Ortodonzia.

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Ortodonzia.
A cura della dottoressa Veronica Isola
L'ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa dello studio, dello
sviluppo e della crescita dell'apparato dento-maxillo-facciale (cioè dei denti e del
complesso osseo maxillo faciale che li supportano), delle strutture ad esso correlate,
dalla nascita alla sua piena maturità.
E’ compito della ortodonzia l’attuazione di tutti i procedimenti di:
- prevenzione
- intercettazione
- correzione delle disgnazie (anomalie del complesso denti/osso mascellare).
A tal fine si avvale dell’utilizzo di apparecchi, fissi o removibili , funzionali o
meccanici, al fine di stabilire normali relazioni anatomiche e funzionali dei denti e
delle loro basi ossee.
Il risultato è quello di una corretta occlusione (combaciamento dei denti) ed un
soddisfacente aspetto estetico (con particolare attenzione all'allineamento).
Le domande più frequenti.
Qual è l’età consigliata per una prima visita ortodontica?
Si consiglia la prima visita ortodontica anche a partire dall’età di quattro anni
soprattutto per familiarizzare con lo studio dentistico e tutto il personale in modo che
il bambino affronti in maniera serena futuri appuntamenti odontoiatrici.
All’età di quattro o cinque anni e’ possibile vedere già delle malocclusioni?
E’ possibile vedere delle disarmonie scheletriche ed e’ possibile intercettare delle
abitudini viziate (es: succhiamento dito. ciuccio o deglutizione atipica….).
Cosa significa trattamento precoce?
E’la cura ortodontica compresa tra i 5 e i 10 anni , quando sono presenti ancora
alcuni denti da latte. Il fine di questo trattamento precoce e’ di “intercettare” quelle
disarmonie dentali e scheletriche che, se non corrette in fase di crescita , potranno
notevolmente complicare i futuri trattamenti. E’ importante ricordare che il (5%) di
questi trattamento può andare incontro ad una seconda fase di terapia con
apparecchio fisso per allineare i denti e rifinire l’occlusione nei dettagli.
Ma vale la pena di curare un dente da latte?
Occorre valutare in base all’età del piccolo paziente, per quanto tempo è necessaria
la presenza del dente nella arcata dentaria, per mantenere lo spazio di modo che,
quando il suo successore definitivo, dopo averne eroso le radici dovrà erompere in
arcata, possa facilmente inserirvisi.
Se il dente da latte cariato andrà sostituito dal dente definitivo entro sei mesi,
non occorre curarlo, a meno che non sia dolente o non causi un ascesso imponente
(nel qual caso sarà sufficiente di aprire il dente onde ottenere un drenaggio utile alla
remissione della sintomatologia.
Diversamente, quando il dente definitivo dovrà erompere in arcata, non trovando lo
spazio sufficiente (a causa dell’avvicinarsi dei denti contigui della arcata, nello spazio
lasciato libero dalla completa distruzione o estrazione del dente da latte), potrebbe
erompere “storto”o addirittura rimanere ritenuto nella compagine ossea (cioè
incluso).
Se il dente da latte cariato andrà sostituito dal dente definitivo dopo 6 mesi ed
oltre (fino a sei anni , la permanenza massima di un dente da latte in bocca),
sarà bene intervenire.
Si elimineranno le cavità cariose (ripulendole e poi otturandole), e se la carie fosse
arrivata ad interessare la polpa (nervo), si effettueranno trattamenti endodontici
calibrati per bambini (devitalizzazioni se vivi o cure radicolari per i denti necrotici).
Occorre peraltro essere elastici, e se il piccolo paziente si rifiuterà di collaborare (è
sbagliato “violentare” un bambino con cure non “vitali”, pena un adulto infelice con
bocca devastata per il terrore derivante dal brutto episodio dell’infanzia), ce ne
faremo una ragione e si potranno aspettare epoche di maggiore maturità (di
maggiore collaborazione) per intervenire.
Vorrà dire che se un dente da latte andrà estratto perché distrutto, e si verificasse un
affollamento dei denti, o una mancata eruzione dei denti definiitivi, la Ortodonzia
risolverà il problema della mancanza di spazio ricreandolo quando il piccolo
paziente, affronterà un normalissimo trattamento ortodontico nella età giusta.
E’ importantissima la valutazione radiografica per sapere se effettivamente il dente
definitivo sia presente o meno sotto al dente di latte. Se presente, vale tutto sinora
detto, ma nel caso di una agenesia, cioè che il dente definitivo non esista (per una
forma di difetto genetico assolutamente non importante) oppure il dente definitivo
fosse talmente mal posizionato nella profondità della compagine ossea di modo che
sia sicuramente impossibile farlo erompere seppur con un trattamento ortodontico
complesso, allora un dente da latte andrà salvato, perché ben curato potrà
mantenere la sua posizione nella arcata dentaria anche per tutta le vita. Se poi
dovesse risultare inestetico col passare degli anni, si potrà sempre sostituirlo con
un dente sostenuto da un impianto endoosseo.
