IN...FORMAZIONE Lamberto Cignitti La valutazione funzionale del del vigile fuoco Norme metodologiche per la somministrazione di test motori e l’elaborazione dati Funzione e caratteristiche dei test Cosa sono e a cosa ser vono i test di valutazione motoria? La risposta a questa domanda rappresenta il presupposto per poter affrontare il discorso sulla valutazione funzionale del vigile del fuoco e per definire alcune norme metodologiche necessarie per la somministrazione di test motori e la relativa elaborazione dati. In ambito motorio i test di valutazione sono i mezzi utilizzati per la definizione del modello di prestazione (cosa allenare, e quindi quali sono le qualità fisiche - oggi meglio definite come capacità motorie - necessarie alla prestazione) e del modello di allenamento (come allenare, individuando i mezzi ed i metodi più idonei da utilizzare nell’addestramento). Il ricorso ai test di valutazione è divenuto oggi indispensabile sia in ambito agonistico che in ambito scolastico ed addestrativo. Risulta quindi chiaro come, anche nello specifico ambito dell’addestramento motorio e del mantenimento di un adeguato livello di efficienza fisica del moderno operatore del soccorso tecnico urgente, vi sia un’immediata quanto utile ricaduta applicativa derivante dalla sistematica somministrazione di test di valutazione motoria. Volendo razionalizzare il processo di allenamento o - nel nostro caso specifico - un percorso didattico addestrativo, due passaggi risultano essere fondamentali: la definizione di obiettivi a breve, media e lunga scadenza; il verificare se tali obiettivi siano stati o meno raggiunti. Il ricorso ai test consente di valutare se le risposte acute (aggiustamenti) e quelle croniche (adattamenti) indotte dall’allenamento nell’organismo dell’allievo, siano o meno in sintonia con l’obiettivo che ci si è proposti di raggiungere. Di norma le valutazioni dovrebbero essere effettuate all’inizio (test d’ingresso), durante (test di controllo) e alla fine (test di uscita), allo scopo di valutare il livello delle singole capacità ed ottenere delle informazioni riguardo il livello di prestazione, attraverso la comparazione del valore ottenuto con delle norme di confronto o con i risultati ottenuti precedentemente in analoghe rilevazioni. Quest’ultima è la funzione che più ci interessa e che è più facilmente utilizzabile nel nostro specifico ambito. Le caratteristiche fondamentali di un test, affinché abbia i crismi della scientificità sono validità, attendibilità e obiettività. Per validità si intende la capacità del test di condensare il massimo delle informazioni per tinenti all’oggetto dell’indagine, col minimo di informazioni parassite; essa è rappresentata quindi dal rappor to esistente tra la prova e l’obiettivo della misurazione stessa. In pratica, un test valido deve effettivamente dare la misura di ciò che si intende valutare e quindi deve essere il più specifico possibile. L’obiettività di un test è in rappor to al comportamento del rilevatore, che non può e non deve influire sul risultato del test stesso. Per fare in modo che un test risponda il più possibile al criterio di obiettività occorre che la strumentazione, la sequenza dei movimenti, le modalità di 59 obiettivo sicurezza IN...FORMAZIONE La valutazione funzionale del vigile del fuoco Il rispetto del protocollo Sequenza ed attuabilità La raccolta e l’elaborazione dei dati 60 obiettivo sicurezza misurazione e le informazioni date ai soggetti da esaminare, risultino rigidamente precisati (rispetto del protocollo), in maniera