Trascrizione integrale dell’ intervento della Polizia Postale a Ponte Nossa a cura di Toti Alberto 1-Pedopornografia Non dare confidenza agli sconosciuti, è una regola di comportamento molto importante soprattutto per voi ragazzi, in quanto anche su Internet ci sono persone che si spacciano per altre, per cui io posso benissimo partecipare ad una chat raccontando di chiamarmi Francesco, di avere 14 anni, e posso caricare sulla rete la foto di un ragazzo o di una ragazza che ho fotografato per strada spacciandola per mia, e voi pensate che io sia Francesco di 14 anni, ma non è vero. Quindi anche li dobbiamo stare attenti, specialmente quando non conosciamo di persona chi incontriamo, perché sulla rete siamo portati a dare con più leggerezza i nostri dati personali, le informazioni che ci vengono richieste, e questo è uno dei rischi che dobbiamo assolutamente evitare. Quindi anche sulla Rete vale sempre il vecchio detto: “Non accettare le caramelle dagli sconosciuti”. Quando i nostri genitori ci dicono “Stai attento quando vai a scuola, quando vai di qua, quando vai di là, se ti ferma qualcuno per strada non dargli retta …”, noi siamo portati ad ubbidire, ma su Internet è più difficile, perché lì tendiamo a fidarci di tutti, di qualsiasi persona che chatta con noi, tendiamo ad aprire ogni e-mail che ci viene inviata dicendo: “Ma si, dai …”. Abbiamo questa estrema fiducia che invece va un attimino ridimensionata, perché non possiamo mai essere certi dell’identità di chi abbiamo davanti se non lo conosciamo. Okay? Il primo argomento che affronteremo oggi è la PEDOFILIA. Il pedofilo è una persona ammalata, è una persona con grossi problemi che, per il suo divertimento, utilizza i minori di 18 anni. Quindi anche il pedofilo utilizza la rete Internet, anzi ancora di più, proprio perché dice: “Perché devo andare in giro per strada ad adescare i ragazzi e le ragazze? Lo faccio su Internet. Sto a casa mia, guarda che bello, lo faccio anche qui”. Quindi noi dobbiamo stare attenti quando chattiamo, specialmente quando siamo nei social network, nelle chat, perché questi individui sono lì. Voi non lo sapete ma loro ci sono.” (Visione di un filmato) Commento finale: “Il mondo virtuale produce talvolta effetti reali. Per questo bisogna proteggere i più indifesi: i bambini. La pedopornografia è un crimine contro l’infanzia. Attenzione a chi incontrate nelle chat. Un bambino da solo con un computer nella sua stanza, non è sempre sicuro. Siate per lui occhi che guardano, perché il silenzio di un bambino potrebbe essere una voce per il pedofilo.” Nel filmato viene presentata proprio la situazione tipo. Il protagonista, un ragazzo che potrebbe avere la vostra età, è in camera sua e sta chattando. Ora lui pensa di chattare con un suo compagno, un suo coetaneo. In realtà sta chattando con un pedofilo. Tra l’altro mette in atto due comportamenti che lo mettono a rischio: ha inviato la sua fotografia e anche il suo numero di cellulare. Perché questo lo mette a rischio? Perché se noi parliamo con una persona nelle chat e gli diciamo che il mercoledì sera andiamo all’allenamento di basket e poi gli mandiamo la fotografia, questa persona ci identifica, sa chi siamo, ci conosce, ci trova. Giusto? Siamo stati noi che glielo abbiamo permesso. Gli abbiamo mandato la nostra fotografia. Il pedofilo nel suo lavoro, per individuare le sue vittime, chatta anche per sei, sette, otto mesi, perché deve instaurare fiducia con i ragazzi. Fa anche dei regali, degli omaggi, manda dei CD masterizzati, carica il Pagina 1 Trascrizione integrale dell’ intervento della Polizia Postale a Ponte Nossa a cura di Toti Alberto telefono cellulare della vittima, questo perché? Perché ci deve essere questa fiducia. Quindi quando voi utilizzate Internet state attenti, non fidatevi delle persone che incontrate, a meno ché non le conosciate fisicamente. Se per caso poi qualcuno sulla chat dovesse chiedervi un incontro, voi fatevi dare anche il numero di telefono fisso di casa, poi andate dai vostri genitori e in loro presenza telefonate per verificare di persona se effettivamente dall’altra parte c’è un ragazzo o una ragazza che vi vuol conoscere piuttosto che un’altra persona. Okay? Questo può essere un buon consiglio: FATEVI SEMPRE DARE IL NUMERO DI TELEFONO FISSO. Quindi, stare molto attenti, perché come vi dicevo prima il pedofilo non va mai in rete a raccontare “Salve, io sono pedofilo, ho 40 anni …” Siete d’accordo? Cercherà piuttosto, come vi ho detto prima, di