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Corso di Erboristeria
LEZIONE 6
SISTEMA
NERVOSO
Lezione 6 - SISTEMA NERVOSO
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Sommario
Corso di Erboriste
IL TESSUTO NERVOSO
I NEURONI
STRUTTURA DEL NEURONE
IL SOMA (CORPO CELLULARE)
L’ASSONE
I TERMINALI SINAPTICI
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
4
5
5
6
7
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SISTEMA NERVOSO CENTRALE
IL MIDOLLO SPINALE
pag.
PAG.
9
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SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
STIMOLAZIONE SIMPATICA
STIMOLAZIONE PARASIMPATICA
pag.
PAG.
PAG.
12
13
14
PATOLOGIE SNC
ASTENIA
ANSIA
DEPRESSIONE
INSONNIE
DISTURBI DELLA MEMORIA
pag.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
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15
17
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23
25
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Lezione 6 - SISTEMA NERVOSO
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LEZIONE 6
IL SISTEMA NERVOSO
Ogni espressione della nostra personalità, ossia pensieri, speranze, sogni, desideri, emozioni, sono funzioni del sistema nervoso. per mezzo del quale interagiamo con l'ambiente che ci circonda. Come un computer, il nostro sistema nervoso analizza
dati che provengono da diversi luoghi e distribuisce informazioni a molte sedi remote.
Il sistema nervoso è la sede dell'assunzione, elaborazione e trasmissione delle informazioni relative a tutto il corpo umano, in
altre parole è il sistema di regolazione delle funzioni corporee. Il
sistema nervoso comprende tutto il tessuto nervoso del nostro
organismo. Il tessuto nervoso trasporta informazioni ed istruzioni da una regione del corpo ad un'altra.
Le funzioni del sistema nervoso comprendono:
• fornire sensazioni sull'ambiente interno ed esterno
• integrare le informazioni sensoriali
• coordinare le attività volontarie e involontarie
• regolare e controllare le strutture e gli apparati periferici
Il sistema nervoso viene diviso anatomicamente in due parti: il
sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico.
Lezione 6 - SISTEMA NERVOSO
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IL TESSUTO NERVOSO
Il tessuto nervoso comprende due distinte popolazioni cellulari:
le cellule nervose o neuroni e le cellule di sostegno o neuroglia.
Le cellule di sostegno isolano i neuroni e forniscono una rete di
sostegno, sono più numerose dei neuroni e costituiscono circa
la metà del volume del sistema nervoso. I neuroni sono invece i
responsabili del trasferimento e dell'elaborazione delle informazioni nel sistema nervoso.
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I NEURONI
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Un neurone tipico possiede un corpo cellulare o soma, molte
diramazioni, i dendriti sensoriali e un lungo assone che termina in una o più stazioni sinaptiche.
STRUTTURA DEL NEURONE
I dendriti sono ramificazioni che si estendono dal corpo
della cellula nervosa, specializzati nel rispondere ai segnali
provenienti da altri neuroni o dall'ambiente esterno. La loro
forma ramificata offre un'ampia superficie alla ricezione dei
segnali.
Neuroni
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I dendriti dei neuroni
sensoriali sono dotati di
speciali adattamenti
della membrana che
consentono loro di
rispondere a stimoli
ambientali
specifici
come la pressione, gli
odori, la luce o il calore.
Nei neuroni del cervello e del midollo spinale,
i dendriti rispondono ai
neurotrasmettitori chimici liberati da altri
neuroni. Essi sono
dotati di recettori proteici di membrana che
si legano a neurotrasmettitori specifici e
inviano, come risultato
di quel legame, segnali
elettrici.
