M INISTERO DELL’ UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Relazione tecnica sulle proposte di nuove istituzioni del corso di laurea in Scienze motorie non correlate alla trasformazione degli ISEF Parte I – a.a 1999/2000 Università di Pavia - giugno 2000 - DOC 4/00 Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario è previsto dall’articolo 2 della legge 370/99 e alla data dell’insediamento, avvenuto il 19 aprile 2000, è subentrato all’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario. Il Comitato nazionale è organo istituzionale del MURST con il compito di: fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università; predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario; promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione; determinare la natura delle informazioni e dei dati che i nuclei di valutazione degli atenei sono tenuti a comunicare; attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università o di singole strutture didattiche; effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale; predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione; predisporre studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari; predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università; svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime. Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente), prof. Luigi Biggeri, Prof. Carlo Calandra Buonaura, dott. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In occasione della riunione di insediamento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente. Il decreto istitutivo assegna al Comitato nazionale una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato nazionale, possono essere affidati incarichi ad esperti, a gruppi di lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento di ricerche, studi e indagini. I documenti prodotti dal Comitato nazionale si articolano nelle seguenti tipologie: DOC Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle disposizioni di legge o su richiesta di parere da parte del Ministro; RdR Rapporti di ricerca prodotti da altri per conto del Comitato; REPRINT Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte di componenti del Comitato. Il contenuto di tali studi è, ovviamente, responsabilità degli autori e non frutto del lavoro collegiale del Comitato. Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione fin qui prodotta sono contenute nel sito internet: www.murst.it/valutazionecomitato. La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet: www.murst.it/osservatorio. Tel.06/5991.2809/2069 – fax 06/5991.2223 – e_mail: [email protected] INDICE 1. Premessa 2. La metodologia e i criteri di valutazione 3. L’insegnamento delle Scienze motorie 3.1 La classe delle Scienze motorie per il primo livello dei corsi universitari 3.2 Le classi delle Scienze motorie per il secondo livello dei corsi universitari 3.3 Le Scienze motorie nei nuovi settori scientifico disciplinari 4. La valutazione della proposta dell’Università di Pavia 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 L’offerta didattica Le risorse di personale La disponibilità delle strutture didattiche e scientifiche La disponibilità delle strutture sportive Le risorse finanziarie Conclusioni Tabelle Tabella 1 - Il piano didattico del I anno del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Pavia Tabella 2 - Piano finanziario delle spese di funzionamento Tabella 3 - La ripartizione delle spese per il personale docente per anno di corso Appendici Prospetto 1 - Le attività formative indispensabili della classe di laurea delle Scienze motorie Prospetto 2 - Le attività formative indispensabili della classe di laurea specialistica in Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie Prospetto 3 - Le attività formative indispensabili della classe di laurea specialistica in Scienze delle attività motorie preventive e adattative Prospetto 4 - Le attività formative indispensabili della classe di laurea specialistica in Scienze e tecnica dello sport Tabella A1 - Le modalità di copertura degli insegnamenti del I anno del corso di laurea in Scienze motorie 1. Premessa Il processo di trasformazione degli ISEF in facoltà o corsi di laurea e di diploma in Scienze motorie è iniziato, in tempi recenti, con la Legge 127/97 “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo”, a seguito della quale sono stati successivamente emanati: il D.lgs. 178 dell’8 maggio 1998 “Trasformazione degli istituti superiori di educazione fisica e istituzione di facoltà e di corsi di laurea e di diploma in Scienze motorie”, attuativo della legge suddetta, e il decreto ministeriale 15.01.99, “Criteri per la programmazione dell’istituzione delle facoltà e dei corsi di laurea e diploma in Scienze motorie e procedure, tempi e modalità per la loro attivazione”. Quest’ultimo prevede che le università possano istituire le facoltà e i corsi di laurea e di diploma in Scienze motorie in base a prestabiliti criteri, procedure, tempi e modalità, presentando al Ministro dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica apposite proposte. In conformità allo stesso decreto, l’Osservatorio ha predisposto una “Relazione tecnica sulle proposte di istituzione delle facoltà e dei corsi di laurea e di diploma in Scienze motorie” (Doc 11/99), riferita alle iniziative collegate alla trasformazione degli Isef parificati già esistenti, con riguardo alla congruità tra proposte, obiettivi dichiarati e mezzi indicati, nonché con riferimento ai criteri di cui all’articolo 3 del decreto, sulla base della quale il Ministro ha autorizzato con decreto del 5.08.99 l’istituzione delle facoltà e dei corsi di laurea e di diploma in Scienze motorie. Le 4 nuove iniziative non collegate agli ISEF esistenti, proposte dalle Università Chieti, Ferrara, Pavia e Udine, non avevano formato oggetto della relazione per diversi motivi: in primo luogo, la normativa imponeva di dare priorità alle trasformazioni degli ISEF; in secondo luogo, un primo esame delle proposte avanzate aveva messo in evidenza, in alcuni casi, l’inadeguatezza sia della documentazione che della disponibilità di strutture; infine, per esprimere un giudizio ponderato di iniziative completamente nuove si è ritenuto essenziale effettuare visite presso ciascuna università proponente per verificare la validità della iniziativa, cosa questa che non è stato possibile fare, dati i tempi ristretti a disposizione per esprimere il parere. Con distinti decreti in data 5.08.99 sono state autorizzate: l’istituzione di facoltà e corsi di laurea e di diploma in Scienze motorie correlate alla trasformazione degli ISEF e la relativa attivazione dall’a.a 1999/2000; l’istituzione di corsi di laurea in Scienze motorie presso la facoltà di Medicina e Chirurgia per le Università di Pavia, Ferrara e Udine e la relativa attivazione dall’a.a 1999/2000. L’avvio di queste ultime iniziative viene autorizzato “fatta salva la verifica da parte dell’Osservatorio dei requisiti previsti per l’attivazione dei corsi di laurea in Scienze motorie”; inoltre l’attivazione dei corsi è subordinata alla definizione del piano finanziario in coerenza con le disposizioni già formulate nel DM 15.01.99. A tale proposito l’Osservatorio, con lettera del Vice Presidente, Prof. Luigi Biggeri, in data 23.09.99 ha richiesto alle Università di Pavia, Ferrara, Udine e Chieti (quest’ultima aveva formulato una proposta per l’a.a. 2000/2001), di riformulare il piano finanziario, secondo lo schema già inviato dal Murst il 9.07.99 agli atenei che avevano presentato proposte di trasformazione degli ISEF già esistenti. Inoltre, nel corso dei mesi di ottobre e novembre sono state effettuate da parte dell’Osservatorio le visite alle 4 università, fra le quali solo l’Università di Pavia ha effettivamente attivato il primo anno del corso di laurea in Scienze motorie nell’a.a. corrente. Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, subentrato nel mese di aprile all’Osservatorio, rilevata la necessità di definire le proprie valutazioni in merito alle nuove iniziative in tempi brevi, tenuto anche conto delle specifiche sollecitazioni da parte del Ministero, ha deciso di predisporre immediatamente una relazione tecnica per valutare l’iniziativa avviata dall’Università di Pavia e, di rinviare la valutazione delle altre entro la fine del mese di giugno 2000. 