che ha condotto ad una sostanziale condivisione della scelte
effettuate in fase di stima. Pertanto tale modello è stato introdotto da giugno 2012 a fini regolamentari.
Nel primo semestre 2012, l‟intero sistema RISB è stato ricalibrato con l‟obiettivo di recepire la modifica
introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni, in merito al termine temporale necessario
per la determinazione dei past due (utilizzando dunque una definizione di sconfino a 90 giorni) e di
estendere la serie storica ai dati di default più recenti. Tale calibrazione, in coerenza con la nuova
struttura del modello, è stata distinta per le controparti operanti nel settore No Real Estate e Real Estate.
A tal proposito, la funzione di validazione ha proceduto alla verifica dei nuovi parametri di calibrazione,
esprimendo un‟opinione positiva in merito alla capacità del modello di attribuire alle controparti valori
attesi di rischio allineati a quelli osservati. È stata inoltre giudicata positivamente l‟applicazione di
specifiche forzature alla PD stimata a fronte di eventi negativi.
Il modello di LGD Small Business per i portafogli locali Italia
In riferimento al modello di LGD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo
“Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia”.
160
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Il modello di rating del segmento Privati Italia
Mutui Ipotecari
Il Portafoglio di applicazione del modello di Rating RIP (Rating Integrato Privati), che si basa su un
approccio per pool, è costituito dall‟insieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in UniCredit
S.p.A., destinati all‟acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela
privati e all‟acquisto di immobili per finalità legate all‟attività economica svolta da parte delle Persone
Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici.
Per quanto concerne i prodotti rateali del Gruppo, la considerazione di caratteristiche specifiche del
singolo prodotto ai fini della determinazione del pool di appartenenza ha comportato l‟assegnazione di
una probabilità di default potenzialmente differente ad ogni rapporto in capo alla medesima controparte,
benché anche le caratteristiche del Cliente siano tra i driver fondamentali per l‟individuazione dei pool.
Analogamente a tutti gli altri sistemi di rating del portafoglio privati del Gruppo, anche lo sviluppo del
modello R.I.P. si è articolato in due fasi distinte. La prima consiste nell‟individuazione dei pool relativi al
portafoglio in fase di erogazione, la seconda nell‟individuazione dei pool relativi al portafoglio in essere.
Mediante tecniche statistiche sono stati individuati i pool sull‟intero portafoglio. In seguito a tale processo
si è pervenuti alla definizione di strutture ad albero nelle quali le “foglie” finali corrispondono ai pool
individuati. La PD associata a ciascun pool è stata stimata usando il tasso di default osservato per le
esposizioni attribuite. I singoli pool sono stati successivamente aggregati in classi di rating.
Nel processo di assegnazione della probabilità di default, la valutazione effettuata in sede di prima
erogazione viene mantenuta nel primo semestre di vita del rapporto, salvo sia rilevato uno sconfino di
durata superiore al mese, mentre a partire dal settimo mese viene ricalcolata l‟attribuzione
dell‟operazione al pool corrispondente secondo l‟albero definito per il portafoglio in essere. All‟aumentare
dell‟anzianità del mutuo, acquisiscono infatti maggiore rilevanza le variabili andamentali.
Per le specificità legate alla diversa provenienza delle esposizioni costituenti il portafoglio di rischio
proveniente dalla ex UniCredit Banca, ex UniCredit Banca per la Casa e ex Abbey National, il modello di
rating presentava fin dalle origini alcune personalizzazioni, soprattutto con riferimento al portafoglio
acquisito mediante il canale ex Abbey National. Nell‟analisi del portafoglio complessivo ex UB Casa erano
dunque stati definiti quattro alberi di segmentazione la cui variabile discriminante iniziale è la maturità del
mutuo (numero di mesi dall‟erogazione maggiore o minore di 6) e, per i mutui con maggiore maturità, il
perimetro di provenienza.
Il modello, a seguito delle modifiche implementate nel corso degli ultimi anni, si avvale dell‟utilizzo di una
definizione di default aderente alla normativa di vigilanza, di una griglia specifica per l‟erogazione di mutui
ipotecari alla clientela “Immigrants”, dell‟estensione ai mutui ipotecari residenziali di clientela privata
provenienti dalle banche del Gruppo ex Capitalia, nonché di un modulo specifico per la stima della PD
con riferimento ai mutui ipotecari dei dipendenti del gruppo UniCredit.
Nel corso del 2010 e del 2011 sono state intraprese attività specifiche volte ad una significativa revisione
del modello RIP Mutui Ipotecari, mediante il risviluppo dei moduli di erogazione ed andamentale tale da
incrementare la rappresentatività e la performance delle stime di PD, oltre a risolvere i rilievi identificati
dalle funzioni di controllo.
A marzo 2012 è stata effettuata la comunicazione a Banca d‟Italia per l‟autorizzazione della revisione ed
estensione del sistema RIP-Mutui Ipotecari (PD e EAD). Le modifiche effettuate sul sistema di rating
consistono nel risviluppo completo del modello di stima della PD, seguendo le raccomandazioni suggerite
dall‟Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno.
161
Contestualmente alla revisione del sistema in oggetto è anche prevista la sua estensione ai portafogli
residuali di mutui ipotecari, prevalentemente confluiti a seguito di operazioni societarie, ai quali viene
attualmente applicata la metodologia standardizzata ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.
Tali cambiamenti saranno implementati, in modo da essere operativi per la segnalazione di vigilanza con
riferimento ai dati di settembre 2012.
In base ai risultati ottenuti dall‟attività di validazione iniziale del modello PD RIP - Mutui Ipotecari, la
funzione di convalida interna ritiene che il nuovo modello, che si presenta strutturalmente modificato
rispetto al precedente, apporti un notevole miglioramento nella valutazione del rischio soprattutto
nell‟importante fase di erogazione, superando i maggiori rilievi emersi dalle precedenti attività di convalida
in merito alle stime attualmente in produzione. Sotto l‟aspetto quantitativo il nuovo modello, nei due
moduli di erogazione e andamentale, presenta infatti risultati ottimi in termini di performance, stabilità e
rappresentatività. Solo le analisi di calibrazione evidenziano una sovrastima del tasso di default nella fase
di erogazione.
Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo
Il Rating Integrato Privati (RIP) per finanziamenti in Conto Corrente esprime un giudizio complessivo sul
merito creditizio del privato affidato o richiedente un affidamento ricompreso nel pool CC (conti correnti,
crediti di firma, carte a saldo) e deriva dall‟integrazione di un set di moduli elementari che sfruttano le
informazioni rinvenibili presso le fonti interne (informazioni anagrafiche, andamentali e patrimoniali), il
flusso di Centrale Rischi di Banca d‟Italia (Ce.Ri. e SIA) e il Bureau Crif. L‟aggregazione dei moduli è
stata effettuata in modo diverso per i seguenti cinque sotto-segmenti principali di clientela Privata:
 i nuovi clienti che richiedono un affidamento (c.d. Nuovi);
 i clienti esistenti ma operanti su base attiva (c.d. Richiedenti ex-Base Attiva) che richiedono un
affidamento;
 i clienti esistenti e affidati (c.d. Esistenti Affidati);
 i clienti esposti ma non affidati (c.d. Esposti Non-Affidati);
 i dipendenti del gruppo UniCredit (c.d. Dipendenti).
L‟aggregazione dei moduli determina la stima di uno score di erogazione, applicato per la valutazione del
merito creditizio del cliente sia nel processo di nuovo affidamento che di rinnovo, e di uno score di
monitoraggio, utilizzato per la valutazione del cliente che presenta già una relazione con la Banca.
Le informazioni sottostanti il modulo Anagrafico-Finanziario – acquisite in fase di erogazione ed
aggiornate solo in minima parte nel corso del monitoraggio del finanziamento – perdono
progressivamente peso all‟interno del modello. Diversamente, le variabili di carattere andamentale
potrebbero non essere presenti in fase di erogazione, ma sicuramente presenti e discriminanti nel corso
del monitoraggio.
Nella fase di monitoraggio post erogazione, mensilmente vengono aggiornate anche altre 2 variabili che
non sono inserite nei moduli e che vengono integrate a parte: si tratta della classe rating RISB alla quale
eventualmente sono collegati uno o più intestatari del rapporto (nel caso di più valori nello stesso mese si
utilizza il peggiore) ed il valore medio negli ultimi tre mesi delle disponibilità patrimoniali (portafoglio
titoli,assicurazioni,ovvero raccolta indiretta) in capo a tutti gli intestatari del rapporto ed ai loro collegati.
Con particolare riguardo alla periodicità del loro aggiornamento, le informazioni andamentali di fonte Crif
sono aggiornate con cadenza trimestrale, quelle di fonte Interna o Ce.Ri. con cadenza mensile.
La PD del modello, pur essendo stata stimata esclusivamente su dati dei clienti ex UniCredit Banca, è
stata calibrata tenendo conto dei tassi di default dei clienti di entrambi gli ex Gruppi (ex UniCredit ed ex
Capitalia).
La definizione di default adoperata in fase di sviluppo dei moduli statistici è una definizione gestionale
mentre quella utilizzata per la calibrazione è conforme alla normativa di Basilea II che considera bad le
controparti classificate in “sofferenza”, “incaglio” o “past due di vigilanza ” a 90 giorni
162
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
La funzione di validazione in fase di convalida iniziale ha verificato il disegno del modello, l‟utilizzo delle
fonti informative, le sue performance in termini di “rank ordering” e calibrazione e la stabilità della
popolazione nel tempo. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta all‟analisi dei sotto-modelli identificati.
Non sono invece state condotte attività on-going sullo stesso dal momento che il modello sarà sottoposto
a specifiche attività di revisione prima del suo concreto utilizzo ai fini segnaletici.
Prestiti Personali
Il sistema di rating per i prestiti personali è costituito, ai fini della stima della PD, da modelli differenti in
ragione della finalità di utilizzo (erogazione o monitoraggio), del canale di erogazione e del portafoglio di
applicazione, al fine di cogliere le peculiarità dei diversi segmenti in termini di gestione del business,
rischiosità e proprietà statistiche. I modelli sviluppati sono i seguenti:
 erogazione canale banca portafoglio strategico16 ;
 erogazione canale banca portafoglio non strategico17 ;
 erogazione canale non banca18 ;
 andamentale.
Questa struttura è quella che meglio consente di ottimizzare l‟utilizzo delle principali fonti informative
senza introdurre un‟eccessiva complessità nel modello.
Per quanto concerne i modelli di erogazione, aventi l‟obiettivo di assegnare una probabilità di default ad
ogni esposizione al momento della richiesta di un prestito personale, la metodologia di sviluppo utilizzata
è la regressione logistica ed i campioni di sviluppo sono costituiti da tutte le pratiche erogate fino a luglio
2007.
Per quanto concerne invece il modulo andamentale, sviluppato tramite una tecnica di regressione
logistica, le variabili discriminanti utilizzate si riferiscono sostanzialmente alle informazioni andamentali
interne e alle informazioni relative alla anagrafica del cliente. Gli score di erogazione ed andamentali così
definiti sono stati normalizzati, e sono state create 14 classi di rating, definendo anche 4 classi aggiuntive
rispettivamente per la categoria dei dipendenti, per gli unrated (per cui non sono utilizzati modelli di score
in fase di concessione), per le pratiche erogate a fronte dell‟evidenza di una policy di rifiuto, e per le
pratiche in default.
La definizione di default adottata in fase di stima degli score è di tipo gestionale, caratterizzata da un
periodo di performance di 18 mesi e dall‟identificazione del default in base alla presenza di uno stato di
sofferenza o ad un numero di rate pagate arretrate superiore o pari a 519.
Anche per i Prestiti Personali, come già evidenziato per gli altri segmenti di esposizioni al dettaglio in
Italia, sono state avviate le attività finalizzate al risviluppo complessivo del modello.
La funzione di validazione in fase di prima convalida ha verificato il disegno del modello, l‟utilizzo delle
fonti informative, le sue performance in termini di rank ordering, calibrazione e stabilità, effettuando nel
corso del primo trimestre del 2010 anche specifiche analisi per la verifica della possibilità di adottare le
stime anche per il portafoglio di provenienza ex Capitalia. Non sono invece state condotte attività ongoing sullo stesso dal momento che il modello sarà sottoposto a specifiche attività di ristima prima del suo
concreto utilizzo ai fini segnaletici.
16
Si tratta dei Prestiti Personali erogati tramite le agenzie UCB per cui il richiedente o il coobbligato (se presente) abbiano stato di nascita,
ricavato dal codice fiscale, incluso nel seguente elenco: Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna e
Irlanda del nord, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Principato di Monaco, San Marino, Spagna, Svizzera,
Svezia, Città del Vaticano, Stati Uniti d‟America, Canada, Australia, Nuova Zelanda
17
Si tratta di Prestiti Personali erogati tramite le agenzie UCB ma non rientranti nel perimetro del Portafoglio Strategico.
18
Prestiti Personali non erogati tramite le agenzie UCB.
19
La controparte è considerata “good” in caso di rate arretrate inferiore o pari a 2 e indeterminata con 3 o 4 rate arretrate.
163
Modello di LGD Retail per i portafogli locali Italia
I modelli di LGD del segmento Retail per i portafogli locali Italia sono stati sviluppati secondo le logiche e
la metodologia utilizzate per il segmento Imprese a cui si rimanda per un maggior dettaglio informativo.
Le uniche differenze riguardano i prodotti dei Prestiti Personali per cui l‟approccio di stima adottato si
basa sulla modellizzazione del WOE (Weight of Evidence) associato ai diversi attributi delle variabili
disponibili in fase di application.
In analogia ai modelli LGD delle imprese nel corso del 2009 i parametri dei modelli LGD retail sono stati
aggiornati sulla base di nuovi campioni di stima che includono per il modulo sofferenze i rapporti chiusi fra
il 2001 e il 2007 e parti a partire dal 1997 e per il modulo incagli i rapporti chiusi fra il 2003 e il 2007
Il 2009 si è anche caratterizzato per l‟introduzione di nuovi modelli per il calcolo della LGD per i Conti
Correnti/Carte a Saldo e i Prestiti Personali. Per quanto riguarda i due nuovi modelli LGD per le
esposizioni al dettaglio, la loro struttura è simile a quella degli altri modelli LGD: si basano su un
approccio di tipo work out e sono strutturati in moduli differenziati per le posizioni in sofferenza e
precontenzioso (incagli e past-due). Tali blocchi sono poi combinati tra loro mediante la stima di due
tipologie di parametri, i primi legati alla composizione del primo ingresso a default (probabilità che, dato il
default, esso si verifichi sotto forma di past due, incaglio o sofferenza), i secondi legati alle probabilità di
transizione tra i diversi stati di default.
Inoltre, per quanto concerne i Mutui Ipotecari a privati, la revisione dei danger rate ha incorporato la
definizione di default recentemente concordata con Banca d‟Italia. Il perimetro di stima, precedentemente
limitato ai mutui provenienti da ex-Banca per la Casa, è stato peraltro esteso a tutti i rapporti delle exEntità della Divisione Retail.
Come per le imprese, anche in questo caso, annualmente viene ricalibrata la componente del Danger
Rate con l‟inserimento dei default dell‟ultimo anno.
Successivamente, a partire dal 2008, le analisi sono state focalizzate sulla validazione iniziale dei nuovi
modelli di LGD (Conti Correnti/Carte a Saldo, Prestiti Personali), sulla valutazione qualitativa di tutte le
revisioni apportate nonché sulla tenuta delle scelte effettuate nel contesto di recessione recentemente
verificatosi e sul monitoraggio di performance e calibrazione dei modelli già autorizzati, con un particolare
focus sulla verifica dell‟adeguatezza delle stime definite per i rapporti già in default.
Infine, in analogia a quanto effettuato sui portafogli imprese, l‟intervento effettuato più di recente in sede
di sviluppo per i segmenti retail ha riguardato l‟aggiornamento della componente danger rate con
l‟inclusione dei default fino al 2010. Le recenti attività di validazione on-going hanno evidenziato nello
specifico per i mutui una buona tenuta del modello sulle componenti incagli e past due, mentre è emersa
una non conservatività dello stesso per la parte sofferenze, che verrà superata con la conclusione del
progetto di revisione recentemente avviato.
Modello di EAD per i portafogli locali Italia
Contestualmente all‟introduzione dei nuovi sistemi di rating per i finanziamenti in conto corrente e per i
prestiti personali, il Gruppo ha sviluppato modelli per la stima dell‟esposizione al momento del default
(EAD). Inoltre, il sistema di rating RIP Mutui Ipotecari è stato arricchito di un modello interno per la stima
della EAD, autorizzato da parte dell‟Organo di Vigilanza a dicembre 2010.
L‟approccio utilizzato per la valutazione dell‟EAD è costituito in tutti i casi da una metodologia “entro 12
mesi”, secondo cui si procede all‟osservazione della clientela affidata o sconfinante in bonis a una
determinata data di riferimento (es. 31/12/t) che risulti classificata in default nell‟arco dei 12 mesi
successivi.
164
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Con riferimento agli scoperti di conto corrente e alle carte di credito a saldo, la stima dell‟EAD è
differenziata in funzione della forma tecnica, clusterizzata nelle seguenti famiglie: conti correnti e carte di
credito a saldo, portafoglio commerciale e crediti di firma. Il calcolo dell‟EAD per i rapporti di conto
corrente si differenzia in base alla presenza o meno di margine residuo sulla linea di fido all‟istante di
osservazione; in particolare, in presenza di margine si prevede il calcolo di un equivalente creditizio
(CCF), mentre in assenza di margine alla data di riferimento si prevede il calcolo di un indicatore in
funzione del solo utilizzo corrente (K). Inoltre, le famiglie conti correnti e carte di credito a saldo sono
state gestite congiuntamente dal momento che l‟operatività gestionale prevede l‟addebito mensile
dell‟utilizzo della carta di credito sul conto corrente di appoggio (anche se incapiente), e determina sulla
carta di credito, proprio per questo, esposizioni che, ogni mese, sono completamente indipendenti dalla
movimentazione relativa ai mesi precedenti.
Per quanto riguarda i crediti di firma, attraverso cui la banca assume o garantisce un‟obbligazione del
cliente esponendosi al rischio di dover rispondere con il proprio patrimonio in caso di inadempimento
dell‟affidato, si è valutata la probabilità che la garanzia stessa o l‟impegno concesso possano trasformarsi
in un‟esposizione per cassa. Il modello EAD valuta la quota dei crediti di firma in essere al momento del
default che, in quanto tali, rappresentano un rischio potenziale per l‟Istituto (il rischio effettivo, ovvero che
tali esposizioni „potenziali‟ si trasformino in esposizioni per cassa, è valutato nel modello LGD). Per
quanto concerne la stima dell‟esposizione al default sui rapporti di portafoglio commerciale, la funzione di
sviluppo ha deciso di calcolare esclusivamente un coefficiente K, funzione dell‟esposizione corrente. Su
prodotti autoliquidanti, infatti, i margini non sono direttamente disponibili, ma erogati solo previa
presentazione di effetti ed è il rapporto tra gli utilizzi in data di default e gli utilizzi in data di riferimento ad
evidenziare un eventuale incremento del rischio e indicare la percentuale di esposizione attesa al
momento del default.
Per quanto riguarda i prestiti personali, invece, le analisi svolte hanno evidenziato che l‟esposizione al
momento del default è inferiore al 100% dell‟esposizione alla data di osservazione in corrispondenza di
tutti i segmenti ottenuti dalle variabili di segmentazione e per tutti i portafogli analizzati. Per tale ragione si
è deciso di non implementare il modello sviluppato e di assegnare prudenzialmente ad ogni esposizione,
a fini regolamentari, una EAD pari a 100%. In fase di sviluppo del sistema di Rating saranno comunque
condotte le attività di verifica finalizzate al risviluppo del modello EAD.
Infine, con riferimento ai mutui ipotecari l‟approccio adottato è del tutto analogo a quello utilizzato per i
prestiti personali. In questo caso sono stati identificati alcuni sotto-portafogli ai quali è associata una EAD
media superiore al 100%, in particolare in presenza di un impagato al momento dell‟osservazione.
Coerentemente con la normativa, tutti i rapporti ai quali risulta associata una EAD inferiore al 100%
dell‟esposizione corrente vengono forzati a quest‟ultimo valore.
A marzo 2012 è stata inoltrata a Banca d‟Italia la comunicazione per l‟autorizzazione della revisione ed
estensione del sistema RIP-Mutui Ipotecari (PD e EAD). Le modifiche effettuate sul sistema di rating
consistono per quanto riguarda l‟EAD nella revisione del modello di stima, seguendo le raccomandazioni
suggerite dall‟Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno.
L‟attività di validazione del modello EAD Mutui Ipotecari ha portato ad un giudizio sostanzialmente
positivo. Il modello proposto, infatti, oltre ad essere semplice ed intuitivo, risulta particolarmente idoneo
per un prodotto, come i mutui ipotecari, che non presenta margini e sul quale è soprattutto rilevante
discriminare i cluster di popolazione che superano il floor regolamentare del 100% rispetto al resto del
portafoglio che rimane sotto soglia. Inoltre, le verifiche quantitative mostrano performance adeguate e
stime allineate ai valori osservati.
165
Modelli Locali, perimetro Germania
Modello di rating Small Business
Il modello di rating “UCB AG SBC” ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche e
i privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dall‟esercizio di una libera professione,
da lavoro indipendente o dai proventi di una PMI (SME) di cui sono maggiori azionisti o proprietari.
Come già detto per il modello di rating mid-corporate, il portafoglio target di questo modello di rating è
stato modificato ad aprile 2011, al fine di riflettere la nuova segmentazione della clientela introdotta con
l‟iniziativa “One4C”. Attualmente il limite superiore del segmento “Middle Market” è fissato ad euro 5
milioni di fatturato per le controparti con bilancio (precedentemente tale limite era fissato a euro 3 milioni,
mentre era euro 15 milioni per le società i cui soci hanno responsabilità personale illimitata).
Il modello di rating "UCB AG SBC " è strutturato in quatto diversi sotto-moduli,che vengono diversamente
applicati in funzione della fase di processo creditizio e dell‟esposizione creditizia della controparte:
 il modulo “Scoring GK” (composto da due sotto-moduli: GK1 per le società i cui soci hanno
responsabilità personale limitata e GK2 per le società i cui soci hanno piena responsabilità civile)
è applicato in erogazione per i clienti con esposizione superiore a 50.000 euro ed in fase di
revisione annuale per i clienti con un esposizione superiore a 500.000 euro 20;
 il modulo “Behaviour Scoring” (costituito da quattro sotto-moduli, basato sulla segmentazione di
prodotto)è utilizzato sia nella valutazione automatica mensile della clientela Small Business (con
esposizione inferiore a 500.000 euro) che, nella fase di erogazione, in input al modulo Scoring
GK. Lo score andamentale viene calcolato automaticamente ogni mese;
 il modulo “Small Credit Line” è applicato solo in erogazione e per i clienti con una limitata
esposizione creditizia (inferiore a 50.000 euro) ed in assenza di un rating di controparte
(Behaviour Scoring). Non è utilizzato per la revisione annuale del rating.
 Il modulo “Rating for Start Up” è una nuova introduzione ed è in uso da Dicembre 2011
Il rating può essere corretto al verificarsi di un evento predefinito (all‟interno di un set di eventi che
richiedono un downgrade o un upgrade della controparte) o sulla base di una valutazione esperta. Le
correzioni del rating (override) sono soggette ad uno stretto monitoraggio da parte della funzione di
convalida interna. Inoltre il processo di override è ammesso solo per i clienti con elevata esposizione.
L'ultima attività di validazione locale ha confermato che i risultati delle prestazioni sono generalmente
soddisfacenti, tuttavia, questa attività ha mostrato la necessità di ricalibrare il modulo “Small Credit Line”
a causa della sottostima significativa del tasso di default osservato: tale cambiamento peraltro risulta già
attuato dal mese di ottobre 2011.
A giugno 2012, è stata presentata all‟Autorità di Vigilanza la comunicazione dell‟estensione del sistema di
rating Small Business alle società in start-up, la data attesa per l‟utilizzo regolamentare del modello è
dicembre 2012.
Il nuovo sotto modulo sarà usato dalle società in fase di start-up nel primo periodo dopo l‟incorporazione,
fino a quando i dati fondamentali di bilancio sono disponibili e il modello Small Business IRB può essere
applicato. Un score andamentale per i clienti Small Business con una calibrazione separata sarà usato
per le società in start up nel secondo anno di vita.
Il modello di rating Small Business (Scoring GK e Behaviour Scoring) viene applicato, come descritto
sopra, anche a UniCredit Bank A.G. ed è parte del application package che è stato presentato all‟Autorità
di Vigilanza a giugno 2012.
Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD
per i portafogli locali Germania”
20
Questo limite è stato aumentato da 300.000 € a 500.000 € coerentemente con il limite fissato per l'aggiornamento mensile del Behaviour
Scoring, introdotto a ottobre 2009.
166
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 7
Modello di rating Privati
Il modello di rating “UCB AG private individuals” ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i
liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato
reddito riveniente dall‟affitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio “Commercial Real
Estate” e valutati con il sistema di rating apposito.
Il modulo principale del modello, chiamato “Product Scoring,” è costituito da 9 scorecard: 5 di erogazione,
differenziate per tipo di prodotto, e 4 comportamentali. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova
la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due.
Tutte le valutazioni disponibili su ciascun cliente (nel caso in cui abbia più di un rapporto con la banca)
sono inoltre combinate sulla base di un modello sviluppato su base esperta per ottenere una probabilità di
default complessiva sul singolo cliente.
Tale logica prevede dapprima la determinazione, per ciascuna transazione, di una “PD di Rapporto”.
Tutte le PD di rapporto relative alla medesima tipologia di prodotto vengono poi combinate (attraverso
una media pesata per esposizione) in una “PD di Prodotto”. Tutte le PD di prodotto contribuiscono infine a
determinare una “PD cliente”, sulla base dell‟esposizione, del “peso informativo” (che sintetizza come e
con quale anticipo ciascun prodotto contribuisce a fornire informazioni sul futuro default del cliente) e del
“fattore di rischiosità nella combinazione dei prodotti” (che specifica il diverso contributo di ciascuna
combinazione dei prodotti sul tasso di default atteso).
In aggiunta al modulo sopra descritto, vi sono delle scorecard specifiche per i clienti “Private” e per quelli
con elevata esposizione (sopra i 500.000 euro). Questi sono valutati con il modulo “Rating Private e
grandi clienti”.
L‟ultima attività di convalida interna per il modello ha dimostrato una selettività molto buona del modulo
“Product Scoring” e risultati generalmente buoni per il modulo “Rating Private e grandi clienti”, per effetto
della scarsa numerosità del relativo segmento . A seguito di test effettuati per la analisi della calibrazione
è risultato in generale che il modello sovrastima il rischio per entrambi i modelli, pertanto è stata
realizzata ed implementata una attività di ricalibrazione sia per il “Rating Private e grandi clienti” e , nel
corso del primo semestre 2012, anche per il “Product Scoring”, riducendo le sovrastime.
A livello generale, l‟unità di validazione ha verificato il disegno del modello e la sua tenuta in termini di
performance e calibrazione. Inoltre, ha analizzato le performance dei diversi moduli sottostanti e la loro
calibrazione anche considerando separatamente le diverse possibili combinazioni di prodotti in capo ad
uno stesso cliente. Inoltre un‟attività di validazione specifica è stata realizzata dai clienti non residenti al
fine di supportare la richiesta di estensione del modello.
A giugno 2012, è stata presentata all‟Autorità di Vigilanza la comunicazione dell‟estensione del sistema di
rating Privati ai clienti non residenti in Germania, la data attesa per l‟utilizzo regolamentare del modello è
dicembre 2012. La modifica è stata apportata solo attraverso una modifica tecnica ai sistemi, senza alcun
cambiamento metodologico agli scorecards sottostanti o ai pesi dei modelli esistenti, cioè il behavioural
Product Scoring e il rating Private e grandi clienti.
