I Campagna di informazione e sensibilizzazione sul problema dell’anoressia nel mondo della danza L'A.I.D.A.F. (Associazione Italiana Danza Attività di formazione) l'associazione che rappresento e che, all'interno di Federdanza Agis, si occupa dei problemi della formazione e riunisce le scuole di danza, ha iniziato ad occuparsi dell'anoressia già nella primavera 2013. Questa importante tematica, che interessa tantissimi adolescenti, è molto avvertita in ambiti, come quello della danza, dove il corpo, che per il danzatore rappresenta lo strumento stesso della sua arte, ha un'importanza fondamentale. Ciclicamente vengono alla ribalta della cronaca casi in cui si parla di questa problematica, e, proprio per evitare che si proclamassero facili equazioni del tipo Danza= Anoressia, l'Aidaf ha deciso di occuparsene attivamente e approfonditamente per far sentire anche la voce della danza in merito. Abbiamo quindi deciso di affrontare il problema specifico in oggetto, partendo dall'esplorazione del corpo in diversi ambiti: filosofico, medico, psicologico, per giungere al rapporto del corpo con la danza, senza trascurare il rischio “anoressia” nel mondo coreutico, ma evitando di concentrarsi solo sulla patologia in sé, al fine di dare all'esterno una comunicazione positiva sulla danza, come modello sociale di riferimento per l'armonico sviluppo psico- fisico della persona. Siamo partiti da un Seminario-giornata di studio, dal titolo: “Attenzione: è in ballo il corpo. Danza, corpo, alimentazione”, che si è svolto il 10 aprile 2013 a Roma, con l'intervento di illustri relatori che hanno esaminato il problema sotto i vari aspetti su citati. Dalla sintesi degli interventi di questa Giornata di studio abbiamo stilato il Manifesto Nazionale della Danza Italiana di Informazione e di Prevenzione contro l’anoressia, che è stato presentato l' 8 novembre scorso in Conferenza Stampa a Roma. Alla presentazione, dopo i saluti dell’on. Emilia Grazia De Biasi, presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, sono intervenuti Mario Crasto De Stefano, vicepresidente vicario Federdanza, Amalia Salzano, presidente Aidaf, Luciana Della Fornace, presidente Agiscuola, Stefano Vicari e Valeria Zanna, rispettivamente primario e psichiatra dell’Unità operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Presenti anche i testimonial della Campagna: la ballerina Liliana Cosi e il coreografo Luciano Cannito. L’8 novembre ha siglato l'inizio della I Edizione della Campagna di informazione e di sensibilizzazione della danza italiana contro l’anoressia. Tale campagna è promossa dall’Aidaf, insieme all’Agiscuola e all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, e si articola in tre azioni volte a sensibilizzare le giovani generazioni, con particolare riferimento agli allievi delle scuole di danza, sul grave disturbo del comportamento alimentare e si concluderà entro i primi mesi del 2015. Secondo i dati del Cidap, Centro italiano disturbi alimentari psicogeni, 2,2 milioni di italiani soffrono di disturbi alimentari psicogeni come l’anoressia e la bulimia. La prima azione è stata appunto la presentazione del Manifesto Nazionale della Danza Italiana di Informazione e di Prevenzione contro l’anoressia, patrocinato dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo. Tale Manifesto è stato inoltre condiviso dalle tre Scuole di Ballo degli Enti Lirici e loro rispettivi direttori: la Scuola del Teatro dell'Opera di Roma diretta da Laura Comi; la Scuola del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Anna Razzi e la Scuola del Teatro alla Scala di Milano diretta da Frederic Olivieri. La seconda azione ha visto una giornata aperta alle scuole di danza e alle scuole istituzionali, (alunni e docenti di istituti scolastici), dal titolo:” Danze diverse per corpi diversi” svoltasi il 24 marzo 2014 presso la sede centrale dell'Agis, a Roma, dedicata al corpo che danza. L'iniziativa , rivolta agli studenti delle scuole medie e superiori, ai docenti, agli insegnanti di danza e agli allievi delle scuole di danza, ha