MADAME GUITAR, 4.ed., 2009 SCHEDE ARTISTI WALTER TESSARIS “Acoustic Music” & MAURIZIO STEFANIZZI Tessaris lascia giovanissimo la sua Torino e percorre le piazze d'Europa, arricchendosi di una pluralità di contaminazioni sonore che lo portano a filtrare e creare un sound acustico dove blues, flamenco, funk, celtica e jazz si fondono. Tornato in Italia la necessità di coniugare l'espressione artistica e il contatto diretto con il pubblico lo fanno partecipare a varie manifestazioni di buskers come Ferrara Buskers Festival, On The Road di Pelago (FI), Novara Street Festival, Raduno Degli Angeli di Acerra (NA), ecc. Nel 2000 incide il primo cd ed un secondo nel 2003, dove lo stile si arricchisce di ritmo e colore funky, grazie al fingercussion, note e ritmo ad opera dello stesso strumento. Seguono altri due cd ed un mare di esibizioni dal vivo in concerti, spettacoli teatrali, mostre, in cui Tessaris continua il suo viaggio senza fine nella musica e nella ricerca tecnica. Presente già l’anno scorso al festival, torna per la sua bravura, la sua simpatia e la sua disponibilità. Con lui ‘Mimito’, come si fa chiamare Stefanizzi, una presenza spiritosa ma carica di significato e riflessione sulla strada, su cui si ferma tra il reale e il surreale, passaggio di suoni, colori, sentimenti. E delle persone che passando lo guardano Stefanizzi dice: “Le loro spontanee reazioni mi permettono d’interagire e creare protagonisti occasionali di situazioni che diventano spontaneamente esplosive e dalle mille sfaccettature in un tempo troppo breve per avere il controllo emozionale”. Walter Tessaris – chitarra Maurizio Stefanizzi – animazione BRUCE LEWIS & ZSOLT PINTER Lewis è originario del Kentucky ed i suoi primi 15 anni di carriera li ha passati a percorrere in lungo e in largo il sud-est degli USA, per poi venire in Europa, dove ora ha trovato residenza ed una famiglia. Il gospel, il blues, il bluegrass ed anche il jazz lo hanno attirato e ‘Bhuba’ Bruce sa esprimere al meglio ognuna di queste anime. Suona la chitarra, specialmente nella tecnica ‘slide’, alternando la voce all’armonica a bocca, affascinando tanto gli appassionati spettatori dei suoi concerti che la critica musicale, che ne ha sempre riconosciuto i meriti, sia in Europa che in America. In particolare, il suo disco di esordio, “Walk down that lonesome fretboard” del ’98, ricevette entusiastici consensi dalla rivista Acoustic Guitar per l’oroginalità dell’inserimento del flatpicking nel blues e per l’uso delle accordature aperte nel bluegrass. Ha suonato con personaggi del calibro di Bela Fleck, Larry Coryell e Bob Brozman.Ritorna in Friuli dopo due esibizioni, nel ’99 e nel 2005.Già vincitore di competizioni ungheresi dedicate al mandolino nel 2001 e 2002, Pinter è a sua volta un grande musicista di bluegrass e leader della band “Acousticure”, premiata come migliore band europea del 2008 al grande Bluegrass Festival di Voorthuizen in Olanda.. Pinter e Lewis sono un punto fisso della scena musicale di Budapest, Lewis nell’ambito del rock, pop e jazz, e Pinter in quello folk (suona anche nei Rackava, band di world music molto popolare in Ungheria), bluegrass e country. Uniscono le loro forze ora in questo duo esplosivo fra chitarre, slide, mandolino, violino e grandi voci. Pescando dai rispettivi repertori, inseriscono materiale tradizionale ed alcuni classici fra i quali un inaspettato James Brown acustico e...qualsiasi altra cosa in una performance intensa, con tante perle, spumeggianti o rilassate: da scoprire! Bruce Lewis – voce, chitarra, armonica a bocca Zsolt Pinter – violino, chitarra, mandolino, voce GIORGIO CORDINI & RENO BRANDONI Veneziano, autodidatta, Cordini si trasferisce a Brescia alla fine degli anni sessanta. In quel periodo incontra Mauro Pagani ed insieme a lui suona quando la PFM ancora non esiste. Appassionato di blues, accompagna diversi musicisti americani di passaggio in Italia, tra cui Carey Bell, Otis Rush, Louisiana Red. Ha partecipato come chitarrista alla tournèe de "Le Nuvole" di Fabrizio De André ('91), alle successive teatrali fino al tour del '97 "Anime salve”. Nel '95 ha registrato un compact disc di sole chitarre acustiche, intitolato "Playing the Beatles" in duo con Andrea Braido. Autore di interessanti progetti discografici e concertistici, nonchè collaboratore prezioso di Pagani, Bubola, Ranieri, Vecchioni, recentemnte si è dedicato a due progetti legati a De Andrè, uno con la Piccola Orchestra Apocrifa, arrangiando “La Buona Novella” e l’altro con il gruppo "Mille Anni Ancora" (assieme a Ellade Bandini, Mario Arcari ed altri) proponendo “Storia di un impiegato”. Brandoni ha iniziato la sua carriera chitarristica nel 1979 e negli anni ‘80 ha collaborato e suonato con i più importanti chitarristi dell’epoca come Stefan Grossman, John Renbourn, Dave Van Ronk e Duck Baker. Ha collaborato con Andrea Carpi alle trascrizioni del manuale di “Chitarra Folk” ed ha pubblicato per Happy Grass i due volumi: “le Chitarra di Giovani Unterberger in tablatura” e “Chitarristi Italiani, la loro