assumere un’altra identità, fasulla ovviamente. Quindi quando chattiamo stiamo sempre molto attenti!! Ora, la legge italiana è molto severa per quanto riguarda i pedofili, e nello specifico per tutti quei comportamenti che riguardano la pedofilia, ma in particolare la pedopornografia, ossia immagini che ritraggono minorenni nudi o in atteggiamenti con adulti o altri ragazzi. Queste immagini se vengono prodotte o diffuse, danno luogo ad un reato e le pene previste sono anche molto severe. Nel filmato voi avete visto che ad un certo punto nella chat si è intromesso un poliziotto. Ora, come ha fatto? Dovete sapere che quando voi vi collegate alla rete Internet, nel momento stesso in cui vi connettete, il sistema Internet vi assegna un numero, un numero che si chiama numero IP ed è una targa, come quella della macchina che identifica sempre la nostra auto quando viaggiamo. Quando noi ci connettiamo alla rete Internet, abbiamo questo numero di targa che ci segue per tutta la navigazione e, quel numero, in quel momento, ce lo abbiamo soltanto noi nel mondo E il sistema Internet, che assegna questo numero, ha l’obbligo di comunicarlo alla polizia, per cui, nel momento in cui vengono svolte delle indagine, le forze dell’ordine partono proprio da questa targa. Abbiamo detto che il numero di Ip è univoco, ce l’abbiamo soltanto noi nel momento in cui stiamo navigando e quindi dietro questo numero di targa cosa c’è? C’è una connessione, quindi c’è un computer, quindi c’è una linea telefonica, un’abitazione e quindi una persona fisica. Ecco come è stato rintracciato questo pedofilo. E poi avete visto il nostro Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online che è questo ufficio che si trova a Roma, dove viene svolta tutta questa attività di monitoraggio della rete, di contrasto alla pedofilia. Questo Ufficio collabora anche con le forze di polizia del mondo perché purtroppo mentre come vi dicevo in Italia c’è una legge che è molto severa e che punisce queste persone, ci sono paesi nel mondo dove la pedofilia non è un reato, per cui tanti pedofili vanno magari in questi paesi e utilizzano connessioni da questi paesi per poi immettere nella Rete Internet delle immagini pedopornografiche, dei filmati. Quindi noi collaboriamo anche con le forze di polizia del mondo proprio per cercare di arginare questo fenomeno. Pagina 2 Trascrizione integrale dell’ intervento della Polizia Postale a Ponte Nossa a cura di Toti Alberto Ho già avuto occasione di dirvi che la legge italiana è abbastanza severa per quando riguarda questo tipo di reato, e adesso vi voglio raccontare un fatto realmente accaduto nella nostra provincia, un fatto di vita quotidiana che noi purtroppo abbiamo vissuto, e che per il nostro tipo di lavoro incontriamo tutti i giorni. Questo esempio non è un fatto inventato ma è la realtà, la realtà della nostra Provincia che, per esempio, ci ha visto denunciare per pedofilia 70 persone solo l’anno scorso e due sono state arrestate. Quindi vedete bene come questo fenomeno c’è anche qua, non è che noi lo vediamo solo in televisione, ne sentiamo parlare e diciamo “Si, va bé ma … figurati … qua, Ponte Nossa “ . Invece no. C’è, ed è presente. Ecco perché voi dovete stare attenti quando chattate, avere sempre il dubbio che la persona con la quale state comunicando non sia chi dice di essere e stare sempre attenti, così come non dare a nessuno i vostri dati personali, che tra l’altro possono essere utilizzati oltre che dai pedofili anche dai malavitosi, come vedremo meglio successivamente. Verso la fine dell’anno scorso, una ragazza di 16 anni che frequentava una scuola superiore di Bergamo, aveva come fidanzato un suo compagno di scuola. Un giorno, per divertimento, ha accettato di posare a seno nudo per il suo ragazzo, che ha salvato le fotografie sul cellulare. Ora, tempo dopo, i due hanno discusso e deciso di lasciarsi, però, quel ragazzo “se l’è un po’ presa di questa cosa”, non gradiva di essere stato “mollato”, allora ha pensato “Va bene adesso gli faccio un bello scherzo”. Ha preso le fotografie della sua ex fidanzata e le ha caricate su un sito pornografico, su Internet, indicando anche il numero di telefono e un nome fittizio. Quando questa ragazza si è accorta, è andata da sua mamma e insieme sono venute da noi a fare la denuncia. La mamma era chiaramente allarmata, perché diceva “Come? Mia figlia su Internet?” Il sito che ospitava queste immagine, su nostra richiesta, le ha cancellate, però nel frattempo, dal