1 Pertanto, il presente documento è volto esclusivamente alla valutazione della sussistenza dei requisiti necessari all’attivazione del corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Pavia, ed è così articolato: a) presentazione della metodologia e dei criteri di valutazione; b) descrizione delle recenti innovazioni introdotte dalla riforma degli ordinamenti didattici per l’insegnamento delle Scienze motorie; c) valutazione della proposta dell’Università di Pavia. 2. La metodologia e i criteri di valutazione In analogia all’impostazione seguita dall’Osservatorio per la valutazione delle proposte di trasformazione degli ISEF già esistenti (Doc 11/99), il Comitato ha basato le proprie valutazioni delle proposte di nuove istituzioni facendo riferimento ai criteri contenuti nel D.lgs 178/98 e nel DM 15.01.99, nonché al parere espresso dall’Osservatorio nel Doc 5/98 su “Criteri, procedure, tempi e modalità di istituzione delle facoltà, corsi di laurea e di diploma in scienze motorie”. In particolare, sono stati considerati i seguenti criteri indicati ai fini della programmazione per l’istituzione delle facoltà e dei corsi di studio: a) consistenza della domanda di formazione, attuale e potenziale, e delle possibilità occupazionali, con riferimento al bacino di utenza regionale, tenendo conto della localizzazione delle sedi principali e distaccate degli ISEF pareggiati; b) consistenza e caratteristiche delle strutture didattiche (aule ed altri spazi didattici), scientifiche (laboratori e biblioteche) e sportive; c) disponibilità di adeguato personale docente e tecnico-amministrativo; d) disponibilità di adeguate e documentate risorse finanziarie che, nel caso in cui la istituzione delle facoltà e/o dei corsi non sia correlata alla trasformazione di un ISEF esistente, devono essere assicurate dai soggetti promotori per almeno sei anni. Occorre precisare che, con riferimento al personale docente, nel caso di attivazione di un corso di laurea in una delle facoltà già esistenti nell'università, era stato indicato nel Doc 5/98 che almeno la metà degli affidamenti/supplenze di materie inserite nei settori disciplinari già previsti dall'ordinamento dovessero essere coperte da personale universitario di ruolo della stessa università. Gli standard minimi previsti per le strutture sportive, indicati nel Doc 5/98, sono contenuti nel prospetto seguente: Strutture sportive Palestra Piscina Campo di atletica Altri impianti Requisiti minimi 400 mq 500 mq 15.000 mq Da definire caso per caso In relazione alle procedure, i tempi e le modalità per la istituzione delle facoltà e dei corsi di studio le università interessate devono presentare progetti che specifichino: a) le iniziative da istituire e attivare, con l’indicazione degli obiettivi da perseguire; b) le facoltà e i dipartimenti che concorrono alla realizzazione delle iniziative; c) l’anno accademico a decorrere dal quale si prevede l’attivazione del primo anno di corso; d) la valutazione della domanda di formazione, eventualmente articolata per i corsi di laurea e di diploma, collegata al bacino territoriale di utenza di riferimento; e) le strutture didattiche, scientifiche e sportive di cui intende avvalersi l’università; 2 f) la disponibilità attuale di personale docente e tecnico-amministrativo; g) il piano finanziario per l’attivazione delle iniziative con l’indicazione delle risorse disponibili e di quelle che sarebbero state acquisite con tasse universitarie e altre fonti di finanziamento; h) i termini entro i quali provvederanno a dotarsi dei requisiti di cui alle lettere b) e c) dei criteri per la programmazione sopra indicati. Le proposte dovevano essere corredate da una relazione tecnica predisposta dal Nucleo di valutazione interna dell’università, che ne doveva valutare la congruità con riguardo agli obiettivi generali dell’università e alle risorse disponibili. Inoltre, le istanze riguardanti iniziative non correlate alla trasformazione degli ISEF dovevano contenere anche l’eventuale indicazione di personale in servizio presso gli attuali ISEF, interessato al mantenimento in servizio presso l’università proponente, e dovevano essere corredate dal parere motivato del competente Comitato Regionale di Coordinamento. Infine, si ricorda che già nel Doc 11/99 l’Osservatorio aveva rilevato la necessità che le iniziative di istituzione di facoltà e corsi di laurea non potessero partire attivando subito anche il IV anno di corso per i diplomati degli ISEF, ma che il quarto anno potesse ragionevolmente attivato soltanto quando le iniziative fossero state sviluppate ed, eventualmente “accreditate”. Le motivazioni addotte facevano riferimento al fatto che, se ciò fosse avvenuto soltanto in alcune sedi, si avrebbe avuto verosimilmente un deprecabile eccessivo affollamento di studenti in tali sedi per la presumibile “corsa” alla laurea da parte dei diplomati ISEF. Il Comitato, preso atto della comunicazione inoltrata agli atenei dal Sottosegretario Prof. Guerzoni, con lettera del 7.10.99, con la quale si richiamava l’attenzione sulle condizioni poste dal decreto istitutivo che limitava l’attivazione all’anno accademico 1999/2000, ritenendo ancora attuali le motivazioni già espresse e, soprattutto in considerazione dell’avvio dell’autonomia didattica con le previste classi di laurea, ribadisce l’opportunità che anche per l’anno accademico 2000/2001 non venga attivato il IV anno del corso di laurea in Scienze motorie. 3.1 L’insegnamento delle Scienze motorie L’insegnamento delle Scienze motorie si inserisce nell’ambito delle nuove tipologie di formazione universitaria per specifiche professionalità, introdotte nel quadro dei nuovi interventi riformatori. Con il DM 3.11.99 “Regolamento in materia di autonomia didattica degli atenei” vengono individuati alcuni criteri generali e una diversa tipologia dei titoli di studio universitari, si definisce inoltre un nuovo sistema delle regole per i corsi di studio, ora raggruppati in classi di appartenenza la cui individuazione è demandata ai cosiddetti decreti di area. Nel primo schema di decreto di area predisposto sono previste 41 classi di corsi di laurea, conseguibili al termine di un primo triennio, nel secondo schema di decreto 104 classi di laurea specialistiche, conseguibili al termine di un successivo biennio. Tali classi individuano gli obiettivi formativi qualificanti, le attività formative indispensabili per conseguirli, il numero minimo di crediti per ciascuna attività formativa e ambito disciplinare. Fra le 41 classi delle lauree universitarie è stata istituita la classe delle Scienze motorie, fra le 104 classi delle lauree specialistiche sono state individuate 3 classi specialistiche per le Scienze motorie: “Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie”, “Scienze delle attività motorie preventive e adattative” e “Scienze e Tecnica dello Sport”. 3 3.1 La classe delle Scienze motorie per il primo livello dei corsi universitari Secondo l’art. 3, comma 4, del Regolamento sull’autonomia didattica “il corso di laurea ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali”. Nello schema di decreto sulle classi delle lauree universitarie, vengono individuati per le Scienze motorie i seguenti obiettivi formativi qualificanti per i laureati: • possedere competenze relative alla comprensione, alla progettazione, alla conduzione e alla gestione di attività motorie a carattere educativo, adattativo, ludico o sportivo, finalizzandole allo sviluppo, al mantenimento e al recupero delle capacità motorie e del benessere psicofisico ad esse correlato; • possedere adeguate abilità scritte e orali in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, per poter intervenire efficacemente nell'ambito specifico di competenza e nello scambio di informazioni generali; possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell'informazione; • essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe: • • • comprendono in ogni caso, sia nei loro aspetti di base sia attraverso discipline caratterizzate in relazione agli specifici obiettivi del corso, insegnamenti e attività negli ambiti: biomedico, psicopedagogico, giuridico, economico, organizzativo e sociologico; si caratterizzano ulteriormente attraverso gli insegnamenti direttamente riferiti alle attività motorie e sportive e alla storia di tali attività; possono prevedere, in relazione a obiettivi specifici, l'approfondimento di alcuni tra gli insegnamenti e le attività indicati, nonché