I Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico 30 giugno 2012 I 2 I Indice Tavola 1 – Requisito informativo generale ....................................................................................5 Tavola 2 – Ambito di applicazione...............................................................................................45 Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza .................................................................93 Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale .........................................................................................99 Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche .......................109 Tavola 6 – Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell‟ambito dei metodi IRB .................................................125 Tavola 7 – Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB ........129 Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio (CRM)............................................................177 Tavola 9 – Rischio di controparte ..............................................................................................185 Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione .............................................................................203 Tavola 11 – Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) .............................................................233 Tavola 12 – Rischio operativo ...................................................................................................251 Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario .............................................................................257 Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario .......263 Glossario / Abbreviazioni ...........................................................................................................269 Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari….... .....277 I Note: 4 Tutti gli importi, se non diversamente indicato, sono da intendere in migliaia di euro. Le informazioni sono riferite all‟area di consolidamento prudenziale. L‟eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nel presente documento dipende esclusivamente dagli arrotondamenti. Gli importi non ponderati relativi alle "garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi", sia per la metodologia standard, sia per la metodologia basata su rating interni, sono stati considerati in base all‟equivalente creditizio, se non diversamente indicato. La produzione del presente documento di Informativa al Pubblico è realizzata in coerenza con specifica Regolamentazione Interna (Regole di Governance di Gruppo), avente ad oggetto "Governance Guideline che definisce principi e regole per la produzione dell‟Informativa al Pubblico (Pillar III – Basilea II)". Come previsto dalle istruzioni contenute nella Circolare Banca d‟Italia 263/2006, la Tavola 15 non è soggetta a pubblicazione semestrale. >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Tavola 1 – Requisito informativo generale Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i propri rischi attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico. Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in particolare attraverso i “Portfolio Risk Managers” responsabili per i rischi di competenza, in ottica di Gruppo ed interdivisionale. Il modello prevede inoltre uno specifico punto di riferimento per l‟Italia nella funzione “CRO Italy”, cui sono state assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, operativi e reputazionali del perimetro Italia, nonché del coordinamento manageriale delle funzioni di Risk Management presso le Entità italiane del Gruppo. In particolare, alla funzione Risk Management sono attribuiti i compiti di: ottimizzare la qualità dell‟attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio / redditività assegnati alle Aree di Business; definire, di concerto con la funzione Planning, Finance & Administration, la propensione al rischio del Gruppo e valutare l‟adeguatezza patrimoniale dello stesso, nel contesto dell‟Internal Capital Adequacy Process (ICAAP), in conformità ai requisiti di Basilea II, Secondo Pilastro; definire, in conformità agli standard di Basilea II ed ai requisiti di Banca d‟Italia, norme, metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti la gestione dei rischi di Gruppo, e, in cooperazione con l‟Organization department, i relativi processi e la loro implementazione; porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di singole controparti / gruppi economici, sia per “cluster” rilevanti (quali settori economici / industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti; definire e fornire alle Aree di Business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, la misurazione, il monitoraggio e la reportistica dei predetti rischi e garantire la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità; supportare le Aree di Business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse all‟accordo di Basilea, etc.); verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l‟adeguatezza dei sistemi di misurazione del rischio adottati nell‟ambito del Gruppo, orientando le scelte metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza delle rispettive modalità di utilizzo nell‟ambito dei processi; porre in essere un adeguato sistema di analisi preventiva del rischio, in grado di quantificare l‟impatto sulla struttura economico-finanziaria del Gruppo derivante dal rapido deterioramento del ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento alle singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale disponibile; creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo. In conformità all‟architettura della funzione Risk Management ed al fine di presidiare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, migliorando l‟efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e agevolando l‟interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli: il “Group Risk Committee”, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo; i “Group Portfolio Risk Committees”, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio; i “Group Transactional Committees”, dedicati alla valutazione delle singole controparti / transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo. 5 I Rischio di credito Struttura e organizzazione L‟organizzazione del rischio di credito in Capogruppo si articola su due livelli: - funzioni aventi responsabilità a livello di Gruppo - funzioni aventi responsabilità a livello Paese Tra le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo, vi sono: - il “Group Credit, Operational & Reputational Risks” department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: “Group Credit Risks” department (Portfolio Credit Risk Manager), a cui sono attribuite -tra le altre- le seguenti responsabilità: o definire strategie e limiti, svolgere attività di stress test ed analisi di portafoglio; o redigere la reportistica necessaria al monitoraggio dell‟andamento del portafoglio crediti del Gruppo; o controllare i limiti di rischio di credito; o sviluppare le metodologie per la misurazione del rischio di credito; o definire la normativa di Gruppo in materia di rischio di credito, nonché il monitoraggio della relativa approvazione ed implementazione presso le Entità; “Group Rating Desk” unit a cui sono attribuite -tra le altre- le seguenti attività: o assegnare i rating ad alcune tipologie di controparti rilevanti (Top Banking e Top Corporate); o deliberare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre agli organi deliberativi competenti sulle proposte di modifica di rating relative ai sistemi di rating Group-wide ed ai sistemi di rating locali; “Group Credit Transactions” department che, attraverso gli LPAC Risk Analyst, e le unit “Country Risk Analysis” e “Group Credit Transactions Advice”, è responsabile, tra le altre cose, per le seguenti attività: o fornire un parere esperto sulle transazioni LPAC (e.g. Project Finance, Acquisition & Leveraged Finance, etc); o analizzare e monitorare il rischio Paese; o deliberare o raccogliere le proposte relative ai limiti cross-border da sottoporre alle competenti funzioni deliberanti; o fornire un parere esperto sulle proposte creditizie di competenza del “Group Transactional Credit Committee” o del “Group Credit Committe”; - il “Group Trading Risk” department, che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: “FIBS & Trading Credit Risks”, responsabile - tra le altre cose - delle seguenti attività: o fornire un parere esperto sulle proposte di credito relative alle controparti “Financial Institutions, Banks and Sovereigns” (FIBS) formulate dalle Entità, operando in qualità di Group Competence Team; o deliberare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le proposte di credito relative alle controparti “FIBS” poste nei libri della Capogruppo; o rilasciare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le Non Binding Opinion di Capogruppo sulle proposte creditizie relative alle controparti “FIBS” sottoposte dalle Entità; “Special Products Risk Analysis”, responsabile, - tra le altre cose - delle seguenti attività: o fornire un parere esperto sulle proposte di credito relative agli “Special Products” formulate dalle Entità, operando in qualità di Group Competence Team; o deliberare, nell‟ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le proposte di credito relative agli “Special Products” poste nei libri della Capogruppo (e.g. ABS, Securitization). 6 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 - il “Group Risks Control” department, responsabile - tra le altre cose - della convalida interna dei sistemi per la misurazione dei rischi di credito, attraverso le competenti funzioni del “Group Internal Validation” department; - il “Group Risks Operating Office” department, cui compete, tra le altre cose, la produzione dei report sui rischi di credito consolidati, sulla base dei dati forniti dalle competenti funzioni del “Group Credit, Operational & Reputational Risk” department, nonché la gestione ed il coordinamento di tutte le iniziative IT afferenti il rischio di credito; - il “Group Special Credit” department, cui compete, tra le altre cose, il coordinamento, l‟indirizzo, il supporto delle attività di “restructuring” e “workout” svolte dalle società del Gruppo, la gestione dell‟attività di “restructuring” e di “workout” con riferimento a pratiche di importo rilevante o altrimenti considerate “strategiche/sensibili”, nonché la gestione del processo di propagazione dei default per clienti multinational con esposizione in carico a più Entità del Gruppo. A livello Paese, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito, nonché lo svolgimento delle attività “operative” (es. erogazione crediti, monitoraggio andamentale, ecc.) ricadono sotto la responsabilità dei CRO delle controllate. In UniCredit S.p.A., tali funzioni sono assolte dalle strutture organizzative del “CRO Italy”, che riportano al “Group CRO” ed in particolare: 7 “Risk Management Italy” department che svolge – tra l‟altro – le attività di governo e di controllo dei rischi di credito relativi al perimetro di competenza del “Country Chairman Italy”. Tra le altre attività, è responsabile di: o definire le policy operative creditizie ed assicurare la corretta applicazione della normativa di Gruppo in materia di rischio di credito, nonché verificare la coerenza dei prodotti creditizi con le regole definite dalle competenti funzioni di GRM; o sviluppare le metodologie, modelli e tools per la valutazione del merito creditizio; o deliberare o proporre agli organi deliberativi competenti le richieste di modifica di rating relative ai sistemi di rating locali per la misurazione dei rischi di credito in capo ai segmenti imprese; “Consumer Finance Risks” department che, con riferimento al perimetro di competenza, è responsabile del governo e del controllo dei rischi di credito connessi ai prodotti di consumer finance (credito al consumo, cessione del quinto di stipendio e carte di credito revolving). Tra le altre attività, è responsabile di: o definire le policy operative, implementare le strategie e la corretta applicazione della Normativa di Gruppo in materia di rischio di credito, nonché verificare la coerenza dei prodotti creditizi con le regole definite dalle competenti funzioni di GRM; o sviluppare le metodologie, modelli e tools per la valutazione del merito creditizio; o analizzare e monitorare la composizione e la rischiosità del portafoglio consumer finance; o coordinare e gestire i processi e le attività di erogazione del credito per la clientela e prodotti di pertinenza nonché l‟attività di prevenzione e gestione frodi; I “Special Credit Italy” department responsabile per il perimetro Italia di UniCredit S.p.A. con esclusione delle posizioni sopra soglie definite o altrimenti considerate “strategiche/sensibili”, del monitoraggio andamentale del rischio di credito, della gestione del recupero dei crediti scaduti e non pagati (ivi compresa la classificazione a incaglio/sofferenza nell‟ambito delle deleghe stabilite) relativamente al segmento “Individuals”, del coordinamento (fornendo linee guida e puntuali indicazioni su specifiche posizioni) dei department “Credit Hub Underwriting” ed i RIT 6 (Regional Industry Team – Real Estate), dell‟identificazione, in collaborazione con le competenti funzioni di “Group Special Credit”, della strategia dell‟area di competenza, della definizione e del monitoraggio dei relativi obiettivi e della deliberazione nell‟ambito dei poteri delegati in merito a posizioni in ristrutturazione o a workout. Inoltre, il responsabile del department “Special Credit Italy”, nella veste di Commissario del portafoglio crediti irregolari e problematici, ha la responsabilità di coordinare l‟intero processo di gestione del credito irregolare e problematico, fornire periodicamente reportistica ai principali stakeholders e informare i soggetti competenti in merito ad eventuali criticità del processo e all‟andamento del portafoglio ricadente nel proprio perimetro di responsabilità. Il department si articola nelle seguenti strutture: “Special Credit Operating Office Italy” department responsabile del supporto all‟identificazione delle strategie dell‟area di competenza e la definizione e monitoraggio dei relativi obiettivi, gestire le policy operative ed i processi, garantire le attività di monitoraggio e di produzione della reportistica, gestire le attività amministrative di workout; “Restructuring Italy” department responsabile del coordinamento e della conduzione delle attività di gestione delle posizioni in restructuring con riferimento alla clientela del perimetro Italia di UniCredit S.p.A. con esposizioni inferiori ad una certa soglia; “Workout Italy” department responsabile del coordinamento e della conduzione delle attività di gestione delle posizioni in workout con riferimento alla clientela del perimetro Italia di UniCredit S.p.A. con esposizioni inferiori ad una certa soglia; “Central Credit Risk Monitoring & Quality Support Italy” department che è responsabile, per il perimetro di UniCredit S.p.A. ad esclusione del perimetro di competenza di “Consumer Finance Risk” e degli “Individuals”, tra le altre, delle seguenti attività: coordinamento ed indirizzo delle attività di monitoraggio andamentale svolte dalle strutture Centrali e di Rete, corretto svolgimento delle attività di delibera svolte dalle strutture Centrali nell‟ambito delle facoltà ad esse delegate in materia di classificazione gestionale ed identificazione di eventuali azioni correttive ovvero della prima classificazione a incaglio e sofferenza, consulenza tecnico/legale alle strutture di Rete, controlli di qualità sui processi creditizi; “Territorial Credit Risk Monitoring Italy” department responsabile del monitoraggio della qualità del portafoglio creditizio per l‟area di competenza e del coordinamento, fornendo linee guida e puntuali indicazioni, su specifiche posizioni dei department “Credit Hub Underwriting” con riferimento alle posizioni ricadenti nel perimetro di competenza; “Customer Recovery” department cui è attribuita, tra le altre, la responsabilità del monitoraggio delle controparti “Individuals” di UniCredit S.p.A. con rapporto significativo, la gestione del recupero dei crediti scaduti e non pagati relativi a tali controparti non ancora classificate ad incaglio o sofferenza, o classificate ma non conferite, la gestione ed il monitoraggio degli interventi di rinegoziazione e rehabilitation creditizia. 8 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 “Credit Operations Italy” department, riorganizzato in accordo alla suddivisione territoriale della rete, articolato nelle seguenti strutture: o Hub territoriali (Credit Hub Nord-Ovest, Credit Hub Nord-Est, Credit Hub Lombardia, Credit Hub Centro-Nord, Credit Hub Centro, Credit Hub Sud, Credit Hub Sicilia), department dislocati sul territorio e responsabili della gestione delle attività di erogazione e supporto per le rispettive aree di competenza territoriale; o “Central Credit Underwriting” department cui è attribuita la responsabilità del coordinamento delle attività dei „Regional Industry Team Leaders‟, del corretto svolgimento delle attività di delibera dei RITL e delle attività preparatorie e amministrative per le pratiche da sottoporre al Group Credit Committee, al Group Transactional Credit Committee, all‟Italian Transactional Credit Committee ed al Group Rating Committee; o “Loan Administration” department (recentemente riorganizzato) cui è attribuita la responsabilità del presidio delle attività amministrative post-delibera creditizia/erogazione, la gestione del credito agevolato e le attività creditizie e amministrative relative ai Consorzi di garanzia; inoltre, la struttura include il department “Mortgages Loan Administration” che si occupa di garantire il coordinamento e la gestione delle attività di post-erogazione relative ai prodotti Mortgages assicurando la qualità e l‟integrità del patrimonio informativo e la minimizzazione dei rischi e deliberando le richieste pervenute nell‟ambito delle proprie autonomie di delibera. Per quanto al momento definito, prossime modifiche organizzative, che entreranno in vigore nella seconda metà dell‟anno, riguarderanno la struttura del CRO Italy e la costituzione di un comitato con focus specifico su operazioni connesse al mercato dei capitali di debito. Inoltre, con riferimento al rischio di credito sono attivi specifici comitati: il “Group Credit Committee”, responsabile per la valutazione e la delibera per proposte creditizie di competenza, ivi incluse quelle a “restructuring” e “workout”, strategie rilevanti e azioni correttive da assumere (inclusa la classificazione dello stato laddove applicabile) per le posizioni “watchlist”, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito sul Trading Book, limiti all‟esposizione per singolo emittente sul Trading Book; il "Group Credit and Cross-Border Risks Committee”, responsabile del monitoraggio per i rischi di credito e cross-border a livello di Gruppo, per la presentazione al “Group Risk Committee” per approvazione o informativa, di strategie, policy, metodologie e limiti relativi ai rischi di credito e cross-border, nonché della reportistica periodica sul portafoglio e il profilo di rischio relativamente a detti rischi; il "Group Transactional Credit Committee", responsabile con funzioni deliberanti, nell‟ambito dei poteri delegati, (delibere e/o rilascio di pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo), e/o funzioni consultive per le pratiche di competenza degli Organi Superiori, per proposte creditizie, ad esclusione di posizioni in “restructuring” e “workout”; strategie ed azioni correttive rilevanti da intraprendere per posizioni in “watchlist”, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito, limiti all‟esposizione per singolo emittente sul portafoglio di negoziazione; l‟”Italian Transactional Credit Committee”, responsabile con funzioni deliberanti, nell‟ambito dei poteri delegati, e/o consultive per pratiche competenza degli Organi Superiori, in merito a controparti di UniCredit S.p.A. (ad esclusione di controparti FIBS) per proposte creditizie (ad esclusione di posizioni in “restructuring” e “workout”), stato di classificazione delle posizioni, strategie ed azioni correttive da intraprendere per le posizioni in “watchlist”, operazioni inerenti il credito su pegno nonché per il rilascio di pareri non vincolanti per le Entità Italiane del Gruppo; il “Group Special Credit Committee”, responsabile della valutazione e dell‟approvazione, nell‟ambito dei poteri delegati, di operazioni concernenti pratiche classificate come “restructuring” o ”workout”, nonché del monitoraggio dell‟andamento complessivo di tale portafoglio e di garantire il coordinamento ed il supporto nella gestione delle posizioni in “restructuring” o “workout” nell‟ambito del Gruppo; 9 I il “Group Rating Committee”, responsabile di assumere decisioni e/o rilasciare pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo sulle proposte di modifica del rating; l‟”Italian Special & Transactional Credit Committee”, responsabile, nell‟ambito dei poteri delegati, della valutazione e approvazione o emissione di parere consultivo per pratiche di competenza di Organi superiori, delle posizioni in restructuring e a workout nonché delle posizioni di clienti gestiti dal department “Special Credit Italy”. Infine, a seguito della richiesta da parte degli organi di controllo interno, la funzione di Compliance partecipa ai comitati "Group Credit and Cross-Border Risks Committee”, "Group Transactional Credit Committee", ”Italian Transactional Credit Committee” e “Group Special Credit Committee”. 10 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Governance e policies I rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo che esercitano attività creditizia, sono disciplinati da specifiche disposizioni di governance che assicurano alla Capogruppo stessa il ruolo di direzione, supporto e controllo, in particolare nelle seguenti aree di attività: politiche creditizie, strategie creditizie, sviluppo dei modelli, validazione dei sistemi di rating, rischio di concentrazione creditizia, rilascio di prodotti creditizi, monitoraggio e reportistica del rischio creditizio di portafoglio. In particolare, le Entità del Gruppo sono tenute a richiedere alla funzione di Group Risk Management apposito parere anteriormente alla concessione/riesame di linee di credito nei confronti di singole controparti/gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie di importo, anche in riferimento all‟obbligo di osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi, da porre in relazione al patrimonio di vigilanza. In conformità al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla funzione Group Risk Management, la Global Policy “Principi Generali di Gruppo per l‟attività creditizia”, oggetto di recente revisione, ha l‟obiettivo di definire le regole generali ed i principi che devono indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i requisiti regolamentari e la best practice di Gruppo Le disposizioni di carattere generale sono integrate da policy che disciplinano specifiche tematiche (area di business, segmento di attività, tipologia di controparte/transazione, ecc.). Tali documenti si distinguono in due categorie: policy dedicate a tematiche considerate “Group-wide”, sviluppate dalla Capogruppo e indirizzate a tutte le Entità. Alcuni esempi sono le policy concernenti la clientela FIBS (“Financial Institutions, Banks and Sovereigns”), i limiti Paese, le operazioni di Project Finance e Acquisition & Leveraged Finance, la gestione del collaterale nelle operazioni in derivati OTC, pronti contro termine e prestito di titoli, la valutazione, il monitoraggio e la gestione dei limiti di rischio di sottoscrizione per il portafoglio oggetto di sindacazione, le operazioni di “Commercial Real Estate Finance” (CREF) e “Structured Trade and Export Finance” (STEF); policy sviluppate a livello locale da singole Entità. Tali documenti dettagliano le regole creditizie riferite ad alcune aree geografiche, Entità controllate, ecc., qualora richieste dalle peculiarità del mercato locale, e hanno validità nel rispettivo perimetro di competenza. A livello di singola Entità e di Capogruppo (qualora necessario), le policy sono ulteriormente dettagliate tramite Istruzioni Operative, che declinano regole e istruzioni specifiche per l‟operatività quotidiana. Le policy creditizie hanno di norma un approccio di tipo “statico” e sono aggiornate all‟occorrenza. Pertanto sono da integrare con le Strategie creditizie che, aggiornate con frequenza almeno annuale, definiscono con quali clienti / prodotti, in quali segmenti industriali e aree geografiche, l‟Entità / il Gruppo intende sviluppare il proprio business creditizio. 11 I Metodologie di gestione e misurazione Generalmente, il rischio di credito rappresenta il rischio di incorrere in una perdita di valore, riferita ad un'esposizione creditizia, derivante da un inatteso deterioramento del merito di credito della controparte. Ai fini della sua misurazione, il rischio di credito è definito come il rischio di incorrere in perdite derivanti dalla possibilità che una controparte, beneficiaria di un finanziamento ovvero emittente di un'obbligazione finanziaria (obbligazione, titolo, ecc.), non sia in grado di adempiere ai relativi impegni (rimborso a tempo debito degli interessi e/o del capitale o di ogni altro ammontare dovuto (rischio di default)). In senso più ampio, il rischio di credito può essere definito anche come la perdita potenziale riveniente dal default del prenditore / emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria, a causa del deterioramento della sua qualità creditizia. Su quest‟ultimo aspetto il Gruppo sta esplorando nuovi approcci che considerino la componente di rischio di credito del banking book soggetta a variazioni di valore. La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte / transazione, sia a livello dell‟intero portafoglio. Gli strumenti ed i processi a supporto dell‟attività creditizia nei confronti di singoli prenditori, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, comprendono il processo di assegnazione del rating, differenziato in base alle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela / prodotto, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della proposta di affidamento, scaturisce dal processo di analisi dei dati finanziari e di quelli qualitativi (posizionamento competitivo dell'azienda, struttura societaria ed organizzativa, ecc.), caratteristiche geo-settoriali, comportamentali a livello di Entità e di sistema bancario (ad es. Centrale dei rischi), al fine di pervenire all'assegnazione di un rating, da intendersi quale definizione della “probabilità di default” (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno. Il monitoraggio sistematico è incentrato sulla cosiddetta “gestione andamentale” che, sulla base di tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio (“scoring”) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosità di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio è ottenuto grazie ad una funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione, tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nell‟individuare, nel lasso temporale dei dodici mesi, l‟evento del “default”. ll rating interno o il grado di rischiosità assegnata alla controparte / transazione, entra nel calcolo dei livelli deliberativi; vale a dire che, a parità di importi da erogare, le deleghe di poteri conferite per l'esercizio dell'attività creditizia ai competenti Organi si riducono progressivamente in funzione dell'accentuarsi della rischiosità del cliente. Il modello organizzativo adottato prevede l‟esistenza di una funzione dedicata, indipendente dalle funzioni commerciali e di erogazione, cui è assegnata la responsabilità di gestire l‟attuazione di un processo cosiddetto di override, cioè dell‟eventuale correzione del giudizio automatico espresso dal modello. Il merito di credito di ciascuna controparte viene rivisto almeno su base annuale, tenendo in considerazione le nuove informazioni acquisite. Ogni controparte è valutata nell‟ambito anche dell'eventuale gruppo di appartenenza considerando, di regola, il teorico rischio massimo dell‟intero gruppo economico. Oltre alle metodologie riassunte nei sistemi di rating, la funzione Risk Management utilizza modelli di portafoglio in grado di misurare il rischio di credito a livello aggregato e, nel contempo, di individuare il contributo di singole porzioni di portafoglio o singole controparti alla posizione di rischio complessiva. 12 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 I parametri di misurazione del rischio di credito a livello di portafoglio sono fondamentalmente tre, calcolati e valutati su un orizzonte temporale di dodici mesi: Expected Loss (EL) Credit Value at Risk (Credit VaR) Expected Shortfall (ES). Al fine di individuare il Credit VaR a livello di portafoglio, viene specificata la distribuzione delle perdite a livello dello stesso; questa è costituita dalle probabilità di ottenere differenti valori di perdita su un determinato orizzonte temporale (“discrete loss case”). Il valore di perdita associato alla relativa probabilità è dato dal prodotto della percentuale di perdita in caso di default (LGD) e le esposizioni in default (EAD) dei singoli obbligati, considerando le correlazioni tra i default. La perdita attesa (EL) costituisce il valore della perdita media a livello di portafoglio aggregato, dovuto al potenziale manifestarsi dell‟inadempienza degli obbligati. La perdita attesa a livello di portafoglio è data dalla somma delle perdite attese dei singoli obbligati, che possono essere determinate attraverso il prodotto di PD x LGD x EAD, ed è indipendente dalle correlazioni tra i default a livello di portafoglio. La perdita attesa è di norma computata come componente di costo. Il Value at Risk rappresenta la soglia monetaria di perdita superata solo per un prefissato valore di probabilità (VaR con livello di confidenza 1-α UniCredit ha fissato α =0,03% ovvero utilizza un intervallo di confidenza del 99,97%). Il Capitale Economico è derivato dal Value at Risk sottraendone la perdita attesa ed è un input per la determinazione del Capitale Interno a copertura delle perdite potenziali derivanti da tutte le fonti di rischio. Il VaR è ampiamente utilizzato quale misura del rischio di portafoglio ma non fornisce alcuna informazione concernente le perdite potenziali nel caso in cui i limiti di VaR siano superati. Tale indicazione è invece fornita dall‟“Expected Shortfall” (ES) che rappresenta il valore atteso delle perdite che eccedono la soglia di VaR. Il Credit VaR di portafoglio e l‟ES dipendono significativamente dalla correlazione tra i default e possono essere ridotti attraverso un‟adeguata diversificazione del portafoglio. I modelli di portafoglio creditizio forniscono misure di capitale economico riallocato sulle singole controparti componenti i portafogli esaminati e sono alla base delle misure di performance rettificate per il rischio. Le misure di capitale economico (Credit VaR) rappresentano, inoltre, un input fondamentale per la predisposizione ed applicazione delle strategie creditizie, per l‟analisi dei limiti creditizi e di concentrazione dei rischi. Il motore di calcolo del capitale economico viene altresì utilizzato per analisi di stress testing sul portafoglio creditizio, partendo da variabili macroeconomiche che influenzano i diversi segmenti di clientela per Paese, dimensione, ecc. Tutti i sopra citati parametri di rischio sono soggetti ad una validazione iniziale e ad un regolare processo di monitoraggio, con riferimento a ciascun sistema di rating, in tutte le sue componenti: modelli, processi, sistemi IT e data quality. La finalità è di attestare la conformità dei sistemi, unitamente a quella di porre in evidenza aree di possibile miglioramento, così come eventuali disallineamenti nelle metodologie che possano comportare rischi di non perfetta comparabilità nelle misure prodotte. Anche il modello interno di Credit VaR è oggetto di valutazione nell‟ambito della validazione del Secondo Pilastro di Basilea 2. 13 I Strategie creditizie e Rischio di Concentrazione In linea con le disposizioni del Secondo Pilastro, le strategie creditizie sul portafoglio crediti di Gruppo rappresentano uno degli strumenti di gestione avanzata del rischio di credito. In conformità sia con il processo di budget sia con il framework del Risk Appetite (Secondo Pilastro), le stesse hanno l‟obiettivo di fornire una declinazione concreta degli obiettivi di propensione al rischio per Divisione e per Entità, considerando la vulnerabilità attesa del portafoglio creditizio di Gruppo in presenza di avverse congiunture economiche, così come il rischio di concentrazione settoriale. L‟obiettivo delle strategie creditizie è triplice: definire la composizione di portafoglio che minimizza l‟impatto complessivo del rischio di credito, partendo dal framework del Risk Appetite, in linea con i criteri di Gruppo in tema di allocazione del capitale e di creazione di valore; assicurare supporto alle competenti funzioni/Divisioni della Capogruppo ed alle Entità del Gruppo, finalizzato al raggiungimento di una composizione ottimale del portafoglio, attraverso pianificazioni strategiche ed iniziative di business; fornire l‟insieme delle linee guida e supporto necessari allo svolgimento del processo di budget commerciale e creditizio, coerente con le ambizioni strategiche di Gruppo. Le strategie creditizie vengono definite attraverso un‟attività di sintesi delle analisi di rischio effettuate topdown con la visione di portafoglio delle funzioni di business, attraverso uno stretto coordinamento tra strutture centralizzate e locali della funzione Risk Management. La definizione delle strategie tiene conto delle diverse metriche di rischio, quali la perdita attesa (EL), il capitale economico, i Risk Weighted Assets (RWA) e la probabilità di default (PD). Parallelamente, talune informazioni qualitative, che esprimono un giudizio di sintesi circa la bontà di un settore industriale, o di un segmento (territorio, divisione) del portafoglio creditizio, vengono inglobate e trasformate in parametri di input nei modelli di ottimizzazione. Per quanto attiene la gestione dei rischi di portafoglio, particolare rilevanza è posta al rischio di concentrazione creditizia. Tale rischio, coerentemente con la definizione fornita dalla normativa “Basilea II”, può essere definito come il rischio associato ad una qualsiasi singola esposizione o gruppo di esposizioni tra loro correlate con un potenziale tale da procurare perdite abbastanza elevate da minacciare l‟operatività stessa della banca. Può quindi presentarsi sotto forma di concentrazione su: singole esposizioni creditizie di importo rilevante in capo ad una singola controparte o ad un insieme di controparti economicamente correlate (c.d. bulk risk for Multinationals, Financial Institutions and Banks); esposizioni creditizie verso controparti appartenenti al medesimo settore di attività economica (sectorial risk). Al fine di individuare, gestire, misurare e monitorare il rischio di concentrazione, le funzioni preposte in Capogruppo hanno definito un sistema di specifici limiti creditizi differenziati in base alla tipologia di rischio di concentrazione. Nell‟ambito delle strategie creditizie, rientrano anche le analisi di vulnerabilità del portafoglio creditizio così come le analisi a supporto della Capital Adequacy che si svolgono tramite simulazioni di stress test (Primo e Secondo Pilastro). Le simulazioni di stress test permettono di stimare i parametri di rischio tra cui la probabilità di default, la perdita attesa, il capitale economico e le attività ponderate per il rischio, nell‟ipotesi di scenari macroeconomici e finanziari estremamente avversi ma plausibili. I parametri sottoposti a stress test sono utilizzati non solo per fini regolamentari, ma anche quali indicatori gestionali di vulnerabilità del portafoglio di ogni singola Entità, linea di business, area / settore, gruppo economico o altro raggruppamento rilevante, nella condizione di una fase negativa del ciclo economico. In conformità alle disposizioni regolamentari, gli stress test sono effettuati con cadenza regolare e i risultati sono comunicati sia all‟Alta Direzione sia all‟Organo di Vigilanza. In aggiunta alle attività ordinarie, simulazioni ad hoc sono effettuate a fronte di specifiche richieste da parte dell‟Organo di Vigilanza. 14 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Strumenti di attenuazione del rischio di credito Il Gruppo utilizza una pluralità di tecniche di mitigazione del rischio di credito volte a ridurre le perdite potenziali derivanti dall‟eventualità di default dell‟obbligato principale. In conformità al documento “Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali - Nuovo schema di regolamentazione” (Basilea II), il Gruppo è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti necessari alla corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) in relazione ai differenti approcci adottati – Standardizzato, IRB di Base (F-IRB) o IRB Avanzato (A-IRB) ai fini sia gestionali interni sia del loro riconoscimento per il calcolo dei requisiti patrimoniali. Con specifico riferimento alle tecniche di mitigazione del rischio, sono in vigore linee guida generali di Gruppo emesse dalla Capogruppo al fine di definire regole e principi comuni per l‟indirizzo, il governo e la gestione standardizzata delle tecniche di mitigazione del rischio in linea con le best practice e in conformità con i requisiti regolamentari in materia. Ad integrazione delle linee guida generali sulle tecniche di mitigazione del rischio, le singole Entità hanno emanato normative interne, specificando processi, strategie e procedure per la gestione delle garanzie. In particolare tali normative dettagliano le regole per l‟ammissibilità, la valutazione e la gestione delle garanzie, assicurandone la validità, l‟opponibilità giuridica, la tempestività di realizzo in conformità con il sistema giuridico locale di ciascun Paese. Le singole Entità hanno inoltre realizzato attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla compliance delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell‟ambito dei processi di applicazione dei sistemi di rating interni, per verificare la presenza di una documentazione adeguata e di procedure formalizzate per l‟utilizzo delle tecniche di mitigazione del rischio ai fini del calcolo del capitale regolamentare. In termini di policy creditizia, le garanzie - reali o personali - possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi dell‟autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Per tale ragione, oltre alla più ampia analisi del merito creditizio e dell‟autonoma capacità di rimborso del debitore principale, esse sono oggetto di specifica valutazione ed analisi per il ruolo di fonte sussidiaria di rimborso dell‟esposizione debitoria. Le principali tipologie di garanzie reali utilizzate a supporto del credito dalle Entità del Gruppo sono principalmente quelle immobiliari, sia residenziali che commerciali, e finanziarie (inclusi i depositi in contante, le obbligazioni, azioni e quote di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM)). Altri tipi di garanzie reali (pegno su merci o su crediti e polizze vita) sono meno comuni. Il Gruppo si avvale, inoltre, di accordi bilaterali di netting per operazioni di derivati (tramite la sottoscrizione di accordi ISDA e CSA), pronti contro termine e prestito titoli. ll sistema di gestione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito è parte integrante dei processi di approvazione e monitoraggio del credito, che supportano ampiamente i controlli di qualità, la valutazione delle garanzie e la corretta categorizzazione ai fini di stima della LGD. Controlli e relative responsabilità sono debitamente formalizzati e documentati in norme interne e procedure operative. Inoltre sono stati implementati processi per il presidio di tutte le informazioni utili all'identificazione e la valutazione delle garanzie ed il loro corretto inserimento nei sistemi. Nell‟ambito dell‟acquisizione delle garanzie il Gruppo attribuisce particolare rilevanza al processo e al sistema dei controlli per il rispetto dei requisiti legali (“certezza giuridica”) dei contratti, nonché alla valutazione della congruità della garanzia. Nel caso delle garanzie personali, il fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di credit default swap) deve essere analizzato al fine di valutarne la solvibilità e il profilo di rischio. 15 I Per le garanzie reali, il processo di valutazione è governato da principi prudenziali, sia con riferimento all‟utilizzo di valori di riferimento “di mercato” sia all‟applicazione di opportuni scarti al fine di evitare che in caso di escussione si verifichino perdite inattese. I processi di monitoraggio delle garanzie sono volti ad assicurare il mantenimento fino alla scadenza dei requisiti di ammissibilità, sia generali sia specifici, previsti dalle policy creditizie, dalla normativa interna e dai requisiti dell‟Organo di Vigilanza in materia. 16 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Attività di reporting e di monitoraggio L‟obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, effettuate dalla funzione Group Risk Management, è quello di analizzare le principali componenti del rischio di credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio, ecc., al fine di adottare tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo, parziale o di singole controparti. La funzione Group Risk Management è responsabile della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato, sia su base periodica sia sulla base di richieste ad hoc (da parte dell‟Alta Direzione, dell‟Autorità di Vigilanza o da parte di controparti esterne quali agenzie di rating), con l‟obiettivo di analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, onde poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative correttive. L‟andamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai principali drivers (quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio), ai diversi segmenti di clientela, alle realtà locali, ai settori industriali, nonché all‟andamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura. Le attività di portfolio reporting a livello di Gruppo sono condotte in stretta collaborazione con i CRO (Chief Risk Officer) delle singole Entità e i Credit Risk Portfolio Managers che, all‟interno del rispettivo perimetro, implementano le loro specifiche attività di reporting. Già dall‟inizio del secondo semestre del 2010, le attività di reporting vengono effettuate da due funzioni dedicate di Group Risk Management: l‟Unità di Group Risk Reporting facente capo al Group Risk Management Operating Office Department e il team di Group Credit Risk Portfolio Analytics all‟interno del Group Credit Risks Department. L‟Unità di Group Risk Reporting è responsabile della reportistica a livello di Gruppo, effettuata utilizzando i dati e le informazioni fornite dalle altre strutture competenti del Group Risk Management. Il team di Group Credit Risk Portfolio Analytics, sempre in collaborazione col Group Risk Management Operating Office, è responsabile della reportistica riguardante il rischio di credito del Gruppo a livello di aree geografiche e Business Units, producendo direttamente i dati relativi alla Strategic Business Area “Corporate, Investment Bank & Private Bank” e raccogliendo/aggregando i dati relativi alla Strategic Business Area “Family & SME” e ai Paesi CEE forniti dal “Family & SME” department e dal CEE Risk Officer. Nel corso del 2011 e del primo semestre del 2012 le attività di reporting sono state ulteriormente affinate grazie ad un‟intensa attività di fine tuning dei processi per la raccolta e il consolidamento dei dati, attività questa già avviata negli ultimi mesi del 2010. È stato così possibile conseguire un significativo miglioramento in termini di qualità delle informazioni rappresentate e dei processi a supporto dei report consolidati quali, ad esempio, l‟ERM - Enterprise Risk Management Report. Inoltre, le unità dedicate al reporting nell‟ambito dei portafogli e dei settori di attività hanno contribuito a monitorare le posizioni esposte a rischio di credito all‟interno dei propri perimetri di competenza. L‟intera attività di monitoraggio che è finalizzata ad individuare e a reagire in modo tempestivo a possibili deterioramenti della qualità del credito delle controparti, invece, è stata ulteriormente rafforzata con strutture dedicate del Group Risk Management, ad esempio strutture facenti parte del department Group Credit Risks, che si occupano della reportistica volta ad analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, al fine di poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune azioni correttive. 17 I Rischio di mercato Il rischio di mercato deriva dall‟effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest‟ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l‟operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. La gestione del rischio di mercato nel gruppo UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, sia nella Capogruppo, sia nelle singole società che compongono il gruppo stesso. Il modello in essere garantisce la capacità di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (cosiddetti Portfolio Risks), tramite centri di responsabilità dedicati (Portfolio Risk Managers), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale. In base a tale organizzazione le strutture di primo riporto al “Group Risk Management”, dedicate al governo dei rischi di mercato, sono: “Group Trading Risks”, per quanto concerne il rischio di mercato relativo alle posizioni presenti nel Trading Book; “Group Balance Sheet & Liquidity Risk” per quanto concerne il rischio di mercato relativo al Banking Book. Strategie e Processi di Gestione del Rischio Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l‟assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l‟allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le società controllate. Il Group Risk Committee si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di proposte dell‟Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, con riferimento a: “risk appetite” di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione, criteri di allocazione del capitale, capacità di assunzione del rischio, “cost of equity” e politica dei dividendi nonché limiti di capitale interno; strategie generali per l‟ottimizzazione dei rischi, linee guida generali e politiche generali per la gestione dei rischi di Gruppo; modifiche sostanziali dei sistemi di controllo e misurazione dei rischi (per i rischi di credito, mercato, operativi ed altri rischi), inclusi possibili piani di azione, processi, requisiti di IT e di "data quality"; struttura dei limiti per tipologia di rischio; politiche strategiche e piani di funding; stima complessiva degli accantonamenti per rischi su crediti ("Loan Loss Provisions"); definizione e revisione periodica dell‟ “ICAAP General Framework”, del relativo perimetro di applicazione così come del “Regulatory Report” annuale. Allo stesso modo delibera in merito a: la definizione delle linee guida relative alle politiche finanziarie di Gruppo (strategie di gestione dell‟attivo e del passivo, incluso il profilo della "duration" a livello Gruppo); l‟allocazione del rischio alle Business Unit ed alle Entità, linee guida e strategie specifiche relative ai rischi e conseguente definizione dei limiti per il raggiungimento degli obiettivi in termini di risk appetite e limiti per tipologia di rischio; metodologie per la misurazione e controllo del Capitale Interno; linee guida, policies e strategie per il rischio immobiliare, il rischio su investimenti finanziari ed il rischio di business; l'approvazione di piani di intervento in caso di aspetti critici nei sistemi di controllo e misurazione dei rischi evidenziati dai report interni di validazione iniziali e continuativi; l‟approvazione di azioni/iniziative di business anche di natura strategica al fine di salvaguardare il Gruppo nella “fase di allarme” di una crisi di liquidità. 18 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Il Group Risk Committee riceve inoltre periodicamente informative dai competenti Comitati/Funzioni relativamente ai seguenti temi: progetti di riorganizzazione che riguardano i processi in materia di rischi e/o strutture organizzative coinvolte nelle attività di gestione e controllo dei rischi; reportistica periodica sui rischi (portafoglio, grandi esposizioni, "Loan Loss Provisions", ecc.), compresa quella prevista per le autorità di vigilanza (prima della relativa divulgazione) ; reportistica sul superamento dei limiti; azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio di Gruppo; reportistica regolare sull'evoluzione degli accantonamenti per rischi su crediti (Loan Loss Provisions); aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività e processi dei progetti di adeguamento agli Accordi di Basilea. In aggiunta al GRC, in relazione al governo dei Rischi di Mercato, i Comitati responsabili in materia sono i seguenti: Group Market Risk Committee; Group Assets & Liabilities Committee. Il “Group Market Risk Committee” è responsabile per il monitoraggio dei Rischi di Mercato a livello di Gruppo, per la valutazione dell‟impatto delle transazioni – approvate dai competenti organi – che influiscono in maniera significativa sul profilo complessivo del portafoglio del Rischio di Mercato, per la presentazione al “Group Risk Committee” per approvazione o informativa, di strategie relative al Rischio di Mercato, policy, metodologie e limiti nonché della reportistica periodica sul portafoglio del rischio di mercato. Il Comitato è responsabile inoltre di garantire la coerenza delle policy, metodologie e prassi operative riguardo al rischio di mercato, nelle diverse Divisioni/ Business Unit ed Entità. Controlla e monitora il Group market risk portfolio. Il “Group Assets and Liabilities Committee” è responsabile per il monitoraggio del rischio di liquidità, di cambio (FX) e di tasso d‟interesse del Banking Book, per la presentazione al “Group Risk Committee” delle strategie per la gestione di asset e liabilities (incluso il profilo di duration a livello di Gruppo) e della visione complessiva del posizionamento di Gruppo in termini di ALM, nonché delle strategie, policy, metodologie e limiti per i rischi di liquidità, cambio e tasso d‟interesse del Banking Book. Il Comitato è inoltre responsabile di assicurare la coerenza di politiche, metodologie e prassi operative per i rischi di liquidità, di cambio e di tasso d‟interesse di Banking Book nell‟ambito dei diversi Regional Liquidity Center, Divisioni/ Business Unit ed Entità, con l‟obiettivo di ottimizzare l‟utilizzo delle risorse finanziarie quali liquidità e capitale e di riconciliare la richiesta delle stesse con le strategie di business nell‟ambito dell‟intero Gruppo. Monitora inoltre l‟evoluzione degli asset e liabilities per l‟intero Gruppo e l‟esecuzione del piano di funding. Analizza l‟impatto delle oscillazioni dei tassi di interesse, dei vincoli di liquidità e le esposizioni ai cambi. Portafoglio di Negoziazione Il Portafoglio di Negoziazione include le posizioni in strumenti finanziari o materie prime detenute a fini sia di negoziazione sia di copertura di altri elementi del Portafoglio di Negoziazione stesso. Per poter essere sottoposti al trattamento di capitale del Portafoglio di Negoziazione, gli strumenti finanziari devono essere liberi da restrizioni contrattuali sulla loro negoziabilità oppure il rischio relativo deve poter essere totalmente immunizzabile. Inoltre, le posizioni devono essere frequentemente e accuratamente valutate e il portafoglio deve essere gestito in maniera attiva. 19 I Il rischio che il valore di uno strumento finanziario (attività o passività, liquidità o strumento derivato) cambi nel tempo è determinato da cinque fattori di rischio di mercato standard: Rischio di credito: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei credit spread; Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa delle variazioni dei prezzi di azioni o indici; Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di interesse; Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di cambio; Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei prezzi delle materie prime (ad esempio: oro, greggio). Il gruppo UniCredit gestisce e monitora il rischio di mercato mediante due insiemi di misure: I. Global Market Risk measures: Value at Risk (VaR), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio in un determinato periodo per un determinato intervallo di confidenza; Stressed VaR (SVaR), che rappresenta il VaR potenziale di un portafoglio soggetto ad un periodo di dodici mesi di significativo stress finanziario; Incremental Risk Charge (IRC), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le perdite creditizie (rischi di default e migrazione) che possono verificarsi in un portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza; Comprehensive Risk Measure (CRM), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le perdite creditizie non incluse nell'IRC (come ad esempio gli effetti stocastici legati al tasso di recupero e di correlazione per gli strumenti derivati strutturati) che possono verificarsi in un portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza; Loss Warning Level (LWL), che è definito come la P&L economica cumulata su un periodo di 60 giorni lavorativi di un'unità di rischio; Combined Stress Test Warning Level (STWL), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio calcolata sulla base di uno scenario di stress; II. Granular Market Risk measures: Sensitivities, che rappresentano la variazione nel valore di mercato di uno strumento finanziario a causa dei movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti. Sulla base di queste misure, sono definiti due insiemi di limiti: Global Market Risk limits (Loss Warning Levels, Combined Stress Test Warning Level, VaR, SVaR, IRC, CRM): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere consistenti con il budget di ricavi assegnato e la risk taking capacity assunta; Granular Market Risk limits (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai Global Market Risk limits ed operano in maniera consolidata in tutte le Entità (ove possibile); al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i Granular Market Risk limits mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli risk factor o l'eccessiva esposizione verso risk factor che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR. 20 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Portafoglio Bancario La banca esegue operazioni di copertura sul rischio di tasso di interesse del perimetro di Banking Book, principalmente originato dal business della clientela, tenendo attivamente in considerazione i cambiamenti del mercato. Le strategie di copertura sono finalizzate inoltre alla inclusione di variabili comportamentali della clientela, come per esempio il fenomeno di estinzione anticipata dei mutui e di altri prestiti alla clientela. La strategia di gestione della posizione del rischio di tasso di interesse riferita al perimetro di Banking Book è rivista, almeno su base mensile, dal Group ALCO. Il coinvolgimento del comitato in materia di gestione del rischio di tasso di interesse include: settaggio e monitoraggio dei limiti; strategie di copertura; linee guida e policies; decisioni relative al Funds transfer pricing; metodologie e misurazione del rischio. È importante notare che il Group ALCO delibera in merito alle linee guida ed al Risk Framework per i regional centres. I comitati ALCO a livello di singolo regional centre delineano il processo relativo al loro perimetro, mentre il Group ALCO monitora la posizione complessiva. Risk Management propone i limiti che richiedono la approvazione da parte del Group Risk Committee. 21 I Struttura ed organizzazione Portafoglio di Negoziazione Con riferimento al governo dei rischi di trading book, ovvero il rischio di mercato originato dalle funzioni del Gruppo autorizzate a gestire posizioni di trading, è stato costituito il “Group Trading Risks” department, responsabile del governo e del controllo di tali rischi a livello di Gruppo, attraverso la definizione delle strategie e dei limiti, la redazione di Normativa di Gruppo in materia, il monitoraggio della relativa implementazione presso le Entità del Gruppo, lo sviluppo di metodologie per la misurazione di tali rischi, lo svolgimento delle attività di stress test e l‟analisi del portafoglio. Il citato department è inoltre responsabile del coordinamento manageriale, limitatamente al proprio perimetro di competenza, delle corrispondenti funzioni presso le Entità del Gruppo, secondo quanto previsto dalle normative interne (“GMGR1” e “GMGR Evolution”) e dell‟indirizzo della scelta delle corrette metodologie/modelli di pricing degli strumenti finanziari, attraverso il coordinamento delle attività per lo sviluppo delle “librerie di pricing” e per l‟integrazione delle stesse nei sistemi di front office. Tale presidio è garantito attraverso una struttura organizzativa del department che si articola, in particolare, nelle seguenti unità: “Market Risk Management” department, responsabile del governo ed il controllo dei rischi di mercato del Gruppo, attraverso: o la definizione di strategie, dei limiti di rischio, lo svolgimento delle attività di stress test e l‟analisi del portafoglio; o il controllo del rischio di mercato di UniCredit S.p.A. ed a livello consolidato. Il department si articola nelle seguenti strutture: “Group Market Risk Management” unit, responsabile di: o coordinare il processo iterativo (in cooperazione con le funzioni di Market Risk delle Entità del Gruppo) per la definizione dell‟insieme di limiti globali e granulari da sottoporre, per approvazione, ai Comitati ed Organi decisionali competenti, a livello locale e di Capogruppo; o monitorare giornalmente i limiti globali e granulari attivando i processi di escalation in caso di raggiungimento/superamento dei limiti, identificando inoltre le corrette contromisure e/o azioni di mitigazione, ove necessario; o analizzare il P&L giornaliero, sulla base dei report forniti dalle Entità; o definire le metodologie per IPV2 e FVA3 da far adottare alle Entità del gruppo; o valutare i rischi di mercato connessi ai nuovi prodotti, fornendo la Non Binding Opinion sull‟emissione degli stessi; o produrre validazione indipendente del pricing per strumenti non quotati o illiquidi e produrre i controlli di conformità di mercato degli strumenti illiquidi; o fornire a “Risk Integration & Capital Adequacy” i dati necessari per monitorare e pianificare la propensione al rischio e l‟EVA. “Products Evaluation Special Projects & Support” unit, responsabile di: o fornire un adeguato supporto alla Banca per le attività connesse all‟applicazione della MiFID, che richiedono l‟utilizzo della metodologie sviluppate dal Risk Management; o definire il programma di stress test, attraverso la definizione di nuovi scenari, l‟aggregazione dei risultati degli stress test forniti dalle Entità del Gruppo, l‟analisi dei risultati degli stress test e l‟identificazione delle adeguate azioni correttive (es. azioni di mitigazione del rischio, costituzione di nuovi scenari); o monitorare e gestire i rischi di mercato per le attività relative a portafogli non core svolgendo attività di de-leveraging / de-risking; 1 2 3 Group Managerial Golden Rules Independent Price Verification Fair Value Adjustment 22 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 o o gestire iniziative speciali relative al rischio di mercato; assicurare il reporting sui rischi di mercato, in coordinamento con le competenti funzioni di “Group Risks Operating Office” department, fornendo una rappresentazione aggiornata, a livello di Gruppo, dei rischi in oggetto, sia in scenari normali che in scenari di stress. “Market Risk Policies, Methodologies & Architecture” unit, responsabile di: o sviluppare metodologie per la gestione dei rischi di mercato (ad esempio VaR, Stressed VaR, Incremental Risk Charge, Comprehensive Risk Measure, Credit Counterparty Risk, Expected Positive Exposure, ecc.) garantendo coerenza di modelli all‟interno del Gruppo e calcolare le metriche in collaborazione con le relative strutture delle Entità; o provvedere alla redazione della Normativa di Gruppo in materia di rischi di trading; o verificare la coerenza delle policy operative in materia di rischi di mercato definite dalle Entità del Gruppo con le strategie e con la Normativa di Gruppo definite da “Group Trading Risks” department; o monitorare, secondo le modalità definite dalla regolamentazione interna, l'approvazione e l'implementazione presso le Entità del Gruppo della normativa di Gruppo in materia di rischio di mercato; o monitorare i risultati di back testing svolti dalle Entità e del back testing consolidato; o sviluppare prototipi per nuove tecnologie per la gestione dei rischi di mercato; o costruire ed aggiornare, in collaborazione con le relative strutture delle Entità, l‟infrastruttura per la gestione dei dati di mercato e documentare e monitorare i relativi processi (raccolta, gestione ed immagazzinamento dei dati). Portafoglio Bancario Il presidio dei rischi di mercato del Banking Book ricade sotto la responsabilità dell‟unità “Balance Sheet Risks Control” facente parte del Group Risk Management. Le responsabilità dell‟unità comprendono: provvedere alla redazione della Normativa di Gruppo in materia di rischio di bilancio relativamente al Banking Book; verificare la coerenza delle policy operative definite dalle Entità del Gruppo in materia di rischi di bilancio relativamente al Banking Book con le strategie e con la Normativa di Gruppo definite dal department; proporre agli Organi competenti i limiti per la gestione dei rischi di bilancio relativi al Banking Book, provvedendo altresì alla relativa sub-allocazione, al fine di mantenere il profilo di rischio del Gruppo all‟interno del quadro di risk appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione e dagli altri organi competenti; monitorare il rispetto dei limiti per i rischi di bilancio relativi al Banking Book e di liquidità di medio-lungo termine fissati dagli organi competenti a livello di Gruppo e di regional center e proporre azioni correttive per mantenere il profilo di rischio del Gruppo all‟interno del risk appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione; assicurare la sostanziale armonizzazione a livello di Gruppo delle architetture di analisi e misurazione utilizzate per la gestione del rischio tasso di interesse e i modelli comportamentali; monitorare la corretta applicazione del fund transfer price tra le diverse Unit e i diversi Regional Centres di Gruppo. 23 I Sistemi di misurazione e di reporting Portafoglio di Negoziazione Nel corso del 2012 è proseguito lo sviluppo e ampliamento dei modelli esistenti nella direzione di una sempre più accurata rappresentazione dei profili di rischio propri di portafogli di prodotti finanziari complessi. In particolare, in accordo alle nuove normative e linee guida della Commissione di Basilea ed allo scopo di superare le limitazioni del modello del VaR, il gruppo UniCredit ha completato nel corso del 2011 lo sviluppo di modelli interni per la stima dell'Incremental Risk Charge (IRC) e della Comprehensive Risk Measure (CRM), oltre ad aver aggiornato la metodologia di calcolo del requisito includendo la componente di Stressed VaR. Il monitoraggio di detti profili di rischio è stato reso ancor più efficace attraverso l'introduzione di limiti di rischio granulari che si aggiungono a quelli di VaR in relazione alle principali attività dell‟investment banking. Alla stessa stregua, sempre nell'ottica di un perseguimento di valutazioni di prodotto/portafoglio ispirate ai più rigorosi principi di prudenzialità, sono state raffinate e rese più incisive le metodologie per l'appostazione di riserve di valutazione sui prodotti di credito, con un focus particolare in merito a quelli strutturati. All‟interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal gruppo UniCredit nell‟ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Market Risk Management è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l‟approccio della simulazione storica. Per ulteriori dettagli sui modelli di valutazione del rischio si faccia riferimento alla Tavola 11. Gli standard di reportistica sui rischi di mercato sono fissati dal Group Risk Committee su indicazione della funzione di Market Risk. Il Market Risk Management definisce gli standard di reportistica sui rischi di mercato, in termini sia di contenuti sia di frequenza, e fornisce puntualmente informazioni al Top Management ed alle autorità di vigilanza sul profilo di rischio di mercato a livello consolidato. Portafoglio Bancario La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel Banking Book risiede presso gli Organi competenti della Banca. Per esempio, la Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul Banking Book a livello consolidato. In quanto tale, definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello di Gruppo. La misura di rischio di tasso di interesse per il Banking Book riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari: Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi della banca, cioè i flussi attesi dell‟attivo meno quelli del passivo; Income perspective: l‟analisi si concentra sull‟impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity. Inoltre, si struttura un framework di misurazione di ulteriori tipologie di rischio di mercato, come rischio del tasso di cambio, rischio azionario e rischio specifico dovuto a variazione dello spread creditizio. 24 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Stress tests: sono un efficace strumento di gestione del rischio, in quanto forniscono ad UniCredit la indicazione di quanto capitale potrebbe essere necessario per assorbire perdite in caso di forti shock finanziari. Lo stress testing è parte integrante dell‟Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), dove si richiede ad UniCredit di eseguire uno stress testing rigoroso e forward-looking al fine di identificare possibili eventi o cambiamenti nelle condizioni di mercato che possano ripercuotersi in maniera sfavorevole per la banca. Politiche di copertura e di attenuazione del rischio Portafoglio di Negoziazione Su base mensile un insieme di indicatori di rischio è fornito al Group Risk Committee attraverso l‟Enterprise Risk Management Report; questi includono gli utilizzi di VaR, Stressed-VaR, IRC, CRM, le Sensitivities ed i risultati degli Stress tests. Allo stesso tempo il superamento dei limiti è riportato sia al Group Market Risk Committee che al Group Risk Committee, laddove il processo di “escalation” è normato dalla Policy Speciale di Gruppo sulla Gestione dei Limiti del Rischio di Mercato delle attività di Trading che definisce la natura delle varie soglie/limiti applicati come gli organismi competenti da coinvolgere per stabilire il più appropriato piano di azione per ricondurre le esposizioni nei limiti approvati. Un focus, se richiesto, è fornito di volta in volta sull‟attività di specifici ambiti di business al fine di assicurare il più elevato livello di comprensione e di discussione dei rischi in date aree che sono ritenute meritevoli di particolare attenzione. Portafoglio Bancario In sede di ALCO si discutono su base mensile i principali fattori di rischio di mercato. Il comitato riceve un aggiornamento in merito allo status corrente delle misure di rischio per il Banking Book sia da una prospettiva di valore della banca che da una di utili. I limiti ed i warning levels sono monitorati dalla funzione di Risk Management. Violazioni di tali limiti e warning levels, se presenti, vengono riportati ai rilevanti Organi competenti. Di conseguenza, il procedimento di escalation si attiva in linea con le procedure descritte nella Policy, per implementare le misure più appropriate al fine di ristabilire l‟esposizione all‟interno dei limiti approvati. Le operazioni strutturali di copertura dal rischio di tasso di interesse al fine di attenuare l‟esposizione verso il business della clientela sono eseguite dalla Tesoreria. Le operazioni strategiche del perimetro di Banking Book possono essere eseguite dal dipartimento di Asset and Liability Management - ALM. 25 I Rischio di liquidità Il rischio di liquidità identifica l‟eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza pregiudicare l‟operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria. I principi fondamentali I Liquidity Centre L‟obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera. Oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, tramite la Capogruppo e sotto la supervisione del Group Risk Management, sono state definite politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna Entità risponda ai requisiti dello stesso. Per tali ragioni, l‟organizzazione del Gruppo è basata su criteri di tipo manageriale, definiti coerentemente con il concetto di Liquidity Centre. I Liquidity Centre sono Entità Legali che intervengono in base alla responsabilità che ad esse compete quali sub-holding nella gestione della liquidità. Essi: intervengono nel processo di gestione e concentrazione dei flussi di liquidità delle varie Entità che ricadono all‟interno del loro perimetro; sono responsabili dell‟ottimizzazione del processo di funding effettuato nei principali mercati locali e del coordinamento dell‟accesso ai mercati di breve e di lungo termine da parte delle Entità sottostanti al loro perimetro; infine, sono responsabili, a livello locale, dell‟implementazione delle regole sulla liquidità di Gruppo, in conformità con le Guideline di Governance di Gruppo e con le vigenti norme locali. Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di soggetto responsabile della supervisione e del controllo. In tema di liquidità tale ruolo consiste nel guidare, coordinare e controllare tutti gli aspetti riguardanti la liquidità dell‟intero Gruppo. La Capogruppo agisce, inoltre, come Liquidity Centre per il perimetro italiano. Il principio di “autosufficienza” La liquidità disponibile a livello di singolo Paese può essere soggetta a restrizioni di tipo legale, regolamentare e politico. Il cosiddetto “Large Exposure Regime”, valido in Europa, oltre a norme specifiche valide a livello nazionale come il “German Stock Corporation Act”, sono esempi di vincoli legali alla libera circolazione di fondi nell‟ambito di un Gruppo bancario transnazionale4. Come principio generale, il Large Exposure Regime, implementato a partire dal 31 dicembre 2010, limita le esposizioni bancarie ad un ammontare massimo pari al 25% del capitale: questa regola si applica anche alle esposizioni infragruppo. Tuttavia, tale direttiva è stata implementata in maniera non uniforme nei vari paesi Europei. In molti paesi CEE è valido il limite massimo del 25% del capitale, ma in altri paesi CEE sono presenti regole più stringenti (ad esempio, in Serbia); in Austria, sulla base della normativa nazionale, il limite massimo del 25% del capitale non si applica alle esposizioni verso la società madre, se domiciliata in un paese dell‟Area Economica Europea; infine, in Germania l‟Autorità di Vigilanza nazionale ha previsto una procedura attraverso cui è possibile richiedere l‟esenzione dall‟obbligo di rispetto del limite previsto dal Large Exposure Regime per le esposizioni infragruppo. 4 Anche la Circolare 263 di Banca d‟Italia prevede che le riserve di liquidità siano mantenute presso tutte le Entità del Gruppo al fine di minimizzare il trasferimento di riserve liquide (Titolo V, capitolo 2, Sezione III. 7 penultimo paragrafo) 26 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 In assenza di limiti ufficiali validi a livello nazionale, le Autorità di Vigilanza austriaca e tedesca si riservano la facoltà di valutare il livello di esposizione caso per caso. Nell‟attuale contesto economico, in alcuni dei paesi in cui il gruppo si trova ad operare, le Autorità di Vigilanza stanno adottando misure volte a ridurre l‟esposizione del proprio sistema bancario nazionale verso altre giurisdizioni con potenziali impatti negativi sulla capacità del Gruppo di finanziare le proprie attività. In tale contesto è previsto nell‟ambito della “Group Liquidity Policy” un ulteriore principio per migliorare la sana e prudente gestione della liquidità; ad ogni Entità legale (in particolare quelle situate in un paese differente da quello in cui risiede il Liquidity Center di riferimento) è richiesto di aumentare l‟autosufficienza relativa alla liquidità sia in condizioni normali sia in condizioni di stress, incentivando ogni Entità a fare leva sui propri punti di forza, in termini di prodotti e mercati, in modo da ottimizzare il costo del funding per il Gruppo. Questo tipo di organizzazione garantisce che le Entità appartenenti al Gruppo siano auto-sufficienti, accedendo ai mercati della liquidità, globali e locali, in maniera controllata e coordinata. In tal modo si rende possibile ottimizzare i) i surplus ed i deficit di liquidità tra le Entità appartenenti al Gruppo ii) il costo complessivo del funding a livello di Gruppo. Ruoli e responsabilità Sono state identificate a livello di Gruppo, tre strutture principali per la gestione della liquidità: la competence line del Group Risk Management, la funzione “Finanza” (nella competence line Planning, Finance & Administration) e la funzione “Tesoreria” (inclusa nella Business Unit “Markets”), ognuna con ruoli e responsabilità differenti. In particolare, le funzioni operative sono proprie di Finanza e Tesoreria, mentre la funzione Risk Management ha responsabilità di controllo e reportistica indipendente rispetto alle funzioni operative (in linea con quanto stabilito da Banca d‟Italia nella circolare 263). Più specificamente, la Tesoreria agisce come organo di coordinamento nella gestione dei flussi finanziari infra-gruppo, derivanti dai deficit/surplus di liquidità delle varie Entità appartenenti al Gruppo, e applica gli appropriati tassi di trasferimento alle transazioni infra-gruppo. Espletando tali funzioni, la Tesoreria garantisce un accesso al mercato disciplinato ed efficiente. L‟ottimizzazione del rischio di liquidità è perseguita stabilendo limiti specifici per l‟attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun paese e delle policy e regole interne delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nei Liquidity Centre individuali. I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dal Liquidity Framework del Gruppo. Inoltre, le regole regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali. 27 I Sistemi di misurazione e reporting del rischio Tecniche di misurazione del rischio Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test della liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di indicatori, quali ad esempio: gap prestiti-depositi, livello di indebitamento rapportato al patrimonio). In particolare, le analisi dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti: giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci di liquidità controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall‟overnight fino a 3 mesi; mensilmente, i gap ratio controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all‟anno o superiori. Il framework di gestione del rischio di liquidità La Liquidity Framework del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali: Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L‟obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi; Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l‟anno. L‟obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni. Inoltre, la Liquidity Framework è integrata da alcuni indicatori complementari, inclusi nel Risk Appetite Framework; uno di essi è il cosiddetto “loan-to-depo gap”, calcolato trimestralmente, che fornisce una stima della porzione di portafoglio prestiti commerciali che viene finanziata da passività commerciali. In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze. 28 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Gestione della liquidità di breve termine L‟obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi. Le misure standard adottate a tal fine sono: gestione dell‟accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa); gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse (analisi e gestione attiva della maturity ladder). Questi principi sono applicabili a livello di Gruppo e a livello di ciascun Liquidity Centre. Il Gruppo adotta anche il “Cash Horizon” come indicatore sintetico dei livelli di rischio relativi alla posizione di liquidità a breve termine; tale indicatore viene monitorato attraverso la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita che comportano un impatto sulla base monetaria. Il Cash Horizon identifica il numero di giorni, al termine dei quali l‟Entità in esame non è più in grado di onorare le proprie obbligazioni, così come rappresentate nella Maturity Ladder operativa, una volta esaurita la Counterbalancing Capacity disponibile. L‟obiettivo del Gruppo nel corso dell‟anno è stato quello di garantire un Cash Horizon pari ad almeno tre mesi. Il Cash Horizon è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Al momento viene anche effettuata un‟analisi di sensitivity, volta a identificare l‟impatto di un cash-in / cashout pari a 1 e 2 miliardi di Euro sul Cash Horizon. Gestione della liquidità strutturale L‟obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento sulle scadenze superiori all‟anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il ratio di Liquidità Strutturale oltre l‟anno è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Le misure standard adottate a tal fine sono: la redistribuzione delle scadenze delle operazioni di finanziamento, per ridurre le fonti di funding meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica); finanziare la crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (Yearly Funding Plan); conciliare i requisiti di funding a medio-lungo termine con l‟esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati (realizzazione del Yearly Funding Plan). 