BIOGRAFIE ARTISTI MZOO13 GIOVEDI

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BIOGRAFIE ARTISTI MZOO13
GIOVEDI' - LIVESTAGE
KONRAD KUECHENMEISTER
Konrad Küchenmeister é un artista tedesco,nasce a Dresda e si trasferisce a
Berlino una decina d´anni fa.
Musicista poliedrico e multistrumentista,suona come sessionman in diverse
band Berlinesi,fino ad entrare nel gruppo multietnico roots reggae ska
Regatta 69 con il quale si esibisce alla tastiera in tutta Europa e negli Stati
Uniti,supportando King Jango e Dr.Ring Ding.
Finita l´esperienza con i Regatta 69 torna a suonare nei locali Berlinesi jazz in
svariate sessions,lasciando presto peró il rigido mondo jazz per una nuova
esperienza solista.
Nato come street show,il passaggio a piccoli bar e locali é breve,e comincia
una sequenza impressionante di date,senza mai accantonare lo street show,in
cui Konrad suona e gioca col pubblico attirando su di se l´attenzione.
Ecco dunque formarsi il "Konrad-Kuechenmeister-Free-Loop-LiveEntertainment-Programm" che lo porta nel 2007 a partecipare al
BerlinLOOPBrasil un progetto culturale/viaggio in Brasile supportato da
diversi enti pubblici tedeschi in cui Konrad insieme a un equipe di
videomaker e una ballerina eseguono performance in svariate cittá Carioca.
E´possibile trovare il lavoro svolto dagli artisti sul sito
www.berlinloopbrasil.org e il video in stopmotion di Tingle tan
Nel 2009 tornano in Brasile e durante uno streetshow a qualcuno viene in
mente di chiamare il manager di Manu Chao prossimo a suonare a Brasilia.
La settimana seguente Konrad si trova sul palco dell´arena footbalclub di
Brasilia ad aprire il concerto dell´artista Franco-Spagnolo.
Nel 2010 partecipa a un altro tour in Brasile,e si esibisce 8 volte in 15 giorni
in China rappresentando la Germania all´EXPO di Shangai.
Lo stesso inverno Konrad presenta allo Scheune di Dresda il suo album,la
serata viene ripetuta 3 volte e Il Kesselhaus di Berlino la settima dopo é sold
out.
Konrad mischia reggae,etnomusic fino a raggiungere la techno racchiudendo i
suoni di una strada a lui ben nota.
Altri artisti a Berlino hanno cominciato questa su questa onda cambiando gli
spettacoli della cittá,resta di fatto che Konrad é un musicista di alta qualitá e
rimane uno street boy capace di adattarsi a tutte le situazioni dai grossi club ai
festival di strada a interviste televisive.
Nel 2012 inizia la collaborazione con Dub fx, col quale ha appena terminato
il tour in Germania , sold out ad ogni data.
Dopo il concerto dell'anno scorso al centro Lucia di Botticino organizzato
dall'associazione culturale g04, Konrad torna a Brescia, più precisamente al
Camillo di Saló, passando anche per Pisa
e per Rimini, portando il giro la sua particolare musica , composta da ogni
tipo di percussione e da un infinita serie di strumenti, registrati tramite loop
machine e interpretati ogni volta in modo completamente diversa
TWO MONKEYS
TwoMonkeys sono i due fratelli Michele e Simone Bornati. Il progetto nasce
nel 2010, dopo varie esperienze di musica sperimentale con la band Monkeys'
Brigade,Nel 2009 avevano partecipato all'Auditorium di Roma all'esecuzione
della 13° Sinfonia "Hallucination city" diretta da Glenn Branca per 80 chtarre
elettriche 20 bassi e una batteria.L'anno successivo producono il loro primo
Ep autoprodotto "Home", completamente registrato in casa e in seguito si
spostano ad Amsterdam dove regitrano il seguente lavoro "junkies to birthday
parties".Ad Amsterdam Inizia la loro contaminazione con i suoni
dell'elettronica internazionale, e dopo una successiva esperienza a Berlino
dove i TwoMonkeys si stabiliscono attivamente per 8 mesi raccolgono vari
live nella scena dell'elettronica underground internazionale.Nell' estate del
2011 Simone Bornati é ideatore con la collaborazione del fratello Michele
dell'opera n 1° E.C.P (ensemble chitarristico perpendicolare) per 8 chitarre
