ECONOMIA AZIENDALE – I CANALE (A

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ECONOMIA AZIENDALE – I CANALE (A-C)
PROF. MAURO PAOLONI
II MODULO – CONTABILITA’
Materiale didattico disponibile sul sito: www.mauropaoloni.it
LA GESTIONE
La gestione è l’insieme delle operazioni svolte dalle persone presenti in azienda
per ottenere e vendere beni e/o servizi.
Nell’aspetto oggettivo, e con riferimento alla gestione ordinaria, si possono
distinguere 5 tipologie di operazioni economiche fondamentali:
INVESTIMENTI
FINANZIAMENTI
TRASFORMAZIONI
DISINVESTIMENTI
RIMBORSI O
REMUNERAZIONI
2
FINANZIAMENTI
Permettono all’azienda di avere a disposizione
MEZZI MONETARI
a titolo di
CAPITALE PROPRIO
CAPITALE DI TERZI
(o SOCIALE)
debito dell’azienda verso
l’imprenditore o i soci
debito dell’azienda verso terzi
(DEBITI DI FINANZIAMENTO)
3
INVESTIMENTI
Permettono all’azienda di acquisire i
FATTORI PRODUTTIVI e FINANZIARI
FATTORI A
FECONDITA’ SEMPLICE
Es. MATERIE PRIME
FATTORI A
FECONDITA’ RIPETUTA
Es. IMPIANTI
FATTORI
FINANZIARI
Es. PARTECIPAZIONI,
CREDITI DI FINANZIAMENTO
MODALITA’
Sono effettuati con
MEZZI
MONETARI
DEBITI VERSO
FORNITORI
Se si paga il fornitore per
CONTANTI
Se si paga il fornitore successivamente
all’acquisto
(sorge un DEBITO DI FUNZIONAMENTO)
4
TRASFORMAZIONI
Permettono all’azienda di trasformare i FATTORI
PRODUTTIVI (INPUT) in PRODOTTI FINITI O SERVIZI
VENDUTI (OUTPUT)
Sono operazioni di gestione interna che non si traducono in flussi monetari o
economici con i terzi.
Sono tuttavia operazioni economiche in quanto, a seconda dei rendimenti dei
FATTORI PRODUTTIVI trasformati, incidono sul costo dei PRODOTTI FINITI.
5
DISINVESTIMENTI
Avvengono con la cessione dei
PRODOTTI o SERVIZI ottenuti
O
con l’incasso di crediti di
finanziamento
MODALITA’
Sono effettuati con
MEZZI MONETARI
Se il cliente paga
in CONTANTI
CREDITI CONCESSI AI CLIENTI
Se il cliente paga successivamente alla
cessione
(CREDITI DI FUNZIONAMENTO)
6
RIMBORSI O REMUNERAZIONI
Sono effettuati con i MEZZI MONETARI messi a
disposizione con le operazioni di disinvestimento
REMUNERAZIONE
DEI SOCI
Con dividendi
DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI
Con interessi
RIMBORSO
DEI SOCI
Sotto forma di capitale sociale esuberante
DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI
Mutui
7
CICLO DI GESTIONE
Entrate mezzi
monetari e simili
Entrate mezzi
monetari e simili
Disinvestimenti
Finanziamenti
Trasformazioni
Investimenti
Uscite mezzi
monetari e simili
Rimborsi o
Remunerazioni
Uscite mezzi
monetari e simili
8
CICLO DI GESTIONE
PROBLEMI
Il problema è che non si riesce a collegare un CICLO di OPERAZIONI
FONDAMENTALI (Finanziamenti/Investimenti/Disinvestimenti/Rimborsi
o Remunerazioni) ad ogni singolo fenomeno (business, prodotto, impianto).
Nella vita dell’azienda vi sono MOLTEPLICI CICLI tra di loro
interconnessi ed accavallati.
Occorre allora gestire GLOBALMENTE i FINANZIAMENTI ed i
DISINVESTIMENTI con cui far fronte alla TOTALITA’ degli
INVESTIMENTI e dei RIMBORSI/REMUNERAZIONI.
9
LA GESTIONE
Durante lo svolgimento della propria attività, l’impresa deve acquisire
fattori produttivi necessari alla realizzazione dei vari processi, nonché
procurarsi i mezzi finanziari idonei a tali acquisti ed alle altre necessità.
La gestione aziendale si caratterizza non solo per il continuo avvicendarsi
dei processi produttivi, ma anche per il continuo susseguirsi delle
operazioni di acquisto di fattori produttivi (con relativo esborso monetario)
e vendita di prodotti (con conseguente introito).
E’ allora utile analizzare i PROCESSI PRODUTTIVI.
10
LA GESTIONE: ASPETTO REDDITUALE E MONETARIO
Un modo utile per analizzare l’aspetto REDDITUALE e MONETARIO
della gestione passa attraverso l’osservazione del processo produttivo.
I processi produttivi sono un insieme di processi di operazioni, diversi tra
di loro, ma concatenati e coordinati al fine di ottenere la produzione e la
vendita di beni e servizi.
In un’impresa industriale il processo produttivo deriva dal
concatenamento dei seguenti processi:
Processo di
operazioni
di acquisto
Processo di
operazioni di
trasformazione
Processo di
operazioni
di vendita
11
I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Del processo produttivo è possibile individuare tre cicli:
Inizia con il prelievo dal magazzino delle materie
Ciclo tecnico
prime e termina con il deposito presso il
magazzino dei
prodotti finiti. Tale ciclo
(o ciclo del processo produttivo)
corrisponde anche alla durata del processo di
trasformazione (tempo di lavorazione o
fabbricazione).
Ciclo reddituale
(o ciclo dei costi e dei ricavi)
Ciclo monetario
(o ciclo di cassa)
Inizia con il processo di acquisto (sostenimento di
costi) e termina con la data in cui si vendono i
prodotti/prestano i servizi (conseguimento di
ricavi).
Inizia con il momento in cui avviene il pagamento
ai fornitori e termina con il momento in cui
avvengono gli incassi dai clienti.
12
I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Ciclo monetario
Ciclo reddituale
Ciclo tecnico
T
Pagamento
Acquisizione
Magazzino
dei fattori
Materie Prime
produttivi
Magazzino
Vendita
Prodotti Finiti correlata dei
beni prodotti
Riscossione
PROCESSO DI
TRASFORMAZIONE
Sostenimento
dei costi
Conseguiment
o dei ricavi
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I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Supponiamo che:
- l’1/1/20xx si acquistino materie prime, con pagamento a 30 giorni (il 31/1/20xx);
- le materie prime rimangano in magazzino per 40 giorni, fino al 10/2/20xx;
- il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti duri 10 giorni;
- dopo la lavorazione, i prodotti finiti restino nel magazzino per 8 giorni (dal
21/2/20xx-1/3/20xx);
- l’1/3/20xx si vendano i prodotti finiti, incassando a 10 giorni (l’11/3/20xx).
- Ciclo tecnico
10 giorni (11/2/20xx -21/2/20xx)
- Ciclo reddituale
59 giorni (1/1/20xx -1/3/20xx)
- Ciclo monetario
39 giorni (31/1/20xx -11/3/20xx)
Indica l’intervallo di
tempo per il quale
l’impresa deve
disporre di
finanziamenti
14
I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Ciclo monetario (39)
Ciclo reddituale (59)
Ciclo tecnico (10)
T
1/1
Acquisizione
dei fattori
produttivi
31/1
11/2
Pagamento Magazzino
Materie Prime
21/2
Magazzino
Prodotti Finiti
1/3
Vendita
correlata dei
beni prodotti
11/3
Riscossione
PROCESSO DI
TRASFORMAZIONE
Sostenimento
dei costi
Conseguimento
dei ricavi
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I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Difficilmente il ciclo reddituale coincide con il ciclo monetario. L’acquisizione dei
fattori produttivi, infatti, può avvenire con pagamento immediato (si ha dunque
un’uscita monetaria) o differito (sorge un debito di funzionamento).
Analogamente, la vendita di beni e servizi può avvenire con riscossione immediata
(si ha dunque un’entrata monetaria) o differita (sorge un credito di funzionamento).
Lo sfasamento temporale che esiste tra il momento dell’acquisto dei fattori
produttivi e la conseguente uscita monetaria, così come lo sfasamento esistente tra
la vendita dei prodotti e la relativa entrata monetaria implicano una diacronia tra i
vari cicli.
E’ IMPORTANTE per ogni azienda ricostruire questi
cicli, per garantire un EQUILIBRIO ECONOMICO e
MONETARIO-FINANZIARIO (adeguata potenza
finanziaria) della gestione.
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LE CONDIZIONI DI ECONOMICITA’
In sostanza occorre che:
1) l’impresa produca un Output > Input (Aspetto REDDITUALE)
Input
Output
Risorse investite
Risorse cedute
Costi
Ricavi
2) disponga di risorse finanziarie per far fronte tempestivamente ed
economicamente alle obbligazioni assunte nello svolgimento dell’attività
economica (aspetto MONETARIO-FINANZIARIO).
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PERCHÉ IL SISTEMA INFORMATIVO?
E’ pertanto necessario un SISTEMA INFORMATIVO che indaghi il
complesso fenomeno aziendale e monitori il raggiungimento delle
CONDIZIONI DI ECOMICITA’.
Il SISTEMA INFORMATIVO è il TERMOMETRO che misura il
raggiungimento di tali CONDIZIONI.
Il SISTEMA INFORMATIVO può essere definito come:
l’insieme delle procedure dei flussi informativi finalizzati a sostenere
i soggetti aziendali preposti all’attività decisionale e di controllo e a
soddisfare il fabbisogno informativo di soggetti esterni all’azienda.
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SCOPO DEL SISTEMA INFORMATIVO
Sui risultati conseguiti
(in termini di reddito d’impresa e correlato
capitale di funzionamento)
SU COSA?
FORNIRE
INFORMAZIONI
PER CHI?
Sulle modalità di utilizzo delle risorse
impiegate (materie prime, immobilizzazioni,
lavoro, servizi): EFFICIENZA.
(Prevalentemente) per soggetti all’esterno
dell’azienda, interessati a conoscere
l’andamento dell’azienda.
Per soggetti all’interno dell’azienda
(management e proprietari) a supporto del
processo decisionale e di controllo.
COME?
Oggetto di rilevazione: i processi di scambio
che l’azienda pone in essere con terze economie
(fatti esterni)
Oggetto di rilevazione: le modalità di
svolgimento interno della gestione
(fatti interni)
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Ecco allora che, nell’ambito del sistema informativo, è possibile
individuare due tipologie di rilevazioni SISTEMATICHE:
E’ la contabilità su cui
ci concentreremo
1
Contabilità Generale (CO.GE)
Soddisfa prevalentemente le esigenze informative esterne,
attraverso la determinazione del reddito di esercizio e del connesso
capitale di funzionamento, andando a rilevare i fatti esterni di
gestione.
2
Contabilità Analitica (CO.AN.)
Soddisfa le esigenze conoscitive degli organi di governo aziendale,
attraverso l’analisi di costi, di ricavi e risultati economici relativi a
specifici oggetti (singoli prodotti, linee di prodotti, processi
produttivi, reparti, aree di affari, centri di costo, ...), andando a
rilevare i fatti interni di gestione.
20
CONTABILITA’ GENERALE (CO.GE.)
La CO.GE. ha una valenza informativa prevalentemente esterna, e
rileva i COSTI e i RICAVI generati da scambi con terze economie.
N.B.: “ricavi”: quindi occorrerà
distinguere la produzione venduta
da quella semplicemente ottenuta.
21
LA GESTIONE: FATTI ESTERNI E FATTI INTERNI
I fatti interni non generano rapporti con terzi e sono connessi al processo di
trasformazione tecnica (trasferimento di materie prime dal magazzino MP ai
reparti produttivi e trasferimento dei prodotti ottenuti al magazzino PF).
Fatti esterni
Fatti interni
Fatti esterni
I fatti esterni si concretizzano in atti di scambio con terzi (operazioni di acquisto di
fattori produttivi, operazioni di vendita di prodotti, operazioni di regolamento di
debiti e crediti commerciali).
22
FORMULA FONDAMENTALE
Ricavi di esercizio – Costi di esercizio
=
Risultato di esercizio
Problema: Costi e ricavi sono sfasati temporalmente
In genere:
COSTI
Sostenuti all’inizio del ciclo produttivo
RICAVI
Conseguiti alla fine del ciclo produttivo
Da un punto di vista teorico, l’unica soluzione è determinare il
risultato di esercizio alla fine della vita aziendale.
In effetti, se tutto è così intrecciato, solo quando ‘cessa di esistere’
l’azienda è possibile sapere se ha conseguito un Utile o una Perdita.
23
LA GESTIONE: INTERA VITA DELL’IMPRESA
Anno di costituzione X
Anno di cessazione (X+t)
24
LA GESTIONE COME SOMMA DI SINGOLI ESERCIZI
Esercizio
Esercizio
Periodo X+1 Periodo
X
Anno di costituzione
Esercizio
X+2 Periodo
Esercizio
X+3
Periodo X+4
Esercizio
Esercizio
Periodo X+5 Periodo
Esercizio
X+6 Periodo (X+t)
Anno di cessazione
25
LA GESTIONE: PERIODO ED ESERCIZIO
PERIODO
CONCETTO
TEMPORALE
ESERCIZIO
Lasso di tempo (di durata solitamente pari a 12 mesi,
spesso coincidenti con l’anno solare) prescelto per
monitorare l'attività di gestione dell’impresa in ciascun
periodo amministrativo.
Insieme delle operazioni compiute durante ciascun
periodo amministrativo.
CONCETTO
ECONOMICO
Quindi, vi è la necessità di spostare l’attenzione dalle operazioni di gestione
relative all’intera vita dell’impresa alle operazione di gestione (esercizio)
di un più ridotto arco temporale (periodo amministrativo).
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REDDITO DI ESERCIZIO
Da un punto di vista pratico, si considerano i COSTI ed i RICAVI
correlati ad un periodo amministrativo (anno).
Si attribuiscono al singolo esercizio solo i COSTI dei fattori
produttivi sostenuti per i prodotti venduti (nell’esercizio).
PRINCIPIO DELLA
COMPETENZA
Con questo principio andiamo a correlare i COSTI ai RICAVI.
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RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL
PRINCIPIO DELLA COMPETENZA
Ciclo monetario
Ciclo reddituale
Ciclo tecnico
T
Acquisizione Pagamento Magazzino
Vendita
Magazzino
dei fattori
Materie Prime Prodotti Finiti correlata dei
produttivi
beni prodotti
Riscossione
PROCESSO DI
TRASFORMAZIONE
Sostenimento
dei costi
1/1/20xx
Conseguimento
dei ricavi
31/12/20xx
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IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
In relazione allo specifico strumento adottato per misurare e rappresentare i
fenomeni di gestione, si distinguono:
Rilevazioni extra-contabili
Rilevazioni
Contabili
Sono rilevazioni che utilizzano,
come tipico strumento di
rilevazione, il conto e le relative
metodologie contabili.
o statistiche o fuori conto
Sono rilevazioni che ricorrono ad altra
strumentazione.
Quando attingono alla strumentazione offerta
dalla
metodologia
matematico-statistica
(tabelle, grafici, rapporti, diagrammi, schede,
ecc.) tali rilevazioni vengono definite
matematico-statistiche.
Le rilevazioni statistiche in senso puro sono
quelle che osservano un determinato fenomeno
aziendale per una certa serie di periodi e ne
studiano l’andamento nel tempo allo scopo di
conoscerne la tendenza evolutiva. Possono
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distinguersi in interne ed esterne.
Il SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
Contabili
ESEMPI
Extra-contabili
Rilevazioni non statistiche
Costo del bene A
100
Materia Prima:
50
Mano d’opera diretta:
30
Costi indiretti industriali: 20
Costo del bene A:
100
Rilevazioni statistiche
Costo
100
1999
2000
2001
T
Andamento del costo del bene A nel tempo
30
LE DIVERSE GESTIONI
Nell’azienda di produzione si possono distinguere le gestioni:
CARATTERISTICA - Operazioni connesse all’attività principale.
• Acquisto di fattori produttivi / trasformazione / vendita
• Pagamento debiti / incasso crediti
PATRIMONIALE/ACCESSORIA - Operazioni connesse all’impiego
di liquidità eccedente rispetto al fabbisogno della gestione caratteristica.
• investimento in titoli / locazione immobili non strumentali
• finanziamenti concessi a terzi
FINANZIARIA - Operazioni per l’acquisizione di finanziamenti necessari
per coprire il fabbisogno dell’azienda.
• Accensione prestiti / Rimborso prestiti
• Pagamento interessi sul debito
STRAORDINARIA - Operazioni eccezionali sotto il profilo temporale o
aziendale.
TRIBUTARIA - Operazioni per l’assolvimento degli oneri fiscali.
31
LA CO. GE. D’ESERCIZIO
Utilizza come strumento di rilevazione il conto.
Osserva l’impresa nel suo insieme.
Il suo ciclo di rilevazione è tipicamente annuale.
E’ obbligatoria perché prevista dal Codice Civile.
Artt. 2214-2220 del Codice Civile
LIBRO V - Del lavoro
TITOLO II - Del lavoro nell’impresa
CAPO III - Delle imprese commerciali e delle altre imprese soggette a registrazione
SEZIONE III - Disposizioni particolari per le imprese commerciali
Paragrafo 2 - Delle scritture contabili
La CO.GE. è’ prevista anche dalla normativa fiscale.
32
LA CO.GE. D’ESERCIZIO
E detta anche “SISTEMATICA”, perché costituisce un insieme coordinato di
scritture complesse aventi come scopo la determinazione del reddito di esercizio e
del capitale di funzionamento.
E’ supportata dalle contabilità ELEMENTARI, attraverso cui si rilevano le
variazioni, fisiche o monetarie, di singoli oggetti semplici (denaro, cassa,
impianti,..) che vengono analizzati distintamente, senza essere tra loro
coordinati.
Le contabilità ELEMENTARI sono una prima forma di raccolta dei dati e servono
soprattutto di preparazione alle rilevazioni SISTEMATICHE
(di CO.GE e CO.AN.).
Sono: la Prima Nota, il libro Cassa, le scritture elementari riguardanti i rapporti
con le banche, riguardanti il personale, relative ai clienti e ai fornitori, relative al
magazzino, relative ai beni ammortizzabili.
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LA CO.GE. D’ESERCIZIO
E’ “CONSUNTIVA” e “CRONOLOGICA”
Perché rileva i fatti della
gestione passata.
Perché rileva le singole operazioni
aziendali progressivamente, ovvero
in ordine cronologico.
34
IL CONTO
E’ un apposito prospetto dove effettuare le registrazioni contabili.
Il CONTO può essere definito come un prospetto in cui si registrano le quantità
riguardanti un dato oggetto, allo scopo di metterne in evidenza la grandezza
iniziale e le sue successive variazioni.
Didatticamente, utilizzeremo un conto SINOTTICO, detto anche a
solo valori monetari.
T , contenente
In teoria, le quantità iscritte nei conti possono essere espresse in unità di misura
fisiche oppure in valori monetari. Tuttavia, quando sono impiegati nell’ambito di
un sistema di scritture, i conti devono necessariamente accogliere quantità
omogenee, suscettibili di confronti ed elaborazioni finalizzate alla determinazione
di un prefissato oggetto complesso.
Nelle scritture sistematiche, quindi, le quantità iscritte nei conti sono solitamente
espresse in moneta di conto.
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IL CONTO
Il CONTO è intestato all’ oggetto di cui si vogliono registrare le quantità.
II conto è un prospetto diviso in due SEZIONI, destra e sinistra, destinate
ad accogliere valori esprimenti variazioni aumentative o diminutive
dell’oggetto del conto, denominate variazioni di conto.
Convenzionalmente, la SEZIONE DI SINISTRA è denominata “DARE”,
a volte indicata con il segno (+), mentre la SEZIONE DI DESTRA è
denominata “AVERE”, a volte indicata con il segno (-).
TITOLO o INTESTAZIONE
SEZIONE DARE
Variazioni aumentative
o diminutive
SEZIONE AVERE
Variazioni aumentative
o diminutive
36
IL CONTO
N.B. I termini DARE e AVERE devono considerarsi puramente
convenzionali, avendo perduto il loro significato lessicale originario
(tali espressioni, infatti, derivano dall’ormai desueto impiego di
conti in cui veniva rilevata la posizione debitoria o creditoria del
soggetto intestatario).
Occorre quindi evitare l’errore di considerare la sezione DARE
come “loco” dove annotare sempre gli incrementi dell’oggetto di
conto e viceversa la sezione AVERE come “loco” per annotare i
decrementi.
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TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Si definisce titolo o intestazione del conto l’espressione utilizzata per
indicarne l’oggetto e per distinguerlo dagli altri conti.
Aprire o accendere un conto significa registrare la prima scrittura dopo averlo
intestato ad un determinato oggetto.
CASSA
100
Tenere un conto significa registrare progressivamente le scritture ad esso relative.
CASSA
100
250
200
50
38
TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Addebitare un conto significa iscrivere un valore nella sezione DARE.
CASSA
100
Accreditare un conto significa iscrivere un valore nella sezione AVERE.
CASSA
250
39
TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Il saldo di conto è dato dalla differenza tra il totale dei valori iscritti in
DARE e quello dei valori iscritti in AVERE.
CASSA
TOTALE
100
200
50
250
350
250
100
TOTALE
SALDO
40
TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Chiudere un conto significa iscrivere il saldo nella sezione in cui il totale
dei valori è minore.
CASSA
Totale
100
200
50
250
100
Saldo
350
350
Totale dopo la chiusura
41
TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI
Un conto si dice spento quando presenta un saldo uguale a zero.
CASSA
D
Totale
100
200
50
250
100
350
350
Saldo
A
Totale
0
42
I SUPPORTI DEL SISTEMA CONTABILE
Piano dei conti: insieme dei conti che si prevede di utilizzare per la
rilevazione dei fatti di gestione.
Libro Mastro: insieme concreto dei conti impiegati per rilevare le
operazioni aziendali. Riporta i fatti di gestione classificati per conto
(scritture sistematiche).
Libro Giornale: serie di articoli con cui sono rilevate
cronologicamente le operazioni aziendali (scritture cronologiche).
Ogni articolo contiene la descrizione dell’operazione e gli importi
degli addebitamenti e degli accreditamenti da riportare nei conti del
mastro.
43
LIBRO GIORNALE
Le operazioni di gestione vengono annotate cronologicamente sul Libro
Giornale, che si presenta nella seguente forma:
Data
N. d’ordine Numeri di
Numeri di
Conto/i da
degli articoli codice conto codice conto ADDEBITARE
DARE
AVERE
a
Conto/i da
ACCREDITARE
Importi
PARZIALI
Importi
TOTALI
Descrizione dell’operazione
Dopo aver composto l’articolo sul Libro Giornale, occorre effettuare il
riporto a Libro Mastro, iscrivendo in DARE o in AVERE dei conti
interessati dalle registrazioni gli importi indicati nell’articolo del Giornale.
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ESEMPIO DI RILEVAZIONE A LIBRO GIORNALE
E A LIBRO MASTRO
Esempio: In data 10/03/20xx si pagano salari e stipendi per € 10.000.
Libro Giornale
10/3/20xx
85
315
101
Salari e stipendi
a
Cassa
10.000
Pagate retribuzioni a personale dipendente
Libro Mastro
315 - SALARI E STIPENDI
(85) 10.000
101 - CASSA
10.000 (85)
45
MODELLO CONTABILE
Per definire il modello contabile, non è sufficiente parlare di contabilità, ma
è necessario definire:
IL SISTEMA DELLE
SCRITTURE
IL METODO DELLE
SCRITTURE
Insieme coordinato di conti
utilizzati per la rilevazione di un
determinato oggetto complesso.
Insieme di regole che disciplinano la
tenuta di un dato sistema di
rilevazione.
Riguarda
il CONTENUTO del complesso
di scritture, ovvero il loro
OGGETTO.
Riguarda
- FORMA (norme che regolano
l’impiego ed il funzionamento dei conti);
- ORDINE (criterio in base al quale i
valori vengono iscritti nei singoli conti);
- COLLEGAMENTO delle scritture
(relazioni che si stabiliscono tra i vari
conti e tra i valori in essi iscritti).
46
METODI CONTABILI
METODI BILANCIANTI
Caratterizzati da scritture doppie, in cui si verifica la
costante uguaglianza tra il totale delle somme iscritte
in DARE ed il totale delle somme iscritte in AVERE
dei conti che costituiscono il sistema, e che possono
essere tenute:
in forma propria (per
equivalenza)  l’uguaglianza
tra addebitamenti ed
accreditamenti si verifica per
equivalenza, cioè tra valori
iscritti in due conti distinti ed
accesi ad oggetti diversi.
in forma impropria (per
identità)  l’uguaglianza tra
accreditamenti ed
addebitamenti si verifica
iscrivendo i valori in due conti
formalmente distinti, ma
aventi la stessa natura e accesi
al medesimo oggetto.
METODI NON
BILANCIANTI
Caratterizzati da
scritture semplici, in
cui non si verifica
costantemente
l’uguaglianza tra
addebitamenti ed
accreditamenti, ma
tale uguaglianza può
presentarsi
occasionalmente.
TRA I METODI BILANCIANTI QUELLO, IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA E’ QUELLO
CHE HA TROVATO PIU’ DIFFUSA APPLICAZIONE PER LE SISTEMATICHE RILEVAZIONI
CONTABILI SISTEMATICHE APPLICATE AI FENOMENI AZIENDALI.
47
METODO DELLA PARTITA DOPPIA
La prima opera in cui vengono esposte in modo completo e sistematico le
regole di funzionamento della Partita Doppia (P.D.) è la Summa de
Arithmetica, Geometria, Proportioni et Proportionalità di Luca Paciolo,
stamapata a Venezia nel 1494.
Si fonda sul “principio dualistico”, secondo il quale i fatti
amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due
aspetti mantenendo una visione sistematica degli stessi.
L’applicazione del metodo della P.D. richiede l’impiego di due
distinte serie di conti divisi in due sezioni, il DARE e
l’AVERE, e funzionanti in modo antitetico, ovvero in base a
regole di registrazione opposte per le due serie distinte.
48
APPLICAZIONE DEL METODO
DELLA PARTITA DOPPIA
Comporta che per ogni fenomeno rilevato si abbiano contemporaneamente:
1. almeno due annotazioni;
2. in almeno due conti;
3. in opposte sezioni (in DARE e in AVERE);
4. in modo che il totale dei valori registrati in DARE sia uguale al totale
dei valori registrati in AVERE.
49
APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA
FENOMENO
RILEVATO
CONTO X
DARE
ADDEBITAMENTO
AVERE
CONTO Y
DARE
AVERE
ACCREDITAMENTO
50
APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA
Comporta che per ogni operazione si abbiano contemporaneamente:
1
1
1
Articolo
almeno
2
Registrazione
Articolo in P.D.
Annotazioni in conti distinti
A seconda del NUMERO dei conti movimentati, l’articolo può essere un:
ARTICOLO
SEMPLICE
1
conto DARE
a
1
conto AVERE