29 I Stress test della liquidità Lo stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento, in una serie di variabili finanziarie, esercitano sulla condizione finanziaria di un‟istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un‟istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per: valutare l‟adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi; pianificare e attuare operazioni sourcing alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa; strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo; fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan. Al fine di eseguire stress test uniformi in tutti i Centri di Liquidità, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di stress testing in base alla quale ogni Liquidity Centre è tenuto a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l‟attivazione di procedure locali. Ai singoli Liquidity Centre è consentito avvalersi di modelli comportamentali statistici/quantitativi, purché essi siano convalidati dal Risk Management locale o struttura equivalente con le stesse responsabilità. Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitivity, queste ultime valutando l‟impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un‟istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, senza identificare la fonte dello shock, mentre i test di scenario tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente un evento di stress ipotetico e consistente. Scenari di liquidità A livello macro, il Gruppo identifica tre diverse classi fondamentali di potenziale crisi di liquidità: crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): Market Downturn Scenario. Tale scenario consiste in un‟improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall‟accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, ecc.; specifica del Gruppo o di parte di esso: crisi del titolo, scenari di declassamento del merito di credito; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, evento connesso al peggioramento della percezione del rischio reputazionale del gruppo e ad un declassamento del rating di UniCredit S.p.A.; una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato. Il periodo di sopravvivenza relativo al “Combined” Liquidity Stress Test scenario è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. I risultati dello Stress test possono evidenziare la necessità di stabilire limiti specifici riguardo, ad esempio, tra gli altri, il finanziamento non garantito, il rapporto fra flussi di cassa netti e la Counterbalancing Capacity, il rapporto tra titoli eligible e non-eligible. Monitoraggio e reportistica I limiti a valere sulla liquidità a breve termine ed il Cash Horizon sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base giornaliera. I ratio di liquidità strutturale e l‟eventuale mancato rispetto dei limiti sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e i risultati dei Liquidity Stress Test sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base settimanale. 30 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Mitigazione del rischio Fattori di mitigazione È nozione generalmente accettata che il rischio di liquidità non possa essere mitigato dalla disponibilità di capitali. Pertanto, il rischio di liquidità non incrementa l‟utilizzo di Capitale Economico ma è comunque considerato un‟importante categoria di rischio anche ai fini della determinazione della propensione al rischio del Gruppo. I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono: un‟accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio-lungo termine sottoposta ad un‟attività di monitoraggio mensile; un‟efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan (CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi di mercato; un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati; solidi stress test aggiornati periodicamente e condotti di frequente. Piano di Funding Il Funding Plan ricopre un ruolo fondamentale nella gestione generale della liquidità influenzando sia la posizione di breve termine che la posizione strutturale. Il Funding Plan, definito a tutti i livelli (es. di Gruppo, di Liquidity Centre e di Entità Legale), è sviluppato in coerenza con una analisi sostenibile di utilizzi e fonti sia sulla posizione a breve, sia strutturale. Uno degli obiettivi dell‟accesso ai canali di mediolungo termine è inoltre quello di evitare pressioni sulla posizione di liquidità a breve termine. Il Funding Plan deve essere aggiornato almeno annualmente e deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre, deve essere allineato con il processo di definizione del Budget e con il Risk Appetite Framework. La Capogruppo è responsabile per l‟accesso al mercato per gli strumenti di capitale di Gruppo. La Capogruppo, attraverso la funzione di Planning Finance and Administration (PFA), coordina l‟accesso al mercato da parte dei Liquidity Centre e delle Entità, mentre i Liquidity Centre coordinano l‟accesso delle Entità che appartengono al proprio perimetro. Ogni Entità o Liquidity Centre, sotto la responsabilità della funzione di PFA, può accedere ai mercati per il finanziamento di medio e lungo temine, in modo da incrementare l‟autosufficienza, sfruttare le opportunità di mercato e la specializzazione funzionale, tutelando l‟ottimizzazione del costo dei finanziamenti del Gruppo. La funzione di PFA è responsabile per la elaborazione del Funding Plan. La funzione di Risk Management ha la responsabilità di rilasciare una valutazione indipendente del Funding Plan. 31 I Contingency Liquidity Policy del Gruppo Una crisi di liquidità è un evento caratterizzato da un impatto elevato, sia pure scarsamente probabile. Pertanto è stato definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato efficacemente in caso di crisi, sulla base di una procedura approvata. Per poter agire tempestivamente, è stata predefinita una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere approvate per l‟esecuzione. La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l‟individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), l‟organizzazione può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti di liquidità già nelle prime fasi della crisi. Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza i player, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe. L‟obiettivo della Contingency Liquidity Policy di Gruppo è di assicurare l‟attuazione tempestiva di interventi efficaci fin dal principio (dalle prime ore) di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso: attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità; coerente comunicazione interna ed esterna; una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità; una serie di early warning indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi. Una parte fondamentale della Contingency Liquidity Policy è costituita dal Contingency Funding Plan. Questo piano consiste in un insieme di azioni di gestione potenziali ma concrete. Tali azioni devono essere descritte in una lista che le racchiuda insieme con gli strumenti, gli importi ed i tempi di esecuzione volti a migliorare la posizione di liquidità della banca durante i tempi di crisi. Il Contingency Funding Plan deve essere sviluppato sulla base del Funding Plan annuale. Il Group Risk Committee è responsabile per l‟approvazione finale e decide se informare il Consiglio di Amministrazione a riguardo. Early Warning Indicators Un sistema di Liquidity Early Warning Indicators è necessario per monitorare su base continuativa le situazioni di stress, le quali possono essere originate dal mercato, dal settore o da eventi idiosincratici. Nella fattispecie, questi indicatori possono essere basati su variabili macroeconomiche o microeconomiche, interne o esterne, a seconda del contesto macroeconomico e della politica monetaria delle Banche Centrali. Il sistema di Liquidity Early Warning Indicators ha lo scopo di supportare le decisioni del Management in caso di situazioni di deterioramento della posizione di liquidità o di Stress. La reportistica associata deve comunicare in maniera efficiente i principali risultati degli indicatori. 32 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell‟azienda, interruzioni dell‟operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi Il gruppo UniCredit ha definito il sistema di gestione dei rischi operativi con l‟insieme di politiche e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Entità controllate. Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le Entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. La Capogruppo coordina le Entità del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Comitato Rischi, ALCO, Comitato Rischi Operativi) sono costituiti nelle Entità del gruppo per monitorare l‟esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo. Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate dalle Entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l‟applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. Le risultanze dei vari componenti del sistema di gestione dei rischi operativi sono il più possibile tradotte in azioni che mitigano il rischio operativo. In questo modo, negli ultimi anni il sistema si è evoluto da un impianto di controllo ad un insieme di pratiche per gestire e ridurre il rischio. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department. Il gruppo UniCredit ha ottenuto nel mese di marzo 2008 l‟autorizzazione all‟utilizzo del modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L‟utilizzo di tale metodo è nel tempo esteso alle principali Entità del Gruppo in base ad un piano di roll out. 33 I Struttura organizzativa L‟Alta Direzione è responsabile per l‟approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica dell‟adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l‟esposizione ai rischi operativi, con l‟eventuale supporto di appositi comitati rischi. Il Group Operational & Reputational Risks Committee, presieduto dal responsabile di Group Credit Operational & Reputational Risks della Capogruppo è composto di membri permanenti e membri ospiti. La composizione del Comitato è stata rivista nel 2012, anche alla luce dei cambiamenti nella struttura organizzativa del Group Risk Management department. Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce, per quanto riguarda i rischi operativi, con funzioni consultive e propositive ai fini della redazione di proposte da sottoporre al Group Risk Committee per: la propensione al rischio di Gruppo, compresi gli obiettivi e criteri di allocazione del capitale per i rischi operativi nel Gruppo; la struttura e definizione dei limiti per i rischi operativi e l‟allocazione alle Divisioni, alle Business Units, alle Entità del Gruppo e ai portfolios; l‟approvazione iniziale e modifiche fondamentali ai sistemi di controllo e misurazione dei rischi e gli applicativi per i rischi operativi, compresi possibili piani di azione, processi, IT e requisiti per la qualità dei dati, con il supporto delle autorizzazioni interne relative; strategie globali per l‟ottimizzazione dei rischi operativi, “Governance Guidelines” e “Policies” per la gestione dei rischi operativi nel Gruppo; piani di azione per affrontare possibili criticità rilevate nel sistema di controllo e misurazione dei rischi da “Group Internal Validation” e nelle attività dell‟Internal Audit; aggiornamenti su attività progettuali riguardanti Basilea II e i rischi operativi; attività relative all‟ICAAP per i rischi operativi; il report regolamentare annuale dell‟Internal Validation. Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce con funzioni deliberanti con riferimento a: “Policies” speciali dedicate ai rischi operativi e ai rischi reputazionali; azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo a livello di gruppo, comprese le azioni di mitigazione pianificate, entro i limiti definiti dagli organi competenti; strategie assicurative a livello di Gruppo, compresi i rinnovi, massimali e franchigie; approvazione iniziale e modifiche sostanziali delle metodologie per la misurazione e il controllo del rischio operativo, con il supporto delle relative validazioni interne. Il Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo è parte del Group Risk Management department e supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie, metodologie e limiti. L‟unità coordina e indirizza le funzioni per i rischi operativi nelle Entità del Gruppo, anche attraverso l‟emissione di linee guide che sono approvate e implementate dagli organi di governo competenti delle Entità. Per quanto riguarda la funzione di rischi operativi, il dipartimento si articola in due unità organizzative. L‟unità di Operational Risk Methodologies and Control è responsabile per la definizione delle metodologie, del calcolo del capitale a rischio operativo di Gruppo e delle linee guida per il controllo dei rischi operativi; esegue il calcolo del capitale a rischio ai fini regolamentari e per l‟ICAAP nonché l‟allocazione del capitale alle singole Entità del Gruppo. Ha inoltre un ruolo di supporto e controllo nei confronti delle funzioni di Operational Risk Management delle Entità per verificare il rispetto degli standard di Gruppo nella realizzazione dei processi e delle metodologie di controllo. 34 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 L‟unità di Operational Risk Strategies and Mitigation è responsabile per la definizione e monitoraggio dei limiti di rischio e l‟identificazione delle strategie e misure correttive e il monitoraggio delle relative implementazioni, comprese le strategie assicurative. Questo comprende l‟identificazione di prodotti e processi che comportano un livello di rischio operativo particolarmente alto, l‟individuazione delle azioni di mitigazione necessarie e il monitoraggio dei risultati. E‟ responsabile anche delle specifiche per l‟applicativo di Gruppo per la gestione dei rischi operativi. Le funzioni di Operational Risk Management nelle Entità controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo. Processo di convalida In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti Entità del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Pillar II Risks and Operational Risk Validation, all‟interno del Group Internal Validation department. Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unità sopraccitata, mentre l‟implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Entità controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational Risk Management seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department. I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Report dettagliati vengono poi sottoposti al Group CRO per l‟emissione di specifiche Non Binding Opinion alle Entità. I report di convalida locale, insieme alla opinion della Capogruppo e al report dell‟Internal Audit, sono presentati per approvazione ai competenti organi delle Entità controllate. I risultati dell‟attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Entità, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell‟Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit. Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al Group Operational & Reputational Risks Committee. Reporting Un sistema di reporting è stato sviluppato dalla Capogruppo per informare l‟Alta Direzione e gli organi di controllo interno in merito all‟esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicità almeno trimestrale, vengono forniti aggiornamenti sull‟andamento delle perdite operative, la stima del capitale a rischio, le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei rischi operativi nelle varie aree di business e le perdite operative sofferte nei processi creditizi (cd. perdite “cross-credit”). Una sintesi sull‟andamento degli indicatori di rischio più critici è distribuita con cadenza mensile. Al Group Operational & Reputational Risks Committee vengono inoltre presentati i risultati delle principali analisi di scenario svolte a livello di Gruppo e le relative azioni di mitigazione intraprese. 35 I Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio significa l‟utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l‟identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione. 36 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Altri rischi e loro integrazione Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur rappresentando le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo che includono: rischio di business (“business risk”); rischio immobiliare (“real estate risk”); rischio di investimenti finanziari (“financial investment risk”); rischio strategico; rischio reputazionale. Di seguito sono riportate le definizioni degli stessi. Rischio di business Il rischio di business è definito come una variazione sfavorevole e imprevista del volume dell‟attività e/o dei margini di guadagno, non derivanti da rischi di credito, mercato ed operativi. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nel comportamento dei clienti, ma anche da cambiamenti del quadro normativo di riferimento. I dati di esposizione inclusi nel calcolo del rischio di business sono derivati dai conti economici delle Società del Gruppo per le quali tale rischio risulta rilevante. Le volatilità e le correlazioni sono stimate a livello divisionale sulla base delle serie storiche mensili dei conti economici delle principali Società appartenenti al Gruppo. Il rischio di business è misurato dall‟Earning at Risk, definito come la massima perdita annuale con un intervallo di confidenza pari al 99,97% e orizzonte temporale di un anno sotto l‟ipotesi di normalità della distribuzione. Tale rischio viene calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di budgeting, secondo le tempistiche dettate dal processo di pianificazione. Rischio immobiliare (“real estate risk”) Il rischio immobiliare è definito come la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato del portafoglio immobiliare del Gruppo, incluse le società veicolo (SPV) immobiliari. Esso non considera le proprietà immobiliari detenute come garanzia. Il real estate risk viene misurato sia singolarmente, per determinare la rischiosità insita nel portafoglio immobiliare, sia come input del capitale interno. La raccolta dei dati viene effettuata con cadenza semestrale, sulla base di un format pre-determinato dalla Capogruppo. A ciascuna Società, oltre alle informazioni generali relative agli immobili, è richiesto di associare le proprietà ad indici di area o regionali necessari per il calcolo di volatilità e correlazioni nel modello. Il calcolo del real estate risk stima la massima perdita potenziale con un intervallo di confidenza al 99,97% ed orizzonte temporale di un anno tramite il metodo varianza-covarianza sotto ipotesi di normalità della distribuzione. Il real estate risk è calcolato a scopo di monitoraggio su base semestrale e in fase di budgeting, secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione. 37 I Rischio di investimenti finanziari (“financial investment risk”) Il rischio di investimenti finanziari deriva da partecipazioni in società non appartenenti al Gruppo e non incluse nel portafoglio di negoziazione,è misurato come rischio singolo per determinare il rischio inerente alle partecipazioni azionarie e come input per il Capitale Interno. Il portafoglio azionario comprende principalmente azioni quotate e non, derivati azionari, private equity, quote di fondi comuni, hedge fund e fondi di private equity. Per tutte le esposizioni in equity del Gruppo, l‟assorbimento di capitale può essere calcolato in base a un approccio PD/LGD o un approccio di mercato. L‟approccio PD/LGD è utilizzato per la valutazione delle società non quotate, inclusi gli investimenti diretti in private equity. L‟approccio di mercato viene applicato alle partecipazioni azionarie in società quotate e ai relativi strumenti di copertura, tutti i fondi comuni, di hedge e private equity, attraverso una mappatura degli indici di mercato. Il modello di misurazione si basa sulla massima perdita potenziale, detta Valore a Rischio (VaR), con intervallo di confidenza al 99,97% e orizzonte temporale di un anno. Il rischio di investimenti finanziari è calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di budgeting secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione. Rischio strategico Per rischio strategico si intende il rischio di sperimentare perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un‟attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull‟orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo. Il Top Management di UniCredit monitora le performance del Gruppo analizzando le informazioni ricevute dagli organi competenti e confrontando periodicamente i risultati raggiunti con i target fissati ed il sistema di Corporate Governance permette la gestione del rischio strategico a livello di Gruppo. Al fine di mitigare il rischio strategico, UniCredit sta rafforzando internamente la cultura del rischio: a tal proposito è stata intrapresa un‟importante iniziativa quale il lancio della “Risk Culture”, realizzata con la finalità di creare un centro di eccellenza formativa in materia di rischio a livello di Gruppo. 38 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio reputazionale Il rischio reputazionale è definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili, derivante da una percezione negativa dell‟immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza. Nell‟agosto 2010 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato le Group Reputational Risk Governance Guidelines che definiscono un insieme di principi e di regole per la misurazione e il controllo del rischio reputazionale. A livello di Capogruppo, la funzione Reputational Risk Methodologies and Control è collocata all‟interno del dipartimento Group Operational and Reputational Risks. Le Governance Guidelines sono state distribuite alle Entità Legali del gruppo UniCredit, per la loro implementazione, tramite lettera a firma dell‟Amministratore Delegato e del Responsabile del Group Risk Management. Gli obiettivi principali della funzione Reputational Risk Methodologies and Control sono: sviluppare le metodologie per la misurazione e controllo del rischio reputazionale, favorendone l‟identificazione, la valutazione e la misurazione; monitorare l‟implementazione – nelle Entità Legali – delle metodologie relative ai rischi reputazionali (linee guida generali declinate per la gestione ed il controllo del rischio reputazionale), definendo compiti da eseguire su base regolare; proporre azioni di mitigazione alle funzioni e agli organi competenti; definire le regole operative per valutare il rischio reputazionale dei prodotti. Inoltre, il Group Operational & Reputational Risks Committee ha il ruolo di garantire la coerenza delle policy, delle metodologie e delle prassi operative sul rischio reputazionale nelle varie Divisioni/Business Unit ed Entità Legali, controllando e monitorando, a livello di Gruppo, il Reputational Risk portfolio. Inoltre, i Transactional Credit Committees hanno il compito di valutare eventuali rischi reputazionali inerenti alle operazioni come specificato dalle vigenti Global Rules sul rischio reputazionale. Infine, al fine di preservare il gruppo UniCredit dall‟assunzione di rischio reputazionale, alle Group Reputational Risk Governance Guidelines si aggiungono le seguenti policy in specifici settori: “Difesa/Armi”, “Energia Nucleare”, ”Stati non cooperativi”, “Industria Mineraria” e “Infrastrutture idriche (dighe)”. 39 I Modalità di misurazione rischi Nell‟ambito del processo di valutazione interna dell‟adeguatezza patrimoniale (ICAAP), coerentemente con il principio di proporzionalità normato dal Secondo Pilastro di Basilea II, il profilo di rischio delle principali società del Gruppo è calcolato in modo analitico, mentre per quelle piccole si usa un approccio sintetico (approccio top down). I rischi di credito, mercato, operativo, di business, immobiliare e di investimenti finanziari sono misurati in maniera quantitativa tramite: capitale economico e aggregazione come componente del capitale interno; stress test. Il Capitale Interno rappresenta il capitale da detenere a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro (rischi di credito, mercato, operativo, business, investimenti finanziari e rischio immobiliare, includendo l‟effetto di diversificazione tra i rischi stessi - inter-diversificazione - e all‟interno di ciascun portafoglio -intra-diversificazione- e un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico). Il Capitale Interno è calcolato secondo la metodologia di aggregazione tramite Copula Bayesiana con un orizzonte temporale di un anno e ad un livello di confidenza del 99,97%, derivante dal rating target di Gruppo. La distribuzione della matrice di correlazione che rappresentano la struttura di dipendenza tra i rischi si ottiene combinando stime di esperti con stime empiriche di correlazione lineare tra serie storiche di specifici fattori di rischio. A fini di controllo, il Capitale Interno viene calcolato trimestralmente o ad hoc se necessario; in fase di budgeting viene calcolato in ottica prospettica. La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con un‟analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l‟impatto delle determinanti delle stesse. Lo stress test è effettuato sia in relazione alle singole tipologie di rischio, sia alla loro aggregazione, fornendo come output le perdite condizionate e il capitale economico stressato. La stima dello stress test aggregato considera la variazione dell‟ammontare dei singoli rischi e quella del beneficio di diversificazione in condizioni di crisi. L‟adeguatezza delle singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l‟ICAAP, inclusi gli stress test e l‟aggregazione dei rischi, è oggetto dell‟attività di verifica della validazione interna. Coerentemente con il sistema di governance, il Group Risk Management di Capogruppo è responsabile dello sviluppo della metodologia, della misurazione a livello di Gruppo e divisioni, della definizione e implementazione dei processi per la misurazione del Capitale Economico e del Capitale Interno secondo i modelli di Gruppo. Le relative “Group Rules”, dopo l‟approvazione, sono inviate alle società interessate per l‟approvazione e implementazione. 40 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Processo di Valutazione Interna dell’Adeguatezza Patrimoniale (ICAAPInternal Capital Adequacy Assessment Process) Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro di Basilea II, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione interna dell‟adeguatezza patrimoniale (ICAAP). L‟approccio di Gruppo al processo ICAAP si basa sulla definizione di una “Risk Governance” come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi: definizione del perimetro ed identificazione dei rischi; valutazione del profilo di rischio; definizione del risk appetite e allocazione del capitale; monitoraggio e reporting. L‟adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l‟equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources – AFR) ed il Capitale Interno. Il Gruppo definisce il risk appetite5 come la variabilità in termini di risultati, sia a breve sia a lungo termine, che l‟Alta Direzione è disposta ad accettare a sostegno di una strategia definita. Il framework di risk appetite è costituito da tre aree: adeguatezza patrimoniale; profittabilità e rischi; liquidità e funding; è approvato dal Consiglio di Amministrazione e le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale, ai Comitati competenti. La Capogruppo, inoltre, è tenuta a redigere un resoconto annuale su base consolidata riguardo l‟adeguatezza patrimoniale, in conformità alle linee guida della Banca d‟Italia, fornendo al contempo un quadro sulle principali Entità. 5 L‟obiettivo principale è assicurare che il business si sviluppi nell‟ambito dei limiti di tolleranza definiti dal Consiglio di Amministrazione nel rispetto della regolamentazione nazionale e internazionale. L‟obiettivo non è impedire l‟assunzione di rischi, ma perseguire l‟esecuzione della strategia del gruppo UniCredit coerentemente alla propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione. 41 I Reporting L‟Unità di Group Risk Reporting nell‟ambito della funzione Group Risk Management redige la reportistica relativa alla qualità dell‟attivo del portafoglio attraverso differenti report prodotti con cadenza mensile e trimestrale e i cui principali obiettivi consistono nell‟analizzare i principali drivers e parametri del rischio di credito (ad es. esposizione al default (EAD), perdita attesa (EL), migrazioni, rettifiche di valore, rapporto di copertura, costo del rischio ecc.), principalmente in ottica di Gruppo e per aree geografiche, nonché di fornire una rappresentazione aggregata di tutti i rischi fronteggiati dal gruppo UniCredit. La reportistica prodotta costituisce peraltro strumento di supporto per le decisioni manageriali in termini di gestione e mitigazione del rischio. Tra tutti i reports prodotti dall‟Unità Organizzativa di Group Risk Reporting, l‟ERM Report riveste indubbiamente un ruolo centrale ai fini del monitoraggio della qualità dell‟attivo del portafoglio. L‟obiettivo dell‟ERM Report è fornire una visione il più completa possibile dei principali rischi assunti dal Gruppo fino ad un significativo livello di dettaglio, per ciascuna categoria di rischio (di credito, di mercato, di tasso di interesse, di investimento, di negoziazione, di liquidità e operativo) e per le principali aree in cui tali rischi sono originati (Italia, Germania, Austria, CEE e Polonia). L‟ERM Report, consolidando le informazioni relative all‟esposizione dei principali rischi di Gruppo, fornisce una rappresentazione dettagliata in termini di: rischio di credito – tramite analisi a livello di Gruppo e per Area Geografica relative alla composizione e alla qualità dell‟attivo di Gruppo, con focus sul portafoglio deteriorato e sul rapporto di copertura, sulle rettifiche sui crediti, nonché analisi di portafogli selezionati (quali, ad esempio, Leasing, LPAC, Shipping e Real Estate) e su limiti e concentrazioni settoriali; rischio di liquidità – attraverso analisi della capacità del Gruppo di far fronte alle esigenze di liquidità a breve, medio e lungo termine anche in condizioni di stress (analisi effettuate mediante la simulazione di stress test), nonché di reperire/generare liquidità e finanziamenti in proprio o mediante l‟accesso ai mercati finanziari; rischio di mercato core banking book – mediante uno studio dell‟esposizione e dell‟andamento dei principali indicatori di market risk relativi al portafoglio di proprietà, nonché verifica del rispetto dei limiti di VAR sui mercati finanziari derivanti dal portafoglio di investimento core del Gruppo; rischio di mercato trading & non core banking book – tramite la presentazione dei dati (quali, ad esempio, VAR, spread di credito, tassi di interesse e tassi di cambio) relativi al portafoglio di negoziazione e al portafoglio di investimento non core del Gruppo mediante analisi di scenario in condizioni di stress; rischio operativo – mediante un‟analisi mensile delle perdite operative generate da ogni singola Area Geografica, con dettaglio delle perdite superiori a 1 milione di euro e delle misure correttive adottate per prevenire eventi con potenziali perdite future. Su base trimestrale sono inoltre presentati i valori del capitale regolamentare con metodo Standard (TSA) e Avanzato (AMA). L‟Unità di Group Risk Reporting ha altresì il compito di assicurare la congruenza delle definizioni e delle metriche di rischio utilizzate nonché l‟efficienza e l‟efficacia dell‟intero corpus dei report prodotti all‟interno della Competence Line del Risk Management sia a livello di Capogruppo sia a livello di Società del Gruppo. Nel corso dei primi mesi del 2011, l‟Unità di Group Risk Reporting ha concluso un‟attività di omogeneizzazione delle definizioni e delle metriche di rischio, in modo che queste siano uniformemente condivise e accettate da tutte le Entità del Gruppo. Inoltre, nel corso del 2011, ha proseguito nell‟attività di perfezionamento della qualità dei dati e dei processi di reporting, rivedendo la reportistica già esistente ed approfondendo l‟analisi dei dati anche alla luce delle mutate condizioni di mercato. L‟obiettivo del 2012, invece, è quello di consolidare i risultati ottenuti negli ultimi anni continuando ad adattare le attività di reporting alle necessità del Top Management e delle Autorità di Vigilanza sulla base dello scenario macro-economico attuale. Le fasi di affinamento e di ulteriore miglioramento dei report prodotti sono in corso e sono già stati raggiunti importanti risultati in termini di coerenza e qualità delle informazioni riportate. 42 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 43 I 44 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Tavola 2 – Ambito di applicazione Informativa qualitativa Denominazione della banca cui si applicano gli obblighi d’informativa UniCredit S.p.A., Capogruppo del Gruppo bancario “UniCredit” iscritto all‟Albo dei Gruppi Bancari. Illustrazione delle differenze nelle aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio In questa sezione del Terzo Pilastro è esposta l‟area di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit. Si precisa che l‟area di consolidamento è costruita secondo la normativa prudenziale e che la stessa differisce dall‟area di consolidamento del Bilancio consolidato, che si riferisce allo standard IAS/IFRS. Questa situazione può generare disallineamenti tra i dati presenti in questo documento e quelli inseriti nel Bilancio consolidato. I diversi trattamenti sono esposti nelle liste presenti in questa sezione, che presentano le seguenti caratteristiche: 1) Entità consolidate al 30 giugno 2012 società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. a cui si applica il metodo di consolidamento integrale; società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e/o in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento proporzionale; altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto; imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto. 2) Entità dedotte dal patrimonio al 30 giugno 2012 assicurazioni e entità bancarie e finanziarie con percentuale di partecipazione superiore al 10% dedotte dal patrimonio di vigilanza. 3) Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 30 giugno 2012 altre partecipazioni considerate fra le attività di rischio ponderate. Nel contenuto della presente informativa che fa riferimento ai dati consolidati, non sono incluse le partecipazioni che singolarmente presentano un valore inferiore a 1.000 euro: n° 56 controllate e controllo congiunto n° 16 collegate n° 189 partecipazioni di minoranza iscritte nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS). Si segnala che sono state mantenute al costo n° 195 società controllate (n° 209 al 31 dicembre 2011), di cui: (I) n° 19 appartenenti al Gruppo Bancario (cfr. Informativa Quantitativa della presente Tavola 2); (II) n° 176 non appartenenti al Gruppo Bancario (n° 190 al 31 dicembre 2011). 45 Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio Entità consolidate al 30 giugno 2012 Stato UNICREDIT SPA BANCHE ROMA ITALIA x x AS UNICREDIT BANK, LATVIA BANCHE RIGA LETTONIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANK PEKAO SA BANCHE VARSAVIA POLONIA x x BANKHAUS NEELMEYER AG BANCHE BREMA GERMANIA x x CARD COMPLETE SERVICE BANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x CJSC BANK SIBIR BANCHE OMSK CITY RUSSIA x x DAB BANK AG BANCHE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x DIREKTANLAGE.AT AG BANCHE SALISBURGO AUSTRIA x x FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA x x FINECOBANK SPA BANCHE MILANO ITALIA x x FONDO SIGMA BANCHE ROMA ITALIA x x JSC ATF BANK BANCHE ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x LEASFINANZ BANK GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x MEZZANIN FINANZIERUNGS AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PEKAO BANK HIPOTECZNY S.A. BANCHE VARSAVIA POLONIA x x PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB BANCHE ZAGABRIA CROAZIA x x PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK BANCHE KIEV UCRAINA x x PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK BANCHE KIEV UCRAINA x x SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANCHE BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT BANK AG BANCHE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT BANK AUSTRIA AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT BANK A.D. BANJA LUKA UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC A.S. BANCHE UNICREDIT BANK D.D. BANCHE MOSTAR BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT BANK IRELAND PLC BANCHE DUBLINO IRLANDA x x UNICREDIT BANK OJSC BANCHE BISHKEK KIRGHIZISTAN x x UNICREDIT BANK SERBIA JSC BANCHE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT BANK SLOVAKIA A.S. BANCHE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. BANCHE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNICREDIT BULBANK AD BANCHE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA BANCHE VERONA ITALIA x x UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH BANCHE AMBURGO GERMANIA x x UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. BANCHE BUCAREST ROMANIA x x Patrimonio netto Città Proporzionale Tipologia Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Consolidamento Integrale Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali 46 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato ZAGREBACKA BANKA D.D. BANCHE ZAGABRIA CROAZIA x x ZAO UNICREDIT BANK BANCHE MOSCA RUSSIA x x ACTIVE ASSET MANAGEMENT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x AI BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE BAD HOMBURG GERMANIA x x ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ALLIB LEASING S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ALLIB ROM S.R.L. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x ALMS LEASING GMBH. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. SOCIETA' FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ANI LEASING IFN S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ARANY PENZUEGYI LIZING ZRT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ATF CAPITAL B.V. SOCIETA' FINANZIARIE ROTTERDAM PAESI BASSI x x ATF FINANCE JSC SOCIETA' FINANZIARIE ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x AUSTRIA LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x AUTOGYOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x B.I. INTERNATIONAL LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BA ALPINE HOLDINGS, INC. SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH SOCIETA' FINANZIARIE BAD HOMBURG GERMANIA x x BA CA SECUND LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA CREDITANSTALT BULUS EOOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA/CA-LEASING FINANZIERUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA ANDANTE LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA CHEOPS LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x 47 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato BACA KOMMUNALLEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA LEASING ALFA S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x BACA LEASING CARMEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA LEASING GAMA S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA LEASING MODERATO D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GES.M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA NEKRETNINE DOO SOCIETA' FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x BA-CA PRESTO LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA ROMUS IFN S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING NERO INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING URSUS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BA-CREDITANSTALT LEASING ANGLA SP. Z O.O. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGU TSRSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 48 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST CLIENT INVESTMENT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD SOCIETA' FINANZIARIE MUMBAI INDIA x x BARODA PIONEER TRUSTEEE COMPANY PVT LTD SOCIETA' FINANZIARIE MUMBAI INDIA x x BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BIL V & V VERMIETUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BULBANK AUTO LEASING EOOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x BULBANK LEASING EAD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x CABET-HOLDING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CAC REAL ESTATE, S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x CAC-IMMO SRO SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH & CO OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING BETA 2 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING EURO, S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING LAMBDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING OVUS S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x CA-LEASING PRAHA S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x CA-LEASING YPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x 49 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG 445 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG ANLAGEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1050 WIEN, SIEBENBRUNNENGASSE 10-21 OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1120 WIEN, SCHONBRUNNER SCHLOSS-STRASSE 38-42 OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ACHT OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT FUNF OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT VIER OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ZEHN OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CAMERON GRANVILLE 2 ASSET MANAGEMENT INC SOCIETA' FINANZIARIE TAGUIG FILIPPINE x x CAMERON GRANVILLE 3 ASSET MANAGEMENT INC. SOCIETA' FINANZIARIE TAGUIG FILIPPINE x x CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC) , INC SOCIETA' FINANZIARIE TAGUIG FILIPPINE x x CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x CEAKSCH VERWALTUNGS G.M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CHEFREN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CLOSED JOINT-STOCK COMPANY UNICREDIT SECURITIES SOCIETA' FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x CO.RI.T. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x COFIRI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x COMMUNA - LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 50 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato CORDUSIO SIM - ADVISORY & FAMILY OFFICE SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x CORDUSIO SOCIETA' FIDUCIARIA PER AZIONI SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x DEBO LEASING IFN S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x DINERS CLUB CEE HOLDING AG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x DINERS CLUB CS S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x DOM INWESTYCYJNY XELION SP. Z O.O. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ENTASI SRL SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x EUROFINANCE 2000 SRL SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELOE ZRT (EUROPA INVESTMENT FUND MANAGEMENT LTD.) SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x EUROPEAN-OFFICE-FONDS SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x FAMILY CREDIT NETWORK SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x FCT UCG TIKEHAU SOCIETA' FINANZIARIE PARIGI FRANCIA x x FINECO LEASING S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE BRESCIA ITALIA x x FINECO VERWALTUNG AG SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x 51 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x GEBAUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x GUS CONSULTING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x GYOR BEVASARLOKOZPONT INGATLANBERUHAZO ES UZEMELTETO KORLATOLT FELELOSSEGU TAESASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x HVB - LEASING PLUTO KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB ALTERNATIVE ADVISORS LLC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB ASIA LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE SINGAPORE SINGAPORE x x HVB ASSET LEASING LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB AUTO LEASING EOOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x HVB CAPITAL LLC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL LLC II SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL LLC III SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL LLC VI SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL PARTNERS AG SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB EXPORT LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB FIERO LEASING EOOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x HVB FINANCE LONDON LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB FUNDING TRUST SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB FUNDING TRUST II SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB FUNDING TRUST III SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB GLOBAL ASSETS COMPANY (GP), LLC SOCIETA' FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x HVB GLOBAL ASSETS COMPANY L.P. SOCIETA' FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x HVB HONG KONG LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE HONG KONG CINA x x HVB IMMOBILIEN AG SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 52 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x HVB LEASING MAX INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB LEASING OOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x HVB LONDON INVESTMENTS (AVON) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB LONDON INVESTMENTS (CAM) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB PROJEKT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB REALTY CAPITAL INC. SOCIETA' FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. x x HVB SUPER LEASING EOOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x HVB TECTA GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB VERWA 1 GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB VERWA 4 GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB VERWA 4.4 GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH I.L. SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING DANTE INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING GARO KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING JUPITER KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING NANO KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING RUBIN KFT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING SMARAGD KFT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT FEOEOASSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x 53 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato HVB-LEASING ZAFIR KFT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HYPOVEREINSFINANCE N.V. SOCIETA' FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x INPROX CHOMUTOV, S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x INPROX KLADNO, S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x INPROX SR I., SPOL. S R.O. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x INTERKONZUM DOO SARAJEVO SOCIETA' FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x INTERNATIONALES IMMOBILIEN-INSTITUT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x KINABALU FINANCIAL PRODUCTS LLP SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x KINABALU FINANCIAL SOLUTIONS LTD SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x KUNSTHAUS LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LAGERMAX LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LEASFINANZ GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LF BETEILIGUNGEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x LIFE MANAGEMENT ZWEITE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x LIMITED LIABILITY COMPANY AI LINE SOCIETA' FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x LINO HOTEL-LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LOCAT CROATIA DOO SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x LOWES LIMITED IN LIQUIDATION SOCIETA' FINANZIARIE NICOSIA CIPRO x x LTD SI&C AMC UKRSOTS REAL ESTATE SOCIETA' FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH & CO.OHG. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x M.A.I.L. FINANZBERATUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 54 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x MIK BETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x MIK INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x MOBILITY CONCEPT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE OBERHACHING GERMANIA x x MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x MOVIE MARKET BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x NO. HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUCKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x OCEAN BREEZE FINANCE S.A. - COMPARTMENT 1 SOCIETA' FINANZIARIE LUSSEMBURGO BELGIO x x OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x OOO UNICREDIT LEASING SOCIETA' FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PAZONYI'98 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x PEKAO FAKTORING SP. ZOO SOCIETA' FINANZIARIE LUBLIN POLONIA x x PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO LEASING HOLDING S.A. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO LEASING SP ZO.O. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO PIONEER P.T.E. SA SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD SOCIETA' FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD SOCIETA' FINANZIARIE RAMAT GAN. ISRAELE x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD SOCIETA' FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x 55 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato PIONEER ASSET MANAGEMENT AS SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x PIONEER ASSET MANAGEMENT SA SOCIETA' FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC SOCIETA' FINANZIARIE BOSTON U.S.A. x x PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD SOCIETA' FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA x x PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE SYDNEY AUSTRALIA x x PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD. SOCIETA' FINANZIARIE TAIPEI TAIWAN x x PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA x x PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENT COMPANY AS SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC SOCIETA' FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER SERVICES INC. SOCIETA' FINANZIARIE BOSTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENTS AG SOCIETA' FINANZIARIE BERNA SVIZZERA x x PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT MBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA (POLISH NAME: PIONEER PEKAO TFI SA) SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x POLLUX IMMOBILIEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL SOCIETA' FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x RAMSES IMMOBILIEN GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 56 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x REDSTONE MORTGAGES LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x RIGEL IMMOBILIEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x RONDO LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ROYSTON LEASING LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE CAYMAN ISLANDS CAYMAN ISLANDS x x RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SCHOELLERBANK INVEST AG SOCIETA' FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA x x SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SHS LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SIA UNICREDIT LEASING SOCIETA' FINANZIARIE RIGA LETTONIA x x SIGMA LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SIRIUS IMMOBILIEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SOFIPA SOCIETA' DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x STATUS VERMOGENSVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE SCHWERIN GERMANIA x x STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME SOCIETA' FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x STRUCTURED LEASE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x TERRONDA DEVELOPMENT B.V. SOCIETA' FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x TREVI FINANCE N. 2 S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE CONEGLIANO (TREVISO) ITALIA x x TREVI FINANCE N. 3 S.R.L. SOCIETA' FINANZIARIE CONEGLIANO (TREVISO) ITALIA x x TREVI FINANCE S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE CONEGLIANO (TREVISO) ITALIA x x 57 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG SOCIETA' FINANZIARIE Stato MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x UCL NEKRETNINE D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT (CHINA) ADVISORY LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE PECHINO CINA x x UNICREDIT AURORA LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D. SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L. SOCIETA' FINANZIARIE VERONA ITALIA x x UNICREDIT CAIB CZECH REPUBLIC A.S. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT CAIB HUNGARY LTD SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT CAIB POLAND S.A. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x UNICREDIT CAIB ROMANIA SRL SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT CAIB SECURITIES ROMANIA SA SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x UNICREDIT CAIB SERBIA LTD. BELGRADE SOCIETA' FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT CAIB SLOVAKIA A.S. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT CAIB SLOVENIJA, D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNICREDIT CAPITAL MARKETS LLC SOCIETA' FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. x x UNICREDIT CONSUMER FINANCING AD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT DELAWARE INC SOCIETA' FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x UNICREDIT FACTORING EAD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT FACTORING SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT KFZ LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LEASING AD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 58 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH SOCIETA' FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x UNICREDIT LEASING BAUTRAGER GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x UNICREDIT LEASING CZ, A.S. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT LEASING D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT. SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING LUNA KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING MARS KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA x x UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD SOCIETA' FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT LEASING TECHNIKUM GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LEASING TOB SOCIETA' FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x UNICREDIT LEASING URANUS KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNICREDIT LONDON INVESTMENTS LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x UNICREDIT LUNA LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA SOCIETA' FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x UNICREDIT MERCHANT S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT OBG S.R.L. SOCIETA' FINANZIARIE VERONA ITALIA x x UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD SOCIETA' FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED IN LIQUIDATION SOCIETA' FINANZIARIE NICOSIA CIPRO x x UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x 59 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato UNICREDIT U.S. FINANCE LLC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT-LEASING HOMONNA INGATLNHASZNOSITO KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO KARLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING ORION INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING SATURNUS KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III SOCIETA' FINANZIARIE NEWARK U.S.A. x x UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV SOCIETA' FINANZIARIE NEWARK U.S.A. x x UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III SOCIETA' FINANZIARIE DELAWARE U.S.A. x x UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV SOCIETA' FINANZIARIE DELAWARE U.S.A. x x US PROPERTY INVESTMENTS INC. SOCIETA' FINANZIARIE DALLAS U.S.A. x x VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x VERBA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EQUITY GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP FONDS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP INITIATOREN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP PEIA KOMPLEMENTAR GMBH SOCIETA' FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP STIFTUNGSTREUHAND GMBH SOCIETA' FINANZIARIE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 60 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ZAO LOCAT LEASING RUSSIA SOCIETA' FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x ZB INVEST DOO SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ATF INKASSATSIYA LTD SOCIETA' STRUMENTALI ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA, SPOL.S.R.O. SOCIETA' STRUMENTALI PRAGA REPUBBLICA CECA x x BA GVG-HOLDING GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BA PRIVATE EQUITY GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BALEA SOFT GMBH & CO. KG SOCIETA' STRUMENTALI AMBURGO GERMANIA x x 61 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH SOCIETA' STRUMENTALI AMBURGO GERMANIA x x BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS-GMBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC SOCIETA' STRUMENTALI CRACOVIA POLONIA x x CENTRUM KART SA SOCIETA' STRUMENTALI VARSAVIA POLONIA x x DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x DOMUS FACILITY MANAGEMENT GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x EUROPA FACILITY MANAGEMENT LTD. SOCIETA' STRUMENTALI BUDAPEST UNGHERIA x x FOOD & MORE GMBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB SECUR GMBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD SOCIETA' STRUMENTALI SOFIA BULGARIA x x IMMOBILIEN RATING GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 62 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato KLEA ZS-IMMOBILIENVERMIETUNG G.M.B.H. SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H. SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x LOCALMIND SPA SOCIETA' STRUMENTALI MILANO ITALIA x x MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x POMINVEST DD SOCIETA' STRUMENTALI SPLIT CROAZIA x x PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PROPERTY SP. Z.O.O. (IN LIQUIDAZIONE) SOCIETA' STRUMENTALI VARSAVIA POLONIA x x SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SAS-REAL INGATLANUEZEMELTETO ES KEZELO KFT (ENGL ISH :SAS-REAL KFT) SOCIETA' STRUMENTALI BUDAPEST UNGHERIA x x SOCIETA' ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SOCIETA' STRUMENTALI ROMA ITALIA x x SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE SOCIETA' STRUMENTALI PARIGI FRANCIA x x SUVREMENE POSILOVNE KOMUNIKACIJE D.O.O SOCIETA' STRUMENTALI ZAGABRIA CROAZIA x x 63 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x UNI IT SRL SOCIETA' STRUMENTALI TRENTO ITALIA x x UNICREDIT AUDIT SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI SOCIETA' STRUMENTALI MILANO ITALIA x x UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS AUSTRIA GMBH SOCIETA' STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI SOCIETA' STRUMENTALI MILANO ITALIA x x UNICREDIT BUSINESS PARTNER S.R.O. SOCIETA' STRUMENTALI PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT IMMOBILIARE S.P.A. SOCIETA' STRUMENTALI VERONA ITALIA x x UNICREDIT DIRECT SERVICES GMBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT GLOBAL BUSINESS SERVICES GMBH SOCIETA' STRUMENTALI UNTERFOHRING GERMANIA x x UNIMANAGEMENT SCRL SOCIETA' STRUMENTALI TORINO ITALIA x x VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH SOCIETA' STRUMENTALI MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ZAGREB NEKRETNINE DOO SOCIETA' STRUMENTALI ZAGABRIA CROAZIA x x ZANE BH DOO SOCIETA' STRUMENTALI SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x ALTUS ALPHA PLC ALTRE SOCIETA' SPV DUBLINO IRLANDA x x BA IMMO GEWINNSCHEIN FONDS1 ALTRE SOCIETA' SPV VIENNA AUSTRIA x x BANDON LEASING LTD. ALTRE SOCIETA' SPV DUBLINO IRLANDA x x EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND ALTRE SOCIETA' SPV BUDAPEST UNGHERIA x x GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG ALTRE SOCIETA' SPV PULLACH GERMANIA x x Proporzionale Tipologia Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede 64 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Città Stato H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG (IMMOBILIENLEASING) ALTRE SOCIETA' SPV MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG ALTRE SOCIETA' SPV MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG ALTRE SOCIETA' SPV MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG ALTRE SOCIETA' SPV MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SVIF UKRSOTSBUD ALTRE SOCIETA' SPV KIEV UCRAINA x x THE TRANS VALUE TRUST COMPANY LTD ALTRE SOCIETA' SPV TOKYO GIAPPONE x x YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY BANCHE BAKU AZERBAIJAN x x YAPI KREDI BANK MOSCOW BANCHE MOSCA RUSSIA x x YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V. BANCHE AMSTERDAM PAESI BASSI x x YAPI KREDI DIVERSIFIED PAYMENT RIGHTS FINANCE COMPANY BANCHE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x YAPI VE KREDI BANKASI AS BANCHE ISTANBUL TURCHIA x x BA HYPO FINANCIRANJE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x EUROLEASE FINANCE, D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x FIDES LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x HYBA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRTNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x HYPO-BA LEASING SUD GMBH SOCIETA' FINANZIARIE KLAGENFURT AUSTRIA x x HYPO-BA PROJEKT, FINANCIRANJE D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x HYPO-BA ZAGREB D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x INPROX LEASING, NEPREMICNINE, D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x INPROX OSIJEK D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x KOC FINANSAL HIZMETLER AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x MONTREAL NEKRETNINE D.O.O. SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA x x RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x STICHTING CUSTODY SERVICES YKB SOCIETA' FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x SYNERGA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x UNICREDIT MENKUL DEGERLER AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI A.S. SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI FAKTORING AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI HOLDING BV SOCIETA' FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x YAPI KREDI INVEST LIMITED LIABILITY COMPANY SOCIETA' FINANZIARIE BAKU AZERBAIJAN x x 65 Patrimonio netto Tipologia Proporzionale Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede Città Stato Proporzionale Tipologia YAPI KREDI PORTFOEY YOENETIMI AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA BANCHE MILANO ITALIA x A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. OBERBAUM CITY KG ALTRE SOCIETA' GRUNWALD GERMANIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. PARKKOLONNADEN KG ALTRE SOCIETA' GRUNWALD GERMANIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG ALTRE SOCIETA' GRUNWALD GERMANIA x x ADLER FUNDING LLC ALTRE SOCIETA' DOVER U.S.A. x AGROB IMMOBILIEN AG ALTRE SOCIETA' ISMANING GERMANIA x ANGER MACHINING GMBH ALTRE SOCIETA' TRAUN AUSTRIA x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ARTIST MARKETING ENTERTAINMENT GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x AUFBAU DRESDEN GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x AWT HANDELS GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x AWT INTERNATIONAL TRADE GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x BA GEBAEUDEVERMIETUNGSGMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x BA-CA INFRASTRUCTURE FINANCE ADVISORY GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x BDK CONSULTING ALTRE SOCIETA' LUCK UCRAINA x x BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH & CO OBJEKT PERLACH KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BLUE CAPITAL EQUITY MANAGEMENT GMBH ALTRE SOCIETA' AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ACHTE OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG ALTRE SOCIETA' HAMBURG GERMANIA x x BLUVACANZE SPA ALTRE SOCIETA' MILANO ITALIA x ANTUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH x x x x x ALTRE SOCIETA' MASSA MARITTIMA ITALIA x x BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x CA IMMOBILIEN ANLAGEN AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x CAMPO DI FIORI SAS ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x CASH SERVICE COMPANY AD ALTRE SOCIETA' SOFIA BULGARIA x BORGO DI PEROLLA SRL Patrimonio netto Consolidamento Integrale Consolidamento Patrimonio netto (RWA) Trattamento IAS/IFRS Integrale Ragione sociale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Proporzionale Sede x x 66 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Consolidamento ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x CENTAR KAPTOL DOO ALTRE SOCIETA' ZAGABRIA CROAZIA x x CENTER HEINRICH-COLLIN-STRASSE1 VERMIETUNGS GMBH U.CO KG ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x CHIYODA FUDOSAN GK ALTRE SOCIETA' SPV TOKYO GIAPPONE x x CHRISTOPH REISEGGER GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x COM.P.I.S. - COMPAGNIA PETROLIFERA ITALIA SUD SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x COMPAGNIA FONDIARIA ROMANA (C.F.R.) SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A. ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x COMTRADE GROUP B.V. ALTRE SOCIETA' AMSTERDAM PAESI BASSI x x CONSORZIO SE.TEL. SERVIZI TELEMATICI IN LIQUIDAZIONE ALTRE SOCIETA' NAPOLI ITALIA x x CRIVELLI SRL Città Stato Integrale Tipologia ALTRE SOCIETA' MILANO ITALIA x x CUMTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x DA VINCI S.R.L. ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x DBC SP.Z O.O. ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x DC ELEKTRONISCHE ZAHLUNGSSYSTEME GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x ENDERLEIN & CO. GMBH ALTRE SOCIETA' BIELEFELD GERMANIA x x ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK GREFRATH KG ALTRE SOCIETA' OLDENBURG GERMANIA x x ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK KRAHENBERG KG ALTRE SOCIETA' OLDENBURG GERMANIA x x ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK MOSE KG ALTRE SOCIETA' OLDENBURG GERMANIA x x ESPERTI IN MEDIAZIONE SRL ALTRE SOCIETA' VERONA ITALIA x x FONDIARIA LASA SPA ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x FORSTINGER INTERNATIONAL GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x FORUM POLSKIEGO BIZNESU MEDIA SP.Z O.O. ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH 67 Proporzionale CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. Ragione sociale Proporzionale Integrale Patrimonio netto Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Patrimonio netto (RWA) Sede x x Consolidamento Consolidamento GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H & B IMMOBILIEN GMBH & CO. OBJEKTE KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH ALTRE SOCIETA' EBERSBERG GERMANIA x x GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN GMBH GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND) HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG HOTELVERWALTUNG Stato Integrale Città ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG IMMOBILIENVERWALTUNG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HOLDING SP. Z.O.O. (IN LIQUIDATION) ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB EXPERTISE GMBH HVB LIFE SCIENCE GMBH & CO. BETEILIGUNGS-KG HVB PROFIL GESELLSCHAFT FUR PERSONALMANAGEMENT MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG OBJEKT ARABELLASTRASSE ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. IMMOBILIEN-VERMIETUNGS KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x I-FABER SPA ALTRE SOCIETA' MILANO ITALIA x x IMMOBILIARE PATETTA SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x IMMOBILIARE TABACCAIA SRL ALTRE SOCIETA' MASSA MARITTIMA ITALIA x x INFISSER SRL Proporzionale MONACO DI BAVIERA Tipologia Proporzionale ALTRE SOCIETA' Ragione sociale Patrimonio netto Trattamento IAS/IFRS Integrale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Patrimonio netto (RWA) Sede ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x IPG-INDUSTRIEPARK GYOR PROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' GERASDORF AUSTRIA x IPSE 2000 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE) ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x ISB UNIVERSALE BAU GMBH ALTRE SOCIETA' BRANDEBURGO GERMANIA x x ISTRA D.M.C. DOO ALTRE SOCIETA' UMAG CROAZIA x x ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I TURISTICKA AGENCIJA DD ALTRE SOCIETA' UMAG CROAZIA x x IVONA BETEILIGUNGSVERWALTUNG GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x JANA KAZIMIERZA DEVELOPMENT SP.Z.O.O. ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x JOHA GEBAEUDE- ERRICHTUNGS- UND VERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' LEONDING AUSTRIA x x KAISERWASSER BAU- UND ERRICHTUNGS GMBH UND CO OG ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x KELLER CROSSING L.P. ALTRE SOCIETA' WILMINGTON U.S.A. x x KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x LIFE SCIENCE I BETEILIGUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x LLC UKROTSBUD ALTRE SOCIETA' KIEV UCRAINA x x M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. & CO. MCL THETA KG ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x MARINA CITY ENTWICKLUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x MARINA TOWER HOLDING GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x x 68 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Consolidamento ALTRE SOCIETA' PUERTO DE LA CRUZ SPAGNA x x MARTUR SUNGER VE KOLTUK TESISLERI TICARET VE SANAYI A. S. ALTRE SOCIETA' ISTANBUL TURCHIA x MC MARKETING GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x MC RETAIL GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x MERIDIONALE PETROLI SRL ALTRE SOCIETA' VIBO VALENTIA ITALIA x x METROPOLIS SP. ZO.O. Città Stato Integrale Tipologia Proporzionale MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA Ragione sociale x ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x MILLETERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x MULTIPLUS CARD D.O.O. ZA PROMIDZBU I USLUGE ALTRE SOCIETA' ZAGABRIA CROAZIA x MY BETEILIGUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x NEEP ROMA HOLDING SPA ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x NF OBJEKTE BERLIN GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x NXP CO-INVESTMENT PARTNERS VIII L.P. ALTRE SOCIETA' LONDRA REGNO UNITO x x OESTERREICHISCHE WERTPAPIERDATEN SERVICE GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x x NF OBJEKT FFM GMBH NF OBJEKT MUNCHEN GMBH OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT EGGENFELDENER STRASSE KG OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT HAIDENAUPLATZ KG OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK KG OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. GEWERBEPARK KG x x x x PAPCEL A.S. ALTRE SOCIETA' LITOVEL REPUBBLICA CECA PEKAO PROPERTY SA ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x x PEKAO TELECENTRUM SP. ZOO ALTRE SOCIETA' CRACOVIA POLONIA x x PETROLI INVESTIMENTI SPA ALTRE SOCIETA' CIVITAVECCHIA ITALIA x x PIRELLI PEKAO REAL ESTATE SP. Z O.O. ALTRE SOCIETA' VARSAVIA POLONIA x PLANETHOME AG ALTRE SOCIETA' UNTERFOHRING GERMANIA x x PLANETHOME GMBH ALTRE SOCIETA' MANNHEIM GERMANIA x x RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH x x ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ROMA 2000 SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x S.I.P.I.C. - SOCIETA' INDUSTRIALE PETROLIFERA ITALIA CENTRALE SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SANITA' - S.R.L. IN LIQUIDAZIONE ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SANTA ROSA SAS ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x 69 Patrimonio netto Consolidamento Proporzionale Trattamento IAS/IFRS Integrale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Patrimonio netto (RWA) Sede Consolidamento Consolidamento GRUNWALD GERMANIA x x SIA SPA ALTRE SOCIETA' MILANO ITALIA x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SOCIETA ' SPORTIVA TORREVECCHIA SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SOCIETA' BENI CULTURALI A R.L. ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SOCIETA' DEPOSITI COSTIERI - SO.DE.CO. SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SOCIETA' GESTIONE PER IL REALIZZO SPA IN LIQUIDAZIONE ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x SOCIETA' PETROLIFERA GIOIA TAURO SRL ALTRE SOCIETA' REGGIO CALABRIA ITALIA x x SOCIETA' VERONESE GESTIONE COMPRAVENDITA IMMOBILI A R.L. SIMON VERWALTUNGS-AKTIENGESELLSCHAFT I.L. Stato Integrale Città Proporzionale ALTRE SOCIETA' Tipologia Proporzionale SELFOSS BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH Ragione sociale Patrimonio netto Trattamento IAS/IFRS Integrale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Patrimonio netto (RWA) Sede x x ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SOLARIS VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x SP PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD GMBH & CO.KG ALTRE SOCIETA' STOCCARDA GERMANIA x SPREE GALERIE HOTELBETRIEBSGESELLSCHAFT MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x SVILUPPO GLOBALE GEIE ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x SW HOLDING SPA ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. ALTRE SOCIETA' AMSTERDAM PAESI BASSI x x T & P VASTGOED STUTTGART B.V. ALTRE SOCIETA' AMSTERDAM PAESI BASSI x x TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x TRANSTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH TRICASA GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG x x ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x TRICASA GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1 ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x TRIESTE ADRIATIC MARITIME INITIATIVES SRL ALTRE SOCIETA' TRIESTE ITALIA x x UCTAM BALTICS SIA ALTRE SOCIETA' RIGA LETTONIA x x UCTAM BULGARIA EOOD ALTRE SOCIETA' SOFIA BULGARIA x x UCTAM D.O.O. BEOGRAD ALTRE SOCIETA' BELGRADO SERBIA x x UCTAM RK LIMITED LIABILITY COMPANY ALTRE SOCIETA' ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x UCTAM RO S.R.L. ALTRE SOCIETA' BUCAREST ROMANIA x x UCTAM RU LIMITED LIABILITY COMPANY ALTRE SOCIETA' MOSCA RUSSIA x x UCTAM UKRAINE LLC ALTRE SOCIETA' KIEV UCRAINA x x UCTAM UPRAVLJANJE D.O.O. ALTRE SOCIETA' LJUBLJANA SLOVENIA x x UNI GEBAEUDEMANAGEMENT GMBH ALTRE SOCIETA' LINZ AUSTRIA x UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LOGISTICS SRL ALTRE SOCIETA' VERONA ITALIA x x x 70 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Consolidamento ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITAETEN GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x V.A. HOLDING GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x VIENNA DC BAUTRAEGER GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x VIENNA DC TOWER 1 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x VIENNA DC TOWER 2 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x VILLINO PACELLI SRL ALTRE SOCIETA' ROMA ITALIA x x VUWB INVESTMENTS INC. ALTRE SOCIETA' ATLANTA U.S.A. x x WEALTH CAPITAL INVESTMENT INC. ALTRE SOCIETA' WILMINGTON U.S.A. x x WEALTHCAP USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WED DONAU-CITY GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUER DEN DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x ZAPADNI TRGOVACKI CENTAR D.O.O. ALTRE SOCIETA' RIJEKA CROAZIA x x ZETA FUENF HANDELS GMBH ALTRE SOCIETA' VIENNA AUSTRIA x x Città 71 Stato Integrale Tipologia Proporzionale UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT CEE GMBH Ragione sociale Patrimonio netto Consolidamento Proporzionale Trattamento IAS/IFRS Integrale Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Patrimonio netto (RWA) Sede x x Entità dedotte dal patrimonio al 30 giugno 2012 AFS Costo Patrimonio netto Stato Proporzionale Città Trattamento IAS/IFRS Integrale Tipologia RWA Ragione sociale Deduzioni dal patrimonio Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Sede AIRPLUS AIR TRAVEL CARD VERTRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H. BANCHE VIENNA AUSTRIA x x AKA AUSFUHRKREDIT-GESELLSCHAFT MBH BANCHE FRANCOFORTE GERMANIA x x BANCA D' ITALIA BANCHE ROMA ITALIA x x BANCA IMPRESA LAZIO S.P.A. BANCHE ROMA ITALIA x x BANCA UBAE S.P.A. BANCHE ROMA ITALIA x x BANK FUER TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE INNSBRUCK AUSTRIA x BANK OF VALLETTA PLC BANCHE LA VALLETTA MALTA x BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA BANCHE GINEVRA SVIZZERA x BGG BAYERISCHE GARANTIEGESELLSCHAFT MBH FUR MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGEN BANCHE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x BKS BANK AG BANCHE KLAGENFURT AUSTRIA x BURGSCHAFTSGEMEINSCHAFT HAMBURG GMBH BANCHE AMBURGO GERMANIA x x ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO EDP BANCHE ROMA ITALIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN HANDWERKS GMBH BANCHE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HOTEL- UND GASTSTATTENGEWERBES IN BAYERN GMBH BANCHE MONACO DI BAVIERA GERMANIA x NOTARTREUHANDBANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x OBERBANK AG BANCHE LINZ AUSTRIA x x OESTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK GESELLSCHAFT M.B.H. BANCHE VIENNA AUSTRIA x x OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PAYLIFE BANK GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x ADF SERVICE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE DOBROVOLJNIM MIROVINSKIM FONDOM SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM MIROVINSKIM FONDOM SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x BACA INVESTOR BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x BA-CA LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x BANK AUSTRIA LEASING - IMMORENT IMMOBILIENLEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x BIURO INFORMACJI KREDYTOWEJ SA SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x BORICA-BANKSERVICE AD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x BTG BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT HAMBURG MBH SOCIETA' FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x BWA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGSAKTIENGESELLSCHAFT SOCIETA' FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA x x CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x CALG 435 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CENTRAL POLAND FUND LLC SOCIETA' FINANZIARIE DELAWARE U.S.A. x x x x x x x x x x 72 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 AFS Costo Patrimonio netto Stato Proporzionale Città Trattamento IAS/IFRS Integrale Tipologia RWA Ragione sociale Deduzioni dal patrimonio Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Sede CHINA INVESTMENT INCORPORATIONS (BVI) LTD. SOCIETA' FINANZIARIE TORTOLA ISOLE VERGINI BRITANNICHE x x CREDIFARMA SPA SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x DIL CZECH LEASING JIHLAVA S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x EUROTLX SIM SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x F2I SGR SPA - FONDI ITALIANI PER LE INFRASTRUTTURE SOCIETA DI GESTIONE SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x FIDIA SGR SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x FIRST SHIP LEASE LTD. SOCIETA' FINANZIARIE SINGAPORE BERMUDA x x FONDO ITALIANO D'INVESTIMENTO SGR SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x x G.B.S. - GENERAL BROKER SERVICE S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x GLS (GP) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE ST. PETER PORT GUERNSEY x x HVB LONDON TRADING LTD. SOCIETA' FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO x x KAPITAL-BETEILIGUNGS AKTIENGESELLSCHAFT SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x KRAJOWA IZBA ROZLICZENIOWA SA SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x KREDI KAYIT BUEROSU AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x LLC UKRSOTSFINANCE SOCIETA' FINANZIARIE (*) KIEV UCRAINA x x LNC (SPV-AMC) CORP SOCIETA' FINANZIARIE TAGUIG FILIPPINE x x LNC INVESTMENT HOLDING INC SOCIETA' FINANZIARIE TAGUIG FILIPPINE x x MACCORP ITALIANA SPA SOCIETA' FINANZIARIE MILANO ITALIA x MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x OAK RIDGE INVESTMENT LLC SOCIETA' FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x OBEROESTERREICHISCHE UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE LINZ AUSTRIA x x OOE HIGHTECHFONDS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE LINZ AUSTRIA x x PALATIN GRUNDSTUCKVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE STOCKERAU AUSTRIA x x PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x PRACOWNICZE TOWARZYSTWO EMERYTALNE S.A. SOCIETA' FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x RCG HOLDINGS LLC SOCIETA' FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. x x SCHUL- UND AMTSGEBAUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE GRAZ AUSTRIA x x SCHULERRICHTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SFS FINANCIAL SERVICES GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER SOCIETA' FINANZIARIE RIGA LETTONIA x 73 x x x x x x x x x x AFS Costo Patrimonio netto Stato Proporzionale Città Trattamento IAS/IFRS Integrale Tipologia RWA Ragione sociale Deduzioni dal patrimonio Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Sede SOCIETA' DI GESTIONI ESATTORIALI IN SICILIA SO.G.E.SI. S.P.A. IN LIQ. SOCIETA' FINANZIARIE PALERMO ITALIA x SOCIETA' GESTIONE CREDITI DELTA SPA SOCIETA' FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA x x SOCIETA ITALIANA PER LE IMPRESE ALL ESTERO - SIMEST SPA SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x x SOVAGRI SOC.CONSORTILE P.A. IN LIQ. SOCIETA' FINANZIARIE NAPOLI ITALIA x x SPARKASSEN-HAFTUNGS AKTIENGESELLSCHAFT SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x TORRE SGR S.P.A. SOCIETA' FINANZIARIE ROMA ITALIA x UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD SOCIETA' FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO x UNICREDIT BROKER DOO SARAJEVO ZA BROKERSKE POSLOVE U OSIGURANJU SOCIETA' FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT BROKER S.R.O. SOCIETA' FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT FUGGETLEN BIZTOSITASKOZVETITO KFT SOCIETA' FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD SOCIETA' FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL SOCIETA' FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO KG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT PARTNER D.O.O SOCIETA' FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD SOCIETA' FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT PARTNER LLC SOCIETA' FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x UNICREDIT POIJIST'OVACI MAKLERSKA SPOL. S R.O. SOCIETA' FINANZIARIE PRAGA 4 MICHLE REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT ZAVAROVALNO ZASTOPINSKA DRUZBA DOO SOCIETA' FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x VBV-BETRIEBLICHE ALTERSVORSORGE AG SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x VENETO SVILUPPO SPA SOCIETA' FINANZIARIE VENEZIA ITALIA x x VENETO SVILUPPO SPA SOCIETA' FINANZIARIE VENEZIA ITALIA x x VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE (*) ST. HELIER JERSEY x VV IMMOBILIEN GMBH & CO. GB KG SOCIETA' FINANZIARIE DUSSELDORF GERMANIA x WIENER KREDITBUERGSCHAFTSGESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS SOCIETA' FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x Z LEASING METIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SOCIETA' FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x ALLIANZ ZAGREB DD SOCIETA' ASSICURATIVE ZAGABRIA CROAZIA x AVIVA SPA SOCIETA' ASSICURATIVE MILANO ITALIA x BANK AUSTRIA CREDITANSTALT VERSICHERUNG AG SOCIETA' ASSICURATIVE VIENNA AUSTRIA x x BOSNA REOSIGURANJE DD SARAJEVO SOCIETA' ASSICURATIVE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x CNP UNICREDIT VITA S.P.A. SOCIETA' ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA SOCIETA' ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x x x x x x x x x x 74 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 AFS Costo Patrimonio netto Stato Proporzionale Città Trattamento IAS/IFRS Integrale Tipologia RWA Ragione sociale Deduzioni dal patrimonio Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Sede CREDITRAS VITA SPA SOCIETA' ASSICURATIVE MILANO ITALIA x EUROVITA ASSICURAZIONI SPA SOCIETA' ASSICURATIVE ROMA ITALIA x FONDIARIA - SAI SPA SOCIETA' ASSICURATIVE TORINO ITALIA x GENERALI LIFE INSURANCE AD SOCIETA' ASSICURATIVE SOFIA BULGARIA x GRAND CENTRAL RE LIMITED SOCIETA' ASSICURATIVE HAMILTON BERMUDA x INCONTRA ASSICURAZIONI S.P.A. SOCIETA' ASSICURATIVE MILANO ITALIA x NET INSURANCE S.P.A. SOCIETA' ASSICURATIVE ROMA ITALIA x x SARAJEVO OSIGURANJE D.D. SOCIETA' ASSICURATIVE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x YAPI KREDI EMEKLILIK AS SOCIETA' ASSICURATIVE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI SIGORTA AS SOCIETA' ASSICURATIVE ISTANBUL TURCHIA x x x x x x x x (*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità. Si ricorda che la partecipazione in Banca d‟Italia è interamente dedotta dal Patrimonio di Vigilanza (per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare). 75 Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 30 giugno 2012 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede BANCA MEDIOCREDITO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA SPA Banche UDINE ITALIA x BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A. MEGABANK IN LIQUIDATION x Banche (*) VARSAVIA POLONIA x BBB BURGSCHAFTSBANK ZU BERLIN-BRANDENBURG GMBH Banche BERLINO GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK BRANDENBURG GMBH Banche POTSDAM GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK MECKLENBURG-VORPOMMERN GMBH Banche SCHWERIN GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK NORDRHEIN-WESTFALEN GMBH KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT - Banche NEUSS GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK RHEINLAND-PFALZ GMBH Banche MAINZ GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SAARLAND GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG, KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL, HANDWERK UND GEWERBE Banche SAARBRUCKEN GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SACHSEN GMBH Banche DRESDEN GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SACHSEN-ANHALT GMBH Banche MAGDEBURGO GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SCHLESWIG-HOLSTEIN GMBH Banche KIEL GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK THURINGEN GMBH Banche ERFURT GERMANIA x x EUROPEAN INVESTMENT FUND Banche LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x FUNDAMENTA-LAKAKASSZA LAKAS-TAKAREKPENZTAR ZRT. Banche BUDAPEST UNGHERIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER FREIEN BERUFE BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH Banche STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER INDUSTRIE, DES VERKEHRSGEWERBES UND DES GASTGEWERBES BADENWURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH x Banche STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN GARTENBAUES GMBH Banche MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDELS BADENWURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH Banche STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDWERKS BADENWURTTEMBERG VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH Banche STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL IN BAYERN GMBH Banche MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT IN BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH Banche STOCCARDA GERMANIA x x LIQUIDITATS-KONSORTIALBANK GMBH Banche FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x NIEDERSACHSISCHE BURGSCHAFTSBANK GMBH Banche HANNOVER GERMANIA x x SAARLANDISCHE INVESTITIONSKREDITBANK AG Banche SAARBRUCKEN GERMANIA x x SDIC FINANCE CO. LTD. Banche HONGKONG HONG KONG x x TAKAS VE SAKLAMA BANKASI AS (I.M.K.B. TAKAS VE SAKLAMA BANKASI AS) Banche ISTANBUL TURCHIA x x TURKIYE CUMHURIYETI MERKEZ BANKASI A.S. (T.C. MERKEZ BANKASI A.S.) Banche ANKARA TURCHIA x x ABE CLEARING SAS Enti finanziari PARIGI FRANCIA x ALTOS-IMMORENT IMMOBILIENLEASING GMBH Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x ARABELLA FINANCE LTD. Enti finanziari DUBLINO - IRLANDA IRLANDA x AUGUSTO SRL Enti finanziari MILANO ITALIA x x B. GROUP SPA Enti finanziari BOLOGNA ITALIA x x x x x 76 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali B.I.G. - BENI IMMOBILI GESTITI SPA Enti finanziari AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede MILANO ITALIA x x BAMCARD DD SARAJEVO Enti finanziari SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x BANKALARARASI KART MERKEZI AS Enti finanziari ISTANBUL TURCHIA X x BANKART D.O.O. Enti finanziari LJUBLJANA SLOVENIA x x BAYERISCHE IMMOBILIEN-LEASING GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG Enti finanziari PULLAH IM ISARTAL GERMANIA x x BLACK FOREST FUNDING LLC Enti finanziari DOVER - STATI UNITI U.S.A. x BUERGSCHAFTSBANK SALZBURG GMBH Enti finanziari SALISBURGO AUSTRIA x x CASA DE COMPENSARE BUCURESTI SA Enti finanziari BUCAREST ROMANIA x x CENTRAL DEPOSITORY AD Enti finanziari SOFIA BULGARIA x x CENTRO FACTORING SPA Enti finanziari FIRENZE ITALIA x x CLS GROUP HOLDINGS AG Enti finanziari ZURIGO SVIZZERA x x CME GROUP INC Enti finanziari CHICAGO U.S.A. x x CO.SVI.G. SCRL Enti finanziari ROMA ITALIA x x COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH Enti finanziari (*) VIENNA AUSTRIA x COLOMBO SRL Enti finanziari MILANO ITALIA x x CONCARDIS GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG Enti finanziari FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x CONFIDICOOP MARCHE SOCIETA COOPERATIVA A MUTUALITA PREVALENTE Enti finanziari ANCONA ITALIA x x DIOCLEZIANO SRL Enti finanziari MILANO ITALIA x x E-MID SIM SPA Enti finanziari MILANO ITALIA x x x x Enti finanziari FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x EURO KARTENSYSTEME GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG Enti finanziari FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x EUROFIDI SOCIET CONSORTILE DI GARANZIA COLLETTIVA FIDI S.C.P.A. Enti finanziari TORINO ITALIA x x FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI SPA Enti finanziari TORINO ITALIA x x FONDUL ROMAN DE GARANTARE A CREDITELOR PENTRU INTREPRINZATORII PRIVATI-IFN S.A. Enti finanziari BUCAREST ROMANIA x x FRIULIA SPA - FINANZIARIA REGIONALE FRIULI-VENEZIA GIULIA Enti finanziari TRIESTE ITALIA x x GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE Enti finanziari (*) NAPOLI ITALIA x GELDILUX-PP-2011 S.A. Enti finanziari LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GELDILUX-TS-2007 S.A. Enti finanziari LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GELDILUX-TS-2010 S.A. Enti finanziari LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GELDILUX-TS-2011 S.A. Enti finanziari LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GEPAFIN SPA Enti finanziari PERUGIA ITALIA x x GIRO ELSZAMOLASFORGALMI RT. Enti finanziari BUDAPEST UNGHERIA x x H2I - HOLDING DI INIZIATIVA INDUSTRIALE S.P.A. Enti finanziari ROMA ITALIA x x IMMORENT-EINRICHTUNGSHAUSERRICHTUNGS- UND GRUND- VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H., WIEN Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x x IMMORENT-MARCO GRUNDVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.WIEN Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x x KREDI GARANTI FONU A.S. Enti finanziari ANKARA TURCHIA x LEASING 439 GMBH Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x x MALREWARD LIMITED IN LIQUIDATION Enti finanziari (*) NICOSIA CIPRO x x MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SCHLESWIG-HOLSTEIN MBH Enti finanziari KIEL GERMANIA x EUREX BONDS GMBH 77 x x x Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede MEDIOFIMAA SRL Enti finanziari ROMA ITALIA x x MOLISE SVILUPPO S.C.P.A. Enti finanziari CAMPOBASSO ITALIA x x MPC MUNCHMEYER PETERSEN CAPITAL AG Enti finanziari AMBURGO GERMANIA x x NOE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGEN GMBH Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x x NOE BUERGSCHAFTEN GMBH Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x x OBEROESTERREICHISCHE KREDITGARANTIEGESELLSCHAFT M.B.H. Enti finanziari LINZ AUSTRIA x x OBJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x OPEN JOINT-STOCK COMPANY ALL UKRAINIAN SECURITIES DEPOSITARY Enti finanziari KIEV UCRAINA x x PAR.CO. S.P.A. Enti finanziari REGGIO EMILIA ITALIA x x PURGE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. Enti finanziari VIENNA AUSTRIA x x REGISTAR VRIJEDNOSNIH PAPIRA U FEDERACIJI BOSNE I HERCEGOVINE D.D. SARAJEVO x x Enti finanziari SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA RETEX MISURA 5 - PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA Enti finanziari MARGHERA VENEZIA ITALIA x ROSENKAVALIER 2008 GMBH Enti finanziari FRANCOFORTE GERMANIA x SAARLANDISCHE KAPITALBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH Enti finanziari SAARBRUCKEN GERMANIA x SALOME FUNDING PLC Enti finanziari DUBLINO IRLANDA x SERFACTORING S.P.A. Enti finanziari SAN DONATO MILANESE (MILANO) ITALIA x x SOCIETA' CONSORTILE MATESE PER L'OCCUPAZIONE S.P.A. Enti finanziari CAMPOBASSO ITALIA x x SOCIETA REGIONALE DI GARANZIA MARCHE SOC.COOP.A R.L. Enti finanziari ANCONA ITALIA x x SREDISNJE KLIRINSKO DEPOZITARNO DRUSTVO, DIONICKO DRUSTVO Enti finanziari ZAGABRIA CROAZIA x x STEIRISCHE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. Enti finanziari GRAZ AUSTRIA x x TIKEHAU CAPITAL ADVISORS S.A.S Enti finanziari PARIGI FRANCIA x x TRANSFOND S.A. Enti finanziari BUCAREST ROMANIA x x TRZISTE NOVCA I KRATKOROCNIH VRJEDNOSNICA D.D. Enti finanziari ZAGABRIA CROAZIA x x VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED Enti finanziari (*) GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN x VISA INC. Enti finanziari SAN FRANCISCO CALIFORNIA U.S.A. x x Enti finanziari MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x VV IMMOBILIEN GMBH & CO. US CITY KG Enti finanziari MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WUSTENROT & WURTTEMBERGISCHE AG Enti finanziari STOCCARDA GERMANIA x x ABC - CONSORZIO DI BANCHE E ASSICURAZIONI PER LO SVILUPPO DEGLI ASSET OPERATIVI, DEL PROCUREMENT E DEL COST MANAGEMENT Altri ROMA ITALIA x x ABI LAB - CENTRO DI RICERCA E INNOVAZIONE PER LA BANCA Altri ROMA ITALIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH Altri GRUNWALD GERMANIA x AEDES SPA Altri MILANO ITALIA x x AEROPORTO DI REGGIO EMILIA S.R.L. Altri REGGIO EMILIA ITALIA x x AEROPORTO G. MARCONI DI BOLOGNA SPA Altri BOLOGNA ITALIA x x AGENZIA DI POLLENZO S.P.A. Altri BRA (CUNEO) ITALIA x x VV IMMOBILIEN GMBH & CO. UNITED STATES KG x x x x x x x 78 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AGENZIA PER LA TRASFORMAZIONE TERRITORIALE IN VENETO SPA (IN SIGLA ATTIVA SPA) Altri BAGNOLI DI SOPRA ITALIA x AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ALTEA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT I KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x AMFA SPA Altri RIMINI ITALIA x AMMS ERSATZ-KOMPLEMENTAR GMBH Altri EBERSBERG GERMANIA x x AMMS KOMPLEMENTAR GMBH Altri EBERSBERG GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri PROVAGLIO D'ISEO (BS) ITALIA x ARENA STADION BETEILIGUNGSVERWALTUNGS-GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ARETHA FACILITY MANAGEMENT GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x AREZZO FIERE E CONGRESSI SRL Altri AREZZO ITALIA x x ARZ ALLGEMEINES RECHENZENTRUM GMBH Altri INNSBRUCK AUSTRIA x x ASC LOGISTIK GMBH Altri AUSTRIA x ASTRIM S.P.A. Altri ROMA ITALIA x x A-TRUST GESELLSCHAFT FUER SICHERHEITSSYSTEME IM ELEKTRONISCHEN DATENVERKEHR GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x BAKU STOCK EXCHANGE Altri BAKU AZERBAIJAN x x x x AGRUND GRUNDSTUCKS-GMBH ANWA GESELLSCHAFT FUR ANLAGENVERWALTUNG MBH AQM S.R.L. x x x BANJALUCKA BERZA HARTIJA OD VRJEDNOSTI A.D. BANJA LUKA Altri BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA BANK AUSTRIA IMMOBILIEN ENTWICKLUNGS- UND VERWERTUNGSGMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST ASSET MANAGEMENT GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x BAREAL IMMOBILIENTREUHAND GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA. Strumentale (*) SAO PAULO BRASILE x x BAYBG BAYERISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x BAYERISCHE WOHNUNGSGESELLSCHAFT FUR HANDEL UND INDUSTRIE, GESELLSCHAFT MIT BESCHRKTER HAFTUNG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BFL BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT FUR FLUGZEUG-LEASING MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BIL AIRCRAFTLEASING GMBH Altri GRUNWALD GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BIL LEASING GMBH & CO OBJEKTE FREIBERG KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x BILANCIAI INTERNATIONAL SPA Altri CAMPOGALLIANO ITALIA x x BIROUL DE CREDIT S.A. Altri BUCAREST ROMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ERSTE OBJEKTE NIEDERLANDE KG I.L. Altri HAMBURG GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. FUNFTE OBJEKTE OSTERREICH KG Altri HAMBURG GERMANIA x x BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH 79 x Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SECHSTE OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG Altri HAMBURG GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SIEBTE OBJEKTE OSTERREICH KG Altri HAMBURG GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. VIERTE OBJEKTE OSTERREICH KG Altri HAMBURG GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ZWEITE OBJEKTE NIEDERLANDE KG Altri HAMBURG GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH Altri AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL IMMOBILIEN UND VERWALTUNG SEKUNDAR GMBH Altri AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL KANADA GMBH & CO ERSTE IMMOBILIEN KG I.L. Altri AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL METROPOLITAN AMERIKA GMBH & CO. KG (GI AMERIKA GMBH & CO DRITTE OBJEKT USA KG) Altri HAMBURG GERMANIA x x BONUM ANLAGE-UND BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH Altri BREMA GERMANIA x BORSE DUSSELDORF AG Altri DUSSELDORF GERMANIA x BOX 2004 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE) Altri ROMA ITALIA x BRIXIA EXPO - FIERA DI BRESCIA S.P.A. Altri BRESCIA ITALIA x BUCHSTEIN IMMOBILIENVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x BULGARIAN STOCK EXCHANGE SOFIA Altri SOFIA BULGARIA x x BURGO GROUP S.P.A. Altri ALTAVILLA VICENTINA (VI) ITALIA x x BURSA ROMANA DE MARFURI S.A. Altri BUCAREST ROMANIA x x BURZA CENNYCH PAPIEROV BRATISLAVA AS Altri BRATISLAVA SLOVACCHIA x x C.A.A.B. SCPA- CENTRO AGROALIMENTARE DI BOLOGNA Altri BOLOGNA ITALIA x x Altri LOCALITA' LUFRANO - VOLLA (NAPOLI) ITALIA x x C.A.R. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI ROMA S.C.P.A. Altri GUIDONIA MONTECELIO (ROMA) ITALIA x x C.I.M. BETEILIGUNGEN 1998 GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x C.I.M.VERWALTUNG UND BETEILIGUNGEN 1999 GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x CAAT - CENTRO AGRO-ALIMENTARE TORINO SCPA Altri GRUGLIASCO ITALIA x x CBCB - CZECH BANKING CREDIT BUREAU, A.S. Altri PRAGA REPUBBLICA CECA x x CEESEG AG Altri VIENNA AUSTRIA x x CENTER FOR BUSINESS AND CULTURE - DOBRICH - AD Altri DOBRICH BULGARIA x x x x C.A.A.N. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI NAPOLI S.C.P.A. x x x x x CENTRAL REGISTER OF SECURITIES Altri BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA CENTRAL SECURITIES DEPOSITORY JSC Altri ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x CISFI SPA Altri NAPOLI ITALIA x x CITEC IMMO BERLIN GMBH Altri BERLINO GERMANIA x x CITTA' STUDI SPA Altri BIELLA ITALIA x x CIVITA SICILIA S.R.L. Altri PALERMO ITALIA x x 80 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede CL DRITTE CAR LEASING GMBH & CO. KG Altri AMBURGO GERMANIA x x CL DRITTE CAR LEASING VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH Altri AMBURGO GERMANIA x x CLASS CNBC SPA Altri MILANO ITALIA x x COMMODITY EXCHANGE INTERBANK CURRENCY EXCHANGE OF CRIMEA Altri SIMPHEROPOL UCRAINA x x COMPAGNIA INVESTIMENTI E SVILUPPO C.I.S. - SPA Altri VILLAFRANCA ITALIA x x CONSORZIO PER LA GESTIONE DEL MARCHIO PATTICHIARI Altri ROMA ITALIA x x CONSORZIO PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI RIETI Altri RIETI ITALIA x x CONSORZIO QUENIT Altri VERONA ITALIA x CONSORZIO ROMA RICERCHE Altri ROMA ITALIA x x COWEN GROUP, INC Altri WILMINGTON U.S.A. x x CPI ADMINISTRATION AND HOLDING GMBH x x Altri LECK GERMANIA x DELTATERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x DFA DEGGENDORFER FREIHAFEN ANSIEDLUNGS-GMBH Altri DEGGENDORF GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x x x DII GMBH DUNAV OSIGURANJE A.D. BANJA LUKA Altri BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA DUSSELDORFER BORSENHAUS GMBH Altri DUSSELDORF GERMANIA x x DUTY FREE ZONE BOURGAS AD Altri BOURGAS BULGARIA x x EBG - EUROPAY BETEILIGUNGS GMBH Altri AUSTRIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x EINKAUFSGALERIE ROTER TURM CHEMNITZ GMBH & CO. KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x ERZET-VERMOEGENSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x ES SHARED SERVICE CENTER SOCIETA' PER AZIONI Altri CERNUSCO SUL NAVIGLIO ITALIA x x EURO-BOND BLUE CAPITAL MANAGEMNT GMBH I.L. Altri BAD SODEN GERMANIA x x EURO-BOND BLUE CAPITAL VERWALTUNGS GMBH I.L. Altri BAD SODEN GERMANIA x x EUROCLASS MULTIMEDIA HOLDING S.A. Altri LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x Altri LEGNANO (MILANO) ITALIA x x EUROPEAN DATAWAREHOUSE GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x EUROSANITA' S.P.A. Altri ROMA ITALIA x x FELICITAS GMBH I.L. Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x FIERA DI FORLI SPA Altri FORLI' ITALIA x x FIERA TRIESTE SPA IN LIQUIDAZIONE Altri TRIESTE ITALIA x x FILMAURO - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI VACANZE DI NATALE 2011 Altri ROMA ITALIA x x FINANCIAL RISK MANAGEMENT GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x EINKAUFSGALERIE ROTER TURM BETEILIGUNGS GMBH & CO. KG EUROIMPRESA LEGNANO S.C.R.L. 81 x Trattamento nelle segnalazioni prudenziali G.A.L. DELL'ALTA MARCA TREVIGIANA SCRL AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede Altri PIEGHE DI SOLIGO ITALIA x x G.A.L. TERRE DI MARCA SCRL Altri GORGO AL MONTICANO ITALIA x x GABETTI PROPERTY SOLUTIONS SPA Altri MILANO ITALIA x x GARAGE AM HOF GESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x GELDSERVICE AUSTRIA LOGISTIK FUER WERTGESTIONIERUNG UND TRANSPORTKOORDINATION GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x GEMINA S.P.A. Altri FIUMICINO ITALIA x x GESCHUETZTE WERKSTAETTE WR. NEUSTADT GESELLSCHAFT M.B.H. Altri WR. NEUSTADT AUSTRIA x x GESFOE GEMEINNUETZIGE BAU- UND SIEDLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x GIELDA PAPIEROW WARTOSCIOWYCH W WARSZAWIE S.A. Altri VARSAVIA POLONIA x x GOLF CLUB MODENA SPA Altri COLOMBARO DI FORMIGINE ITALIA x x GOLFANLAGEN VELDEN-KOESTENBERG ERRICHTUNGS- UND BETRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H. & CO.KG Altri KOSTENBERG AUSTRIA x x GOLFPARK KLOPEINERSEE-SUEDKAERNTEN GMBH Altri ST.KANZIAN AUSTRIA x x GRAND CENTRAL FUNDING CORPORATION Altri NEW YORK U.S.A. x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 2 BETEILIGUNGS GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 3 BETEILIGUNGS B.V. Altri L'AJA PAESI BASSI x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x H.F.S. IMMOBILIENFONDS BAHNHOFSPASSAGEN POTSDAM GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DAS SCHLOSS BERLIN-STEGLITZ GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 10 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 11 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 12 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 15 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 16 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 18 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 2 GMBH & CO. KG I.L. H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 3 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 6 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 8 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 9 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH & CO. EUROPA 2 KG x x x 82 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS SCHWEINFURT GMBH & CO. KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. LEASINGFONDS GMBH Altri EBERSBERG GERMANIA x x H.F.S. VALUE MANAGEMENT GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG Altri EBERSBERG GERMANIA x x H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 2 GMBH & CO. KG Altri EBERSBERG GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HEIZKRAFTWERKE-POOL-VERWALTUNGS-GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HISI - HOLDING DI INVESTIMENTO IN SANITA' ED INFRASTRUTTURE SRL Altri MILANO ITALIA x x HITELGARANCIA RT. Altri BUDAPEST UNGHERIA x x HOBEX AG Altri WALS-SIEZENHEIM AUSTRIA x x HP IT-SOLUTIONS GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG Altri INNSBRUCK AUSTRIA x HROK DOO Altri ZAGABRIA CROAZIA x HVB LIFE SCIENCE GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED Strumentale (*) JOHANNESBURG REPUBBLICA SUD AFRICA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF LEASING-FONDS VERWALTUNGS GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF OBJEKT LEIPZIG GMBH Altri LEIPZIG GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x IDROENERGIA SCRL Altri CHATILLON ITALIA x x IGEPA GEWERBEPARK GMBH & CO VERMIETUNGS KG Altri FURSTENFELDBRUCK GERMANIA x x IMAREX ASA Altri OSLO NORVEGIA x x IMMOBILIARE STAZIONE DI COSSATO S.P.A. Altri ROMA ITALIA x x IMMOBILIEN VERMIETUNGS GMBH & CO PROJEKT GUMPENDORFERSTRASSE 140 KG Altri VIENNA AUSTRIA x x IMOF SPA - SOCIETA' CONSORTILE PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO AGROALIMENTARE ALL'INGROSSO DI FONDI Altri FONDI (LATINA) ITALIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH & CO. EUROPA 3 KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS KOLN GMBH & CO. KG H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 3 KG GMBH & CO. KG H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG HEIZKRAFTWERK COTTBUS VERWALTUNGS GMBH HVBFF BAUMANAGEMENT GMBH HVBFF KAPITALVERMITTLUNGS GMBH HVBFF LEASING OBJEKT GMBH HVH IMMOBILIEN GMBH & CO. NEW YORK KG 83 x x x x Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede INFRAM ONE CORPORATION Altri DELAWARE U.S.A. x x INGOSSTRAKH Altri MOSCA RUSSIA x x INNSBRUCKER STADTMARKETING GES.M.B.H. Altri INNSBRUCK AUSTRIA x x INTERBANKING SYSTEMS S.A. (DIAS S.A.) Altri MAROUSSI GRECIA x x INTERNATIONAL FACTORS GROUP SCRL Altri BRUXELLES BELGIO x x INTERPORTO PADOVA SPA Altri PADOVA ITALIA x x INTERPORTO BOLOGNA SPA Altri BOLOGNA ITALIA x x INTERPORTO CAMPANO S.P.A. Altri NAPOLI ITALIA x x INTERPORTO DI ROVIGO SPA Altri ROVIGO ITALIA x x INTERPORTO MARCHE SPA Altri JESI ITALIA x x ISFOR 2000 S.C.P.A. Altri BRESCIA ITALIA x x ISTICA - ISTITUTO IMMOBILIARE DI CATANIA SPA Altri CATANIA ITALIA x x ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA G.TRECCANI S.P.A. Altri ROMA ITALIA x x ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA SRL Altri MILANO ITALIA x x ITALCARNI SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA Altri MIGLIARINA DI CARPI (MODENA) ITALIA x x ITALIAN INTERNATIONAL FILM - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI L' ULTIMA SPIAGGIA Altri ROMA ITALIA x x JOINT-STOCK COMPANY PFTS STOCK EXCHANGE Altri KYIV UCRAINA x x KAZAKHSTAN STOCK EXCHANGE INCORPORATED Altri ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x KOC KUELTUER SANAT VE TANITIM HITZMETLERI VE TICARET (KOC KUELTUER SANAT TANITIM AS) Altri ISTANBUL TURCHIA x x x x x KRAJINA OSIGURANJE D.D. BANJA LUKA Altri BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA KREDITNI BIRO SISBON, UPRAVLJALEC SISTEMA IZMENJAVE INFORMACIJO BONITETI STRANK, D.O.O. Altri LJUBLJANA SLOVENIA x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x LEASINGFONDS PLUS DEUTSCHLAND 14 GMBH & CO. KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x LIFE BRITANNIA MANAGEMENT GMBH Altri GRUNWALD GERMANIA x LIFE GMBH & CO ERSTE KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x LIFE GMBH & CO. ZWEITE KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x LIFE VERWALTUNGS ERSTE GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x LIFE VERWALTUNGS ZWEITE GMBH Altri GRUNWALD GERMANIA x x LIMITED LIABILITY PARTNERSHIP PROFIX COMPANY Altri KIEV UCRAINA x x LUXTRUST S.A. Altri LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x M.A.I.L. REAL ESTATE MANAGEMENT JOTA BRATISLAVA S.R.O. Altri BRATISLAVA SLOVACCHIA x x LANDOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH x x x x 84 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede MANTOVA INTERPORTO SRL Altri MANTOVA ITALIA x x MARINA DI NETTUNO CIRCOLO NAUTICO S.P.A. Altri NETTUNO (ROMA) ITALIA x x MARTIN SCHMALZLE GRUNDESTUCKSGESELLSCHAFT OBJEKT WOLFSBURG GMBH & CO. KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x MATILDE DI CANOSSA SRL Altri REGGIO EMILIA ITALIA x x MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BADEN-WURTTEMBERG GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT RHEINLAND-PFALZ MBH Altri MAINZ GERMANIA x x MERKUR VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG Altri FURSTENFELDBRUCK GERMANIA x x MFG FLUGHAFENGRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO BETA KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BERLINBRANDENBURG GMBH Altri SCHWERIN GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MECKLENBURG-VORPOMMERN MBH Altri SCHWERIN GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT NIEDERSACHSEN (MBG) MBH Altri HANNOVER GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSEN MBH Altri DRESDA GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSENANHALT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG Altri MAGDEBURGO GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT THURINGEN MBH Altri ERFURT GERMANIA x x MIZUHO CORPORATE BANK - BA INVESTMENT CONSULTINGGMBH Altri VIENNA AUSTRIA x MOLISEINNOVAZIONE SOC.CONS. P.A. Altri CAMPOBASSO ITALIA x x MOPET CZ A.S. Altri PRAGA REPUBBLICA CECA x x MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH Altri GRUNWALD GERMANIA x MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH & CO. ERSTE KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x MTS-PORTUGAL - SOCIEDADE GESTORA DO MERCATO ESPECIAL DE DIVIDA PUBLICA SGMR SA Altri LISBONA PORTOGALLO x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x MUTNEGRA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGS-GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x MY DREI HANDELS GMBH Strumentale (*) VIENNA AUSTRIA x x NATIONAL PROCESSING CENTER JSC Altri ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x NATURAL STONE INVESTMENTS SA Altri LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x NEUMAYER TEKFOR VERWALTUNGS GMBH Altri OFFENBURG GERMANIA x x NOMISMA - SOCIETA' DI STUDI ECONOMICI SPA Altri BOLOGNA ITALIA x x OFFICINAE VERDI SOCIETA' PER AZIONI Altri ROMA ITALIA x MUHOGA MUNCHNER HOCHGARAGEN GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG 85 x x x Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede OJSC MICEX - RTS Altri MOSCA RUSSIA x x OJSC NATIONAL BUREAU OF CREDIT HISTORIES Altri MOSCA RUSSIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT OSTRAGEHEGE KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x OPP DEUTSCHLAND BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH Altri BERLINO GERMANIA x x OSCA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x P.A.N. VERWALTUNGS GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x P.B. SRL IN LIQUIDAZIONE Altri MILANO ITALIA x x PACO CINEMATOGRAFICA SRL - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI THE BEST OFFER Altri ROMA ITALIA x x PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH Strumentale (*) VIENNA AUSTRIA x PATTO 2000 SCARL Altri CITTA DELLA PIEVE ITALIA x x PEGASO INVESTIMENTI - CAMPIONI D'IMPRESA SPA Altri TORINO ITALIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. BETRIEBS KG P.A.N. GMBH & CO. KG x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PERTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x PEVEC D.D. Altri BJELOVAR CROAZIA x x PHG POS - HANDELSGESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x PONTI ENGINEERING SCARL Altri CITTA DI CASTELLO ITALIA x x PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH PEGASUS PROJECT STADTHAUS HALLE GMBH Altri STOCCARDA GERMANIA x x QUINTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x RAMSES-IMMOBILIENHOLDING GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x REAL INVEST ASSET MANAGEMENT CZECH REPUBLIC S.R.O. Altri PRAGA REPUBBLICA CECA x x REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO SPB JOTA KG Altri VIENNA AUSTRIA x x REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO. EPSILON KG Altri VIENNA AUSTRIA x x REGGIO EMILIA FIERE S.R.L. Altri REGGIO EMILIA ITALIA x x REGGIO EMILIA INNOVAZIONE S.C.A R.L. Altri REGGIO EMILIA ITALIA x x RIMINITERME SPA Altri MIRAMARE DI RIMINI ITALIA x x RISANAMENTO SPA Altri MILANO ITALIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x ROLAND BERGER STRATEGY CONSULTANTS HOLDING GMBH ROLIN GRUNDSTUCKSPLANUNGS- UND VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH x 86 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede ROTUS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x ROUBINI GLOBAL ECONOMICS LLC Altri WILMINGTON U.S.A. x x S.A.S.E. SPA Altri PERUGIA ITALIA x x SALZBURGER UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. Altri SALISBURGO AUSTRIA x x SATEL SABAH TELEVIZYON PRODUKSIYON A.S. (SATEL) Altri TURCHIA x x SEEWINKELTHERME BESITZ GMBH Altri EISENSTADT GERMANIA x x SESTO IMMOBILIARE SPA Altri MILANO ITALIA x x SHOPPING USA GMBH & CO. ERSTE IMMOBILIEN KG Altri AMBURGO GERMANIA x x SICILIA CONVENTION BUREAU SRL Altri CATANIA ITALIA x x SINERA AG Altri ZURIGO SVIZZERA x x SK BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNG VERWALTUNG GMBH I.L. Altri COLONIA GERMANIA x x SOCIETA COOPERATIVA BILANCIAI CAMPOGALLIANO Altri CAMPOGALLIANO ITALIA x x SOCIETA DI GESTIONE AEROPORTO DI CUNEO-LEVALDIGI SPA (IN SIGLA GEAC SPA) Altri SAVIGLIANO ITALIA x x SOCIETA' AREE INDUSTRIALI ED ARTIGIANALI - S.A.I.A. SPA Altri VERBANIA ITALIA x x SOCIETA' ITALIANA DI MONITORAGGIO S.P.A. Altri ROMA ITALIA x x SOCIETY FOR WORLDWIDE INTERBANK FINANCIAL TELECOMMUNICATION S.C. (S.W.I.F.T.) Altri LA HULPE BELGIO x x SOFIA L.P. Altri ST. PETER PORT GUERNSEY x x SOFIA LP Altri LUSSEMBURGO x x SOLWO GRUNDBESITZ GMBH Altri BERLINO GERMANIA x x SPA IMMOBILIARE FIERA DI BRESCIA Altri BRESCIA ITALIA x x SPARKASSEN IT HOLDING AG Altri VIENNA AUSTRIA x x STAR22 PLANUNGS - UND ERRICHTUNGS GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x STUDIENGESELLSCHAFT FUER ZUSAMMENARBEIT IM ZAHLUNGSVERKEHR (STUZZA) G.M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x TC-PRIMA PROJEKTVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x TECHNOLOGIE-U DIENSTLEISTUNGSZENTRUM ENNSTAL Altri AUSTRIA x x THE FIRST CREDIT BUREAU LLP (FCB) LTD Altri ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x THERME WIEN G.M.B.H. & CO KG Altri VIENNA AUSTRIA x x THERME WIEN GES.M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x THERMENGOLFANLAGENLOIPERSDORF/FUERSTENFELD/RUDERSDORF BETRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H.& CO KG Altri LOIPERSDORF AUSTRIA x x TORINO PARCHEGGI SRL IN LIQUIDAZIONE Altri TORINO ITALIA x x TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. U. CO. ARBEITERHEIM FAVORITEN REVITALISIERUNGS KG Altri VIENNA AUSTRIA x 87 x x x Trattamento nelle segnalazioni prudenziali AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede TREUCONSULT PROPERTY ALPHA GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x TREUCONSULT PROPERTY BETA GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x TREUCONSULT PROPERTY EPSILON GMBH Altri VIENNA AUSTRIA x x TREVISO GLOCAL SOC. CONS. A RL Altri TREVISO ITALIA x x TSG EDV-TERMINAL-SERVICE GES.M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x TURKIYE PETROLLERI AO Altri ANKARA TURCHIA x x UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD (IN LIQUIDATION) Strumentale (*) DUBLINO IRLANDA x x UNICREDIT MERCHANT PARTNERS GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x UNIPEG - SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA Altri REGGIO EMILIA ITALIA x x VADELI ISLEM VE OPSIYON BORSASI A.S. Altri IZMIR TURCHIA x x VALDARNO SVILUPPO SPA Altri MONTEVARCHI ITALIA x x VBII INDUSTRIE UND IMMOBILIEN GMBH Altri AMBURGO GERMANIA x VBW BAUEN UND WOHNEN GMBH Altri BOCHUM GERMANIA x x VICTORIA-VOLKSBANKEN PENSIONSKASSEN AKTIENGESELLSCHAFT Altri VIENNA AUSTRIA x x WACHSTUMSINITIATIVE SUDERELBE AKTIENGESELLSCHAFT Altri AMBURGO GERMANIA x x WCREM CANADIAN INVESTMENTS INC. Altri TORONTO CANADA x x WCREM CANADIAN MANAGEMENT INC. Altri TORONTO CANADA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP AIRCRAFT 1 GMBH & CO. KG WEALTHCAP DRITTE EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH WEALTHCAP EQUITY SEKUNDAR GMBH WEALTHCAP ERSTE KANADA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA ERSTE IMMOBILIEN - OBJEKTE NIEDERLANDE - VERWALTUNGS GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN FUNFTE OBHEKTE OSTERREICH KOMPLEMENTAR GMBH Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN SIEBTE OBJEKTE TERREICH KOMPLEMENT GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP FLUGZEUG PORTFOLIO 25 GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMBILIENFONDS DEUTSCHLAND 33 GMBH & CO KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 30 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 31 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 32 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 34 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 35 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 36 GMBH & CO. KG 88 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Trattamento nelle segnalazioni prudenziali WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS EUROPA 11 GMBH & CO. KG AFS Costo Patrimonio netto Integrale RWA Stato Tipologia Città Ragione sociale Trattamento IAS/IFRS Proporzionale Sede Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x WEALTHCAP INFRASTRUCTURE FUND I GMBH & CO. KG Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP INFRASTRUKTUR AMERIKA GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP LEBENSWERT 1 GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP LEBENSWERT 2. GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP LIFE BRITANNIA 2 GMBH & C0 KG Altri MUNCHEN GERMANIA x x WEALTHCAP LIFE USA 4 GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PEIA SEKUNDAR GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x WEALTHCAP PHOTOVOLTAIK 1 GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x WEALTHCAP PRIVATE EQUITY GMBH Altri AMBURGO GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP REAL ESTATE SEKUNDAR GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP SACHWERTE PORTFOLIO 1 GMBH & CO. KG Altri GRWALD GERMANIA x x x WEALTHCAP PRIVATE EQUITY SEKUNDAR GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE KOMPLEMENTAR GMBH x x x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x WEALTHCAP ZWEITE EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 BASIS GMBH & CO.KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 PLUS GMBH & CO. KG Altri GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP US LIFE DRITTE GMBH & CO.KG WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 GMBH & CO. KG x Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 KOMPLEMENTAR GMBH Altri MONACO DI BAVIERA GERMANIA x x WH - ERSTE GRUNDSTUCKS GMBH & CO. KG Altri SCHOENEFELD GERMANIA x x WILDSIDE-ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI CHE BELLO FAR L'AMORE (F. BRIZZI) Altri ROMA ITALIA x x WIRTSCHAFTSVEREIN DER MITARBEITERINNEN DER UNICREDIT BANK AUSTRIA E.GEN. Altri VIENNA AUSTRIA x WOHNUNGSBAUGESELLSCHAFT DER STADT ROTHENBACH A.D.PEGNITZ MIT BESCHRANKTER HAFTUNG Altri ROTHENBACH A.D. PEGNITZ GERMANIA x x WWE WOHN- UND WIRTSCHAFTSPARK ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. Altri VIENNA AUSTRIA x x XING AG Altri AMBURGO GERMANIA x x YAPI KREDI KUELTUER-SANAT YAYINCILIK TICARET VE SANAYI AS Altri ISTANBUL TURCHIA x YATIRIM FINANSMAN A.S. Altri ISTANBUL TURCHIA x x ZAGREBACKA BURZA D.D. Altri ZAGABRIA CROAZIA x x ZAO IMB-REAL ESTATE Altri MOSCA RUSSIA x (*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità. 89 x x x Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del gruppo. In considerazione della crisi finanziaria, talune Autorità di Vigilanza hanno chiesto, a partire dai precedenti semestri, che le società del Gruppo riducano la propria esposizione creditizia nei confronti di altre società del Gruppo operanti in altri giurisdizioni, compresa la Capogruppo. In particolare, l‟esposizione netta complessiva di UniCredit Bank AG nei confronti delle società del Gruppo UniCredit (escluse le società controllate da UniCredit Bank AG stessa), è stata ridotta a circa € 10 miliardi, di cui circa € 5 miliardi di esposizione lorda per cassa. Tale riduzione è stata attuata anche fornendo appropriate garanzie che includono la costituzione di pegni su strumenti finanziari da parte di UniCredit S.p.A. a fronte di esposizioni di UniCredit Bank AG verso UniCredit S.p.A. stessa. A tale riguardo, si segnala che nel corso del primo semestre 2012: o è scaduta la concessione in garanzia – da parte di UniCredit S.p.A. nei confronti di UniCredit Bank AG – di titoli rappresentativi di partecipazioni in società controllate estere appartenenti al gruppo bancario, a fronte di esposizioni finanziarie per un valore di Euro 7,05 miliardi; o sono stati sottoscritti degli accordi di collateralizzazione (Credit Support Annex) a valere sugli ISDA Master Agreements che regolano l'operatività in derivati negoziati tra UniCredit Bank AG ed alcune società del Gruppo (tra cui UniCredit SpA, UniCredit Bank (Ireland) Plc e UniCredit Leasing S.p.A.) al fine di ottimizzare la gestione delle esposizioni infragruppo. UniCredit Spa (“UCI”) e UniCredit Bank AG (“UCB AG”) si sono impegnate con il Regolatore tedesco “Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht” (BaFin) a mantenere a livello di UCB AG un requisito patrimoniale aggiuntivo, oltre a quello regolamentare, che porta il coefficiente di solvibilità minimo a superare il 13% alla data del 31 dicembre 2011. Tale impegno è volto a mantenere un capitale sufficiente per UCB AG - sia a livello individuale sia a livello sub-consolidato – che permetta di assorbire ogni eventuale perdita potenzialmente derivante da carenze nelle politiche di risk management e si intende valido fino a quando tali carenze non saranno ritenute recuperate da BaFin. Inoltre, si rileva l‟impegno di non attuare misure, quali l‟approvazione di dividendi speciali, che potrebbero portare il capitale di UCB AG al di sotto della soglia concordata. Si rilevano presso alcune giurisdizioni e altre entità estere del Gruppo impegni, a livello locale, a mantenere il capitale regolamentare al di sopra delle soglie normativamente fissate; si ritiene che tali impegni non abbiano nel complesso un impatto significativo sulla situazione patrimoniale del Gruppo. Esistono inoltre vincoli alla disponibilità di alcune attività patrimoniali in quanto connesse alla ordinaria operatività (ad es. pronti contro termine, prestito titoli, etc.). Riduzione dei requisiti patrimoniali individuali applicati alla Capogruppo ed alle controllate italiane. La Banca d‟Italia con Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 ha disposto che “nei gruppi bancari, per le banche italiane, i requisiti patrimoniali individuali a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato ed operativo sono ridotti del 25 per cento purché su base consolidata l‟ammontare del patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito complessivo”. Al 30 giugno 2012 il Gruppo Unicredito rispetta il predetto requisito a livello consolidato, usufruendo dunque di tale normativa. 90 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Informativa quantitativa Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. In elenco le società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. iscritte al gruppo bancario che per immaterialità sono mantenute al costo. Al 30 giugno 2012 non risultano per queste società, deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. Ragione sociale Sede Tipologia Città Stato BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A. MEGABANK IN LIQUIDATION BANCARIA VARSAVIA POLONIA BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA. STRUMENTALE SAO PAULO BRASILE CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIA NAPOLI ITALIA HVB LONDON TRADING LTD. FINANZIARIA LONDRA REGNO UNITO HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED STRUMENTALE JOHANNESBURG REPUBBLICA SUD AFRICANA LLC UKRSOTSFINANCE FINANZIARIA KIEV UCRAINA MALREWARD LIMITED IN LIQUIDATION FINANZIARIA NICOSIA CIPRO MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA MY DREI HANDELS GMBH STRUMENTALE VIENNA AUSTRIA PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH STRUMENTALE VIENNA AUSTRIA PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA SFS FINANCIAL SERVICES GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD FINANZIARIA LONDRA REGNO UNITO UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD (IN LIQUIDATION) STRUMENTALE DUBLINO IRLANDA VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED FINANZIARIA ST. HELIER JERSEY VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED FINANZIARIA GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN 91 92 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza La Voce "A.1.1 Capitale" di cui alla tabella "Composizione del patrimonio di vigilanza" (Informativa quantitativa) include gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7.5 €/miliardi attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo trimestre 2012. In data 24 gennaio 2012, UniCredit S.p.A. ha lanciato una offerta di riacquisto di propri strumenti Tier 1 ed Upper Tier II, conclusasi in data 3 febbraio 2012. A latere di tale offerta, nel primo semestre 2012, sono stati eseguiti ulteriori acquisti di propri strumenti finanziari sul mercato secondario, ancorchè per importi marginali. Informativa qualitativa Strumenti di capitale inclusi nel patrimonio di primo livello (Tier 1) IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA (€/MIGLIAIA) EMISSIONE TRAMITE SOCIETA' VEICOLO CONTROLLATE TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTA' DI RIMBORSO ANTICIPATO STEP-UP POSSIBILITA' DI NON CORRISPONDERE INTERESSI 9,375% 31- DIC -50 LUG - 20 EUR 500 332.029 sì sì no 4,028% perpetual OTT - 15 EUR 750 264.158 sì sì sì 5,396% perpetual OTT - 15 GBP 300 24.643 sì sì sì 8,5925% 31- DIC -50 GIU - 18 GBP 350 201.692 sì sì no 8,125% 31- DIC -50 DIC - 19 EUR 750 581.460 sì sì no 83.998 no sì sì 8,741% 30 - GIU- 31 GIU - 29 USD 300 7,760% 13 - OTT - 36 OTT - 34 GBP 100 23.310 no sì sì 9,000% 22 - OTT- 31 OTT - 29 USD 200 38.363 no sì sì 3,500% 31 - DIC - 31 DIC - 29 JPY 25,000 249.675 no sì sì 10y CMS (°) +0,10%, cap 8,00 % perpetual OTT -11 EUR 250 91.439 no si no 10y CMS (°) +0,15%, cap 8,00 % perpetual MAR - 12 EUR 150 50.100 no si no TOTALE (°) Constant Maturity Swap 93 1.940.867 Patrimonio di secondo livello (Tier 2) - emissioni di strumenti ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del totale degli stessi IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA (€/MIGLIAIA) 815.461 STEP-UP POSSIBILITA' DI NON CORRISPONDERE INTERESSI non applicabile sì (°) TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTA' DI RIMBORSO ANTICIPATO 3,95% 1 - FEB - 16 non applicabile 5,00% 1 - FEB - 16 non applicabile GBP 450 377.389 non applicabile sì (°) 6,70% 5 - GIU - 18 non applicabile EUR 1.000 827.661 non applicabile sì (°) IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) 900 EUR (°) in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi è “sospeso” (deferral of interest): qualora si registrino perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d‟Italia per l‟esercizio dell‟attività bancaria, l‟ammontare nominale e gli interessi delle obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente. Patrimonio di terzo livello Non sussistono elementi da segnalare nel presente punto. 94 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Informativa quantitativa (migliaia di €) Composizione del patrimonio di vigilanza PATRIMONIO DI VIGILANZA A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali A.1 Elementi positivi del patrimonio di base: A.1.1 - Capitale (°) (°°) (°°°) A.1.2 - Sovrapprezzi di emissione (°°°°) A.1.3 - Riserve A.1.4 - Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza A.1.5 - Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% (°°) A.1.6 - Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) (°°°) (°°°°) A.1.7 - Utile del periodo A.2 Elementi negativi: A.2.1 - Azioni o quote proprie A.2.2 - Avviamento A.2.3 - Altre immobilizzazioni immateriali A.2.4 - Perdita del periodo A.2.5 - Altri elementi negativi: * Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza * Altri B. Filtri prudenziali del patrimonio di base B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (°°°°°) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali F.1 Elementi positivi del patrimonio supplementare: F.1.1 - Riserve da valutazione di attività materiali F.1.2 - Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita F.1.3 - Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base F.1.4 - Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base F.1.5 - Strumenti ibridi di patrimonializzazione F.1.6 - Passività subordinate di 2° livello F.1.7 - Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese F.1.8 - Plusvalenze nette su partecipazioni F.1.9 - Altri elementi positivi F.2 Elementi negativi: F.2.1 - Minusvalenze nette su partecipazioni F.2.2 - Crediti F.2.3 - Altri elementi negativi G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 95 30.06.2012 52.482.186 68.458.574 19.434.937 34.624.245 10.913.628 31.12.2011 46.354.217 71.381.206 11.927.702 38.562.472 16.346.472 332.029 495.584 609.085 1.657.222 887.428 (15.976.388) (8.212) (12.675.871) (3.292.305) - 609.085 3.439.891 (25.026.989) (7.960) (12.676.344) (3.304.950) (9.037.735) (456.184) 15.474 (471.658) 52.026.002 3.050.935 48.975.067 15.784.402 16.899.749 230.684 2.211.969 13.247.457 931.776 277.863 (1.115.347) (73.242) (1.042.105) (115.340) 2 (115.342) 15.669.062 3.050.935 12.618.127 1.133.827 60.459.366 60.459.366 (682.629) 66.197 (748.826) 45.671.588 2.754.567 42.917.021 17.952.485 19.505.609 294.807 3.163.769 14.824.299 944.871 277.863 (1.553.124) (57.085) (1.496.039) (147.404) (147.404) 17.805.081 2.754.567 15.050.514 994.305 56.973.230 56.973.230 Note relative alla tabella a pagina precedente: (°) Comprende gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7,5 €/miliardi attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo trimestre 2012. (°°) Le azioni ordinarie che rappresentano il sottostante dei titoli “CASHES” sono computate nella voce di Patrimonio “Capitale sociale” per un totale di €/migliaia 2.373.915, e nella voce di Patrimonio “Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50%” per un totale di €/migliaia 609.085, a seguito dell'aumento del capitale sociale a titolo gratuito per nominali €/migliaia 2.499.217,96 deliberato dall‟Assemblea straordinaria del 15 dicembre 2011. I CASHES sono strumenti di tipo equity linked, emessi per un controvalore di euro 2.983.000.000 nel mese di febbraio 2009 da The Bank of New York (Luxembourg) S.A. con scadenza al 15 dicembre 2050 e convertibili, a determinate condizioni, in n° 96.756.406 azioni ordinarie di UniCredit S.p.A. (ridotte da n° 967.564.061 a seguito del raggruppamento azionario del 23 dicembre 2011) sottoscritte da Mediobanca nell‟ambito dell‟operazione di aumento di capitale deliberato dall‟Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit il 14 novembre 2008. Pertanto, dal momento che queste azioni sono già emesse, sono al pari di ogni altra azione ordinaria pienamente disponibili per assorbire eventuali perdite. (°°°) Oltre alla quota riferita al Cashes di cui sopra (°°) inclusa nella voce A.1.5, sono stati riclassificati (nella voce A.1.6) ulteriori €/migliaia 31.169 riferiti ad azioni di risparmio, di cui €/migliaia 22.943 di pertinenza di Terzi. (°°°°) Sono state riclassificate (nella voce A.1.6) €/migliaia 17.215 collegate ad azioni di risparmio. (°°°°°) Con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all‟Unione Europea si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la Banca d‟Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 (approccio “simmetrico”). Di tale facoltà UniCredit si è avvalsa a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza del giugno 2010, in sostituzione dell‟approccio “asimmetrico” precedentemente applicato. Al 30 giugno 2012, l‟ammontare delle minusvalenze nette sterilizzate ammonta a €/milioni 1.853. 96 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 (migliaia di €) Dettaglio Elementi da dedurre (50% Patrimonio di base - 50% Patrimonio supplementare) Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% del capitale della partecipata (°) Partecipazioni assicurative axcquistate dopo il 20 luglio 2006 Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP Totale Elementi dedotti (50%Patrimonio di base - 50%Patrimonio supplementare) 30.06.2012 2.111.699 146.019 570.084 3.267.706 6.362 6.101.870 31.12.2011 2.061.251 173.425 643.924 2.623.636 6.898 5.509.134 (°) Include la partecipazione nella Banca d‟Italia, nonché gli attivi subordinati emessi dalle medesime partecipazioni oggetto di deduzione. (migliaia di €) Dettaglio Elementi da dedurre dal Patrimonio di base e supplementare Partecipazioni assicurative acquistate prima del 20 luglio 2006 Totale Elementi dedotti dal Patrimonio di base e supplementare 97 30.06.2012 1.133.827 1.133.827 31.12.2011 994.305 994.305 98 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all‟allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell‟operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare: nei processi di piano e budget: o formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; o analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business unit; o assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; o analisi dell‟impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; o elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy; nei processi di monitoraggio: o analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali per uso interno ed esterno; o analisi e controllo dei limiti; o analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali. Il Gruppo si pone l‟obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore per i propri azionisti attraverso l‟allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio. A supporto dei processi di pianificazione e controllo, il Gruppo adotta la metodologia di misurazione delle performance aggiustate per il rischio (RAPM) predisponendo una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare. Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un‟importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l‟investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall‟altro è una risorsa scarsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono: capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata almeno pari alle aspettative (costo dell‟equity); capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo – capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo – capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore. Il capitale a rischio è misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a rischio è definito come capitale economico, dall‟altra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio è definito come capitale regolamentare. Il capitale economico è fissato ad un livello tale da coprire con il 99,97% di probabilità (intervallo di confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un core tier 1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali e tenendo in considerazione gli impatti delle normative di vigilanza che saranno adottate (Basilea 3, Global Systemically Important Financial Institutions: G-SIFIs, ecc.). La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management dell‟Area Pianificazione, Strategia e Capital Management, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto dei vincoli normativi e della propensione al rischio. Nella gestione dinamica del capitale, l‟unità operativa Capital Management elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei ratios patrimoniali di Vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all‟ottenimento degli obiettivi. 99 I Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione del patrimonio di vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper tier 2 e tier 3 capital) e dall‟altro alla pianificazione e all‟andamento dei “risk weighted asset” (RWA). La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di approvvigionamento del capitale di rischio e degli strumenti ibridi di patrimonializzazione più idonei al conseguimento degli obiettivi. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di “capital generation” misurandone il costo e l‟efficacia attraverso la metodologia di RAPM. In tale contesto l‟analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative 6, in modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o società chiamate a realizzare le azioni. 6 Per esempio Basilea II/III, IAS/IFRS ecc. 100 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Rafforzamento patrimoniale L‟Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A., tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, ha approvato le misure di rafforzamento patrimoniale annunciate al mercato il 14 novembre 2011. Nel dettaglio, l‟Assemblea dei Soci ha deliberato: la capitalizzazione della riserva sovrapprezzo delle azioni sottostanti ai Cashes mediante un aumento di capitale sociale a titolo gratuito, da eseguirsi ai sensi dell‟art. 2442 del Codice Civile; la cancellazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio di UniCredit; l‟aumento di capitale in opzione a pagamento per un importo massimo complessivo di 7,5 miliardi di euro attraverso l‟emissione di azioni ordinarie con godimento regolare da offrirsi in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie e a quelli portatori di azioni di risparmio di UniCredit, ai sensi dell‟art. 2441, primo, secondo e terzo comma del Codice Civile; il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 azioni ordinarie o di risparmio esistenti; la modifica dello statuto sociale al fine di prevedere la possibilità per il Consiglio di Amministrazione di proporre agli azionisti di ricevere un dividendo per cassa o in azioni ordinarie della Società (scrip dividend) oppure misto a scelta dell‟azionista. Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha, altresì, comunicato il proprio intendimento di non sottoporre all‟Assemblea dei Soci, nel 2012, alcuna proposta di distribuzione di dividendi riferiti all‟anno 2011, in linea con quanto raccomandato da Banca d‟Italia con comunicazione del 2/3/2012. Nel corso del 2011 si è quindi dato luogo: all‟aumento di capitale gratuito per euro 2.499.217.969,50, tramite imputazione a capitale di un pari ammontare prelevato dalla Riserva sovrapprezzi di emissione; alla cancellazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio di UniCredit S.p.A.; al raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio sulla base del rapporto approvato dall‟Assemblea Straordinaria del 15 dicembre 2011. Quest‟ultima iniziativa ha modificato il numero di azioni ordinarie da 19.274.251.710 a 1.927.425.171 e risparmio da 24.238.980 a 2.423.898. In data 4 gennaio 2012 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato le condizioni e il calendario dell‟offerta di azioni ordinarie in opzione ai soci da emettersi in esecuzione della delibera dell‟Assemblea Straordinaria dei soci del 15 dicembre 2011: le azioni ordinarie di nuova emissione, senza valore nominale, sono state offerte agli azionisti titolari di azioni ordinarie e ai portatori di azioni di risparmio della Società, al prezzo di sottoscrizione di euro 1,943 per azione, nel rapporto di opzione di n. 2 azioni ordinarie di nuova emissione ogni n. 1 azione ordinaria e/o di risparmio posseduta; il numero massimo di azioni da emettere è stato fissato a 3.859.602.938 nuove azioni ordinarie, per un aumento del capitale sociale e un controvalore complessivo pari a euro 7.499.208.508,53. Durante il periodo di opzione (9 gennaio 2012 - 27 gennaio 2012 in Italia, Germania e Austria e 12 gennaio 2012 – 27 gennaio 2012 in Polonia) sono stati esercitati 1.925.199.755 diritti di opzione e, quindi, sottoscritte complessivamente 3.850.399.510 azioni, pari al 99,8% del totale delle azioni offerte, per un controvalore complessivo pari a euro 7.481.326.247,93. I diritti non esercitati, riguardanti la sottoscrizione di 9.203.428 azioni ordinarie UniCredit S.p.A., sono stati offerti in Borsa, ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, codice civile, da UniCredit, per il tramite di UniCredit Bank AG, Milan Branch. Già nella prima seduta dell‟1 febbraio 2012 i diritti offerti sono stati interamente venduti e le relative nuove azioni successivamente sottoscritte. L‟aumento di capitale in questione è risultato, pertanto, integralmente sottoscritto. Si ricorda infine che in data 22 marzo 2011, Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l‟emissione delle performance share promesse nell‟ambito del Piano 2007 di Incentivazione a Lungo Termine del gruppo UniCredit, in seguito alla verifica del raggiungimento degli obiettivi definiti nel Piano. A tal fine, Il Consiglio ha deliberato un aumento di capitale gratuito di nominali 454.385 euro, corrispondenti a n. 908.770 azioni ordinarie. 101 I Informativa quantitativa (migliaia di €) CONSISTENZE AL RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE A. RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE 30.06.2012 CONSISTENZE AL 31.12.2011 IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO 903.277.300 367.062.273 29.364.982 876.404.734 372.509.585 29.800.767 A.1 METODOLOGIA STANDARDIZZATA - ATTIVITA' DI RISCHIO 415.884.381 A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1.8. Esposizioni al dettaglio A.1.9. Esposizioni garantite da immobili A.1.10. Esposizioni scadute A.1.11. Esposizioni ad alto rischio A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A.1.15. Altre esposizioni 195.760.800 15.660.864 384.468.813 125.268.718 7.319.406 585.552 99.569.974 189.327.110 5.415.399 15.146.169 433.232 52.316.174 2.284.720 182.778 51.997.467 2.365.885 189.271 13.412.442 6.661.906 532.952 9.891.839 3.874.887 309.991 232.086 20.692 1.655 171.953 3.924 314 42 42 3 326 14 1 15.553.916 4.719.631 377.571 13.140.203 3.683.264 294.661 90.160.839 87.715.597 7.017.248 90.409.283 87.192.836 6.975.427 40.910.919 30.666.096 2.453.288 39.438.323 29.500.238 2.360.019 28.533.767 14.951.405 1.196.112 30.529.447 15.790.898 1.263.272 11.676.133 14.150.814 1.132.065 11.022.994 13.881.242 1.110.499 2.135.258 2.600.938 208.075 2.302.422 2.778.075 222.246 1.466.953 411.074 32.886 1.249.812 172.883 13.831 120.109 45.676 3.654 591.504 320.564 25.645 4.755.359 4.209.554 336.764 4.749.817 4.253.402 340.272 29.341.666 20.003.248 1.600.260 29.403.449 20.093.599 1.607.488 170.137.869 13.611.030 491.384.205 181.930.421 14.554.434 510.550 40.844 7.445.446 563.934 45.115 A.2 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ATTIVITA' DI RISCHIO 486.893.794 A.2.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.2.2. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti A.2.3. Esposizioni verso o garantite da imprese A.2.4. Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali A.2.5. Esposizioni rotative al dettaglio qualificate A.2.6. Altre esposizioni al dettaglio A.2.7. Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione A.2.8. Altre attività A.2.9. Finanziamenti specializzati - slotting criteria A.2.10. Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari A.2.11. Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari 8.364.405 84.270.167 15.913.208 1.273.057 84.688.547 17.725.117 1.418.009 251.319.045 124.881.977 9.990.558 253.381.473 131.614.347 10.529.149 87.134.539 12.174.920 973.994 90.112.389 13.574.856 1.085.988 5.186.282 775.152 62.012 5.444.990 947.680 75.814 50.003.067 14.427.284 1.154.183 49.861.247 15.816.216 1.265.297 - - - - - - - 1.060.174 84.814 - 1.366.722 109.338 615.027 393.342 31.467 432.044 303.480 24.278 - - - - - - 1.262 1.262 101 18.069 18.069 1.446 499.125 1.163.604 93.088 551.716 1.252.055 100.164 165.145 410.965 32.877 191.864 460.954 36.876 333.980 752.639 60.211 359.852 791.101 63.288 262.519 498.785 39.903 296.023 562.443 44.996 13.185 38.237 3.059 9.385 27.216 2.177 58.276 215.617 17.249 54.444 201.442 16.115 - - - - - - A.3 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE A.3.1. Metodo PD/LGD: Attività di rischio A.3.2. Metodo della ponderazione semplice: Attività di rischio - Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata - Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati - Altri strumenti di capitale A.3.3. Metodo dei modelli interni: Attività di rischio 102 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Rischio di credito e di controparte (migliaia di €) CONSISTENZE AL Rischio di credito 30/06/2012 CONSISTENZE AL Rischio di controparte Rischio di credito 31/12/2011 Rischio di controparte RWA (net of IC) Requisito patrimoniale RWA (net of IC) Requisito patrimoniale RWA (net of IC) Requisito patrimoniale RWA (net of IC) Requisito patrimoniale 7.272.768 581.821 46.638 3.731 5.401.810 432.145 13.589 1.087 Esposizioni verso o garantite da enti territoriali Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo 2.258.967 180.717 25.753 2.060 2.342.569 187.406 23.316 1.865 6.651.328 532.106 10.579 846 3.863.285 309.063 11.602 928 20.692 1.655 - - 3.924 314 - - Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali - - 42 3 - - 14 1 Metodologia standardizzata Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati 4.021.741 321.739 697.890 55.831 2.963.495 237.079 719.769 57.582 Esposizioni verso o garantite da imprese 84.993.439 6.799.475 2.722.158 217.773 84.293.191 6.743.455 2.899.645 231.972 Esposizioni al dettaglio 30.545.330 2.443.626 120.766 9.661 29.374.413 2.349.953 125.825 10.066 Esposizioni garantite da immobili 14.951.405 1.196.112 - - 15.790.898 1.263.272 - - Esposizioni scadute 14.150.306 1.132.024 508 41 13.878.251 1.110.260 2.991 239 2.600.900 208.072 38 3 2.778.038 222.243 37 3 411.074 32.886 - - 172.883 13.831 - - 45.544 3.644 132 11 320.534 25.643 30 2 Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese Esposizioni verso organismi di invetimento collettivo del risparmio 4.161.157 332.893 48.397 3.872 4.209.185 336.735 44.217 3.537 20.003.248 1.600.260 - - 20.093.599 1.607.488 - - 308.512 24.681 - - 438.743 35.099 - - 309.112 24.729 2.911 233 219.601 17.568 2.624 210 896.882 71.751 202.184 16.175 840.361 67.229 121.075 9.686 218 17 160 13 1.216 97 47 4 - - - - - - - - 1.251.951 100.156 - - 1.287.307 102.985 - - Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI 4.430.028 354.402 105.108 8.409 4.531.360 362.509 102.707 8.217 Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio qualificate 4.133.769 330.702 132.848 10.628 3.969.418 317.553 167.265 13.381 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Altre esposizioni al dettaglio: PMI - - - - - - - - Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche - - - - - - - - Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione - - - - - - - - Altre attività - - - - - - - - 393.342 31.467 - - 303.480 24.278 - - - - - - - - - - - - - - - - - - Altre esposizioni Posizioni verso la cartolarizzazione Metodologia basata sui rating interni Di base Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: altri Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Avanzata Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: altri Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati 193.530 15.482 4.997 400 338.235 27.059 3.474 278 7.940.955 635.276 6.446.117 515.689 9.243.316 739.465 7.148.878 571.910 398.787 31.903 3.689 295 322.289 25.783 3.017 241 24.216 1.937 - - 44.918 3.594 - - 4.749.496 379.960 280.154 22.412 4.241.111 339.289 184.530 14.762 Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI 35.985.974 2.878.878 1.676.267 134.101 38.013.955 3.041.116 2.962.213 236.977 Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio qualificate 66.520.932 5.321.675 5.615.450 449.236 70.824.320 5.665.946 5.330.161 426.413 424.627 33.970 - - 516.596 41.327 - - 11.750.293 940.023 - - 13.058.260 1.044.661 - - 775.152 62.012 - - 947.680 75.814 - - 103 I Altre esposizioni al dettaglio: PMI 9.520.325 761.626 113.211 9.057 10.411.111 832.889 64.820 5.185 Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche 4.634.625 370.770 159.123 12.730 5.101.675 408.134 238.610 19.089 Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Altre esposizioni IRB Esposizioni in strumenti di capitale: metodo PD/LGD: attività di rischio Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice: attività di rischio Esposizioni in strumenti di capitale: metodo dei modelli interni: attività di rischio Posizioni verso la cartolarizzazione - - - - - - - - 1.060.174 84.814 - - 1.366.722 109.338 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.262 101 - - 18.069 1.446 - - 410.965 32.877 - - 460.954 36.876 - - 752.639 60.211 - - 791.101 63.288 - - - - - - - - - - 4.315.946 345.276 - - 3.835.465 306.837 - - Nella tabella dell‟Adeguatezza Patrimoniale, gli importi ponderati relativi ad esposizioni verso le cartolarizzazioni contribuiscono separatamente nel punto A.1.3 Cartolarizzazioni, mentre il relativo requisito confluisce nel punto B.1 Rischio di credito e di controparte. 