ECONOMIA AZIENDALE – I CANALE (A-C) PROF. MAURO PAOLONI II MODULO – CONTABILITA’ Materiale didattico disponibile sul sito: www.mauropaoloni.it LA GESTIONE La gestione è l’insieme delle operazioni svolte dalle persone presenti in azienda per ottenere e vendere beni e/o servizi. Nell’aspetto oggettivo, e con riferimento alla gestione ordinaria, si possono distinguere 5 tipologie di operazioni economiche fondamentali: INVESTIMENTI FINANZIAMENTI TRASFORMAZIONI DISINVESTIMENTI RIMBORSI O REMUNERAZIONI 2 FINANZIAMENTI Permettono all’azienda di avere a disposizione MEZZI MONETARI a titolo di CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI TERZI (o SOCIALE) debito dell’azienda verso l’imprenditore o i soci debito dell’azienda verso terzi (DEBITI DI FINANZIAMENTO) 3 INVESTIMENTI Permettono all’azienda di acquisire i FATTORI PRODUTTIVI e FINANZIARI FATTORI A FECONDITA’ SEMPLICE Es. MATERIE PRIME FATTORI A FECONDITA’ RIPETUTA Es. IMPIANTI FATTORI FINANZIARI Es. PARTECIPAZIONI, CREDITI DI FINANZIAMENTO MODALITA’ Sono effettuati con MEZZI MONETARI DEBITI VERSO FORNITORI Se si paga il fornitore per CONTANTI Se si paga il fornitore successivamente all’acquisto (sorge un DEBITO DI FUNZIONAMENTO) 4 TRASFORMAZIONI Permettono all’azienda di trasformare i FATTORI PRODUTTIVI (INPUT) in PRODOTTI FINITI O SERVIZI VENDUTI (OUTPUT) Sono operazioni di gestione interna che non si traducono in flussi monetari o economici con i terzi. Sono tuttavia operazioni economiche in quanto, a seconda dei rendimenti dei FATTORI PRODUTTIVI trasformati, incidono sul costo dei PRODOTTI FINITI. 5 DISINVESTIMENTI Avvengono con la cessione dei PRODOTTI o SERVIZI ottenuti O con l’incasso di crediti di finanziamento MODALITA’ Sono effettuati con MEZZI MONETARI Se il cliente paga in CONTANTI CREDITI CONCESSI AI CLIENTI Se il cliente paga successivamente alla cessione (CREDITI DI FUNZIONAMENTO) 6 RIMBORSI O REMUNERAZIONI Sono effettuati con i MEZZI MONETARI messi a disposizione con le operazioni di disinvestimento REMUNERAZIONE DEI SOCI Con dividendi DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI Con interessi RIMBORSO DEI SOCI Sotto forma di capitale sociale esuberante DEI FORNITORI DI CAPITALE DI TERZI Mutui 7 CICLO DI GESTIONE Entrate mezzi monetari e simili Entrate mezzi monetari e simili Disinvestimenti Finanziamenti Trasformazioni Investimenti Uscite mezzi monetari e simili Rimborsi o Remunerazioni Uscite mezzi monetari e simili 8 CICLO DI GESTIONE PROBLEMI Il problema è che non si riesce a collegare un CICLO di OPERAZIONI FONDAMENTALI (Finanziamenti/Investimenti/Disinvestimenti/Rimborsi o Remunerazioni) ad ogni singolo fenomeno (business, prodotto, impianto). Nella vita dell’azienda vi sono MOLTEPLICI CICLI tra di loro interconnessi ed accavallati. Occorre allora gestire GLOBALMENTE i FINANZIAMENTI ed i DISINVESTIMENTI con cui far fronte alla TOTALITA’ degli INVESTIMENTI e dei RIMBORSI/REMUNERAZIONI. 9 LA GESTIONE Durante lo svolgimento della propria attività, l’impresa deve acquisire fattori produttivi necessari alla realizzazione dei vari processi, nonché procurarsi i mezzi finanziari idonei a tali acquisti ed alle altre necessità. La gestione aziendale si caratterizza non solo per il continuo avvicendarsi dei processi produttivi, ma anche per il continuo susseguirsi delle operazioni di acquisto di fattori produttivi (con relativo esborso monetario) e vendita di prodotti (con conseguente introito). E’ allora utile analizzare i PROCESSI PRODUTTIVI. 10 LA GESTIONE: ASPETTO REDDITUALE E MONETARIO Un modo utile per analizzare l’aspetto REDDITUALE e MONETARIO della gestione passa attraverso l’osservazione del processo produttivo. I processi produttivi sono un insieme di processi di operazioni, diversi tra di loro, ma concatenati e coordinati al fine di ottenere la produzione e la vendita di beni e servizi. In un’impresa industriale il processo produttivo deriva dal concatenamento dei seguenti processi: Processo di operazioni di acquisto Processo di operazioni di trasformazione Processo di operazioni di vendita 11 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Del processo produttivo è possibile individuare tre cicli: Inizia con il prelievo dal magazzino delle materie Ciclo tecnico prime e termina con il deposito presso il magazzino dei prodotti finiti. Tale ciclo (o ciclo del processo produttivo) corrisponde anche alla durata del processo di trasformazione (tempo di lavorazione o fabbricazione). Ciclo reddituale (o ciclo dei costi e dei ricavi) Ciclo monetario (o ciclo di cassa) Inizia con il processo di acquisto (sostenimento di costi) e termina con la data in cui si vendono i prodotti/prestano i servizi (conseguimento di ricavi). Inizia con il momento in cui avviene il pagamento ai fornitori e termina con il momento in cui avvengono gli incassi dai clienti. 12 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Ciclo monetario Ciclo reddituale Ciclo tecnico T Pagamento Acquisizione Magazzino dei fattori Materie Prime produttivi Magazzino Vendita Prodotti Finiti correlata dei beni prodotti Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguiment o dei ricavi 13 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Supponiamo che: - l’1/1/20xx si acquistino materie prime, con pagamento a 30 giorni (il 31/1/20xx); - le materie prime rimangano in magazzino per 40 giorni, fino al 10/2/20xx; - il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti duri 10 giorni; - dopo la lavorazione, i prodotti finiti restino nel magazzino per 8 giorni (dal 21/2/20xx-1/3/20xx); - l’1/3/20xx si vendano i prodotti finiti, incassando a 10 giorni (l’11/3/20xx). - Ciclo tecnico 10 giorni (11/2/20xx -21/2/20xx) - Ciclo reddituale 59 giorni (1/1/20xx -1/3/20xx) - Ciclo monetario 39 giorni (31/1/20xx -11/3/20xx) Indica l’intervallo di tempo per il quale l’impresa deve disporre di finanziamenti 14 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Ciclo monetario (39) Ciclo reddituale (59) Ciclo tecnico (10) T 1/1 Acquisizione dei fattori produttivi 31/1 11/2 Pagamento Magazzino Materie Prime 21/2 Magazzino Prodotti Finiti 1/3 Vendita correlata dei beni prodotti 11/3 Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi Conseguimento dei ricavi 15 I CICLI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Difficilmente il ciclo reddituale coincide con il ciclo monetario. L’acquisizione dei fattori produttivi, infatti, può avvenire con pagamento immediato (si ha dunque un’uscita monetaria) o differito (sorge un debito di funzionamento). Analogamente, la vendita di beni e servizi può avvenire con riscossione immediata (si ha dunque un’entrata monetaria) o differita (sorge un credito di funzionamento). Lo sfasamento temporale che esiste tra il momento dell’acquisto dei fattori produttivi e la conseguente uscita monetaria, così come lo sfasamento esistente tra la vendita dei prodotti e la relativa entrata monetaria implicano una diacronia tra i vari cicli. E’ IMPORTANTE per ogni azienda ricostruire questi cicli, per garantire un EQUILIBRIO ECONOMICO e MONETARIO-FINANZIARIO (adeguata potenza finanziaria) della gestione. 16 LE CONDIZIONI DI ECONOMICITA’ In sostanza occorre che: 1) l’impresa produca un Output > Input (Aspetto REDDITUALE) Input Output Risorse investite Risorse cedute Costi Ricavi 2) disponga di risorse finanziarie per far fronte tempestivamente ed economicamente alle obbligazioni assunte nello svolgimento dell’attività economica (aspetto MONETARIO-FINANZIARIO). 17 PERCHÉ IL SISTEMA INFORMATIVO? E’ pertanto necessario un SISTEMA INFORMATIVO che indaghi il complesso fenomeno aziendale e monitori il raggiungimento delle CONDIZIONI DI ECOMICITA’. Il SISTEMA INFORMATIVO è il TERMOMETRO che misura il raggiungimento di tali CONDIZIONI. Il SISTEMA INFORMATIVO può essere definito come: l’insieme delle procedure dei flussi informativi finalizzati a sostenere i soggetti aziendali preposti all’attività decisionale e di controllo e a soddisfare il fabbisogno informativo di soggetti esterni all’azienda. 18 SCOPO DEL SISTEMA INFORMATIVO Sui risultati conseguiti (in termini di reddito d’impresa e correlato capitale di funzionamento) SU COSA? FORNIRE INFORMAZIONI PER CHI? Sulle modalità di utilizzo delle risorse impiegate (materie prime, immobilizzazioni, lavoro, servizi): EFFICIENZA. (Prevalentemente) per soggetti all’esterno dell’azienda, interessati a conoscere l’andamento dell’azienda. Per soggetti all’interno dell’azienda (management e proprietari) a supporto del processo decisionale e di controllo. COME? Oggetto di rilevazione: i processi di scambio che l’azienda pone in essere con terze economie (fatti esterni) Oggetto di rilevazione: le modalità di svolgimento interno della gestione (fatti interni) 19 Ecco allora che, nell’ambito del sistema informativo, è possibile individuare due tipologie di rilevazioni SISTEMATICHE: E’ la contabilità su cui ci concentreremo 1 Contabilità Generale (CO.GE) Soddisfa prevalentemente le esigenze informative esterne, attraverso la determinazione del reddito di esercizio e del connesso capitale di funzionamento, andando a rilevare i fatti esterni di gestione. 2 Contabilità Analitica (CO.AN.) Soddisfa le esigenze conoscitive degli organi di governo aziendale, attraverso l’analisi di costi, di ricavi e risultati economici relativi a specifici oggetti (singoli prodotti, linee di prodotti, processi produttivi, reparti, aree di affari, centri di costo, ...), andando a rilevare i fatti interni di gestione. 20 CONTABILITA’ GENERALE (CO.GE.) La CO.GE. ha una valenza informativa prevalentemente esterna, e rileva i COSTI e i RICAVI generati da scambi con terze economie. N.B.: “ricavi”: quindi occorrerà distinguere la produzione venduta da quella semplicemente ottenuta. 21 LA GESTIONE: FATTI ESTERNI E FATTI INTERNI I fatti interni non generano rapporti con terzi e sono connessi al processo di trasformazione tecnica (trasferimento di materie prime dal magazzino MP ai reparti produttivi e trasferimento dei prodotti ottenuti al magazzino PF). Fatti esterni Fatti interni Fatti esterni I fatti esterni si concretizzano in atti di scambio con terzi (operazioni di acquisto di fattori produttivi, operazioni di vendita di prodotti, operazioni di regolamento di debiti e crediti commerciali). 22 FORMULA FONDAMENTALE Ricavi di esercizio – Costi di esercizio = Risultato di esercizio Problema: Costi e ricavi sono sfasati temporalmente In genere: COSTI Sostenuti all’inizio del ciclo produttivo RICAVI Conseguiti alla fine del ciclo produttivo Da un punto di vista teorico, l’unica soluzione è determinare il risultato di esercizio alla fine della vita aziendale. In effetti, se tutto è così intrecciato, solo quando ‘cessa di esistere’ l’azienda è possibile sapere se ha conseguito un Utile o una Perdita. 23 LA GESTIONE: INTERA VITA DELL’IMPRESA Anno di costituzione X Anno di cessazione (X+t) 24 LA GESTIONE COME SOMMA DI SINGOLI ESERCIZI Esercizio Esercizio Periodo X+1 Periodo X Anno di costituzione Esercizio X+2 Periodo Esercizio X+3 Periodo X+4 Esercizio Esercizio Periodo X+5 Periodo Esercizio X+6 Periodo (X+t) Anno di cessazione 25 LA GESTIONE: PERIODO ED ESERCIZIO PERIODO CONCETTO TEMPORALE ESERCIZIO Lasso di tempo (di durata solitamente pari a 12 mesi, spesso coincidenti con l’anno solare) prescelto per monitorare l'attività di gestione dell’impresa in ciascun periodo amministrativo. Insieme delle operazioni compiute durante ciascun periodo amministrativo. CONCETTO ECONOMICO Quindi, vi è la necessità di spostare l’attenzione dalle operazioni di gestione relative all’intera vita dell’impresa alle operazione di gestione (esercizio) di un più ridotto arco temporale (periodo amministrativo). 