RIEPILOGO 1) I verbi transitivi possono essere volti al passivo e formano i tempi composti dell’attivo con l’ausiliare avere. Per verificare se un verbo è transitivo sostituisco con il verbo avere riferito alla propria persona: esempio: Nuvole nere nascondevano (avevano nascosto) il sole 2) I verbi intransitivi non posso essere volti al passivo e formano i tempi composti dell’attivo sia con l’ausiliare avere e sia con l’ausiliare essere. 3) La forma passiva di un verbo si può costruire: essere+ participio passato. L’ausiliare essere va coniugato al modo e al tempo della corrispondente forma attiva, mentre il participio passato concorda in genere e numero con il soggetto: esempio: La folla applaude Sandro/Sandro è applaudito dalla folla __ 4) La forma riflessiva è possibile solo con i verbi transitivi e l’ausiliare richiesto nei tempi composti è essere. 5) I verbi in base alla funzione che svolgono nella frase si distinguono in: Predicativi: esprimono un senso compiuto e predicano informazioni relative ad un soggetto. In analisi logica tali verbi costituiscono il predicato verbale. Copulativi: collegano il soggetto ad un elemento nominale che può essere un nome/aggettivo/pronome che esprime una condizione o proprietà del soggetto stesso. In analisi logica il verbo copulativo insieme alla sua parte nominale costituisce il predicato nominale. Verbi d’appoggio: AUSILIARI ESSERE/AVERE (formano i tempi composti) SERVILI (potere/dovere/volere + infinito) FRASEOLOGICI (aggiungono particolari sfumature di significato a un altro verbo) APPROFONDIMENTO 1) Sono predicativi i verbi che hanno un significato autonomo, formando quello che in sintassi viene definito "predicato verbale". La maggioranza appartiene a questa categoria. 2) Sono copulativi quei verbi che non hanno un significato autonomo e che lo acquistano solo in presenza di un aggettivo e/o di un sostantivo. Il verbo copulativo per eccellenza è essere, che, quando viene unito al nome o all'aggettivo (parte nominale), viene definito copula. Es: "Cristoforo Colombo fu un navigatore". "Fu un navigatore" viene definito predicato nominale, "fu" è la copula e "un navigatore" è la parte nominale. N.B: Anche altri verbi possono essere copulativi (sembrare, apparire, crescere, risultare, diventare ) quando hanno bisogno di un nome o di un aggettivo per completare il loro significato. "Paolo è diventato grande". Se dicessi "Paolo è diventato", ciò non avrebbe senso; la parola "grande" completa il significato, per cui si dice che essa è il complemento predicativo del soggetto. È da notare che secondo alcuni grammatici solo essere è da considerarsi come un copulativo. Sono verbi copulativi anche: parere, divenire, nascere, vivere, morire, andare …. Possono inoltre reggere un complemento predicativo del soggetto, ma solo se coniugati nella forma passiva, i verbi: appellativi: soprannominare, chiamare, dire (es.: la città di New York è soprannominata la "Grande Mela") elettivi: eleggere, creare, nominare (es.: Mio zio è stato eletto sindaco) estimativi: giudicare, credere, nominare (es.: L'imputato fu giudicato innocente) effettivi: fare, rendere. (es.: Quell'autore è stato reso celebre dal suo primo romanzo) C'è un caso particolare, nel quale il verbo essere prende il significato di esistere. Per esempio, nella frase: "Dio è" Il verbo essere indica che il soggetto (dio) esiste in quanto persona reale e non ha quindi bisogno di alcun aggettivo e/o sostantivo. 2 Riassumendo i verbi copulativi: Essere (es: Mia nonna è affettuosa/Questo sei tu!