l'obbligo di attività esterne, con tirocini formativi presso impianti e organizzazioni sportive, aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni presso altre università italiane ed europee anche nel quadro di accordi internazionali. Almeno il 50% dell'impegno orario complessivo è riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale. Il prospetto 1 relativo alle attività formative, allegato in appendice, è molto più articolato perché, secondo quanto prescritto dall’art.10 del regolamento sull’autonomia didattica, le attività formative indispensabili di ogni classe sono raggruppate in 6 tipologie: a) attività formative di base; b) attività formative caratterizzanti; c) attività formative affini o integrative; d) attività formative a scelta dello studente; e) attività formative per la prova finale e per la lingua straniera; f) attività formative per le ulteriori competenze linguistiche, per le abilità informatiche e telematiche, relazionali, per i tirocini, etc. Per quanto riguarda le prime tre tipologie, le corrispondenti attività formative sono individuate mediante l’elencazione di uno o più ambiti disciplinari e, per ciascuno di essi, del numero minimo di crediti che gli ordinamenti didattici devono riservare alle attività formative di quell’ambito disciplinare, definito come insieme di settori scientifico disciplinari culturalmente e 4 professionalmente affini 1 . IL DM 3.11.99 dispone all’articolo 7, comma 1, che per conseguire la laurea lo studente deve aver acquisito 180 crediti2 , e all’art. 10, comma 2, che il numero minimo di crediti fissato per ciascuna delle prime tre tipologie delle attività formative non può essere minore di 18 e la somma non può superare 90, vincolando al massimo la metà dei curricula. Per le ultime tre tipologie delle attività formative i prospetti si limitano ad indicare il numero minimo di crediti per ciascuna tipologia, che non può essere inferiore a 9 e la cui somma non può superare 36; la somma totale dei crediti riservati non potrà essere superiore al 66%. Nello schema di decreto sulle lauree universitarie si precisa che, se non viene indicato il minimo numero dei crediti per ogni ambito, ma solo per tipologia di attività formativa, ogni ordinamento didattico dovrà prevedere almeno 1 credito per ciascun ambito contenuto nel prospetto delle attività formative di una determinata classe di corsi di studio, rispettando ovviamente il vincolo imposto sulla somma dei crediti. Alle università viene concessa ampia autonomia nella denominazione dei corsi che istituiscono e dei relativi ordinamenti didattici in quanto, tutti i corsi appartenenti ad una determinata classe condivideranno gli obiettivi formativi qualificanti e le attività formative indispensabili, mentre si differenzieranno per la denominazione e gli obiettivi formativi specifici. Inoltre, viene lasciato un ampio margine di discrezionalità agli atenei nella scelta dettagliata delle attività formative da richiedere agli studenti per conseguire la laurea e, del relativo carico di lavoro espresso in crediti, fatto salvo il rispetto di alcuni valori minimi fissati dal decreto. Gli atenei hanno quindi un’ampia scelta per diversificare l’offerta formativa potendo istituire più corsi di laurea (e diversi curricula) appartenenti alla medesima classe 3 , ma che diano, per esempio, una diversa preparazione più o meno professionalizzante. Lo schema dell’ordinamento didattico dell’Università di Pavia, predisposto prima del nuovo regolamento sull’autonomia didattica, è già impostato su un sistema di crediti ma è organizzato secondo un primo ciclo di studi triennale, ed un secondo ciclo con un anno di indirizzo specifico, tale schema andrà dunque rivisto secondo la nuova logica del 3+2 e, ovviamente, in considerazione della rideterminazione dei settori scientifico disciplinari effettuata con il DM 23.12.99. 3.2 Le classi delle Scienze motorie per il secondo livello dei corsi universitari Secondo l’art. 3, comma 5, del Regolamento sull’autonomia didattica “il corso di laurea specialistica ha l’obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici”, lo schema di decreto delle lauree specialistiche individua 3 classi relative alle Scienze motorie, che fra gli obiettivi formativi qualificanti, oltre ad una solida preparazione culturale di base, prevede che i laureati siano in grado di progettare, condurre e gestire le attività motorie. Per la classe di “Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie” i laureati potranno acquisire le seguenti competenze specifiche: • specifiche competenze per l’organizzazione e la gestione delle attività motorie e sportive, e degli impianti ad esse dedicati; • adeguate conoscenze circa gli assetti istituzionali entro i quali si colloca il sistema delle attività sportive, con particolare attenzione alla normativa anti-doping; 1 Si rinvia al paragrafo successivo per l’approfondimento relativo ai nuovi settori scientifico disciplinari previsti per l’insegnamento delle Scienze motorie. 2 Ad un credito corrispondono 25 ore di lavoro per studente. 3 D.M. 3.11.99, art. 11, c.6. 5 • adeguate competenze in merito alla gestione economica delle imprese; per la classe di “Scienze delle attività motorie preventive e adattative”, i laureati potranno acquisire le seguenti competenze specifiche: • competenze di livello avanzato per poter operare nell’ambito delle attività motorie più efficaci ai fini ricreativi, di socializzazione, di prevenzione e del mantenimento e del recupero della migliore efficienza fisica nelle diverse età; • una approfondita conoscenza delle metodologie e delle tecniche dell’educazione motoria per i disabili; infine, per la classe delle “Scienze e Tecnica dello Sport”, i laureati potranno acquisire le seguenti competenze specifiche : • competenze di livello avanzato dei fondamenti teorici, metodologici e tecnici dell’allenamento nelle varie discipline sportive per poter operare nell’ambito dell’alta prestazione fisica; • familiarità con le metodologie e tecniche più appropriate per la valutazione funzionale dell’atleta, con specifica attenzione alla tutela della sua salute anche nei confronti dei rischi connessi ai fenomeni di doping; • una specifica competenza nella progettazione e nella gestione delle attività sportive per disabili. Inoltre, per ciascuna delle 3 classi sopraindicate, sono previste nella formazione dei laureati alcune caratteristiche più generali: • buona padronanza di almeno una lingua dell’Unione Europea, diversa dall’italiano; • capacità di utilizzo dei principali strumenti informatici negli ambiti specifici di competenza; • capacità di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture. Per ciascun corso di studio individuato nelle 3 classi, gli atenei potranno precisare ulteriormente gli obiettivi formativi anche prevedendo più specifici profili professionali, tenendo conto che almeno il 50% dell'impegno orario complessivo è riservato allo studio o ad altre attività formative di tipo individuale, con possibilità di percentuali minori per singole attività formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico. Secondo l’art. 7, comma 2, del Regolamento sull’autonomia didattica, lo studente per conseguire la laurea specialistica deve aver acquisito 300 crediti; per i vincoli sulla somma dei crediti valgono i criteri riportati nel paragrafo 3.1, per un esame più dettagliato delle attività formative previste per le 3 lauree specialistiche relative alle Scienze motorie si rimanda ai prospetti 2, 3 e 4 dell’appendice. Lo schema di decreto per le lauree specialistiche precisa invece che, per le sole attività formative caratterizzanti, se sono stati indicati più di 3 ambiti disciplinari, senza la specificazione del numero minimo dei relativi crediti, gli atenei devono riservarne un adeguato numero ad almeno 3 degli ambiti indicati. 