Il modello di rating Private e grandi clienti viene applicato, come descritto sopra, anche a UniCredit Bank
A.G. ed è parte dell‟application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012.
Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD
dei portafogli locali Germania”
167
Modelli Locali, perimetro Austria
Modello di rating Small Business
Il modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole aziende austriache, incluse le
organizzazioni non-profit (fino a 1,5 milioni di fatturato o in contabilità semplificata).
Il disegno generale del modello differenzia tra “modulo di erogazione e “modulo andamentale”.
Il modulo di erogazione si applica principalmente nei seguenti casi:
 nuovo cliente;
 il cliente chiede un‟ulteriore linea di fido tale per cui l‟esposizione totale è maggiore di 50.000
euro o non vi è uno score andamentale (indipendentemente dall‟ammontare dell‟esposizione);
 sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate;
 sono stati modificati/sono sopraggiunti “warning signals”.
Il modulo di erogazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo sulla controparte. In funzione
del regime contabile della controparte, i fattori di rischio quantitativi coprono almeno 3 delle seguenti aree
di analisi:
 profittabilità;
 copertura del debito;
 struttura del capitale;
 redditività.
I fattori di rischio qualitativo coprono invece le aree di analisi relative a:
 settore industriale/linea di business;
 storia del default;
 esperienza del management;
 protezione rispetto al rischio;
 gestione di raccolta della liquidità.
Se la transazione del cliente ha un‟anzianità superiore ai 6 mesi e l‟esposizione della controparte è
inferiore ad 1 milione di euro, il modulo andamentale viene calcolato automaticamente su base mensile.
Per le controparti con esposizione superiore ad 1 milione di euro viene utilizzato solo il modulo di
erogazione, sul quale è tuttavia possibile effettuare un override da parte del gestore.
I due moduli (erogazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione
dell‟esposizione e dell‟anzianità dello score di erogazione al fine di ottenere una PD combinata, che, una
volta mappata nella master scale, determina il “calculated rating”. Il rating finale, “valid rating”, è ottenuto
modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale
di “warning signals”.
Il modello di rating Small Business è stato oggetto del consueto processo di validazione on-going, con la
verifica della appropriatezza disegno del modello. Sono state effettuate analisi quantitative volte
principalmente a valutare il potere discriminante del modello stesso e delle sue componenti, evidenziando
risultati soddisfacenti in termini di potere discriminante, calibrazione e stabilità del rating finale. Come già
evidenziato nei precendenti esercizi, il modulo qualitativo è considerato il punto debole dell‟architettura
del modello Small Business.
Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD per i
portafogli locali Austria”
168
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Modello di rating Privati
Il modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi
professionisti e i lavoratori indipendenti.
La versione del modello rating “Privati” attualmente in uso è costituita da quattro moduli statistici: uno di
erogazione e tre di andamento, combinati tramite una specifica logica di integrazione. L‟intero sistema di
rating è stato stimato, attraverso regressioni logistiche e a livello di singola transazione.
In particolare, viene assegnato uno score a ciascuna operazione mediante uno dei 4 modelli di scoring.
Nel caso di una nuova richiesta di credito, viene calcolato lo score di erogazione per il prodotto in
questione. Per i clienti privi di score andamentale, lo score di erogazione resta valido per i successivi 6
mesi. Dopo sei mesi viene calcolato il relativo punteggio comportamentale che viene poi aggiornato
mensilmente. Per i clienti dotati di score andamentale significativo, lo score di applicazione è rilevante
solo ai fini della decisione sul nuovo prestito e della definizione del relativo prezzo; dopo 6 mesi, quando
alla nuova transazione viene assegnato uno score andamentale, non è più tenuto in considerazione. Per i
clienti con più di una transazione è stata sviluppata una logica di integrazione che combina tutte gli score
di erogazione e/o andamentali disponibili in uno score di transazione finale.
In una fase successiva viene effettuata una calibrazione dello score alla probabilità di default a 12 mesi
attraverso una funzione esponenziale. La tendenza centrale è stata determinata facendo leva sul tasso di
default cumulativo a 12 mesi ottenuto dalle analisi di anzianità.
Nell‟ultima fase del modello, tutti gli score di transazione standardizzati vengono poi combinati per
ottenere la PD specifica del cliente. La PD così ottenuta è mappata su una “Master Scale" composta da
28 notches. La PD del cliente può essere, infine, degradata in presenza di segnali negativi ottenuti dal
credit Bureau KSV o a fronte di segnali di allarme automatici
Nel 2011 è stata effettuata una calibrazione ad hoc del segmento specifico dei Forex Loan, in seguito ai
risultati negativi delle attività di validazione sia in termini di calibrazione sia di performance. Questi risultati
erano principalmente dovuti ai cosiddetti “Default Tecnici”, incorsi nel periodo di riferimento per l‟alta
volatilità registrata nei tassi di cambio.
Durante le attività di validazione sono stati meglio specificati anche i criteri di segmentazione nel
portafoglio target, quindi è stata effettuata una analisi specifica per verificare l‟impatto della definizione del
nuovo segmento sulla performance del sistema di rating.
In riferimento al modello di LGD si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD dei
portafogli Locali Austria”.
169
Asset-Backed Commercial Paper (posizioni verso cartolarizzazioni)
Modelli Locali, perimetro Germania
Modello di rating per operazioni di Asset-Backed Commercial Paper
Il modello, sviluppato replicando l‟approccio delle agenzie di rating, assegna un rating agli impegni che
UCB AG ha nei confronti dei veicoli che emettono gli “Asset-Backed Commercial Paper”.
Tale sistema di rating è costituito da differenti modelli che si applicano in funzione della tipologia di
esposizione sottostante l‟operazione di cartolarizzazione. In particolare i modelli in oggetto sono 8:
 crediti commerciali (trade receivables);
 mutui residenziali (segmento “residential mortgages”);
 titoli con rating (single rated securities);
 mutui commerciali (segmento “commercial mortgages”);
 prestiti e leasing (loans and leases);
 titoli con rating e prestiti aziendali (rated securities and corporate loans);
 carte di credito;
 conduits.
Il modello è in grado di valutare sia il programma complessivo della cartolarizzazione, sia esposizioni di
specifiche transazioni, a seguito dell‟adozione dell‟approccio “two-step”. Questo significa che ognuna
delle transazioni sottostanti viene dapprima valutata secondo il proprio modello specifico (da 1 a 7)
generando una segmentazione virtuale della transazione globale. In questa prima fase, le facilitazioni
concesse per transazioni specifiche (se presenti) ricevono un IAA rating.
Nella seconda fase, la residua esposizione relativa al programma (data dal volume complessivo
dell‟esposizione meno le tranches di transazioni specifiche) è integrata e valutata con il modello n. 8
“conduits”. In questa fase viene assegnato il rating IAA al programma complessivo.
Tutti i sopra menzionati modelli sono costituiti da un modulo quantitativo che fornisce una classe di rating
ed un modulo qualitativo il cui risultato influenza il modulo quantitativo attraverso degli spostamenti di
notches in alto o in basso.
Per quanto riguarda il modulo quantitativo, sono state utilizzate due metodologie principali in funzione
della tipologia di esposizione sottostante e della vita residua degli asset all‟interno dei veicoli:
 Approccio “Reserve Based”: utilizzato per gli asset con breve vita residua (tipicamente inferiore ai
6 mesi). Per tali tipologie di transazioni vengono effettuate valutazioni “point in time” al fine di
determinare, in modo statico, le riserve richieste per coprire le perdite;
 Approccio “Cash Flow Based”: utilizzato per gli asset con una vita residua superiore. In questo
caso viene valutato l‟evolversi degli assets utilizzando modelli che prendono in considerazione i
flussi di cassa attesi, al fine di determinare la perdita alla fine della loro vita residua.
Tutti i moduli qualitativi sono stati sviluppati utilizzando i feedback provenienti dagli esperti del settore.
Nel corso del 2011 le attività di convalida annuali hanno confermato un giudizio soddisfacente sul
complessivo funzionamento del sistema di rating.
170
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
Metodologia basata sui rating interni - attività di rischio
CONSISTENZE AL
METODO IRB BASE
30.06.2012
CONSISTENZE AL
METODO IRB AVANZATO
METODO IRB BASE
31.12.2011
METODO IRB AVANZATO
VALORE
DELL'ESPOSIZIONE
VALORE PONDERATO
VALORE
DELL'ESPOSIZIONE
VALORE PONDERATO
VALORE
DELL'ESPOSIZIONE
VALORE PONDERATO
VALORE
DELL'ESPOSIZIONE
VALORE PONDERATO
Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche
Centrali
3.615.670
312.023
4.748.735
198.527
2.212.040
222.225
5.233.406
341.709
Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e
territoriali e altri soggetti:
12.159.551
1.099.444
72.110.616
14.813.764
9.937.093
962.699
74.751.454
16.762.418
12.083.022
1.099.066
70.951.937
14.387.072
9.898.266
961.436
73.538.120
16.392.194
76.529
378
904.096
402.476
38.827
1.263
931.212
325.306
-
-
254.583
24.216
-
-
282.122
44.918
12.448.103
10.053.704
238.870.942
114.828.273
12.443.026
10.058.057
240.938.447
121.556.290
- Finanziamenti specializzati
1.840.636
1.251.951
14.810.147
5.029.650
1.940.023
1.287.307
14.704.309
4.425.641
- PMI
5.391.182
4.535.136
74.607.623
37.662.241
5.297.708
4.634.067
76.985.801
40.976.168
- Altre imprese
5.216.285
4.266.617
149.453.172
72.136.382
5.205.295
4.136.683
149.248.337
76.154.481
-
-
142.323.888
27.377.356
-
-
145.418.626
30.338.752
- Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI
-
-
2.236.108
424.627
-
-
2.341.033
516.596
- Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche
-
-
84.898.431
11.750.293
-
-
87.771.356
13.058.260
- Esposizioni rotative al dettaglio qualificate
-
-
5.186.282
775.152
-
-
5.444.990
947.680
- Altre esposizioni al dettaglio: PMI
-
-
36.811.016
9.633.536
-
-
36.236.395
10.475.931
5.340.285
PORTAFOGLI
- Intermediari vigilati
- Enti pubblici e territoriali
- Altri
Esposizioni verso o garantite da Imprese:
Esposizioni al dettaglio:
- Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche
-
-
13.192.051
4.793.748
-
-
13.624.852
Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre attività
-
-
-
1.060.174
-
-
-
1.366.722
615.027
393.342
-
-
432.044
303.480
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti specializzati - slotting criteria
Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari
Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con
fattori di ponderazione regolamentari
Totale attività di rischio per cassa
Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi
Totale contratti derivati
Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo
termine
Compensazione tra prodotti diversi
Totale generale
171
-
-
1.262
1.262
-
-
18.069
18.069
15.053.423
9.883.093
356.699.979
124.918.006
13.821.439
9.571.271
361.367.916
134.248.482
2.254.570
1.532.209
52.210.794
19.062.342
2.320.184
1.581.472
52.775.625
20.199.775
525.868
335.148
34.534.037
12.624.960
532.007
361.703
36.939.008
14.379.935
11.004.490
108.063
13.389.433
880.914
8.350.573
32.015
14.071.500
749.172
-
-
1.221.200
793.134
-
-
1.205.953
806.596
28.838.351
11.858.513
458.055.443
158.279.356
25.024.203
11.546.461
466.360.002
170.383.960
(migliaia di €)
Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato
2012
CLASSE DI ESPOSIZIONE
Esposizioni verso o garantite
da Amministrazioni Centrali e
Banche Centrali
CLASSE DI MERITO CREDITIZIO
VALORE
ESPOSIZIONE
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
MARGINI
INUTILIZZATI
REVOCABILI E
IRREVOCABILI
EAD MEDIA
PONDERATA %
310.331
288.217
0,04%
0,45%
23.363
8,81%
3.639.189
0,32%
1,50%
866
37,53%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
3.880.421
3.863.116
9,36%
42,21%
89.531
80,33%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
99.878
95.287
57,73%
45,02%
5.025
8,96%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
493.551
461.831
4,76%
3,10%
31.222
0,26%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
100.952
43.646
84,53%
41,92%
57.592
0,00%
5.724
693
172,44%
41,49%
5.002
0,00%
17.312
13.103
164,57%
43,92%
4.030
0,00%
841
819
59,34%
9,69%
-
0,00%
21.165
21.290
0,00%
39,78%
81
7,41%
8.511.076
8.427.191
553,09%
269,08%
216.712
143,30%
0,00%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
Classe 10 - 100%
Totali
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
-
-
0,00%
0,00%
-
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
3.304.029
851.354
13,99%
41,03%
947.052
0,84%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
68.892.367
47.904.944
15,39%
33,06%
4.616.148
12,30%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
15.762.726
10.523.421
34,21%
32,84%
2.464.535
9,80%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
8.116.740
4.722.026
79,71%
38,34%
2.453.815
9,23%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
1.004.068
336.368
110,21%
43,08%
481.448
9,36%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
145.904
60.466
150,22%
43,22%
70.438
8,97%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
264.852
140.721
241,84%
52,81%
96.147
9,26%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
849.857
408.544
62,04%
11,46%
118.923
21,68%
Classe 10 - 100%
Totali
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
271.643
175.839
0,00%
78,06%
105.408
7,97%
98.612.186
65.123.683
707,61%
373,90%
11.353.914
89,41%
0,00%
-
-
0,00%
0,00%
-
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
2.150.574
834.429
9,24%
33,63%
1.159.135
8,09%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
80.904.523
43.984.094
16,74%
34,94%
38.325.991
19,90%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
109.300.760
68.801.230
35,08%
31,33%
41.502.481
19,51%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
56.391.482
40.893.742
62,43%
32,49%
16.109.287
18,96%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
47.014.604
33.899.555
86,12%
34,50%
13.388.791
15,38%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
19.277.355
15.912.675
101,37%
32,32%
3.385.738
16,78%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
12.158.163
10.793.442
115,60%
26,88%
1.323.808
23,10%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
6.934.775
5.983.054
166,64%
32,03%
942.104
14,71%
33.116.132
30.548.666
0,00%
43,85%
2.760.581
21,36%
367.248.368
251.650.887
593,22%
301,97%
118.897.916
157,79%
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
92.686
92.686
202,40%
89,98%
-
0,00%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
53.125
53.125
284,73%
89,90%
-
0,00%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
13.647
13.647
345,29%
88,63%
-
0,00%
5
5
280,00%
65,00%
-
0,00%
3.848
3.848
589,14%
90,00%
-
0,00%
558
558
411,47%
65,00%
-
0,00%
1.276
1.276
0,00%
65,53%
-
0,00%
Totali
165.145
165.145
2113,03%
554,04%
-
0,00%
N.A.
333.980
333.980
0,00%
0,00%
-
0,00%
Totali
333.980
333.980
0,00%
0,00%
-
0,00%
Classe 10 - 100%
Totali
Esposizioni in strumenti di
capitale: metodo PD/LGD
LGD MEDIA
PONDERATA (%)
3.580.901
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
Esposizioni verso o garantite
da imprese
FATTORE MEDIO
DI
PONDERAZIONE
(%)
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
Esposizioni verso o garantite
da Intermediari vigilati, Enti
pubblici e territoriali e altri
soggetti
EAD TOTALE
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
Classe 10 - 100%
Esposizioni in strumenti di
capitale: metodo della
ponderazione semplice
Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e
l'EAD media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre
tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione.
Al fine di avere una coerenza fra reporting a uso interno e quello ad uso esterno e mantenere comunque un‟articolazione per classi di PD che
consenta una differenziazione significativa del rischio di credito, si è deciso di adottare anche ai fini della predisposizione delle presenti tabelle,
la Master Scale comune a livello gruppo, che prevede dei livelli di cut-off diversi da quelli utilizzati nella precedente scala.
L‟eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni
del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma semplicemente come
un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa.
172
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
(migliaia di €)
Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato - Esposizioni al dettaglio
2012
CLASSE DI ESPOSIZIONE
Esposizioni garantite da
immobili residenziali: PMI
CLASSE DI MERITO CREDITIZIO
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
EAD MEDIA
PONDERATA %
-
0,00%
0,00%
-
1.865
1,07%
10,81%
-
0,00%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
31.053
29.560
2,52%
16,08%
363
72,18%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
313.939
302.775
7,81%
13,49%
9.201
48,69%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
589.155
561.154
15,22%
12,22%
23.498
32,29%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
540.464
527.458
22,16%
9,80%
16.335
50,03%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
204.557
201.251
32,04%
9,31%
3.378
72,97%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
118.957
116.660
39,98%
8,51%
1.000
124,90%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
103.627
98.219
88,37%
15,62%
544
53,49%
Classe 10 - 100%
397.601
397.172
0,00%
29,91%
851
72,86%
2.301.218
2.236.114
209,17%
125,75%
55.170
527,41%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
54.588
54.409
2,06%
21,09%
236
24,58%
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
954.634
940.984
3,60%
17,10%
19.440
32,47%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
48.331.890
48.291.754
6,82%
11,46%
275.464
38,40%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
15.993.113
15.828.346
15,81%
12,63%
282.596
39,27%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
6.602.892
6.540.122
32,69%
15,23%
111.205
44,99%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
2.037.239
2.022.898
42,18%
12,70%
30.410
51,89%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
2.340.883
2.331.293
56,86%
11,53%
18.606
50,64%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
2.596.447
2.598.925
61,72%
11,93%
2.706
54,99%
Classe 10 - 100%
6.457.021
6.452.252
0,00%
21,26%
6.301
33,87%
85.368.707
85.060.983
221,74%
134,93%
746.964
371,10%
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
357.022
234.871
1,71%
74,28%
352.552
65,35%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
3.184.839
1.721.013
3,25%
62,31%
3.123.551
53,14%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
3.074.572
1.670.770
7,90%
56,61%
2.806.866
49,99%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
1.022.212
673.473
19,40%
51,84%
697.387
49,99%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
517.291
409.766
36,88%
49,19%
239.942
55,19%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
213.045
178.581
63,93%
50,05%
78.703
56,21%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
131.922
115.695
101,61%
49,97%
41.222
60,64%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
53.200
48.284
144,36%
50,77%
11.067
55,58%
136.018
133.828
0,00%
83,17%
4.837
54,72%
8.690.121
5.186.281
379,04%
528,19%
7.356.127
500,81%
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
2.674
2.136
4,45%
42,40%
864
63,66%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
4.980.859
1.925.154
5,47%
36,43%
3.064.427
0,54%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
11.894.797
6.713.354
15,12%
36,65%
5.308.572
3,40%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
11.351.794
7.736.835
37,14%
37,12%
3.768.064
6,54%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
4.008.509
3.062.190
54,88%
38,18%
1.032.914
12,79%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
2.799.151
2.258.450
59,15%
37,71%
570.769
9,31%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
1.540.223
1.296.743
66,90%
37,98%
255.231
10,02%
2,06%
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
Classe 10 - 100%
Totali
Classe 01 - da 0,00% a 0,0036%
2.202.779
1.906.289
92,10%
37,26%
294.031
12.039.552
11.910.338
0,00%
61,00%
127.055
4,61%
50.820.338
36.811.489
335,21%
364,73%
14.421.927
112,93%
-
-
0,00%
0,00%
-
0,00%
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
83.963
72.345
5,96%
56,89%
9.835
22,28%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
1.056.427
978.009
10,77%
52,73%
100.741
35,17%
Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824%
4.034.604
3.835.915
18,99%
33,41%
330.617
47,07%
Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693%
2.740.283
2.572.477
43,07%
41,57%
303.727
49,70%
Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198%
2.098.043
2.008.808
67,01%
48,02%
172.038
56,22%
Classe 07 - da 3,2199% a 7,571%
818.813
799.577
80,14%
51,29%
43.794
63,47%
Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023%
677.100
664.971
85,38%
46,60%
31.174
71,64%
Classe 09 - da 17,8024% a 99,99%
446.888
445.204
65,77%
27,83%
3.894
60,37%
1.832.052
1.823.839
0,00%
56,46%
10.156
44,61%
13.788.173
13.201.145
377,09%
414,80%
1.005.976
450,53%
Classe 10 - 100%
Totali
Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e
l'EAD media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre
tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione.
173
0,00%
Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185%
Totali
Altre esposizioni al dettaglio:
persone fisiche
MARGINI
INUTILIZZATI
REVOCABILI E
IRREVOCABILI
-
Classe 10 - 100%
Altre esposizioni al dettaglio:
PMI
LGD MEDIA
PONDERATA (%)
1.865
Totali
Esposizioni rotative al
dettaglio qualificate
FATTORE MEDIO
DI
PONDERAZIONE
(%)
EAD TOTALE
Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208%
Totali
Esposizioni garantite da
immobili residenziali:
persone fisiche
VALORE
ESPOSIZIONE
Al fine di avere una coerenza fra reporting a uso interno e quello ad uso esterno e mantenere comunque un‟articolazione per classi di PD che
consenta una differenziazione significativa del rischio di credito, si è deciso di adottare anche ai fini della predisposizione delle presenti tabelle,
la Master Scale comune a livello gruppo, che prevede dei livelli di cut-off diversi da quelli utilizzati nella precedente scala.
L‟eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni
del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma semplicemente come
un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa.
Raffronto tra stime e risultati effettivi
La valutazione delle performance dei sistemi di rating delle Entità estere è condotta annualmente
mediante specifiche attività di convalida locale sui singoli parametri e la successiva rivalidazione da parte
della Capogruppo, mentre viene svolta direttamente da UniCredit per i modelli locali italiani e per quelli
GW, secondo il processo menzionato nell‟Informativa Qualitativa. In quest‟ultima sono anche state
riportate con dettaglio per ciascun modello le specifiche evidenze delle ultime attività condotte e dei
risultati emersi.
In generale in Italia i test di verifica della capacità delle stime di prevedere correttamente i tassi di default
hanno messo in luce un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici, Questo alla luce delle
recenti calibrazioni effettuate per recepire la modifica introdotta nella normativa vigente in materia di
segnalazioni, (in merito al termine temporale necessario per la determinazione dei past due) e
dell‟introduzione di nuovi modelli (Real Estate).
Anche l‟evidente disallineamento che si era registrato sul perimetro privati in Austria, causato dai rapporti
in valuta a causa dell‟alta volatilità dei tassi di cambio, in particolare Euro verso Franco Svizzero, è stato
superato con l‟identificazione ed eliminazione dei default tecnici e con la conseguente ricalibrazione. In
Germania invece le analisi riportano PD mediamente allineate o che sovrastimano i default osservati, in
particolare sul perimetro privati sul quale è stata recentemente effettuata una ricalibrazione.
Per quanto riguarda le stime di LGD sia in Germania che in Austria, l‟inclusione dei default più recenti in
fase di riparametrizzazione dei modelli ha portato ad un allineamento con i tassi di perdita osservati. In
Italia invece permangono sottostime delle perdite per il modello sofferenze, compensate però almeno lato
imprese dal contributo della componente down-turn in produzione. È comunque in corso un risviluppo
totale del modello LGD su tutti i segmenti, che porterà ad un maggiore allineamento delle stime anche per
i mutui a privati.
I modelli di EAD risultano ben calibrati, con una tendenza alla conservatività a causa del requisito
normativo che non permette di prevedere riduzioni nell‟utilizzo tra il momento dell‟osservazione e quello
del default.
Con riferimento all‟area CEE, le attività di back-testing effettuate sui sistemi IRB hanno evidenziato nel
complesso un adeguato potere discriminante, pur evidenziando alcune situazioni tali per cui è stato
necessario richiedere ed avviare degli interventi correttivi. In particolare per il modello Mid-Corporate di
UniCredit Bulbank è stato osservato un calo della capacità di ordinamento di diversi punti percentuali sia
a livello globale sia con specifico riferimento alla componente di bilancio. Analogamente in UniCredit
Bank Hungary si è registrato un deterioramento delle performance sottostanti il modello. Entrambe le
Banche hanno tuttavia provveduto negli ultimi mesi a una rivisitazione delle stime. Con riferimento alla
capacità di prevedere correttamente i tassi di default, le attività di convalida non hanno fatto emergere
situazioni di disallineamento tra stime e dati empirici, nonostante alcune debolezze a livello di specifico
sotto-segmento.
Per quanto riguarda il perimetro Group-Wide, infine, le attività di validazione effettuate hanno evidenziato
la generale adeguatezza dei modelli per ciò che riguarda i parametri di rischio. Tuttavia, il confronto tra le
PD calcolate attraverso i modelli interni riferiti alle Società Multinazionali e alle Banche e quelle fornite
dalle agenzie esterne per le medesime controparti mostra che, in alcuni casi, la calibrazione delle stime
necessita di una revisione. Per la prima tipologia di controparti, tale attività è stata pianificata entro fine
anno; per la seconda, invece, la ricalibrazione avverrà con la revisione del modello stesso di rating, nel
corso del 2013.
174
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 7
175
176
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 8
Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del
rischio (CRM)
Informativa qualitativa
Il gruppo UniCredit, in coerenza con quanto stabilito dal documento “Convergenza internazionale della
misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali” (Basilea II) in tema di tecniche di mitigazione del
rischio di credito (di seguito “CRM”), persegue il pieno soddisfacimento dei requisiti necessari per il
riconoscimento, ai fini prudenziali, dei diversi strumenti in relazione agli approcci adottati (Standardizzato
o IRB di base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB).
A tal fine sono stati effettuati interventi e portati a compimento specifici progetti volti all‟implementazione
della normativa interna di Gruppo e all‟adeguamento dei processi e dei sistemi informativi. Tenuto conto
della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi, le implementazioni sono state eseguite nel
rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di Vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Entità.
Il Gruppo ha recepito i requisiti normativi in materia di CRM attraverso l‟emanazione di specifiche Linee
Guida interne da parte della Capogruppo, redatte in conformità alle “Nuove disposizioni di vigilanza
prudenziale per le banche” (Circolare della Banca d'Italia n. 263), alle Direttive Comunitarie 2006/48/CE e
2006/49/CE e successivi aggiornamenti ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione
del capitale e dei coefficienti patrimoniali " del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Tale
normativa persegue diversi obiettivi:
 favorire la gestione ottimale delle garanzie;
 massimizzare l‟effetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default;
 ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di
CRM locali rispettino i requisiti minimi richiesti da “Basilea II”;
 definire regole generali per l‟ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle
garanzie reali e personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate
tipologie di garanzie.
Le garanzie reali e personali possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non
devono essere intese come elementi sostitutivi della capacità del debitore principale di far fronte alle
proprie obbligazioni. Per tale ragione, le stesse sono oggetto di specifica valutazione all‟interno della
proposta creditizia, unitamente alla più ampia analisi del merito creditizio e dell‟autonoma capacità di
rimborso del debitore principale.
Nella valutazione delle tecniche di CRM, il Gruppo attribuisce particolare rilevanza sia al requisito della
“certezza giuridica” di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruità. Le Entità devono porre in
essere tutte le azioni necessarie al fine di:
 assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano
giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile;
 condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino l‟effettiva opponibilità delle garanzie in
tutte le giurisdizioni rilevanti e nei confronti di tutte le parti coinvolte.
Le Entità devono, se necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa
l‟opponibilità della garanzia per l'intera durata dell‟esposizione creditizia sottostante. D‟altro canto,
l‟adeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia,
può essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto all‟entità ed all‟articolazione dell‟affidamento
e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante.
177
In linea generale, le regole operative ed i relativi processi sono particolarmente rigorosi, al fine di
assicurare la perfezione formale e sostanziale della garanzia acquisita.
Le singole Entità realizzano attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla
conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell‟ambito dei processi di validazione
dei sistemi di rating interni, nonché in occasione delle attività connesse alla estensione progressiva dei
sistemi avanzati alle diverse Entità del Gruppo.
Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e “fuori
bilancio” con l’indicazione della misura in cui il Gruppo ricorre alla
compensazione
In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte
possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili
in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte, e soddisfino
le seguenti condizioni operative:
 consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nell‟accordo
quadro, così che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte all‟altra;
 soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di
valutazione e di monitoraggio).
In linea generale le Entità del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di
determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attività e passività della
controparte rientrino nell‟accordo di compensazione), monitorando e controllando debiti, crediti e valore
netto.
Il Gruppo utilizza strumenti di compensazione principalmente su strumenti derivati, pronti contro termine e
prestito titoli qualora le controparti siano, in genere, Istituzioni finanziarie. Il principale obiettivo è quello di
ridurre l‟utilizzo delle linee di credito e avere benefici in termini di minor assorbimento di capitale
attraverso gli accordi di copertura. A tal proposito, è stata emessa una policy dedicata (“Gestione del
collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli”) avente lo scopo di
definire un framework efficiente ed esaustivo nell‟ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare
la banca dall‟assumere rischi evitabili.
L‟efficacia degli accordi di copertura sottoscritti con le specifiche controparti dipende dalla selezione di
asset adeguati ad essere considerati ammissibili ai fini di mitigazione. Alcune tipologie di garanzie
presentano un rischio intrinseco legato alla volatilità dei prezzi, la liquidità e al regolamento degli asset
medesimi. Inoltre, il collaterale deve essere valutato anche sulla base del fornitore (rischio del double
default). La citata policy dettaglia i criteri di ammissibilità sia per i derivati OTC sia per le transazioni di
pronti contro termine e prestito titoli, e definisce anche gli standard minimi in termini di documentazione,
richiedendo in generale accordi riconosciuti sul mercato quali ISDA Master Agreement, Global Master
Repurchase Agreement o European Master Agreement.
178
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 8
Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali
Il gruppo UniCredit ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro
ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a
mitigare il rischio di credito.
La valutazione della garanzia reale è basata sul valore corrente di mercato o sul prezzo al quale il bene
sottostante può essere ragionevolmente venduto (vale a dire il “valore equo” dello strumento finanziario
acquisito in pegno o dell‟immobile posto a garanzia).
In particolare, per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia:
 titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si
considera il prezzo della più recente seduta di borsa);
 titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo
che tengano conto dei dati del mercato;
 quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo
corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla società di gestione per singola quota.
Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati
scarti, in funzione sia della volatilità del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformità a quanto
disposto dai requisiti regolamentari.
In particolare, se la garanzia è denominata in una valuta locale diversa da quella del credito garantito
(disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto.
Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nell‟attività di valutazione della garanzia
per tenere conto del minor valore della copertura.
I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono basati su scarti prudenziali sia predeterminati, sia stimati
internamente. L‟approccio metodologico prevede che il valore della copertura sia stimato per singolo
strumento finanziario in base al suo valore di mercato (c.d. mark to market) con applicazione di uno
scarto che tenga conto della rischiosità intrinseca del medesimo in funzione dei differenti fattori
(rischiosità dei corsi, periodo di detenzione e rischio di liquidità).
Le principali Entità sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al
valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un
monitoraggio costante della garanzia.
Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici
processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dell‟immobile da parte di un perito indipendente
ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Entità operanti in Austria, Germania e Italia, le
attività di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su
metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da info-provider esterni.
Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggette, in fase di valutazione,
a specifici scarti prudenziali. L‟attività di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa.
In generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela.
179
Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle
Entità del Gruppo
Le garanzie reali assunte a supporto delle linee di credito erogate dalle Entità del Gruppo sono
rappresentate principalmente da garanzie ipotecarie residenziali e commerciali (circa il 76% della
consistenza totale delle garanzie) e dal pegno su titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni
d‟investimento (circa il 5%). La parte rimanente è costituita da pegno su altri valori (es. merci) e altre
garanzie reali (es. pegni su beni mobili registrati).
Ai fini del relativo riconoscimento per la mitigazione del rischio tuttavia, rilevano il rispetto dei requisiti
generali previsti dalla normativa di Vigilanza, e di quelli specifici per l‟approccio adottato ai fini del calcolo
del requisito patrimoniale relativamente alla singola controparte/esposizione (Standardizzato, F-IRB, AIRB), in conformità a quanto stabilito dall‟ordinamento giuridico del Paese di appartenenza.
La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per l‟ammissibilità di ciascuna tipologia di garanzia e di
conseguenza ogni Entità è tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformità sia ai metodi
ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarità del sistema giuridico
in essere nel Paese in cui opera.
Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati
creditizi ed il loro merito di credito
Le garanzie personali vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del
fido, per il quale l‟elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria.
Esse rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell‟ambito del Gruppo, con caratteristiche
differenziate nei diversi mercati di riferimento.
In particolare, risultano particolarmente rilevanti nel mercato italiano le garanzie personali rilasciate da
persone fisiche o da co-intestazioni di persone fisiche, che non vengono utilizzate ai fini di mitigazione del
rischio. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre
persone giuridiche (generalmente la casa madre o società appartenenti allo stesso gruppo economico del
debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative.
A livello consolidato, le garanzie personali sono rilasciate da banche (circa il 20% della consistenza totale
delle garanzie), da governi e banche centrali (circa il 15%) e da altri soggetti (65%). In quest‟ultima
categoria sono comprese le garanzie personali rilasciate da persone fisiche, la cui ammissibilità ai fini di
mitigazione è funzione degli approcci adottati dalle singole Entità.
Fornitori di protezione, ove la garanzia è rappresentata da derivati creditizi, sono quasi esclusivamente
banche e controparti istituzionali.
La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Entità. In
particolare, nell‟approccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte
Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo,
intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da un‟ECAI riconosciuta,
associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Nell‟approccio
IRB-A, ai fini del riconoscimento nel calcolo dei requisiti patrimoniali delle garanzie personali, oltre al
soddisfacimento dei requisiti minimi previsti, rileva anche che l‟entità sia in grado di effettuare la
valutazione della qualità e del merito creditizio del garante al momento dell‟assunzione della protezione e
per tutta la sua durata.
Prima di acquisire una garanzia personale il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in
caso di “credit default swap”) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilità ed il profilo di rischio.
L‟effetto di copertura delle garanzie personali/derivati creditizi con finalità di garanzia dal rischio di credito
dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e, in fase di concessione, deve essere valutata
anche sua capacità di rimborso.
180
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 8
Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito
nell’ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati
Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal
Gruppo (a livello di portafoglio) è rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di
protezione, ovvero quando è prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (da intendersi sia come
singolo nominativo sia come settore industriale di riferimento) o quando vi è sproporzione nei volumi di
garanzie assunte.
Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi/meccanismi:
 in caso di garanzie personali/derivati creditizi è attribuito al garante/fornitore di protezione un
debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al
garante viene posta una responsabilità aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette
sull‟esposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformità al sistema di
deleghe interno a ciascuna Entità;
 nel caso in cui il garante/fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una Banca
centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante è
un soggetto estero, è necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di
appartenenza.
181
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato
CONSISTENZE AL
ESPOSIZIONI VERSO
Amministrazioni centrali e banche centrali
Intermediari vigilati
Enti territoriali
Enti senza scopo di lucro ed enti del settore
pubblico
GARANZIE
REALI
FINANZIARIE
30.06.2012
CONSISTENZE AL
GARANZIE
PERSONALI E
DERIVATI SU
CREDITI
ALTRE
GARANZIE
GARANZIE
REALI
FINANZIARIE
31.12.2011
GARANZIE
PERSONALI E
DERIVATI SU
CREDITI
ALTRE
GARANZIE
683.543
-
5.433.911
877.511
-
57.023.577
19.830
319.865
32.707.492
87.959
4.636.895
255.543
82.051
-
3.544.735
76.490
-
3.720.595
171.598
-
3.361.756
237.129
-
3.679.175
Banche multilaterali di sviluppo
1
-
-
1
-
-
Organismi internazionali
-
-
-
-
-
-
Imprese
4.927.255
141.181
2.096.513
6.019.255
128.896
2.547.470
Esposizioni al dettaglio
5.614.948
2.542
426.515
6.766.841
2.153
392.214
9.037
-
1.383
55
-
2.078
42.618
-
-
401.506
-
-
3.181.815
-
29.033
3.384.241
-
17.598
Esposizioni a breve termine verso imprese
Organismi di Investimento Collettivo del
Risparmio (OICR)
Esposizioni garantite da immobili
Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie
garantite
Esposizioni scadute
Esposizioni ad alto rischio
Altre esposizioni
Totale
1
-
2.175
1
-
36.274
105.701
1.194
9.132
543.708
299
5.893
191
-
-
648
-
-
2
-
12.701
2
-
12.701
71.842.338
164.747
15.237.719
51.014.880
219.307
15.306.436
182
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 8
(migliaia di €)
Tecniche di attenuazione del rischio del credito - solo metodo IRB base
CONSISTENZE AL
GARANZIE
REALI
FINANZIARIE
Amministrazioni centrali e banche centrali
30:06:2012
CONSISTENZE AL
GARANZIE
PERSONALI E
DERIVATI SU
CREDITI
ALTRE
GARANZIE
GARANZIE
REALI
FINANZIARIE
31:12:2011
GARANZIE
PERSONALI E
DERIVATI SU
CREDITI
ALTRE
GARANZIE
1.657.924
-
-
1.213.355
-
-
9.021.650
24.572
107.152
7.152.865
9.924
98.724
74.281
-
-
34.713
-
-
-
-
-
-
-
-
Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti
pubblici e territoriali e altri soggetti:
Intermediari vigilati
Enti pubblici e territoriali
Altri
Esposizioni verso o garantite da imprese:
Finanziamenti specializzati
6.058
-
992
5.945
-
1.038
141.262
230
150.111
131.876
488
117.208
59.336
-
843.924
58.918
-
733.673
Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI
-
-
-
-
-
-
Esposizioni garantite da immobili residenziali:
Persone fisiche
-
-
-
-
-
-
Esposizioni rotative al dettaglio qualificate
-
-
-
-
-
-
Altre esposizioni al dettaglio: PMI
-
-
-
-
-
-
Altre esposizioni al dettaglio: Persone fisiche
-
-
-
-
-
-
Crediti commerciali acquistati - Rischio di diluizione
-
-
-
-
-
-
Altre attività
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti specializzati - slotting criteria
-
-
426
1.131
-
423
Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari
-
-
-
-
-
-
Rischio di regolamento: Esposizioni per transazioni non
DVP con fattori di ponderazione regolamentari
-
-
-
-
-
-
PMI
Altre imprese
Esposizioni al dettaglio:
Esposizioni in strumenti di capitale:
Metodo PD/LGD: attività di rischio
-
-
-
-
-
-
Metodo della ponderazione semplice: attività di rischio
-
-
-
-
-
-
Metodo dei modelli interni: attività di rischio
-
-
-
-
-
-
10.960.511
24.802
1.102.605
8.598.803
10.412
951.066
Totale
183
184
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
Tavola 9 – Rischio di controparte
Informativa qualitativa
Il Rischio creditizio di controparte – per Unicredit group – è il rischio collegato ad operazioni in derivati
Over-The-Counter (OTC), a operazioni di finanziamento con compra/vendita di titoli (bond), a operazioni
sul mercato monetario, anche a lungo termine, e a contratti in derivati quotati in cui la Banca opera come
Broker/Clearing in relazione allo scambio. Il rischio creditizio di controparte riflette la possibilità che la
controparte (controparte di un contratto in derivati OTC o di un contratto di pronti contro termine) fallisca
prima della scadenza del contratto e che quindi non sia in grado di far fronte a tutti i pagamenti previsti
dal contratto. In tal caso si verificherebbe una perdita economica equivalente al valore economico positivo
che l'operazione, o l‟insieme delle operazioni concluse con la controparte, ha al momento del fallimento
della stessa.
Modalità di gestione e monitoraggio del rischio
Il rischio di controparte relativo a strumenti derivati deve essere sottoposto a preventiva e specifica
approvazione creditizia: tale approvazione fissa i limiti massimi di esposizione per controparti intraGruppo o esterne. I limiti massimi per le esposizioni al rischio di credito di controparte vengono assegnati
nell'ambito del processo creditizio complessivo previsto per l'approvazione dei limiti di ciascuna
controparte alla rispettiva entità giuridica. UniCredit S.p.A., in qualità di Capogruppo, emette un parere
creditizio non vincolante (non binding credit opinion - NBCO) alle Entità del Gruppo, nel caso in cui i limiti
richiesti vadano oltre una certa soglia predeterminata. Il processo di analisi creditizia consiste in una
valutazione complessiva e strutturata dei rischi, in linea con i principi delle normative creditizie; tale
processo valuta sia il merito creditizio che i rischi relativi al tipo di prodotto e/o dell´operazione. Specifiche
normative, regolamenti e documenti indicanti le linee guida (documenti relativi alle Istituzioni Finanziarie,
alle Banche, ai rischi Sovrani, alla gestione delle collaterali per operazioni in derivati OTC ed alle
operazioni di pronti contro termine) definiscono il processo di valutazione del merito creditizio, la struttura
delle linee accordate ed il monitoraggio dell'esposizione.
L´esposizione creditizia di controparte è definita come la Potenziale Esposizione Futura (PFE) ed include
anche l‟esposizione corrente. L´esposizione corrente del Valore di Mercato (Mark to Market - MtM) è il
costo di sostituzione di un portafoglio di contratti in essere con una controparte; tale costo di sostituzione
è basato sul valore corrente di mercato degli stessi. La Potenziale Esposizione Futura (PFE) è il valore
stimato del MtM futuro sulla base di assunzioni in merito agli scenari di mercato. UniCredit utilizza una
combinazione di tecniche di simulazione e di "fattori di conversione" che sono applicati, con finalità
gestionali di rischio di credito e controparte, per determinare l'esposizione creditizia di controparte per
ogni operazione; ciò è basato sul prodotto, sulla durata e sul livello di collateralizzazione21.
I limiti interni vengono utilizzati per monitorare i seguenti rischi:
 Pre-settlement - il Costo di sostituzione di tutti i contratti in essere con una controparte nel caso
in cui fallisca prima della data contrattuale di regolamento.
 Settlement – la massima esposizione intraday derivante da differenze temporali nei momenti di
esecuzione dei pagamenti (es. rimborso del capitale), causata principalmente nelle operazioni in
Valuta dalle differenze di fuso orario.
 Mercato Monetario – Limiti a breve termine per prestare contante, soprattutto per la gestione
delle discordanze di liquidità a breve termine
21
In UniCredit SpA le esposizioni sono determinate (ed i limiti sono impostati per essere monitorati) sulla base di fattori di conversione creditizia
da applicare al valore nominale dell‟operazione. Il coefficiente applicato al nozionale esprime la rischiosità specifica del prodotto in
considerazione.
185
La gestione ed il controllo del rischio creditizio di controparte – a livello di Gruppo - vengono effettuati dal
dipartimento di "Group Trading Risks" in UniCredit S.p.A. (in qualità di Capogruppo). Nello specifico, il
team di "Trading Credit Risk Management" per quanto attiene le procedure e l´unità di "Market Risk
Policies, Methodologies & Architecture" per quanto attiene le policy e le metodologie. In ciascuna Entità
del Gruppo le strutture corrispondenti riportano funzionalmente al Responsabile del dipartimento di
"Group Trading Risks".
Nel Gruppo i rischi creditizi di Controparte sono gestiti e monitorati quotidianamente da un´unità di Risk
Management indipendente. In UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG , questo processo di
controllo creditizio è seguito quotidianamente da team dedicati e questa funzionalità è adesso stabilita
anche in UniCredit S.p.A. La parte cruciale dell´attività di controllo dei limiti consiste nel monitorare gli
sconfini. Tale attività, che comprende sia gli sconfini individuati durante il controllo delle esposizioni
overnight sia gli sconfini risultanti da operazioni intraday, si basa su un´approssimazione dell´esposizione
intraday ed è oggetto di specifiche regolamentazioni interne che definiscono i ruoli, gli attori (controllori
dei rischi, unità di business, funzionari creditizi responsabili per la valutazione creditizia della Controparte)
ed i possibili processi di “escalation”. È attualmente in corso di esecuzione un progetto a livello di Gruppo
avente la finalità di affinare ulteriormente i processi di controllo creditizio in tutte le Entità, attraverso
l´istituzione di una procedura a livello di Gruppo compatibile con il framework Internal Model Method
(IMM) per la gestione del rischio creditizio di Controparte.
Il monitoraggio del rischio di controparte è definito anche a livello di Paese per i seguenti prodotti (presettlement, derivati, SFT, mercato monetario e titoli). La relativa reportistica viene fornita regolarmente al
Group Credit and Cross-Border Risks Committee che approva anche le Strategie ed i Limiti del Gruppo
per Paese. Le esposizioni verso le controparti, e le informazioni relative all'utilizzo di linee di credito per le
transazioni, sono rese disponibili in tempo reale nel sistema centrale di tesoreria.
Mitigazione del rischio
Il rischio di credito connesso alle operazioni in derivati è mitigato, ove possibile, attraverso specifici
accordi di compensazione, per mezzo dei quali operazioni in derivati stipulati con la stessa controparte
possono essere compensate.
Una specifica regolamentazione a livello di Gruppo stabilisce che tutti gli accordi di compensazione
debbano essere documentati in forma scritta attraverso un accordo quadro (Master Agreement)
giuridicamente vincolante. L'applicazione e l'applicabilità di tali accordi di compensazione viene
monitorata su base continuativa dall´Ufficio Legale incaricato. L´esposizione al rischio creditizio di
controparte (compresa la riconciliazione degli accordi di compensazione e dei collaterali, se del caso) è
calcolata a livello di ogni singola Entità. Il monitoraggio di questa esposizione al rischio creditizio di
controparte viene effettuato da ciascuna rispettiva Entità. Laddove le controparti abbiano una esposizione
creditizia complessiva - tale da richiedere una specifica approvazione da parte della Capogruppo l'esposizione creditizia oggetto di questo processo di monitoraggio corrisponde all´ammontare aggregato
delle singole esposizioni di ciascuna Entità. Tra le posizioni a livello di Entità non viene effettuata alcuna
ulteriore compensazione in quanto non consentita dalla legge e, inoltre, non sarebbe coperta dagli
accordi quadro bilaterali sottostanti.
Accordi per la costituzione di garanzie collaterali (se legalmente applicabili nella giurisdizione) potrebbero
essere richiesti, in funzione del merito creditizio della controparte e della natura della transazione. Le
garanzie collaterali “non per cassa”, accettate in relazione alle esposizioni da negoziazione in derivati
OTC, sono soggette ad un margine addizionale (“haircut”); le garanzie collaterali vengono
adeguatamente valutate e selezionate e i margini addizionali sono definiti sulla base del grado di liquidità
e di volatilità del prezzo del titolo sottostante, e riflettono il fatto che la garanzia possa diminuire di valore
nel periodo compreso tra la data in cui la garanzia collaterale viene esercitata e la data di liquidazione
della stessa.
186
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
Il merito creditizio delle controparti che forniscono garanzie è sottoposto alla medesima valutazione
creditizia complessiva ed al medesimo processo di approvazione come indicato in precedenza. Il livello
della propensione all´assunzione di rischio relativo alle garanzie esplicite prestate da una specifica
Controparte (accettazione di garanzia) viene definito attraverso i limiti “secondary risk” (rischio
secondario).
Una struttura indipendente di gestione delle garanzie collaterali segue il processo di collateralizzazione;
tale processo comprende la costituzione in pegno e la ricezione delle garanzie collaterali, effettuando la
riconciliazione delle richieste di alimentazione del margine effettuate e/o non evase. È definita a livello di
Gruppo una specifica policy per la gestione delle garanzie collaterali per operazioni in derivati OTC e per
le operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli. Questa definisce i ruoli e le responsabilità delle
strutture coinvolte sia a livello di Capogruppo che di singola Entità. Come regola generale, derivati FX,
derivati su tassi di interesse, derivati su titoli azionari, derivati creditizi, derivati sulle materie prime, le EUemissions-allowance transactions, derivati sul clima, e altri importanti operazioni in derivati OTC devono
essere collateralizzate attraverso un accordo che preveda la prestazione di garanzie collaterali. Detta
regolamentazione definisce i criteri di ammissibilità, assicurando che la garanzia collaterale concordata
presenti le seguenti caratteristiche, quali la trasparenza dei prezzi, il livello di liquidità, esecutività,
l'indipendenza e l'idoneità ai fini regolamentari e definisce i parametri per quanto concerne gli aspetti della
correlazione e della concentrazione dei rischi. Le differenze tra l'idoneità delle garanzie collaterali per le
operazioni in derivati OTC e quella relativa alle operazioni di prestito titoli/pronti contro termine aventi è
evidente: mentre le garanzie collaterali per operazioni in strumenti derivati OTC devono avere una qualità
creditizia più elevata, data la natura potenzialmente più lunga della transazione e l'incapacità di
modificare i criteri di idoneità con un accordo CSA già firmato, le garanzie collaterali relative ad operazioni
di Reverse Repo/Equity Finance possono essere di gamma più ampia, data la durata generalmente più
breve delle operazioni. Le garanzie collaterali, quindi, sono classificate in base alla tipologia come preapprovate, richiedenti l'approvazione o non ammissibili.
Tutti i fabbisogni di collateralizzazione, sia in un orizzonte temporale di breve termine che di lungo
termine, rientrano nella Strategia di funding della Banca (definita sia a livello di singola Entità che a livello
di Gruppo). Esigenze intra-day di collateralizzazione, oltre una specifica soglia, vengono immediatamente
segnalate all‟unità che gestisce il funding a breve termine della banca.
187
Wrong way risk
Il Wrong-way risk si presenta quando i fattori di rischio che determinano l´esposizione in derivati verso
una controparte sono positivamente correlati con il merito creditizio della medesima; pertanto, un
aumento dell´esposizione in termini di MtM comporta, al tempo stesso, un incremento della rischiosità
della controparte.
Il Wrong-Way Risk, può essere classificato nelle seguenti tipologie:
 Wrong-Way Risk FX generale: si verifica quando una controparte residente in un mercato
emergente conclude una transazione impegnandosi a consegnare un determinato ammontare di
valuta forte ad una data futura definita. Una svalutazione della valuta debole, che potrebbe
verificarsi quando le condizioni operative nel Paese sono difficili, determinerebbe un incremento
della nostra esposizione, influendo contemporaneamente sul merito creditizio della stessa.
 Wrong-Way Risk specifico da correlazione: quando l´operazione prevede:
o L‟acquisto di un‟opzione put da una controparte il cui titolo sottostante sono le azioni
della stessa;
o l‟acquisto di uno strumento per la copertura dal rischio creditizio di una controparte che è
strettamente connessa con la controparte dello strumento stesso (CDS o Total Return
Swap).
 Wrong-Way Risk indotto: si verifica quando la stessa transazione ha indotto una correlazione tra
i tassi di mercato ed il merito creditizio della controparte. Ad esempio, l‟acquisto di
un‟assicurazione “monolinea” provoca una correlazione tra la “monolinea” ed il sottostante.
UniCredit utilizza una serie di procedure per garantire il controllo ed il monitoraggio del Wrong-Way Risk,
tra queste vi è la richiesta per ciascuna Entità di ottenere una preventiva approvazione prima di assumere
impegni per operazioni che presentino caratteristiche di Wrong-Way Risk. Come parte del progetto sopra
menzionato, sono state messe in atto delle politiche e procedure di gruppo, per gestire il Wrong Way
Risk.
Le modalità di gestione del Wrong-way risk sono definite nella specifica regolamentazione per la gestione
delle garanzie collaterali e nella strategia per le operazioni in derivati del Gruppo. In questa normativa
viene stabilito che i titoli emessi dalla controparte, o da soggetti strettamente collegati ad essa, non
devono essere accettati come garanzia collaterale ed, inoltre, un aumento del valore di mercato di una
operazione in derivati non deve essere correlato con una diminuzione del valore di mercato della
garanzia collaterale. Viene stabilito inoltre che, prima di concludere una transazione che presenti
caratteristiche di Wrong-way risk, deve essere richiesta alla specifica funzione di Risk Management una
pre-approvazione alla negoziazione, indipendentemente dalla disponibilità di linee di credito approvate.
Questo vale per le controparti domiciliate in Paesi “plafonati”.
Oltre a questo, esistono controlli indiretti attraverso i definiti limiti a livello di Paese e Cross-Border. In
aggiunta, la struttura di Market Risk pone dei limiti di VaR per le valute e svolge stress test trimestrali per
misurare gli effetti sulle esposizioni derivanti dalle variazioni dei tassi di cambio e di interesse.
Lo stesso approccio vale per i “Loan Equivalent Derivatives” per i quali una specifica pre-approvazione
deve essere richiesta prima che queste operazioni vengano concluse.
188
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
Impatti in caso di riduzione del merito di credito
Vengono effettuati reports mensili per misurare l'impatto in termini di addizionali garanzie collaterali che la
banca dovrebbe fornire in caso di downgrade del suo rating creditizio. A tal fine vengono prese in
considerazione tutte le agenzie di rating.
I controlli vengono effettuati a livello di singola Entità. Viene effettuata, inoltre, un´attività di reportistica, a
livello consolidato, per consentire la valutazione dell'impatto a livello di Gruppo. Le operazioni ed i gruppi
di prodotti che hanno il maggiore impatto sono i seguenti: le società veicolo di finanziamento
appositamente costituite, le operazioni in scadenza, le operazioni in derivati OTC - il cui rating è
indipendente dagli importi e dalle soglie - e le operazioni speciali di prestito (sia con controparti
commerciali che con controparti sovra-nazionali).
Allo stesso modo, sono previste procedure per il monitoraggio dei downgrade delle controparti; ciò al fine
di consentire alla Banca di adottare adeguate misure in relazione al verificarsi di eventi di estinzione
anticipata, previsti nelle clausole dei contratti, che potrebbero essere azionati.