conti DARE
a
1
conto AVERE
1
conto DARE
a

conti AVERE

conti DARE

conti AVERE
ARTICOLO
COMPOSTO
ARTICOLO
COMPLESSO
a
51
APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA
Ogni evento rilevato dà luogo ad una DOPPIA RILEVAZIONE: una volta
in DARE di uno o più conti, una volta in AVERE di uno o più altri conti, in
modo tale che per ogni scrittura il totale degli addebitamenti sia sempre
uguale al totale degli accreditamenti.
Da questa uguaglianza discendono i c.d. teoremi della PARTITA DOPPIA:
1) in ogni momento la somma degli importi iscritti in DARE deve
essere uguale alla somma degli importi iscritti in AVERE di tutti i
conti che costituiscono il mastro;
2) la somma dei saldi DARE deve essere uguale alla somma dei saldi
AVERE di tutti i conti del mastro;
3) la somma algebrica dei saldi di una qualsiasi parte dei conti del
mastro deve essere uguale e di segno opposto alla somma algebrica dei
saldi della restante parte dei conti.
52
METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO
AL SISTEMA DEL REDDITO
Sistema in cui il complesso delle scritture contabili sono finalizzate alla
determinazione di due quantità economiche fondamentali, ovvero:
REDDITO
D’ESERCIZIO
CAPITALE DI
FUNZIONAMENTO
Per pervenire a tale risultato, nel sistema del reddito ogni fenomeno
aziendale viene esaminato sotto due aspetti:
ASPETTO
NUMERARIO
ASPETTO
ECONOMICO
53
A LIVELLO INTERNAZIONALE
CONTABILITA’ GENERALE
SISTEMA DEL REDDITO
E’ utilizzato in Italia
SISTEMA PATRIMONIALE
E’ utilizzato nella maggior parte dei
paesi mondiali, soprattutto di cultura
anglosassone
Trae origine dal sistema
del reddito dello Zappa (1950)
Trae origine dal sistema patrimoniale
del Besta (1922)
Fornisce informazioni relative
agli scambi monetari tra
l’impresa ed i terzi
Prende in esame sia gli scambi monetari
con i terzi, sia gli scambi all’interno
dell’impresa*.
*In pratica, il sistema patrimoniale anglosassone
riassorbe tutte le esigenze conoscitive tipiche della
contabilità gestionale.
54
A LIVELLO INTERNAZIONALE
CONTABILITA’ GENERALE
SISTEMA DEL REDDITO
SISTEMA PATRIMONIALE
Ricavi -
Costi dei
fattori produttivi
Costi dei
prodotti
Costi rilevati per
NATURA
Costi rilevati per
DESTINAZIONE
… ma stesso risultato
55
IN ITALIA
CONTABILITA’ GENERALE
SISTEMA CONTABILE
METODO CONTABILE
SISTEMA del REDDITO
METODO della
PARTITA DOPPIA
La CO.GE. intende osservare
l’oggetto complesso REDDITO,
visto nei singoli oggetti
elementari (costi e ricavi) che lo
compongono.
Nella CO.GE. i fatti amministrativi
devono essere osservati
simultaneamente sotto due aspetti:
aspetto NUMERARIO ed aspetto
ECONOMICO.
56
METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL
SISTEMA DEL REDDITO
Le operazioni di scambio con terze economie generano (aspetto
ORIGINARIO o CONCRETO)
VARIAZIONI
DEL PATRIMONIO NUMERARIO
attraverso
 elementi attivi (cassa, crediti)
 elementi passivi (debiti)
VARIAZIONI NUMERARIE
ATTIVE (VNA)
 elementi passivi (debiti)
 elementi attivi (cassa, crediti)
VARIAZIONI NUMERARIE
PASSIVE (VNP)
accolte in CONTI NUMERARI
57
IL FUNZIONAMENTO DEI CONTI NUMERARI
Le variazioni numerarie esprimono movimentazioni di denaro o di ‘titoli’ ad
esso assimilabili. In particolare, registrano:
• ENTRATE/USCITE di cassa (o banca);
• l’insorgere o l’estinguersi di un CREDITO (diritto a riscuotere denaro) o
di un DEBITO (obbligo a pagare).
Tali variazioni sono rappresentate in CONTI NUMERARI che sono conti
bifase e funzionano, per convenzione, nella seguente maniera:
CONTI NUMERARI
VARIAZIONI
NUMERARIE
ATTIVE (VNA)
DARE
AVERE
 Denaro
 Denaro
(entrate di cassa o banca)
(uscite di cassa o banca)
 Crediti
 Crediti
 Debiti
 Debiti
VARIAZIONI
NUMERARIE
PASSIVE (VNP)
58
CATEGORIE DEI CONTI NUMERARI
• CONTI NUMERARI CERTI
Riguardano tipicamente movimenti di denaro, ovvero transazioni
relative ai conti cassa e banca;
• CONTI NUMERARI ASSIMILATI
Riguardano tipicamente movimenti relativi a crediti e debiti di varia
natura (valori ‘assimilabili’ alla moneta);
• CONTI NUMERARI PRESUNTI
Riguardano tipicamente crediti e debiti incerti nel verificarsi e/o
nell’ammontare (es. debiti e i crediti in valuta estera, i fondi rischi ed
i fondi spese future, ratei).
59
METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA
DEL REDDITO
L’ aspetto economico analizza le CAUSE
delle VARIAZIONI
del PATRIMONIO NUMERARIO
E’ dunque l’aspetto DERIVATO (o ASTRATTO)
Si dice anche che “l’aspetto numerario misura in termini
monetari (ossia numera) l’entità della variazione economica”
60
METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO
AL SISTEMA DEL REDDITO
Nell’aspetto economico, le cause possono essere di:
a.
REDDITO  se consistono nella manifestazione di componenti negativi o
positivi del reddito di esercizio, che generano variazioni reddituali. Vengono
accolte in CONTI ECONOMICI DI REDDITO.
b. CAPITALE  consistono in variazioni del capitale dell’impresa o di sue
‘parti ideali’ (riserve, utili, perdite). Vengono accolte in CONTI
ECONOMICI DI CAPITALE.
N.B. I conti economici di REDDITO e di CAPITALE funzionano alla stessa
maniera.
Poiché le variazioni economiche sono ‘derivate’ da quelle numerarie, si ha che:
RICAVO o
- una V.N.A. MISURA una variazione economica POSITIVA
 CAPITALE
- una V.N.P. MISURA una variazione economica NEGATIVA
COSTO o
↓ CAPITALE
61
METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO
AL SISTEMA DEL REDDITO
ASPETTO
NUMERARIO
(ORIGINARIO)
Riguarda le forme di
regolamento delle transazioni