3.3 Le Scienze motorie nei nuovi settori scientifico disciplinari Il CUN ha recentemente provveduto ad un riordino e riassetto dei settori scientifico disciplinari; con il DM 23.12.99 “Rideterminazione dei settori scientifico-disciplinari” sono state infatti individuate 14 aree disciplinari cui dovranno fare riferimento i nuovi decreti per la composizione degli ambiti didattici relativi ai diversi corsi di studio. Nei regolamenti didattici degli atenei potranno essere indicati esclusivamente i settori e non le materie e i moduli, quindi le strutture didattiche individueranno gli insegnamenti da attivare sulla base dei campi 6 paradigmatici di competenza, che compaiono al posto dei tradizionali elenchi di discipline. Per le Scienze Motorie sono stati individuati in particolare 3 nuovi settori: Metodi e didattiche delle attività motorie e sportive (M-EDF/01), Scienze delle attività motorie (BIO/20), Scienze cliniche applicate alle attività motorie (MED/51) 4 . Il primo settore, M-EDF/01, raggruppa due ambiti di competenze: uno relativo allo sviluppo e all’insegnamento di tecniche per l'educazione fisica e motoria, generali o rivolte a particolari gruppi o classi di età, l’altro relativo allo sviluppo di tecniche e metodi per l'allenamento e per la pratica delle differenti attività sportive e delle valutazioni dei rendimenti e delle attitudini atletiche. I campi paradigmatici di competenza individuati sono: - metodi di valutazione delle attitudini e dei rendimenti atletici; - tecnica e didattica degli sport; - tecniche e didattica dell'attività motoria compensativa e preventiva; - tecniche e didattica dell'attività motoria e dello sport per disabili; - tecniche e didattica dell'attività motoria per l'età adulta e anziana; - tecniche e didattica dell'attività motoria per l'età evolutiva; - tecniche e didattica dell'attività motoria ricreativa e del tempo libero; - tecniche e metodologie dell'allenamento. Il secondo settore, BIO/20, riguarda l'attività scientifica e didattico-formativa, nonché l'attività assistenziale nel campo della clinica e diagnostica applicata all'attività sportiva nell'età evolutiva, adulta e anziana in condizioni fisiologiche e patologiche, nell'atleta e nel portatore di handicap. I campi paradigmatici di competenza individuati sono: - ausili e tecniche di supporto alle disabilità motorie; - clinica e patologia delle attività motorie; - metodi clinici di valutazione motoria per le attività sportive; - scienze cliniche e diagnostiche applicate allo sport. Infine il terzo settore, MED/51, studia le basi biologiche, morfologiche, biochimiche, biomeccaniche e fisiologiche delle attività sportive e dell'esercizio fisico in generale. Descrive l'organizzazione strutturale del corpo umano e il funzionamento dei diversi organi e apparati; l'adattamento, immediato e a lungo termine, all'aumento del carico energetico richiesto dall'esercizio fisico; i meccanismi biochimici e neurofisiologici di controllo della postura e del movimento; le basi biologiche dell'attività motoria e dell'allenamento, e i limiti delle prestazioni umane, nelle diverse età e nelle diverse situazioni, comprese quelle adattate. I relativi campi paradigmatici di competenza sono: - anatomia e istologia applicate alle attività motorie; - biochimica clinica delle attività motorie (anche in BIO/12); - biochimica dello sport; - bioenergetica e biochimica delle attività motorie (anche in BIO/10); - biomeccanica e neurofisiologia del controllo motorio; - fisiologia delle attività motorie (anche in BIO/09); - fisiologia dell'esercizio in condizioni estreme; - fisiologia dello sport (anche in BIO/09); - parametri biologici di valutazione attitudinale per le attività sportive. 4 Nella seduta del 18/19 aprile, il Cun ha formulato al Ministro una proposta di eliminazione dei settori BIO/20 e MED/51, con una riarticolazione del settore M-EDF/01 in: Metodi e didattiche delle attività motorie (M-EDF/01) riferibile a quello denominato “Scienze dell’attività motorie” istituito dal D.lgs 178/98, e Metodi e didattiche delle attività sportive (M-EDF/02) riferibile a quello denominato “Scienze delle discipline sportive” istituito dal D.lgs 178/98. 7 L’ordinamento didattico del corso di laurea in Scienze motorie predisposto dall’Università di Pavia prevede già dal primo anno l’introduzione di alcuni insegnamenti del nuovo settore scientifico M-EDF/01, riferiti in particolare al campo paradigmatico della Tecnica e didattica degli sport e della Tecnica e didattica dell'attività motoria ricreativa e del tempo libero. Per gli anni successivi, è prevista l’introduzione di altri insegnamenti del nuovo settore scientifico MEDF/01, ma non degli altri due nuovi settori. 4. La valutazione della proposta dell’Università di Pavia La proposta di istituzione del corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Pavia, aveva ricevuto parere favorevole da parte del Nucleo di valutazione dell’ateneo e del Comitato Regionale di Coordinamento. Al fine di compiere la valutazione della sussistenza dei requisiti previsti per l’attivazione dei corsi di laurea in Scienze motorie, secondo quanto disposto nel già citato D.M. 5.08.99, e per poter disporre di ulteriori elementi di valutazione, l’Osservatorio, con lettera del Vice Presidente Prof. Luigi Biggeri del 23.09.99, ha richiesto di poter effettuare una visita presso la sede di Pavia dell’istituendo corso di laurea in Scienze Motorie. Nel corso della visita, che si è svolta il 7 ottobre 1999 a Pavia, due membri dell’Osservatorio, il dott. Catalano e il Prof. Corbino, hanno incontrato il Rettore Prof. Schmid, il direttore amministrativo dott. Bignamini, i presidi delle facoltà che concorrono al funzionamento del corso, Prof. C. Meloni della Facoltà di Medicina, Prof. Ungaretti della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Prof. Caccialanza della Facoltà di Farmacia, Prof. Velo della Facoltà di Economia, Prof. Scaramozzino della Facoltà di Scienze Politiche, Prof. Zanarone della Facoltà di Giurisprudenza, Prof. Giorgi della Facoltà di Lettere e Filosofia. Hanno partecipato all’incontro anche il Presidente del Nucleo di valutazione Prof. Stefanelli, il Presidente del CUS S. Meloni, il Presidente dell’ISU Dott. Leonardelli, il Presidente del Tennis Club Pavia Prof. Rondini e la Prof.ssa Marchi della Fondazione Maugeri. A seguito di quanto già preventivamente riscontrato e alla luce delle ulteriori informazioni acquisite nel corso dell’incontro, è emersa la necessità di integrare la documentazione già esistente presso l’Osservatorio. Pertanto, il presente rapporto è stato redatto sulla base della documentazione complessivamente acquisita dal Comitato subentrato all’Osservatorio. 4.1 L’offerta didattica Il corso di laurea in Scienze Motorie attivato nell’a.a 1999/2000 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Pavia, con il concorso di altre 7 facoltà, ha durata quadriennale e prevede un primo triennio comune ed un quarto anno di corso articolato in quattro diversi orientamenti, finalizzato a conferire una qualificazione specifica nelle seguenti aree: a) area didattico-educativa, finalizzata all’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado; b) area della prevenzione e dell’educazione motoria adattata, finalizzata a soggetti di diversa età e a soggetti disabili; c) area tecnico-sportiva, finalizzata alla formazione nelle diverse discipline sportive; d) area manageriale, finalizzata all’organizzazione e alla gestione delle attività e delle strutture sportive. Per questo primo anno, l’accesso al corso di laurea in Scienze Motorie, a frequenza obbligatoria, ha previsto un numero programmato definito in 100 unità. Tale previsione sulla 8 domanda di formazione, formulata con riferimento alla domanda potenziale da parte degli studenti provenienti al di fuori del bacino potenziale, mancando un ISEF già operante nella zona, si è rivelata prudenziale, considerando le 236 preiscrizioni e i 173 studenti che si sono effettivamente presentati alle prove di ammissione. Per il prossimo futuro, è stata quindi presa in considerazione la possibilità di estendere l’accesso al primo anno a 150 studenti, fatta salva la verifica del Comitato in relazione all’effettiva disponibilità di idonee strutture ed attrezzature didattiche, scientifiche e sportive. Come già accennato, lo schema dell’ordinamento didattico predisposto andrà rivisto alla luce delle novità introdotte con il nuovo regolamento sull’autonomia didattica, che individua i criteri generali per la definizione dei nuovi corsi di studio universitari secondo un primo livello di lauree universitarie, conseguibili al termine di triennio, e di un successivo livello di laurea specialistica, conseguibile al termine di un ulteriore biennio, nonché in considerazione dei successivi decreti sulle classi di corsi di studio. L’attuale organizzazione del corso di laurea prevede che le attività, ordinate in aree didattico-formative, che definiscono gli obiettivi generali, culturali e professionalizzanti, siano