189
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
Rischio di controparte - garanzie reali detenute
RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE
Approccio standardizzato
- contratti derivati
- operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
VALORE EAD AL
VALORE EAD AL
30.06.2012
31.12.2011
159.650
62.912.481
154.600
41.088.017
(migliaia di €)
Rischio di controparte
VALORE EAD AL
VALORE PONDERATO AL
VALORE EAD AL
VALORE PONDERATO AL
30.06.2012
30.06.2012
31.12.2011
31.12.2011
RISCHIO DI CONTROPARTE
Approccio standardizzato
- contratti derivati
- operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
10.061.025
2.531.862
10.116.366
2.951.936
4.767.249
1.005.745
8.335.646
801.009
231.529
135.292
185.152
88.090
35.059.905
12.960.108
37.471.015
14.741.638
24.393.923
988.977
22.422.073
781.187
1.221.200
793.134
1.205.953
806.596
- compensazione tra prodotti diversi
Approcci IRB
- contratti derivati
- operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine
- compensazione tra prodotti diversi
(migliaia di €)
Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI
30.06.2012
CONSISTENZE AL
31.12.2011
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
2.828.463.509
109.420.465
2.788.920.415
129.818.988
422.182.577
42.437.600
485.235.976
59.935.000
2.119.143.758
-
2.130.239.046
162.034
c) Forward
95.865.134
-
76.225.278
-
d) Futures
34.312
66.982.865
34.393
69.721.954
191.237.728
-
97.185.722
-
87.590.583
38.378.955
77.502.727
37.880.312
a) Options
75.999.640
34.905.288
64.749.878
32.188.310
b) Swap
10.500.000
-
11.931.000
-
c) Forward
276.186
-
8.292
-
d) Futures
38.497
3.473.473
54.095
5.691.854
1. Titoli di debito e tassi di interesse
a) Options
b) Swap
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
e) Altri
3. Valute e oro
a) Options
776.260
194
759.462
148
561.470.102
86.770
583.716.358
102.702
70.487.190
-
105.846.192
-
b) Swap
222.739.204
-
222.136.546
-
c) Forward
268.242.914
-
255.733.620
-
d) Futures
-
86.770
-
102.702
e) Altri
794
-
-
-
4. Merci
2.775.343
747.000
3.697.013
1.147.178
5. Altri sottostanti
Totale
1.859.799
-
2.524.207
-
3.482.159.336
148.633.190
3.456.360.720
168.949.180
190
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
(migliaia di €)
Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Di copertura
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI
30.06.2012
CONSISTENZE AL
31.12.2011
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
42.831.933
898.000
38.562.372
3.178.000
977.500
-
1.371.500
-
41.750.183
-
37.015.036
-
c) Forward
104.250
-
175.836
-
d) Futures
-
898.000
-
3.178.000
1. Titoli di debito e tassi di interesse
a) Options
b) Swap
e) Altri
-
-
-
-
2.096.248
-
1.928.000
-
3.248
-
3.000
-
b) Swap
-
-
123.000
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
2.093.000
-
1.802.000
-
8.093.126
-
6.839.125
-
452.000
-
213.000
-
b) Swap
3.903.712
-
3.388.577
-
c) Forward
3.737.414
-
3.237.548
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
4. Merci
-
-
-
-
5. Altri sottostanti
-
-
-
-
53.021.307
898.000
47.329.497
3.178.000
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Options
e) Altri
3. Valute e oro
a) Options
Totale
(migliaia di €)
Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Altri derivati
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI
1. Titoli di debito e tassi di interesse
a) Options
30.06.2012
CONSISTENZE AL
31.12.2011
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
21.424.264
-
21.228.795
-
6.086.971
-
191.799
-
15.337.293
-
21.036.996
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
8.275.107
-
8.979.383
-
8.275.107
-
8.979.383
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
3.661.879
-
6.245.029
-
11.616
-
72.863
-
777.818
-
586.734
-
c) Forward
2.872.445
-
5.585.336
-
d) Futures
-
-
-
-
b) Swap
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Options
3. Valute e oro
a) Options
b) Swap
e) Altri
-
-
96
-
4. Merci
-
-
-
-
5. Altri sottostanti
-
-
-
-
33.361.250
-
36.453.207
-
Totale
191
(migliaia di €)
Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
FAIR VALUE POSITIVO
CONSISTENZE AL
PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI
30.06.2012
CONSISTENZE AL
31.12.2011
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
118.775.711
2.321.432
114.040.377
2.196.581
a) Opzioni
13.852.587
2.243.066
14.632.791
2.148.689
b) Interest rate swap
95.863.148
76.845
87.204.973
47.545
4.824.285
-
5.622.256
-
149.000
-
191.000
-
3.928.844
-
5.221.299
-
42.609
1.521
47.395
346
115.238
-
1.120.663
1
731.952
-
742.611
-
8.000
-
23.000
-
475.986
-
463.615
-
83.087
-
87.247
-
-
-
6.000
-
65.879
-
42.749
-
-
-
-
-
99.000
-
120.000
-
1.180.166
174
192.739
51
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario - di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
67.559
-
1.712
-
1.073.949
-
89.689
-
1.167
-
-
-
-
-
-
-
37.491
-
101.336
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
174
2
51
120.687.829
2.321.606
114.975.727
2.196.632
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
Totale
192
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
(migliaia di €)
Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
FAIR VALUE NEGATIVO
CONSISTENZE AL
PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI
30.06.2012
CONSISTENZE AL
31.12.2011
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
OVER THE COUNTER
CONTROPARTI CENTRALI
115.395.743
2.986.070
110.744.518
3.044.488
a) Opzioni
12.807.101
2.986.066
13.653.592
3.043.367
b) Interest rate swap
92.588.968
-
83.456.185
1.116
5.628.114
-
6.392.730
-
271.000
-
240.000
-
3.958.918
-
5.752.376
-
42.609
4
45.376
2
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario - di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
99.033
-
1.204.259
3
1.906.480
3.798
1.957.592
1.355
61.000
-
66.000
-
1.594.149
-
1.561.704
655
212.754
-
235.686
-
-
3.798
-
700
38.577
-
94.202
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
1.508.215
-
440.136
-
156.455
-
196.571
-
1.314.565
-
89.840
-
16.371
-
11.827
-
-
-
-
-
20.824
-
141.898
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
118.810.438
2.989.868
113.142.246
3.045.843
C. Portafoglio bancario - Altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
Totale
193
Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi
positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
CONSISTENZE AL
(migliaia di €)
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
60.683
40.614.474
67.576.480
241.393.034
22.997.644
57.758.390
1.589.187
271
2.822.987
1.703.429
4.134.406
101.699
3.273.051
63.729
- fair value negativo
-
1.625.427
2.083.123
4.655.366
64.346
210.108
24.780
- esposizione futura
422
321.601
601.380
1.523.162
11.027
470.215
21.313
12.019
231.000
32.135.975
1.019.811
344.935
800.597
529.246
CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
- fair value positivo
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
137
11.000
69.310
8.732
1.000
104.662
26.743
- fair value negativo
-
16.000
9.416
14.465
3.151
64.025
34.122
- esposizione futura
-
18.000
2.046.346
77.825
27.549
42.268
22.478
3) Valute e oro
- valore nozionale
1.543.841
1.767.589
61.533.874
5.667.035
122.917
17.775.991
1.654.808
- fair value positivo
10.022
11.002
807.009
138.425
972
443.882
52.318
- fair value negativo
9.160
222.000
785.032
398.312
882
314.914
21.030
- esposizione futura
14.110
71.000
895.426
119.381
1.165
331.427
42.081
- valore nozionale
109.093
40.000
1.262.167
481.000
-
557.870
17.541
- fair value positivo
18.246
-
7.223
3.000
-
48.926
348
- fair value negativo
-
1.000
38.013
24.000
-
19.326
39
- esposizione futura
-
4.000
111.314
44.000
-
48.426
507
4) Altri valori
194
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali,
fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
CONSISTENZE AL
(migliaia di €)
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
- valore nozionale
490.000
446.893
1.685.396.192
666.573.779
3.533.368
39.495.381
538.000
- fair value positivo
28.380
71.700
70.199.760
22.983.547
65.311
1.605.627
40.000
- fair value negativo
18.444
3.828
71.234.656
22.151.964
255.832
370.507
1.000
- valore nozionale
-
-
37.237.000
14.428.000
665.000
187.000
-
- fair value positivo
-
-
1.433.000
301.000
1.000
-
-
- fair value negativo
-
-
1.648.000
371.000
17.000
1.000
-
- valore nozionale
74.516
45.951
400.404.196
31.096.579
729.000
38.815.807
238.000
- fair value positivo
14.681
10.861
5.823.119
710.817
23.000
1.470.690
45.000
- fair value negativo
1.268
65
7.531.027
393.635
2.000
642.825
2.000
- valore nozionale
-
-
707.000
88.000
-
1.372.470
-
- fair value positivo
-
-
15.000
9.000
-
61.689
-
- fair value negativo
-
-
68.000
3.000
-
40.655
-
CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
4) Altri valori
195
Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi
e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
CONSISTENZE AL
(migliaia di €)
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
- valore nozionale
-
3.000.000
19.206.572
14.962.561
-
99.023
919.414
- fair value positivo
-
986.364
180.204
121.669
-
1.000
5.208
- fair value negativo
-
-
1.581.368
154.595
-
72
61.548
- esposizione futura
-
45.000
115.964
86.629
-
1.000
4.368
- valore nozionale
-
-
2.315.433
51.167
-
100.841
7.900.914
- fair value positivo
-
-
98.000
2
-
792
21
- fair value negativo
-
-
14.562
-
-
2
71.489
- esposizione futura
-
-
169.345
4.079
-
3.004
607.709
- valore nozionale
-
-
8.702.278
14.048
-
329.636
11.616
- fair value positivo
-
-
109.406
214
-
59.894
-
- fair value negativo
-
-
213.868
-
-
18.311
1.588
- esposizione futura
-
-
193.485
354
-
71.161
116
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
4) Altri valori
Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi
e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
CONSISTENZE AL
(migliaia di €)
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
- valore nozionale
-
-
24.928.785
693.000
100.000
346.844
-
- fair value positivo
-
-
284.371
34.000
3.000
7.972
-
- fair value negativo
-
-
1.079.391
18.000
-
143.555
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
3.000
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
2.000
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
2.138.429
559.000
-
-
-
- fair value positivo
-
-
14.000
4.000
-
-
-
- fair value negativo
-
-
56.348
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
4) Altri valori
196
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
(migliaia di €)
Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo
PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
CATEGORIE DI
OPERAZIONI
PORTAFOGLIO BANCARIO
SU UN SINGOLO
SOGGETTO
SU PIU' SOGGETTI
(BASKET)
SU UN SINGOLO
SOGGETTO
SU PIU' SOGGETTI
(BASKET)
a) Credit default products
65.931.000
22.277.400
236.000
-
b) Credit spread products
-
-
-
-
185.000
-
-
-
1.946.000
284.000
5.000
-
1. Acquisti di protezione
c) Total rate of return swap
d) Altri
Consistenze al
30.06.2012
68.062.000
22.561.400
241.000
-
Consistenze al
31.12.2011
74.457.000
31.321.000
451.000
-
a) Credit default products
66.695.937
29.502.000
125.000
-
b) Credit spread products
33.126
-
-
-
-
-
-
-
226.000
41.000
-
-
66.955.063
74.232.131
29.543.000
40.887.000
125.000
426.000
-
2. Vendite di protezione
c) Total rate of return swap
d) Altri
Consistenze al
Consistenze al
30.06.2012
31.12.2011
(migliaia di €)
Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
FAIR VALUE POSITIVO
CONSISTENZE AL
CONSISTENZE AL
30.06.2012
31.12.2011
3.153.313
5.095.539
a) Credit default products
3.009.321
4.934.254
b) Credit spread products
992
1.285
PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
c) Total rate of return swap
d) Altri
B. Portafoglio bancario
-
-
143.000
160.000
17.000
73.000
a) Credit default products
17.000
73.000
b) Credit spread products
-
-
c) Total rate of return swap
-
-
d) Altri
-
-
3.170.313
5.168.539
Totale
197
(migliaia di €)
Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
FAIR VALUE NEGATIVO
PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
CONSISTENZE AL
CONSISTENZE AL
30.06.2012
31.12.2011
3.136.639
5.370.012
a) Credit default products
3.099.073
5.290.295
b) Credit spread products
3.566
4.717
c) Total rate of return swap
3.000
2.000
31.000
73.000
15.194
68.293
a) Credit default products
15.000
68.000
b) Credit spread products
-
-
c) Total rate of return swap
-
-
194
3.151.833
293
5.438.305
d) Altri
B. Portafoglio bancario
d) Altri
Totale
198
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi)
per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
(migliaia di €)
CONSISTENZE AL
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
- valore nozionale
-
-
2.643.000
3.937.000
-
5.400
-
- fair value positivo
-
-
146.768
35.000
-
2.394
-
- fair value negativo
-
-
16.060
25.000
-
-
-
- esposizione futura
-
-
158.000
384.000
-
27
-
- valore nozionale
-
-
332.126
3.645.937
-
-
-
- fair value positivo
-
-
1.855
6.027
-
-
111
- fair value negativo
-
-
18.878
86.702
-
-
-
- esposizione futura
-
-
19.000
361.000
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
5.000
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
194
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
Negoziazione di vigilanza
1) Acquisto protezione
2) Vendita protezione
Portafoglio bancario
1) Acquisto di protezione
2) Vendita di protezione
Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi)
per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
(migliaia di €)
CONSISTENZE AL
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
- valore nozionale
-
-
59.692.000
24.346.000
-
-
-
- fair value positivo
-
-
1.816.159
725.000
-
-
-
- fair value negativo
-
-
269.000
128.000
-
-
-
CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
Negoziazione di vigilanza
1) Acquisto protezione
2) Vendita protezione
-
- valore nozionale
-
-
64.070.000
28.449.000
1.000
-
-
- fair value positivo
-
-
263.000
157.000
-
-
-
- fair value negativo
-
-
1.876.000
717.000
-
-
-
20.000
-
-
-
Portafoglio bancario
1) Acquisto di protezione
-
- valore nozionale
-
-
216.000
- fair value positivo
-
-
17.000
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
1.000
-
-
-
2) Vendita di protezione
-
199
- valore nozionale
-
-
100.000
25.000
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
10.000
4.000
-
-
-
Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
CONSISTENZE AL
(migliaia di €)
30.06.2012
GOVERNI E
BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE
SOCIETA'
FINANZIARIE
SOCIETA' DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1) Accordi bilaterali derivati finanziari
- fair value positivo
37.350
78.668
2.875.559
265.919
19.480
682.297
-
- fair value negativo
-
-
3.653.486
703.400
-
197.858
-
- esposizione futura
3.402
5.439
5.394.269
481.404
2.225
154.979
-
40.752
84.107
8.180.458
747.323
21.705
837.276
-
- fair value positivo
-
-
159
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
- rischio di controparte netto
-
-
160
-
-
-
-
152.306
- rischio di controparte netto
2) Accordi bilaterali derivati creditizi
3) Accordi “Cross product”
- fair value positivo
-
590
8.118.962
2.574.138
43.599
2.029.795
- fair value negativo
13.631
4.689
12.942.850
1.814.342
290.971
398.515
936
- esposizione futura
500
220
13.927.471
4.530.695
21.568
790.928
17.227
- rischio di controparte netto
500
810
16.910.306
5.224.777
41.357
2.801.466
168.764
200
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 9
201
202
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione
Informativa qualitativa
Nell‟ambito delle attività di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come “originator” (cedente), sia come
“sponsor” (promotore) ed investitore secondo le definizioni previste da Basilea II e recepite dalla Circolare
263 della Banca d‟Italia “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” del 27 dicembre 2006.
Il Gruppo come “originator”
L‟attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale
a società veicolo costituite nella forma di “società per la cartolarizzazione di crediti” ex legge 130/99 oppure
secondo analoghe strutture di diritto estero.
La società cessionaria finanzia l‟acquisto dei portafogli attraverso l‟emissione di titoli differenziati in
termini di subordinazione (seniority), retrocedendo al Gruppo l‟ammontare incassato.
Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via
principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione.
A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto
creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito,
overcollateralisation, ecc.
Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti:

creazione di titoli consegnabili a garanzia di pronti contro termine presso la Banca d‟Italia e la
Banca Centrale Europea (counterbalancing capacity);

riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori
e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior;

liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che,
riducendo il livello di rischio di credito sostenuto, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali
calcolati in base alle regole vigenti.
In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono
l‟effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica
che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, garanzie finanziarie o per cassa
l‟acquisto di protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti.
203
Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l‟ammontare di
finanziamenti oggetto di cartolarizzazione22, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la
totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari al 2,54% del portafoglio
crediti del Gruppo al 30 giugno 2012. Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano
il 3,85% del portafoglio crediti.
Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi
della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed
inclusa nel gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato. In tale ambito
sono state emesse quattordici tranche di OBG per un ammontare complessivo di 10.731 milioni di euro, di cui
1.500 milioni ritenuti all‟interno del Gruppo.
Inoltre, allo scopo di creare counterbalancing capacity, a fine gennaio 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato
un nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (“Nuovo Programma OBG”), non dotato di alcun
rating specifico ed avente come sottostante mutui residenziali ipotecari, mutui ipotecari commerciali e
mutui erogati a o garantiti da Amministrazioni Pubbliche. La struttura contrattuale e di controllo e le
controparti di tale programma ricalcano il programma pre-esistente, ad eccezione dei riferimenti alle
Agenzie di Rating e dell‟utilizzo di un nuovo Special Purpose Vehicle, UniCredit OBG S.r.l. Nell‟ambito di
tale Nuovo Programma OBG, nel primo semestre 2012 sono avvenute cessioni di mutui residenziali a
privati correlate a 14 emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite per un ammontare complessivo pari a
15.390 milioni, totalmente ritenute all‟interno del Gruppo.
Al 30 giugno 2012 risultano altresì in essere analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della
legislazione tedesca ed austriaca (Pfandbriefe) per un valore di bilancio di 35.243 milioni, di cui 22.580
milioni garantite da mutui ipotecari e 12.663 milioni garantite da crediti verso il settore pubblico.
Politiche contabili - Derecognition
Secondo IAS 39, derecognition è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un‟attività finanziaria rilevata
precedentemente.
Le condizioni per l‟integrale cancellazione di un‟attività finanziaria sono l‟estinzione dei diritti contrattuali,
come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad una controparte esterna al Gruppo dei diritti
all‟incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.
I diritti all‟incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i
flussi finanziari dell‟attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si
verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):
 non sussiste l‟obbligo da parte del Gruppo a corrispondere importi non incassati dall‟attività
originaria;
 è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell‟attività originaria, salvo quando questa è a
garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
 il Gruppo è obbligato a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha
diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra
la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli
interessi maturati nel periodo.
22
Ci si riferisce all‟ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall‟attivo di bilancio.
204
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Inoltre, l‟eliminazione di un‟attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici
derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento
sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell‟attività (o gruppo di attività)
cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.
Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l‟attività (o
gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all‟importo
ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati
sull‟attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.
Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione
integrale di un‟attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti
contro termine e le operazioni di prestito titoli.
Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene sempre la “prima perdita”
sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto
creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del
rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli “senior” e
“mezzanine”.
Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell‟associato rendimento, determina la
ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette
operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla
rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto.
Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è
acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei
derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze mantenute.
Eccezione a questa regola generale è costituita dalle operazioni per le quali il Gruppo, pur mantenendo la
maggior parte dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal
bilancio poiché antecedenti al 1 gennaio 2002. Infatti, in sede di prima applicazione dei principi contabili
internazionali (IAS/IFRS), si è, per le stesse, utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che
consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004, indipendentemente
dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti.
205
Nelle tabelle sottostanti sono riportate le operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali che sintetiche e,
separatamente, le auto-cartolarizzazioni originate da società del Gruppo in essere al 30 giugno 2012.
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A.
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
UNIONFIDI
Tranche Covered
UniCredit S.p.A.
Liberazione Capitale Regolamentare e trasferimento del
credito Small and Medium
Crediti a scadenzarischio
versodi
clientela
Enterprises, in prevalenza chirografari
Qualità delle attività cartolarizzate:
in bonis
Data del closing:
15/07/2011
52.310.504 €
Valore nominale del portafoglio:
Garanzie rilasciate dalla banca:
Garanzie rilasciate da terzi:
cash collateral Unionfidi
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
TREVI FINANCE
TREVI FINANCE 2
Tradizionale
Banca di Roma S.p.A
Tradizionale
Banca di Roma S.p.A. 89%,
Mediocredito di Roma S.p.A. 11%
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Funding
Funding
crediti ordinari - mutui fondiari
crediti ordinari - mutui fondiari
non performing
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
Garanzie rilasciate dalla banca:
Garanzie rilasciate da terzi:
credito finalizzato
non performing
21/07/1999
2.689.000.000 €
credito finalizzato
20/04/2000
94.000.000 €
Rimborso titoli mezzanine C1 e C2 in circolazione
-
2.425.000.000 €
98.000.000 €
Rimborso titoli mezzanine in circolazione
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
-
206
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
TREVI FINANCE 3
ENTASI
Tradizionale
Banca di Roma S.p.A. 92,2%,
Mediocredito Centrale S.p.A. 5,2%
Leasing Roma S.p.A. 2,6%
Tradizionale
Banca di Roma S.p.A
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Funding
Funding
crediti ordinari - mutui fondiari
Collateralised bond obligation
non performing
Data del closing:
credito finalizzato
titoli di Trevi Finance 3 classi C1 e C2
102.000.000 €
25/05/2001
2.745.000.000 €
28/06/2001
Garanzie rilasciate da terzi:
-
320.000.000 €
Impegno da parte di UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A), in
caso di eventi che diano diritto al rimborso anticipato dei
titoili emessi, al riacquisto delle notes di Trevi Finance 3 a
condizioni tali da permettere il rimborso dei titoli Entasi.
Analogo impegno sussiste in caso di esercizio dell'opzione
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
-
Valore nominale del portafoglio:
Garanzie rilasciate dalla banca:
Rimborso titoli mezzanine in circolazione
Come indicato in tabella, le attività sottostanti della cartolarizzazione Entasi sono i titoli classe C1 e C2
della cartolarizzazione Trevi Finance 3. I sottostanti di quest‟ultima, così come quelli di Trevi Finance e
Trevi Finance 2, sono costituiti da attività deteriorate cancellate dai bilanci degli originator poiché, in sede
di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è utilizzata la facoltà del principio
contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004,
indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti.
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Data del closing:
CAESAR FINANCE
Tradizionale
Banca di Roma S.p.A
Funding
Collateralised bond obligation
in bonis
5/11/1999
Valore nominale del portafoglio:
360.329.000 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
207
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Cordusio RMBS UCFin - SERIE 2006 (ex Cordusio
RMBS 3 - UBCasa 1)
Tipologia di operazione:
Tradizionale
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
UniCredit Banca per la Casa S.p.A.
Funding / Counterbalancing capacity
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Portafoglio mutui ipotecari residenziali
Qualità delle attività cartolarizzate:
in bonis
Data del closing:
20/11/2006
Valore nominale del portafoglio:
2.495.969.425 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo
ad esigibiltà limitata dell‟importo di 14,976 milioni di euro che
a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per
14,325 milioni di euro.
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex UniCredit Banca S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2007
Tipologia di operazione:
Originator:
Emittente:
Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2006
(ex Cordusio RMBS 2)
Cordusio RMBS
Tradizionale
Tradizionale
Tradizionale
UniCredit Banca S.p.A.
Cordusio RMBS Securitisation S.r.l.
UniCredit Banca S.p.A.
Cordusio RMBS S.r.l.
Funding / Counterbalancing capacity
Mutui ipotecari su immobili residenziali
Obiettivi dell'operazione:
Funding / Counterbalancing capacity
UniCredit Banca S.p.A.
Cordusio RMBS Securitisation S.r.l.
(ex
RMBS 2 S.r.l.)
Funding Cordusio
/ Counterbalancing
capacity
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Mutui ipotecari su immobili residenziali
Mutui ipotecari su immobili residenziali
Qualità delle attività cartolarizzate:
in bonis
in bonis
in bonis
24/05/2007
10/07/2006
06/05/2005
Valore nominale del portafoglio:
3.908.102.838 €
2.544.388.351 €
2.990.089.151 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
-
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
-
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
-
-
Data del closing:
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo
ad esigibiltà limitata dell‟importo di 6,253 milioni di euro che a ad esigibiltà limitata dell‟importo di 6,361 milioni di euro che a ad esigibiltà limitata dell‟importo di 6,127 milioni di euro che a
fine esercizio risulta interamente rimborsato.
fine esercizio risulta interamente rimborsato.
fine esercizio risulta interamente rimborsato.
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
CAPITAL MORTGAGE 2007 - 1
Tradizionale
Banca di Roma S.p.A.
Emittente:
Obiettivi dell'operazione:
Funding / Counterbalancing capacity
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Mutui ipotecari su immobili residenziali
Qualità delle attività cartolarizzate:
Data del closing:
Capital Mortgage S.r.l.
in bonis
16/05/2007
Valore nominale del portafoglio:
2.183.087.875 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo
ad esigibilità limitata (con funzione di Equity ) di 37,19 milioni
di euro.
208
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex FinecoBank S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
F-E Mortgages 2005
F-E Mortgages Series 1-2003
Heliconus
Tipologia di operazione:
Tradizionale
Tradizionale
Tradizionale
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
FinecoBank S.p.A.
FinecoBank S.p.A.
FinecoBank S.p.A.
Funding / Counterbalancing capacity
Funding / Counterbalancing capacity
Funding / Counterbalancing capacity
mutui ipotecari residenziali
mutui ipotecari residenziali
mutui ipotecari
in bonis
in bonis
in bonis
08/04/2005
28/11/2003
08/11/2002
Valore nominale del portafoglio:
1.028.683.779 €
748.630.649 €
408.790.215 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
-
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
-
-
-
UniCredit S.p.A. per 20 milioni di euro (congiuntamente a
The Royal Bank of Scotland Milan Branch).
UniCredit S.p.A. per 10,220 milioni di euro.
-
-
-
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Data del closing:
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo
ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 15,431
milioni di euro.
ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Locat SV - Serie 2006
Locat SV - Serie 2005 (ex Locat Securitisation Vehicle 3)
Tradizionale
Tradizionale
Locat Securitisation Vehicle 2 S.r.l.
Tradizionale
Locat S.p.A.
Locat S.p.A.
Locat S.p.A.
Liberalizzazione di Capitale Regolamentare / Funding
Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per
oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed
immobiliari.
Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding
Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il
godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari.
Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding
Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per
oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed
immobiliari.
Qualità delle attività cartolarizzate:
in bonis
in bonis
in bonis
14/11/2006
14/10/2005
29/09/2004
Valore nominale del portafoglio:
€ 1.972.909.866
€ 2.000.000.136
€ 2.525.254.058
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
-
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
-
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
-
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
-
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
-
-
Data del closing:
ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A.
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
F-E Gold
F-E Green
Tipologia di operazione:
Tradizionale
Tradizionale
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Fineco Leasing S.p.A.
Fineco Leasing S.p.A.
Funding
Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il
godimento di immobili (65,9%), autoveicoli (26,7%) e beni
strumentali (7,4%).
Funding
Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il
godimento di immobili (63,84%), autoveicoli (27,04%) e beni
strumentali (9,12%).
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
in bonis
in bonis
31/05/2006
09/06/2004
Valore nominale del portafoglio:
1.019.029.516 €
1.450.061.353 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Garanzia Fondo Europeo per gli Investimenti su tranche B pari a
108,5 milioni di euro.
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
-
Data del closing:
209
Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad
ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 31,6 milioni di
esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 45,7 milioni di euro, a
euro, a fine esercizio 2011 l'importo della quota capitale è pari fine esercizio 2011 l'importo della quota capitale è pari a 10,9 milioni
a 15,3 milioni di euro.
di euro.
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Geldilux-TS-2011
Tipologia di operazione:
Originator:
UniCredit Bank AG
Obiettivi dell'operazione:
Capital Relief / Funding
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Traditional
EURO Loans
Performing
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
431.500.000 €
20/12/2011
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Geldilux-PP-2011
Tipologia di operazione:
Originator:
UniCredit Bank AG
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Traditional
Funding
EURO Loans
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
16/12/2011
1.136.400.000 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Geldilux-TS-2010
Tipologia di operazione:
Originator:
UniCredit Bank AG
Obiettivi dell'operazione:
Capital Relief / Funding
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Traditional
EURO Loans
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
30/09/2010
606.900.000 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
210
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Building Com fort 2008
Tipologia di operazione:
Synthetic
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Capital Relief
Private Mortgage Loans
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
30/09/2008
3.497.962.641 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
Synthetic Excess Spread
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Tipologia di operazione:
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Data del closing:
Provide-A 2006-1
Synthetic
Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG
Capital Relief and Economic Risk Transfer
Residential Mortgage Loans
Performing
21/12/2006
Valore nominale del portafoglio:
2.902.936.108 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
Garanzie rilasciate da terzi:
KfW Guarantee/Junior Guarantee
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
211
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
EuroConnect SME 2008
Tipologia di operazione:
Originator:
Synthetic
Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (67,9%),
UniCredit Bank Austria AG (32,1%)
Obiettivi dell'operazione:
Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration
risks
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Corporate SME Loans
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Data del closing:
30/09/2008
Valore nominale del portafoglio:
Ammontare al netto delle pre-esistenti
riprese/rettifiche di valore:
2.488.493.144 €
-
Ricavi o perdite di cessione realizzate:
-
Prezzo di cessione del portafoglio:
-
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
EuroConnect Issuer SME 2007
Prom ise XXS-2006-1
Tipologia di operazione:
Originator:
Synthetic
Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (66,09%) - Bank
Austria Creditanstalt AG (33,91%)
Synthetic
Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG (77 %) / Bank Austria
Creditanstalt AG (23 %)
Obiettivi dell'operazione:
Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration
risks
Capital Relief and increase in ROE
Corporate SME loans
Corporate Loans
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Performing
Data del closing:
28/12/2007
20/12/2006
Valore nominale del portafoglio:
3.089.092.361 €
4.492.354.940 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
KfW Guarantee
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
-
Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger
-
Altre forme di Credit Enhancements:
212
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG - UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Corporate Banking S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
EuroConnect Issuer LC 2007-1
Tipologia di operazione:
Originator:
Synthetic
Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (45,04%) - Bank
Austria Creditanstalt AG (37,78%) - UBI (17,18%)
Obiettivi dell'operazione:
Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration
risks
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Secured and unsecured exposures to large corporates
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Data del closing:
20/08/2007
Valore nominale del portafoglio:
6.206.611.098 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
Garanzie rilasciate da terzi:
Cash deposit w ith Originator for 682.750.000 €
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
213
AUTO-CARTOLARIZZAZIONI
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A.