104 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 (migliaia di €) Adeguatezza patrimoniale IMPORTI NON PONDERATI CATEGORIE/ VALORI A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni IMPORTI PONDERATI/ REQUISITI 30.06.2012 31.12.2011 30.06.2012 31.12.2011 915.432.065 890.776.785 371.686.731 376.783.794 415.884.381 384.468.813 195.760.800 189.327.110 487.392.919 491.935.921 171.301.473 183.182.476 28.838.351 25.024.203 11.858.513 11.546.461 458.554.568 466.911.718 159.442.960 171.636.015 12.154.765 14.372.051 4.624.458 4.274.208 - - 29.734.938 30.142.704 - - 1.895.767 2.518.627 - - 195.715 396.134 - - 1.700.052 2.122.493 - - - - - - 4.188.021 4.116.396 - - 303.990 304.605 - - 317.935 286.670 - - 3.566.096 3.525.121 - - - - - - - 53.861 - - 35.818.726 36.831.588 447.734.081 460.394.842 10,94% 9,32% 13,50% 12,37% B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) (migliaia di €) Requisito patrimoniale per rischio di mercato Rischio di posizione - Attività incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - Attività non incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza Rischio di regolamento per le transazioni DVP Rischio di cambio Rischio sulle posizioni in merci Requisito patrimoniale per rischio di mercato Il requisito per rischio di posizione include 38.968 migliaia di euro relativi a posizioni verso le cartolarizzazioni. 105 30.06.2012 31.12.2011 1.859.484 2.436.118 1.859.484 2.436.118 - - 3.534 3.211 32.749 79.298 1.895.767 2.518.627 I Riclassificazione di attività finanziarie Le modifiche allo IAS 39 ed all‟IFRS 7 “Riclassificazione delle attività finanziarie” approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all‟iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli “detenute per la negoziazione” e “disponibili per la vendita”. In particolare, possono essere riclassificate: quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l‟entità ha l‟intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza; ”solo in rare circostanze” quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti. Per effetto di modifiche alla regolamentazione vigente, le quali sono scaturite anche a seguito delle perduranti difficoltà dei mercati finanziari, in uno dei Paesi della CEE in cui il Gruppo opera, nel corso del primo semestre si è proceduto a riclassificare dal portafoglio “attività finanziarie di negoziazione” al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita” titoli di debito aventi un valore di bilancio pari a 42.168 migliaia di Euro. Nella tabella seguente sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli interessati, il valore di bilancio ed il fair value al 30 giugno 2012 delle attività oggetto di riclassificazione nel secondo semestre 2008, nel primo semestre 2009 e nel primo semestre 2012. Sono inoltre riportate le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate, nel conto economico o nel patrimonio netto. Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle “valutative”, comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le “altre”, queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite. Si segnala, inoltre, che, prima del trasferimento, gli strumenti finanziari oggetto di riclassificazione nel primo semestre 2012 hanno determinato la rilevazione di utili per 620 migliaia di euro. L‟effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel primo semestre 2012 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni sarebbe stato positivo per 324.829 migliaia di euro, mentre quello effettivamente rilevato è stato positivo per 184.275 migliaia di euro. 106 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva (migliaia di €) COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE) TIPOLOGIA STRUMENTO FINANZIARIO (1) PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA (2) A. Titoli di debito VALUTATIVE ALTRE VALUTATIVE ALTRE (4) (5) (6) (7) (8) (9) 131.808 175.456 (1.711) 170.867 51.404 51.404 242 650 411 505 194.959 205.868 (121) 2.751 - 2.500 Crediti verso banche 2.209.766 2.236.963 52.605 46.830 - 49.361 Crediti verso clientela 5.157.438 4.353.722 90.541 121.350 (2.122) 114.827 - - - - - - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela C. Finanziamenti FAIRVALUE AL 30.06.2012 6.973.091 Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute per la negoziazione VALORE CONTABILE AL 30.06.2012 7.796.194 A. Titoli di debito Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Titoli di capitale 182.627 125.134 (11.459) 3.875 - 3.674 B. Titoli di capitale - - - - - - Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - 346.040 371.552 3.944 13.621 - 15.119 C. Finanziamenti Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche 100.193 104.318 3.058 6.640 - 7.544 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela 245.847 267.234 886 6.981 - 7.575 Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche - - - - - - Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela - - - - - - D. Quote di O.I.C.R. - - - - - - D. Quote di O.I.C.R. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Totale PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE (3) COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL'ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE) Attività finanziarie disponibili per la vendita Totale - - - - - - 8.142.234 7.344.643 135.752 189.077 (1.711) 185.986 Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti strutturati di credito (diversi dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) per un valore di bilancio di 4.234.159 migliaia di euro. 107 I 108 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Informativa qualitativa Definizioni di esposizioni deteriorate Secondo le regole Banca d‟Italia, le esposizioni deteriorate sono classificate nelle seguenti categorie: sofferenze - individuano l‟area dei crediti formalmente deteriorati, costituiti dall‟esposizione verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfetaria per tipologie di esposizioni omogenee; incagli - definiscono quell‟area creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti che si trovano in temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tra gli incagli sono incluse inoltre le esposizioni, non classificate in sofferenza e concesse a soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, per le quali risultino soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: o siano scadute e non pagate in via continuativa da oltre 270 giorni (ovvero da oltre 150 o 180 giorni per le esposizioni di credito al consumo rispettivamente di durata originaria inferiore o pari e superiore a 36 mesi); o l‟importo complessivo delle esposizioni di cui al punto precedente e delle altre quote scadute da meno di 270 giorni verso il medesimo debitore, sia almeno pari al 10% dell‟intera esposizione verso tale debitore. Gli incagli sono valutati analiticamente quando particolari elementi lo consiglino ovvero applicando analiticamente percentuali determinate in modo forfetario su basi storico/statistiche nei restanti casi; esposizioni ristrutturate - rappresentano le esposizioni nei confronti di controparti con le quali sono stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea capitale; sono valutati analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni l‟onere attualizzato riveniente dall‟eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario; esposizioni scadute - rappresentano l‟intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale (cfr. Circolare Banca d‟Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” ) per l‟inclusione degli stessi nelle “esposizioni scadute” (banche standardizzate) ovvero delle “esposizioni in default” (banche IRB).. Si segnala che a partire dal 1° gennaio 2012 le esposizioni scadute deteriorate comprendono anche le tipologie di esposizioni che fino al 31 dicembre 2011 beneficiavano della deroga temporanea o permanente all‟utilizzo della soglia dei 180 giorni ai fini della determinazione delle esposizioni scadute/sconfinanti. Il cambiamento riflette per la quota di esposizioni soggette a deroga temporanea (crediti verso le imprese residenti o aventi sede in Italia) le previsioni normative di Banca d‟Italia entrate in vigore dal 1° gennaio 2012 e per la quota di esposizioni soggette a deroga permanente (crediti al dettaglio e verso gli enti del settore pubblico residenti o aventi sede in Italia) l‟adesione del Gruppo alle raccomandazioni promosse in sede internazionale dal Financial Stability Board. 109 L‟esposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento: la quota scaduta e/o sconfinante, oppure: la media delle quote scadute e/o sconfinanti, rilevate su base giornaliera nell‟ultimo trimestre precedente, sia pari o superiore al 5% dell‟esposizione stessa. Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall‟appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini di Basilea 2 (“perdita in caso di inadempienza” - Loss Given Default). La valutazione collettiva riguarda portafogli di attività per i quali, seppur non siano stati riscontrati singolarmente elementi oggettivi di perdita, è attribuita, secondo la metodologia di seguito descritta, una perdita verificata latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti di Basilea 2. Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione alla controparte. Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche od oggetto di riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS 39 e i valori netti riferiti alle operazioni di leasing finanziario di beni “in costruendo” e di beni in attesa di locazione finanziaria, i cui contratti abbiano le caratteristiche di “contratti con trasferimento dei rischi”. Dopo l‟iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all‟acquisizione o all‟erogazione dell‟attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell‟interesse effettivo, eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione. Gli utili (o le perdite) su creditisono rilevati nel conto economico: • quando l‟attività finanziaria in questione è eliminata, alla voce 100.a) “Utili (perdite) da cessione di crediti”; ovvero: • quando l‟attività finanziaria ha subito una riduzione di valore, alla voce 130.a) “Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti”. Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. “Interessi attivi e proventi assimilati” e sono iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito. Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell‟eventuale incasso. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Tali crediti deteriorati sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta all‟anno. Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperarne l‟intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull‟attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall‟individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. 110 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 L‟importo della perdita, infatti, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, incagli e ristrutturate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell‟attività finanziaria. Nei casi in cui il tasso di interesse originario di un‟attività finanziaria oggetto di attualizzazione non sia reperibile, oppure il suo reperimento sarebbe eccessivamente oneroso, si è applicato il tasso medio rilevato sulle posizioni aventi caratteristiche simili ma non deteriorate nell‟anno in cui si è verificato il deterioramento originario dell‟attività considerata. Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi seguenti. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull‟esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Ogni cambiamento successivo nell‟importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 130.a) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti”. Le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto precisato nel precedente capitolo. Qualora vengano meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia oggettivamente riconducibile ad un evento occorso dopo la rettifica stessa, viene appostata alla medesima voce di conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni. L‟eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti” di conto economico e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati sono iscritti alla medesima voce. Le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di debt/equity swap comportano, nell'intervallo temporale precedente all‟esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Le eventuali differenze negative tra il valore dei crediti ed il fair value delle azioni è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore. 111 Informativa quantitativa Esposizioni Sovrane In conformità alla Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011 (che a propria volta riprende il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito e nei finanziamenti Sovrani ed in relazione all‟attuale evoluzione dei mercati internazionali, si fornisce il 7 dettaglio delle esposizioni Sovrane detenute dal Gruppo al 30 giugno 2012. Nel complesso, al 30 giugno 2012 il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane rappresentate da “titoli di debito” ammonta a 89.875 milioni, di cui circa il 93% concentrato su otto Paesi tra i quali l‟Italia, con 40.983 milioni, rappresenta una quota del 46% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi, nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, il valore nominale, il valore contabile ed il fair value delle relative esposizioni al 30 giugno 2012. (migliaia di €) Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione consistenze al 30.06.2012 Valore nom inale Valore di bilancio Paese / portafoglio di classificazione - Italia 1 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta ) 40.982.619 40.658.366 5.586.096 5.163.906 5.163.906 675.369 675.351 675.351 32.440.628 31.699.769 31.699.769 attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza - Germ ania attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1) attività finanziarie valutate al fair value 225.917 229.189 170.938 3.232.965 3.214.403 2.948.401 20.642.740 21.552.475 21.551.131 1.479.958 1.542.652 1.542.652 15.421.748 16.165.047 16.165.047 attività finanziarie disponibili per la vendita crediti 240.115 243.108 243.108 3.497.919 3.598.590 3.597.246 attività finanziarie detenute sino a scadenza - Polonia 3.000 3.077 3.077 7.775.602 7.991.782 7.832.833 230.892 234.046 234.046 - - - 5.679.455 5.876.334 5.876.334 834.397 1 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza - Austria 825.219 834.482 1.040.036 1.046.920 888.056 3.641.718 3.719.156 3.789.179 442.449 145.187 145.187 14.827 20.259 20.259 2.900.908 3.305.191 3.305.191 1 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti 50.000 61.701 61.336 233.534 186.817 257.205 3.094.726 3.335.717 3.485.088 65.887 57.298 57.298 - - - 1.019.251 1.111.413 1.111.413 attività finanziarie detenute sino a scadenza - Turchia ( 2) attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza - Repubblica Ceca Fair Value 42.160.975 - - - 2.009.588 2.167.006 2.316.377 2.269.965 2.313.751 2.313.787 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1) 174.008 127.043 127.043 attività finanziarie valutate al fair value 280.332 280.507 280.507 1.815.217 1.905.788 1.905.788 attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza - Spagna - - - 409 413 449 1.888.763 2.449.186 1.889.013 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1) 393.497 14.295 14.295 attività finanziarie valutate al fair value 400.328 315.460 315.460 1.647.248 1.552.962 1.552.962 - - - 8.114 6.296 6.045 1.481.273 1.476.856 1.476.633 53.539 51.762 51.762 - - - 1.380.339 1.377.078 1.377.078 crediti 28.568 29.011 29.011 attività finanziarie detenute sino a scadenza 18.826 19.005 18.783 83.516.186 83.261.368 82.995.778 attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza - Ungheria attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita Totale esposizioni per cassa 1 ( ) Include le esposizioni in Credit Derivatives. ( 2) Ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute attraverso joint venture . 7 Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS. 112 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 La vita media residua ponderata delle esposizioni Sovrane elencate nella tabella di dettaglio di cui 8 sopra, suddivisa tra banking e trading book, è la seguente: Vita m edia residua ponderata (anni) Banking book Trading book - Italia 2,96 0,54 - Germania 2,32 4,62 - Polonia 3,96 0,42 - Turchia 5,54 1,20 - Austria 6,78 8,79 - Spagna 3,13 3,05 - Repubblica Ceca 3,99 0,49 - Ungheria 1,44 1,15 Il restante 7% del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a 6.614 milioni, sempre riferito al valore di bilancio al 30 giugno 2012, è suddiviso tra 45 Paesi, tra cui: Stati Uniti (141 milioni), Irlanda (80 milioni) e Portogallo (24 milioni). Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 30 giugno 2012 ad eccezione di quelle nei confronti della Grecia. Con riferimento a queste ultime posizioni, si ricorda che il 21 febbraio 2012, la Repubblica Greca e il settore pubblico (Stati Membri dell‟Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale-FMI) hanno raggiunto una comune intesa condizionata alla partecipazione degli investitori privati nel nuovo programma di salvataggio che, oltre all‟erogazione di una ulteriore tranche di aiuti da parte del settore pubblico, prevedeva un‟Offerta Pubblica di Scambio delle obbligazioni in circolazione con nuovi strumenti finanziari. In particolare detti strumenti erano costituiti da (i) titoli della European Financial Stability Facility (EFSF) per un ammontare pari al 15% del nominale dei titoli scambiati, (ii) nuovi titoli Governativi Greci con durata finanziaria compresa tra 10 e 30 anni per un ammontare pari al 31,5% del nominale dei titoli scambiati e (iii) GDP Warrant. Nel periodo 24 febbraio – 8 marzo 2012, la Repubblica Greca ha svolto la procedura di scambio e, successivamente, attivato le clausole di conversione forzosa (CAC) del debito emesso sotto legislazione Greca non già oggetto di adesione volontaria allo scambio. L‟adesione all‟Offerta di Scambio delle Repubblica Greca e la successiva evoluzione dei prezzi di mercato hanno determinato una perdita complessiva nel conto economico al 30 giugno 2012 di 25 milioni di Euro. L‟esposizione complessiva nei confronti della Grecia, al 30 giugno 2012 , presenta un valore di bilancio pari a 18 milioni per un nominale pari a 125 milioni. La tabella sottostante riporta la classificazione dei titoli di debito appartenenti al banking book e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza. (migliaia di €) Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per portafoglio di attività finanziarie consistenze al 30.06.2012 Valore di bilancio % portafoglio di appartenenza Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti Attività finanziarie detenute sino a scadenza Totale 17.889.606 51.151.454 5.811.286 6.852.995 81.705.340 62,50% 88,32% 0,94% 73,96% 9,70% 9 Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i “finanziamenti” erogati a governi centrali e locali ed agli enti governativi. 8 Il c.d. banking book include le Attività finanziarie valutate al fair value, quelle disponibili per la vendita, quelle detenute sino a scadenza ed i crediti. 9 Escluse le partite fiscali. 113 Nella tabella sottostante è riportato l‟ammontare dei finanziamenti del portafoglio crediti al 30 giugno 2012 nei confronti dei Paesi verso i quali l‟esposizione complessiva è superiore a 150 milioni, che rappresentano oltre il 97% del totale. Finanziam enti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte Paese (migliaia di €) consistenze al 30.06.2012 Valore di bilancio - Germania ( 1) 9.764.117 - Italia 7.362.321 - Austria ( 2) 5.626.763 - Polonia 1.763.635 - Croazia 1.723.244 - Indonesia 562.615 - Slovenia 398.593 - Turchia ( 3) 259.797 - Ungheria 247.411 - Brasile 222.706 - Serbia Totale esposizioni per cassa 191.416 28.122.619 (1) di cui 1.267.492 tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. (2) di cui 240.526 tra le attività finanziarie valutate al fair value. (3) ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute attraverso joint venture. Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate all‟interno di ISDA master agreement ed accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono l‟utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio. Taluni valori, riferiti al 31.12.2011,contenuti nelle tabelle successive sono stati riesposti a seguito di approfondimenti condotti nel periodo. 114 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 (migliaia di €) Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso banche CONSISTENZE AL 30.06.2012 ESPOSIZIONI PER CASSA ATTIVITA' FINANZIARE DI NEGOZIAZIONE TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO CONTABILE ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE FINO ALLA SCADENZA ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA CREDITI VERSO BANCHE ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA' IN VIA DI DISMISSIONE ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA a) Sofferenze - - - - 706 354 - - 205.924 253.344 - - - - b) Incagli - - - - - - - - 9.070 12.717 - - - - c) Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - 13.168 13.534 - - - - d) Esposizioni scadute - - - - - - - - 2.271 4.862 - - - - e) Altre attività 6.188.661 6.789.694 5.631.258 8.263.053 9.001.039 9.885.932 2.652.197 3.151.544 65.362.119 64.318.940 1.058 28.522 - - Totale A 6.188.661 6.789.694 5.631.258 8.263.053 9.001.745 9.886.286 2.652.197 3.151.544 65.592.552 64.603.397 1.058 28.522 - - a) Deteriorate - - - - - - - - - - - - 13.254 16.592 b) Altre - - - - - - - - - - - - 60.018.273 71.998.521 A. Esposizioni per cassa B. Esposizioni fuori bilancio Totale B - - - - - - - - - - - - 60.031.527 72.015.113 TOTALE A+B al 30.06.2012 6.188.661 6.789.694 5.631.258 8.263.053 9.001.745 9.886.286 2.652.197 3.151.544 65.592.552 64.603.397 1.058 28.522 60.031.527 72.015.113 TOTALE A+B al 31.12.2011 6.235.650 7.599.900 9.425.119 9.697.545 10.315.577 10.331.586 3.885.869 2.696.659 56.557.344 66.108.273 - 39.895 64.247.272 83.220.778 115 (migliaia di €) Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso clientela CONSISTENZE AL 30.06.2012 ESPOSIZIONI PER CASSA ATTIVITA' FINANZIARE DI NEGOZIAZIONE TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO CONTABILE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE ESPOSIZIONE LORDA ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE FINO ALLA SCADENZA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA CREDITI VERSO CLIENTELA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA' IN VIA DI DISMISSIONE ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze - - - - 37.072 50.010 15.975 28.524 45.020.281 42.652.460 14.582 4.861 - - b) Incagli - - - - 18.937 131.341 - 73.759 19.924.490 19.160.806 - - - - 377 126 - - 33.317 11.121 - - 8.019.763 7.320.113 - - - - - - - - 17.161 16.523 8.405 2.802 5.035.602 4.488.584 - - - - e) Altre attività 17.442.288 22.334.387 15.447.646 17.463.225 60.222.120 53.092.139 4.985.768 5.432.664 514.970.313 521.852.444 - 30.718 - - Totale A 17.442.665 22.334.513 15.447.646 17.463.225 60.328.607 53.301.134 5.010.148 5.537.748 592.970.449 14.582 35.578 - - a) Deteriorate - - - - - - - - - - - - 2.854.185 2.683.549 b) Altre - - - - - - - - - - - - 211.674.252 211.573.623 c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute 595.474.408 B. Esposizioni fuori bilancio Totale B - - - - - - - - - - - 214.528.437 TOTALE A+B al 30.06.2012 17.442.665 22.334.513 15.447.646 17.463.225 60.328.607 53.301.134 5.010.148 5.537.748 592.970.449 595.474.408 - 14.582 35.578 214.528.437 TOTALE A+B al 31.12.2011 18.678.121 27.219.492 18.587.750 17.702.463 50.992.411 49.519.447 5.567.754 6.759.692 596.561.566 594.268.296 38.794 77.394 216.326.875 214.257.172 214.257.172 210.360.485 116 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 (migliaia di €) Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche CONSISTENZE AL ITALIA ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE LORDA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA 30.06.2012 ASIA RESTO DEL MONDO ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze - - 99.460 18.447 39.728 4.482 67.399 21.401 43 - 1.840 917 4.624 3.789 - - - - 2.606 - c) Esposizioni ristrutturate - - 11.469 - - - 1.699 - - - d) Esposizioni scadute - - 35 35 - - 2.215 211 21 21 13.594.453 13.593.250 61.991.623 61.978.937 4.852.160 4.851.676 1.615.042 1.611.647 6.783.054 6.782.573 13.596.293 13.594.167 62.107.211 62.001.208 4.891.888 4.856.158 1.686.355 1.633.259 6.785.724 6.782.594 a) Sofferenze - - 100 100 - - - - - - b) Incagli - - - - - - - - - - c) Altre attività deteriorate - - 13.143 1.176 - - - - 11 11 9.476.072 9.468.768 43.576.828 43.573.615 3.938.629 3.938.027 2.112.502 2.111.226 914.242 914.120 9.476.072 9.468.768 43.590.071 43.574.891 3.938.629 3.938.027 2.112.502 2.111.226 914.253 914.131 30.06.2012 23.072.365 23.062.935 105.697.282 105.576.099 8.830.517 8.794.185 3.798.857 3.744.485 7.699.977 7.696.725 31.12.2011 23.478.420 23.475.961 105.138.815 105.012.974 9.503.575 9.419.569 5.059.080 5.005.252 7.486.941 7.474.196 b) Incagli e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) TOTALE (A+B) 117 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (migliaia di €) CONSISTENZE AL ITALIA ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA 30.06.2012 ASIA RESTO DEL MONDO ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA a) Sofferenze 28.735.003 13.021.910 13.226.013 5.218.300 303.976 122.272 2.461.681 1.143.822 361.237 118.972 b) Incagli 14.519.655 10.368.519 4.747.229 3.422.945 14.615 12.379 516.125 305.972 145.803 59.591 3.480.458 3.004.012 3.968.870 2.457.017 148.798 47.623 265.236 219.036 190.095 108.462 A. Esposizioni per cassa c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni bilancio" 3.823.793 3.339.576 1.025.151 844.071 2.322 2.023 88.493 73.199 121.409 85.302 274.342.080 273.118.005 306.057.023 304.850.208 10.035.447 9.962.714 4.880.867 4.844.298 17.752.718 17.605.011 324.900.989 302.852.022 329.024.286 316.792.541 10.505.158 10.147.011 8.212.402 6.586.327 18.571.262 17.977.338 "fuori - - - - - a) Sofferenze 236.949 181.563 631.026 426.925 972 972 26.835 21.626 25.479 b) Incagli 674.750 638.167 316.719 222.273 52 52 35.296 33.329 4.273 1.487 c) Altre attività deteriorate 630.206 608.184 191.963 138.457 7 4 10.444 10.359 69.214 62.099 52.935.069 52.182.671 126.578.541 126.527.813 8.501.493 8.500.334 2.037.241 2.034.831 21.621.908 21.612.760 54.476.974 53.610.585 127.718.249 127.315.468 8.502.524 8.501.362 2.109.816 2.100.145 21.720.874 21.678.952 379.377.963 356.462.607 456.742.535 444.108.009 19.007.682 18.648.373 10.322.218 8.686.472 40.292.136 39.656.290 375.573.284 353.611.345 460.952.352 448.143.189 22.925.559 22.582.051 11.405.234 9.869.345 35.896.842 35.373.028 e) Altre esposizioni TOTALE B 2.606 TOTALE (A+B) AL 30:06:2012 TOTALE (A+B) AL 31:12:2011 118 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 (migliaia di €) Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (prima parte) CONSISTENZA AL GOVERNI 30.06.2012 ALTRI ENTI PUBBLICI ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA 10.711 6.438 1.197 558 20.014 10.773 683.884 311.423 372.461 15.877 115.054 249.912 97.223 c) Esposizioni ristrutturate 30.066 152.689 3.676 63 3.613 110.413 64.349 d) Esposizioni scadute 46.064 8.343 163.067 3.271 159.796 82.650 13.327 69.323 21.449 64.837.583 44.162.991 119.393 44.043.598 58.222.418 335.602 57.886.816 64.912.634 44.119 64.868.515 44.491.452 158.618 44.332.834 59.349.277 821.924 58.527.353 a) Sofferenze - - X - - X 39.819 3.774 36.045 b) Incagli - - X 18.672 4 18.668 20.935 419 20.516 c) Altre attività deteriorate - - X 7.669 53 7.616 3.703 - 3.703 1.745.751 164 1.745.587 17.385.782 1.549 17.384.233 42.302.842 742.381 41.560.461 Tipologia di esposizione/Aree controparti ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE 4.273 30.787 639 130.931 12.389 17.677 11.628 3.285 64.859.032 SOCIETA' FINANZIARIE A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" e) Altre esposizioni TOTALE B 1.745.751 164 1.745.587 17.412.123 1.606 17.410.517 42.367.299 746.574 41.620.725 TOTALE (A+B) AL 30.06.2012 66.658.385 44.283 66.614.102 61.903.575 160.224 61.743.351 101.716.576 1.568.498 100.148.078 TOTALE (A+B) AL 31.12.2011 63.753.342 429.829 63.323.513 63.779.808 152.556 63.627.252 94.782.620 1.683.122 93.099.498 119 (migliaia di €) Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (seconda parte) CONSISTENZA AL SOCIETA' DI ASSICURAZIONE Tipologia di esposizione/Aree controparti 30.06.2012 IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA 30.180 12.859 17.321 30.037.422 17.373.118 13.437.140 14.294.926 7.738.782 5.783.308 1.128 250 878 14.400.068 3.930.926 11.140.647 5.160.191 1.729.187 2.759.499 146.723 11.021 135.702 7.489.697 2.091.244 5.402.613 272.882 38.241 230.481 233 53 180 4.006.814 524.696 3.548.489 796.776 172.365 558.040 1.353.494 3.343 1.350.151 280.395.066 1.236.294 285.398.773 164.075.134 971.818 156.863.315 1.531.758 27.526 1.504.232 336.329.067 25.156.278 318.927.662 184.599.909 10.650.393 166.194.643 131 27 104 353.707 259.734 93.973 527.604 24.034 503.570 - - X 977.682 131.147 846.535 13.801 4.212 9.589 42 3 39 724.724 78.346 646.378 165.696 4.329 161.367 1.631.263 540 1.630.723 114.264.279 56.803 114.207.476 34.344.335 14.406 34.329.929 1.631.436 570 1.630.866 116.320.392 526.030 115.794.362 35.051.436 46.981 35.004.455 A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL 30.06.2012 3.163.194 28.096 3.135.098 460.404.332 25.682.308 434.722.024 211.896.472 10.697.374 201.199.098 TOTALE (A+B) AL 31.12.2011 4.147.849 25.235 4.122.614 461.656.306 24.232.859 437.423.447 218.633.346 10.650.712 207.982.634 120 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 (migliaia di €) Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività finanziarie CONSISTENZE AL VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. 30.06.2012 A VISTA DA OLTRE 1 GIORNO A 7 GIORNI DA OLTRE 7 GIORNI A 15 GIORNI DA OLTRE 15 GIORNI A 1 MESE DA OLTRE 1 MESE FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI FINO A 6 MESI DA OLTRE 6 MESI FINO A 1 ANNO DA OLTRE 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI DURATA INDETERMINATA 105.534.800 28.033.658 8.653.021 26.649.072 46.702.063 44.719.677 56.323.195 219.750.235 216.253.108 12.637.624 89.316 304.884 237.844 511.569 2.759.526 9.053.068 8.499.330 27.671.309 13.132.157 525 274.858 2.140.221 433.778 908.111 1.845.487 1.464.594 5.809.168 38.420.008 26.674.809 738.743 800.623 29.272 - - 14.396 - - 128 - 2.215.599 104.370.003 25.559.281 7.981.399 25.229.392 42.082.654 34.202.015 42.014.697 153.658.790 176.446.142 9.682.757 - Banche 30.376.466 8.540.130 3.663.380 3.866.903 9.300.900 1.990.293 1.133.864 2.151.434 2.361.534 1.275.780 - Clientela 73.993.537 17.019.151 4.318.019 21.362.489 32.781.754 32.211.722 40.880.833 151.507.356 174.084.608 8.406.977 Passività per cassa 252.525.506 43.545.121 20.680.304 38.295.528 70.833.828 44.572.378 46.223.216 150.872.252 62.047.870 6.560.530 B.1 Conti correnti e depositi 244.183.743 11.101.587 8.334.984 15.064.210 40.075.173 19.903.804 15.982.661 19.647.450 2.078.178 141.798 - Banche 18.669.542 5.177.099 1.168.955 2.134.214 1.720.112 492.051 964.711 4.661.926 830.111 2.202 - Clientela 225.514.201 5.924.488 7.166.029 12.929.996 38.355.061 19.411.753 15.017.950 14.985.524 1.248.067 139.596 B.2 Titoli di debito 1.086.883 1.228.001 1.671.170 3.889.575 7.622.005 9.944.869 21.142.835 83.416.943 41.994.169 2.025.622 B.3 Altre passività 7.254.880 31.215.533 10.674.150 19.341.743 23.136.650 14.723.705 9.097.720 47.807.859 17.975.523 4.393.110 125.690 11.405.307 8.339.885 7.187.614 27.883.986 9.953.723 13.116.419 10.796.906 9.494.570 12.490 125.693 11.314.053 8.267.280 7.151.019 27.742.501 10.460.940 12.919.734 11.390.699 9.456.575 11.499 47.957.435 1.125.440 648.193 1.605.830 2.799.041 3.338.678 5.203.340 33.662.932 6.017.976 176.069 45.809.835 1.125.440 648.192 1.605.666 2.800.334 3.339.184 5.206.488 33.660.232 6.002.922 176.069 3.817.618 4.691.461 - - - - - - - - - 6.303.830 432.372 - 1.306.769 412.852 53.257 - - - - Posizioni lunghe 32.644.421 7.165.432 205.058 1.855.914 1.890.798 7.080.779 12.545.963 18.855.386 4.126.278 2.965.915 - Posizioni corte 58.395.086 1.869.722 73.663 1.034.619 1.117.917 1.567.155 10.189.275 11.365.126 756.535 2.965.907 1.486.328 65.690 3.370 61.568 122.022 145.534 417.877 892.144 1.105.576 - A.4 Finanziamenti Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 121 (migliaia di €) Esposizione per cassa: dinamica delle rettifiche di valore complessive CONSISTENZE AL 2012 ESPOSIZIONI VERSO BANCHE CAUSALI/CATEGORIE ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA SOFFERENZE INCAGLI ESPOSIZIONI RISTRUTTURATE ESPOSIZIONI SCADUTE TOTALE SOFFERENZE INCAGLI ESPOSIZIONI RISTRUTTURATE ESPOSIZIONI SCADUTE TOTALE 210.906 6.546 13.514 3.660 234.626 24.314.845 6.174.319 1.856.824 632.573 32.978.561 3.138 804 179 1 4.122 4.665.919 2.464.472 1.210.727 627.172 8.968.290 217 - - - 217 2.688.237 1.759.286 538.452 360.930 5.346.905 - - - - - 1.489.886 396.798 594.718 52.174 2.533.576 2.921 804 179 1 3.905 487.796 308.388 77.557 214.068 1.087.809 51.744 2.986 525 1.657 56.912 3.518.130 2.864.770 850.244 542.748 7.775.892 - 1 - - 1 634.290 256.886 42.397 43.483 977.056 4.772 303 - 1.656 6.731 579.444 250.042 98.323 46.924 974.733 45.629 - - - 45.629 1.973.854 205.670 461.738 8.629 2.649.891 2.533.576 A. Rettifiche complessive iniziali B. Variazioni in aumento B.1 Rettifiche di valore B.2 Trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 Altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 Riprese di valore da valutazione C.2 Riprese di valore da incasso C.3 Cancellazioni C.4 Trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 Altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finalI - - - - - 62.259 1.959.403 188.758 323.156 1.343 2.682 525 1 4.551 268.283 192.769 59.028 120.556 640.636 162.300 4.364 13.168 2.004 181.836 25.462.634 5.774.021 2.217.307 716.997 34.170.959 Le rettifiche nette di valore, comprensive di quelle relative alle “Altre esposizioni”, imputate al Conto Economico al 30 giugno 2012 ammontano a: - Crediti verso banche (5.405) riprese di valore - Crediti verso clientela 3.237.158 (Data refer only to the Banking Group, in accordance with those disclosed in the table above). 122 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 I 123 124 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 I Tavola 6 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell‟ambito dei metodi IRB Informativa qualitativa Rischio di credito – metodologia standardizzata Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all‟esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse. Rischio di credito Portafogli ECA / ECAI Caratteristiche del rating10 Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso organizzazioni internazionali Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) - Fitch Ratings; - Moody's Investor Services; - Standard and Poor's Rating Services Solicited e Unsolicited L‟elenco riguardante le Cartolarizzazioni è riportato in Tavola 10. 10 125 solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati ai solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla medesima ECAI; unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo. Informativa quantitativa (migliaia di €) DistribuzIone delle esposizioni: metodologia standardizzata CONSISTENZE AL 30.06.2012 ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO 557.775.923 458.953.749 504.765.288 127.391.304 128.067.984 101.881.761 102.653.474 57.547.506 57.629.669 57.127.490 57.204.759 16.223.303 16.394.081 12.996.196 13.230.918 254.587 275.365 192.855 212.677 42 42 326 326 23.837.746 79.354.680 21.642.916 53.441.723 A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO 31.12.2011 490.265.831 A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati CONSISTENZE AL 120.637.799 125.812.726 121.460.743 126.615.732 A.1.8. Esposizioni al dettaglio 64.796.767 70.512.904 62.308.600 69.122.304 A.1.9. Esposizioni garantite da immobili 29.216.922 29.231.641 31.071.995 31.085.681 A.1.10. Esposizioni scadute 11.965.836 12.041.667 11.454.188 11.962.385 A.1.11. Esposizioni ad alto rischio 2.136.542 2.136.732 2.309.678 2.310.325 A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite 1.466.953 1.466.953 1.249.812 1.249.812 120.109 120.190 591.770 591.770 A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A.1.15. Altre esposizioni 5.227.263 5.269.882 5.211.230 5.613.613 29.443.152 29.461.407 29.454.189 29.469.789 Nella presente tabella le “Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi” sono state considerate al valore nominale dell‟esposizione . (migliaia di €) Finanziamenti specializzati VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL DURATA RESIDUA/GIUDIZIO 30.06.2012 CATEGORIE REGOLAMENTARI 1 - FORTE Durata residua inferiore a 2,5 anni Durata residua pari o superiore a 2,5 anni 2 - BUONO 3 - SUFFICIENTE 4 - DEBOLE 5 - DEFAULT - - - - - 95.663 178.228 146.007 11.228 183.901 Totale finanziamenti specializzati al 30.06.2012 95.663 178.228 146.007 11.228 183.901 Totale finanziamenti specializzati al 31.12.2011 - 174.544 93.837 19.948 143.715 (migliaia di €) Strumenti di capitale - metodo della ponderazione semplice CATEGORIE PONDERAZIONI VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL 30.06.2012 31.12.2011 Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata 190% 262.519 Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati 290% 13.185 9.385 Altri strumenti di capitale 370% 58.276 54.444 333.980 359.852 Totale strumenti di capitale 296.023 126 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 I (migliaia di €) Metodologia standardizzata delle attività di rischio PORTAFOGLI Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti territoriali - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Imprese - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classi di merito creditizio 3 e 4 - classi di merito creditizio 5 e 6 Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio da 4 a 6 Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.) - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classi di merito creditizio 3 e 4 - classi di merito creditizio 5 e 6 Altre esposizioni Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale 127 CONSISTENZE AL 30.06.2012 ESPOSIZIONI GARANTITE VALORE GARANZIA GARANZIA DERIVATI SU DELL'ESPOSIZIONE REALE PERSONALE CREDITI CONSISTENZE AL 31.12.2011 ESPOSIZIONI GARANTITE VALORE GARANZIA GARANZIA DERIVATI SU DELL'ESPOSIZIONE REALE PERSONALE CREDITI 112.276.799 3.478.537 5.782.058 3.728.632 2.692 683.543 - 5.433.911 - - 89.422.699 3.278.722 4.217.798 2.650.755 - 877.511 - 4.636.895 - - 51.703.253 197.193 415.728 - 82.051 - 3.544.735 - - 51.240.909 192.177 564.381 - 76.490 - 3.578.973 - 141.622 - 4.330.843 5.426.361 3.655.238 - 171.598 - 3.361.756 - - 4.443.997 3.735.605 1.712.237 - 237.129 - 3.679.175 - - 232.086 - 1 - - - 171.953 - 1 - - - 42 - - - 326 - - - 12.368.942 1.778.946 1.399.151 6.876 57.023.577 - 339.695 - - 10.702.564 1.489.797 945.038 2.804 32.707.492 - 343.502 - - 1.229.084 2.789.430 85.992.336 149.989 40.910.919 28.533.767 11.676.133 2.135.258 4.927.255 5.614.948 3.181.815 105.701 191 2.237.694 429.057 29.033 10.326 - - 2.434.220 2.496.109 85.289.755 189.199 39.438.323 30.529.447 11.022.994 2.302.422 6.019.255 6.766.841 3.384.241 543.708 648 2.676.366 394.367 17.598 6.192 - - 1.466.953 1 2.175 - 1.249.812 1 36.274 - 49.731 69.794 88 496 9.037 - 1.383 - - 76.681 422.556 86.874 5.393 55 - 2.078 - - 314.383 1.946 4.146.736 292.294 29.341.666 379.768.340 42.618 2 7.596.036 12.701 14.286.271 - 328.279 1.913 4.119.691 299.934 29.403.449 346.964.692 401.506 2 8.799.950 12.701 14.366.886 4.169 21.056.238 10.061.025 1.174.171 159.650 1.111.073 5.122 - 18.866.957 10.116.366 972.313 154.600 1.014.063 3.172 137.453 - 4.767.249 231.529 415.884.381 62.912.481 71.842.338 15.402.466 - 8.335.646 185.152 384.468.813 41.088.017 51.014.880 15.384.121 141.622 128 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Tavola 7 – Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB Informativa qualitativa Con provvedimento N. 365138 del 28 marzo 2008 Banca d‟Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit all‟utilizzo dei metodi avanzati per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di credito e sui rischi operativi. Con specifico riferimento al rischio di credito, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare le stime interne dei parametri PD, LGD ed EAD per il portafoglio crediti di Gruppo (Stati Sovrani, Banche, Multinational e transazioni di Global Project Finance) e per i portafogli creditizi locali delle principali banche del Gruppo (Imprese ed Esposizioni al dettaglio). Relativamente alle imprese clienti delle banche italiane del Gruppo, sono attualmente in uso i parametri di EAD regolamentare. In una prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo e da alcune controllate italiane, confluite nel 2010 in UniCredit S.p.A. (UCI) per effetto dell‟operazione societaria “One4C”, nonché da UniCredit Bank AG (UCB AG) e da UniCredit Bank Austria AG (BA AG). In coerenza con il piano di estensione progressiva dei metodi IRB approvato dal Gruppo e comunicato all‟Autorità di Vigilanza (Roll-out Plan), a partire dal 2008 tali metodi sono stati estesi ed autorizzati anche ad UniCredit Credit Management Bank S.p.A., UniCredit Bank Luxembourg S.A, UniCredit Banka Slovenija d.d., UniCredit Bulbank AD, UniCredit Bank Czech Republic a.s., UniCredit Bank Ireland p.l.c e UniCredit Bank Hungary. L‟adozione dei sistemi IRB da parte delle rimanenti società avverrà secondo lo stesso piano. La presente informativa qualitativa è stata ristrutturata nel complesso rispetto alla versione precedente, con l‟obiettivo di semplificare il contenuto e di riflettere con maggiore coerenza le richieste normative dell‟Organo di Vigilanza; a tale scopo i sistemi di rating vengono di seguito illustrati per classe di attività prevalente e non più per localizzazione geografica. In generale, il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo con l‟indicazione dell‟asset class di riferimento e delle Entità in cui sono utilizzati. 129 Intermediari Vigilati Sistema di Rating Stati Sovrani (PD, LGD,EAD) Groupwide Asset class Prevalente Amministrazioni centrali e banche centrali Amministrazioni centrali e banche centrali/Imprese Imprese/Esposizioni al dettaglio Local Imprese Esposizioni al dettaglio Cartolarizzazioni Entità UCI, UCB AG , BA, UCB CZ(*) Banche (PD, LGD,EAD) Multinational (PD, LGD, EAD) Global Project Finance (PD, LGD, EAD) Rating Integrato Corporate RIC (PD, LGD) Mid Corporate (PD, LGD, EAD) Foreign Small and Mediumsized Enterprises (PD, LGD, EAD) Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD) Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD) Global Shipping (PD, LGD, EAD) Wind Project Finance (PD, LGD, EAD) Mid Corporate (PD, LGD, EAD) Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD) Income Producing Real Estate (IPRE) (Slotting criteria) Non Profit (PD, LGD, EAD) Mid-Corporate (PD) Mid-Corporate (PD) Mid-Corporate (PD) Mid-Corporate (PD) Other minor rating systems (Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing) (PD) UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo(*), UCB IE(*), UCB BG(*), UCB CZ(*), UCB HU(*) (**) UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo(*), UCB BG(*), UCB CZ(*), UCB HU(*) UCI, UCB AG, UCB CZ(*) UCI, UCCMB UCB AG, UCB Lux UCB AG UCB AG UCB AG, UCB Lux UCB AG UCB AG BA BA, UCB CZ(*) UCB BG(*) BA UCB HU(*) UCB Slo(*) UCB CZ(*) UCB BG(*) UCB CZ(*) Commercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux Rating Integrato Small Business RISB (PD, LGD) Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD) Scoperti di conto e Carte di Credito (PD, LGD, EAD)(***) Prestiti Personali (PD, LGD, EAD)(***) Small Business (PD, LGD, EAD) Private Individuals (PD, LGD, EAD) Small Business (PD, LGD, EAD) Private Individuals (PD, LGD, EAD) Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD) UCI, UCCMB UCI, UCCMB UCI, UCCMB UCI, UCCMB UCB AG UCB AG BA BA UCB AG (*) Queste banche sono attualmente autorizzate all’utilizzo dell’approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale (**) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry (***) Sistemi autorizzati dal 2010 il cui utilizzo IRB a fini regolamentari è prudenzialmente previsto al completamento dell’attività di revisione dei suddetti modelli. Legenda: UCI UniCredit Spa UCCMB UniCredit Credit Management Bank UCB AG UniCredit Bank AG BA UniCredit Bank Austria AG UCB IE UniCredit Bank Ireland p.l.c. UCB Lux UniCredit Bank Luxembourg S.A. UCB Slo UniCredit Banka Slovenija d.d. UCBBG UniCredit Bulbank AD UCB CZ UniCredit Bank Czech Republic, a.s. UCB HU UniCredit Hungary Relativamente alle istanze di autorizzazione richieste nel corso del 2011 per le controllate UniCredit Tiriac Bank S.A. e per la controllata Unicredit Bank of Slovakia si prevede che l‟esito del processo di autorizzazione da parte di Banca d‟Italia per l‟utilizzo dell‟approccio Foundation Internal Rating Based (FIRB) si concluda nel secondo semestre 2012 riguardo alle seguenti asset class: Amministrazioni Centrali e Banche Centrali, Intermediari Vigilati, Imprese mediante sia l‟utilizzo di sistemi GW sia di sistemi Locali. Inoltre è ancora in corso il processo autorizzativo per il rilascio dell‟autorizzazione all‟utilizzo del sistema di rating Group wide Global Project Finance in Unicredit Bank Austria, per il quale si prevede la conclusione entro il 2012. In coerenza con il piano di Roll out, a giugno 2012 il Gruppo ha provveduto a completare la seconda fase dell‟estensione dei metodi IRB alla controllata UniCredit Luxembourg S.A con riguardo i sistemi o moduli di rating Groupwide per Sovereign, Global Project Finance, Corporate Treasury / Funding Vehicles e Securities Industry, unitamente ai sistemi di rating locali sviluppati da UniCredit Bank A.G. con riferimento a transazioni Income Producing Real Estate (IPRE) e clienti Foreign Mid Corporate, Small Business e Wealthy Private. 130 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Infine, il Gruppo prossimamente prevede la presentazione dell‟istanza di autorizzazione relativamente ai nuovi sistemi di rating Groupwide Financial Institutions (Insurance Leasing Companies, Funds) con riferimento al perimetro in Germania, Lussemburgo e Italia, nonché per il sistema di rating locale italiano per le transazioni Income Producing Real Estate e per UC Leasing Gmbh in Germania. La necessità di avere una visione comune e condivisa della rischiosità dei clienti a livello di Gruppo ha richiesto l‟introduzione di una Master Scale di Gruppo al fine di incrementare la comunicazione e l‟efficacia delle decisioni nel processo di erogazione e reporting gestionale. Tale Master Scale, è stata realizzata allo scopo di: consentire ai gestori del rischio e della relazione di comunicare con un linguaggio comune; garantire la coerenza delle decisioni di Credito, anche nel caso in cui si basino sulle classi di rating (RC) e non sulle PD; consentire la definizione di politiche del credito / linee guida senza dare spazio ad ambiguità. La Rating Master Scale di Gruppo, integrata nelle Regole di Governance di Gruppo con l‟Ordine di Servizio n.488 di dicembre 2010, si basa sulle seguenti assunzioni: le classi di rating Investment grade / non-investment grade sono chiaramente separate; il range di PD è sufficientemente ampio (da AAA fino a Default); la Rating Master Scale di Gruppo si basa sulla scala di rating di Standard and Poor‟s: le classi Investment grade sono strettamente allineate con le classi di PD di S&P's; mentre le classi di rating Non-investment sono più granulari. L‟introduzione di una Rating Master Scale di Gruppo è utilizzata solo ai fini di reporting gestionale, quindi non ha impatto sugli approcci basati sui rating interni (IRB), sul piano di estensione o sulla compliance dei modelli di rating con Basilea II. La metodologia di calcolo delle attività ponderate per il rischio, delle perdite attese, e degli accantonamenti non cambia. Non c‟è inoltre impatto sul pricing dei prestiti e non è necessario effettuare una ricalibrazione dei modelli di rating esistenti, che dovranno essere approvati dalle autorità di vigilanza. Il range complessivo di PD copre l‟intero spettro da AAA al Default. Le classi di default corrispondono a quelle definite da Banca d‟Italia. Tutti i sistemi di rating interno adottati dal Gruppo rappresentano una componente fondamentale dei processi decisionali e di governance del rischio di credito. In particolare le aree di maggiore utilizzo dei rating sono le seguenti: il processo creditizio, nelle diverse fasi: - concessione/riesame. L‟assegnazione dei rating interni rappresenta un momento fondamentale nel processo di valutazione del merito creditizio della controparte/transazione e costituisce la fase preliminare per la concessione/riesame delle linee di credito. Il rating, assegnato prima della delibera, viene reso disponibile nell‟ambito del processo di erogazione, integrato, in maniera sostanziale, nella valutazione e commentato nella proposta creditizia. Pertanto il rating rappresenta, di norma, un fattore fondamentale, unitamente all‟ammontare delle esposizioni creditizie, per definire l‟Organo competente per la delibera. - monitoraggio. Il processo di monitoraggio creditizio è finalizzato ad individuare ed a reagire tempestivamente ai primi sintomi di possibile deterioramento della qualità creditizia del cliente, consentendo pertanto di intervenire nella fase antecedente all‟effettivo stato di default (quando cioè esiste ancora la possibilità di recupero della creditoria). Le azioni si focalizzano principalmente sul controllo andamentale dell‟esposizione, fino a giungere, laddove necessario, al totale disimpegno nei confronti del cliente. Oltre a determinare un positivo impatto in termini di EAD, la fase di monitoraggio consente l‟ottimizzazione delle condizioni per una eventuale successiva fase di recupero, tramite richiesta di garanzie aggiuntive, nei limiti consentiti dalla normativa locale, con conseguente riduzione della LGD. 131 - recupero crediti. La valutazione della strategia da adottare è finalizzata alla determinazione del piano di recupero, delle previsioni di perdita, dei flussi di cassa netti attesi (dopo l‟escussione delle garanzie reali e personali) e di tutte le altre grandezze rilevanti al fine del calcolo del Valore Attuale Netto (“NPV”), sulla base delle relative ipotesi prudenziali di recupero, tenendo conto di tutti i costi connessi e delle probabilità di insuccesso della strategia. Tale valutazione va svolta anche in un‟ottica di LGD stimata. La LGD è anche la base per determinare il prezzo da assegnare ai crediti nonperforming da trasferire ad UniCredit Credit Management Bank le politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis è stata adottata la metodologia delle perdite “sostenute” ma non “riportate” (“Incurred but not reported losses”, IBNR), che utilizza i valori della perdita attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo degli accantonamenti. Per le controparti classificate a default, deve essere sempre assicurata una coerenza tra accantonamenti, calcolo dell‟NPV e informazione storica sulle perdite per tipologia simile d‟impiego la gestione ed allocazione del capitale. Il rating è elemento essenziale anche per quanto attiene al processo di quantificazione, gestione ed allocazione del capitale. In particolare, gli output dei sistemi di rating vengono integrati, a livello di Capogruppo, con riferimento al Gruppo nel suo complesso, nei processi volti alla misurazione del capitale (sia regolamentare sia economico) ed alla gestione del medesimo, come pure in quelli volti alla determinazione delle misure “risk adjusted performance” e del conto economico rettificato a fini di pianificazione strategica. la pianificazione strategica. La rischiosità della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della pianificazione strategica, del budgeting e delle previsioni, per la quantificazione dell‟RWA, delle rettifiche nette di conto economico e degli impieghi di stato patrimoniale. la reportistica. Vengono prodotti specifici report per l‟Alta Direzione a livello consolidato/divisionale/regionale e per singola Entità, che mostrano l‟andamento del portafoglio di rischio di credito, fornendo informazioni sulla Esposizione a Default, Perdita Attesa, PD e LGD medie per i diversi segmenti di clientela, in accordo con i sistemi di rating interni implementati. I rating sono inoltre utilizzati nella definizione del pricing e degli MBO da assegnare ai gestori, nonché nell‟identificazione dei clienti con EVA negativo, su cui vengono adottate azioni mirate. Per il raggiungimento della compliance alla normativa di Basilea II, il Gruppo UniCredit ha effettuato specifiche attività finalizzate a definire e soddisfare tutti i requisiti necessari per l‟applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si è infatti proceduto alla: emanazione di policy interne che rappresentano il recepimento, l‟interpretazione e l‟interiorizzazione dei requisiti normativi della CRM all‟interno del Gruppo. La produzione di questa documentazione ha perseguito diversi obiettivi, volti ad incoraggiare l‟ottimizzazione della gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilità, valutazione, monitoraggio e gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici stabiliti dall‟Autorità di Vigilanza; integrazione delle citate policy nei processi di acquisizione e gestione delle garanzie all‟interno del Gruppo, con particolare enfasi sui processi volti al soddisfacimento del requisito di certezza giuridica; implementazione di adeguati strumenti IT a supporto del processo di gestione delle garanzie, a partire dalla fase di valutazione ed acquisizione delle garanzie, sino a quella di monitoraggio ed escussione delle stesse. L‟implementazione del sistema informativo ha permesso di gestire, raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per l‟ammissibilità ai fini regolamentari ed al calcolo degli indicatori di rischio. Per maggiori dettagli sulla gestione del processo di riconoscimento delle tecniche di attenuazione del rischio di credito si faccia riferimento alla Tavola 8 “Tecniche di mitigazione del rischio del credito – Informativa qualitativa”. 132 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato, in base al nuovo impianto regolamentare, la necessità di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Entità, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attività richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi. Obiettivo del processo di convalida è esprimere un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative e gli standard interni, in particolare mediante: valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio; valutazione dell‟accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio mediante analisi di performance del sistema, calibrazione dei parametri e benchmarking; accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione; analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche connesse con i sistemi di rating. Il processo di convalida istituito nell‟ambito del Gruppo prevede in primo luogo la distinzione tra validazione iniziale e nel tempo (ongoing). La validazione iniziale ha l‟obiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in relazione ai requisiti minimi regolamentari e alle linee guida e agli standard di Gruppo inerenti metodologia, processi, qualità dei dati, procedure di validazione quantitativa e qualitativa, governance interna ed ambiente tecnologico, identificando eventuali gap o criticità rispetto a tali requisiti. La validazione ongoing ha invece l‟obiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e regolamentari. In secondo luogo il processo prevede distinte attribuzioni di responsabilità per la convalida dei cosiddetti sistemi Group-wide e per quelli Locali. Per i sistemi Groupwide, la cui metodologia è unica a livello di Gruppo, la responsabilità è assegnata alla Capogruppo. Per quanto riguarda i sistemi di rating locali, a seguito della riorganizzazione nominata One4C, la responsabilità compete alla funzione centrale, e alle singole Entità per tutti i rimanenti sistemi. In quest‟ultimo caso alla Capogruppo è comunque assegnato il compito di monitorare sia in fase iniziale che nel tempo l‟adeguato svolgimento delle attività di sviluppo e validazione svolte localmente ed il corretto funzionamento del sistema di rating, fornendo al contempo suggerimenti derivanti dall‟attività di benchmarking, interno ed esterno, e finalizzati al perseguimento della best practice. Sulla base dell‟attività di rivalidazione la Capogruppo emana un parere non vincolante (Non Binding Opinion) sui sistemi di rating locali sia in fase iniziale, preventivamente all‟approvazione da parte degli organi competenti, sia a seguito delle attività on-going. Il dipartimento responsabile delle attività di convalida è indipendente, oltre che dalle unità responsabili dello sviluppo dei modelli, anche dalla funzione di revisione interna che sottopone a verifica il processo e l‟esito della convalida. Tale dipartimento ha definito e mantiene le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad una convergenza verso modalità di validazione omogenee sia in termini di contenuti che di strumenti, garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante l‟introduzione di valori soglia comuni (thresholds) e favorendo il confronto tra i diversi sistemi. L‟utilizzo delle soglie consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono associati a diversi livelli di gravità dei fenomeni rilevati. 133 Uno sforzo particolare è dedicato infatti al perseguimento di un approccio comune alla validazione dei modelli, con l‟identificazione dei test minimi richiesti e delle modalità di rappresentazione dei relativi risultati. Le tipologie di test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative: nella parte qualitativa si valutano la bontà della metodologia utilizzata per la creazione del modello, l‟inclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentatività dei dati utilizzati in fase di sviluppo; nella parte quantitativa si valutano performance, stabilità e calibrazione con riferimento sia al modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori. È inoltre definita una struttura gerarchica delle suddette analisi, prevedendo un livello di dettaglio in funzione della specifica fase di validazione (iniziale, ongoing). Lo svolgimento di taluni test viene infatti richiesto solo qualora si rilevino criticità nello svolgimento delle analisi di ordine gerarchico superiore. Le aree di analisi riconducibili ai requisiti organizzativi previsti dalla Normativa di Banca d‟Italia sono invece disegno del modello (model design), utilizzo interno (internal use) e reporting, IT e qualità dei dati (IT/data quality) e governo societario (governance). I dati e i documenti relativi alle attività di convalida sinora effettuate sono memorizzati in appositi spazi di archiviazione che garantiscono una rapida consultazione, la sicurezza delle informazioni e la replicabilità di tutte le analisi effettuate. Inoltre il Gruppo si avvale di un tool di validazione che permette di calcolare, oltre agli indicatori previsti dal Comitato di Basilea nel Working Paper 14 “Studies on the validation of Internal Rating Systems”, le statistiche previste dalle linee guida di Gruppo per la validazione dei modelli di rischio di credito. I risultati dell‟attività di convalida interna, che coinvolgono i sistemi di rating in ogni loro componente (metodologie, processi e aspetti Data Quality e IT), sono annualmente sintetizzati nell‟ambito di una relazione, il cui obiettivo è portare all‟attenzione del Top Management e delle Autorità di Vigilanza il grado di adeguatezza dei sistemi oggetto di convalida nonché le principali aree di miglioramento relative agli stessi. Obiettivo invece dell‟attività di Internal Audit sui sistemi di rating interni è la verifica della funzionalità del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel verificare: la conformità dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi; l‟utilizzo gestionale dei sistemi di rating; l‟adeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating. In tale contesto la funzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IA), allo scopo di supportare le Entità sulla qualità (funzionalità/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare l‟evoluzione delle metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per l‟effettuazione delle attività di audit e ne gestisce nel continuo il mantenimento ed il miglioramento. Tale metodologia è stata sviluppata al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto dei requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la funzione di Internal Audit non è direttamente coinvolta nella progettazione/selezione del modello. In continuità con la propria mission UC IA effettua attività di audit direttamente su UniCredit S.p.A. e, ove necessario, anche presso le Entità del Gruppo, nonché coordinando le attività delle funzioni di Internal Audit. 134 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 In particolare, le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalità dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nella pianificazione dell‟attività di audit nell‟ambito del Gruppo (processo di audit planning). Tali attività sono promosse da UC IA che ne condivide l‟inserimento nel piano dei controlli delle funzioni di Internal Audit delle Entità del Gruppo. UC IA provvede quindi al monitoraggio sull‟effettuazione di tali verifiche tramite una specifica funzione, eventualmente attivandosi localmente in caso di scostamenti. Inoltre UC IA redige periodicamente una specifica relazione annuale di sintesi che presenta una valutazione circa la complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni in materia descrivendo, tra l‟altro, gli esiti delle verifiche svolte, evidenziando le principali criticità e disfunzioni rilevate e raccomandando alcuni interventi migliorativi. Infine, UC IA informa periodicamente il Collegio Sindacale, l‟Internal Control & Risks Committee e il Consiglio di Amministrazione della Caporuppo sullo svolgimento delle proprie attività e sui relativi risultati. Sulla base degli esiti delle attività di convalida e di revisione interna, riassunti annualmente nelle citate “relazioni annuali delle funzioni di convalida e revisione interna in materia di Basilea II – Rischio di Credito”, nonché sul piano di attività connesso alle aree di miglioramento evidenziate dalle funzioni di controllo interno, il Collegio Sindacale e il Consiglio di Amministrazione hanno confermato all‟Autorità di Vigilanza, nei primi mesi del 2012, la sussistenza dei requisiti previsti per l‟utilizzo dei sistemi IRB del gruppo UniCredit. Stati Sovrani (Amministrazioni centrali e banche centrali) Modelli Groupwide Modello di rating per Stati Sovrani L‟approccio utilizzato per lo sviluppo del modello di rating Paese è quello dello shadow rating, tramite il quale si vuole replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) utilizzando fattori macroeconomici e qualitativi. Sono stati sviluppati due modelli separati, uno per i paesi emergenti (EM) e uno per i paesi sviluppati (DC). Il modulo quantitativo per questi ultimi (DC) utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, il livello dei tassi di interesse, il peso del sistema bancario, il PIL pro capite ed il livello di indebitamento pubblico. Il modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, le condizioni sociopolitiche, le condizioni economiche. Il modulo quantitativo per i paesi emergenti (EM) utilizza le seguenti variabili: il peso delle esportazioni sul PIL, il livello dell‟indebitamento sull‟estero, la rilevanza delle riserve in valuta, il livello degli investimenti diretti esteri sul PIL, il costo del servizio del debito rispetto alle esportazioni, il tasso di inflazione e il PIL pro capite. Il modulo qualitativo include variabili relative alla stabilità del sistema finanziario, la flessibilità del sistema economico, le condizioni socio-politiche, le condizioni economiche ed il servizio del debito. L‟unità di validazione ha verificato la struttura del modello, la definizione implicita di default, le caratteristiche quali-quantitative del modello, le modalità di override, la calibrazione, la segmentazione nei due gruppi (paesi sviluppati ed emergenti), il campione di sviluppo ed ha condotto i consueti test di performance e stabilità. Pur dando un esito complessivamente positivo, l‟attività di monitoraggio svolta nel 2011 ha evidenziato delle aree di miglioramento, da leggere congiuntamente ad un accresciuto tasso di override; è tuttavia già pianificata un‟attività di revisione del modello, che coinvolgerà anche il parametro di LGD. 135 Modello di LGD per Stati Sovrani Il modello utilizza un approccio statistico-regressivo supportato dal giudizio degli esperti, partendo da un ampio set di variabili macroeconomiche di cui sei sono state incluse nella versione finale. La variabile dipendente (LGD) è stata calcolata utilizzando dati interni ed esterni. Il modello fornisce la LGD per le sole esposizioni dirette unsecured verso Stati Sovrani. Le variabili esplicative selezionate sono: il peso del PIL sul totale mondiale, il peso del debito estero sulle esportazioni, l‟indicatore della posizione debitoria rispetto al FMI, la volatilità delle esportazioni, il tasso di inflazione medio nel G7, il timing del default (periodo precedente il default). L‟unità di validazione, oltre ad effettuare gli usuali test di performance e stabilità, ha verificato la coerenza nella definizione di default, segmentazione e override, l‟utilizzo di fonti interne ed esterne per i recuperi, le stime dei costi e la metodologia di sconto dei recuperi e la necessità di introdurre aggiustamenti conservativi per le fasi negative del ciclo economico. Oltre alla metodologia, l‟attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. Banche (Intermediari Vigilati) Modelli Groupwide Modello di rating per Banche L‟approccio usato per la stima del rating Banche, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Sono stati sviluppati due modelli differenti, uno per le banche residenti in paesi sviluppati (DC) ed uno per quelle appartenenti a paesi emergenti (EM), in quanto si ritiene esistano driver di rischio diversi per i due segmenti. Il modulo quantitativo finale, per le banche residenti in paesi sviluppati (DC), copre diverse categorie di fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione e funding. Similmente, per le banche nei paesi emergenti (EM), con diverso peso delle categorie di fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione, funding e capitalizzazione. Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante sia dal modello EM che DC sono previsti per considerare i seguenti aspetti: i tre tipi di supporto (eventualmente) forniti alle banche – da parte del governo, da parte del gruppo economico di appartenenza, da parte di un Institutional Protection Fund; tali fattori sono trattati distintamente, in maniera omogenea (sulla base delle PD) e non additiva (solo quello con effetto di mitigazione maggiore trova in effetti applicazione). il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. 136 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 La scala di rating del modello si basa sui tassi di default impliciti nei rating esterni. Nel corso di una revisione, allo scopo di misurare adeguatamente il rischio di credito delle esposizioni verso controparti Securities Industry (SI)11,si è proceduto allo sviluppo di un modello specifico. L‟approccio utilizzato per le Securities Industry è simile a quello adottato per le Banche commerciali, tuttavia prevede che il supporto del gruppo economico d‟appartenenza, particolarmente importante nel segmento SI, sia stimato come modulo indipendente attraverso l‟elaborazione di risposte qualitative. L‟ambito di applicazione del sistema di rating Banche è stato esteso anche a quelle società controllate che esercitino un‟attività di corporate treasury o di funding vehicles attraverso il modulo specifico dei CTFV (si veda paragrafo “Il modello di Rating per Imprese Multinational”). L‟unità di validazione ha valutato sia il modello Banche, sia il modello specifico per le controparti Securities Industry; nel condurre la propria attività sono state applicate (come anche per il resto dei sistemi) le linee guida di validazione ufficiali per l‟intero Gruppo12, le quali coprono sia aspetti di struttura del modello sia analisi di performance, calibrazione, stabilità, non solo sul risultato finale ma anche a livello di singole componenti e fattori. L‟unità di validazione ha espresso un giudizio complessivamente positivo, pur evidenziando alcuni punti di attenzione che verranno monitorati. Modello LGD per Banche Il modello sviluppato è di tipo expert-based e fa riferimento alle sole esposizioni in bonis senior unsecured, che costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche. Successivamente, l‟applicazione di metodologie avanzate (comuni a più segmenti Groupwide) è stata estesa alle esposizioni junior. Attualmente il modello di stima della LGD copre sia le banche commerciali sia quelle d‟affari (Securities Industry). Il valore individuale di LGD viene calcolato partendo da un‟analisi dei bilanci, simulando il recupero in caso di default proveniente dalla liquidazione di varie categorie di asset della banca, dopo aver remunerato i creditori con più elevato grado di priorità (la versione attuale del modello prevede un trattamento più raffinato dei depositi, considerandone l‟eventuale priorità in base alla legislazione del paese). Per ottenere una valutazione realistica e conservativa degli asset della banca, sono stati definiti haircut per ogni tipologia di attivo, per considerare il probabile deterioramento che avviene prima del default, le differenze tra valore di mercato e di libro e tra valore di mercato e ricavi dalla vendita (la versione attuale del modello prevede haircut maggiori da applicare al valore dei mutui ipotecari iscritti nel bilancio della controparte). Inoltre, in considerazione del fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal contesto legale/istituzionale di riferimento, sono applicati haircut specifici per ogni paese, che considerano il rischio legale. Infine sono previsti haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione data degli esperti di workout. Poiché i recuperi derivanti dagli asset della banca prenditrice si assumono in valuta locale, mentre il reale recupero finale deve essere stimato nella divisa del creditore, ai recuperi in valuta locale viene applicato un haircut legato alla volatilità del cambio per considerare il rischio di deprezzamento. 11 Il segmento SI è costituito da controparti impegnate in attività di broker/dealer, merchant/investmentbanking, corporate finance, M&A e WealthManagement e comprende sia società SI “pure”, per cui tali attività sono assolutamente prevalenti, sia banche “ibride”, cioè dedite in ugual misura ad attività commerciale e di investimento. Prima dello sviluppo di un sistema di rating interno dedicato, le controparti SI erano per lo più prive di rating, salvo alcune eccezioni coperte dal sistema Banche. 12 Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD sono state recentemente riviste ed emesse in una nuova versione ad aprile 2012. 137 Nell‟ambito del segmento banche, il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere più correttamente il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare con riferimento ai covered bond e ai prodotti con mitigazione del rischio paese. Per quanto riguarda i covered bond, sono stati definiti, due diversi valori di LGD, da applicare in base al paese dell‟emittente e alla conferma da parte dell‟analista creditizio responsabile che l‟emissione di covered bond dello specifico emittente sia in linea con gli standard di mercato locali. Per i prodotti con mitigazione del rischio paese, la LGD di controparte si riduce in base al contributo del rischio paese sulla PD totale di controparte, attraverso l‟applicazione alla LGD unsecured di un fattore di recupero della specifica transazione (Transaction Specific Recovery factor). Nell‟ambito del segmento banche, tale riduzione della LGD si applica a una particolare tipologia di prodotto: i finanziamenti commerciali a breve termine tra banche (Short Term Commercial Financing). L‟unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura e l‟ambito di applicazione del modello, le componenti, le integrazioni expert-based e l‟override. Per quanto possibile anche benchmark esterni sono stati esaminati. Inoltre, particolare attenzione nell‟analisi è stata rivolta alla valutazione degli haircut definiti in corrispondenza delle diverse tipologie di attivo bancario. Oltre alla metodologia, l‟attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese) Modelli Groupwide Modello di rating per Imprese Multinational Il modello di rating si applica alle imprese (corporate) multinational definite come le società con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi (la definizione del segmento è stata recentemente precisata per riflettere la decisione di rimuovere le aziende di leasing e factoring dall‟ambito di applicazione MNC). L‟approccio usato per la stima del rating Multinational, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Il modulo quantitativo copre diverse categorie di fattori quali struttura patrimoniale, redditività, copertura degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo è uno score quantitativo. Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti quali la qualità del management, l‟andamento del settore d‟appartenenza, la quota di mercato ecc. Risultato di questo modulo è uno score qualitativo. Gli score quantitativo e qualitativo sono poi integrati e il risultato è trasformato in una PD (attraverso una funzione stimata in fase di calibrazione). Specifici aggiustamenti da applicare alla PD sono previsti per considerare i seguenti aspetti: il supporto (eventuale) da parte del gruppo economico di appartenenza (sulla base di una media di PD); il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. 