26 REDDITO DI ESERCIZIO Da un punto di vista pratico, si considerano i COSTI ed i RICAVI correlati ad un periodo amministrativo (anno). Si attribuiscono al singolo esercizio solo i COSTI dei fattori produttivi sostenuti per i prodotti venduti (nell’esercizio). PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Con questo principio andiamo a correlare i COSTI ai RICAVI. 27 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA Ciclo monetario Ciclo reddituale Ciclo tecnico T Acquisizione Pagamento Magazzino Vendita Magazzino dei fattori Materie Prime Prodotti Finiti correlata dei produttivi beni prodotti Riscossione PROCESSO DI TRASFORMAZIONE Sostenimento dei costi 1/1/20xx Conseguimento dei ricavi 31/12/20xx 28 IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE In relazione allo specifico strumento adottato per misurare e rappresentare i fenomeni di gestione, si distinguono: Rilevazioni extra-contabili Rilevazioni Contabili Sono rilevazioni che utilizzano, come tipico strumento di rilevazione, il conto e le relative metodologie contabili. o statistiche o fuori conto Sono rilevazioni che ricorrono ad altra strumentazione. Quando attingono alla strumentazione offerta dalla metodologia matematico-statistica (tabelle, grafici, rapporti, diagrammi, schede, ecc.) tali rilevazioni vengono definite matematico-statistiche. Le rilevazioni statistiche in senso puro sono quelle che osservano un determinato fenomeno aziendale per una certa serie di periodi e ne studiano l’andamento nel tempo allo scopo di conoscerne la tendenza evolutiva. Possono 29 distinguersi in interne ed esterne. Il SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Contabili ESEMPI Extra-contabili Rilevazioni non statistiche Costo del bene A 100 Materia Prima: 50 Mano d’opera diretta: 30 Costi indiretti industriali: 20 Costo del bene A: 100 Rilevazioni statistiche Costo 100 1999 2000 2001 T Andamento del costo del bene A nel tempo 30 LE DIVERSE GESTIONI Nell’azienda di produzione si possono distinguere le gestioni: CARATTERISTICA - Operazioni connesse all’attività principale. • Acquisto di fattori produttivi / trasformazione / vendita • Pagamento debiti / incasso crediti PATRIMONIALE/ACCESSORIA - Operazioni connesse all’impiego di liquidità eccedente rispetto al fabbisogno della gestione caratteristica. • investimento in titoli / locazione immobili non strumentali • finanziamenti concessi a terzi FINANZIARIA - Operazioni per l’acquisizione di finanziamenti necessari per coprire il fabbisogno dell’azienda. • Accensione prestiti / Rimborso prestiti • Pagamento interessi sul debito STRAORDINARIA - Operazioni eccezionali sotto il profilo temporale o aziendale. TRIBUTARIA - Operazioni per l’assolvimento degli oneri fiscali. 31 LA CO. GE. D’ESERCIZIO Utilizza come strumento di rilevazione il conto. Osserva l’impresa nel suo insieme. Il suo ciclo di rilevazione è tipicamente annuale. E’ obbligatoria perché prevista dal Codice Civile. Artt. 2214-2220 del Codice Civile LIBRO V - Del lavoro TITOLO II - Del lavoro nell’impresa CAPO III - Delle imprese commerciali e delle altre imprese soggette a registrazione SEZIONE III - Disposizioni particolari per le imprese commerciali Paragrafo 2 - Delle scritture contabili La CO.GE. è’ prevista anche dalla normativa fiscale. 32 LA CO.GE. D’ESERCIZIO E detta anche “SISTEMATICA”, perché costituisce un insieme coordinato di scritture complesse aventi come scopo la determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento. E’ supportata dalle contabilità ELEMENTARI, attraverso cui si rilevano le variazioni, fisiche o monetarie, di singoli oggetti semplici (denaro, cassa, impianti,..) che vengono analizzati distintamente, senza essere tra loro coordinati. Le contabilità ELEMENTARI sono una prima forma di raccolta dei dati e servono soprattutto di preparazione alle rilevazioni SISTEMATICHE (di CO.GE e CO.AN.). Sono: la Prima Nota, il libro Cassa, le scritture elementari riguardanti i rapporti con le banche, riguardanti il personale, relative ai clienti e ai fornitori, relative al magazzino, relative ai beni ammortizzabili. 33 LA CO.GE. D’ESERCIZIO E’ “CONSUNTIVA” e “CRONOLOGICA” Perché rileva i fatti della gestione passata. Perché rileva le singole operazioni aziendali progressivamente, ovvero in ordine cronologico. 34 IL CONTO E’ un apposito prospetto dove effettuare le registrazioni contabili. Il CONTO può essere definito come un prospetto in cui si registrano le quantità riguardanti un dato oggetto, allo scopo di metterne in evidenza la grandezza iniziale e le sue successive variazioni. Didatticamente, utilizzeremo un conto SINOTTICO, detto anche a solo valori monetari. T , contenente In teoria, le quantità iscritte nei conti possono essere espresse in unità di misura fisiche oppure in valori monetari. Tuttavia, quando sono impiegati nell’ambito di un sistema di scritture, i conti devono necessariamente accogliere quantità omogenee, suscettibili di confronti ed elaborazioni finalizzate alla determinazione di un prefissato oggetto complesso. Nelle scritture sistematiche, quindi, le quantità iscritte nei conti sono solitamente espresse in moneta di conto. 35 IL CONTO Il CONTO è intestato all’ oggetto di cui si vogliono registrare le quantità. II conto è un prospetto diviso in due SEZIONI, destra e sinistra, destinate ad accogliere valori esprimenti variazioni aumentative o diminutive dell’oggetto del conto, denominate variazioni di conto. Convenzionalmente, la SEZIONE DI SINISTRA è denominata “DARE”, a volte indicata con il segno (+), mentre la SEZIONE DI DESTRA è denominata “AVERE”, a volte indicata con il segno (-). TITOLO o INTESTAZIONE SEZIONE DARE Variazioni aumentative o diminutive SEZIONE AVERE Variazioni aumentative o diminutive 36 IL CONTO N.B. I termini DARE e AVERE devono considerarsi puramente convenzionali, avendo perduto il loro significato lessicale originario (tali espressioni, infatti, derivano dall’ormai desueto impiego di conti in cui veniva rilevata la posizione debitoria o creditoria del soggetto intestatario). Occorre quindi evitare l’errore di considerare la sezione DARE come “loco” dove annotare sempre gli incrementi dell’oggetto di conto e viceversa la sezione AVERE come “loco” per annotare i decrementi. 37 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Si definisce titolo o intestazione del conto l’espressione utilizzata per indicarne l’oggetto e per distinguerlo dagli altri conti. Aprire o accendere un conto significa registrare la prima scrittura dopo averlo intestato ad un determinato oggetto. CASSA 100 Tenere un conto significa registrare progressivamente le scritture ad esso relative. CASSA 100 250 200 50 38 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Addebitare un conto significa iscrivere un valore nella sezione DARE. CASSA 100 Accreditare un conto significa iscrivere un valore nella sezione AVERE. CASSA 250 39 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Il saldo di conto è dato dalla differenza tra il totale dei valori iscritti in DARE e quello dei valori iscritti in AVERE. CASSA TOTALE 100 200 50 250 350 250 100 TOTALE SALDO 40 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Chiudere un conto significa iscrivere il saldo nella sezione in cui il totale dei valori è minore. CASSA Totale 100 200 50 250 100 Saldo 350 350 Totale dopo la chiusura 41 TERMINOLOGIA RELATIVA ALL’IMPIEGO DEI CONTI Un conto si dice spento quando presenta un saldo uguale a zero. CASSA D Totale 100 200 50 250 100 350 350 Saldo A Totale 0 42 I SUPPORTI DEL SISTEMA CONTABILE Piano dei conti: insieme dei conti che si prevede di utilizzare per la rilevazione dei fatti di gestione. Libro Mastro: insieme concreto dei conti impiegati per rilevare le operazioni aziendali. Riporta i fatti di gestione classificati per conto (scritture sistematiche). Libro Giornale: serie di articoli con cui sono rilevate cronologicamente le operazioni aziendali (scritture cronologiche). Ogni articolo contiene la descrizione dell’operazione e gli importi degli addebitamenti e degli accreditamenti da riportare nei conti del mastro. 43 LIBRO GIORNALE Le operazioni di gestione vengono annotate cronologicamente sul Libro Giornale, che si presenta nella seguente forma: Data N. d’ordine Numeri di Numeri di Conto/i da degli articoli codice conto codice conto ADDEBITARE DARE AVERE a Conto/i da ACCREDITARE Importi PARZIALI Importi TOTALI Descrizione dell’operazione Dopo aver composto l’articolo sul Libro Giornale, occorre effettuare il riporto a Libro Mastro, iscrivendo in DARE o in AVERE dei conti interessati dalle registrazioni gli importi indicati nell’articolo del Giornale. 44 ESEMPIO DI RILEVAZIONE A LIBRO GIORNALE E A LIBRO MASTRO Esempio: In data 10/03/20xx si pagano salari e stipendi per € 10.000. Libro Giornale 10/3/20xx 85 315 101 Salari e stipendi a Cassa 10.000 Pagate retribuzioni a personale dipendente Libro Mastro 315 - SALARI E STIPENDI (85) 10.000 101 - CASSA 10.000 (85) 45 MODELLO CONTABILE Per definire il modello contabile, non è sufficiente parlare di contabilità, ma è necessario definire: IL SISTEMA DELLE SCRITTURE IL METODO DELLE SCRITTURE Insieme coordinato di conti utilizzati per la rilevazione di un determinato oggetto complesso. Insieme di regole che disciplinano la tenuta di un dato sistema di rilevazione. Riguarda il CONTENUTO del complesso di scritture, ovvero il loro OGGETTO. Riguarda - FORMA (norme che regolano l’impiego ed il funzionamento dei conti); - ORDINE (criterio in base al quale i valori vengono iscritti nei singoli conti); - COLLEGAMENTO delle scritture (relazioni che si stabiliscono tra i vari conti e tra i valori in essi iscritti). 46 METODI CONTABILI METODI BILANCIANTI Caratterizzati da scritture doppie, in cui si verifica la costante uguaglianza tra il totale delle somme iscritte in DARE ed il totale delle somme iscritte in AVERE dei conti che costituiscono il sistema, e che possono essere tenute: in forma propria (per equivalenza) l’uguaglianza tra addebitamenti ed accreditamenti si verifica per equivalenza, cioè tra valori iscritti in due conti distinti ed accesi ad oggetti diversi. in forma impropria (per identità) l’uguaglianza tra accreditamenti ed addebitamenti si verifica iscrivendo i valori in due conti formalmente distinti, ma aventi la stessa natura e accesi al medesimo oggetto. METODI NON BILANCIANTI Caratterizzati da scritture semplici, in cui non si verifica costantemente l’uguaglianza tra addebitamenti ed accreditamenti, ma tale uguaglianza può presentarsi occasionalmente. TRA I METODI BILANCIANTI QUELLO, IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA E’ QUELLO CHE HA TROVATO PIU’ DIFFUSA APPLICAZIONE PER LE SISTEMATICHE RILEVAZIONI CONTABILI SISTEMATICHE APPLICATE AI FENOMENI AZIENDALI. 47 METODO DELLA PARTITA DOPPIA La prima opera in cui vengono esposte in modo completo e sistematico le regole di funzionamento della Partita Doppia (P.D.) è la Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni et Proportionalità di Luca Paciolo, stamapata a Venezia nel 1494. Si fonda sul “principio dualistico”, secondo il quale i fatti amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due aspetti mantenendo una visione sistematica degli stessi. L’applicazione del metodo della P.D. richiede l’impiego di due distinte serie di conti divisi in due sezioni, il DARE e l’AVERE, e funzionanti in modo antitetico, ovvero in base a regole di registrazione opposte per le due serie distinte. 48 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Comporta che per ogni fenomeno rilevato si abbiano contemporaneamente: 1. almeno due annotazioni; 2. in almeno due conti; 3. in opposte sezioni (in DARE e in AVERE); 4. in modo che il totale dei valori registrati in DARE sia uguale al totale dei valori registrati in AVERE. 