musica le loro idee”. Dopo alcuni anni di abbandono della attività musicale nel 2000 ha fondato il sito web Fingerpicking.net ritornando così alla musica ed alla attività concertistica, nella quale propone le sue numerose composizioni, vecchie e nuove, arricchite da classici del blues e da arrangiamenti personali . Ha da poco pubblicato il suo nuovo CD dal titolo “Zingarom”. Il duo è caratterizzato dal suono del bouzouki greco di Cordini e da quello della chitarra acustica utilizzata con accordature aperte di Brandoni. I richiami etnici, il blues, la canzone d’autore, si fondono in un affascinannte progetto discografico intitolato “Anima e corde” in cui traspare l’importanza che entrambi attribuiscono alla melodia e tale risalto, una delle caratteristiche fondamentali della loro musica, affascina e coinvolge l’ascoltatore. Giorgio Cordini – chitarra, bouzouki Reno Brandoni – chitarra MAURIZIO GERI Le sue prime esperienze, legate al recupero del repertorio tradizionale della montagna pistoiese, lo portano a conoscere, nei primi anni '80, la cantante ricercatrice Caterina Bueno con la quale collabora per una decina d'anni. Con lei c’è in quel periodo un chitarrista sardo di grande talento: Alberto Balia (quest’anno a “Madame Guitar”). E’ grazie a lui che Geri riprende lo studio sistematico della chitarra e approfondisce quelle tecniche che lo porteranno alla formazione del suo attuale stile chitarristico. Nel ’95 nasce il “Maurizio Geri Swingtet “, formazione che prende spunto dalla tradizione zingara francese (manouche) e che ha realizzato due cd, “Manouche e dintorni” (1997) e “A cielo aperto” (2001). Fondamentale l’incontro con il concittadino organettista Riccardo Tesi che nel ’94 dà vita al quartetto “Banditaliana” che vede al fianco di Maurizio, Ettore Bonafè (percussioni, vibrafono) e Claudio Carboni (sax); il gruppo lo stimola a ricerche timbriche e soluzioni musicali nuove, a cavallo fra tradizione e sperimentazione che si concretizzano negli splendidi e pluripremiati dischi della formazione e gli offrono occasioni di affermarsi anche come cantante e interprete di ballate tradizionali e canzoni . Tra le tante collaborazioni, recente è il progetto ‘Chitarre Zimarre’ che lo vede al fianco di Beppe Gambetta in un viaggio fra le culture migranti ed il repertorio a plettro dell’Italia di inizio secolo. Lo spettacolo ripercorre la migliore tradizione manouche, con brani del grande chitarrista zingaro Django Reinhardt, valzer di chiaro sapore musette, composizioni di musicisti manouche contemporanei, brani originali e canzoni legate alla tradizione swing italiana. Maurizio Geri - chitarra, voce Luca Giovacchini - chitarra Paolo Ghetti - contrabbasso JOHN RENBOURN Nato nel ’44 nel quartiere di Marylebone a Londra, è uno dei piu’ eclettici musicisti inglesi in attività. Fu affascinato fin da giovane dal blues di Big Bill Broonzy, venendo poi fortemente influenzato dal grande Davey Graham (che per primo mescolò blues e musica antica di varia provenienza). Tuttavia fu l’incontro con l’altro giovane esploratore Bert Jansch a condurlo definitivamente sulla strada della ricerca. Grazie a lui incise il suo primo album da solo nel ’65, per la mitica etichetta Transatlantic. L’anno dopo uscirà il disco “Bert & John” ed insieme a Danny Thompson, Jacqui McShee e Terry Cox fonderanno la leggenda Pentangle, che, nel breve periodo di piena attività, esplorarono un genere musicale, che univa tradizione inglese e scozzese, jazz, blues, un pizzico di rock e di musica antica, ricorrendo in genere ai soli strumenti acustici; un gruppo che rivoluzionerà da quel momento l’approccio di intere legioni di giovani musicisti verso la musica. Con la fine dei primi Pentangle, nel 1973, Renbourn proseguì da solo, con il John Renbourn Group e gli Ship of Fools,, gruppi nei quali passarono molti musicisti come Jacqui McShee, Steve Tilston, Maggie Boyle, Tony Roberts e John Molineaux. Sperimentatore autentico e grande virtuoso John è personaggio dal carisma eccezionale in grado, dal vivo, di entusiasmare anche il piu’ accanito critico. I tempi piu’ recenti vedono John Renbourn sempre impegnato sulle scene in solo, con Jacqui McShee o in duo con l’amico di sempre Robin Williamson. L’intensa attività concertistica limita la sua prolificità e le nuove uscite sono diradate nel tempo; gli ultimi episodi lo vedono con l’amico Robin Williamson nell’album “Wheel of Fortune” (Flying Fish ’94) e nell’ultimo solo “Traveler’s Prayer” (Shanachie ’98). Piu’ numerosi i “ripescaggi” storici che lo propongono “live” o in compagnia di mille diversi compagni, in un’operazione che testimonia l’interesse dei discografici intorno alla sua mitica figura ma anche la contemporaneità di un chitarrista molto amato da tutti. Nel 2005 ha compito un tour in Giappone con Tokio Uchida e Woody Mann, mentre nel 2006 ha girato ancora con Jacqui McShee e Robin Williamson ed ha collaborato con Clive Carroll (due anni fa a ”Madame Guitar”) alla realizzazione della colonna sonora per un film di Jeremy Brock. Ora, mentre si