elettriche , percussioni, e voce femminile eseguita nel festival musical
"Musical ZOO" di brescia.Al loro ritorno in italia definiscono più
accuratamente il loro sound e la loro attitudine musicale, cercando sempre di
stare fuori da etichette di genere ed esibendosi in galerie d'arte e centri sociali
cominciano a farsi notare dalla critica e dagli addetti ai lavori.Nell'autunno
del 2012 a brescia cominciano la collaborazione con Kandinsky records con
l'intenzione di registrare un disco più maturo e sviluppare un discorso sonoro
e video sempre più correlato.Da questa collaborazione nasce il vinile di
MARSHMALLOWS anticipazione del disco in uscita a fine estate ma anche
tentativo di proporsi in modo non convenzionale al pubblico.Il disco infatti
contiene un Lato 45giri con il remix Marshmallows realizzato da Boxeur The
Coeur ( il noto musicista bolognese ex Franklin Delano che stà collaborando
con le più interessanti realtà musicali della scena alternative italiana) mentre
il lato B a 33giri propone alcune personali/devianti rielaborazioni di canzoni
pop/commerciali scritte da Mariah Crarey, Gwen Stefani.Il disco completo
con undici nuove canzoni registrato e prodotto da Asso Stefana uscirà invece
dopo l'estate sempre per Kandinsky Records e potrebbe avere anche una
distribuzione internazionale
GIOVEDI' - CLUBAREA
FANA
Fana è lo pseudonimo dietro il quale si cela il produttore milanese Stefano
Greco, proprietario dei Blau Recording Studio nel capoluogo lombardo.
Ha al suo attivo la composizioni di musiche per il teatro e per la danza. Fana
è il suo nuovo progetto nel quale si esibisce miscelando strumenti analogici e
DJing, accompagnato dalla visual artist russa Xdorfg.
Il 25 giugno è uscito per MagmatiQ Records il suo primo EP intitolato
“Mapheba”. Fana è un esploratore di sonorità tribali che trovano radici
profonde in Africa, continente a cui è sentimentalmente legato. Ispirato dalla
lettura di How musical is a man? di John Blacking saggio di etnografia che
racconta la vita sociale e musicale dei Venda, popolo sudafricano con una
spiccata propensione per la musica, Fana ci accompagna di villaggio in
villaggio attraverso la sua spedizione musicale, Mabepha, in lingua Venda.
ANTITEQ
AntiteQ è un musicista, producer di musica elettronica e dj milanese,
fondatore della label MagmatiQ Records.
Ha collaborato negli anni con decine di band, autori e producers. Solo
nell‟ultimo anno si possono citare Amor Fou e Port Royal, Populous,
Aquadrop, Matteo Scaioli e molti altri.
Si è esibito in alcuni importanti festival italiani come MI AMI e Audiovisiva,
e nei principali club della penisola, ed ha all‟attivo 3 dischi, l‟ultimo dei
quali, “AiQ Ep”, uscito il 25 maggio 2012, è stato accolto con entusiasmo da
parte di pubblico e critica.
Come nei suoi live, anche in dj set mescola tutte le proprie influenze, postrock, ambient, IDM, techno, dubstep, cercando di perseguire un proprio
percorso originale, inserendo spesso in tracklist b-sides, re-edit, remixes ed
inediti di artisti della propria e di altre label affiliate, in un flusso musicale a
prova di Shazam.
Con il co-fondatore della label, Ormeye, in nemmeno due anni di vita hanno
già dato alla luce oltre 10 produzioni targate MagmatiQ Records, spaziando
dal folk all‟ambient, dall‟IDM alla dubstep, passando per l‟elettronica più
sperimentale, promuovendo nuovi talenti emergenti che stanno riscuotendo
feedback estremamente positivi.
www.magmatiq.com
VENERDI' - LIVESTAGE
HARDCORE TAMBURO
Hardcore Tamburo è un collettivo di batteristi e percussionisti che si esibisce
su basi di musica elettronica minimale. Lo strumento di cui ogni musicista è
dotato è un semplice bidone di metallo. La tribalità della musica che ne
scaturisce, che a volte rincorre la forma canzone, è tanto arcaica quanto
futuristica, post-atomica e artigianale. Per questo il suono degli Hardcore
Tamburo si può definire come "primitivo industriale".