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
IMPRESA ONE
Tipologia di operazione:
Originator:
UniCredit S.p.A.
Obiettivi dell'operazione:
Funding / Counterbalancing capacity
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Tradizionale
Portafoglio finanziamenti imprese
in bonis
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
9.290.300.919 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
01/09/2011
UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla società
veicolo, relativamente a questa operazione, due mutui ad
ad esigibiltà limitata dell'importo di 232,3 milioni di euro e 190
milioni di euro.
ORIGINATOR: UniCredit S.p.A.
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
CONSUMER ONE
Tipologia di operazione:
Originator:
UniCredit S.p.A.
Obiettivi dell'operazione:
Funding / Counterbalancing capacity
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Tradizionale
Prestiti personali
In bonis
Data del closing:
Valore nominale del portafoglio:
4.193.357.976 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
01/08/2011
UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla società
veicolo, relativamente a questa operazione, due mutui ad
ad esigibiltà limitata dell'importo di 420 milioni di euro (a fine
esercizio 2011 l'importo della quota capitale rimborsato è
pari a 23,532 milioni di euro) e di 5 milioni di euro (a fine
esercizio 2011 l'importo della quota capitale rimborsato è
pari a 280 mila euro).
214
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
ORIGINATOR : UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex BIPOP - Carire S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
BIPCA Cordusio rm bs
Tipologia di operazione:
Originator:
Tradizionale
Bipop - Carire S.p.A.
Emittente:
Obiettivi dell'operazione:
Funding / Counterbalancing capacity
Capital Mortgage S.r.l.
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Mutui ipotecari su immobili residenziali
Qualità delle attività cartolarizzate:
in bonis
Data del closing:
19/12/2007
Valore nominale del portafoglio:
951.664.009 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo
ad esigibiltà limitata dell‟importo di 9,514 milioni di euro che a
fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 1,5
milioni di euro.
ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.)
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Locat SV - Serie 2011
Tipologia di operazione:
Tradizionale
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
UniCredit Leasing S.p.A. (ex Locat S.p.A.)
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Data del closing:
Funding / Counterbalancing capacity
Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per
oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed
immobiliari.
in bonis
11/02/2011
Valore nominale del portafoglio:
5.150.822.514 €
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
215
UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad
esigibilità limitata dell'importo di 252 milioni di euro.
ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A.
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
F-E RED
Tipologia di operazione:
Tradizionale
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Fineco Leasing S.p.A.
Funding
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Qualità delle attività cartolarizzate:
Data del closing:
Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per
oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali,
immobiliari ed imbarcazioni di vario genere.
in bonis
06/03/2009
Valore nominale del portafoglio:
€ 1.705.231.215
Garanzie rilasciate dalla banca:
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
Altre forme di Credit Enhancements:
Al closing, Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società
Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di equity)
di 161 milioni di euro. Detto importo è stato incrementato nel
corso del 2011 ed a fine esercizio il prestito subordinato vale
complessivamente 170,9 milioni di euro.
ORIGINATOR: UniCredit Bank AG
NOME CARTOLARIZZAZIONE:
Rosenkavalier 2008
Tipologia di operazione:
Traditional
Originator:
Obiettivi dell'operazione:
Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG
Tipologia delle attività cartolarizzate:
Liquidity
large Corporate and SME corporate loans and mortgage loans
Qualità delle attività cartolarizzate:
Performing
Data del closing:
12/12/2008
Valore nominale del portafoglio:
8,244,562,524.09 € of w hich already
transaction :
BUILDING COMFORT 2008
EUROCONNECT LC 2007-1
EUROCONNECT SME 2007
EUROCONNECT SME 2008
PROMISE XXS 2006
PROVIDE-A 2005-1
PROVIDE-A 2006-1
Garanzie rilasciate dalla banca:
-
Garanzie rilasciate da terzi:
-
Linee di Credito rilasciate dalla banca:
-
Linee di Credito rilasciate da terzi:
-
Altre forme di Credit Enhancements:
-
securitised in synthetic
246,279,935.81 €
103,229,228.26 €
219,252,990.49 €
299,931,339.23 €
184,549,670.53 €
329,283,179.27 €
269,912,600.22 €
216
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Il Gruppo come “sponsor”
Il Gruppo è inoltre attivo come sponsor di società veicolo che emettono commercial paper (cosiddetti
Asset Backed Commercial Paper Conduits) costituiti al fine di consentire alla clientela l‟accesso al
mercato delle cartolarizzazioni (Multi seller Customer conduits).
A partire dal dicembre 2007 tali società veicolo, pur non rientranti nel gruppo bancario, sono oggetto di
consolidamento ai fini di bilancio.
L‟operatività in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo bankruptcy
remote, ossia indipendenti da eventuali difficoltà finanziarie dell‟originator, che acquistano in via diretta o
indiretta portafogli crediti originati da società terze esterne al Gruppo.
I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal
Gruppo bensì da Società veicolo di secondo livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente
finanziate dai conduits attraverso l‟emissione di commercial paper e Medium Term Notes (MTN).
Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela l‟accesso al
mercato delle cartolarizzazioni e, quindi, di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi
conseguibile mediante raccolta diretta.
L‟operatività in Arbitrage conduits, chiusa durante il 2011, prevedeva la costituzione e la gestione di
società veicolo che acquistano corporate bonds ad elevato rating, asset backed securities e portafogli
creditizi.
L‟acquisto delle attività da parte dei conduits è finanziato attraverso l‟emissione di commercial paper di
breve periodo e di titoli a medio termine (MTN).
Il pagamento delle cedole nonché il rimborso dei titoli emessi dal conduit è quindi dipendente sia dai flussi
di cassa del portafoglio di attività acquisite (rischio credito), sia dalla capacità del conduits di rinnovare la
provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidità).
A partire dalla seconda metà del 2007 si è determinata una significativa contrazione della domanda dei
titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha
proceduto ad acquistare direttamente le commercial paper outstanding.
L‟evoluzione di tale situazione, che ha raggiunto il livello massimo a dicembre 2008 con un‟esposizione
per cassa di 5.268 milioni di euro, si è attestata a 1.235 milioni di euro al 30 giugno 2012.
Per effetto dell‟attività svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti
associati all‟attività dei conduits avendo altresì potere di governo degli stessi.
Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dell‟associata
interpretazione SIC 12, si è proceduto al consolidamento in bilancio dei veicoli citati.
Rientrano nel perimetro di consolidamento gli ABCP conduits e alcuni dei veicoli di secondo livello che
soddisfano i requisiti per il consolidamento previsti dai principi contabili internazionali.
217
La rappresentazione “linea per linea” comporta l‟iscrizione nel bilancio consolidato:
 direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione
dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del
Gruppo, ora oggetto di elisione;

dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello
subordinato non consolidati.
Nel caso di Purchase companies non consolidate, il Bilancio consolidato, pur non comprendendo
le attività iscritte nei libri di queste ultime, rappresenta l‟ammontare massimo del rischio sostenuto
dal Gruppo, che, nel caso di Purchase companies finanziate integralmente dai conduits oggetto di
consolidamento, corrisponde all‟ammontare delle attività delle Purchase companies medesime.
Programma Conduit
Al 30 giugno 2012 il programma Conduit del Gruppo UniCredit comprende due Customer Conduit:
Arabella Finance Ltd e Salome Funding Plc. Quest‟ultimo è attualmente in corso di chiusura così come le
sue sottostanti purchase companies. L‟unico Arbitrage Conduit incluso nel programma di Gruppo Bavaria Universal Funding Corporation (BUFCO) – è stato chiuso nel maggio 2011.
Arabella e Salome furono ristrutturati alla fine del 2011 in modo tale da essere conformi ai nuovi requisiti
imposti dalla Capital Requirement Directive (CRD III). Le nuove strutture furono presentate alla Banca
d‟Italia nel dicembre 2011 e sono state operative a partire da fine anno 2011.
In base alla nuova struttura, Arabella continuerà ad emettere ABCP per finanziare l‟acquisto di assets
della clientela da parte delle Purchase Companies di livello subordinato e ad effettuare prestiti intercompany per ognuna delle Purchase Companies su base continuativa. UniCredit Bank AG fornisce una
Liquidity Facility individuale direttamente a ciascuna Purchase Company pari circa al 102% dell‟impegno
totale sul acquisto del portafoglio di assets sottostanti, a copertura sia del rischio di liquidità che del
rischio di credito.
Dal punto di vista regolamentare, la quantificazione dei Risk Weighted Assets per i conduit Arabella e
Salome avviene attraverso l‟applicazione dell‟ Internal Assessment Approach (IAA).
1.
Arabella Finance Ltd
Arabella è un Customer Conduit multi-emittente con due entità separate: Arabella Finance Ltd Dublin in
Europa e Arabella Finance LLC Delaware negli Stati Uniti. In aggiunta, a partire da luglio 2009, Black
Forest Funding LLC Conduit è stato trasferito come veicolo di secondo livello all‟interno di Arabella.
Nell‟ambito di Arabella, sono ammessi soltanto le attività economiche orientate ai clienti.
Al 30 giugno 2012 il portafoglio sottostante di Arabella è prevalentemente costituito da contratti di leasing
del settore automobilistico (42,9%), prestiti concessi dal settore automobilistico (18,3%), crediti
commerciali (35%) ed un‟esigua quota di contratti di leasing di macchinari (3,9%), che sono acquistati
dalle Purchase Companies di livello subordinato a cui è indirizzato il supporto specifico delle linee di
liquidità La maggioranza delle attività sono concentrate in Germania (52,8%) ed in Italia (18%). A giugno
2012 l‟ammontare complessivo del portafoglio si attestava a 1.998 milioni. Sempre a giugno 2012
l‟ammontare dei Commercial Paper emessi è pari a 2.047 milioni, dei quali circa il 40% sono stati collocati
sul mercato.
La Liquidity Facility totale fornita all‟intero Programma è pari a 2.351 milioni a giugno 2012.
218
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
2.
Salome Funding plc
A partire da giugno 2012 Salome Funding Plc e le sue purchase companies sono in corso di chiusura.
La Liquidity Facility totale fornita a ciascuna purchase company secondo l‟attuale struttura del
Programma è stata chiusa e Salome non emette più alcuna Commercial Paper. Le attività sottostanti ad
alcune purchase companies sono già state trasferite ad UniCredit Bank AG (Cosima Purchase No 13 e
Cosima Purchase No 63) mentre un credito residuo è tuttora erogato a Cosima Purchase No 14 e No 15.
Il Gruppo come investitore
Il Gruppo investe anche in strumenti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto
di consolidamento, in quanto le quote di tali strumenti non rappresentano la maggior parte né dei rischi né
dei benefici associati all‟attività svolta da tali veicoli.
Le esposizioni della specie sono detenute principalmente dal Corporate and Investment Banking (CIB) e
da UniCredit Bank Ireland.
L‟operatività menzionata è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari
iniziate nel 2007 che hanno, fra l‟altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di
credito in mercato illiquido.
A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell‟esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno
specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) oggetto di monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda
il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato.
La strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di
queste posizioni nella categoria “crediti verso la clientela”, avvenuta nel secondo semestre 2008 e,
marginalmente, nel primo semestre 2009.
Al fine di migliorare la qualità di tale portafoglio, nella seconda metà dell‟esercizio 2010 il Gruppo ha
proceduto ad acquistare prodotti strutturati di credito, selezionati con l‟obiettivo di migliorare la
complessiva qualità del portafoglio in termini di profilo di rischio-ritorno atteso. Tali acquisti sono
avvenuti, in coerenza con il piano stabilito a fine 2008 di riduzione dell‟esposizione complessiva (derisking/de-leveraging), attraverso la dismissione di altre posizioni della medesima specie già presenti nel
portafoglio valutate come meno interessanti in termini prospettici.
219
Indicazione dei metodi per il calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio che la
banca applica all’attività di cartolarizzazione.
Come da definizione di Banca d‟Italia (Circolare 263), “a fini prudenziali per operazioni di
cartolarizzazione si intendono le operazioni che riguardano una o più attività per le quali si realizzi la
segmentazione (tranching) del profilo di rischio di credito in due o più parti (tranches) che hanno
differente grado di subordinazione nel sopportare le perdite sulle attività cartolarizzate”.
Le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione patrimoniale delle banche, sia che esse si pongano
come cedenti delle attività o dei rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo
o dei rischi di credito.
In particolare, la banca cedente (originator), al verificarsi di determinate condizioni elencate nella
normativa, può escludere dal calcolo dei requisiti patrimoniali le attività cartolarizzate e, nel caso di
banche che adottano i metodi basati sui rating interni, le relative perdite attese.
Sono previsti diversi metodi di calcolo del valore ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione, la
cui applicazione dipende dalla metodologia (standardizzata o basata sui rating interni) che la banca
avrebbe applicato alle relative attività cartolarizzate per determinare il requisito patrimoniale a fronte del
rischio di credito.
Nel caso in cui la banca adotti il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte
del rischio di credito, per le attività cartolarizzate cui si riferiscono le posizioni detenute verso la
cartolarizzazione, l‟importo ponderato per il rischio viene calcolato secondo un metodo che attribuisce, di
regola, alle posizioni verso la cartolarizzazione una ponderazione che dipende dal rating attribuito da una
ECAI.
Ove la banca adotti il metodo basato sui rating interni (IRB di base o avanzato) per il calcolo del requisito
patrimoniale a fronte del rischio di credito, essa calcola l‟importo ponderato delle posizioni verso la
cartolarizzazione secondo uno degli approcci di seguito indicati:
1. il primo (basato sui rating o Rating based approach, RBA) definisce le ponderazioni in base al
rating esterno, alla numerosità delle attività cartolarizzate e alla seniority della posizione.
2.
il secondo consente alle banche di calcolare il requisito patrimoniale per una determinata tranche
di cartolarizzazione, in assenza di rating esterno o desunto, mediante una apposita formula
regolamentare (SFA).
Un trattamento specifico (approccio della valutazione interna - IAA) è previsto per le operazioni di
cartolarizzazione che prevedono l‟emissione da parte della società veicolo di asset-backed commercial
paper (ABCP).
Nel caso in cui le attività cartolarizzate fossero assoggettate in parte al metodo standardizzato e in parte
al metodo IRB, la banca calcola il valore ponderato per il rischio delle connesse posizioni verso la
cartolarizzazione in base all‟approccio corrispondente alla quota di attività cartolarizzate prevalente nel
complessivo portafoglio cartolarizzato.
220
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Per quanto riguarda il trattamento regolamentare delle operazioni di cartolarizzazione originate dal
Gruppo (escluse le auto-cartolarizzazioni), su base trimestrale il Gruppo effettua il calcolo dell‟importo
ponderato per il rischio delle posizioni verso le cartolarizzazioni secondo i metodi sopra indicati e
confronta detto importo con il valore ponderato delle attività cartolarizzate calcolato come se queste
ultime non fossero state cartolarizzate (cap). L‟importo inferiore rappresenta il reale assorbimento di
ciascuna operazione di cartolarizzazione. Nel caso sia necessario, a livello di Gruppo si effettua un
aggiustamento dei requisiti regolamentari individuali delle Società controllate dal Gruppo detentrici di
esposizioni verso la stessa operazione. Si evidenzia che al 30 giugno 2012 solo 3 cartolarizzazioni
continuano ad avere benefici in termini di capitale regolamentare: due di queste operazioni sono valutate
secondo il Rating based approach, una con il Supervisory Formula Approach.
Si tratta rispettivamente di: Euroconnect SME 2008 e Promise XXS-2006-1 originate da UniCredit Bank
AG e UniCredit Bank Austria AG; Unionfidi Piemonte originata da UniCredit S.p.A.
Si evidenzia inoltre che alla data del 31 dicembre 2010 è stata adottato, in ottemperanza alle nuove
direttive definite dalla circolare 263/2006, sesto aggiornamento, Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda,
Sezione II, paragrafo 4, il nuovo metodo di calcolo per la determinazione della significatività del
trasferimento del rischio di credito basato sugli RWA delle note mezzanine. In virtù di questo, tutte le
operazioni in essere alla suddetta data sono state sottoposte al nuovo test: quelle che non rispettavano il
nuovo requisito non sono state più considerate atte a fornire benefici di capitale regolamentare.
A supporto delle evidenze derivanti dal confronto dei requisiti regolamentari relativi alle operazioni di
cartolarizzazione, il Group Risk Management ha strutturato un processo di analisi, monitoraggio e
controllo delle stesse per verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e quantitativi definiti dalla normativa di
vigilanza (Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda – Operazioni di Cartolarizzazione – della circolare 263/2006
e relativi aggiornamenti). In particolare le operazioni sono analizzate da una preposta struttura di Gruppo
per verificare che:
non esistano disallineamenti di interessi tra il Gruppo e l‟investitore finale, attraverso l‟impegno
del cedente (o del promotore) a mantenere una quota di rischio nell‟operazione ;
-
la complessiva struttura delle operazioni di cartolarizzazione non neutralizzi l‟efficacia del
mantenimento di tale quota di rischio;
-
l‟impegno a trattenere una quota del rischio sia applicato a tutte le operazioni assoggettate alla
disciplina in materia di cartolarizzazioni;
-
le misure di rischio interne supportino le evidenze regolamentari.
Le operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo sono infatti incluse nei portafogli di Gruppo al fine
del calcolo delle misure interne di rischio (sia per il rischio di credito, di mercato, di tasso di interesse e di
liquidità).
221
Per quanto riguarda invece le posizioni in operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo è
investitore, il Gruppo calcola l‟assorbimento regolamentare secondo il metodo basato sui rating.
Da dicembre 2011, per le posizioni nette allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza,
calcolate conformemente alle disposizioni sulla compensazione preventiva, il requisito patrimoniale a
fronte del rischio specifico è pari all‟8% delle esposizioni ponderate. A tali fini le esposizioni ponderate
sono determinate applicando le regole prudenziali del portafoglio bancario (metodo standardizzato o
metodi basati sui rating).
In riferimento a detto portafoglio il Gruppo opera un monitoraggio continuo sia del loro fair value, sia del
loro valore economico.
A questo scopo sin dal marzo 2008, in relazione ai portafogli di prodotti strutturati di credito acquistati dal
Gruppo e relativi ad operazioni effettuate da terzi, è stato approvato, sotto il coordinamento della funzione
Risk Management, un processo di IPV uniforme per le varie entità legali all‟interno del Gruppo UniCredit
con frequenza mensile. Il processo di IPV si propone di classificare gli strumenti finanziari in 9 classi
secondo progressivi livelli di affidabilità dei prezzi osservati sul mercato. A partire da strumenti con
quotazione di broker e controparti multiple, il processo definisce successivamente classi di liquidità meno
immediate che includono l‟utilizzo di stime derivanti da proxy assets fino ad arrivare ad ipotesi di mark-tomodel laddove i prezzi risultino particolarmente opachi.
Tali modelli di valutazione sono di per sé complessi e le assunzioni, le stime e le valutazioni alla base
prendono spesso in considerazione dati incerti e non prevedibili quali, ad esempio, i flussi di cassa attesi,
la solvibilità del debitore, l‟apprezzamento o il deprezzamento di beni - e possono dover essere aggiornati
al fine di riflettere i cambiamenti di trend o delle condizioni di mercato.
Tale operatività è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel
2007 che hanno, fra l‟altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in
mercato illiquido. A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell‟esercizio 2008 a centralizzare
tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) gestito in un‟ottica di mantenimento delle
posizioni anche in considerazione dei buoni fondamentali dei sottostanti. Detto portafoglio è oggetto di
monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di
mercato. La strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della
maggior parte di queste posizioni nella categoria “crediti verso la clientela”, avvenuta nel secondo
semestre 2008 e, in misura minore, nel primo semestre 2009. Alla data del 30 giugno 2012 gli strumenti
ABS oggetto di riclassificazione presentano un valore di bilancio pari a Euro 4,2 miliardi, a fronte di un fair
value pari a Euro 3,5 miliardi.
222
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all’attività di cartolarizzazione per la gestione
del rischio di liquidità.
Per quanto riguarda la gestione degli impatti sulla liquidità di Gruppo delle transazioni che rilevano a
questi fini (quindi le cartolarizzazioni tradizionali e le auto-cartolarizzazioni di cui il Gruppo è originator), si
evidenzia che il Gruppo:
include e monitora gli effetti di dette posizioni sulla base delle mapping rules previste dalla
normativa interna;
-
verifica l‟eligibility rilasciata alle posizioni senior da parte della Banca Centrale Europea ed
include le stesse in Counterbalacing Capacity sulla base del prezzo fornito da Banque de France
e dei relativi haircut;
-
monitora e stima gli effetti sulla liquidità di Gruppo di possibili downgrade dei rating delle note
stesse o del Gruppo originator.
Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all’attività di cartolarizzazione per la gestione
del rischio di tasso di interesse.
Per quanto riguarda la gestione del rischio di tasso di interesse delle operazioni di cartolarizzazione
originate dal Gruppo, tramite una struttura di Interest Rate Swaps il Gruppo trattiene il profilo di tasso di
interesse del portafoglio cartolarizzato. Il Gruppo cattura, calcola e monitora detto rischio esattamente
come se il portafoglio non fosse stato cartolarizzato.
Per quanto riguarda invece la gestione del rischio di tasso di interesse delle posizioni per le quali il
Gruppo è investitore o sponsor, esse sono incluse normalmente nel portafoglio di riferimento e gestite
secondo le procedure standard del Gruppo.
223
Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del
merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed
ECA (Agenzia per il credito all‟esportazione - Export Credit
Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata,
avanzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle
stesse.
Cartolarizzazioni
Portafogli
Posizioni verso le
cartolarizzazioni aventi un
rating a breve termine
Posizioni verso le
cartolarizzazioni diverse da
quelle aventi un rating a
breve termine
ECA/ECAI
- Fitch Ratings
- Moody's Investor Services
- Standard and Poor's Rating
Services
- DBRS
224
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Informativa quantitativa
Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di
cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra
cartolarizzazioni tradizionali, al netto delle operazioni di auto-cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha
acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo, e sintetiche.
Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche
consistenze al 30.06.2012
Italia
Germ ania
Attività cedute non cancellate
Austria
Altri Paesi
Europa
(non UE)
Altri Paesi UE
Am erica
Resto del
m ondo
Asia
Totale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Mutui ipotecari residenziali
6.865.770
-
-
-
-
-
-
-
6.865.770
- Operazioni di leasing
1.767.306
1.767.306
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.500
2.151.566
1.800
4.481
7.773
-
-
-
2.168.120
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti a imprese corporate
-
-
-
- Altro
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale
8.635.576
2.151.566
1.800
4.481
7.773
-
-
-
10.801.196
Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche
consistenze al 30.06.2012
Italia
Germ ania
Austria
Altri Paesi UE
Altri Paesi
Europa
(non UE)
Am erica
Resto del
m ondo
Asia
Totale
Operazioni sintetiche
- Mutui ipotecari residenziali
-
1.653.256
-
-
-
-
-
-
- Mutui ipotecari commerciali
-
554.092
-
-
-
-
-
-
554.092
37.875
1.956.140
721.121
3.088
-
-
-
-
2.718.223
315.044
- Crediti a piccole medie imprese
1.653.256
- Crediti a imprese corporate
-
68.738
239.674
6.632
-
-
-
-
- Altro
-
247.015
5.151
-
-
-
-
-
252.165
Totale
37.875
4.479.240
965.946
9.720
-
-
-
-
5.492.780
Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo
consistenze al 30.06.2012
Altre attività
(in bonis)
Attività deteriorate
Totale
Attività cedute non cancellate
- Mutui ipotecari residenziali
6.538.719
327.050
6.865.770
- Operazioni di leasing
1.441.466
325.840
1.767.306
-
-
-
2.167.007
1.113
2.168.120
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti a imprese corporate
- Altro
-
-
-
Totale
10.147.192
654.004
10.801.196
Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo
consistenze al 30.06.2012
Altre attività
(in bonis)
Attività deteriorate
Totale
Operazioni sintetiche
- Mutui ipotecari residenziali
1.618.324
34.932
1.653.256
- Mutui ipotecari commerciali
540.021
14.071
554.092
- Crediti a piccole medie imprese
2.516.097
202.127
2.718.223
- Crediti a imprese corporate
314.922
122
315.044
- Altro
235.908
16.258
252.165
Totale
5.225.271
267.509
5.492.780
225
Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano l‟ammontare
delle attività cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al
Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti.
Su tali attività nel corso dell‟esercizio sono state registrate rettifiche di valore nette per complessive 5.720
migliaia di euro.
Accanto a queste, esistono ulteriori esposizioni per 917.153 migliaia di euro, di cui 669.984 costituite da
attività deteriorate e 247.169 da attività performing, che sono state cancellate dal bilancio perché
antecedenti al 1 gennaio 2002, secondo quanto richiamato nell‟informativa qualitativa.
L‟ammontare complessivo delle esposizioni cartolarizzate da parte del Gruppo nell‟ambito di operazioni di
cartolarizzazione tradizionale è quindi pari a 11.718.349 migliaia di euro.
Si segnala che, oltre alle esposizioni riportate, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni
tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle
società veicolo (auto-cartolarizzazioni) per un ammontare totale di attività sottostanti di 24.705.828
migliaia di euro.
Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto mutui
ipotecari residenziali originati in Italia, crediti ad imprese corporate originati in Germania ed operazioni di
leasing originate in Italia.
Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali
aventi controparti tedesche, finanziamenti a Small Medium Entities originati in Germania ed Austria e
mutui ipotecari commerciali originati in Germania.
Si precisa che l‟aumento delle esposizioni per cassa relative ad operazioni non cancellate dal bilancio a
3.758 milioni di giugno 2012 rispetto ai 3.222 milioni di dicembre 2011 è dovuta all‟aumento del rischio
trattenuto, anche in conseguenza al trasferimento del ruolo di Account Bank a controparti esterne a
seguito del downgrading del Gruppo, solo parzialmente compensato dalla chiusura dell‟operazione
Geldilux-TS-2007 e dalla naturale evoluzione delle posizioni in portafoglio.
Inoltre, la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni sintetiche a 4.140 milioni di
giugno 2012 rispetto ai 4.770 milioni di dicembre 2011 è determinata dalla naturale evoluzione delle
operazioni.
La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per il 93,95% nel caso di operazioni di
cartolarizzazione tradizionale e per il 95,13% nel caso di operazioni sintetiche.
Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostanti mutui residenziali
statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A.
Le seguenti tavole riportano, rispettivamente per il portafoglio bancario e per quello di negoziazione,
l‟ammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartito in base al ruolo svolto dal
Gruppo nonché alla tipologia di esposizione.
