F. Nardin, Il cuore: l'uno e l'insieme
Ancora
Don Franco Nardin, sacerdote diocesano di Roma, ha scritto, con la collaborazione di
padre Marko Rupnik e del Centro Aletti e con la prefazione del Nunzio Apostolico di
Londra mons. Antonio Mennini, il libro Il cuore: l'uno e l'insieme. Il Card. Spidlik tra
Oriente e Occidente, sull'antropologia ecumenica-spirituale del cardinale gesuita
Tomas Spidlik.
Ecco una presentazione del card. Spidlik:
L’ opera del card. Tomas Spidlik è presentata in un’ epoca segnata dalla
frammentarietà e da una cultura di ideologie umane astratte, e da questa caratteristica
non sfugge neanche la vita della Chiesa. Oggi infatti si percepisce sempre più la
necessità e l’ urgenza di un pensiero che tenga conto dell’ insieme, di un cuore che
vivifichi, capace di legare realtà, culture e tradizioni diverse. Questo bisogno crescente
mette sempre più in rilievo l’ urgenza nell’ aprirsi alla ricerca per un attuale pensiero e
una attuale riflessione teologico-spirituale.
L’ antropologia di Spidlik si inserisce nel contesto particolare dell’ innovazione del
Concilio Vaticano II. Š pidlík percepisce, fin dall’ inizio, l’ interesse e
l’ atteggiamento del Concilio all’ interno della Chiesa. In questa circostanza si
comincia a parlare della Chiesa come “ popolo di Dio” , come l’ unione di persone
libere e di come ogni persona sia assolutamente irrepetibile.
Questa nuova dimensione antropologica, evidenziata dal Concilio, in particolare nel
decreto Unitatis Redintegratio, è sentita molto forte e attuale da Spidlik, che, nel
metterne a fuoco la prospettiva spirituale, ha guardato con interesse e con coraggio alla
teologia sul personalismo del mondo slavo e russo. È stato per questo uno dei primi ad
aprire la strada in questo orizzonte ecumenico, percependo oggi la necessità di una
cultura di vere relazioni: il cuore, in questo senso, sulle orme del monaco russo,
Teofane il Recluso, diventa per Š pidlík il simbolo per indicare l’ integrità e l’ unità di
tutto l’ uomo.
La teologia del cuore di Tomas Spidlik cerca infatti di formulare un pensiero spirituale,
capace di ripresentare e di evidenziare i fondamenti principali del valore della persona
e delle relazioni sul fondamento del Personalismo Trinitario, che trova nel cuore il
simbolo e l’ espressione più adatto per indicare la totalità e l’ integrità della persona
umana, vero punto d’ incontro tra Dio e l’ uomo.
In questo senso il cuore è il luogo dove avviene la conversione e la divinizzazione
dell’ uomo intero; luogo dove agisce lo Spirito di Dio, che conduce l’ uomo a
diventare persona capace di vere relazioni. In questo orizzonte, la novità di Š pidlík è di
aver intuito l’ importanza per i nostri tempi e per tutta la Chiesa, di una vera cultura
del cuore, legata ai contenuti della teologia della Rivelazione.
Il cuore diviene così l’ organo più autentico della contemplazione spirituale e delle
ispirazioni interiori. Da questo presupposto, appare fondamentale per il teologo gesuita
l’ importanza della “ preghiera del cuore” presentata come un ideale valido per la
mistica dell’ Oriente e dell’ Occidente cristiano. Nel definire il cuore come l’ organo
della conoscenza e delle relazioni, Spidlik esprime l’ urgenza di aprirsi a una
epistemologia intesa quale reale conoscenza della verità di fede e dell’ esperienza di
Dio, che aiuti l’ uomo a una autentica e viva relazione con gli altri uomini.
