di Gioele Fantato classe 1°B di Castelvveccana (VA) La Basilicata è prevalentemente montuosa e confina a nord con la Puglia, a ovest con la Campania e il Tirreno, a sud con la Calabria e a est con lo Ionio e la Puglia. La sua superficie è di 9994 km2. Nonostante ei coste siano lunghe solo 61 km, questa regione si affaccia su due mari. In Basilicata vivono 596546 ab. e la densità è di 60 ab. per km2. La popolazione si concentra nelle due province: Potenza (il capoluogo con 68839 ab.) e Matera. Lo stemma della regione rappresenta quattro linee ondulate, corrispondenti ai quattro fiumi lucani: l’Agri, il Basento, il Bradano e il Sinni. La Basilicata è attraversata dall’Appennino Lucano e le cime principali sono: il Volturino, il Sirino e il Pollino. Le colline occupano il 45% del territorio, sono di natura argillosa e sono soggette a frane. Le pianure sono poco estese e le principali sono: Piana di Metaponto, la Piana di Maratea. Nel nord della Basilicata si erge un antico vulcano spento, il Vulture (1326 m). Nei pressi di Potenza si innalzano montagne, che dalla loro forma ricordano le Dolomiti, quindi sono state chiamate Dolomiti Lucane. I fiumi sono di carattere stagionale (pieni d’inverno e asciutti d’estate)e sfociano nello Ionio a parte il Noce, che sfocia nel Tirreno. Sul Vulture si trovano due laghi naturali: i laghi vulcanici di Monticchio. Per favorire l’acqua in tutta la regione sono stati costriuiti laghi artificiali: quelli di Pietra di Pertusillo e di San Giuliano. Le coste della regione sono diverse tra loro: quelle dello Ionio sono basse e rettilinee, quelle del Tirreno sono alte e rocciose. I prodotti dell’agricoltura sono: frutta, ortaggi, olive, uva, barbabietole da zucchero, patate, tabacco, fiori e cereali. Importante è l’allevamento di capre e pecore. Le industrie sviluppate sono quelle chimiche, tessili, metallurgiche, alimentari e della produzione di cemento. Il terziario è costituito dal pubblico impiego.