Convegno AIAF, Roma 27 gennaio 2015 L'Italia fuori dalla crisi nel 2015? L'azione di governo, il contesto internazionale, la sfida delle imprese TASSI AI MINIMI STORICI: LUCI ED OMBRE SUL MERCATO Maria Cannata Direttore del Debito Pubblico Dipartimento del Tesoro Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari Tassi ai minimi storici: luci ed ombre sul mercato Maria Cannata Direttore Generale del Debito Pubblico Dipartimento del Tesoro 27 gennaio 2014 Debito pubblico e Titoli di Stato Anche se il debito pubblico non è costituito solo da titoli di Stato, questi ne rappresentano la fetta più significativa (83 – 84%) e ciò che accade sul relativo mercato è rappresentativo dell’intero aggregato. Stock dei titoli di Stato al 31/12/2014: 1.782.233 mld di euro Debito Amministrazioni Pubbliche % Titoli sul Debito PA 182.804 119.987 65,6% 1983 228.925 162.504 71,0% 1984 282.639 202.246 71,6% 1985 344.964 260.486 75,5% 1986 401.599 312.049 77,7% 1987 460.076 360.121 78,3% 1988 522.472 416.009 79,6% 589.617 473.926 80,4% 663.339 538.793 81,2% 748.323 609.730 81,5% 843.891 688.402 81,6% 82,6% 1982 1989 1990 1991 1992 954.691 788.308 1994 1.061.802 920.642 86,7% 1995 1.141.975 986.826 86,4% 1996 1.204.937 1.041.676 86,5% 1997 1.238.172 1.060.839 85,7% 1.254.388 1.080.786 86,2% 1.281.550 1.102.552 86,0% 1.299.847 1.114.558 85,7% 1.358.350 1.145.139 84,3% 83,5% 1993 1998 1999 2000 2001 1.368.887 1.142.936 2003 1.394.163 1.157.176 83,0% 2004 1.445.858 1.184.244 81,9% 2005 1.518.556 1.213.032 79,9% 2006 1.587.781 1.256.946 79,2% 2007 1.605.126 1.288.578 80,3% 2008 1.670.993 1.356.208 81,2% 2009 1.769.226 1.446.133 81,7% 2010 1.851.217 1.526.334 82,5% 1.907.564 1.586.741 83,2% 1.989.934 1.638.724 82,4% 2.069.841 1.722.670 83,2% 2.157.533 1.815.621 84,2% 2002 2011 2012 2013 Vita media residua: 6.38 anni Titoli di Stato Oct 2014 3 I tassi all’emissione hanno subito fluttuazioni eccezionalmente ampie negli ultimi anni 4 Evoluzione del costo all’emissione Dopo le turbolenze della seconda metà del 2011, e soprattutto dal settembre 2012, il tasso medio ponderato all’emissione dei titoli di Stato è diminuito drasticamente, registrando un minimo storico nel 2014. 12,10 12,00 11,50 11,50 11,00 General Government Interest Payments as % of GDP 10,00 11,10 10,88 9,40 9,37 8,00 8,00 8,67 6,70 6,50 6,37 6,00 5,52 6,44 5,52 5,12 4,71 4,00 4,98 4,53 5,16 4,66 4,65 4,96 5,26 4,71 4,58 3,61 4,79 4,33 4,64 3,74 4,14 2,72 3,35 2,00 Average Yields at issuance 3,32 2,66 2,47 4,09 3,11 2,18 2,10 1,35 2,08 0,00 Source: For GG interest payments on GDP, ISTAT and DEF update (September 2014) and data revised according to ESA 2010 5 Risultati delle principali aste BOND ISSUES OCTOBER 2012 - JANUARY 2014 BOTs DATE Oct-12 Nov-12 Dec-12 Jan-13 Jan-13 Feb-13 Mar-13 Apr-13 May-13 Jun-13 Jul-13 Aug-13 Sep-13 Oct-13 Nov-13 Dec-13 Jan-14 Feb-14 Mar-14 Apr-14 May-14 6 months amount yield 9.200 1,352 7.500 0,921 8.875 0,951 9.775 0,732 10.063 1,241 9.424 0,833 9.200 0,504 9.200 0,539 9.200 1,055 9.775 0,801 9.775 0,888 8.570 0,783 8.094 0,630 7.000 0,540 16.943 0,714 8.618 0,456 8.250 0,505 7.700 0,595 7.150 0,492 CTZs 12 months amount yield 9.200 1,941 7.475 1,762 7.475 1,456 9.775 0,864 9.665 1,094 7.750 1,280 8.870 0,922 7.000 0,703 7.000 0,962 7.000 1,078 8.625 1,053 9.775 1,340 9.775 0,999 7.150 0,688 5.500 0,707 9.305 0,735 8.000 0,676 7.566 0,592 7.500 0,589 7.150 0,650 BTPs 24 months amount yield 3.000 2,397 4.025 1,923 3.330 1,884 4.071 1,434 2.818 1,682 3.156 1,746 2.500 1,167 2.500 1,113 4.550 