CASSA

CREDITI

DEBITI
Tali variazioni sono dette anche originarie in quanto costituiscono la
manifestazione immediatamente percepibile dei fatti aziendali.
ASPETTO
ECONOMICO
(DERIVATO)
Individua le cause delle
movimentazioni numerarie
COSTI
RICAVI
Δ CAPITALE
Queste variazioni sono dette anche derivate in quanto rappresentano la
conseguenza economica dei fatti di gestione, originariamente misurati da
62
variazioni di natura numeraria.
I CONTI ECONOMICI DI REDDITO
I conti di reddito sono accesi ai componenti economici positivi e negativi che
concorrono alla formazione del risultato economico dell’esercizio. All’interno di
questo gruppo si distinguono:
a) Conti accesi alle variazioni d’esercizio che accolgono:
1) i componenti ordinari del reddito, ovvero i costi ed i ricavi relativi alle
normali operazioni di gestione (es. costi per acquisto di materie prime);
2) le rettifiche di costi e ricavi quali ad esempio resi su acquisti o su vendite;
3) i componenti straordinari di reddito (es. minusvalenze e plusvalenze).
b) conti accesi ai costi ed ai ricavi pluriennali rappresentati da costi sostenuti per
l’acquisto di fattori produttivi a fecondità ripetuta e da ricavi di competenza di più
esercizi;
c) conti accesi alle rimanenze e ad altri costi e ricavi sospesi da rinviare
all’esercizio successivo (risconti attivi e passivi);  RINVIO
d) debiti e crediti di finanziamento sorti in conseguenza di prestiti ricevuti o
63
concessi.
TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI
CONTI ECONOMICI DI REDDITO
a) I conti accesi alle variazioni di esercizio sono intitolati alla natura dei
costi dei fattori di produzione acquisiti (es. materie prime c/acquisti, spese
di manutenzione) e alla natura dei ricavi dei prodotti venduti (es. merce
c/vendite, ricavi per prestazioni di servizi).
Sono conti unifase e funzionano nella seguente maniera:
CONTI ECONOMICI DI
REDDITO
COMPONENTI
NEGATIVI DI
REDDITO
CONTI ECONOMICI DI
REDDITO
COMPONENTI
POSITIVI DI
REDDITO
Costi
Ricavi
Rettifiche di ricavi
Rettifiche di costi
VARIAZIONI ECONOMICHE
NEGATIVE (VEN)
VARIAZIONI ECONOMICHE
POSITIVE (VEP)
64
TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO
DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO
b) I conti accesi ai costi e ai ricavi pluriennali sono intitolati al tipo di
fattore produttivo con utilità pluriennale (es. impianti, brevetti).
Sono conti bifase e funzionano nella seguente maniera:
CONTI ECONOMICI DI
REDDITO
COMPONENTI
NEGATIVI DI REDDITO
Costi
Ricavi
Rettifiche di ricavi
Rettifiche di costi
VARIAZIONI ECONOMICHE
NEGATIVE (VEN)
COMPONENTI
POSITIVI DI REDDITO
VARIAZIONI ECONOMICHE
POSITIVE (VEP)
65
TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI
CONTI ECONOMICI DI REDDITO
d) I crediti e debiti non numerari (di finanziamento) sono intitolati alla
tipologia di credito o debito oggetto dello scambio (es. mutui passivi,
obbligazioni c/capitale, titoli, partecipazioni).
Nel sistema Zappiano, danno origine a costi e ricavi e sono conti bifase che
funzionano nella seguente maniera:
CONTI ECONOMICI DI REDDITO
COMPONENTI
NEGATIVI DI REDDITO
Costi
Ricavi
Rettifiche di ricavi
Rettifiche di costi
VARIAZIONI ECONOMICHE
NEGATIVE (VEN)
COMPONENTI
POSITIVI DI REDDITO
VARIAZIONI ECONOMICHE
POSITIVE (VEP)
66
Più precisamente, per i DEBITI DI FINANZIAMENTO, accade che:
- al momento dell’ottenimento del prestito, l’impresa consegue un ricavo attuale
(variazione economica positiva), misurato da un aumento di cassa (o da altra
variazione numeraria attiva), pari al valore nominale della somma ottenuta;
- al momento dell’estinzione del prestito, l’impresa sostiene un costo (variazione
economica negativa), misurato da un’uscita di cassa (o da altra variazione
numeraria passiva), pari alla somma che verrà rimborsata.
Per i CREDITI DI FINANZIAMENTO, invece, accade che:
- al momento della concessione del prestito, l’impresa sostiene un costo
(variazione economica negativa), misurato da una diminuzione di cassa (o da altra
variazione numeraria passiva), pari al valore nominale della somma concessa;
- al momento del rimborso del prestito concesso, l’impresa consegue un ricavo
(variazione economica positiva), misurato da un’entrata di cassa (o da altra
variazione numeraria attiva), pari alla somma che verrà rimborsata.
67
TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO
DEI CONTI ECONOMICI DI CAPITALE
Le VARIAZIONI delle parti ideali PN sono accolte in CONTI DI
CAPITALE che sono intestati alle diverse parti ideali del PN (es. capitale
sociale, riserve di utili, riserve di capitale, utile o perdita di esercizio, utili o
perdite di esercizi precedenti).
I CONTI ECONOMICI DI CAPITALE sono conti bifase che
funzionano nella seguente maniera:
CONTI ECONOMICI DI
CAPITALE
VARIAZIONI
NEGATIVE
DI CAPITALE
 CAPITALE  CAPITALE
VARIAZIONI
POSITIVE
DI CAPITALE
68
CO.GE. SECONDO IL SISTEMA ZAPPIANO
La CONTABILITA’ GENERALE è l’insieme delle rilevazioni
che utilizzano il metodo della PARTITA DOPPIA e che sono
finalizzate a determinare il reddito di esercizio, analizzando
le variazioni subite dal patrimonio numerario.
Cosa vuol dire “analizzando le variazioni
subite dal patrimonio numerario”?
Vuol dire che le regole di rilevazione delle
operazioni riposano sulla diretta osservazione
degli aspetti dello SCAMBIO ….
69
Innanzitutto, le operazioni sono rilevate man mano
che si verificano le VARIAZIONI NUMERARIE,
intese come variazioni di CASSA o di CREDITI e
DEBITI che sostituiscono momentaneamente la
moneta (ASPETTO ORIGINARIO)
Successivamente, interrogandosi sulle CAUSE
ECONOMICHE di quelle variazioni
NUMERARIE, si procede a registrare le
VARIAZIONI ECONOMICHE costituite dai
COSTI o RICAVI e dalle VARIAZIONI del
CAPITALE NETTO
(ASPETTO DERIVATO)
70
LE REGOLE DI REGISTRAZIONE NEI CONTI
CONTI NUMERARI
Conti accesi
ai valori
numerari
certi
Conti accesi
ai valori
numerari
assimilati
Conti accesi
ai valori
numerari
presunti
Accolgono in DARE le variazioni
numerarie attive (VNA)
Accolgono in AVERE le variazioni
numerarie passive (VNP)
CONTI ECONOMICI
Conti accesi ai
valori economici di
reddito
Conti accesi ai
valori economici di
capitale
Accolgono in DARE le variazioni
economiche negative (VEN)
Accolgono in AVERE le variazioni
economiche positive (VEP)
CONTI DI REDDITO
CONTI DI CAPITALE
Accolgono in DARE i
costi e le rettifiche di
ricavi ed in AVERE i
ricavi e le rettifiche di
costi.
Accolgono in DARE
le variazioni
diminutive di capitale,
in AVERE quelle
aumentative.
71
LE REGOLE DI REGISTRAZIONE NEI CONTI
CONTI NUMERARI
A
D
 Denaro
 Denaro
(entrate di cassa o banca)
(uscite di cassa o banca)
 Crediti
 Crediti
 Debiti
 Debiti
VNP
VNA
CONTI ECONOMICI DI CAPITALE
 CAPITALE
VARIAZIONI
NEGATIVE
DI CAPITALE
 CAPITALE
VARIAZIONI
POSITIVE
DI CAPITALE
CONTI ECONOMICI DI REDDITO
Costi Ricavi
Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi
VEN
COMPONENTI NEGATIVI
DI REDDITO
VEP
COMPONENTI POSITIVI
DI REDDITO
72
LOGICA DELLE RILEVAZIONI CONTABILI
CRONOLOGICHE DI ESERCIZIO
PER OGNI OPERAZIONE DI GESTIONE ESTERNA SI HA ALMENO UNA
VARIAZIONE NUMERARIA
CHE SI ESAURISCE IN
UNA
VARIAZIONE NUMERARIA
DI SEGNO OPPOSTO
CHE TROVA
CORRISPONDENZA IN UNA
CHE TROVA
CORRISPONDENZA IN UNA
VARIAZIONE ECONOMICA
VARIAZIONE NUMERARIA
DI REDDITO/DI CAPITALE
DI SEGNO OPPOSTO
DI UGUALE SEGNO
+
VARIAZIONE ECONOMICA
DI UGUALE SEGNO
73
APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.:
FATTI PERMUTATIVI NUMERARI
Se una transazione origina due variazioni numerarie di uguale importo ma
di segno opposto, si parla di PERMUTAZIONI NUMERARIE. In questo
caso, un conto numerario si movimenta in DARE e l’altro in AVERE.
Esempio: Si pagano in contanti debiti verso fornitori per € 250.
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
Debiti vs fornitori
Cassa
250
VNA
X
Precedente ammontare di
debiti
250
VNP
74
APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.:
FATTI MODIFICATIVI
Originano variazioni numerarie attive o passive che misurano variazioni
economiche di uguale importo, rispettivamente positive o negative.
CONTO ECONOMICO DI
REDDITO
CONTO NUMERARIO PASSIVO
VNP
VEN
(Costo/rettifica di
ricavo o ↓ capitale)
Esempio: Si acquistano merci in contanti per € 200.
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
Cassa
Merci c/Acquisti
200
VNP
200
VEN
75
APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.:
FATTI MISTI
Originano variazioni numerarie di segno opposto ma di diverso importo. La loro
rilevazione comporterà l’iscrizione della variazione numeraria attiva (VNA) in
DARE di un conto numerario e della variazione numeraria passiva (VNP) in
AVERE di un altro conto numerario. La differenza tra le due variazioni numerarie
rappresenta una variazione economica positiva (se VNA > VNP) o negativa (se
VNP > VNA).
Esempio: Si paga in contanti un debito verso fornitori di € 281 ottenendo un
abbuono attivo di € 1.
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
Debiti vs Fornitori
Cassa
281
VNA
X
Precedente ammontare di
debiti
280
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
Abbuoni Attivi
1
VEP
76
APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.:
FATTI PERMUTATIVI ECONOMICI
Originano variazioni economiche di uguale importo ma di segno opposto. La loro
rilevazione comporterà l’iscrizione della variazione economica positiva (VEP) in
Avere di un conto di natura economica e della variazione economica negativa
(VEN) in Dare di un altro conto di natura economica.
Esempio: A fine esercizio (rinvio) si procede all’ammortamento degli impianti per
€ 150.
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
Ammortamento Impianti
150
VEN
Fondo Ammortamento
Impianti
150
VEP
77
CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA
CO.GE.
Le scritture contabili tenute nell’ambito della Contabilità Generale, con il
metodo della P.D., sono finalizzate alla rilevazione degli effetti,
sull’economia dell’impresa, di tutte le operazioni di gestione «esterna»
realizzate a partire dal momento della costituzione dell’impresa stessa.
In particolare, il metodo della partita doppia applicato al sistema del
reddito, si propone come obiettivo primario la determinazione del reddito
d’esercizio.
78
CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA
CO.GE.
RINVIO
Vengono redatte al momento della nascita
dell’impresa. Consentono di determinare la misura
iniziale del capitale netto dell’azienda (o del capitale
sociale se si tratta di società di persone o di capitali),
che corrisponde all’ammontare di denaro apportato
dall’imprenditore o dai soci e dai conferimenti
effettuati sotto forma di fattori produttivi.
79
CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE
NELLA CO.GE.
80
IL SISTEMA DI CO. GE. COME SISTEMA CHE RILEVA
I VALORI CHE SI ORIGINANO DALLO SCAMBIO
Ai fini del procedimento di rilevazione dei fatti amministrativi, è opportuno
ricordare come l’operazione di compravendita possa essere scomposta nelle
seguenti fasi:
1) perfezionamento contrattuale della negoziazione d’acquisto/vendita;
2) ricevimento/emissione della fattura e relativa contabilizzazione;
3) pagamento/riscossione.
È importante distinguere il momento della conclusione del contratto, il
momento in cui viene effettuato l’accertamento contabile (liquidazione) e,
conseguentemente, la registrazione dell’operazione d’acquisto/vendita, e
infine il momento in cui si rileva il pagamento/la riscossione.
81
FASI DELLO SCAMBIO
FASI
CARATTERISTICHE
CONCLUSIONE DELLA
DEFINIZIONE DEL PREZZO ED ALTRE CONDIZIONI DELLO SCAMBIO
TRATTATIVA
LIQUIDAZIONE
(FATTURAZIONE*)
SORGONO:
1)DEBITI VS FORNITORI (ACQUISTI) O CREDITI VS CLIENTI (VENDITE)
2) CREDITI VS ERARIO (ACQUISTI) O DEBITI VS ERARIO (VENDITE)
3) COMPONENTI NEGATIVI IN CASO DI ACQUISTI (COSTI)/COMPONENTI
OGGETTO DI
RILEVAZIONE?
COME?
NO
SI
NELL'ASPETTO NUMERARIO E
NELL'ASPETTO ECONOMICO
SI
NELL'ASPETTO NUMERARIO
POSITIVI IN CASO DI VENDITA (RICAVI)
PAGAMENTO/INCASSO
MOVIMENTO DI MONETA E DI MEZZI TEMPORANEAMENTE SOSTITUTIVI
DELLA MONETA
* L’eventuale spedizione o consegna della merce non è quindi un fenomeno che dà origine a
rilevazione in sede di scritture di esercizio. Occorre, per la rilevazione nel corso dell’esercizio, la
presenza del documento “fattura” (o al limite dell’autofattura).
82
IVA
(Imposta sul Valore Aggiunto)
 PRESUPPOSTI
OGGETTIVI
SOGGETTIVI
TERRITORIALI
Cessione di beni e prestazioni
di servizi
Poste in essere da imprenditori e
professionisti
Importazioni
Da chiunque effettuate
Operazioni
eseguite nel
territorio dello
Stato
 ALIQUOTE
 Ordinaria
 Ridotta
 BASE IMPONIBILE
L’IVA viene applicata percentualmente sul prezzo dei beni o dei servizi
scambiati.
83
IVA
(Imposta sul Valore Aggiunto)
 Imposta disciplinata dall’art.1 del D.P.R. 26 Ottobre 1972, n. 633.
 Imposta indiretta che colpisce le cessioni di beni e le prestazioni di servizi.
Sono invece imposte dirette l’IRPEF, l’IRPEG, l’ICI, l’IRAP in quanto
colpiscono immediatamente la capacità contributiva (intesa rispettivamente
come reddito, patrimonio, valore della produzione netta).
E’ proporzionale al costo dei beni o servizi sui quali grava (IVA= costo dei
beni/servizi x aliquota IVA).
 Imposta sul consumo:
- colpisce i consumatori;
- per l’impresa l’IVA non rappresenta un costo o un ricavo – è tale solo per il
consumatore finale - bensì un credito o un debito che il soggetto vanta o contrae
nei confronti dell’Erario;
- così chiamata perché ogni impresa versa allo Stato l’IVA commisurata
84
all’incremento di valore aggiunto sul bene.
OPERAZIONI DI ACQUISTO E VENDITA CON IVA
IMPRESA
ACQUIRENTE
IMPRESA
FORNITRICE
Riceve una
fattura di
importo pari al
costo del bene
+ IVA.
Emette una
fattura di
importo pari al
valore del bene
+ IVA.
L’azienda,
pagando la
fattura,
acquisisce
un
CREDITO
VERSO
L’ERARIO.
L’azienda,
riscuotendo la
fattura,
matura un
DEBITO
VERSO
L’ERARIO.
Se l’impresa
acquista rileva
un credito IVA.
Se l’impresa
vende rileva un
debito IVA.
85
FUNZIONAMENTO DELL’IVA
IMPRESA
IMPRESA
Acquisto
beni/servizi
CONSUMATORE
FINALE
al ricevimento della
FATTURA
Vendita
beni/servizi
all’emissione della
FATTURA
sorge un credito verso
l’Erario
sorge un debito verso
l’Erario
pari all’ammontare dell’IVA
corrisposta sull’acquisto
pari all’ammontare dell’IVA
esposta nella fattura
Periodicamente l’azienda regola i propri rapporti con
l’Erario, versando al medesimo la differenza tra l’IVA a
debito e l’IVA a credito.
86
FUNZIONAMENTO DELL’IVA
ESEMPIO DIMOSTRATIVO DELLA NEUTRALITA’DELL’IVA PER LE
IMPRESE
aliquota del 20%
MP = Materie Prime
PF = Prodotti Finiti
v.a. = Valore aggiunto
A IMPRESA
FORNITORE
A acquista MP al costo di 100
A paga per le MP 120
(= 100 di costo + 20 di IVA)
A realizza e vende a B PF al prezzo di 150
A incassa per i PF 180
(= 150 di ricavo + 30 di IVA)
B IMPRESA
ACQUIRENTE
C CONSUMATORE
FINALE
B acquista PF da A al costo di 150
C acquista PF da B al costo di 240
B paga per i PF 180
(= 150 di costo + 30 di IVA)
C paga per i PF 240
B rivende a C PF al prezzo di 200
B incassa per i PF 240
(= 200 di ricavo + 40 di IVA)
87
A
IMPRESA
FORNITORE
Costo/Ricavo
Iva
Acquisto
- 100
Credito
20
Vendita
+ 150
Debito
30
IVA da versare
all’Erario
10
Differenza
(valore aggiunto)
50
Entrate / Uscite
Incasso (vend.)
+ 180
Pagamento (acq.)
- 120
Versamento (IVA)
Incasso netto
- 10
+ 50
88
B
IMPRESA
ACQUIRENTE
Costo/Ricavo
Iva
Acquisto
- 150
Credito
30
Vendita
+ 200
Debito
40
IVA da versare
all’Erario
10
Differenza
(valore aggiunto)
50
Entrate / Uscite
Incasso (vend.)
+ 240
Pagamento (acq.)
- 180
Versamento (IVA)
Incasso netto
- 10
+ 50
89
C
CONSUMATORE
FINALE
Paga all’impresa B il prezzo del bene, sostenendo un costo di € 240
(200+40).
Non può riaddebitare l’IVA a nessuno (interruzione della catena).
Ricapitolando .......
l’esempio numerico ci ha permesso di capire il senso della nota espressione:
“l’IVA non è un costo per le imprese,
ma INCIDE sul CONSUMATORE FINALE”
90
LA FATTURA
La FATTURA si compone essenzialmente di due parti:
a) una parte descrittiva: data di emissione, numero progressivo della
fattura, i dati identificativi del venditore e
dell’acquirente, le clausole particolari
riguardanti la consegna delle merci, le
condizioni di pagamento (modalità e tempi),
etc.
b) una parte tabellare:
dati relativi alla descrizione qualitativa e
quantitativa della merce venduta, il prezzo
unitario ed il prezzo complessivo, gli
eventuali oneri accessori (imballaggio, spese
di trasporto, spese di incasso, ecc.), sconti,
premi ed abbuoni, l’aliquota e l’ammontare
dell’IVA, l’importo complessivo a debito
del compratore.
91
LA FATTURA
Documento fondamentale per le operazioni in regime IVA è la FATTURA,
che viene emessa da chi vende il bene o servizio su chi acquista.
FATTURA n° xxx
Merce
Ditta Ω
X
+
Servizi
Y
Totale base imponibile
Z
IVA (su Z)
J
Importo totale fattura
K
92
LA FATTURA
Ai fini della rilevazione (in assenza di sconti, premi, abbuoni) occorre considerare:
A) il prezzo + eventuali oneri accessori
che contemporaneamente si configurano:
• come “costo” e “oneri accessori” per l’acquirente
• “ricavo” e “rimborso spese” per il venditore
B) l’IVA
che contemporaneamente si configura:
• per l’acquirente come un maggior debito vs il venditore ed un “credito vs l’Erario”
• per il venditore come un maggior credito vs l’acquirente ed un “debito vs l’Erario”
C) l’importo complessivo (A + B)
che contemporaneamente si configura:
• per l’acquirente come “debito vs il venditore”
• per il venditore come “credito vs l’acquirente”
93
IVA
COMPRATORE
- maggior debito verso fornitore
- credito v/Erario
VENDITORE
- maggior credito v/compratore
- debito v/Erario
IVA
Dal punto di vista della partita doppia vengono accesi tre CONTI:
IVA NS/CREDITO
Valore numerario assimilato
IVA NS/DEBITO
Valore numerario assimilato
ERARIO C/IVA
Valore numerario assimilato
Per l’IVA che si paga all’atto dell’acquisto del
bene o del servizio e che rappresenta un credito che
l’impresa vanta nei confronti dell’Erario
Per l’IVA che si riscuote all’atto della vendita del
bene o del servizio e che rappresenta un debito che
l’impresa ha nei confronti dell’Erario
E’ un conto che riepiloga i due conti precedenti
94
SCRITTURE RELATIVE AGLI ACQUISTI
SCAMBIO tra l’IMPRESA ed i FORNITORI per l’acquisto di beni.
ASPETTO
NUMERARIO
Debiti vs fornitori

(in AVERE)
IVA ns credito (in DARE)
se l’operazione è soggetta
ad IVA
ASPETTO
ECONOMICO
Materie prime
Energia elettrica
Servizi
(in DARE)
95

LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE
DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO
L’operazione d’acquisto dà luogo ad una VARIAZIONE ECONOMICA
NEGATIVA e a DUE VARIAZIONI NUMERARIE (una attiva ed una passiva).
Es. Si riceve fattura per acquisto merci per € 1.000 + IVA ordinaria (20%).
Libro Giornale
DIVERSI
MERCI C/ACQUISTI
a
DEBITI VS FORNITORI
1.200
1.000
IVA NS/CREDITO
200
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
MERCI C/ACQUISTI
IVA NS CREDITO
VNP
VEN
VNA
1.200
1.000
200
96
LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE
DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO
La fattura può comprendere oltre al valore delle merci anche quello dei
servizi accessori prestati dal cedente. Si possono verificare due casi:
I Ipotesi: spese anticipate dal fornitore e documentate
Azienda di servizi
(Fornitore B)
FATTURA n° xxx
SERVIZI
Fornitore di beni
(Fornitore A)
Ditta Α
X
+
FATTURA n° xxx
MERCI
Azienda acquirente
Ditta Γ
J
+
IVA
Y
IVA
K
Totale
Z
Totale Merci
W
Paga le MERCI
ed i SERVIZI
+
Servizi
Totale Fattura
Z
H
N.B. In questo caso, l’acquirente riceve due fatture distinte, emesse da soggetti diversi
(ovvero il fornitore di servizi ed il cedente merci).Nella rilevazione in partita doppia è
necessario registrare dapprima la fattura del fornitore di servizi e successivamente quella
del fornitore del bene.
97
LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE
DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO
Libro Giornale
DIVERSI
a
DEBITI V/FORNITORE B
Z
SPESE PER SERVIZI
X
IVA NS/CREDITO
Y
DIVERSI
a
DEBITI V/FORNITORE A
H
MERCI C/ACQUISTI
J
IVA NS/CREDITO
K
DEBITO VS FORNITORE B
Z
98
LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE
DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORE B
SPESE PER SERVIZI
IVA NS CREDITO
Z
Z
VNA
Y
X
K
VEN
VNA
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
MERCI C/ACQUISTI
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORE A
J
H
VEN
VNP
99
LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE
DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO
II Ipotesi
Il cedente (fornitore dei beni) addebita in fattura un certo importo a titolo di
servizi (c.d. spese forfettarie), assoggettandolo ad IVA.
Fornitore di beni
(Fornitore A)
FATTURA n° xxx
Merce
Azienda acquirente
Ditta Ω
X
+
Servizi
Y
Totale base imponibile
Z
IVA (su Z)
J
Importo totale fattura
K
Paga le MERCI
ed i SERVIZI (K)
100
LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE
DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO
Libro Giornale
DIVERSI
a
DEBITI VS FORNITORI
K
MERCI C/ACQUISTI
X
SPESE PER SERVIZI
Y
IVA NS/CREDITO
J
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
IVA NS CREDITO
K
J
VNP
VNA
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
SPESE PER SERVIZI
MERCI C/ACQUISTI
Y
X
VEN
VEN
101
IL REGOLAMENTO DEI DEBITI
Il regolamento dei debiti può avvenire mediante diverse modalità.
IMMEDIATO
L’USCITA DI CASSA/BANCA
AVVIENE CONTESTUALMENTE
ALL’ATTO DELL’ACQUISTO.
DIFFERITO
L’USCITA AVVIENE IN UN
MOMENTO SUCCESSIVO RISPETTO
A QUELLO DELL’ACQUISTO, E
PUO’ CONCRETIZZARSI IN UN
TITOLO (CAMBIALI). IN CASO
CONTRARIO, RIMANE ACCESO IL
DEBITO VS I FORNITORI.
MODALITA’
DI
PGAMENTO
102
REGOLAMENTO DEL DEBITO
E RELATIVE SCRITTURE
Il pagamento del debito dà luogo ad una PERMUTAZIONE tra
VARIAZIONI NUMERARIE di segno opposto.
Le scritture contabili assumono una loro specificità a seconda delle
diverse modalità di pagamento:
a) per contanti
b) con assegno
c) tramite ordine di bonifico su c/c bancario
d) con carta di credito
e) con ricevuta bancaria
f) con postagiro, vaglia postale, versamento su c/c postale
g) tramite effetti (o cambiali)
103
REGOLAMENTO DEL DEBITO
E RELATIVE SCRITTURE
A seconda delle modalità di pagamento, le operazioni relative al
regolamento dei debiti danno luogo alle seguenti variazioni:
(permutazioni tra variazioni numerarie)
Debiti vs Fornitori
 il debito (in DARE)
VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE
Cassa
 moneta (in AVERE)
Banca c/c
 credito (in AVERE)
Effetti passivi
debito (in AVERE)

VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE
Effetti attivi
 credito (in AVERE)
104
REGOLAMENTO DEL DEBITO
E RELATIVE SCRITTURE
a) Regolamento per contanti
DEBITI VS FORNITORI
a
CASSA
b) Regolamento con assegno/bonifico bancario
DEBITI VS FORNITORI
a
BANCA C/C
c) Regolamento con girata di effetti attivi
DEBITI VS FORNITORI
a
EFFETTI ATTIVI
d) Regolamento con emissione di effetti passivi
DEBITI VS FORNITORI
a
EFFETTI PASSIVI
105
REGOLAMENTO DEL DEBITO E RELATIVE SCRITTURE
Esempio: Si paga il fornitore con assegno bancario per l’importo di €
300.
Libro Giornale
DEBITI VS FORNITORI
a
BANCA C/C
300
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
300
300
VNA
300
VNP
Valore già presente, e iscritto in
sede di acquisto
106
SCRITTURE RELATIVE ALLE VENDITE
SCAMBIO tra l’IMPRESA ed i CLIENTI per la vendita di beni
ASPETTO
NUMERARIO
crediti vs clienti

(in DARE)
IVA ns debito (in AVERE)
se l’operazione è soggetta
ad IVA
ASPETTO
ECONOMICO
Prodotti finiti
Merci
Servizi
(in AVERE)
107

SCRITTURE RELATIVE ALLE VENDITE
La vendita dà luogo ad una VARIAZIONE ECONOMICA POSITIVA e a
DUE VARIAZIONI NUMERARIE (una attiva e una passiva).
Esempio: Si emette fattura per vendita di prodotti finiti per € 400 + IVA
ordinaria (20%).
Libro Giornale
CREDITI V/CLIENTI
a
DIVERSI
480
MERCI C/VENDITE
400
IVA NS/DEBITO
80
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CREDITI VS CLIENTI
MERCI C/VENDITE
IVA NS DEBITO
480
VNA
400
VEP
80
VNP
108
RISCOSSIONE DEL CREDITO
E RELATIVE SCRITTURE
La riscossione del credito dà luogo ad una PERMUTAZIONE tra
VARIAZIONI NUMERARIE di segno opposto.
Le scritture contabili assumono una loro specificità a seconda delle
diverse modalità di pagamento:
a) con denaro contante
b) con assegno
c) con bonifico su c/c bancario
d) con carta di credito
e) con emissione di ricevute bancarie
f) con vaglia postale, bonifico o giroconto su c/c postale
g) con effetti (o cambiali)
109
RISCOSSIONE DEL CREDITO
E RELATIVE SCRITTURE
A seconda delle modalità di riscossione, le operazioni relative all’incasso
dei crediti danno luogo alle seguenti variazioni:
(permutazioni tra variazioni numerarie)
VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE
Cassa
Banca c/c
C/c postale
Effetti passivi 
Effetti attivi
moneta (in DARE)
credito (in DARE)
credito (in DARE)
debito (in DARE)
credito (in DARE)
VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE
Crediti vs clienti
 credito
(in AVERE)
110




