Intervista - Distretto Culturale di Valle Camonica

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INTERVISTA A PIETRO GHISLANDI
Attore, comico, cabarettista, caratterista e ventriloquo Pietro Ghislandi è nato a Bergamo nel 1957. Fin
da giovanissimo si fa notare per le sue apparizioni sul piccolo e sul grande schermo, intrattenendo il
pubblico con la sua comicità immediata e surreale, la sua mimica sfacciata e coinvolgente.
Pietro, è la prima volta che lavori in Valle Camonica?
No, ma quasi. Sebbene io sia di Bergamo ed abiti quindi molto vicino alla Valle Camonica, non avevo
mai lavorato qui. Eppure giro parecchio tra il bresciano, il bergamasco ed il mantovano. Poi, l’anno
scorso, sono stato a Piancogno a fare una serata di cabaret alla Fiera dei Fiori ed ho così conosciuto la
vostra valle. Tra l’altro ho scoperto che a Breno c’era una famiglia che porta il mio cognome, Ghislandi,
cui è intitolato un circolo culturale.
Quindi non hai mai visto le incisioni rupestri?
Purtroppo no, però adesso che ho avuto modo di conoscerle e ne ho compreso l’importanza ed il valore
storico e sociale voglio proprio andarle a vedere. Inoltre, al di là della comicità e del “far ridere”, ho
sempre cercato di incentrare i miei spettacoli sui valori della società e della comunità e credo veramente
che queste opere che siano una inesauribile fonte di ispirazione, come dimostrano pienamente il cartoon
di Bruno Bozzetto ed il festival cui esso è legato.
Tu sei conosciuto a livello nazionale, sei stato in televisione, hai fatto spot pubblicitari, film ed
altre produzioni importanti: che impressione hai a venire in Valle
Val le Camonica a presentare il
Festival della Preistoria?
Mi piace molto lavorare nei paesi. Vedi, io amo considerarmi un artigiano, più che un artista. Mi fa
sentire più a contatto con il pubblico e mi da più molta più soddisfazione: fare uno spettacolo in una
sagra o alla festa dell’oratorio, facendo ironia su questo o su quel fatto del popolino, sul sindaco, sul
postino o su prete che ha combinato qualcosa è decisamente più gratificante che fare un monologo in
un teatro, dove la platea è li solo per vedere lo show e poi ne torna a casa sua, senza che ci sia stata un
vero scambio personale. Mi piace interagire con il pubblico e creare per quella situazione uno spettacolo
ad hoc, magari indagando un po’ e scoprendo prima quali sono quei fatti che vogliono sentirsi
raccontati, quelle sfumature su cui ironizzare eccetera: poi posso giocarmi queste carte con gli spettatori,
improvvisando sugli argomenti ed ironizzando la realtà. In questo caso, ad esempio, voglio lavorare sulle
incisioni, coinvolgere le persone, farle partecipare e divertirmi con loro e con il mio pupazzo.
Ti sei imposto come attore ventriloquo, cosa comporta questa scelta?
Credo che bisogna sempre cercare di differenziarsi. Come ventriloquo posso dire di essere praticamente
l’unico sulla scena nazionale, e questo mi da già un bel vantaggio, perché praticamente non ho
concorrenza. Poi sai, un ventriloquo è uno che parla con la pancia e questo già fa ridere. Naturalmente
ho dovuto studiare ed esercitarmi sulla tecnica delle corde vocali, ed è sempre un percorso di
aggiornamento e crescita. Pensa che ho iniziato quando, più di venticinque anni fa, facevo l’insegnante
di musica alle medie: per far star buoni gli alunni, che a quell’età si sa, sono un po’ dei “delinquenti”,
pur di farli star buoni mi mettevo a far parlare il libro o gli occhiali da sole: la cattedra era il mio
palcoscenico e la classe il mio pubblico. Non esiste pratica migliore che esibirsi davanti alla gente. Oggi
mi sono ritagliato un discreto spazio nel mondo dello spettacolo che, come saprai, non offre molte
opportunità.
Hai qualche anticipazione per la serata dell’11 settembre.
È una sorpresa: tutto sarà basato sull’improvvisazione e cercherò di giocare con il pubblico e di farlo
divertire coinvolgendolo. Ti assicuro che ci sarà da divertirsi, con Bruno e Pierino e con la presentazione
del cartoon sulle incisioni. Il mio consiglio è certamente quello di non mancare.
Curriculum Vitae
Dopo le prime esibizioni la stella di Pietro Ghislandi inizia a brillare di luce propria nel 1987, quando
Pippo Baudo lo chiama a partecipare, come presenza fissa, alla trasmissione Fantastico 7, nel casti dei
Giovani Talenti.
Nello stesso anno recita nel film “Soldati - 365 all’alba” di Marco Risi, riscuotendo notevole successo.
Successivamente ha lavorato parecchio per la televisione, conducendo programmi per ragazzi, girando
spot pubblicitari e partecipando come ospite a numerosi programmi tra cui UnoMattina, Piacere
RaiUno, Drive In, Casa Vianello ed il Maurizio Costanzo Show. Tra le sue apparizioni al cinema anche
due di Renzo Martinelli, “Porzûs” e “Vajont”, e di Leonardo Pieraccioni, “Il Principe e il pirata” ed “Il
paradiso all'improvviso”, campione d'incassi 2003.
Da anni collabora con il regista e cartoonist Bruno Bozzetto come interprete e doppiatore delle “voci
speciali” dei cartoni animati. Con Bozzetto ha doppiato, tra gli altri, dodici cortometraggi sullo stile del
cinema muto commissionati dalla Televisione Nazionale Svizzera. Recentemente è stato protagonista
del cortometraggio svizzero “Ombre”, diretto dal regista Alberto Meroni e prodotto da Imagofilm
Lugano Svizzera, presentato al Festival del Garda 2008 di Salò lo scorso dicembre e vincitore del Premio
Luccio D'oro - Miglior Regia Festival Internazionale di cortometraggi Cortolovere.
Maggiori informazioni disponibili su: www.pietroghislandi.it
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