138 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 A marzo 2012 è stata inoltrata comunicazione a Banca d‟Italia per l‟adozione del sistema di rating Groupwide Multinational Corporate (MNC) per il portafoglio Italian Large Corporate (ILC) che comprende le imprese con un fatturato/valore della produzione tra euro 250 milioni ed euro 500 milioni. Questo consentirà un guadagno di efficienza, dal momento che un sistema specifico per il portafoglio ILC è risultato non più giustificabile alla luce sia delle caratteristiche delle controparti ILC, sia dei benefici attesi in termini di valutazione del rischio dall‟applicazione dei modelli MNC, nel frattempo rivisti. Tale scelta è supportata dalle caratteristiche del segmento in oggetto, potenzialmente caratterizzato dalla necessità di una visione univoca del profilo di rischio a livello cross-border e da una maggiore internazionalizzazione e similarità – in termini di natura e struttura del business – agli attuali clienti MNC rispetto alle imprese midcorporate locali. Il cambiamento sopra prospettato avrà effetto in Italia a partire dal mese di Settembre 2012, in funzione della graduale sostituzione dei rating assegnati alla loro scadenza di validità. L‟unità di validazione ha valutato il modello nella sua nuova versione, applicando le linee guida di validazione ufficiali di Gruppo13, le quali coprono sia aspetti di disegno del modello sia analisi di performance, calibrazione, stabilità, non solo sul risultato finale ma anche a livello di singole componenti e fattori. Nel complesso, l‟attività di validazione ha dato esito positivo, benché migliorabile in relazione alla calibrazione delle stime. È stata, quindi, già pianificata un‟attività di ricalibrazione del modello PD entro la fine dell‟anno. Nell‟ambito della “Ongoing Validation” del sistema di rating GW MNC, la struttura preposta ha effettuato, con esito positivo, un approfondimento specifico finalizzato alla verifica degli effetti dell‟applicazione del modello di PD MNC sulle controparti “ILC”, in particolare confermando che l‟applicazione di tale modello, oltre a superare i limiti del precedente modello, risulta più conservativa. L‟ambito di applicazione del sistema di rating Multinational e Banche comprende anche quelle società controllate che esercitano un‟attività di corporate treasury – (ad es. cash concentration, FX management e funding) o che costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine – MTN – titoli di credito o obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei Corporate Treasuries and Funding Vehicles (CTFV). Poiché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui appartiene, sia per la PD che per la LGD unsecured si è stimata, sulla base dei contributi e delle opinioni degli esperti del settore, la distanza rispetto ai valori di PD e LGD della capogruppo. A partire da un questionario qualitativo quindi, si determinano i notch di downgrade del rating della capogruppo per calcolare il rating del CTFV e l‟incremento di LGD da aggiungere alla LGD della capogruppo per calcolare la LGD del CTFV. Modello di LGD per Imprese Multinational Non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende Multinational (essendo un portafoglio con pochi default osservati) è stato sviluppato un modello statistico-regressivo principalmente basato su dati di recupero forniti da un provider esterno. Il modello di LGD si applica alle sole esposizioni senior unsecured verso aziende in bonis (alle esposizioni junior si applicano metodologie avanzate comuni a più segmenti Groupwide). 13 Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD sono state recentemente riviste ed emesse in una nuova versione ad aprile 2012. 139 Più in dettaglio, il modello di LGD consiste in quattro fasi principali (in cui l‟add-on che tiene conto delle fasi negative del ciclo economico, downturn, è incorporato): in una prima fase, una LGD complessiva della controparte (Overall LGD), indipendente dalla seniority dei creditori, viene calcolata sulla base di fattori quantitativi di bilancio; in una seconda fase, sulla base di un questionario qualitativo, viene calcolata la variazione in aumento della LGD per debiti senior unsecured Bond, determinando la Gross senior unsecured Bond LGD; tale LGD è rettificata per tener conto del rischio legale e dei costi relativi al processo di recupero (Adjusted Senior Unsecured Bond LGD); al valore finale della Unsecured Bond LGD (applicabile al debito di tipo obbligazionario) viene applicato un coversion factor che consente di ottenere una Loan LGD (Final LGD Senior Unsecured Loan) che è più bassa, in quanto considera la probabilità e gli effetti della ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte più rappresentativa del portafoglio del gruppo UniCredit. Come per il parametro PD, anche la LGD del sistema Multinational è stata estesa al segmento Italian Large Corporates (ILC). Nel corso del 2011 il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere in modo corretto il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare i prodotti con mitigazione del rischio. Nell‟ambito di applicazione al segmento MNC, si considera una particolare tipologia di transazioni, quelle in cui il pagamento è garantito dalla vendita di beni ad una terza parte con residenza in un paese considerato a basso rischio (Only Delivery Risk). L‟utilizzo regolamentare di tali modifiche è stato applicato a partire dal 31 dicembre 2011. L‟unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura del modello e la qualità, la performance e conservatività delle stime. Ha inoltre analizzato in maniera estesa benchmark esterni (presenti in letteratura e/o in forma di recovery rating pubblicati dalle agenzie di rating). Oltre alla metodologia, l‟attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. Modello di rating Global Project Finance (GPF) Il modello di rating Groupwide Global Project Finance (GPF) nel corso del 2011 è stato rivisto al fine di ridurre l‟incidenza degli elementi di giudizio soggettivo sul rating finale e di aumentare il potere predittivo di tutto il sistema, anche al fine di rispondere e rimuovere le criticità evidenziate dalle funzioni di validazione e audit o dagli Organi di Vigilanza. Il nuovo modello è entrato in produzione a Dicembre 2011. La revisione del modello PD ha comportato l‟ottimizzazione statistica dei pesi dei fattori del modello in precedenza basati sulla valutazione degli esperti e ridotto il numero di aggiustamenti manuali. La definizione del segmento di clientela rimane sostanzialmente la stessa (finanziamenti di project finance con volume totale di debito del progetto non inferiore ai 20 milioni di Euro), così come l‟approccio fondamentale del modello, che si basa sulla combinazione di 21 fattori qualitativi valutati attraverso un questionario. L‟analisi viene effettuata raggruppando i rischi di progetto in 5 aree di riferimento: il rischio collegato agli sponsor del progetto; il rischio di completamento; il rischio operativo; rischi “speciali” (ad es. il rischio di un terremoto, il rischio di tasso); il rischio legato ai cash flows. 140 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 I principali cambiamenti apportati al modello PD rispetto alla versione precedente consistono in: l‟ottimizzazione statistica dei pesi sui singoli fattori (definiti dagli esperti); l‟uso di un approccio statistico per la stima dei pesi del modello consente di aumentare il potere predittivo sulla base dei default passati; una generale standardizzazione del modello attraverso la limitazione delle possibilità di intervento manuale sul rating alla sola pratica dell‟override (è stata mantenuta soltanto la caratteristica “weak link”, che permette di abbassare un rating in caso di problemi); un nuovo trattamento del rischio di completamento che consente la riduzione dei pesi in base allo stato di avanzamento del progetto e al momento in cui comincia a generare flussi monetari; l‟esplicita considerazione del rischio paese (generale e di trasferimento) in aggiunta al rischio intrinseco del progetto e basata sulla PD del paese; una più dettagliata descrizione dei fattori di rischio al fine di rafforzare l'obiettività della valutazione. Il modello è stato infine ricalibrato al tasso di default medio di lungo periodo, considerando l‟intera serie storica e non solo il portafoglio corrente a causa dei considerevoli cambiamenti mostrati nella sua composizione nel corso del tempo. L‟unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura del modello, la performance a livello aggregato, di aree di rischio e di singolo fattore. Ha inoltre analizzato la stabilità, i meccanismi di aggiustamento e override, la calibrazione delle stime ed effettuato un‟analisi di benchmarking, sebbene la disponibilità di rating esterni sia limitata. Tutte queste analisi hanno riguardato il portafoglio GPF di Gruppo, depositato presso le Entità: UniCredit S.p.A., UCB AG, UCBA AG. La competente funzione di validazione ha effettuato una specifica analisi con riferimento ai cambiamenti sopra descritti, giungendo ad una valutazione nel complesso positiva sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Anche gli aspetti relativi ai processi, qualità dei dati e procedure IT del sistema di rating GPF modificato sono stati oggetto di validazione interna. Modello di LGD Global Project Finance (GPF) Il modello interno per la stima della LGD GPF, implementato nel 2009, è stato rivisto nel corso del 2010 con l‟obiettivo di risolvere le criticità rilevate durante le attività di validazione interna e di riflettere maggiormente le pratiche di gestione del rischio in essere nel Gruppo. Il modello si applica alle esposizioni totali dirette in bonis per controparti GPF (mentre per le esposizioni in default si applica la metodologia avanzata comune a più segmenti group wide). La versione precedente del modello LGD, si basava sulla metodologia “distressed assets” sviluppata da S&P‟s, che esamina la coda della distribuzione del valore degli asset del progetto nella “regione” in cui il default è avvenuto e definisce quindi la distribuzione di probabilità della LGD come distribuzione della differenza tra debito e valore degli asset in tale regione. Questo framework generale è stato poi adeguato alla realtà e alle pratiche gestionali del gruppo UniCredit, attraverso l‟adozione di alcuni adattamenti che riguardano il metodo di calcolo del valore degli asset, la tecnica di determinazione della regione di default e l‟introduzione di opportune “volatility scorecard” basate su specifici questionari e calibrate per settore. Nel corso del 2010 sono state realizzate attività di perfezionamento del modello LGD al fine di migliorarne le performance. Gli interventi riguardano, in primo luogo, la semplificazione della metodologia “distressed assets”, con l‟eliminazione della determinazione esplicita del valore degli asset, sostituita dal calcolo diretto del rapporto tra debito e il valore (massimo) dei “distressed assets” (DMDA), sulla base di un questionario qualitativo; e con la rimozione della “volatility scorecard”; in secondo luogo, si riferiscono all‟introduzione di uno scenario di “evento estremo”, caratterizzato da perdite molto alte, oltre allo scenario “standard” basato sulla metodologia “distressed assets”. La probabilità di “evento estremo” è determinata sulla base delle risposte ad uno specifico questionario qualitativo e viene usata come “peso” della media ponderata della LGD “standard” e della LGD di “evento estremo”: tale media costituisce la LGD attesa. 141 Sono stati inoltre considerati esplicitamente degli add-on che tengano conto delle fasi negative del ciclo economico (down turn add-on) e dei costi di recupero. La struttura del modello è stata aggiornata permettendo il calcolo parallelo della LGD sia per le posizioni senior che per quelle junior. In questo contesto l‟unità di validazione, oltre a svolgere le consuete attività di monitoraggio del funzionamento del modello attualmente in uso, si è concentrata sulla valutazione della struttura del nuovo modello esprimendo un giudizio complessivamente positivo. Modello di EAD per i segmenti Groupwide Il principale driver della EAD è la tipologia di prodotto, e il calcolo è legato a tre componenti. In primo luogo, in linea con i requisiti regolamentari, si assume che l‟esposizione corrente di bilancio continuerà ad esistere fino al default. A questo valore si somma il valore atteso di un ulteriore utilizzo della linea di credito accordata, e in terzo luogo, l‟eventualità di uno scoperto oltre l‟attuale linea di credito è considerata come percentuale della linea di credito accordata. Viene inoltre considerata, per i prodotti rilevanti, la probabilità di una richiesta di pagamento da parte di un terzo, cui è stata rilasciata una garanzia in caso di default. Al fine di rendere coerente il campione dei default d‟impresa con l‟ambito di applicazione del modello, esso è stato ristretto alle controparti con almeno un fido con una linea di credito garantita non inferiore ad euro 500.000. L‟attività di validazione ongoing svolta negli anni precedenti ha verificato il disegno del modello e la ragionevolezza delle stime a confronto con i valori osservati. Sono state evidenziate aree di miglioramento, che sono attualmente considerate nel risviluppo in corso. Modelli locali, perimetro Italia Modello di rating Corporate Italia Il modello Rating Integrato Corporate (RIC) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) da 5 a 250 milioni di euro, secondo la nuova segmentazione, operativa da novembre 2010, decisa nell‟ambito del progetto di fusione societaria One4C, anche a seguito di una specifica attività di confronto delle performance delle diverse modellistiche disponibili sui segmenti imprese in Italia. Il modello è stato ridisegnato con riferimento al comparto delle imprese industriali (RIC3), anche sulla base delle raccomandazioni emerse nelle precedenti attività di validazione, ed è operativo da novembre 2011. La struttura del sistema di rating si compone di tre moduli elementari, di cui due di natura quantitativa e uno qualitativo: modulo economico-finanziario, che considera le informazioni di bilancio presenti negli archivi del Sistema Centrale Bilanci(cash flow e redditività; oneri finanziari; struttura finanziaria e composizione del debito; equilibrio finanziario e liquidità; crescita; volatilità e struttura operativa). modulo andamentale, che, considerando esclusivamente i dati andamentali di fonte esterna ricavabili sia dai flussi di primo invio che dai flussi di ritorno di Centrale Rischi, permette il monitoraggio del comportamento della controparte sia nei confronti del Gruppo che del sistema bancario nel suo complesso (crediti per cassa: revoca, scadenza a breve, scadenza a lungo termine, crediti auto liquidanti; crediti di firma: commerciale, finanziaria; garanzie). modulo qualitativo, che considera le risposte alle domande del questionario qualitativo compilato in fase di affidamento. A differenza di quanto avveniva nelle precedenti versioni del modello, la componente qualitativa è stata complessivamente sviluppata tramite approccio statistico. 142 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Il nuovo modello di rating RIC3 nel corso del 2011 ha subito alcune importanti revisioni tra le quali si menziona il refinement del meccanismo di aggiornamento del rating attraverso un sistema di eventi trigger mirati ad ottenere maggiore stabilità nelle valutazioni garantendo da un lato il tempestivo aggiornamento e dall‟altro l‟intervento esperto (del gestore e della funzione di rating desk) laddove necessario. Contestualmente è stata effettuata una ricalibrazione (sia del modello RIC3 che del RIC2 per le strutture di bilancio non industriali) per includere l‟impatto dei tassi di default del 2010. Sempre durante l‟ultimo anno è stato inoltre sviluppato l‟approccio che prevede la correzione della PD stand-alone (RIC o RISB), delle imprese con una dimensione inferiore a 250 milioni di Euro, di una controparte appartenente ad un Gruppo Economico sulla base della PD media del Gruppo medesimo, differenziando i pesi di tale influenza sulla base della presenza o meno di bilancio consolidato e in questo secondo caso della divisione di appartenenza della capogruppo (Corporate vs. F&SME). Con riferimento ai segmenti di attività ancora non coperti dalle modifiche implementate con il RIC3, si sottolinea che nel corso del semestre è stato sviluppato, validato ed implementato a fini gestionali un sistema di rating specifico per le transazioni Income Producing Real Estate14, per il quale, in linea con il piano di Roll Out dei metodi IRB, è prevista istanza di autorizzazione a Banca d‟Italia a luglio 2012 per l‟utilizzo a fini regolamentari. Inoltre, a partire dalla segnalazione regolamentare di Giugno 2012 si è proceduto all‟introduzione dei moduli specifici per le esposizioni Real Estate nel sistema RIC e RISB. Lo sviluppo di moduli dedicati al settore Real Estate è stato realizzato per tener conto della diversa tipologia e rischiosità di tali controparti avendo attenzione alle raccomandazioni espresse dalle funzioni di controllo interno e dall‟Organo di Vigilanza. I modelli Real Estate trovano applicazione per le controparti con struttura di bilancio “05” (Società Immobiliari) secondo la classificazione Centrale dei Bilanci e si differenziano in funzione della dimensione. Sono basati, principalmente, sullo sviluppo di una componente economico/finanziaria ad hoc e sull‟integrazione di quest‟ultima con i moduli già esistenti nel caso del modello RE-RISB e con il qualitativo RIC3 e i moduli andamentali RISB (Centrale Rischi e andamentale interno) nel caso del modello RE-RIC. Essi verranno applicati a tutte le controparti della specie, ad esclusione di quelle inquadrabili come “IPRE” (SPV e Fondi Immobiliari) per le quali è stato sviluppato un modello specifico. La soglia dimensionale utilizzata (+/-5 milioni € di attivo) è coerente con la suddivisione gestionale della clientela adottata dalla Banca in seguito al progetto One4C e coi relativi processi creditizi. I moduli dedicati al settore Real Estate dei modelli RIC e RISB sono stati oggetto di specifiche attività di validazione iniziale, effettuata in maniera distinta per i due modelli, valutandone l‟appropriatezza sia circa gli aspetti quantitativi sia per quanto riguarda il loro utilizzo nei processi di rating. I due modelli sono stati considerati in linea con i requisiti normativi e con gli standard di Gruppo, anche se si è ravvisata la necessità di procedere a una ricalibrazione già pianificata prima della messa in produzione delle nuove stime. Nel dettaglio è emerso un complessivo miglioramento della capacità discriminante con particolare riferimento alla componente finanziaria; anche l‟attività di validazione del sistema IT a supporto dei modelli PD RISB Real Estate e PD RIC Real Estate ha portato ad un giudizio sostanzialmente positivo. Anche le attività di convalida inerenti il sistema di rating IPRE hanno condotto a un giudizio di generale adeguatezza, con una valutazione positiva degli aspetti di disegno dei modelli PD e LGD, tra loro strettamente collegati. A seguito della revisione della calibrazione del modello condotta dalla funzione di sviluppo anche le evidenze quantitative sono ritenute soddisfacenti, pur in presenza di una copertura ancora parziale del portafoglio target. 14 Il segmento di riferimento è costituito dalle transazioni in cui il credito è concesso a fini di acquisto o costruzione di beni immobiliari ed è completamente ripagato dai flussi di cassa generato dal bene oggetto del finanziamento, con istituzione di un pegno sui flussi di cassa a favore di UniCredit (e eventuali altri attori coinvolti in pool) e concessione del bene stesso in garanzia. 143 Rimane ancora soggetto al modello RIC2 il solo segmento delle Holding Finanziarie, per il quale è in corso lo sviluppo di stime ad hoc. Nel primo semestre 2012, infine, l‟intero sistema RIC è stato ricalibrato con l‟obiettivo di recepire la modifica introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni in merito al termine temporale necessario per la determinazione dei past due (utilizzando dunque una definizione di sconfino a 90 giorni) e di estendere la serie storica ai dati di default più recenti. Nel corso delle attività di convalida di tali modifiche le performance dei modelli RIC sono risultate buone e i tassi di default non si sono discostati in modo significativo dai corrispondenti valori di PD. Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia I modelli di LGD, per i portafogli Corporate e Small Business italiani sono stati sviluppati secondo un approccio comune di tipo workout LGD. In particolare, il tasso di perdita viene calcolato considerando i flussi di cassa relativi ai diversi rapporti osservati dal loro ingresso a default fino al termine del processo di recupero. Per quanto attiene alla stima, sono stati definiti specifici moduli per ciascuna fase del default (incaglio, sofferenza e past due), adottando stime regressive nel caso dei blocchi sofferenze ed incagli e medie storiche per la variazione dell‟esposizione in fase di past due. Tale criterio a blocchi determina la necessità di definire una modalità di integrazione dei risultati dei diversi modelli per il calcolo della LGD complessiva. In particolare, è necessario definire due tipologie di parametri, i primi legati alla composizione del primo ingresso a default (probabilità che, dato il default, esso si verifichi sotto forma di past due, incaglio o sofferenza), i secondi legati alle probabilità di transizione tra i diversi stati di default (nella terminologia UniCredit questi ultimi vengono definiti DangerRates). Per i portafogli in oggetto tali parametri vengono definiti su base empirica (frequenze relative osservate sui campioni di sviluppo). I modelli sviluppati mediante approccio regressivo prevedono l‟impiego sia di variabili di tipo anagrafico che inerenti le caratteristiche dei rapporti; inoltre, assumono particolare rilevanza le garanzie a copertura delle esposizioni. A tal proposito, UniCredit S.p.A. ha deciso di incorporare l‟effetto delle diverse tipologie di garanzie nella LGD, ad eccezione, per i portafogli Imprese, delle fideiussioni rilasciate da istituti bancari o stati sovrani, in presenza delle quali è adottato il principio di sostituzione. In generale viene calcolata una LossGiven Default a livello di rapporto, in funzione della presenza/assenza delle garanzie. Solo per le garanzie di tipo pegno la LGD viene differenziata anche in funzione del livello di copertura. Con riferimento ad alcune tipologie di rapporto (Anticipi), data la scarsa numerosità campionaria si è optato per lo sviluppo di un modello congiunto fra segmento corporate e small business basato su un campione di stima costituito da entrambi le tipologie di controparti. Per il calcolo del valore di LGD, limitatamente alla fase di sofferenza, si è considerato il massimo livello di dettaglio possibile, ovvero il rapporto. Per quanto riguarda la fase di incaglio, invece, la banca ha sviluppato due modelli per ciascun segmento, differenziando fra esposizioni rateali e non rateali. Nel corso del 2008 sono state apportate alcune modifiche al modello di LGD. Il primo intervento aveva riguardato l‟inserimento della variabile tasso risk free all‟interno dei modelli in modalità continua anziché in modalità discreta. In secondo luogo, si era sviluppato un nuovo approccio per la stima della LGD Downturn che prevedeva il calcolo dell‟effetto downturn come aggiustamento della LGD stimata dai modelli mediante due coefficienti ottenuti tramite una regressione che interpolava la LGD stimata e una nuova variabile che identificava il passaggio o meno della sofferenza per la fase recessiva (come fase recessiva si era considerato il periodo che va dal secondo al quarto trimestre del 2001). Il terzo intervento era costituito dalla revisione dell‟effetto dell‟azione revocatoria fallimentare, mentre il quarto riguardava la correzione delle stime di LGD per le esposizioni già a default per tener conto degli eventuali passaggi a perdita parziali. Tutti i modelli erano inoltre stati ricalibrati coerentemente con quanto avvenuto per i modelli di PD. 144 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Nel corso del 2009, i parametri dei modelli LGD locali erano stati aggiornati a seguito dell‟ampliamento dei campioni di sviluppo che aveva condotto all‟esclusione di tutti i rapporti con ingresso nello stato di default prima del 1997. Tale scelta era stata guidata dalle necessità di garantire una maggiore aderenza tra i processi sottostanti i recuperi osservati nei campioni di sviluppo e quelli attuali. A seguito di tale aggiornamento gli attuali modelli sono basati su dei campioni di stima che comprendono per il modulo sofferenze, i rapporti chiusi fra il 2001 e il 2007 e che sono stati aperti a partire dal 1997, per la parte incagli, i rapporti chiusi fra il 2003 e il 2007. Su raccomandazione della funzione di controllo interno era stata rivista anche la metodologia di determinazione dei tassi di attualizzazione usati per il calcolo della LGD osservata, con l‟utilizzo del tasso risk free più un premio al rischio basato, oltre che sulla volatilità storica dei recuperi, anche sull‟asset correlation prevista per il calcolo del requisito di capitale. In tale ambito, le analisi della funzione di validazione si sono focalizzate sulla valutazione qualitativa di tutte le revisioni apportate nonché sulla tenuta delle scelte effettuate in contesto di recessione recentemente verificatosi e sul monitoraggio di performance e calibrazione dei modelli già autorizzati, con un focus sulla verifica dell‟adeguatezza delle stime definite per i rapporti già in default. In particolare, le analisi di convalida svolte su campioni relativi al 2010 hanno evidenziato la presenza di sottostime delle perdite per il modello sofferenze, compensate comunque in media dal contributo della componente Downturn in produzione. Con riferimento a tutti gli altri stati di default nonché ai danger rate, valori osservati e attesi risultano invece sostanzialmente allineati. Coerentemente con l‟attività di ricalibrazione della PD, la componente Danger Rate per il portafoglio Imprese viene aggiornata annualmente al fine di includere nelle stime l‟ultimo anno di default osservato. In tale ambito, l‟intervento più recente in sede di sviluppo (giugno 2012) è stato effettuato con l‟introduzione della nuova calibrazione della componente Danger Rate comprensiva dell‟allungamento ai default del 2011 e della nuova definizione di past due a 90 gg. A tal riguardo, la convalida esprime un giudizio positivo sull‟aggiornamento dei parametri condotto nel 2012, recependo dunque la modifica introdotta nella normativa in materia di segnalazioni. Nel corso del 2012 è in corso il risviluppo dei modelli LGD locali Italia. Modelli Locali, perimetro Germania Modello di rating Mid corporate Il modello “Mittelstandsrating” si occupa di fornire i rating delle esposizioni verso la classe imprese di UCB AG con sede in Germania e con fatturato compreso tra i 5 e i 500 milioni di euro. Il portafoglio target è stato rivisto ad aprile 2011 (in precedenza il limite inferiore di fatturato era fissato a 3 milioni di euro), nell‟ambito dell‟iniziativa del Gruppo chiamata “One4C” volta ad aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti e ad accrescere la vicinanza ai territori in cui opera il Gruppo. La versione del modello attualmente in uso è stata sviluppata con l‟obiettivo di semplificare il modello originario (il numero dei modelli per la valutazione automatica del bilancio è stato ridotto da 12 a 4), introducendo contestualmente i miglioramenti suggeriti dalla precedente fase di convalida. Il modello è costituito da due moduli: uno quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dall‟analisi di bilancio determina il rating parziale relativo alle condizioni economiche. Il modulo qualitativo fornisce invece il rating parziale relativo alla situazione dell‟impresa. Il rating finale nasce dalla combinazione dei due rating parziali. 145 Il modulo quantitativo è costituito da 4 sotto-moduli statistici chiamati “Maschinelle Analyse von Jahresabschlüssen” (Analisi automatica del bilancio), in breve MAJA. L‟ambito di applicazione di ciascuno di questi sotto-moduli dipende dal settore di attività economica dell‟azienda (Industria, Commercio, Costruzioni e Servizi). I fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo (selezionati con un processo che ha incluso sia analisi statistiche che interazioni con gli esperti), coprono in generale le seguenti aree di analisi: struttura degli assets; situazione finanziaria; crescita produttiva/margini. Il modulo qualitativo, riguarda invece le aree di analisi relative a: situazione finanziaria; assetto manageriale/imprenditoriale; pianificazione e controllo; settore/mercato/prodotto; fattori di rischio; posizionamento settoriale. In presenza di segnali di deterioramento creditizio (warning signals), inclusi in una specifica sezione del modulo qualitativo, il rating viene corretto automaticamente. Il rating finale può infine essere corretto manualmente (override) nel caso in cui informazioni aggiuntive indichino che il rating calcolato non è adeguato. Tale pratica è soggetta a restrizioni e vincoli specifici ed è monitorata strettamente dalla funzione di convalida interna. Sono state effettuate le ordinarie attività di calibrazione del modello. La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello, la tenuta (performance e stabilità) dei diversi moduli che lo compongono (quantitativo, con i relativi sotto-moduli, e qualitativo) e la sua calibrazione esprimendosi positivamente: la tenuta del modello risulta conforme agli standard di Gruppo anche per il nuovo portafoglio di applicazione e le PD medie risultano in linea con i tassi di default osservati. Il modello di rating viene applicato, come sopra descritto, a Unicredit Bank Luxembourg S.A. Modello di rating Foreign SME Il sistema di rating Foreign SME viene utilizzato per la valutazione delle imprese estere o appartenenti a gruppi di consolidamento esteri. Il rating viene assegnato a tali controparti sulla base di una componente quantitativa esterna specifica per Paese, che viene integrata con un modulo qualitativo sviluppato internamente a partire da quello definito per il segmento Mid Corporate tedesco. Nella sua versione iniziale, il modello di rating Foreign SME è stato utilizzato per i 22 paesi per i quali erano disponibili modelli RiskCalc specifici per l‟analisi dei bilanci al momento dello sviluppo e per ulteriori 45 paesi per i quali Moody‟s aveva suggerito l‟uso di tali modelli come proxy. Successivamente Moody‟s ha sviluppato altri modelli RiskCalc. Pertanto, nel dicembre 2011 l'applicazione del modello è stata estesa a tutti i paesi del mondo. Dopo la fase di use-test, a giugno 2012 è stata inoltrata all‟Autorità di Vigilanza la comunicazione della suddetta estensione, con data prevista per l‟utilizzo ai fini di reporting regolamentare a dicembre 2012. Anche in questo caso, le attività di validazione e rivalidazione interna hanno consentito al Gruppo di monitorare la conformità del modello ai requisiti normativi, tenendo in considerazione il fatto che le ridotte dimensioni dei perimetri di applicazione non consentano una stima interna del modulo finanziario; inoltre relativamente alle analisi effettuate sulla calibrazione, le stime del modello sono risultate in linea con i default effettivi e che esse sono state aggiornate con il perimetro allargato. A parte ciò l‟estensione del modello di applicazione non ha avuto impatto significativo né sul modello né sul rispettivo processo. 146 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Il modello di rating FSME viene applicato, come descritto sopra, anche a Unicredit Bank Luxembourg S.A. ed è parte dell‟ application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012. Modello di rating Commercial Real Estate Finance (CREF) Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CREF) di UCB AG è utilizzato in Germania per valutare le esposizioni verso: Operatori Immobiliari: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dalla costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso commerciale (uffici, negozi); Investitori Immobiliari con bilancio: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dall‟affitto di immobili di proprietà, sia residenziali che commerciali; Investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con reddito proveniente principalmente dall‟affitto di immobili di proprietà e comunque superiori a 200.000 euro l‟anno. Tali clienti sono valutati attraverso modelli costruiti sulla base di tre moduli elementari: a) un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualità e l‟affidabilità del management, le competenze del team di gestione, la qualità della gestione organizzativa e l‟esperienza della banca nella gestione dei rapporti con l‟azienda; b) un modulo qualitativo che si propone di valutare l‟oggetto/progetto da finanziare o finanziato (non solo dalla banca), ivi compresa la qualità e il rischio implicito nel portafoglio di immobili/progetti dell‟azienda, la sua capacità di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa pianificati/previsti negli anni a venire; c) un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dell‟azienda e completato da una valutazione qualitativa sulla qualità, affidabilità e completezza del bilancio. Nell‟aprile 2011 è stata implementata una versione modificata e ricalibrata del sistema di rating CREF. I maggiori cambiamenti hanno riguardato la completa revisione dei modelli per la valutazione automatica dei bilanci (MAJA/MULA, per i soggetti privi di bilancio), oltre alla determinazione/conferma statistica dei pesi attribuiti ai fattori e della loro integrazione. I tre modelli (Operatori immobiliari, Investitori immobiliari con e senza bilancio) usano tutti gli stessi sottomoduli. Quel che cambia è la ponderazione con cui vengono combinati gli score parziali nello score complessivo. Nel corso del primo semestre del 2011 è stata effettuata una rivalidazione della PD del modello CREF e sono state effettuate analisi complementari, per esaminare in maniera più approfondita le performances del modello, in termini di potere discriminante e di calibrazione. Le nuove implementazioni dei moduli MAJA e MULA e le conseguenti ricalibrazioni hanno consentito un allineamento tra i tassi di default osservati e quelli effettivi e un generale incremento del potere discriminante del modello. Nel corso del 2011 si è provveduto all‟estensione del sistema di rating CREF al segmento delle “Building Societies” precedentemente trattate con metodo standardizzato. L‟estensione del perimetro di applicazione, è stata effettuata mediante l‟utilizzo del modello già usato per il segmento “Investitori immobiliari” con lievi aggiustamenti di alcuni giudizi esperti, per tener conto delle specificità tipiche del segmento. La suddetta estensione è stata oggetto a settembre 2011 di una specifica attività di rivalidazione con esito sostanzialmente positivo. A dicembre 2011 è stata effettuata l‟attività di ispezione da parte degli organismi di Vigilanza locali, per la verifica di tale estensione. L‟utilizzo regolamentare di tale modifica avrà effetto successivamente all‟approvazione dell‟estensione da parte dei suddetti organismi di Vigilanza. 147 Infine, all'inizio del 2012 il sistema CREF ha subito due ulteriori modifiche non significative dovute all'estensione del perimetro di applicazione per Real Estate Funds e Foreign Reporting Investors e Developers. È prevista la validazione locale della complessiva versione del nuovo modello pianificata per settembre 2012. Il modello di rating CREF viene applicato, come sopra descritto, anche a Unicredit Bank Luxembourg S.A. Modello di rating per Operazioni di Acquisition and Leveraged Finance (ALF) Il modello di rating “Acquisition and Leveraged Finance” (ALF) è destinato alla valutazione delle iniziative di finanziamento/rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passività bancarie addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dell‟azienda acquistata allo scopo di finanziare l‟acquisizione stessa. Il debito risultante dall‟acquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dell‟azienda acquisita e, in alcuni casi, (es. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dell‟azienda acquirente. Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse giurisdizioni) esigono una competenza specifica in fase sindacale, richiedendo: appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello realistico di simulazione dei cash flow; l‟adattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dell‟azienda acquisita ai flussi di cassa futuri; l‟uso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (senior debt, junior debt, mezzanine, ecc). Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, l‟”ALF-Rating” è sostanzialmente un rating finanziario che calcola la probabilità di default dell‟azienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali e finanziari ricavati dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non è stato previsto in considerazione del fatto che nella predisposizione di un bilancio previsionale vengono già implicitamente presi in considerazione una grande quantità di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con l‟ausilio di modelli di simulazione dei flussi di cassa futuri (INCAS, International financial model). Anche in questo caso sono consentite delle correzioni manuali (override), sia dei singoli ratio finanziari sia del rating finale, che devono essere approvate dalle funzioni preposte e che vengono strettamente monitorate dalla funzione di convalida interna. L‟unità di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative per la verifica della tenuta del modello. Il modello di rating ALF viene applicato, come sopra descritto, a Unicredit Bank Luxembourg S.A . Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello IPRE fornisce una valutazione di una particolare categoria di prestiti legati alle operazioni immobiliari cash-flow based, nella quali la banca ha accesso diretto ai flussi finanziari prodotti dall‟operazione stessa. Il sistema di rating IPRE in UCB AG è un modello transaction-based che fornisce una PD alla singola transazione a non alla controparte corporate o al fondo che avvia e struttura l‟operazione: il modello è applicato alle controparti/transazioni che soddisfano una serie di criteri rigorosamente definiti. 148 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Il fondamento principale del modello IPRE in UCB AG è la simulazione dei flussi di cassa (modulo 1). L'idea principale alla base di questo approccio è che una transazione IPRE si considera in default se il flusso di cassa (al netto delle spese) che si realizza dai redditi da locazione o dalla vendita dell'immobile, non sia generato in maniera sufficiente per il rimborso del prestito – o se il valore della proprietà immobiliare scenda al di sotto del valore nominale del prestito. Questo a sua volta si presume che succeda se i principali parametri macroeconomici (come il tasso di disoccupazione, l'indice dei canoni d‟affitto o l‟indice dei prezzi di vendita) subiscano una tendenza negativa. L'approccio della simulazione viene scelto per poter esplorare una varietà di possibili scenari dello sviluppo dei parametri macroeconomici, pesati per le differenti probabilità di realizzazione e quindi comprendere la similitudine con la probabilità di default della transazione. Per poter rilevare ulteriori aspetti, il risultato della simulazione può essere modificato sulla base delle informazioni qualitative (modulo 2 e 3): determinazione delle specificità dell‟oggetto del finanziamento detenuto dalla SPV (Specific object characteristics module); un modulo qualitativo “Soft facts module” (questa componente è stata conseguentemente arricchita con una specifica guideline per la corretta interpretazione del questionario e per la spiegazione dettagliata dei fattori contenuti nel modulo) . I risultati di ciascuna simulazione sono aggregati per produrre la PD ad un anno, poi calibrati in base ai tassi di default osservati a lungo termine, e gli altri parametri di rischio (Market Value), che poi vengono conseguentemente aggiustati per tener conto di fattori specifici dell‟oggetto dell‟operazione (dislocazione e qualità dell‟immobile) e di altri fattori qualitativi . Sulla base delle attività di validazione locale effettuate nel 2011, il modello risulta generalmente conforme ai requisiti, anche se sono stati identificate aree di miglioramento minori che saranno affrontate da UCB AG nei futuri perfezionamenti. La validazione, eseguita dapprima su un campione rappresentativo e indipendente, mostra risultati generalmente soddisfacenti con riferimento al potere predittivo, la stabilità e alla calibrazione, ma i risultati devono essere interpretati alla luce di un numero ancora esiguo di casi nel campione convalidato, che dovrebbero tuttavia aumentare nei prossimi anni. Anche nel 2012 l‟attività di rivalidazione ha confermato una valutazione positiva sul modello IPRE. Il modello di rating IPRE viene applicato, come descritto sopra, anche a Unicredit Bank Luxembourg S.A. ed è parte dell‟application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012. Modello di rating Global Shipping (GLOS) per lo Ship financing La principale caratteristica dello “ship financing” è l‟erogazione di prestiti per l‟acquisto di navi, principalmente garantiti da un‟ipoteca sul bene finanziato. Tale business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Il focus di UCB AG è il finanziamento di navi per le quali esiste un mercato secondario efficiente, liquido e trasparente. Ciò include ad esempio navi container, bulk carrier e navi cisterna. Il modello GLOS è principalmente collegato alla transazione ed è caratterizzato da un assente (o limitato) ricorso allo sponsor e consente di calcolare la probabilità di default (PD) e la LGD del debitore. Il calcolo della PD nel modulo quantitativo si basa su una simulazione Monte Carlo. Lo sviluppo dei fattori quantitativi (ad esempio il valore della nave) si basa su un processo stocastico i cui parametri sono validati e stimati ogni anno sulla base di dati esterni. Il cash flow è calcolato per ogni trimestre lungo il periodo di finanziamento. 149 Il rating finanziario basato su fattori quantitativi, viene aggiustato (attraverso upgrade o downgrade della PD di alcuni notches) utilizzando i seguenti fattori qualitativi: gestione d‟impresa (es. reputazione); gestione tecnica (es. dimensioni della flotta); posizione di UCB AG (es. covenants); assicurazione; qualità della nave; fall back financing. L‟unità di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative che hanno dimostrato la buona tenuta del modello e inoltre sono state aggiornate le serie storiche per tenere conto dell‟evoluzione di mercato. Modello di rating per transazioni Wind Project Finance In UCB AG è stato predisposto un modello di rating specifico per il portafoglio “Wind Project Finance” costituito dalle operazioni di finanziamento di progetti nell‟ambito della produzione di energia eolica con un taglio inferiore ai 20 milioni di euro. Il modello per la stima della PD è composto da un modulo quantitativo, basato su una simulazione Monte Carlo dei flussi di cassa futuri, il cui esito è aggiustato per il risultato di una componente qualitativa, che ha previsto la definizione su base esperta dei fattori e delle relative ponderazioni. Entrambi i moduli (quantitativo e qualitativo) sono obbligatori per la valutazione, e la loro combinazione è soggetta ad override in miglioramento fino a 2 notches ed in peggioramento fino a tre 3 notches. La PD risultante viene infine convertita in un rating del progetto tramite la master scale. Per quanto riguarda la LGD, UCB AG ha sviluppato un metodo per stimare il valore della garanzia degli impianti di energia eolica. Questo approccio è basato su simulazioni Monte Carlo dei futuri flussi di cassa derivanti dagli impianti. Le simulazioni sono usate coerentemente per la stima della PD e della garanzia. Inoltre viene determinata una LGD specifica per le posizioni non garantite. Nel corso del 2010 il modello è stato oggetto di una ricalibrazione (operata allineando la PD quantitativa implicita nel modello al tasso di default storico) ed è stato introdotto un processo di override. L‟unità di validazione ha valutato l‟approccio adoperato ed il disegno complessivo del modello, in linea con le caratteristiche del portafoglio e con gli standard interni, nonché il profilo di completezza informativa. Anche gli aspetti di calibrazione e di determinazione statistica dei pesi della componente qualitativa sono stati oggetto di specifica valutazione, evidenziando alcune aree di miglioramento. Modello di LGD dei portafogli locali Germania Il campo di applicazione del modello LGD UCB AG è relativo a tutto il portafoglio della clientela corporate e retail, ad eccezione dei bonds e dello specialized lending. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell‟esposizione al momento del default. La LGD viene calcolata a livello di singola transazione secondo la logica che differenti tipologie di default sono possibili: Liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie. Il rapporto con il cliente viene interrotto ed il cliente viene rimosso dal portafoglio; Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (>100 euro); Cure: al termine del periodo di difficoltà il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante. 150 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Nel caso Cure l‟LGD è posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio workout con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dell‟esposizione. Le garanzie personali non sono prese in considerazione all‟interno del modello, in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza l‟approccio di sostituzione. Ai fini della determinazione del valore finale della LGD vengono dunque presi in considerazione i seguenti fattori: valore minimo che la LGD può assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui); tasso stimato di casi non-cure; valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti; tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione; la percentuale dei costi indiretti; eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia: real estate; altre garanzie reali. Tale valore è stato poi scontato tenendo conto della duration media osservata dei default. Con riferimento invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata per segmenti di clientela (le principali sono retail, small business, corporate, real estate developers, real estate investors e real estate housing companies). Nel corso del 2011 è stata effettuata una nuova parametrizzazione del modello per tenere conto dei risultati della validazione: dal momento che erano state evidenziate alcune gravi lacune per le componenti specifiche del modello, è stata effettuato un aggiornamento dello stesso. per quanto concerne le LGD unsecured, nella nuova parametrizzazione, sono stati introdotti nuovi fattori di rischio relativi ai processi di assegnazione del rating, aumentando la granularità modello; in particolare per i clienti valutati secondo i sistemi di rating “Mid Corporate” e “Small Business” la LGD unsecured è determinata in modo indipendente dal segmento di appartenenza del cliente (oltre alla procedura “Product Scoring” introdotta nel corso del 2010 come fattore di rischio). Come in precedenza, per tutti gli altri clienti il segmento di appartenenza è il fattore di rischio rilevante. Inoltre la validazione ha esaminato la struttura del modello, i parametri specifici e l‟effetto sul ciclo economico. Infine, sono stati valutati positivamente anche la calibrazione e i sui componenti. Come di consueto, sarà realizzata l‟attività annuale di validazione locale nel corso del 2012, al fine di valutare se il modello è complessivamente ancora adeguato e se è necessario effettuare una riparametrizzazione al fine di introdurre dati più recenti. Modello di EAD dei portafogli locali Germania Il modello di EAD è applicato in UCB AG a tutti i prodotti relativi alla clientela locale che siano trattati secondo la metodologia IRB (ad eccezione delle transazioni appartenenti a clientela Groupwide) L‟EAD è definita come l‟esposizione attesa su una transazione al momento del default. L‟esposizione è rappresentata dal totale del valore di bilancio al lordo di ogni accantonamento per perdite. L‟orizzonte temporale della stima è un anno, pertanto il modello applicato si riferisce alla esposizione attesa nella probabilità che il default si verifichi entro un anno. 151 Il valore dell‟EAD è calcolato a livello di singola transazione come somma di due componenti: l‟EAD on Balance e l‟EAD Off Balance, dove il parametro che va stimato è ovviamente l‟EAD Off Balance. Questo parametro dipende dai seguenti elementi: CEQ: Credit Equivalent Factor, è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell‟impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzato; LEQ: Limit Equivalent Factor, è la percentuale del margine 1, 2, … 12 mesi prima del default (in media dunque sei mesi prima) che ci si attende sarà utilizzato al momento del default; BO (Base Overdraft)e LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l‟ammontare atteso di utilizzo che al momento del default sarà superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino); in fase di applicazione il BO è sempre pari a zero; Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca; External Line: linea di credito; Drawing: attuale utilizzo. I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotto definite all‟interno del motore di calcolo regolamentare. Ai fini del modello, i parametri sono stati stimati calcolando le medie pesate per segmento. Le attività di validazione confermano, in generale, prestazioni soddisfacenti del modello e che il parametro EAD è abbastanza stabile. Solo per il LOF dei conti correnti e per cinque tipologie di crediti di firma è entrata in produzione dall‟inizio del 2012 una nuova parametrizzazione per ridurre l'eccessiva conservatività osservata. Modelli Locali, perimetro Austria Modello di rating Mid corporate Il modello “FirmenkundenratingInland” (=Midcorporate PD rating) è utilizzato per clienti residenti in Austria e in altri paesi al di fuori del perimetro Cee con fatturato annuale superiore a 1,5 milioni di Euro ed inferiore a 500 milioni. Il modello è costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo è avvenuta sulla base di criteri sia statistici che esperti. I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi: dimensione; struttura delle passività; fattori dinamici (ad esempio ROI); equity ratio. Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: qualità del management; contabilità e reportistica; impianti, processi ed organizzazione; mercato e posizione di mercato; livello/capacità di utilizzo; eventuali scoperti. 152 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Il “rating qualitativo” ed il “rating finanziario finale” (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilità di applicare un “age restriction” e di effettuare un primo “override” sulla base delle informazioni a disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto “Combined Customer Rating”. A tale rating si applicano i “warning signals” ottenendo il “ModifiedC ustomer Rating”. Inoltre è possibile effettuare un override a tale rating che determina lo “Stand alone Customer Rating”. Se tale rating è più vecchio di 15 mesi, viene applicato un “age restriction”, determinando un downgrade. L‟unità di validazione ha valutato il disegno del modello e della sua tenuta, anche relativamente ai moduli che lo compongono, in termini di performance e di calibrazione. In base ai risultati di tale attività, il modello ha dimostrato buone performance generali e dopo l‟applicazione di un add-on conservativo, un generale allineamento dei tassi di default tra quelli stimati e quelli osservati. Ha infine effettuato analisi volte a individuare eventuali comportamenti distorsivi nell‟uso del questionario qualitativo, degli override e dei warning signal, analizzando anche la matrice di transizione tra i rating. Nel corso del mese di giugno 2012 è stata aggiornata la calibrazione. Modello di rating Non Profit Joint Building Association Il modello “Non Profit Joint Building Association” (NPJBA) si applica alle esposizioni verso associazioni non-profit create per la costruzione di immobili. È un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa. Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali: adeguatezza del capitale a disposizione; profittabilità; liquidità disponibile. Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali: qualità del management; contabilità e reporting; organizzazione; posizione di mercato; comportment andamentale; caratteristiche specifiche dell‟NPJBA. Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il “Combined Rating”; tale rating può subire un overruling sulla base di informazioni aggiuntive a disposizione del gestore della transazione, conducendo al cosiddetto “Valid customer rating”. Nel corso del 2011, l‟unità di validazione ha valutato nel continuo il disegno del modello, le caratteristiche quantitative e qualitative, gli override, la calibrazione ed ha condotto le usuali analisi di performance e di stabilità: alla luce dei risultati ottenuti, il potere discriminante del modello può essere considerato adeguato e la calibrazione sufficientemente conservativa. 153 Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello IPRE è un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestiti specializzati collegata a transazioni immobiliari “cash flow based” in cui la banca ha accesso diretto ai flussi (cash flows) derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni, la domanda fondamentale è legata alla possibilità che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare i debiti alla banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sull‟investitore/costruttore. Di conseguenza il modello IPRE è costituito da due componenti: rating di transazione; rating di controparte. Entrambi sono combinati al fine di determinare il rating finale. Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui può avvenire il finanziamento: costruzione dell‟immobile; vendita dell‟immobile; renting dell‟immobile. Il rating di controparte è un “rating corporate” che differenzia tra “investitori immobiliari” e “costruttori immobiliari”; quest‟ultimo è a sua volta suddiviso in “costruttori residenziali” e “altri costruttori”. Per entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo qualitativo. A valle dell‟integrazione tra la componente di transazione e quella di controparte, il rating può subire degli aggiustamenti a seguito di segnali di deterioramento del merito creditizio (warning signals), o a seguito di correzioni (over rulings) o per tener conto del periodo di validità del rating (age restrictions). L‟attuale modello di rating IPRE si avvale di una versione aggiornata degli scenari macroeconomici sottostanti le simulazioni e dell‟introduzione di un elemento di conservatività nella calibrazione alla luce dei risultati delle attività di validazione locale. È stata portata a termine una revisione del modulo Real Estate Customer Rating principalmente con riferimento alla revisione statistica dei moduli finanziario e qualitativo. Inoltre, altri aggiustamenti minori hanno riguardato la revisione dei segnali di deterioramento (warning signal), della formulazione del questionario qualitativo e l‟aggiornamento delle modalità di gestione delle controparti in fase di start-up e/o con bilancio mancante. Anche questi cambiamenti sono stati oggetto di specifica attività di validazione iniziale e successiva verifica da parte della convalida interna i cui risultati hanno mostrato un miglioramento globale delle performance del modello e un rafforzamento della solidità generale attualmente basata su fondamenti statistici. Nel corso del 2012 il modulo Real Estate Transaction Rating è stato perfezionato con l‟introduzione di fattori addizionali e riparametrizzazioni dei pesi esistenti. Sono stati apportati i seguenti miglioramenti: nella parte quantitativa sono stati considerati fattori addizionali nella fase iniziale (Pre-realisation rate, LTC). I nuovi pesi sono stati calcolati in base ad un modello regressivo; per la parte qualitativa, differenti domande sono state unite in una unica. I parametri di normalizzazione sono stati ricalcolati. I nuovi pesi sono stati calcolati in base ad un modello regressivo; sono stati valutati nuovi pesi per l‟integrazione del modulo quantitativo con quello qualitativo; gli aggiustamenti dei coefficienti specifici per paese sono stati stimati utilizzando i dati nazionali la metodologia per la combinazione delle diverse fasi è stata rivista, ed è stata considerata un‟unica PD per investitore, per tutti gli anni; la calibrazione è stata effettuata separatamente per ogni fase, utilizzando una funzione esponenziale. È stata eseguita una calibrazione aggiuntiva, a seguito della integrazione con il rating di controparte; sono state implementate nuove segmentazioni e ponderazioni per la combinazione del rating di transazione con il rating di controparte. 154 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di LGD dei portafogli locali Austria Il modello LGD di UCB BA si applica a tutta la clientela locale sia corporate che retail. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell‟esposizione a default. Il modello di LGD è un modello basato sul calcolo delle medie dei dati interni di clienti in default e rappresenta un approccio “work out” specifico per ogni transazione. La metodologia tiene conto di tre potenziali situazioni di default che possono caratterizzare il processo di work out sui clienti in default: cure/reaging: ritorno del cliente ad uno stato di performing senza perdite da parte della banca; settlement/restructuring: ritorno del cliente, attraverso una ristrutturazione, ad uno stato di performing con una perdita sostanziale (maggiore di 100 euro) per la banca; liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie con interruzione del rapporto creditizio. Dopo la chiusura del processo di work out tutti i default possono essere associati ad una delle tre situazioni sopra descritte e la LGD è calcolata ex post sulla base dei ricavi realizzati e dei costi. Nel fare ciò, tutti i singoli flussi di cassa sono scontati al tempo del default. Lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata dei recuperi derivanti dalle garanzie reali e quelli derivanti dalla porzione non garantita dell‟esposizione. Le garanzie personali e i derivati creditizi non sono prese in considerazione nei modelli, dal momento che in loro presenza viene applicato l‟approccio di sostituzione. Al fine di determinare il valore finale di LGD si considerano i seguenti elementi: EAD; tasso atteso di recupero della garanzia reale al netto dei costi diretti (con specifico riferimento alla stima degli haircuts specifici sulle garanzie sulla base dei recuperi realizzati ed in funzione del tipo di garanzia); tasso atteso di recupero della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti; durata del recupero; fattori di sconto; tasso di spese indirette (risultato dei processi interni della banca nelle unità di work out); fattori di prudenzialità specifici per coprire possibili inesattezze di stima; fattori di prudenzialità generici per tenere in considerazione il possibile peggioramento del ciclo economico; un fattore di aggiustamento utilizzato a fini di calibrazione; fattore di aggiustamento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie con la possibilità di considerare criteri per una segmentazione aggiuntiva: immobili residenziali; immobili commerciali; altri immobili; garanzie finanziarie; polizze assicurazione vita; crediti; altre garanzie materiali. Con riferimento ai titoli è stato implementato un modello interno per la stima della volatilità. 155 In relazione invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata separatamente per otto categorie di clienti (le tre principali sono privati, small business e corporate) oltre che per i sistemi di rating Groupwide utilizzati (specialmente per Stati Sovrani, Banche e imprese Multinational). Inoltre per small business e privati è stata introdotta un‟ulteriore suddivisione per classe di esposizione. Il parametro utilizzato per le esposizioni in default è la migliore stima di LGD ottenuta con una specifica suddivisione per scadenza di ciascuna delle otto categorie di controparti localmente utilizzate. La funzione di validazione ha esaminato la struttura del modello, la coerenza con la definizione di PD, l‟effetto del ciclo economico, la metodologia di sconto dei flussi di recupero e l‟allocazione dei costi. Il disegno del modello è stato valutato anche tramite discussioni mirate con gli esperti del settore. Dal punto di vista quantitativo, sono state eseguite analisi di performance e di calibrazione per tutti i sotto-portafogli rilevanti, non evidenziando alcun elemento di preoccupazione. Modello di EAD dei portafogli locali Austria Il modello di EAD determina l‟esposizione attesa su una transazione al momento del default. È stimato a livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni: esposizione effettiva al momento della stima; ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte; limite creditizio massimo allocato. I parametri stimati sono i seguenti: CEQ (Credit Equivalent Factor): è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell‟impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzata; LEQ (Limit Equivalent Factor): è la percentuale dell‟ammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si attende verrà utilizzato al momento del default; LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l‟ammontare atteso di sconfino; COF (Correction Overdraft Factor): è un parametro rilevante solo se l‟esposizione del cliente è sopra il limite massimo allocato12 mesi prima del default ed è stimato come il rapporto tra l‟ammontare di sconfino al momento del default e l‟ammontare di sconfino 12 mesi prima. I parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. La segmentazione è basata sulle categorie di prodotto. L‟unità di validazione ha valutato nel continuo la calibrazione, le performance e la stabilità del modello che hanno dimostrato buoni risultati di stabilità. 156 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali, perimetro Central and Eastern Europe Con riferimento al perimetro di Gruppo riguardante l‟Europa centrale ed orientale (CEE), il Gruppo è stato autorizzato nel corso del 2011 all‟utilizzo dell‟approccio F-IRB per la misurazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito in Repubblica Ceca, Bulgaria Slovenia e Ungheria. Assettclass Prevalente Sistema di Rating Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Entità Stati sovrani (PD) Groupwide Banche commerciali (PD) Multinational (PD) Global Project Finance (PD) Imprese UCB Cezch Republic Mid Corporate (PD) Local Intermediari Vigilati / Imprese IPRE (PD, LGD, EAD) Other minor rating systems - Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing (PD) Intermediari Vigilati Banche (PD) Groupwide Multinational (PD) Imprese Locale Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati Imprese UCB Bulgaria Mid Corporate (PD) Groupwide IPRE SlottingCriteria Banche (PD) Multinational (PD) Locale Groupwide Local UCB Slovenia Mid Corporate (PD) Banche (PD)(*) Multinational (PD) UCB Ungheria Mid Corporate (PD) (*) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry Tali sistemi sono attualmente autorizzati come IRB Foundation quindi solo all‟utilizzo della PD interna ai fini del calcolo del requisito regolamentare derivante dagli obblighi di Primo Pilastro. Inoltre, nel corso della seconda metà del 2012, sono attese analoghe autorizzazioni per la controllata romena UniCredit Tiriac Bank S.A. e la controllata slovacca UniCredit Bank of Slovakia a.s. in seguito alle istanze avanzate durante il 2011 con riguardo alle seguenti classi regolamentari: “Amministrazioni centrali e Banche centrali”, “Intermediari Vigilati” e “Imprese”, mediante l‟adozione dei sistemi di rating Groupwide e locali 157 Tutti i principali modelli locali autorizzati si caratterizzano da uno schema generale comune, sulla base di quanto originariamente sviluppato da UniCredit Bank Austria15, (ad eccezione del modello Mid corporate di UniCredit Bank Czech Republic significativamente rivisto nel corso del 2011 al fine di allineare le stime alle specifiche caratteristiche del portafoglio locale). I modelli Mid-corporate derivano da un‟attività di sviluppo effettuata da UniCredit Bank Austria, originariamente nel 2001 e con successiva revisione nel 2004, che prevedeva: o l‟utilizzo dei dati di cinque paesi; o la stima di una componente finanziaria e di una qualitativa; o la definizione di un set di warningsignal e di un sistema di override. Il modello IPRE è analogo a quello adottato da Bank Austria e calcola il rating del cliente sulla base delle due componenti di transazione e controparte. Sono previsti “country adjustment” che intervengono nella calibrazione specifica del Paese. (per i dettagli si veda quanto riportato nel paragrafo Imprese – Modelli Locali, Austria) Di seguito si forniscono ulteriori dettagli relativi ai principali aggiornamenti apportati ai modelli sulla base delle esigenze specifiche rese necessarie sia propedeuticamente alle richieste di autorizzazione, sia successivamente in funzione delle ulteriori aree di miglioramento individuate. UniCredit Bank Czech Republic Per quanto riguarda il modello di rating “Mid-Corporate”, nel corso del 2009, in vista della richiesta di autorizzazione all‟adozione di modelli IRB, UniCredit Bank Czech Republic ha ristimato parzialmente il modello su dati interni, aggiornando i pesi dei fattori quantitativi. Successivamente, nel 2010, si è proceduto alla ricalibrazione delle stime di PD, con un incremento del tasso di default target al fine di ottenere maggiore aderenza al rischio effettivo degli specifici portafogli. Nel corso del 2011, ulteriori modifiche sono state apportate al modello ai fini del recepimento di quanto segnalato sia dalle autorità di vigilanza, Czech National Bank e Banca d‟Italia, sia dalle unità di convalida interna: revisione degli indici del modulo finanziario, che ora si basa su sette indici (di cui 5 nuovi); revisione del modulo qualitativo, con una migliore formulazione delle risposte del questionario e nuovi pesi; inclusione di un modulo andamentale; aggiornamento della calibrazione; sviluppo di una nuova funzione di ponderazione dei moduli; implementazione di un nuovo questionario qualitativo finalizzato alla raccolta dati, prerequisito per la successiva attività di sviluppo del modulo qualitativo nel corso del 2012. Anche nel caso del portafoglio immobiliare, la Banca è stata autorizzata all‟utilizzo dell‟approccio FIRB a partire da inizio 2011, mediante l‟adozione dello stesso modello di rating IPRE autorizzato in Bank Austria dal 2008. Specifiche attività di sviluppo sono state effettuate nel 2010 rivedendo la calibrazione e la parametrizzazione degli scenari. UniCredit Bank Bulgaria Come per la Repubblica Ceca e la Slovenia, il modello di rating “Mid-corporate” è stato oggetto di una ricalibrazione delle stime di PD la cui implementazione è stata ultimata nel corso del 2011. Gli interventi sono stati definiti sulla base di quanto richiesto sia dalle autorità di vigilanza, Banca Nazionale della Bulgaria e Banca d‟Italia, sia dalle unità di convalida interne e prevedono: l‟incremento del tasso di default target sulla base di dati locali e serie storica di 7 anni; l‟introduzione di un “margine di cautela” nella stima della PD. 15 Per i modelli Groupwide si rimanda al relativo paragrafo. 158 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Le attività di convalida annuale hanno rilevato tuttavia nel 2011 un deterioramento delle performance sottostanti e confermato la necessità di una personalizzazione delle stime che è in corso di finalizzazione. Per quanto riguarda il portafoglio immobiliare, a gennaio 2011 UniCredit Bulbank è stata autorizzata a valutare le esposizioni da “finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari” con un sistema basato su criteri regolamentari di classificazione e denominato “supervisory slotting criteria”. L‟adozione di tale metodologia semplificata è temporanea e richiesta fino alla definitiva autorizzazione all‟utilizzo del modello IPRE. Il modello calcola lo score di ogni transazione sulla base delle risposte a 15 domande afferenti ai seguenti ambiti: solidità patrimoniale; caratteristiche degli asset; forza/stabilità dello sponsor/costruttore; sicurezza. Ad ognuna delle domande del questionario viene fornita un‟unica risposta tra “forte”, “buono”, “sufficiente” e “debole”: ogni combinazione di domanda-risposta individua un punteggio; la media ponderata di tutti e 15 i punteggi determina la categoria regolamentare nella quale rientra il cliente; in funzione della categoria regolamentare e della durata residua dell‟esposizione viene determinato il fattore di ponderazione finale e le relative perdite attese. UniCredit Bank Slovenia Nel corso del 2010 il modello di rating “Mid-Corporate” è stato oggetto di una ricalibrazione delle stime di PD al fine di assicurarne la coerenza con la definizione di default di Basilea II, la normativa locale e in generale le guidelines di Gruppo. Tutte le attività di sviluppo sopra descritte sono sempre state oggetto del processo di convalida locale e di Gruppo e spesso da esse guidate, nell‟ottica di un miglioramento continuo delle stime in base ad una costante verifica del disegno dei modelli e della loro performance in termini di capacità di stima e di calibrazione. UniCredit Bank of Hungary Successivamente all‟unica modifica portata a termine nel 2009, e che ha avuto come oggetto una nuova calibrazione sulla base di dati specifici del portafoglio locale, la Banca ungherese ha recentemente pensato ad una nuova specificazione del sistema Mid-Corporate che è stata oggetto di verifica congiunta delle funzioni di convalida locale e di Gruppo. Tale revisione prevede la personalizzazione dei pesi associati ai fattori e permetterebbe di incrementare la capacità discriminante complessiva del modello. L‟implementazione della nuova versione è prevista per i prossimi mesi. 159 Esposizioni al dettaglio (esposizioni garantite da immobili; esposizioni rotative qualificate; altre esposizioni al dettaglio) Modelli Locali, perimetro Italia Il modello di rating Small Business Italia Il modello Rating Integrato Small Business (RISB) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) fino a 5 milioni di euro, secondo la segmentazione in vigore dalla costituzione di Unicredit S.p.A. Il modello è stato strutturato in modo da ottimizzare l‟aggregazione delle diverse fonti informative, sia interne (qualitative, finanziarie, anagrafiche ed andamentali) sia esterne (il flusso di Centrale dei Rischi Banca di Italia e le centrali rischi private), differenziando tra erogazione a nuovi clienti o a clienti già esistenti e sulla base di una segmentazione del portafoglio Imprese che riflette la dimensione e l‟anzianità dell‟azienda sul mercato. I moduli sviluppati sono i seguenti: modulo anagrafico; modulo andamentale esterno (CE.RI/SIA); modulo finanziario; moduli Credit Bureau (Experian e Crif); modulo qualitativo; modulo andamentale interno. Nel corso del 2011 è stato sviluppato dalla funzione Credit Models Development Italy un nuovo modello di bilancio per le controparti Small Business operanti nel settore Real Estate. In particolare, il team di sviluppo si è concentrato sulla stima di un modulo finanziario ad hoc per le aziende immobiliari mentre le restanti componenti del modello Real Estate sono state mutuate dal RISB. A fronte di tale intervento, è stata effettuata un‟attività di validazione che ha condotto ad una sostanziale condivisione della scelte effettuate in fase di stima. Pertanto tale modello è stato introdotto da giugno 2012 a fini regolamentari. Nel primo semestre 2012, l‟intero sistema RISB è stato ricalibrato con l‟obiettivo di recepire la modifica introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni, in merito al termine temporale necessario per la determinazione dei past due (utilizzando dunque una definizione di sconfino a 90 giorni) e di estendere la serie storica ai dati di default più recenti. Tale calibrazione, in coerenza con la nuova struttura del modello, è stata distinta per le controparti operanti nel settore No Real Estate e Real Estate. A tal proposito, la funzione di validazione ha proceduto alla verifica dei nuovi parametri di calibrazione, esprimendo un‟opinione positiva in merito alla capacità del modello di attribuire alle controparti valori attesi di rischio allineati a quelli osservati. È stata inoltre giudicata positivamente l‟applicazione di specifiche forzature alla PD stimata a fronte di eventi negativi. Il modello di LGD Small Business per i portafogli locali Italia In riferimento al modello di LGD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo “Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia”. 160 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Il modello di rating del segmento Privati Italia Mutui Ipotecari Il Portafoglio di applicazione del modello di Rating RIP (Rating Integrato Privati), che si basa su un approccio per pool, è costituito dall‟insieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in UniCredit S.p.A., destinati all‟acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela privati e all‟acquisto di immobili per finalità legate all‟attività economica svolta da parte delle Persone Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici. Per quanto concerne i prodotti rateali del Gruppo, la considerazione di caratteristiche specifiche del singolo prodotto ai fini della determinazione del pool di appartenenza ha comportato l‟assegnazione di una probabilità di default potenzialmente differente ad ogni rapporto in capo alla medesima controparte, benché anche le caratteristiche del Cliente siano tra i driver fondamentali per l‟individuazione dei pool. Analogamente a tutti gli altri sistemi di rating del portafoglio privati del Gruppo, anche lo sviluppo del modello R.I.P. si è articolato in due fasi distinte. La prima consiste nell‟individuazione dei pool relativi al portafoglio in fase di erogazione, la seconda nell‟individuazione dei pool relativi al portafoglio in essere. Mediante tecniche statistiche sono stati individuati i pool sull‟intero portafoglio. In seguito a tale processo si è pervenuti alla definizione di strutture ad albero nelle quali le “foglie” finali corrispondono ai pool individuati. La PD associata a ciascun pool è stata stimata usando il tasso di default osservato per le esposizioni attribuite. I singoli pool sono stati successivamente aggregati in classi di rating. Nel processo di assegnazione della probabilità di default, la valutazione effettuata in sede di prima erogazione viene mantenuta nel primo semestre di vita del rapporto, salvo sia rilevato uno sconfino di durata superiore al mese, mentre a partire dal settimo mese viene ricalcolata l‟attribuzione dell‟operazione al pool corrispondente secondo l‟albero definito per il portafoglio in essere. All‟aumentare dell‟anzianità del mutuo, acquisiscono infatti maggiore rilevanza le variabili andamentali. Per le specificità legate alla diversa provenienza delle esposizioni costituenti il portafoglio di rischio proveniente dalla ex UniCredit Banca, ex UniCredit Banca per la Casa e ex Abbey National, il modello di rating presentava fin dalle origini alcune personalizzazioni, soprattutto con riferimento al portafoglio acquisito mediante il canale ex Abbey National. Nell‟analisi del portafoglio complessivo ex UB Casa erano dunque stati definiti quattro alberi di segmentazione la cui variabile discriminante iniziale è la maturità del mutuo (numero di mesi dall‟erogazione maggiore o minore di 6) e, per i mutui con maggiore maturità, il perimetro di provenienza. Il modello, a seguito delle modifiche implementate nel corso degli ultimi anni, si avvale dell‟utilizzo di una definizione di default aderente alla normativa di vigilanza, di una griglia specifica per l‟erogazione di mutui ipotecari alla clientela “Immigrants”, dell‟estensione ai mutui ipotecari residenziali di clientela privata provenienti dalle banche del Gruppo ex Capitalia, nonché di un modulo specifico per la stima della PD con riferimento ai mutui ipotecari dei dipendenti del gruppo UniCredit. Nel corso del 2010 e del 2011 sono state intraprese attività specifiche volte ad una significativa revisione del modello RIP Mutui Ipotecari, mediante il risviluppo dei moduli di erogazione ed andamentale tale da incrementare la rappresentatività e la performance delle stime di PD, oltre a risolvere i rilievi identificati dalle funzioni di controllo. A marzo 2012 è stata effettuata la comunicazione a Banca d‟Italia per l‟autorizzazione della revisione ed estensione del sistema RIP-Mutui Ipotecari (PD e EAD). Le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono nel risviluppo completo del modello di stima della PD, seguendo le raccomandazioni suggerite dall‟Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. 