Il numero dei componenti del progetto varia in base alle situazioni, è quindi
modulare. Negli Hardcore Tamburo militano alcuni batteristi noti nel
panorama della musica indipendente italiana. Non si conoscono però i loro
volti ed i loro nomi, ogni componente ha un numero identificativo ed è con
quel numero che ognuno viene riconosciuto.
Il progetto nasce dalle ceneri del post-punk e della new wave ma guarda
anche all'attualità di un certo tipo di alienazione elettronica. Difficile trovare
paralleli agli Hardcore Tamburo, ma Einstürzende Neubauten, Les Tambours
du Bronx e Kraftwerk sono buoni punti di riferimento indicativi.
PINK HOLY DAYS
Se il 2012 è stato infuocato il 2013 promette grandi cose per i Pink Holy
Days duo electro rock bresciano, che con l‟album “Twenty Eight Minutes” ha
calcato i palchi d‟Italia ed Europa e, l‟11 gennaio, ha presentato il nuovo live
show
all‟Eurosonic-Noorderslag, celebre manifestazione musicale indoor olandese.
La band ha suonato in vari festival con CROOKERS, CHEMICAL
BROTHERS, UNDERWORLD, CHICKS ON SPEED, SAVAGE SKULL e
molti altri acts della scena elettronica internazionale.
Il loro punto di forza sono le performance live dove riescono a creare una
grande empatia con il pubblico cercando sempre di essere attenti e aggiornati
su nuovi stili e sonorità provenienti dalla scena “Club” con una rivisitazione
personale e di grande impatto riuscendo a trasformare il loro live set in un
vero e proprio “Party”, traghettando il pubblico tra sogno e realtà.
Proprio come il “White rabbit” protagonista del loro ultimo EP, che vede il
loro 'coniglio' mutare forma, anello di congiunzione tra live e studio, tra
clubbing e attitudine punk.
I PHD sono attualmente al lavoro sul loro nuovo album.
VENERDI' - CLUBAREA
STRi
STRi è un progetto di musica elettronica nato a Fano (PU – Italy) all‟inizio
del 2011 da un‟idea di Alberto e Nicola. Entrambi provenienti da esperienze
Alternative-Rock si incontrano per sperimentare nuove sonorità più
elettroniche dove sequenze di chitarre, voci ed elettronica si mescolano
creando un mix tra suoni eterei e ritmiche battenti in un genere definibile
come Dream-Club.
“Canyon”, primo lavoro autoprodotto del progetto STRi, è la selezione di 8
brani, risultato di varie esperienze live e numerose produzioni in studio.
Attualmente il duo si divide tra l‟Italia e Berlino, dove sono al lavoro sul loro
secondo album, atteso per i prossimi mesi...
THE ANALOG ROLAND ORCHESTRA
Michal Matlak aka TARO (The Analog Roland Orchestra) è un musicista
tedesco che colleziona sintetizzatori e drum machine vintage da quando aveva
15 anni. Un interesse non poi così bizzarro se tuo nonno, con un passato da
ingegnere elettrico, ti ha trasmesso sin dalla più tenera età la passione per
impianti e circuiti. Il primo sintetizzatore in suo possesso è stato un Korg
MS-20 uno di quegli affari, che se cerchi l‟immagine su google, ti fa venire in
mente la disco anni „70 di Giorgio Moroder. Dopo un cospicuo periodo
trascorso ad accumulare roba senza sapere di fatto come usarla, i pezzi da
museo di TARO si sono ridotti a dieci, tutti in perfetto stato ed attività. Un
collezionismo atipico, che non fa degli oggetti un tesoro privato mangiato
dalla polvere, piuttosto la sua è una raccolta di strumenti preziosi: una
grandiosa Orchestra con cui comporre musica che lo accompagna nelle sue
serate.
Al Musical Zoo TARO porterà una Roland Alpha Juno 1, uno dei più piccoli
sintetizzatori polifonici analogici mai prodotti dalla Roland e il PG-300 un
programmatore piuttosto raro, un vero gioiellino che merita di essere visto
all‟opera. A completare l‟orchestra ci sarà anche una Roland TB-303
modificata, ne esistono solo 200 pezzi, e qualche drum machine. Quello che è
certo è che questa strumentazione garantirà suoni e variazioni straordinari.
