5 apr ile – 2 0 ap r ile 2 0 13

MOSTRA COLLATERALE
La signoria vostra è invitata
Un capolavoro dell’architettUra vittoniana
Il settecento fu un secolo contraddistinto da
guerre, carestie e sofferenze, ma fu anche il
secolo dell’Illuminismo e della prima Rivoluzione Industriale, i movimenti che portarono
una nuova luce nel panorama economico,
scientifico, politico, culturale e artistico di
quel tempo.
Anche la piccola comunità di Sant’Ambrogio
fu toccata da quel “bisogno di nuovo e di bello”, perché nel 1757, infatti, fu presa la decisione di progettare e costruire un nuovo edificio religioso che doveva sostituire la vecchia
chiesa, ormai pericolante. Si decise quindi, di
affidare il compito ad uno dei più grandi progettisti di quel periodo, l’architetto Bernardo
Vittone.
Insieme a Guarino Guarini, Filippo Juvarra e
Benedetto Alfieri, Bernardo Antonio Vittone è
infatti considerato uno dei maggiori esponenti
del barocco piemontese.
La costruzione vittoniana fu terminata nel
1763 e ancora oggi, a duecentocinquanta anni
di distanza, possiamo ammirare le sue piacevoli, morbide e armoniose linee architettoniche.
Sala Consiliare
Palazzo Comunale
Piazza XXV Aprile,4
Per informazioni e prenotazioni:
ISTITUTO COMPRENSIVO
“SANT’AMBROGIO DI TORINO”
Via 1 Maggio 13 –
10057 Sant’Ambrogio di Torino
tel. 011-939137 fax 011 9324450
[email protected]
Con il patrocinio di
Lunedì-Venerdì 9.00-13.00 ; 14.00-18.00
Sab 9.00-13.00
INAUGURAZIONE
UFFICIALE
5 aprile – 20 aprile 2013
VENERDI 5 APRILE 2013
ALLE ORE 18.00
1713 - 2013..300 anni
Proviamo a chiudere gli occhi e caliamoci nella vita di
chi, trecento anni or sono, viveva negli stessi luoghi dove, oggi, abitiamo noi. Niente luce elettrica, né cellulari o
computer… niente strade asfaltate percorse dal traffico
delle auto… Eppure la nostra Valle, allora come oggi,
era crocevia di popolazioni in movimento, confine nella
bufera di una guerra che, dopo dodici anni di desolazione
e distruzione, volgeva al termine. E’ giusto che le nostre
giovani generazioni riflettano sulla memoria di tali eventi ed è nostro dovere passare loro il “testimone” del ricordo e della rievocazione: non si può guardare al futuro
senza essere consapevoli del nostro passato!
Da queste riflessioni, nell’ottica dell’apertura della scuola al Territorio e nella speranza di poter diffondere una
cultura storica completa ed approfondita, è nata l’idea di
organizzare un “museo” a portata di mano, per i nostri
ragazzi e per gli abitanti di questi luoghi.
Nella speranza che la nostra proposta possa trovare terreno fertile e coinvolga gran quantità di persone, siano
esse giovani o meno giovani, ringraziamo tutti coloro che
hanno collaborato nell’allestimento del nostro percorso
storico: collezionisti, rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e delle Associazioni, la Circoscrizione V di
Torino, i Vigili del Fuoco, alunni, insegnanti e personale
tutto della nostra Comunità Scolastica.
E’ stato veramente gratificante vedere come, in un periodo di crisi e di recessione, il volontariato riesca a produrre effetti così ricchi ed accattivanti!
Il modo migliore per rendersene conto è visitare la nostra
Mostra, quindi…vi aspettiamo numerosi!
Il Dirigente Scolastico
Cristina Cerruti
COMUNE DI SANT’AMBROGIO DI TORINO
IL PENSIERO DEL SINDACO…….
Fare un viaggio a ritroso nella storia è un
esercizio non solo affascinante ma utile e di
grandissimo significato. Conoscere le nostre
origini, il nostro passato ci aiuta a comprendere chi siamo e dove andiamo, a trovare le chiavi di lettura del nostro presente
e con queste le soluzioni ai problemi di oggi. Ognuno di noi porta nei suoi tratti fisici
e comportamentali le tracce dei nostri genitori, nonni, bisnonni e così via, fino ad arrivare a generazioni a noi sconosciute ma che
in qualche modo vivono in noi ancora oggi,
nonostante il passare dei secoli. Questa iniziativa ha dunque un grandissimo valore
educativo e culturale, non solo per i giovani, ma per tutta la cittadinanza. Il valore
aggiunto è anche dato dal grande lavoro
svolto a livello di volontariato dal curatore
della mostra che, in anni di paziente ricostruzione e ricerca, ha raccolto un insieme
preziosissimo di documenti e testimonianze
storiche che ci permettono di ripercorrere
quasi dal vivo la storia del settecento piemontese. Un doveroso grazie, oltre al curatore della mostra Renato Favaron, va anche al Dirigente Scolastico Cristina Cerruti
per la sua sensibilità culturale ed educativa
e per avere saputo abbracciare con entusiasmo e viva partecipazione lo spirito di volontariato dei cittadini del nostro paese.
"La bellezza salverà il mondo": la cultura e
il volontariato, anima di questa mostra, ne
sono la più efficace rappresentazione
Il Sindaco di Sant'Ambrogio
Dario Fracchia
GLI ANTEFATTI STORICI
1713-2013: trecento anni dal Trattato di Utrecht
che poneva fine alla Guerra di Successione Spagnola. Una guerra che era iniziata nel 1701, che
aveva infiammato l’intera Europa, e che ebbe una
decisiva svolta dagli accadimenti bellici che interessarono il ducato piemontese.
L’assedio di Torino del 1706 e la battaglia di Torino del 7 settembre 1706, con la severa disfatta
dell’esercito franco-spagnolo, dettero inizio alla
fase finale della guerra e alla definitiva sconfitta
della potente Francia di Luigi XIV. Il trattato di
Utrecht del 1713, con le successive modifiche apportate dai trattati di Rastadt e di Baden del
1714, scrissero la parola fine sulla lunga guerra.
Il ducato piemontese di Vittorio Amedeo II fu ricompensato con l’annessione del Monferrato, con
l’allargamento dei confini con la Francia, portati
naturalmente alle Alpi e con l’acquisizione della
Sicilia. Il piccolo Ducato sabaudo si trasformava
in Regno di Sicilia e Piemonte, con Vittorio Amedeo II suo primo re.
Il Trattato di Utrecht segnava quindi la nascita di
quel piccolo Regno, che sarà poi l’elemento trainante per la nascita, circa 150 anni dopo, di un
Regno molto più grande: il Regno d’Italia.
LA MOSTRA
La mostra narra gli inizi della guerra, dà ampio
spazio all’assedio di Torino del 1706 e termina con
la stipulazione del trattato di Utrecht.
Basata
per la maggior parte su documenti, stampe, libri e
oggetti settecenteschi, si articola in diverse sezioni, per ricordare i personaggi, gli avvenimenti, ed
il modo di vivere di quei periodi.
Il Curatore della Mostra
Renato Favaron