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IL SOMA (CORPO CELLULARE)
Assicura le funzioni vitali del neurone e integra i segnali elettrici provenienti dai dendriti. Viaggiando lungo i dendriti, i segnali confluiscono al corpo cellulare del neurone che, comportandosi come un centro di integrazione, li "interpreta" e "decide" se
produrre un potenziale d'azione, che produce a sua volta il
segnale elettrico di uscita (output) del neurone. Provvisto dell'assortimento di organuli simile a quello di qualsiasi altra cellula, il corpo cellulare sintetizza anche proteine, lipidi e carboidrati, e coordina inoltre le attività metaboliche della cellula.
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L'ASSONE
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Trasporta a destinazione i segnali elettrici generati dal corpo cellulare. In un neurone tipico l'assone, che è una fibra lunga e sottile, si protende dal corpo cellulare, facendo del neurone la cellula più lunga del corpo umano. Singoli assoni, per esempio, si
estendono dal midollo spinale alle dita dei piedi, coprendo una distanza superiore a un metro.
Gli assoni costituiscono le linee di distribuzione lungo le quali si
propagano i potenziali d'azione in direzione centrifuga verso le
estremità del neurone. gli assoni sono per lo più avvolti in un
fascio di nervi. A differenza dei cavi per il trasporto dell'elettricità, in cui si verifica una dissipazione di energia nel tragitto tra
la centrale e l'utente, la membrana plasmatica degli assoni riesce
a far pervenire alle estremità del neurone potenziali d'azione di
intensità immutata.
I TERMINALI SINAPTICI
I terminali sinaptici comunicano con altri neuroni, muscoli e
ghiandole. I segnali vengono trasmessi ad altre cellule a livello
dei terminali sinaptici, che appaiono come rigonfiamenti delle
estremità ramificate degli assoni.
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La maggior parte dei terminali sinaptici contiene una sostanza
chimica specifica, detta neurotrasmettitore, che viene liberata in
risposta a un potenziale d'azione che percorre l'assone. I terminali sinaptici di un neurone possono comunicare con una ghiandola, con un muscolo con dendriti o con un corpo cellulare di un
secondo neurone, in modo che il segnale in uscita (output) della
prima cellula diventi segnale in entrata (input) per la seconda.
A livello di ciascuna sinapsi il neurone è in rapporto con altre
cellule.
Ogni neurone deve adempiere cinque funzioni fondamentali:
• ricevere informazioni (input) dall'ambiente esterno o interno, oppure da altri neuroni
• integrare le informazioni ricevute e produrre un'adeguata
risposta in forma di segnale (output)
• condurre il segnale al suo terminale di uscita
• trasmettere il segnale ad altre cellule nervose, ghiandole o
muscoli
• coordinare le proprie attività metaboliche, mantenendo l'integrità della cellula
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SISTEMA NERVOSO CENTRALE
Insieme degli organi specializzati nelle attività di ricezione, trasporto ed elaborazione degli stimoli.
Collega tutte le varie parti dell' l'organismo coordinandone le
attività e interviene nella regolazione della crescita e delle funzioni dei singoli organi. Consente all'organismo di interagire
con il mondo esterno, ricevendone gli stimoli e rispondendo con
diverse modalità. Il S.n.c. è deputato a svolgere le funzioni corporee di livello più elevato, in particolare nell'uomo presiede
all'attività psichica.
Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito dall'encefalo, racchiuso nella scatola cranica, e dal midollo spinale, contenuto
invece nel canale vertebrale. Ogni singolo segmento midollare
ha la capacità di controllare autonomamente funzioni motorie
specifiche (riflessi). Il SNC è responsabile dell'integrazione, analisi e coordinazione dei dati sensoriali e dei comandi motori. E'
anche la sede di funzioni più importanti quali l'intelligenza, la
memoria,
l'apprendimento e le
emozioni. A differenza del sistema
nervoso periferico, il SNC non è
solo in grado di
raccogliere e trasmettere informazioni, ma anche di
integrarle.