49 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA FENOMENO RILEVATO CONTO X DARE ADDEBITAMENTO AVERE CONTO Y DARE AVERE ACCREDITAMENTO 50 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Comporta che per ogni operazione si abbiano contemporaneamente: 1 1 1 Articolo almeno 2 Registrazione Articolo in P.D. Annotazioni in conti distinti A seconda del NUMERO dei conti movimentati, l’articolo può essere un: ARTICOLO SEMPLICE 1 conto DARE a 1 conto AVERE conti DARE a 1 conto AVERE 1 conto DARE a conti AVERE conti DARE conti AVERE ARTICOLO COMPOSTO ARTICOLO COMPLESSO a 51 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Ogni evento rilevato dà luogo ad una DOPPIA RILEVAZIONE: una volta in DARE di uno o più conti, una volta in AVERE di uno o più altri conti, in modo tale che per ogni scrittura il totale degli addebitamenti sia sempre uguale al totale degli accreditamenti. Da questa uguaglianza discendono i c.d. teoremi della PARTITA DOPPIA: 1) in ogni momento la somma degli importi iscritti in DARE deve essere uguale alla somma degli importi iscritti in AVERE di tutti i conti che costituiscono il mastro; 2) la somma dei saldi DARE deve essere uguale alla somma dei saldi AVERE di tutti i conti del mastro; 3) la somma algebrica dei saldi di una qualsiasi parte dei conti del mastro deve essere uguale e di segno opposto alla somma algebrica dei saldi della restante parte dei conti. 52 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO Sistema in cui il complesso delle scritture contabili sono finalizzate alla determinazione di due quantità economiche fondamentali, ovvero: REDDITO D’ESERCIZIO CAPITALE DI FUNZIONAMENTO Per pervenire a tale risultato, nel sistema del reddito ogni fenomeno aziendale viene esaminato sotto due aspetti: ASPETTO NUMERARIO ASPETTO ECONOMICO 53 A LIVELLO INTERNAZIONALE CONTABILITA’ GENERALE SISTEMA DEL REDDITO E’ utilizzato in Italia SISTEMA PATRIMONIALE E’ utilizzato nella maggior parte dei paesi mondiali, soprattutto di cultura anglosassone Trae origine dal sistema del reddito dello Zappa (1950) Trae origine dal sistema patrimoniale del Besta (1922) Fornisce informazioni relative agli scambi monetari tra l’impresa ed i terzi Prende in esame sia gli scambi monetari con i terzi, sia gli scambi all’interno dell’impresa*. *In pratica, il sistema patrimoniale anglosassone riassorbe tutte le esigenze conoscitive tipiche della contabilità gestionale. 54 A LIVELLO INTERNAZIONALE CONTABILITA’ GENERALE SISTEMA DEL REDDITO SISTEMA PATRIMONIALE Ricavi - Costi dei fattori produttivi Costi dei prodotti Costi rilevati per NATURA Costi rilevati per DESTINAZIONE … ma stesso risultato 55 IN ITALIA CONTABILITA’ GENERALE SISTEMA CONTABILE METODO CONTABILE SISTEMA del REDDITO METODO della PARTITA DOPPIA La CO.GE. intende osservare l’oggetto complesso REDDITO, visto nei singoli oggetti elementari (costi e ricavi) che lo compongono. Nella CO.GE. i fatti amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due aspetti: aspetto NUMERARIO ed aspetto ECONOMICO. 56 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO Le operazioni di scambio con terze economie generano (aspetto ORIGINARIO o CONCRETO) VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NUMERARIO attraverso elementi attivi (cassa, crediti) elementi passivi (debiti) VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE (VNA) elementi passivi (debiti) elementi attivi (cassa, crediti) VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE (VNP) accolte in CONTI NUMERARI 57 IL FUNZIONAMENTO DEI CONTI NUMERARI Le variazioni numerarie esprimono movimentazioni di denaro o di ‘titoli’ ad esso assimilabili. In particolare, registrano: • ENTRATE/USCITE di cassa (o banca); • l’insorgere o l’estinguersi di un CREDITO (diritto a riscuotere denaro) o di un DEBITO (obbligo a pagare). Tali variazioni sono rappresentate in CONTI NUMERARI che sono conti bifase e funzionano, per convenzione, nella seguente maniera: CONTI NUMERARI VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE (VNA) DARE AVERE Denaro Denaro (entrate di cassa o banca) (uscite di cassa o banca) Crediti Crediti Debiti Debiti VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE (VNP) 58 CATEGORIE DEI CONTI NUMERARI • CONTI NUMERARI CERTI Riguardano tipicamente movimenti di denaro, ovvero transazioni relative ai conti cassa e banca; • CONTI NUMERARI ASSIMILATI Riguardano tipicamente movimenti relativi a crediti e debiti di varia natura (valori ‘assimilabili’ alla moneta); • CONTI NUMERARI PRESUNTI Riguardano tipicamente crediti e debiti incerti nel verificarsi e/o nell’ammontare (es. debiti e i crediti in valuta estera, i fondi rischi ed i fondi spese future, ratei). 59 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO L’ aspetto economico analizza le CAUSE delle VARIAZIONI del PATRIMONIO NUMERARIO E’ dunque l’aspetto DERIVATO (o ASTRATTO) Si dice anche che “l’aspetto numerario misura in termini monetari (ossia numera) l’entità della variazione economica” 60 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO Nell’aspetto economico, le cause possono essere di: a. REDDITO se consistono nella manifestazione di componenti negativi o positivi del reddito di esercizio, che generano variazioni reddituali. Vengono accolte in CONTI ECONOMICI DI REDDITO. b. CAPITALE consistono in variazioni del capitale dell’impresa o di sue ‘parti ideali’ (riserve, utili, perdite). Vengono accolte in CONTI ECONOMICI DI CAPITALE. N.B. I conti economici di REDDITO e di CAPITALE funzionano alla stessa maniera. Poiché le variazioni economiche sono ‘derivate’ da quelle numerarie, si ha che: RICAVO o - una V.N.A. MISURA una variazione economica POSITIVA CAPITALE - una V.N.P. MISURA una variazione economica NEGATIVA COSTO o ↓ CAPITALE 61 METODO DELLA PARTITA DOPPIA APPLICATO AL SISTEMA DEL REDDITO ASPETTO NUMERARIO (ORIGINARIO) Riguarda le forme di regolamento delle transazioni CASSA CREDITI DEBITI Tali variazioni sono dette anche originarie in quanto costituiscono la manifestazione immediatamente percepibile dei fatti aziendali. ASPETTO ECONOMICO (DERIVATO) Individua le cause delle movimentazioni numerarie COSTI RICAVI Δ CAPITALE Queste variazioni sono dette anche derivate in quanto rappresentano la conseguenza economica dei fatti di gestione, originariamente misurati da 62 variazioni di natura numeraria. I CONTI ECONOMICI DI REDDITO I conti di reddito sono accesi ai componenti economici positivi e negativi che concorrono alla formazione del risultato economico dell’esercizio. All’interno di questo gruppo si distinguono: a) Conti accesi alle variazioni d’esercizio che accolgono: 1) i componenti ordinari del reddito, ovvero i costi ed i ricavi relativi alle normali operazioni di gestione (es. costi per acquisto di materie prime); 2) le rettifiche di costi e ricavi quali ad esempio resi su acquisti o su vendite; 3) i componenti straordinari di reddito (es. minusvalenze e plusvalenze). b) conti accesi ai costi ed ai ricavi pluriennali rappresentati da costi sostenuti per l’acquisto di fattori produttivi a fecondità ripetuta e da ricavi di competenza di più esercizi; c) conti accesi alle rimanenze e ad altri costi e ricavi sospesi da rinviare all’esercizio successivo (risconti attivi e passivi); RINVIO d) debiti e crediti di finanziamento sorti in conseguenza di prestiti ricevuti o 63 concessi. TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO a) I conti accesi alle variazioni di esercizio sono intitolati alla natura dei costi dei fattori di produzione acquisiti (es. materie prime c/acquisti, spese di manutenzione) e alla natura dei ricavi dei prodotti venduti (es. merce c/vendite, ricavi per prestazioni di servizi). Sono conti unifase e funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE (VEN) VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE (VEP) 64 TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO b) I conti accesi ai costi e ai ricavi pluriennali sono intitolati al tipo di fattore produttivo con utilità pluriennale (es. impianti, brevetti). Sono conti bifase e funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE (VEN) COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE (VEP) 65 TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI REDDITO d) I crediti e debiti non numerari (di finanziamento) sono intitolati alla tipologia di credito o debito oggetto dello scambio (es. mutui passivi, obbligazioni c/capitale, titoli, partecipazioni). Nel sistema Zappiano, danno origine a costi e ricavi e sono conti bifase che funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI REDDITO COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE (VEN) COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE (VEP) 66 Più precisamente, per i DEBITI DI FINANZIAMENTO, accade che: - al momento dell’ottenimento del prestito, l’impresa consegue un ricavo attuale (variazione economica positiva), misurato da un aumento di cassa (o da altra variazione numeraria attiva), pari al valore nominale della somma ottenuta; - al momento dell’estinzione del prestito, l’impresa sostiene un costo (variazione economica negativa), misurato da un’uscita di cassa (o da altra variazione numeraria passiva), pari alla somma che verrà rimborsata. Per i CREDITI DI FINANZIAMENTO, invece, accade che: - al momento della concessione del prestito, l’impresa sostiene un costo (variazione economica negativa), misurato da una diminuzione di cassa (o da altra variazione numeraria passiva), pari al valore nominale della somma concessa; - al momento del rimborso del prestito concesso, l’impresa consegue un ricavo (variazione economica positiva), misurato da un’entrata di cassa (o da altra variazione numeraria attiva), pari alla somma che verrà rimborsata. 67 TITOLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DI CAPITALE Le VARIAZIONI delle parti ideali PN sono accolte in CONTI DI CAPITALE che sono intestati alle diverse parti ideali del PN (es. capitale sociale, riserve di utili, riserve di capitale, utile o perdita di esercizio, utili o perdite di esercizi precedenti). I CONTI ECONOMICI DI CAPITALE sono conti bifase che funzionano nella seguente maniera: CONTI ECONOMICI DI CAPITALE VARIAZIONI NEGATIVE DI CAPITALE CAPITALE CAPITALE VARIAZIONI POSITIVE DI CAPITALE 68 CO.GE. SECONDO IL SISTEMA ZAPPIANO La CONTABILITA’ GENERALE è l’insieme delle rilevazioni che utilizzano il metodo della PARTITA DOPPIA e che sono finalizzate a determinare il reddito di esercizio, analizzando le variazioni subite dal patrimonio numerario. Cosa vuol dire “analizzando le variazioni subite dal patrimonio numerario”? Vuol dire che le regole di rilevazione delle operazioni riposano sulla diretta osservazione degli aspetti dello SCAMBIO …. 69 Innanzitutto, le operazioni sono rilevate man mano che si verificano le VARIAZIONI NUMERARIE, intese come variazioni di CASSA o di CREDITI e DEBITI che sostituiscono momentaneamente la moneta (ASPETTO ORIGINARIO) Successivamente, interrogandosi sulle CAUSE ECONOMICHE di quelle variazioni NUMERARIE, si procede a registrare le VARIAZIONI ECONOMICHE costituite dai COSTI o RICAVI e dalle VARIAZIONI del CAPITALE NETTO (ASPETTO DERIVATO) 70 LE REGOLE DI REGISTRAZIONE NEI CONTI CONTI NUMERARI Conti accesi ai valori numerari certi Conti accesi ai valori numerari assimilati Conti accesi ai valori numerari presunti Accolgono in DARE le variazioni numerarie attive (VNA) Accolgono in AVERE le variazioni numerarie passive (VNP) CONTI ECONOMICI Conti accesi ai valori economici di reddito Conti accesi ai valori economici di capitale Accolgono in DARE le variazioni economiche negative (VEN) Accolgono in AVERE le variazioni economiche positive (VEP) CONTI DI REDDITO CONTI DI CAPITALE Accolgono in DARE i costi e le rettifiche di ricavi ed in AVERE i ricavi e le rettifiche di costi. Accolgono in DARE le variazioni diminutive di capitale, in AVERE quelle aumentative. 