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Parte 4 - L’età meravigliosa: il Barocco
Ambientiamoci nell’epoca
IL GUSTO DEL “BIZZARRO”
Il Barocco è un’epoca compresa
tra la metà del Seicento e i primi
anni del Settecento.
Gli intellettuali rivalutarono
la realtà quotidiana, trascurata
nel Cinquecento, per descrivere
la raffinata vita di corte.
Si staccarono inoltre anche
dai modelli del mondo classico
greco-romano, perché volevano
creare un qualcosa di originale
e “bizzarro” (questo significa
“barocco”). Questa rinnovata
attenzione alla realtà concreta
porterà alla nascita della scienza
moderna, basata sull’osservazione
dei fenomeni naturali.
Diego Velazquez, Las Meninas. Madrid. Museo del Prado.
I LUOGHI E IL MUSICISTA
PER COMPRENDERE
I maggiori centri musicali italiani del Barocco furono Firenze, Roma, Venezia e Napoli.
L’intensa vita musicale in queste città si svolgeva non solo nelle corti e nei palazzi nobiliari,
dove in forma privata si riunivano gli aristocratici, ma anche nei teatri, nelle accademie
e nelle chiese, luoghi frequentati dai borghesi, il ceto sociale sempre più forte.
Il cambiamento di gusto e di mentalità si accompagnò a un nuovo modo di diffondere
la musica, che smise di essere un privilegio per pochi: nel 1637 a Venezia venne aperto
AUDIO
MP3
2-1
La Rejouissance
G.F. Händel – suite Music for the Royal Fireworks
ASCOLTARE
Il gusto barocco per la spettacolarità e la meraviglia si concretizza in questa danza in cui dominano i fiati
e le percussioni.
Doveva essere eseguita durante una festa all’aperto dove gli invitati avrebbero assistito
a uno spettacolo di fuochi d’artificio.
Caratteristica del brano sono i netti contrasti tra piano e forte, che danno l’idea
della dinamica a terrazza tipica dell’epoca, realizzata in questo caso con la ripetizione dei due temi con gruppi
strumentali differenti.
Parole per capire
DIDATTICA INCLUSIVA
Concerto = nel Cinquecento con questo nome venivano indicate lo orchestre di vari strumenti, alle quali
si potevano anche aggiungere delle voci. Nel Barocco, quando si affermò l’orchestra d’archi, il termine
passò ad indicare una forma musicale.
Allegro
77
Parte 4 - Ambientiamoci nell’epoca
il primo teatro pubblico, il San Cassiano.
Tutti potevano comprare un biglietto, differente
a seconda della disponibilità economica,
per assistere agli spettacoli.
I musicisti erano al servizio dei ricchi nobili
o della chiesa.
Le corti straniere si contesero i cantanti italiani,
perché il bel canto, cioè la tecnica vocale italiana,
era considerata perfetta.
I GENERI E LE FORME
La musica strumentale venne distinta
da quella vocale. Grande seguito ebbero
i generi teatrali come il melodramma nella musica
profana e l’oratorio in quella sacra.
Nel repertorio sacro si ripresero le forme dell’epoca
precedente, soprattutto la messa, che vennero
rinnovate nello stile. Anche nella musica profana
vocale continuarono ad esistere le forme
del Rinascimento.
Le maggiori novità si ebbero nella musica
strumentale con l’affermazione del concerto,
della suite e della sonata. In questo periodo trionfò
il concerto grosso, in cui ad un concertino, in genere
di tre strumenti (due violini e uno in funzione di
basso continuo), si contrapponeva il concerto
grosso, ossia tutta l’orchestra. Il concertino poteva
essere realizzato anche da un solo strumento.
La suite era una composizione strumentale basata
su una successione di danze che avevano stessa
tonalità e andamento contrastante: a una danza
lenta ne seguiva sempre una veloce.
Anticamente le danze erano nate per accompagnare
il ballo, ma nel XVII secolo diventarono brani
strumentali autonomi.
La sonata è l’abbreviazione del termine canzone
da sonar, con il quale si indicava nel Cinquecento
una composizione solo strumentale per distinguerla
da una vocale.
Nel Barocco dominò la sonata a tre voci
(due violini e basso continuo), mentre quella
a due voci (violino e basso continuo) era rarissima.
L’interno del teatro San Cassiano di Venezia.
Scuola fiamminga. Concerto barocco: viola da gamba,
trombone, liuto e flauto accompagnati dalla spinetta.
Parigi. Louvre.
