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Università degli Studi di Bergamo
IL BILANCIO DI ESERCIZIO
Il Bilancio di Esercizio
• La contabilità è un metodo di raccolta, aggregazione e di analisi, in termini
monetari, di un insieme di informazioni che riguardano una società. Le
scritture contabili vengono raggruppate in un documento denominato
“bilancio”.
• Il bilancio offre una descrizione ad uso pubblico dell’impresa. E’ quindi di
interesse per i fornitori, per i clienti e per i finanziatori della società oltre che,
naturalmente, per gli stessi azionisti.
• La redazione del bilancio è regolata dal codice civile e dalle direttive
comunitarie. Per questa ragione si parla di bilancio civilistico. Gli schemi da
rispettare sono contenuti negli articoli 2423 e seguenti del codice civile.
• Oltre al bilancio civilistico, le imprese che appartengono ad un gruppo sono
tenute alla redazione di un bilancio che dia una rappresentazione
complessiva dell’insieme delle imprese e che viene denominato bilancio
consolidato.
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Le informazioni ottenibili dall’esame del bilancio
• Informazioni sulle performance economiche dell’azienda in un certo periodo
(dal Conto Economico)
• Informazioni circa le risorse impiegate da un’azienda e i diritti su di esse
vantati, nonché i possibili effetti di future transazioni su tali risorse e diritti
(dallo Stato Patrimoniale)
• Informazioni utili per formulare previsioni circa l’entità e la collocazione
temporale dei futuri incassi ed esborsi (dal Rendiconto Finanziario)
• Informazioni utili agli attuali (e potenziali) investitori e ai creditori per
consentire loro di effettuare razionali decisioni di investimento e di
concessione del credito
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Criteri per la stesura di un bilancio
• Attinenza
Il bilancio non deve contenere informazioni che non riguardano in modo
diretto l’azienda presa in considerazione
• Oggettività/neutralità
Il bilancio, pur in presenza di scelte discrezionali, deve essere redatto in
assenza di pregiudizi e opinioni personali
• Applicabilità
La redazione del bilancio non deve comportare uno sforzo smisurato in
termini di costi
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Principi per la stesura di un bilancio
• Misura monetaria
Ogni informazione deve assumere veste monetaria.
• Entità aziendale
L’azienda va considerata come entità a sé stante, circoscritta, astratta,
separata dai suoi azionisti.
• Azienda funzionante
Deve riferirsi ad un’azienda effettivamente in funzione
• Costo
Ogni acquisto effettuato dall’impresa deve essere contabilizzato al costo
effettivamente sostenuto anche se differisce dal valore di mercato. Il
trascorrere del tempo può modificare il valore di una particolare posta; le
variazioni di valore che si apportano per tenere conto di ciò vanno
opportunamente segnalate in bilancio (ammortamenti, rivalutazioni, etc.)
• Bilanciamento
In ogni istante deve essere preservata l’identità tra il capitale investito e le
fonti di finanziamento
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Principi per la stesura di un bilancio
• Prudenza
In ogni situazione di incertezza sul valore di un bene, di un ricavo o di un
costo è opportuno effettuare la scelta che minimizzi l’utile della società
• Competenza
Ispira la compilazione del conto economico e va richiamata tutte le volte in
cui esistono spese (costi) o incassi (ricavi) relativi a più di un esercizio. Ad
esempio per un affitto pagato anticipatamente per la copertura di quattro
anni, il costo va ripartito fra l’esercizio corrente e i tre anni successivi (sotto
forma di “costi anticipati”).
• Realizzazione
I ricavi e i costi vanno contabilizzati solo a transazione effettuata e non
semplicemente concordata
• Coerenza
Vi deve essere continuità nei criteri di redazione dei bilanci rispetto ai
precedenti esercizi
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Gli elementi costitutivi di un bilancio
• Stato Patrimoniale
E’ un riepilogo del patrimonio dell’impresa, dei suoi beni e di chi ha fornito il
capitale. Si suddivide in attività e passività, intese anche come impieghi e
fonti finanziarie. Tutte le grandezze presenti in questa voce forniscono una
visione statica della società nel momento in cui viene chiuso il bilancio
(normalmente il 31/12). Esprime “grandezze di stock”.