tale che lo svolgimento della prova e la rilevazione dei dati avvengano con le medesime modalità anche se effettuate da operatori diversi. L’attendibilità (o reliability) di un test riguarda il grado di precisione con cui vengono effettuate le misurazioni, per cui in condizioni simili di effettuazione della prova i risultati devono mantenersi costanti. L’attendibilità di un test viene valutata ripetendo più volte la somministrazione della prova sullo stesso atleta e con lo stesso operatore, rilevando la concordanza tra le diverse prove, le quali - chiaramente - devono essere effettuate nelle stesse condizioni. Infatti i metodi per la valutazione dell’attendibilità presuppongono che l’oggetto della misurazione non subisca variazioni nell’inter vallo tra due somministrazioni, oppure che le eventuali variazioni siano minime. La qualità della misurazione è strettamente correlata alla puntualità con la quale il rilevatore rispetta il “protocollo del test”. In effetti è necessario rispettare rigidamente tutte quelle procedure codificate per la somministrazione del test che definiscono il protocollo stesso. Motivo per cui è preferibile che i test siano sempre somministrati sotto la guida di una persona esperta, la quale garantendo il rispetto di una procedura codificata, riduce al minimo il rischio di errori che possano inficiare l’obiettività e l’attendibilità del test stesso. Inoltre, un appropriato riscaldamento che comprenda una fase generale ed una specifica con diverse prove del test stesso, permette al soggetto di affrontare la valutazione nelle migliori condizioni possibili per ottenere la massima prestazione. Qualora vengano eseguiti più test nella stessa giornata occorre permettere un completo recupero tra le prove. A tale scopo bisogna considerare quali siano i meccanismi energetici impegnati: infatti, mentre una prova ad impegno prevalentemente anaerobico alattacido necessita di un tempo di recupero dai 3 ai 5 minuti (ripristino dei fosfageni), un test che coinvolga in maniera principale il meccanismo lattacido richiede un tempo di recupero di almeno 60 minuti. Per quanto detto, qualora si debbano eseguire nella stessa giornata test che impegnino diversi sistemi energetici, si dovrà dare la precedenza alle prove di breve durata, lasciando per ultimi i test che prevedono prove molto lunghe e che compor tano un intenso affaticamento. Un test sulle capacità organico-muscolari (Cignitti L., 2005) deve rispettare anche dei criteri di attuabilità (J. Weineck 1996) che possono essere riassunti nelle seguenti caratteristiche: breve tempo di realizzazione; necessità di poco materiale e strumenti; facile applicabilità sia ad un soggetto singolo che all’interno di un gruppo; analisi dei dati senza effettuare elaborazioni troppo sofisticate. La scheda di raccolta dei dati è uno strumento indispensabile nella somministrazione dei test. E’ necessario preparare preventivamente una scheda per la rilevazione dati ed avere la possibilità di poterla registrare su di un “foglio elettronico” di un qualsiasi programma di elaborazione dati. In questo modo è possibile archiviare i dati dei test ed effettuare immediatamente l’analisi di statistica descrittiva (tabella n°1) del campione testato. I risultati dei test, comunque elaborati, devono risultare opportunamente trasformati ed essere inseriti all’interno di un sistema a cui si possa fare riferimento per definirne il valore: questo avviene con l’attribuzione di voti, giudizi, punteggi che risultino collocabili all’interno di una IN...FORMAZIONE La valutazione