161 Contestualmente alla revisione del sistema in oggetto è anche prevista la sua estensione ai portafogli residuali di mutui ipotecari, prevalentemente confluiti a seguito di operazioni societarie, ai quali viene attualmente applicata la metodologia standardizzata ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali. Tali cambiamenti saranno implementati, in modo da essere operativi per la segnalazione di vigilanza con riferimento ai dati di settembre 2012. In base ai risultati ottenuti dall‟attività di validazione iniziale del modello PD RIP - Mutui Ipotecari, la funzione di convalida interna ritiene che il nuovo modello, che si presenta strutturalmente modificato rispetto al precedente, apporti un notevole miglioramento nella valutazione del rischio soprattutto nell‟importante fase di erogazione, superando i maggiori rilievi emersi dalle precedenti attività di convalida in merito alle stime attualmente in produzione. Sotto l‟aspetto quantitativo il nuovo modello, nei due moduli di erogazione e andamentale, presenta infatti risultati ottimi in termini di performance, stabilità e rappresentatività. Solo le analisi di calibrazione evidenziano una sovrastima del tasso di default nella fase di erogazione. Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo Il Rating Integrato Privati (RIP) per finanziamenti in Conto Corrente esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del privato affidato o richiedente un affidamento ricompreso nel pool CC (conti correnti, crediti di firma, carte a saldo) e deriva dall‟integrazione di un set di moduli elementari che sfruttano le informazioni rinvenibili presso le fonti interne (informazioni anagrafiche, andamentali e patrimoniali), il flusso di Centrale Rischi di Banca d‟Italia (Ce.Ri. e SIA) e il Bureau Crif. L‟aggregazione dei moduli è stata effettuata in modo diverso per i seguenti cinque sotto-segmenti principali di clientela Privata: i nuovi clienti che richiedono un affidamento (c.d. Nuovi); i clienti esistenti ma operanti su base attiva (c.d. Richiedenti ex-Base Attiva) che richiedono un affidamento; i clienti esistenti e affidati (c.d. Esistenti Affidati); i clienti esposti ma non affidati (c.d. Esposti Non-Affidati); i dipendenti del gruppo UniCredit (c.d. Dipendenti). L‟aggregazione dei moduli determina la stima di uno score di erogazione, applicato per la valutazione del merito creditizio del cliente sia nel processo di nuovo affidamento che di rinnovo, e di uno score di monitoraggio, utilizzato per la valutazione del cliente che presenta già una relazione con la Banca. Le informazioni sottostanti il modulo Anagrafico-Finanziario – acquisite in fase di erogazione ed aggiornate solo in minima parte nel corso del monitoraggio del finanziamento – perdono progressivamente peso all‟interno del modello. Diversamente, le variabili di carattere andamentale potrebbero non essere presenti in fase di erogazione, ma sicuramente presenti e discriminanti nel corso del monitoraggio. Nella fase di monitoraggio post erogazione, mensilmente vengono aggiornate anche altre 2 variabili che non sono inserite nei moduli e che vengono integrate a parte: si tratta della classe rating RISB alla quale eventualmente sono collegati uno o più intestatari del rapporto (nel caso di più valori nello stesso mese si utilizza il peggiore) ed il valore medio negli ultimi tre mesi delle disponibilità patrimoniali (portafoglio titoli,assicurazioni,ovvero raccolta indiretta) in capo a tutti gli intestatari del rapporto ed ai loro collegati. Con particolare riguardo alla periodicità del loro aggiornamento, le informazioni andamentali di fonte Crif sono aggiornate con cadenza trimestrale, quelle di fonte Interna o Ce.Ri. con cadenza mensile. La PD del modello, pur essendo stata stimata esclusivamente su dati dei clienti ex UniCredit Banca, è stata calibrata tenendo conto dei tassi di default dei clienti di entrambi gli ex Gruppi (ex UniCredit ed ex Capitalia). La definizione di default adoperata in fase di sviluppo dei moduli statistici è una definizione gestionale mentre quella utilizzata per la calibrazione è conforme alla normativa di Basilea II che considera bad le controparti classificate in “sofferenza”, “incaglio” o “past due di vigilanza ” a 90 giorni 162 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 La funzione di validazione in fase di convalida iniziale ha verificato il disegno del modello, l‟utilizzo delle fonti informative, le sue performance in termini di “rank ordering” e calibrazione e la stabilità della popolazione nel tempo. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta all‟analisi dei sotto-modelli identificati. Non sono invece state condotte attività on-going sullo stesso dal momento che il modello sarà sottoposto a specifiche attività di revisione prima del suo concreto utilizzo ai fini segnaletici. Prestiti Personali Il sistema di rating per i prestiti personali è costituito, ai fini della stima della PD, da modelli differenti in ragione della finalità di utilizzo (erogazione o monitoraggio), del canale di erogazione e del portafoglio di applicazione, al fine di cogliere le peculiarità dei diversi segmenti in termini di gestione del business, rischiosità e proprietà statistiche. I modelli sviluppati sono i seguenti: erogazione canale banca portafoglio strategico16 ; erogazione canale banca portafoglio non strategico17 ; erogazione canale non banca18 ; andamentale. Questa struttura è quella che meglio consente di ottimizzare l‟utilizzo delle principali fonti informative senza introdurre un‟eccessiva complessità nel modello. Per quanto concerne i modelli di erogazione, aventi l‟obiettivo di assegnare una probabilità di default ad ogni esposizione al momento della richiesta di un prestito personale, la metodologia di sviluppo utilizzata è la regressione logistica ed i campioni di sviluppo sono costituiti da tutte le pratiche erogate fino a luglio 2007. Per quanto concerne invece il modulo andamentale, sviluppato tramite una tecnica di regressione logistica, le variabili discriminanti utilizzate si riferiscono sostanzialmente alle informazioni andamentali interne e alle informazioni relative alla anagrafica del cliente. Gli score di erogazione ed andamentali così definiti sono stati normalizzati, e sono state create 14 classi di rating, definendo anche 4 classi aggiuntive rispettivamente per la categoria dei dipendenti, per gli unrated (per cui non sono utilizzati modelli di score in fase di concessione), per le pratiche erogate a fronte dell‟evidenza di una policy di rifiuto, e per le pratiche in default. La definizione di default adottata in fase di stima degli score è di tipo gestionale, caratterizzata da un periodo di performance di 18 mesi e dall‟identificazione del default in base alla presenza di uno stato di sofferenza o ad un numero di rate pagate arretrate superiore o pari a 519. Anche per i Prestiti Personali, come già evidenziato per gli altri segmenti di esposizioni al dettaglio in Italia, sono state avviate le attività finalizzate al risviluppo complessivo del modello. La funzione di validazione in fase di prima convalida ha verificato il disegno del modello, l‟utilizzo delle fonti informative, le sue performance in termini di rank ordering, calibrazione e stabilità, effettuando nel corso del primo trimestre del 2010 anche specifiche analisi per la verifica della possibilità di adottare le stime anche per il portafoglio di provenienza ex Capitalia. Non sono invece state condotte attività ongoing sullo stesso dal momento che il modello sarà sottoposto a specifiche attività di ristima prima del suo concreto utilizzo ai fini segnaletici. 16 Si tratta dei Prestiti Personali erogati tramite le agenzie UCB per cui il richiedente o il coobbligato (se presente) abbiano stato di nascita, ricavato dal codice fiscale, incluso nel seguente elenco: Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Irlanda del nord, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Principato di Monaco, San Marino, Spagna, Svizzera, Svezia, Città del Vaticano, Stati Uniti d‟America, Canada, Australia, Nuova Zelanda 17 Si tratta di Prestiti Personali erogati tramite le agenzie UCB ma non rientranti nel perimetro del Portafoglio Strategico. 18 Prestiti Personali non erogati tramite le agenzie UCB. 19 La controparte è considerata “good” in caso di rate arretrate inferiore o pari a 2 e indeterminata con 3 o 4 rate arretrate. 163 Modello di LGD Retail per i portafogli locali Italia I modelli di LGD del segmento Retail per i portafogli locali Italia sono stati sviluppati secondo le logiche e la metodologia utilizzate per il segmento Imprese a cui si rimanda per un maggior dettaglio informativo. Le uniche differenze riguardano i prodotti dei Prestiti Personali per cui l‟approccio di stima adottato si basa sulla modellizzazione del WOE (Weight of Evidence) associato ai diversi attributi delle variabili disponibili in fase di application. In analogia ai modelli LGD delle imprese nel corso del 2009 i parametri dei modelli LGD retail sono stati aggiornati sulla base di nuovi campioni di stima che includono per il modulo sofferenze i rapporti chiusi fra il 2001 e il 2007 e parti a partire dal 1997 e per il modulo incagli i rapporti chiusi fra il 2003 e il 2007 Il 2009 si è anche caratterizzato per l‟introduzione di nuovi modelli per il calcolo della LGD per i Conti Correnti/Carte a Saldo e i Prestiti Personali. Per quanto riguarda i due nuovi modelli LGD per le esposizioni al dettaglio, la loro struttura è simile a quella degli altri modelli LGD: si basano su un approccio di tipo work out e sono strutturati in moduli differenziati per le posizioni in sofferenza e precontenzioso (incagli e past-due). Tali blocchi sono poi combinati tra loro mediante la stima di due tipologie di parametri, i primi legati alla composizione del primo ingresso a default (probabilità che, dato il default, esso si verifichi sotto forma di past due, incaglio o sofferenza), i secondi legati alle probabilità di transizione tra i diversi stati di default. Inoltre, per quanto concerne i Mutui Ipotecari a privati, la revisione dei danger rate ha incorporato la definizione di default recentemente concordata con Banca d‟Italia. Il perimetro di stima, precedentemente limitato ai mutui provenienti da ex-Banca per la Casa, è stato peraltro esteso a tutti i rapporti delle exEntità della Divisione Retail. Come per le imprese, anche in questo caso, annualmente viene ricalibrata la componente del Danger Rate con l‟inserimento dei default dell‟ultimo anno. Successivamente, a partire dal 2008, le analisi sono state focalizzate sulla validazione iniziale dei nuovi modelli di LGD (Conti Correnti/Carte a Saldo, Prestiti Personali), sulla valutazione qualitativa di tutte le revisioni apportate nonché sulla tenuta delle scelte effettuate nel contesto di recessione recentemente verificatosi e sul monitoraggio di performance e calibrazione dei modelli già autorizzati, con un particolare focus sulla verifica dell‟adeguatezza delle stime definite per i rapporti già in default. Infine, in analogia a quanto effettuato sui portafogli imprese, l‟intervento effettuato più di recente in sede di sviluppo per i segmenti retail ha riguardato l‟aggiornamento della componente danger rate con l‟inclusione dei default fino al 2010. Le recenti attività di validazione on-going hanno evidenziato nello specifico per i mutui una buona tenuta del modello sulle componenti incagli e past due, mentre è emersa una non conservatività dello stesso per la parte sofferenze, che verrà superata con la conclusione del progetto di revisione recentemente avviato. Modello di EAD per i portafogli locali Italia Contestualmente all‟introduzione dei nuovi sistemi di rating per i finanziamenti in conto corrente e per i prestiti personali, il Gruppo ha sviluppato modelli per la stima dell‟esposizione al momento del default (EAD). Inoltre, il sistema di rating RIP Mutui Ipotecari è stato arricchito di un modello interno per la stima della EAD, autorizzato da parte dell‟Organo di Vigilanza a dicembre 2010. L‟approccio utilizzato per la valutazione dell‟EAD è costituito in tutti i casi da una metodologia “entro 12 mesi”, secondo cui si procede all‟osservazione della clientela affidata o sconfinante in bonis a una determinata data di riferimento (es. 31/12/t) che risulti classificata in default nell‟arco dei 12 mesi successivi. 164 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Con riferimento agli scoperti di conto corrente e alle carte di credito a saldo, la stima dell‟EAD è differenziata in funzione della forma tecnica, clusterizzata nelle seguenti famiglie: conti correnti e carte di credito a saldo, portafoglio commerciale e crediti di firma. Il calcolo dell‟EAD per i rapporti di conto corrente si differenzia in base alla presenza o meno di margine residuo sulla linea di fido all‟istante di osservazione; in particolare, in presenza di margine si prevede il calcolo di un equivalente creditizio (CCF), mentre in assenza di margine alla data di riferimento si prevede il calcolo di un indicatore in funzione del solo utilizzo corrente (K). Inoltre, le famiglie conti correnti e carte di credito a saldo sono state gestite congiuntamente dal momento che l‟operatività gestionale prevede l‟addebito mensile dell‟utilizzo della carta di credito sul conto corrente di appoggio (anche se incapiente), e determina sulla carta di credito, proprio per questo, esposizioni che, ogni mese, sono completamente indipendenti dalla movimentazione relativa ai mesi precedenti. Per quanto riguarda i crediti di firma, attraverso cui la banca assume o garantisce un‟obbligazione del cliente esponendosi al rischio di dover rispondere con il proprio patrimonio in caso di inadempimento dell‟affidato, si è valutata la probabilità che la garanzia stessa o l‟impegno concesso possano trasformarsi in un‟esposizione per cassa. Il modello EAD valuta la quota dei crediti di firma in essere al momento del default che, in quanto tali, rappresentano un rischio potenziale per l‟Istituto (il rischio effettivo, ovvero che tali esposizioni „potenziali‟ si trasformino in esposizioni per cassa, è valutato nel modello LGD). Per quanto concerne la stima dell‟esposizione al default sui rapporti di portafoglio commerciale, la funzione di sviluppo ha deciso di calcolare esclusivamente un coefficiente K, funzione dell‟esposizione corrente. Su prodotti autoliquidanti, infatti, i margini non sono direttamente disponibili, ma erogati solo previa presentazione di effetti ed è il rapporto tra gli utilizzi in data di default e gli utilizzi in data di riferimento ad evidenziare un eventuale incremento del rischio e indicare la percentuale di esposizione attesa al momento del default. Per quanto riguarda i prestiti personali, invece, le analisi svolte hanno evidenziato che l‟esposizione al momento del default è inferiore al 100% dell‟esposizione alla data di osservazione in corrispondenza di tutti i segmenti ottenuti dalle variabili di segmentazione e per tutti i portafogli analizzati. Per tale ragione si è deciso di non implementare il modello sviluppato e di assegnare prudenzialmente ad ogni esposizione, a fini regolamentari, una EAD pari a 100%. In fase di sviluppo del sistema di Rating saranno comunque condotte le attività di verifica finalizzate al risviluppo del modello EAD. Infine, con riferimento ai mutui ipotecari l‟approccio adottato è del tutto analogo a quello utilizzato per i prestiti personali. In questo caso sono stati identificati alcuni sotto-portafogli ai quali è associata una EAD media superiore al 100%, in particolare in presenza di un impagato al momento dell‟osservazione. Coerentemente con la normativa, tutti i rapporti ai quali risulta associata una EAD inferiore al 100% dell‟esposizione corrente vengono forzati a quest‟ultimo valore. A marzo 2012 è stata inoltrata a Banca d‟Italia la comunicazione per l‟autorizzazione della revisione ed estensione del sistema RIP-Mutui Ipotecari (PD e EAD). Le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono per quanto riguarda l‟EAD nella revisione del modello di stima, seguendo le raccomandazioni suggerite dall‟Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. L‟attività di validazione del modello EAD Mutui Ipotecari ha portato ad un giudizio sostanzialmente positivo. Il modello proposto, infatti, oltre ad essere semplice ed intuitivo, risulta particolarmente idoneo per un prodotto, come i mutui ipotecari, che non presenta margini e sul quale è soprattutto rilevante discriminare i cluster di popolazione che superano il floor regolamentare del 100% rispetto al resto del portafoglio che rimane sotto soglia. Inoltre, le verifiche quantitative mostrano performance adeguate e stime allineate ai valori osservati. 165 Modelli Locali, perimetro Germania Modello di rating Small Business Il modello di rating “UCB AG SBC” ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche e i privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dall‟esercizio di una libera professione, da lavoro indipendente o dai proventi di una PMI (SME) di cui sono maggiori azionisti o proprietari. Come già detto per il modello di rating mid-corporate, il portafoglio target di questo modello di rating è stato modificato ad aprile 2011, al fine di riflettere la nuova segmentazione della clientela introdotta con l‟iniziativa “One4C”. Attualmente il limite superiore del segmento “Middle Market” è fissato ad euro 5 milioni di fatturato per le controparti con bilancio (precedentemente tale limite era fissato a euro 3 milioni, mentre era euro 15 milioni per le società i cui soci hanno responsabilità personale illimitata). Il modello di rating "UCB AG SBC " è strutturato in quatto diversi sotto-moduli,che vengono diversamente applicati in funzione della fase di processo creditizio e dell‟esposizione creditizia della controparte: il modulo “Scoring GK” (composto da due sotto-moduli: GK1 per le società i cui soci hanno responsabilità personale limitata e GK2 per le società i cui soci hanno piena responsabilità civile) è applicato in erogazione per i clienti con esposizione superiore a 50.000 euro ed in fase di revisione annuale per i clienti con un esposizione superiore a 500.000 euro 20; il modulo “Behaviour Scoring” (costituito da quattro sotto-moduli, basato sulla segmentazione di prodotto)è utilizzato sia nella valutazione automatica mensile della clientela Small Business (con esposizione inferiore a 500.000 euro) che, nella fase di erogazione, in input al modulo Scoring GK. Lo score andamentale viene calcolato automaticamente ogni mese; il modulo “Small Credit Line” è applicato solo in erogazione e per i clienti con una limitata esposizione creditizia (inferiore a 50.000 euro) ed in assenza di un rating di controparte (Behaviour Scoring). Non è utilizzato per la revisione annuale del rating. Il modulo “Rating for Start Up” è una nuova introduzione ed è in uso da Dicembre 2011 Il rating può essere corretto al verificarsi di un evento predefinito (all‟interno di un set di eventi che richiedono un downgrade o un upgrade della controparte) o sulla base di una valutazione esperta. Le correzioni del rating (override) sono soggette ad uno stretto monitoraggio da parte della funzione di convalida interna. Inoltre il processo di override è ammesso solo per i clienti con elevata esposizione. L'ultima attività di validazione locale ha confermato che i risultati delle prestazioni sono generalmente soddisfacenti, tuttavia, questa attività ha mostrato la necessità di ricalibrare il modulo “Small Credit Line” a causa della sottostima significativa del tasso di default osservato: tale cambiamento peraltro risulta già attuato dal mese di ottobre 2011. A giugno 2012, è stata presentata all‟Autorità di Vigilanza la comunicazione dell‟estensione del sistema di rating Small Business alle società in start-up, la data attesa per l‟utilizzo regolamentare del modello è dicembre 2012. Il nuovo sotto modulo sarà usato dalle società in fase di start-up nel primo periodo dopo l‟incorporazione, fino a quando i dati fondamentali di bilancio sono disponibili e il modello Small Business IRB può essere applicato. Un score andamentale per i clienti Small Business con una calibrazione separata sarà usato per le società in start up nel secondo anno di vita. Il modello di rating Small Business (Scoring GK e Behaviour Scoring) viene applicato, come descritto sopra, anche a UniCredit Bank A.G. ed è parte del application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD per i portafogli locali Germania” 20 Questo limite è stato aumentato da 300.000 € a 500.000 € coerentemente con il limite fissato per l'aggiornamento mensile del Behaviour Scoring, introdotto a ottobre 2009. 166 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Privati Il modello di rating “UCB AG private individuals” ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato reddito riveniente dall‟affitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio “Commercial Real Estate” e valutati con il sistema di rating apposito. Il modulo principale del modello, chiamato “Product Scoring,” è costituito da 9 scorecard: 5 di erogazione, differenziate per tipo di prodotto, e 4 comportamentali. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due. Tutte le valutazioni disponibili su ciascun cliente (nel caso in cui abbia più di un rapporto con la banca) sono inoltre combinate sulla base di un modello sviluppato su base esperta per ottenere una probabilità di default complessiva sul singolo cliente. Tale logica prevede dapprima la determinazione, per ciascuna transazione, di una “PD di Rapporto”. Tutte le PD di rapporto relative alla medesima tipologia di prodotto vengono poi combinate (attraverso una media pesata per esposizione) in una “PD di Prodotto”. Tutte le PD di prodotto contribuiscono infine a determinare una “PD cliente”, sulla base dell‟esposizione, del “peso informativo” (che sintetizza come e con quale anticipo ciascun prodotto contribuisce a fornire informazioni sul futuro default del cliente) e del “fattore di rischiosità nella combinazione dei prodotti” (che specifica il diverso contributo di ciascuna combinazione dei prodotti sul tasso di default atteso). In aggiunta al modulo sopra descritto, vi sono delle scorecard specifiche per i clienti “Private” e per quelli con elevata esposizione (sopra i 500.000 euro). Questi sono valutati con il modulo “Rating Private e grandi clienti”. L‟ultima attività di convalida interna per il modello ha dimostrato una selettività molto buona del modulo “Product Scoring” e risultati generalmente buoni per il modulo “Rating Private e grandi clienti”, per effetto della scarsa numerosità del relativo segmento . A seguito di test effettuati per la analisi della calibrazione è risultato in generale che il modello sovrastima il rischio per entrambi i modelli, pertanto è stata realizzata ed implementata una attività di ricalibrazione sia per il “Rating Private e grandi clienti” e , nel corso del primo semestre 2012, anche per il “Product Scoring”, riducendo le sovrastime. A livello generale, l‟unità di validazione ha verificato il disegno del modello e la sua tenuta in termini di performance e calibrazione. Inoltre, ha analizzato le performance dei diversi moduli sottostanti e la loro calibrazione anche considerando separatamente le diverse possibili combinazioni di prodotti in capo ad uno stesso cliente. Inoltre un‟attività di validazione specifica è stata realizzata dai clienti non residenti al fine di supportare la richiesta di estensione del modello. A giugno 2012, è stata presentata all‟Autorità di Vigilanza la comunicazione dell‟estensione del sistema di rating Privati ai clienti non residenti in Germania, la data attesa per l‟utilizzo regolamentare del modello è dicembre 2012. La modifica è stata apportata solo attraverso una modifica tecnica ai sistemi, senza alcun cambiamento metodologico agli scorecards sottostanti o ai pesi dei modelli esistenti, cioè il behavioural Product Scoring e il rating Private e grandi clienti. Il modello di rating Private e grandi clienti viene applicato, come descritto sopra, anche a UniCredit Bank A.G. ed è parte dell‟application package che è stato presentato all‟Autorità di Vigilanza a giugno 2012. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD dei portafogli locali Germania” 167 Modelli Locali, perimetro Austria Modello di rating Small Business Il modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole aziende austriache, incluse le organizzazioni non-profit (fino a 1,5 milioni di fatturato o in contabilità semplificata). Il disegno generale del modello differenzia tra “modulo di erogazione e “modulo andamentale”. Il modulo di erogazione si applica principalmente nei seguenti casi: nuovo cliente; il cliente chiede un‟ulteriore linea di fido tale per cui l‟esposizione totale è maggiore di 50.000 euro o non vi è uno score andamentale (indipendentemente dall‟ammontare dell‟esposizione); sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate; sono stati modificati/sono sopraggiunti “warning signals”. Il modulo di erogazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo sulla controparte. In funzione del regime contabile della controparte, i fattori di rischio quantitativi coprono almeno 3 delle seguenti aree di analisi: profittabilità; copertura del debito; struttura del capitale; redditività. I fattori di rischio qualitativo coprono invece le aree di analisi relative a: settore industriale/linea di business; storia del default; esperienza del management; protezione rispetto al rischio; gestione di raccolta della liquidità. Se la transazione del cliente ha un‟anzianità superiore ai 6 mesi e l‟esposizione della controparte è inferiore ad 1 milione di euro, il modulo andamentale viene calcolato automaticamente su base mensile. Per le controparti con esposizione superiore ad 1 milione di euro viene utilizzato solo il modulo di erogazione, sul quale è tuttavia possibile effettuare un override da parte del gestore. I due moduli (erogazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione dell‟esposizione e dell‟anzianità dello score di erogazione al fine di ottenere una PD combinata, che, una volta mappata nella master scale, determina il “calculated rating”. Il rating finale, “valid rating”, è ottenuto modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale di “warning signals”. Il modello di rating Small Business è stato oggetto del consueto processo di validazione on-going, con la verifica della appropriatezza disegno del modello. Sono state effettuate analisi quantitative volte principalmente a valutare il potere discriminante del modello stesso e delle sue componenti, evidenziando risultati soddisfacenti in termini di potere discriminante, calibrazione e stabilità del rating finale. Come già evidenziato nei precendenti esercizi, il modulo qualitativo è considerato il punto debole dell‟architettura del modello Small Business. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD per i portafogli locali Austria” 168 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Privati Il modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. La versione del modello rating “Privati” attualmente in uso è costituita da quattro moduli statistici: uno di erogazione e tre di andamento, combinati tramite una specifica logica di integrazione. L‟intero sistema di rating è stato stimato, attraverso regressioni logistiche e a livello di singola transazione. In particolare, viene assegnato uno score a ciascuna operazione mediante uno dei 4 modelli di scoring. Nel caso di una nuova richiesta di credito, viene calcolato lo score di erogazione per il prodotto in questione. Per i clienti privi di score andamentale, lo score di erogazione resta valido per i successivi 6 mesi. Dopo sei mesi viene calcolato il relativo punteggio comportamentale che viene poi aggiornato mensilmente. Per i clienti dotati di score andamentale significativo, lo score di applicazione è rilevante solo ai fini della decisione sul nuovo prestito e della definizione del relativo prezzo; dopo 6 mesi, quando alla nuova transazione viene assegnato uno score andamentale, non è più tenuto in considerazione. Per i clienti con più di una transazione è stata sviluppata una logica di integrazione che combina tutte gli score di erogazione e/o andamentali disponibili in uno score di transazione finale. In una fase successiva viene effettuata una calibrazione dello score alla probabilità di default a 12 mesi attraverso una funzione esponenziale. La tendenza centrale è stata determinata facendo leva sul tasso di default cumulativo a 12 mesi ottenuto dalle analisi di anzianità. Nell‟ultima fase del modello, tutti gli score di transazione standardizzati vengono poi combinati per ottenere la PD specifica del cliente. La PD così ottenuta è mappata su una “Master Scale" composta da 28 notches. La PD del cliente può essere, infine, degradata in presenza di segnali negativi ottenuti dal credit Bureau KSV o a fronte di segnali di allarme automatici Nel 2011 è stata effettuata una calibrazione ad hoc del segmento specifico dei Forex Loan, in seguito ai risultati negativi delle attività di validazione sia in termini di calibrazione sia di performance. Questi risultati erano principalmente dovuti ai cosiddetti “Default Tecnici”, incorsi nel periodo di riferimento per l‟alta volatilità registrata nei tassi di cambio. Durante le attività di validazione sono stati meglio specificati anche i criteri di segmentazione nel portafoglio target, quindi è stata effettuata una analisi specifica per verificare l‟impatto della definizione del nuovo segmento sulla performance del sistema di rating. In riferimento al modello di LGD si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD dei portafogli Locali Austria”. 169 Asset-Backed Commercial Paper (posizioni verso cartolarizzazioni) Modelli Locali, perimetro Germania Modello di rating per operazioni di Asset-Backed Commercial Paper Il modello, sviluppato replicando l‟approccio delle agenzie di rating, assegna un rating agli impegni che UCB AG ha nei confronti dei veicoli che emettono gli “Asset-Backed Commercial Paper”. Tale sistema di rating è costituito da differenti modelli che si applicano in funzione della tipologia di esposizione sottostante l‟operazione di cartolarizzazione. In particolare i modelli in oggetto sono 8: crediti commerciali (trade receivables); mutui residenziali (segmento “residential mortgages”); titoli con rating (single rated securities); mutui commerciali (segmento “commercial mortgages”); prestiti e leasing (loans and leases); titoli con rating e prestiti aziendali (rated securities and corporate loans); carte di credito; conduits. Il modello è in grado di valutare sia il programma complessivo della cartolarizzazione, sia esposizioni di specifiche transazioni, a seguito dell‟adozione dell‟approccio “two-step”. Questo significa che ognuna delle transazioni sottostanti viene dapprima valutata secondo il proprio modello specifico (da 1 a 7) generando una segmentazione virtuale della transazione globale. In questa prima fase, le facilitazioni concesse per transazioni specifiche (se presenti) ricevono un IAA rating. Nella seconda fase, la residua esposizione relativa al programma (data dal volume complessivo dell‟esposizione meno le tranches di transazioni specifiche) è integrata e valutata con il modello n. 8 “conduits”. In questa fase viene assegnato il rating IAA al programma complessivo. Tutti i sopra menzionati modelli sono costituiti da un modulo quantitativo che fornisce una classe di rating ed un modulo qualitativo il cui risultato influenza il modulo quantitativo attraverso degli spostamenti di notches in alto o in basso. Per quanto riguarda il modulo quantitativo, sono state utilizzate due metodologie principali in funzione della tipologia di esposizione sottostante e della vita residua degli asset all‟interno dei veicoli: Approccio “Reserve Based”: utilizzato per gli asset con breve vita residua (tipicamente inferiore ai 6 mesi). Per tali tipologie di transazioni vengono effettuate valutazioni “point in time” al fine di determinare, in modo statico, le riserve richieste per coprire le perdite; Approccio “Cash Flow Based”: utilizzato per gli asset con una vita residua superiore. In questo caso viene valutato l‟evolversi degli assets utilizzando modelli che prendono in considerazione i flussi di cassa attesi, al fine di determinare la perdita alla fine della loro vita residua. Tutti i moduli qualitativi sono stati sviluppati utilizzando i feedback provenienti dagli esperti del settore. Nel corso del 2011 le attività di convalida annuali hanno confermato un giudizio soddisfacente sul complessivo funzionamento del sistema di rating. 170 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Informativa quantitativa (migliaia di €) Metodologia basata sui rating interni - attività di rischio CONSISTENZE AL METODO IRB BASE 30.06.2012 CONSISTENZE AL METODO IRB AVANZATO METODO IRB BASE 31.12.2011 METODO IRB AVANZATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali 3.615.670 312.023 4.748.735 198.527 2.212.040 222.225 5.233.406 341.709 Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti: 12.159.551 1.099.444 72.110.616 14.813.764 9.937.093 962.699 74.751.454 16.762.418 12.083.022 1.099.066 70.951.937 14.387.072 9.898.266 961.436 73.538.120 16.392.194 76.529 378 904.096 402.476 38.827 1.263 931.212 325.306 - - 254.583 24.216 - - 282.122 44.918 12.448.103 10.053.704 238.870.942 114.828.273 12.443.026 10.058.057 240.938.447 121.556.290 - Finanziamenti specializzati 1.840.636 1.251.951 14.810.147 5.029.650 1.940.023 1.287.307 14.704.309 4.425.641 - PMI 5.391.182 4.535.136 74.607.623 37.662.241 5.297.708 4.634.067 76.985.801 40.976.168 - Altre imprese 5.216.285 4.266.617 149.453.172 72.136.382 5.205.295 4.136.683 149.248.337 76.154.481 - - 142.323.888 27.377.356 - - 145.418.626 30.338.752 - Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI - - 2.236.108 424.627 - - 2.341.033 516.596 - Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche - - 84.898.431 11.750.293 - - 87.771.356 13.058.260 - Esposizioni rotative al dettaglio qualificate - - 5.186.282 775.152 - - 5.444.990 947.680 - Altre esposizioni al dettaglio: PMI - - 36.811.016 9.633.536 - - 36.236.395 10.475.931 5.340.285 PORTAFOGLI - Intermediari vigilati - Enti pubblici e territoriali - Altri Esposizioni verso o garantite da Imprese: Esposizioni al dettaglio: - Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche - - 13.192.051 4.793.748 - - 13.624.852 Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione - - - - - - - - Altre attività - - - 1.060.174 - - - 1.366.722 615.027 393.342 - - 432.044 303.480 - - - - - - - - - - Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale 171 - - 1.262 1.262 - - 18.069 18.069 15.053.423 9.883.093 356.699.979 124.918.006 13.821.439 9.571.271 361.367.916 134.248.482 2.254.570 1.532.209 52.210.794 19.062.342 2.320.184 1.581.472 52.775.625 20.199.775 525.868 335.148 34.534.037 12.624.960 532.007 361.703 36.939.008 14.379.935 11.004.490 108.063 13.389.433 880.914 8.350.573 32.015 14.071.500 749.172 - - 1.221.200 793.134 - - 1.205.953 806.596 28.838.351 11.858.513 458.055.443 158.279.356 25.024.203 11.546.461 466.360.002 170.383.960 (migliaia di €) Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato 2012 CLASSE DI ESPOSIZIONE Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali CLASSE DI MERITO CREDITIZIO VALORE ESPOSIZIONE Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% MARGINI INUTILIZZATI REVOCABILI E IRREVOCABILI EAD MEDIA PONDERATA % 310.331 288.217 0,04% 0,45% 23.363 8,81% 3.639.189 0,32% 1,50% 866 37,53% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 3.880.421 3.863.116 9,36% 42,21% 89.531 80,33% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 99.878 95.287 57,73% 45,02% 5.025 8,96% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 493.551 461.831 4,76% 3,10% 31.222 0,26% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 100.952 43.646 84,53% 41,92% 57.592 0,00% 5.724 693 172,44% 41,49% 5.002 0,00% 17.312 13.103 164,57% 43,92% 4.030 0,00% 841 819 59,34% 9,69% - 0,00% 21.165 21.290 0,00% 39,78% 81 7,41% 8.511.076 8.427.191 553,09% 269,08% 216.712 143,30% 0,00% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% Classe 10 - 100% Totali Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% 0,00% - Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% 3.304.029 851.354 13,99% 41,03% 947.052 0,84% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 68.892.367 47.904.944 15,39% 33,06% 4.616.148 12,30% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 15.762.726 10.523.421 34,21% 32,84% 2.464.535 9,80% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 8.116.740 4.722.026 79,71% 38,34% 2.453.815 9,23% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 1.004.068 336.368 110,21% 43,08% 481.448 9,36% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 145.904 60.466 150,22% 43,22% 70.438 8,97% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 264.852 140.721 241,84% 52,81% 96.147 9,26% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% 849.857 408.544 62,04% 11,46% 118.923 21,68% Classe 10 - 100% Totali Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% 271.643 175.839 0,00% 78,06% 105.408 7,97% 98.612.186 65.123.683 707,61% 373,90% 11.353.914 89,41% 0,00% - - 0,00% 0,00% - Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% 2.150.574 834.429 9,24% 33,63% 1.159.135 8,09% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 80.904.523 43.984.094 16,74% 34,94% 38.325.991 19,90% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 109.300.760 68.801.230 35,08% 31,33% 41.502.481 19,51% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 56.391.482 40.893.742 62,43% 32,49% 16.109.287 18,96% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 47.014.604 33.899.555 86,12% 34,50% 13.388.791 15,38% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 19.277.355 15.912.675 101,37% 32,32% 3.385.738 16,78% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 12.158.163 10.793.442 115,60% 26,88% 1.323.808 23,10% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% 6.934.775 5.983.054 166,64% 32,03% 942.104 14,71% 33.116.132 30.548.666 0,00% 43,85% 2.760.581 21,36% 367.248.368 251.650.887 593,22% 301,97% 118.897.916 157,79% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% 0,00% - 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% 0,00% - 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% - - 0,00% 0,00% - 0,00% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 92.686 92.686 202,40% 89,98% - 0,00% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 53.125 53.125 284,73% 89,90% - 0,00% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 13.647 13.647 345,29% 88,63% - 0,00% 5 5 280,00% 65,00% - 0,00% 3.848 3.848 589,14% 90,00% - 0,00% 558 558 411,47% 65,00% - 0,00% 1.276 1.276 0,00% 65,53% - 0,00% Totali 165.145 165.145 2113,03% 554,04% - 0,00% N.A. 333.980 333.980 0,00% 0,00% - 0,00% Totali 333.980 333.980 0,00% 0,00% - 0,00% Classe 10 - 100% Totali Esposizioni in strumenti di capitale: metodo PD/LGD LGD MEDIA PONDERATA (%) 3.580.901 Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% Esposizioni verso o garantite da imprese FATTORE MEDIO DI PONDERAZIONE (%) Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti EAD TOTALE Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% Classe 10 - 100% Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e l'EAD media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione. Al fine di avere una coerenza fra reporting a uso interno e quello ad uso esterno e mantenere comunque un‟articolazione per classi di PD che consenta una differenziazione significativa del rischio di credito, si è deciso di adottare anche ai fini della predisposizione delle presenti tabelle, la Master Scale comune a livello gruppo, che prevede dei livelli di cut-off diversi da quelli utilizzati nella precedente scala. L‟eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma semplicemente come un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa. 172 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 (migliaia di €) Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato - Esposizioni al dettaglio 2012 CLASSE DI ESPOSIZIONE Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI CLASSE DI MERITO CREDITIZIO Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% EAD MEDIA PONDERATA % - 0,00% 0,00% - 1.865 1,07% 10,81% - 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 31.053 29.560 2,52% 16,08% 363 72,18% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 313.939 302.775 7,81% 13,49% 9.201 48,69% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 589.155 561.154 15,22% 12,22% 23.498 32,29% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 540.464 527.458 22,16% 9,80% 16.335 50,03% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 204.557 201.251 32,04% 9,31% 3.378 72,97% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 118.957 116.660 39,98% 8,51% 1.000 124,90% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% 103.627 98.219 88,37% 15,62% 544 53,49% Classe 10 - 100% 397.601 397.172 0,00% 29,91% 851 72,86% 2.301.218 2.236.114 209,17% 125,75% 55.170 527,41% - - 0,00% 0,00% - 0,00% 54.588 54.409 2,06% 21,09% 236 24,58% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% 954.634 940.984 3,60% 17,10% 19.440 32,47% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 48.331.890 48.291.754 6,82% 11,46% 275.464 38,40% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 15.993.113 15.828.346 15,81% 12,63% 282.596 39,27% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 6.602.892 6.540.122 32,69% 15,23% 111.205 44,99% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 2.037.239 2.022.898 42,18% 12,70% 30.410 51,89% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 2.340.883 2.331.293 56,86% 11,53% 18.606 50,64% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% 2.596.447 2.598.925 61,72% 11,93% 2.706 54,99% Classe 10 - 100% 6.457.021 6.452.252 0,00% 21,26% 6.301 33,87% 85.368.707 85.060.983 221,74% 134,93% 746.964 371,10% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% 0,00% - 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% 357.022 234.871 1,71% 74,28% 352.552 65,35% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 3.184.839 1.721.013 3,25% 62,31% 3.123.551 53,14% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 3.074.572 1.670.770 7,90% 56,61% 2.806.866 49,99% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 1.022.212 673.473 19,40% 51,84% 697.387 49,99% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 517.291 409.766 36,88% 49,19% 239.942 55,19% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 213.045 178.581 63,93% 50,05% 78.703 56,21% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 131.922 115.695 101,61% 49,97% 41.222 60,64% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% 53.200 48.284 144,36% 50,77% 11.067 55,58% 136.018 133.828 0,00% 83,17% 4.837 54,72% 8.690.121 5.186.281 379,04% 528,19% 7.356.127 500,81% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% 0,00% - 0,00% 2.674 2.136 4,45% 42,40% 864 63,66% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 4.980.859 1.925.154 5,47% 36,43% 3.064.427 0,54% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 11.894.797 6.713.354 15,12% 36,65% 5.308.572 3,40% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 11.351.794 7.736.835 37,14% 37,12% 3.768.064 6,54% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 4.008.509 3.062.190 54,88% 38,18% 1.032.914 12,79% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 2.799.151 2.258.450 59,15% 37,71% 570.769 9,31% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 1.540.223 1.296.743 66,90% 37,98% 255.231 10,02% 2,06% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% Classe 10 - 100% Totali Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% 2.202.779 1.906.289 92,10% 37,26% 294.031 12.039.552 11.910.338 0,00% 61,00% 127.055 4,61% 50.820.338 36.811.489 335,21% 364,73% 14.421.927 112,93% - - 0,00% 0,00% - 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% 83.963 72.345 5,96% 56,89% 9.835 22,28% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% 1.056.427 978.009 10,77% 52,73% 100.741 35,17% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% 4.034.604 3.835.915 18,99% 33,41% 330.617 47,07% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% 2.740.283 2.572.477 43,07% 41,57% 303.727 49,70% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% 2.098.043 2.008.808 67,01% 48,02% 172.038 56,22% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% 818.813 799.577 80,14% 51,29% 43.794 63,47% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% 677.100 664.971 85,38% 46,60% 31.174 71,64% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% 446.888 445.204 65,77% 27,83% 3.894 60,37% 1.832.052 1.823.839 0,00% 56,46% 10.156 44,61% 13.788.173 13.201.145 377,09% 414,80% 1.005.976 450,53% Classe 10 - 100% Totali Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e l'EAD media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione. 173 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% Totali Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche MARGINI INUTILIZZATI REVOCABILI E IRREVOCABILI - Classe 10 - 100% Altre esposizioni al dettaglio: PMI LGD MEDIA PONDERATA (%) 1.865 Totali Esposizioni rotative al dettaglio qualificate FATTORE MEDIO DI PONDERAZIONE (%) EAD TOTALE Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% Totali Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche VALORE ESPOSIZIONE Al fine di avere una coerenza fra reporting a uso interno e quello ad uso esterno e mantenere comunque un‟articolazione per classi di PD che consenta una differenziazione significativa del rischio di credito, si è deciso di adottare anche ai fini della predisposizione delle presenti tabelle, la Master Scale comune a livello gruppo, che prevede dei livelli di cut-off diversi da quelli utilizzati nella precedente scala. L‟eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma semplicemente come un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa. Raffronto tra stime e risultati effettivi La valutazione delle performance dei sistemi di rating delle Entità estere è condotta annualmente mediante specifiche attività di convalida locale sui singoli parametri e la successiva rivalidazione da parte della Capogruppo, mentre viene svolta direttamente da UniCredit per i modelli locali italiani e per quelli GW, secondo il processo menzionato nell‟Informativa Qualitativa. In quest‟ultima sono anche state riportate con dettaglio per ciascun modello le specifiche evidenze delle ultime attività condotte e dei risultati emersi. In generale in Italia i test di verifica della capacità delle stime di prevedere correttamente i tassi di default hanno messo in luce un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici, Questo alla luce delle recenti calibrazioni effettuate per recepire la modifica introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni, (in merito al termine temporale necessario per la determinazione dei past due) e dell‟introduzione di nuovi modelli (Real Estate). Anche l‟evidente disallineamento che si era registrato sul perimetro privati in Austria, causato dai rapporti in valuta a causa dell‟alta volatilità dei tassi di cambio, in particolare Euro verso Franco Svizzero, è stato superato con l‟identificazione ed eliminazione dei default tecnici e con la conseguente ricalibrazione. In Germania invece le analisi riportano PD mediamente allineate o che sovrastimano i default osservati, in particolare sul perimetro privati sul quale è stata recentemente effettuata una ricalibrazione. Per quanto riguarda le stime di LGD sia in Germania che in Austria, l‟inclusione dei default più recenti in fase di riparametrizzazione dei modelli ha portato ad un allineamento con i tassi di perdita osservati. In Italia invece permangono sottostime delle perdite per il modello sofferenze, compensate però almeno lato imprese dal contributo della componente down-turn in produzione. È comunque in corso un risviluppo totale del modello LGD su tutti i segmenti, che porterà ad un maggiore allineamento delle stime anche per i mutui a privati. I modelli di EAD risultano ben calibrati, con una tendenza alla conservatività a causa del requisito normativo che non permette di prevedere riduzioni nell‟utilizzo tra il momento dell‟osservazione e quello del default. Con riferimento all‟area CEE, le attività di back-testing effettuate sui sistemi IRB hanno evidenziato nel complesso un adeguato potere discriminante, pur evidenziando alcune situazioni tali per cui è stato necessario richiedere ed avviare degli interventi correttivi. In particolare per il modello Mid-Corporate di UniCredit Bulbank è stato osservato un calo della capacità di ordinamento di diversi punti percentuali sia a livello globale sia con specifico riferimento alla componente di bilancio. Analogamente in UniCredit Bank Hungary si è registrato un deterioramento delle performance sottostanti il modello. Entrambe le Banche hanno tuttavia provveduto negli ultimi mesi a una rivisitazione delle stime. Con riferimento alla capacità di prevedere correttamente i tassi di default, le attività di convalida non hanno fatto emergere situazioni di disallineamento tra stime e dati empirici, nonostante alcune debolezze a livello di specifico sotto-segmento. Per quanto riguarda il perimetro Group-Wide, infine, le attività di validazione effettuate hanno evidenziato la generale adeguatezza dei modelli per ciò che riguarda i parametri di rischio. Tuttavia, il confronto tra le PD calcolate attraverso i modelli interni riferiti alle Società Multinazionali e alle Banche e quelle fornite dalle agenzie esterne per le medesime controparti mostra che, in alcuni casi, la calibrazione delle stime necessita di una revisione. Per la prima tipologia di controparti, tale attività è stata pianificata entro fine anno; per la seconda, invece, la ricalibrazione avverrà con la revisione del modello stesso di rating, nel corso del 2013. 174 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 175 176 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio (CRM) Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit, in coerenza con quanto stabilito dal documento “Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali” (Basilea II) in tema di tecniche di mitigazione del rischio di credito (di seguito “CRM”), persegue il pieno soddisfacimento dei requisiti necessari per il riconoscimento, ai fini prudenziali, dei diversi strumenti in relazione agli approcci adottati (Standardizzato o IRB di base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB). A tal fine sono stati effettuati interventi e portati a compimento specifici progetti volti all‟implementazione della normativa interna di Gruppo e all‟adeguamento dei processi e dei sistemi informativi. Tenuto conto della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi, le implementazioni sono state eseguite nel rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di Vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Entità. Il Gruppo ha recepito i requisiti normativi in materia di CRM attraverso l‟emanazione di specifiche Linee Guida interne da parte della Capogruppo, redatte in conformità alle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” (Circolare della Banca d'Italia n. 263), alle Direttive Comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE e successivi aggiornamenti ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali " del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Tale normativa persegue diversi obiettivi: favorire la gestione ottimale delle garanzie; massimizzare l‟effetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default; ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di CRM locali rispettino i requisiti minimi richiesti da “Basilea II”; definire regole generali per l‟ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie reali e personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate tipologie di garanzie. Le garanzie reali e personali possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi della capacità del debitore principale di far fronte alle proprie obbligazioni. Per tale ragione, le stesse sono oggetto di specifica valutazione all‟interno della proposta creditizia, unitamente alla più ampia analisi del merito creditizio e dell‟autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Nella valutazione delle tecniche di CRM, il Gruppo attribuisce particolare rilevanza sia al requisito della “certezza giuridica” di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruità. Le Entità devono porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di: assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile; condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino l‟effettiva opponibilità delle garanzie in tutte le giurisdizioni rilevanti e nei confronti di tutte le parti coinvolte. Le Entità devono, se necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa l‟opponibilità della garanzia per l'intera durata dell‟esposizione creditizia sottostante. D‟altro canto, l‟adeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia, può essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto all‟entità ed all‟articolazione dell‟affidamento e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante. 177 In linea generale, le regole operative ed i relativi processi sono particolarmente rigorosi, al fine di assicurare la perfezione formale e sostanziale della garanzia acquisita. Le singole Entità realizzano attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell‟ambito dei processi di validazione dei sistemi di rating interni, nonché in occasione delle attività connesse alla estensione progressiva dei sistemi avanzati alle diverse Entità del Gruppo. Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e “fuori bilancio” con l’indicazione della misura in cui il Gruppo ricorre alla compensazione In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte, e soddisfino le seguenti condizioni operative: consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nell‟accordo quadro, così che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte all‟altra; soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di valutazione e di monitoraggio). In linea generale le Entità del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attività e passività della controparte rientrino nell‟accordo di compensazione), monitorando e controllando debiti, crediti e valore netto. Il Gruppo utilizza strumenti di compensazione principalmente su strumenti derivati, pronti contro termine e prestito titoli qualora le controparti siano, in genere, Istituzioni finanziarie. Il principale obiettivo è quello di ridurre l‟utilizzo delle linee di credito e avere benefici in termini di minor assorbimento di capitale attraverso gli accordi di copertura. A tal proposito, è stata emessa una policy dedicata (“Gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli”) avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell‟ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare la banca dall‟assumere rischi evitabili. L‟efficacia degli accordi di copertura sottoscritti con le specifiche controparti dipende dalla selezione di asset adeguati ad essere considerati ammissibili ai fini di mitigazione. Alcune tipologie di garanzie presentano un rischio intrinseco legato alla volatilità dei prezzi, la liquidità e al regolamento degli asset medesimi. Inoltre, il collaterale deve essere valutato anche sulla base del fornitore (rischio del double default). La citata policy dettaglia i criteri di ammissibilità sia per i derivati OTC sia per le transazioni di pronti contro termine e prestito titoli, e definisce anche gli standard minimi in termini di documentazione, richiedendo in generale accordi riconosciuti sul mercato quali ISDA Master Agreement, Global Master Repurchase Agreement o European Master Agreement. 178 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali Il gruppo UniCredit ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a mitigare il rischio di credito. La valutazione della garanzia reale è basata sul valore corrente di mercato o sul prezzo al quale il bene sottostante può essere ragionevolmente venduto (vale a dire il “valore equo” dello strumento finanziario acquisito in pegno o dell‟immobile posto a garanzia). In particolare, per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia: titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si considera il prezzo della più recente seduta di borsa); titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo che tengano conto dei dati del mercato; quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla società di gestione per singola quota. Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati scarti, in funzione sia della volatilità del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformità a quanto disposto dai requisiti regolamentari. In particolare, se la garanzia è denominata in una valuta locale diversa da quella del credito garantito (disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto. Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nell‟attività di valutazione della garanzia per tenere conto del minor valore della copertura. I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono basati su scarti prudenziali sia predeterminati, sia stimati internamente. L‟approccio metodologico prevede che il valore della copertura sia stimato per singolo strumento finanziario in base al suo valore di mercato (c.d. mark to market) con applicazione di uno scarto che tenga conto della rischiosità intrinseca del medesimo in funzione dei differenti fattori (rischiosità dei corsi, periodo di detenzione e rischio di liquidità). Le principali Entità sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un monitoraggio costante della garanzia. Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dell‟immobile da parte di un perito indipendente ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Entità operanti in Austria, Germania e Italia, le attività di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da info-provider esterni. Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggette, in fase di valutazione, a specifici scarti prudenziali. L‟attività di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa. In generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela. 179 Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle Entità del Gruppo Le garanzie reali assunte a supporto delle linee di credito erogate dalle Entità del Gruppo sono rappresentate principalmente da garanzie ipotecarie residenziali e commerciali (circa il 76% della consistenza totale delle garanzie) e dal pegno su titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni d‟investimento (circa il 5%). La parte rimanente è costituita da pegno su altri valori (es. merci) e altre garanzie reali (es. pegni su beni mobili registrati). Ai fini del relativo riconoscimento per la mitigazione del rischio tuttavia, rilevano il rispetto dei requisiti generali previsti dalla normativa di Vigilanza, e di quelli specifici per l‟approccio adottato ai fini del calcolo del requisito patrimoniale relativamente alla singola controparte/esposizione (Standardizzato, F-IRB, AIRB), in conformità a quanto stabilito dall‟ordinamento giuridico del Paese di appartenenza. La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per l‟ammissibilità di ciascuna tipologia di garanzia e di conseguenza ogni Entità è tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformità sia ai metodi ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarità del sistema giuridico in essere nel Paese in cui opera. Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi ed il loro merito di credito Le garanzie personali vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del fido, per il quale l‟elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria. Esse rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell‟ambito del Gruppo, con caratteristiche differenziate nei diversi mercati di riferimento. In particolare, risultano particolarmente rilevanti nel mercato italiano le garanzie personali rilasciate da persone fisiche o da co-intestazioni di persone fisiche, che non vengono utilizzate ai fini di mitigazione del rischio. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre persone giuridiche (generalmente la casa madre o società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. A livello consolidato, le garanzie personali sono rilasciate da banche (circa il 20% della consistenza totale delle garanzie), da governi e banche centrali (circa il 15%) e da altri soggetti (65%). In quest‟ultima categoria sono comprese le garanzie personali rilasciate da persone fisiche, la cui ammissibilità ai fini di mitigazione è funzione degli approcci adottati dalle singole Entità. Fornitori di protezione, ove la garanzia è rappresentata da derivati creditizi, sono quasi esclusivamente banche e controparti istituzionali. La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Entità. In particolare, nell‟approccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo, intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da un‟ECAI riconosciuta, associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Nell‟approccio IRB-A, ai fini del riconoscimento nel calcolo dei requisiti patrimoniali delle garanzie personali, oltre al soddisfacimento dei requisiti minimi previsti, rileva anche che l‟entità sia in grado di effettuare la valutazione della qualità e del merito creditizio del garante al momento dell‟assunzione della protezione e per tutta la sua durata. Prima di acquisire una garanzia personale il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di “credit default swap”) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilità ed il profilo di rischio. L‟effetto di copertura delle garanzie personali/derivati creditizi con finalità di garanzia dal rischio di credito dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e, in fase di concessione, deve essere valutata anche sua capacità di rimborso. 180 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell’ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal Gruppo (a livello di portafoglio) è rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di protezione, ovvero quando è prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (da intendersi sia come singolo nominativo sia come settore industriale di riferimento) o quando vi è sproporzione nei volumi di garanzie assunte. Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi/meccanismi: in caso di garanzie personali/derivati creditizi è attribuito al garante/fornitore di protezione un debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al garante viene posta una responsabilità aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette sull‟esposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformità al sistema di deleghe interno a ciascuna Entità; nel caso in cui il garante/fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una Banca centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante è un soggetto estero, è necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di appartenenza. 181 Informativa quantitativa (migliaia di €) Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI VERSO Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari vigilati Enti territoriali Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico GARANZIE REALI FINANZIARIE 30.06.2012 CONSISTENZE AL GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI ALTRE GARANZIE GARANZIE REALI FINANZIARIE 31.12.2011 GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI ALTRE GARANZIE 683.543 - 5.433.911 877.511 - 57.023.577 19.830 319.865 32.707.492 87.959 4.636.895 255.543 82.051 - 3.544.735 76.490 - 3.720.595 171.598 - 3.361.756 237.129 - 3.679.175 Banche multilaterali di sviluppo 1 - - 1 - - Organismi internazionali - - - - - - Imprese 4.927.255 141.181 2.096.513 6.019.255 128.896 2.547.470 Esposizioni al dettaglio 5.614.948 2.542 426.515 6.766.841 2.153 392.214 9.037 - 1.383 55 - 2.078 42.618 - - 401.506 - - 3.181.815 - 29.033 3.384.241 - 17.598 Esposizioni a breve termine verso imprese Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale 1 - 2.175 1 - 36.274 105.701 1.194 9.132 543.708 299 5.893 191 - - 648 - - 2 - 12.701 2 - 12.701 71.842.338 164.747 15.237.719 51.014.880 219.307 15.306.436 182 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 (migliaia di €) Tecniche di attenuazione del rischio del credito - solo metodo IRB base CONSISTENZE AL GARANZIE REALI FINANZIARIE Amministrazioni centrali e banche centrali 30:06:2012 CONSISTENZE AL GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI ALTRE GARANZIE GARANZIE REALI FINANZIARIE 31:12:2011 GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI ALTRE GARANZIE 1.657.924 - - 1.213.355 - - 9.021.650 24.572 107.152 7.152.865 9.924 98.724 74.281 - - 34.713 - - - - - - - - Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: Intermediari vigilati Enti pubblici e territoriali Altri Esposizioni verso o garantite da imprese: Finanziamenti specializzati 6.058 - 992 5.945 - 1.038 141.262 230 150.111 131.876 488 117.208 59.336 - 843.924 58.918 - 733.673 Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI - - - - - - Esposizioni garantite da immobili residenziali: Persone fisiche - - - - - - Esposizioni rotative al dettaglio qualificate - - - - - - Altre esposizioni al dettaglio: PMI - - - - - - Altre esposizioni al dettaglio: Persone fisiche - - - - - - Crediti commerciali acquistati - Rischio di diluizione - - - - - - Altre attività - - - - - - Finanziamenti specializzati - slotting criteria - - 426 1.131 - 423 Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari - - - - - - Rischio di regolamento: Esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari - - - - - - PMI Altre imprese Esposizioni al dettaglio: Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo PD/LGD: attività di rischio - - - - - - Metodo della ponderazione semplice: attività di rischio - - - - - - Metodo dei modelli interni: attività di rischio - - - - - - 10.960.511 24.802 1.102.605 8.598.803 10.412 951.066 Totale 183 184 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Tavola 9 – Rischio di controparte Informativa qualitativa Il Rischio creditizio di controparte – per Unicredit group – è il rischio collegato ad operazioni in derivati Over-The-Counter (OTC), a operazioni di finanziamento con compra/vendita di titoli (bond), a operazioni sul mercato monetario, anche a lungo termine, e a contratti in derivati quotati in cui la Banca opera come Broker/Clearing in relazione allo scambio. Il rischio creditizio di controparte riflette la possibilità che la controparte (controparte di un contratto in derivati OTC o di un contratto di pronti contro termine) fallisca prima della scadenza del contratto e che quindi non sia in grado di far fronte a tutti i pagamenti previsti dal contratto. In tal caso si verificherebbe una perdita economica equivalente al valore economico positivo che l'operazione, o l‟insieme delle operazioni concluse con la controparte, ha al momento del fallimento della stessa. Modalità di gestione e monitoraggio del rischio Il rischio di controparte relativo a strumenti derivati deve essere sottoposto a preventiva e specifica approvazione creditizia: tale approvazione fissa i limiti massimi di esposizione per controparti intraGruppo o esterne. I limiti massimi per le esposizioni al rischio di credito di controparte vengono assegnati nell'ambito del processo creditizio complessivo previsto per l'approvazione dei limiti di ciascuna controparte alla rispettiva entità giuridica. UniCredit S.p.A., in qualità di Capogruppo, emette un parere creditizio non vincolante (non binding credit opinion - NBCO) alle Entità del Gruppo, nel caso in cui i limiti richiesti vadano oltre una certa soglia predeterminata. Il processo di analisi creditizia consiste in una valutazione complessiva e strutturata dei rischi, in linea con i principi delle normative creditizie; tale processo valuta sia il merito creditizio che i rischi relativi al tipo di prodotto e/o dell´operazione. Specifiche normative, regolamenti e documenti indicanti le linee guida (documenti relativi alle Istituzioni Finanziarie, alle Banche, ai rischi Sovrani, alla gestione delle collaterali per operazioni in derivati OTC ed alle operazioni di pronti contro termine) definiscono il processo di valutazione del merito creditizio, la struttura delle linee accordate ed il monitoraggio dell'esposizione. L´esposizione creditizia di controparte è definita come la Potenziale Esposizione Futura (PFE) ed include anche l‟esposizione corrente. L´esposizione corrente del Valore di Mercato (Mark to Market - MtM) è il costo di sostituzione di un portafoglio di contratti in essere con una controparte; tale costo di sostituzione è basato sul valore corrente di mercato degli stessi. La Potenziale Esposizione Futura (PFE) è il valore stimato del MtM futuro sulla base di assunzioni in merito agli scenari di mercato. UniCredit utilizza una combinazione di tecniche di simulazione e di "fattori di conversione" che sono applicati, con finalità gestionali di rischio di credito e controparte, per determinare l'esposizione creditizia di controparte per ogni operazione; ciò è basato sul prodotto, sulla durata e sul livello di collateralizzazione21. I limiti interni vengono utilizzati per monitorare i seguenti rischi: Pre-settlement - il Costo di sostituzione di tutti i contratti in essere con una controparte nel caso in cui fallisca prima della data contrattuale di regolamento. Settlement – la massima esposizione intraday derivante da differenze temporali nei momenti di esecuzione dei pagamenti (es. rimborso del capitale), causata principalmente nelle operazioni in Valuta dalle differenze di fuso orario. Mercato Monetario – Limiti a breve termine per prestare contante, soprattutto per la gestione delle discordanze di liquidità a breve termine 21 In UniCredit SpA le esposizioni sono determinate (ed i limiti sono impostati per essere monitorati) sulla base di fattori di conversione creditizia da applicare al valore nominale dell‟operazione. Il coefficiente applicato al nozionale esprime la rischiosità specifica del prodotto in considerazione. 185 La gestione ed il controllo del rischio creditizio di controparte – a livello di Gruppo - vengono effettuati dal dipartimento di "Group Trading Risks" in UniCredit S.p.A. (in qualità di Capogruppo). Nello specifico, il team di "Trading Credit Risk Management" per quanto attiene le procedure e l´unità di "Market Risk Policies, Methodologies & Architecture" per quanto attiene le policy e le metodologie. In ciascuna Entità del Gruppo le strutture corrispondenti riportano funzionalmente al Responsabile del dipartimento di "Group Trading Risks". Nel Gruppo i rischi creditizi di Controparte sono gestiti e monitorati quotidianamente da un´unità di Risk Management indipendente. In UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG , questo processo di controllo creditizio è seguito quotidianamente da team dedicati e questa funzionalità è adesso stabilita anche in UniCredit S.p.A. La parte cruciale dell´attività di controllo dei limiti consiste nel monitorare gli sconfini. Tale attività, che comprende sia gli sconfini individuati durante il controllo delle esposizioni overnight sia gli sconfini risultanti da operazioni intraday, si basa su un´approssimazione dell´esposizione intraday ed è oggetto di specifiche regolamentazioni interne che definiscono i ruoli, gli attori (controllori dei rischi, unità di business, funzionari creditizi responsabili per la valutazione creditizia della Controparte) ed i possibili processi di “escalation”. È attualmente in corso di esecuzione un progetto a livello di Gruppo avente la finalità di affinare ulteriormente i processi di controllo creditizio in tutte le Entità, attraverso l´istituzione di una procedura a livello di Gruppo compatibile con il framework Internal Model Method (IMM) per la gestione del rischio creditizio di Controparte. Il monitoraggio del rischio di controparte è definito anche a livello di Paese per i seguenti prodotti (presettlement, derivati, SFT, mercato monetario e titoli). La relativa reportistica viene fornita regolarmente al Group Credit and Cross-Border Risks Committee che approva anche le Strategie ed i Limiti del Gruppo per Paese. Le esposizioni verso le controparti, e le informazioni relative all'utilizzo di linee di credito per le transazioni, sono rese disponibili in tempo reale nel sistema centrale di tesoreria. Mitigazione del rischio Il rischio di credito connesso alle operazioni in derivati è mitigato, ove possibile, attraverso specifici accordi di compensazione, per mezzo dei quali operazioni in derivati stipulati con la stessa controparte possono essere compensate. Una specifica regolamentazione a livello di Gruppo stabilisce che tutti gli accordi di compensazione debbano essere documentati in forma scritta attraverso un accordo quadro (Master Agreement) giuridicamente vincolante. L'applicazione e l'applicabilità di tali accordi di compensazione viene monitorata su base continuativa dall´Ufficio Legale incaricato. L´esposizione al rischio creditizio di controparte (compresa la riconciliazione degli accordi di compensazione e dei collaterali, se del caso) è calcolata a livello di ogni singola Entità. Il monitoraggio di questa esposizione al rischio creditizio di controparte viene effettuato da ciascuna rispettiva Entità. Laddove le controparti abbiano una esposizione creditizia complessiva - tale da richiedere una specifica approvazione da parte della Capogruppo l'esposizione creditizia oggetto di questo processo di monitoraggio corrisponde all´ammontare aggregato delle singole esposizioni di ciascuna Entità. Tra le posizioni a livello di Entità non viene effettuata alcuna ulteriore compensazione in quanto non consentita dalla legge e, inoltre, non sarebbe coperta dagli accordi quadro bilaterali sottostanti. Accordi per la costituzione di garanzie collaterali (se legalmente applicabili nella giurisdizione) potrebbero essere richiesti, in funzione del merito creditizio della controparte e della natura della transazione. Le garanzie collaterali “non per cassa”, accettate in relazione alle esposizioni da negoziazione in derivati OTC, sono soggette ad un margine addizionale (“haircut”); le garanzie collaterali vengono adeguatamente valutate e selezionate e i margini addizionali sono definiti sulla base del grado di liquidità e di volatilità del prezzo del titolo sottostante, e riflettono il fatto che la garanzia possa diminuire di valore nel periodo compreso tra la data in cui la garanzia collaterale viene esercitata e la data di liquidazione della stessa. 186 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Il merito creditizio delle controparti che forniscono garanzie è sottoposto alla medesima valutazione creditizia complessiva ed al medesimo processo di approvazione come indicato in precedenza. Il livello della propensione all´assunzione di rischio relativo alle garanzie esplicite prestate da una specifica Controparte (accettazione di garanzia) viene definito attraverso i limiti “secondary risk” (rischio secondario). Una struttura indipendente di gestione delle garanzie collaterali segue il processo di collateralizzazione; tale processo comprende la costituzione in pegno e la ricezione delle garanzie collaterali, effettuando la riconciliazione delle richieste di alimentazione del margine effettuate e/o non evase. È definita a livello di Gruppo una specifica policy per la gestione delle garanzie collaterali per operazioni in derivati OTC e per le operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli. Questa definisce i ruoli e le responsabilità delle strutture coinvolte sia a livello di Capogruppo che di singola Entità. Come regola generale, derivati FX, derivati su tassi di interesse, derivati su titoli azionari, derivati creditizi, derivati sulle materie prime, le EUemissions-allowance transactions, derivati sul clima, e altri importanti operazioni in derivati OTC devono essere collateralizzate attraverso un accordo che preveda la prestazione di garanzie collaterali. Detta regolamentazione definisce i criteri di ammissibilità, assicurando che la garanzia collaterale concordata presenti le seguenti caratteristiche, quali la trasparenza dei prezzi, il livello di liquidità, esecutività, l'indipendenza e l'idoneità ai fini regolamentari e definisce i parametri per quanto concerne gli aspetti della correlazione e della concentrazione dei rischi. Le differenze tra l'idoneità delle garanzie collaterali per le operazioni in derivati OTC e quella relativa alle operazioni di prestito titoli/pronti contro termine aventi è evidente: mentre le garanzie collaterali per operazioni in strumenti derivati OTC devono avere una qualità creditizia più elevata, data la natura potenzialmente più lunga della transazione e l'incapacità di modificare i criteri di idoneità con un accordo CSA già firmato, le garanzie collaterali relative ad operazioni di Reverse Repo/Equity Finance possono essere di gamma più ampia, data la durata generalmente più breve delle operazioni. Le garanzie collaterali, quindi, sono classificate in base alla tipologia come preapprovate, richiedenti l'approvazione o non ammissibili. Tutti i fabbisogni di collateralizzazione, sia in un orizzonte temporale di breve termine che di lungo termine, rientrano nella Strategia di funding della Banca (definita sia a livello di singola Entità che a livello di Gruppo). Esigenze intra-day di collateralizzazione, oltre una specifica soglia, vengono immediatamente segnalate all‟unità che gestisce il funding a breve termine della banca. 