71 LE REGOLE DI REGISTRAZIONE NEI CONTI CONTI NUMERARI A D Denaro Denaro (entrate di cassa o banca) (uscite di cassa o banca) Crediti Crediti Debiti Debiti VNP VNA CONTI ECONOMICI DI CAPITALE CAPITALE VARIAZIONI NEGATIVE DI CAPITALE CAPITALE VARIAZIONI POSITIVE DI CAPITALE CONTI ECONOMICI DI REDDITO Costi Ricavi Rettifiche di ricavi Rettifiche di costi VEN COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO VEP COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO 72 LOGICA DELLE RILEVAZIONI CONTABILI CRONOLOGICHE DI ESERCIZIO PER OGNI OPERAZIONE DI GESTIONE ESTERNA SI HA ALMENO UNA VARIAZIONE NUMERARIA CHE SI ESAURISCE IN UNA VARIAZIONE NUMERARIA DI SEGNO OPPOSTO CHE TROVA CORRISPONDENZA IN UNA CHE TROVA CORRISPONDENZA IN UNA VARIAZIONE ECONOMICA VARIAZIONE NUMERARIA DI REDDITO/DI CAPITALE DI SEGNO OPPOSTO DI UGUALE SEGNO + VARIAZIONE ECONOMICA DI UGUALE SEGNO 73 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI PERMUTATIVI NUMERARI Se una transazione origina due variazioni numerarie di uguale importo ma di segno opposto, si parla di PERMUTAZIONI NUMERARIE. In questo caso, un conto numerario si movimenta in DARE e l’altro in AVERE. Esempio: Si pagano in contanti debiti verso fornitori per € 250. CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO Debiti vs fornitori Cassa 250 VNA X Precedente ammontare di debiti 250 VNP 74 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI MODIFICATIVI Originano variazioni numerarie attive o passive che misurano variazioni economiche di uguale importo, rispettivamente positive o negative. CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO PASSIVO VNP VEN (Costo/rettifica di ricavo o ↓ capitale) Esempio: Si acquistano merci in contanti per € 200. CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO Cassa Merci c/Acquisti 200 VNP 200 VEN 75 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI MISTI Originano variazioni numerarie di segno opposto ma di diverso importo. La loro rilevazione comporterà l’iscrizione della variazione numeraria attiva (VNA) in DARE di un conto numerario e della variazione numeraria passiva (VNP) in AVERE di un altro conto numerario. La differenza tra le due variazioni numerarie rappresenta una variazione economica positiva (se VNA > VNP) o negativa (se VNP > VNA). Esempio: Si paga in contanti un debito verso fornitori di € 281 ottenendo un abbuono attivo di € 1. CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO Debiti vs Fornitori Cassa 281 VNA X Precedente ammontare di debiti 280 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO Abbuoni Attivi 1 VEP 76 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA P.D.: FATTI PERMUTATIVI ECONOMICI Originano variazioni economiche di uguale importo ma di segno opposto. La loro rilevazione comporterà l’iscrizione della variazione economica positiva (VEP) in Avere di un conto di natura economica e della variazione economica negativa (VEN) in Dare di un altro conto di natura economica. Esempio: A fine esercizio (rinvio) si procede all’ammortamento degli impianti per € 150. CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO Ammortamento Impianti 150 VEN Fondo Ammortamento Impianti 150 VEP 77 CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA CO.GE. Le scritture contabili tenute nell’ambito della Contabilità Generale, con il metodo della P.D., sono finalizzate alla rilevazione degli effetti, sull’economia dell’impresa, di tutte le operazioni di gestione «esterna» realizzate a partire dal momento della costituzione dell’impresa stessa. In particolare, il metodo della partita doppia applicato al sistema del reddito, si propone come obiettivo primario la determinazione del reddito d’esercizio. 78 CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA CO.GE. RINVIO Vengono redatte al momento della nascita dell’impresa. Consentono di determinare la misura iniziale del capitale netto dell’azienda (o del capitale sociale se si tratta di società di persone o di capitali), che corrisponde all’ammontare di denaro apportato dall’imprenditore o dai soci e dai conferimenti effettuati sotto forma di fattori produttivi. 79 CLASSIFICAZIONE DELLE SCRITTURE NELLA CO.GE. 80 IL SISTEMA DI CO. GE. COME SISTEMA CHE RILEVA I VALORI CHE SI ORIGINANO DALLO SCAMBIO Ai fini del procedimento di rilevazione dei fatti amministrativi, è opportuno ricordare come l’operazione di compravendita possa essere scomposta nelle seguenti fasi: 1) perfezionamento contrattuale della negoziazione d’acquisto/vendita; 2) ricevimento/emissione della fattura e relativa contabilizzazione; 3) pagamento/riscossione. È importante distinguere il momento della conclusione del contratto, il momento in cui viene effettuato l’accertamento contabile (liquidazione) e, conseguentemente, la registrazione dell’operazione d’acquisto/vendita, e infine il momento in cui si rileva il pagamento/la riscossione. 81 FASI DELLO SCAMBIO FASI CARATTERISTICHE CONCLUSIONE DELLA DEFINIZIONE DEL PREZZO ED ALTRE CONDIZIONI DELLO SCAMBIO TRATTATIVA LIQUIDAZIONE (FATTURAZIONE*) SORGONO: 1)DEBITI VS FORNITORI (ACQUISTI) O CREDITI VS CLIENTI (VENDITE) 2) CREDITI VS ERARIO (ACQUISTI) O DEBITI VS ERARIO (VENDITE) 3) COMPONENTI NEGATIVI IN CASO DI ACQUISTI (COSTI)/COMPONENTI OGGETTO DI RILEVAZIONE? COME? NO SI NELL'ASPETTO NUMERARIO E NELL'ASPETTO ECONOMICO SI NELL'ASPETTO NUMERARIO POSITIVI IN CASO DI VENDITA (RICAVI) PAGAMENTO/INCASSO MOVIMENTO DI MONETA E DI MEZZI TEMPORANEAMENTE SOSTITUTIVI DELLA MONETA * L’eventuale spedizione o consegna della merce non è quindi un fenomeno che dà origine a rilevazione in sede di scritture di esercizio. Occorre, per la rilevazione nel corso dell’esercizio, la presenza del documento “fattura” (o al limite dell’autofattura). 82 IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) PRESUPPOSTI OGGETTIVI SOGGETTIVI TERRITORIALI Cessione di beni e prestazioni di servizi Poste in essere da imprenditori e professionisti Importazioni Da chiunque effettuate Operazioni eseguite nel territorio dello Stato ALIQUOTE Ordinaria Ridotta BASE IMPONIBILE L’IVA viene applicata percentualmente sul prezzo dei beni o dei servizi scambiati. 83 IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) Imposta disciplinata dall’art.1 del D.P.R. 26 Ottobre 1972, n. 633. Imposta indiretta che colpisce le cessioni di beni e le prestazioni di servizi. Sono invece imposte dirette l’IRPEF, l’IRPEG, l’ICI, l’IRAP in quanto colpiscono immediatamente la capacità contributiva (intesa rispettivamente come reddito, patrimonio, valore della produzione netta). E’ proporzionale al costo dei beni o servizi sui quali grava (IVA= costo dei beni/servizi x aliquota IVA). Imposta sul consumo: - colpisce i consumatori; - per l’impresa l’IVA non rappresenta un costo o un ricavo – è tale solo per il consumatore finale - bensì un credito o un debito che il soggetto vanta o contrae nei confronti dell’Erario; - così chiamata perché ogni impresa versa allo Stato l’IVA commisurata 84 all’incremento di valore aggiunto sul bene. OPERAZIONI DI ACQUISTO E VENDITA CON IVA IMPRESA ACQUIRENTE IMPRESA FORNITRICE Riceve una fattura di importo pari al costo del bene + IVA. Emette una fattura di importo pari al valore del bene + IVA. L’azienda, pagando la fattura, acquisisce un CREDITO VERSO L’ERARIO. L’azienda, riscuotendo la fattura, matura un DEBITO VERSO L’ERARIO. Se l’impresa acquista rileva un credito IVA. Se l’impresa vende rileva un debito IVA. 85 FUNZIONAMENTO DELL’IVA IMPRESA IMPRESA Acquisto beni/servizi CONSUMATORE FINALE al ricevimento della FATTURA Vendita beni/servizi all’emissione della FATTURA sorge un credito verso l’Erario sorge un debito verso l’Erario pari all’ammontare dell’IVA corrisposta sull’acquisto pari all’ammontare dell’IVA esposta nella fattura Periodicamente l’azienda regola i propri rapporti con l’Erario, versando al medesimo la differenza tra l’IVA a debito e l’IVA a credito. 86 FUNZIONAMENTO DELL’IVA ESEMPIO DIMOSTRATIVO DELLA NEUTRALITA’DELL’IVA PER LE IMPRESE aliquota del 20% MP = Materie Prime PF = Prodotti Finiti v.a. = Valore aggiunto A IMPRESA FORNITORE A acquista MP al costo di 100 A paga per le MP 120 (= 100 di costo + 20 di IVA) A realizza e vende a B PF al prezzo di 150 A incassa per i PF 180 (= 150 di ricavo + 30 di IVA) B IMPRESA ACQUIRENTE C CONSUMATORE FINALE B acquista PF da A al costo di 150 C acquista PF da B al costo di 240 B paga per i PF 180 (= 150 di costo + 30 di IVA) C paga per i PF 240 B rivende a C PF al prezzo di 200 B incassa per i PF 240 (= 200 di ricavo + 40 di IVA) 87 A IMPRESA FORNITORE Costo/Ricavo Iva Acquisto - 100 Credito 20 Vendita + 150 Debito 30 IVA da versare all’Erario 10 Differenza (valore aggiunto) 50 Entrate / Uscite Incasso (vend.) + 180 Pagamento (acq.) - 120 Versamento (IVA) Incasso netto - 10 + 50 88 B IMPRESA ACQUIRENTE Costo/Ricavo Iva Acquisto - 150 Credito 30 Vendita + 200 Debito 40 IVA da versare all’Erario 10 Differenza (valore aggiunto) 50 Entrate / Uscite Incasso (vend.) + 240 Pagamento (acq.) - 180 Versamento (IVA) Incasso netto - 10 + 50 89 C CONSUMATORE FINALE Paga all’impresa B il prezzo del bene, sostenendo un costo di € 240 (200+40). Non può riaddebitare l’IVA a nessuno (interruzione della catena). Ricapitolando ....... l’esempio numerico ci ha permesso di capire il senso della nota espressione: “l’IVA non è un costo per le imprese, ma INCIDE sul CONSUMATORE FINALE” 90 LA FATTURA La FATTURA si compone essenzialmente di due parti: a) una parte descrittiva: data di emissione, numero progressivo della fattura, i dati identificativi del venditore e dell’acquirente, le clausole particolari riguardanti la consegna delle merci, le condizioni di pagamento (modalità e tempi), etc. b) una parte tabellare: dati relativi alla descrizione qualitativa e quantitativa della merce venduta, il prezzo unitario ed il prezzo complessivo, gli eventuali oneri accessori (imballaggio, spese di trasporto, spese di incasso, ecc.), sconti, premi ed abbuoni, l’aliquota e l’ammontare dell’IVA, l’importo complessivo a debito del compratore. 91 LA FATTURA Documento fondamentale per le operazioni in regime IVA è la FATTURA, che viene emessa da chi vende il bene o servizio su chi acquista. FATTURA n° xxx Merce Ditta Ω X + Servizi Y Totale base imponibile Z IVA (su Z) J Importo totale fattura K 92 LA FATTURA Ai fini della rilevazione (in assenza di sconti, premi, abbuoni) occorre considerare: A) il prezzo + eventuali oneri accessori che contemporaneamente si configurano: • come “costo” e “oneri accessori” per l’acquirente • “ricavo” e “rimborso spese” per il venditore B) l’IVA che contemporaneamente si configura: • per l’acquirente come un maggior debito vs il venditore ed un “credito vs l’Erario” • per il venditore come un maggior credito vs l’acquirente ed un “debito vs l’Erario” C) l’importo complessivo (A + B) che contemporaneamente si configura: • per l’acquirente come “debito vs il venditore” • per il venditore come “credito vs l’acquirente” 93 IVA COMPRATORE - maggior debito verso fornitore - credito v/Erario VENDITORE - maggior credito v/compratore - debito v/Erario IVA Dal punto di vista della partita doppia vengono accesi tre CONTI: IVA NS/CREDITO Valore numerario assimilato IVA NS/DEBITO Valore numerario assimilato ERARIO C/IVA Valore numerario assimilato Per l’IVA che si paga all’atto dell’acquisto del bene o del servizio e che rappresenta un credito che l’impresa vanta nei confronti dell’Erario Per l’IVA che si riscuote all’atto della vendita del bene o del servizio e che rappresenta un debito che l’impresa ha nei confronti dell’Erario E’ un conto che riepiloga i due conti precedenti 94 SCRITTURE RELATIVE AGLI ACQUISTI SCAMBIO tra l’IMPRESA ed i FORNITORI per l’acquisto di beni. ASPETTO NUMERARIO Debiti vs fornitori (in AVERE) IVA ns credito (in DARE) se l’operazione è soggetta ad IVA ASPETTO ECONOMICO Materie prime Energia elettrica Servizi (in DARE) 95 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO L’operazione d’acquisto dà luogo ad una VARIAZIONE ECONOMICA