parla di un nuovo disco, ‘pare’ abbia deciso di ritirarsi dall’attività concertistica, il che rende ancora più unica la sua scelta tricesimana di concerto più seminario. Grazie, ‘sir’ John! John Renbourn – voce, chitarra ANDREA CASACCIO & ERMES GHIRARDINI Casaccio inizia lo studio della chitarra nel ’96, classica all’inizio, eletrica e jazz successivamente sotto capaci e prestigiosi maestri ed un perfezionamento nell’ambito jazz presso il Conservatorio di Klagenfurt. Nel 2000 si avvicina al tango ed inizia a suonare in diverse formazioni di musica swing, jazz e tango. Nel 2003 la collaborazione con l’Accademia dArte Drammatica “Nico Pepe” di Udine e l’inizio di un’attività di composizione ed esecuzione nell’ambito del teatro e della danza. La sua chitarra trova sempre più spazio in concerti in regione ed in Italia con varie formazioni, fra jazz e tango. Nel 2006 partecipa al primo “Madame Guitar” e vince la competizione fra chitarristi, suonando poi nel concerto finale con Beppe Gambetta e Roberto Dalla Vecchia. La partneship con il clarinettista Francesco Socal amplia il suo repertorio veso il klezmer ed il manouche e gli porta i primi concerti all’estero. Nel 2008 esce il suo primo cd “Etna”, in cui la chitarra è lo strumento principale ma non il solo. Con Socal e Angela Matteini alla voce, forma il “Soledad Trio”, con il quale si esibisce in tutto il nord-Italia proponendo un repertorio di tango argentino popolare, materiale che quest’anno ha avuto il privilegio di presentare anche in Argentina con un concerto al Teatro "Dante Alighieri" di Rosario ed alla radio di Buenos Aires. Uno dei più raffinati musicisti friulani, Ghirardini ha studiato con i massimi percussionisti internazionali ed ha suonato con il meglio del jazz friulano ed italiano (Trovesi, Basso, Allione, Romani, Venier, Cojaniz, Maier, UT Gandhi, Phophonix Orchestra, ecc.). Importante anche la sua attività nell’ambito della musica folk in Friuli sia su disco che dal vivo (Musiche di cunfin, Strepitz, FLK, Straulino, Giavitto, Vescovo, Taximi, Stefanutti, ecc.). Andrea Casaccio – chitarra Ermes Ghirardini - percussioni MAURIZIO BRUNOD Chitarrista e compositore piemontese, è sicuramente tra i più noti chitarristi del panorama jazzistico italiano, con la realizzazione di oltre venti dischi, tournée in tutta Europa e grandi collaborazioni. Dopo gli esordi con il gruppo “Dac’corda” (tre dischi e concerti in tutta Europa) è importante l’esperienza, tuttora ativa, del gruppo “Enten Eller” (Mandarini, Maier, Barbiero, Brunod), che in oltre venti anni ha realizzato otto dischi ed è riconosciuto come uno dei migliori gruppi nel Referendum Musica Jazz. Allo stesso tempo, ha sempre lavorato attorno ad un suo progetto solista, grazie al quale ha potuto farsi conoscere in varie rassegne ed anche in una tournée in Russia. Il ‘Solo’ è anche fissato in cinque dischi registrati in più di 10 anni, che testimoniano la sua crescita artistica ed umana, tant’è che molti dei brani contenuti nei dischi prendono il nome da luoghi del mondo da lui visitati. La musica Latinoamericana, in generale, e la tradizione cubana, in particolare, hanno avuto in lui una influenza tutta speciale, avendo egli suonato con storiche formazioni cubane come il “Septeto Nacional Ignazio Piñeiro” e la “Orchestra Elio Revé” e con gruppi italiani da lui fondati, talvolta, arricchiti da super-ospiti cubani. Il 2009 è per lui un anno incredibilmente fecondo, con un nuovo progetto con Alexander Balanescu e Claudio Cojaniz firmato ‘BarbieroBrunod’, un altro lavoro a suo nome con un super-gruppo norvegese (John Surman ospite) e l’uscita del nuovo cd in solo , “Northern lights”, dal quale nasce il concerto solista, ora totalmente rinnovato, che si basa su brani originali dello stesso Brunod e rivisitazioni di alcuni “standards”. Maurizio Brunod - chitarra MASSIMO VARINI Inizia come autodidatta per poi dedicarsi allo studio dell’armonia e dell’arrangiamento presso l'Accademia di Musica di Modena, fino ad arrivare ad insegnare queste materie nella stessa scuola. La sua carriera professionale inizia nell’89 come chitarrista/attore nel serial TV “Cri cri” con Cristina D’Avena e prosegue come fonico, programmatore e chitarrista turnista con artisti italiani e non. Nel ’94-‘95: registra nel proprio homestudio il suo primo LP strumentale dal titolo "Progetto fusione", cui segue, nel ’98, "Progetto fusione II - La vendemmia". Nel ’97, assieme a Nek e Antonello De Sanctis scrive i brani del disco “Lei, gli amici e tutto il resto” tra i quali “Laura non c’è”, con cui Nek vince a Sanremo. La collaborazione con Nek prosegue con i dischi “In due” (1998) e “La vita è” (2000). La sua chitarra diviene fondamentale per tanti artisti, sia in studio che dal vivo. Citiamo, ad esempio, il Grammy Award “Resta in ascolto” (2006) della Pausini, “Il mondo che vorrei” di Vasco Rossi o gli show televisivi “Non facciamoci prendere dal panico” di Morandi e “La situazione di mia sorella non è buona” di Celentano, nel cui ultimo cd “Dormi amore, la situazione non è buona” suona