Oggi la nostra Chiesa di Ferrara

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A RCIDIOCESI DI F ERRARA - C OMACCHIO
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Solennità di San Giorgio – Elezione di S.S. Benedetto XVI
Omelia di S . E . M ons. P AOLO R ABITTI
Letture della Messa: Ap 12,10-12; At 9,31-35; Lc 9,23-26
Ferrara, 23 Aprile 2005
O
ggi la nostra Chiesa di Ferrara–Comacchio volge il proprio sguardo al cielo,
dove è salito S.Giorgio nostro Patrono; e lo volge al passato, al 431, quando S.
Giorgio fu adottato come titolare della Cattedrale di Voghenza e poi della
Cattedrale transpadana, e, infine, di questa attuale Chiesa Madre ferrarese.
Ma il nostro cuore si reca a Roma, dove da pochi giorni, è ritornato “Pietro”: la pietra sulla
quale Cristo ha edificato e tiene salda la Chiesa e dove abbiamo visto rinnovarsi il prodigio
del “dolce Cristo in terra” nella scelta e nella divina investitura di Benedetto XVI.
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FESTA DEL PATRONO
Due occasioni per ringraziare Iddio. Due circostanze per accorgersi di quanta
Provvidenza divina Iddio ci circonda. Due sollecitazioni a riesaminare la nostra fede.
Due inviti a ripassare ciò che conosciamo della Chiesa.
Questa veneranda Chiesa, che è in Ferrara-Comacchio, è Chiesa “apostolica”. Lo è,
perché alla sua origine storica ci sta un successore degli Apostoli, tanto vicino, nel
tempo, agli Apostoli stessi – probabilmente a S.Pietro medesimo – da avvertire ancora,
nella incipiente evangelizzazione di questo territorio, lo stesso timbro apostolico. Ed è
“apostolica”, soprattutto, perché qui rimane intatta la trasmissione della tradizione
cristiana che, dagli Apostoli, fluisce fino a qui e fino ad oggi come una catena
ininterrotta, convergendo con Pietro, il “clavigero” della Chiesa (LG 22), il “principio
visibile e fondamento della Chiesa universale” (LG 23).
La designazione di S.Giorgio a celeste Patrono della nostra Chiesa è stata come un
sigillo impresso alla nostra Diocesi da 1500 anni, per significare la vocazione di Ferrara
– Comacchio ad essere “communio sanctorum” e ad immettere nelle varie edizioni
successive delle nostre Cattedrali la reliquia di un Santo Martire, come un lievito di
santità e di eternità.
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Se riusciamo a tendere l’orecchio del nostro spirito, potremo addirittura udire le
vibrazioni del nostro S. Giorgio, tese a farci intendere la perduranza della sua protezione
ed intercessione e capaci di premunirci da quella inerzia perniciosa che può sciupare
ogni nostro patrimonio.
“Siamo figli di Santi”, è scritto nel libro di Tobia.
Se noi ci sottraessimo a questo “marchio di fabbrica”, insito nel DNA della nostra
Chiesa – da quando il Vangelo è stato qui annunciato e da quando le reliquie di S.
Giorgio sono state qui recate – noi non saremmo più la Chiesa di S. Giorgio e ci
avvieremmo ad essere un sale insipido e un faro spento, cioè una ex comunità che di
cristiano avrebbe solo il nome.
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HABEMUS PAPAM!
Le recenti vicende, occorse intorno alla tomba di S. Pietro, sono, per contro, l’esatto
contrario della inerzia perniciosa, dello sciupìo del patrimonio cristiano, della
consunzione della Chiesa, del sale insipido e del faro spento, a cui ho fatto cenno.
Il bilancio che tutto il mondo – oltre che tutta la Chiesa – ha compiuto in occasione
della morte, in faccia alla storia, di Papa Giovanni Paolo II, ha riscontrato ciò che questo
gigantesco Pontefice ha fatto per gli uomini, per la pace, l’unità, la liberazione, la
giustizia, la verità, la cultura; per i sofferenti, per i giovani, per la famiglia; per il
Vangelo; per la fede; per l’ecumenismo; per il dialogo fra le Religioni; ecc…
Chi potrà parlare, riguardo a questa opera della Chiesa, impersonata soprattutto dal Papa
Wojtyla, di sale insipido e di luce spenta?
Ora poi, da quando sappiamo Chi è il nuovo Papa, possiamo facilmente preconizzare
ciò che ci attende e quali dinamismi si apriranno alla Chiesa per il mondo.
 Ad una fragile umanità che è tentata di chiedere alle proprie Guide il
“minimo sforzo” – quasi paga delle sue incertezze e tendente a legittimare le
proprie defaillances morali – viene offerto, di nuovo, un grande Maestro di
verità, un vigoroso segnalatore di vie sbagliate, un cultore impareggiabile di
pensiero, una vigile sentinella della dottrina cattolica, un esigente
annunciatore di Cristo.
► E’ preferibile per il mondo una solida verità oppure una
conformistica affabulazione?
 Ad una dolente società, colpita dal terrorismo, da conflitti perduranti, da
povertà – in qualche luogo – abissali, da disagi giovanili forieri di tante
preoccupazioni per il futuro dell’umanità, viene posto dinnanzi un attento e
amorevole Pastore che andrà ad interpellare tutti gli uomini di buona
volontà per ridare un volto etico a questo mondo post-moderno.
► E’ preferibile una amnistia o una terapia ai tanti guasti
morali che serpeggiano nel mondo?
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 Ad una comunità ecclesiale, non ancora attrezzata adeguatamente e
collegialmente ad affrontare “il momento delle più gigantesche
trasformazioni della storia umana” (Concilio Vat. II, messaggio ai giovani),
viene preposto un Pontefice plasmato dalla grazia del Concilio, abbeverato
alle fonti del pensiero e della vita della Chiesa e sollecitatore appassionato di
una fede matura e non infantile.
► Non è questa la peculiarità di Pietro, nella Chiesa?
A chi ha detto Gesù, se non a Pietro, di confermare nella
fede i suoi fratelli?
 Ad un Popolo di Dio, inquinato, qua e là, da “sporcizie”, “da troppe parole
vuote” e da “cattiverie” (per usare le stesse parole del Cardinale Ratzinger),
viene posto a guida un Conoscitore documentato di tali situazioni,
dimostratosi sempre energico nello smascherarle e deciso, per quanto
possibile, nel rimuoverle.
► Non fu San Paolo stesso che domandò a Pietro di
rimuovere dalla Chiesa ogni simulazione e ipocrisia e di
smettere di vivere come i pagani (Cfr. Gal 2,11-14)?
Abbiamo dunque tutti i motivi per ritenere che la Chiesa tutta e, in essa, la nostra
Chiesa, verrà mobilitata sempre di più per essere “più coraggiosa, più libera, più
giovane”; “orientata dalla bussola del Concilio”; “con ferma e decisa volontà di
proseguire nell’impegno di attuazione del Concilio stesso, in fedele continuità con la
Tradizione bimillenaria della Chiesa” (Benedetto XVI, Primo messaggio).
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S
an Giorgio, continua a proteggere la nostra Archidiocesi!
San Benedetto, prenditi a cuore il nuovo Papa che ti ha assunto come Patrono!
Chiesa, Città e Provincia di Ferrara, lasciati orientare dai tuoi Santi antichi e dai
tuoi nuovi Pastori!
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