Di Monaco ma spostatosi da tre mesi a Berlino, TARO sta lavorando a pieno
ritmo a nuovi progetti e afferma che il trasferimento nella capitale mondiale
dell‟elettronica gli ha consentito di ritrovare l‟ispirazione che aveva perso
ultimamente. Il suo primo album “Home” un mix tra Detroit techno, dub e
downtempo vanta eccelse collaborazioni, come il remix di Wax ad opera di
Redshape. Recentemente invece ha iniziato a registrare una nuova serie,
“Patterns” il cui intento è quello di snellire il set up impiegando una drum
machine e un solo sintetizzatore. Di Patterns è uscita solo la prima
registrazione, ma nel live set della clubarea sarà possibile ascoltare due inediti
in una versione più complessa ed estesa e ballare a perdifiato sul dancefloor.
BEBETTA
Quando ascolti la musica di Bebetta, giovane ambasciatrice della
Mädchentechno, ti trovi di fronte ad un‟House fresca e scanzonata che
stravolge totalmente quell‟idea di sturm und drang che associo tutt‟oggi alla
produzione culturale tedesca. Scordatevi suoni cupi ed incazzati, scordatevi i
loop che non salgono mai e che ti lasciano in quella impetuosa sensazione
limbica da club anseatico. La musica di Bebetta è musica ottimista, da
ascoltare col sorriso. Il Carillon di Lucky Child o il trombone scomposto di
Herr Kapellemeister sono i manifesti di questa tech-house fanciullina, seppur
col rassicurante suono della cassa dritta, che tra coriandoli e vestiti a balze, ti
porta comunque sempre lì: a scatenarti come un invasato sotto quel grande
totem che è la cassa.
La strada dal dancefloor alla consolle a smanettar sui piatti a volte può essere
breve e inaspettata, un giorno sei Anika Zeising serafica ragazza di Brema
che per divertimento mixa vinili in un piccolo bar dietro casa, un anno dopo ti
ritrovi a ritirare il Tresor Newcomer Award nelle vesti di Bebetta, giovane
promessa dell‟elettronica tedesca. Una carriera iniziata per scherzo nel 2008
che l‟ha portata a calcare i palchi dei festival più importanti del mondo: dal
Fusion Festival al Nature One (la Mecca del clubber), passando per il Doctor
Sax di Torino fino al Green Space Festival di Hanoi. In Vietnam la musica
elettronica non è così famosa e, racconta, si può incappare in qualche impasse
organizzativo, soprattutto se a pochi minuti dalla tuo debutto trovi sul
dancefloor una fitta schiera di sedie di plastica da spazzare via; perché la sua,
c‟è poco da fare, è musica che ti fa ballare.
Migliorata la sua tecnica grazie all‟aiuto del socio e fidanzato Le Palf, Dj che
le ha trasmesso passione e trucchi del mestiere, Bebetta tre anni fa ha fondato
Straight Night Radio un programma radiofonico che si pone l‟obiettivo di
condividere notizie e presentare gli ultimi mixaggi. In ogni show si coglie
l‟occasione per presentare le nuove produzioni di dj amici, talvolta lavori
personali, ma senza mai aggrapparsi a nomi noti, perché il vero filo
conduttore è la musica.
I set di Bebetta non sono mai preparati con anticipo né fanno riferimento ad
una scaletta, questo perché non è possibile prevedere l‟evoluzione
dell‟atmosfera in un club. Bebetta improvvisa e si lascia trasportare dalle
emozioni e poiché il sound di ogni città è differente, questo si riflette nella
sua performance. A poche settimane dal suo debutto a Brescia, Bebetta
confessa di essere impaziente di esibirsi al MusicalZOO, resta perciò da
scoprire quale percorso musicale le susciteranno le atmosfere del Castello.
SABATO - LIVESTAGE
LE CASE DEL FUTURO
Le Case del Futuro hanno presentato il nuovo EP lo scorso 22 marzo, a
distanza di un anno dalla pubblicazione di “Lucertole”, l'album di debutto,
che li ha portati a raggiungere ambiti traguardi come la partecipazione live
alla rinomata trasmissione 'Moby Dick' su Radio2 ed al MiAmi Festival di
Milano oltre che l'inserimento da parte di Rockit tra le band da tenere
d'occhio per il 2013.
“Neve EP” si sviluppa tra shoegaze, melodie pop e asperità noise: la titletrack ha un ritornello di quelli che non si staccano dalla testa (“Non ho mai
visto/Nevicare/Su di te”), mentre “Come volevi vivere” ha un sapore ruvido e
grezzo, diciamo pure più punk.