• Conto Economico
Indica come l’impresa impiega le sue risorse e come le remunera. Esprime
una visione dinamica della società tramite “grandezze di flusso”, suddivise
in ricavi e costi; dalla loro differenza si ottiene il reddito d’esercizio che è il
principale elemento di raccordo fra Stato Patrimoniale e Conto Economico.
• Nota Integrativa
Integra con ulteriori informazioni i dati contenuti nello Stato Patrimoniale e
nel Conto Economico (che sono di carattere strettamente quantitativo),
fornendo utili chiavi di lettura del bilancio.
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L’equazione fondamentale del bilancio
impieghi
Capitale investito
ATTIVITÀ
fonti
PASSIVITÀ
Mezzi di terzi
CAPITALE
NETTO
Mezzi propri
=
fonti finanziarie, o anche
risorse economiche
Attività
diritti vantati sulle risorse economiche
=
Passività
+ Capitale netto
• Le attività sono risorse economiche possedute dall’azienda e dalle quali ci
•
si attende un beneficio futuro
Le passività sono obblighi (debiti) nei confronti di terzi.
Le passività sono fonti di finanziamento
Le passività sono diritti dei creditori nei confronti delle attività.
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L’equazione fondamentale del bilancio
ATTIVITÀ = PASSIVITÀ + CAPITALE NETTO
Accresciuto da:
Ridotto da:
• Apporti di capitale
• Ricavi
• Distribuzioni di capitale (dividendi)
• Costi
Apporti di capitale
Dividendi
+
+
Capitale Netto
Ricavi
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Costi
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Lo Stato Patrimoniale
ATTIVO (IMPIEGHI)
ATTIVITA’ IMMOBILIZZATE
Sono risorse impiegate per l’acquisto di beni ad “utilità pluriennale”.
ATTIVITA’ CORRENTI
Sono risorse di diversa provenienza destinate a “trasformarsi in liquidità” entro
l’esercizio successivo.
PASSIVO (FONTI DI FINANZIAMENTO)
PASSIVITA’ A MEDIO/LUNGO TERMINE
Sono risorse finanziarie fornite da terzi alla società e destinate ad
restituzione oltre l’esercizio successivo.
PASSIVITA’ CORRENTI
Sono risorse finanziarie fornite da terzi alla società e destinate ad
restituzione nell’esercizio successivo.
PATRIMONIO NETTO
Rappresenta il valore delle risorse finanziarie fornite dagli azionisti in
momenti della vita della società (alla costituzione, in itinere, per utili
distribuiti). Si tratta di un finanziamento permanente.
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una
una
vari
non
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Schema dell’Attivo (Impieghi) (Codice civile art. 2424)
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
I) Immateriali
II) Materiali
III) Finanziarie
C) Attivo circolante
I) Rimanenze
II) Crediti commerciali
III) Attività finanziarie non costituenti immobilizzazioni
IV) Disponibilità liquide
D) Ratei e risconti attivi
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Schema del Passivo (Fonti) (Codice civile art. 2424)
A) Patrimonio netto
I) Capitale sociale
II, III, IV, V, VI, VII) Riserve
VIII, IX) Utili (perdite)
B) Fondi per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto (TFR)
D) Debiti
1,2) Obbligazioni
3) Debiti verso banche
4,5) Debiti verso altri finanziatori e acconti
6,7) Debiti verso fornitori e titoli di credito
8,9,10) Altri debiti (controllate/collegate/controllanti)
11) Debiti tributari
12) Debiti verso istituti di previdenza
13) Altri debiti
E) Ratei e risconti passivi
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Il Conto Economico
• Mentre lo Stato Patrimoniale rappresenta ciò che l’azienda possiede, il
Conto Economico esprime cosa l’azienda ottiene da quello che ha. Esso è
costituito da tutti i costi e da tutti i ricavi effettuati nel corso dell’esercizio.
