Costruzione e validazione di uno strumento di rilevazione del

Costruzione e validazione di uno strumento di
rilevazione del bisogno di assistenza infermieristica
dell’anziano a domicilio
di A. Ballan - M. Rognoni - F. Peviani
A. Mantegazza - A. Zagari
Infermieri
INTRODUZIONE
Chiunque abbia prestato assistenza infermieristica
a domicilio ha potuto constatare che la risposta ai
bisogni degli assistiti, diversamente da ciò che avviene in ambito ospedaliero, non è correlata solo al
grado di dipendenza dell’utente, ma è modulata in
rapporto a quanto il “caregiver” è autosufficiente nel
rispondere alle necessità assistenziali. La figura del
caregiver, cioè “colui che si prende cura”, rappresenta la persona che all’interno della famiglia si assume
in modo principale il compito di cura e assistenza
al parente malato. Gli strumenti attualmente disponibili per la valutazione dei Bisogni di Assistenza Infermieristica (BAI) a domicilio, necessari per la
definizione del Piano di Assistenza Individuale (PAI),
sono stati messi a punto partendo dall’assunto che
la quantità e la tipologia di prestazioni necessarie
per soddisfare i bisogni assistenziali siano strettamente correlate al grado di dipendenza dell’utente.
Tale assunto tuttavia non trova riscontro nella realtà
domiciliare. Infatti a domicilio l’assistito, non può
essere considerato avulso dal contesto familiare,
ma va considerato come parte di un sistema unico
con coloro che l’assistono (caregivers). Gli infermieri
del servizio di assistenza domiciliare generalmente,
per la definizione del PAI, considerano le potenziali
capacità del caregiver di offrire assistenza all’utente,
senza però utilizzare uno strumento validato che
permetta una comparazione tra i bisogni di assistenza infermieristica rilevati con le capacità di dare
aiuto da parte del caregiver: questa valutazione generalmente viene affidata alla professionalità e alla
soggettività dell’operatore.
26 . N.1/2011 - IO INFERMIERE
Dalla revisione della letteratura (Banca dati Medline/PubMed e Cinahl) emerge l’importanza dei
caregiver nell’assistenza alle persone anziane e la
necessità di valutare in modo sistematico l’apporto
che questi soggetti danno nell’assistenza alla persona, tuttavia le scale esaminate (GEFI-VAOR-ADI-SVAMA- GFRS-OARS-VAL.GRAF) che vengono utilizzate
per la valutazione multidimensionale dell’anziano,
indagano le diverse aree relative allo stato funzionale e lo stato di salute; alcune di esse prendono
in considerazione anche il supporto sociale es. GEFI
(Cucinotta et al, 1989) e VAOR-ADI (Manigrasso et
al, 1997) e/o rilevano anche l’uso dei servizi, ma in
tutte manca un indice sintetico di comparazione tra
i bisogni dell’assistito e l’apporto del caregiver nel
gestire i problemi assistenziali dell’utente.
Poiché la revisione della letteratura è stata infruttuosa nell’ottica di trovare una scala di valutazione che
prendesse in esame simultaneamente e in modo
comparato, sia la persona da assistere che il caregiver, si è avvertita la necessità di creare uno strumento di rilevazione dei bisogni assistenziali che,
attraverso la definizione di punteggi concomitanti
utente/caregiver, legga il reale Bisogno di Assistenza Infermieristica (BAI). Da questo presupposto ha
avuto origine lo scopo generale di questo studio: la
creazione di una scala con le caratteristiche prima
descritte.
Questo approccio permette di spostare l’ottica cercando di valutare non solo i deficit dell’utente, ma
anche le risorse di chi lo assiste con tutto il suo potenziale assitenziale.
MATERIALI E METODI
Il progetto ha previsto una prima fase finalizzata alla
costruzione della scala di valutazione. La scala è stata costruita da un gruppo di infermieri ADI.