a loro volta articolate in più corsi integrati, cui è attribuito un totale di 60 crediti l’anno. Dunque per i primi 3 anni viene già rispettato il vincolo fissato in 180 crediti per il conseguimento della laurea di primo livello. L’ordinamento didattico del primo anno di corso, approvato dal CdF di Medicina e Chirurgia nella seduta del 24.09.99 [4], viene presentato nella tabella 1: ad ogni corso integrato, costituito da diversi insegnamenti, corrisponde un esame da sostenere (per il conseguimento della laurea è attualmente previsto il superamento di 27 esami, ed è necessario acquisire un’adeguata conoscenza della lingua inglese). Tabella 1 – Il piano didattico del I anno del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Pavia Corsi integrati Insegnamenti afferenti Chimica, Biochimica e Biologia Chimica e propedeutica Biochimica Biochimica Biologia Generale Matematica, Fisica e Matematica Statistica Fisica Statistica Sanitaria Anatomia Umana e Anatomia Umana I Antropologia Anatomia Umana II Antropometria e Ergonomia Psico-Pedagogico Psicologia Generale I Pedagogia Generale Informatica Biomedica Informatica Medica Esercitazioni di Informatica Medica (Corso integrativo) Fisiologia Umana I Fisiologia Umana I Teoria, Tecnica e Didattica Teoria e Didattica degli sport individuali I degli sport individuali e di Teoria e Didattica degli sport di squadra I squadra I Tecnica dell’Atletica Leggera Tecnica del Canottaggio Tecnica del Calcio Tecnica della Pallavolo Attività motorie di gruppo, Attività Motorie di gruppo ricreative e del tempo Attività Motorie ricreative libero Attività Motorie del tempo libero Lingua Inglese Inglese Scientifico I Totale 23 (*) vecchia denominazione; (**) N.S. indica un nuovo settore non ancora classificato. 9 Settore disciplinare (*) E05A E05A E06X A02A B01B F01X E09A E09A E03B M10A M09A K06X K06X E04A Numero crediti formativi 7 7,5 11,5 4,5 7 4 N.S. (**) 10 N.S. (**) 4,5 L18C 4 60 I corsi integrati di Teoria, Tecnica e Didattica degli sport individuali e di squadra e di Attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero, che al momento in cui è stato predisposto l’ordinamento non erano stati associati ancora a specifici settori scientifico disciplinari, secondo la nuova rideterminazione dovrebbero rientrare nel nuovo settore “Metodi e didattiche delle attività motorie” (M-EDF/01). 4.2 Le risorse di personale La copertura degli insegnamenti del I anno del Corso di Laurea in Scienze Motorie, secondo quanto approvato dal CdF di Medicina e Chirurgia nelle sedute del 24.09.99 [4], del 12.10.99 [5] e del 28.10.99 [6], avviene con supplenze, affidate a docenti della Facoltà di Medicina e di altre facoltà e con contratti affidati a docenti esterni. In particolare, per i 23 insegnamenti del I anno sono state approvati i seguenti affidamenti: a) 8 insegnamenti a professori di ruolo e a ricercatori confermati appartenenti alla Facoltà di Medicina, per supplenza; b) 3 insegnamenti a professori di ruolo provenienti dalle altre facoltà che concorrono al funzionamento del corso, per supplenza; c) 6 insegnamenti a professori a contratto; d) 6 insegnamenti a professori a contratto esperti in discipline sportive; inoltre, ai 23 insegnamenti si aggiungono 2 corsi integrativi affidati a professori a contratto. Un quadro completo delle modalità di copertura del I anno di corso è contenuto nella tabella A1 dell’appendice, da cui si desume che l’organico del personale docente è formato da 25 docenti, così suddivisi: Docenti PO Numero 4 PA RC PC 5 2 14* * 2 per corsi integrativi quindi, quasi la metà degli affidamenti/supplenze, 11 insegnamenti su 23, viene coperto da docenti universitari di ruolo della stessa università. Si può ritenere che, la dotazione attuale del personale docente di ruolo, anche se non soddisfa pienamente gli standard previsti nel Doc 5/98, appare più che adeguata a sostenere l’impegno didattico richiesto per il primo anno del corso; è invece necessario che per gli anni successivi venga rispettato appieno il criterio di affidare almeno la metà degli affidamenti/supplenze al personale universitario di ruolo della stessa università. Ciò anche alla luce del concreto impegno manifestato dalle facoltà che concorrono al funzionamento del corso di laurea, che, con delibere ufficiali, hanno quantificato la loro effettiva disponibilità per la copertura degli insegnamenti degli anni successivi al primo, che afferiscono ai settori scientifico disciplinari per i quali dispongono di qualificati docenti. Complessivamente, il personale docente di ruolo verrebbe così aumentato di 4 professori ordinari, 6 associati e 3 ricercatori confermati. In particolare, sono state accertate le seguenti disponibilità a prestare servizio in qualità di docenti: a) 1 professore ordinario, 1 associato, 1 ricercatore confermato della Facoltà di Economia e Commercio [13] per gli insegnamenti di Marketing, di Organizzazione Aziendale e di Economia e Gestione delle Imprese del IV anno ad orientamento manageriale; b) 1 professore ordinario della Facoltà di Giurisprudenza [12] per l’insegnamento di Diritto 10 Privato del III anno; c) 4 professori ordinari, 1 associato, 1 ricercatore confermato della Facoltà di Ingegneria [9] per gli insegnamenti afferenti al settore scientifico disciplinare della Bioingegneria elettronica ed informatica; d) 1 professore ordinario della Facoltà di Scienze MM.FF.NN [8] per l’insegnamento di Farmacologia del III anno; e) 1 professore associato della facoltà di Scienze Politiche [11] per l’insegnamento di Diritto Amministrativo del III anno e 1 ricercatore confermato per l’insegnamento di Sociologia dell’Educazione e di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del IV anno ad indirizzo didattico-formativo. Infine, per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo, già dal primo anno di corso sono previste 3 unità messe a disposizione dall’Ateneo, che a regime dovrebbero divenire 5; si può ritenere dunque che le risorse di personale non docente siano sufficienti. 4.3 La disponibilità delle strutture didattiche e scientifiche Oltre alle attrezzature didattiche messe a disposizione dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia, anche le altre facoltà concorrenti hanno dichiarato il loro impegno a mettere a disposizione strutture didattiche, scientifiche, laboratori e attrezzature, in particolare: a) la Facoltà di Farmacia [7] si è dichiarata disponibile a mettere a disposizione il laboratorio di Microbiologia e Igiene; b) la Facoltà di Economia e Commercio [13] si è impegnata a mettere a disposizione la biblioteca e le aule di informatica; c) la Facoltà di Scienze Politiche [11] si è impegnata a mettere a disposizione le strutture didattiche e scientifiche del dipartimento di Studi politici e sociali e dell’Istituto di Studi politico-giuridici; d) la Facoltà di Lettere e Filosofia [10] si è impegnata a mettere a disposizione 1 aula per proiezioni, 2 aule informatiche, 2 aule didattiche, 1 laboratorio di Scienze Cognitive, 2 Biblioteche. Numerose attrezzature scientifiche di proprietà dell’università sono presenti presso e nel Centro Ricerca e Discipline Sportive e in due prestigiosi Centri di Ricerca, specificamente dedicati all’attività scientifica nei settori attinenti allo sport: il Centro di Ricerca Interdipartimentale di Biologia e Medicina dello Sport e il Centro di Ricerca di Traumatologia dello Sport. Inoltre, la Fondazione Maugeri ha assunto l’impegno, con apposita convenzione sottoscritta in data 23.11.99 [18], a mettere a disposizione strutture e attrezzature presenti nella sede di Pavia ed inerenti gli aspetti correttivi e riabilitativi dell’attività fisica e sportiva. Complessivamente, si ritiene che le strutture didattiche appaiono adeguate a sostenere l’iniziativa, mentre per quelle scientifiche, indispensabili allo svolgimento di una qualificata attività di ricerca, si ritiene necessario che, quanto prima, venga definito un successivo accordo formale con la Fondazione Maugeri, che stabilisca puntualmente l’elenco delle strutture messe a disposizione dell’università e la garanzia a stanziare un contributo annuo di 30 milioni di lire. 11 4.4 La disponibilità delle strutture sportive L’ordinamento didattico del corso di laurea prevede insegnamenti teorici e pratici in discipline sportive che richiedono la disponibilità di adeguati impianti sportivi. La maggior parte degli impianti utilizzabili sono di proprietà