NEGATIVA e a DUE VARIAZIONI NUMERARIE (una attiva ed una passiva). Es. Si riceve fattura per acquisto merci per € 1.000 + IVA ordinaria (20%). Libro Giornale DIVERSI MERCI C/ACQUISTI a DEBITI VS FORNITORI 1.200 1.000 IVA NS/CREDITO 200 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI MERCI C/ACQUISTI IVA NS CREDITO VNP VEN VNA 1.200 1.000 200 96 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO La fattura può comprendere oltre al valore delle merci anche quello dei servizi accessori prestati dal cedente. Si possono verificare due casi: I Ipotesi: spese anticipate dal fornitore e documentate Azienda di servizi (Fornitore B) FATTURA n° xxx SERVIZI Fornitore di beni (Fornitore A) Ditta Α X + FATTURA n° xxx MERCI Azienda acquirente Ditta Γ J + IVA Y IVA K Totale Z Totale Merci W Paga le MERCI ed i SERVIZI + Servizi Totale Fattura Z H N.B. In questo caso, l’acquirente riceve due fatture distinte, emesse da soggetti diversi (ovvero il fornitore di servizi ed il cedente merci).Nella rilevazione in partita doppia è necessario registrare dapprima la fattura del fornitore di servizi e successivamente quella del fornitore del bene. 97 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO Libro Giornale DIVERSI a DEBITI V/FORNITORE B Z SPESE PER SERVIZI X IVA NS/CREDITO Y DIVERSI a DEBITI V/FORNITORE A H MERCI C/ACQUISTI J IVA NS/CREDITO K DEBITO VS FORNITORE B Z 98 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORE B SPESE PER SERVIZI IVA NS CREDITO Z Z VNA Y X K VEN VNA CONTO ECONOMICO DI REDDITO MERCI C/ACQUISTI CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORE A J H VEN VNP 99 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO II Ipotesi Il cedente (fornitore dei beni) addebita in fattura un certo importo a titolo di servizi (c.d. spese forfettarie), assoggettandolo ad IVA. Fornitore di beni (Fornitore A) FATTURA n° xxx Merce Azienda acquirente Ditta Ω X + Servizi Y Totale base imponibile Z IVA (su Z) J Importo totale fattura K Paga le MERCI ed i SERVIZI (K) 100 LA RAPPRSENTAZIONE CONTABILE DELLE SCRITTURE DI ACQUISTO Libro Giornale DIVERSI a DEBITI VS FORNITORI K MERCI C/ACQUISTI X SPESE PER SERVIZI Y IVA NS/CREDITO J Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI IVA NS CREDITO K J VNP VNA CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO SPESE PER SERVIZI MERCI C/ACQUISTI Y X VEN VEN 101 IL REGOLAMENTO DEI DEBITI Il regolamento dei debiti può avvenire mediante diverse modalità. IMMEDIATO L’USCITA DI CASSA/BANCA AVVIENE CONTESTUALMENTE ALL’ATTO DELL’ACQUISTO. DIFFERITO L’USCITA AVVIENE IN UN MOMENTO SUCCESSIVO RISPETTO A QUELLO DELL’ACQUISTO, E PUO’ CONCRETIZZARSI IN UN TITOLO (CAMBIALI). IN CASO CONTRARIO, RIMANE ACCESO IL DEBITO VS I FORNITORI. MODALITA’ DI PGAMENTO 102 REGOLAMENTO DEL DEBITO E RELATIVE SCRITTURE Il pagamento del debito dà luogo ad una PERMUTAZIONE tra VARIAZIONI NUMERARIE di segno opposto. Le scritture contabili assumono una loro specificità a seconda delle diverse modalità di pagamento: a) per contanti b) con assegno c) tramite ordine di bonifico su c/c bancario d) con carta di credito e) con ricevuta bancaria f) con postagiro, vaglia postale, versamento su c/c postale g) tramite effetti (o cambiali) 103 REGOLAMENTO DEL DEBITO E RELATIVE SCRITTURE A seconda delle modalità di pagamento, le operazioni relative al regolamento dei debiti danno luogo alle seguenti variazioni: (permutazioni tra variazioni numerarie) Debiti vs Fornitori il debito (in DARE) VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE Cassa moneta (in AVERE) Banca c/c credito (in AVERE) Effetti passivi debito (in AVERE) VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE Effetti attivi credito (in AVERE) 104 REGOLAMENTO DEL DEBITO E RELATIVE SCRITTURE a) Regolamento per contanti DEBITI VS FORNITORI a CASSA b) Regolamento con assegno/bonifico bancario DEBITI VS FORNITORI a BANCA C/C c) Regolamento con girata di effetti attivi DEBITI VS FORNITORI a EFFETTI ATTIVI d) Regolamento con emissione di effetti passivi DEBITI VS FORNITORI a EFFETTI PASSIVI 105 REGOLAMENTO DEL DEBITO E RELATIVE SCRITTURE Esempio: Si paga il fornitore con assegno bancario per l’importo di € 300. Libro Giornale DEBITI VS FORNITORI a BANCA C/C 300 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 300 300 VNA 300 VNP Valore già presente, e iscritto in sede di acquisto 106 SCRITTURE RELATIVE ALLE VENDITE SCAMBIO tra l’IMPRESA ed i CLIENTI per la vendita di beni ASPETTO NUMERARIO crediti vs clienti (in DARE) IVA ns debito (in AVERE) se l’operazione è soggetta ad IVA ASPETTO ECONOMICO Prodotti finiti Merci Servizi (in AVERE) 107 SCRITTURE RELATIVE ALLE VENDITE La vendita dà luogo ad una VARIAZIONE ECONOMICA POSITIVA e a DUE VARIAZIONI NUMERARIE (una attiva e una passiva). Esempio: Si emette fattura per vendita di prodotti finiti per € 400 + IVA ordinaria (20%). Libro Giornale CREDITI V/CLIENTI a DIVERSI 480 MERCI C/VENDITE 400 IVA NS/DEBITO 80 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CREDITI VS CLIENTI MERCI C/VENDITE IVA NS DEBITO 480 VNA 400 VEP 80 VNP 108 RISCOSSIONE DEL CREDITO E RELATIVE SCRITTURE La riscossione del credito dà luogo ad una PERMUTAZIONE tra VARIAZIONI NUMERARIE di segno opposto. Le scritture contabili assumono una loro specificità a seconda delle diverse modalità di pagamento: a) con denaro contante b) con assegno c) con bonifico su c/c bancario d) con carta di credito e) con emissione di ricevute bancarie f) con vaglia postale, bonifico o giroconto su c/c postale g) con effetti (o cambiali) 109 RISCOSSIONE DEL CREDITO E RELATIVE SCRITTURE A seconda delle modalità di riscossione, le operazioni relative all’incasso dei crediti danno luogo alle seguenti variazioni: (permutazioni tra variazioni numerarie) VARIAZIONI NUMERARIE ATTIVE Cassa Banca c/c C/c postale Effetti passivi Effetti attivi moneta (in DARE) credito (in DARE) credito (in DARE) debito (in DARE) credito (in DARE) VARIAZIONI NUMERARIE PASSIVE Crediti vs clienti credito (in AVERE) 110 REGOLAMENTO DEI CREDITI a) Regolamento per contanti CASSA a CREDITI VS CLIENTI b) Regolamento con assegno/bonifico bancario/carta di credito BANCA C/C a CREDITI VS CLIENTI c) Regolamento con effetti attivi EFFETTI ATTIVI a CREDITI VS CLIENTI 111 RISCOSSIONE DEL CREDITO E RELATIVE SCRITTURE Esempio: Si incassa per contanti l’importo della fattura di € 480. Libro Giornale CASSA a CREDITI VS CLIENTI 480 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CASSA CREDITI VS CLIENTI 480 480 VNA 480 VNP Valore già presente, e iscritto in sede di vendita 112 LA LIQUIDAZIONE DELL’IVA Periodicamente, le imprese devono provvedere a riscuotere l’IVA a credito e a pagare l’IVA a debito. L’Amministrazione Finanziaria consente alle imprese di compensare i debiti con i crediti IVA effettuando così solo la liquidazione del saldo periodico. IVA IVA A DEBITO A CREDITO IVA IVA A DEBITO A CREDITO L’impresa dovrà effettuare il pagamento dell’eccedenza. L’impresa registra un credito IVA nei confronti dell’Erario che potrà essere compensato con i debiti dei periodi successivi o eventualmente rimborsato. 113 LA LIQUIDAZIONE DELL’IVA In sede di liquidazione periodica occorre stornare i conti accesi all’IVA a debito e quella a credito in un mastro che accoglie tutti i rapporti intercorrenti tra imprese ed Erario relativamente all’ IVA (conto “Erario c/IVA”). Le scritture in partita doppia sono le seguenti: Libro Giornale IVA NS DEBITO 31/x/20xx a ERARIO C/IVA X ERARIO C/IVA 31/x/20xx a IVA NS CREDITO Y Se dalla liquidazione risulta un’eccedenza dell’IVA a debito rispetto all’IVA a credito, è necessario effettuare il pagamento all’Erario (il 16 del mese successivo a quello della liquidazione) . ERARIO C/IVA 16/x+1/20xx a BANCA C/C (X-Y) 114 RETTIFICHE SU ACQUISTI In relazione ad un’operazione di acquisto, possono verificarsi accadimenti che comportano un rettifica (riduzione) del costo rilevato (ad esempio ritardi di consegna, inadempienze contrattuali, ecc.). VALORI DI RETTIFICA CONTO ECONOMICO • Resi su acquisti CONTROPARTITA CONTO NUMERARIO • Cassa • Abbuoni su acquisti (attivi) • Banca c/c • Sconti su acquisti • Debiti v/fornitori • IVA ns/credito* • ecc. Se tali accadimenti si verificano successivamente alla rilevazione dell’operazione di acquisto, essi comportano l’emissione da parte del venditore di un documento giustificativo (nota di accredito) che accredita al cliente l’importo del reso o dell’abbuono, “con*” o “senza” IVA. 115 RETTIFICHE SU ACQUISTI: RESI, ABBUONI E SCONTI Contabilmente, è preferibile che eventuali rettifiche al costo delle merci non diminuiscano direttamente i costi di acquisto sostenuti, ma si rilevino in specifici conti accesi alle rettifiche di costi (trattasi di conti unifase). CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO MERCI C/ACQUISTI RESI SU ACQUISTI Rettifica Costo costo d’acquisto CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO SCONTI SU ACQUISTI ABBUONI ATTIVI Rettifica costo d’acquisto Rettifica costo d’acquisto 116 RETTIFICHE SU ACQUISTI: RESI SENZA VARIAZIONE IVA Rettifiche ai costi d’acquisto possono aversi quando l’impresa rispedisce la merce perché non corrispondente nella quantità, nella qualità o nei tempi di consegna a quella richiesta (merce non conforme all’ordine, eccedente, difettosa). Il fornitore, in base alla normativa IVA, invierà una nota d’accredito all’impresa acquirente per merci rese. La nota costituirà il documento originario per la rilevazione del fatto amministrativo. La normativa IVA prevede che il fornitore abbia il diritto di evidenziare o meno nella nota di accredito la variazione IVA relativa alla diminuzione del valore imponibile per effetto dei resi. 1) registrazione dei resi su acquisti senza variazione IVA Es: Per la merce resa di valore pari a € 500, il fornitore emette una nota di accredito senza IVA. Libro Giornale DEBITI V/FORNITORI a RESI SU ACQUISTI 500 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO DEBITI VS FORNITORI RESI SU ACQUISTI 500 VNA 500 VEP 117 RETTIFICHE SU ACQUISTI: RESI CON VARIAZIONE IVA 2) registrazione dei resi su acquisti con variazione IVA La registrazione dei resi su acquisti, con nota di accredito nella quale si contabilizza l’IVA sull’ammontare della rettifica (c.d. variazione IVA), si effettuerà con il seguente articolo: Libro Giornale DEBITI V/FORNITORI a DIVERSI RESI SU ACQUISTI IVA NS DEBITO Z X Y N.B. In alternativa, si potrebbe evidenziare lo storno diretto dell’IVA a credito ed iscrivere la variazione numeraria passiva in AVERE del conto IVA ns credito. DEBITI V/FORNITORI a DIVERSI RESI SU ACQUISTI IVA NS CREDITO Z X Y 118 RETTIFICHE SU ACQUISTI: ABBUONI E SCONTI In alternativa alla restituzione della merce acquistata, l’azienda può chiedere degli abbuoni sul costo d’acquisto. Deduzioni di costo si hanno anche quando l’azienda ottiene sconti per pagamento pronto cassa oppure legati alle quantità acquistate/ campagne speciali di acquisto. Abbuoni e sconti possono essere ottenuti: a) al momento dell’emissione della fattura (abbuoni e sconti inseriti in fattura). In tal caso, abbuoni e sconti possono essere portati direttamente in diminuzione della base imponibile su cui viene calcolata l’IVA. Es. La Soar S.r.l. effettua un acquisto di materie prime per € 1.000 + IVA 20%, computando uno sconto del 10% per campagna promozionale. La base imponibile su cui calcolare l’IVA sarà pari ad € 900. DIVERSI MATERIE PRIME C/ACQUISTI IVA NS CREDITO a DIVERSI SCONTI SU ACQUISTI DEBITI VS FORNITORI 1.180 1.000 180 100 1.080 119 RETTIFICHE SU ACQUISTI: ABBUONI E SCONTI In alternativa, è possibile rappresentare il fatto amministrativo rilevando direttamente il costo d’acquisto delle materie prime al netto degli sconti con il seguente articolo: DIVERSI MATERIE PRIME C/ACQUISTI IVA NS CREDITO a DEBITI VS/FORNITORI 1.180 900 180 b) Successivamente