226
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
(migliaia di €)
Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio bancario
consistenze al
31.12.2011
consistenze al 30.06.2012
Tipologia di esposizione
Senior
Mezzanine
Junior
Totale
Totale
116.696
571.846
279.243
967.785
1.031.777
116.696
-
51.692
168.387
170.332
116.696
-
51.692
168.387
170.332
- Altre tipologie
-
571.846
227.552
799.398
861.445
Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
Linee di credito
-
-
-
-
-
1.336.878
244.168
2.144.893
3.725.939
3.115.512
947.579
56.264
1.482.026
2.485.869
1.553.263
947.579
56.264
1.482.026
2.485.869
1.553.263
Investim enti in cartolarizzazioni di proprie attività
(Originator)
Esposizioni per cassa oggetto di
integrale cancellazione dal bilancio
- CLO/CBO
- CLO / CBO altri
Esposizioni per cassa non cancellate
dal bilancio
- RMBS
- Prime
- CLO/CBO
- CLO / CBO altri
- Leasing
235.284
127.300
154.769
517.352
835.820
235.284
127.300
154.769
517.352
835.820
726.428
154.016
60.604
508.099
722.718
Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
Linee di credito
-
-
30.220
30.220
30.220
Operazioni sintetiche
3.517.978
598.600
8.766
4.125.344
4.760.489
- RMBS
1.308.588
301.900
-
1.610.488
1.799.320
1.308.588
301.900
-
1.610.488
1.799.320
- Prime
- CLO/CBO
- CLO SME
- CLO / CBO altri
2.209.390
296.700
8.766
2.514.855
2.961.169
2.209.390
281.692
8.766
2.499.847
2.949.870
-
15.008
-
15.008
11.299
Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
Linee di credito
-
-
-
-
-
Esposizioni per cassa
-
-
-
-
-
- ABCP
-
-
-
-
-
Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
1.116.211
-
-
1.116.211
501.056
4.587.826
1.466.840
99.248
6.153.914
6.128.643
2.370.491
445.949
-
2.816.440
2.925.235
2.165.250
323.528
-
2.488.778
2.594.722
Conduit consolidati (Sponsor)
Linee di credito
Investim enti in cartolarizzazioni di terzi
(Investitore)
Esposizioni per cassa
- RMBS
- Prime
- Subprime
2.282
768
-
3.050
3.905
202.959
121.653
-
324.612
326.608
- CMBS
990.338
292.250
-
1.282.588
1.081.054
- CDO
142.749
73.769
2
216.520
263.682
1.248
20.478
2
21.728
22.501
- CDO Balance Sheet
123.959
-
-
123.959
140.464
- CDO Market Value
-
-
-
-
-
- CDO Preferred Stock
-
49.560
-
49.560
57.773
-
-
-
-
-
12.139
3.398
-
15.537
19.139
- Nonconforming
- CDO di ABS / CDO di CDO
- CDO Synthetic Arbitrage
- CRE CDO
- CDO altri
- CLO/CBO
5.403
333
-
5.736
23.805
548.532
478.796
28.617
1.055.945
1.152.423
- CLO SME
42.438
31.198
1.420
75.056
93.134
- CLO arbitrage/balance sheet
258.653
105.169
2.067
365.889
407.015
- CLO / CBO altri
247.441
342.429
25.130
615.000
652.274
- Crediti al consumo
170.613
64.896
-
235.509
120.200
-
-
-
-
-
- Crediti per studio
76.515
59.476
2.672
138.663
141.028
- Leasing
51.449
32.976
-
84.425
105.221
- Altre tipologie
13.391
18.728
3.145
35.264
65.137
- Finanziamenti
223.748
-
64.812
288.560
274.663
-
-
-
-
-
20.296
-
-
20.296
17.320
- Carte di credito
Garanzie rilasciate
Linee di credito
227
(migliaia di €)
Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio di negoziazione
consistenze al
31.12.2011
consistenze al 30.06.2012
Tipologia di esposizione
Investim enti in cartolarizzazioni di proprie attività
(Originator)
Esposizioni per cassa non cancellate
dal bilancio
- RMBS
- Prime
- CLO/CBO
Senior
Mezzanine
Junior
Totale
Totale
27.957
4.596
-
32.553
106.137
9.521
-
-
9.521
10.030
9.521
-
-
9.521
10.030
-
-
-
-
66.883
18.436
4.596
-
23.032
29.224
Operazioni sintetiche
-
14.701
-
14.701
9.795
- RMBS
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Leasing
- Prime
- CLO/CBO
-
14.701
-
14.701
9.795
-
14.701
-
14.701
9.795
Esposizioni per cassa
1.234.888
-
-
1.234.888
3.136.484
- ABCP
1.234.888
-
-
1.234.888
3.136.484
Esposizioni per cassa
385.644
51.148
48
436.840
453.698
- RMBS
11.302
24.946
-
36.248
72.837
11.302
24.946
-
36.248
72.837
- Subprime
-
-
-
-
-
- Nonconforming
-
-
-
-
-
76.966
13.174
-
90.140
94.173
- CLO / CBO altri
Conduit consolidati (Sponsor)
Investim enti in cartolarizzazioni di terzi
(Investitore)
- Prime
- CMBS
- CDO
-
-
48
48
23
- CDO di ABS / CDO di CDO
-
-
-
-
-
- CDO Balance Sheet
-
-
-
-
-
- CDO Market Value
-
-
-
-
-
- CDO Preferred Stock
-
-
-
-
-
- CDO Synthetic Arbitrage
-
-
1
1
1
- CRE CDO
-
-
-
-
-
- CDO altri
-
-
47
47
22
- CLO/CBO
269.599
13.028
-
282.627
286.665
- CLO SME
36.600
4.899
-
41.499
41.058
- CLO arbitrage/balance sheet
27.611
4.565
-
32.176
29.601
- CLO / CBO altri
205.388
3.564
-
208.952
216.006
- Crediti al consumo
27.777
-
-
27.777
-
- Carte di credito
-
-
-
-
-
- Crediti per studio
-
-
-
-
-
- Leasing
-
-
-
-
-
- Altre tipologie
-
-
-
-
-
- Finanziamenti
-
-
-
-
-
Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
Linee di credito
-
-
-
-
-
Le posizioni classificate nel banking book comprendono le esposizioni della specie riclassificate nel secondo
semestre 2008 e nel primo semestre 2009 a fini contabili e regolamentari, a seguito delle modifiche allo
IAS 39 recepite dalla Commissione Europea con il regolamento 1004/2008.
Sono stati infatti riclassificati la quasi totalità dei prodotti strutturati di credito dalle categorie “attività
finanziarie detenute per la negoziazione” ed “attività finanziarie disponibili per la vendita” alla voce “crediti
verso clientela” consentendo, in tal modo, di allineare la rappresentazione in bilancio di queste posizioni
alle modalità seguite per la loro gestione.
In particolare, le asset backed securities riclassificate hanno un valore di bilancio al 30 giugno 2012 di
4.234.159. migliaia ed un corrispondente fair value di 3.478.180 migliaia.
228
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
Nel seguito si riporta, secondo quanto previsto dalla Circ. Banca d‟Italia n. 263 del 27/12/2006 (e successive
modificazioni), l‟ammontare aggregato delle posizioni inerenti cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartite in
funzione delle fasce di ponderazione del rischio.
(migliaia di €)
Metodologia standardizzata: posizioni verso la cartolarizzazione
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA
FASCE DI PONDERAZIONE DEL
RISCHIO
30.06.2012
CLAUSOLE DI RIMBORSO
ANTICIPATO
ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
Ponderazione 20%
46.280
-
5.640
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 40%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 50%
-
-
43.692
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 100%
18.808
-
64.642
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 225%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 350%
-
-
6.231
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 650%
Ponderazione 1250% - con
rating
Ponderazione 1250% - privo
di rating
Look-through - second loss in
ABCP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4.759
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.245
-
-
-
-
-
-
-
-
Look-through - altro
Totale al
30.06.2012
69.847
2.245
120.205
-
-
-
-
-
-
-
Totale al
31.12.2011
83.978
-
284.024
-
-
-
-
-
-
-
229
(migliaia di €)
Metodologia standardizzata: posizioni verso la ri-cartolarizzazione
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA
FASCE DI PONDERAZIONE DEL
RISCHIO
30.06.2012
CLAUSOLE DI RIMBORSO
ANTICIPATO
ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
Ponderazione 20%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 40%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 50%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 100%
109.291
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 225%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 350%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 650%
Ponderazione 1250% - con
rating
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 1250% - privo
di rating
Look-through - second loss in
ABCP
Look-through - altro
Totale al
30.06.2012
109.291
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale al
31.12.2011
109.301
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(migliaia di €)
Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la cartolarizzazione
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA
FASCE DI PONDERAZIONE DEL
RISCHIO
CLAUSOLE DI RIMBORSO
ANTICIPATO
ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TRADIZIONALE
Ponderazione 7-10%
30.06.2012
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
690.741
1.508.873
2.605.915
23.625
-
-
372.775
-
-
-
Ponderazione 12-18%
8.301
37.200
856.720
2.487
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 20-35%
-
770.790
1.319.107
53.571
-
-
32.210
-
-
-
Ponderazione 40-75%
792
40.822
401.877
11.987
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 100%
-
3.724
157.572
13.737
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 150%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 200%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 225%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 250%
-
28.700
24.888
2.179
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 300%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 350%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 425%
-
3.792
170.792
5.972
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 500%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 650%
-
19.053
97.353
9.952
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 750%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 850%
Ponderazione 1250% - con
rating
Ponderazione 1250% - privo di
rating
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
6.725
6.000
-
-
-
-
-
-
Non classificabile
-
32.872
12.330
-
-
-
1.978.323
-
-
-
Totale al
30.06.2012
699.834
2.445.826
5.653.279
129.510
-
-
2.383.308
-
-
-
Totale al
31.12.2011
762.087
2.902.049
5.949.813
156.890
-
-
3.649.133
-
-
-
230
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 10
(migliaia di €)
Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la ri-cartolarizzazione
CONSISTENZE AL
ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA
FASCE DI PONDERAZIONE DEL
RISCHIO
30.06.2012
CLAUSOLE DI RIMBORSO
ANTICIPATO
ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI
INVESTITORE
CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE
ORIGINATOR
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TIPO CARTOLARIZZAZIONE
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
TRADIZIONALE
SINTETICA
Ponderazione 7-10%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 12-18%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 20-35%
-
-
195.398
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 40-75%
-
-
215.359
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 100%
-
-
23.853
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 150%
-
-
57.313
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 200%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 225%
-
-
17.652
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 250%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 300%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 350%
-
-
-
1.744
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 425%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 500%
-
-
16.735
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 650%
-
-
4.478
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 750%
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Ponderazione 850%
Ponderazione 1250% - con
rating
Ponderazione 1250% - privo di
rating
-
-
8.627
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
261
-
-
-
-
-
-
-
Non classificabile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale al
30.06.2012
-
-
539.676
1.744
-
-
-
-
-
-
Totale al
31.12.2011
-
-
473.089
1.687
-
-
-
-
-
-
Dal patrimonio di vigilanza sono state dedotte attività cartolarizzate per un totale di 570.083 migliaia di euro.
231
232
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
Tavola 11 – Rischi di mercato:
informazioni per le banche che utilizzano
il metodo dei modelli interni per il rischio
di posizione, per il rischio di cambio e per
il rischio di posizione in merci (IMA)
Informativa qualitativa e quantitativa
Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e
tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione
Regolamentare
La politica seguita dal gruppo UniCredit nell‟ambito del market risk management è finalizzata ad una
progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio,
definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio.
Il dipartimento Group Trading Risks è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi
siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui
vengono applicati.
La direttiva 2010/76/EU (CRD III) ha introdotto svariate migliorie al regime sul capitale per le posizioni del
portafoglio di negoziazione, recependo così pienamente la proposta del Comitato di Basilea. La CRD III
potenzia l‟attuale modello basato sul calcolo del VaR (valore a rischio), con altre misure di rischio:
Incremental Risk Charge (IRC) per la misura del rischio di migrazione del rating nonché del rischio di
default, una misura di rischio specifica per il portafoglio di negoziazione di correlazione (Comprehensive
Risk Model, CRM), un VaR calcolato in condizioni di stress (Stressed VaR).
L‟Incremental Risk Charge cattura sia il rischio di default che quello di migrazione per i prodotti non
cartolarizzati, mentre la CRM coglie i rischi di credito (default, migrazione e differenziale di credito) per le
posizioni nel portafoglio di negoziazione di correlazione. Il capitale addizionale per prodotti di credito e
cartolarizzazioni non coperte da IRC o CRM è calcolato attraverso l‟approccio standardizzato. La misura
dello Stressed VaR invece viene introdotta con lo scopo di ridurre la prociclicità dei requisiti minimi di
capitale per il rischio di mercato.
Il gruppo UniCredit calcola sia il VaR che lo Stressed VaR per il rischio di mercato su posizioni di
negoziazione attraverso il metodo della simulazione storica.
Tale metodo prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell‟andamento dei prezzi di
mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite
che ne deriva viene analizzata per determinare l‟effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli.
Per un portafoglio, una probabilità e un orizzonte temporale dati, il VaR è definito in modo che la
probabilità che la perdita data dal mark-to-market su un portafoglio, per un determinato orizzonte
temporale, non ecceda tale valore ad un livello di confidenza stabilito (assumendo condizioni normali sul
mercato e nessuna negoziazione nel portafoglio). I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i
seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero
delle serie storiche; periodo di osservazione di 500 giorni. L‟utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno
consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati. Analogamente lo Stressed VaR è
calcolato con un livello di confidenza al 99% e un orizzonte temporale di un giorno su base settimanale,
ma su un periodo stressato di osservazione di 250 giorni.
233
Il periodo storico scelto identifica un periodo di osservazione di un anno che produce la misura più alta
per il portafoglio attuale. Durante il primo semestre del 2012 il cosiddetto periodo di crisi Lehman (dal
15/04/2008 al 30/03/2009) è stato il periodo di stress utilizzato da UCBA. Questo stesso periodo è stato
utilizzato per UCB AG durante il primo trimestre, mentre nel secondo è stato impiegato il periodo dal
17/01/2011 al 31/12/2011 (crisi del debito sovrano). Al contrario UCI Spa ha utilizzato il periodo della crisi
del debito sovrano per il primo trimestre e il periodo di stress Lehman per il secondo.
Per il calcolo del capitale regolamentare il VaR giornaliero e lo Stressed VaR sono debitamente riscalati
su un orizzonte temporale di 10 giorni mentre le misure giornaliere sono usate attivamente per la gestione
del rischio di mercato.
Il gruppo UniCredit calcola l‟IRC su un orizzonte temporale di un anno ed un livello di confidenza del
99,9% usando una versione multivariata del modello di tipo Merton (Moody‟s KMV) nel quale vengono
considerati sia gli eventi di migrazione che di default. Di fatto il default è visto come una particolare
migrazione in uno stato assorbente. Gli eventi migratori sono simulati su un orizzonte temporale di misura
regolamentare, tenendo conto degli orizzonti di liquidità delle singole posizioni. Comunque nel 2011 a
tutte le posizioni è stato applicato un orizzonte di liquidità conservativo di un anno.
Poiché la misura di CRM dovrebbe coprire tutti i rischi insiti nel prezzo per il perimetro del portafoglio di
negoziazione di correlazione (Correlation Trading Portfolio, CTP), il gruppo UniCredit ha disposto una
misura costituita da due componenti al fine di cogliere tutte le sfaccettature del rischio analizzato. Quindi
la CRM è ottenuta come somma di due elementi che parzialmente si sovrappongono:
 CRM.IRC: tale componente simula migrazioni e default, estendendo il modello IRC in modo tale
da includere tassi di recupero (recovery rates) stocastici e default multipli. Questa parte della
misura implica una dinamica di differenziale di credito che ha in sé una componente di salto;
pertanto simula cambiamenti nei livelli di differenziale risultanti da migrazioni di rating che
avvengono in un contesto di probabilità reali evidenziate in un intero ciclo economico.
 CRM.VAR: la componente VaR della misura di CRM viene utilizzata per cogliere il rischio del
differenziale di credito nonché per quello della correlazione di base. La dinamica del differenziale
è specificata sia a livello di singolo emittente che a livello di indice. I differenziali di credito
vengono simulati attraverso un processo stocastico di tipo mean-reverting calibrato su serie di
differenziali di CDS e quindi più simile ad una prospettiva di calcolo neutrale al rischio. Le
correlazioni di base sono anch‟esse simulate attraverso un processo multivariato di tipo meanreverting evolvendo l‟intera struttura di capitale dei due indici principali. La base tra le
correlazioni implicite delle tranche standard e quelle non standard non è esplicitamente simulata.
La correlazione di base per le tranche standard è calibrata da quotazioni disponibili sul mercato
ed utilizzate per generare gli scenari sia per i CDO standard che per non standard.
Il capitale derivante dalla CRM è calcolato con un livello di confidenza del 99.9% su un orizzonte
temporale regolamentare di un anno. L‟orizzonte di liquidità è imposto uguale all‟orizzonte regolamentare
sia per la componente IRC sia per quella VaR. Ciò di fatto incorpora l‟ipotesi di posizioni costanti
suggerita dalle linee guida dell‟IRC.
Entrambe le componenti della misura di CRM includono un elemento di rischio di differenziale.
L'IRC deve soddisfare standard di robustezza paragonabili a quelli dell'IRB. Il capitale è stato quindi
comparato al requisito di IRB per un sottoinsieme costituito dai primi 50 emittenti; il risultato è stato
superiore del 20% al requisito dell'IRB (IRC = 1.2 IRB). Per quanto riguarda la CRM, non è specificato
alcun benchmark. La robustezza è stata valutata – tra gli altri – mediante uno scenario di stress che ha
mostrato che il livello di capitalizzazione indicato dal modello equivarrebbe ad un default simultaneo
improvviso dei primi 50 nomi nel portafoglio.
234
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
L'unità di "Group Internal Validation" di Gruppo ha svolto le proprie attività di validazione sulla robustezza
metodologica dei modelli di IRC e di CRM, al fine di integrare le analisi disponibili effettuate in fase di
sviluppo e di verificare l‟adeguatezza dell‟ambiente di risk management ai requisiti regolamentari e agli
standard interni.
Come già evidenziato dalle stesse Autorità di Vigilanza, metodologie di backtesting basate sulla verifica di
solidità, dati un intervallo di confidenza del 99,9% e un orizzonte temporale di un anno, non possono
essere semplicemente estese alla metriche di IRC. Di conseguenza, da una parte la validazione dei
modelli di IRC e CRM ha fatto molto affidamento su metodologie indirette (tra le quali stress test, analisi
di sensitivity e di scenario), dall‟altra, al fine di verificare la ragionevolezza qualitativa e quantitativa dei
modelli, un‟attenzione particolare è stata posta sull‟analisi specifica del comportamento dei portafogli di
UniCredit.
L'unità di "Group Internal Validation" ha mantenuto un ambito di analisi il più ampio possibile, al fine di
ricomprendere le diverse problematiche che si possono configurare nello sviluppo di tali modelli (disegno
generale del modello, adeguatezza regolamentare, implementazione computazionale, spiegazione delle
risultanze).
In particolare, tra gli aspetti affrontati dalla convalida di Gruppo, si evidenziano la parametrizzazione del
modello (come ad esempio le matrici d transizione e la loro regolarizzazione su liquidity horizon inferiori
ad un anno, la struttura di dipendenze, l‟analisi di sensitivities con riferimento ai principali parametri,
un‟analisi di stabilità in riferimento agli input del modello più potenzialmente difficili da stimare), il disegno
complessivo del modello, test di replica dello stesso, la struttura del portafoglio, i processi e gli output del
modello.
Durante il 2011 la Banca d‟Italia ha autorizzato il Gruppo UniCredit all‟uso dei modelli interni per il calcolo
dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. Nel dettaglio sia UCB AG che BA AG sono autorizzate a
calcolare il proprio capitale regolamentare tramite modelli interni per VaR, Stressed VaR e IRC; il capitale
addizionale derivante dalla CRM invece è rilevante soltanto per UCB AG. Ad oggi UCI, UCI Ireland and
Bank Pekao stanno ancora utilizzando un approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti di capitale
concernenti posizioni di negoziazione. Come parte della progressiva estensione dei modelli interni a tutte
le società del Gruppo comunque, il VaR è già in uso per la gestione del rischio di mercato nelle suddette
società.
Il metodo di misurazione standardizzato si applica anche al calcolo del capitale che copre il rischio
dell‟esposizione a valute estere in banking book per le società controllate che non svolgono attività di
negoziazione.
Al fine di convalidare la coerenza dei modelli interni di VaR impiegati per il calcolo dei requisiti
patrimoniali sui rischi di mercato, sono effettuati test retrospettivi (i.e. back testing) confrontando le
previsioni di rischio del modello interno con i risultati a posteriori dei profitti e perdite del portafoglio, al fine
di verificare se le misure di rischio al 99esimo percentile effettivamente coprano il 99% dei risultati del
trading. L‟esercizio si basa sugli ultimi dodici mesi di dati (cioè 250 osservazioni giornaliere). Qualora il
numero di eccezioni nell‟anno precedente superi quanto previsto dal livello di confidenza scelto, è attivata
una revisione dei parametri e delle assunzioni del modello.
I portafogli di negoziazione sono sottoposti a Stress test in base a un‟ampia serie di scenari a fini di
managerial reporting, descritti in un paragrafo dedicato di seguito. A seconda delle normative nazionali,
alcuni scenari pertinenti sono inoltre oggetto di rendicontazione regolamentare trimestrale. Vengono
inoltre considerate misure di rischio sostitutive, vale a dire sensitivity, scenari di stress definiti o
l‟indicazione di importi nominali, che vengono incluse nella rendicontazione regolamentare al fine di
consentire la stima di rischi non coperti dalla simulazione VaR del modello interno UCB AG Group.
Per ciò che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. “stress testing”), si è
deciso di affidare alle singole legal entity le modalità con cui effettuare tali prove di stress. A livello
complessivo, tuttavia, è stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realtà appartenenti al
Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalità delle posizioni, per verificare mensilmente l‟impatto
potenziale che tali scenari potrebbero avere sul portafoglio di negoziazione globale.
235
Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del
Portafoglio di Negoziazione
Il gruppo UniCredit assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione
rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un‟attività
potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e
indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o
variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei
mercati, e può modificarsi nel tempo.
Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia
soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair
value (mark-to-market) senza alcuna componente soggettiva (ad esempio, per titoli azionari o
obbligazionari liquidi, derivati negoziati in borsa). Questo include strumenti il cui fair value è derivato da
modelli di valutazione che rappresentano degli standard dell‟industria e i cui parametri sono direttamente
osservabili (ad esempio, contratti di swap plain vanilla e un certo numero di opzioni).
In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili,
il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico
(mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizi di esperti e, pertanto, può
richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni
e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione
utilizzato per il calcolo del fair value deve essere validato da una funzione dedicata indipendente dalle
unità di business.
Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, linee guida che definiscono principi e regole per
la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al file di assicurare
l‟adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della
validazione, tutti I modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front-office delle società del gruppo
siano valutati e validati centralmente ed indipendentemente dalle funzioni di Market Risk della
capogruppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o
strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della banca.
In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, deve essere eseguita una
verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent price verification). Questo è il processo in base al
quale vengono verificate regolarmente l‟accuratezza e l‟indipendenza dei prezzi di mercato o dei
parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model può
essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei
modelli deve essere effettuata da una funzione indipendente dal Trading, almeno su base mensile (o più
frequentemente, in funzione della natura del mercato e dell‟attività di negoziazione). Qualora non siano
disponibili fonti indipendenti per i prezzi o tali fonti siano eccessivamente soggettive, devono essere
adottate delle appropriate misure di valutazione prudenziale come le rettifiche di valore (FVA, Fair Value
Adjustments).
236
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
Informazioni sui modelli di valutazione usati per il calcolo del fair value
I paragrafi successivi riportano i dettagli delle metodologie utilizzate per il calcolo del fair value in
particolare per quegli strumenti i cui prezzi non siano immediatamente osservabili o regolarmente
disponibili.
Titoli obbligazionari a reddito fisso
I titoli obbligazionari a reddito fisso sono prezzati mediante un processo a due livelli in funzione della
liquidità dei rispettivi mercati. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati ai prezzi di mercato (markto-market) e, di conseguenza, le posizioni su questi strumenti sono classificate al Livello 1 della gerarchia
del Fair Value (Fair Value Hierarchy). Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-tomodel utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate dai precedenti strumenti di Livello 1. Il
modello massimizza l‟uso di parametri osservabili e minimizza l‟uso dei parametri non osservabili. In
questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni
sono classificate come Livello 2 o Livello 3 rispettivamente; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia
utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Nella valutazione a fair value, vengono
applicate delle rettifiche di valore (fair value adjustments) a fronte della ridotta liquidità e del rischio di
modello al fine di compensare la mancanza di parametri di mercato osservabili per le posizioni a Livello 2
e Livello 3. Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l‟accuratezza
dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello è regolarmente sottoposta a verifica.
Derivati Over-the-counter (OTC)
Il valore di mercato dei derivati OTC è calcolato utilizzando dei modelli di pricing i cui parametri di
ingresso devono essere valutati regolarmente attraverso il processo di monitoraggio descritto in
precedenza.
I modelli di pricing utilizzati per la valutazione a mark-to-market dei derivati OTC includono Black and
Scholes (Opzioni europee, prodotti vanilla su materie prime), Stochastic Volatility e Stochastic Volatility
with embedded local volatility (prodotti su singolo sottostante path dependent), Stochastic Volatility
incorporating jumps and large downward jumps (prodotti su singolo sottostante path dependentcon
dipendenza da forward skew), Stochastic Volatility incorporating asset-asset correlations (prodotti su più
sottostanti path dependent), two-factor Stochastic-EQ/Stochastic-IR model (obbligazioni convertibili),
Equity/IR hybrid model (CPPI).
Al fine di determinare il fair value, il mark-to-market deve essere modificato in base al Credit Value
Adjustment (CVA) al fine di tener conto della probabilità di default e di rating migration della controparte.
Prodotti strutturati di Credito
Sin dal 2009, il Gruppo UniCredit ha approvato la “Structured Credit Bonds Valuation Group Policy”
fondata su due pilastri:
 estensione ed implementazione per tutte le società del Gruppo del nuovo processo di verifica
indipendente dei prezzi (IPV) adeguato alle mutate condizioni di mercato per le obbligazioni
strutturate di credito;
 integrazione del policy in essere per le rettifiche di valore (Fair Value Adjustments Policy).
L‟assunzione principale del processo di IPV è che la qualità di un prezzo venga verificata attraverso la
disponibilità di molteplici quotazioni da parte di operatori del mercato indipendenti per strumenti identici.
Per questo motivo, il processo parte in prima istanza da MarkIt come collettore e distributore più affidabile
delle quotazioni di mercato.
Come seconda ipotesi, i prezzi sono valutati seguendo un approccio matriciale, ovvero utilizzando come
punto di riferimento per ciascuno strumento un insieme di strumenti simili per i quali le quotazioni di
mercato siano disponibili. Un approccio alternativo consiste nel valutare lo strumento per mezzo di
modelli di pricing matematici, applicabili ogni volta che l‟informazione sulle assunzioni dei partecipanti al
mercato riguardo ai parametri del modello siano ragionevolmente disponibili senza comportare costi o
sforzi eccessivi.
237
L‟IPV rappresenta il fondamento teorico dell‟approccio dell‟FVA: l‟FVA è considerato come una riserva a
fronte del rischio di modello ed è calcolata assumendo che un downgrade di un notch possa essere
considerato come una misura dell‟incertezza.
CDO
I CDO sono attualmente prezzati con un modello basato su copula Gaussiana con recovery stocastico. Il
tasso di recupero è determinato come funzione di un fattore sistemico comune che agisce su tutti i nomi
sottostanti. Il pricing delle tranches è semi analitico ed usa alcune approssimazioni per velocizzare le
quadrature.