Riflettere
y
Che cosa significa “barocco”?
y
Quali forme si svilupparono nel Barocco?
y
Quando e dove fu aperto il primo teatro pubblico?
y
Che cosa si intende per “bel canto”?
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Parte 4 - L’età meravigliosa: il Barocco
1
Lo stile della “meraviglia”
IL TRIONFO DEL BASSO CONTINUO
Il Barocco fu l’epoca della monodia accompagnata
dal basso continuo: i brani cioè non erano più
composti sovrapponendo diverse linee melodiche
(polifonia), ma seguendone una sola (monodia)
accompagnata da uno o più strumenti che
eseguivano degli accordi (basso continuo).
Il basso continuo consisteva in delle note gravi
sopra o sotto le quali erano scritti dei numeri
indicanti gli intervalli degli accordi: ad esempio
l’accordo di settima era segnato con 7/5.
Esisteva anche il basso continuo senza
la numerazione; in questo caso l’esecutore
doveva trovare gli accordi seguendo la melodia
e ispirandosi al suo carattere.
Gli strumenti che realizzavano il continuo erano
prima di tutto quelli capaci di suonare da soli
gli accordi: organo, clavicembalo, liuto, tiorba
e chitarrone. A questi si aggiungevano la viola
da gamba (violoncello) e il violone (contrabbasso).
Non esisteva una regola fissa per il numero di
strumenti adoperati, perché dipendeva dal brano
Jan Vermeer, Lezione di musica.
eseguito.
Londra. St. James’s Palace.
Lo stile barocco si caratterizzava per l’impiego
di molti abbellimenti, gruppi di note velocissime aggiunte su alcuni suoni della melodia,
che trasformavano la musica in un evento incredibile per suscitare
un senso di “meraviglia” nell’ascoltatore.
AUDIO
MP3
2-2
Sonata in Do Maggiore K513 – D. Scarlatti
L’organo è uno strumento di antichissime origini, la cui invenzione
è attribuita a Ctesibio di Alessandria nel III a.C., che lo chiamò Hydraulis
perché il suono veniva prodotto dall’aria ricavata da un serbatoio
a campana immerso nell’acqua.
I Romani sostituirono i serbatoi ad acqua con mantici ad aria
(organo pneumatico). Dopo la caduta dell’Impero d’Occidente l’organo
scomparve quasi del tutto per ricomparirvi in epoca carolingia
(VIII-IX sec.).
Nel Medioevo l’organo venne sfruttato soprattutto in chiesa.
Aveva varie dimensioni ed esisteva anche il regale, un piccolo organo
dal suono dolce e delle dimensioni di un libro.
Nel Barocco si sviluppò in modo diverso a seconda dei paesi.
In Italia aveva dimensioni contenute, pur essendo voluminoso.
Nei Nord dell’Europa invece aumentò il numero delle tastiere
e l’estensione della pedaliera.
L’organo pneumatico,
con la trasmissione diretta dell’aria
dal mantice alle canne.
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Lezione 1 - Lo stile della “meraviglia”
Spazio alle competenze
AUDIO
MP3
1
2-3
Amor ch’attendi
G. Caccini – Le Nuove Musiche
Allegro
ASCOLTARE
Nella raccolta Le Nuove Musiche, Giulio Caccini inserì una serie di madrigali e arie scritte in modo “nuovo”: melodie semplici e
armoniose venivano accompagnate da strumenti.
Il tema maggiormente sviluppato era l’amore con le sue gioie e le sue pene.
L’aria Amor ch’attendi è piuttosto semplice come strutturazione melodica, perché i due temi sono riproposti per tutte e cinque
le strofe della poesia.
ESEGUIRE
IL TESTO
Allegro
1. Amor ch’attendi,
Amor che fai?
Su, che non prendi
gli strali omai;
Amor vendetta,
Amor saetta
quel cor ch’altero
sdegna ‘l tuo impero.
3. Amor possente
Amor cortese
dirà la gente
pur arse e prese
quella crudele,
che, di querele
vaga, e di pianti,
schernia gli amanti.
5. Se cruda e ria
negò mercede,
humile e pia
mercede hor chiede.
Ò face, ò strale,
alta immortale,
che fia che scampi
s’il giaccio avvampi.
2. Ò pompa, ò gloria,
ò spoglie altere,
nobil vittoria
s’Amor la fere;
Amor ardisci,
Amor ferisci,
Amor et odi
qual havrà i lodi?
4. Quel cor superbo
langue e sospira,
quel viso acerbo
pietate spira.