le chitarre acustiche, elettriche e classiche. E poi Bocelli, Ramazzotti, Mina, Antonacci, Fossati, tant’è che un curioso conto basato sulle loro vendite discografiche ci dice che, a tutt’oggi, la sua chitarra appare su oltre quaranta milioni di dischi. Si è anche interessato alla musica per bambini, contribuendo come autore allo Zecchino d'Oro, dove vince nel 2005 e nel 2007. Pochi mesi fa ha pubblicato “My sides”, un progetto discografico totalmente acustico con 16 brani e un DVD. Parte importante della sua attività è anche la didattica. Dal ’94 collabora con riviste del settore (da Axe Guitar a Guitar Club, Chitarre, ecc.) e molti sono ormai i metodi didattici pubblicati o messi su video dedicati all’acustica ed all’elettrica, con uguale successo fra i tantissimi fruitori così da essere in vetta alle classifiche di vendita. Ha tenuto tantissimi stage e corsi: corsi per la Comunità Europea presso il CPM di Milano, corsi di specializzazione alla Super Guitar School a Roma, corsi di “Professione turnista” presso l’Università’ della Musica di Roma, corsi di perfezionamento per la Fondazione “Arezzo Wave” ed è titolare del corso di “Arrangiamento” e “Chitarra” presso la Hope Music School della Conferenza Episcopale Italiana. Massimo Varini - chitarra PABLO Y MAURO CARDOZO Pablo e Mauro Cardozo da dieci anni tengono concerti nelle sale più qualificate e nei più importanti festival, a Buenos Aires (festival "Guitarras del mundo") come in tutta Europa, dove hanno tenuto oltre 60 concerti negli ultimi tre anni fra Germania, Svizzera, Francia, Olanda, Austria, Danimarca e Italia. Entrambi diplomati al Conservatorio di Morò, Buenos Aires, hanno cominciato a suonare il tango per chitarra nel 1993 e sono diventati un duo nell’anno successivo lavorando in parallelo sulle complessità della musica da camera. Dedicatisi poi specificamente al tango argentino sotto la guida di Anibal Arias (chitarrista di Anibal Correa), Jorge Cordone (ex Edmundo Rivero e Roberto Grela) e Vicente Correa (ex Alfredo Zitarrosa), hanno sviluppato nelle esecuzioni a duo elementi interattivi di riarmonizzazikone, contrappunto e variazioni melodiche senza rinunciare agli elemnti popolari e ‘creoli’, in questo influenzati dai maestri José Maria Aguilar, Guillermo Barbieri, Ramón Menéndez, Vicente Spina e il massimo esponente della chitarra nel tango, Roberto Grela. Data la specificità del loro settore artistico, il tango argentino, è significativo ricordare i massimi appuntamenti ai quali hanno partecipato nella loro terra, dal “Festival della musica dell’Argentina e dell’America Latiana” a Cordoba, all’annuale Festival del Tango di Buenos Aires, dove hanno poptuto suonare assieme a Juan Falú, fra gli altri. Quello che stanno attualemte presentando nei vari concerti è una visione originale della storia del tango. Tango, milonghe e valzer interpretati in modo ritmico e originalmente melodico, con una notevole dose di invenzione negli arrangiamenti e nell’energia delle interpretazioni da riuscire a coinvolgere in pieno il pubblico nella gioia della condivisione. ALBERTO BALIA & MASSIMO NARDI Chitarrista, compositore, ricercatore di musica popolare, architetto, Balia nasce a Santadi (Ca) nel 1954 e si avvicina alla musica all'età di dieci anni, entrando a far parte della banda musicale del paese, suonando il clarinetto. Trasferitosi a Firenze per studiare architettura, matura un profondo contatto con la musica etnica e, attraverso l’incontro con la cantante Caterina Bueno, con lo spettacolo "Il trenino della leggera", inizia l’attività professionale come chitarrista accompagnandola in concerto in Italia e all'estero. Con il lavoro di ricerca sulla musica della sua regione, che confluisce nello spettacolo "Ed ora il ballo" (1977), inizia l’attività come solista. Nel 1980 inizia la collaborazione con Enrico Frongia e separatamente, con Riccardo Tesi, con il quale, assieme a Daniele Craighead , formerà i “Ritmia”, una delle formazioni più innovative nel panorama italiano ed europeo nella rielaborazione della musica popolare, partecipando ad importanti rassegne del settore in tutta Europa e in Canada. Nascono tanti progetti, dalla collaborazione con il gruppo Sonos al quartetto di etno-swing “Nurages”, agli “Argia”, dal progetto etno-jazz a suo nome ai “Baxiu e Contra” e al duo con Massimo Nardi. Il suo stile assolutamente originale rivela una passione melodica figlia dell'etnofonia sarda. Nella sua improvvisazione convergono e fluiscono armoniosamente gli stili di ispirazione jazz-blues della chitarra moderna, le "trasposizioni" del repertorio delle launeddas, le tecniche più tradizionali della chitarra sarda. Per dieci anni Nardi ha studiato la musica delle launeddas in Sardegna ed ha effettuato ricerche sul campo con i più rappresentativi suonatori di launeddas. Nel 1978 incontra il maestro Dionigi Burranca che si rivela fondamentale per approfondire gli studi e diventa, da quel momento in poi, il suo punto di riferimento costante. Nello stesso periodo, insieme al chitarrista Luca Balbo, elabora una