relazione progetto hotel per cicloturisti

RELAZIONE PROGETTO HOTEL PER CICLOTURISTI
Si propone di realizzare un’attività ricettiva tipo ostello per amanti degli sport (sia
invernali che estivi) al piano secondo dell’edificio “Albergo Centrale” in via Valcanale a
Camporosso individuato catastalmente e tavolarmente con il numero 164/1 e al momento
disposto su tre piani con attuale destinazione d’uso alberghiera. Si precisa che la proprietà
provvederà al frazionamento catastale dell’immobile al più preso e comunque prima
dell’inizio attività edilizia.
Si consideri la centratura del progetto rispetto al bando in quanto indirizzata al servizio
alla famiglia. Attualmente “Risparmio” e la parola d’ordine delle vacanze delle famiglie
italiane, così strutture simili agli ostelli sono ritornate in voga e rappresentano oggi
un’alternativa ricercata anche dalle famiglie. Molte regioni all’avanguardia in materia hanno
già aperto la strada, suggerendo ai loro ospiti un’esplorazione delle abitudini e gli usi della
città, sfruttando ogni occasione per fare nuove amicizie, socializzare, divertirsi. In queste
regioni l’amministrazione comunale, ha spesso riservato ai titolari degli ostelli accordi
convenienti per l’utilizzo di strutture pubbliche per agevolare l’insediamento di altri settori
del turismo.
Attualmente la zona è sprovvista di un simile servizio che consentirà di allargare le
presenze turistiche. Seguendo l’esempio del trentino che ha attivato addirittura un marchio
"Family in Trentino": “Il turismo famigliare ha assunto una notevole rilevanza in virtù dei
cambiamenti nelle modalità di acquisto da parte delle famiglie, oggi molto più attente alla
qualità dei servizi e più sensibili all’insieme di opportunità presenti nella destinazione
turistica. Le famiglie, nella fase di pianificazione delle vacanze, non pongono attenzione
soltanto all’ospitalità alberghiera e alle dotazioni all’interno delle strutture ricettive, ma
sempre più guardano al contesto territoriale e al sistema dell’offerta nel suo complesso, ai
servizi che concorrono a definire l’esperienza leisure di un luogo”. Il turismo insomma passa
da una forma di elite a stile di vita, modo di agire, in cui lo sport è fondamentale, e in cui
l’esperienza della vacanza diventa fidelizzazione del turista.
In questo senso le nostre piste rappresentano un fiore all’occhiello dell’economia locale … e
tra i servizi offerti ricordiamo che la Saf ha appena inaugurato un progetto sperimentale,
dotando di carrelli in grado di trasportare fino a 20 bici, gli autobus di linea agli imprenditori
del turismo resta l’impegno di aggiungere servizi quali internet point, bici grill, officine
dislocate lungo la pista ciclabile per il noleggio, etc.
Restando sulla ricezione alberghiera e prendendo ad esempio le altre realtà in Europa gli
ostelli restano molto legati al turismo in bicicletta come mezzo di trasporto1 e si crea una
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Amsterdam in questo senso ha fatto scuola a tutt’Europa. Nella città sono presenti parecchi ostelli, per dirla all’inglese, bike-friendly ovvero
ostelli che offrono servizi su misura per tutti gli amanti del cicloturismo. Copenhagen prevede addirittura un progetto di scambio di biciclette
gratuito denominato Bycyklen che consente di sfruttare al massimo l’enorme numero di piste ciclabili della città che grazie ad un recente
investimento di 20 milioni di di potenziamento di piste ciclabili e infrastrutture per i numerosi ciclisti in città.
Oggi può vantare 350 km di piste ciclabili completamente separate delle vie di traffico automobilistico. In questa città un bike hostel è locato in una
caserma, nei dormitori militari oggi riconvertiti in comode stanze private con bagno interno: single, matrimoniali, doppie e triple. Barcellona, ha
lanciato qualche anno fa “Bicing” un progetto teso a favorire e potenziare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo ad auto e
bus. Tutti i cittadini che ne fanno richiesta ricevono una tessera che permette di prendere in prestito, gratuitamente, biciclette in apposite stazioni
dislocate nelle principali aree della città, servizio che è purtroppo appannaggio esclusivo dei residenti di Barcellona. Anche qui bike hostel con
moderna zona benessere dedicata. A Parigi Il progetto Velib, il più ampio del mondo nel suo genere, prevede il noleggio di 20,000 biciclette in più di
1,800 stazioni in tutta Parigi, e relativi ampi hostels dedicati a questo turismo. A Berlino Una recente direttiva del governo ha decretato che ogni
strada di nuova costruzione debba essere dotata di un pista ciclabile. Troviamo Smarthostel dove gli ospiti possono scegliere tra dormitori e comode
stanze private singole e famigliari dotate di tutte i principali comfort
.
filosofia di albergo nuovo dove gli spazi sono ridotti ma la privaci e il design garantiti. Nel
mondo lo spazio diventa prezioso (il vero lusso del ventesimo secolo) così il concetto di Hostel
prende piede sempre di più ma al vecchio concetto di mega-camerate si sostituisce un
modello che consenta in spazi ridotti più comfort.
