Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ CAPITOLO 4: energie di Gibbs e Helmholtz Con la prima legge della termodinamica ci si occupa dei bilanci di energia, mentre con la seconda legge della termodinamica si può decidere quali processi possono avvenire spontaneamente. Tuttavia, la forma di queste equazioni non è la più conveniente da usare nelle situazioni pratiche. Per esempio, dal secondo principio dobbiamo calcolare la variazione di entropia sia del sistema sia dell’ambiente. In genere, però, siamo interessati soltanto a quello che avviene nel sistema e non ci preoccupiamo di quello che accade nell’ambiente. Sarebbe, quindi, più semplice poter stabilire dei criteri per l’equilibrio e la spontaneità in termini di variazione di una particolare funzione termodinamica del sistema e non dell’intero universo. Questa funzione esiste ed è chiamata energia di Gibbs. Essa è definita nel seguente modo: G = H −T ⋅S . Per ovvie ragioni, anche la funzione G è una funzione di stato. A temperatura costante, la variazione dell’energia di Gibbs del sistema in un processo infinitesimo è: dG sist = dH sist − T ⋅ dS sist . Possiamo usare dG sist quale criterio per l’equilibrio e la spontaneità, infatti: dG sist ≤ 0 , ove il segno < indica un processo spontaneo e l’uguaglianza indica l’equilibrio a temperatura e pressione costanti. Per un processo finito isotermico 1 → 2, la variazione di energia di Gibbs è: ∆G = ∆H − T ⋅ ∆S . Proprietà dell’energia libera di Gibbs. • Dipendenza di G dalla temperatura: dall’equazione: dG = − S ⋅ dT . dG = V ⋅ dP − S ⋅ dT , a pressione costante, questa equazione diventa: Quindi, la variazione di G rispetto a T, a pressione costante, è: ∂G = −S . ∂T P Poiché l’entropia è una quantità positiva, questo risultato indica che l’energia di Gibbs di un sistema, a pressione costante, diminuisce al crescere della temperatura. ∂G T =− H . Equazione di Gibbs-Helmholtz: T2 ∂T P _____________________________________________________________________________ 1 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Per un processo finito, G e H diventano ∆G e ∆H e l’equazione diventa: ∂ ∆G T = − ∆H . ∂T T2 P Questa equazione è importante perché mette in relazione la dipendenza dalla temperatura della variazione dell’energia di Gibbs e, quindi, la posizione dell’equilibrio con la variazione di entalpia. • Dipendenza di G dalla pressione: dG = V ⋅ dP − S ⋅ dT , dall’equazione: dG = V ⋅ dP . a temperatura costante, questa equazione diventa: Quindi, la variazione di G rispetto a P, a temperatura costante, è: ∂G =V . ∂P T Poiché il volume è una quantità positiva, questo risultato indica che l’energia di Gibbs di un sistema, a temperatura costante, cresce sempre al crescere della pressione. Se la pressione del sistema cambia da P1 a P2, la variazione di energia di Gibbs è data da: P2 2 ∫ dG = G 2 − G1 = ∆G = ∫ V ⋅ dP . 1 P1 P2 Per un gas ideale V = nRT P , quindi: ∆G = G2 − G1 = P n ⋅ R ⋅T ⋅ dP = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln 2 . P P1 P1 ∫ Per lo stato standard P1 = 1 bar (G1 = G°), quindi: G = G ° + n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln P , oppure, in quantità molari: 1bar G = G ° + R ⋅ T ⋅ ln P . 1bar Dove G dipende sia dalla temperatura sia dalla pressione, mentre G ° è funzione solo della temperatura. Quest’ultima equazione lega l’energia libera di Gibbs molare di un gas ideale alla sua pressione. Se, invece di un gas ideale, abbiamo un liquido o un solido, si ha che il volume è quasi indipendente dalla pressione applicata; può, dunque, essere considerato costante e si può portare fuori dal segno di integrale: P2 P2 P1 P1 G 2 − G1 = ∫ V ⋅ dP = V ⋅ ∫ dP = V ⋅ (P2 − P1 ) = V ⋅ ∆P , ossia: G 2 = G1 + V ⋅ ∆P . In genere, le energie di Gibbs di liquidi e solidi sono molto meno dipendenti dalla pressione e quindi si può trascurare la variazione di G con P, a meno che non si stia trattando di processi _____________________________________________________________________________ 2 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ geologici che avvengono all’interno della Terra, o in laboratorio creando condizioni particolari di alta pressione. Si può ricavare una funzione termodinamica simile a G per processi in cui la temperatura ed il volume sono mantenuti costanti. E’ l’energia