funzionale del vigile del fuoco Statistica Descrittiva numero soggetti 134 134 134 Età Statura 134 131 130 132 129 124 132 Sit & SIT-UP Reach Addom. Bench - I.R.I. Press Squat Test Peso B.M.I. anni cm kg kg/m 2 Grasso Bicipiti valore massimo 53,0 189,0 116,5 35,5 34,6 57,0 67,0 44,0 37,0 74,0 83,0 valore minimo 6,0 165,0 59,6 19,3 5,7 19,0 7,0 5,0 1,0 4,0 32,0 valore medio 39,6 174,1 78,5 25,9 20,1 41,5 41,6 20,7 13,1 36,5 59,4 dev. standard 6,6 5,5 9,7 2,8 6,5 7,4 9,2 8,2 7,1 11,2 9,8 40,0 173,0 77,9 25,6 19,9 42,0 42,0 20,0 13,0 36,0 60,0 mediana tabella n.1: esempio di elaborazione statistica descrittiva (da Cignitti L., 2003 - cfr. per i parametri presi in esame) Uno strumento statistico: le tabelle dei percentili % Dinam. 133 “scala di riferimento” che consenta di confrontare dei valori tra loro. L’ottenimento delle norme di confronto è frutto del processo di standardizzazione, cioè della somministrazione di un test su di un ampio campione rappresentativo della realtà indagata (campione di standardizzazione), in modo che mettendo a confronto sistematicamente i test motori di diverse persone e confrontando i diversi stadi di sviluppo di una stessa persona, si ha la possibilità di avere un maggior numero di informazioni. L’applicabilità delle norme deve tenere conto di alcuni criteri: la rilevanza, secondo cui il gruppo deve essere simile a quello di confronto per età e per livello di capacità; la rappresentatività, per la quale il campione di riferimento deve possedere la necessaria numerosità; la compatibilità che garantisce, sulla base del protocollo del test, le stesse condizioni di somministrazione. NORME DI CONFRONTO La norma di confronto (o di riferimento) più utilizzata in ambito motorio è rappresentata dal valore medio (cfr. tabella n°1), ma grande diffusione hanno avuto anche le tabelle dei quartili e soprattutto quelle dei percentili (cfr. tabella n°2, tratta da “L’efficienza fisica del vigile del fuoco”, Cignitti L., 2003), come elaborazione dei dati e per una corretta interpretazione dei risultati. La differenza tra le tabelle dei quar tili e quelle dei percentili consiste solo nell’accuratezza della discriminazione: mentre utilizzando i quar tili (semplificazione dei percentili) noi otteniamo come riferimenti cinque valori (lo 0% - che corrisponde al valore minimo - il 25%, il 50% - che corrisponde al valore medio - il 75% ed il 100% - cioè il valore massimo), con le tabelle dei percentili possiamo estrapolare i valori che più ci interessano, normalmente quelli corrispondenti al 1°, 5°, 10°, 20°, 30°, 40°, 50°, 60°, 70°, 80°, 90°, 95° e 99° percentile. Esse quindi rappresentano uno strumento statistico attraverso il quale si può “procedere all’interpretazione dei valori per ciascun singolo individuo poiché ci informa della sua posizione relativa tra altri soggetti con caratteristiche omogenee” (Madella, 1986). In pratica queste tabelle consentono di comparare il risultato di una prestazione con una scala di valori fatta uguale a 100, per cui - confrontando un qualsiasi risultato di un test con la relativa tabella dei percentili - si può avere immediatamente l’idea di come si colloca il soggetto in esame nell’ambito del campione di riferimento. Un impor tante par ticolare da sottolineare nell’uso delle tabelle dei 61 obiettivo sicurezza IN...FORMAZIONE La valutazione funzionale del vigile del fuoco Tabella dei Percentili (37 soggetti fino ai 35 anni) Numero soggetti 37 37 37 37 Giudizio Percentili Età Statura Peso B.M.I. anni cm kg kg/m 2 Grasso Bicipiti 1 26,4 166,4 59,7 