8 – RIASSUNTO NON TECNICO Lo studio di impatto ambientale, relativo al progetto di ampliamento ed adeguamento dell’impianto di depurazione di Vimercate, ha considerato tutte le caratteristiche dell’ambiente, inteso in senso ampio, circostante l’area interessata dalla realizzazione dell’opera. Sono state indicate, per l’area di studio, le caratteristiche climatiche, geologiche ed idrogeologiche, pedologiche e legate all’utilizzo del suolo, gli aspetti bioclimatici, floristico-vegetazionali e faunistici, gli aspetti paesaggistici e storico culturali. Si è inoltre descritto il progetto fornendo le indicazioni relative: alle sue caratteristiche fisiche, alle esigenze di utilizzazione del suolo, durante le fasi di costruzione e di funzionamento; ai principali processi adottati ed alle tecniche prescelte per prevenire e limitare le emissioni e per ridurre l’utilizzo delle risorse naturali; si sono anche indicate le principali relazioni tra il progetto e gli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Lo studio ha anche considerato tutti i potenziali impatti sull’ambiente circostante, derivanti dalla realizzazione dell’intervento. Dopo aver valutato le cause di questi e le possibilità di contenimento degli stessi, è stato effettuato uno studio approfondito, tramite modelli matematici, degli impatti più significativi: - alterazione della qualità dell’aria derivante dalle emissioni di inquinanti in atmosfera; - incremento di rumore ambientale nell’area circostante; - modifiche indotte dallo scarico del depuratore sul torrente Molgora. Per quanto riguarda il primo punto sono state considerate sia le emissioni di composti maleodoranti durante le previste operazioni di trattamento dei liquami nei bacini sprovvisti di copertura, sia le emissioni residue dai trattamenti di deodorizzazione che 8_ 1 depurano l’aria captata nei punti coperti dell’impianto. Sono state altresì valutate le emissioni di tipo tradizionale (monossido di carbonio e ossidi di azoto) dall’impianto di combustione del biogas. Le emissioni sono state quantificate sulla base dei limiti normativi per questo tipo (ove disponibili) o sulla base dei dati reperibili nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale La stima del trasporto e della diffusione degli inquinanti in atmosfera è stata realizzata utilizzando un programma di calcolo sviluppato dall’Environmental Protection Agency (EPA), l'agenzia per la protezione dell'ambiente statunitense. Sono state valutate e rappresentate, mediante mappe di isoconcentrazione, sia le concentrazioni medie annue degli inquinanti in atmosfera, sia le stesse concentrazioni nelle condizioni più sfavorevoli di diffusione (massima stabilità e venti deboli). La diffusione dei livelli maggiori di composti maleodoranti avviene nell’area dell’impianto o nelle sue vicinanze, in zone poco edificate, e solo i valori più bassi stimati dal modello, prossimi o inferiori ai livelli di percettibilità olfattiva, interessano i primi nuclei abitati o i primi insediamenti industriali, nelle condizioni più sfavorevoli di diffusione atmosferica. Le concentrazioni massime previste in atmosfera come contributo dell’impianto di combustione del biogas sono di più di un ordine di grandezza inferiori ai valori mediamente presenti nelle aree urbane. Per quanto riguarda l’impatto dello scarico dell’impianto di depurazione sul torrente Molgora, è stato utilizzato il modello di Streeter e Phelps, molto utilizzato nella letteratura scientifica del settore per questo tipo di valutazioni. Lo studio modellistico ha dovuto superare le limitazioni nella disponibilità di dati, principalmente per quanto riguarda il corso d’acqua, la sua geometria, le sue portate 8_ 2 minime e massime, e il suo grado iniziale di inquinamento, selezionando all’occorrenza ipotesi fortemente cautelative. L’impatto è valutato valutando le concentrazioni a valle dello scarico di BOD5, che può essere considerato un tracciante dello stato di inquinamento da sostanze organiche. L’analisi ha portato a concludere che nei periodi di tempo secco, l’effluente dall’impianto presenta concentrazione inferiore a quella del torrente; lo scarico non comporterà quindi un incremento del BOD5, con conseguente possibilità di recupero del corso d’acqua stesso. In tempo di pioggia è stato stimato che l’incremento del BOD5, determinato dallo scarico dell’impianto, si esaurirà dopo circa 1.700 m dal punto di immissione, e a valle di questo punto il torrente tornerà nelle condizioni esistenti a monte del punto di scarico. Va pertanto sottolineato che con la realizzazione dell’intervento si otterrà un generale miglioramento delle condizioni del torrente Molgora, in quanto saranno collettati gli scarichi che in precedenza confluivano direttamente nel corpo idrico in esame. La valutazione dell’inquinamento acustico