Per poter costruire la scala di Valutazione Globa-
complessivo e i criteri di inclusione sono stati la
le Comparata (VGC), sono state analizzate alcune
necessità di usufruire di prestazioni infermieristiche
scale di valutazione fra quelle conosciute ed è stata
non estemporanee (es. prelievi domiciliari).
usata come modello di partenza la scala G.E.F.I. (GloLa scala è stata illustrata agli infermieri del Servizio
bal Evaluation Functional Index) in quanto in uso
di Assistenza Domiciliare che hanno provveduto a
presso il servizio ADI che ha attuato lo studio.
somministrarla agli utenti in parallelo con gli struOltre ad alcuni dati anagrafici e clinici dell’utente
menti utilizzati comunemente dal servizio (GEFI e
nella scala sono stati considerati principalmente i
Cartella ADI) per la definizione del piano di assistenfattori medico-biologici indispensabili per la stesuza individuale (PAI) al momento della presa in carico
ra del PAI del paziente domiciliare (vedi scala VGC
dell’assistito.
allegata).
Raccolte tutte le schede si è provveduto ad un’anaDovendo considerare anche la famiglia, è stata prelisi descrittiva e ad un’analisi della concordanza dei
disposta la scala in due colonne, una riferita ai prodati rilevati con lo scopo di valutare se i BAI rilevati
blemi dell’utente e l’altra alla modalità di risoluzione
e riportati nel PAI potessero essere sovrapponibili a
del problema da parte del caregiver.
quelli evidenziati con la nuova scala di rilevazione
Nella colonna UTENTE sono state elencate da 3 a
dei bisogni VGC (Scala di Valutazione Globale Com5 voci per inquadrare la gravità del problema, a cui
parata) e con la scala dei bisogni GEFI (Global Evolusono stati attribuiti dei punteggi da 0 a 100, dove 0
tion Functional Index) nota e validata.
indica l’autonomia e 100 la totale dipendenza.
La stessa modalità è stata riportata nella colonna
RISULTATI
FAMIGLIA/CAREGIVER, ma in questo caso in relazioLo studio ha dimostrato che l’uso di una scala di rine ad ogni problema viene considerata la capacità
levazione del Bisogno di Assistenza Infermieristica
della stessa di dare risposta al bisogno dell’utente
dell’anziano a domicilio, che adotti la definizione di
utilizzando lo stesso punteggio.
punteggi concomitanti utente/caregiver, è in grado
Il risultato finale che si vuole ottenere è una diffedi individuare in modo più sensibile il Bisogno di Asrenza fra il valore attribuito all’UTENTE e quello atsistenza Infermieristica del soggetto in esame.
tribuito alla FAMIGLIA. Si considera ogni valore otDalla lettura dei dati analizzati che confrontano la
tenuto superiore allo 0 come una parziale o totale
scala VGC con il PAI è possibile fare alcune considedipendenza della famiglia nell’assistenza e quindi
razioni.
l’intervento dell’ADI diventa necessario.
Osservando il numero totale delle schede esaminaLa scala quindi, possiede un punteggio che mette a
te si evince che la scala VGC mette in risalto buona
confronto i Bisogni di Assistenza Infermieristica (BAI)
parte dei bisogni dell’assistito che il PAI mette in
dell’utente con le risorse del caregiver nel soddisfaevidenza e per i quali programma obiettivi assistenre tali bisogni.
Inizialmente la scala di valuGrafico 1 - Confronto PAI - VGC - GEFI
tazione è stata testata su un
PAI
campione di pazienti, per vaVGC
lutarne l’accettabilità e l’affidaGEFI
bilità iniziale e apportare eventuali correzioni prima della
somministrazione al campione
di riferimento.
Lo studio ha arruolato n. 100
utenti principalmente di età
superiore a 65 anni. Il reclutamento degli utenti è avveLesioni cutanee
nuto in modo casuale fino al
Capacità di movimento
Controllo Sfinteri
raggiungimento del numero
IO INFERMIERE - N.1/2011 .