La cover è “Tungsteno”, brano dei mai dimenticati Scisma. Un tributo alla
band gardesana, che come poche altre in Italia ha saputo raccogliere ed
elevare lo spirito musicale degli anni '90.
“L'ultima” è invece il brano che chiudeva “Lucertole”. A manipolarla,
dilatandola attraverso suggestioni noise e loop elettronici, la mano,
particolarmente ispirata, di Luca Giovanardi dei Julie's Haircut aka Silent
Panda | Deadly Panda.
IORI’S EYES
Il progetto "Iori's Eyes" nasce nel 2003 dall'incontro di Clod e Sofia tra i
banchi di scuola.
I due, che prima di cominciare a lavorare insieme suonavano in due band
punk rock differenti, si piacciono da subito e cominciano a scrivere pezzi
propri.
Nel 2006 registrano il loro primo demo (mixato da Paolo Mauri) nel loro
garage: 4 pezzi, 4 cavalcate post rock che però fanno già intravedere
influenze pop da non sottovalutare.
Il gruppo grazie a questa demo comincia a far parlare di sè nel milanese, ma il
vero e proprio cambiamento avviene nel 2007, durante un live al festival
"Milano Brucia", organizzato dai Ministri al Magnolia. Proprio Federico
Dragogna (chitarra e paroliere dei Ministri) nota la band, si incuriosisce e
decide di voler lavorare con loro.
Nel Maggio del 2008 gli Iori's Eyes si chiudono nel Noise Factory Studio di
Milano per registrare il loro primo Ep, "And Everything Fits in the Yellow
Whale", prodotto appunto da Federico Dragogna e Alessio Camagni. I 4 pezzi
escono su un supporto che si può descrivere quasi come un "audio - libro"
con illustrazioni e fotografie di artisti emergenti particolarmente apprezzati
dal gruppo.
L'Ep, piccola perla dalle sonorità pop lo-fi, riscuote un buon successo sia
dalla critica che dal pubblico ed il gruppo viene considerato uno dei migliori
progetti emergenti italiani del 2008, vantando infatti ottime recensioni e
interviste su importanti testate quali Rolling Stone, Pig Magazine, Rumore,
Wu Magazine, D (La Repubblica) e portandoli a suonare in tutto il territorio
italiano e in Inghilterra (Vice Magazine Party, Mother Festival). La band
viene chiamata per entusiasmanti aperture live di artisti del calibro di:
Blonde Redhead, Brett Anderson (Suede), JJ, Local Natives , !!! (Chk Chk
Chk), Ministri, The Wild Beasts, Noah And The Whale e Nouvelle Vague.
Gli Ioriʼs Eyes, nell'estate del 2010 tornano in studio per registrare il loro
secondo Ep, intitolato "Matter of Time", prodotto nuovamente da Federico
Dragogna.
Questo secondo lavoro si differenzia dal precedente in quanto "più
aggressivo" per certi versi, sia sul piano sonoro che di stesura dei testi.
La band è in tour con GodzillaMarket per promuovere il loro primo album,
“Double Soul”, uscito a marzo 2012 per La Tempesta International.
Il primo singolo estratto dal disco è All The People Outside Are Killing My
Feelings, realizzato con i bresciani Aucan.
SABATO - CLUBAREA
FUTURO
Futuro è il duo composto dai gemelli Maccarinelli (già nei Low Frequency
Club): tra macchine, batteria live e visual, il loro show si presenta come un mix
tra sperimentazione e techno. I loro brani sono stati registrati negli Usa, tra
Portland e San Francisco.
PAULA TEMPLE
“Colonized” è il secondo singolo di Paula Temple - che arriva ben undici anni
dopo il primo, Speck of the Future, uscito nel 2002 per Materials e apprezzato
da tanti, Jeff Mills e il compianto guru radiofonico John Peel in primis.
Prima donna in trenta anni ad uscire per l‟etichetta belga R&S Records (già
casa di artisti come Aphex Twin e James Blake), l‟autodefinita “noisician”
britannica non è comunque stata con le mani in mano, avendo fatto tour e
programmi radio, e avendo lavorato come sviluppatrice di uno dei primi
controller midi (MXF8) e come insegnante di djism per i ragazzi del suo
quartiere. Ma è piuttosto ai capannoni abbandonati del suo quartiere, e di
qualunque quartiere, che rimanda la musica che ascoltiamo in Colonized.