libera di Helmholtz, definita nel seguente modo: A =U −T ⋅ S Dove tutte le grandezze si riferiscono al sistema. Per ovvie ragioni, anche la funzione A è una funzione di stato. A temperatura costante, la variazione dell’energia di Helmholtz del sistema in un processo infinitesimo è: dAsist = dU sist − T ⋅ dS sist . A temperatura e volume costanti, i criteri per l’equilibrio e la spontaneità sono: dAsist ≤ 0 , Per un processo finito isotermico 1 → 2, la variazione di energia di Helmholtz è: ∆A = ∆U − T ⋅ ∆S . Anche questa funzione ci permette di determinare la quantità di lavoro compiuto in un determinato processo. Infatti, per un processo infinitesimo a temperatura costante: dA = dU − T ⋅ dS . Per un cambiamento reversibile è: δq rev = T ⋅ dS , quindi: dA = dU − δq rev , mentre, dal primo principio: dU = δq rev + δw , ed infine: dA = δwrev . quindi: dA = δq rev + δw − δq rev , Per un processo finito: ∆A = wrev . Se ∆A < 0 il processo avverrà spontaneamente e wrev rappresenta il lavoro che può essere compiuto dal sistema sull’ambiente se il cambiamento è condotto reversibilmente (è il lavoro massimo che si può ottenere). ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.1 Consideriamo la reazione del metabolismo del glucosio ad acqua e biossido di carbonio a 25°C: C6H12O6 (s) + 6O2 (g) → 6CO2 (g) + 6H2O(l) . Le misure calorimetriche e i dati riportati nelle tabelle dei dati termodinamici forniscono le seguenti variazioni per la combustione di 1 mole di glucosio: _____________________________________________________________________________ 3 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ ∆ rU = −2801.3kJ ⋅ mol −1 ∆ r S = 260.7 J ⋅ K −1 ⋅ mol −1 . Quanta energia può essere ricavata come lavoro? Svolgimento. Calcoliamo la variazione dell’energia di Helmholtz dall’equazione: ∆ r A = ∆ rU − T ⋅ ∆ r S , ∆ r A = −2801.3kJ ⋅ mol −1 − 298 K ⋅ 260.7 ⋅ 10 −3 J ⋅ K −1 ⋅ mol −1 = −2879.0kJ ⋅ mol −1 . Commento: il risultato mostra che il lavoro massimo teoricamente ottenibile dal metabolismo del glucosio (2879.0 kJ mol-1) è di fatto maggiore della variazione di energia interna (2801.3 kJ mol-1). La ragione sta nel fatto che il processo è accompagnato da un aumento di entropia, che contribuisce al lavoro massimo. In pratica, soltanto una parte di questo lavoro viene trasformato in attività biologica utile. ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.2 Le entalpie molari di fusione e vaporizzazione dell’acqua sono, rispettivamente, 6.01 kJ mol-1 e 40.79 kJ mol-1. Le variazioni entropia per la fusione e per la vaporizzazione di 1 mole di acqua sono, rispettivamente, 22.0 J K-1 mol-1 e 109.4 J K-1 mol-1. Calcolare il valore di ∆G per la fusione del ghiaccio a: a) 0 °C; b) 10 °C; c) −10 °C. Si assuma che sia l’entalpia che l’entropia molari siano indipendenti dalla temperatura. Svolgimento. In tutti e tre i casi si usa l’equazione: ∆G = ∆H − T ⋅ ∆S . a) Al punto di fusione normale del ghiaccio: ∆G = 6.01kJ − 273K ⋅ 22.0 ⋅ 10 −3 kJ ⋅ K −1 = 0kJ . b) A 10 °C: ∆G = 6.01kJ − 283K ⋅ 22.0 ⋅ 10 −3 kJ ⋅ K −1 = −0.22kJ . c) A −10 °C: ∆G = 6.01kJ − 263K ⋅ 22.0 ⋅ 10 −3 kJ ⋅ K −1 = 0.22kJ . _____________________________________________________________________________ 4 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Questi risultati sono in accordo con quanto conosciamo: a 0 °C il sistema è all’equilibrio e ∆G = 0; a 10 °C il ghiaccio fonde spontaneamente e ∆G < 0; a −10 °C il ghiaccio non fonde spontaneamente e ∆G > 0. ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.3 In una cella a combustibile, i gas naturali come il metano subiscono la stessa reazione di ossidoriduzione che avviene nel processo di combustione che produce biossido di carbonio ed acqua e generano elettricità. Calcolare il massimo lavoro elettrico che si può ottenere da 1 mole di metano a 25 °C. Svolgimento. La reazione è: CH4 (g) + 2O2 (g) → CO2 (g) + 2H2O(l) . Dalle tabelle dei dati termodinamici (di ∆fH° e S°) si trova che ∆rH = − 890.3 kJ mol-1 e ∆rS = − 242.8 J K-1mol-1. Dunque è: ( ) ∆ r G = −890.3kJ ⋅ mol −1 − 298K ⋅ − 242.8 ⋅ 10 −3 kJ ⋅ K −1 ⋅ mol −1 = −818.0kJ ⋅ mol −1 . La prima legge della termodinamica afferma che: dU = δq + δw , ovvero: Per un processo reversibile: Risulta anche: δq rev = T ⋅ dS , quindi: dU = δq − P ⋅ dV . dU = T ⋅ dS − P ⋅ dV . dG = V ⋅ dP − S ⋅ dT ; questa equazione mostra la dipendenza di G dalla pressione e dalla temperatura. Essa vale per un processo in cui si compia solo lavoro di espansione. Se si compiono tipi di lavoro diversi da quello di espansione bisogna tenerne conto. Per esempio, per una reazione di ossidoriduzione in una cella elettrochimica, che produce elettroni e compie lavoro elettrico (wel), l’equazione per il differenziale dU si modifica nella seguente: dU = T ⋅ dS − P ⋅ dV + δwel , temperatura costanti, si ha: Per una variazione finita, dunque: dG = V ⋅ dP − S ⋅ dT + δwel . Con pressione e dG = δwel ,rev . e quindi: ∆G = wel ,rev = wel , max . Dunque ∆G è il lavoro massimo ottenibile, diverso dal lavoro di espansione, per un processo a pressione e temperatura costanti. Dunque, il lavoro massimo è: _____________________________________________________________________________ 5 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ wel ,max = −818.0kJ ⋅ mol −1 . Questo è il lavoro elettrico massimo che il sistema può compiere sull’ambiente, per mole di metano che ha reagito. Commento: sono interessanti due aspetti. Innanzitutto, siccome la reazione porta ad una diminuzione dell’entropia, il lavoro elettrico compiuto è minore del calore generato. Questo è il prezzo che si paga per un ordine maggiore. Inoltre, se l’entalpia di combustione fosse usata per compiere lavoro in una macchina termica, allora l’efficienza della conversione da calore a lavoro sarebbe limitata dall’equazione del rendimento. In principio, il 100% dell’energia di Gibbs rilasciata in una cella a combustibile può convertirsi in lavoro, in quanto la cella non è una macchina termica e, quindi, non è limitata dalle restrizioni della seconda legge. ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.4 Un campione di 0.590 moli di un gas ideale, inizialmente a 300K e 1.5bar, è compresso isotermicamente fin quando la pressione raggiunge 6.90bar. Calcolare la variazione dell’energia libera di Gibbs per questo processo. Svolgimento. Dall’equazione: ∆G = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln Pf Pi , ∆G = 0.590mol ⋅ 8.314 JK −1 mol −1 ⋅ 300 K ⋅ ln si ha: 6.90 = 2.25 ⋅ 10 3 J . 1.50 ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.5 Alcuni batteri nel suolo ricavano l’energia necessaria per la crescita dall’ossidazione del nitrito a nitrato: 2NO2− (aq) + O2 (g) → 2NO3− (aq). Sapendo che le energie di Gibbs standard di formazione sono: ( ) ( ) ∆ f G ° NO2− = −34.6kJ ⋅ mol −1 , ∆ f G ° NO3− = −110.5kJ ⋅ mol −1 , calcolare la quantità di energia di Gibbs emessa quando 1 mole di NO2− viene ossidata a 1 mole di NO3−. _____________________________________________________________________________ 6 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Svolgimento. ∆ r G° = ∑ν ∆ f G °( prodotti ) − ∑ν ∆ f G °(reagenti ) , con ν coefficiente stechiometrico. Quindi: ( ) ( ) ∆ r G° = 2 ⋅ ∆ f G ° NO3− − 2 ⋅ ∆ f G ° NO2− − 1 ⋅ ∆ f G °(O2 ) = ∆ r G° = 2 ⋅ (− 110.5) − 2 ⋅ (− 34.6) − 1 ⋅ 0 = −151.8kJ E, per una mole: ∆ r G° = − 151.8 = −75.9kJ ⋅ mol −1 . 2 ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.6 Senza far uso delle tabelle dei dati termodinamici, calcolare la quantità ∆ r G° − ∆ r A° seguente reazione a 298K: per la C (s) + CO2 (g) → 2CO (g). Assumere un comportamento da gas ideale. Svolgimento. Dalle equazioni: ∆ r G° = ∆ r H ° − T ⋅ ∆ r S ° ∆ r A° = ∆ rU ° − T ⋅ ∆ r S ° , sottraendo membro a membro: e ∆ r G° − ∆ r A° = ∆ r H ° − T ⋅ ∆ r S ° − ∆ rU ° + T ⋅ ∆ r S ° = ∆ r G° − ∆ r A° = ∆ r H ° − ∆ rU ° ; è noto che: ∆ r H ° = ∆ rU ° + ∆ r (PV ) , per cui: ∆ r G° − ∆ r A° = ∆ rU ° + ∆ r (PV ) − ∆ rU ° = ∆ r (PV ) . Se assumiamo valga la legge dei gas ideali, a temperatura costante è: ∆ r (PV ) = ∆ r n ⋅ R ⋅ T , quindi: ∆ r G ° − ∆ r A° = ∆ r (PV ) = ∆ r n ⋅ R ⋅ T . Nella reazione in studio da 1 mole di gas si formano 2 moli di gas, per cui: ∆ r G° − ∆ r A° = ∆ r n ⋅ R ⋅ T = (2 − 1) ⋅ 8.314 JK −1 mol −1 ⋅ 298K = 2.48kJmol −1 . ________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ 7 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 4.7 Svolgimento. ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 8 Svolgimento. ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 9 Svolgimento. ________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ 8