avuto una valenza dimostrativa della danza, sia quella amatoriale che professionale nei suoi diversi generi, come un'espressione gioiosa del corpo.Nel corso dell’incontro, sono stati presi in esame tre diversi generi di danza: il Classico, il Moderno e il Jazz, ciascuno curato da un esperto, anche con piccole dimostrazioni live o con il supporto di brevi filmati. In particolare, a curare la parte dedicata alla Danza Classica Laura Comi, direttore della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, la parte sulla Danza Moderna Elsa Piperno, insegnante dell’Accademia Nazionale di Danza, e la parte sulla Danza Jazz Amalia Salzano, docente di danza Jazz specializzata in Tecnica Mattox e presidente dell’Aidaf. In apertura, la presentazione del libro di Stefano Vicari, Primario del reparto di Neuro Psichiatria Infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, “L’insalata sotto il cuscino”: sette racconti sui disturbi mentali in età evolutiva, tra cui l’anoressia. In chiusura, le linee di un corretto regime di alimentazione per danzatori professionisti e dilettanti, per giovani e adulti, a cura del Dott. Vincenzo Ciaravolo, biologo e nutrizionista e la preziosa testimonianza dell’etoile internazionale Liliana Cosi. Per ciascuno di questi generi, ci sono stati interventi sul diverso utilizzo del corpo a seconda del tipo di danza praticata e, quindi, sulla diversa fisicità relativa ai vari stili di danza, sulla base del minimo comune denominatore per ogni linguaggio di danza di un corpo perfettamente in salute. La terza azione riguarda un’iniziativa delle scuole di danza con la Moda, per stringere un'alleanza con un settore più esposto degli altri al fenomeno dell'anoressia, volta a rafforzare la lotta a questa patologia del comportamento alimentare, attraverso un' iniziativa particolare culminante in una sfilata in cui unire danzatori e modelle che si svolgerà entro l'inizio del 2015. Il Manifesto, elaborato anche con il contributo degli Specialisti dell’Ospedale Pediarico Bambino Gesù, mira a diffondere l’idea che un bel corpo non si identifica con un unico modello di fisicità che si rifà alla magrezza, concependo la danza come canale di promozione di una nuova cultura della bellezza, espressione di uno stile al di fuori degli stereotipi imposti dai media e ha l'intento di dare valenza politica a questa azione per contrastare il fenomeno dell'anoressia. Per questo l’Aidaf si è impegnata a: - promuovere iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle patologie del comportamento alimentare; - diffondere il Manifesto presso le scuole di danza; - promuovere iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle patologie del comportamento alimentare; - diffondere il Manifesto presso le scuole di danza su tutto il territorio nazionale; - diffondere il Manifesto, con l'aiuto di Agiscuola presso tutte le scuole istituzionali; - diffondere il Manifesto e la Campagna attraverso tutti i mezzi di comunicazione a disposizione (giornali media, internet, social network...) - predisporre un codice standard per una corretta alimentazione per chi intende praticare la danza; - creare un rapporto di stretta collaborazione tra i genitori degli allievi delle scuole e i relativi insegnanti per intercettare ogni avvisaglia di eventuali problemi legati all’alimentazione, senza mai intervenire direttamente nei confronti dell'allievo e senza mai pensare di sostituirsi ad un eventuale specialista; - invitare gli insegnanti di danza a fare riferimento ai genitori per comunicare all’allievo l’eventuale predisposizione o meno alla danza, intesa in senso professionale, così da evitare problemi psicologici. Infatti solo pochissimi riescono davvero a diventare danzatori professionisti. E un buon insegnante dovrebbe saper trasmettere l'importante concetto che è proprio questa la differenza tra la danza e altre attività : la danza è un'arte che riesce a donare a chi la pratica un valore aggiunto, che porterà con sé tutta la vita, anche qualora non dovesse diventare un danzatore. Il presidente Amalia Salzano