27
ziali. In particolare l’analisi dimostra una maggiore
congruenza tra i BAI presi in carico dal PAI e quelli
rilevati dalla scala VGC rispetto alla scala GEFI.
Questo fenomeno lo ritroviamo soprattutto nelle
funzioni per le quali l’intervento infermieristico è
esclusivo: controllo degli sfinteri (PAI 43, VGC 33,
GEFI 75), capacità di movimento (PAI 30, VGC 18,
GEFI 88), lesioni cutanee (PAI 51, VGC 49, GEFI 30)
ovvero per quei PROBLEMI in cui il caregiver può
intervenire solo dopo un’attività infermieristica di
cura e addestramento. (vedi grafico 1 “Confronto
PAI - VGC - GEFI”).
Un diverso riscontro si è ottenuto dalla lettura dei
dati riguardo le funzioni di Alimentazione (PAI 8,
VGC 6, GEFI 73), Igiene della persona (PAI 29, VGC 7,
GEFI 91) e funzione cognitiva (PAI 10, VGC 3, GEFI 31)
per le quali il PAI programma obiettivi assistenziali.
(vedi grafico 2 “Confronto PAI - VGC – GEFI”).
Per queste funzioni la scala VGC rileva una minore
corrispondenza rispetto alla scala GEFI dalla quale
Grafico 2 - Confronto PAI - VGC - GEFI
Alimentazione
Igiene personale
si evince che il soddisfacimento dei bisogni sono
compensati spontaneamente e in modo autonomo
dal caregiver senza sviluppare la necessità di un
intervento infermieristico. Le azioni atte a soddisfare
questi bisogni fanno parte per lo più delle attività di
vita quotidiana.
Il numero elevato di bisogni evidenziati dalla scala
GEFI è interpretabile e giustificabile dalla genericità
delle voci che rilevano la semplice presenza di un
bisogno nella funzione in esame: ad esempio per la
funzione alimentazione la scala GEFI evidenzia che
73 soggetti non sono autonomi mentre la scala VGC
rileva l’eventuale presenza di dispositivi (SNG o PEG)
necessari all’alimentazione.
Una considerazione merita il confronto del numero
di bisogni totali rilevato delle due scale (GEFI e VGC)
con il PAI. Considerando che la formulazione del PAI
nasce dall’esperienza dell’operatore di assistenza domiciliare di organizzare l’intervento infermieristico a
domicilio oltre che dai bisogni rilevati dalle scale,
anche dalla capacità della famiglia di darne risposta (sistema
PAI
utente/caregiver), si può conVGC
siderare adeguata, affidabile e
GEFI
sensibile nel tempo “l’innovativa” scala VGC come strumento
di rilevazione del BAI.
Funzione cognitiva
Confronto numero bisogni rilevati
0 bisogni
1 bisogno
2 bisogni
3 bisogni
4 bisogni
5 bisogni
6 bisogni
PAI
28 . N.1/2011 - IO INFERMIERE
VGC
GEFI
CONCLUSIONI
L’elevata congruenza tra la scala VGC e PAI rafforza la convinzione che considerare e comparare la capacità del caregiver
con le azioni infermieristiche
nel provvedere al soddisfacimento dei problemi dell’assistito, permette di compilare un
PAI realmente individualizzato
senza estraniare l’utente dal
suo contesto socio-abitativo e
favorisce un impiego razionale
e ottimizzato delle risorse professionali.
La bibliografia è presente
sul sito internet www.ipasvimi.it nella sezione “IO
INFERMIERE”.
IO INFERMIERE - N.1/2011 .