Musica dura, distorta, che sa di Regno Unito e rave illegali d‟annata, che unisce
aggressività e anima in un impeto di liberazione. La title-track suona come la
colonna sonora di scontri di piazza, imprevedibile nel suo alternare cariche e
ritirate quasi irreali, e nuove cariche chiamate da un “bum bum” usato quasi
come segnale. Quello dei celerini sugli scudi, o quello dei tamburi del Black
Bloc (singolare e senza la k, qualcuno lo dica ai media ufficiali), che pare di
vedere uscire in parata direttamente dalle casse. Scegliete voi cosa preferite. A
occhio e croce – “[l'ispirazione per le tracce arriva dall'] immaginare come
suonerebbero la resistenza ai sistemi di controllo che incontriamo ogni giorno, e
il rifiuto della standardizzazione e delle forme nascoste di colonizzazione” –
Paula dovrebbe averlo già fatto, e noi con lei.
AUCAN
Aucan nasce come progetto a distanza via internet fra Jo Ferliga, Dario
Dassenno (già membro della Were Like Tetris Royal Orchestra) e Francesco
D'Abbraccio.
Nel 2006 Jo si trasferisce a Londra prima e a Barcellona poi, dove acquista il
primo sintetizzatore e dà vita al progetto Everything in collaborazione con
l'artista di Tokyo Sosaku Miyazaki. Nel frattempo Dario e Francesco scrivono
tracce ibride utilizzando batteria, campionatori, chitarre e laptop. Nascono le
prime tracce di quello che diventerà il primo demo degli Aucan intitolato
Source:code.
S/T e DNA ep
Ad interessarsi al progetto è Julien Fernandez di AfricanTape. A ottobre 2008 la
label francese pubblica il primo album ufficiale della band, l'omonimo Aucan,
che porta il gruppo a ricevere le prime attenzioni da parte della critica
discografica. Pressoché sconosciuti, gli Aucan compiono nel 2009 un tour per
l'Europa (30 date fra cui Parigi, Berlino, Bristol, Londra e Copenaghen),
suonando in club indie e underground e partecipando ad alcuni festival, come il
B-Sides di Lucerna.[2]
L'8 febbraio 2010 pubblicano un EP, DNA (AfricanTape). Nell'EP il gruppo
collabora con Jacopo Battaglia (ex batterista degli Zu e di The Bloody
Beetroots Death Crew '77) e con Giulio Ragno Favero (Il Teatro degli Orrori), il
quale gira anche il primo videoclip ufficiale della band, Crisis. Il brano è
considerato dalla band come il nucleo originario della propria musica, ed è il
primo pezzo in cui gli Aucan mischiano noise rock, dub e grime, dando origine
a quello che molti giornalisti poi definiranno "noisetronic" o "noisestep".[3]
2011 Black Rainbow
Il 18 febbraio 2011 viene presentato ufficialmente il secondo album della band,
Black Rainbow pubblicato da Africantape. Il gruppo ottiene la copertina del
numero di marzo della rivista musicale francese Noise Mag;[4]e l'album viene
inserito nella Top 10 di fine anno della rivista.
Il tour promozionale dell'album conta oltre 150 date ed include diverse
manifestazioni musicali, come l'Eurosonic Festival e il Ferrara Sotto le
Stelle,[5] alcune con artisti internazionali fra cui Tricky, Matmos, dEUS.
Nel 2012 la band con una "svolta elettronica" presenta un disco di remix di
Black Rainbow. Il disco vede la collaborazione, tra gli altri, di Mick Harris e di
Will Brooks (Dalek). Durante l'estate la band apre per i Chemical Brothers e
viene invitata personalmente dai Placebo (conosciuti durante il tour di DNA)
per aprire le date di Roma e Verona della band inglese. Partecipano inoltre ad
alcuni dei più importanti festival di musica elettronica europei, come "Fusion" e
"Marsatac" con un nuovo show a cavallo tra rock e dj-set.
RUSTY
Successivamente gli Aucan pubblicano in free download altri due singoli, New
Day Rising e Rusty, più una serie di remix (fra cui Brothertiger, Iori's Eyes e
Die Antwoord). Sempre sul sito ufficiale pubblicano alcuni mix techno/bass
realizzati per le riviste Dj Mag e Tsugi. Collaborano con Niveau Zero al brano
The Cross contenuto nell'album Jasmine, pubblicato su Ad Noiseam Records
nell'ottobre 2012. Due terzi della band partono poi per una serie di DJ/VJ-set
lanciando ufficialmente il progetto AUCAN DJ/VJ SET che esordisce a Nantes
l'inverno stesso.