tecnica per riprodurre le suonate delle launeddas con la chitarra e inizia a comporre nuovi brani ispirati al repertorio tradizionale. Interessato anche al jazz, forma diverse formazioni fra cui i Tanit con Paolo Fresu. Nel 1990 inizia la collaborazione con Gesuino Deiana e Alberto Balia da cui nasce il trio di chitarre "Abbanegra". Dal 1994 collabora in veste di chitarrista ed arrangiatore con la cantante Lucilla Galeazzi con cui svolge una intensa attività concertistica in Italia e all'estero. Svolge attività di compositore creando musiche originali per launeddas e nel 1999 al Fesival Jazz di Sant'Anna a Resi dirige una sua composizione originale per 8 launeddas e i solisti Carlo Mariani, Michel Godard, Sandro Satta e Marcello Fiorini. “Tramas”, il progetto che presenta il duo, testimonia l'incontro di due musicisti impegnati da anni nell'esaltare il ruolo della chitarra nel recupero del patrimonio musicale sardo. Gli aspetti musicali più importanti che emergono sono l'uso dell'accordatura aperta ed il contrappunto; la prima crea un tessuto che sorregge le melodie con un suono pieno, avvolgente ed ipnotico, mentre il secondo svolge i temi con due parti intrecciate, caratteristica peculiare dell'estetica musicale delle launeddas. Alberto Balia - chitarra Massimo Nardi - chitarra HUSSY HICKS Hanno passato gli ultimi anni vivendo e suonando il loro stile unico di musica folk-funky davanti alle platee di tutto il mondo. Le due ragazze australiane si sono incontrate nel 2004 ed hanno trovato una perfetta alchimia musicale, frutto della combinazione di diversi stili, che permettono composizioni originali piene di talento e di fascino e che hanno permesso loro di presentarsi alle mahgiori manifestazioni internazionali ed al fianco di personaggi quali Tommy Emmanuel. Keith Urban, Travis e Damien Rice. Julz Parker, il cui stile è radicato nella tradizione emmanuelliana integrata da echi spagnoli, calore zingaro ed intricati ricami arabi, è riconosciuta unanimemente come la miglior chitarrista australiana, con un approccio molto “elettrico” alla chitarra acustica, mentre Leesa Gentz dà il suo apporto al sodalizio con la splendida ed estesa vocalità e la capacità di suscitare profonde emozioni in ogni brano che interpreta, oltre che suonando ottimamente la chitarra. Iniseme hanno trovato un giusto equilibrio fra provocare forti emozioni nel pubblico e stupirlo con stupefacente musicalità. Durante le esibizioni dal vivo spaziano dal gypsy-funk al country e al blues di grande energia, con armonie e ritmi intensi, producendo uno spettacolo di grande energia e dal suono molto potente per due poco più che ragzzine! Ne è prova il loro disco (anche in DVD) di debutto, "Life Plays Out", registrato dal vivo con buffi interventi, ospiti musicali ed una prorompente energia che nulla toglie alla qualità della loro musica. Viste a Sarzana, sono state immediatamente ‘arruolate’ per Tricesimo: una sorpresa! Julz Parker – chitarra, voce Leesa Gentz – voce, chitarra, percussioni TONY COX Chitarrista e compositore nato nello Zimbabwe, ma di base a Johannesburg in Sudafrica, è un maestro del fingestyle ed ha vinto per tre volte il SAME (South African Music Awards) per il miglior disco strumentale. La sua musica incorpora classica, blues, jazz e rock pur mantenendo un gusto tipicamente africano. Vera icona dello strumento nel suo paese, ha cominciato a suonare la chitarra a nove anni, imparando la chitarra hawaiana, e a diciannove ha studiato la chitarra classica per due anni. L’arrivo in Sudafrica lo porta a contatto con le molte sfaccettature melodiche ed i ritmi complessi che lo circondano e che lui assorbe con voracità. Subito comincia a comporre musica, arricchita dunque di quella immaginazione africana che è divenuta parte del suo essere chitarrista. Usando tutte le tecniche di fingerstyle apprese alla perfezione negli anni da maestri come Leo Kottke e Bert Jansch, Cox matura e sviluppa uno stile tutto suo. Con la precisione rigorosa degli studi classici messa vis-a-vis con la rilassata esecuzione di un maestro all’opera, la sua musica colpisce, si insinua, condiziona mente e cuore dell’ascoltatore verso un viaggio armonico inatteso, Appassionato e stimolante sul palco, lo è altrettanto fra il pubblico, al quale racconta storie ed aneddoti che lo coinvolgono, poi lo ammaliano con una melodia mai ssntita prima ed infine lo stendono con la forza e la qualità dell’esecuzione. Curiosa, a proposito di questa attenzione per il pubblico, la sua invenzione del Great South African Soiree Circle, una serie di serate in cui esecutori acustici tengono concerti in case private distribuite in tutto il paese. La voglia di contatto con i fruitori della sua musica lo hanno portato a lavorare moltissimo, percorrendo migliaia e migliaia di chilometri e tenendo una fitta rete di concerti e seminari di altissimo livello, dal Canada all’Europa, dall’Australia al Sudafrica, per cui sembra impossibile che abbia trovato il tempo per comporre e realizzare materiale per la quindicina di ottimi dischi finora