Sala Strehler 2016 13-17 gennaio 2016 La Fame / La Peste di Salvo Licata regia Luca D’Angelo scene Rudy Laurinavicius luci Davide Riili con Stefania Blandeburgo, Gino Carista, Costanza Licata, Salvo Piparo produzione Teatro Biondo Palermo La Fame e La Peste costituiscono un dittico di opere teatrali nate dalla penna di Salvo Licata. Anche se apparentemente diverse, si rivelano complementari, passando dalla farsa alla tragedia e inscrivendosi in un tempo indecifrato che assomiglia però alla cruda contemporaneità. La Fame è una farsa esilarante, interpretata da cinque attori e una musicista e ambientata in un fantomatico “Studio di scultura”, dove due ambigui personaggi, Ciociò e Prurè, travestiti da artisti, escogitano espedienti per assicurarsi la sopravvivenza. La Peste, scritta in forma di oratorio, si può considerare la concretizzazione de La Fame, un sogno che ha le connotazioni dell’incubo, dove il vernacolo si fonde con la lingua italiana e latina. Gli stessi attori de La Fame, più una danzatrice, delineano questo mondo onirico, nel quale i personaggi si trovano persi in un vuoto indecifrabile, dove per attestare la propria identità intrattengono aridi rapporti di puro formalismo, in una forma di cupio dissolvi che trova requie solo in quei buchi spaziotemporali che Salvo Licata sapeva creare. 20-24 gennaio 2016 Odissea Un racconto mediterraneo progetto e regia Sergio Maifredi La discesa agli inferi – Canto XI di e con Davide Enia produzione Teatro Pubblico Ligure Un racconto mediterraneo è un progetto itinerante, ideato e curato da Sergio Maifredi, che affida l’Odissea di Omero, “prima fiction a episodi” della narrativa occidentale, alla narrazione orale di attori, scrittori e artisti di diversa esperienza. L’undicesimo canto racconta la discesa di Ulisse agli inferi, ma nell’interpretazione di Davide Enia diventa il pretesto per spiegare l’arte del racconto e i segreti dell’affabulazione. Richiamando diversi autori e opere e mischiando narrazione, filastrocche e cunto siciliano, Enia, in compagnia di Odisseo, ci trascinerà in un affascinante viaggio nella memoria e nell’immaginazione. Teatro Biondo Palermo via Roma, 248 / tel. 091 7434395 / www.teatrobiondo.it 3-7 febbraio 2016 Lampedusa Way testo e regia Lina Prosa con Maddalena Crippa, Graziano Piazza scene e luci Paolo Calafiore produzione Teatro Biondo Palermo Lampedusa Way chiude la Trilogia del Naufragio. La discesa negli abissi di Shauba in Lampedusa Beach e l’ascensione tragica della montagna di Mohamed in Lampedusa Snow sono state esperienze fisiche oltre la “frontiera”. È possibile andare a cercare le loro tracce? Mahama e Saif, già protagonisti in contumacia di Lampedusa Way, lo fanno. La ricerca del cadavere, il suo recupero, il ritorno in patria e il rituale del lutto: sono tappe del grande viaggio della cultura mediterranea dentro il mistero dell’esistenza umana. Mahama e Saif, tanto evocati da Shauba e Mohamed durante l’impari lotta con gli elementi, acqua e ghiaccio, si incontrano per la prima volta a Lampedusa: alla ricerca dei due giovani che noi spettatori sappiamo arrivati ad altra destinazione. I ricordi della partenza di Shauba e Mohamed li portano sempre più a vivere l’attesa come un naufragio dell’esistenza. 24-28 febbraio 2016 Tre di coppie di Franco Scaldati regia Franco Maresco scene e costumi Cesare Inzerillo e Nicola Ferruzza luci Cristian Zucaro con Gino Carista, Giacomo Civiletti, Melino Imparato produzione Teatro Biondo Palermo Franco Maresco, autore del film documentario Gli uomini di questa città io non li conosco, dedicato alla vita e all’opera di Franco Scaldati, torna a occuparsi del poeta e drammaturgo palermitano scomparso due anni fa, portando in scena al Teatro Biondo, per il quale aveva già diretto Lucio, un’antologia di brani incentrati sulle coppie scaldatiane. Da Totò a Vicè ad Aspanu a Binirittu de Il pozzo dei pazzi, da Fortunato e Spardaquasetta al Corto e il Muto. Personaggi trasognati e poetici, che vivono ai margini della società, un po’ barboni e un po’ filosofi, sono l’ultimo baluardo di umanità in un mondo che scivola inesorabilmente nell’oblio. Così come la commedia scivola nel dramma, e viceversa. Teatro Biondo Palermo via Roma, 248 / tel. 091 7434395 / www.teatrobiondo.it 16-20 marzo 2016 Ragazze Nelle lande scoperchiate del fuori di Lella Costa, Massimo Cirri, Giorgio Gallione con Lella Costa musiche di Stefano Bollani regia di Giorgio Gallione produzione Irma Spettacoli Attingendo a miti nuovi e antichi, da Shakespeare a Eliot, Lella Costa ha ricostruito i ritratti di Euridice e delle sue consorelle