presente semplice- present simple - English Class

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-PRESENTE SEMPLICEPRESENT SIMPLE
Quello che in inglese viene chiamato “present simple” (presente semplice), traduce
in italiano il “presente indicativo”.
In italiano il presente indicativo, che pure è tra le forme verbali la più semplice,
risulta complesso da imparare, perché presenta una coniugazione con desinenze
specifiche.
Io parl-o inglese
Tu parl-i inglese
Egli/ella/esso/essa parl-a inglese
Noi parl-iamo inglese
Voi parl-ate inglese
Essi/esse parl-ano inglese
Molto più semplice si presenta invece il “present simple” inglese, che non richiede
di essere coniugato.
I speak English
You speak English
He/she speaks English
We speak English
You speak English
They speak English
FORMAZIONE:
Soggetto + forma base del verbo (verbo all’infinito senza il “to”)
Alla terza persona singolare (he/she/it o sostantivo singolare) viene aggiunta una
“s” (oppure “es” –se la “s” è preceduta da “s”, “ss”, “sh”, “ch”, “o”, “x” oppure “z”) al
verbo all’infinito senza il “to”.
Inoltre nei verbi terminanti in “y” preceduta da consonante, alla terza persona
singolare la “y” cade e viene sostituita da “ies”. La “e” di “ies” non si pronuncia.
Questa regola non vale invece per i verbi terminanti in “y” preceduta da vocale.
ESEMPIO:
I speak - I do
You/we/they speak - you/we/they do
He/she/it is speaks - he/she/it does
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I play - I cry
You/we/they play - you/we/they cry
He/she/it is plays - he/she/it cries
Fanno eccezione i verbi ausiliari o servili, che hanno invece una coniugazione
tutta loro.
FORMA INTERROGATIVA:
In italiano non esiste una “forma interrogativa” delle frasi.
Sarebbe a dire che in italiano una domanda richiede –rispetto ad una frase
affermativa- solo un differente tono della voce.
Nel linguaggio scritto, invece, è sufficiente aggiungere un punto interrogativo alla
fine della frase.
ESEMPIO:
Marco gioca a calcio.
Marco gioca a calcio?
Non è così in inglese, dove affermazioni e domande hanno –oltre ad un differente
tono della voce- anche una struttura differente.
Per ottenere la forma interrogativa in inglese è necessario aggiungere un “do”
(oppure un “does” alla terza persona singolare) prima del soggetto: Do/does +
soggetto + forma base del verbo (verbo all’infinito senza il “to”).
N.B. Nella forma interrogativa, alla terza persona singolare non è più necessario
aggiungere “s” o “es” alla fine del verbo, in quanto la “s” o “es” finale va già ad
aggiungersi al “do” prima del soggetto, che diventa perciò “does”.
ESEMPIO:
Do I speak?
Do You/we/they speak?
Does he/she/it is speak?
ESEMPIO:
Marco gioca a calcio. → Mark plays football
Marco gioca a calcio? → Does Mark play football?
Fanno eccezione i verbi ausiliari o servili, la cui forma interrogativa si ottiene
invece invertendo il soggetto con il verbo.
NOTA:
Il verbo “to do” è un verbo che significa “fare”. Tuttavia nelle frasi interrogative
viene usato come ausiliare.
Anche il verbo “to do” utilizza l’ausiliare do/does nella formazione delle domande.
Cosa fai nella vita? → What do you do for a living?
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Il verbo “to do” può essere utilizzato (al presente o al passato) anche nella frasi
affermative, per rafforzare o dare enfasi al significato del verbo che regge.
In quel caso solo il verbo “do” viene coniugato, mentre il verbo retto dal “do” resta
nella sua forma base.
I believe you → Ti credo
I do believe you → Ti credo davvero
She looks good→ E’ carina
She does look good → E’ proprio carina
FORMA NEGATIVA:
In italiano le frasi negative si formano –in tutti i tempi e modi del verboaggiungendo un non prima del verbo.
ESEMPIO:
Marco gioca a calcio.
Marco non gioca a calcio.
Allo stesso modo, le frasi interrogative-negative si formano cambiando
l’intonazione alla frase negativa, in modo che suoni come una domanda. (Nel
linguaggio scritto è invece sufficiente aggiungere un punto interrogativo).
ESEMPIO:
Marco gioca a calcio.
Marco non gioca a calcio.
Marco non gioca a calcio?
Le frasi negative sono dunque molto semplici in italiano.
Leggermente più complesse –seppure di poco- sono invece le frasi negative in
inglese. Procediamo con ordine.