19,6 5,8 23,5 29,1 5 27,8 167,8 62,7 20,5 6,1 27,4 10 28,0 170,0 65,9 21,2 7,5 20 29,0 170,2 68,9 22,8 30 30,0 172,0 71,1 40 31,0 173,4 50 31,0 60 molto scarso scarso medio buono ottimo 37 37 37 37 36 35 37 % Dinam. Sit & SIT-UP Bench 1/2 I.R.I. Reach Addom. Press Squat Test 9,0 5,0 21,7 37,4 32,6 9,8 5,8 25,0 41,6 32,6 35,6 13,2 9,0 27,4 46,4 10,8 37,0 38,0 19,2 10,0 30,0 54,4 23,8 13,1 40,6 38,8 20,0 12,5 31,2 56,8 73,6 24,3 14,0 42,0 43,0 21,2 15,0 35,0 58,0 175,0 76,2 25,0 16,2 43,0 44,0 25,0 17,0 40,0 61,0 33,0 178,0 79,3 25,4 18,7 45,6 45,0 27,0 17,0 43,8 62,0 70 34,0 179,0 82,1 26,0 19,4 46,0 48,2 28,2 20,0 47,8 63,2 80 34,0 180,0 86,4 27,3 21,5 47,0 51,0 31,6 21,0 50,4 65,0 90 35,0 181,8 87,5 27,9 24,8 52,4 54,0 36,4 27,0 54,0 70,8 95 35,0 183,6 88,3 28,9 26,9 54,2 55,4 43,0 27,0 58,6 80,0 99 35,0 186,6 93,8 29,8 32,1 55,0 63,4 43,6 33,5 69,2 81,9 100 35,0 187,0 95,7 30,2 33,3 55,0 67,0 44,0 37,0 74,0 83,0 32 31 33 32 31 30 32 % Dinam. Sit & SIT-UP Bench 1/2 I.R.I. Reach Addom. Press Squat Test Tabella dei Percentili (33 soggetti oltre i 45 anni) Numero Soggetti 33 33 33 33 Giudizio Percentili Età Statura Peso B.M.I. anni cm kg kg/m2 Grasso Bicipiti 1 46,0 165,0 64,1 23,2 13,7 23,3 12,4 6,2 1,0 15,0 40,3 5 46,0 165,0 66,9 23,8 16,8 31,5 27,6 9,6 1,5 15,5 41,6 10 46,0 166,2 68,3 24,4 17,5 32,0 31,2 10,1 3,0 19,6 43,1 20 46,4 168,0 71,9 24,7 20,0 36,0 32,4 13,0 4,0 24,0 49,0 30 47,0 169,2 73,6 25,0 21,1 38,0 36,0 14,0 7,0 29,1 54,9 40 47,0 170,0 76,1 25,3 21,8 39,0 40,4 15,4 10,0 30,0 60,0 50 47,0 170,0 77,9 25,8 23,4 40,0 42,0 17,5 10,0 31,0 61,0 60 49,0 171,2 78,6 26,9 24,4 40,0 43,0 20,0 12,0 36,0 64,0 70 49,0 173,4 80,0 27,3 25,8 41,0 43,0 21,7 15,0 37,3 66,7 80 49,6 175,8 85,4 28,0 27,0 45,0 44,6 26,6 15,0 39,0 69,0 90 51,0 178,0 86,6 29,5 29,1 46,0 49,8 29,8 16,0 44,1 70,0 95 52,4 178,8 87,3 29,9 29,8 49,5 53,8 30,0 17,5 48,3 74,5 99 53,0 180,0 89,6 30,6 31,5 50,0 56,4 32,1 19,4 57,4 77,8 100 53,0 180,0 90,5 30,9 32,1 50,0 57,0 33,0 20,0 60,0 79,0 molto scarso scarso medio buono ottimo tabella n.2: esempio di tabelle dei percentili (da Cignitti L., 2003 - cfr. per i parametri presi in esame) 62 obiettivo sicurezza IN...FORMAZIONE La valutazione funzionale del vigile del fuoco Risultati di un’analisi BIBLIOGRAFIA 1. AA.VV.: “Corpo, movimento e prestazione - avviamento allo spor t”, Coni-Istituto Enciclopedico Italiano, Roma 1984; 2. AA. VV.: “Nuovi orientamenti per l’avviamento dei giovani allo sport”, Società Stampa Sportiva, Roma 1984; 3. American College of Spor t Medicine, “ACSM’S Guidelines for exercise testing and prescription” Fifth Edition, - Ed. Williams & Wilkins, Nor th Providence USA, 1995; 4. Battisti G. et aI.: “La valutazione di capacità di movimento”, in Atletica studi, 5-6 1990, 453-527; 5. Bosco C.: “La valutazione della forza con il test di Bosco”, Società Stampa Sportiva, Roma 1992; 6. Bosco C.: “La forza muscolare - Aspetti fisiologici ed applicazioni pratiche”, Società Stampa Spor tiva Roma 1997; 7. Cacchi B., Baggio M., Cignitti L.: “La valutazione delle capacità fisiche”. Atti del Convegno CO.NA.P.E.F.S. (Roma 12 e 13 ottobre 1996); 8. Cacchi B., Baggio M., Cignitti L.: “Test percentili consiste nella possibilità di poter confrontare tra loro prestazioni ottenute con test aventi differenti unità di misura (ad esempio: cm, kg, tempi, distanze, n° di ripetizioni, ecc. Inoltre consentono di elaborare tabelle diversificate per classi di età e che tengano conto - ad esempio dello sviluppo differenziato dei maschi e delle femmine. Di conseguenza utilizzando le