dell’università e affidati in comodato d’uso al CUS, gli altri impianti sono acquisibili a titolo gratuito, senza canoni di locazione, dal Comune, dall’ISU, dal Tennis Club Pavia e dal Collegio Nuovo. Secondo quanto approvato nella seduta del CdA del 28.10.99, i rapporti con i vari Enti devono essere regolati da apposite convenzioni che contengano: l’elenco degli impianti sportivi messi a disposizione, la durata, pari almeno all’attivazione di due cicli successivi del corso di laurea, le modalità di utilizzo degli impianti e il relativo costo. Se l’uso degli impianti viene concesso a titolo gratuito, l’università si deve solo impegnare a riconoscere all’Ente un rimborso per le maggiori spese derivanti dall’utilizzo degli impianti per le attività didattiche del corso di laurea; tale rimborso avverrà sulla base di una valutazione dei costi concordata annualmente. Per questo primo anno, è stato possibile utilizzare solo gli impianti del CUS grazie alla convenzione sottoscritta con l’Università di Pavia [15] che prevede l’utilizzo, per un periodo non inferiore all’attivazione di due cicli successivi con decorrenza dall’a.a 1999/2000, dei seguenti impianti5 , • Polo Sportivo Cravino, di proprietà dell’università, comprendente il Palazzetto dello Sport di Via Bassi (2 palestre di pallacanestro e pallavolo, 1 palestra di pallacanestro e pallavolo, tennis ed arrampicata, 1 sala scherma e 1 sala muscolazione, per un totale di 1.931 mq) e l’area all’aperto (2 campi di calcio, 1 campo di calcetto, 2 campi di beach volley, 1 percorso vita di 13 stazioni per un totale di 19.928 mq ); • impianti di canoa e canottaggio (palestra e sala muscolazione, deposito imbarcazioni per un totale di 1.478 mq) di proprietà ISU. Nel corso di questo primo anno, è stata recentemente sottoscritta un’altra convenzione fra il Comune e l’Università di Pavia [16], che prevede l’utilizzo 6 di 1 campo di atletica leggera (15.000 mq) e della piscina (375 mq) per un periodo di 8 anni dalla stipula della convenzione. Rispetto a queste strutture, che saranno evidentemente disponibili dal prossimo anno, si deve rilevare comunque l’insufficiente dimensione della piscina, che non rispetta gli standard minimi previsti nel Doc 5/98 dell’Osservatorio. Inoltre è stata sottoscritta la convenzione con l’ISU di Pavia per l’utilizzo della palestra (686 mq) presso la Residenza Collegio Cardano. Per quanto riguarda gli altri impianti, che il Collegio Nuovo (Fondazione Mattei) e il Tennis Club Pavia avevano dichiarato di poter mettere a disposizione, non sono state ancora sottoscritte le convenzioni con l’università. 4.5 Le risorse finanziarie Fra i criteri indicati ai fini della programmazione per l’istituzione delle facoltà e dei corsi in Scienze motorie, nel caso di proposte non connesse alla trasformazione degli ISEF, è richiesta una adeguata e documentata disponibilità di risorse finanziarie, che devono essere assicurate dai soggetti promotori per almeno sei anni, in assenza di specifici finanziamenti statali. L’Università di Pavia, a seguito delle indicazioni emerse nel corso dell’incontro con l’Osservatorio e delle disponibilità manifestate dalle altre facoltà concorrenti, nonché 5 Nel periodo di validità della convenzione potranno eventualmente essere utilizzati anche gli ulteriori impianti realizzati, o resi disponibili per le attività previste dall’ordinamento didattico del corso di laurea in Scienze motorie. 6 Nel periodo di validità della convenzione potranno eventualmente essere utilizzati anche gli ulteriori impianti realizzati, o resi disponibili per le attività previste dall’ordinamento didattico del corso di laurea in Scienze motorie, mediante l’adozione di appositi provvedimenti da parte dell’Amministrazione Comunale. 12 dell’impegno assunto dagli altri Enti ed associazioni, ha inviato un nuovo piano finanziario, approvato dal CdA nella seduta del 28.10.99 [13] e riportato nella tabella 2. Il piano finanziario delle spese di funzionamento, formulato per 4 anni a partire dall’a.a 1999/2000, prevede un saldo di bilancio positivo per i primi 3 anni, che a regime tende ad annullarsi. Nell’ambito delle uscite, l’incidenza maggiore sul totale dei costi è relativa alle spese per il personale docente: il peso relativo passa dal 41% iniziale a circa il 60% a regime. Tale spesa è destinata alle supplenze e contratti, non essendo stati previsti posti di ruolo. Il costo delle supplenze è determinato sulla base di un valore medio e sarà graduato, per ciascun titolare, secondo regolamentazione approvata dal Senato Accademico; il costo dei contratti è stato determinato sulla base di un valore medio e ogni singolo contratto verrà poi differenziato in relazione all’impegno didattico. La tabella 3 mostra la ripartizione delle spese per il personale docente per anno di corso e per tipologia di contratto: nel primo anno si ipotizza un numero di 11 supplenze al costo medio di 6,4 milioni di lire, 12 contratti (corsi ufficiali) al costo medio di 8,8 milioni di lire e 2 contratti integrativi al costo medio di 3,7 milioni di lire, cui si aggiungono 3,5 milioni di lire per seminari didattici di Pedagogia Generale; per un totale di circa 187 milioni. A regime il costo del personale docente si quadruplica rispetto al I anno. Se appare plausibile un costo medio delle supplenze di circa 6,5 milioni nei 4 anni, si può considerare leggermente sottostimato il costo medio dei contratti a titolo retribuito previsto per il II e III anno. Il costo del personale non docente, rappresentato da 5 unità di personale tecnicoamministrativo gradualmente messo a disposizione dall’ateneo (3 unità dall’a.a 1999/2000, 3, 4 e 5 negli anni successivi), ammonta a circa 44 milioni procapite ed appare congruo. Anche il costo delle spese di funzionamento si può ritenere adeguato. La previsione di 40 milioni per il I anno è stato valutato sulla base di un valore medio di spesa per servizi generali di ateneo rispetto al totale degli iscritti, moltiplicato per il numero degli iscritti al Cdl in Scienze motorie. Negli anni successivi è previsto un graduale incremento del costo, non direttamente proporzionale al numero degli studenti iscritti, fino ad un raddoppio che si realizzerà nella situazione a regime. Le spese direttamente imputabili al corso, ad esempio per il materiale sportivo, saranno sostenute dagli Enti convenzionati e rimborsate dall’università nell’ambito della convenzione stipulata. L’onere di spesa indicato per l’utilizzo degli impianti, 100 milioni per il I anno e 200 milioni a regime, tiene conto solo del rimborso dei maggiori costi che il CUS affronterà per consentire l’attività del corso di laurea, nonché del rimborso delle maggiori spese sostenute dagli altri Enti per la disponibilità di utilizzo dei loro impianti. I rapporti con gli Enti sono regolati da convenzioni in cui è specificato l’obbligo di messa a disposizione degli impianti per una durata pari a 2 cicli dall’attivazione del corso. L’importo, calcolato presumendo un incremento nel tempo in misura non direttamente proporzionale all’aumento degli studenti, si può ritenere adeguato. 13 Tabella 2 - Piano finanziario delle spese di funzionamento (valori in milioni di lire) 1999/2000 2000/2001 2001/2002 2002/2003 Spese Personale docente 187 322 472 747 Personale non docente 132 132 176 220 40 60 70 80 Utilizzo impianti 100 160 200 200 Totale spese 459 674 918 1.247 Contributo dell'Università 359 352 384 416 Tasse studenti 200 400 600 800 Contributi degli Enti Locali - - - - Funzionamento Entrate Regione Provincia Comune Contributi di altri istituti pubblici e privati 30 30 30 30 Totale entrate 589 782 1.014 1.246 Differenza tra Entrate e Spese 130 108 96 -1 CUS 14 Tabella 3 - La ripartizione delle spese per il personale docente per anno di corso (valori in milioni di lire) Tipologia di contratto Supplenze Contratti Contratti integrativi Seminari didattici Totale* I anno di corso Costo Costo medio totale 11 6,4 70,4 12 8,8 105,6 2 3,7 7,4 3,5 25 186,9 N° II anno di corso Costo Costo medio totale 18 6,3 113,4 3 5,5 16,5 2 3,0 6,0 III anno di corso N° Costo Costo medio totale 11 6,7 73,7 9 7,6 68,4 2 4,0 8,0 23 22 N° 135,9 150,1 IV anno di corso Costo Costo medio totale 16 6,7 107,2 15 10,4 156,0 3 4,0 12,0 N° 24 275,2 * Il totale delle spese per personale docente nei 4 anni differisce dal totale della tabella 3 a causa delle approssimazioni effettuate. Per quanto riguarda le entrate, nel primo anno è previsto un ingente contributo dell’università, che a regime tende a ridursi, mentre con l’entrata a regime del corso raddoppia l’incidenza della contribuzione studentesca; molto marginale è il contributo degli altri istituti pubblici e privati. Il contributo dell’università comprende il costo del personale tecnico-amministrativo impegnato nella realizzazione delle attività del corso di laurea, considerando che per il primo anno l’università ha messo a disposizione l’importo di 187 milioni di lire sul proprio bilancio, e che per gli anni successivi il contributo comprende gli avanzi positivi dell’anno precedente, si può ritenere che l’impegno sia adeguato. La contribuzione studentesca è stata calcolata in base a 100 iscritti per anno di corso per un importo medio di 2 milioni di lire, sulla base dei contributi previsti per gli studenti iscritti ai corsi di laurea afferenti all’area scientifica cui sono stati aggiunte 500.000 lire per ciascun iscritto. I contributi di altri istituti pubblici e privati ammontano a 30 milioni di lire annui, si tratta delle risorse che la Fondazione Maugeri si è impegnata ad erogare, a copertura delle quali al momento non è ancora disponibile la convenzione con l’università. 