REGOLAMENTO DEI CREDITI
a) Regolamento per contanti
CASSA
a
CREDITI VS CLIENTI
b) Regolamento con assegno/bonifico bancario/carta di credito
BANCA C/C
a
CREDITI VS CLIENTI
c) Regolamento con effetti attivi
EFFETTI ATTIVI
a
CREDITI VS CLIENTI
111
RISCOSSIONE DEL CREDITO
E RELATIVE SCRITTURE
Esempio: Si incassa per contanti l’importo della fattura di € 480.
Libro Giornale
CASSA
a
CREDITI VS CLIENTI
480
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CASSA
CREDITI VS CLIENTI
480
480
VNA
480
VNP
Valore già presente, e iscritto in
sede di vendita
112
LA LIQUIDAZIONE DELL’IVA
Periodicamente, le imprese devono provvedere a riscuotere l’IVA a credito e a
pagare l’IVA a debito. L’Amministrazione Finanziaria consente alle imprese di
compensare i debiti con i crediti IVA effettuando così solo la liquidazione del
saldo periodico.
IVA
IVA
A DEBITO
A CREDITO
IVA
IVA
A DEBITO
A CREDITO
L’impresa dovrà effettuare il
pagamento dell’eccedenza.
L’impresa registra un
credito IVA nei confronti
dell’Erario che potrà essere
compensato con i debiti dei
periodi successivi o
eventualmente rimborsato.
113
LA LIQUIDAZIONE DELL’IVA
In sede di liquidazione periodica occorre stornare i conti accesi all’IVA a debito e
quella a credito in un mastro che accoglie tutti i rapporti intercorrenti tra imprese
ed Erario relativamente all’ IVA (conto “Erario c/IVA”).
Le scritture in partita doppia sono le seguenti:
Libro Giornale
IVA NS DEBITO
31/x/20xx
a
ERARIO C/IVA
X
ERARIO C/IVA
31/x/20xx
a
IVA NS CREDITO
Y
Se dalla liquidazione risulta un’eccedenza dell’IVA a debito rispetto all’IVA a
credito, è necessario effettuare il pagamento all’Erario (il 16 del mese successivo a
quello della liquidazione) .
ERARIO C/IVA
16/x+1/20xx
a
BANCA C/C
(X-Y)
114
RETTIFICHE SU ACQUISTI
In relazione ad un’operazione di acquisto, possono verificarsi accadimenti
che comportano un rettifica (riduzione) del costo rilevato (ad esempio
ritardi di consegna, inadempienze contrattuali, ecc.).
VALORI DI RETTIFICA
CONTO ECONOMICO
• Resi su acquisti
CONTROPARTITA
CONTO NUMERARIO
• Cassa
• Abbuoni su acquisti (attivi)
• Banca c/c
• Sconti su acquisti
• Debiti v/fornitori
• IVA ns/credito*
• ecc.
Se tali accadimenti si verificano successivamente alla rilevazione
dell’operazione di acquisto, essi comportano l’emissione da parte del
venditore di un documento giustificativo (nota di accredito) che accredita
al cliente l’importo del reso o dell’abbuono, “con*” o “senza” IVA. 115
RETTIFICHE SU ACQUISTI:
RESI, ABBUONI E SCONTI
Contabilmente, è preferibile che eventuali rettifiche al costo delle merci
non diminuiscano direttamente i costi di acquisto sostenuti, ma si rilevino
in specifici conti accesi alle rettifiche di costi (trattasi di conti unifase).
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
MERCI C/ACQUISTI
RESI SU ACQUISTI
Rettifica
Costo
costo d’acquisto
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
SCONTI SU ACQUISTI
ABBUONI ATTIVI
Rettifica
costo d’acquisto
Rettifica
costo d’acquisto
116
RETTIFICHE SU ACQUISTI:
RESI SENZA VARIAZIONE IVA
Rettifiche ai costi d’acquisto possono aversi quando l’impresa rispedisce la merce perché
non corrispondente nella quantità, nella qualità o nei tempi di consegna a quella richiesta
(merce non conforme all’ordine, eccedente, difettosa). Il fornitore, in base alla normativa
IVA, invierà una nota d’accredito all’impresa acquirente per merci rese. La nota costituirà
il documento originario per la rilevazione del fatto amministrativo. La normativa IVA
prevede che il fornitore abbia il diritto di evidenziare o meno nella nota di accredito la
variazione IVA relativa alla diminuzione del valore imponibile per effetto dei resi.
1) registrazione dei resi su acquisti senza variazione IVA
Es: Per la merce resa di valore pari a € 500, il fornitore emette una nota di accredito
senza IVA.
Libro Giornale
DEBITI V/FORNITORI
a
RESI SU ACQUISTI
500
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
DEBITI VS FORNITORI
RESI SU ACQUISTI
500
VNA
500
VEP
117
RETTIFICHE SU ACQUISTI: RESI CON VARIAZIONE IVA
2) registrazione dei resi su acquisti con variazione IVA
La registrazione dei resi su acquisti, con nota di accredito nella quale si
contabilizza l’IVA sull’ammontare della rettifica (c.d. variazione IVA), si effettuerà
con il seguente articolo:
Libro Giornale
DEBITI V/FORNITORI
a
DIVERSI
RESI SU ACQUISTI
IVA NS DEBITO
Z
X
Y
N.B. In alternativa, si potrebbe evidenziare lo storno diretto dell’IVA a credito ed
iscrivere la variazione numeraria passiva in AVERE del conto IVA ns credito.
DEBITI V/FORNITORI
a
DIVERSI
RESI SU ACQUISTI
IVA NS CREDITO
Z
X
Y
118
RETTIFICHE SU ACQUISTI: ABBUONI E SCONTI
In alternativa alla restituzione della merce acquistata, l’azienda può chiedere degli
abbuoni sul costo d’acquisto. Deduzioni di costo si hanno anche quando l’azienda
ottiene sconti per pagamento pronto cassa oppure legati alle quantità acquistate/
campagne speciali di acquisto. Abbuoni e sconti possono essere ottenuti:
a) al momento dell’emissione della fattura (abbuoni e sconti inseriti in fattura).
In tal caso, abbuoni e sconti possono essere portati direttamente in
diminuzione della base imponibile su cui viene calcolata l’IVA.
Es. La Soar S.r.l. effettua un acquisto di materie prime per € 1.000 + IVA 20%,
computando uno sconto del 10% per campagna promozionale. La base imponibile
su cui calcolare l’IVA sarà pari ad € 900.
DIVERSI
MATERIE PRIME C/ACQUISTI
IVA NS CREDITO
a
DIVERSI
SCONTI SU ACQUISTI
DEBITI VS FORNITORI
1.180
1.000
180
100
1.080
119
RETTIFICHE SU ACQUISTI: ABBUONI E SCONTI
In alternativa, è possibile rappresentare il fatto amministrativo rilevando
direttamente il costo d’acquisto delle materie prime al netto degli sconti con il
seguente articolo:
DIVERSI
MATERIE PRIME C/ACQUISTI
IVA NS CREDITO
a
DEBITI VS/FORNITORI
1.180
900
180
b) Successivamente all’emissione della fattura
Se l’acquirente ottiene abbuoni o sconti successivamente alla registrazione della
fattura passiva, riceverà dal fornitore una nota di accredito per abbuoni attivi, con o
senza relativa variazione IVA.
Es. Si riceve dal fornitore Tetris S.r.l. una nota di accredito senza variazione IVA
per un abbuono di € 300 ottenuto successivamente al ricevimento della fattura di
acquisto.
DEBITI VS FORNITORI
a
ABBUONI SU ACQUISTI
300
120
RETTIFICHE SU ACQUISTI: ABBUONI E SCONTI
Nell’ipotesi in cui la nota di accredito riportasse la variazione IVA (20%), la
scrittura sarebbe la seguente:
DEBITI VS FORNITORI
a
DIVERSI
ABBUONI SU ACQUISTI
IVA NS DEBITO
360
300
60
121
RETTIFICHE SU VENDITE
In relazione ad un’operazione di vendita, possono verificarsi accadimenti
che comportano un rettifica (riduzione) del ricavo rilevato (ad esempio
ritardi di consegna, inadempienze contrattuali, ecc.).
VALORI DI RETTIFICA
CONTROPARTITA
CONTO ECONOMICO
CONTO NUMERARIO
• Cassa
• Resi su vendite
• Abbuoni su vendite (passivi)
• Banca c/c
• Sconti su vendite
• Crediti vs clienti
• IVA ns debito*
• ecc.
Se tali accadimenti si verificano successivamente alla rilevazione
dell’operazione di vendita, essi comportano l’emissione da parte del
venditore di un documento giustificativo (nota di accredito) che accredita
122
al cliente l’importo del reso o dell’abbuono, “con*” o “senza” IVA.
RETTIFICHE SU VENDITE:
RESI, ABBUONI E SCONTI
Contabilmente, è preferibile che eventuali rettifiche di ricavi non
diminuiscano direttamente le voci accese ai ricavi conseguiti, ma vengano
rilevate in specifici conti economici (trattasi di conti unifase).
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
MERCI C/VENDITE
RESI SU VENDITE
Ricavo
Rettifica ricavo
di vendita
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
SCONTI SU VENDITE
ABBUONI PASSIVI
Rettifica ricavo
Rettifica ricavo
di vendita
di vendita
123
RETTIFICHE SU VENDITE: ABBUONI E SCONTI
In alternativa alla restituzione della merce venduta, l’azienda può
concedere abbuoni sul prezzo di vendita. Minori ricavi si hanno anche
quando l’azienda concede sconti per pagamento pronta cassa e sconti
legati alle quantità acquistate o a campagne speciali di acquisto. Gli
abbuoni e gli sconti possono essere concessi al momento dell’emissione
della fattura, o successivamente.
1) Abbuoni e sconti inseriti in fattura  possono essere direttamente
portati in diminuzione della base imponibile sulla quale viene calcolata
l’IVA.
2) Abbuoni e sconti concessi successivamente all’emissione della
fattura  se invece il venditore concede abbuoni o sconti
successivamente all’emissione della fattura invierà al cliente una lettera
di accredito per abbuoni, con o senza relativa variazione IVA.
124
RETTIFICHE SU VENDITE: SCONTI INSERITI
IN FATTURA
Esempio: Si consideri una vendita di merci per € 5.000 con sconto 10%
per l’avvio di una campagna promozionale. La base imponibile sulla quale
calcolare l’IVA (20%) ammonta ad € 4.500.
Libro Giornale
DIVERSI
CREDITI VS CLIENTI
SCONTI SU VENDITE
a
DIVERSI
MERCI C/VENDITE
IVA NS DEBITO
5.900
5.400
500
5.000
900
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CREDITI VS CLIENTI
MERCI C/VENDITE
5.400
VNA
5.000
VEP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
SCONTI SU VENDITE
500
VEN
IVA NS DEBITO
900
VNP
125
RETTIFICHE SU VENDITE: ABBUONI CONCESSI
SUCCESSIVAMENTE ALL’EMISSIONE DELLA FATTURA
Esempio: Si consideri una vendita di merci per € 1.000 + IVA (20%), il
cui incasso è previsto alla consegna, cinque giorni dopo l’emissione della
fattura, in contanti. Il fornitore decide di accordare un abbuono di € 100
più IVA (20%).
Libro Giornale
CREDITI VS CLIENTI
a
DIVERSI
MERCI C/VENDITE
IVA NS DEBITO
1.200
1.000
200
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CREDITI VS CLIENTI
MERCI C/VENDITE
IVA NS DEBITO
1.200
VNA
1.000
VEP
200
VNP
126
RETTIFICHE SU VENDITE: ABBUONI CONCESSI
SUCCESSIVAMENTE ALL’EMISSIONE DELLA FATTURA
Libro Giornale
DIVERSI
ABBUONI PASSIVI
IVA NS CREDITO
a
CREDITI VS CLIENTI
120
100
20
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CREDITI VS CLIENTI
ABBUONI PASSIVI
IVA NS CREDITO
1.200
120
VNP
100
VEN
20
VNA
127
IL FINANZIAMENTO DELL’AZIENDA
L’azienda può finanziare lo svolgimento della propria attività produttiva mediante:
 CAPITALE PROPRIO: mezzi finanziari apportati dal proprietario o dai soci;
 CAPITALE DI CREDITO: mezzi finanziari apportati da soggetti terzi, ovvero da
soggetti esterni all’azienda.
Il finanziamento mediante capitale di credito può avvenire in diversi modi:
a) tramite debiti di funzionamento, derivanti dalla prassi di posticipare i
pagamenti, ovvero:
• dilazioni di pagamento ottenute sotto forma di debiti;
• dilazioni di pagamento ottenute sotto forma di cambiali (o effetti).
b) Tramite debiti di finanziamento, ovvero debiti e contratti per finanziare lo
svolgimento dell’attività aziendale, rappresentati principalmente da:
• ottenimento di sconto di cambiali prima della scadenza;
• ottenimento di mutui passivi;
• emissione di prestiti obbligazionari.
128
IL FINANZIAMENTO MEDIANTE IL CAPITALE DI
CREDITO: LE CAMBIALI
Le cambiali (o effetti) sono titoli di credito dai quali risulta l’obbligazione
incondizionata, assunta da una certa persona, di pagare o di far pagare una
determinata somma, nel luogo e alla scadenza indicati, a favore del legittimo
possessore.
La cambiale può assumere due forme:
a) vaglia cambiario (o pagherò): titolo di credito che contiene la promessa
diretta di un soggetto emittente (l’impresa) di pagare una certa somma ad una
determinata scadenza ad un soggetto beneficiario (il fornitore).
b) cambiale tratta: contiene invece l’ordine di pagare che il traente (il fornitore)
dà ad un terzo obbligato nei suoi confronti (l’impresa acquirente), chiamato
trattario, di pagare la somma indicata ad un beneficiario (il fornitore stesso).
La differenza tra i due tipi di cambiali non è rilevante ai fini delle rilevazioni
contabili, mentre è importante da un punto di vista giuridico. Ai fini contabili, la
differenza rilevante è quella tra:
Cambiali ATTIVE  credito per l’azienda;
Cambiali PASSIVE  debito per l’azienda.
129
IL FINANZIAMENTO MEDIANTE IL CAPITALE DI
CREDITO: LE CAMBIALI
Il pagamento di un debito tramite effetti può avvenire con le seguenti modalità:
1) con girata di una cambiale attiva in portafoglio a favore del fornitore;
In tal caso la scrittura contabile sarà la seguente:
DEBITI VS FORNITORI
a
CAMBIALI ATTIVE
2) con il rilascio di una cambiale passiva (ovvero con l’emissione di un pagherò, o
l’accettazione di una tratta).
In tal caso la scrittura contabile sarà la seguente:
DEBITI VS FORNITORI
a
CAMBIALI PASSIVE
130
RINNOVO EFFETTI PASSIVI
Alla date di scadenza dell’effetto, l’impresa può:
1.
pagare l’effetto scaduto in contanti (cassa) o tramite banca;
CAMBIALI PASSIVE
a
CASSA o BANCA C/C
2.
chiedere un rinnovo parziale o totale dell’effetto;
3.
non pagare l’effetto.
Nel caso di rinnovo effetti, l’azienda chiede al fornitore una dilazione per un
importo parziale o totale degli effetti scaduti. Sull’ammontare dell’importo
rinnovato, si calcoleranno gli interessi passivi, da computare in base al tempo di
dilazione concesso ed al tasso di interesse convenuto tra le parti.
La corresponsione degli interessi potrà avvenire in via anticipata o posticipata.
Nel primo caso, gli interessi dovranno essere versati contestualmente
all’operazione di rinnovo. Qualora invece il rinnovo preveda interessi posticipati,
questi verranno incorporati nella nuova cambiale, e verranno pertanto regolati alla
131
scadenza dell’effetto rinnovato.
RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Se il fornitore concede all’impresa un rinnovo totale con interessi
anticipati, emetterà una fattura nella quale saranno indicati gli interessi per
la dilazione concessa e sarà messo in circolazione un titolo di credito con
nuova scadenza.
Da un punto di vista contabile, occorre distinguere tre fasi:
I.
liquidazione interessi;
II.
rinnovo cambiale;
III. pagamento anticipato degli interessi.
132
RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Se il fornitore concede all’impresa un rinnovo totale con interessi
posticipati, emetterà un titolo di credito con nuova scadenza che ingloberà
anche l’ammontare degli interessi.
Da un punto di vista contabile, occorre distinguere due fasi:
I.
liquidazione interessi;
II.
rinnovo cambiale comprensiva di interessi.
133
RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Esempio: La società Bert ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con
effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli
effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via anticipata,
sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale).
Libro Giornale
INTERESSI
PASSIVI
=
Cxixg
360
=
12.000 x 0.10 x 90
360
= 300
I fase – Liquidazione interessi
INTERESSI PASSIVI
a
DEBITI VS FORNITORI
300
a
CAMBIALI PASSIVE (N)
12.000
II fase – Rinnovo cambiale
CAMBIALI PASSIVE (V)
III fase – Pagamento anticipato degli interessi
DEBITI VS FORNITORI
a
BANCA C/C
300
134
RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
DEBITI VS FORNITORI
BANCA C/C
300
VNA
300
VNP
300
VNP
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CAMBIALI PASSIVE (V)
CAMBIALI PASSIVE (N)
12.000
12.000
VNA
12.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI
300
VEN
135
RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Esempio: La società Benz ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con
effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli
effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via posticipata,
sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale).
INTERESSI
PASSIVI
Libro Giornale
=
Cxixg
360
=
12.000 x 0.10 x 90
360
= 300
I fase – Liquidazione interessi
INTERESSI PASSIVI
a
DEBITI VS FORNITORI
300
CAMBIALI PASSIVE (N)
12.300
II fase – Rinnovo effetti passivi
DIVERSI
CAMBIALI PASSIVE (V)
DEBITI VS FORNITORI
(per interessi)
a
12.000
300
136
RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
300
VNA
CAMBIALI PASSIVE (N)
300
VNP
12.300
VNP
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CAMBIALI PASSIVE (V)
INTERESSI PASSIVI
12.000
12.000
VNA
300
VEN
137
RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Esempio: La società Bart ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con
effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli
effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via anticipata,
sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale). Si ipotizzi che il rinnovo
avvenga solo per € 7.000.
Libro Giornale
INTERESSI
PASSIVI
=
Cxixg
360
=
7.000 x 0.10 x 90
360
=
I fase – Liquidazione interessi
INTERESSI PASSIVI
a
DEBITI VS FORNITORI
175
DIVERSI
CAMBIALI PASSIVE (N)
BANCA C/C
12.000
II fase – Rinnovo cambiale
CAMBIALI PASSIVE (V)
a
7.000
5.000
III fase – Pagamento anticipato degli interessi
DEBITI VS FORNITORI
a
BANCA C/C
175
138
175
RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
DEBITI VS FORNITORI
BANCA C/C
175
VNA
5.000
VNP
175
VNP
175
VNP
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CAMBIALI PASSIVE (V)
CAMBIALI PASSIVE (N)
12.000
12.000
VNA
7.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI
175
VEN
139
RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Esempio: La società Batik ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con
effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli
effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via anticipata,
sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale). Si ipotizzi che il rinnovo
avvenga solo per € 7.000.
Libro Giornale
INTERESSI
PASSIVI
=
Cxixg
360
=
7.000 x 0.10 x 90
360
=
175
I fase – Liquidazione interessi
INTERESSI PASSIVI
a
DEBITI VS FORNITORI
175
II fase – Rinnovo cambiale
DIVERSI
CAMBIALI PASSIVE (V)
DEBITI VS FORNITORI
(per interessi)
a
DIVERSI
12.175
12.000
175
BANCA C/C
CAMBIALI PASSIVE (N)
5.000
7.175
140
RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
DEBITI VS FORNITORI
BANCA C/C
175
VNA
175
VNP
5.000
VNP
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CAMBIALI PASSIVE (V)
CAMBIALI PASSIVE (N)
12.000
12.000
VNA
7.175
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI
175
VEN
141
RINNOVO EFFETTI ATTIVI
Alla date di scadenza dell’effetto, il debitore può:
1.
pagare regolarmente;
Libro Giornale
BANCA C/C
a
EFFETTI ATTIVI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA C/C
EFFETTI ATTIVI
X
VNA
2.
richiedere un rinnovo parziale o totale dell’effetto;
3.
non pagare l’effetto.
X
VNP
142
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Se l’impresa concede al cliente un rinnovo totale con interessi anticipati,
emetterà una fattura nella quale saranno indicati gli interessi per la
dilazione concessa e sarà messo in circolazione un nuovo titolo di credito
con nuova scadenza. Si ricorda che tali interessi sono esenti IVA (art. 10,
D.P.R. 633), ma devono essere documentati da fattura.
Da un punto di vista contabile, occorre distinguere tre fasi:
I.
liquidazione interessi;
II.
rinnovo cambiale;
III. incasso anticipato degli interessi.
143
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
I fase – Liquidazione interessi
CREDITI VS CLIENTI
a
INTERESSI ATTIVI
II fase – Rinnovo cambiale
CAMBIALI ATTIVE (N)
a
CAMBIALI ATTIVE (V)
III fase – Incasso anticipato degli interessi
BANCA C/C
a
CREDITI V/CLIENTI
144
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Se l’impresa concede al cliente un rinnovo totale con interessi posticipati,
la nuova cambiale includerà anche l’importo degli interessi.
In questo caso, occorre distinguere due fasi:
I.
liquidazione interessi;
II. rinnovo cambiale.
I fase – Liquidazione interessi attivi
CREDITI VS CLIENTI
a
INTERESSI ATTIVI
II fase – Rinnovo cambiale
CAMBIALI ATTIVE (N)
a
DIVERSI
CAMBIALI ATTIVE (V)
CREDITI VS CLIENTI
(per interessi)
145
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Esempio: La società X vanta un credito di € 20.000 nei confronti della società Y,
documentato da effetti a 60 giorni. Alla scadenza, non disponendo della somma
necessaria, la società Y chiede il rinnovo degli effetti per ulteriori due mesi. Gli
interessi, al tasso del 12%, vengono riscossi al momento della concessione del
rinnovo (vengono calcolati secondo il calendario commerciale).
I fase – Liquidazione interessi attivi
CREDITI VS CLIENTI
a
INTERESSI ATTIVI
400
CAMBIALI ATTIVE (V)
20.000
II fase – Rinnovo cambiale
CAMBIALI ATTIVE (N)
a
III fase – Incasso anticipato degli interessi attivi
BANCA C/C
a
CREDITI VS CLIENTI
400
146
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
CREDITI VS CLIENTI
BANCA C/C
400
VNA
400
VNA
400
VNP
CONTO NUMERARIO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CAMBIALI ATTIVE (V)
CAMBIALI ATTIVE (N)
20.000
VNA
20.000
VNP
20.000
VNA
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI ATTIVI
400
VEP
147
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Esempio: La società X vanta un credito di € 20.000 nei confronti della società Y,
documentato da effetti a 60 giorni. Alla scadenza, non disponendo della somma
necessaria, la società Y chiede il rinnovo degli effetti per ulteriori due mesi. Gli
interessi, calcolati al tasso del 12%, vengono incorporati nel nuovo effetto
(vengono calcolati secondo il calendario commerciale).
I fase – Liquidazione interessi
CREDITI VS CLIENTI
a
INTERESSI ATTIVI
400
a
DIVERSI
CAMBIALI ATTIVE (V)
CREDITI V/CLIENTI
(per interessi)
20.400
II fase – Rinnovo cambiale
CAMBIALI ATTIVE (N)
20.000
400
148
RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CREDITI VS CLIENTI
400
VNA
400
VNP
CAMBIALI ATTIVE (N)
20.400
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CAMBIALI ATTIVE (V)
INTERESSI ATTIVI
20.000
VNA
20.000
VNP
400
VEP
149
RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
Esempio: Si concede un rinnovo parziale di un effetto di € 20.000 con un
nuovo effetto di € 10.000 a 60 giorni, interessi anticipati calcolati ad un
tasso del 12% (vengono calcolati secondo il calendario commerciale).
.
INTERESSI
ATTIVI
Libro Giornale
C*i*g
=
360
10.000*0.12*60
=
=
360
I fase – Liquidazione interessi attivi
CREDITI VS CLIENTI
a
200
INTERESSI ATTIVI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CREDITI VS CLIENTI
INTERESSI ATTIVI
200
VNA
200
VEP
150
200
RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
II fase – Rinnovo parziale della cambiale
Libro Giornale
DIVERSI
CAMBIALI ATTIVE (N)
CASSA
a CAMBIALI ATTIVE (V)
20.000
10.000
10.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CAMBIALI ATTIVE (V)
CAMBIALI ATTIVE (N)
CONTO NUMERARIO CERTO
CASSA
20.000
20.000
VNP
10.000
VNA
10.000
VNA
151
RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI ANTICIPATI
III fase – Incasso anticipato interessi attivi
Libro Giornale
BANCA C/C
a
CREDITI VS CLIENTI
200
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
200
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CREDITI VS CLIENTI
200
200
VNP
152
RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
Esempio: Si concede un rinnovo parziale di un effetto di € 20.000 con un
nuovo effetto di € 10.000 a 60 giorni, interessi posticipati calcolati ad un
tasso annuo del 12% (vengono calcolati secondo il calendario
commerciale).
INTERESSI
ATTIVI
C*i*g
=
360
10.000*0.12*60
=
=
360
200
I fase – Liquidazione interessi attivi
Libro Giornale
CREDITI VS CLIENTI
a
200
INTERESSI ATTIVI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CREDITI VS CLIENTI
INTERESSI ATTIVI
200
VNA
200
VEP
153
RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI
CON INTERESSI POSTICIPATI
II fase – Rinnovo parziale della cambiale
Libro Giornale
DIVERSI
CAMBIALI ATTIVE (N)
CASSA
a
DIVERSI
CAMBIALI ATTIVE (V)
CREDITI VS CLIENTI
(per interessi attivi)
20.200
10.200
10.000
20.000
200
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CAMBIALI ATTIVE (V)
CAMBIALI ATTIVE (N)
CREDITI VS CLIENTI
200
200
VNA
VNP
20.000
20.000
VNP
10.200
VNA
CONTO NUMERARIO CERTO
CASSA
10.000
VNA
154
EFFETTI ALLO SCONTO
Preliminare all’operazione di sconto di effetti commerciali è la pratica di
affidamento dell’impresa da parte dell’istituto di credito.