/ William è un albergatore) Verbi intransitivi che esprimono uno stato ( stare, rimanere, restare), una trasformazione (divenire, diventare), un’apparenza (sembrare, apparire, parere) (es: La giornata sembrava interessante) nascere, crescere, vivere, morire, riuscire, risultare. (es: Sono nata fortunata) Verbi appellativi (chiamare), elettivi (nominare, eleggere), estimativi (giudicare, considerare, credere, ritenere), effettivi (creare, fare, rendere) usati al passivo. (es: Sei considerato sincero) 1) Verbi impersonali I verbi impersonali sono i verbi che esprimono un'azione che non può essere attribuita a un soggetto preciso e che per questo si usano alla terza persona singolare. Sono propriamente impersonali: i verbi che indicano condizioni atmosferiche o altri eventi naturali: piove, tuona, grandina, nevica, albeggia, fa caldo, eccetera; i verbi costruiti dalla particella si e dalla terza persona singolare del verbo in questione: ES:"Si mangia bene da queste parti", "Solitamente non si studia volentieri". Altri verbi sono impropriamente impersonali perché il loro soggetto è un'intera proposizione subordinata (soggettiva). Essi sono: i verbi che indicano necessità, accadimento, apparenza: "Bisogna partire sùbito", "Accadde che franò la montagna", "Sembrava che tutto fosse perfetto". le locuzioni formate da essere, andare o stare, seguito da un aggettivo (è giusto, è necessario, è bello), da un sostantivo (è ora, è tempo) o da un avverbio (va bene, è male). I verbi come dire, pensare, suggerire, ritenere, vociferare, pensare alla terza persona singolare preceduti dal si e seguiti da una subordinata soggettiva: ES: Si pensa che gli spinaci siano ricchi di ferro Si vociferava che i Rossi fossero in procinto di traslocare 4 2) Verbi Servili Sono servili o modali i verbi che, se premessi all'infinito di un altro verbo, gli danno una sfumatura in più, e non alterano quindi in alcun modo la frase, lasciando invariato il significato. Letteralmente essi "servono" ad altri verbi per entrare nello specifico. Alcuni verbi, pur avendo un significato autonomo, si uniscono ad altri per completarne il significato, per accentuare una sfumatura, precisandone la persona, il tempo, il modo così da formare un unico predicato. Per questo motivo sono chiamati veri servili e sono tre: 1. dovere 2. potere 3. volere Seguiti poi da verbi marginali come: * osare * preferire * desiderare esempi: Devo partire! Paolo non vuole arrivare in ritardo! Matilde non ha potuto telefonare! 3) Verbi Fraseologici Alcuni verbi, pur avendo un loro significato autonomo, si uniscono ad altri, formando un unico predicato, in forma di perifrasi. Questi verbi si uniscono all'infinito del verbo che reggono tramite una preposizione, costituendo una specie di frase, detti appunto fraseologici. Esempi: La tempesta sta per arrivare. La nonna ha iniziato a curarsi. Tra poco comincerà a ridere Sono verbi fraseologici: 1. cominciare a 2. stare per 3. provare a 4. sforzarsi di 5. tentare di Es: comiciare a, stare per, iniziare a, mettersi a, persistere nel, continuare a, smettere di, finire di, eccetera. Un fraseologico particolare è quello formato dal verbo stare seguito dal gerundio. Essi uniti ad un'altro verbo esprimono l'aspetto dell'azione. Si uniscono ad un infinito oppure ad un gerundio con cui formeranno un'unico predicato verbale. 6 4) Verbi difettivi e verbi sovrabbondanti I verbi difettivi sono quei verbi che mancano totalmente di alcune voci verbali o di interi tempi. Per esempio: addirsi (si addice, si addiceva, ...) fervere (ferve, fervono, ferveva, ...) incombere (incombe, incombono, incombeva, ...) solere (suole, sogliamo, solevo, è solito, ...) urgere (urge, urgono, urgeva, urgeranno, ...) vertere (verte, vertono, verteva, verterà, ...) vigere (vige, vigeva, vigerà, vigente, ...) competere (compete, competeva, competerà, competente, ...) tangere (tange, tangeva, tangerà, tangente, ...) soccombere (soccombe, soccombeva, soccomberà, soccombente, ...) dirimere (dirime, dirimeva, dirimerà, dirimente, ...) prudere (prude, prudeva, pruderà, ...) angere (ange, angere). I verbi sovrabbondanti sono quelli che, mantenendo lo stesso significato, hanno due desinenze diverse per l'infinito presente e quindi appartengono a due coniugazioni diverse. Il classico esempio è quello del verbo starnutare/starnutire. Attenzione, però: alcuni verbi sono apparentemente sovrabbondanti, perché le due forme hanno significati diversi. Per esempio, arrossare vuol dire "rendere rosso", mentre arrossire significa "diventare rosso".