Per ottenere la forma negativa è necessario aggiungere un “do not” (contratto
don’t) (oppure un “does” o “doesn’t”) dopo il soggetto: Soggetto + do not/does not
+ forma base del verbo (verbo all’infinito senza il “to”)
N.B. Nella forma negativa, come nella interrogativa, alla terza persona singolare
non è più necessario aggiungere “s” o “es” alla fine del verbo, in quanto la “s” o
“es” finale va già ad aggiungersi al “do not” dopo il soggetto, che diventa perciò
“does not”.
ESEMPIO:
I do not speak → forma contratta: I don’t speak
You/we/they do not speak → forma contratta: you/we/they don’t speak
He/she/it does not speak → forma contratta: he/she/it doesn’t speak
Fanno eccezione a questo i verbi ausiliari o servili, la cui forma negativa si ottiene
invece aggiungendo un “not” dopo il verbo.
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Allo stesso modo, per ottenere la forma interrogativa-negativa è necessario
aggiungere un “do not” (contratto don’t) (oppure un “does” o “doesn’t”) stavolta
prima il soggetto: Don’t/doesn’t + soggetto + forma base del verbo (verbo
all’infinito senza il “to”).
Nelle frasi interrogative negative si utilizzano di norma le versioni contratte di “do
not/does not”.
ESEMPIO:
Don’t I/you/we/they speak?
Doesn’t he/she/it speak?
UTILIZZAZIONE:
In italiano il presente indicativo (chiamato in inglese “present simple”) viene
generalmente utilizzato per descrivere qualsiasi azione che avviene nel presente:
quelle abituali e quelle non abituali (che avvengono solo in quel momento).
ESEMPIO:
Lavoro in banca → azione abituale, che viene svolta ogni giorno
Faccio colazione → azione momentanea, che avviene in questo momento
In realtà la forma corretta della seconda frase, quella non abituale, dovrebbe
essere:
Sto facendo colazione
Si tratta di una costruzione con il gerundio utilizzata per descrivere quelle azioni
che accadono in un preciso momento.
Tuttavia in italiano è possibile utilizzare indistintamente o questa forma o il
presente indicativo senza per questo commettere errori.
Non è però così in inglese, dove il “present simple” (“presente semplice”) viene
utilizzato unicamente per esprimere azioni ripetute o abituali.
Per le azioni momentanee nel presente occorre invece utilizzare una forma verbale
differente, chiamata “present continuous”, che traduce il nostro “stare facendo
qualcosa”.
ESEMPIO:
Lavoro in banca → I work in a bank (present simple)
Faccio colazione/sto
continuous).
facendo
colazione
→
I’m
having
breakfast
(present
Mentre in italiano possono, per le azioni momentanee, coesistere entrambe le
forme (faccio/sto facendo), in inglese utilizzare il “present simple” per le azioni
momentanee al posto del “present continuous” è un grave errore, che può portare
spesso a fraintendere il significato delle frasi.
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Allo stesso modo, il “present simple” è utilizzato per stati d’animo, condizioni
permanenti o reazioni dei sensi.
Maggiori dettagli sulla differenza tra “present simple” e “present continuous” sono
riportate nel fascicolo dedicato al “PRESENT CONTINUOUS”.
NOTE:
Il “present simple” viene utilizzato spesso anche per descrivere azioni istantanee
in stile giornalistico, cronache sportive o descrivere un procedimento. E’ una
procedura utilizzata anche in italiano.
ESEMPIO:
Ladro ruba un milione di dollari → Thief steals a million dollars
Esistono però azioni istantanee che in italiano vengono solitamente tradotte con
un altro tempo, ma che in inglese continuano ad essere tradotte con il “simple
present”.
Ho vinto! → I win
Ho perso → I lose
Il “simple present” viene utilizzato in inglese anche per descrivere azioni o eventi
futuri inevitabili, stabiliti o programmati, come del resto anche in italiano.
In alternativa è possibile utilizzare anche il “present continuous” se si tratta di
una azione futura prestabilita ma non abituale. In italiano continua ad essere
utilizzato il presente semplice.
Il treno parte alle dieci → The train leaves at ten
Sabato andiamo al mare → Saturday we’re going to the seaside
In italiano è possibile utilizzare anche il futuro semplice per entrambe le frasi,
che, sebbene meno corretto, tuttavia non costituisce errore.
Il treno parte alle dieci/ il treno partirà alle dieci
Sabato andiamo al mare/sabato andremo al mare
Anche in inglese vale questa regola. Tuttavia utilizzare il futuro semplice (sia in
inglese che in italiano) fa perdere nella frase l’idea di “evento stabilito e
programmato”.
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