Il fido consiste in un accordo precedente ai contratti bancari di finanziamento
(tra cui lo sconto di cambiali commerciali).
Art. 1858 c.c.: ‘Lo sconto è un contratto con il quale la banca, previa
deduzione di un compenso, anticipa al cliente l’importo di un credito verso
terzi non ancora scaduto, mediante la cessione, salvo buon fine, del credito
stesso’.
N.B.: l’impresa mantiene l’obbligo di rispondere nei confronti della banca nel
caso di inadempienza del debitore ceduto (clausola “pro solvendo”).
155
EFFETTI ALLO SCONTO
Nella rilevazione, occorre distinguere le seguenti fasi:
1) Presentazione effetti allo sconto
Tramite una ‘distinta’, si presentano alla banca gli effetti da scontare. Gli effetti
presentati alla banca per essere scontati devono possedere i requisiti di bancabilità
(ovvero: almeno due firme diverse di persone solvibili, scadenza compresa tra 1 e 4
mesi, provenienza commerciale).
La banca, previo esame della distinta di sconto, decide se accettare (parzialmente
o totalmente) o non accettare gli effetti.
2.a) Sconto di effetti
Per gli effetti accettati allo sconto,
l’impresa rileva l’importo accreditato
dalla banca, pari all’importo degli
effetti, dedotto lo sconto e le
commissioni bancarie.
2.b) Restituzioni di cambiali
non ammesse allo sconto
Per gli effetti non ammessi allo sconto,
l’impresa rileva la restituzione delle
cambiali non accettate.
156
EFFETTI ALLO SCONTO
Esempio: Si presentano alla banca effetti allo sconto per € 800. La banca, dopo
opportuni accertamenti, ammette allo sconto soltanto effetti per € 730. Il tasso di
sconto è del 10% e la valuta adeguata corrisponde ad una data di 40 giorni
anteriore alla scadenza dei diversi effetti. La commissione bancaria è di € 15.
1) Presentazione effetti allo sconto
Libro Giornale
EFFETTI ALLO SCONTO
800
a CAMBIALI ATTIVE
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
EFFETTI ALLO SCONTO
CAMBIALI ATTIVE
800
VNA
800
VNP
157
EFFETTI ALLO SCONTO
2.b) Restituzioni di cambiali non
ammesse allo sconto
+
2.a) Sconto effetti
C*i*g
SCONTO
=
730*0.1*40
=
360
365
=
8
Libro Giornale
DIVERSI
BANCA C/C
ONERI E COMMISSIONI BANCARIE
CAMBIALI ATTIVE
a
EFFETTI ALLO SCONTO
800
707
23
70
158
EFFETTI ALLO SCONTO
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
EFFETTI ALLO SCONTO
CAMBIALI ATTIVE
800
800
VNP
70
VNA
800
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
BANCA C/C
ONERI E COMMISSIONI BANCARIE
707
VNA
23
VEN
159
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
 E’ una tipologia di FINANZIAMENTO a medio/lungo termine.
 Tra le modalità con le quali le società di capitali (in particolare le
Società per Azioni) si procurano capitale di terzi per finanziare la
propria attività, assume notevole importanza l’emissione di
obbligazioni.
 Le obbligazioni sono titoli di credito che danno diritto ad una
remunerazione periodica, generalmente fissa ed in genere erogata
semestralmente in via posticipata, tramite la presentazione di
documenti, rappresentativi dell’interesse (c.d. “cedole”).
160
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
Da un punto di vista contabile, la rilevazione del prestito obbligazionario
(P.O.) si articola nelle seguenti fasi:
1) emissione e sottoscrizione;
2) versamento delle quote sottoscritte (collocamento del P.O.);
3) scadenza e pagamento cedole;
4) rilevazioni in sede di chiusura;
5) rimborso del prestito.
161
EMISSIONE E SOTTOSCRIZIONE DEL PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO
Il valore di emissione del titolo (VE) può differire dal valore nominale
(VN), indicato per legge sul titolo stesso. Si possono verificare i seguenti
casi:
i) Emissione alla pari (VE = VN)
OBBLIGAZIONISTI
C/SOTTOSCRIZIONI
a
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
(o PRESTITO OBBLIGAZIONARIO)
ii) Emissione sotto la pari (VE < VN)
a
DIVERSI
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
DISAGGIO DI EMISSIONE
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
iii) Emissione sopra la pari (VE > VN)
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
a
DIVERSI
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
AGGIO DI EMISSIONE
162
VERSAMENTO DELLE QUOTE SOTTOSCRITTE
Rispetto alla data di inizio di godimento degli interessi, si possono verificare i
seguenti casi:
i) Versamento concomitante (nello stesso giorno di decorrenza degli
interessi)
BANCA C/C
a
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
ii) Versamento anticipato (in data anteriore al giorno di decorrenza degli
interessi)
DIVERSI
a
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
BANCA C/C
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
iii) Versamento posticipato (in data posteriore rispetto al giorno di
decorrenza degli interessi)
BANCA C/C
a
DIVERSI
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI
163
SCADENZA, PAGAMENTO DELLE CEDOLE E
VERSAMENTO DELLA RITENUTA FISCALE
E’ opportuno distinguere le seguenti fasi:
i) Liquidazione degli interessi
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
OBBLIGAZIONISTI
C/INTERESSI
a
ii) Pagamento degli interessi
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
a
DIVERSI
BANCA C/C
ERARIO C/RITENUTE
iii) Versamento della ritenuta fiscale
ERARIO C/RITENUTE
a
BANCA C/C
164
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
Esempio: In data 01/01/20xx si emette un prestito obbligazionario
quinquennale dell’importo di € 200.000 nominali. Il prezzo di emissione
di ciascuna delle 10.000 obbligazioni è di € 19.
Il versamento viene fatto in data 10/01/20xx.
Le date di godimento degli interessi sono l’1/1 e l/1/7 ed il tasso di
interesse è del 12% annuo. La ritenuta fiscale sugli interessi è pari al
12,5% e viene versata tramite banca il sedici del mese successivo alla
corresponsione della cedola.
Effettuare le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento, alla
liquidazione, al pagamento dell’interesse semestrale (cedola) ed al
versamento della ritenuta sulla cedola.
(Per semplicità, nel calcolo degli interessi considerare anno composto da
360 gg. e singoli mesi composti indistintamente da 30 gg.)
165
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
i) Emissione sotto la pari (VE < VN) e sottoscrizione
VN = € 200.000
VE = € 190.000 (10.000 obbligazioni*19 €)
Libro Giornale
VE – VN = - 10.000 (Disaggio di emissione)
01/01/20xx
DIVERSI
a
200.000
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
190.000
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
10.000
DISAGGIO DI EMISSIONE
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI
C/SOTTOSCRIZIONI
190.000
VNA
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
DISAGGIO DI EMISSIONE
200.000
VEP
10.000
VEN
166
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
ii) Versamento posticipato delle quote sottoscritte
Calcolo interessi passivi (o dietimi)
=
200.000 x 0.12 x 9
360
= 600
Libro Giornale
BANCA C/C
10/01/20xx
a
DIVERSI
190.600
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
190.000
INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI
600
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI
C/SOTTOSCRIZIONI
190.000
190.000
VNP
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
190.600
VNA
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
600
VEP
167
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
iii) Liquidazione interessi
Libro Giornale
Calcolo cedola semestrale =
200.000 x 0.12 x 180
360
= 12.000
01/07/20xx
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
600
12.000
VEN
a
OBBLIGAZIONISTI
C/INTERESSI
12.000
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
12.000
VNP
168
SCRITTURE RELATIVE
AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
iv) Pagamento interessi
Calcolo della ritenuta fiscale = 12.000*12,5% = 1.500
Libro Giornale
OBBLIGAZIONISTI
C/INTERESSI
01/07/20xx
a
DIVERSI
BANCA C/C
12.000
10.500
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
1.500
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
BANCA C/C
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
12.000
12.000
VNA
190.600
10.500
VNP
1.500
VNP
169
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
v) Versamento ritenuta fiscale
Libro Giornale
16/08/20xx
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
a
BANCA C/C
1.500
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA C/C
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
1.500
10.500
190.600
1.500
VNP
1.500
VNA
170
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
Esempio: In data 15/03/20xx si emette un prestito obbligazionario
quinquennale dell’importo di € 600.000 nominali. Il prezzo di emissione
di ciascuna delle 10.000 obbligazioni è di € 62.
Il versamento viene fatto in data 22/03/20xx.
Le date di godimento degli interessi sono l’1/04 e l/1/10 ed il tasso di
interesse è del 3% annuo. La ritenuta fiscale sugli interessi è pari al
12,5% e viene versata tramite banca il sedici del mese successivo alla
corresponsione della cedola.
Effettuare le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento, alla
liquidazione, al pagamento dell’interesse semestrale (cedola) ed al
versamento della ritenuta sulla cedola.
(Per semplicità, nel calcolo degli interessi considerare anno composto da
360 gg. e singoli mesi composti indistintamente da 30 gg.)
171
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
i) Emissione sopra la pari (VE > VN) e sottoscrizione
VN = € 600.000
VE = € 620.000 (10.000 obbligazioni*62 €)
Libro Giornale
VE – VN = 20.000 (Aggio di emissione)
15/03/20xx
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
a
DIVERSI
620.000
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
600.000
AGGIO IDI EMISSIONE
20.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI
C/SOTTOSCRIZIONI
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
OBBLIGAZIONI C/CAPITALE
AGGIO DI EMISSIONE
620.000
600.000
20.000
VNA
VEP
VEP
172
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
II) Versamento anticipato delle quote sottoscritte
Calcolo interessi passivi (o dietimi) =
600.000 x 0.03 x 9
360
= 450
Libro Giornale
DIVERSI
22/03/20xx
a
OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
620.000
BANCA C/C
619.550
INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI
450
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI
C/SOTTOSCRIZIONI
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
620.000
620.000
VNP
619.550
VNA
450
VEN
173
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
iii) Liquidazione interessi
Libro Giornale
Calcolo cedola semestrale =
600.000 x 0.03 x 180
360
= 9.000
01/10/20xx
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
a
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
9.000
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI SU
OBBLIGAZIONI
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
450
9.000
VEN
9.000
VNP
174
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
iv) Pagamento interessi
Calcolo della ritenuta fiscale =
9.000*12,5% = 1.125
Libro Giornale
OBBLIGAZIONISTI
C/INTERESSI
01/10/20xx
a
DIVERSI
BANCA C/C
9.000
7.875
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
1.125
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI
BANCA C/C
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
9.000
9.000
VNA
619.550
7.875
VNP
1.125
VNP
175
SCRITTURE RELATIVE AL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
v) Versamento ritenuta fiscale
Libro Giornale
16/11/20xx
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
a
BANCA C/C
1.125
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
619.550
7.875
1.125
VNP
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
ERARIO C/RITENUTE OPERATE
1.125
VNA
1.125
176
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
 L’azienda ricorre a finanziamenti a medio/lungo termine normalmente per coprire il
fabbisogno collegato ad investimenti di tipo strutturale.
 Nell’ambito degli strumenti di finanziamento in esame, si annoverano principalmente:
1) l’assunzione di mutui bancari;
2) l’emissione di prestiti obbligazionari da parte (esclusivamente) di società di capitali,
relativamente ai quali le banche svolgono unicamente un ruolo di consulenza e
collocamento dei titoli presso il pubblico.
 I mutui bancari sono concessi dalle aziende di credito e sono per lo più erogati nella
formula del mutuo ipotecario con scadenza generalmente da 3 a 5 anni. L’ipoteca
riguarda spesso i beni oggetto del finanziamento (talvolta alle garanzie reali si
aggiungono anche le garanzie personali dei soci, ad es. fidejussioni).
 Principali tipologie di mutuo:
• mutui a tasso d’interesse agevolato: nell’ipotesi in cui l’impresa benefici di
integrazioni di interessi da parte dello Stato o di altri Enti, in applicazione di
specifiche norme agevolative;
• mutui a tasso d’interesse fisso, da restituire attraverso un piano di rimborso
predeterminato che mantiene fisso per tutta la durata del prestito il tasso d’interesse;
• mutui a tasso di interesse variabile: l’istituto si riserva la possibilità di modificare
il tasso iniziale in relazione all’andamento di uno o più parametri significativi del
mercato monetario.
177
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
 Per l’estinzione di un mutuo viene normalmente impostato un piano graduale di
rimborso a rate semestrali, comprensive della quota capitale e della quota
interessi.
 Per i mutui a tasso fisso la struttura di rimborso a quote costanti è quella più
utilizzata. Ogni rata comprende una quota crescente di capitale e una quota
decrescente di interessi.
 Per i mutui a tasso variabile generalmente le rate del rimborso prevedono una
quota di capitale prefissata e crescente nel tempo ed una quota d’interessi
variabile calcolata sul debito residuo in base al tasso che di volta in volta si va ad
applicare.
 La banca concede all’azienda un prestito su cui vengono calcolati gli interessi
che sono, normalmente, semestrali e posticipati. All’atto del pagamento degli
interessi l’azienda rimborsa anche una parte del debito. Gli interessi vengono
calcolati sul debito residuo.
178
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
In partita doppia si avrà quanto segue:
 All’accensione del mutuo
BANCA C/C
a
MUTUI PASSIVI
X
 All’atto del pagamento delle rate, fino all’estinzione del mutuo
DIVERSI
MUTUI PASSIVI
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
a
BANCA C/C
Z
X
Y
179
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
Esempio: In data 01/03/20x0 l’azienda ottiene un mutuo quinquennale di € 1.000.
Le rate sono semestrali e posticipate, ed iniziano a maturare dal 01/09/20x0. Il
tasso d’interesse è del 10%.
RATA = QUOTA CAPITALE + QUOTA INTERESSI
Rimborso effettivo
di quanto preso in
prestito
Pagamento del
servizio offerto
dalla banca
Ogni sei mesi l’azienda paga dunque una rata costituita da:
a) una quota capitale pari a € 100  (€ 1.000/5)= € 200 annuali (ovvero € 100
semestrali);
b) una quota interessi pari a : Debito Residuo*i*g
360
01/03/20x0
I° RATA
II° RATA
01/09/20x0
01/03/20x1
180
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
Il piano di rimborso del mutuo sarà il seguente:
DATA
01/03/20x0
DEBITO
INIZIALE
€ 1,000
RATA
SEMESTRALE
QUOTA
QUOTA
CAPITALE INTERESSI
DEBITO
RESIDUO
01/09/20x0
€ 150
€ 100
€ 50
€ 900
01/03/20x+1
€ 145
€ 100
€ 45
€ 800
01/09/20x+1
€ 140
€ 100
€ 40
€ 700
01/03/20x+2
€ 135
€ 100
€ 35
€ 600
01/09/20x+2
€ 130
€ 100
€ 30
€ 500
01/03/20x+3
€ 125
€ 100
€ 25
€ 400
01/09/20x+3
€ 120
€ 100
€ 20
€ 300
01/03/20x+4
€ 115
€ 100
€ 15
€ 200
01/09/20x+4
€ 110
€ 100
€ 10
€ 100
01/03/20x+5
€ 105
€ 100
€5
€0
TOTALE
€ 1,275
€ 1,000
€ 275
181
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
All’accensione del mutuo
Libro Giornale
BANCA C/C
01/03/20xx
a
MUTUI PASSIVI
1.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
BANCA C/C
MUTUI PASSIVI
1.000
VNA
1.000
VEP
182
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
Al pagamento della prima rata
I° rata quota interessi 01/09/20x0  (1.000*0.1*6)/12= 50 €
Rata del 01/09/20x0  Quota capitale + Quota interessi = (100+50) = 150 €
Libro Giornale
DIVERSI
MUTUI PASSIVI
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
01/09/20x0
a
BANCA C/C
150
100
50
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
BANCA C/C
MUTUI PASSIVI
1.000
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
1.000
150
VNP
100
VEN
50
VEN
183
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO
TERMINE: I MUTUI PASSIVI
Al pagamento della seconda rata
II° rata quota interessi 01/03/20x+1  [(1.000-100)*0.1*6]/12= 45 €
Rata del 01/03/20x+1  Quota capitale + Quota interessi = (100+45) = 145 €
Libro Giornale
DIVERSI
MUTUI PASSIVI
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
01/03/20x+1
a
BANCA C/C
145
100
45
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
BANCA C/C
MUTUI PASSIVI
1.000
150
100
145
VNP
100
VEN
1.000
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI
50
45
VEN
184
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
Nelle rilevazioni contabili relative al personale, intervengono,
oltre all’impresa ed ai dipendenti, altri soggetti, quali:
- Enti previdenziali ed assistenziali
(per il versamento di contributi a carico dell’impresa e dei
dipendenti, per l’erogazione di assegni familiari)
- Amministrazione Finanziaria
(per il versamento delle ritenute fiscali effettuate sulla
retribuzione lorda del dipendente)
185
IL COSTO DEL LAVORO DIPENDENTE
PER L’IMPRESA
La rilevazione dei costi del personale dipendente, che presta la
propria attività sulla base di un rapporto continuativo di lavoro, si
articola in tre fasi distinte:
I.
liquidazione delle retribuzioni lorde da corrispondere al
personale dipendente e dei contributi sociali a carico
dell’azienda;
II. pagamento delle retribuzioni nette ai dipendenti;
III. versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali e delle
ritenute fiscali operate.
Il costo sostenuto periodicamente dall’azienda per un dipendente
differisce dalla somma percepita dal dipendente stesso. Nel
momento in cui un’impresa liquida e paga le retribuzioni ai propri
dipendenti, vengono infatti ad instaurarsi una serie di rapporti tra
differenti soggetti, schematizzabili come di seguito illustrato.
186
LA RETRIBUZIONE DEI DIPENDENTI
N.B. L’impresa procede a delle rilevazioni in partita doppia per le operazioni
evidenziate in rosso, in quanto opera da tramite tra i diversi soggetti.
187
LA LIQUIDAZIONE DELLE RETRIBUZIONI
RETRIBUZIONE LORDA (SALARI E STIPENDI)
_
RITENUTE FISCALI E CONTRIBUTI ASSISTENZIALI E
PREVIDENZIALI
=
RETRIBUZIONE NETTA
+
(EVENTUALI) ASSEGNI FAMILIARI PER IL NUCLEO
FAMILIARE
=
IMPORTO RISCOSSO DAL LAVORATORE DIPENDENTE
188
IL COSTO DEL LAVORO DIPENDENTE
Esempio
La società Kos S.r.l. liquida retribuzioni a dipendenti per €
15.000. Gli oneri sociali a carico dell’azienda ammontano ad €
6.500 ed i contributi sociali a carico dei dipendenti ad € 1.100.
Gli assegni familiari anticipati dall’azienda per conto degli enti
previdenziali sono pari a € 600, mentre l’IRPEF trattenuta sulle
retribuzioni dei dipendenti ammonta ad € 3.000.
Effettuare le scritture in P.D. relative alla liquidazione ed al
pagamento delle retribuzioni, dei contributi sociali e delle ritenute
fiscali, tenendo presente che l’azienda ha versato anticipatamente
un acconto ai dipendenti per € 2.000.
189
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
a) Pagamento dell’anticipo
Libro Giornale
PERSONALE C/ANTICIPI
a
BANCA C/C
2.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
PERSONALE C/ANTICIPI
BANCA C/C
2.000
VNA
2.000
VNP
190
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
b) Liquidazione salari lordi e oneri sociali a carico dell’azienda
Libro Giornale
DIVERSI
SALARI E STIPENDI
ONERI SOCIALI
a
DIVERSI
21.500
15.000
6.500
DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI 15.000
ENTI PREVIDENZIALI ED
6.500
ASSISTENZIALI
191
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI
ENTI PREVIDENZIALI ED
ASSISISTENZIALI
6.500
VNP
15.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
SALARI E STIPENDI
ONERI SOCIALI
15.000
VEN
6.500
VEN
192
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
c) Liquidazione degli assegni familiari
Libro Giornale
ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI
a
DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI
600
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
ENTI PREVIDENZIALI ED
ASSISTENZIALI
6.500
600
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI
15.000
600
VNP
193
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
d) Pagamento delle retribuzioni nette
Libro Giornale
DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI a
DIVERSI
ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI
15.600
1.100
ERARIO C/IRPEF
3.000
PERSONALE C/ANTICIPI
2.000
BANCA C/C
9.500
194
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI
ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI
15.000
15.600
VNA
6.500
600
600
1.100
VNP
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
ERARIO C/IRPEF
PERSONALE C/ANTICIPI
BANCA C/C
3.000
VNP
2.000
2.000
2.000
VNP
9.500
VNP
195
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
e) Versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali
Libro Giornale
ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI
a
BANCA C/C
7.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI
6.500
600
1.100
7.000
VNA
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
2.000
9.500
7.000
VNP
196
SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE
f) Versamento delle ritenute fiscali operate
Libro Giornale
ERARIO C/IRPEF
a
BANCA C/C
3.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
ERARIO C/IRPEF
3.000
3.000
VNA
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
2.000
9.500
7.000
3.000
VNP
197
TRATTAMENTO (O INDENNITÀ) DI FINE RAPPORTO
Si tratta della “retribuzione differita”, sancita dall’art. 2120 del c.c. il quale
stabilisce: ‘in caso di cessazione del contratto di lavoro, è dovuta al
prestatore di lavoro una indennità proporzionale agli anni (o frazioni di
anni) di servizio prestati’.
E’ una parte della retribuzione dei dipendenti (dirigenti, impiegati, operai)
che matura durante il periodo in cui è in essere il rapporto di lavoro e
che viene pagata (manifestazione numeraria) al momento della cessazione
del rapporto medesimo (per dimissioni, pensionamento o licenziamento).
Ne deriva che il costo aziendale per l’indennità deve essere suddiviso tra
tutti i periodi amministrativi durante i quali il dipendente ha prestato la
propria attività, dal momento che può considerarsi un costo di competenza
dei medesimi periodi amministrativi.
198
TRATTAMENTO (O INDENNITÀ) DI FINE RAPPORTO
Ecco perché, alla fine di ciascun esercizio, sarà necessario rilevare la
quota di competenza dell’esercizio, sotto forma di “Accantonamento al
Fondo di Trattamento di Fine Rapporto”.
199
CALCOLO DELLA QUOTA DI ACCANTONAMENTO
AL FONDO TFR
L’accantonamento deriva dalla somma dei due seguenti componenti:
- una quota proporzionale alla retribuzione effettivamente percepita dal
dipendente:
Retribuzione dovuta per l’anno
13,5
- una quota che permette l’adeguamento del valore del Fondo esistente
all’inizio dell’esercizio, che viene rivalutato mediante l’applicazione
congiunta di due* coefficienti (tale quota costituisce dunque
un’integrazione delle somme accantonate negli esercizi precedenti):
*
(1,5% + 75% dell’indice Istat ) x Fondo TFR 01/01/20xx
200
SCRITTURE RELATIVE ALL’ACCANTONAMENTO
AL FONDO TFR
Esempio: A fine esercizio si calcola che la quota di accantonamento al
Fondo TFR è pari ad € 7.000.
Libro Giornale
ACCANTONAMENTO AL FONDO TFR
a
FONDO TFR
7.000
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
ACCANTONAMENTO AL
FONDO TFR
7.000
VEN
CONTO NUMERARIO PRESUNTO
FONDO TFR*
7.000
VNP
* Il conto FONDO TFR accoglie valori numerari presunti che vengono stimati alla fine
di ogni esercizio. Sono valori presunti dal momento che esiste incertezza sul tempo in cui
201
verrà effettuato il relativo pagamento.