238
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
Misure di rischio
Dati di VaR
Vengono di seguito riportati i dati di VaR relativamente all‟intero complesso dei rischi di mercato riferibili
al portafoglio di negoziazione. Il VaR è una metrica unica e consente pertanto una quantificazione
complessiva del rischio di mercato, rendendo superflua una scomposizione dello stesso nelle componenti
di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo e rischio di cambio.
Nell‟aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel
calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione
riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo.
Rischiosità del portafoglio di negoziazione
Fine Giugno 2012
VaR giornaliero portafoglio di negoziazione
*UniCredit Spa
*UCI - Irlanda
*Fineco Bank
*Bank Pekao SA
BA Group
UCB AG
Totale UniCredit Group (1)
(milioni di euro)
Fine
Giugno 2012
3.4
0.2
0.1
0.5
4.1
17.6
25.8
MEDIA
2.6
0.2
0.1
0.4
4.4
25.7
33.4
2012
MASSIMO MINIMO
4.0
1.2
0.2
0.2
0.3
0.0
1.2
0.2
6.5
2.2
36.5
14.8
45.0
22.6
2011
MEDIA
2.3
0.2
0.2
0.5
8.8
27.8
39.8
(1) Il VaR totale è la somma dei valori di VaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri
del gruppo
* Soltanto a scopo gestionale
Dati di SVaR
Vengono di seguito riportati i dati di SVaR relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili
alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno.
Nell‟aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel
calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione
riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo.
Rischiosità del portafoglio di negoziazione
Fine Giugno 2012
SVaR Portafoglio di Negoziazione
BA Group
UCB AG
Totale UniCredit Group (1)
(milioni di euro)
Fine
Giugno 2012
24.4
21.1
45.5
MEDIA
18.0
29.0
47.1
2012
MASSIMO
29.2
39.6
60.4
MINIMO
6.1
18.4
35.4
2011
MEDIA
21.9
56.1
78.1
(1) Lo SVaR totale è la somma dei valori di SVaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del
gruppo
239
Dati di IRC
Vengono di seguito riportati i dati dell'IRC relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili
alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno.
Nell‟aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel
calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione
riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo.
Rischiosità del portafoglio di negoziazione
Fine Giugno 2012
IRC Portafoglio di Negoziazione
BA Group
UCB AG
Totale UniCredit Group (1)
(milioni di euro)
Fine
Giugno 2012
39.7
506.2
545.9
MEDIA
58.5
551.5
609.9
2012
MASSIMO
124.2
614.4
679.7
MINIMO
35.0
506.2
545.9
2011
MEDIA
134.6
484.6
619.2
(1) L'IRC totale è la somma dei valori di IRC individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo
Dati di CRM
Vengono di seguito riportati i dati della CRM relativamente al perimetro del portafoglio di trading di
correlazione (CTP). La forte riduzione del valore della CRM per UCB AG rispetto alla fine del 2011 è
dovuta principalmente all'"unwinding" di diversi CDO ma anche allo spostamento delle posizioni illiquide
al di fuori del portafoglio CTP.
Rischiosità del portafoglio di negoziazione
Fine Giugno 2012
CRM sul Portafoglio di Trading di Correlazione
UCB AG
(milioni di euro)
Fine
Giugno 2012
26.3
MEDIA
165.5
2012
MASSIMO
343.8
MINIMO
26.3
2011
MEDIA
390.5
240
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
Backtesting del VaR
Nei primi sei mesi del 2012, l‟esposizione al rischio di mercato del gruppo UniCredit è rimasta
relativamente stabile, sebbene si sia riscontrata una ripresa della volatilità dei credit spread che ancora
costituiscono il principale fattore di rischio caratterizzante l‟intera esposizione. La volatilità ha riguardato
peraltro anche gli altri fattori di rischio (tassi d‟interesse, corsi azionari e tassi di cambio). Allo stesso
tempo è proseguita la strategia di graduale riduzione dell‟esposizione sui portafogli di attività c.d. “non
core” in linea con gli obiettivi fissati.
Si riportano, inoltre, i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del portafoglio di
negoziazione, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati di “profit and
loss” per ciascuna principale unità “risk-taker”:
UCB AG
In UCB AG non si sono verificati sconfinamenti negativi nei primi sei mesi del 2012.
241
UCBA AG
In UCBA AG non si sono verificati sconfinamenti negativi nella prima metà del 2012. La diminuzione del
VaR a partire da metà novembre 2011 è dovuta allo spostamento del portafoglio di Own Credit Spread
(OCS) dal portafoglio di negoziazione al portafoglio bancario.
242
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Aspetti generali
Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte
dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie
assegnati. A prescindere dall‟utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di
rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità
manageriali e non puramente su criteri regolamentari.
Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio
Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che
l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel
paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni.
Il Gruppo procede con periodicità settimanale al calcolo di sensitivity analysis, intesa come effetto di
conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio
dello stesso tipo. Questa analisi è condotta sull‟intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di
negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di
negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno. I risultati sono riportati al top
management su base settimanale.
In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante
si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse ipotizzando, in
particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità.
Sensitivity ai tassi di interesse
La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli (“parallel shift”) delle
curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione.
Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali
curve per ±1pb/±10pb/±100pb.
Ad uno spostamento della curva di 1pb, viene calcolata la sensitivity in corrispondenza di diversi timebucket.
Per quanto riguarda le variazioni nell'inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni
delle stesse sia in senso orario (“clockwise turning” - Turn CW), rappresentativa di un incremento dei
tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso
antiorario (“counter-clockwise turning” - Turn CCW), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve
e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine.
In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le
seguenti variazioni in termini assoluti:
 +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno;
 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno;
 -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre;
 per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione
lineare.
243
Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Aspetti generali
In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad azioni, commodity,
OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai
centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati.
Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con
strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati
regolamentati e OTC e il ricorso al security lending. Strategie di trading di volatilità sono perseguite
utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi.
Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio
Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che
l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel
paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L‟analisi di sensitivity è condotta sull‟intero portafoglio
della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione
significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno.
Sensitivity ai corsi azionari
La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità:
 come “Delta cash-equivalent”, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che
esporrebbe la banca allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale;
 come risultato economico derivante dall‟aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 5%, 10%
e 20%.
Il Delta cash equivalent ed il Delta 1% (ovvero l‟impatto economico risultante dall‟aumento dei prezzi spot
dell‟1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati
azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo
pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 5%,
10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale.
Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità delle equity ipotizzando, in
particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità.
In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri
sopra indicati. Quest‟ultima, considerata la secondarietà dell‟esposizione rispetto a quella verso le altre
tipologie di rischio, è articolata in un‟unica categoria.
244
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 11
Rischio di prezzo - Portafoglio bancario
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del
rischio
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla
Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non
comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch‟esse con finalità di stabile
investimento. Nell‟assessment del più complessivo portafoglio bancario, anche questo tipo di rischio è
tenuto in considerazione.
Rischio di cambio - Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del
rischio
In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai tassi di cambio e relativi prodotti
derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di
detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati.
Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia
direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati.
Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali.
Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che
l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel
paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L‟analisi di sensitività è condotta sull‟intero portafoglio
della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione
significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno.
Sensitivity ai tassi di cambio
La sensitivity rispetto al tasso di cambio valuta l‟impatto economico risultante dall‟apprezzamento e
deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre. L‟esposizione verso le
diverse valute viene anche espressa come “Delta cash equivalent” in euro: questa rappresenta il
controvalore in Euro della somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal
portafoglio reale.
Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità dei tassi di cambio ipotizzando,
in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità.
245
Rischio di cambio - Portafoglio bancario
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del
rischio
Il rischio di cambio in UniCredit origina sia dalla presenza nel Gruppo di banche che operano in aree
valutarie diverse dall‟Area Euro, sia da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di
mercato del Gruppo, entro i limiti e le autonomie assegnati.
In questo secondo caso, il rischio di cambio origina da attività in valuta svolta mediante la negoziazione di
vari strumenti di mercato e viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni
sviluppati dalle società che compongono il gruppo. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei
requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dell‟esposizione a tale tipologia di rischio.
Attività di copertura del rischio di cambio
Il Gruppo attua una politica di copertura economica sia degli utili che dei dividendi provenienti dalle
controllate non appartenenti all‟area euro. Nell‟implementazione di tali strategie si considerano le
condizioni di mercato.
Rischio di Credit Spread – Portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Aspetti generali
In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai credit spreads e relativi prodotti
derivati presenti nel portafoglio di negoziazione origina da posizioni assunte dai centri specialistici di
detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati.
Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia
direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati ed OTC.
Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio
Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che
l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel
paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L‟analisi di sensitività è condotta sull‟intero portafoglio
della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione
significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno.
246
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 11
Sensitivity ai Credit Spread
Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante
in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1pb/+10pb/+100pb.
Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le
curve di credit spread sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici.
In aggiunta a quanto descritto, si procede altresì a calcolare la sensitivity risultante da un peggioramento
del merito di credito (nel caso della variazione di +50% relativo) e da un miglioramento del merito di
credito (nel caso della variazione di -50% relativo); in questo caso, anche la forma delle curve di credit
spread risulta modificata, dal momento che la variazione assoluta degli spread più ampi risulterà
maggiore della variazione assoluta degli spread più bassi.
Stress test
Gli Stress test integrano i risultati dell‟analisi di sensitività e di VaR nell‟ottica di valutare i rischi potenziali
in un modo diverso. Lo stress test esegue la valutazione di un portafoglio in riferimento sia a scenari
semplici (in cui si ipotizza una variazione in singoli fattori di rischio) sia a scenari complessi (nei quali si
prefigurano variazioni simultanee in più fattori di rischio).
Qui si riportano la descrizione degli scenari complessi, che integrano la variazione dei fattori di rischio di
tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio e rischio di credit spread. Per la descrizione degli
scenari semplici, fare riferimento ai paragrafi precedenti. Per quanto attiene agli scenari complessi,
all‟intero portafoglio CIB sono stati finora mensilmente applicati diversi scenari i cui risultati vengono di
volta in volta comunicati al top management. Inoltre una serie di nuovi scenari sono stati definiti come
parte dello stress test di Gruppo e sono applicati all‟intero portafoglio di negoziazione.
Scenario “Sovereign Debt Tension”
In questo scenario, introdotto nel giugno 2010 ed aggiornato nel dicembre 2011, si ipotizza l‟avvio di un
processo di escalation di crisi del debito sovrano. Questo è determinato dal fatto che, mentre la
costituzione dell'European Financial Stability Fund e l'iniezione di liquidità da parte della ECB sembrano
aver evitato la possibilità di un vero e proprio default, persistono tuttavia le tensioni sui mercato. Tali
tensioni potrebbero creare un contesto impegnativo in un tempo in cui diversi paesi europei stanno
consolidando le proprie finanze pubbliche. In tale scenario, la crisi del debito sovrano dell‟UME avrebbe,
allo stesso tempo, effetti a cascata sull‟economia USA e la flight-to-quality porterebbe ad una corsa verso
i bond su entrambe le sponde dell‟Atlantico. In termini delle variabili dei marcati finanziari, questo
scenario assume:
 credit spread: per i titoli governativi la maggiore avversione al rischio implicherebbe per gli
emittenti core un restringimento degli spread rispetto ai tassi swap. I paesi periferici dell‟UE
sarebbero sottoposti ad una notevole pressione: gli spread dei titoli italiani si allargherebbero
ulteriormente, mentre i bond spagnoli sarebbero meno sotto pressione; tutti gli spread di credito,
nell'universo dei bond corporate, sarebbero sotto pressione;
 un crollo dei mercati azionari mondiali; tale evento si combinerebbe con un aumento delle
volatilità dei titoli azionari;
 un appiattimento delle curve dei tassi di interesse USD e EUR. Si assume in questo scenario un
aumento delle volatilità dei tassi di interesse;
 un apprezzamento dell‟USD soprattutto nei confronti dell‟EUR; deprezzamento delle monete
dell‟area CEE rispetto all‟EUR.
247
Scenario “Widespread Contagion”
Questo scenario, introdotto nel dicembre 2010 ed aggiornato nel dicembre 2011, ipotizza una escalation
della crisi del debito fino ad un livello sistemico, con diffusione del contagio a Spagna e Italia. L‟acquisto
su larga scala da parte dell‟ECB di bond governativi non è in grado di fermare l‟allargamento degli spread
sovrani, con il mercato che si concentrerebbe sui punti più deboli dei due paesi – in Spagna, il settore
bancario e le passività correnti per il governo, in Italia l'elevato rapporto debito/PIL in un contesto di
modesta crescita potenziale. Questo porterebbe ad un profondo sconvolgimento dei mercati finanziari
dell'eurozona ed un conseguente peggioramento delle condizioni finanziarie. Lo shock finanziario è
amplificato dal forte legame tra i paesi dell‟area europea e determina a sua volta una recessione più
profonda rispetto a quella prevista nello scenario “Sovereign Tension”. Questo scenario assume, per le
variabili di mercato, le seguenti variazioni:
 l‟ECB reagisce abbassando il tasso di rifinanziamento di 50 pb mentre i tassi EUR/USD a
medio/lungo termine crollano (flight-to-quality), determinando così un appiattimento delle curve,
in risposta al deterioramento delle previsioni di crescita ed inflazione. Si attende un irripidimento
della curva GBP, riflettendo così la percezione negativa da parte degli investitori sulla capacità di
ottenere un consolidamento ulteriore dal punto di vista fiscale;
 sul lato FX, l'EUR-USD sarebbe duramente colpito dalla perdita di fiducia nell'UME, ed il CHF si
apprezzerebbe rispetto la maggior parte delle valute dato che nei tempi di maggiore avversione
al rischio, la moneta svizzera è sempre un asset popolare. Lo Yen si apprezzerebbe allo stesso
modo considerando il repricing nelle preferenze di rischio; l'EUR-GBP potrebbe deprezzarsi in
quanto la sterlina potrebbe essere utilizzata come copertura dell'UME;
 la maggiore avversione al rischio costituirebbe un fattore penalizzante per gli asset più rischiosi,
pesando maggiormente sulla performance dei principali indici azionari che sperimenterebbero
anche un maggiore livello di volatilità;
 per quanto concerne i Credit Spread, si prevede un deciso allargamento per i governativi
(soprattutto per i PIIGS) con l‟eccezione di Germania e USA (flight-to-quality); gli spread dei
finanziari e dei corporate si allargherebbero di conseguenza.
Scenario “Emerging Markets Slowdown”
Questo scenario è stato introdotto a giugno 2011 e copre gli anni dal 2011 al 2013. L‟assunzione base è
quella di una crisi proveniente dall‟economia reale, più precisamente un pesante rallentamento nella
crescita delle economie emergenti che cominci nel 2011 e si intensifichi nel 2012. Questo avrebbe un
effetto negativo sul PIL della zona euro, ed in misura minore su quello degli USA, dove il peso della
produzione industriale e del commercio estero è minore. Come risultato di un‟attività economica ridotta e
di un calo nel prezzo del petrolio si otterrebbe un rallentamento dell‟inflazione. La combinazione di
rallentamento nella crescita del PIL ed inflazione ridotta porterebbe ad un notevole rallentamento nella
normalizzazione dei tassi di riferimento delle banche centrali.
Dal punto di vista delle variabili macroeconomiche questo scenario ipotizza:
 spread dei CDS: un deterioramento per gli spread dei paesi europei minore rispetto allo scenario
Sovereign Tensions, a causa di un impatto solo indiretto sugli spread. La crisi si riflette di più
sulle compagnie petrolifere fuori dall‟indice “iTraxx main”. Anche l‟allargamento degli spread per
gli indici iTraxx Financial Senior e iTraxx Financial Sub è rilevante;
 non ci sono impatti sulla curva dei tassi giapponesi. Quelli sulle curve per USA, EU e UK
consistono in un calo che si manterrà all‟aumentare degli orizzonti temporali nelle curve. Questo
riflette la peggiore prospettiva di crescita e le migliori prospettive sull‟inflazione. La curva dei tassi
Euribor è tra le tre quella maggiormente impattata, a causa del ripiego verso i Bunds tedeschi da
parte di investitori avversi al rischio;
 il ribasso del mercato delle azioni accompagnato dalla crescita della volatilità di tutti i suoi titoli;
 il deprezzamento dell‟euro rispetto a dollaro, yen e franco svizzero (viste come monete rifugio)
ed il suo apprezzamento sia verso altre le monete europee che verso la lira turca.
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Tavola 11
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Tavola 12
Tavola 12 – Rischio operativo
Informativa qualitativa
Descrizione del metodo per il calcolo del requisito
patrimoniale (AMA)
ll gruppo UniCredit ha sviluppato un modello interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è
calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati
di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.
Il requisito patrimoniale è calcolato a livello di Gruppo considerando le tipologie di evento di 1° livello di
Basilea come classi di rischio. Per ogni classe di rischio, l‟impatto e la frequenza delle perdite sono
stimate separatamente per ottenere la distribuzione delle perdite annue. La distribuzione di impatto viene
stimata su dati interni, esterni e di scenario, mentre la frequenza viene determinata utilizzando solo i dati
interni. La distribuzione di impatto viene determinata stimando separatamente il corpo, con una
distribuzione parametrica (Weibull, log-normale o log-logistica), e la coda attraverso la distribuzione di
Pareto generalizzata (GPD), sulla base della Extreme Value Theory (EVT). Il corpo della distribuzione di
impatto viene stimato su dati interni, mentre la stima della coda della distribuzione si basa su dati interni,
esterni ed analisi di scenario che superano la soglia corpo-coda. Attualmente, per quanto riguarda il
corpo della distribuzione di impatto, viene utilizzata la Weibull per frodi interne e la log-normale per tutte
le altre tipologie di evento. Per ciascuna classe di rischio, la distribuzione di impatto per il corpo è
selezionata secondo il risultato fornito da test statistici (ad es Kolmogorov-Smirnov e Anderson-Darling) e
da analisi grafiche (ad esempio quantile-quantile plot). La frequenza dei dati di perdita è modellata con
una distribuzione di Poisson. Per ogni classe di rischio, la distribuzione delle perdite annua è ottenuta
dalle distribuzioni di impatto e di frequenza mediante simulazione Monte Carlo, tenendo conto della
copertura assicurativa. Un aggiustamento per gli indicatori di rischio (key operational risk indicators) si
applica alla distribuzione di perdita annua stimata per ogni classe di rischio.
Le distribuzioni di perdita annua delle classi di rischio, sono aggregate considerando la correlazione tra le
tipologie di evento. La correlazione è stimata mediante una funzione copula t-Student e la distribuzione
complessiva delle perdite annue si ottiene mediante simulazione Monte Carlo. Il requisito patrimoniale
AMA di Gruppo è calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite annue con un livello di confidenza
del 99,9% a fini regolamentari e con un livello di confidenza del 99,97% per fini di calcolo del capitale
economico. La deduzione per la perdita attesa è calcolata come il minimo tra la mediana della
distribuzione delle perdite aggregate e gli accantonamenti specifici disponibili.
I requisiti di capitale delle singole società del Gruppo sono ottenuti mediante un meccanismo di
allocazione che riflette l‟esposizione ai rischi operativi di ognuna di esse.
Il meccanismo di allocazione si basa su:
 il requisito patrimoniale di una società calcolato mediante il metodo standardizzato (TSA);
 il requisito patrimoniale della società calcolato applicando il modello interno alla società
stessa (stand-alone);
 il back-testing del requisito capitale allocato (sulla base del TSA e stand-alone) considerando
le perdite subite dalla società stessa.
L‟utilizzo dell‟approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell‟Autorità di Vigilanza ed è
attualmente in fase di estensione a tutte le società rilevanti del Gruppo. Le società non ancora autorizzate
all‟utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo
standard (TSA) o base (BIA). Il grado di copertura dei diversi metodi, espresso come peso nell‟indicatore
rilevante complessivo di Gruppo (media triennale del margine di intermediazione), è il seguente: AMA
84%, TSA 8%, BIA 8%.
251
I
Il Gruppo lavora al fine di promuovere i seguenti miglioramenti del modello interno:
 adozione di un database esterno su base internazionale e una struttura da perdita operativa più
in linea con le caratteristiche specifiche del Gruppo;
 riesame dei criteri per l'estrazione del set di calcolo dei dati, riducendo la differenza esistente tra
le perdite contabilizzate a conto economico e quelle effettivamente utilizzate nella stima del
requisito patrimoniale;
 aumento, ove necessario, della granularità del modello - attualmente basata sulle sette tipologie
di evento - al fine di controllare meglio i driver di rischio operativo;
 applicazione di soglie differenziate per classe di rischio - per la raccolta delle perdite e per la
valutazione della coda di distribuzione - sulla base del profilo di rischio connessi;
 utilizzo di differenti distribuzioni di impatto per le classi di rischio in cui i test statistici
suggeriscono distribuzioni alternative con un miglior adattamento dei dati.
 utilizzo di diversi criteri di aggregazione, per quanto riguarda la correlazione tra le classi di
rischio, al fine di valutare in maniera ottimale i parametri della funzione copula;
 cambiamento del criterio per la deduzione delle perdite attese, al fine di garantire una
corrispondenza più stretta, per ogni singola classe di rischio, tra l'importo della perdita attesa nel
modello e i relativi fondi disponibili;
 revisione dei criteri e della metodologia per generare ed incorporare nel modello di calcolo le
analisi di scenario, in modo da aumentarne il contributo al requisito patrimoniale.
Fonti di rischio operativo
Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento,
secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Nuove disposizioni di
vigilanza prudenziale per le banche emanata da Banca d‟Italia nel dicembre 2006 (Circolare n. 263/2006
e successivi aggiornamenti).
Le classi di riferimento sono le seguenti:
 frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione
di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca;
 frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di
soggetti esterni alla banca;
 rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli
accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di
lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
 clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi
professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio
prestato;
 danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi sterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti
vandalici;
 interruzioni dell‟operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell‟operatività, a
disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
 esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle
operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti
commerciali, venditori e fornitori.
252
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 12
Nel corso del primo semestre 2012, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata
essere la categoria "Clientela, prodotti e prassi professionali" che include le perdite derivanti da
inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del
prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normativa fiscale. La seconda
categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione,
consegna e gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella
gestione dei processi.
Una tendenza al rialzo è stata osservata in perdite derivanti da frodi interne ed esterne; mentre le
categorie di rischio residue, comprese le pratiche di lavoro, danni a beni materiali e sistemi informatici
hanno manifestato importi decrescenti.
253
I
Gestione e mitigazione del rischio
La gestione del rischio significa l‟utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi
per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l‟identificazione di
idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione
del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi.
Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione
locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e
verifica le iniziative di mitigazione.
Il Gruppo promuove la mitigazione delle perdite potenziali identificando diverse soluzioni finalizzate
all‟analisi della riduzione del rischio operativo.
Le principali sono le seguenti:
Permanent WorkGroup
Le nuove “Group Operational Risk Management Governance Guidelines” regolano il Permanent
WorkGroup, un working group costituito nelle Entità Legali più importanti e composto principalmente dalle
funzioni di Operational Risk e Organizzazione, con lo scopo di ridurre le perdite operative identificando e
implementando le nuove azioni di mitigazione.
Il PWG trae vantaggio anche dalla cooperazione di tutte le altre funzioni coinvolte come membri ospiti
(come Compliance, IT, Business, Accounting…). I meeting trimestrali sono finalizzati alla prioritizzazione
del rischio, promuovendo le azioni di mitigazione e monitorando la loro implementazione.
Mitigation Action Outlook
Tutte le maggiori azioni di mitigazione realizzate sono registrate nel “Mitigation Action Outlook” (MAO) dal
2011. Il MAO è lo strumento definito dalla Holding Company e adottato dal Gruppo al fine di raccogliere e
monitorare tutte le azioni di mitigazione.
A seguito di ogni perdita rilevante, ad ogni Entità Legale è richiesto di pianificare un‟azione di mitigazione
correlata. Questi dati sono raccolti mensilmente in uno specifico database di Gruppo.
Limiti di Operational Risk
I limiti di Operational Risk sono un elemento del “Risk Appetite Framework”, componente principale del
Internal Capital Adequacy Assessment Process” (ICAAP), come previsto dal Secondo Pilastro di
Basilea 2.
La Propensione al Rischio (“Risk Appetite”) è il punto di partenza degli obiettivi di pianificazione strategica
(ad esempio il volume e la redditività) ed è rappresentato da un insieme di metriche di parametri,
articolate in tre dimensioni: adeguatezza patrimoniale, redditività e rischio, liquidità e provvista.
Nell‟ambito di ciascuna di queste dimensioni sono state selezionate alcune metriche rappresentative.
Pertanto, lo scopo della propensione al rischio è di individuare quegli obiettivi e limiti potenziali per le
relative metriche, in linea con il livello di rischio ritenuto accettabile, al fine di massimizzare la redditività e
consentire un adeguato livello di provvista. In conformità con la Propensione al Rischio del Gruppo, i limiti
dei rischi operativi devono cogliere la complessità e la portata delle operazioni poste in essere dalle
Entità; tali limiti sono definiti in termini di perdite operative. Il superamento delle soglie di attenzione
definite per le perdite innesca una serie di cambiamenti o reazioni (un processo specifico sarà definito in
una Group Rule dedicata).
254
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 12
Tali variazioni e reazioni possono comportare l‟adozione di nuove azioni di mitigazione, la miglioria di
quelle già in essere o la revisione dei limiti. La definizione dei limiti a livello di Entità, di Divisione e di
Paese si basa sull‟analisi della serie storica di dati relativi alle perdite registrate a livello di Gruppo e sulla
valutazione di eventuali correlazioni (sempre a livello di Entità, di Divisione e di Paese) tra l‟ammontare
delle perdite e le variabili legate alle dimensioni del perimetro sotto esame (ad esempio il perimetro che
ricomprende l‟intero Gruppo) nel corso degli anni. Il calcolo degli indici di tendenza e di stagionalità viene
utilizzato anche con finalità previsionali per le perdite. Queste analisi vengono utilizzante anche per
valutare l‟impatto delle azioni di mitigazione implementate nel passato e come base per le future attività di
mitigazione. Un approccio strutturato per il monitoraggio dei limiti e per l‟implementazione delle azioni
correttive assicura congruenza con gli standard della best practice di riferimento, favorendo l‟attribuzione
di responsabilità e l‟allineamento tra le funzioni di business e quelle deputate al presidio del rischio.
Uso di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi
La funzione di Operational Risk Management è coinvolta nel processo decisionale per le assicurazioni,
fornendo analisi sull‟esposizione ai rischi operativi, l‟efficienza delle franchigie e dei limiti di polizza. La
funzione informa regolarmente il management sulle tematiche assicurative. Il ruolo della funzione di
Operational Risk Management nella gestione delle assicurazioni è definito in una normativa interna
dedicata, approvata dal Group Risk Committee e dal Group Operational & Reputational Risks Committee.
Quest‟ultimo Comitato ha funzione deliberante per le strategie assicurative a seguito di proposte
congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e Operational and Reputational Risks
department.
I rischi generalmente assicurati nel Gruppo sono quelli sugli asset fisici, frode e responsabilità verso terzi.
In base alle classi di rischio definite, il Gruppo ha realizzato dei contratti assicurativi a presidio dei rischi,
nelle seguenti forme:
 frodi interne: polizza BBB, nelle specifiche sezioni di infedeltà dei dipendenti;
 frodi esterne: polizza BBB nelle specifiche sezioni perdita dei valori, trasporto valori,
falsificazione, danni in caso di furto e rapina, frode tramite sistemi di elaborazione dei dati;
 rapporti di impiego e sicurezza: polizza di responsabilità civile con equiparazione dei dipendenti a
terzi;
 clientela: copertura di responsabilità civile generale verso terzi;
 eventi esterni: polizze property all risks e informatica all risks, a protezione di fabbricati e beni,
estese agli eventi naturali e catastrofali, atti vandalici e terrorismo e, per quanto riguarda i centri
di elaborazione, i guasti macchine.