pubblicati. Tony Cox – chitarra HAL Già protagonista della prima edizione di “Madame Guitar”, Damir Halilic, noto come Hal, viene da Rjeka, Croazia ed ha al suo attivo quattro ottimi dischi, l’ultimo dei quali è un triplo di grande interesse e varietà. Sin da ragazzo ha studiato la chitarra ed il mandolino ed ha percorso la ‘solita’ trafila dei gruppi giovanili, creando alla fine degli ’80 un insolito gruppo, i Public, tra musica e teatro. Grande interesse da parte del pubblico di mezza Europa, colonne sonore per il teatro, anche di marionette, ma scarsa attenzione da parte dell’industria discografica. Sciolto il gruppo, ha svolto l’importante ed oscuro ruolo di musicista da studio per le star della scena croata e ciò gli ha aperto ulteriori orizzonti, che ha deciso di esplorare parallelamente in ambito solistico. Fondamentale è stata la registrazione del suo primo disco di sola chitarra acustica (registrato a Bologna) perché le fenomenali critiche ricevute hanno attirato su di lui l’attenzione del ‘mondo’ chitarristico, da Morone a Woody Mann, Tommy Emmanuel , Peter Finger, fino al punto di fargli venire l’idea di creare addirittura un festival a proprio nome, “Hal’s All-Star Guitar Nights Festival” che è ora un importante punto di riferimento della scena musicale croata. Attratto dal blues, dal fingerstyle, ma anche dalle tradizioni croate, la sua produzione si è via via sempre più raffinata verso una propria musica che sa colpire giusto cuore, cervello ed anche l’occhio, perché ama accompagnare il suo suono con supporto multimediali. Sarà affiancato in alcuni brani dalla preziosa voce della moglie Meri Tros’elj, star della musica croata ed apprezzata cantautrice. Hal – chitarra MAURIZIO FERRARESE É da anni legato alla Roots Music acustica e quindi al Gospel, al country blues classico, alla musica oldtime e al ragtime. Il molto tempo passato a New Orleans come artista di strada gli ha permesso di cogliere l’anima del blues e della musica afro-americana fino a farla diventare ‘sua’. Il suo repertorio segue le tracce dei grandi padri degli anni ’20 e ’40. Partecipa ai principali festival di blues italiani e stranieri, ma non manca mai ai grandi appuntamenti dedicati ai busker (“La strada è il migliore palcoscenico per un musicista”, ama dire). Ha registrato due dischi, “Big Road Blues” e ‘Blues an’ other stories”, come un tributo personale ai grandi del passato. Ferrarese non è, però, un semplice imitatore, ma ha costruito un suo particolare approccio alla musica che adora, rendendolo affascinante particolarmente grazie ai suoi blues scritti in italiano ed alla potente efficacia del suo dobro. Durante il primo Gospel Festival italiano organizzato a Varese, ha avuto l’onore ed il sommo piacere di condividere palco e microfono con la grande Mavis Staples. Mauro Ferrarese – dobro MONICA BULGARELLI Presente alla scorsa edizione di “Madame Guitar” alla direzione dell’orchestra, da lei fondata, “iChitarrissimi”, composta da bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni e già vincitori di alcuni concorsi nazionali ed internazionali, è chitarrista, arpista e cantantecompositrice diplomata in chitarra classica al Conservatorio di Brescia. Dal 1991 è esperta di didattica della musica, di chitarra classica/ritmica/flatpicking/fingerstyle e arpa irlandese. Ha studiato arpa classica, arpa barocca e arpa celtica ai Conservatori di Verona e Vicenza, mentre ha studiato canto direttamente con la madre, mezzosoprano. Come chitarrista folk, si è esibita in diversi concerti e prestigiosi festival sia in Italia che all'estero. Da tre anni partecipa al Meeting di chitarra acustica di Sarzana, esibendosi nell'orchestra diretta da Franco Morone. Si è anche esibita alla terza edizione del festival internazionale "Acoustic Franciacorta" ed ha seguito diversi seminari sulle tecniche flatpicking e fingerstyle con Roberto Dalla Vecchia, Andrè Vandomber, Stèphane Wertz. Quest’anno è stata ospite delle serate finali di “Folkest”. Ha da poco realizzato il suo primo CD intitolato "Listen", con brani cantati e strumentali tra cui un brano con arpa celtica, tutti di propria composizione. Monica Bulgarelli – voce, chitarra, arpa celtica Alessandro Carminati - basso GIOVANNI FERRO Musicista autodidatta e laureato in filosofia, ha alle spalle vent'anni di insegnamento di chitarra moderna in varie scuole musicali e associazioni. Dopo anni di esperienze musicali circoscritte a Verona, diventa determinante l'incontro-scoperta del meeting di Sarzana e della comunità chitarristica di fingerpicking.net che lo introdurranno in ambienti musicali nuovi e gli offriranno opportunità di collaborazioni artistiche e partecipazioni ad open mic, concorsi, festival e seminari in diverse parti. Nel 2007 fonda l'associazione culturale Zonacustica che si dedica alla chitarra fingerstyle e inaugura "Chitarre per sognare", rassegna che si svolge annualmente a Colognola Ai Colli (Vr). Fa parte del Wine Guitar Clan, gruppo di chitarristi acustici a scopo benefico. Il suo stile è influenzato da vari generi che