Questa concezione ha fatto emergere nel teologo gesuita il tratto peculiare dell’ essere
persona: ovvero la capacità di relazioni favorisce l’ uomo spirituale al dialogo tra le
Chiese e le religioni e alla capacità di cogliere i significati spirituali all’ interno delle
diverse manifestazioni culturali, e quindi di intuire, in ogni tempo, i segni che la Divina
Provvidenza ci ha lasciato, a favore del dialogo fecondo tra tutte le culture e le
religioni.
Si tratta, dunque, di una spiritualità efficace per l’ antropologia e per la vita della
Chiesa e di un vero metodo spirituale di fare teologia (elaborato da Spidlik durante i
suoi lunghi anni di studio sui tesori dell’ Oriente Cristiano), che assume
responsabilmente la propria visione organica, che passa dalla Bibbia alla liturgia, al
dogma, alla vita spirituale, nel tentativo di cogliere il miracolo dello Spirito Santo
presente e attivo nella vita della Chiesa.
Si tratta di una ricerca che respira a due polmoni, in particolare nell’ incontro tra la
teologia orientale-russa e la spiritualità di S. Ignazio, che esprime l’ urgenza e la
necessità di accompagnare l’ uomo a una autentica vita interiore spirituale. La vita
nello Spirito, come la definisce il gesuita Rupnik, necessaria per tutti i fedeli e i
religiosi chiamati oggi alla sapienza del cuore, a un pensiero che tenga conto
dell’ insieme in un’ epoca segnata dalla frammentarietà e dalla dispersione della vita.
L’ arte del discernimento spirituale e pastorale, ovvero del saper cogliere la presenza
dello Spirito e di ascoltare la voce di Dio nella sobrietà e l’ essenzialità della vita di
tutti i giorni.
In questo orizzonte il cuore diviene l’ autentico organo della contemplazione e delle
ispirazioni interiori, in un mondo seminato dall’ avanzare precoce del razionalismo e
dalla secolarizzazione. Inoltre, la ricchezza e la profondità del pensiero di Spidlik
fanno riaffiorare l’ importanza dei grandi temi del discernimento, della preghiera del
cuore, della contemplazione spirituale e, quindi, della necessità oggi di ricuperare il
valore della paternità spirituale e dell’ accompagnamento spirituale nella vita
sacerdotale e religiosa e nella vita dei fedeli.
In una prospettiva sicuramente ecumenica, Tomas Spidlik evidenzia cosi l’ urgenza di
aprirsi a una gnoseologia intesa quale reale conoscenza della verità di fede e
dell’ esperienza di Dio, vissuta nell’ amore delle relazioni tra le persone nel
fondamento del Mistero del Personalismo trinitario.
Per raggiungere questo traguardo, la proposta di Spidlik si avvia verso la necessità di
evidenziare il contributo che le varie Chiese hanno seminato all’ interno delle loro
tradizioni, e che possono dare al fine di focalizzare un principio unitario di riflessione
teologica. In tale prospettiva, appare fondamentale per Spidlik ritrovare una sintesi
teologico-spirituale tra le tradizioni e aprirsi così alle prospettive evidenziate dal
Concilio Vaticano II.
Spidlik è stato un teologo molto importante e autorevole, stimato dalla Chiesa Cattolica
e Ortodossa, con molti riconoscimenti. Infatti, oltre alle varie onorificenze, nella
Quaresima del 1995 è stato chiamato a predicare gli esercizi spirituali al Santo Padre
Giovanni Paolo II. È stato creato cardinale nell’ ottobre 2003 per i suoi meriti di studio
e di servizio all’ ecumenismo.
Il 26 novembre 2003 ha ricevuto la medaglia d’ oro per il contributo alla cultura dal
ministero dei beni e le attività culturali. Crediamo per questo che l’ opera di Spidlik,
frutto di anni di diligente ricerca e di riflessione che lo ha portato alla pubblicazione di
145 libri e più di 600 articoli, renda quanto mai manifesto, sul piano teologico e
spirituale, un pensiero attuale e di grande respiro ecumenico, dove al centro c’ è
l’ esigenza di una nuova visione dell’ uomo sullo sfondo del Personalismo Trinitario.
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