2013: VISUALIZE
Nel 2013 presentano il nuovo LIVE "Visualize" in anteprima alla Defense
(Parigi). Segue un brevissimo tour di 4 date. In estate producono la canzone In
orbita, di Gué Pequeno che gira intorno a un campione del brano Razzi arpia
inferno e fiamme dei Verdena. Nel pezzo canta anche Fabri Fibra.
Contemporaneamente rilasciano vari bootleg in free download fra cui Copycat
di Kelis e OPR di Gesaffelstein e il nuovo singolo A better place, prodotto con
Stabber. Il pezzo viene recensito da uno dei più importanti blog EDM
americani, Do Android Dance confermando la "svolta" elettronica degli Aucan.
DOMENICA - LIVESTAGE
PAGLIACCIO
Pagliaccio nasce agli inizi degli anni dieci e scrive e suona canzoni in italiano.
NON è un cantautore italiano, pur essendo italiano.
NON è nemmeno una indie rockband.
La composizione dei brani fonde una attitudine pop nella scrittura e
nell‟arrangiamento a un approccio rock nell‟esecuzione. I testi sono parte di
primo piano delle canzoni e utilizzano l‟ironia come linguaggio espressivo.
Quasi mai le cose sono come sembrano .
Durante il primo anno di vita la band si è dedicata alla scrittura dei brani ed alla
attività live, prevalentemente nell‟ambito piemontese, arrivando anche a
vincere due concorsi (in Provincia di Vercelli e Torino) e aprendo il concerto di
Niccolò Fabi nel settembre 2011 al Reload Sound Festival.
In occasione dell‟incisione di un ep nel luglio del 2011, Pagliaccio incontra
MeatBeat Studio di Aosta e dalla collaborazione con il produttore Raffaele
"Nedagroove" D‟Anello (già alle tastiere synth e programmazione con Naif
Herin) nasce l‟accordo per la produzione di un album. “EroIronico” è uscito il 6
Luglio 2012 ed attualmente è in vendita ai live della band ed in distribuzione
sui principali stores digitali (Itunes, Amazon, ecc…). L‟album è stato anticipato
dall‟uscita del video “Federico S.” a cura di Cheins De Velours e girato
interamente con videocamere GoPro e in visione su Youtube e i principali
Social Networks.
L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA
Ci sono molti modi per rappresentare in musica quello che passa fuori dalla
propria finestra: si può essere cinici, si può essere epici, si può essere
melodrammatici.
Ma si può essere anche spensierati, specie se si hanno ventanni, perché a
ventanni le cose appaiono con un filtro più morbido rispetto a chi ne ha
cinquanta, ma non per questo meno attento o pungente. La spensieratezza è
proprio l‟arma in più dell‟Officina Della Camomilla: dopo centinaia di migliaia
di visualizzazioni su Youtube, finalmente arriva l'esordio discografico vero e
proprio, che si chiama “Senontipiacefalostesso Uno” ed è il primo di due
volumi che vedranno la luce nel 2013 per la bolognese Garrincha Dischi.
Tredici istantanee a formare un quadro più ampio, una tavolozza su cui i nostri
riversano colori pastello e riflessioni a trecentosessanta gradi, senza retoriche
tronfie o velleità di giudizi universali. Le canzoni possono prendere vita da
appunti di appunti, pensieri surreali, allucinazioni modellate, cieli nuvolosi, da
ogni piccola sensazione che affiora sottopelle. Così i protagonisti dei brani
nascono e si muovono a Milano, perché la finestra da cui L‟Officina Della
Camomilla guarda il mondo si affaccia sui Navigli, sul Parco Sempione,
sull‟area C, su Brera, sulle zone militari.