all’emissione della fattura Se l’acquirente ottiene abbuoni o sconti successivamente alla registrazione della fattura passiva, riceverà dal fornitore una nota di accredito per abbuoni attivi, con o senza relativa variazione IVA. Es. Si riceve dal fornitore Tetris S.r.l. una nota di accredito senza variazione IVA per un abbuono di € 300 ottenuto successivamente al ricevimento della fattura di acquisto. DEBITI VS FORNITORI a ABBUONI SU ACQUISTI 300 120 RETTIFICHE SU ACQUISTI: ABBUONI E SCONTI Nell’ipotesi in cui la nota di accredito riportasse la variazione IVA (20%), la scrittura sarebbe la seguente: DEBITI VS FORNITORI a DIVERSI ABBUONI SU ACQUISTI IVA NS DEBITO 360 300 60 121 RETTIFICHE SU VENDITE In relazione ad un’operazione di vendita, possono verificarsi accadimenti che comportano un rettifica (riduzione) del ricavo rilevato (ad esempio ritardi di consegna, inadempienze contrattuali, ecc.). VALORI DI RETTIFICA CONTROPARTITA CONTO ECONOMICO CONTO NUMERARIO • Cassa • Resi su vendite • Abbuoni su vendite (passivi) • Banca c/c • Sconti su vendite • Crediti vs clienti • IVA ns debito* • ecc. Se tali accadimenti si verificano successivamente alla rilevazione dell’operazione di vendita, essi comportano l’emissione da parte del venditore di un documento giustificativo (nota di accredito) che accredita 122 al cliente l’importo del reso o dell’abbuono, “con*” o “senza” IVA. RETTIFICHE SU VENDITE: RESI, ABBUONI E SCONTI Contabilmente, è preferibile che eventuali rettifiche di ricavi non diminuiscano direttamente le voci accese ai ricavi conseguiti, ma vengano rilevate in specifici conti economici (trattasi di conti unifase). CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO MERCI C/VENDITE RESI SU VENDITE Ricavo Rettifica ricavo di vendita CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO SCONTI SU VENDITE ABBUONI PASSIVI Rettifica ricavo Rettifica ricavo di vendita di vendita 123 RETTIFICHE SU VENDITE: ABBUONI E SCONTI In alternativa alla restituzione della merce venduta, l’azienda può concedere abbuoni sul prezzo di vendita. Minori ricavi si hanno anche quando l’azienda concede sconti per pagamento pronta cassa e sconti legati alle quantità acquistate o a campagne speciali di acquisto. Gli abbuoni e gli sconti possono essere concessi al momento dell’emissione della fattura, o successivamente. 1) Abbuoni e sconti inseriti in fattura possono essere direttamente portati in diminuzione della base imponibile sulla quale viene calcolata l’IVA. 2) Abbuoni e sconti concessi successivamente all’emissione della fattura se invece il venditore concede abbuoni o sconti successivamente all’emissione della fattura invierà al cliente una lettera di accredito per abbuoni, con o senza relativa variazione IVA. 124 RETTIFICHE SU VENDITE: SCONTI INSERITI IN FATTURA Esempio: Si consideri una vendita di merci per € 5.000 con sconto 10% per l’avvio di una campagna promozionale. La base imponibile sulla quale calcolare l’IVA (20%) ammonta ad € 4.500. Libro Giornale DIVERSI CREDITI VS CLIENTI SCONTI SU VENDITE a DIVERSI MERCI C/VENDITE IVA NS DEBITO 5.900 5.400 500 5.000 900 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CREDITI VS CLIENTI MERCI C/VENDITE 5.400 VNA 5.000 VEP CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO SCONTI SU VENDITE 500 VEN IVA NS DEBITO 900 VNP 125 RETTIFICHE SU VENDITE: ABBUONI CONCESSI SUCCESSIVAMENTE ALL’EMISSIONE DELLA FATTURA Esempio: Si consideri una vendita di merci per € 1.000 + IVA (20%), il cui incasso è previsto alla consegna, cinque giorni dopo l’emissione della fattura, in contanti. Il fornitore decide di accordare un abbuono di € 100 più IVA (20%). Libro Giornale CREDITI VS CLIENTI a DIVERSI MERCI C/VENDITE IVA NS DEBITO 1.200 1.000 200 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CREDITI VS CLIENTI MERCI C/VENDITE IVA NS DEBITO 1.200 VNA 1.000 VEP 200 VNP 126 RETTIFICHE SU VENDITE: ABBUONI CONCESSI SUCCESSIVAMENTE ALL’EMISSIONE DELLA FATTURA Libro Giornale DIVERSI ABBUONI PASSIVI IVA NS CREDITO a CREDITI VS CLIENTI 120 100 20 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CREDITI VS CLIENTI ABBUONI PASSIVI IVA NS CREDITO 1.200 120 VNP 100 VEN 20 VNA 127 IL FINANZIAMENTO DELL’AZIENDA L’azienda può finanziare lo svolgimento della propria attività produttiva mediante: CAPITALE PROPRIO: mezzi finanziari apportati dal proprietario o dai soci; CAPITALE DI CREDITO: mezzi finanziari apportati da soggetti terzi, ovvero da soggetti esterni all’azienda. Il finanziamento mediante capitale di credito può avvenire in diversi modi: a) tramite debiti di funzionamento, derivanti dalla prassi di posticipare i pagamenti, ovvero: • dilazioni di pagamento ottenute sotto forma di debiti; • dilazioni di pagamento ottenute sotto forma di cambiali (o effetti). b) Tramite debiti di finanziamento, ovvero debiti e contratti per finanziare lo svolgimento dell’attività aziendale, rappresentati principalmente da: • ottenimento di sconto di cambiali prima della scadenza; • ottenimento di mutui passivi; • emissione di prestiti obbligazionari. 128 IL FINANZIAMENTO MEDIANTE IL CAPITALE DI CREDITO: LE CAMBIALI Le cambiali (o effetti) sono titoli di credito dai quali risulta l’obbligazione incondizionata, assunta da una certa persona, di pagare o di far pagare una determinata somma, nel luogo e alla scadenza indicati, a favore del legittimo possessore. La cambiale può assumere due forme: a) vaglia cambiario (o pagherò): titolo di credito che contiene la promessa diretta di un soggetto emittente (l’impresa) di pagare una certa somma ad una determinata scadenza ad un soggetto beneficiario (il fornitore). b) cambiale tratta: contiene invece l’ordine di pagare che il traente (il fornitore) dà ad un terzo obbligato nei suoi confronti (l’impresa acquirente), chiamato trattario, di pagare la somma indicata ad un beneficiario (il fornitore stesso). La differenza tra i due tipi di cambiali non è rilevante ai fini delle rilevazioni contabili, mentre è importante da un punto di vista giuridico. Ai fini contabili, la differenza rilevante è quella tra: Cambiali ATTIVE credito per l’azienda; Cambiali PASSIVE debito per l’azienda. 129 IL FINANZIAMENTO MEDIANTE IL CAPITALE DI CREDITO: LE CAMBIALI Il pagamento di un debito tramite effetti può avvenire con le seguenti modalità: 1) con girata di una cambiale attiva in portafoglio a favore del fornitore; In tal caso la scrittura contabile sarà la seguente: DEBITI VS FORNITORI a CAMBIALI ATTIVE 2) con il rilascio di una cambiale passiva (ovvero con l’emissione di un pagherò, o l’accettazione di una tratta). In tal caso la scrittura contabile sarà la seguente: DEBITI VS FORNITORI a CAMBIALI PASSIVE 130 RINNOVO EFFETTI PASSIVI Alla date di scadenza dell’effetto, l’impresa può: 1. pagare l’effetto scaduto in contanti (cassa) o tramite banca; CAMBIALI PASSIVE a CASSA o BANCA C/C 2. chiedere un rinnovo parziale o totale dell’effetto; 3. non pagare l’effetto. Nel caso di rinnovo effetti, l’azienda chiede al fornitore una dilazione per un importo parziale o totale degli effetti scaduti. Sull’ammontare dell’importo rinnovato, si calcoleranno gli interessi passivi, da computare in base al tempo di dilazione concesso ed al tasso di interesse convenuto tra le parti. La corresponsione degli interessi potrà avvenire in via anticipata o posticipata. Nel primo caso, gli interessi dovranno essere versati contestualmente all’operazione di rinnovo. Qualora invece il rinnovo preveda interessi posticipati, questi verranno incorporati nella nuova cambiale, e verranno pertanto regolati alla 131 scadenza dell’effetto rinnovato. RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Se il fornitore concede all’impresa un rinnovo totale con interessi anticipati, emetterà una fattura nella quale saranno indicati gli interessi per la dilazione concessa e sarà messo in circolazione un titolo di credito con nuova scadenza. Da un punto di vista contabile, occorre distinguere tre fasi: I. liquidazione interessi; II. rinnovo cambiale; III. pagamento anticipato degli interessi. 132 RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Se il fornitore concede all’impresa un rinnovo totale con interessi posticipati, emetterà un titolo di credito con nuova scadenza che ingloberà anche l’ammontare degli interessi. Da un punto di vista contabile, occorre distinguere due fasi: I. liquidazione interessi; II. rinnovo cambiale comprensiva di interessi. 133 RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Esempio: La società Bert ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via anticipata, sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale). Libro Giornale INTERESSI PASSIVI = Cxixg 360 = 12.000 x 0.10 x 90 360 = 300 I fase – Liquidazione interessi INTERESSI PASSIVI a DEBITI VS FORNITORI 300 a CAMBIALI PASSIVE (N) 12.000 II fase – Rinnovo cambiale CAMBIALI PASSIVE (V) III fase – Pagamento anticipato degli interessi DEBITI VS FORNITORI a BANCA C/C 300 134 RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO DEBITI VS FORNITORI BANCA C/C 300 VNA 300 VNP 300 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CAMBIALI PASSIVE (V) CAMBIALI PASSIVE (N) 12.000 12.000 VNA 12.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI 300 VEN 135 RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Esempio: La società Benz ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via posticipata, sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale). INTERESSI PASSIVI Libro Giornale = Cxixg 360 = 12.000 x 0.10 x 90 360 = 300 I fase – Liquidazione interessi INTERESSI PASSIVI a DEBITI VS FORNITORI 300 CAMBIALI PASSIVE (N) 12.300 II fase – Rinnovo effetti passivi DIVERSI CAMBIALI PASSIVE (V) DEBITI VS FORNITORI (per interessi) a 12.000 300 136 RINNOVO TOTALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI 300 VNA CAMBIALI PASSIVE (N) 300 VNP 12.300 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CAMBIALI PASSIVE (V) INTERESSI PASSIVI 12.000 12.000 VNA 300 VEN 137 RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Esempio: La società Bart ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via anticipata, sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale). Si ipotizzi che il rinnovo avvenga solo per € 7.000. Libro Giornale INTERESSI PASSIVI = Cxixg 360 = 7.000 x 0.10 x 90 360 = I fase – Liquidazione interessi INTERESSI PASSIVI a DEBITI VS FORNITORI 175 DIVERSI CAMBIALI PASSIVE (N) BANCA C/C 12.000 II fase – Rinnovo cambiale CAMBIALI PASSIVE (V) a 7.000 5.000 III fase – Pagamento anticipato degli interessi DEBITI VS FORNITORI a BANCA C/C 175 138 175 RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO DEBITI VS FORNITORI BANCA C/C 175 VNA 5.000 VNP 175 VNP 175 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CAMBIALI PASSIVE (V) CAMBIALI PASSIVE (N) 12.000 12.000 VNA 7.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI 175 VEN 139 RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Esempio: La società Batik ha regolato un suo debito verso fornitori per € 12.000, con effetti a 3 mesi. Alla scadenza, non disponendo della somma, chiede il rinnovo degli effetti passivi per ulteriori 3 mesi. Gli interessi, da corrispondersi in via anticipata, sono calcolati al tasso del 10% annuo (anno commerciale). Si ipotizzi che il rinnovo avvenga solo per € 7.000. Libro Giornale INTERESSI PASSIVI = Cxixg 360 = 7.000 x 0.10 x 90 360 = 175 I fase – Liquidazione interessi INTERESSI PASSIVI a DEBITI VS FORNITORI 175 II fase – Rinnovo cambiale DIVERSI CAMBIALI PASSIVE (V) DEBITI VS FORNITORI (per interessi) a DIVERSI 12.175 12.000 175 BANCA C/C CAMBIALI PASSIVE (N) 5.000 7.175 140 RINNOVO PARZIALE EFFETTI PASSIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO DEBITI VS FORNITORI BANCA C/C 175 VNA 175 VNP 5.000 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CAMBIALI PASSIVE (V) CAMBIALI PASSIVE (N) 12.000 12.000 VNA 7.175 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI 175 VEN 141 RINNOVO EFFETTI ATTIVI Alla date di scadenza dell’effetto, il debitore può: 1. pagare regolarmente; Libro Giornale BANCA C/C a EFFETTI ATTIVI Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA C/C EFFETTI ATTIVI X VNA 2. richiedere un rinnovo parziale o totale dell’effetto; 3. non pagare l’effetto. X VNP 142 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Se l’impresa concede al cliente un rinnovo totale con interessi anticipati, emetterà una fattura nella quale saranno indicati gli interessi per la dilazione concessa e sarà messo in circolazione un nuovo titolo di credito con nuova scadenza. Si ricorda che tali interessi sono esenti IVA (art. 10, D.P.R. 633), ma devono essere documentati da fattura. Da un punto di vista contabile, occorre distinguere tre fasi: I. liquidazione interessi; II. rinnovo cambiale; III. incasso anticipato degli interessi. 