187 Wrong way risk Il Wrong-way risk si presenta quando i fattori di rischio che determinano l´esposizione in derivati verso una controparte sono positivamente correlati con il merito creditizio della medesima; pertanto, un aumento dell´esposizione in termini di MtM comporta, al tempo stesso, un incremento della rischiosità della controparte. Il Wrong-Way Risk, può essere classificato nelle seguenti tipologie: Wrong-Way Risk FX generale: si verifica quando una controparte residente in un mercato emergente conclude una transazione impegnandosi a consegnare un determinato ammontare di valuta forte ad una data futura definita. Una svalutazione della valuta debole, che potrebbe verificarsi quando le condizioni operative nel Paese sono difficili, determinerebbe un incremento della nostra esposizione, influendo contemporaneamente sul merito creditizio della stessa. Wrong-Way Risk specifico da correlazione: quando l´operazione prevede: o L‟acquisto di un‟opzione put da una controparte il cui titolo sottostante sono le azioni della stessa; o l‟acquisto di uno strumento per la copertura dal rischio creditizio di una controparte che è strettamente connessa con la controparte dello strumento stesso (CDS o Total Return Swap). Wrong-Way Risk indotto: si verifica quando la stessa transazione ha indotto una correlazione tra i tassi di mercato ed il merito creditizio della controparte. Ad esempio, l‟acquisto di un‟assicurazione “monolinea” provoca una correlazione tra la “monolinea” ed il sottostante. UniCredit utilizza una serie di procedure per garantire il controllo ed il monitoraggio del Wrong-Way Risk, tra queste vi è la richiesta per ciascuna Entità di ottenere una preventiva approvazione prima di assumere impegni per operazioni che presentino caratteristiche di Wrong-Way Risk. Come parte del progetto sopra menzionato, sono state messe in atto delle politiche e procedure di gruppo, per gestire il Wrong Way Risk. Le modalità di gestione del Wrong-way risk sono definite nella specifica regolamentazione per la gestione delle garanzie collaterali e nella strategia per le operazioni in derivati del Gruppo. In questa normativa viene stabilito che i titoli emessi dalla controparte, o da soggetti strettamente collegati ad essa, non devono essere accettati come garanzia collaterale ed, inoltre, un aumento del valore di mercato di una operazione in derivati non deve essere correlato con una diminuzione del valore di mercato della garanzia collaterale. Viene stabilito inoltre che, prima di concludere una transazione che presenti caratteristiche di Wrong-way risk, deve essere richiesta alla specifica funzione di Risk Management una pre-approvazione alla negoziazione, indipendentemente dalla disponibilità di linee di credito approvate. Questo vale per le controparti domiciliate in Paesi “plafonati”. Oltre a questo, esistono controlli indiretti attraverso i definiti limiti a livello di Paese e Cross-Border. In aggiunta, la struttura di Market Risk pone dei limiti di VaR per le valute e svolge stress test trimestrali per misurare gli effetti sulle esposizioni derivanti dalle variazioni dei tassi di cambio e di interesse. Lo stesso approccio vale per i “Loan Equivalent Derivatives” per i quali una specifica pre-approvazione deve essere richiesta prima che queste operazioni vengano concluse. 188 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Impatti in caso di riduzione del merito di credito Vengono effettuati reports mensili per misurare l'impatto in termini di addizionali garanzie collaterali che la banca dovrebbe fornire in caso di downgrade del suo rating creditizio. A tal fine vengono prese in considerazione tutte le agenzie di rating. I controlli vengono effettuati a livello di singola Entità. Viene effettuata, inoltre, un´attività di reportistica, a livello consolidato, per consentire la valutazione dell'impatto a livello di Gruppo. Le operazioni ed i gruppi di prodotti che hanno il maggiore impatto sono i seguenti: le società veicolo di finanziamento appositamente costituite, le operazioni in scadenza, le operazioni in derivati OTC - il cui rating è indipendente dagli importi e dalle soglie - e le operazioni speciali di prestito (sia con controparti commerciali che con controparti sovra-nazionali). Allo stesso modo, sono previste procedure per il monitoraggio dei downgrade delle controparti; ciò al fine di consentire alla Banca di adottare adeguate misure in relazione al verificarsi di eventi di estinzione anticipata, previsti nelle clausole dei contratti, che potrebbero essere azionati. 189 Informativa quantitativa (migliaia di €) Rischio di controparte - garanzie reali detenute RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE Approccio standardizzato - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine VALORE EAD AL VALORE EAD AL 30.06.2012 31.12.2011 159.650 62.912.481 154.600 41.088.017 (migliaia di €) Rischio di controparte VALORE EAD AL VALORE PONDERATO AL VALORE EAD AL VALORE PONDERATO AL 30.06.2012 30.06.2012 31.12.2011 31.12.2011 RISCHIO DI CONTROPARTE Approccio standardizzato - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine 10.061.025 2.531.862 10.116.366 2.951.936 4.767.249 1.005.745 8.335.646 801.009 231.529 135.292 185.152 88.090 35.059.905 12.960.108 37.471.015 14.741.638 24.393.923 988.977 22.422.073 781.187 1.221.200 793.134 1.205.953 806.596 - compensazione tra prodotti diversi Approcci IRB - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - compensazione tra prodotti diversi (migliaia di €) Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI 30.06.2012 CONSISTENZE AL 31.12.2011 OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 2.828.463.509 109.420.465 2.788.920.415 129.818.988 422.182.577 42.437.600 485.235.976 59.935.000 2.119.143.758 - 2.130.239.046 162.034 c) Forward 95.865.134 - 76.225.278 - d) Futures 34.312 66.982.865 34.393 69.721.954 191.237.728 - 97.185.722 - 87.590.583 38.378.955 77.502.727 37.880.312 a) Options 75.999.640 34.905.288 64.749.878 32.188.310 b) Swap 10.500.000 - 11.931.000 - c) Forward 276.186 - 8.292 - d) Futures 38.497 3.473.473 54.095 5.691.854 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari e) Altri 3. Valute e oro a) Options 776.260 194 759.462 148 561.470.102 86.770 583.716.358 102.702 70.487.190 - 105.846.192 - b) Swap 222.739.204 - 222.136.546 - c) Forward 268.242.914 - 255.733.620 - d) Futures - 86.770 - 102.702 e) Altri 794 - - - 4. Merci 2.775.343 747.000 3.697.013 1.147.178 5. Altri sottostanti Totale 1.859.799 - 2.524.207 - 3.482.159.336 148.633.190 3.456.360.720 168.949.180 190 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 (migliaia di €) Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Di copertura CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI 30.06.2012 CONSISTENZE AL 31.12.2011 OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 42.831.933 898.000 38.562.372 3.178.000 977.500 - 1.371.500 - 41.750.183 - 37.015.036 - c) Forward 104.250 - 175.836 - d) Futures - 898.000 - 3.178.000 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap e) Altri - - - - 2.096.248 - 1.928.000 - 3.248 - 3.000 - b) Swap - - 123.000 - c) Forward - - - - d) Futures - - - - 2.093.000 - 1.802.000 - 8.093.126 - 6.839.125 - 452.000 - 213.000 - b) Swap 3.903.712 - 3.388.577 - c) Forward 3.737.414 - 3.237.548 - d) Futures - - - - e) Altri - - - - 4. Merci - - - - 5. Altri sottostanti - - - - 53.021.307 898.000 47.329.497 3.178.000 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Options e) Altri 3. Valute e oro a) Options Totale (migliaia di €) Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Altri derivati CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options 30.06.2012 CONSISTENZE AL 31.12.2011 OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 21.424.264 - 21.228.795 - 6.086.971 - 191.799 - 15.337.293 - 21.036.996 - c) Forward - - - - d) Futures - - - - e) Altri - - - - 8.275.107 - 8.979.383 - 8.275.107 - 8.979.383 - b) Swap - - - - c) Forward - - - - d) Futures - - - - e) Altri - - - - 3.661.879 - 6.245.029 - 11.616 - 72.863 - 777.818 - 586.734 - c) Forward 2.872.445 - 5.585.336 - d) Futures - - - - b) Swap 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Options 3. Valute e oro a) Options b) Swap e) Altri - - 96 - 4. Merci - - - - 5. Altri sottostanti - - - - 33.361.250 - 36.453.207 - Totale 191 (migliaia di €) Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti FAIR VALUE POSITIVO CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI 30.06.2012 CONSISTENZE AL 31.12.2011 OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 118.775.711 2.321.432 114.040.377 2.196.581 a) Opzioni 13.852.587 2.243.066 14.632.791 2.148.689 b) Interest rate swap 95.863.148 76.845 87.204.973 47.545 4.824.285 - 5.622.256 - 149.000 - 191.000 - 3.928.844 - 5.221.299 - 42.609 1.521 47.395 346 115.238 - 1.120.663 1 731.952 - 742.611 - 8.000 - 23.000 - 475.986 - 463.615 - 83.087 - 87.247 - - - 6.000 - 65.879 - 42.749 - - - - - 99.000 - 120.000 - 1.180.166 174 192.739 51 A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni 67.559 - 1.712 - 1.073.949 - 89.689 - 1.167 - - - - - - - 37.491 - 101.336 - f) Futures - - - - g) Altri - 174 2 51 120.687.829 2.321.606 114.975.727 2.196.632 b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward Totale 192 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 (migliaia di €) Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti FAIR VALUE NEGATIVO CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI 30.06.2012 CONSISTENZE AL 31.12.2011 OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 115.395.743 2.986.070 110.744.518 3.044.488 a) Opzioni 12.807.101 2.986.066 13.653.592 3.043.367 b) Interest rate swap 92.588.968 - 83.456.185 1.116 5.628.114 - 6.392.730 - 271.000 - 240.000 - 3.958.918 - 5.752.376 - 42.609 4 45.376 2 A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward 99.033 - 1.204.259 3 1.906.480 3.798 1.957.592 1.355 61.000 - 66.000 - 1.594.149 - 1.561.704 655 212.754 - 235.686 - - 3.798 - 700 38.577 - 94.202 - f) Futures - - - - g) Altri - - - - 1.508.215 - 440.136 - 156.455 - 196.571 - 1.314.565 - 89.840 - 16.371 - 11.827 - - - - - 20.824 - 141.898 - f) Futures - - - - g) Altri - - - - 118.810.438 2.989.868 113.142.246 3.045.843 C. Portafoglio bancario - Altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward Totale 193 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione CONSISTENZE AL (migliaia di €) 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI 60.683 40.614.474 67.576.480 241.393.034 22.997.644 57.758.390 1.589.187 271 2.822.987 1.703.429 4.134.406 101.699 3.273.051 63.729 - fair value negativo - 1.625.427 2.083.123 4.655.366 64.346 210.108 24.780 - esposizione futura 422 321.601 601.380 1.523.162 11.027 470.215 21.313 12.019 231.000 32.135.975 1.019.811 344.935 800.597 529.246 CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse - valore nozionale - fair value positivo 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo 137 11.000 69.310 8.732 1.000 104.662 26.743 - fair value negativo - 16.000 9.416 14.465 3.151 64.025 34.122 - esposizione futura - 18.000 2.046.346 77.825 27.549 42.268 22.478 3) Valute e oro - valore nozionale 1.543.841 1.767.589 61.533.874 5.667.035 122.917 17.775.991 1.654.808 - fair value positivo 10.022 11.002 807.009 138.425 972 443.882 52.318 - fair value negativo 9.160 222.000 785.032 398.312 882 314.914 21.030 - esposizione futura 14.110 71.000 895.426 119.381 1.165 331.427 42.081 - valore nozionale 109.093 40.000 1.262.167 481.000 - 557.870 17.541 - fair value positivo 18.246 - 7.223 3.000 - 48.926 348 - fair value negativo - 1.000 38.013 24.000 - 19.326 39 - esposizione futura - 4.000 111.314 44.000 - 48.426 507 4) Altri valori 194 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione CONSISTENZE AL (migliaia di €) 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale 490.000 446.893 1.685.396.192 666.573.779 3.533.368 39.495.381 538.000 - fair value positivo 28.380 71.700 70.199.760 22.983.547 65.311 1.605.627 40.000 - fair value negativo 18.444 3.828 71.234.656 22.151.964 255.832 370.507 1.000 - valore nozionale - - 37.237.000 14.428.000 665.000 187.000 - - fair value positivo - - 1.433.000 301.000 1.000 - - - fair value negativo - - 1.648.000 371.000 17.000 1.000 - - valore nozionale 74.516 45.951 400.404.196 31.096.579 729.000 38.815.807 238.000 - fair value positivo 14.681 10.861 5.823.119 710.817 23.000 1.470.690 45.000 - fair value negativo 1.268 65 7.531.027 393.635 2.000 642.825 2.000 - valore nozionale - - 707.000 88.000 - 1.372.470 - - fair value positivo - - 15.000 9.000 - 61.689 - - fair value negativo - - 68.000 3.000 - 40.655 - CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse 2) Titoli di capitale e indici azionari 3) Valute e oro 4) Altri valori 195 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione CONSISTENZE AL (migliaia di €) 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale - 3.000.000 19.206.572 14.962.561 - 99.023 919.414 - fair value positivo - 986.364 180.204 121.669 - 1.000 5.208 - fair value negativo - - 1.581.368 154.595 - 72 61.548 - esposizione futura - 45.000 115.964 86.629 - 1.000 4.368 - valore nozionale - - 2.315.433 51.167 - 100.841 7.900.914 - fair value positivo - - 98.000 2 - 792 21 - fair value negativo - - 14.562 - - 2 71.489 - esposizione futura - - 169.345 4.079 - 3.004 607.709 - valore nozionale - - 8.702.278 14.048 - 329.636 11.616 - fair value positivo - - 109.406 214 - 59.894 - - fair value negativo - - 213.868 - - 18.311 1.588 - esposizione futura - - 193.485 354 - 71.161 116 - valore nozionale - - - - - - - - fair value positivo - - - - - - - - fair value negativo - - - - - - - - esposizione futura - - - - - - - CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse 2) Titoli di capitale e indici azionari 3) Valute e oro 4) Altri valori Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione CONSISTENZE AL (migliaia di €) 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale - - 24.928.785 693.000 100.000 346.844 - - fair value positivo - - 284.371 34.000 3.000 7.972 - - fair value negativo - - 1.079.391 18.000 - 143.555 - - valore nozionale - - - - - 3.000 - - fair value positivo - - - - - 2.000 - - fair value negativo - - - - - - - - valore nozionale - - 2.138.429 559.000 - - - - fair value positivo - - 14.000 4.000 - - - - fair value negativo - - 56.348 - - - - - valore nozionale - - - - - - - - fair value positivo - - - - - - - - fair value negativo - - - - - - - CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse 2) Titoli di capitale e indici azionari 3) Valute e oro 4) Altri valori 196 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 (migliaia di €) Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA CATEGORIE DI OPERAZIONI PORTAFOGLIO BANCARIO SU UN SINGOLO SOGGETTO SU PIU' SOGGETTI (BASKET) SU UN SINGOLO SOGGETTO SU PIU' SOGGETTI (BASKET) a) Credit default products 65.931.000 22.277.400 236.000 - b) Credit spread products - - - - 185.000 - - - 1.946.000 284.000 5.000 - 1. Acquisti di protezione c) Total rate of return swap d) Altri Consistenze al 30.06.2012 68.062.000 22.561.400 241.000 - Consistenze al 31.12.2011 74.457.000 31.321.000 451.000 - a) Credit default products 66.695.937 29.502.000 125.000 - b) Credit spread products 33.126 - - - - - - - 226.000 41.000 - - 66.955.063 74.232.131 29.543.000 40.887.000 125.000 426.000 - 2. Vendite di protezione c) Total rate of return swap d) Altri Consistenze al Consistenze al 30.06.2012 31.12.2011 (migliaia di €) Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti FAIR VALUE POSITIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL 30.06.2012 31.12.2011 3.153.313 5.095.539 a) Credit default products 3.009.321 4.934.254 b) Credit spread products 992 1.285 PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza c) Total rate of return swap d) Altri B. Portafoglio bancario - - 143.000 160.000 17.000 73.000 a) Credit default products 17.000 73.000 b) Credit spread products - - c) Total rate of return swap - - d) Altri - - 3.170.313 5.168.539 Totale 197 (migliaia di €) Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti FAIR VALUE NEGATIVO PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL 30.06.2012 31.12.2011 3.136.639 5.370.012 a) Credit default products 3.099.073 5.290.295 b) Credit spread products 3.566 4.717 c) Total rate of return swap 3.000 2.000 31.000 73.000 15.194 68.293 a) Credit default products 15.000 68.000 b) Credit spread products - - c) Total rate of return swap - - 194 3.151.833 293 5.438.305 d) Altri B. Portafoglio bancario d) Altri Totale 198 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di €) CONSISTENZE AL 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale - - 2.643.000 3.937.000 - 5.400 - - fair value positivo - - 146.768 35.000 - 2.394 - - fair value negativo - - 16.060 25.000 - - - - esposizione futura - - 158.000 384.000 - 27 - - valore nozionale - - 332.126 3.645.937 - - - - fair value positivo - - 1.855 6.027 - - 111 - fair value negativo - - 18.878 86.702 - - - - esposizione futura - - 19.000 361.000 - - - - valore nozionale - - - - - - 5.000 - fair value positivo - - - - - - - - fair value negativo - - - - - - 194 - valore nozionale - - - - - - - - fair value positivo - - - - - - - - fair value negativo - - - - - - - CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto protezione 2) Vendita protezione Portafoglio bancario 1) Acquisto di protezione 2) Vendita di protezione Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di €) CONSISTENZE AL 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale - - 59.692.000 24.346.000 - - - - fair value positivo - - 1.816.159 725.000 - - - - fair value negativo - - 269.000 128.000 - - - CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto protezione 2) Vendita protezione - - valore nozionale - - 64.070.000 28.449.000 1.000 - - - fair value positivo - - 263.000 157.000 - - - - fair value negativo - - 1.876.000 717.000 - - - 20.000 - - - Portafoglio bancario 1) Acquisto di protezione - - valore nozionale - - 216.000 - fair value positivo - - 17.000 - - - - - fair value negativo - - - 1.000 - - - 2) Vendita di protezione - 199 - valore nozionale - - 100.000 25.000 - - - - fair value positivo - - - - - - - - fair value negativo - - 10.000 4.000 - - - Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti CONSISTENZE AL (migliaia di €) 30.06.2012 GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE SOCIETA' FINANZIARIE SOCIETA' DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI 1) Accordi bilaterali derivati finanziari - fair value positivo 37.350 78.668 2.875.559 265.919 19.480 682.297 - - fair value negativo - - 3.653.486 703.400 - 197.858 - - esposizione futura 3.402 5.439 5.394.269 481.404 2.225 154.979 - 40.752 84.107 8.180.458 747.323 21.705 837.276 - - fair value positivo - - 159 - - - - - fair value negativo - - - - - - - - esposizione futura - - - - - - - - rischio di controparte netto - - 160 - - - - 152.306 - rischio di controparte netto 2) Accordi bilaterali derivati creditizi 3) Accordi “Cross product” - fair value positivo - 590 8.118.962 2.574.138 43.599 2.029.795 - fair value negativo 13.631 4.689 12.942.850 1.814.342 290.971 398.515 936 - esposizione futura 500 220 13.927.471 4.530.695 21.568 790.928 17.227 - rischio di controparte netto 500 810 16.910.306 5.224.777 41.357 2.801.466 168.764 200 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 201 202 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione Informativa qualitativa Nell‟ambito delle attività di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come “originator” (cedente), sia come “sponsor” (promotore) ed investitore secondo le definizioni previste da Basilea II e recepite dalla Circolare 263 della Banca d‟Italia “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” del 27 dicembre 2006. Il Gruppo come “originator” L‟attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costituite nella forma di “società per la cartolarizzazione di crediti” ex legge 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero. La società cessionaria finanzia l‟acquisto dei portafogli attraverso l‟emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority), retrocedendo al Gruppo l‟ammontare incassato. Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione. A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc. Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti: creazione di titoli consegnabili a garanzia di pronti contro termine presso la Banca d‟Italia e la Banca Centrale Europea (counterbalancing capacity); riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior; liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito sostenuto, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti. In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l‟effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, garanzie finanziarie o per cassa l‟acquisto di protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti. 203 Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l‟ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione22, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari al 2,54% del portafoglio crediti del Gruppo al 30 giugno 2012. Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 3,85% del portafoglio crediti. Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato. In tale ambito sono state emesse quattordici tranche di OBG per un ammontare complessivo di 10.731 milioni di euro, di cui 1.500 milioni ritenuti all‟interno del Gruppo. Inoltre, allo scopo di creare counterbalancing capacity, a fine gennaio 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato un nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (“Nuovo Programma OBG”), non dotato di alcun rating specifico ed avente come sottostante mutui residenziali ipotecari, mutui ipotecari commerciali e mutui erogati a o garantiti da Amministrazioni Pubbliche. La struttura contrattuale e di controllo e le controparti di tale programma ricalcano il programma pre-esistente, ad eccezione dei riferimenti alle Agenzie di Rating e dell‟utilizzo di un nuovo Special Purpose Vehicle, UniCredit OBG S.r.l. Nell‟ambito di tale Nuovo Programma OBG, nel primo semestre 2012 sono avvenute cessioni di mutui residenziali a privati correlate a 14 emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite per un ammontare complessivo pari a 15.390 milioni, totalmente ritenute all‟interno del Gruppo. Al 30 giugno 2012 risultano altresì in essere analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca ed austriaca (Pfandbriefe) per un valore di bilancio di 35.243 milioni, di cui 22.580 milioni garantite da mutui ipotecari e 12.663 milioni garantite da crediti verso il settore pubblico. Politiche contabili - Derecognition Secondo IAS 39, derecognition è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un‟attività finanziaria rilevata precedentemente. Le condizioni per l‟integrale cancellazione di un‟attività finanziaria sono l‟estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad una controparte esterna al Gruppo dei diritti all‟incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività. I diritti all‟incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell‟attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through): non sussiste l‟obbligo da parte del Gruppo a corrispondere importi non incassati dall‟attività originaria; è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell‟attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari; il Gruppo è obbligato a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo. 22 Ci si riferisce all‟ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall‟attivo di bilancio. 204 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Inoltre, l‟eliminazione di un‟attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell‟attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività. Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l‟attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all‟importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull‟attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività. Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un‟attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli. Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene sempre la “prima perdita” sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli “senior” e “mezzanine”. Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell‟associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto. Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze mantenute. Eccezione a questa regola generale è costituita dalle operazioni per le quali il Gruppo, pur mantenendo la maggior parte dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal bilancio poiché antecedenti al 1 gennaio 2002. Infatti, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è, per le stesse, utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. 205 Nelle tabelle sottostanti sono riportate le operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali che sintetiche e, separatamente, le auto-cartolarizzazioni originate da società del Gruppo in essere al 30 giugno 2012. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: UNIONFIDI Tranche Covered UniCredit S.p.A. Liberazione Capitale Regolamentare e trasferimento del credito Small and Medium Crediti a scadenzarischio versodi clientela Enterprises, in prevalenza chirografari Qualità delle attività cartolarizzate: in bonis Data del closing: 15/07/2011 52.310.504 € Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: cash collateral Unionfidi Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: TREVI FINANCE TREVI FINANCE 2 Tradizionale Banca di Roma S.p.A Tradizionale Banca di Roma S.p.A. 89%, Mediocredito di Roma S.p.A. 11% Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Funding Funding crediti ordinari - mutui fondiari crediti ordinari - mutui fondiari non performing Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: credito finalizzato non performing 21/07/1999 2.689.000.000 € credito finalizzato 20/04/2000 94.000.000 € Rimborso titoli mezzanine C1 e C2 in circolazione - 2.425.000.000 € 98.000.000 € Rimborso titoli mezzanine in circolazione Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - Linee di Credito rilasciate da terzi: - - Altre forme di Credit Enhancements: - - 206 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: TREVI FINANCE 3 ENTASI Tradizionale Banca di Roma S.p.A. 92,2%, Mediocredito Centrale S.p.A. 5,2% Leasing Roma S.p.A. 2,6% Tradizionale Banca di Roma S.p.A Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Funding Funding crediti ordinari - mutui fondiari Collateralised bond obligation non performing Data del closing: credito finalizzato titoli di Trevi Finance 3 classi C1 e C2 102.000.000 € 25/05/2001 2.745.000.000 € 28/06/2001 Garanzie rilasciate da terzi: - 320.000.000 € Impegno da parte di UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A), in caso di eventi che diano diritto al rimborso anticipato dei titoili emessi, al riacquisto delle notes di Trevi Finance 3 a condizioni tali da permettere il rimborso dei titoli Entasi. Analogo impegno sussiste in caso di esercizio dell'opzione - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - Linee di Credito rilasciate da terzi: - - Altre forme di Credit Enhancements: - - Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Rimborso titoli mezzanine in circolazione Come indicato in tabella, le attività sottostanti della cartolarizzazione Entasi sono i titoli classe C1 e C2 della cartolarizzazione Trevi Finance 3. I sottostanti di quest‟ultima, così come quelli di Trevi Finance e Trevi Finance 2, sono costituiti da attività deteriorate cancellate dai bilanci degli originator poiché, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: CAESAR FINANCE Tradizionale Banca di Roma S.p.A Funding Collateralised bond obligation in bonis 5/11/1999 Valore nominale del portafoglio: 360.329.000 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - 207 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Cordusio RMBS UCFin - SERIE 2006 (ex Cordusio RMBS 3 - UBCasa 1) Tipologia di operazione: Tradizionale Originator: Obiettivi dell'operazione: UniCredit Banca per la Casa S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Portafoglio mutui ipotecari residenziali Qualità delle attività cartolarizzate: in bonis Data del closing: 20/11/2006 Valore nominale del portafoglio: 2.495.969.425 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell‟importo di 14,976 milioni di euro che a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 14,325 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex UniCredit Banca S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2007 Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2006 (ex Cordusio RMBS 2) Cordusio RMBS Tradizionale Tradizionale Tradizionale UniCredit Banca S.p.A. Cordusio RMBS Securitisation S.r.l. UniCredit Banca S.p.A. Cordusio RMBS S.r.l. Funding / Counterbalancing capacity Mutui ipotecari su immobili residenziali Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity UniCredit Banca S.p.A. Cordusio RMBS Securitisation S.r.l. (ex RMBS 2 S.r.l.) Funding Cordusio / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Qualità delle attività cartolarizzate: in bonis in bonis in bonis 24/05/2007 10/07/2006 06/05/2005 Valore nominale del portafoglio: 3.908.102.838 € 2.544.388.351 € 2.990.089.151 € Garanzie rilasciate dalla banca: - - - Garanzie rilasciate da terzi: - - - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - - Data del closing: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell‟importo di 6,253 milioni di euro che a ad esigibiltà limitata dell‟importo di 6,361 milioni di euro che a ad esigibiltà limitata dell‟importo di 6,127 milioni di euro che a fine esercizio risulta interamente rimborsato. fine esercizio risulta interamente rimborsato. fine esercizio risulta interamente rimborsato. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex Banca di Rom a S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: CAPITAL MORTGAGE 2007 - 1 Tradizionale Banca di Roma S.p.A. Emittente: Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Capital Mortgage S.r.l. in bonis 16/05/2007 Valore nominale del portafoglio: 2.183.087.875 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di Equity ) di 37,19 milioni di euro. 208 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex FinecoBank S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: F-E Mortgages 2005 F-E Mortgages Series 1-2003 Heliconus Tipologia di operazione: Tradizionale Tradizionale Tradizionale Originator: Obiettivi dell'operazione: FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity mutui ipotecari residenziali mutui ipotecari residenziali mutui ipotecari in bonis in bonis in bonis 08/04/2005 28/11/2003 08/11/2002 Valore nominale del portafoglio: 1.028.683.779 € 748.630.649 € 408.790.215 € Garanzie rilasciate dalla banca: - - - Garanzie rilasciate da terzi: - - - - UniCredit S.p.A. per 20 milioni di euro (congiuntamente a The Royal Bank of Scotland Milan Branch). UniCredit S.p.A. per 10,220 milioni di euro. - - - Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 15,431 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Locat SV - Serie 2006 Locat SV - Serie 2005 (ex Locat Securitisation Vehicle 3) Tradizionale Tradizionale Locat Securitisation Vehicle 2 S.r.l. Tradizionale Locat S.p.A. Locat S.p.A. Locat S.p.A. Liberalizzazione di Capitale Regolamentare / Funding Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Qualità delle attività cartolarizzate: in bonis in bonis in bonis 14/11/2006 14/10/2005 29/09/2004 Valore nominale del portafoglio: € 1.972.909.866 € 2.000.000.136 € 2.525.254.058 Garanzie rilasciate dalla banca: - - - Garanzie rilasciate da terzi: - - - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - - Linee di Credito rilasciate da terzi: - - - Altre forme di Credit Enhancements: - - - Data del closing: ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: F-E Gold F-E Green Tipologia di operazione: Tradizionale Tradizionale Originator: Obiettivi dell'operazione: Fineco Leasing S.p.A. Fineco Leasing S.p.A. Funding Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il godimento di immobili (65,9%), autoveicoli (26,7%) e beni strumentali (7,4%). Funding Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il godimento di immobili (63,84%), autoveicoli (27,04%) e beni strumentali (9,12%). Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: in bonis in bonis 31/05/2006 09/06/2004 Valore nominale del portafoglio: 1.019.029.516 € 1.450.061.353 € Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: - Garanzia Fondo Europeo per gli Investimenti su tranche B pari a 108,5 milioni di euro. Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: - Data del closing: 209 Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 31,6 milioni di esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 45,7 milioni di euro, a euro, a fine esercizio 2011 l'importo della quota capitale è pari fine esercizio 2011 l'importo della quota capitale è pari a 10,9 milioni a 15,3 milioni di euro. di euro. ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Geldilux-TS-2011 Tipologia di operazione: Originator: UniCredit Bank AG Obiettivi dell'operazione: Capital Relief / Funding Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Traditional EURO Loans Performing Data del closing: Valore nominale del portafoglio: 431.500.000 € 20/12/2011 Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Geldilux-PP-2011 Tipologia di operazione: Originator: UniCredit Bank AG Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Traditional Funding EURO Loans Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Data del closing: Valore nominale del portafoglio: 16/12/2011 1.136.400.000 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Geldilux-TS-2010 Tipologia di operazione: Originator: UniCredit Bank AG Obiettivi dell'operazione: Capital Relief / Funding Tipologia delle attività cartolarizzate: Traditional EURO Loans Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Data del closing: Valore nominale del portafoglio: 30/09/2010 606.900.000 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - 210 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Building Com fort 2008 Tipologia di operazione: Synthetic Originator: Obiettivi dell'operazione: Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG Tipologia delle attività cartolarizzate: Capital Relief Private Mortgage Loans Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Data del closing: Valore nominale del portafoglio: 30/09/2008 3.497.962.641 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Synthetic Excess Spread ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Provide-A 2006-1 Synthetic Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG Capital Relief and Economic Risk Transfer Residential Mortgage Loans Performing 21/12/2006 Valore nominale del portafoglio: 2.902.936.108 € Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: KfW Guarantee/Junior Guarantee Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - 211 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: EuroConnect SME 2008 Tipologia di operazione: Originator: Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (67,9%), UniCredit Bank Austria AG (32,1%) Obiettivi dell'operazione: Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Tipologia delle attività cartolarizzate: Corporate SME Loans Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Data del closing: 30/09/2008 Valore nominale del portafoglio: Ammontare al netto delle pre-esistenti riprese/rettifiche di valore: 2.488.493.144 € - Ricavi o perdite di cessione realizzate: - Prezzo di cessione del portafoglio: - Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: EuroConnect Issuer SME 2007 Prom ise XXS-2006-1 Tipologia di operazione: Originator: Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (66,09%) - Bank Austria Creditanstalt AG (33,91%) Synthetic Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG (77 %) / Bank Austria Creditanstalt AG (23 %) Obiettivi dell'operazione: Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Capital Relief and increase in ROE Corporate SME loans Corporate Loans Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Performing Data del closing: 28/12/2007 20/12/2006 Valore nominale del portafoglio: 3.089.092.361 € 4.492.354.940 € Garanzie rilasciate dalla banca: - - Garanzie rilasciate da terzi: - KfW Guarantee Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - Linee di Credito rilasciate da terzi: - - Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger - Altre forme di Credit Enhancements: 212 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG - UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Corporate Banking S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: EuroConnect Issuer LC 2007-1 Tipologia di operazione: Originator: Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (45,04%) - Bank Austria Creditanstalt AG (37,78%) - UBI (17,18%) Obiettivi dell'operazione: Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Tipologia delle attività cartolarizzate: Secured and unsecured exposures to large corporates Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Data del closing: 20/08/2007 Valore nominale del portafoglio: 6.206.611.098 € Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Cash deposit w ith Originator for 682.750.000 € Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - 213 AUTO-CARTOLARIZZAZIONI ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: IMPRESA ONE Tipologia di operazione: Originator: UniCredit S.p.A. Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Tradizionale Portafoglio finanziamenti imprese in bonis Data del closing: Valore nominale del portafoglio: 9.290.300.919 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: 01/09/2011 UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla società veicolo, relativamente a questa operazione, due mutui ad ad esigibiltà limitata dell'importo di 232,3 milioni di euro e 190 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: CONSUMER ONE Tipologia di operazione: Originator: UniCredit S.p.A. Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Tradizionale Prestiti personali In bonis Data del closing: Valore nominale del portafoglio: 4.193.357.976 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: 01/08/2011 UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla società veicolo, relativamente a questa operazione, due mutui ad ad esigibiltà limitata dell'importo di 420 milioni di euro (a fine esercizio 2011 l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 23,532 milioni di euro) e di 5 milioni di euro (a fine esercizio 2011 l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 280 mila euro). 214 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR : UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Fam ily Financing Bank S.p.A., ex BIPOP - Carire S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: BIPCA Cordusio rm bs Tipologia di operazione: Originator: Tradizionale Bipop - Carire S.p.A. Emittente: Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Capital Mortgage S.r.l. Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Qualità delle attività cartolarizzate: in bonis Data del closing: 19/12/2007 Valore nominale del portafoglio: 951.664.009 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell‟importo di 9,514 milioni di euro che a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 1,5 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Locat SV - Serie 2011 Tipologia di operazione: Tradizionale Originator: Obiettivi dell'operazione: UniCredit Leasing S.p.A. (ex Locat S.p.A.) Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Funding / Counterbalancing capacity Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. in bonis 11/02/2011 Valore nominale del portafoglio: 5.150.822.514 € Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: 215 UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibilità limitata dell'importo di 252 milioni di euro. ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: F-E RED Tipologia di operazione: Tradizionale Originator: Obiettivi dell'operazione: Fineco Leasing S.p.A. Funding Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali, immobiliari ed imbarcazioni di vario genere. in bonis 06/03/2009 Valore nominale del portafoglio: € 1.705.231.215 Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Al closing, Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di equity) di 161 milioni di euro. Detto importo è stato incrementato nel corso del 2011 ed a fine esercizio il prestito subordinato vale complessivamente 170,9 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Rosenkavalier 2008 Tipologia di operazione: Traditional Originator: Obiettivi dell'operazione: Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG Tipologia delle attività cartolarizzate: Liquidity large Corporate and SME corporate loans and mortgage loans Qualità delle attività cartolarizzate: Performing Data del closing: 12/12/2008 Valore nominale del portafoglio: 8,244,562,524.09 € of w hich already transaction : BUILDING COMFORT 2008 EUROCONNECT LC 2007-1 EUROCONNECT SME 2007 EUROCONNECT SME 2008 PROMISE XXS 2006 PROVIDE-A 2005-1 PROVIDE-A 2006-1 Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: - Altre forme di Credit Enhancements: - securitised in synthetic 246,279,935.81 € 103,229,228.26 € 219,252,990.49 € 299,931,339.23 € 184,549,670.53 € 329,283,179.27 € 269,912,600.22 € 216 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Il Gruppo come “sponsor” Il Gruppo è inoltre attivo come sponsor di società veicolo che emettono commercial paper (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits) costituiti al fine di consentire alla clientela l‟accesso al mercato delle cartolarizzazioni (Multi seller Customer conduits). A partire dal dicembre 2007 tali società veicolo, pur non rientranti nel gruppo bancario, sono oggetto di consolidamento ai fini di bilancio. L‟operatività in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo bankruptcy remote, ossia indipendenti da eventuali difficoltà finanziarie dell‟originator, che acquistano in via diretta o indiretta portafogli crediti originati da società terze esterne al Gruppo. I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal Gruppo bensì da Società veicolo di secondo livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente finanziate dai conduits attraverso l‟emissione di commercial paper e Medium Term Notes (MTN). Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela l‟accesso al mercato delle cartolarizzazioni e, quindi, di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi conseguibile mediante raccolta diretta. L‟operatività in Arbitrage conduits, chiusa durante il 2011, prevedeva la costituzione e la gestione di società veicolo che acquistano corporate bonds ad elevato rating, asset backed securities e portafogli creditizi. L‟acquisto delle attività da parte dei conduits è finanziato attraverso l‟emissione di commercial paper di breve periodo e di titoli a medio termine (MTN). Il pagamento delle cedole nonché il rimborso dei titoli emessi dal conduit è quindi dipendente sia dai flussi di cassa del portafoglio di attività acquisite (rischio credito), sia dalla capacità del conduits di rinnovare la provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidità). A partire dalla seconda metà del 2007 si è determinata una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha proceduto ad acquistare direttamente le commercial paper outstanding. L‟evoluzione di tale situazione, che ha raggiunto il livello massimo a dicembre 2008 con un‟esposizione per cassa di 5.268 milioni di euro, si è attestata a 1.235 milioni di euro al 30 giugno 2012. Per effetto dell‟attività svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all‟attività dei conduits avendo altresì potere di governo degli stessi. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dell‟associata interpretazione SIC 12, si è proceduto al consolidamento in bilancio dei veicoli citati. Rientrano nel perimetro di consolidamento gli ABCP conduits e alcuni dei veicoli di secondo livello che soddisfano i requisiti per il consolidamento previsti dai principi contabili internazionali. 217 La rappresentazione “linea per linea” comporta l‟iscrizione nel bilancio consolidato: direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione; dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non consolidati. Nel caso di Purchase companies non consolidate, il Bilancio consolidato, pur non comprendendo le attività iscritte nei libri di queste ultime, rappresenta l‟ammontare massimo del rischio sostenuto dal Gruppo, che, nel caso di Purchase companies finanziate integralmente dai conduits oggetto di consolidamento, corrisponde all‟ammontare delle attività delle Purchase companies medesime. Programma Conduit Al 30 giugno 2012 il programma Conduit del Gruppo UniCredit comprende due Customer Conduit: Arabella Finance Ltd e Salome Funding Plc. Quest‟ultimo è attualmente in corso di chiusura così come le sue sottostanti purchase companies. L‟unico Arbitrage Conduit incluso nel programma di Gruppo Bavaria Universal Funding Corporation (BUFCO) – è stato chiuso nel maggio 2011. Arabella e Salome furono ristrutturati alla fine del 2011 in modo tale da essere conformi ai nuovi requisiti imposti dalla Capital Requirement Directive (CRD III). Le nuove strutture furono presentate alla Banca d‟Italia nel dicembre 2011 e sono state operative a partire da fine anno 2011. In base alla nuova struttura, Arabella continuerà ad emettere ABCP per finanziare l‟acquisto di assets della clientela da parte delle Purchase Companies di livello subordinato e ad effettuare prestiti intercompany per ognuna delle Purchase Companies su base continuativa. UniCredit Bank AG fornisce una Liquidity Facility individuale direttamente a ciascuna Purchase Company pari circa al 102% dell‟impegno totale sul acquisto del portafoglio di assets sottostanti, a copertura sia del rischio di liquidità che del rischio di credito. Dal punto di vista regolamentare, la quantificazione dei Risk Weighted Assets per i conduit Arabella e Salome avviene attraverso l‟applicazione dell‟ Internal Assessment Approach (IAA). 1. Arabella Finance Ltd Arabella è un Customer Conduit multi-emittente con due entità separate: Arabella Finance Ltd Dublin in Europa e Arabella Finance LLC Delaware negli Stati Uniti. In aggiunta, a partire da luglio 2009, Black Forest Funding LLC Conduit è stato trasferito come veicolo di secondo livello all‟interno di Arabella. Nell‟ambito di Arabella, sono ammessi soltanto le attività economiche orientate ai clienti. Al 30 giugno 2012 il portafoglio sottostante di Arabella è prevalentemente costituito da contratti di leasing del settore automobilistico (42,9%), prestiti concessi dal settore automobilistico (18,3%), crediti commerciali (35%) ed un‟esigua quota di contratti di leasing di macchinari (3,9%), che sono acquistati dalle Purchase Companies di livello subordinato a cui è indirizzato il supporto specifico delle linee di liquidità La maggioranza delle attività sono concentrate in Germania (52,8%) ed in Italia (18%). A giugno 2012 l‟ammontare complessivo del portafoglio si attestava a 1.998 milioni. Sempre a giugno 2012 l‟ammontare dei Commercial Paper emessi è pari a 2.047 milioni, dei quali circa il 40% sono stati collocati sul mercato. La Liquidity Facility totale fornita all‟intero Programma è pari a 2.351 milioni a giugno 2012. 218 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 2. Salome Funding plc A partire da giugno 2012 Salome Funding Plc e le sue purchase companies sono in corso di chiusura. La Liquidity Facility totale fornita a ciascuna purchase company secondo l‟attuale struttura del Programma è stata chiusa e Salome non emette più alcuna Commercial Paper. Le attività sottostanti ad alcune purchase companies sono già state trasferite ad UniCredit Bank AG (Cosima Purchase No 13 e Cosima Purchase No 63) mentre un credito residuo è tuttora erogato a Cosima Purchase No 14 e No 15. Il Gruppo come investitore Il Gruppo investe anche in strumenti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento, in quanto le quote di tali strumenti non rappresentano la maggior parte né dei rischi né dei benefici associati all‟attività svolta da tali veicoli. Le esposizioni della specie sono detenute principalmente dal Corporate and Investment Banking (CIB) e da UniCredit Bank Ireland. L‟operatività menzionata è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l‟altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell‟esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) oggetto di monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato. La strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di queste posizioni nella categoria “crediti verso la clientela”, avvenuta nel secondo semestre 2008 e, marginalmente, nel primo semestre 2009. Al fine di migliorare la qualità di tale portafoglio, nella seconda metà dell‟esercizio 2010 il Gruppo ha proceduto ad acquistare prodotti strutturati di credito, selezionati con l‟obiettivo di migliorare la complessiva qualità del portafoglio in termini di profilo di rischio-ritorno atteso. Tali acquisti sono avvenuti, in coerenza con il piano stabilito a fine 2008 di riduzione dell‟esposizione complessiva (derisking/de-leveraging), attraverso la dismissione di altre posizioni della medesima specie già presenti nel portafoglio valutate come meno interessanti in termini prospettici. 219 Indicazione dei metodi per il calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio che la banca applica all’attività di cartolarizzazione. Come da definizione di Banca d‟Italia (Circolare 263), “a fini prudenziali per operazioni di cartolarizzazione si intendono le operazioni che riguardano una o più attività per le quali si realizzi la segmentazione (tranching) del profilo di rischio di credito in due o più parti (tranches) che hanno differente grado di subordinazione nel sopportare le perdite sulle attività cartolarizzate”. Le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione patrimoniale delle banche, sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi di credito. In particolare, la banca cedente (originator), al verificarsi di determinate condizioni elencate nella normativa, può escludere dal calcolo dei requisiti patrimoniali le attività cartolarizzate e, nel caso di banche che adottano i metodi basati sui rating interni, le relative perdite attese. Sono previsti diversi metodi di calcolo del valore ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione, la cui applicazione dipende dalla metodologia (standardizzata o basata sui rating interni) che la banca avrebbe applicato alle relative attività cartolarizzate per determinare il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. Nel caso in cui la banca adotti il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, per le attività cartolarizzate cui si riferiscono le posizioni detenute verso la cartolarizzazione, l‟importo ponderato per il rischio viene calcolato secondo un metodo che attribuisce, di regola, alle posizioni verso la cartolarizzazione una ponderazione che dipende dal rating attribuito da una ECAI. Ove la banca adotti il metodo basato sui rating interni (IRB di base o avanzato) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, essa calcola l‟importo ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione secondo uno degli approcci di seguito indicati: 1. il primo (basato sui rating o Rating based approach, RBA) definisce le ponderazioni in base al rating esterno, alla numerosità delle attività cartolarizzate e alla seniority della posizione. 2. il secondo consente alle banche di calcolare il requisito patrimoniale per una determinata tranche di cartolarizzazione, in assenza di rating esterno o desunto, mediante una apposita formula regolamentare (SFA). Un trattamento specifico (approccio della valutazione interna - IAA) è previsto per le operazioni di cartolarizzazione che prevedono l‟emissione da parte della società veicolo di asset-backed commercial paper (ABCP). Nel caso in cui le attività cartolarizzate fossero assoggettate in parte al metodo standardizzato e in parte al metodo IRB, la banca calcola il valore ponderato per il rischio delle connesse posizioni verso la cartolarizzazione in base all‟approccio corrispondente alla quota di attività cartolarizzate prevalente nel complessivo portafoglio cartolarizzato. 220 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Per quanto riguarda il trattamento regolamentare delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo (escluse le auto-cartolarizzazioni), su base trimestrale il Gruppo effettua il calcolo dell‟importo ponderato per il rischio delle posizioni verso le cartolarizzazioni secondo i metodi sopra indicati e confronta detto importo con il valore ponderato delle attività cartolarizzate calcolato come se queste ultime non fossero state cartolarizzate (cap). L‟importo inferiore rappresenta il reale assorbimento di ciascuna operazione di cartolarizzazione. Nel caso sia necessario, a livello di Gruppo si effettua un aggiustamento dei requisiti regolamentari individuali delle Società controllate dal Gruppo detentrici di esposizioni verso la stessa operazione. Si evidenzia che al 30 giugno 2012 solo 3 cartolarizzazioni continuano ad avere benefici in termini di capitale regolamentare: due di queste operazioni sono valutate secondo il Rating based approach, una con il Supervisory Formula Approach. Si tratta rispettivamente di: Euroconnect SME 2008 e Promise XXS-2006-1 originate da UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG; Unionfidi Piemonte originata da UniCredit S.p.A. Si evidenzia inoltre che alla data del 31 dicembre 2010 è stata adottato, in ottemperanza alle nuove direttive definite dalla circolare 263/2006, sesto aggiornamento, Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda, Sezione II, paragrafo 4, il nuovo metodo di calcolo per la determinazione della significatività del trasferimento del rischio di credito basato sugli RWA delle note mezzanine. In virtù di questo, tutte le operazioni in essere alla suddetta data sono state sottoposte al nuovo test: quelle che non rispettavano il nuovo requisito non sono state più considerate atte a fornire benefici di capitale regolamentare. A supporto delle evidenze derivanti dal confronto dei requisiti regolamentari relativi alle operazioni di cartolarizzazione, il Group Risk Management ha strutturato un processo di analisi, monitoraggio e controllo delle stesse per verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e quantitativi definiti dalla normativa di vigilanza (Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda – Operazioni di Cartolarizzazione – della circolare 263/2006 e relativi aggiornamenti). In particolare le operazioni sono analizzate da una preposta struttura di Gruppo per verificare che: non esistano disallineamenti di interessi tra il Gruppo e l‟investitore finale, attraverso l‟impegno del cedente (o del promotore) a mantenere una quota di rischio nell‟operazione ; - la complessiva struttura delle operazioni di cartolarizzazione non neutralizzi l‟efficacia del mantenimento di tale quota di rischio; - l‟impegno a trattenere una quota del rischio sia applicato a tutte le operazioni assoggettate alla disciplina in materia di cartolarizzazioni; - le misure di rischio interne supportino le evidenze regolamentari. Le operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo sono infatti incluse nei portafogli di Gruppo al fine del calcolo delle misure interne di rischio (sia per il rischio di credito, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità). 221 Per quanto riguarda invece le posizioni in operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo è investitore, il Gruppo calcola l‟assorbimento regolamentare secondo il metodo basato sui rating. Da dicembre 2011, per le posizioni nette allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, calcolate conformemente alle disposizioni sulla compensazione preventiva, il requisito patrimoniale a fronte del rischio specifico è pari all‟8% delle esposizioni ponderate. A tali fini le esposizioni ponderate sono determinate applicando le regole prudenziali del portafoglio bancario (metodo standardizzato o metodi basati sui rating). In riferimento a detto portafoglio il Gruppo opera un monitoraggio continuo sia del loro fair value, sia del loro valore economico. A questo scopo sin dal marzo 2008, in relazione ai portafogli di prodotti strutturati di credito acquistati dal Gruppo e relativi ad operazioni effettuate da terzi, è stato approvato, sotto il coordinamento della funzione Risk Management, un processo di IPV uniforme per le varie entità legali all‟interno del Gruppo UniCredit con frequenza mensile. Il processo di IPV si propone di classificare gli strumenti finanziari in 9 classi secondo progressivi livelli di affidabilità dei prezzi osservati sul mercato. A partire da strumenti con quotazione di broker e controparti multiple, il processo definisce successivamente classi di liquidità meno immediate che includono l‟utilizzo di stime derivanti da proxy assets fino ad arrivare ad ipotesi di mark-tomodel laddove i prezzi risultino particolarmente opachi. Tali modelli di valutazione sono di per sé complessi e le assunzioni, le stime e le valutazioni alla base prendono spesso in considerazione dati incerti e non prevedibili quali, ad esempio, i flussi di cassa attesi, la solvibilità del debitore, l‟apprezzamento o il deprezzamento di beni - e possono dover essere aggiornati al fine di riflettere i cambiamenti di trend o delle condizioni di mercato. Tale operatività è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l‟altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell‟esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) gestito in un‟ottica di mantenimento delle posizioni anche in considerazione dei buoni fondamentali dei sottostanti. Detto portafoglio è oggetto di monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato. La strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di queste posizioni nella categoria “crediti verso la clientela”, avvenuta nel secondo semestre 2008 e, in misura minore, nel primo semestre 2009. Alla data del 30 giugno 2012 gli strumenti ABS oggetto di riclassificazione presentano un valore di bilancio pari a Euro 4,2 miliardi, a fronte di un fair value pari a Euro 3,5 miliardi. 222 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all’attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di liquidità. Per quanto riguarda la gestione degli impatti sulla liquidità di Gruppo delle transazioni che rilevano a questi fini (quindi le cartolarizzazioni tradizionali e le auto-cartolarizzazioni di cui il Gruppo è originator), si evidenzia che il Gruppo: include e monitora gli effetti di dette posizioni sulla base delle mapping rules previste dalla normativa interna; - verifica l‟eligibility rilasciata alle posizioni senior da parte della Banca Centrale Europea ed include le stesse in Counterbalacing Capacity sulla base del prezzo fornito da Banque de France e dei relativi haircut; - monitora e stima gli effetti sulla liquidità di Gruppo di possibili downgrade dei rating delle note stesse o del Gruppo originator. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all’attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di tasso di interesse. Per quanto riguarda la gestione del rischio di tasso di interesse delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, tramite una struttura di Interest Rate Swaps il Gruppo trattiene il profilo di tasso di interesse del portafoglio cartolarizzato. Il Gruppo cattura, calcola e monitora detto rischio esattamente come se il portafoglio non fosse stato cartolarizzato. Per quanto riguarda invece la gestione del rischio di tasso di interesse delle posizioni per le quali il Gruppo è investitore o sponsor, esse sono incluse normalmente nel portafoglio di riferimento e gestite secondo le procedure standard del Gruppo. 223 Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all‟esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata, avanzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse. Cartolarizzazioni Portafogli Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi un rating a breve termine ECA/ECAI - Fitch Ratings - Moody's Investor Services - Standard and Poor's Rating Services - DBRS 224 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Informativa quantitativa Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali, al netto delle operazioni di auto-cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo, e sintetiche. Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche consistenze al 30.06.2012 Italia Germ ania Attività cedute non cancellate Austria Altri Paesi Europa (non UE) Altri Paesi UE Am erica Resto del m ondo Asia Totale - - - - - - - - - - Mutui ipotecari residenziali 6.865.770 - - - - - - - 6.865.770 - Operazioni di leasing 1.767.306 1.767.306 - - - - - - - - - - - - - 2.500 2.151.566 1.800 4.481 7.773 - - - 2.168.120 - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - - - - Altro - - - - - - - - - Totale 8.635.576 2.151.566 1.800 4.481 7.773 - - - 10.801.196 Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche consistenze al 30.06.2012 Italia Germ ania Austria Altri Paesi UE Altri Paesi Europa (non UE) Am erica Resto del m ondo Asia Totale Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali - 1.653.256 - - - - - - - Mutui ipotecari commerciali - 554.092 - - - - - - 554.092 37.875 1.956.140 721.121 3.088 - - - - 2.718.223 315.044 - Crediti a piccole medie imprese 1.653.256 - Crediti a imprese corporate - 68.738 239.674 6.632 - - - - - Altro - 247.015 5.151 - - - - - 252.165 Totale 37.875 4.479.240 965.946 9.720 - - - - 5.492.780 Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al 30.06.2012 Altre attività (in bonis) Attività deteriorate Totale Attività cedute non cancellate - Mutui ipotecari residenziali 6.538.719 327.050 6.865.770 - Operazioni di leasing 1.441.466 325.840 1.767.306 - - - 2.167.007 1.113 2.168.120 - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro - - - Totale 10.147.192 654.004 10.801.196 Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al 30.06.2012 Altre attività (in bonis) Attività deteriorate Totale Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali 1.618.324 34.932 1.653.256 - Mutui ipotecari commerciali 540.021 14.071 554.092 - Crediti a piccole medie imprese 2.516.097 202.127 2.718.223 - Crediti a imprese corporate 314.922 122 315.044 - Altro 235.908 16.258 252.165 Totale 5.225.271 267.509 5.492.780 225 Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano l‟ammontare delle attività cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti. Su tali attività nel corso dell‟esercizio sono state registrate rettifiche di valore nette per complessive 5.720 migliaia di euro. Accanto a queste, esistono ulteriori esposizioni per 917.153 migliaia di euro, di cui 669.984 costituite da attività deteriorate e 247.169 da attività performing, che sono state cancellate dal bilancio perché antecedenti al 1 gennaio 2002, secondo quanto richiamato nell‟informativa qualitativa. L‟ammontare complessivo delle esposizioni cartolarizzate da parte del Gruppo nell‟ambito di operazioni di cartolarizzazione tradizionale è quindi pari a 11.718.349 migliaia di euro. Si segnala che, oltre alle esposizioni riportate, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (auto-cartolarizzazioni) per un ammontare totale di attività sottostanti di 24.705.828 migliaia di euro. Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto mutui ipotecari residenziali originati in Italia, crediti ad imprese corporate originati in Germania ed operazioni di leasing originate in Italia. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali aventi controparti tedesche, finanziamenti a Small Medium Entities originati in Germania ed Austria e mutui ipotecari commerciali originati in Germania. Si precisa che l‟aumento delle esposizioni per cassa relative ad operazioni non cancellate dal bilancio a 3.758 milioni di giugno 2012 rispetto ai 3.222 milioni di dicembre 2011 è dovuta all‟aumento del rischio trattenuto, anche in conseguenza al trasferimento del ruolo di Account Bank a controparti esterne a seguito del downgrading del Gruppo, solo parzialmente compensato dalla chiusura dell‟operazione Geldilux-TS-2007 e dalla naturale evoluzione delle posizioni in portafoglio. Inoltre, la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni sintetiche a 4.140 milioni di giugno 2012 rispetto ai 4.770 milioni di dicembre 2011 è determinata dalla naturale evoluzione delle operazioni. La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per il 93,95% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale e per il 95,13% nel caso di operazioni sintetiche. Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostanti mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A. Le seguenti tavole riportano, rispettivamente per il portafoglio bancario e per quello di negoziazione, l‟ammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo nonché alla tipologia di esposizione. 226 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 (migliaia di €) Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio bancario consistenze al 31.12.2011 consistenze al 30.06.2012 Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale 116.696 571.846 279.243 967.785 1.031.777 116.696 - 51.692 168.387 170.332 116.696 - 51.692 168.387 170.332 - Altre tipologie - 571.846 227.552 799.398 861.445 Garanzie rilasciate - - - - - Linee di credito - - - - - 1.336.878 244.168 2.144.893 3.725.939 3.115.512 947.579 56.264 1.482.026 2.485.869 1.553.263 947.579 56.264 1.482.026 2.485.869 1.553.263 Investim enti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - CLO/CBO - CLO / CBO altri Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio - RMBS - Prime - CLO/CBO - CLO / CBO altri - Leasing 235.284 127.300 154.769 517.352 835.820 235.284 127.300 154.769 517.352 835.820 726.428 154.016 60.604 508.099 722.718 Garanzie rilasciate - - - - - Linee di credito - - 30.220 30.220 30.220 Operazioni sintetiche 3.517.978 598.600 8.766 4.125.344 4.760.489 - RMBS 1.308.588 301.900 - 1.610.488 1.799.320 1.308.588 301.900 - 1.610.488 1.799.320 - Prime - CLO/CBO - CLO SME - CLO / CBO altri 2.209.390 296.700 8.766 2.514.855 2.961.169 2.209.390 281.692 8.766 2.499.847 2.949.870 - 15.008 - 15.008 11.299 Garanzie rilasciate - - - - - Linee di credito - - - - - Esposizioni per cassa - - - - - - ABCP - - - - - Garanzie rilasciate - - - - - 1.116.211 - - 1.116.211 501.056 4.587.826 1.466.840 99.248 6.153.914 6.128.643 2.370.491 445.949 - 2.816.440 2.925.235 2.165.250 323.528 - 2.488.778 2.594.722 Conduit consolidati (Sponsor) Linee di credito Investim enti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) Esposizioni per cassa - RMBS - Prime - Subprime 2.282 768 - 3.050 3.905 202.959 121.653 - 324.612 326.608 - CMBS 990.338 292.250 - 1.282.588 1.081.054 - CDO 142.749 73.769 2 216.520 263.682 1.248 20.478 2 21.728 22.501 - CDO Balance Sheet 123.959 - - 123.959 140.464 - CDO Market Value - - - - - - CDO Preferred Stock - 49.560 - 49.560 57.773 - - - - - 12.139 3.398 - 15.537 19.139 - Nonconforming - CDO di ABS / CDO di CDO - CDO Synthetic Arbitrage - CRE CDO - CDO altri - CLO/CBO 5.403 333 - 5.736 23.805 548.532 478.796 28.617 1.055.945 1.152.423 - CLO SME 42.438 31.198 1.420 75.056 93.134 - CLO arbitrage/balance sheet 258.653 105.169 2.067 365.889 407.015 - CLO / CBO altri 247.441 342.429 25.130 615.000 652.274 - Crediti al consumo 170.613 64.896 - 235.509 120.200 - - - - - - Crediti per studio 76.515 59.476 2.672 138.663 141.028 - Leasing 51.449 32.976 - 84.425 105.221 - Altre tipologie 13.391 18.728 3.145 35.264 65.137 - Finanziamenti 223.748 - 64.812 288.560 274.663 - - - - - 20.296 - - 20.296 17.320 - Carte di credito Garanzie rilasciate Linee di credito 227 (migliaia di €) Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio di negoziazione consistenze al 31.12.2011 consistenze al 30.06.2012 Tipologia di esposizione Investim enti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio - RMBS - Prime - CLO/CBO Senior Mezzanine Junior Totale Totale 27.957 4.596 - 32.553 106.137 9.521 - - 9.521 10.030 9.521 - - 9.521 10.030 - - - - 66.883 18.436 4.596 - 23.032 29.224 Operazioni sintetiche - 14.701 - 14.701 9.795 - RMBS - - - - - - - - - - - Leasing - Prime - CLO/CBO - 14.701 - 14.701 9.795 - 14.701 - 14.701 9.795 Esposizioni per cassa 1.234.888 - - 1.234.888 3.136.484 - ABCP 1.234.888 - - 1.234.888 3.136.484 Esposizioni per cassa 385.644 51.148 48 436.840 453.698 - RMBS 11.302 24.946 - 36.248 72.837 11.302 24.946 - 36.248 72.837 - Subprime - - - - - - Nonconforming - - - - - 76.966 13.174 - 90.140 94.173 - CLO / CBO altri Conduit consolidati (Sponsor) Investim enti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) - Prime - CMBS - CDO - - 48 48 23 - CDO di ABS / CDO di CDO - - - - - - CDO Balance Sheet - - - - - - CDO Market Value - - - - - - CDO Preferred Stock - - - - - - CDO Synthetic Arbitrage - - 1 1 1 - CRE CDO - - - - - - CDO altri - - 47 47 22 - CLO/CBO 269.599 13.028 - 282.627 286.665 - CLO SME 36.600 4.899 - 41.499 41.058 - CLO arbitrage/balance sheet 27.611 4.565 - 32.176 29.601 - CLO / CBO altri 205.388 3.564 - 208.952 216.006 - Crediti al consumo 27.777 - - 27.777 - - Carte di credito - - - - - - Crediti per studio - - - - - - Leasing - - - - - - Altre tipologie - - - - - - Finanziamenti - - - - - Garanzie rilasciate - - - - - Linee di credito - - - - - Le posizioni classificate nel banking book comprendono le esposizioni della specie riclassificate nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009 a fini contabili e regolamentari, a seguito delle modifiche allo IAS 39 recepite dalla Commissione Europea con il regolamento 1004/2008. Sono stati infatti riclassificati la quasi totalità dei prodotti strutturati di credito dalle categorie “attività finanziarie detenute per la negoziazione” ed “attività finanziarie disponibili per la vendita” alla voce “crediti verso clientela” consentendo, in tal modo, di allineare la rappresentazione in bilancio di queste posizioni alle modalità seguite per la loro gestione. In particolare, le asset backed securities riclassificate hanno un valore di bilancio al 30 giugno 2012 di 4.234.159. migliaia ed un corrispondente fair value di 3.478.180 migliaia. 228 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Nel seguito si riporta, secondo quanto previsto dalla Circ. Banca d‟Italia n. 263 del 27/12/2006 (e successive modificazioni), l‟ammontare aggregato delle posizioni inerenti cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartite in funzione delle fasce di ponderazione del rischio. (migliaia di €) Metodologia standardizzata: posizioni verso la cartolarizzazione CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO 30.06.2012 CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 20% 46.280 - 5.640 - - - - - - - Ponderazione 40% - - - - - - - - - - Ponderazione 50% - - 43.692 - - - - - - - Ponderazione 100% 18.808 - 64.642 - - - - - - - Ponderazione 225% - - - - - - - - - - Ponderazione 350% - - 6.231 - - - - - - - Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP - - - - - - - - - - 4.759 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.245 - - - - - - - - Look-through - altro Totale al 30.06.2012 69.847 2.245 120.205 - - - - - - - Totale al 31.12.2011 83.978 - 284.024 - - - - - - - 229 (migliaia di €) Metodologia standardizzata: posizioni verso la ri-cartolarizzazione CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO 30.06.2012 CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 20% - - - - - - - - - - Ponderazione 40% - - - - - - - - - - Ponderazione 50% - - - - - - - - - - Ponderazione 100% 109.291 - - - - - - - - - Ponderazione 225% - - - - - - - - - - Ponderazione 350% - - - - - - - - - - Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP Look-through - altro Totale al 30.06.2012 109.291 - - - - - - - - - Totale al 31.12.2011 109.301 - - - - - - - - - (migliaia di €) Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la cartolarizzazione CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE Ponderazione 7-10% 30.06.2012 SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA 690.741 1.508.873 2.605.915 23.625 - - 372.775 - - - Ponderazione 12-18% 8.301 37.200 856.720 2.487 - - - - - - Ponderazione 20-35% - 770.790 1.319.107 53.571 - - 32.210 - - - Ponderazione 40-75% 792 40.822 401.877 11.987 - - - - - - Ponderazione 100% - 3.724 157.572 13.737 - - - - - - Ponderazione 150% - - - - - - - - - - Ponderazione 200% - - - - - - - - - - Ponderazione 225% - - - - - - - - - - Ponderazione 250% - 28.700 24.888 2.179 - - - - - - Ponderazione 300% - - - - - - - - - - Ponderazione 350% - - - - - - - - - - Ponderazione 425% - 3.792 170.792 5.972 - - - - - - Ponderazione 500% - - - - - - - - - - Ponderazione 650% - 19.053 97.353 9.952 - - - - - - Ponderazione 750% - - - - - - - - - - Ponderazione 850% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 6.725 6.000 - - - - - - Non classificabile - 32.872 12.330 - - - 1.978.323 - - - Totale al 30.06.2012 699.834 2.445.826 5.653.279 129.510 - - 2.383.308 - - - Totale al 31.12.2011 762.087 2.902.049 5.949.813 156.890 - - 3.649.133 - - - 230 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 (migliaia di €) Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la ri-cartolarizzazione CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO 30.06.2012 CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 7-10% - - - - - - - - - - Ponderazione 12-18% - - - - - - - - - - Ponderazione 20-35% - - 195.398 - - - - - - - Ponderazione 40-75% - - 215.359 - - - - - - - Ponderazione 100% - - 23.853 - - - - - - - Ponderazione 150% - - 57.313 - - - - - - - Ponderazione 200% - - - - - - - - - - Ponderazione 225% - - 17.652 - - - - - - - Ponderazione 250% - - - - - - - - - - Ponderazione 300% - - - - - - - - - - Ponderazione 350% - - - 1.744 - - - - - - Ponderazione 425% - - - - - - - - - - Ponderazione 500% - - 16.735 - - - - - - - Ponderazione 650% - - 4.478 - - - - - - - Ponderazione 750% - - - - - - - - - - Ponderazione 850% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating - - 8.627 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 261 - - - - - - - Non classificabile - - - - - - - - - - Totale al 30.06.2012 - - 539.676 1.744 - - - - - - Totale al 31.12.2011 - - 473.089 1.687 - - - - - - Dal patrimonio di vigilanza sono state dedotte attività cartolarizzate per un totale di 570.083 migliaia di euro. 231 232 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Tavola 11 – Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) Informativa qualitativa e quantitativa Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione Regolamentare La politica seguita dal gruppo UniCredit nell‟ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Group Trading Risks è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. La direttiva 2010/76/EU (CRD III) ha introdotto svariate migliorie al regime sul capitale per le posizioni del portafoglio di negoziazione, recependo così pienamente la proposta del Comitato di Basilea. La CRD III potenzia l‟attuale modello basato sul calcolo del VaR (valore a rischio), con altre misure di rischio: Incremental Risk Charge (IRC) per la misura del rischio di migrazione del rating nonché del rischio di default, una misura di rischio specifica per il portafoglio di negoziazione di correlazione (Comprehensive Risk Model, CRM), un VaR calcolato in condizioni di stress (Stressed VaR). L‟Incremental Risk Charge cattura sia il rischio di default che quello di migrazione per i prodotti non cartolarizzati, mentre la CRM coglie i rischi di credito (default, migrazione e differenziale di credito) per le posizioni nel portafoglio di negoziazione di correlazione. Il capitale addizionale per prodotti di credito e cartolarizzazioni non coperte da IRC o CRM è calcolato attraverso l‟approccio standardizzato. La misura dello Stressed VaR invece viene introdotta con lo scopo di ridurre la prociclicità dei requisiti minimi di capitale per il rischio di mercato. Il gruppo UniCredit calcola sia il VaR che lo Stressed VaR per il rischio di mercato su posizioni di negoziazione attraverso il metodo della simulazione storica. Tale metodo prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell‟andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l‟effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Per un portafoglio, una probabilità e un orizzonte temporale dati, il VaR è definito in modo che la probabilità che la perdita data dal mark-to-market su un portafoglio, per un determinato orizzonte temporale, non ecceda tale valore ad un livello di confidenza stabilito (assumendo condizioni normali sul mercato e nessuna negoziazione nel portafoglio). I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione di 500 giorni. L‟utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati. Analogamente lo Stressed VaR è calcolato con un livello di confidenza al 99% e un orizzonte temporale di un giorno su base settimanale, ma su un periodo stressato di osservazione di 250 giorni. 