E nel mondo il trend diventa evidente2: lo spazio viene ridotto e si creano delle capsule atte
a garantire la privacy.
Il progetto si basa quindi sulla differenziazione e conseguente potenziamento dell’attività
ricettiva per famiglie e fruitori in genere della pista ciclabile. In regioni come il Trentino i bike
hostel sono diventati una realtà trainante del turismo rappresentando, in un momento di
crisi come questo, una valida alternativa turistica per giovani e sportivi. La nostra regione
potrebbe aumentare il raggio di offerta turistica e diventare più competitiva rappresentando
il bike hostel un servizio all’avanguardia.
Oltre a tipologie di stanze private, collettive per la famiglia, la struttura offrirà dormitori 6
o 8 letti, sala TV, angolo cottura a libero uso degli ospiti, internet point, una terrazza arredata
ove intrattenersi. Un sistema di accettazione e d’entrata a chiave elettronica con carta di
credito garantirà il massimo della sicurezza specialmente a tutte le donne che viaggeranno da
sole.
Ad una prima analisi l’immobile da adibire a bike hostel, corrispondente al piano secondo
dell’edificio, risulta abbandonato e danneggiato da infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto,
il suo recupero rappresenterebbe quindi la possibilità stessa del recupero dell’intero edificio.
L’intervento, per cui si chiedono i sovvenzionamenti, prevede le demolizioni delle parti
deteriorate, di tutti gli intonaci, delle pavimentazioni esistenti all’interno, nonché delle
caldane e delle parti di muratura non necessarie al progetto con la conseguente ricostruzione
e adeguamento agli standard richiesti per l’attività da svolgere. Si prevede inoltre di
intervenire nel tetto isolando e coibentando la struttura. Nello specifico si prevede di
rinforzare strutturalmente il solaio mediante idoneo getto di irrigidimento del piano,
proseguire con rifacimento di tutti gli impianti tecnologici (termoidraulici, elettrici, sanitari),
adeguamento alle norme disabili del bagno che sarà dedicato ad uso esclusivo dell’attività,
rifacimento delle pareti verticali (previo consolidamento strutturale delle stesse) con
cartongesso
.
In attesa di poter realizzare il nostro progetto porgiamo distinti saluti.
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a Città Del Messico i giovani possono usufruire a costi economici di strutture come Downtown Beds molto meno di un hotel ma molto di più di un
ostello della gioventù un clima conviviale che risolve anche un problema ormai sociale: lo spostamento dei giovani e gli incidenti automobilistici. in
Asia le tiny room in quelli che i giapponesi chiamano "capuseru hoteru", storpiatura del termine capsule hotel (cioè alberghi a densa occupazione,
con sottili blocchi modulari in plastica poco più grandi di un letto). Da minuscole capsule a sistemazione alberghiera collettiva con alto valore di
design il passo è stato breve. I primi a farlo sono stati gli ideatori di Matchbox, The Concept Hostel, nato nel 2011 nella Chinatown di Singapore.
In ognuno dei tre dormitori dieci cuccette su due livelli. Otto grandi come un letto a una piazza e mezzo e due matrimoniali. Ai piedi del letto un
armadio privato per ogni occupante. Uno spazio individuale per dormire o rilassarsi e unospazio collettivo per vestirsi o sedersi a leggere. Eliminato
il concetto di impersonale dormitorio come fosse una caserma, i designer hanno realizzato un progetto che punta all'individualismo attraverso
diversi tipi di camere ad accoglienza collettiva grande attenzione al low-energy. La fusione fra ostello e boutique hotel ha preso piede anche in
Brasile, dove è stata lanciata la catena We Hostel Design Nella Grande Mela qualcosa di simile in effetti c'è già, anche se è un po' una forzatura far
rientrare Ostello-boutique anche In Islanda con il Kex di Reykjavik o in Messico con La Buena Vida nella capitale. Persino in Croazia dove a Spalato il
team Goli-Bosi ha creato allegre stanze-dormitorio (prevale il giallo sole) che fanno venire in mente la cabina di una nave. Sistemazione a quattro,
sei o otto persone e uso giocoso della segnaletica che indica il bagno, gli armadi e i cassetti. Colori tenui e forme semplicissime stile Ikea, invece, per
l'ostello St. Albans di Balisea, progettato dal team Buchner & Brundler all'interno di una struttura tradizionale, il cui pezzo forte è la lounge, con
enorme vetrata che dà sulla sala da pranzo
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