SCRITTURE TIPICHE CONCERNENTI LE
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ED IMMATERIALI
FATTORI PRODUTTIVI A
FECONDITÀ RIPETUTA
Materiali
Immateriali
-
Terreni e fabbricati
-
Spese di R&S e di pubblicità
-
Impianti e macchinari
-
-
Attrezzature industriali
e commerciali
Diritti di brevetto industriale
e di utilizzazione delle opere
di ingegno
-
Concessioni,
marchi
licenze
e
Il trattamento degli oneri accessori
L’ammortamento
L’alienazione
202
TRATTAMENTO DEGLI ONERI ACCESSORI
Gli “oneri accessori” comprendono tutti quegli oneri che l’impresa dovrà
sostenere affinché l’impianto, il macchinario, il software possano essere
utilizzati nel processo produttivo.
Sono ‘oneri accessori’: le spese di trasporto, di installazione, di collaudo,
etc.
N.B. Anche gli ‘oneri accessori’ si considerano di competenza di più
esercizi e si portano in aumento del costo di acquisto del bene.
203
TRATTAMENTO DEGLI ONERI ACCESSORI
Esempio: Ricevute due fatture: una per la fornitura dell’impianto (1.000
€ + IVA 20%), ed una per il collaudo (50 € + IVA 20%).
1) Registrazione della fattura per la fornitura dell’impianto ( € 1.000 + IVA 20%)
Libro Giornale
DIVERSI
IMPIANTI
IVA NS CREDITO
a
DEBITI VS FORNITORI
1.200
1.000
200
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
1.200
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
IMPIANTI
IVA NS CREDITO
1.000
VEN
200
VNA
204
TRATTAMENTO DEGLI ONERI ACCESSORI
2) Registrazione della fattura per il collaudo (€ 50 + IVA 20%)
Libro Giornale
DIVERSI
IMPIANTI
IVA NS CREDITO
a
DEBITI VS FORNITORI
60
50
10
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
IMPIANTI
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
IVA NS CREDITO
60
50
10
VNP
VEN
VNA
205
L’AMMORTAMENTO, LA QUOTA DI AMMORTAMENTO E
LE SCRITTURE DI AMMORTAMENTO
L’ammortamento è il procedimento tecnico-contabile mediante il quale il costo di
acquisto (o di produzione) di un bene avente utilità pluriennale
- costo pluriennale - viene ripartito tra gli esercizi della sua stimata vita utile.
La quota parte del costo attribuita ad ogni esercizio è detta “quota di
ammortamento”.
Le scritture di ammortamento sono scritture di assestamento che comportano delle
rettifiche alle attività aventi vita pluriennale, al fine di poter attribuire ai singoli
esercizi la quota di costo di competenza.
206
AMMORTAMENTO
207
L’AMMORTAMENTO
- Beni materiali
L’ammortamento
riguarda
- Beni immateriali
la cui utilità si
esaurisce nel tempo
dal momento in
e decorre cui i beni sono
pronti per l’uso
No terreni!!!!
208
IL CALCOLO DELL’AMMORTAMENTO
La quota di ammortamento si determina in base ai seguenti elementi:
valore da
ammortizzare
=
Costo di acquisto 1
_
Presunto valore di
realizzo diretto 2
vita utile
dell’immobilizzazione
criterio di ripartizione del
valore da ammortizzare
Periodo (numero degli esercizi) in
cui si prevede di utilizzare
l’immobilizzazione nell’attività
produttiva e dipende da:
Modo con cui ripartire il
valore da ammortizzare
nell’arco della vita utile
Durata
fisica
Durata
economica
Quote
costanti
Quote
variabili
1 Comprensivo
degli oneri accessori (trasporto, installazione, collaudo) che vengono capitalizzati.
2 Conseguibile
al momento della cessione del bene. Valore così esiguo che, in genere, non se ne tiene
conto.
209
PROCEDURE DI AMMORTAMENTO
Dal punto di vista contabile, l’ammortamento può essere effettuato
secondo due diversi procedimenti:
1) Procedimento diretto (o ammortamento in conto)
2) Procedimento indiretto (o ammortamento fuori conto)
210
1) Procedimento diretto (o ammortamento in conto)
Le quote di ammortamento vengono registrate nello stesso conto acceso
alle immobilizzazioni.
Esempio: al 31/12/20xx si rileva la quota di ammortamento in conto dei
brevetti per € 100.
Libro Giornale
31/12/20xx
AMMORTAMENTO BREVETTI
a
BREVETTI
100
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
AMMORTAMENTO BREVETTI
BREVETTI
100
VEN
100
VEP
Il costo del bene pluriennale viene ridotto mediante rilevazione delle quote di
ammortamento nello stesso conto che accoglie il valore del bene a fecondità
211
ripetuta.
2) Procedimento indiretto (o ammortamento fuori conto)
Le quote di ammortamento vengono registrate in un conto distinto denominato
Fondo ammortamento.
Esempio: al 31/12/20xx si rileva la quota di ammortamento fuori conto degli
impianti per € 50.
Libro Giornale
31/12/20xx
AMMORTAMENTO IMPIANTI
a
FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI
50
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
AMMORTAMENTO IMPIANTI
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI
50
50
VEN
VEP
Il costo del bene pluriennale viene ridotto mediante rilevazione delle quote di
ammortamento nella sezione avere del conto “Fondo ammortamento” che rettifica
indirettamente il valore del bene a fecondità ripetuta.
212
ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI
Occorre innanzitutto determinare:
=
Valore contabile
Costo di acquisto
_
Fondo
ammortamento
Occorre successivamente confrontare:
Prezzo di vendita
con il
Valore contabile
Se:
Prezzo di vendita
Prezzo di vendita
>
<
Valore contabile
Valore contabile
Si origina un
componente positivo
straordinario di reddito
detto plusvalenza
Si origina un
componente negativo
straordinario di reddito
detto minusvalenza
213
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
Esempio: In data 20/06/20xx l’azienda acquista un impianto il cui costo
ammonta ad € 50.000+ IVA ordinaria (20%).
Libro Giornale
20/06/20xx
a
DIVERSI
DEBITI VS FORNITORI
60.000
IMPIANTI
50.000
IVA NS CREDITO
10.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
60.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
IMPIANTI
50.000
VEN
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
IVA NS CREDITO
10.000
VNA
214
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
Alla fine dell’esercizio, si procede all’ammortamento, calcolato a quote
costanti del 20% annuo (AMMORTAMENTO FUORI CONTO).
Libro Giornale
31/12/20xx
AMMORTAMENTO IMPIANTI
a
FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI
10.000
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
AMMORTAMENTO
IMPIANTI
FONDO AMMORTAMENTO
IMPIANTI
10.000
VEN
10.000
VEP
215
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
IPOTESI I: In data 03/03/20x+1 si procede alla vendita dell’impianto al
prezzo di € 70.000 + IVA ordinaria (20%).
a) si procede innanzitutto allo storno del conto “Fondo ammortamento
impianti” nel conto “Impianti”.
Libro Giornale
03/03/20x+1
FONDO AMMMORTAMENTO IMPIANTI
a
IMPIANTI
10.000
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI
IMPIANTI
10.000
10.000
VEN
50.000
10.000
VEP
216
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
b) si procede quindi alla rilevazione della variazione economica positiva
nel conto “plusvalenza”.
Libro Giornale
CREDITI VS CLIENTI
03/03/20x+1
a
DIVERSI
IMPIANTI
IVA NS DEBITO
PLUSVALENZE
84.000
40.000
14.000
30.000
217
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CREDITI VS CLIENTI
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
IMPIANTI
IVA NS DEBITO
50.000
84.000
VNA
10.000
40.000
VEP
14.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
PLUSVALENZE
30.000
VEP
218
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
IPOTESI II: In data 03/03/20x+1 si procede alla vendita dell’impianto al
prezzo di € 30.000 + IVA ordinaria (20%).
a) si procede innanzitutto allo storno del conto “Fondo ammortamento
impianti” nel conto “Impianti”.
Libro Giornale
FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI
03/03/20x+1
a
IMPIANTI
10.000
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI
IMPIANTI
10.000
VEN
10.000
50.000
10.000
VEP
219
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
b) si procede quindi alla rilevazione della variazione economica negativa
nel conto “minusvalenza”.
Libro Giornale
03/03/20x+1
DIVERSI
a
DIVERSI
46.000
CREDITI VS CLIENTI
36.000
MINUSVALENZA
10.000
40.000
6.000
IMPIANTI
IVA NS DEBITO
220
SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE
DELLE IMMOBILIZZAZIONI
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CREDITI VS CLIENTI
IMPIANTI
50.000
36.000
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
IVA NS DEBITO
10.000
40.000
VEP
6.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
MINUSVALENZA
10.000
VEN
221
LA COSTITUZIONE D’AZIENDA
MODALITÀ DI CONFERIMENTO DEL PATRIMONIO
PATRIMONIO
DENARO
BENI
ECONOMICAMENTE
DISGIUNTI
BENI
ECONOMICAMENTE
CONGIUNTI
Sarà successivamente
investito in specifici
fattori della produzione.
Rappresentati da fattori
specifici della
produzione apportati
separatamente (es.
macchinari, impianti,
materie prime).
Oggetto dell’apporto è
rappresentato da
un’azienda già
funzionante.
222
LA COSTITUZIONE D’AZIENDA
LA FORMA GIURIDICA
IMPRESE
AZIENDE
INDIVIDUALI
SOCIETA’
Responsabilità patrimoniale illimitata
del soggetto economico e giuridico
SOCIETA’ DI
PERSONE
SOCIETA’ DI
CAPITALI
Responsabilità patrimoniale Responsabilità patrimoniale
dei soci illimitata e solidale dei soci limitata al capitale
conferito (eccetto S.a.p.a.)
(eccetto S.a.s.)
223
LA COSTITUZIONE D’AZIENDA
Società Semplice (S.S.)
SOCIETA’
DI
PERSONE
Società in Nome Collettivo (S.n.c.) Iscrizione nel registro delle imprese
Società in Accomandita Semplice
(S.a.s.)
SOCIETA’
DI
CAPITALI
Non richiede alcuna formalità
Iscrizione nel registro delle imprese
Società per Azioni (S.p.A.)
Iscrizione nel registro delle imprese
Società a Responsabilità
Limitata (S.r.l.)
Iscrizione nel registro delle imprese
Società in Accomandita per
Azioni (S.a.p.a.)
Iscrizione nel registro delle imprese
224
LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
CARATTERI DISTINTIVI DELLE SOCIETÀ DI PERSONE
 La responsabilità patrimoniale illimitata e solidale: i soci rispondono per le
obbligazioni sociali non soltanto con il capitale conferito nella società, ma anche
con il patrimonio personale. La responsabilità è inoltre solidale dal momento che
i creditori sociali possono pretendere da ciascun socio l’adempimento della
totalità del proprio credito, a prescindere dalla relativa quota di partecipazione al
capitale sociale; in questo caso il socio che ha pagato ha diritto ad esercitare
un’azione di rivalsa nei confronti degli altri soci, in proporzione delle quote
sociali possedute da ciascuno;
 il potere di amministrazione è insito nella qualità di socio: ogni socio dotato di
responsabilità patrimoniale illimitata è anche amministratore di diritto della
società;
 l’intrasferibilità della qualità di socio: il singolo socio non può essere sostituito
senza il consenso di tutti gli altri componenti la compagine sociale.
225
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
Nella costituzione di una società di persone si distinguono due fasi
cronologicamente successive:
I fase - Sottoscrizione, in cui i soci si impegnano ad apportare le quote di capitale
di loro spettanza. In questa fase si registra il sorgere di un credito della società nei
confronti dei soci che hanno sottoscritto l’atto costitutivo. Il credito verso i soci
determina la misura del capitale netto iniziale della società di nuova costituzione.
II fase - Versamento, che coincide con il conferimento effettivo di denaro e/o beni
da parte dei soci. In questa fase non si registra alcuna variazione del capitale
sociale, ma soltanto una trasformazione dei crediti verso i soci in denaro o in altri
fattori produttivi. Infatti, il conferimento da parte dei soci può avvenire:
a) in denaro;
b) con beni in natura;
c) con azienda in funzionamento.
226
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
Ipotesi I: conferimento in denaro
I signori Rossi, Bianchi e Verdi decidono di costituire una S.n.c. con capitale
sociale di € 200.000. Rossi si impegna a conferire € 70.000 in denaro, Bianchi si
impegna a conferire € 80.000 in denaro ed infine Verdi si impegna a conferire €
50.000 in denaro.
I fase – Sottoscrizione
Libro Giornale
DIVERSI
SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI
a
CAPITALE SOCIALE
200.000
70.000
80.000
50.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
SOCIO ROSSI
C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI
C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI
C/CONFERIMENTI
70.000
VNA
80.000
VNA
50.000
VNA
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CAPITALE SOCIALE
200.000
VEP
227
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
II fase – Versamento
Libro Giornale
BANCA C/C
a
DIVERSI
SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI
200.000
70.000
80.000
50.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
SOCIO ROSSI
C/CONFERIMENTI
70.000
SOCIO BIANCHI
C/CONFERIMENTI
80.000
70.000
VNP
SOCIO VERDI
C/CONFERIMENTI
50.000
80.000
VNP
50.000
VNP
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
200.000
VNA
228
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
Ipotesi II: Conferimento di beni in natura
I signori Rossi, Bianchi e Verdi decidono di costituire una S.n.c. con capitale sociale di €
180.000. Rossi si impegna a conferire € 40.000 in denaro e ad apportare mobili per €
10.000; Bianchi si impegna ad apportare un impianto del valore di € 85.000; Verdi si
impegna a versare € 30.000 in denaro e ad apportare un automezzo del valore di € 15.000.
I fase – Sottoscrizione
Libro Giornale
DIVERSI
SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI
a
CAPITALE SOCIALE
180.000
50.000
85.000
45.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO
SOCIO ROSSI
C/CONFERIMENTI
50.000
VNA
CONTO NUMERARIO
CONTO NUMERARIO
SOCIO BIANCHI
C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI
C/CONFERIMENTI
85.000
VNA
45.000
VNA
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CAPITALE SOCIALE
180.000
VEP
229
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
II fase – Versamento
Libro Giornale
DIVERSI
BANCA C/C
IMPIANTI
AUTOMEZZI
MOBILI
a
DIVERSI
SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI
180.000
70.000
85.000
15.000
10.000
50.000
85.000
45.000
230
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
SOCIO ROSSI
C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI
C/CONFERIMENTI
SOCIO VERDI
C/CONFERIMENTI
50.000
85.000
50.000
VNP
45.000
85.000
VNP
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA C/C
70.000
VNA
45.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
AUTOMEZZI
IMPIANTI
MOBILI
15.000
VEN
85.000
VEN
10.000
VEN
231
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
Ipotesi III: Conferimento di azienda in funzionamento
I signori Rossi e Bianchi decidono di costituire, in data 30.05.20xx, una S.n.c. con capitale
sociale di € 150.000. Rossi si impegna ad apportare la propria azienda in funzionamento,
costituita dai seguenti elementi: Impianti € 25.000, Fabbricati € 75.000, Merci € 30.000,
Crediti vs clienti € 15.000, Debiti vs fornitori € 15.000, Fondo TFR € 20.000, Debiti diversi
€ 5.000 e Mutui Passivi € 10.000. Bianchi si impegna a conferire € 20.000 in denaro e ad
apportare attrezzature per € 35.000.
I fase – Sottoscrizione
DIVERSI
SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
30/05/20xx
a
CAPITALE SOCIALE
150.000
95.000
55.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
95.000
VNA
55.000
VNA
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CAPITALE SOCIALE
150.000
VEP
232
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
II fase – Versamento
DIVERSI
BANCA C/C
ATTREZZATURE
30/05/20xx
a
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
55.000
20.000
35.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA C/C
ATTREZZATURE
SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI
20.000
VNA
35.000
VEN
55.000
55.000
VNP
233
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
II fase – Versamento
DIVERSI
IMPIANTI
FABBRICATI
MERCI
CREDITI VS CLIENTI
30/05/20xx
a
DIVERSI
DEBITI VS FORNITORI
FONDO TFR
DEBITI DIVERSI
MUTUI PASSIVI
SIG. ROSSI C/CONFERIMENTI
145.000
25.000
75.000
30.000
15.000
15.000
20.000
5.000
10.000
95.000
234
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO
SOCIO ROSSI
C/CONFERIMENTI
95.000
95.000
VNP
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
DEBITI VS FORNITORI
15.000
VNP
DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI
REDDITO
CONTO ECONOMICO DI
REDDITO
CONTO NUMERARIO
ASSIMILATO
IMPIANTI
FABBRICATI
MERCI
CREDITI VS CLIENTI
25.000
VEN
75.000
VEN
30.000
VEN
CONTO NUMERARIO PRESUNTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO
FONDO TFR
20.000
VNP
MUTUI PASSIVI
10.000
VEP
15.000
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
DEBITI DIVERSI
5.000
VNP
235
LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
CARATTERI DISTINTIVI DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
 la responsabilità patrimoniale limitata dei soci: i soci rispondono per le
obbligazioni sociali soltanto con il capitale conferito nella società e non
rischiano il proprio patrimonio personale;
 il potere di amministrazione è dissociato dalla qualità di socio, che non è
personalmente coinvolto nell’amministrazione della società ma partecipa,
mediante il proprio voto, all’elezione degli amministratori (qualunque socio
può ovviamente rivestire il ruolo di amministratore);
 la libera trasferibilità della qualità di socio (salvo specifiche disposizioni al
riguardo stabilite dallo statuto sociale, ad esclusione comunque delle società
quotate in mercati regolamentati).
 Le società di capitali sono dotate di autonomia patrimoniale perfetta: il
patrimonio della società è sottoposto ad uno specifico vincolo di destinazione
rappresentato dall’esercizio dell’impresa, ed è distinto e separato da quelli dei
singoli soci, ovvero non è soggetto in alcun modo alle pretese dei creditori
particolari dei singoli soci.
 L’autonomia patrimoniale della società di capitali fa si che quest’ultima diventi
un soggetto di diritto, distinto dalle persone dei soci (la società di capitali è
quindi concepita come persona giuridica, titolare di diritti ed obblighi). 236
LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
 La costituzione di una società di capitali è sottoposta a vincoli giuridici
maggiori rispetto a quelli che riguardano le società di persone. Tali vincoli,
in particolare, si riferiscono alle procedure da seguire nella fase del
conferimento.
 Secondo le disposizioni del Codice Civile, infatti, la costituzione di una
società di capitali può considerarsi giuridicamente definita solo dopo
l’iscrizione nel registro delle imprese dell’atto costitutivo, a cui devono
essere allegati i documenti relativi al versamento presso una banca del 25%
(c.d. ‘decimi’), dei conferimenti in denaro (artt. 2329 e 2342 c.c.
relativamente alle S.p.A. ed alle S.a.p.a., art. 2464 c.c. nel caso di S.r.l.).
 Il mancato versamento dei decimi di legge rende impossibile l’iscrizione
della società presso il registro delle imprese, determinando così l’inefficacia
del contratto sociale.
237
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
I fase – Sottoscrizione del capitale sociale
Le scritture contabili relative alla fase della sottoscrizione sono simili a quelle già
analizzate per le società di persone. Per una migliore comprensione è necessario
fare una distinzione tra:
• Valore Nominale (VN) di un’azione;
• Valore (o prezzo) di Emissione (VE), ovvero l’ammontare che l’azionista
corrisponde effettivamente al momento della sottoscrizione.
E’ possibile distinguere due casi*:
se VE = VN, si dice che le azioni sono emesse alla pari;
se VE > VN, le azioni sono emesse sopra la pari.
* Ai sensi dell’ art. 2346 c.c., il valore di emissione delle azioni non può mai
essere inferiore al valore nominale (a differenza, come vedremo in seguito, del
caso delle obbligazioni). In caso contrario, infatti, si avrebbe un annacquamento
del capitale sociale con evidente rischio di lesione delle garanzie patrimoniali a
favore dei terzi (in primis, dei creditori sociali).
238
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
I fase – Sottoscrizione
IPOTESI I: EMISSIONE ALLA PARI
Libro Giornale
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
a
CAPITALE SOCIALE
X
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
X
VNA
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CAPITALE SOCIALE
X
VEP
239
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
I fase – Sottoscrizione
IPOTESI II: EMISSIONE SOPRA LA PARI
(la somma versata dai sottoscrittori risulta maggiore del capitale nominale)
Libro Giornale
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
a
DIVERSI
CAPITALE SOCIALE
RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI
X
Y
Z
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI
C/SOTTOSCRIZIONI
X
VNA
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CAPITALE SOCIALE
RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI
Y
VEP
Z
VEP
240
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
II fase – Versamento dei decimi obbligatori presso un istituto di credito (25%)
Dopo la stipulazione dell’atto costitutivo è necessario provvedere al versamento del 25%
del capitale conferito in denaro (sono dunque esclusi i controvalori dei conferimenti
effettuati in natura) in un c/c vincolato presso un istituto di credito. Tale somma deve
rimanere depositata almeno sino all’avvenuta iscrizione della società nel registro delle
imprese. Nel caso di emissione di azioni sopra la pari, quindi con costituzione di una
riserva sovraprezzo azioni, l’intero ammontare di tale riserva corrispondente agli apporti in
denaro deve essere versata sul conto corrente vincolato.
Libro Giornale
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
a
AZIONISTI C/ SOTTOSCRIZIONI
X
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
X
X
VNA
X
VNP
241
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
III fase – Ritiro dei decimi vincolati
Libro Giornale
BANCA X C/C
a
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
X
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA X C/C
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
X
X
VNA
X
VNP
242
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
IV fase – Richiamo dei decimi residui (75%)
Libro Giornale
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
a
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
X
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
X
X
VNA
X
X
VNP
243
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
V fase – Versamento dei decimi residui
Libro Giornale
BANCA X C/C
a
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
X
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA X C/C
X
X
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
X
X
VNP
244
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
Esempio A: EMISSIONE ALLA PARI
Si costituisce la Keiros S.p.A. con la sottoscrizione di un capitale di € 500.000,
apportato per € 300.000 in denaro, per € 120.000 in macchinari e per € 80.000 in
automezzi. Si redigano le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento dei
decimi di legge presso la Banca X, al richiamo ed al successivo versamento dei
decimi residui.
I fase – Sottoscrizione
Libro Giornale
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
a
CAPITALE SOCIALE
500.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
CAPITALE SOCIALE
500.000
VNA
500.000
VEP
245
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
II fase – Versamento dei decimi obbligatori (25%) presso un istituto di credito
Il 25% del capitale versato in denaro è da vincolare
300.000*25%=75.000
Libro Giornale
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
a
AZIONISTI C/ SOTTOSCRIZIONI
75.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
500.000
75.000
VNA
75.000
VNP
246
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
III fase – Ritiro dei decimi vincolati
Libro Giornale
BANCA X C/C
a
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
75.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
BANCA X C/C
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI
75.000
75.000
VNA
75.000
VNP
247
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