2,403 3.187 1,857 3.116 1,871 2.501 1,623 2.588 1,392 3.841 1,163 3.080 1,346 2.875 0,822 2.875 0,707 3.500 0,786 3.450 0,786 3 years amount yield 4.313 2,860 3.955 2,640 4.545 2,500 3.501 1,850 3.974 2,300 3.848 2,480 4.000 2,290 3.500 1,920 3.940 2,380 3.388 2,330 4.927 2,720 4.025 2,250 3.450 1,790 4.808 1,510 4.025 1,410 3.608 1,120 3.564 0,930 5.200 1,070 5 years 7 years amount yield amount yield 3.168 4,090 5.145 3,800 3.000 3,230 3.321 3,260 3.001 2,940 2.875 3,590 4.514 3,650 3.450 2,840 3.163 3,010 2.875 3,470 3.450 3,220 4.315 3,380 3.000 3,380 5.000 3,761 3.450 2,890 3.450 2,710 2.875 3,170 5.200 2,430 2.875 3,020 3.186 2,140 2.300 2,710 3.000 1,880 2.760 2,440 4.025 1,840 2.588 2,290 10 years amount yield 3.377 5,240 3.395 4,920 3.140 4,450 3.450 4,480 3.500 4,170 5.200 4,830 3.096 4,660 3.450 3,940 3.450 4,140 2.875 4,550 4.864 4,460 2.751 4,460 3.000 4,500 3.450 4,110 2.875 4,010 2.875 4,110 3.450 3,810 4.250 3,420 3.750 3,290 3.450 3,220 Jun-14 8.250 0,309 7.150 0,495 2.875 0,591 4.025 0,890 2.905 1,620 4.936 2,120 3.001 3,010 Jul-14 7.163 0,236 6.500 0,387 2.588 0,428 3.450 0,840 4.768 1,350 2.875 2,170 2.875 2,810 Aug-14 Sep-14 Oct-14 Nov-14 Dec-14 Jan-15 7.500 7.700 6.556 6.104 7.700 0,136 0,232 0,379 0,272 0,297 7.700 9.075 8.015 6.500 6.011 8.413 0,279 0,271 0,301 0,335 0,418 0,243 3.074 2.750 2.875 2.875 0,326 0,385 0,692 0,489 2.457 4.128 2.781 3.450 0,520 0,700 0,770 0,610 3.000 2.875 2.875 2.875 3.550 3.296 1,200 1,100 1,060 1,230 0,940 0,980 2.500 2.300 2.172 2.875 1,710 1,710 1,740 1,290 2.500 4.001 3.450 3.163 2.300 3.446 2,600 2,390 2,450 2,440 2,080 1,890 6 Risultati delle principali aste 7 Spread vs Bund sui benchmark a 10 anni 600 550 Spain Belgium France Italy 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 8 Rendimenti assoluti dei titoli benchmark a 10 anni 7,50 7,00 Yield Italy - lx Yield Spain - lx Yield Germany - lx 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 9 Evoluzione sul mercato secondario dei rendimenti assoluti dei titoli di Stato italiani 7,00 6,50 2y 5y 10y 30y 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 10 Effetti del QE sul mercato dei titoli di Stato / 1 L’annuncio della BCE del 22 gennaio scorso ha positivamente sorpreso il mercato: Per l’entità dell’intervento: ci si attendeva un volume di acquisti di 500 – 600 miliardi, invece è stato annunciato un importo di 1.000 Per il dettaglio della disclosure : si temeva una certa vaghezza nell’indicazione di tempi e ammontari, invece sono date chiare indicazioni circa: Orizzonte temporale di almeno 19 mesi (da marzo 2015 a settembre 2016) Importo mensile degli acquisti nell’ordine di 60 mld Titoli oggetto dell’intervento: oltre agli ABS e covered bond già preventivati, i titoli degli istituti sovranazionali europei (BEI, Commissione, ecc.), tutti i titoli sovrani investment grade e anche quelli sotto tale rating, purché lo Stato membro emittente rimanga sotto programma Ampiezza dell’intervento, che coprirà tutti i segmenti di mercato (nominali – sia a tasso fisso che a tasso variabile – e indicizzati all’inflazione) e tutte le scadenze da 2 a 30 anni Per i titoli sovrani acquistati, si resterà sotto la soglia di maggioranza prevista per l’attivazione delle CACs e la BCE e le banche centrali nazionali avranno lo stesso status degli altri creditori (varrà la regola del pari passu) Sarà data disclosure settimanale sui titoli acquistati 11 Effetti del QE sul mercato dei titoli di Stato / 2 Con le caratteristiche degli interventi così delineate, è