THE State of the Art L’ecologia del paesaggio in pratica: monitorare la frammentazione degli habitat e delle connessioni supportando la gestione sostenibile del territorio 1 1 1 2 2 Lasserre B. , Chirici G. , Tonti D. ,Spallone F. , Nelida A. , Marchetti M. 1 Università degli Studi del Molise 2 Sviluppo Italia Molise 1 La connettività del paesaggio I metodi quantitativi che collegano i modelli spaziali e i processi ecologici su grandi scale spaziali e temporali sono necessari sia nella ricerca ecologica di base che in problemi applicati all’ambiente. Nuovi metodi per analizzare e interpretare i paesaggi sono stati sviluppati nei decenni passati grazie alla diffusione crescente di Geographic Information System (GIS) della Tecnologia e grazie alla crescente offerta di dati telerilevati. L’Ecologia del Paesaggio considera un paesaggio come un mosaico su cui gli ecosistemi particolari locali e il ricorso all’uso del territorio formano un modello spaziale; questa disciplina scientifica cerca di comprendere la teoria e il comportamento degli ecosistemi e di come i loro processi si sono mantenuti e modificati a causa di variazioni naturali e umane. Gli ecosistemi naturali o semi naturali in gran parte connessi nello spazio, (come ad esempio boschi, pascoli o prati) sono spazi vitali più preziosi rispetto a posti isolati, perché sono più facilmente materia di scambio. La connettività degli habitat naturali aumenta la loro resilienza (capacità di recupero) e la resistenza (capacità di mantenersi invariato) contro le dispersioni. La frammentazione è quindi il processo di un modello spaziale che si riferisce allo “sbriciolarsi" di un habitat, questo processo può essere il risultato di diversi processi spaziali naturali e non sovrapposti. La Connettività del paesaggio può essere definita come la condizione per la quale il paesaggio facilita o impedisce il movimento tra le risorse di area. Aumentare la connettività è una strategia efficace per affrontare il declino della biodiversità entro habitat frammentati. Reti di trasporto e reti ecologiche Durante la Convenzione sulla diversità biologica, i capi di Stato e di governo hanno convenuto di impegnarsi per 'arrestare la perdita di biodiversità nell'UE entro il 2010'. La frammentazione del paesaggio e degli habitat è tra i maggiori processi indotti dall’uomo che sono responsabili della perdita della diversità delle specie. Gli scienziati suggeriscono che la frammentazione degli habitat può essere una delle minacce più importanti per la biodiversità. Uno dei fattori principali che causano la frammentazione degli habitat naturali europei è la costruzione di nuove infrastrutture di trasporto, le strade, in particolare. Il problema causato da un crescente flusso di traffico che si espande sempre più, ha portato ad un calo di animali per lo più di grandi dimensioni, mentre la mortalità per il traffico è una grave minaccia per i gruppi di animali come ad esempio i mammiferi e gli anfibi. Tutte le strade fungono da barriere o filtri per gli spostamenti degli animali. Dalla ricerca alla pratica Le immagini telerilevate ad alta risoluzione sono capaci di monitorare l’uso del suolo che cambia con algoritmi di modelli di ricognizione automatici o semi-automatici. Nuove infrastrutture e altre modifiche al mosaico paesaggistico possono essere rapidamente controllate a basso costo. L’ impatto potenziale di questi cambiamenti può essere plasmato con strumenti di ecologia del paesaggio integrati in Sistemi Informativi Territoriali, software in grado di gestire ed integrare mappe tematiche digitali. Il risultato è un quadro aggiornato del modello di paesaggio spaziale, con una ricostruzione dell'evoluzione storica e la previsione di possibili scenari futuri in evoluzione. Queste informazioni possono essere utilizzate per progettare il futuro sviluppo delle reti di trasporto, la sostenibilità di una nuova infrastruttura può essere quantificata in termini di contributo al processo di frammentazione degli habitat. Ad esempio, una strada che passa attraverso una grande foresta naturale antica quasi indisturbata ha un impatto ambientale molto più alto rispetto alla stessa strada che si trova in un terreno forestale regolarmente gestito. Queste informazioni possono essere utilizzate per sostenere i gestori del territorio nella scelta tra più opzioni o nella creazione di contromisure per aumentare la permeabilità ecologica delle infrastrutture (ad esempio con gallerie o ponti per i movimenti di animali). L’esperienza nella Regione Molise Nella Regione Molise nell'ambito del Progetto europeo “Linking and harmonizing the forests spatial pattern analyses at European, national and regional scales for a better characterization of the forests vulnerability and resilience” per il Centro comune di ricerca della Commissione europea, Istituto dell'Ambiente e della Sostenibilità che si trova a Ispra (VA, Italia), un’ analisi dei mosaici del paesaggio passato e presente è stata effettuata integrando in un mappa storica del GIS nuove immagini satellitari. Un riconoscimento multiscala dei principali fattori di disturbo contro ecosistemi naturali è stata effettuata sulla base di indicatori di differenti specie animali. Nella Regione Molise gli ambienti naturali e semi-naturali sono aumentati negli ultimi 76 anni da 49.000 ettari a oltre 150.000 principalmente a causa dell'abbandono dell'agricoltura tradizionale e attività di pascolo nelle zone montane. Lo studio ha evidenziato il relativo valore naturalistico e ambientale della parte occidentale della Regione Molise, dove gli habitat naturali non ancora fortemente collegati dovrebbero essere protetti contro ulteriori disturbi di origine antropica. Lo sviluppo sociale ed economico di queste aree dovrebbe essere gestito con attenzione per garantire la protezione della natura e della biodiversità. La parte occidentale della Regione è invece caratterizzata da un paesaggio più artificiale con una matrice agricola dominante. Qui le aree forestali che restano potrebbero fungere da "pietre miliari" che consentano almeno una connettività parziale tra grandi habitat naturali. Nuovi finanziamenti disponibili dalla politica europea agricola comune (PAC),sono in grado di supportare le attività degli agricoltori per aumentare la diversità degli habitat della fauna e della flora nel quadro di uno sviluppo più sostenibile del terreno. Gli agricoltori, infatti, gestiscono la campagna offrendo servizi di ecosistemi che proteggono il suolo, i paesaggi, le risorse idriche e la nostra biodiversità. Il mercato non paga per questi beni pubblici. I fondi pubblici dovrebbero quindi sostenere il reddito degli agricoltori per remunerare questi servizi forniti alla società nel suo insieme.