Il cervello
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IL MIDOLLO SPINALE
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Il midollo spinale ha forma cilindrica, larghezza media di 8-10
mm e spessore di 5-7mm. Si estende dal grande forame occipitale fino a raggiungere pressappoco il primo corpo vertebrale
lombare, non occupando quindi il canale vertebrale in tutta la
sua lunghezza. Il canale vertebrale rappresenta per il midollo
spinale, che è molto delicato, un'ottima protezione dai danni
meccanici. Il midollo spinale è molto più breve della colonna
vertebrale, ma è costituito da tanti segmenti quanti sono i corpi
vertebrali. Per tale ragione i nervi spinali e le loro radici, dal
rachide cervicale a quello lombare, decorrono in modo sempre
più obliquo verso il basso.
Se si seziona una porzione qualsiasi del midollo spinale, si nota
in primo luogo che vi sono territori ben delimitati in rapporto
fra loro, rispettivamente la sostanza grigia e la sostanza bianca.
La sostanza grigia contiene soprattutto i corpi delle cellule nervose, mentre la sostanza bianca è composta dagli assoni e dai
loro rivestimenti.
La sostanza grigia del midollo spinale è situata centralmente ed
è quindi compresa all'interno della sostanza bianca. Il termine
sostanza grigia deriva dalla colorazione grigia degli ammassi
cellulari.
All'imbocco delle radici posteriori del midollo spinale, giungono le fibre nervose che raccolgono le informazioni della sensibilità della cute e delle mucose e trasmettono le sensazioni di tatto,
pressione, temperatura, vibrazione e dolore (in altre parole la
cosiddetta sensibilità esterocettiva). Anche gli stimoli sensitivi
del tratto gastrointestinale (sensibilità intocettiva), della muscolatura e delle articolazioni (sensibilità propriocettiva) raggiungono il SNC tramite le radici posteriori.
La piccola sporgenza fra il corno anteriore e quello posteriore, si
chiama corno laterale (colonna laterale). Le sue cellule, tramite
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le radici anteriori, inviano assoni agli organi innervati dal sistema autonomo, per esempio alla muscolatura gastrica e intestinale.
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SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi periferici che
collegano il cervello e il midollo spinale al resto del corpo, compresi i muscoli, gli organi di senso e gli organi dei sistemi digerente, respiratorio, escretore e circolatorio. All'interno dei nervi
periferici si trovano gli assoni dei neuroni sensoriali che trasmettono al sistema nervoso centrale l'informazione sensoriale
proveniente da tutte le parti del corpo. I nervi periferici contengono anche gli assoni dei neuroni motori (o motoneuroni)
che trasmettono i segnali dal sistema nervoso centrale agli
organi e ai muscoli.
La porzione motoria del sistema nervoso periferico può essere
suddivisa in due parti: il sistema nervoso somatico e il sistema
nervoso autonomo.
I motoneuroni del sistema nervoso somatico stabiliscono sinapsi con i muscoli scheletrici e controllano il movimento volontario. I loro corpi cellulari si trovano nella sostanza grigia del
midollo spinale, e i loro assoni raggiungono direttamente i
muscoli controllati. I motoneuroni del sistema nervoso autonomo controllano invece le risposte involontarie. Essi stabiliscono
sinapsi con il cuore, i muscoli lisci e le ghiandole.
Il sistema nervoso autonomo è controllato sia dal midollo allungato sia dall'ipotalamo. Si usa suddividere il sistema nervoso
autonomo in sistema nervoso simpatico e sistema nervoso
parasimpatico.
Il sistema nervoso simpatico agisce sugli organi interni in modo
da preparare l'organismo ad affrontare un'attività logorante o
dispendiosa da un punto di vista energetico: il cuore batte più
velocemente, il sangue defluisce dal sistema digerente per
poter meglio irrorare i muscoli, le pupille si dilatano per ricevere una maggior quantità di luce e le vie aree nei polmoni si
espandono in previsione di un maggior afflusso di ossigeno.