IV fase – Richiamo dei decimi residui (75%)
Libro Giornale
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
Calcolo del 75% del capitale versato in denaro
300.000*75%=225.000
a
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
225.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
500.000
225.000
VNA
75.000
225.000
VNP
248
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
V fase – Versamento dei decimi residui e conferimento beni
Libro Giornale
DIVERSI
BANCA C/C
MACCHINARI
AUTOMEZZI
a
DIVERSI
425.000
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
AZIONI C/SOTTOSCRIZIONI
225.000
120.000
80.000
225.000
200.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
BANCA C/C
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
500.000
75.000
75.000
225.000
225.000
VNA
200.000
VNP
225.000
225.000
VNP
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
AUTOMEZZI
MACCHINARI
80.000
VEN
120.000
VEN
249
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
Esempio B: EMISSIONE SOPRA LA PARI
Si costituisce la Polis S.p.a. Il numero di azioni emesse è pari a 20.000; il valore nominale
di ciascuna azione è pari a € 10, mentre il relativo valore di emissione è di € 12. Si redigano
le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento dei decimi di legge presso la Banca Y
(pari al 25% dei conferimenti in denaro ed alla totalità del sovrapprezzo), al richiamo ed
infine al successivo versamento dei decimi residui.
Capitale Sociale = n° azioni x Valore Nominale unitario
20.000*10=200.000
I fase – Sottoscrizione
Libro Giornale
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
a
DIVERSI
CAPITALE SOCIALE
RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI
240.000
200.000
40.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
240.000
VNA
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CONTO ECONOMICO DI CAPITALE
CAPITALE SOCIALE
RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI
200.000
VEP
40.000
VEP
250
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
II fase – Versamento dei decimi obbligatori (25%) presso un istituto di credito
Il 25% del capitale versato in denaro e della riserva da sovrapprezzo azioni è da vincolare
240.000*25%=60.000
Libro Giornale
BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI
a
AZIONISTI C/ SOTTOSCRIZIONI
60.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
60.000
VNA
240.000
60.000
VNP
251
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
III fase – Ritiro dei decimi vincolati
Libro Giornale
BANCA Y C/C
a
BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI
60.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA Y C/C
BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI
60.000
VNA
60.000
60.000
VNP
252
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
IV fase – Richiamo dei decimi residui (75%)
Calcolo del 75% del capitale versato in denaro e della riserva da sovrapprezzo azioni
240.000*75%=180.000
Libro Giornale
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
a
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE
180.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
180.000
VNA
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI
240.000
60.000
180.000
VNP
253
SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLLA
COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI
V fase – Versamento dei decimi residui e conferimento beni
Libro Giornale
BANCA Y C/C
a
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
180.000
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO CERTO
CONTO NUMERARIO ASSIMILATO
BANCA Y C/C
AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI
60.000
180.000
VNA
180.000
180.000
VNP
254
IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ GENERALE AL
BILANCIO D'ESERCIZIO
255
ASPETTO ORIGINARIO DELLA RILEVAZIONE
SCRITTURE DI ESERCIZIO
SCRITTURE DI CHIUSURA
Partono
dall’osservazione dell’
Partono
dall’osservazione dell’
ASPETTO
NUMERARIO
ASPETTO
ECONOMICO
Fine: determinare le
VARIAZIONI DEL
PATRIMONIO
NUMERARIO
Fine: determinare il
REDDITO DI
ESERCIZIO
256
Predispongono la contabilità ad accogliere
le scritture di esercizio
SCRITTURE DI RIAPERTURA
T
SCRITTURE DI RIAPERTURA
SCRITTURE DI ESERCIZIO
T+1
SCRITTURE DI CHIUSURA
Rilevano su base di
scambio le variazioni del
patrimonio numerario
Trasformano i dati rilevati
su base numeraria in
valori calcolati secondo il
criterio della competenza
257
1
SCRITTURE DI RIAPERTURA
2
T
T+1
SCRITTURE DI ESERCIZIO
3
SCRITTURE DI CHIUSURA
1
+
2
+
3
CONTO ECONOMICO
STATO PATRIMONIALE
258
APPLICAZIONI DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA
SCRITTURE DI ESERCIZIO
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
SCRITTURE DI EPILOGO E
DI CHIUSURA GENERALE DEI
CONTI
COSTI E RICAVI SU BASE NUMERARIA
(PATRIMONIO NUMERARIO)
COSTI E RICAVI DI COMPETENZA
DELL’ESERCIZIO
DETERMINAZIONE DEL RISULTATO
ECONOMIO (utile o perdita)
RAPPRESENTAZIONE DEL CAPITALE
DI FUNZIONAMENTO
259
I PROCESSI DI RILEVAZIONE CONTABILE
SCRITTURE DI RIAPERTURA
SCRITTURE DI ESERCIZIO
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
SCRITTURE DI EPILOGO E
DI CHIUSURA GENERALE DEI
CONTI
SONO SCRITTURE CHE, NEL LORO COMPLESSO, COSTITUISCONO LA CO.GE.
LA CO.GE. E’ INFATTI IL SISTEMA ORGANICO DEI PROCESSI DI RILEVAZIONE
CONTABILE ATTUATI ALLO SCOPO DI REDIGERE IL DITTICO CONTABILE
(STATO PATRIMONIALE - CONTO ECONOMICO)
260
LA COMPETENZA COME CRITERIO GUIDA
DELLE SCRITTURE
Costi e ricavi
non di
competenza
Costi e ricavi
di competenza
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
Costi e ricavi
non di
competenza
SCRITTURE DI RETTIFICA
Costi e ricavi
di competenza
SCRITTURE INIZIALI DI STORNO
31/12/20xx
261
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Al termine di ogni periodo amministrativo l’impresa deve redigere un
“rendiconto”: il BILANCIO D’ESERCIZIO. Quest’ultimo si compone di tre
schemi:
1.
STATO PATRIMONIALE (SP)
2.
CONTO ECONOMICO (CE)
3.
NOTA INTEGRATIVA (NI)  spiega e motiva i valori e le voci contenuti
nei precedenti prospetti
Il CE riepiloga tutti i COSTI e RICAVI d’esercizio.
REDDITO D’ESERCIZIO = RICAVI D’ESERCIZIO - COSTI D’ESERCIZIO.
Nello SP confluiscono tutte le ATTIVITA’ e PASSIVITA’, ovvero:
•
CONTI NUMERARI ATTIVI E PASSIVI;
•
COSTI E RICAVI PLURIENNALI;
•
COSTI E RICAVI SOSPESI;
•
CONTI ECONOMICI DI CAPITALE.
262
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Al fine della determinazione del REDDITO D’ESERCIZIO, quali sono i costi ed i
ricavi da considerare?
CONCETTO DI COMPETENZA ECONOMICA (art. 2423-bis c.c.)
Un COSTO è di competenza economica dell’esercizio se:
• i beni/servizi sono stati utilizzati;
oppure
• i beni/servizi sono venuti meno (ovvero il bene è andato deperito, distrutto, è
stato perduto, non darà utilità futura)
263
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Un RICAVO è di competenza economica dell’esercizio se:
• il processo produttivo dei beni e dei servizi è stato completato;
e
• lo scambio con economie terze è avvenuto, cioè si è verificato il passaggio
sostanziale del titolo di proprietà dei beni e/o la fornitura dei servizi si è
conclusa. Tale momento è convenzionalmente individuato nella data della
spedizione del bene, in caso di beni mobili, ovvero nella data di stipula dell’atto
di vendita, nel caso di beni immobili o mobili registrati (ad esempi le
automobili), oppure ancora, nel caso di prestazione di servizi, alla data in cui i
medesimi sono stati resi al cliente.
264
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
I fatti amministrativi vengono rilevati nel corso della gestione al momento della
loro manifestazione numeraria.
Durante l’esercizio, pertanto, si rilevano COSTI di diretta derivazione
numeraria (Cddn) e RICAVI di diretta derivazione numeraria (Rddn).
Ma si è visto che:
REDDITO D’ESERCIZIO ≠ Rddn - Cddn
perché
REDDITO D’ESERCIZIO = RICAVI DI COMPETENZA – COSTI DI
COMPETENZA
265
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
I motivi per i quali i RICAVI ed i COSTI di competenza non coincidono con Rddn
e Cddn possono essere ascritti al fatto che un’impresa nel corso dell’esercizio può:
• riscuotere o pagare in via anticipata somme che hanno avuto manifestazione
numeraria, ma di competenza dell’esercizio successivo;
• non riscuotere o pagare somme di competenza dell’esercizio in chiusura perché
hanno manifestazione numeraria posticipata;
• utilizzare beni ad utilità pluriennale.
Le SCRITTURE DI ASSESTAMENTO consentono di “passare” da Rddn e
Cddn a Ricavi di competenza e Costi di competenza.
266
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
Rilevano componenti positivi e negativi di reddito che, pur non avendo
avuto manifestazione numeraria nel corso dell’esercizio, sono
completamente o parzialmente di competenza dell’esercizio in chiusura.
• RATEI ATTIVI E PASSIVI
• FATTURE DA RICEVERE E DA EMETTERE
• FONDI SPESE FUTURE
• FONDI RISCHI
• STRALCIO DI CREDITI INESIGIBILI
267
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
RATEI ATTIVI E PASSIVI
Sono quote di costi e ricavi di competenza dell’esercizio in chiusura, ancorché
avranno la propria manifestazione numeraria nell’esercizio successivo, e che
inoltre hanno la caratteristica di essere ripartibili proporzionalmente al tempo.
RATEI PASSIVI
DEBITI PRESUNTI CHE
MISURANO UNA QUOTA
DI COSTO
RATEI ATTIVI
CREDITI PRESUNTI CHE
MISURANO UNA QUOTA
DI RICAVO
Sono debiti presunti con i quali si imputano all’esercizio
in chiusura costi che avranno manifestazione numeraria
nel corso del periodo successivo, ma che sono di
competenza dell’esercizio.
Sono crediti presunti con i quali si imputano
all’esercizio in chiusura ricavi che avranno
manifestazione numeraria nel corso del periodo
successivo, ma che sono di competenza dell’esercizio
268
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
RATEI ATTIVI
Esempio:
In data 1/11/20xx l’azienda Kaia cede in locazione un capannone al
canone annuo posticipato di € 3.000. La riscossione avviene
l’ 1/11/20x+1.
VALORE DEL RATEO ATTIVO
1/11/20xx
1/11/20x+1
31/12/20xx
QUOTA DI RICAVO
DI COMPETENZA
RISCOSSIONE
3.000 € : 12 mesi = x : 2 mesi
x = 500 €
269
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
RATEI ATTIVI
Libro Giornale
31/12/20xx
RATEI ATTIVI
a
FITTI ATTIVI
500
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO PRESUNTO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
RATEI ATTIVI
FITTI ATTIVI
500
500
VNA
VEP
270
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
RATEI PASSIVI
Esempio: L’azienda Omega ha preso in locazione un fabbricato, pagando il
1/09/20xx, in via posticipata, un fitto di € 3.600.
1/9/20xx
1/9/20x+1
31/12/20xx
QUOTA DI COSTO
DI COMPETENZA
3.600 € : 12 mesi = x : 4 mesi
PAGAMENTO
x = 1.200 €
271
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
RATEI PASSIVI
Libro Giornale
FITTI PASSIVI
31/12/20xx
a
RATEI PASSIVI
1.200
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
FITTI PASSIVI
1.200
VEN
CONTO NUMERARIO PRESUNTO
RATEI PASSIVI
1.200
VNP
272
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FATTURE DA RICEVERE E EMETTERE
Riguardano costi e ricavi completamente di competenza economica dell’esercizio
in chiusura, la cui manifestazione numeraria avrà luogo nel successivo periodo
amministrativo, al momento del ricevimento o dell’emissione della fattura.
FATTURE DA
RICEVERE
FATTURE DA
EMETTERE
Riguardano merci già ricevute dai propri fornitori
entro la fine dell’esercizio, ma per cui l’ufficio
contabilità non ha potuto registrare il relativo costo per
mancanza della specifica documentazione (fattura).
Riguardano merci già spedite ai propri clienti entro la
fine dell’esercizio, ma per cui l’ufficio contabilità non
ha potuto registrare il relativo ricavo per mancanza
della specifica documentazione (fattura). (Né le merci
spedite possono essere inventariate, non essendo più
giacenti in magazzino).
273
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FATTURE DA RICEVERE
Esempio: La società ha ricevuto materie prime per € 150, per le quali non è ancora
pervenuta la relativa fattura.
Libro Giornale
MP C/ACQUISTI
31/12/20xx
a
FATTURE DA RICEVERE
150
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
MP C/ACQUISTI
150
VEN
CONTO NUMERARIO PRESUNTO
FATTURE DA RICEVERE
150
VNP
274
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FATTURE DA EMETTERE
Esempio: La società, in prossimità della chiusura dell’esercizio, ha spedito ai
propri clienti merci per € 550, e ha rinviato la fatturazione al successivo
esercizio.
Libro Giornale
31/12/20xx
FATTURE DA EMETTERE
a
MERCI C/VENDITE
550
Libro Mastro
CONTO NUMERARIO PRESUNTO
FATTURE DA EMETTERE
550
VNA
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
MERCI C/VENDITE
550
VEP
275
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FONDI SPESE FUTURE
Sono vere e proprie passività, incerte nel quantum e nella data di manifestazione,
ma che sicuramente avranno manifestazione numeraria in futuro.
L’accantonamento ai fondi spese viene effettuato per fronteggiare futuri eventi
negativi, e serve ad imputare all’esercizio in chiusura la quota di costo che si reputa
di competenza del medesimo.
• DEBITI TRIBUTARI
• FONDO TFR
276
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
DEBITI TRIBUTARI
Sono i debiti per le imposte sul reddito dell’esercizio, che sono costi di
competenza in quanto maturano sul reddito di esercizio, ma la cui manifestazione
numeraria (il pagamento) avverrà nell’esercizio successivo (salvo il meccanismo
degli acconti).
Il pagamento delle imposte sul reddito di esercizio viene effettuato attraverso tre
versamenti distinti:
1) due rate a titolo di acconto, versate nel corso dell’esercizio, il cui importo è
proporzionale all’imposta complessiva del periodo precedente;
2) una rata a titolo di saldo, calcolata sulla base dell’effettivo reddito di
competenza dell’esercizio e detraendo gli acconti già versati, che deve essere
pagata nel corso dell’esercizio successivo.
277
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
DEBITI TRIBUTARI
Esempio:La società calcola le imposte sul reddito di esercizio per un importo pari
ad € 180.
Libro Giornale
IMPOSTE E TASSE
31/12/20xx
a
DEBITI TRIBUTARI
180
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
IMPOSTE E TASSE
180
VEN
CONTO NUMERARIO
DEBITI TRIBUTARI
180
VNP
278
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FONDI RISCHI
Sono caratterizzati dall’incertezza non solo nel quantum e nella data di
manifestazione, ma anche nella loro effettiva manifestazione numeraria futura.
L’accantonamento ai fondi rischi viene effettuato per fronteggiare eventi negativi
il cui verificarsi è solo eventuale (rischi), e serve ad imputare all’esercizio in
chiusura la quota di costo che si reputa di competenza del medesimo.
• FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
• FONDO MANUTENZIONI E RIPARAZIONI
• FONDO RISCHI DI GARANZIA
279
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
Viene costituito o incrementato alla fine dell’esercizio per stimare il costo delle
perdite che si potranno avere all’atto della riscossione di crediti già rilevati, ma la
cui futura esigibilità è incerta a causa di possibili insolvenze dei clienti.
L’accantonamento al fondo svalutazione crediti ha il fine di imputare all’esercizio
in chiusura un costo che è di competenza, in quanto correlabile ai ricavi che
hanno fatto sorgere i crediti di dubbia esigibilità
(anche se la perdita presumibilmente si verificherà in futuro).
Il fondo svalutazione crediti rettifica indirettamente il conto crediti, che
accoglie valori nominali.
N.B. In caso di perdite su crediti già accertate o altamente probabili, non si
ricorre al fondo svalutazione crediti, ma occorre procedere allo STRALCIO
DEI CREDITI INESIGIBILI.
280
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
Esempio: La società, dopo aver proceduto ad una accurata valutazione dei crediti
commerciali in essere al 31/12/20xx, ritiene congruo effettuare un
accantonamento di € 50 a fronte del rischio di parziale inesigibilità di un
credito verso il cliente Rossi di € 500.
Libro Giornale
ACC.TO F.DO SVALUTAZIONE CREDITI
31/12/20xx
a
FONDO SVAL. CREDITI
50
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
ACC.TO F.DO SVALUTAZIONE CREDITI
50
VEN
CONTO NUMERARIO PRESUNTO
FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
50
VNP
281
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
STRALCIO DI CREDITI INESIGIBILI
Alla fine di ogni esercizio, gli eventuali crediti, anche rappresentati da effetti
attivi, che si reputano sicuramente inesigibili, devono essere stralciati.
Libro Giornale
PERDITE SU CREDITI
a
DIVERSI
CREDITI VS CLIENTI
EFFETTI ATTIVI
282
SCRITTURE DI RETTIFICA
Rinviano componenti positivi e negativi di reddito che, pur avendo avuto
manifestazione numeraria nel corso dell’esercizio, sono completamente
o parzialmente di competenza di esercizi successivi.
• RISCONTI PASSIVI E ATTIVI
• AMMORTAMENTO
• RIMANENZE
283
SCRITTURE DI RETTIFICA
RISCONTI PASSIVI E ATTIVI
Sono quote di ricavi e costi già rilevati durante l’esercizio, avendo avuto
manifestazione numeraria, ma non di competenza dell’esercizio in chiusura,
+
che hanno la caratteristica di essere ripartibili proporzionalmente al tempo.
Si tratta di RICAVI o di COSTI aventi manifestazione numeraria
ANTICIPATA.
RISCONTI PASSIVI
RICAVO SOSPESO
RISCONTI ATTIVI
Sono quote di ricavi da rinviare al periodo futuro (perché
‘sospende’ un ricavo).
Sono quote di costi da rinviare al periodo futuro (attivo
perché consente di ‘sospendere’ un costo)
COSTO SOSPESO
284
SCRITTURE DI RETTIFICA
RISCONTI PASSIVI
Esempio:
In data 1/04/20xx la società X concede a terzi l’utilizzo di un proprio
brevetto per il periodo 1/04/20xx-31/03/20x+1. Il provento, incassato
anticipatamente, è pari ad € 16.000;
1/04/20xx
RISCUOTO  RICAVO
16.000 € : 12 mesi = x : 3 mesi
31/12/20xx
31/03/20x+1
QUOTA DI RICAVO DA RINVIARE
x = 4.000 €
285
SCRITTURE DI RETTIFICA
RISCONTI PASSIVI
Libro Giornale
PROVENTI BREVETTI
a
RISCONTI PASSIVI
4.000
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
PROVENTI BREVETTI
4.000
16.000
VEN
Ricavo rilevato l’1/04 in sede
di riscossione
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
RISCONTI PASSIVI
4.000
VEP
286
SCRITTURE DI RETTIFICA
RISCONTI ATTIVI
Esempio: La società Y paga il 1/10/20x spese di sorveglianza annue anticipate
di € 3.000.
1/10/20xx
30/9/20x+1
31/12/20xx
PAGO  COSTO
3.000 € : 12 mesi = x : 9 mesi
QUOTA DI COSTO DA RINVIARE
x = 2.250 €
287
SCRITTURE DI RETTIFICA
RISCONTI ATTIVI
Libro Giornale
RISCONTI ATTIVI
a SPESE DI SORVEGLIANZA
2.250
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
RISCONTI ATTIVI
SPESE DI SORVEGLIANZA
3.000
2.250
2.250
VEN
Costo rilevato l’1/10 in
sede di pagamento delle
spese di sorveglianza
VEP
288
SCRITTURE DI RETTIFICA
RIMANENZE
Sono costi relativi a MATERIE PRIME, PRODOTTI IN CORSO DI
LAVORAZIONE, SEMILAVORATI, MERCI, PRODOTTI FINITI che sono stati
rilevati durante l’esercizio, avendo avuto manifestazione numeraria (le MP sono
state acquistate, il costo della MOD è stato sostenuto, ...), ma non di competenza
dell’esercizio in chiusura, in quanto non hanno generato i relativi ricavi.
In particolare:
- le MATERIE PRIME
non sono state impiegate nel processo produttivo
- i SEMILAVORATI e i PRODOTTI
IN CORSO DI LAVORAZIONE
non sono stati portati a compimento
- le MERCI e i PRODOTTI FINITI
non sono stati venduti
Alla fine dell’esercizio, si procede quindi ad uno storno indistinto dei costi di
MATERIE PRIME, PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE,
SEMILAVORATI, MERCI, PRODOTTI FINITI, che devono essere rinviati a
carico degli esercizi successivi in cui si conseguiranno i ricavi ad essi
contrapponibili.
289
SCRITTURE DI RETTIFICA
RIMANENZE
Esempio: Al 31/12/20xx, si ha una giacenza in magazzino di prodotti finiti per €
320.
Libro Giornale
31/12/20xx
PF C/RIMANENZE FINALI
VARIAZIONI DELLE RIMAN. DI PF
a
320
Libro Mastro
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
PF C/RIMANENZE FINALI
320
VEN
CONTO ECONOMICO DI REDDITO
VARIAZIONI DELLE RIMANENZE DI PF
320
VEP
290
SCRITTURE DI CHIUSURA
1. Al termine del periodo amministrativo cui è riferito l’esercizio, si procede
all’effettuazione delle operazioni di chiusura funzionali alla formazione del
bilancio d’esercizio, che evidenzia - nelle due sintesi di valori d’esercizio - la
genesi del reddito d’esercizio (Conto Economico) e la composizione qualiquantitativa del capitale di funzionamento (Stato Patrimoniale).
2. Il risultato di esercizio è elemento comune ai sottosistemi del reddito e del
capitale di funzionamento, potendo essere osservato sia in quanto valore
differenziale tra i componenti positivi e negativi di reddito generati per effetto
della gestione, sia in quanto variazione incrementativa o decrementativa del
capitale di funzionamento determinatasi per effetto della gestione stessa.
3. All’inizio del periodo amministrativo cui è riferito il nuovo esercizio, si procede
alla riapertura dei valori riflessi nel sottosistema del capitale di funzionamento,
che costituiscono la “dotazione” di inizio esercizio (condizioni produttive e
vincoli) per lo svolgimento della gestione.
291
ALTRE SCRITTURE DI CHIUSURA
Dopo aver rilevato gli accadimenti aziendali dell’esercizio ed operato le opportune
scritture di ASSESTAMENTO, ai fini della costituzione del bilancio di esercizio,
occorre effettuare le seguenti operazioni:
1. predisposizione del (secondo) bilancio di verifica;
2. chiusura nel Conto Economico dei conti aperti alle variazioni di esercizio,
compresi i valori stimati e/o congetturati derivanti dalle rettifiche di fine esercizio;
3. determinazione del risultato di esercizio;
4. chiusura nello Stato Patrimoniale dei residui conti accesi alle attività, passività e
patrimonio netto (compreso il risultato di esercizio).
292
BILANCIO DI VERIFICA
Il BILANCIO DI VERIFICA è un prospetto di sintesi che rileva i saldi di tutti i
conti di mastro.
Si differenzia dalla cd. Situazione Contabile in quanto non si limita a mostrare le
eccedenze delle sezioni DARE e AVERE dei singoli conti di mastro, ma indica
altresì i progressivi sezionali di ciascun conto, evidenziando il complesso dei
movimenti che si sono formati nel corso dell’esercizio stesso.
Inoltre, il SECONDO BILANCIO DI VERIFICA mostra i valori di bilancio così
come scaturiscono dal piano dei conti dopo aver operato, in sede di chiusura, le
opportune scritture di assestamento.
Il SECONDO BILANCIO DI VERIFICA costituisce dunque la base fondamentale
per la costruzione del bilancio di esercizio.
293
SCRITTURE DI EPILOGO DEI CONTI
NEL CONTO ECONOMICO (C.E.)
I componenti positivi e negativi di reddito che si sono formati nel corso
dell’esercizio o che provengono dall’esercizio precedente sono riepilogati nel conto
di sintesi denominato Conto Economico.
In particolare:
i conti accesi ai componenti negativi di reddito si chiudono rilevando il saldo
nella sezione AVERE dei singoli mastri e riportando il valore così rilevato
nella sezione DARE del Conto Economico;
i conti accesi ai componenti positivi di reddito si chiudono rilevando il saldo
nella sezione DARE dei singoli mastri e riportando il valore così rilevato nella
sezione AVERE del Conto Economico.
In tal modo, i componenti positivi e negativi di reddito confluiscono nel Conto
Economico con i rispettivi segni originari: i costi in DARE ed i ricavi in AVERE.
294
Esempio DI SCRITTURE DI EPILOGO DEI CONTI NEL C.E.
Chiusura dei componenti positivi di reddito
31/12/20xx
a
DIVERSI
CONTO ECONOMICO
MERCI C/VENDITE
INTERESSI ATTIVI
PLUSVALENZE
FITTI ATTIVI
VARIAZIONE RIM. DI MERCI
Chiusura dei componenti negativi di reddito
CONTO ECONOMICO
31/12/20xx
a
DIVERSI
MERCI C/ACQUISTI
FITTI PASSIVI
INTERESSI PASSIVI
SPESE DI TRASPORTO
AMMORTAMENTO IMPIANTI
ACC.TO FDO MANUT. E RIPAR.
IMPOSTE
295
DETERMINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO
Il saldo del Conto Economico, quale risulta dopo la rilevazione delle imposte di
competenza, esprime il risultato (reddito) netto di esercizio.