Fatti duoi fiumi
quei crudi lumi,
pur versan fore
pianto d’amore.
6. Dall’alto cielo
fulmina Giove,
l’Arcier di Delo
saette piove,
ma lo stral d’oro
s’orni d’alloro
che di possanza
ogni altro avanza.
Riflettere
y
In che modo era indicato il basso continuo sulle note
gravi?
y
Quali erano gli strumenti che realizzavano il basso
continuo?
y
Quali erano le caratteristiche dello stile di Caccini?
y
Perché “Le Nuove Musiche” di Caccini furono
importanti?
80
Parte 4 - L’età meravigliosa: il Barocco
Claudio Monteverdi
LA VITA E LE OPERE
Claudio Monteverdi fu uno dei protagonisti della musica barocca.
Nacque a Cremona nel 1567 e lavorò per tantissimi anni presso
la corte dei Gonzaga a Mantova, città dove ebbe una lunga
polemica con un altro musicista, Giovanni Artusi.
Egli si scagliò contro le “imperfezioni” del suo nuovo stile:
uso esagerato di dissonanze, intervalli bizzarri e mancata
osservanza delle regole tradizionali.
Il lavoro a corte fu molto faticoso per Monteverdi, perché la musica
era uno dei passatempi preferiti del duca e dei cortigiani, che amavano
soprattutto gli intermezzi e i balletti.
A Mantova nel 1607 venne rappresentato l’Orfeo, considerato il primo vero melodramma
della storia.
Nel 1613 venne licenziato dai Gonzaga e diventò maestro di cappella della basilica di San Marco
a Venezia. Il nuovo incarico non lo impegnava eccessivamente e grazie a questa libertà poté
collaborare con monasteri, oratori, confraternite e corti italiane e straniere.
Negli ultimi anni della sua vita scrisse melodrammi che furono rappresentati nei teatri pubblici
veneziani, tra cui Il ritorno di Ulisse in patria (1640) e L’incoronazione di Poppea (1642).
Morì a Venezia nel 1643 e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria dei Frari.
Il frontespizio di una raccolta
di musiche di Monteverdi.
LO STILE
Claudio Monteverdi perfezionò nel corso degli anni il suo stile. La sua produzione giovanile
fu piuttosto tradizionale, sebbene il suo contrappunto manifesti fin dall’inizio una certa
linearità e fluidità melodica. L’evoluzione fu evidente negli otto Libri di Madrigali,
raccolta di brani polifonici e monodici che scrisse tra il 1587 e il 1638. In questi egli sviluppò
un linguaggio nuovo e personale, basato sulla teoria degli affetti e sulla subordinazione
della musica al testo poetico.
Lo stile monodico fece la sua prima comparsa nel Terzo Libro; negli ultimi sei madrigali
del Quinto Libro egli prescrisse esplicitamente un basso continuo strumentale. Il suo linguaggio
si arricchì, nell’Ottavo Libro, dell’effetto concitato: note brevissime, come le semicrome,
che suonate ripetutamente davano un effetto di agitazione, di ansia. Anche nei lavori sacri
della maturità Monteverdi seppe alternare sezioni polifoniche e sezioni in concertato
mantenendo sempre il suo stile che diventò un modello per tutti i musicisti dell’epoca.
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Lezione 1 - Lo stile della “meraviglia”
Spazio alle competenze
1
AUDIO
MP3
Chiome d’oro
2-4
C. Monteverdi – Concerto
Moderato
ASCOLTARE
La canzone Chiome d’oro appartiene al Concerto o Settimo Libro dei madrigali. In essa l’autore sfruttò molto la tecnica
della “teoria degli affetti”, dovendo suscitare nell’ascoltatore meraviglia tramite determinate passioni o “affetti”.
Il timbro, le melodie, gli accenti, la tonalità e le dinamiche vennero adoperati in base al sentimento che si voleva descrivere.
In questa canzone alcune parole vengono appositamente evidenziate con un raddoppiamento dei valori delle note in modo
da rendere l’impressione di un rallentando. Il basso continuo è realizzato dal clavicembalo, dalle tiorbe e dal violone. La parte
cantata è affidata a due soprani, che intonano la stessa melodia a intervalli differenti. Tra una strofa e l’altra c’è un ritornello
strumentale.
ESEGUIRE
Moderato
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1. Come inizia il brano?
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2. Quali sono le parole evidenziate da un rallentamento ritmico?
Riflettere
y
In quale opera Monteverdi impiega lo stile monodico?
y
In che cosa consisteva l’effetto concitato?
y
Di che cosa venne accusato Monteverdi da Giovanni
y
Quale fu lo stile di Monteverdi nella musica sacra?