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Il sistema nervoso parasimpatico è invece associato ad attività
caratteristiche dei momenti di ozio. Sotto il suo controllo la
muscolatura liscia del sistema digerente entra in piena attività,
il battito cardiaco rallenta e le vie respiratorie si restringono.
Inoltre gli assoni parasimpatici si trovano nei nervi che hanno
origine dall'encefalo (mesencefalo e midollo allungato) e dalla
base del midollo spinale. Al contrario gli assoni simpatici si trovano nei nervi che hanno origine dalle sezioni mediana e inferiore del midollo spinale. In entrambi i sistemi simpatico e
parasimpatico si trovano due neuroni che trasmettono messaggi in sequenza dal sistema nervoso centrale a ciascun organo
bersaglio, ma le sinapsi che stabiliscono sono localizzate in sedi
diverse.
Nel sistema nervoso simpatico la sinapsi è localizzata nei gangli vicini al midollo spinale, mentre nel sistema nervoso parasimpatico la sinapsi è localizzata nei gangli più piccoli situati
intorno o in prossimità di ciascun organo bersaglio.
Le fibre nervose che compongono queste due sezioni del S.n.a
sono dette "adrenergiche" se trasmettono i loro impulsi attraverso mediatori chimici basati sull'adrenalina, oppure "colinergiche" se il mediatore chimico è l'acetilcolina. Spesso gli effetti
dell'attività di questi due sistemi sono contrapposti.
STIMOLAZIONE SIMPATICA
Determina dilatazione della pupilla (midriasi), secrezione
densa e vischiosa dalle ghiandole salivari, aumento della frequenza e dell'intensità del battito cardiaco e dilatazione delle
coronarie, dilatazione dei bronchi e riduzione della secrezione
mucosa, rallentamento della peristalsi nel tubo digerente, riduzione della filtrazione glomerulare, vasocostrizione dei vasi
sanguigni.
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STIMOLAZIONE PARASIMPATICA
Determina costrizione della pupilla ( miosi) secrezione acquosa
e abbondante dalle ghiandole salivari, rallentamento del battito
cardiaco e vasocostrizione coronarica, restringimento del calibro
dei bronchi e aumento della secrezione mucosa, aumento della
peristalsi nel tubo digerente, dilatazione dei vasi dei muscoli
scheletrici.
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PATOLOGIE SNC
ASTENIA
Termine generico per definire uno stato più o meno grave di
mancanza di vitalità, debolezza organica, stanchezza fisica e/o
intellettuale.
È bene pertanto puntualizzare le caratteristiche dei vari tipi di
astenia per poterle inquadrare nelle varie diatesi ed adottare
quindi il rimedio fitoterapico più opportuno.
Eleutherococcus senticosus (radici) T.M.:
(adattogeno-tonico stimolatore)
20 gocce al dì per un periodo di 10-20 giorni.
Oltre alla T. M. si può utilizzare, con buoni risultati, anche il succo
della pianta.
Il trattamento non va mai protratto oltre i 20 giorni e non va utilizzato nei soggetti con ipertensione
arteriosa non controllata con farmaci adeguati.
Avena sativa (semi) T.M.:
L'avena è un ottimo ricostituente del sistema nervoso. Utile
soprattutto nei casi di astenia
nervosa associata ad episodi di
lieve depressione. Assumere
30-40 gtt. tre volte al giorno lontano dai pasti.
Avena
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Trigonella foenum graecum (fieno greco) T.M.: Il fieno greco è un
ottimo tonificante e ricostituente. Ha un elevato potere nutritivo. I
semi hanno spiccate proprietà anaboliche. Di conseguenza questo
rimedio sarà più indicato quando l'astenia ha una chiara componente di debilitazione fisica. Assumere 30-40 gtt. tre volte al giorno.
Fieno greco
Turnera
diffusa
T.M.