presumibile che non si ripeteranno gli effetti collaterali che tante distorsioni hanno prodotto sul mercato dei titoli di Stato tra settembre e novembre 2011, durante il programma SMP. La liquidità del mercato dei titoli di Stato, così importante per il buon funzionamento delle aste e dell’attività di funding in generale, non dovrebbe risentirne. CCTeu 15/10/2017 BTP€i 15/09/2017 105 110 100 105 95 100 90 95 85 90 75 70 85 80 75 70 22/10/2010 22/11/2010 22/12/2010 22/01/2011 22/02/2011 22/03/2011 22/04/2011 22/05/2011 22/06/2011 22/07/2011 22/08/2011 22/09/2011 22/10/2011 22/11/2011 22/12/2011 22/01/2012 22/02/2012 22/03/2012 22/04/2012 22/05/2012 22/06/2012 22/07/2012 22/08/2012 22/09/2012 22/10/2012 22/11/2012 22/12/2012 22/01/2013 22/02/2013 22/03/2013 22/04/2013 22/05/2013 22/06/2013 22/07/2013 22/08/2013 22/09/2013 22/10/2013 22/11/2013 22/12/2013 80 12 Altri effetti del QE / 1 La chiarezza e l’ampiezza della comunicazione, accompagnate da un linguaggio che ha ribadito che sarà possibile andare anche oltre - ove necessario - ha evitato che la limitata condivisione del rischio, insita nel ruolo delle banche centrali nazionali, indebolisse il segnale complessivo. Lo scopo dell’intervento è dichiaratamente quello di riportare l’inflazione in area 2%, al fine di stimolare gli investimenti e la ripresa, con un costo del credito più omogeneo nell’Area Euro. Il deprezzamento dell’euro che già si è verificato darà pure il suo contributo alla ripresa. D’altro canto, forte è stato il richiamo alla necessità che anche i governi facciano la loro parte nel procedere con determinazione alle riforme necessarie nei rispettivi paesi, poiché la politica monetaria da sola non può risolvere tutti i problemi. Da notare che, se le proporzioni di acquisto dei titoli governativi in funzione della percentuale di partecipazione al capitale della BCE possono apparire relativamente meno favorevoli per i paesi ad alto debito come l’Italia, è anche vero che gli acquisti della nostra banca centrale nazionale rappresenteranno un «buon investimento», mentre così non sarà per la Bundesbank, visto che una buona fetta dei titoli tedeschi presenta tassi negativi. 13 Altri effetti del QE / 2 La riduzione dei tassi assoluti sui titoli di Stato aiuterà a ridurre il costo del debito pubblico, soprattutto in combinazione con la politica del Tesoro di allungamento della vita media del debito. Infatti, se si emette a lungo termine con tassi molto bassi, l’effetto di lungo periodo sarà una stabile riduzione del costo medio, oltre quanto già stimato nell’ultima Nota di aggiornamento al DEF. Sull’entità di tale riduzione è opportuno essere prudenti, perché la volatilità del mercato resta elevata, ma è indubbio che le prime evidenze sono in questo senso. Costo storico del debito P.A. Fonte: elaborazione su dati contenuti nella Nota di aggiornamento al DEF – 30 Settembre 2014 14 Il turn-over dei titoli in scadenza diventa un’opportunità Nei prossimi 3 anni scadono molti titoli: la possibilità di rinnovarli a tassi bassi aiuterà a ridurre il costo del debito Scadenze dei titoli di Stato a medio-lungo termine (Situazione al 31/12 2014) 15 Tassi bassi: solo benefici? Il contesto di tassi ai minimi storici ha richiesto profonde modifiche alla gestione della liquidità del Tesoro, poiché ormai su di essa si applicano tassi negativi. GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ DEL TESORO Prima del 2007 2007-11 2011-14 Da giugno 2014 Illimitata Illimitata 1 miliardo di euro 0,04% del PIL (ora 