tabelle dei percentili è possibile confrontare prestazioni ottenute nello stesso test da soggetti in età diversa, per rendersi conto di come quel determinato indicatore evolve nelle diverse fasce d’età; oppure è possibile monitorare l’evoluzione di uno stesso soggetto, confrontando i risultati da lui stesso ottenuti nel corso degli anni in relazione al gruppo di riferimento. Facendo degli esempi pratici abbiamo due possibili situazioni, nelle quali i risultati ad un’analisi superficiale possono risultare di facile lettura, ma che nella realtà - per ottenere delle utili indicazioni - debbono essere correttamente interpretati: potrebbe capitare che nel corso degli anni un soggetto - pur peggiorando la propria prestazione in termini assoluti - abbia in realtà ottenuto un miglioramento della sua prestazione, se dal confronto con le tabelle di riferimento risulta che egli ha guadagnato posizioni nella scala dei percentili rispetto ai suoi pari età. Riferendoci ai valori evidenziati nella tabella n° 2: un soggetto che a 35 anni effettui 27 ripetizioni nell’esercizio denominato Sit-Up (forza muscolare addominali), viene classificato “medio”; se dopo 9 anni lo stesso soggetto a 46 anni ne effettua 22 è indubbio che abbia peggiorato, ma ciò è vero solo in termini assoluti, poiché di fatto - come si evince dalla tabella n° 2 - rispetto ai suoi pari età risulta aver migliorato, classificandosi come “buono”; viceversa, nel caso di soggetto in età evolutiva, è possibile il verificarsi del fenomeno opposto e cioè che il miglioramento in termini assoluti, verificatosi nel corso degli anni, risulti essere esclusivamente legato a fattori auxologici (lo sviluppo puberale) e non ad un effettivo progresso, se dal confronto con le tabelle di riferimento si evince che egli ha perduto posizioni nella scala dei percentili rispetto ai suoi pari età. da campo e da laboratorio. Norme metodologiche”. “Nuova Atletica” (1997) anno XXV, n° 145-146, 27 - 37; 9. Carbonaro G. et AI.: “La valutazione nello sport dei giovani”, Società Stampa Sportiva Roma 1988; 10. Cignitti L.: “L’efficienza fisica del vigile del fuoco” in Obiettivo Sicurezza (set. 2003) anno 1, n° 9, 49 - 53 (la versione integrale dell’ar ticolo è consultabile e scaricabile dalle news del sito www.vigilfuoco.it digitando: www.vigilfuoco/news/popup/studio-_1120.asp); 11. Cignitti L.: “Attività fisica? Si, grazie” in Obiettivo Sicurezza (apr. 2004) anno 2, n° 4, 49-53; 12. Cignitti L.: “Verso un “modello di prestazione del Vigile del Fuoco” in Obiettivo Sicurezza (marzo 2005) anno 3, n° 3, 61-62; 13. Clarkson Hazel M. e Gilewich Gail B.: “Valutazione cinesiologica” - Edi-Ermes Milano 1991; 14. Dal Monte A.: “La valutazione funzionale dell’atleta”, Sansoni Firenze 1983; 15. Dispenza A.: “La valutazione in educazione fisica”, Società Stampa Spor tiva Roma 1992; 16. Gallozzi C.: “La valutazione della forza”, in SdS, Rivista di cultura spor tiva, 34, 1996, pp. 22-35; 17. Madella A. “Il disegno dei numeri”, in SdS, Rivista di cultura sportiva, 5, 1986, pp. 54-61; 18. Madella A.: “l test nell’allenamento”, in SdS, Rivista di cultura spor tiva, VI, 10 1987, pp.12-19; 19. Minganti C., De Pero R., Cartoni A. C., Baggio M., Cignitti L.: “Capacità di forza muscolare e battuta nei salti e nei volteggi” in Sds - Rivista di cultura sportiva anno XIX, 47-48 - 2000, pp. 85-90; 20. Saini G., Pacilio N., Fucci S.: “Allenare nuoto” Scuola dello Spor t, Roma 1994; 21. Weineck J.: “La preparazione fisica ottimale del calciatore” Edizioni Calzetti Mariucci Perugia. 63 obiettivo sicurezza