Dossier/Le sfide
sfide del
del commercio
commercio
Dopo il banco al mercato
la boutique del contadino
Si moltiplicano i negozi dove gli agricoltori vendono i loro prodotti
BEPPE MINELLO
Alcuni sono su piazza da qualche anno, i più sono nati da
non molto. Tra tutti si possono contare sulle dita di due
mani. Ma sono l’avanguardia
di un fenomeno che se da un
lato sfrutta la crescente attenzione del consumatore verso
prodotti naturali, a km zero,
biologici e quant’altro, dall’altra offre nuove opportunità di
business allo straordinario e
ricchissimo – non di soldi, ma
passione e qualità – mondo dei
produttori agricoli. I contadini, quelli più avveduti almeno,
che già occupano gli angoli dei
mercati rionali con i prodotti
della loro terra, hanno fatto
un altro passo per avvicinarsi
al consumatore e catturarlo:
si sono fatti la boutique.
L’ultima cascina
Perdonate l’evidente iperbole
giornalistica, ma come definireste un negozio dov’è concentrato il meglio sfornato da aziende
agricole, cooperative, piccoli
produttori, tutti del Torinese, al
massimo del Piemonte e, quando non se ne può fare a meno
come l’olio extravergine, dalla
vicina Liguria? «Siamo l’Eataly
de noantri» scherza, orgogliosa
Solo eccellenze a km zero
Nel negozio del contadino i prodotti nell’azienda di famiglia
della sua ultima creatura, Wilma
Stella, 39 anni domenica, pasionaria della Coldiretti, la cui famiglia possiede da sempre, accanto
allo Stadium bianconero, una
delle ultime cinque cascine ancora esistenti nei confini di Torino.
Il mattino, la «rossa» Wilma cura
il banco dei suoi prodotti ortofrutticoli al mercato di corso Cincinnato, mentre al pomeriggio dà
una mano a Barbara Carraro, 42
anni, nella gestione della loro
«boutique», la «Cascina Stella»,
di via Chiesa della Salute 111. Nato neanche un anno fa, il negozio
ben rappresenta un fenomeno
che va in scena, ormai son 4 anni,
in corso Re Umberto 52 con Manuela Tabasso, 29 anni e un entusiasmo contagioso, che propone i
prodotti dell’azienda agricola di
famiglia a Pecetto, tutti i pomeriggi (il sabato tutto il giorno)
perché al mattino gli stessi prodotti, da 40 anni, vengono venduti sul banchetto che lo zio allestisce al mercato di Santa Rita.
La coop sociale
E come Manuela, c’è Daniela Gibellino che dopo largo Toscana è
già riuscita a gemmare il suo «Erba Voglio» in via Cecchi 32: punti
vendita dove la fanno da padrone
i formaggi di capra che produce
nell’azienda agricola di Montanaro. In via Napione 24 troviamo «Il
frutto permesso» di Paolo Martina la cui azienda sta a Bibiana.
Mentre da pochi mesi, in corso
Moncalieri 212/f, la cooperativa
sociale «180», dalla Legge Basaglia, ha inaugurato «aSociale»
dove vendono i loro prodotti una
quindicina di aziende agricole
scelte non solo per i loro prodotti
di eccellenza e a km zero, ma anche perché coinvolgono nel ciclo
produttivo «giovani in situazione
di svantaggio - spiega Emanuele
Penasso -. Nel negozio di corso
Moncalieri ne impieghiamo quattro». Insomma, oltre al business
c’è anche posto per la solidarietà.
Le agevolazioni
Occhio: qui non c’è nessuno che
fa beneficenza. Ci sono però imprenditori a tutto tondo che utilizzano al meglio le opportunità
concesse al duro mondo agricolo.
«Il “Cascina Stella” - spiega Wilma Stella - è di proprietà della società cooperativa “Stellina” che
raccoglie solo produttori agricoli
e che per questo motivo, usufruisce di una serie di agevolazioni fiscali». Che non abbattono i prezzi
dei prodotti in vendita, ma aiutano a tenere in piedi un’impresa
che non è da tutti. Ma che regala
a Borgo Vittoria un mini-Eataly
da perderci la testa.
Al mattino al mercato
al pomeriggio in negozio
I produttori che hanno scelto di
aprire un negozio per vendere i
loro prodotti e quelli di altre
aziende del territorio come loro
quasi sempre , al mattino,
gestiscono anche una bancarella al mercato. Wilma Stella, di
«Cascina Stella» in via Chiesa
della Salute , lavora da anni in
corso Cincinnato poco lontano
dalla sua cascina
della Continassa