• Una direttiva comunitaria, recepita dal Codice Civile, impone uno schema di
classificazione ed aggregazione delle voci. Tale schema rispecchia una
suddivisione dell’impresa per gestioni:
– Gestione caratteristica: comprende costi e ricavi direttamente legati
all’attività tipica dell’impresa
– Gestione non caratteristica: comprende costi e ricavi non direttamente
legati all’attività tipica dell’impresa
– Gestione finanziaria: include le poste di natura finanziaria
– Gestione straordinaria: riguarda eventi che generano costi e/o ricavi non
periodicamente ripetibili
– Gestione fiscale: comprende gli obblighi di natura fiscale a cui è
sottoposta l’impresa che gravano sul reddito di esercizio (ad esempio
IRPEG e IRAP, ma non ICI)
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Schema di Conto Economico (Codice civile art. 2425)
A) Valore della produzione
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) Variazione delle rimanenze di prodotti finiti e semilavorati
3) Variazione lavori in corso di ordinazione
4) Incrementi di immobilizzi per lavori interni
5) Altri ricavi
B) Costi della produzione
6) Acquisti di materie prime
7) Servizi
8) Godimento di beni di terzi
9) Costi per il personale
10) Ammortamenti e svalutazioni
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime
12) Accantonamenti per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
(A)–(B)=MON (Margine Operativo Netto o Risultato Operativo o EBIT)
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Schema di Conto Economico (Codice civile art. 2425)
C) Proventi e Oneri Finanziari
15) Proventi da partecipazioni
16) Altri proventi finanziari
17) Interessi ed altri oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
18) Rivalutazioni di:
Partecipazioni
Immobilizzazioni finanziarie
Titoli iscritti nell’attivo circolante
19) Svalutazioni di:
Partecipazioni
Immobilizzazioni finanziarie
Titoli iscritti nell’attivo circolante
E) Proventi e Oneri Straordinari
Utile lordo - Imposte = Utile Netto dell’esercizio (o perdita se <0)
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La Nota Integrativa (Codice civile art. 2427)
• I documenti contabili del bilancio (Stato Patrimoniale e Conto Economico)
sono integrati dalla Nota Integrativa che ne favorisce l’intelligibilità
aggiungendo ulteriori informazioni e motivando le scelte effettuate. La Nota
Integrativa permette ai terzi di comprendere le modalità di formazione del
bilancio stesso.
• In particolare le sue funzioni si esplicano nei seguenti punti:
– funzione descrittiva: per le voci iscritte nei documenti contabili del
bilancio;
– funzione esplicativa: per le decisioni assunte in sede di valutazione;
– funzione informativa-integrativa: per quei dati che per la loro natura
qualitativa o extracontabile non possono far parte né del Conto
Economico, né dello Stato Patrimoniale
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Indici di Bilancio (1)
Indici di struttura finanziaria (o di solidità)
Un’impresa è finanziariamente solida quanto maggiore è la frazione del
capitale impiegato proveniente da “investitori pazienti”. Per “pazienti” si
intendono gli investitori che non si aspettano benefici immediati, come gli
azionisti o come tutti coloro che concedono un credito senza richiedere la
sua estinzione nel breve periodo.
• Indice di indipendenza finanziaria : MP/CI = MP/(MP+MT)
dove: MP=mezzi propri, MT=mezzi di terzi, CI=capitale investito
Tale indice potrà assumere valori compresi tra 0 ed 1. L’impresa deve avere
un capitale minimo (perciò l’indice non potrà essere uguale a zero) e può
anche essere finanziata col solo patrimonio netto (quindi l’indice può essere
uguale a uno).
Sono da considerare con attenzione sia valori troppo bassi ( < 1/3
sottocapitalizzazione) che valori troppo alti (> 2/3 sovracapitalizzazione).
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Indici di Bilancio (2)
Indici di struttura finanziaria (o di solidità)
•
Indice di copertura finanziaria
Un’impresa ha bisogno di capitali “pazienti” solo se impiega tali capitali in
“investimenti pazienti” (quelli che in bilancio sono compresi nella voce di
immobilizzazioni).
Si possono definire due sottoindici:
a) Mezzi Propri / Immobilizzazioni
b) (Mezzi Propri + Debiti di medio/lungo periodo) / Immobilizzazioni
Questa classe di indici è data dal rapporto tra due grandezze dello Stato
Patrimoniale e permette di valutare quanto un’impresa sia indipendente
finanziariamente e quanto sia in grado di coprire i costi degli investimenti con
il capitale proprio ed eventualmente con i debiti di medio/lungo periodo.