143 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI I fase – Liquidazione interessi CREDITI VS CLIENTI a INTERESSI ATTIVI II fase – Rinnovo cambiale CAMBIALI ATTIVE (N) a CAMBIALI ATTIVE (V) III fase – Incasso anticipato degli interessi BANCA C/C a CREDITI V/CLIENTI 144 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Se l’impresa concede al cliente un rinnovo totale con interessi posticipati, la nuova cambiale includerà anche l’importo degli interessi. In questo caso, occorre distinguere due fasi: I. liquidazione interessi; II. rinnovo cambiale. I fase – Liquidazione interessi attivi CREDITI VS CLIENTI a INTERESSI ATTIVI II fase – Rinnovo cambiale CAMBIALI ATTIVE (N) a DIVERSI CAMBIALI ATTIVE (V) CREDITI VS CLIENTI (per interessi) 145 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Esempio: La società X vanta un credito di € 20.000 nei confronti della società Y, documentato da effetti a 60 giorni. Alla scadenza, non disponendo della somma necessaria, la società Y chiede il rinnovo degli effetti per ulteriori due mesi. Gli interessi, al tasso del 12%, vengono riscossi al momento della concessione del rinnovo (vengono calcolati secondo il calendario commerciale). I fase – Liquidazione interessi attivi CREDITI VS CLIENTI a INTERESSI ATTIVI 400 CAMBIALI ATTIVE (V) 20.000 II fase – Rinnovo cambiale CAMBIALI ATTIVE (N) a III fase – Incasso anticipato degli interessi attivi BANCA C/C a CREDITI VS CLIENTI 400 146 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO CREDITI VS CLIENTI BANCA C/C 400 VNA 400 VNA 400 VNP CONTO NUMERARIO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CAMBIALI ATTIVE (V) CAMBIALI ATTIVE (N) 20.000 VNA 20.000 VNP 20.000 VNA CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI ATTIVI 400 VEP 147 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Esempio: La società X vanta un credito di € 20.000 nei confronti della società Y, documentato da effetti a 60 giorni. Alla scadenza, non disponendo della somma necessaria, la società Y chiede il rinnovo degli effetti per ulteriori due mesi. Gli interessi, calcolati al tasso del 12%, vengono incorporati nel nuovo effetto (vengono calcolati secondo il calendario commerciale). I fase – Liquidazione interessi CREDITI VS CLIENTI a INTERESSI ATTIVI 400 a DIVERSI CAMBIALI ATTIVE (V) CREDITI V/CLIENTI (per interessi) 20.400 II fase – Rinnovo cambiale CAMBIALI ATTIVE (N) 20.000 400 148 RINNOVO TOTALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CREDITI VS CLIENTI 400 VNA 400 VNP CAMBIALI ATTIVE (N) 20.400 VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CAMBIALI ATTIVE (V) INTERESSI ATTIVI 20.000 VNA 20.000 VNP 400 VEP 149 RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI Esempio: Si concede un rinnovo parziale di un effetto di € 20.000 con un nuovo effetto di € 10.000 a 60 giorni, interessi anticipati calcolati ad un tasso del 12% (vengono calcolati secondo il calendario commerciale). . INTERESSI ATTIVI Libro Giornale C*i*g = 360 10.000*0.12*60 = = 360 I fase – Liquidazione interessi attivi CREDITI VS CLIENTI a 200 INTERESSI ATTIVI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CREDITI VS CLIENTI INTERESSI ATTIVI 200 VNA 200 VEP 150 200 RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI II fase – Rinnovo parziale della cambiale Libro Giornale DIVERSI CAMBIALI ATTIVE (N) CASSA a CAMBIALI ATTIVE (V) 20.000 10.000 10.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CAMBIALI ATTIVE (V) CAMBIALI ATTIVE (N) CONTO NUMERARIO CERTO CASSA 20.000 20.000 VNP 10.000 VNA 10.000 VNA 151 RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI ANTICIPATI III fase – Incasso anticipato interessi attivi Libro Giornale BANCA C/C a CREDITI VS CLIENTI 200 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 200 VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CREDITI VS CLIENTI 200 200 VNP 152 RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI POSTICIPATI Esempio: Si concede un rinnovo parziale di un effetto di € 20.000 con un nuovo effetto di € 10.000 a 60 giorni, interessi posticipati calcolati ad un tasso annuo del 12% (vengono calcolati secondo il calendario commerciale). INTERESSI ATTIVI C*i*g = 360 10.000*0.12*60 = = 360 200 I fase – Liquidazione interessi attivi Libro Giornale CREDITI VS CLIENTI a 200 INTERESSI ATTIVI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CREDITI VS CLIENTI INTERESSI ATTIVI 200 VNA 200 VEP 153 RINNOVO PARZIALE EFFETTI ATTIVI CON INTERESSI POSTICIPATI II fase – Rinnovo parziale della cambiale Libro Giornale DIVERSI CAMBIALI ATTIVE (N) CASSA a DIVERSI CAMBIALI ATTIVE (V) CREDITI VS CLIENTI (per interessi attivi) 20.200 10.200 10.000 20.000 200 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CAMBIALI ATTIVE (V) CAMBIALI ATTIVE (N) CREDITI VS CLIENTI 200 200 VNA VNP 20.000 20.000 VNP 10.200 VNA CONTO NUMERARIO CERTO CASSA 10.000 VNA 154 EFFETTI ALLO SCONTO Preliminare all’operazione di sconto di effetti commerciali è la pratica di affidamento dell’impresa da parte dell’istituto di credito. Il fido consiste in un accordo precedente ai contratti bancari di finanziamento (tra cui lo sconto di cambiali commerciali). Art. 1858 c.c.: ‘Lo sconto è un contratto con il quale la banca, previa deduzione di un compenso, anticipa al cliente l’importo di un credito verso terzi non ancora scaduto, mediante la cessione, salvo buon fine, del credito stesso’. N.B.: l’impresa mantiene l’obbligo di rispondere nei confronti della banca nel caso di inadempienza del debitore ceduto (clausola “pro solvendo”). 155 EFFETTI ALLO SCONTO Nella rilevazione, occorre distinguere le seguenti fasi: 1) Presentazione effetti allo sconto Tramite una ‘distinta’, si presentano alla banca gli effetti da scontare. Gli effetti presentati alla banca per essere scontati devono possedere i requisiti di bancabilità (ovvero: almeno due firme diverse di persone solvibili, scadenza compresa tra 1 e 4 mesi, provenienza commerciale). La banca, previo esame della distinta di sconto, decide se accettare (parzialmente o totalmente) o non accettare gli effetti. 2.a) Sconto di effetti Per gli effetti accettati allo sconto, l’impresa rileva l’importo accreditato dalla banca, pari all’importo degli effetti, dedotto lo sconto e le commissioni bancarie. 2.b) Restituzioni di cambiali non ammesse allo sconto Per gli effetti non ammessi allo sconto, l’impresa rileva la restituzione delle cambiali non accettate. 156 EFFETTI ALLO SCONTO Esempio: Si presentano alla banca effetti allo sconto per € 800. La banca, dopo opportuni accertamenti, ammette allo sconto soltanto effetti per € 730. Il tasso di sconto è del 10% e la valuta adeguata corrisponde ad una data di 40 giorni anteriore alla scadenza dei diversi effetti. La commissione bancaria è di € 15. 1) Presentazione effetti allo sconto Libro Giornale EFFETTI ALLO SCONTO 800 a CAMBIALI ATTIVE Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO EFFETTI ALLO SCONTO CAMBIALI ATTIVE 800 VNA 800 VNP 157 EFFETTI ALLO SCONTO 2.b) Restituzioni di cambiali non ammesse allo sconto + 2.a) Sconto effetti C*i*g SCONTO = 730*0.1*40 = 360 365 = 8 Libro Giornale DIVERSI BANCA C/C ONERI E COMMISSIONI BANCARIE CAMBIALI ATTIVE a EFFETTI ALLO SCONTO 800 707 23 70 158 EFFETTI ALLO SCONTO Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO EFFETTI ALLO SCONTO CAMBIALI ATTIVE 800 800 VNP 70 VNA 800 CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO BANCA C/C ONERI E COMMISSIONI BANCARIE 707 VNA 23 VEN 159 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO E’ una tipologia di FINANZIAMENTO a medio/lungo termine. Tra le modalità con le quali le società di capitali (in particolare le Società per Azioni) si procurano capitale di terzi per finanziare la propria attività, assume notevole importanza l’emissione di obbligazioni. Le obbligazioni sono titoli di credito che danno diritto ad una remunerazione periodica, generalmente fissa ed in genere erogata semestralmente in via posticipata, tramite la presentazione di documenti, rappresentativi dell’interesse (c.d. “cedole”). 160 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO Da un punto di vista contabile, la rilevazione del prestito obbligazionario (P.O.) si articola nelle seguenti fasi: 1) emissione e sottoscrizione; 2) versamento delle quote sottoscritte (collocamento del P.O.); 3) scadenza e pagamento cedole; 4) rilevazioni in sede di chiusura; 5) rimborso del prestito. 161 EMISSIONE E SOTTOSCRIZIONE DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO Il valore di emissione del titolo (VE) può differire dal valore nominale (VN), indicato per legge sul titolo stesso. Si possono verificare i seguenti casi: i) Emissione alla pari (VE = VN) OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a OBBLIGAZIONI C/CAPITALE (o PRESTITO OBBLIGAZIONARIO) ii) Emissione sotto la pari (VE < VN) a DIVERSI OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI DISAGGIO DI EMISSIONE OBBLIGAZIONI C/CAPITALE iii) Emissione sopra la pari (VE > VN) OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a DIVERSI OBBLIGAZIONI C/CAPITALE AGGIO DI EMISSIONE 162 VERSAMENTO DELLE QUOTE SOTTOSCRITTE Rispetto alla data di inizio di godimento degli interessi, si possono verificare i seguenti casi: i) Versamento concomitante (nello stesso giorno di decorrenza degli interessi) BANCA C/C a OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI ii) Versamento anticipato (in data anteriore al giorno di decorrenza degli interessi) DIVERSI a OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI BANCA C/C INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI iii) Versamento posticipato (in data posteriore rispetto al giorno di decorrenza degli interessi) BANCA C/C a DIVERSI OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI 163 SCADENZA, PAGAMENTO DELLE CEDOLE E VERSAMENTO DELLA RITENUTA FISCALE E’ opportuno distinguere le seguenti fasi: i) Liquidazione degli interessi INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI a ii) Pagamento degli interessi OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI a DIVERSI BANCA C/C ERARIO C/RITENUTE iii) Versamento della ritenuta fiscale ERARIO C/RITENUTE a BANCA C/C 164 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO Esempio: In data 01/01/20xx si emette un prestito obbligazionario quinquennale dell’importo di € 200.000 nominali. Il prezzo di emissione di ciascuna delle 10.000 obbligazioni è di € 19. Il versamento viene fatto in data 10/01/20xx. Le date di godimento degli interessi sono l’1/1 e l/1/7 ed il tasso di interesse è del 12% annuo. La ritenuta fiscale sugli interessi è pari al 12,5% e viene versata tramite banca il sedici del mese successivo alla corresponsione della cedola. Effettuare le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento, alla liquidazione, al pagamento dell’interesse semestrale (cedola) ed al versamento della ritenuta