233 Il periodo storico scelto identifica un periodo di osservazione di un anno che produce la misura più alta per il portafoglio attuale. Durante il primo semestre del 2012 il cosiddetto periodo di crisi Lehman (dal 15/04/2008 al 30/03/2009) è stato il periodo di stress utilizzato da UCBA. Questo stesso periodo è stato utilizzato per UCB AG durante il primo trimestre, mentre nel secondo è stato impiegato il periodo dal 17/01/2011 al 31/12/2011 (crisi del debito sovrano). Al contrario UCI Spa ha utilizzato il periodo della crisi del debito sovrano per il primo trimestre e il periodo di stress Lehman per il secondo. Per il calcolo del capitale regolamentare il VaR giornaliero e lo Stressed VaR sono debitamente riscalati su un orizzonte temporale di 10 giorni mentre le misure giornaliere sono usate attivamente per la gestione del rischio di mercato. Il gruppo UniCredit calcola l‟IRC su un orizzonte temporale di un anno ed un livello di confidenza del 99,9% usando una versione multivariata del modello di tipo Merton (Moody‟s KMV) nel quale vengono considerati sia gli eventi di migrazione che di default. Di fatto il default è visto come una particolare migrazione in uno stato assorbente. Gli eventi migratori sono simulati su un orizzonte temporale di misura regolamentare, tenendo conto degli orizzonti di liquidità delle singole posizioni. Comunque nel 2011 a tutte le posizioni è stato applicato un orizzonte di liquidità conservativo di un anno. Poiché la misura di CRM dovrebbe coprire tutti i rischi insiti nel prezzo per il perimetro del portafoglio di negoziazione di correlazione (Correlation Trading Portfolio, CTP), il gruppo UniCredit ha disposto una misura costituita da due componenti al fine di cogliere tutte le sfaccettature del rischio analizzato. Quindi la CRM è ottenuta come somma di due elementi che parzialmente si sovrappongono: CRM.IRC: tale componente simula migrazioni e default, estendendo il modello IRC in modo tale da includere tassi di recupero (recovery rates) stocastici e default multipli. Questa parte della misura implica una dinamica di differenziale di credito che ha in sé una componente di salto; pertanto simula cambiamenti nei livelli di differenziale risultanti da migrazioni di rating che avvengono in un contesto di probabilità reali evidenziate in un intero ciclo economico. CRM.VAR: la componente VaR della misura di CRM viene utilizzata per cogliere il rischio del differenziale di credito nonché per quello della correlazione di base. La dinamica del differenziale è specificata sia a livello di singolo emittente che a livello di indice. I differenziali di credito vengono simulati attraverso un processo stocastico di tipo mean-reverting calibrato su serie di differenziali di CDS e quindi più simile ad una prospettiva di calcolo neutrale al rischio. Le correlazioni di base sono anch‟esse simulate attraverso un processo multivariato di tipo meanreverting evolvendo l‟intera struttura di capitale dei due indici principali. La base tra le correlazioni implicite delle tranche standard e quelle non standard non è esplicitamente simulata. La correlazione di base per le tranche standard è calibrata da quotazioni disponibili sul mercato ed utilizzate per generare gli scenari sia per i CDO standard che per non standard. Il capitale derivante dalla CRM è calcolato con un livello di confidenza del 99.9% su un orizzonte temporale regolamentare di un anno. L‟orizzonte di liquidità è imposto uguale all‟orizzonte regolamentare sia per la componente IRC sia per quella VaR. Ciò di fatto incorpora l‟ipotesi di posizioni costanti suggerita dalle linee guida dell‟IRC. Entrambe le componenti della misura di CRM includono un elemento di rischio di differenziale. L'IRC deve soddisfare standard di robustezza paragonabili a quelli dell'IRB. Il capitale è stato quindi comparato al requisito di IRB per un sottoinsieme costituito dai primi 50 emittenti; il risultato è stato superiore del 20% al requisito dell'IRB (IRC = 1.2 IRB). Per quanto riguarda la CRM, non è specificato alcun benchmark. La robustezza è stata valutata – tra gli altri – mediante uno scenario di stress che ha mostrato che il livello di capitalizzazione indicato dal modello equivarrebbe ad un default simultaneo improvviso dei primi 50 nomi nel portafoglio. 234 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 L'unità di "Group Internal Validation" di Gruppo ha svolto le proprie attività di validazione sulla robustezza metodologica dei modelli di IRC e di CRM, al fine di integrare le analisi disponibili effettuate in fase di sviluppo e di verificare l‟adeguatezza dell‟ambiente di risk management ai requisiti regolamentari e agli standard interni. Come già evidenziato dalle stesse Autorità di Vigilanza, metodologie di backtesting basate sulla verifica di solidità, dati un intervallo di confidenza del 99,9% e un orizzonte temporale di un anno, non possono essere semplicemente estese alla metriche di IRC. Di conseguenza, da una parte la validazione dei modelli di IRC e CRM ha fatto molto affidamento su metodologie indirette (tra le quali stress test, analisi di sensitivity e di scenario), dall‟altra, al fine di verificare la ragionevolezza qualitativa e quantitativa dei modelli, un‟attenzione particolare è stata posta sull‟analisi specifica del comportamento dei portafogli di UniCredit. L'unità di "Group Internal Validation" ha mantenuto un ambito di analisi il più ampio possibile, al fine di ricomprendere le diverse problematiche che si possono configurare nello sviluppo di tali modelli (disegno generale del modello, adeguatezza regolamentare, implementazione computazionale, spiegazione delle risultanze). In particolare, tra gli aspetti affrontati dalla convalida di Gruppo, si evidenziano la parametrizzazione del modello (come ad esempio le matrici d transizione e la loro regolarizzazione su liquidity horizon inferiori ad un anno, la struttura di dipendenze, l‟analisi di sensitivities con riferimento ai principali parametri, un‟analisi di stabilità in riferimento agli input del modello più potenzialmente difficili da stimare), il disegno complessivo del modello, test di replica dello stesso, la struttura del portafoglio, i processi e gli output del modello. Durante il 2011 la Banca d‟Italia ha autorizzato il Gruppo UniCredit all‟uso dei modelli interni per il calcolo dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. Nel dettaglio sia UCB AG che BA AG sono autorizzate a calcolare il proprio capitale regolamentare tramite modelli interni per VaR, Stressed VaR e IRC; il capitale addizionale derivante dalla CRM invece è rilevante soltanto per UCB AG. Ad oggi UCI, UCI Ireland and Bank Pekao stanno ancora utilizzando un approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti di capitale concernenti posizioni di negoziazione. Come parte della progressiva estensione dei modelli interni a tutte le società del Gruppo comunque, il VaR è già in uso per la gestione del rischio di mercato nelle suddette società. Il metodo di misurazione standardizzato si applica anche al calcolo del capitale che copre il rischio dell‟esposizione a valute estere in banking book per le società controllate che non svolgono attività di negoziazione. Al fine di convalidare la coerenza dei modelli interni di VaR impiegati per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, sono effettuati test retrospettivi (i.e. back testing) confrontando le previsioni di rischio del modello interno con i risultati a posteriori dei profitti e perdite del portafoglio, al fine di verificare se le misure di rischio al 99esimo percentile effettivamente coprano il 99% dei risultati del trading. L‟esercizio si basa sugli ultimi dodici mesi di dati (cioè 250 osservazioni giornaliere). Qualora il numero di eccezioni nell‟anno precedente superi quanto previsto dal livello di confidenza scelto, è attivata una revisione dei parametri e delle assunzioni del modello. I portafogli di negoziazione sono sottoposti a Stress test in base a un‟ampia serie di scenari a fini di managerial reporting, descritti in un paragrafo dedicato di seguito. A seconda delle normative nazionali, alcuni scenari pertinenti sono inoltre oggetto di rendicontazione regolamentare trimestrale. Vengono inoltre considerate misure di rischio sostitutive, vale a dire sensitivity, scenari di stress definiti o l‟indicazione di importi nominali, che vengono incluse nella rendicontazione regolamentare al fine di consentire la stima di rischi non coperti dalla simulazione VaR del modello interno UCB AG Group. Per ciò che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. “stress testing”), si è deciso di affidare alle singole legal entity le modalità con cui effettuare tali prove di stress. A livello complessivo, tuttavia, è stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realtà appartenenti al Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalità delle posizioni, per verificare mensilmente l‟impatto potenziale che tali scenari potrebbero avere sul portafoglio di negoziazione globale. 235 Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di Negoziazione Il gruppo UniCredit assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un‟attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo. Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market) senza alcuna componente soggettiva (ad esempio, per titoli azionari o obbligazionari liquidi, derivati negoziati in borsa). Questo include strumenti il cui fair value è derivato da modelli di valutazione che rappresentano degli standard dell‟industria e i cui parametri sono direttamente osservabili (ad esempio, contratti di swap plain vanilla e un certo numero di opzioni). In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizi di esperti e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value deve essere validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business. Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al file di assicurare l‟adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti I modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front-office delle società del gruppo siano valutati e validati centralmente ed indipendentemente dalle funzioni di Market Risk della capogruppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della banca. In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, deve essere eseguita una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent price verification). Questo è il processo in base al quale vengono verificate regolarmente l‟accuratezza e l‟indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli deve essere effettuata da una funzione indipendente dal Trading, almeno su base mensile (o più frequentemente, in funzione della natura del mercato e dell‟attività di negoziazione). Qualora non siano disponibili fonti indipendenti per i prezzi o tali fonti siano eccessivamente soggettive, devono essere adottate delle appropriate misure di valutazione prudenziale come le rettifiche di valore (FVA, Fair Value Adjustments). 236 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Informazioni sui modelli di valutazione usati per il calcolo del fair value I paragrafi successivi riportano i dettagli delle metodologie utilizzate per il calcolo del fair value in particolare per quegli strumenti i cui prezzi non siano immediatamente osservabili o regolarmente disponibili. Titoli obbligazionari a reddito fisso I titoli obbligazionari a reddito fisso sono prezzati mediante un processo a due livelli in funzione della liquidità dei rispettivi mercati. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati ai prezzi di mercato (markto-market) e, di conseguenza, le posizioni su questi strumenti sono classificate al Livello 1 della gerarchia del Fair Value (Fair Value Hierarchy). Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-tomodel utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate dai precedenti strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l‟uso di parametri osservabili e minimizza l‟uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate come Livello 2 o Livello 3 rispettivamente; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Nella valutazione a fair value, vengono applicate delle rettifiche di valore (fair value adjustments) a fronte della ridotta liquidità e del rischio di modello al fine di compensare la mancanza di parametri di mercato osservabili per le posizioni a Livello 2 e Livello 3. Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l‟accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello è regolarmente sottoposta a verifica. Derivati Over-the-counter (OTC) Il valore di mercato dei derivati OTC è calcolato utilizzando dei modelli di pricing i cui parametri di ingresso devono essere valutati regolarmente attraverso il processo di monitoraggio descritto in precedenza. I modelli di pricing utilizzati per la valutazione a mark-to-market dei derivati OTC includono Black and Scholes (Opzioni europee, prodotti vanilla su materie prime), Stochastic Volatility e Stochastic Volatility with embedded local volatility (prodotti su singolo sottostante path dependent), Stochastic Volatility incorporating jumps and large downward jumps (prodotti su singolo sottostante path dependentcon dipendenza da forward skew), Stochastic Volatility incorporating asset-asset correlations (prodotti su più sottostanti path dependent), two-factor Stochastic-EQ/Stochastic-IR model (obbligazioni convertibili), Equity/IR hybrid model (CPPI). Al fine di determinare il fair value, il mark-to-market deve essere modificato in base al Credit Value Adjustment (CVA) al fine di tener conto della probabilità di default e di rating migration della controparte. Prodotti strutturati di Credito Sin dal 2009, il Gruppo UniCredit ha approvato la “Structured Credit Bonds Valuation Group Policy” fondata su due pilastri: estensione ed implementazione per tutte le società del Gruppo del nuovo processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) adeguato alle mutate condizioni di mercato per le obbligazioni strutturate di credito; integrazione del policy in essere per le rettifiche di valore (Fair Value Adjustments Policy). L‟assunzione principale del processo di IPV è che la qualità di un prezzo venga verificata attraverso la disponibilità di molteplici quotazioni da parte di operatori del mercato indipendenti per strumenti identici. Per questo motivo, il processo parte in prima istanza da MarkIt come collettore e distributore più affidabile delle quotazioni di mercato. Come seconda ipotesi, i prezzi sono valutati seguendo un approccio matriciale, ovvero utilizzando come punto di riferimento per ciascuno strumento un insieme di strumenti simili per i quali le quotazioni di mercato siano disponibili. Un approccio alternativo consiste nel valutare lo strumento per mezzo di modelli di pricing matematici, applicabili ogni volta che l‟informazione sulle assunzioni dei partecipanti al mercato riguardo ai parametri del modello siano ragionevolmente disponibili senza comportare costi o sforzi eccessivi. 237 L‟IPV rappresenta il fondamento teorico dell‟approccio dell‟FVA: l‟FVA è considerato come una riserva a fronte del rischio di modello ed è calcolata assumendo che un downgrade di un notch possa essere considerato come una misura dell‟incertezza. CDO I CDO sono attualmente prezzati con un modello basato su copula Gaussiana con recovery stocastico. Il tasso di recupero è determinato come funzione di un fattore sistemico comune che agisce su tutti i nomi sottostanti. Il pricing delle tranches è semi analitico ed usa alcune approssimazioni per velocizzare le quadrature. 238 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Misure di rischio Dati di VaR Vengono di seguito riportati i dati di VaR relativamente all‟intero complesso dei rischi di mercato riferibili al portafoglio di negoziazione. Il VaR è una metrica unica e consente pertanto una quantificazione complessiva del rischio di mercato, rendendo superflua una scomposizione dello stesso nelle componenti di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo e rischio di cambio. Nell‟aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione Fine Giugno 2012 VaR giornaliero portafoglio di negoziazione *UniCredit Spa *UCI - Irlanda *Fineco Bank *Bank Pekao SA BA Group UCB AG Totale UniCredit Group (1) (milioni di euro) Fine Giugno 2012 3.4 0.2 0.1 0.5 4.1 17.6 25.8 MEDIA 2.6 0.2 0.1 0.4 4.4 25.7 33.4 2012 MASSIMO MINIMO 4.0 1.2 0.2 0.2 0.3 0.0 1.2 0.2 6.5 2.2 36.5 14.8 45.0 22.6 2011 MEDIA 2.3 0.2 0.2 0.5 8.8 27.8 39.8 (1) Il VaR totale è la somma dei valori di VaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo * Soltanto a scopo gestionale Dati di SVaR Vengono di seguito riportati i dati di SVaR relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno. Nell‟aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione Fine Giugno 2012 SVaR Portafoglio di Negoziazione BA Group UCB AG Totale UniCredit Group (1) (milioni di euro) Fine Giugno 2012 24.4 21.1 45.5 MEDIA 18.0 29.0 47.1 2012 MASSIMO 29.2 39.6 60.4 MINIMO 6.1 18.4 35.4 2011 MEDIA 21.9 56.1 78.1 (1) Lo SVaR totale è la somma dei valori di SVaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo 239 Dati di IRC Vengono di seguito riportati i dati dell'IRC relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno. Nell‟aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione Fine Giugno 2012 IRC Portafoglio di Negoziazione BA Group UCB AG Totale UniCredit Group (1) (milioni di euro) Fine Giugno 2012 39.7 506.2 545.9 MEDIA 58.5 551.5 609.9 2012 MASSIMO 124.2 614.4 679.7 MINIMO 35.0 506.2 545.9 2011 MEDIA 134.6 484.6 619.2 (1) L'IRC totale è la somma dei valori di IRC individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo Dati di CRM Vengono di seguito riportati i dati della CRM relativamente al perimetro del portafoglio di trading di correlazione (CTP). La forte riduzione del valore della CRM per UCB AG rispetto alla fine del 2011 è dovuta principalmente all'"unwinding" di diversi CDO ma anche allo spostamento delle posizioni illiquide al di fuori del portafoglio CTP. Rischiosità del portafoglio di negoziazione Fine Giugno 2012 CRM sul Portafoglio di Trading di Correlazione UCB AG (milioni di euro) Fine Giugno 2012 26.3 MEDIA 165.5 2012 MASSIMO 343.8 MINIMO 26.3 2011 MEDIA 390.5 240 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Backtesting del VaR Nei primi sei mesi del 2012, l‟esposizione al rischio di mercato del gruppo UniCredit è rimasta relativamente stabile, sebbene si sia riscontrata una ripresa della volatilità dei credit spread che ancora costituiscono il principale fattore di rischio caratterizzante l‟intera esposizione. La volatilità ha riguardato peraltro anche gli altri fattori di rischio (tassi d‟interesse, corsi azionari e tassi di cambio). Allo stesso tempo è proseguita la strategia di graduale riduzione dell‟esposizione sui portafogli di attività c.d. “non core” in linea con gli obiettivi fissati. Si riportano, inoltre, i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del portafoglio di negoziazione, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati di “profit and loss” per ciascuna principale unità “risk-taker”: UCB AG In UCB AG non si sono verificati sconfinamenti negativi nei primi sei mesi del 2012. 241 UCBA AG In UCBA AG non si sono verificati sconfinamenti negativi nella prima metà del 2012. La diminuzione del VaR a partire da metà novembre 2011 è dovuta allo spostamento del portafoglio di Own Credit Spread (OCS) dal portafoglio di negoziazione al portafoglio bancario. 242 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall‟utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Il Gruppo procede con periodicità settimanale al calcolo di sensitivity analysis, intesa come effetto di conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo. Questa analisi è condotta sull‟intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno. I risultati sono riportati al top management su base settimanale. In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità. Sensitivity ai tassi di interesse La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli (“parallel shift”) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione. Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali curve per ±1pb/±10pb/±100pb. Ad uno spostamento della curva di 1pb, viene calcolata la sensitivity in corrispondenza di diversi timebucket. Per quanto riguarda le variazioni nell'inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario (“clockwise turning” - Turn CW), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso antiorario (“counter-clockwise turning” - Turn CCW), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine. In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti: +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno; 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno; -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre; per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare. 243 Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad azioni, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L‟analisi di sensitivity è condotta sull‟intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno. Sensitivity ai corsi azionari La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità: come “Delta cash-equivalent”, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe la banca allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale; come risultato economico derivante dall‟aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 5%, 10% e 20%. Il Delta cash equivalent ed il Delta 1% (ovvero l‟impatto economico risultante dall‟aumento dei prezzi spot dell‟1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 5%, 10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità delle equity ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità. In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest‟ultima, considerata la secondarietà dell‟esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un‟unica categoria. 244 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Rischio di prezzo - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch‟esse con finalità di stabile investimento. Nell‟assessment del più complessivo portafoglio bancario, anche questo tipo di rischio è tenuto in considerazione. Rischio di cambio - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai tassi di cambio e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali. Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L‟analisi di sensitività è condotta sull‟intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno. Sensitivity ai tassi di cambio La sensitivity rispetto al tasso di cambio valuta l‟impatto economico risultante dall‟apprezzamento e deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre. L‟esposizione verso le diverse valute viene anche espressa come “Delta cash equivalent” in euro: questa rappresenta il controvalore in Euro della somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal portafoglio reale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità dei tassi di cambio ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità. 245 Rischio di cambio - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di cambio in UniCredit origina sia dalla presenza nel Gruppo di banche che operano in aree valutarie diverse dall‟Area Euro, sia da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo, entro i limiti e le autonomie assegnati. In questo secondo caso, il rischio di cambio origina da attività in valuta svolta mediante la negoziazione di vari strumenti di mercato e viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni sviluppati dalle società che compongono il gruppo. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dell‟esposizione a tale tipologia di rischio. Attività di copertura del rischio di cambio Il Gruppo attua una politica di copertura economica sia degli utili che dei dividendi provenienti dalle controllate non appartenenti all‟area euro. Nell‟implementazione di tali strategie si considerano le condizioni di mercato. Rischio di Credit Spread – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai credit spreads e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati ed OTC. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l‟illustrazione delle metodologie utilizzate per l‟analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L‟analisi di sensitività è condotta sull‟intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell‟anno. 246 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Sensitivity ai Credit Spread Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1pb/+10pb/+100pb. Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici. In aggiunta a quanto descritto, si procede altresì a calcolare la sensitivity risultante da un peggioramento del merito di credito (nel caso della variazione di +50% relativo) e da un miglioramento del merito di credito (nel caso della variazione di -50% relativo); in questo caso, anche la forma delle curve di credit spread risulta modificata, dal momento che la variazione assoluta degli spread più ampi risulterà maggiore della variazione assoluta degli spread più bassi. Stress test Gli Stress test integrano i risultati dell‟analisi di sensitività e di VaR nell‟ottica di valutare i rischi potenziali in un modo diverso. Lo stress test esegue la valutazione di un portafoglio in riferimento sia a scenari semplici (in cui si ipotizza una variazione in singoli fattori di rischio) sia a scenari complessi (nei quali si prefigurano variazioni simultanee in più fattori di rischio). Qui si riportano la descrizione degli scenari complessi, che integrano la variazione dei fattori di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio e rischio di credit spread. Per la descrizione degli scenari semplici, fare riferimento ai paragrafi precedenti. Per quanto attiene agli scenari complessi, all‟intero portafoglio CIB sono stati finora mensilmente applicati diversi scenari i cui risultati vengono di volta in volta comunicati al top management. Inoltre una serie di nuovi scenari sono stati definiti come parte dello stress test di Gruppo e sono applicati all‟intero portafoglio di negoziazione. Scenario “Sovereign Debt Tension” In questo scenario, introdotto nel giugno 2010 ed aggiornato nel dicembre 2011, si ipotizza l‟avvio di un processo di escalation di crisi del debito sovrano. Questo è determinato dal fatto che, mentre la costituzione dell'European Financial Stability Fund e l'iniezione di liquidità da parte della ECB sembrano aver evitato la possibilità di un vero e proprio default, persistono tuttavia le tensioni sui mercato. Tali tensioni potrebbero creare un contesto impegnativo in un tempo in cui diversi paesi europei stanno consolidando le proprie finanze pubbliche. In tale scenario, la crisi del debito sovrano dell‟UME avrebbe, allo stesso tempo, effetti a cascata sull‟economia USA e la flight-to-quality porterebbe ad una corsa verso i bond su entrambe le sponde dell‟Atlantico. In termini delle variabili dei marcati finanziari, questo scenario assume: credit spread: per i titoli governativi la maggiore avversione al rischio implicherebbe per gli emittenti core un restringimento degli spread rispetto ai tassi swap. I paesi periferici dell‟UE sarebbero sottoposti ad una notevole pressione: gli spread dei titoli italiani si allargherebbero ulteriormente, mentre i bond spagnoli sarebbero meno sotto pressione; tutti gli spread di credito, nell'universo dei bond corporate, sarebbero sotto pressione; un crollo dei mercati azionari mondiali; tale evento si combinerebbe con un aumento delle volatilità dei titoli azionari; un appiattimento delle curve dei tassi di interesse USD e EUR. Si assume in questo scenario un aumento delle volatilità dei tassi di interesse; un apprezzamento dell‟USD soprattutto nei confronti dell‟EUR; deprezzamento delle monete dell‟area CEE rispetto all‟EUR. 247 Scenario “Widespread Contagion” Questo scenario, introdotto nel dicembre 2010 ed aggiornato nel dicembre 2011, ipotizza una escalation della crisi del debito fino ad un livello sistemico, con diffusione del contagio a Spagna e Italia. L‟acquisto su larga scala da parte dell‟ECB di bond governativi non è in grado di fermare l‟allargamento degli spread sovrani, con il mercato che si concentrerebbe sui punti più deboli dei due paesi – in Spagna, il settore bancario e le passività correnti per il governo, in Italia l'elevato rapporto debito/PIL in un contesto di modesta crescita potenziale. Questo porterebbe ad un profondo sconvolgimento dei mercati finanziari dell'eurozona ed un conseguente peggioramento delle condizioni finanziarie. Lo shock finanziario è amplificato dal forte legame tra i paesi dell‟area europea e determina a sua volta una recessione più profonda rispetto a quella prevista nello scenario “Sovereign Tension”. Questo scenario assume, per le variabili di mercato, le seguenti variazioni: l‟ECB reagisce abbassando il tasso di rifinanziamento di 50 pb mentre i tassi EUR/USD a medio/lungo termine crollano (flight-to-quality), determinando così un appiattimento delle curve, in risposta al deterioramento delle previsioni di crescita ed inflazione. Si attende un irripidimento della curva GBP, riflettendo così la percezione negativa da parte degli investitori sulla capacità di ottenere un consolidamento ulteriore dal punto di vista fiscale; sul lato FX, l'EUR-USD sarebbe duramente colpito dalla perdita di fiducia nell'UME, ed il CHF si apprezzerebbe rispetto la maggior parte delle valute dato che nei tempi di maggiore avversione al rischio, la moneta svizzera è sempre un asset popolare. Lo Yen si apprezzerebbe allo stesso modo considerando il repricing nelle preferenze di rischio; l'EUR-GBP potrebbe deprezzarsi in quanto la sterlina potrebbe essere utilizzata come copertura dell'UME; la maggiore avversione al rischio costituirebbe un fattore penalizzante per gli asset più rischiosi, pesando maggiormente sulla performance dei principali indici azionari che sperimenterebbero anche un maggiore livello di volatilità; per quanto concerne i Credit Spread, si prevede un deciso allargamento per i governativi (soprattutto per i PIIGS) con l‟eccezione di Germania e USA (flight-to-quality); gli spread dei finanziari e dei corporate si allargherebbero di conseguenza. Scenario “Emerging Markets Slowdown” Questo scenario è stato introdotto a giugno 2011 e copre gli anni dal 2011 al 2013. L‟assunzione base è quella di una crisi proveniente dall‟economia reale, più precisamente un pesante rallentamento nella crescita delle economie emergenti che cominci nel 2011 e si intensifichi nel 2012. Questo avrebbe un effetto negativo sul PIL della zona euro, ed in misura minore su quello degli USA, dove il peso della produzione industriale e del commercio estero è minore. Come risultato di un‟attività economica ridotta e di un calo nel prezzo del petrolio si otterrebbe un rallentamento dell‟inflazione. La combinazione di rallentamento nella crescita del PIL ed inflazione ridotta porterebbe ad un notevole rallentamento nella normalizzazione dei tassi di riferimento delle banche centrali. Dal punto di vista delle variabili macroeconomiche questo scenario ipotizza: spread dei CDS: un deterioramento per gli spread dei paesi europei minore rispetto allo scenario Sovereign Tensions, a causa di un impatto solo indiretto sugli spread. La crisi si riflette di più sulle compagnie petrolifere fuori dall‟indice “iTraxx main”. Anche l‟allargamento degli spread per gli indici iTraxx Financial Senior e iTraxx Financial Sub è rilevante; non ci sono impatti sulla curva dei tassi giapponesi. Quelli sulle curve per USA, EU e UK consistono in un calo che si manterrà all‟aumentare degli orizzonti temporali nelle curve. Questo riflette la peggiore prospettiva di crescita e le migliori prospettive sull‟inflazione. La curva dei tassi Euribor è tra le tre quella maggiormente impattata, a causa del ripiego verso i Bunds tedeschi da parte di investitori avversi al rischio; il ribasso del mercato delle azioni accompagnato dalla crescita della volatilità di tutti i suoi titoli; il deprezzamento dell‟euro rispetto a dollaro, yen e franco svizzero (viste come monete rifugio) ed il suo apprezzamento sia verso altre le monete europee che verso la lira turca. 248 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 249 250 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Tavola 12 – Rischio operativo Informativa qualitativa Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA) ll gruppo UniCredit ha sviluppato un modello interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il requisito patrimoniale è calcolato a livello di Gruppo considerando le tipologie di evento di 1° livello di Basilea come classi di rischio. Per ogni classe di rischio, l‟impatto e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per ottenere la distribuzione delle perdite annue. La distribuzione di impatto viene stimata su dati interni, esterni e di scenario, mentre la frequenza viene determinata utilizzando solo i dati interni. La distribuzione di impatto viene determinata stimando separatamente il corpo, con una distribuzione parametrica (Weibull, log-normale o log-logistica), e la coda attraverso la distribuzione di Pareto generalizzata (GPD), sulla base della Extreme Value Theory (EVT). Il corpo della distribuzione di impatto viene stimato su dati interni, mentre la stima della coda della distribuzione si basa su dati interni, esterni ed analisi di scenario che superano la soglia corpo-coda. Attualmente, per quanto riguarda il corpo della distribuzione di impatto, viene utilizzata la Weibull per frodi interne e la log-normale per tutte le altre tipologie di evento. Per ciascuna classe di rischio, la distribuzione di impatto per il corpo è selezionata secondo il risultato fornito da test statistici (ad es Kolmogorov-Smirnov e Anderson-Darling) e da analisi grafiche (ad esempio quantile-quantile plot). La frequenza dei dati di perdita è modellata con una distribuzione di Poisson. Per ogni classe di rischio, la distribuzione delle perdite annua è ottenuta dalle distribuzioni di impatto e di frequenza mediante simulazione Monte Carlo, tenendo conto della copertura assicurativa. Un aggiustamento per gli indicatori di rischio (key operational risk indicators) si applica alla distribuzione di perdita annua stimata per ogni classe di rischio. Le distribuzioni di perdita annua delle classi di rischio, sono aggregate considerando la correlazione tra le tipologie di evento. La correlazione è stimata mediante una funzione copula t-Student e la distribuzione complessiva delle perdite annue si ottiene mediante simulazione Monte Carlo. Il requisito patrimoniale AMA di Gruppo è calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite annue con un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e con un livello di confidenza del 99,97% per fini di calcolo del capitale economico. La deduzione per la perdita attesa è calcolata come il minimo tra la mediana della distribuzione delle perdite aggregate e gli accantonamenti specifici disponibili. I requisiti di capitale delle singole società del Gruppo sono ottenuti mediante un meccanismo di allocazione che riflette l‟esposizione ai rischi operativi di ognuna di esse. Il meccanismo di allocazione si basa su: il requisito patrimoniale di una società calcolato mediante il metodo standardizzato (TSA); il requisito patrimoniale della società calcolato applicando il modello interno alla società stessa (stand-alone); il back-testing del requisito capitale allocato (sulla base del TSA e stand-alone) considerando le perdite subite dalla società stessa. L‟utilizzo dell‟approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell‟Autorità di Vigilanza ed è attualmente in fase di estensione a tutte le società rilevanti del Gruppo. Le società non ancora autorizzate all‟utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA). Il grado di copertura dei diversi metodi, espresso come peso nell‟indicatore rilevante complessivo di Gruppo (media triennale del margine di intermediazione), è il seguente: AMA 84%, TSA 8%, BIA 8%. 251 I Il Gruppo lavora al fine di promuovere i seguenti miglioramenti del modello interno: adozione di un database esterno su base internazionale e una struttura da perdita operativa più in linea con le caratteristiche specifiche del Gruppo; riesame dei criteri per l'estrazione del set di calcolo dei dati, riducendo la differenza esistente tra le perdite contabilizzate a conto economico e quelle effettivamente utilizzate nella stima del requisito patrimoniale; aumento, ove necessario, della granularità del modello - attualmente basata sulle sette tipologie di evento - al fine di controllare meglio i driver di rischio operativo; applicazione di soglie differenziate per classe di rischio - per la raccolta delle perdite e per la valutazione della coda di distribuzione - sulla base del profilo di rischio connessi; utilizzo di differenti distribuzioni di impatto per le classi di rischio in cui i test statistici suggeriscono distribuzioni alternative con un miglior adattamento dei dati. utilizzo di diversi criteri di aggregazione, per quanto riguarda la correlazione tra le classi di rischio, al fine di valutare in maniera ottimale i parametri della funzione copula; cambiamento del criterio per la deduzione delle perdite attese, al fine di garantire una corrispondenza più stretta, per ogni singola classe di rischio, tra l'importo della perdita attesa nel modello e i relativi fondi disponibili; revisione dei criteri e della metodologia per generare ed incorporare nel modello di calcolo le analisi di scenario, in modo da aumentarne il contributo al requisito patrimoniale. Fonti di rischio operativo Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanata da Banca d‟Italia nel dicembre 2006 (Circolare n. 263/2006 e successivi aggiornamenti). Le classi di riferimento sono le seguenti: frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca; frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca; rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie; clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato; danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi sterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici; interruzioni dell‟operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell‟operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi; esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori. 252 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Nel corso del primo semestre 2012, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria "Clientela, prodotti e prassi professionali" che include le perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normativa fiscale. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione, consegna e gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi. Una tendenza al rialzo è stata osservata in perdite derivanti da frodi interne ed esterne; mentre le categorie di rischio residue, comprese le pratiche di lavoro, danni a beni materiali e sistemi informatici hanno manifestato importi decrescenti. 253 I Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio significa l‟utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l‟identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione. Il Gruppo promuove la mitigazione delle perdite potenziali identificando diverse soluzioni finalizzate all‟analisi della riduzione del rischio operativo. Le principali sono le seguenti: Permanent WorkGroup Le nuove “Group Operational Risk Management Governance Guidelines” regolano il Permanent WorkGroup, un working group costituito nelle Entità Legali più importanti e composto principalmente dalle funzioni di Operational Risk e Organizzazione, con lo scopo di ridurre le perdite operative identificando e implementando le nuove azioni di mitigazione. Il PWG trae vantaggio anche dalla cooperazione di tutte le altre funzioni coinvolte come membri ospiti (come Compliance, IT, Business, Accounting…). I meeting trimestrali sono finalizzati alla prioritizzazione del rischio, promuovendo le azioni di mitigazione e monitorando la loro implementazione. Mitigation Action Outlook Tutte le maggiori azioni di mitigazione realizzate sono registrate nel “Mitigation Action Outlook” (MAO) dal 2011. Il MAO è lo strumento definito dalla Holding Company e adottato dal Gruppo al fine di raccogliere e monitorare tutte le azioni di mitigazione. A seguito di ogni perdita rilevante, ad ogni Entità Legale è richiesto di pianificare un‟azione di mitigazione correlata. Questi dati sono raccolti mensilmente in uno specifico database di Gruppo. Limiti di Operational Risk I limiti di Operational Risk sono un elemento del “Risk Appetite Framework”, componente principale del Internal Capital Adequacy Assessment Process” (ICAAP), come previsto dal Secondo Pilastro di Basilea 2. La Propensione al Rischio (“Risk Appetite”) è il punto di partenza degli obiettivi di pianificazione strategica (ad esempio il volume e la redditività) ed è rappresentato da un insieme di metriche di parametri, articolate in tre dimensioni: adeguatezza patrimoniale, redditività e rischio, liquidità e provvista. Nell‟ambito di ciascuna di queste dimensioni sono state selezionate alcune metriche rappresentative. Pertanto, lo scopo della propensione al rischio è di individuare quegli obiettivi e limiti potenziali per le relative metriche, in linea con il livello di rischio ritenuto accettabile, al fine di massimizzare la redditività e consentire un adeguato livello di provvista. In conformità con la Propensione al Rischio del Gruppo, i limiti dei rischi operativi devono cogliere la complessità e la portata delle operazioni poste in essere dalle Entità; tali limiti sono definiti in termini di perdite operative. Il superamento delle soglie di attenzione definite per le perdite innesca una serie di cambiamenti o reazioni (un processo specifico sarà definito in una Group Rule dedicata). 254 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Tali variazioni e reazioni possono comportare l‟adozione di nuove azioni di mitigazione, la miglioria di quelle già in essere o la revisione dei limiti. La definizione dei limiti a livello di Entità, di Divisione e di Paese si basa sull‟analisi della serie storica di dati relativi alle perdite registrate a livello di Gruppo e sulla valutazione di eventuali correlazioni (sempre a livello di Entità, di Divisione e di Paese) tra l‟ammontare delle perdite e le variabili legate alle dimensioni del perimetro sotto esame (ad esempio il perimetro che ricomprende l‟intero Gruppo) nel corso degli anni. Il calcolo degli indici di tendenza e di stagionalità viene utilizzato anche con finalità previsionali per le perdite. Queste analisi vengono utilizzante anche per valutare l‟impatto delle azioni di mitigazione implementate nel passato e come base per le future attività di mitigazione. Un approccio strutturato per il monitoraggio dei limiti e per l‟implementazione delle azioni correttive assicura congruenza con gli standard della best practice di riferimento, favorendo l‟attribuzione di responsabilità e l‟allineamento tra le funzioni di business e quelle deputate al presidio del rischio. Uso di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi La funzione di Operational Risk Management è coinvolta nel processo decisionale per le assicurazioni, fornendo analisi sull‟esposizione ai rischi operativi, l‟efficienza delle franchigie e dei limiti di polizza. La funzione informa regolarmente il management sulle tematiche assicurative. Il ruolo della funzione di Operational Risk Management nella gestione delle assicurazioni è definito in una normativa interna dedicata, approvata dal Group Risk Committee e dal Group Operational & Reputational Risks Committee. Quest‟ultimo Comitato ha funzione deliberante per le strategie assicurative a seguito di proposte congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e Operational and Reputational Risks department. I rischi generalmente assicurati nel Gruppo sono quelli sugli asset fisici, frode e responsabilità verso terzi. In base alle classi di rischio definite, il Gruppo ha realizzato dei contratti assicurativi a presidio dei rischi, nelle seguenti forme: frodi interne: polizza BBB, nelle specifiche sezioni di infedeltà dei dipendenti; frodi esterne: polizza BBB nelle specifiche sezioni perdita dei valori, trasporto valori, falsificazione, danni in caso di furto e rapina, frode tramite sistemi di elaborazione dei dati; rapporti di impiego e sicurezza: polizza di responsabilità civile con equiparazione dei dipendenti a terzi; clientela: copertura di responsabilità civile generale verso terzi; eventi esterni: polizze property all risks e informatica all risks, a protezione di fabbricati e beni, estese agli eventi naturali e catastrofali, atti vandalici e terrorismo e, per quanto riguarda i centri di elaborazione, i guasti macchine. 255 I 256 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Differenziazione delle esposizioni in funzione degli obiettivi perseguiti Le operazioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo perseguono molteplici obiettivi: istituzionali; strategici, di norma società sottoposte ad influenza notevole e di supporto allo svolgimento / sviluppo dell‟attività bancaria (quali, ad esempio, le interessenze in società finanziarie e assicurative); d‟investimento finanziario, tra cui gli investimenti in titoli di capitale, in quote di fondi comuni d‟investimento (O.I.C.R.) e di private equity; altri, quali, ad esempio, gli investimenti rivenienti da operazioni di ristrutturazione del credito. Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione utilizzate Partecipazioni Le partecipazioni sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto oppure al costo. La partecipazione valutata al patrimonio netto include l‟avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) eventualmente pagato per l‟acquisizione. La partecipazione agli utili e alle perdite post-acquisizione delle collegate è rilevata in conto economico alla voce 240. “Utili (Perdite) delle partecipazioni”. L‟eventuale distribuzione di dividendi viene portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. I profitti non realizzati sulle transazioni fra il Gruppo e le sue partecipazioni sono eliminati nella stessa percentuale della partecipazione del Gruppo agli utili delle partecipazioni stesse. Anche le perdite non realizzate sono eliminate, a meno che le transazioni effettuate diano evidenza di una perdita di valore delle attività negoziate. 257 I Attività finanziarie disponibili per la vendita Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al costo dell‟operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Tali attività sono anche successivamente valutate al fair value. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce 140. “Riserve da valutazione” del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore (impairment) che sono esposte alla voce 130.b) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita” fino a quando l‟attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100.b) “Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita”. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. “Riserve da valutazione” sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva. Gli strumenti rappresentativi di capitale (titoli azionari) non quotati in un mercato attivo e il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono valutati al costo. Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l‟attività abbia subito una riduzione di valore (impairment), la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce 140. del patrimonio netto “Riserve da valutazione”, viene trasferita a conto economico alla voce 130.b) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita”. Per gli strumenti di capitale l‟esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell‟emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell‟ambiente in cui l‟impresa opera. Nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole. Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, il Gruppo procede ad analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato. Qualora i risultati di detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l‟ammontare originariamente investito, si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore. L‟importo trasferito a conto economico è quindi pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari, rilevate a conto economico, non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico ma a patrimonio netto. 258 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 Attività finanziarie valutate al fair value I titoli di capitale ricompresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, così come le attività finanziarie detenute per la negoziazione, sono oggetto di valutazione al fair value con registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e non, a conto economico. In particolare, nel caso del portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, detti profitti e perdite sono esposti alla voce 110. “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”. In questo portafoglio non possono essere contabilizzati degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile. 259 I Informativa quantitativa (migliaia di €) Consistenze al 30/06/2012 Tipologia esposizioni/valori Valore di Bilancio Livello 1 A. Partecipazioni B. Attività finanziarie disponibili per la vendita (*) C. Attività finanziarie valutate al fair value Livello 2/3 Valore di mercato Fair Value Livello 1 2.097.413 2.040.285 1.685.252 517.954 3.025.657 517.942 61.723 525.008 61.723 Livello 2/3 Livello 1 Utili/perdite realizzati e impairment Utili Perdite 1.685.252 317 (35.576) 2.198.808 517.942 137.850 (65.209) 525.008 61.723 8.700 (4.238) Plus/minusvalenze non realizzate e iscritte a stato patrimoniale Plus (+) Minus (-) 50.174 (56.338) (migliaia di €) Consistenze al 31.12.2011 Tipologia esposizioni/valori Valore di Bilancio Livello 1 A. Partecipazioni B. Attività finanziarie disponibili per la vendita (*) C. Attività finanziarie valutate al fair value Livello 2/3 Fair Value Livello 1 1.949.067 1.605.608 1.369.285 630.909 3.176.653 630.909 81.634 528.031 81.634 Livello 2/3 Valore di mercato Livello 1 Utili/perdite realizzati e impairment Utili Perdite 1.369.285 16.789 (850.707) 2.333.280 630.909 279.635 (209.568) 528.031 81.634 15.914 (17.849) Plus/minusvalenze non realizzate e iscritte a stato patrimoniale Plus (+) 294.713 Minus (-) (117.104) (*) Includono 827 e 843 milioni di euro relativi ad attività valutate al costo, rispettivamente al 30 giugno 2012 e al 31 dicembre 2011. Il livello 1 corrisponde al valore di mercato. (migliaia di €) Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in strumenti di capitale - valori ponderati VALORE PONDERATO 30.06.2012 Metodo IRB 31.12.2011 1.163.604 1.252.055 - Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata 443.599 505.277 - Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati 412.199 413.109 - Altri strumenti di capitale 307.806 333.669 4.067.069 4.470.649 Metodo Standard 260 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 261 I 262 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono: 1. sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow risk); 2. sul valore attuale netto delle atttività e delle passività, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk). Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall‟operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue: repricing risk: rischio derivante dai mismatch temporali di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali mismatch comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all‟esposizione della banca rispetto a variazioni, nell‟inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d‟interesse. Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall‟imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili; optional risk: rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book di Gruppo. Un esempio rilevante sono le opzioni incluse nel portafoglio mutui della banca. La stima delle posizioni per il rischio di tasso di interesse include delle ipotesi per le attività e le passività che non hanno una scadenza ben definita. Per esempio: per le poste a vista, sono presenti assunzioni sulla scadenza per valutare la viscosità delle transazioni con una scadenza contrattuale non specificata. Per la viscosità, sono prese in considerazione varie assunzioni. Sono importanti sia la volatilità dei volumi delle poste a vista sia la correlazione, implicita ed osservata, tra i tassi di mercato ed i tassi contrattuali. Sono prese in considerazione sia evidenze statistiche, sia evidenze qualitative per consentire alla banca di valutare la scadenza opportuna per operazioni di protezione per eliminare il rischio di tasso potenziale derivante dalle poste a vista; per i mutui residenziali, il modello econometrico stima i possibili futuri volumi di estinzioni anticipate nel corso del tempo, per limitare il rischio che la banca si trovi ad avere interest rate swap di copertura in eccesso rispetto ad i mutui a tasso fisso rimanenti. Le ipotesi sul rimborso anticipato dei mutui sono basate sia su dati storici sia su valutazioni qualitative. Le ipotesi sottostanti i modelli applicati ai diversi Regional Centre 23 appartenenti al Gruppo sono diverse. 23 In generale, il concetto di Regional Centre è congruente con quello di subholding. I Regional Centre sono Entità Legali incaricate di indirizzare, coordinare, misurare e controllare il rischio di tasso di interesse delle Entità rientranti nel loro perimetro di responsabilità. In tale contesto, un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di “Supervisory and Overarching Regional Centre”, nella sua funzione di indirizzo, coordinamento e controllo di tutti gli aspetti riguardanti il rischio di tasso di interesse nel banking book per l‟intero Gruppo. La Capogruppo inoltre agisce come Regional Centre italiano. 263 Il modello di stima del fenomeno del rimborso anticipato non è rilevante allo stesso modo per ogni Paese: in Polonia, ad esempio, i mutui residenziali sono generalmente di durata variabile, per cui un‟analisi comportamentale sulla probabilità del fenomeno del rimborso anticipato diventa meno rilevante da una prospettiva di puro rischio tasso d‟interesse. Concorrono all‟adozione di differenti soluzioni per i diversi Regional Centre, inoltre, anche le specifiche circostanze locali che caratterizzano di volta in volta ogni Paese/Entità Legale. Per quanto riguarda la modellizzazione delle poste a vista, tutti i Regional Centre partono da una serie di assunzioni comuni, per esempio, nel determinare l'importo core, che può essere classificato come rilevante nel determinare la scadenza a lungo termine. I dati statistici sono un input molto importante a tal fine. In alcuni casi tuttavia, a seconda delle circostanze locali, il profilo effettivo delle poste a vista potrebbe essere determinato sulla base di un input qualitativo. Un esempio chiarificatore può essere il trend rilevato di sostituzione delle poste a vista in favore di depositi a breve termine da parte della clientela: spostamenti rilevanti di preferenza da un prodotto ad un altro, sulla base dei prezzi, può costituire un'indicazione supplementare nell‟assumere un profilo più conservativo nella stima delle scadenze designate dal modello e, ad esempio, le stime di scadenza comportamentali possono essere riviste più a breve termine. Limiti e soglie d‟allerta sono definiti in termini di VaR (utilizzando la metodologia descritta per il portafoglio di negoziazione, sulla base delle sensitivity alle fluttuazioni dei tassi di interesse, calcolate tenendo conto delle informazioni date dai modelli comportamentali), Sensitivity o Repricing Gap, per ogni Banca o Società del Gruppo, a seconda del livello di complessità del suo business. Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, tale responsabilità è in capo all‟ Unità Asset Liability Management Group e alle funzioni di Risk Management incaricate della misurazione del rischio di tasso di interesse. Tali attività includono: Analisi di sensitivity del Margine d‟Interesse: tale attività si traduce in un‟analisi statica di gap (assumendo cioè che le posizioni rimangono costanti durante il periodo), e una simulazione di impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di elasticità per le poste a vista; In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di shock differenti delle curve dei tassi. Gli shock di riferimento per uno scenario di rialzo o di ribasso dei tassi sono uno shock istantaneo e parallelo rispettivamente di + / - 100 bps. Tali scenari standard sono corredati da un‟analisi in caso di appiattimento o maggiore pendenza delle curve dei tassi, al fine di valutare l'impatto sul Margine di Interesse Netto in caso di movimenti non paralleli delle curve. Analisi di sensitivity del Valore Economico: tale analisi include il calcolo delle misure di duration, sensitivity del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in seguito ad uno spostamento parallelo di 200bp. Il Gruppo misura e monitora il rischio tasso di interesse su base giornaliera in termini di esposizione di VaR e di sensitivity del valore economico, per uno shock istantaneo e parallelo di 1 punto base della struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensitivity del valore economico per shock di 200 punti base e la sensitivity del Margine di interesse. Frequenza e metriche di misurazione sono definite nell'ambito della Policy di Gruppo “Rischio di tasso di interesse del Banking Book”, che definisce i metodi e i corrispondenti limiti o soglie d‟allerta delle sensitivity del margine di interesse e del valore economico. La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni. 264 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 Se e dove possibile, le operazioni commerciali sono coperte contro il rischio di tasso di interesse tramite opportune operazioni. Il rischio di tasso di interesse residuale che ne deriva viene poi monitorato attraverso una serie di soglie d‟allerta. Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale. 265 Informativa quantitativa La sensitivity del margine d‟interesse – calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell‟ipotesi di un aumento di 100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di giugno 2012 a 109 milioni di euro (-318 milioni in caso di riduzione di 100 punti base). A questo proposito si precisa che tale misura evidenzia l‟effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri cambiamenti nella composizione delle attività e passività. La tavola seguente espone gli effetti di uno shock di tasso di interesse, negativo o positivo, con una scomposizione nelle valute principali. Alla fine di giugno 2012 la sensitivity del valore economico del bilancio a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 punti base è pari a 36 milioni di euro24. La variazione rispetto all‟esposizione presentata a dicembre 2011 è essenzialmente spiegata dall‟allineamento a livello di Gruppo delle ipotesi utilizzate per le attività e le passività a scadenza non definita contrattualmente (sofferenze, depositi a vista), assieme ad un completamento del perimetro di monitoraggio (inclusione di UC Factoring e UCCMB): 1. L‟aggiornamento nel modello delle poste a vista, assieme all‟inclusione delle sofferenze nel perimetro di monitoraggio, ha un impatto complessivo di circa 0.7 miliardi. Il profilo di classificazione delle sofferenze è stato modellizzato sulla base dei flussi di cassa attesi. 2. L‟inclusione di UCCMB e UC Factoring, assieme ad altre minori raffinazioni dei modelli applicati nelle altre Banche Italiane, ha un impatto di -0.1 miliardi sulla posizione di Gruppo. (milioni di €) Rischio di tasso d'interesse nel portafoglio bancario Valuta Euro Dollaro USA Zloty Polacco Sterlina Inglese Franco Svizzero Yen Giapponese Lira Turca Altre TOT +200 bps - 886 296 24 34 6 11 131 417 36 -200 bps - - - 1.164 343 43 45 22 5 138 429 238 Tali misurazioni sono basate su assunzioni di modellizzazione delle scadenze per poste di bilancio che non hanno una scadenza ben definita, come le poste a vista e i mutui. La riduzione del valore economico, calcolata secondo le modalità gestionali, si mantiene nel caso di una variazione dei tassi di 200 punti base nei limiti considerati come soglia di attenzione dalle vigenti disposizioni di Vigilanza (20% del patrimonio di vigilanza). 24 Escluse società minori. UC Factoring, UCCMB e UC Leasing holding (perimetro italiano) sono incluse e contribuiscono all‟ esposizione di Gruppo. 266 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 267 I 268 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Glossario / Abbreviazioni Glossario / Abbreviazioni ABCP Commercial paper garantita da attività (Asset-Backed Commercial Paper) ABS Titoli garantiti da attività (Asset-Backed Securities) ALM (Asset & Liability Management); gestione integrata delle attività e delle passività finalizzata ad allocare le risorse in un‟ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento. ALT-A (mutui residenziali) Finanziamenti erogati a controparti che, sebbene non caratterizzate da significative difficoltà nel servizio del debito tali da qualificarli come “Subprime” (vedi voce), presentano profili di rischiosità determinati da elevati rapporti debito/garanzia, rata/reddito oppure da un‟incompleta documentazione circa il reddito del debitore. AMA (Advanced Measurement Approach); applicando questa metodologia l‟ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l‟utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione Audit Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit). Banking book Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l‟espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all‟attività “proprietaria”. Basilea 2 Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri. - Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente; - Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche debbano dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell‟ambito di una valutazione dell‟esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell‟evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive; - Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Best practice Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale. BMS Banca multilaterale di sviluppo Budget Stato previsionale dell‟andamento dei costi e dei ricavi futuri di un‟azienda. Capitale Economico Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso. 269 I Cartolarizzazione Operatività che prevede il trasferimento di portafogli di attività a Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” e l‟emissione da parte di quest‟ultima di titoli aventi diversi gradi di subordinazione nel sopportare le eventuali perdite sulle attività sottostanti. Le cartolarizzazioni possono essere: • tradizionale, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l‟effettiva cessione degli stessi allo "SPV- Special Purpose Vehicle"; • sintetica, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l‟utilizzo di derivati su crediti o analoghe forme di garanzia che consentono di trasferire il rischio dello stesso portafoglio. CDO (Collateralized Debt Obligation); titoli di debito, emessi da un veicolo, aventi come sottostante finanziamenti, obbligazioni, “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) oppure altri CDO. Queste tipologie di strutture sono costituite sia per eliminare (“derecognition”) attività dallo stato patrimoniale sia per arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate e i titoli emessi dal veicolo. I CDO possono essere “funded”, se il veicolo acquista legalmente la proprietà dell‟attività, oppure sintetici “unfunded”, se il veicolo acquisisce il rischio sottostante alle attività mediante contratti di “CDS - Credit Default Swap” (vedi voce) oppure altre forme di garanzia assimilabili. I titoli della specie possono essere ulteriormente suddivisi tra: • CDO di ABS, aventi a loro volta come sottostante tranche di ABS; • Commercial Real Estate – CDO (CRE CDO), aventi come sottostante prestiti per immobili commerciali; • CDO - Balance Sheet, aventi il fine di consentire all‟“Originator” (vedi voce), di norma un‟istituzione bancaria, di trasferire il rischio di credito a investitori terzi consentendo, ove possibile in base alle applicabili regole civilistiche e di vigilanza, l‟eliminazione delle attività dal bilancio dell‟originator; • CDO - Market Value, caratterizzati dal fatto che il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale delle note emesse deriva non solo dai flussi di cassa originati dalle attività sottostanti ma anche dalla negoziazione delle stesse sul mercato. • La performance delle notes emesse dal veicolo dipende, quindi, non solo dal rischio di credito ma anche dal valore di mercato delle attività sottostanti; • CDO - Preferred Stock, aventi come sottostante strumenti ibridi di debito/patrimonio "Preference shares" emesse da istituzioni finanziarie; • CDO - Synthetic Arbitrage, aventi il fine di arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate, acquisite sinteticamente attraverso strumenti derivati, e i titoli emessi dal veicolo. CDS (Credit Default Swap); contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity). CE.BI. Centrale dei Bilanci CEO Chief Executive Officer CFO Chief Financial Officer Corporate Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni. Costo del rischio È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti verso clientela. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca. Covenant Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore a eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.). Covered bond Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari o altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, a un‟apposita società veicolo “SPV – Special Purpose Vehicle”. 270 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Glossario / Abbreviazioni CRD (Capital Requirement Directive); direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d‟Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. CRM Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) CSO Chief Strategic Officer Default Identifica la condizione di dichiarata impossibilità a onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi. DRO Divisional Risk Officer Duration Generalmente è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo obbligazionario e costituisce un indicatore del rischio di tasso d‟interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario. EAD Esposizione al momento dell‟inadempienza (Exposure at Default) EBITDA Reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization). ECA Agenzia per il credito all‟esportazione (Export Credit Agency) ECAI Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution) EL Perdite attese (Expected Losses) Esposizioni “junior”, “mezzanine” e “senior” In un‟operazione di cartolarizzazione le esposizioni possono essere così classificate: • "junior", sono le esposizioni rimborsate per ultime che conseguentemente assorbono le prime perdite prodotte dall‟operazione di cartolarizzazione; • “mezzanine”, sono le esposizioni aventi priorità di rimborso intermedie tra le “senior” e le “junior”; • "senior", sono le esposizioni rimborsate per prime. EVA (Economic Value Added); l‟EVA è un indicatore del valore creato da un‟azienda. Esso esprime la capacità di creare valore in termini monetari, poiché risulta dalla differenza tra l'utile netto dell'operatività corrente “NOPAT - Net Operating Profit After Tax” e l'onere relativo al capitale investito. Fair value Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti. FCC Fattore di conversione del credito Forwards Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su mercati "OTC – Over The Counter", nei quali le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma la cui esecuzione avverrà a una data futura predeterminata, mediante l‟incasso o il pagamento di differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell‟oggetto del contratto. Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell‟attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie. Futures Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione. Hedge Fund Fondo comune di investimento speculativo che adotta tecniche di copertura, normalmente non utilizzate dagli ordinari fondi comuni, allo scopo di fornire rendimenti costanti scarsamente correlati a quelli del mercato di riferimento. Gli Hedge Funds sono contraddistinti da un ristretto numero di soci partecipanti e dall‟elevato investimento minimo richiesto. IAA Metodo della valutazione interna (Internal Assessment Approach) 271 I IAS/IFRS Principi contabili internazionali (International Accounting Standards); emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli “US GAAP - United States Generally Accepted Accounting Principles”. IBNR sostenute ma non contabilizzate (perdite) (Incurred But Not Reported) ICAAP La disciplina del “Secondo Pilastro” (Titolo III) richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (“Primo Pilastro”), nell‟ambito di una valutazione dell‟esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell‟evoluzione del contesto di riferimento. IMA Metodo dei modelli interni (Internal Models Approach), Rischi di mercato Impairment Nell'ambito degli “IAS/IFRS” (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività. Investment banking Comparto dell‟attività bancaria rivolto alla sottoscrizione e collocamento di titoli di nuova emissione, oltre che alla negoziazione di strumenti finanziari. IPRE Income Producing Real Estate IRB Sistema basato sui rating interni (Internal Ratings-Based Approach) LCP Loss Confirmation Period Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all'altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest'ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione. LGD Perdita in caso di inadempienza (Loss Given Default) M Scadenza effettiva (Effective Maturity) Medium Term note Titolo di debito avente scadenza fra i 5 e i 10 anni. Notch Punto base OICR Organismi di investimento collettivo del risparmio OICVM Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari Originator Soggetto che ha originato direttamente oppure acquistato da terzi le attività oggetto di cartolarizzazione. OTC Over-The-Counter Overcollateralisation Forma di garanzia creditizia che prevede che il portafoglio di attività a garanzia dei titoli emessi sia superiore all‟ammontare dei titoli stessi. PD Probabilità di inadempienza (Probability of Default) PMI Piccole e medie imprese 272 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Glossario / Abbreviazioni Private equity Investimenti nel capitale di rischio di società, generalmente non quotate, ma con alto potenziale di sviluppo e con capacità di generare flussi di cassa costanti. Gli investimenti in private equity comprendono un‟ampia gamma di operazioni sia in funzione della fase di vita dell‟azienda considerata sia delle tecniche di investimento utilizzate. Tra queste ultime sono compresi i fondi chiusi di private equity. Purchase companies Società Veicolo utilizzate nell‟ambito di strutture di ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione e che sono finanziate dal veicolo Conduit che emette le "Commercial Paper". Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni. RBA Metodo basato sui rating (Ratings-Based Approach) Retail Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani. RIC Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Privati RISB Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Small Business Rischio di credito Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca. Rischio di liquidità Rappresenta il rischio che l‟impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell‟incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell‟insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk). Rischio di mercato Rappresenta l‟effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest‟ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l‟operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. Rischio operativo Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell‟azienda, interruzioni dell‟operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. RUF Revolving Underwriting Facility RWA Attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets); si tratta di attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d'Italia, Bafin, ecc.) per il calcolo dei coefficienti di solvibilità Sensitivity Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento. SFA Metoto della Formula Regolamentare (Supervisory formula Approach) SL Credito specializzato (Specialised Lending) Sponsor Soggetto, diverso dall‟Originator, che istituisce e gestisce una struttura di ABCP o altri schemi di cartolarizzazione, che prevedono l‟acquisto da terzi delle attività da cartolarizzare. SPV Società veicolo (Special Purpose Vehicle) 273 I SREP (Supervisory Review and Evaluation Process); tale processo si svolge attraverso il confronto con gli intermediari e l‟utilizzo del sistema di analisi e di valutazione dei soggetti vigilati adottato dall‟Autorità di Vigilanza. Il confronto tra Vigilanza e banche consente alla prima di acquisire una conoscenza più approfondita del processo ICAAP e delle ipotesi metodologiche ad esso sottostanti, agli intermediari di illustrare le motivazioni a sostegno delle proprie valutazioni in tema di adeguatezza patrimoniale. L‟Autorità di vigilanza, ove necessario, adotta le opportune misure correttive, di carattere organizzativo e patrimoniale, individuando tra i vari strumenti a disposizione quelli più appropriati in relazione al caso specifico Subprime (mutui residenziali) Sebbene non esista univoca definizione di mutui subprime, si qualificano in questa categoria i finanziamenti erogati a controparti caratterizzate da passate difficoltà nel servizio del debito, quali episodi di ritardo nei pagamenti, insolvenza o bancarotta, oppure che presentano probabilità di inadempienza più alte della media per effetto di un elevato rapporto rata/reddito oppure esposizione/garanzia. Swap Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse (“IRS”), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). UL Perdite inattese (Unexpected Losses) VaR Valore a rischio (Value at Risk) 274 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Glossario / Abbreviazioni 275 I 276 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2012 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari La sottoscritta, Marina Natale, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A. DICHIARA in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell‟articolo 154 bis del “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria” che l‟informativa contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. Milano, 3 agosto 2012 Marina Natale 277