4.6 Conclusioni Sulla base della documentazione pervenuta, delle successive integrazioni, e della visita effettuata dai due membri dell’Osservatorio, si è potuta constatare un’adeguata disponibilità di strutture didattiche/scientifiche e sportive, delle dotazioni di personale docente e tecnico amministrativo, nonché una congrua copertura finanziaria a garanzia del funzionamento del corso di laurea. Nel complesso, la valutazione del Comitato è positiva, tuttavia è opportuno rilevare alcune questioni che potrebbero condizionare il successivo consolidamento dell’iniziativa. In primo luogo, occorre precisare che la copertura degli insegnamenti del primo anno del corso di laurea, che avviene in prevalenza con affidamenti a professori a contratto, è ancora inferiore allo standard definito dall’Osservatorio nel Doc 5/98, secondo il quale almeno la metà degli affidamenti/supplenze di materie inserite nei settori disciplinari già previsti dall'ordinamento devono essere coperte da personale universitario di ruolo della stessa università. In tal senso, si considera molto favorevolmente la disponibilità manifestata dalle altre facoltà concorrenti che contribuirebbero ad aumentare il personale docente di ruolo di 13 unità. In secondo luogo, occorre evidenziare che nonostante la numerosità e varietà degli impianti sportivi, resi disponibili con le apposite convezioni stipulate, non vengono rispettati pienamente gli standard minimi previsti dall’Osservatorio nel Doc 5/98: le dimensioni della piscina sono di poco inferiori ai 400 mq fissati. Infine, in considerazione del fatto che l’iniziativa proposta dall’Ateneo sembra rispondere ad una domanda formativa che potrebbe superare i 100 studenti, che la dotazione complessiva delle strutture appare adeguata, che l’attuale disponibilità dei docenti è destinata ad aumentare, si può ritenere che la soglia di ammissibilità fissata a 100 studenti potrebbe essere ragionevolmente incrementata di un 20%. 15 Appendici Prospetto 1 – Le attività formative indispensabili della classe di laurea delle Scienze Motorie Attività formative di base Ambiti disciplinari Biomedico Psicopedagogico Settori scientifico-disciplinari BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/13 - Biologia applicata BIO/16 - Anatomia umana FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/06 - Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia, medicina) MED/42 - Igiene generale e applicata M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale M-PSI/01 - Psicologia generale Numero minimo di crediti 32 Giuridico economico e sociologico caratterizzanti affini o integrative IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico SECS-P/01 - Economia politica SECS-P/04 - Storia del pensiero economico SPS/07 - Sociologia generale Biomedico BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/16 - Anatomia umana MED/51 - Scienze cliniche applicate alle attività motorie Psicopedagogico M-PSI/02 - Psicobiologia e psicologia fisiologica M-PSI/04 - Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione Scienze delle BIO/20 - Scienze delle attività motorie discipline motorie M-EDF/01 - Metodi e didattiche delle attività motorie e sportive e sportive GiuridicoING-IND/35 - Ingegneria economico-gestionale economico IUS/01 - Diritto privato e organizzativo SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese SECS-P/10 - Organizzazione aziendale Storico M-PED/02 - Storia della pedagogia M-STO/04 - Storia contemporanea Biomedico BIO/08 - Antropologia ING-INF/06 - Bioingegneria elettronica e informatica MED/09 - Medicina interna MED/13 - Endocrinologia MED/33 - Malattie apparato locomotore MED/34 - Medicina fisica e riabilitativa Psicopedagogico M-PED/04 - Pedagogia sperimentale M-PSI/01 - Psicologia generale M-PSI/02 - Psicobiologia e psicologia fisiologica M-PSI/04 - Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione M-PSI/05 - Psicologia sociale M-PSI/06 - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni GiuridicoIUS/10 - Diritto amministrativo economico IUS/14 - Diritto dell'unione europea SECS-P/03 - Scienza delle finanze SPS/04 - Scienza politica Attività formative A scelta dello studente Per la prova finale Altre (art. 10, comma 1, lettera f ) Tipologie Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. 32 18 Numero minimo di crediti 9 9 18 Totale 118 Fonte: Schema di decreto ministeriale recante determinazione delle classi delle lauree universitarie, trasmesso al CUN per il prescritto parere con nota del 15 dicembre 1999. Prospetto 2 – Le attività formative indispensabili della classe di laurea specialistica in Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie Attività formative di base Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari Biomedico caratterizzanti affini o integrative BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/13 - Biologia applicata BIO/16 - Anatomia umana MED/42 - Igiene generale e applicata Psicopedagogico M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale M-PSI/01 - Psicologia generale M-PSI/06 - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni Storico, Giuridico IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico ed economico M-STO/04 - Storia contemporanea SECS-P/01- Economia Politica SECS-P/04 - Storia del pensiero economico SPS/07 – Sociologia generale Discipline motorie BIO/20 - Scienze delle attività motorie e sportive M-EDF/01- Metodi e didattiche delle attività motorie e sportive Biomedico MED/42 - Igiene generale e applicata MED/51 - Scienze cliniche applicate alle attività motorie Psicopedagogico M-PSI/02 - Psicobiologia e Psicologia fisiologica M-PSI/05 - Psicologia sociale Economico SECS-P/03 Scienza delle finanze SECS-P/06 Economia applicata SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese SECS-P/10 Organizzazione aziendale Giuridico IUS/01 - Diritto privato IUS/07 - Diritto del lavoro IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico IUS/10 - Diritto amministrativo IUS/14 Diritto dell'Unione Europea Ingegneristico ICAR/03 - Ingegneria sanitaria - ambientale ING-IND/35 - Ingegneria economico - gestionale Biomedico MED/09 - Medicina interna MED/33 - Malattie apparato locomotore MED/34 - Medicina fisica e riabilitativa Sociologico SPS/04 - Scienza politica SPS/07 - Sociologia generale SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio Attività formative A scelta dello studente Per la prova finale Altre (art. 10, comma 1, lettera f ) Tipologie Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. Numero minimo di crediti 50 60 30 Numero minimo di crediti 15 15 28 Totale 198 Fonte: Schema di decreto ministeriale recante determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie, trasmesso al CUN per il prescritto parere con nota del 13 aprile 2000. Prospetto 3 – Le attività formative indispensabili della classe di laurea specialistica in Scienze delle attività motorie preventive ed adattative Attività formative di base Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari Biomedico caratterizzanti affini o integrative BIO/08 - Antropologia BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/13 - Biologia applicata BIO/16 - Anatomia umana