29
FAMIGLIA**
ALIMENTAZIONE
FUNZIONE URINARIA
FUNZIONE INTESTINALE
0
25
50
75
100
AUTOSSUFICIENTE
PARZIALMENTE DIPENDENTE
TOTALMENTE DIPENDENTE
PUNTEGGIO TOTALE
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
FORNISCE AIUTO PARZIALE PER IGIENE E ABBIGLIAMENTO
FORNISCE AIUTO COMPLETO
PUNTEGGIO TOTALE
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
GESTISCE CORRETTAMENTE LASSATIVI
CORRETTA ESECUZIONE DI CLISTERE O EVACUAZIONE MANUALE
PRENDE PROVVEDIMENTI ADEGUATI PER INCONTINENZA FECALE
GESTIONE AUTONOMA DELLA COLONSTOMIA/ILEOSTOMIA
PUNTEGGIO TOTALE
IGIENE PERSONALE
0
25
50
75
100
0
25
50
REGOLARE
STIPSI GESTITA CON LASSATIVI PER OS
STIPSI GESTITA CON CLISTERI,EVACUAZIONE MANUALE
INCONTINENZA FECALE
COLONSTOMIA/ILEOSTOMIA
PUNTEGGIO TOTALE
CONTINENTE
0
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
INCONTINENZA URINARIA CON USO PANNOLONE
25
E’ IN GRADO DI CAMBIARE PANNOLONE
INCONTINENZA URINARIA CON USO UROCONDOM
50
CORRETTA GESTIONE UROCONDOM
CATETERE VESCICALE A PERMANENZA
75
CORRETTA GESTIONE CATETERE VESCICALE
PUNTEGGIO TOTALE
PUNTEGGIO TOTALE
AUTOSUFFICIENTE
0
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
NON IN GRADO DI PREPARARSI IL CIBO, SI ALIMENTA DA SOLO
25
PREPARA CIBO ADEGUATO
PORTATORE DI SNG O PEG
50
CORRETTA GESTIONE SNG E PEG
TOTALMENTE DIPENDENTE
75
FORNISCE AIUTO COMPLETO
PUNTEGGIO TOTALE
PUNTEGGIO TOTALE
0
25
50
0
25
50
75
100
0
25
50
75
0
25
50
75
EUPNOICO
0
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
0
PRESENZA DI TOSSE, DISPNEA
25
FA ASSUMERE ADEGUATE POSTURE PER LA DISPNEA E TOSSE
25
CON CANNULA TRACHEOSTOMICA
50
CORRETTA GESTIONE CANNULA
50
BRONCOASPIRAZIONE
75
CORRETTA MANOVRA BRONCOASPIRAZIONE
75
VENTILAZIONE MECCANICA
100
COMPLETA GESTIONE VENTILAZIONE
100
PUNTEGGIO TOTALE
PUNTEGGIO TOTALE
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
GESTISCE IN MODO CORRETTO I MOMENTI DI CONFUSIONE E/O DI DISORIENTAMENTO
GESTISCE CORRETTAMENTE L’UTENTE SOPOROSO E/O TOTALMENTE DISORIENTATO
GESTISCE CORRETTAMENTE L’UTENTE CHE NON RISPONDE AGLI STIMOLI VERBALI
GESTISCE CORRETTAMENTE L’UTENTE CHE NON RISPONDE AGLI STIMOLI VERBALI E DOLOROSI
PUNTEGGIO TOTALE
FUNZIONE RESPIRATORIA
0
25
50
75
100
VIGILE E ORIENTATO
CONFUSO E/O DISORIENTATO LIEVE -ESEGUE ORDINI SEMPLICI
SOPOROSO E/O TOTALMENTE DISORIENTATO NON ESEGUE ORDINI SEMPLICI
NON RISPONDE AGLI STIMOLI VERBALI, RISPONDE AGLI STIMOLI DOLOROSI
NON RISPONDE AGLI STIMOLI VERBALI E DOLOROSI
PUNTEGGIO TOTALE
UTENTE
FUNZIONE COGNITIVA
Nome e Cognome
nato il
Diagnosi*……………………………………………………………………………………………
Scheda di Valutazione Globale Comparata (VGC)
Scala Valutazione Globale Comparata (VGC)
30 . N.1/2011 - IO INFERMIERE
MEDICA CORRETTAMENTE LESIONI GRAVI
MEDICA CORRETTAMENTE LESIONI COMPLESSE
PUNTEGGIO TOTALE
75
100
TECNICHE TERAPEUTICHE E PROCEDURE DIAGNOSTICHE
(es.fleboclisi,I.M.,sottocutanea,destrostick, esami ematici ecc.)