lo hanno appassionato: bossa nova, folk, canzone d'autore. Ama rivisitare melodie note a tutti arrangiandole alla sua maniera, e compone delle cose che non si possono ricollegare ad un genere o ad una tradizione particolare. “Chitarrista” è il titolo del suo nuovo cd, tredici pezzi in cui passa con disinvoltura e maestria dal ruolo di interprete di brani di Wonder, Marley, Concato, Rodgers e Zawinul a quello di autore di alcune belle composizioni, talvolta sognanti, tal’altra con una particolare attenzione al mood latinoamericano/brasiliano. Giovanni Ferro - chitarra ANDREA VALERI Astro nascente della chitarra fingerstyle, nasce a Pontedera (PI) nel ’91. Inizia a suonare all’età di 10 anni frequentando l’Accademia Musicale Lizard di Fiesole come allievo di Giovanni Unterberger. Fin da subito si distingue per il suo incredibile talento tanto da potersi permettere di suonare come solista. A tredici anni incontra Tommy Emmanuel che lo convince definitivamente a intraprendere la carriera di chitarrista. Impara velocemente varie tecniche con chitarra acustica ed elettrica ma a soli quindici anni conosce ed abbraccia definitivamente il fingerpicking, dedicandosi ormai quasi esclusivamente alla chitarra acustica. A sedici anni registra il suo primo Album “The Secret of Silence“ e viene invitato, viste le sue eccezionali capacità all’ Acoustic Guitar International Meeting of Sarzana 2007 e successivamente in altre importanti manifestazioni del genere in Italia e all’estero (già l’anno scorso si è esibito a Tricesimo). É già autore di tre dischi, “ The Secret of Silence “ (2007), “ The Trip “ (2008), “ Maybe “ (2009), in cui sono presenti principalmente brani originali ed arrangiamenti di brani di vario genere. Ha duettato in concerto con tutti i suoi idoli, da Don Ross a Thomas Leeb e Michael Fix, ma altri grandi chitarristi si ono acccorti di lui, da Giovanni Pelosi a Beppe Gambetta e Peter Finger. Ha anche collaborato con il cantautore Italiano Goran Kuzminac registrando insieme il brano “Parole semplici” nel disco “ Dio suona La chitarra “ di quest’ultimo. La sua attività concertistica è in continuo progresso riscuotendo enormi successi e soddisfazioni in Italia e all’estero. Suona chitarre Bachmann, di cui utilizza dal vivo il suo personale modello. Andrea Valeri - chitarra WIZZ JONES Un’altra ‘leggenda’ a “Madame Guitar”. Inizia la propria carriera musicale a capo di una band di ‘country and skiffle’ chiamata "The Wranglers", costituita nella città natale di Croydon (nel Surrey) sul finire degli anni Cinquanta. Qualche anno dopo, si dedica alla chitarra acustica ispirato dai grandi nomi dello strumento come Big Bill Broonzy, Rambling Jack Elliot e Muddy Waters che suonavano in un club di Londra gestito da Cyril Davies e Alexis Korner (la Roundhouse in Wardour Street). Apprendendo parte delle sue tecniche blues da Long John Baldry e Davy Graham, suonando nei coffee bar di Soho, Wizz segue la tanto onorata pista suonando in strada per l’Europa con vari musicisti, tra cui un allora giovane e spavaldo blues-man che si chiamava Rod Stewart. Al ritorno in Inghilterra nei primi anni Sessanta, Wizz forma un duo di bluegrass col banjoista Pete Stanley, una collaborazione che durerà quattro anni, in cui Wizz e Pete registrano un singolo e un LP su etichetta EMI (ora molti suoi dischi sono reperibili su CD con inediti). Le strade di Wizz e Pete si separano alla fine del 1967 e Wizz ritorna alla dimensione solista lavorando con il cantautore Alan Tunbridge (amico dei tempi di Soho) e, occasionalmente, col chitarrista Peter Berryman. Ottiene un considerevole successo negli anni Settanta in Europa e Scandinavia sia girando da solo che con la moglie Sandy nel gruppo "Lazy Farmer". Tornato in Inghilterra ed alcuni dischi dopo, la sua reputazione è ancora intatta anche grazie a dichiarazioni di personaggi come Eric Clapton e Ralph McTell che ne riconoscono l’influenza giovanile e così continua le sue esibizioni, talvolta accompagnato dal figlio Simeon, ottimo asolista di sax, armonica a bocca e flauto. Seguono ulteriori pubblicazioni discografiche per la statunitense Scenescof e il primo tour americano, con un’apparizione nel documentario "The Ballad Of Rambling Jack Elliot" e un concerto a New York con Thurston Moore (dei Sonic Youth!). Col suo stile di chitarra unico, un repertorio eclettico e una "mano destra degna di Broonzy", Jones (fresco settantenne, ma musicalmente parlando, tutt’altro che un pensionato!) continua ancora a suonare con successo nel circuito del folk e blues acustico con una scelta di tradizionali e di brani altrui, oltre a proprie composizioni, che hanno l’unico scopo di arrivare dritti all'ascoltatore, al suo orecchio ed al suo cuore. Wizz Jones – chitarra, voce ARMANDO CORSI Definito dagli addetti ai lavori “la chitarra che sorride”, Corsi nasce nella vecchie osterie di Genova, tra ballate dialettali e brani classici e tanta attenzione per Joao Gilberto, Antonio Carlos Jobim, Astor Piazzolla, autori amati ed eseguiti sera dopo sera negli anni di lavoro