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Indici di Bilancio (3)
Indici di liquidità
Indicano la capacità di una impresa di non incorrere in carenza di liquidità,
e quindi di evitare l’utilizzo del credito di conto corrente, di norma più
costoso delle altre forme di indebitamento.
Anche questi indici si ricavano dal rapporto tra due grandezze dello Stato
Patrimoniale.
•
Rapporto Corrente (CR) = Attivo corrente / Passivo corrente
•
Test acido (TA) = (Attivo corrente – Magazzino) / Passivo Corrente
Questi indici sono dati dal rapporto tra attività e passività che si
trasformeranno in denaro liquido o in esborsi di cassa entro il prossimo
periodo d’esercizio. Consentono di valutare se l’impresa è in grado o meno
di fronteggiare, con i mezzi liquidi e con quelli realizzabili a breve periodo,
gli impegni in scadenza entro l’esercizio successivo.
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Indici di Bilancio (4)
In particolare :
• se CR < 1 l’azienda potrebbe avere problemi di liquidità
• se CR > 1 l’azienda non dovrebbe avere problemi di liquidità; tuttavia è
necessario tenere in considerazione la presenza di attività correnti a basso
grado di liquidità (ad esempio le rimanenze); per questo motivo è opportuno
eseguire il test acido (TA). Un valore tipico di CR è comunque dell’ordine di
2; in questo caso l’attivo corrente è pari al doppio del passivo a breve.
• se TA > 1 è molto probabile che non si abbiano problemi di liquidità, ossia
•
•
che l’azienda sia in grado di pagare i debiti in scadenza utilizzando
unicamente le proprie disponibilità a breve
se TA < 1 ci si trova in una situazione di maggiore incertezza: occorre infatti
valutare il grado di realizzo del magazzino per stabilire se può
effettivamente trasformarsi in cassa nel breve periodo
Attraverso l’analisi degli indici di struttura finanziaria e degli indici di liquidità
è possibile ottenere una visione statica dell’azienda, legata unicamente alle
grandezze di stock presenti nello Stato Patrimoniale.
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Indici di Bilancio (5)
Indici di rotazione
• Durata media del magazzino
A=
Valore magazzino (valore medio annuo)
 Costo del venduto 


365


Più il valore di questo indice, espresso in giorni, è basso, meglio l’azienda
riesce a “trasformare” le attività in reddito. In particolare se A è prossimo a
zero l’azienda opera in condizioni di just in time, ossia vende i suoi prodotti
non appena ha terminato di produrli, lasciando così vuoto il magazzino.
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Indici di Bilancio (6)
Indici di rotazione
• Durata media dei crediti commerciali
B=
Crediti ve rso client i netto IV A(valore m edio annuo )
 Ricavi ann ui 


365


• Durata media dei debiti commerciali
C=
Debiti verso fornitori netto IVA(valore medio annuo)
 Acquisti annui 


365


• I crediti verso clienti annui sono correlati ai ricavi di vendita annui aumentati
dell’imposta sul valore aggiunto eventualmente applicata; si tenga presente che le
aliquote IVA sono diversificate. Analogamente i debiti verso fornitori annui sono
correlati all’ammontare degli acquisti annui aumentati dell’imposta sul valore aggiunto
eventualmente applicata.
• A+B–C
L’impresa funziona tanto meglio quanto più questo valore è piccolo; quindi l’obiettivo è
di ridurlo il più possibile e di monitorare le sue variazioni nel tempo.
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Durata media dei crediti e dei debiti commerciali
120
90
60
30
0
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Indici di Bilancio (7)
Indici di redditività
• Margine sulle vendite ROS (Return on Sales) = EBIT (Reddito operativo)/
Fatturato
E’ un indice dell’efficienza operativa dell’impresa, in quanto esprime la frazione
del fatturato che si traduce in margine operativo.
• Redditività operativa ROI (Return on Investments) = EBIT(Reddito operativo)/
Totale impieghi
Misura la capacità dell’impresa di produrre reddito mediante le risorse
complessive investite.
• ROE (Return on Equity) = Utile netto / Mezzi propri (Equity)
E’ un indice della remunerazione che l’impresa genera per gli azionisti.
• Costo medio del debito ROD (Return on Debt) = oneri finanziari/debito finanz.