255
I
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
>> Terzo Pilastro di Basilea 2
Tavola 13
Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di
capitale: informazioni sulle posizioni
incluse nel portafoglio bancario
Informativa qualitativa
Differenziazione delle esposizioni in funzione degli obiettivi
perseguiti
Le operazioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo perseguono molteplici
obiettivi:
 istituzionali;
 strategici, di norma società sottoposte ad influenza notevole e di supporto allo svolgimento /
sviluppo dell‟attività bancaria (quali, ad esempio, le interessenze in società finanziarie e
assicurative);
 d‟investimento finanziario, tra cui gli investimenti in titoli di capitale, in quote di fondi comuni
d‟investimento (O.I.C.R.) e di private equity;
 altri, quali, ad esempio, gli investimenti rivenienti da operazioni di ristrutturazione del credito.
Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle
metodologie di valutazione utilizzate
Partecipazioni
Le partecipazioni sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto oppure al costo.
La partecipazione valutata al patrimonio netto include l‟avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore)
eventualmente pagato per l‟acquisizione. La partecipazione agli utili e alle perdite post-acquisizione delle
collegate è rilevata in conto economico alla voce 240. “Utili (Perdite) delle partecipazioni”. L‟eventuale
distribuzione di dividendi viene portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione.
I profitti non realizzati sulle transazioni fra il Gruppo e le sue partecipazioni sono eliminati nella stessa
percentuale della partecipazione del Gruppo agli utili delle partecipazioni stesse. Anche le perdite non
realizzate sono eliminate, a meno che le transazioni effettuate diano evidenza di una perdita di valore
delle attività negoziate.
257
I
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair
value, che normalmente corrisponde al costo dell‟operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione
direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Tali attività sono anche successivamente valutate al fair value. Gli utili e le perdite derivanti dalle
variazioni del fair value sono rilevati nella voce 140. “Riserve da valutazione” del patrimonio netto, ad
eccezione delle perdite per riduzione di valore (impairment) che sono esposte alla voce 130.b)
“Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita” fino a
quando l‟attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel
conto economico alla voce 100.b) “Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili
per la vendita”.
Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. “Riserve da valutazione” sono esposte anche nel
Prospetto della redditività complessiva.
Gli strumenti rappresentativi di capitale (titoli azionari) non quotati in un mercato attivo e il cui fair value
non può essere determinato in modo attendibile sono valutati al costo.
Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l‟attività abbia subito una riduzione di valore (impairment),
la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce 140. del patrimonio netto “Riserve da
valutazione”, viene trasferita a conto economico alla voce 130.b) “Rettifiche/Riprese di valore nette per
deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita”.
Per gli strumenti di capitale l‟esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad
eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell‟emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair
value al di sotto del costo e variazioni avverse nell‟ambiente in cui l‟impresa opera.
Nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18
mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole.
Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50%
ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, il Gruppo procede ad
analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato.
Qualora i risultati di detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l‟ammontare
originariamente investito, si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore.
L‟importo trasferito a conto economico è quindi pari alla differenza tra il valore di carico (costo di
acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto
economico) e il fair value corrente.
Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari, rilevate a conto economico, non sono successivamente
ripristinate con effetto a conto economico ma a patrimonio netto.
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 13
Attività finanziarie valutate al fair value
I titoli di capitale ricompresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, così come le
attività finanziarie detenute per la negoziazione, sono oggetto di valutazione al fair value con
registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e non, a conto economico. In particolare, nel caso del
portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, detti profitti e perdite sono esposti alla voce 110.
“Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”.
In questo portafoglio non possono essere contabilizzati degli investimenti in strumenti rappresentativi di
capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in
modo attendibile.
259
I
Informativa quantitativa
(migliaia di €)
Consistenze al 30/06/2012
Tipologia esposizioni/valori
Valore di Bilancio
Livello 1
A. Partecipazioni
B. Attività finanziarie disponibili per la
vendita (*)
C. Attività finanziarie valutate al fair value
Livello 2/3
Valore di
mercato
Fair Value
Livello 1
2.097.413
2.040.285
1.685.252
517.954
3.025.657
517.942
61.723
525.008
61.723
Livello 2/3
Livello 1
Utili/perdite realizzati e
impairment
Utili
Perdite
1.685.252
317
(35.576)
2.198.808
517.942
137.850
(65.209)
525.008
61.723
8.700
(4.238)
Plus/minusvalenze non
realizzate e iscritte a
stato patrimoniale
Plus (+)
Minus (-)
50.174
(56.338)
(migliaia di €)
Consistenze al 31.12.2011
Tipologia esposizioni/valori
Valore di Bilancio
Livello 1
A. Partecipazioni
B. Attività finanziarie disponibili per la
vendita (*)
C. Attività finanziarie valutate al fair value
Livello 2/3
Fair Value
Livello 1
1.949.067
1.605.608
1.369.285
630.909
3.176.653
630.909
81.634
528.031
81.634
Livello 2/3
Valore di
mercato
Livello 1
Utili/perdite realizzati e
impairment
Utili
Perdite
1.369.285
16.789
(850.707)
2.333.280
630.909
279.635
(209.568)
528.031
81.634
15.914
(17.849)
Plus/minusvalenze non
realizzate e iscritte a
stato patrimoniale
Plus (+)
294.713
Minus (-)
(117.104)
(*) Includono 827 e 843 milioni di euro relativi ad attività valutate al costo, rispettivamente al 30 giugno 2012 e al 31 dicembre 2011.
Il livello 1 corrisponde al valore di mercato.
(migliaia di €)
Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in strumenti di capitale - valori ponderati
VALORE PONDERATO
30.06.2012
Metodo IRB
31.12.2011
1.163.604
1.252.055
- Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata
443.599
505.277
- Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati
412.199
413.109
- Altri strumenti di capitale
307.806
333.669
4.067.069
4.470.649
Metodo Standard
260
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 13
261
I
262
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 14
Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse
sulle posizioni incluse nel portafoglio
bancario
Informativa qualitativa
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di
misurazione del rischio di tasso di interesse
Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:
1. sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow
risk);
2. sul valore attuale netto delle atttività e delle passività, impattando sul valore attuale dei cash flow
futuri (fair value risk).
Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall‟operatività commerciale
e dalle scelte di investimento strategiche (banking book).
Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:
 repricing risk: rischio derivante dai mismatch temporali di riprezzamento delle attività e passività
della banca. Tali mismatch comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è
relativo all‟esposizione della banca rispetto a variazioni, nell‟inclinazione e nella forma, della
curva dei tassi d‟interesse.
Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall‟imperfetta correlazione nei
cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare
caratteristiche di riprezzamento simili;
 optional risk: rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni
di banking book di Gruppo. Un esempio rilevante sono le opzioni incluse nel portafoglio mutui
della banca.
La stima delle posizioni per il rischio di tasso di interesse include delle ipotesi per le attività e le passività
che non hanno una scadenza ben definita. Per esempio:
 per le poste a vista, sono presenti assunzioni sulla scadenza per valutare la viscosità delle
transazioni con una scadenza contrattuale non specificata. Per la viscosità, sono prese in
considerazione varie assunzioni. Sono importanti sia la volatilità dei volumi delle poste a vista sia
la correlazione, implicita ed osservata, tra i tassi di mercato ed i tassi contrattuali. Sono prese in
considerazione sia evidenze statistiche, sia evidenze qualitative per consentire alla banca di
valutare la scadenza opportuna per operazioni di protezione per eliminare il rischio di tasso
potenziale derivante dalle poste a vista;
 per i mutui residenziali, il modello econometrico stima i possibili futuri volumi di estinzioni
anticipate nel corso del tempo, per limitare il rischio che la banca si trovi ad avere interest rate
swap di copertura in eccesso rispetto ad i mutui a tasso fisso rimanenti. Le ipotesi sul rimborso
anticipato dei mutui sono basate sia su dati storici sia su valutazioni qualitative.
Le ipotesi sottostanti i modelli applicati ai diversi Regional Centre 23 appartenenti al Gruppo sono diverse.
23
In generale, il concetto di Regional Centre è congruente con quello di subholding. I Regional Centre sono Entità Legali incaricate di
indirizzare, coordinare, misurare e controllare il rischio di tasso di interesse delle Entità rientranti nel loro perimetro di responsabilità.
In tale contesto, un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di “Supervisory and Overarching Regional Centre”,
nella sua funzione di indirizzo, coordinamento e controllo di tutti gli aspetti riguardanti il rischio di tasso di interesse nel banking book per l‟intero
Gruppo. La Capogruppo inoltre agisce come Regional Centre italiano.
263
Il modello di stima del fenomeno del rimborso anticipato non è rilevante allo stesso modo per ogni Paese:
in Polonia, ad esempio, i mutui residenziali sono generalmente di durata variabile, per cui un‟analisi
comportamentale sulla probabilità del fenomeno del rimborso anticipato diventa meno rilevante da una
prospettiva di puro rischio tasso d‟interesse. Concorrono all‟adozione di differenti soluzioni per i diversi
Regional Centre, inoltre, anche le specifiche circostanze locali che caratterizzano di volta in volta ogni
Paese/Entità Legale.
Per quanto riguarda la modellizzazione delle poste a vista, tutti i Regional Centre partono da una serie di
assunzioni comuni, per esempio, nel determinare l'importo core, che può essere classificato come
rilevante nel determinare la scadenza a lungo termine. I dati statistici sono un input molto importante a tal
fine. In alcuni casi tuttavia, a seconda delle circostanze locali, il profilo effettivo delle poste a vista
potrebbe essere determinato sulla base di un input qualitativo.
Un esempio chiarificatore può essere il trend rilevato di sostituzione delle poste a vista in favore di
depositi a breve termine da parte della clientela: spostamenti rilevanti di preferenza da un prodotto ad un
altro, sulla base dei prezzi, può costituire un'indicazione supplementare nell‟assumere un profilo più
conservativo nella stima delle scadenze designate dal modello e, ad esempio, le stime di scadenza
comportamentali possono essere riviste più a breve termine.
Limiti e soglie d‟allerta sono definiti in termini di VaR (utilizzando la metodologia descritta per il portafoglio
di negoziazione, sulla base delle sensitivity alle fluttuazioni dei tassi di interesse, calcolate tenendo conto
delle informazioni date dai modelli comportamentali), Sensitivity o Repricing Gap, per ogni Banca o
Società del Gruppo, a seconda del livello di complessità del suo business.
Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio
di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, tale responsabilità è in capo all‟ Unità
Asset Liability Management Group e alle funzioni di Risk Management incaricate della misurazione del
rischio di tasso di interesse. Tali attività includono:


Analisi di sensitivity del Margine d‟Interesse: tale attività si traduce in un‟analisi statica di gap
(assumendo cioè che le posizioni rimangono costanti durante il periodo), e una simulazione di
impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di
elasticità per le poste a vista;
In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di shock differenti
delle curve dei tassi. Gli shock di riferimento per uno scenario di rialzo o di ribasso dei tassi sono
uno shock istantaneo e parallelo rispettivamente di + / - 100 bps. Tali scenari standard sono
corredati da un‟analisi in caso di appiattimento o maggiore pendenza delle curve dei tassi, al fine
di valutare l'impatto sul Margine di Interesse Netto in caso di movimenti non paralleli delle curve.
Analisi di sensitivity del Valore Economico: tale analisi include il calcolo delle misure di duration,
sensitivity del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come
l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in
seguito ad uno spostamento parallelo di 200bp.
Il Gruppo misura e monitora il rischio tasso di interesse su base giornaliera in termini di esposizione di
VaR e di sensitivity del valore economico, per uno shock istantaneo e parallelo di 1 punto base della
struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensitivity del valore
economico per shock di 200 punti base e la sensitivity del Margine di interesse. Frequenza e metriche di
misurazione sono definite nell'ambito della Policy di Gruppo “Rischio di tasso di interesse del Banking
Book”, che definisce i metodi e i corrispondenti limiti o soglie d‟allerta delle sensitivity del margine di
interesse e del valore economico.
La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera
l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni.
264
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Tavola 14
Se e dove possibile, le operazioni commerciali sono coperte contro il rischio di tasso di interesse tramite
opportune operazioni. Il rischio di tasso di interesse residuale che ne deriva viene poi monitorato
attraverso una serie di soglie d‟allerta. Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello
stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad
esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale.
265
Informativa quantitativa
La sensitivity del margine d‟interesse – calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell‟ipotesi di un
aumento di 100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di giugno 2012 a 109 milioni di euro (-318 milioni
in caso di riduzione di 100 punti base). A questo proposito si precisa che tale misura evidenzia l‟effetto
delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri
cambiamenti nella composizione delle attività e passività.
La tavola seguente espone gli effetti di uno shock di tasso di interesse, negativo o positivo, con una
scomposizione nelle valute principali.
Alla fine di giugno 2012 la sensitivity del valore economico del bilancio a una variazione istantanea e
parallela dei tassi di +200 punti base è pari a 36 milioni di euro24.
La variazione rispetto all‟esposizione presentata a dicembre 2011 è essenzialmente spiegata
dall‟allineamento a livello di Gruppo delle ipotesi utilizzate per le attività e le passività a scadenza non
definita contrattualmente (sofferenze, depositi a vista), assieme ad un completamento del perimetro di
monitoraggio (inclusione di UC Factoring e UCCMB):
1. L‟aggiornamento nel modello delle poste a vista, assieme all‟inclusione delle sofferenze nel perimetro
di monitoraggio, ha un impatto complessivo di circa 0.7 miliardi. Il profilo di classificazione delle
sofferenze è stato modellizzato sulla base dei flussi di cassa attesi.
2. L‟inclusione di UCCMB e UC Factoring, assieme ad altre minori raffinazioni dei modelli applicati nelle
altre Banche Italiane, ha un impatto di -0.1 miliardi sulla posizione di Gruppo.
(milioni di €)
Rischio di tasso d'interesse nel portafoglio
bancario
Valuta
Euro
Dollaro USA
Zloty Polacco
Sterlina Inglese
Franco Svizzero
Yen Giapponese
Lira Turca
Altre
TOT
+200 bps
-
886
296
24
34
6
11
131
417
36
-200 bps
-
-
-
1.164
343
43
45
22
5
138
429
238
Tali misurazioni sono basate su assunzioni di modellizzazione delle scadenze per poste di bilancio che
non hanno una scadenza ben definita, come le poste a vista e i mutui.
La riduzione del valore economico, calcolata secondo le modalità gestionali, si mantiene nel caso di una
variazione dei tassi di 200 punti base nei limiti considerati come soglia di attenzione dalle vigenti
disposizioni di Vigilanza (20% del patrimonio di vigilanza).
24
Escluse società minori. UC Factoring, UCCMB e UC Leasing holding (perimetro italiano) sono incluse e contribuiscono all‟ esposizione di
Gruppo.
266
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Tavola 14
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I
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Glossario / Abbreviazioni
Glossario / Abbreviazioni
ABCP Commercial paper garantita da attività (Asset-Backed Commercial Paper)
ABS Titoli garantiti da attività (Asset-Backed Securities)
ALM (Asset & Liability Management); gestione integrata delle attività e delle passività finalizzata ad
allocare le risorse in un‟ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.
ALT-A (mutui residenziali) Finanziamenti erogati a controparti che, sebbene non caratterizzate da
significative difficoltà nel servizio del debito tali da qualificarli come “Subprime” (vedi voce), presentano
profili di rischiosità determinati da elevati rapporti debito/garanzia, rata/reddito oppure da un‟incompleta
documentazione circa il reddito del debitore.
AMA (Advanced Measurement Approach); applicando questa metodologia l‟ammontare del requisito di
rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri
elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità
sono previsti per l‟utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano,
oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione
Audit Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture
interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).
Banking book Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l‟espressione identifica la parte di tali
portafogli destinata all‟attività “proprietaria”.
Basilea 2 Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per la
determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche.
La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.
- Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il
rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di
controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la
possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
- Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche debbano dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale
interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio,
anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell‟ambito di una valutazione
dell‟esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell‟evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di
Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le
opportune misure correttive;
- Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione
ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.
Best practice Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello
raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.
BMS Banca multilaterale di sviluppo
Budget Stato previsionale dell‟andamento dei costi e dei ricavi futuri di un‟azienda.
Capitale Economico Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero
verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale
Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di
diversificazione del portafoglio stesso.
269
I
Cartolarizzazione Operatività che prevede il trasferimento di portafogli di attività a Società Veicolo “SPV
- Special Purpose Vehicle” e l‟emissione da parte di quest‟ultima di titoli aventi diversi gradi di
subordinazione nel sopportare le eventuali perdite sulle attività sottostanti.
Le cartolarizzazioni possono essere:
•
tradizionale, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività
avviene attraverso l‟effettiva cessione degli stessi allo "SPV- Special Purpose Vehicle";
•
sintetica, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene
attraverso l‟utilizzo di derivati su crediti o analoghe forme di garanzia che consentono di trasferire
il rischio dello stesso portafoglio.
CDO (Collateralized Debt Obligation); titoli di debito, emessi da un veicolo, aventi come sottostante
finanziamenti, obbligazioni, “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) oppure altri CDO. Queste
tipologie di strutture sono costituite sia per eliminare (“derecognition”) attività dallo stato patrimoniale sia
per arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate e i titoli emessi dal veicolo.
I CDO possono essere “funded”, se il veicolo acquista legalmente la proprietà dell‟attività, oppure sintetici
“unfunded”, se il veicolo acquisisce il rischio sottostante alle attività mediante contratti di “CDS - Credit
Default Swap” (vedi voce) oppure altre forme di garanzia assimilabili.
I titoli della specie possono essere ulteriormente suddivisi tra:
•
CDO di ABS, aventi a loro volta come sottostante tranche di ABS;
•
Commercial Real Estate – CDO (CRE CDO), aventi come sottostante prestiti per immobili
commerciali;
•
CDO - Balance Sheet, aventi il fine di consentire all‟“Originator” (vedi voce), di norma
un‟istituzione bancaria, di trasferire il rischio di credito a investitori terzi consentendo, ove
possibile in base alle applicabili regole civilistiche e di vigilanza, l‟eliminazione delle attività dal
bilancio dell‟originator;
•
CDO - Market Value, caratterizzati dal fatto che il pagamento degli interessi e il rimborso del
capitale delle note emesse deriva non solo dai flussi di cassa originati dalle attività sottostanti ma
anche dalla negoziazione delle stesse sul mercato.
•
La performance delle notes emesse dal veicolo dipende, quindi, non solo dal rischio di credito ma
anche dal valore di mercato delle attività sottostanti;
•
CDO - Preferred Stock, aventi come sottostante strumenti ibridi di debito/patrimonio "Preference
shares" emesse da istituzioni finanziarie;
•
CDO - Synthetic Arbitrage, aventi il fine di arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività
cartolarizzate, acquisite sinteticamente attraverso strumenti derivati, e i titoli emessi dal veicolo.
CDS (Credit Default Swap); contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si
impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di
protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al
deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).
CE.BI. Centrale dei Bilanci
CEO Chief Executive Officer
CFO Chief Financial Officer
Corporate Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.
Costo del rischio È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti verso clientela. È uno degli
indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità
degli attivi della banca.
Covenant Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che
riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi
previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore a eventi
risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).
Covered bond Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente,
possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari o altri prestiti di alta qualità
ceduti, per tale scopo, a un‟apposita società veicolo “SPV – Special Purpose Vehicle”.
270
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Glossario / Abbreviazioni
CRD (Capital Requirement Directive); direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d‟Italia con
la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti.
CRM Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation)
CSO Chief Strategic Officer
Default Identifica la condizione di dichiarata impossibilità a onorare i propri debiti e/o il pagamento dei
relativi interessi.
DRO Divisional Risk Officer
Duration Generalmente è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e
capitale associati a un titolo obbligazionario e costituisce un indicatore del rischio di tasso d‟interesse a
cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario.
EAD Esposizione al momento dell‟inadempienza (Exposure at Default)
EBITDA Reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica al lordo, quindi, di interessi
(gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti (Earnings Before
Interest, Taxes, Depreciation and Amortization).
ECA Agenzia per il credito all‟esportazione (Export Credit Agency)
ECAI Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution)
EL Perdite attese (Expected Losses)
Esposizioni “junior”, “mezzanine” e “senior” In un‟operazione di cartolarizzazione le esposizioni
possono essere così classificate:
•
"junior", sono le esposizioni rimborsate per ultime che conseguentemente assorbono le prime
perdite prodotte dall‟operazione di cartolarizzazione;
•
“mezzanine”, sono le esposizioni aventi priorità di rimborso intermedie tra le “senior” e le “junior”;
•
"senior", sono le esposizioni rimborsate per prime.
EVA (Economic Value Added); l‟EVA è un indicatore del valore creato da un‟azienda. Esso esprime la
capacità di creare valore in termini monetari, poiché risulta dalla differenza tra l'utile netto dell'operatività
corrente “NOPAT - Net Operating Profit After Tax” e l'onere relativo al capitale investito.
Fair value Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o
una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.
FCC Fattore di conversione del credito
Forwards Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su
mercati "OTC – Over The Counter", nei quali le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma
la cui esecuzione avverrà a una data futura predeterminata, mediante l‟incasso o il pagamento di
differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell‟oggetto del contratto.
Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell‟attività
aziendale o di particolari operazioni finanziarie.
Futures Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a
una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove
viene garantita la loro esecuzione.
Hedge Fund Fondo comune di investimento speculativo che adotta tecniche di copertura, normalmente
non utilizzate dagli ordinari fondi comuni, allo scopo di fornire rendimenti costanti scarsamente correlati a
quelli del mercato di riferimento. Gli Hedge Funds sono contraddistinti da un ristretto numero di soci
partecipanti e dall‟elevato investimento minimo richiesto.
IAA Metodo della valutazione interna (Internal Assessment Approach)
271
I
IAS/IFRS Principi contabili internazionali (International Accounting Standards); emanati dall'International
Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al
quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione
Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale
ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973
allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la
trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili
"International Financial Reporting Standards" (IFRS).
A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli “US GAAP - United
States Generally Accepted Accounting Principles”.
IBNR sostenute ma non contabilizzate (perdite) (Incurred But Not Reported)
ICAAP La disciplina del “Secondo Pilastro” (Titolo III) richiede alle banche di dotarsi di processi e
strumenti (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) per determinare il livello di capitale
interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito
patrimoniale complessivo (“Primo Pilastro”), nell‟ambito di una valutazione dell‟esposizione, attuale e
prospettica, che tenga conto delle strategie e dell‟evoluzione del contesto di riferimento.
IMA Metodo dei modelli interni (Internal Models Approach), Rischi di mercato
Impairment Nell'ambito degli “IAS/IFRS” (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di
bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo
che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.
Investment banking Comparto dell‟attività bancaria rivolto alla sottoscrizione e collocamento di titoli di
nuova emissione, oltre che alla negoziazione di strumenti finanziari.
IPRE Income Producing Real Estate
IRB Sistema basato sui rating interni (Internal Ratings-Based Approach)
LCP Loss Confirmation Period
Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all'altra (locatario) per un tempo determinato
il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con
facoltà per quest'ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto
di locazione.
LGD Perdita in caso di inadempienza (Loss Given Default)
M Scadenza effettiva (Effective Maturity)
Medium Term note Titolo di debito avente scadenza fra i 5 e i 10 anni.
Notch Punto base
OICR Organismi di investimento collettivo del risparmio
OICVM Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari
Originator Soggetto che ha originato direttamente oppure acquistato da terzi le attività oggetto di
cartolarizzazione.
OTC Over-The-Counter
Overcollateralisation Forma di garanzia creditizia che prevede che il portafoglio di attività a garanzia dei
titoli emessi sia superiore all‟ammontare dei titoli stessi.
PD Probabilità di inadempienza (Probability of Default)
PMI Piccole e medie imprese
272
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
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Glossario / Abbreviazioni
Private equity Investimenti nel capitale di rischio di società, generalmente non quotate, ma con alto
potenziale di sviluppo e con capacità di generare flussi di cassa costanti. Gli investimenti in private equity
comprendono un‟ampia gamma di operazioni sia in funzione della fase di vita dell‟azienda considerata sia
delle tecniche di investimento utilizzate. Tra queste ultime sono compresi i fondi chiusi di private equity.
Purchase companies Società Veicolo utilizzate nell‟ambito di strutture di ABCP Conduits - Asset Backed
Commercial Paper Conduits che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione e che sono finanziate
dal veicolo Conduit che emette le "Commercial Paper".
Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della
solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da
agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.
RBA Metodo basato sui rating (Ratings-Based Approach)
Retail Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli
artigiani.
RIC Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Privati
RISB Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Small Business
Rischio di credito Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una
controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di
insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.
Rischio di liquidità Rappresenta il rischio che l‟impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di
pagamento a causa dell‟incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal
mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente
posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via
dell‟insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market
liquidity risk).
Rischio di mercato Rappresenta l‟effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul
valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest‟ultimo comprende le attività detenute sia nel
trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero
l‟operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di
investimento strategiche.
Rischio operativo Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati
da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale
e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite
operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami
della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai
beni patrimoniali dell‟azienda, interruzioni dell‟operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.
RUF Revolving Underwriting Facility
RWA Attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets); si tratta di attività per cassa e fuori bilancio
(derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle
normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d'Italia, Bafin, ecc.) per il calcolo dei
coefficienti di solvibilità
Sensitivity Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o
passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.
SFA Metoto della Formula Regolamentare (Supervisory formula Approach)
SL Credito specializzato (Specialised Lending)
Sponsor Soggetto, diverso dall‟Originator, che istituisce e gestisce una struttura di ABCP o altri schemi di
cartolarizzazione, che prevedono l‟acquisto da terzi delle attività da cartolarizzare.
SPV Società veicolo (Special Purpose Vehicle)
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SREP (Supervisory Review and Evaluation Process); tale processo si svolge attraverso il confronto con
gli intermediari e l‟utilizzo del sistema di analisi e di valutazione dei soggetti vigilati adottato dall‟Autorità di
Vigilanza. Il confronto tra Vigilanza e banche consente alla prima di acquisire una conoscenza più
approfondita del processo ICAAP e delle ipotesi metodologiche ad esso sottostanti, agli intermediari di
illustrare le motivazioni a sostegno delle proprie valutazioni in tema di adeguatezza patrimoniale.
L‟Autorità di vigilanza, ove necessario, adotta le opportune misure correttive, di carattere organizzativo e
patrimoniale, individuando tra i vari strumenti a disposizione quelli più appropriati in relazione al caso
specifico
Subprime (mutui residenziali) Sebbene non esista univoca definizione di mutui subprime, si qualificano in
questa categoria i finanziamenti erogati a controparti caratterizzate da passate difficoltà nel servizio del
debito, quali episodi di ritardo nei pagamenti, insolvenza o bancarotta, oppure che presentano probabilità
di inadempienza più alte della media per effetto di un elevato rapporto rata/reddito oppure
esposizione/garanzia.
Swap Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse
modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse (“IRS”), le controparti si scambiano flussi di
pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad
esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso
variabile).
UL Perdite inattese (Unexpected Losses)
VaR Valore a rischio (Value at Risk)
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Glossario / Abbreviazioni
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TERZO PILASTRO DI BASILEA 2
AL 30 GIUGNO 2012
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Dichiarazione del Dirigente preposto alla
redazione dei documenti contabili
societari
La sottoscritta, Marina Natale, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di
UniCredit S.p.A.
DICHIARA
in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell‟articolo 154 bis del “Testo unico delle
disposizioni in materia di intermediazione finanziaria” che l‟informativa contenuta nel presente documento
corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
Milano, 3 agosto 2012
Marina Natale
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