(Damiana). Ha un'azione stimolante, diuretica, tonica nervina e sessuale. Questa pianta
è stata spesso utilizzata come
afrodisiaco nei casi di impotenza e frigidità. Migliora l'irrorazione sanguigna nella
zona pelvica e genitale, ma
per ottenere un'azione apprezzabile bisogna attendere alcune settimane. E' opportuna
l'assunzione di questa pianta
quando l'astenia porta di
riflesso, ad una vita sessuale
insoddisfacente. La sua azione tonica nervina e rilassante
la vede ottima anche nei casi
di eiaculazione precoce.
Assumere 40-80 gtt. tre volte
al giorno.
Damiana
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ANSIA
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L'ansia può essere definita come situazione psicologica costituita da uno stato di allarme, di tensione, di incertezza nei confronti di eventi presenti o futuri, vissuti come minaccia e incapacità di dominarli. Quando tale stato diventa persistente e slegato da situazioni immediate e facilmente superabili, nel qual
caso l'ansia è un fattore fisiologico, esso entra nel patologico e
può trasformarsi in angoscia, in cui è presente il senso di disperazione e talvolta persino la depressione. Gli stati ansiosi possono somatizzarsi, per cui al senso di insicurezza esistenziale si
sovrappongono sensazioni sgradevoli o addirittura dolorose,
accertabili a livello dei vari organi del corpo (cuore, testa, visceri, ecc.). Questa ansia somatizzata può portare al timore continuo di ammalarsi o addirittura di morire. La nostra epoca estremamente competitiva, intrisa di falsi miti di successo individuale ad ogni costo, aggredita da in-numerevoli fattori anti-ecologici, rappresenta una condizione ansiogena pressochè costante e che interessa masse sempre più vaste di popolazione. Se poi
si considera quanto è successo a New York con l'attentato alle
torri gemelle si capisce perché negli U.S.A è aumentata in
maniera impressionante quella che viene chiamata "ansia anticipatoria", cioè la paura per un evento che non è ancora accaduto
e che si presume abbia conseguenze catastrofiche. La medicina
ufficiale, nelle mani dello specialista, si serve ragionatamente di
ansiolitici e antidepressivi di sintesi; ciò che però è grave è l'abuso che spesso si fa di questi farmaci, che sono potenti ed efficaci nel dominare i sintomi della malattia, ma che non risolvono
il problema alla base e che comunque dovrebbero essere usati
con prudenza e sotto lo stretto controllo dello specialista. Questi
farmaci invece vengono spesso usati con eccessiva disinvoltura,
anche in casi dove si potrebbero tentare con successo terapie
naturali che potrebbero evitare vere e proprie assuefazioni e
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dipendenze dal rimedio di sintesi. Ovviamente sarà utile associare la fitoterapia che agirà a livello sintomatico e la psicoterapia soprattutto nei casi più complicati. Le piante non possono
sostituire l'arte dello psicoterapeuta, ma possono essere utili nel
trattamento di certe affezioni psicosomatiche in quanto regolano il funzionamento di alcuni centri nervosi perturbati, agiscono sulla muscolatura liscia viscerale, assicurando la deconnessione e permettendo così all'organo di ritrovare un funzionamento normale. Spesso infatti organi e visceri presentano spiacevoli sintomatologie a causa di una iper stimolazione continua
da parte del sistema nervoso.
Tilia tomentosa (gemme) M.G.:
(ansiolitico)
50 gocce, 2-3 volte al dì.
Agisce allo stesso tempo sul centro del sonno esplicando un'azione ipnotica, inoltre innalza il tasso di serotonine, con effetto
calmante.
+
Passiflora
(fiori) T.M.:
(sedativo)
40 gocce, 3
volte al dì.
Tiglio
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Passiflora
Tra le altre
piante
con
effetto tranquillante
vogliamo
ricordare la
Ballotta T.M.
eccellente
tranquillante
dell'adolescente
con
foruncolosi
che sta superando
una
pubertà difficile con preoccupazioni sessuali. Assumere da 20 a
50 gtt. al giorno.
