Pieghevole Western - Biblioteca Provinciale di Foggia La Magna

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28 ottobre 2010
Otto Preminger, La magnifica preda, (1954)
La magnifica preda (River of No Return) è un
western del 1954 diretto da Otto Preminger
che vede protagonisti le star Robert Mitchum
e Marilyn Monroe con Rory Calhoun.
L’azione ha luogo nel Nord-Ovest del Canada
durante il periodo della corsa all’oro.
Il film è caratterizzato dal montaggio frizzante
e veloce di Louis R. Loeffler. Mitchum e la
Monroe girarono personalmente molte scene
acrobatiche, e la Monroe si slogò la caviglia
durante la produzione.
Sia Preminger che Marilyn furono costretti a
lavorare al film contro il loro volere, a causa di
obblighi contrattuali; entrambi espressero la
loro frustrazione in merito alla sceneggiatura
che ritenevano essere di bassa qualità. Marilyn
considerò questo il peggior film della sua carriera. Il regista, per contro, dichiarò: “Dirigere
Marilyn, è come dirigere Lessie: ci vogliono 14
ciack prima che abbai nel modo giusto!”
Il film ebbe un grande successo di botteghino e
rimane uno dei classici western.
Erano già stati prodotti alcuni western in Italia,
ma quello di Leone è il 1° western all'italiana
che piacque alle platee popolari come a quelle
borghesi proprio perché non assomigliava ai
western americani.
Costato 120 milioni, incassò quasi 2 miliardi e fu
venduto in mezzo mondo.
Il suo successo aprì nuove prospettive nell'
impiego della violenza sullo schermo di cui si
giovarono altri registi come Peckinpah e lo
stesso Kubrick. Fotografia di Jack Dalmas
(Massimo Dallamano), musiche di Dan Savio
(Ennio Morricone), scene e costumi di Charles
Simons (Carlo Simoni). J. Wells è Gian Maria
Volonté.
il Cinema Western
Info
Immagini&Suoni
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0881 791637 - 647 - 635
4 novembre 2010
Sergio Leone, Per un pugno di dollari, (1964)
Per un pugno di dollari è il primo film della cosiddetta trilogia del dollaro (insieme a Per
qualche dollaro in più, del 1965, e Il buono, il
brutto, il cattivo, del 1966), diretta da Sergio
Leone ed interpretata da Clint Eastwood.
La vicenda è ricalcata su quella di La sfida del
samurai (Yojimbo, 1961), di A. Kurosawa, ma
le sue fonti sono anche Goldoni e la Commedia
dell'arte (Arlecchino servitore di due padroni) e
persino Shakespeare e il teatro elisabettiano di
cui riprende l'intrigo machiavellico, l'umorismo
macabro, il décor teatrale.
Biblioteca Provinciale di Foggia
Viale Michelangelo, 1
71100 Foggia
Tel 0881 687533 - 791694
Fax 0881 636881
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Rassegna a cura della sezione
Immagini&Suoni
dal 7 ottobre al 4 novembre 2010 h 16.30
Sala Proiezioni c/o Biblioteca dei Ragazzi
viale G. Di Vittorio, 33 . Foggia
il Cinema Western
Introduzione
La sezione Immagini&Suoni della Biblioteca
Provinciale di Foggia, dedica una breve
rassegna al cinema western, genere artistico
assai popolare, caratterizzato dal fatto di essere
ambientato nel vecchio West, territorio di
frontiera fino a quasi tutto l'800.
I film in programma sono tra i più significativi
nel genere e in alcuni casi dell’intera Storia del
Cinema, senza trascurare quel filone che si
sviluppò in un secondo momento e che pure
ebbe grande risonanza nel nostro paese e
all’estero, e che è il western all'italiana.
Con questa definizione si intende un genere di
film western di produzione tutta italiana che si
sviluppa tra gli anni sessanta e settanta e che
vede protagonisti attori di valore spesso
ancora agli albori della loro carriera, e che
presto sarebbero diventati star internazionali.
Questi film venivano girati per lo più in Italia o
in Spagna ed in rari casi in altri paesi del
Mediterraneo.
Il genere western, diventa in quegli anni
soggetto di quasi tutte le espressioni artistiche: cinema, letteratura, fumetti e cartoni
animati, scultura e pittura, spettacoli
televisivi e radiofonici, musica, teatro e
opera lirica.