Qual è la differenza tra apparecchio rimovibile e fisso?
Gli apparecchi rimovibili , comunemente detti mobili “ si mettono e si tolgono” sono
realizzati con resina acrilica e possono avere diverse colorazioni e possono inglobare
viti e ganci.
L’apparecchio fisso e’ costituito da bande, anelli metallici che circondano il dente e
vi vengono cementati, e attacchi che vengono incollati sulla superficie vestibolare
(esterna) o linguale (interna) del dente con speciali resine composite. Sia le bande che
gli attacchi servono per accogliere l’arco ortodontico il quale genera “ le forze
ortodontiche”, che sposteranno i denti e l’osso di conseguenza, se i pazienti sono
giovanissimi, nella posizione corretta.
Cosa può accadere durante la terapia ortodontica?
Il paziente con apparecchio ortodontico deve evitare cibi appiccicosi e
particolarmente duri in quanto è possibile che si verifichi la decementazione delle
bande od il distacco degli attacchi. In questo caso è necessario avvertire lo studio per
eliminare l’eventuale disagio che ne deriva, e la perdita del movimento effettuato.
Una persona che pratica sport che possono creare traumi al volto può mettere
l’apparecchio ortodontico?
Al paziente ortodontico viene consigliato un paradenti individuale che va a ricoprire
l’apparecchio fisso in modo da proteggere labbra e mucose in caso di traumi sportivi.
I dispositivi ortodontici provocano l’insorgenza di carie?
L’apparecchio ortodontico non e’ responsabile di insorgenza di carie, anche se
certamente favorisce l’accumulo di cibo e placca. Per questo motivo si raccomanda
una accurata igiene domiciliare e presso lo studio dentistico. Inoltre si consiglia l’uso
scrupoloso di spazzolino ortodontico, spazzolino monociuffo, scovolino , filo
interdentale Superfloss e integrando chimicamente con un colluttorio (vedi a
Prevenzione A 11).
Che cosa significa Malocclusione di Prima classe?
Le malocclusioni di prima classe scheletrica sono caratterizzate da una corretta
relazione delle basi ossee ( mascellare superiore e mandibola).
Il fatto è che possono essere presenti altri problemi ortodontici presenti anche nelle
seconde e terze classi, ad esempio : affollamento, morso profondo , morso aperto ,
morso crociato…..
Prima classe. Il primo molare inferiore sopravanza di metà dente il molare superiore,
l’incisivo superiore scende di 2 millimetri a coprire l’incisivo inferiore.
Conseguentemente il labbro è generalmente estetico e correttamente sostenuto.
Che cosa significa Malocclusione di Seconda classe?
Le malocclusioni di seconda classe scheletrica sono caratterizzate da una discrepanza
scheletrica delle basi ossee (mascellare superiore e mandibola) per cui la mandibola
e’ troppo indietro o il mascellare superiore è troppo in avanti o ambedue i casi.
Sono la maggior parte delle malocclusioni che si presentano all’ortodontista.
Sopra a sinistra. Seconda classe prima divisione. Il primo molare inferiore è arretrato
di metà dente rispetto al molare superiore, l’incisivo superiore non contatta l’incisivo
inferiore, e risulta “sventagliato in fuori”.
Conseguentemente il labbro superiore è meno estetico essendo troppo sostenuto e il
labbro inferiore risulta rientrante.
Sopra a destra. Seconda classe seconda divisione. Il primo molare inferiore è sempre
arretrato di metà dente rispetto al molare superiore, però l’incisivo superiore contatta
l’incisivo inferiore, e risulta “piegato in dentro”
Conseguentemente il labbro superiore è normale essendo sostenuto pressochè
normalmente.
Che cosa significa Malocclusione di Terza classe?
La terza classe scheletrica è una discrepanza tra le basi ossee mascellari( mascellare
superiore e mandibola) in quanto non si relazionano in maniera corretta tra di loro
poiché la mandibola può essere troppo avanti od il mascellare superiore troppo
indietro o entrambi i casi.
La gravità del caso dipende anche dalla familiarità.
Si deduce quanto sia importante intervenire precocemente in queste malocclusioni.
Terza classe. Il primo molare inferiore sopravanza completamente il molare superiore,
l’incisivo superiore risulta interno rispetto all’incisivo inferiore.
Conseguentemente il labbro superiore è generalmente meno estetico in quanto non
sorretto e sopravanzato dal labbro inferiore sporgente.