indotto dall’impianto, è stata condotta utilizzando, nelle formulazioni matematiche che descrivono la propagazione del livello di pressione sonora, ipotesi fortemente cautelative, quali ad esempio l’assumere l’area circostante ogni sorgente sonora, sgombra da ogni tipo di ostacolo. Per valutare l’impatto che le nuove opere avranno sui livelli di rumore dell’area circostante, si è stimato il livello di pressione sonora nei diversi punti che segnano il confine dell’impianto stesso. I valori ottenuti sono stati confrontati con i limiti previsti dalla legislazione vigente, supponendo, in assenza di una zonizzazione acustica completa dell’area circostante l’impianto, che essa possa ricadere in una zona III (Area di tipo misto). E’ risultato che i livelli di rumore, stimati ai confini dell’impianto di depurazione, risultano tutti inferiori ai valori limite ammessi per questa classe, pari a 60 dB(A) per il 8_ 3 periodo diurno e a 50 dB(A) per il periodo notturno; in presenza di condizioni ambientali attenuanti, quali edifici, vegetazione, ostacoli, tipologie di terreno i valori stimati di pressione sonora potranno risultare decisamente inferiori. Analogamente lo studio ha analizzato l’impatto sugli aspetti paesaggistico – ambientali, descrivendo: - il contesto territoriale ed urbanistico, in riferimento ad una porzione di territorio estesa, Capp. 3.3 e 5 e Tav. 1, per evidenziare le relazioni con tutti gli elementi presenti (viabilità, emergenze storico architettoniche, emergenze naturalistiche); - il contesto paesaggistico – ambientale a scala ravvicinata, Cap. 3.3 e 4 e Tav. 2, cogliendo i rapporti con gli ambiti limitrofi anche a livello percettivo; - lo stato di fatto del sito, Cap. 4 e Tav. 3, per una precisa conoscenza del patrimonio arboreo ed arbustivo esistente per poter valutarne eventuali modifiche ed integrazioni; - la consistenza delle modifiche indotte dal progetto di ampliamento, Capp. 6.4, 7.4 e Tav. 4. Da tale analisi sono emerse le seguenti considerazioni: - il depuratore esistente risulta attualmente ben inserito nel paesaggio circostante, grazie alla sua posizione racchiusa in un’ansa del torrente Molgora, alla presenza di un complesso boscato, lungo le sponde del torrente stesso, e all’esistenza di diversi gruppi arborei ed arbustivi nel sito del depuratore e nelle aree limitrofe; - data la bassa incidenza delle modifiche indotte dall’ampliamento sui profili esistenti e dato il tessuto misto che caratterizza questo lembo del territorio di Vimercate (aree industriali, Parco del Molgora, lotti agricoli produttivi), gli interventi di mitigazione e compensazione andranno a consolidare gli elementi naturali presenti cogliendo l’occasione per aggiungere nuovi contenuti e per valorizzare l’area e renderla fruibile sotto molteplici aspetti. 8_ 4 I nuovi contenuti sono costituiti da: - formazione di cortine vegetali con filari e gruppi arborei, lungo i confini Sud ed Ovest; - formazione di siepi arbustive, internamente all’area, per la separazione tra ambiti diversi; - costituzione di un percorso didattico attrezzato (cartelloni, aree di sosta, locali accoglienza) sui tipi di vegetazione dell’alta pianura, con la messa a dimora di diversi nuclei arboreo-arbustivi nell’area interessata dall’ampliamento ad Ovest, in posizione discosta dagli impianti, tra la nuova palazzina uffici e le vasche di nitrificazione/denitrificazione, - ristrutturazione di un’edificio rurale esistente abbandonato, a servizio del percorso didattico sulla vegetazione, e sistemazione degli spazi adiacenti ad orto e frutteto, come parte del percorso stesso; - dotazione di pannelli illustrativi sul ciclo dei trattamenti delle acque e dei fanghi, in prossimità delle strutture, per agevolare le visite didattiche guidate, da effettuarsi sempre con il personale competente di servizio. Il consolidamento degli elementi naturali ed antropici tradizionali presenti consiste: - nel miglioramento della composizione del bosco esistente, di proprietà del Consorzio ma non interessato direttamente dall’ampliamento, attraverso la riforestazione di piccole radure interne al bosco, al fine di favorire la diffusione naturale di piante autoctone di pregio ecologico e forestale; - nella conservazione del frutteto e delle aree ad orto, da associare al percorso didattico sulla vegetazione, e della vegetazione spondale del torrente attraverso un potenziamento dello strato arboreo (filare di pioppi e gruppi di aceri). 8_ 5 BIBLIOGRAFIA AA.VV. (1997) Il contenimento degli odori trattamento di acque e rifiuti negli impianti di Seminario di studio, Venerdì 23 maggio 1997, Aula Maggiore Dipartimento di Chimica Generale, Università degli studi di Pavia, viale Taramelli, Pavia; coordinatori Carlo Collivignarelli, Vincenzo Riganti Alton Everest F. 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