Artusi?
82
Parte 4 - L’età meravigliosa: il Barocco
Antonio Vivaldi
LA VITA E LE OPERE
Il “prete rosso”, così era soprannominato Antonio Vivaldi
per il colore dei suoi capelli, nacque a Venezia nel 1678
in una famiglia di umili origini.
Prese gli ordini religiosi, ma la sua condotta destò scandalo
in quanto, sebbene avesse preso i voti, diventò l’amante della
cantante Anna Girò, per la quale scrisse molti melodrammi.
Era capace di comporre interi lavori in pochissimo tempo, per
venderli ai privati o darli alle stampe. Insegnò presso l’Ospedale della
Pietà, orfanotrofio femminile che con lui ben presto diventò un luogo
di attrazione: le persone giungevano da ogni parte d’Europa per ascoltare
le orfanelle che, celate dietro una pesante grata per nascondere le loro deformità,
suonavano e cantavano divinamente.
Morì nel 1741 a Vienna dove stava allestendo alcuni suoi melodrammi.
Vivaldi compose molti concerti come le raccolte La stravaganza e Il Cimento dell’armonia
e dell’inventione. Nell’ambito della musica sacra la sua produzione fu abbondante e riguardò
parti di messa (Gloria), salmi (Beatus vir), mottetti e oratori (Juditha triumphans).
Numerosi anche i melodrammi come L’Orlando furioso, L’Olimpiade e Griselda.
LO STILE
Il linguaggio di Vivaldi diventò ben presto un modello per i musicisti di tutta Europa, imitato
persino da Johann Sebastian Bach. Fu il primo a impiegare l’intervallo di ottava in funzione
melodica (ad esempio nel Gloria) e a sfruttare tonalità bizzarre, che adattava anche all’“affetto”
che voleva mettere in evidenza.
Antonio Vivaldi sfruttò molto la progressione, ossia la
ripetizione consecutiva della melodia a intervalli
differenti. Amava scrivere concerti per gli
strumenti più vari (ad es. per mandolino e
orchestra d’archi) e venne apprezzato ovunque
per la sua abilità nel descrivere ambienti,
personaggi e animali.
Nella musica sacra si
dimostrò un eccellente
contrappuntista, ma il
suo modo di comporre
risentì della musica
profana, perché sfruttava
lo stile concertato in
cui abbinava voci e
strumenti e impiegava
il basso continuo e il
contrasto sonoro.
Michelangelo Merisi. Concerto.
New York. Metropolitan
Museum of Art.
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Lezione 1 - Lo stile della “meraviglia”
Spazio alle competenze
1
AUDIO
MP3
L’estate (mov. I)
2-5
A. Vivaldi – Concerto op. 8 n. 2
Allegro
ASCOLTARE
I primi quattro concerti del Cimento dell’armonia e dell’invenzione, noti
comunemente come Le quattro stagioni, hanno reso Antonio Vivaldi famoso
già nella sua epoca per la capacità con la quale ha descritto musicalmente
i fenomeni naturali grazie a particolari effetti violinistici (corde pizzicate
o suonate con la sordina ecc.).
L’Estate si apre con dei lenti accordi che simboleggiano le conseguenze
del caldo afoso sulla natura e su un pastorello.
La scena si vivacizza con l’imitazione di molti uccelli (il “cucco”,
la tortorella e il “gardellino”), a cui segue lo scoppio
di un improvviso e violento temporale estivo preceduto dal pianto
del pastorello, suonato con energia da tutta l’orchestra.
Particolare è l’uso delle dinamiche sfruttate
per creare forti contrasti sonori, ripetendo frasi
musicali prima in piano e poi in forte e viceversa
(dinamica a terrazza, Il concerto è abbinato
a un sonetto di autore anonimo, che descrive
nel dettaglio quanto realizzato musicalmente
nelle varie sezioni.
Jean-Antoine Watteau.
Canzone d’amore.
Suonatore di chitarra
barocca.
ESEGUIRE
Allegro non molto
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1. Quale strumento realizza il pianto del pastorello?
Riflettere
y
Perché l’Ospedale della Pietà con Vivaldi ebbe una grande fama?
y
Quali erano le caratteristiche dello stile di Vivaldi?
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Perché i quattro concerti del Cimento dell’armonia e dell’invenzione resero Vivaldi celebre?
y
C’è differenza tra lo stile di Vivaldi nella musica sacra e profana?
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