La
melissa
officinalis
T.M. è utile
per quei bambini che non
stanno
mai
fermi e non
vogliono mai
dormire.
Assumere da
20 a 50 gtt. al
giorno.
Melissa
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DEPRESSIONE
Termine generico con il quale si definisce "una condizione di tristezza profonda che assume, nelle forme più gravi, le caratteristiche di un disturbo psicotico". Spesso i fenomeni depressivi sono
caratterizzati da dolore morale, sentimenti di deprezzamento
della propria persona e degl'altri, spesso prevalgono sentimenti
di angoscia e di ansietà. Esistono vari tipi e vari gradi di depressione e, di conseguenza, vari modi di curarla. Nella Medicina
Naturale si ottengono buoni risultati, fondamentalmente, nei casi
di depressione lieve e moderata. Citerò alcuni dei sintomi che si
trovano più comunemente nello stato depressivo:
Sintomi generali
• umore triste e "senso di vuoto interiore"
• assenza di piacere nelle attività comuni, compreso il sesso
• calo di energia, stanchezza e senso di"rallentamento", cioè la
necessità di tempi di recupero più lunghi che in passato
• senso di colpa e di inutilità (perdita di prestigio), ridotta autostima
• pensieri di morte e, nei casi più gravi, di suicidio e/o tentativi
di suicidio
• accessi di pianto
• disturbi del sonno; disturbi dell'alimentazione (dimagrimento, anoressia, aumento di peso)
• indolenzimenti e dolori cronici resistenti ad ogni trattamento
Nei luoghi di lavoro
• scarsa collaborazione con i colleghi
• assenteismo
• scarsa concentrazione, causa di incidenti
• continue lamentele di stanchezza
• problemi di rilassatezza morale
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Un'organizzazione medica americana afferma che se almeno 3-4
di questi sintomi sono presenti in una persona, continuativamente per almeno 2 settimane, essa è con molta probabilità depressa e
come tale va curata.
Anche i rimedi fitoterapici vanno, per prudenza, somministrati
solo quando il soggetto depresso non è in cura con antidepressivi
di sintesi, al fine di non creare interferenze fra i vari principi attivi.
Nelle depressioni lievi e moderate:
Iperico
(pianta intera) T.M.:
(antidepressivo)
30 gocce, 3 volte al dì,
dopo i pasti.
Iperico
+
Sequoia gigantea
(giovani getti) M.G.:
(stimolante generale)
40-50 gocce, 1 volta al dì.
Sequoia
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Nelle persone anziane,
può essere utile associare
per bravi periodi alla
Sequoia gigantea:
Ginseng (radici) T.M.:
(tonico-stimolante)
20 gocce 1-2 volte al dì,
a seconda della risposta
individuale
Il trattamento va eseguito a cicli di 2-4 settimane, ripetibili al bisogno, dopo pause adeguate.
Panax ginseng
Lavandola T.M.: la Lavanda può dare buoni risultati soprattutto nella donna, è opportuno assumerla nella dose di 40-50 gtt. al
giorno. Anche l'olio essenziale di Lavanda bruciato nei diffusori utilizzati in aromaterapia presenta proprietà ansiolitiche ed
antidepressive.
Coriandrum T.M.: anche il Coriandolo è un eccellente antidepressivo. Lo si utilizzerà soprattutto nell'uomo come stimolante
sessuale. Da assumere nelle dosi di 40-50 gtt. al giorno.
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Coriandolo
Eleutherococcus senticosus (radici) T. M.:
(adattogeno-tonico stimolatore)
20-50 gocce al dì per un
periodo di 10-20 giorni.
Da assumere preferibilmente al mattino.