Indica il tasso medio di interesse con cui l’impresa remunera il proprio debito.
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Termini ricorrenti
• Totale Attivo (Totale Impieghi) = Capitale Investito = Immobilizzazioni +
•
Capitale Circolante
Totale Passivo (Totale fonti) = Passività + Capitale Netto = D (Debt o Mezzi
di terzi) + E (Equity o Mezzi propri)
• Attivo corrente (Capitale circolante) = Attivo a breve (“diventa” liquidità entro
•
•
•
•
l’esercizio successivo)
Passivo corrente = Passivo a breve (“si paga” entro l’esercizio successivo)
Capitale Circolante Netto (CCN) = Attivo corrente – Passivo corrente
Margine di Tesoreria = (Attivo corrente – Magazzino) – Passivo Corrente
Margine di Struttura = Capitale Proprio - Immobilizzazioni
• Attivo immobilizzato = Immobilizzazioni
• Passivo consolidato = Passivo a medio-lungo
• Capitale proprio (Patrimonio netto) = Mezzi propri = Equity
• Capitale permanente = Capitale proprio + Passivo consolidato
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Punti da ricordare (1)
• Il bilancio risponde a due quesiti principali:
1. Quale è stata la prestazione dell’azienda in un determinato periodo?
2. Qual’è la sua “situazione” in un determinato momento?
• I rendiconti obbligatori che costituiscono il bilancio sono tre:
lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa.
• Le attività sono le risorse, cioè le “cose di valore” che l’azienda possiede.
• Le passività sono le fonti finanziarie messe a disposizione dai creditori.
• Il capitale netto è costituito dal capitale versato (che in una società per
azioni è rappresentato da azioni) e dalle riserve di utili, cioè dagli utili
accumulati sin dalla data di costituzione dell’azienda.
Anche se denominato patrimonio netto, in realtà l’ammontare del capitale
netto non indica quanto valgano realmente sul mercato i diritti vantati dalla
proprietà sulle attività aziendali, cioè non indica il valore corrente di
mercato, né il valore delle azioni.
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Punti da ricordare (2)
• Il Conto Economico sintetizza i ricavi e i costi di un periodo. L’ultima riga
(Bottom Line), cioè il reddito netto, mostra l’incremento del capitale netto
risultante dalle operazioni di gestione svolte nel periodo al netto della
distribuzione di dividendi. L’utile netto è, a sua volta, un costo per l’impresa;
più precisamente è il “costo” dei suoi azionisti.
• Le riserve di utili non sono cassa, non sono cioè liquidità. Sono bensì una
parte dei diritti vantati dai detentori del capitale di rischio sulle attività
aziendali.
• I dividendi sono distribuzione di cassa agli azionisti, ma non sono costi.
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Punti da ricordare (3)
• Nel decidere quale struttura assegnare alle fonti di finanziamento il
management persegue l’equilibrio tra: (1) debito, più rischioso per l’azienda,
ma avente un costo inferiore; (2) capitale netto, meno rischioso ma più
costoso. L’incidenza relativa di queste due fonti di capitale è sintetizzata
dall’indice di indebitamento.
• Molte società per azioni controllano altre società. La capogruppo e le
società controllate formano, nel loro insieme, un “gruppo”, ovvero un’entità
economica unitaria. Per tale entità sono redatti bilanci consolidati che
risultano dal consolidamento (somma) dei bilanci delle singole imprese e
dalla successiva elisione di tutti i rapporti intragruppo.
• Lo stato patrimoniale consolidato riporta tutte le attività di proprietà del
gruppo e tutti i diritti vantati da soggetti esterni al gruppo.
• Il conto economico consolidato riporta unicamente ricavi e costi derivanti da
transazioni con soggetti esterni al gruppo. Sono pertanto elisi i costi e i
ricavi intragruppo.
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Bibliografia
• R.N. Anthony, Bilancio, McGraw Hill, 2002.
• L. Cassia, S. Paleari, Strategia e Valore, IFAF, 2002.
• AA.VV., Il bilancio d’esercizio: profili teorici e istituzionali, ed. Etaslibri, 2000.
• A. Propersi, Le scritture contabili e il bilancio d’esercizio, ed. Etaslibri, 1999.
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pagina 29
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