Spesso è proposto in una visione romantica,
poiché il West, in quanto frontiera, era anche
un ideale di libertà, di speranza.
A tal proposito, sono interessanti le collezioni
di Manifesti Cinematografici, Fumetti e Opere
Musicali conservate dalla Sez. Immagini&Suoni.
I Fumetti e i Cd sono per lo più ammessi
al prestito ai possessori di bibliocard.
proiezioni a cura della sezione Immagini&Suoni
7 ottobre 2010
John Ford, Ombre rosse (1939)
21 ottobre 2010
Ombre rosse è un film del 1939 diretto da John
Ford e segna il ritorno del regista al genere western
dopo ben 13 anni.
Sceneggiato da Dudley Nichols sulla base del
racconto Stage to Lordsburg, di Ernest Haycox
(ispirato a Boule de suif, di Maupassant), è forse –
almeno in Italia per due generazioni di critici e di
cinefili – il western più famoso e amato di tutti i
tempi. Questo “Grand Hotel” su ruote, come fu definito sul New Yorker, si presta a letture di ogni genere, come ogni classico.
Ebbe 5 nominations agli Oscar e ne vinse 2: T.
Mitchell come attore non protagonista; la musica,
che attinge al folclore americano.
Mezzogiorno di Fuoco, diretto mirabilmente da
Fred Zinnemann, è tra i film più celebri
dell’intera storia del cinema.
Girato in un accecante e magnifico bianco/nero,
è un western atipico ispirato al racconto The Tin
Star, di John W. Cunningham, che nel breve volgere di poco meno di un’ora e mezza narra con
precisione e sensibilità l’evoluzione psicologica
del protagonista davanti alla sfida che l’attende,
e allo stesso tempo induce lo spettatore a riflettere su cosa siano la violenza e il sopruso.
Alcune cose lo rendono unico:
La magnifica performance di Gary Cooper che
ebbe per questa sua straordinaria interpretazione sia l’Oscar che il Golden Globe;
La ‘proclamazione’ della nascita di una nuova
star, Grace Kelly, che presto avrebbe conquistato il pubblico dell’intero pianeta;
Il formidabile montaggio con lo struggente motivo Do Not Forsake Me, Oh My Darlin, del grande
Dimitri Tiomkin, che segna ogni cambio di scena;
L’idea geniale di far coincidere la durata del film
col tempo dell’azione;
La miriade di orologi che riempiono ogni sequenza e che accentuano la spasmodica attesa;
La celebre scena che vede lo sceriffo gettare la
sua stella nella polvere, scena che all’epoca
provocò le proteste della Commissione che indagava sulle attività antiamericane.
Il film vanta la produzione di Stanley Kramer,
uno degli esponenti più anticonformisti della
Mecca del cinema.Nel 1989 Mezzogiorno di Fuoco
è stato scelto per essere preservato dal
National Film Registry presso la Biblioteca del
Congresso degli Stati Uniti.
Nel 2008 l’American Film Institute l’ha inserito al
27° posto della classifica dei cento migliori
film americani di tutti i tempi.
14 ottobre 2010
Howar Hughes, Il mio corpo ti scalderà (1943)
Il mio corpo ti scalderà (The Outlaw) è un film del
1943 diretto da Howard Hughes. Il film è
l’ennesima versione della saga di Doc Holliday e
Billy the Kid, i due famosi fuorilegge che questa
volta litigano per il possesso di un cavallo.
Scritto con ingegnosa ironia da Jules Furthman
(1888-1960), sceneggiatore emerito e collaboratore
di Sternberg e Hawks, che cominciò a girarlo e fu
presto sostituito dal produttore H. Hughes.
La storia della lavorazione e delle lotte con la censura (che ne permise la circolazione soltanto nel
1947) è quasi più interessante del film stesso, un
sex-western unico nel suo genere, anche per il
sottotesto omoerotico sottolineato con misogino
sadismo da Hughes. Clamoroso esordio della
22enne J. Russell. Fotografia del grande Gregg
Toland.
La durata varia a seconda dei paesi e delle loro
censure.
Fred Zinnemman, Mezzogiorno di fuoco (1952)
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