INSONNIE
Viene usato il termine al plurale perché esistono vari tipi di
insonnia. Vi è l'insonnia di chi stenta molto ad addormentarsi,
quella di chi ha risvegli notturni e quella di chi si sveglia troppo
presto alla mattina, con la tendenza a riaddormentarsi quando è
l'ora di alzarsi. Le cause possono essere varie come un dolore,
una cattiva digestione, uno stato ansioso o depressivo. Sarà
quindi compito del terapeuta individuare con precisione il tipo
di insonnia in modo da instaurare il trattamento più idoneo.
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Tilia tomentosa (gemme) M.G.:
(ansiolitico)
50 gocce, 2-3 volte al dì.
+
in caso di forte difficoltà ad addormentarsi:
Escholtzia californica (pianta intera fiorita) (induttore del sonno)
M.G.:
E' un eccezionale rimedio dei disturbi del sonno. Efficace soprattutto per chi
non riesce ad
addormentarsi, ma utilizzabile
anche
nel
caso di risvegli notturni.
50-100 gocce
prima
di
addormentarsi.
La
somministrazione si
può ripetere
anche dopo
un risveglio
notturno.
Escholtzia
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DISTURBI DELLA MEMORIA
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Nei casi in cui si verifica un calo della memoria e della capacità
attentiva è bene intervenire con la fitoterapia. Per questo tipo di
problema è utile intervenire su due fronti. Da una parte bisogna
somministrare dei tonici del s.n.c. e contemporaneamente stimolare la vascolarizzazione cerebrale.
Betula verrucosa (semi) M.G.:
(specifico per la memoria)
30-40 gocce, 3 volte al dì.
+
Eleuterococco (radice) (attività adattogena) M.G.:
60 gocce, alla mattina, al risveglio
Betulla verrucosa
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Ginko biloba (foglie) T.M.:
(stimolante circolazione cerebrale)
35 gocce, 3 volte al dì.
Ginko biloba
TILIA TOMENTOSA
Tiglio
Il Tiglio in antichità fu
considerato sacro dagli
Slavi e dai Germani. Era
usato per ornare i sepolcri. I tigli si ritenevano
capaci di scacciare le streghe dai boschi. La pianta
fu considerata anche simbolo dell'amicizia e della
fedeltà.
Azione del macerato glicerico
Il gemmoderivato si ottiene dalla macerazione in soluzione
idroetanolglicerica delle gemme fresche di Tiglio. Le gemme di
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Tiglio esercitano un'azione ansiolitica, antispasmodica e di sedazione generale. L'azione antispasmodica rende l'estratto efficace
nei casi di disfagia esofagea. Si può considerare il tranquillante
vegetale per eccellenza. Agisce sul centro del sonno, ed aumenta il livello di serotonina nel sangue, con conseguente effetto calmante.
Utile rimedio unito ad altri gemmoderivati nelle sindromi ansiose e nelle nevrosi ossessive.
Coadiuvante nel trattamento
dell'insonnia ed in tutti i disturbi
derivanti da iperemotività. Nelle
manifestazioni ansiose come la
tachicardia e nell'ipertensione
arteriosa e nelle gastralgie dovute a stress. Si può consigliare per
i dolori della dentizione. Utile
nelle coliti spastiche e nelle coliche gassose addominali del neonato. Questo gemmoderivato
trova spesso impiego nello svezzamento da sonniferi.
Associazioni
Angoscia:
Tiglio + Acer campestre (Acero
rosso)
Tachicardia:
Tiglio + Cratsegus oxyacantha
(Biancospino)
Lieve ipertensione da stress:
Tiglio + Olea europea (Olivo)
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Gastralgie:
Tiglio + Ficus carica (Fico)
Antispastico:
Tiglio + Ficus carca (Fico) + Abies pectinata (abete bianco)
Posologia
10-40 gtt. alla sera per i bambini. 50-70 gtt. 3 o più volte al giorno per gli adulti. Ultima somministrazione un'ora prima di coricarsi con eventuali somministrazioni notturne all'occorrenza.
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