649 milioni) Saldo obiettivo Nessuno Variabile in base alle previsioni MEF-BI 800 milioni 600 milioni Tasso di remunerazione Media dei BOT emessi nel semestre Media dei BOT emessi nel semestre Tasso MRO BCE Non superiore al tasso EONIA Remunerazione oltre la soglia massima Nessun limite di giacenza Nessun limite di giacenza Zero Zero o tasso Deposit Facility BCE se negativo Giacenza massima remunerata 16 Tassi monetari (MRO vs Eonia da febbraio 2012) 17 Tassi bassi: modifiche imposte dal nuovo contesto Nel giugno 2014 la BCE ha imposto nuove regole, molto penalizzanti, per la ‘‘remunerazione’’ della liquidità delle amministrazioni pubbliche depositata presso le banche centrali nazionali. Poiché la presenza di un adeguato buffer di liquidità è necessario per una prudente gestione delle emissioni, i gestori del debito dell’Area Euro si trovano a sopportare un costo imprevisto. Per molti, tuttavia, tale inconveniente è sostanzialmente neutralizzato dal fatto che la politica complessiva della BCE ha indotto il ribasso dei tassi e degli spread. In Italia È stata modificata la procedura d’asta dei BOT – unica a svolgersi su tasso e non su prezzo – per consentire di collocarli anche a tasso negativo. Per allinearsi a tale nuovo contesto, è stato anche aggiornato il c.d. «Decreto Trasparenza», riducendo le commissioni bancarie massime applicabili sui BOT acquistati in asta dalla clientela, prevedendo il caso di tassi negativi. La legge di stabilità per il 2015 ha introdotto alcune norme per mitigare i contraccolpi delle nuove regole: È stato modificato il Test Unico sul debito pubblico, per recepire le decisioni BCE, contemplando la possibilità di tassi negativi È stato disposto il trasferimento del Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato dalla Banca d’Italia a CDP, prevedendone la disciplina con apposita convenzione È stata disposta l’infruttiferità di gran parte dei conti correnti fruttiferi aperti presso la Tesoreria centrale dello Stato, per evitare che fossero penalizzati rispetto a quelli infruttiferi. 18 Tassi bassi: altri potenziali problemi per gli operatori del mercato Tutti gli investitori istituzionali (fondi d’investimento, assicurazioni, fondi pensione, banche) faticano sempre più a soddisfare la propria clientela con un’adeguata remunerazione del capitale investito. Possono allungare l’orizzonte dei loro investimenti per trovare maggior rendimento (e questo ben si concilia con l’obiettivo del Tesoro di collocare titoli a più lungo termine), ma pesa sui parametri di rischio che sempre più la regolamentazione prudenziale impone di controllare. Al momento dell’auspicata normalizzazione dei tassi, conseguente proprio all’efficacia dell’intervento BCE, gli investitori istituzionali e le banche dovranno prepararsi a gestire il loro portafoglio in modo da minimizzare le perdite in conto capitale. Poiché le banche tesoriere degli enti territoriali (conti di tesoreria unica) erano remunerate in funzione del tasso corrisposto su tali conti (MRO con uno spread negativo), al momento rendono un servizio non compensato. Peraltro, proprio per evitare il paradosso di un pagamento – anziché un introito - a fronte di tale servizio reso, già dalla fine del 2013 tali conti erano stati resi infruttiferi. Più in generale, è evidente che molti contratti (e lo stesso codice civile) sono stati redatti senza che lontanamente si fosse ipotizzata la possibilità di tassi di interesse negativi, e ciò pone problemi interpretativi e applicativi di non poco conto. 19