100
75
50
***Valore: Nella colonna Valore va riportato
il valore ottenuto facendo la differenza tra il
totale punteggio ottenuto dall’utente e il totale
punteggio ottenuto dalla famiglia es. se l’utente
è portatore di colonstomia quindi punteggio 100
e la famiglia non è in grado di gestire la colonstomia ma somministra correttamente i lassativi
punteggio 25 il punteggio da riportare è 75.
MEDICA LESIONI DI MEDIA GRAVITA’ CORRETTAMENTE
50
25
0
0
25
50
75
PUNTEGGIO FINALE
0
DA 1 A 25
DA 26 A 49
DA 50 A 75
DA 76 IN POI
AUTONOMIA
SUPERVISIONE
AIUTO ED EDUCAZIONE SANITARIA
SOSTITUZIONE
COMPLETA DIPENDENZA
AUTONOMIA COMPLETA NELLA TECNICA TERAPEUTICA- DIAGNOSTICA
0
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
0
PARZIALE GESTIONE NELLA TECNICA TERAPEUTICA- DIAGNOSTICA
25
FORNISCE AIUTO PARZIALE
25
DIPENDENZA TOTALE NELLA TECNICA TERAPEUTICA - DIAGNOSTICA
75
FORNISCE AIUTO TOTALE
75
PUNTEGGIO TOTALE
PUNTEGGIO TOTALE
DATA…………………………………………
DIFFERENZA PUNTEGGIO
VALORE***
I struzioni per l’uso della scala
*Diagnosi: In caso di più patologie vanno riporta
te le tre patologie che hanno più rilevanza ai fini
FUNZIONE COGNITIVA
assistenziali
FUNZIONE RESPIRATORIA
**Famiglia : In questa dizione vanno comprese
ALIMENTAZIONE
tutte le persone che prestano assistenza. Nella
FUNZIONE URINARIA
dizione non fornisce aiuto o lo fornisce saltuariaFUNZIONE INTESTINALE
mente va compresa anche la famiglia che fornisce
IGIENE PERSONALE
aiuto costantemente ma solo nel fine settimana
FUNZIONE MOTORIA
o solo per alcuni giorni che non coprono tutti i
LESIONI DELLA CUTE
giorni necessari.
TECNICHE TERAPEUTICHE E PROCEDURE DIAGNOSTICHE
MEDICA LESIONI LIEVI CORRETTAMENTE
25
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
0
LESIONI DELLA CUTE
ASSENTI
LESIONI LIEVI
(es. escoriazioni,ustioni I° grado,ulcere da decubito I° grado,ecc.)
LESIONI DI MEDIA GRAVITÀ
(es. ulcere da decubito II° grado,ustioni di II° grado,ulcere distrofiche superficiali,ecc.)
LESIONI GRAVI
(es. ulcere distrofiche profonde,ustioni di II°-III° grado,ecc.)
LESIONI COMPLESSE
(es. ulcere da decubito di III°-IV° grado,fistole purulente,ecc.)
PUNTEGGIO TOTALE
FUNZIONE MOTORIA
AUTOSUFFICIENTE
0
NON FORNISCE AIUTO, O LO FORNISCE SALTUARIAMENTE
SI MUOVE CON SUPPORTO
25
FORNISCE SUPPORTI
SI MUOVE CON AIUTO
50
FORNISCE AIUTO ALLA MOBILIZZAZIONE
ALLETTATO
75
ADEGUATA MOBILIZZAZIONE PASSIVA
PUNTEGGIO TOTALE
PUNTEGGIO TOTALE