Personaggi, veri o immaginari, che non hanno paura di raccontare o di essere
raccontati, pedalando in bicicletta prima tra le macchine e poi tra gli alberi, in
mezzo a tekno-raver, kebabbari e bar di cinesi. Figure che si incontrano e
scivolano veloci come i paesaggi attraverso i finestroni di un tram, le storie di
Dora, di Lucilla, Agata e Mohamed, di Moreno, di ragazzi non meglio definiti e
quindi di persone che in fondo potremmo essere (stati) noi. Strumenti giocattolo
e tastierine mischiate al clapping (“Morte Per Colazione”), chitarre distorte à la
Libertines dei tempi d‟oro (“Ho Fatto Espolodere Il Mio Condominio Di
Merda”), un Alex Turner che preferisce le filastrocche macabre ai muri di suono
delle scimmie artiche (“Le Mie Pareti Fluorescenti di Nordafrica”).
Favole cattive dove esplodono le scuole e i panifici (“Dai Graffiti Del Mercato
Comunale” ed “Agata Brioches”), passaggi meno nervosi che ricordano i
migliori The Pains Of Being Pure At Heart, come “Un Fiore Per Coltello” e “La
Tua Ragazza Non Ascolta I Beat Happening” (una canzone da stadio sulla
droga senza averne assunta alcuna, con la partecipazione de Lo Stato Sociale al
gran completo). L‟amore-odio per Milano (“Città Mostro Di Vestiti”), le fughe
in una spiaggia piena di mattoni e le ritirate verso la più rassicurante IKEA (“La
Provincia Non È Bella Da Fotografare”), l‟alienazione nei non-luoghi e per i
lavori sempre più improbabili (“Lulù Devi Studiare Marc Augè”), giocata su
accenni di ninnenanne per non dormire, come direbbe il mai troppo compianto
Pier Vittorio Tondelli. E poi, le fascinazioni per l‟uptempo (“Agata Brioches” e
“Pegaso Disco Bar”) e per il pop più zuccherino, quello che fa innamorare, fatto
per celebrare in posti improbabili i ritorni più attesi (“Ti Porterò Sul Braccio
Della Ruspa” e “Senontipiacefalostesso”, che chiudono il disco lasciando
addosso un senso di inquieta tranquillità).
Ci sono molti sentimenti in questo “Senontipiacefalostesso Uno” e sono
sentimenti puri, immediati, genuini. Qualità non sempre riscontrabili in
un‟Italia proverbialmente gerontocratica e maneggiona, oggi come ieri.
L‟Officina Della Camomilla mette le mani avanti già dal titolo, passeggiando
con abilità sul filo che separa la modestia dalla furbata: questo è un disco che
farà fatica a non piacere. Farà fatica a non stare al centro dell‟attenzione.
IL SINDACO
Dopo otto anni e tre dischi con gli Annie Hall, Fabio Dondelli si mette in
proprio e confeziona il suo esordio in italiano dietro il moniker Il Sindaco. Un
disco nato senza fretta, con Bach in sottofondo mentre uno dopo l‟altro
lentamente scorrevano i primi nove mesi della vita di Nina, la sua prima figlia.
Il Sindaco è uno di noi. Un uomo mite che passeggia in centro a Brescia la
mattina presto con le mani dietro la schiena osservando la sua città, un
romantico dei tempi andati che crede ancora si possa rilanciare un nuovo partito
che cambi le cose attraverso un programma onesto e ironico. Per conquistare la
fiducia dei suoi concittadini, si dota di ottima musica e parole bellissime. Nei
suoi discorsi elettorali c'è il teatro canzone di Gaber e Luporini, Raymond
Carver e il folk americano, il pop inglese, i cantautori italiani, le canzoni gentili.
Ama la buona cucina, il risotto alla zucca e il radicchio tardivo, le mele Fuji
(croccanti e poco dolci) e la ricotta salata. Fuma i sigari Soldati, indossa i
cappelli Stetson e guarda in televisione il tenente Colombo. Il Sindaco è una
metafora per Fabio Dondelli, di sano ottimismo e fiducia in tempi migliori. Un
disco di cantautorato POP : intimo, fatto di una sostanza leggera ma dal peso
specifico importante. Canzoni autentiche scritte per una figlia che nasce, con la
speranza che respiri presto sogni grandissimi in un Paese perbene. Votatelo non
ve ne pentirete!
Registrato in camera da letto e al Perpetuum Mobile di Asso Stefana e Marco
Tagliola da Daniele Salodini e al mikorstudio da Michele Coratella.
Mixato e prodotto con Lorenzo Caperchi al Red Carpet Studio.
Masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà.
Ospiti: Annie Hall, Giovanni Ferrario, Daniela Savoldi, Giorgia Poli, Gabriele
Ponticiello, Ombretta Ghidini
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