momento cioè in cui sono state pubblicate dall’ex fidanzato a quello in cui sono state tolte, chissà quante migliaia di persone le hanno viste e magari qualcuno di queste, qualche ragazzo dall’altra parte del mondo, in Australia per esempio, trovando carina questa ragazza, si può essere fatto anche un bel poster con la sua fotografia e adesso ce l’ha appeso sul muro della sua camera. Tutto questo perché noi non possiamo essere sicuri che cancellando una fotografia da un sito Web questa non ci sarà più. Nel frattempo infatti chissà quante altre persone possono averla scaricata e rimessa nel circuito di Internet. E’ molto difficile sapere quante persone possono essersela fatta propria. Ora, dopo che questa signora ha denunciato il fatto, noi abbiamo svolto le nostre indagini. E chiaramente, tramite il numero di IP che seguiva la navigazione di questo ragazzo, siamo risaliti al responsabile che è stato subito sospeso dalla scuola e denunciato. Adesso è in attesa di processo. Questo ragazzo ha 16 anni. La legge italiana dice che fino a 14 anni chi commette questo genere di reato non è imputabile. Significa che la legge dice: “Se tu hai meno di 14 anni, se commetti degli errori li commetti perché stai imparando a vivere nel mondo e quindi io non ti punisco. Però se hai un’età compresa tra 14 e 18 anni, no, tu sei imputabile, perché a quell’età devi capire che ci sono delle azioni buone e delle azioni cattive, quindi se ti comporti male e vai contro la legge, paghi.” C’è il tribunale per i minorenni, che per noi è a Brescia, e c’è il carcere minorile che per noi è a Milano. Questo ragazzo Pagina 3 Trascrizione integrale dell’ intervento della Polizia Postale a Ponte Nossa a cura di Toti Alberto chiaramente non pensava di aver creato chissà quali problemi alla ragazza, pensava di averle fatto uno scherzo, invece è stato denunciato per diffamazione, perché? Perché questa fotografia, come dicevo prima, rimarrà sempre su Internet, quindi quando questa ragazza avrà 40 anni e per esempio deciderà di candidarsi a Presidente della Provincia di Bergamo, ci sarà sempre qualcuno che andrà a stampare la sua fotografia e a dire: “Ma come? Voi volete eleggere questa signora che a 16 anni era già sui siti pornografici?” Quindi vedete bene come la sua vita è comunque rovinata, perché ci sarà sempre qualcuno che conserva o trova questa fotografia. In più, come vi dicevo prima parlando della legge contro la pedofilia, ho detto che chi produce, detiene, divulga immagini pedopornografiche, commette un reato. Questo ragazzo, avendo mandato in rete la fotografia della sua fidanzata nuda, ha commesso anche un reato pedopornografico, che è un reato molto grave, per cui lui adesso avrà il processo e rischia il carcere. E tutto questo per aver fatto, diciamo, una bravata. In più, la famiglia della ragazza, essendosi molto arrabbiata, si è costituita parte civile. Che cosa significa? Che chiederà a questo ragazzo i danni morali. I danni morali sono dei danni, una cifra economica che la famiglia di questo ragazzo dovrà pagare, ma si parla di 40.000, 50.000€. Quindi vedete bene come tante volte, utilizzando anche con leggerezza la rete Internet, si può comunque cadere in questi reati. E’ importante conoscere il problema proprio per poterlo evitare. Quindi anche con le fotografie, stiamo molto attenti L’ultimo punto su questo specifico argomento riguarda la Black List. Cos’è? In Italia esiste questa possibilità: nel momento in cui le forze di polizia, oppure i privati cittadini, per qualche motivo vengono a conoscenza di un sito che contiene delle immagini pedopornografiche, devono effettuare la segnalazione alla Polizia Postale, e noi, possiamo far sì che questo sito entri nella cosiddetta Black List, ossia lista nera, che impedisce a chiunque la navigazione nel sito in oggetto, sul territorio italiano. Per cui dal momento in cui viene segnalato e entra in questa black list, il contenuto del sito non può più essere visto da nessuno su tutto il territorio italiano. Solo un chiarimento: ipotizziamo che, per qualche motivo, mentre noi stiamo navigando ci troviamo davanti a materiale pedopornografico. Cosa dobbiamo fare? Allora, la legge dice che se lo scarichiamo commettiamo un reato, se lo divulghiamo commettiamo un reato. Allora cosa dobbiamo fare? Dobbiamo prendere il nome del sito, quindi la stringa che esce sulla barra del’indirizzo, ce la scriviamo, cancelliamo tutto, non teniamo niente e facciamo una segnalazione alla Polizia Postale. Pagina 4