Psicopedagogico M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale M-PSI/01 - Psicologia generale M-PSI/05 - Psicologia sociale Discipline motorie BIO/20 - Scienze delle attività motorie e sportive M-EDF/01- Metodi e didattiche delle attività motorie e sportive Biomedico BIO/09 - Fisiologia MED/33 - Malattie apparato locomotore MED/34 - Medicina fisica e riabilitativa MED/42 - Igiene generale e applicata MED/51 - Scienze cliniche applicate alle attività motorie Psicopedagogico M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale M-PSI/04 - Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell'educazione Sociologico SPS/07 - Sociologia generale SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio Biomedico ING-INF/06 - Bioingegneria elettronica e informatica MED/02 - Storia della medicina MED/04 - Patologia generale MED/09 - Medicina interna MED/44 - Medicina del lavoro Storico, Giuridico IUS/01- Diritto Privato e Sociologico IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico M-STO/04 - Storia contemporanea Psicologico M-PSI/05 Psicologia sociale M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni Attività formative A scelta dello studente Per la prova finale Altre (art. 10, comma 1, lettera f ) Tipologie Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. Numero minimo di crediti 50 60 30 Numero minimo di crediti 15 15 28 Totale 198 Fonte: Schema di decreto ministeriale recante determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie, trasmesso al CUN per il prescritto parere con nota del 13 aprile 2000. Prospetto 4 – Le attività formative indispensabili della classe di laurea specialistica in Scienze e tecnica dello sport Attività formative di base Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari Biomedico caratterizzanti affini o integrative BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/13 - Biologia applicata BIO/16 - Anatomia umana FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) MED/42 - Igiene generale e applicata Psicopedagogico M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale M-PSI/01 - Psicologia generale Discipline motorie BIO/20 - Scienze delle attività motorie e sportive M-EDF/01- Metodi e didattiche delle attività motorie e sportive Biomedico BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/13 - Biologia applicata BIO/16 - Anatomia umana MED/09 - Medicina interna MED/13 - Endocrinologia MED/51 - Scienze cliniche applicate alle attività motorie Psicologico M-DEA/01- Discipline demo-etno-antropologiche M-PSI/02 - Psicobiologia e Psicologia fisiologica M-PSI/04 - Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione Biomedico BIO/08 - Antropologia ING-INF/06 - Bioingegneria elettronica e informatica MED/33 - Malattie apparato locomotore MED/34 - Medicina fisica e riabilitativa Storico, Giuridico IUS/01- Diritto privato ed Economico IUS/14 - Diritto dell'Unione Europea M-STO/04 - Storia contemporanea SECS-P/10 - Organizzazione aziendale Psicopedagogico M-PED/03 - Didattica e Pedagogia speciale M-PED/04 - Pedagogia sperimentale M-PSI/05 - Psicologia sociale M-PSI/06 - Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Attività formative A scelta dello studente Per la prova finale Altre (art. 10, comma 1, lettera f ) Tipologie Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. Numero minimo di crediti 50 60 30 Numero minimo di crediti 15 15 28 Totale 198 Fonte: Schema di decreto ministeriale recante determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie, trasmesso al CUN per il prescritto parere con nota del 13 aprile 2000. Tabella A1- Le modalità di copertura degli insegnamenti del I anno del corso di laurea in Scienze Motorie Corsi integrati Chimica, Biochimica e Biologia Insegnamenti afferenti Chimica e propedeutica Biochimica Biochimica Biologia Generale Matematica, Fisica e Matematica Statistica Fisica Statistica Sanitaria Anatomia Umana e Anatomia Umana I Antropologia Anatomia Umana II Antropometria e Ergonomia Psico-Pedagogico Psicologia Generale I Pedagogia Generale Informatica Biomedica Informatica Medica Esercitazioni di Informatica Medica Fisiologia Umana I Fisiologia Umana I Teoria, Tecnica e Didattica Teoria e Didattica degli sport individuali I degli sport individuali e di Teoria e Didattica degli sport di squadra I squadra I Tecnica dell’Atletica Leggera Tecnica del Canottaggio Tecnica del Calcio Tecnica della Pallavolo Attività motorie di gruppo, Attività Motorie di gruppo ricreative e del tempo Attività Motorie ricreative libero Attività Motorie del tempo libero Lingua Inglese Inglese Scientifico I Tecniche di apprendimento dell’Inglese Scientifico Docenti Note RC RC PO PC PA PO PO PA PA PC PO PC PC PA PC PC PC PC PC PC PC PC PC PA PC Insegn. lett. a) Insegn. lett. a) Insegn. lett. a) Corso ufficiale Insegn. lett. b) Insegn. lett. a) Insegn. lett. a) Insegn. lett. a) Insegn. lett. b) Corso ufficiale Insegn. lett. b) Corso ufficiale Corso integr. Insegn. lett. a) Insegn. lett. c) Insegn. lett. c) Insegn. lett. c) Corso ufficiale Corso ufficiale Corso ufficiale Insegn. lett. c) Insegn. lett. c) Insegn. lett. c) Insegn. lett. a) Corso integr. Legenda tipo di insegnamento: a) b) c) insegnamenti a professori di ruolo e a ricercatori confermati appartenenti alla facoltà di Medicina, per supplenza; insegnamenti messi a bando per copertura con supplenze da parte di docenti delle altre facoltà che concorrono al funzionamento del corso; insegnamenti messi a bando per copertura con contratto da parte di docenti esterni esperti in discipline sportive. Appendice Documenti disponibili presso la Segreteria del Comitato Nazionale [1] Delibera del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia del 23.02.99 [2] Delibera del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia del 13.04.99 [3] Delibera del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia del 20.07.99 [4] Delibera del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia del 24.09.99 [5] Delibera del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia del 12.10.99 [6] Delibera del Consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia del 28.10.99 [7] Delibera del Consiglio di facoltà di Farmacia del 15.09.99 [8] Delibera del Consiglio di facoltà Scienze MM.FF.NN. del 29.09.99 [9] Delibera del Consiglio di facoltà di Ingegneria del 22.10.99 [10] Delibera del Consiglio di facoltà di Lettere e Filosofia del 25.10.99 [11] Delibera del Consiglio di facoltà di Scienze Politiche del 25.10.99 [12] Delibera del Consiglio di facoltà di Giurisprudenza del 26.10.99 [13] Delibera del Consiglio di facoltà di Economia del 28.10.99 [14] Verbale del Consiglio di Amministrazione del 28.10.99 [15] Convenzione sottoscritta tra l’Università degli Studi di Pavia e il Centro Universitario Sportivo di Pavia per l’utilizzo degli impianti sportivi messi a disposizione [16] Convenzione sottoscritta tra l’Università degli Studi di Pavia e il Comune di Pavia per l’utilizzo degli impianti sportivi messi a disposizione [17] Convenzione sottoscritta tra l’Università degli Studi di Pavia e l’ISU di Pavia per l’utilizzo degli impianti sportivi messi a disposizione [18] Convenzione sottoscritta tra l’Università degli Studi di Pavia e la Fondazione Maugeri di Pavia per l’utilizzo delle strutture Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario le pubblicazioni degli ultimi 12 mesi DOC Alcune valutazioni sulle bozze dei decreti riguardanti la determinazione delle classi delle lauree universitarie e delle classi delle lauree specialistiche universitarie, Doc 1/00, maggio 2000 Parere sui criteri per la determinazione della disponibilità di posti per studenti per i corsi universitari ad accesso limitato, Doc 2/00, maggio 2000 Parere sui criteri per la determinazione della disponibilità di posti per studenti per i corsi universitari ad accesso limitato. Valutazioni dell’offerta potenziale formativa e criteri per determinare il numero di posto a livello nazionale, Doc 3/00, giugno 2000 Relazione tecnica sulle proposte di nuove istituzioni del corso di laurea in Scienze motorie non correlate alla trasformazione degli Isef. Parte I - a.a 1999/2000. Università di Pavia, Doc 4/00, giugno 2000 Le pubblicazioni del Comitato sono disponibili in Internet alla pagina: http://www.murst.it/valutazionecomitato/pubblic.htm quelle del preesistente Osservatorio sono disponibili in Internet alla pagina: http://www.murst.it/osservatorio/pubblic.htm