L’ importanza di chiamarsi Ernest
PICCOLO TEATRO CAMPO D’ ARTE
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Ufficio stampa. Rocchina Ceglia [email protected] 3464783266
La compagnia Vite in Bianco e Nero
Presenta
L’ importanza di chiamarsi Ernest
Di Oscar Wilde
Regia: Massimiliano Di Stefano
Aiuto: regia Francesca Pacchiarotti
Dal 2 dicembre è in scena al Piccolo Teatro Campo d’ Arte L’ importanza di chiamarsi
Ernest. Lo spettacolo tratto dall’ opera di Oscar Wilde, per la regia di Massimiliano Di
Stefano, sarà in scena fino a domenica 6.
“ Una commedia frivola per gente seria” : la definì così il suo stesso autore. La vicenda, divisa
in tre atti, coinvolge Jack Worthing e Algernon Moncrieff in un'avventura di vicendevoli inganni
per ottenere il già concesso amore delle
loro fidanzate Miss Gwendolen Fairfax e
Miss Cecily Cardew: un amore sbocciato
solo per il nome che "non" portano, quello di
Ernest. Scoperti nella loro finzione, quella di
non chiamarsi "Ernest", solo il
riconoscimento finale, che identificherà nel
trovatello Worthing l'essere cugino
dell'amata Gwendolen e fratello dello
scapestrato amico Algernon, porterà il lieto
fine delle sospirate unioni. Una pièce
dall'esile trama, dalla rosea soluzione,
stravagante fino all'assurdo, il cui filo
conduttore viene dipanato mediante un
dialogo vivacissimo, farcito di arguzie e
paradossali cinismi: una satira garbata,
sostanzialmente partecipe e compiaciuta, di
una high-society londinese gaudente e
libertina.
L'opera scherza sul gioco di parole
contenuto nel titolo originale "The
importance of being Earnest": una voluta
ambiguità del termine usato "Earnest"
(onesto, serio, franco, sincero) che in
inglese suona come il nome "Ernest"
(Ernesto).
Laddove la menzogna è regola, dove la
crudeltà si maschera da buonismo, dove la discriminazione si traveste da solidarietà, ogni
scelta è possibile: anche quella di giocare con la stessa menzogna e irridere il vuoto da cui ci si
sente circondati. È in questo senso che Wilde si fa beffe, nella commedia, dell'ipocrita seriosità
del periodo tardo vittoriano e di quel mondo dell'aristocrazia e dell'alta borghesia londinese che
egli stesso tanto frequentava ed amava. Un mondo, come rimprovera ironicamente Wilde, verso
il quale "ostentano disprezzo solo coloro che non vi possono entrare".
L’ importanza di chiamarsi Ernest
Di Oscar Wilde
Regia: Massimiliano Di Stefano
Aiuto regia: Francesca Pacchiarotti
Con:
Luca Marengo (John wWorthing)
Luca Laviano (Algernon Moncrieff)
Francesca Pacchiarotti (Cecily Cardew )
Ilenia Cerioni (Miss Prism)
Elena Giofrè (Gwendolen Fairfax )
Arianna De Angelis (Lady Bracknell)
Alessia Colibazzi (Meri, cameriera)
Mattia Moretti (Lanee, Maggiordomo)
Andrea Ricciardi (Rev. Canonico Chasuble)
PICCOLO TEATRO CAMPO D’ ARTE
Via dei Cappellari 93
Dal 2 al 6 dicembre
ore 21.00 domenica ore 18.00
Biglietti: 10.00 euro
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