sulle navi da crociera che attraversavano l’Atlantico. Poi le collaborazioni, da Paco De Lucia a Eric Marienthal, Anna Oxa, Ornella Vanoni e Ivano Fossati, con il quale condivide quattro anni di tournèe. Il suo stile è personalissimo, caratterizzato da sincerità e passione non comuni; una tecnica chitarristica stupefacente che non si esprime mai in un esercizio fine a se stesso: trasmette semmai un’ansia, un pathos che non lasciano indifferenti. Nel gennaio del 2007 ha pubblicato il disco “Buena Suerte” nel quale è accompagnato dallo straordinario percussionista Marco Fadda in un percorso musicale per far conoscere la musica latina. Tra i brani contenuti nel cd troviamo “Sia benedetto il Samba”, scritto a quattro mani con il suo “fratello d’armonia”, il cantautore Bruno Lauzi ed interpretato da quest’ultimo. A Tricesimo presenterà il progetto “O Fado e a vida”, costruito sulla musica latina internazionale, fatta di momenti di vita quotidiana, sentimento, passione e sofferenza. Il progetto era nella mente di Corsi sin da ragazzo («Genova era un grande porto, e c’erano una trentina d’osterie. Arrivavano da tutto il mondo e si faceva ogni tipo di musica. Sentii il fado da musicisti portoghesi e ne fui conquistato. Rimase tra la musica che facevo e che spesso mi chiedevano di suonare”) e si è ora materializzato dalla collaborazione con la sua compagna di vita ed arte Daniela Garbarino, cantante raffinata e sensibile, ed un bravissimo chitarrista alla chitarra ad otto corde, Marco Leveratto, che aveva già suonato con Corsi nel disco “Duende”. Nel concerto brani di grandi autori ed interpreti, da Pablo Milanès a Dulce Pontes, da Marisa Monte ai Madredeus e, naturalmente, ad Amalia Rodriguez, che certamente trasmetteranno la magia ed il pathos che quella musica porta con sé, ma anche un fado rivisitato negli arrangiamenti espressi dalla formidabile tecnica, dalla precisione e dalla velocità d’esecuzione assolutamente rare di Armando, un virtuoso ma, come i “veri”, di una umiltà disarmante. Armando Corsi – chitarra Daniela Garbarino – voce Marco Leveratto – chitarra a 8 corde GARY LUCAS Chitarrista e compositore americano, ha ricevuto una nomination per un Grammy e gode di ottima fama negli oltre quaranta paesi in cui ha suonato. Una dozzina di album all’attivo (la sua presenza è significativa in almeno altri 50 dischi altrui!) e collaborazioni con Leonard Bernstein, Captain Beefheart (il suo primo mito, con il quale ha suonato dal vivo per cinque anni, su disco in “Doc at the radar station” e “Ice cream for crow” e di cui è stato l’ultimo manager), Jeff Buckley, John Zorn, Chris Cornell, Lou Reed, Kevin Coyne, Nick Cave, Bryan Ferry, Patti Smith, Kate and Anna McGarrigle, Iggy Pop, Allen Ginsberg, Gods & Monsters (band fondata nel ‘90 insieme a Jeff Buckley). Collabora per il progetto underground britannico 'The Dark Poets' e ono sue le colonne sonore di 'Cradle of Fear' e 'Borderline'. Quando Beefheart si è ritirato, Lucas ha continuato ad essere associato ai musicisti della Magic Band', formazione che ha continuato ad essere attiva e creativa dal 2003 al 2006, realizzando un doppio cd+dvd nel 2007. Oltre a collaborare con musicisti di qualità, Lucas ha registrato numerosi album da solista, tra cui il classico "Gods and Monsters". Nel 2003 è uscito "The Edge of Heaven" che ha raggiunto il primo posto della World Music Charts canadese con ottime recensioni in tutto il mondo, da “Rolling Stone” a “Hong Kong Music Weekly”. Nel 2008 ha inciso “Rise Up To Be”, cd strumentale che contiene esecuzioni dei brani storici “Grace” e “Mojo Pin” del grande cantante-chitarrista americano Jeff Buckley, scomparso nel ‘97, realizzate per l’album “Grace” del ‘94, oggi considerato un capolavoro del rock mondiale. Le prime collaborazioni fra Gary e Jeff sono contenute nell’album “Songs to No One” (2002), che ha venduto centomila copie e che contiene le versioni demo in studio proprio dei brani diventati famosi in “Grace”. Attualmente Gary è leader, cantante e chitarrista della sua band storica newyorkese “Gods and Monsters”, per la quale scrive i brani in collaborazione con Jerry Harrison (Talking Heads), Billy Ficca (Television) e Ernie Brooks. Da non dimenticare l’interessante progetto di musiche originali scritte per il film muto degli anni ’20 “Der Golem” del regista tedesco Paul Wegener e nel tour conseguente, oltre alle recenti collaborazioni con la cantante indiana NaJma Akhtar, con cui realizza il cd “Rishte”, e con Dean Bowman, voce solista nel progetto Chase The Devil. Il suo chitarrismo sa fondere ispirazione blues con una vasta gamma di spunti, dalla psichedelia alla world music, dal jazz alla classica. Impressionante la sequenza di elogi giuntigli dalla critica: “Uno dei migliori e più originali chitarristi d’America” (Rolling Stone); “Un leggendario chitarrista leftfield” (The Guardian); "Il guitar hero dell’uomo pensante" (The New Yorker); “Stupendo!” (Mojo): “ Uno dei più innovativi e stimolanti chitarristi oggi in circolazione" (fRoots). Gary Lucas – chitarra, voce