che lasciano dimore e rifugi protettivi per «andare, indomite, nel mondo». Sono e sono state nei secoli vittime di uxoricidi impuniti, vessazioni quotidiane e subdole espropriazioni, ma soprattutto le protagoniste di quel costante, incoercibile accanimento nei confronti del futuro che fa di esse delle figure femminili «straordinariamente creative e irresistibilmente simpatiche». Lo spettacolo ha cominciato a prendere forma da una citazione di Calvino, da quella sua Euridice “altra” che, sotto lo sguardo protettivo e vagamente ottuso di un uomo assai potente, si ostina a voler abbandonare la sicurezza di una casa per avventurarsi nelle “lande desolate del fuori”. Lella Costa prova a raccontare «questo andare incerto ma inesorabile, questo voler esplorare e partire e mettersi in gioco e capire, questo continuo sfidare e chiedere conto e pretendere rigore e rispetto e coerenza; la fatica e la leggerezza, il dolore, lo sgomento, la rabbia, i desideri, “l’arme e gli amori”, la testardaggine, l’autoironia, la sorellanza, che forse è perfino più inquieta della fratellanza». 13-17 aprile 2016 C’era un piano da un’idea di Olivia Sellerio testo di Olivia Sellerio e Nino Vetri regia, scene e costumi Ferruccio Bigi foto di Enzo Sellerio con Olivia Sellerio, Gigi Borruso produzione Teatro Biondo Palermo Un pianoforte verticale Bluthner, appartenuto all’insegnante di musica Maria Vullo, zia di Elvira Sellerio e prozia di Olivia, sarà in scena al fianco di quest’ultima per rievocare la sua storia e la storia di un altro “piano”, quello militare delle forze di liberazione angloamericane, che hanno scientificamente devastato Palermo per fiaccare la popolazione in vista dell’imminente sbarco. Il pianoforte, sopravvissuto miracolosamente ai bombardamenti che hanno distrutto la palazzina in cui si trovava, fu portato a Casteldaccia insieme ai pochi mobili scampati al crollo, e sistemato nella stalla riadattata a soggiorno, in un’ala minore del palazzo Alliata, dove erano sfollati i parenti di Olivia. Nei primi anni ’60 il pianoforte tornò a Palermo nella nuova casa di via Pirandello, dove venne suonato da nipoti e pronipoti. Proprio lì Elvira Sellerio sbrigava la corrispondenza della sua neonata casa editrice: Teatro Biondo Palermo via Roma, 248 / tel. 091 7434395 / www.teatrobiondo.it di fronte al pianoforte che Olivia suonava nei pomeriggi. Forse questo pianoforte è sopravvissuto per raccontarci pagine della nostra storia, di una famiglia e una città in tempo di guerra. 11-15 maggio 2016 Non ho tempo di badare ai miei killer di Nino Gennaro drammaturgia e regia Massimo Verdastro e Giuseppe Cutino con Massimo Verdastro e Giuseppe Sangiorgi scena Giuseppe Marsala costumi Daniela Cernigliaro luci Giuseppe Calabrò consulenza musicale Marco Ortolani produzione Teatro Biondo Palermo in collaborazione con Compagnia Massimo Verdastro Corleonese di nascita e palermitano di adozione, Gennaro è sempre stato ai margini, rifiutando vetrine e convenzioni. A venti anni dalla sua scomparsa, il Teatro Biondo propone uno spettacolo che prende il titolo da un’ironica frase dello stesso Gennaro, coniata durante gli anni della malattia e presente in uno dei suoi ultimi scritti, Gioiattiva. È un’antologia composta da frammenti di Una divina di Palermo, La via del sexo, Rosso Liberty ed altri scritti editi e inediti. Un corpus in grado di offrire una visione ampia del lavoro di un autore che tratta argomenti disparati adoperando i registri più diversi, ma con un comune denominatore: “l’urgenza di essere detti”. Poesie, stralci di diario, racconti, dialoghi, parole inventate, tenere e arrabbiate, che sono allo stesso tempo disperazione e impegno. L’attore si fa corpo di quest’urgenza e la porta in scena in una sorta di avanspettacolo che vuole essere rogo di qualunque pregiudizio culturale e mentale. Il titolo dello spettacolo si riferisce alla necessità di combattere gli attacchi “virali” della moderna trivialità anche ignorandoli, rivendicando il diritto alla gioia di vivere, nonostante tutto. 18-22 maggio 2016 Ognuno potrebbe di e con Michele Serra Ispirandosi al suo nuovo omonimo romanzo, Michele Serra propone un recital che si dipana tra letteratura, musica e teatro. Scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, Ognuno potrebbe è il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell’insofferenza. Un viaggio senza partenza e senza arrivo, che tocca molte delle stazioni di una società in piena crisi, nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire. Teatro Biondo Palermo via Roma, 248 / tel. 091 7434395 / www.teatrobiondo.it