Che cosa signofica MORSO PROFONDO?
Il morso profondo è caratterizzato dal fatto che gli incisivi superiori chiudono
troppo,coprendo i denti inferiori.La norma è di soli 2 mm.
Che cosa signofica MORSO APERTO?
Il morso aperto è una situazione in cui i denti non si toccano o comunque non creano
un giusto overbite.
Il morso aperto puo’ essere anteriore o laterale.
E’ estremamente importante diagnosticarlo nei bambini in quanto può essere
associato a adeglutizione atipica(permanenza della deglutizione infantile) od ad altre
abitudini viziate.
Che cosa significa MORSO CROCIATO POSTERIORE?
Il morso crociato posteriore può essere sia mono che bilaterale, è una situazione in
cui il mascellare superiore si presenta costretto .
Anche in questo caso l’intercettare il problema in eta’ precoce rende piu’ semplice ed
estremamente efficace la terapia ortodontica.
Che cosa è l’OVERJET?
Rappresenta il grado di sovrapposizione tra gli elementi dentari superioried inferiori
in senso palato-vestibolare.Norma tra 0 e 2 mm.
Che cosa è l’OVERBITE?
Rappresenta il grado di sovrapposizione degli elementi dentari superiori sugli
inferiori in senso verticale.Norma tra 1 e 3 mm.
Tre casi per esemplificare i
tipi di trattamento più correnti.
Caso 1. Visione di un apparecchio ortodontico fisso
classico (metallico, con filo metallico).
L'apparecchio fisso tradizionale è quello metallico e l'età del trattamento è quella in
dentizione permanente (dopo i 12 anni); infatti, un tempo questa era l'età in cui si
inviavano i pazienti dall'ortodontista.
Adesso, consigliamo a tutti i pediatri di inviarci i pazienti in tenera età (5 anni) per
una prima visita ortodontica. Comunque, anche a 12 anni ed oltre, utilizzando le
tecniche più moderne, la maggior parte dei casi si risolve senza estrazioni. In questo
caso vediamo come un grave affollamento venga risolto brillantemente e senza
togliere denti.
Foto sopra a sinistra.
Affollamento dei denti anteriori. Il bandaggio è stato effettuato.
Foto sopra a destra.
Affollamento dei denti anteriori risolto. Il bandaggio può essere rimosso, ma i denti
andranno stabilizzati.
.
Foto sopra.
Il bandaggio è stato rimosso. I denti sono stabilizzati o mediante legatura in resina
composita bianca, sul lato linguale (come in questo caso), oppure con una doccia di
resina "la contenzione" ovvero l'Hawley retainer.
Caso 2. Visione di un apparecchio ortodontico fisso
estetico (in ceramica con filo bianco).
In questo soggetto adulto con affollamento dentario e gengive sottili, il problema
dell'affollamento è stato risolto senza estrazioni e senza inclinare gli incisivi in avanti,
cosa che avrebbe determinato un rischio grave per la salute del parodonto.
L'apparecchio utilizzato è in ceramica. Rispetto al corrispettivo apparecchio
metallico, questo tipo di apparecchio ha delle caratteristiche estetiche ottimali, non
ingiallendosi nemmeno dopo anni di utilizzo, ma sviluppando una frizione più alta ha
bisogno di più tempo per agire. La meccanica che abbiamo utilizzato è quella a filo
dritto (straight wire) e come si vede dalle immagini, il filo non presenta nessuna
piega; questa caratteristica migliora l'estetica dell'apparecchio che appare semplice e
lineare ed anche per questo, più facile da pulire.
Foto sopra. Prima, durante, durante, fine della cura
Una tecnica innovativa.
Caso 3. Visione di un apparecchio fisso estetico con
mascherine trasparenti invisibili Invisalign.
Questo tipo di trattamento, dagli insuperabili valori estetici, trova la sua indicazione
per trattamenti di modesta identità, data la modestia delle forze applicate.
Prendendo due impronte del paziente, vengono inviati i relativi modelli in gesso alla
Azienda produttrice in California con le indicazioni del trattamento da effettuare.
Dal laboratorio specializzato ritorna un Kit personalizzato con mascherine in serie
che spingono progressivamente i denti nelle posizioni desiderate.
Foto 1, sopra a sinistra. La bocca prima del trattamento.
Foto 2, sopra a destra. Sui denti vengono incollati dei bottoni in resina sui quali si
incastreranno le mascherine.
Foto 3, sopra a sinistra. Il Kit delle mascherine progressive.
Foto 4, sopra a destra. Una coppia di mascherine.
Foto 5, sopra a sinistra. Le mascherine collocate in bocca.
Foto 6, sopra a destra. Sorriso del paziente. Apparentemente non si nota niente di
estraneo, l’estetica è rispettata.
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