Se i componenti positivi superano i componenti negativi, si avrà un utile
d’esercizio. In tal caso il Conto Economico presenta una eccedenza del
totale AVERE sul totale DARE, pari all’utile d’esercizio.

Se i componenti negativi superano i componenti positivi, si avrà una
perdita di esercizio. Il Conto Economico presenta una eccedenza del totale
DARE sul totale AVERE, pari alla perdita d’esercizio.
296
SCRITTURE DI DETERMINAZIONE
DEL RISULTATO DI ESERCIZIO
Per chiudere il Conto Economico occorre portarne il saldo ad un conto
denominato “utile (perdita) di esercizio”. La scrittura di chiusura è la seguente:

In caso di utile di esercizio:
31/12/20xx
CONTO ECONOMICO

a
UTILE D’ESERCIZIO
In caso di perdita di esercizio:
31/12/20xx
PERDITA D’ESERCIZIO
a
CONTO ECONOMICO
297
SCRITTURE DI DETERMINAZIONE
DEL RISULTATO DI ESERCIZIO
Il risultato d’esercizio si ottiene dalla sommatoria algebrica tra costi e ricavi
dell’esercizio e rappresenta il saldo del Conto Economico.
Pertanto:

l’utile è indicato nella sezione DARE del Conto Economico, anche se la
sezione DARE accoglie i componenti negativi di reddito, in quanto la sua
rilevazione ha funzione di saldare il Conto Economico;

la perdita si trova in AVERE del Conto Economico, tra i componenti
positivi di reddito, in quanto esprime l’eccedenza di componenti negativi di
reddito rispetto a quelli positivi.
298
IL CONTO ECONOMICO
Il Conto Economico, quale risulta dopo aver effettuato le rilevazioni di chiusura
dei conti accesi ai componenti positivi e negativi di reddito e dopo avere
determinato il risultato di esercizio, assume la seguente forma:
Conto Economico al 31/12/20xx
Costi
Merci c/Acquisti
Fitti Passivi
Interessi Passivi
Spese di Trasporto
Ammortamento Impianti
Acc.to Fondo Svalutazione Crediti
Imposte e Tasse
Ricavi
Merci c/Vendite
Interessi Attivi
Plusvalenze
Fitti Attivi
Variazione Rimanenze di Merci
Utile d'esercizio
Perdita d'esercizio
299
SCRITTURE DI CHIUSURA GENERALE DEI CONTI
I conti accesi alle attività, passività e patrimonio netto, compreso il risultato
d’esercizio, si chiudono nello Stato Patrimoniale Finale (SPF).
In particolare, si tratta di conti accesi ai seguenti valori:
VALORI NUMERARI ATTIVI e PASSIVI
(cassa, banca, crediti vs clienti, debiti vs fornitori)
DEBITI E CREDITI NON NUMERARI
(debiti e crediti di finanziamento, quali mutui, obbligazioni)
VALORI COMUNI A DUE O PIU’ ESERCIZI
(rimanenze di magazzino, risconti, impianti, brevetti)
VALORI DI CAPITALE
(capitale sociale, riserve di utili, riserve di capitale)
L’utile d’esercizio è rilevato tra i valori di capitale (rappresenta l’incremento del
capitale netto iniziale per effetto della gestione);
La perdita d’esercizio confluisce nella sezione opposta rispetto a quella che
accoglie gli altri valori di capitale, e ne costituisce rettifica indiretta (rappresenta il
300
decremento del capitale netto iniziale per effetto della gestione).
ESEMPIO DI SCRITTURE DI CHIUSURA GENERALE
DEI CONTI
Chiusura dei conti accesi alle attività (e all’eventuale perdita d’esercizio)
31/12/20xx
STATO PATRIMONIALE FINALE
a
DIVERSI
BANCA C/C
CREDITI VS CLIENTI
IMPIANTI
MERCI C/RIMANENZE FINALI
RISCONTI ATTIVI
PERDITA D’ESERCIZIO
301
ESEMPIO DI SCRITTURE DI CHIUSURA GENERALE
DEI CONTI
Chiusura dei conti accesi alle passività e al patrimonio netto (compreso
l’eventuale utile d’esercizio)
31/12/20xx
DIVERSI
a
STATO PATRIMONIALE FINALE
DEBITI VERSO FORNITORI
ALTRI DEBITI
FONDO AMMORTAMENTO
IMPIANTI
FONDO MANUTEN. E RIPARAZ.
MUTUI PASSIVI
RATEI PASSIVI
FATTURE DA RICEVERE
CAPITALE SOCIALE
RISERVE
UTILE D’ESERCIZIO
302
LO STATO PATRIMONIALE
Lo Stato Patrimoniale, quale risulta dopo aver effettuato le rilevazioni di
chiusura dei conti accesi alle attività, passività e patrimonio netto, compreso il
risultato d’esercizio, assume la seguente forma:
Stato Patrimoniale al 31/12/20xx
Attività (DARE)
Passività (AVERE)
Banca c/c
Crediti vs Clienti
Impianti
Merci c/Riman. Finali
Risconti attivi
Debiti vs Fornitori
Altri debiti
F.do Ammort.to Impianti
F.do Manutenz. e Riparaz.
Mutui passivi
Ratei passivi
Fatture da ricevere
Capitale sociale
Riserve
Perdita d'esercizio
Utile d'esercizio
303
SCRITTURE DI APERTURA GENERALE DEI CONTI
All’inizio del nuovo esercizio, occorre procedere alla riapertura dei conti
di mastro presenti nello Stato Patrimoniale Finale dell’esercizio
precedente. La rilevazione del sistema iniziale dei valori comporta:
1. la riapertura nel conto Bilancio di Apertura (o Stato Patrimoniale
Iniziale) di tutti i conti che alla fine dell’esercizio precedente sono stati
chiusi nello Stato Patrimoniale Finale;
2. la ripresa dei valori comuni a due o più esercizi nel Conto Economico
del nuovo esercizio.
304
LO STATO PATRIMONIALE INIZIALE
Lo Stato Patrimoniale Iniziale assume la seguente forma:
Stato Patrimoniale Iniziale all’1/1/20x+1
Attività (DARE)
Passività (AVERE)
Banca c/c
Crediti vs Clienti
Debiti vs Fornitori
Altri debiti
Impianti
Merci c/Riman. iniziali
F.do Ammort.to Impianti
F.do Manutenz. e Riparaz.
Risconti attivi iniziali
Mutui passivi
Ratei passivi iniziali
Fatture da ricevere
Capitale sociale
Riserve
Perdita d'es. precedente
Utile d'es. precedente
305
LE SCRITTURE DI APERTURA GENERALE DEI CONTI
Così come per la chiusura dei conti, anche l’apertura può essere effettuata
simultaneamente per tutti i conti, con un articolo di P.D. complesso diversi a diversi - oppure con due articoli composti, uno per la riapertura
delle attività e l’altro per la riapertura delle passività e del capitale netto.
306
Esempio DI APERTURA GENERALE DEI CONTI
MEDIANTE DUE ARTICOLI COMPOSTI
 Apertura
dei conti accesi alle attività e all’eventuale perdita
dell’esercizio precedente:
1/1/20x+1
DIVERSI
a STATO PATRIMONIALE INIZIALE
BANCA C/C
CREDITI VS CLIENTI
IMPIANTI
MERCI C/RIMANENZE INIZIALI
RISCONTI ATTIVI INIZIALI
PERDITA D’ESERCIZIO PRECEDENTE
307
Esempio DI APERTURA GENERALE DEI CONTI MEDIANTE
DUE ARTICOLI COMPOSTI
 Apertura dei conti accesi alle passività e all’eventuale utile dell’esercizio
precedente:
1/1/20x+1
STATO PATRIMONIALE INIZIALE
a
DIVERSI
DEBITI VERSO FORNITORI
ALTRI DEBITI
FONDO AMMORTAM.TO IMPIANTI
FONDO MANUTEN. E RIPARAZ.
MUTUI PASSIVI
RATEI PASSIVI INIZIALI
FATTURE DA RICEVERE
CAPITALE SOCIALE
RISERVE
UTILE D’ESERCIZIO PRECEDENTE
308
SCRITTURE INIZIALI DI STORNO
I valori delle rimanenze di magazzino, i ratei ed i risconti attivi e passivi
rilevati in sede di chiusura devono essere ripresi in sede di apertura del
Conto Economico del nuovo esercizio.
Le fatture da emettere e da ricevere saranno stornate nel corso
dell’esercizio, al momento in cui si verificherà la manifestazione
numeraria (rispettivamente emissione e ricevimento della fattura)
309
Esempi DI SCRITTURE INIZIALI DI STORNO

Storno di valori passivi iniziali:
1/1/20x+1
a
RATEI PASSIVI INIZIALI (SP)
INTERESSI PASSIVI (CE)
1/1/20x+1
a
RISCONTI PASSIVI INIZIALI (SP)

AFFITTI ATTIVI (CE)
Storno di valori attivi iniziali:
1/1/20x+1
VARIAZ. DELLE RIM. INIZ.
a
(CE)
RIMANENZE INIZIALI (SP)
1/1/20x+1
ASSICURAZIONI (CE)
a
RISCONTI ATTIVI INIZIALI (SP)
1/1/20x+1
INTERESSI ATTIVI (CE)
a
RATEI ATTIVI INIZIALI (SP)
310
LA NATURA DEI CONTI
GESTIONE
ASPETTO NUMERARIO
(originario durante l’esercizio)
Conti accesi ai
valori
numerari
certi
 Cassa
 Banca
Conti accesi ai
valori
numerari
assimilati
Conti accesi ai
valori
numerari
presunti
 Crediti di funzionamento  Crediti in valuta estera
 Debiti di funzionamento  Debiti in valuta estera
 Ratei (attivi e passivi)
 Fondi rischi
 Fondi spese future
VARIAZIONI NUMERARIE
ASPETTO ECONOMICO
(derivato durante l’esercizio)
Conti accesi ai
valori economici di
reddito
Conti accesi ai
valori economici di
capitale
 Costi e ricavi di esercizio
 Costi e ricavi pluriennali
 Rimanenze e altri costi e
ricavi sospesi (Risconti)
 Crediti di finanziamento
 Debiti di finanziamento
 Capitale sociale
 Riserve
 Risultato di esercizio
VARIAZIONI ECONOMICHE
311
RAPPRESENTAZIONE IN BILANCIO DEI CONTI
CONTI NUMERARI
Conti accesi ai
Conti accesi ai
valori numerari valori numerari
certi
assimilati
 Cassa
 Banca
CONTI ECONOMICI
Conti accesi ai
valori numerari
presunti
Conti accesi ai
valori economici di
reddito
 Crediti di funzionamento  Crediti in valuta estera
 Debiti di funzionamento  Debiti in valuta estera
 Ratei (attivi e passivi)
 Fondi rischi
 Fondi spese future
SP
Conti accesi ai
valori economici di
capitale
 Costi e ricavi di esercizio
 Costi e ricavi pluriennali
 Rimanenze e altri costi e
ricavi sospesi (Risconti)
 Crediti di finanziamento
 Debiti di finanziamento
CE
SP
 Capitale sociale
 Riserve
 Risultato di esercizio
312
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