The Fielder Economics, Politics, Social Development & NewTech. A matter of facts. http://thefielder.net TG1 e neoliberismo immaginario Mercoledì sera, 13 marzo*, 20.15 circa. Su Raiuno scorrono le immagini del nuovo Pontefice, e come da rito partono i primi servizi biografici su Jorge Mario Bergoglio. La vita, le opere, ed uno sguardo alla sua terra natale. Il giornalista del TG1 ci racconta della grave situazione economica in cui versa l'Argentina "a causa delle politiche neoliberiste". Per un attimo credo di aver capito male. Ma subito mi ricordo che si tratta di Raiuno e prendo atto, come già accaduto in passato, che il canone è solo una delle tante tasse volte a foraggiare l'ignoranza e l'incompetenza di Stato. Non scopriamo di certo ora la mancanza di preparazione di certi giornalisti, o presunti tali. Tuttavia, questo caso è ancora più grave, perché siamo di fronte ad una vera e propria umiliazione della professione ed una totale noncuranza nel fornire all'opinione pubblica notizie prive di ogni fondamento. Ormai le logiche del populismo e della demagogia spiccia hanno contagiato ogni ganglio del nostro nevrotico Paese. Già gli Italiani devono fare i conti con un'informazione piegata, direttamente o indirettamente, agli interessi particolari di partiti e politici; ma sembra che tale tendenza si sia aggravata nell'era dei social network, dove prende sempre più piede anche un'informazione fai da te, dalle fonti spesso dubbie o inesistenti. Ancora più grave è se anche nei telegiornali nazionali si sceglie di abbracciare questa filosofia professionale, affidandosi ai luoghi comuni e alle chiacchiere da bar per fornire notizie. Eppure, lo sforzo da compiere non è così pesante. E' sufficiente, infatti, cercare nella cronaca degli ultimi mesi per capire in quali condizioni economiche versi l'Argentina, e quali siano le reali cause di questo disastro. Un disastro che ha un nome e cognome ben preciso: Cristina Kirchner. L'Evita Peron del nuovo Millennio, da mesi in preda ad un delirio di onnipotenza ed autoritarismo, ha nascosto con una ragnatela di menzogne il fallimento delle sue politiche economiche, di certo non classificabili come neoliberiste. Il Fondo Monetario Internazionale ha 1/2 The Fielder Economics, Politics, Social Development & NewTech. A matter of facts. http://thefielder.net di recente smascherato l'inganno. Infatti, la Casa Rosada ha palesemente truccato i dati relativi all'inflazione, che si attesterebbe, secondo alcuni analisti privati, intorno al 25% nel 2012 e al 30% nel 2013, numeri ben lontani dal 9,8% ufficiale. Suscita molti dubbi di veridicità anche il risultato del PIL che dal 2008 sarebbe cresciuto in media dell'8%. In realtà, tale dato sarebbe sovrastimato del 10%. Non a caso, il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto all'Argentina di adeguare gli standard statistici a quelli internazionali, pena l'espulsione dall'organismo. La reazione scomposta e nevrotica - 28 tweet in rapida successione sul proprio profilo Twitter della Kirchner a questa richiesta è il sintomo più evidente di una credibilità in caduta libera e di un governo allo sbando, che successivamente ha applicato un provvedimento per calmierare i prezzi per due mesi nel settore alimentare. La classica toppa che non servirà, ovviamente, a nulla. La semplice, elementare verità - e si invita la redazione del Tg1 a prendere appunti - è che gli Argentini stanno scontando sulla propria pelle i disastri delle classiche ricette nazionalsocialiste, fatte di ricchezza fasulla creata da fiumi di denaro stampato dalla banca centrale, piogge di sussidi e finanziamenti statali, letali distorsioni al mercato causate da provvedimenti protezionistici e nazionalizzazioni a raffica. Si pensi, ad esempio, al caso della Yacimientos Petroliferos Fiscales, controllata dalla spagnola Repsol, di fatto espropriata, e per la quale la compagnia spagnola ha fatto ricorso alla Corte Internazionale invocando un indennizzo di 10,5 miliardi di dollari. Il tutto, condito dalla retorica nazionalista, rispolverata in occasione dell'anacronistica querelle con il Regno Unito in merito alla sovranità delle isole Falklands. In definitiva, quello di Cristina Kirchner è stato un grande gioco di prestigio che potrebbe realisticamente condurre il Paese ad un nuovo default. Una prospettiva che la popolazione sta prendendo sul serio, come dimostrato dagli scambi sempre più intensi che avvengono sul mercato nero, dove gli Argentini corrono a vendere valuta nazionale in cambio di dollari americani. E' opportuno ricordare, infatti, che i recenti provvedimenti del governo riguardo il mercato valutario hanno di fatto reso impossibile per i cittadini convertire in modo "ufficiale" i propri risparmi in dollari americani. Che dire: una politica economica e valutaria senz'altro iscrivibile nel libro nero del terribile neoliberismo. Probabilmente il TG1, come da tradizione, ha deciso di adeguarsi al nuovo panorama politico, dominato da cialtroni e saltimbanchi che indicano nella rivoluzione bolivariana della Kirchner la giusta via per far uscire l'Italia dalla crisi. E' più facile incantare l'opinione pubblica ed ottenere consenso creando il nemico immaginario del neoliberismo, piuttosto che raccontare i fallimenti provocati dalla vuota retorica statalista della redistribuzione. D'altronde, Thomas Jefferson sosteneva: 'Solo l'errore ha bisogno dello Stato. La verità sta in piedi da sola'. *: errata corrige: trattasi dell'edizione del TG1 del giorno seguente, giovedì sera, 14 marzo. 2/2 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)