Dott. STEFANO GERACI Medico chirurgo Specialista in Pediatria Allergologia - Puericultura Cell.: 340-7640186 INFORMAZIONI UTILI PER FARE L’AEROSOLTERAPIA NEL BAMBINO Sono molto importanti le modalità di esecuzione dell'aerosol per raggiungere una buona risposta terapeutica. Occorre ricordare che la respirazione nei lattanti e nei bambini piccoli, a riposo, avviene prevalentemente per via nasale e inoltre inalano l'aerosol senza modificare la frequenza e la profondità del loro respiro mentre un bambino più grande è capace di respirare, una volta che viene istruito in modo adeguato, più lentamente e più profondamente durante l'aerosol, facilitando la penetrazione del farmaco nei polmoni. È necessario quindi fare attenzione, quando si adotta la mascherina, che la respirazione avvenga per via orale. Non è sufficiente tuttavia che la bocca sia aperta per fare correttamente l'aerosol, ma si deve invece incoraggiare il piccolo a respirare con la bocca: da tutto ciò deriva che è in sostanza inutile eseguire la nebulizzazione mentre il bambino dorme. La posizione del bambino più corretta per eseguire l’aerosolterapia è quella con il capo ed il tronco leggermente inclinati indietro, in modo da porre in asse le vie aeree. La nebulizzazione deve avvenire a volume corrente, cioè con ritmo di respiro normale; non si deve parlare durante la nebulizzazione e l’ampollina deve stare il più possibile diritta. TIPO DI NEBULIZZATORE Per quanto riguarda gli apparecchi nebulizzatori, andrebbero adoperati soltanto quelli pneumatici e non quelli ad ultrasuoni, almeno per i primi anni di vita del bambino. Gli apparecchi ad ultrasuoni infatti emettono particelle più grandi che si depositano più centralmente nell’albero respiratorio, costano di più ed il controllo della contaminazione batterica è più difficoltosa, in quanto le alte temperature che si raggiungono nei condotti favoriscono la contaminazione batterica stessa. E’ bene sapere che i nebulizzatori pneumatici moderni, cioè usciti in commercio negli ultimi 2-3 anni, presentano anch’essi, come gli apparecchi ad ultrasuoni, un basso livello di rumorosità. LA MASCHERINA O IL BOCCAGLIO? La mascherina facciale naso-bocca (dalla metà del naso alla metà del mento) va usata per tutti i bambini poco collaboranti e pertanto nei primi anni di vita. In seguito si può passare tranquillamente all’uso del boccaglio, migliore interfaccia pazienteapparecchio per aerosol per raggiungere le basse vie aeree; ciò richiede però una maggiore spiegazione al paziente che deve infatti essere allenato a non usare il naso, a non mettere la lingua davanti al boccaglio, a respirare a volume corrente e, se possibile, anche a trattenere il fiato qualche secondo ad ogni inspirazione. Il boccaglio quindi va tenuto tra le labbra (ben serrate) e non tra i denti, senza ostacolarne il flusso con la lingua. È importante che la maschera venga tenuta in posizione verticale e bene aderente al viso per tutta la durata della seduta aerosolica: è sufficiente allontanare anche di un solo cm. la mascherina dal volto perché più della metà dell'aerosol non venga inalata dal bambino, disperdendosi nell'ambiente. La mascherina deve essere di materiale antiallergico, morbida ed ergonomica. La mascherina dovrebbe inoltre possedere una valvola unidirezionale che serve a ridurre la dispersione del farmaco in fase di espirazione con la bocca. DURATA DELLA NEBULIZZAZIONE La durata della nebulizzazione influenza fortemente la compliance del paziente. Un buon aerosol riesce a nebulizzare il farmaco contenuto nell’ampollina nell’arco di 7-8 minuti al massimo, per cui è assolutamente inutile protrarre la nebulizzazione oltre questo tempo, in quanto non gioverebbe né al bambino che così facendo si stanca e si ribella, né al familiare che glielo sta facendo fare. Un aumento del tempo di erogazione è indice di malfunzionamento del nebulizzatore, così come un aumento della rumorosità della pompa di compressione. E’ stato infatti dimostrato scientificamente che l’86% del farmaco viene erogato in 5-7 minuti, quindi ciò consentirà di evitare l’esasperazione del piccolo paziente per un guadagno terapeutico minimo. QUANTITA’ E TIPO DI FARMACO DA NEBULIZZARE La quantità di farmaco da immettere nell’ampollina del nebulizzatore è di 3-3.5 ml in totale, cioè tra farmaco e soluzione fisiologica, quest’ultima utile per raggiungere proprio le quantità sopracitate. E’ utile sapere che i farmaci in soluzione possiedono sia la caratteristica di non precipitare durante la nebulizzazione e sia quella di essere compatibili con molte altre molecole e pertanto, rispetto alle sospensioni, presentano un “plus terapeutico”. Il principio attivo nei farmaci in soluzione infatti è completamente disciolto nel solvente, al punto da costituire un liquido unico, omogeneo. Le particelle di farmaco nella sospensione acquisiscono un involucro liquido che, a seconda del nebulizzatore usato e del volume e forma delle particelle di farmaco stesso, possono essere troppo grosse tanto da non poter essere efficacemente nebulizzate oppure il farmaco può essere rilasciato in grosse gocce che vanno ad impattare nelle prime vie aeree e quindi non ottenendo in ambedue i casi l’effetto terapeutico desiderato. Tutto ciò porta ad una minore veicolazione nelle basse vie aeree. E’ bene utilizzare sempre la soluzione fisiologica come diluente. Alla fine di ogni aerosol è consigliabile: lavare il viso del bambino, soprattutto se si è eseguita la nebulizzazione con la maschera, per eliminare le tracce residue del farmaco, che potrebbero irritare la cute del viso far risciacquare la bocca con acqua e bicarbonato o con un collutorio se sono stati usati cortisonici; nel caso di bambini non collaboranti può essere adoperata, per detergere il cavo orale, una caramella da fare sciogliere lentamente in bocca lavare l'ampolla, il tubo e il boccaglio (o la mascherina) con acqua corrente tiepida. L'ideale sarebbe mantenere questi accessori in una di quelle soluzioni disinfettanti che solitamente si usano per conservare i biberon.