sulla cedola. (Per semplicità, nel calcolo degli interessi considerare anno composto da 360 gg. e singoli mesi composti indistintamente da 30 gg.) 165 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO i) Emissione sotto la pari (VE < VN) e sottoscrizione VN = € 200.000 VE = € 190.000 (10.000 obbligazioni*19 €) Libro Giornale VE – VN = - 10.000 (Disaggio di emissione) 01/01/20xx DIVERSI a 200.000 OBBLIGAZIONI C/CAPITALE 190.000 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 10.000 DISAGGIO DI EMISSIONE Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 190.000 VNA CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO OBBLIGAZIONI C/CAPITALE DISAGGIO DI EMISSIONE 200.000 VEP 10.000 VEN 166 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO ii) Versamento posticipato delle quote sottoscritte Calcolo interessi passivi (o dietimi) = 200.000 x 0.12 x 9 360 = 600 Libro Giornale BANCA C/C 10/01/20xx a DIVERSI 190.600 OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 190.000 INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI 600 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 190.000 190.000 VNP CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 190.600 VNA CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI 600 VEP 167 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO iii) Liquidazione interessi Libro Giornale Calcolo cedola semestrale = 200.000 x 0.12 x 180 360 = 12.000 01/07/20xx INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI 600 12.000 VEN a OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI 12.000 CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI 12.000 VNP 168 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO iv) Pagamento interessi Calcolo della ritenuta fiscale = 12.000*12,5% = 1.500 Libro Giornale OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI 01/07/20xx a DIVERSI BANCA C/C 12.000 10.500 ERARIO C/RITENUTE OPERATE 1.500 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI BANCA C/C ERARIO C/RITENUTE OPERATE 12.000 12.000 VNA 190.600 10.500 VNP 1.500 VNP 169 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO v) Versamento ritenuta fiscale Libro Giornale 16/08/20xx ERARIO C/RITENUTE OPERATE a BANCA C/C 1.500 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA C/C ERARIO C/RITENUTE OPERATE 1.500 10.500 190.600 1.500 VNP 1.500 VNA 170 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO Esempio: In data 15/03/20xx si emette un prestito obbligazionario quinquennale dell’importo di € 600.000 nominali. Il prezzo di emissione di ciascuna delle 10.000 obbligazioni è di € 62. Il versamento viene fatto in data 22/03/20xx. Le date di godimento degli interessi sono l’1/04 e l/1/10 ed il tasso di interesse è del 3% annuo. La ritenuta fiscale sugli interessi è pari al 12,5% e viene versata tramite banca il sedici del mese successivo alla corresponsione della cedola. Effettuare le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento, alla liquidazione, al pagamento dell’interesse semestrale (cedola) ed al versamento della ritenuta sulla cedola. (Per semplicità, nel calcolo degli interessi considerare anno composto da 360 gg. e singoli mesi composti indistintamente da 30 gg.) 171 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO i) Emissione sopra la pari (VE > VN) e sottoscrizione VN = € 600.000 VE = € 620.000 (10.000 obbligazioni*62 €) Libro Giornale VE – VN = 20.000 (Aggio di emissione) 15/03/20xx OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a DIVERSI 620.000 OBBLIGAZIONI C/CAPITALE 600.000 AGGIO IDI EMISSIONE 20.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO OBBLIGAZIONI C/CAPITALE AGGIO DI EMISSIONE 620.000 600.000 20.000 VNA VEP VEP 172 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO II) Versamento anticipato delle quote sottoscritte Calcolo interessi passivi (o dietimi) = 600.000 x 0.03 x 9 360 = 450 Libro Giornale DIVERSI 22/03/20xx a OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 620.000 BANCA C/C 619.550 INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI 450 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI 620.000 620.000 VNP 619.550 VNA 450 VEN 173 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO iii) Liquidazione interessi Libro Giornale Calcolo cedola semestrale = 600.000 x 0.03 x 180 360 = 9.000 01/10/20xx INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI a OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI 9.000 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI SU OBBLIGAZIONI CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI 450 9.000 VEN 9.000 VNP 174 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO iv) Pagamento interessi Calcolo della ritenuta fiscale = 9.000*12,5% = 1.125 Libro Giornale OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI 01/10/20xx a DIVERSI BANCA C/C 9.000 7.875 ERARIO C/RITENUTE OPERATE 1.125 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO OBBLIGAZIONISTI C/INTERESSI BANCA C/C ERARIO C/RITENUTE OPERATE 9.000 9.000 VNA 619.550 7.875 VNP 1.125 VNP 175 SCRITTURE RELATIVE AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO v) Versamento ritenuta fiscale Libro Giornale 16/11/20xx ERARIO C/RITENUTE OPERATE a BANCA C/C 1.125 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 619.550 7.875 1.125 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO ERARIO C/RITENUTE OPERATE 1.125 VNA 1.125 176 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI L’azienda ricorre a finanziamenti a medio/lungo termine normalmente per coprire il fabbisogno collegato ad investimenti di tipo strutturale. Nell’ambito degli strumenti di finanziamento in esame, si annoverano principalmente: 1) l’assunzione di mutui bancari; 2) l’emissione di prestiti obbligazionari da parte (esclusivamente) di società di capitali, relativamente ai quali le banche svolgono unicamente un ruolo di consulenza e collocamento dei titoli presso il pubblico. I mutui bancari sono concessi dalle aziende di credito e sono per lo più erogati nella formula del mutuo ipotecario con scadenza generalmente da 3 a 5 anni. L’ipoteca riguarda spesso i beni oggetto del finanziamento (talvolta alle garanzie reali si aggiungono anche le garanzie personali dei soci, ad es. fidejussioni). Principali tipologie di mutuo: • mutui a tasso d’interesse agevolato: nell’ipotesi in cui l’impresa benefici di integrazioni di interessi da parte dello Stato o di altri Enti, in applicazione di specifiche norme agevolative; • mutui a tasso d’interesse fisso, da restituire attraverso un piano di rimborso predeterminato che mantiene fisso per tutta la durata del prestito il tasso d’interesse; • mutui a tasso di interesse variabile: l’istituto si riserva la possibilità di modificare il tasso iniziale in relazione all’andamento di uno o più parametri significativi del mercato monetario. 177 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI Per l’estinzione di un mutuo viene normalmente impostato un piano graduale di rimborso a rate semestrali, comprensive della quota capitale e della quota interessi. Per i mutui a tasso fisso la struttura di rimborso a quote costanti è quella più utilizzata. Ogni rata comprende una quota crescente di capitale e una quota decrescente di interessi. Per i mutui a tasso variabile generalmente le rate del rimborso prevedono una quota di capitale prefissata e crescente nel tempo ed una quota d’interessi variabile calcolata sul debito residuo in base al tasso che di volta in volta si va ad applicare. La banca concede all’azienda un prestito su cui vengono calcolati gli interessi che sono, normalmente, semestrali e posticipati. All’atto del pagamento degli interessi l’azienda rimborsa anche una parte del debito. Gli interessi vengono calcolati sul debito residuo. 178 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI In partita doppia si avrà quanto segue: All’accensione del mutuo BANCA C/C a MUTUI PASSIVI X All’atto del pagamento delle rate, fino all’estinzione del mutuo DIVERSI MUTUI PASSIVI INTERESSI PASSIVI SU MUTUI a BANCA C/C Z X Y 179 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI Esempio: In data 01/03/20x0 l’azienda ottiene un mutuo quinquennale di € 1.000. Le rate sono semestrali e posticipate, ed iniziano a maturare dal 01/09/20x0. Il tasso d’interesse è del 10%. RATA = QUOTA CAPITALE + QUOTA INTERESSI Rimborso effettivo di quanto preso in prestito Pagamento del servizio offerto dalla banca Ogni sei mesi l’azienda paga dunque una rata costituita da: a) una quota capitale pari a € 100 (€ 1.000/5)= € 200 annuali (ovvero € 100 semestrali); b) una quota interessi pari a : Debito Residuo*i*g 360 01/03/20x0 I° RATA II° RATA 01/09/20x0 01/03/20x1 180 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI Il piano di rimborso del mutuo sarà il seguente: DATA 01/03/20x0 DEBITO INIZIALE € 1,000 RATA SEMESTRALE QUOTA QUOTA CAPITALE INTERESSI DEBITO RESIDUO 01/09/20x0 € 150 € 100 € 50 € 900 01/03/20x+1 € 145 € 100 € 45 € 800 01/09/20x+1 € 140 € 100 € 40 € 700 01/03/20x+2 € 135 € 100 € 35 € 600 01/09/20x+2 € 130 € 100 € 30 € 500 01/03/20x+3 € 125 € 100 € 25 € 400 01/09/20x+3 € 120 € 100 € 20 € 300 01/03/20x+4 € 115 € 100 € 15 € 200 01/09/20x+4 € 110 € 100 € 10 € 100 01/03/20x+5 € 105 € 100 €5 €0 TOTALE € 1,275 € 1,000 € 275 181 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI All’accensione del mutuo Libro Giornale BANCA C/C 01/03/20xx a MUTUI PASSIVI 1.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO BANCA C/C MUTUI PASSIVI 1.000 VNA 1.000 VEP 182 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI Al pagamento della prima rata I° rata quota interessi 01/09/20x0 (1.000*0.1*6)/12= 50 € Rata del 01/09/20x0 Quota capitale + Quota interessi = (100+50) = 150 € Libro Giornale DIVERSI MUTUI PASSIVI INTERESSI PASSIVI SU MUTUI 01/09/20x0 a BANCA C/C 150 100 50 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO BANCA C/C MUTUI PASSIVI 1.000 CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI SU MUTUI 1.000 150 VNP 100 VEN 50 VEN 183 OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO A MEDIO/LUNGO TERMINE: I MUTUI PASSIVI Al pagamento della seconda rata II° rata quota interessi 01/03/20x+1 [(1.000-100)*0.1*6]/12= 45 € Rata del 01/03/20x+1 Quota capitale + Quota interessi = (100+45) = 145 € Libro Giornale DIVERSI MUTUI PASSIVI INTERESSI PASSIVI SU MUTUI 01/03/20x+1 a BANCA C/C 145 100 45 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO BANCA C/C MUTUI PASSIVI 1.000 150 100 145 VNP 100 VEN 1.000 CONTO ECONOMICO DI REDDITO INTERESSI PASSIVI SU MUTUI 50 45 VEN 184 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE Nelle rilevazioni contabili relative al personale, intervengono, oltre all’impresa ed ai dipendenti, altri soggetti, quali: - Enti previdenziali ed assistenziali (per il versamento di contributi a carico dell’impresa e dei dipendenti, per l’erogazione di assegni familiari) - Amministrazione Finanziaria (per il versamento delle ritenute fiscali effettuate sulla retribuzione lorda del dipendente) 185 IL COSTO DEL LAVORO DIPENDENTE PER L’IMPRESA La rilevazione dei costi del personale dipendente, che presta la propria attività sulla base di un rapporto continuativo di lavoro, si articola in tre fasi distinte: I. liquidazione delle retribuzioni lorde da corrispondere al personale dipendente e dei contributi sociali a carico dell’azienda; II. pagamento delle retribuzioni nette ai dipendenti; III. versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali e delle ritenute fiscali operate. Il costo sostenuto periodicamente dall’azienda per un dipendente differisce dalla somma percepita dal dipendente stesso. Nel momento in cui un’impresa liquida e paga le retribuzioni ai propri dipendenti, vengono infatti ad instaurarsi una serie di rapporti tra differenti soggetti, schematizzabili come di seguito illustrato. 186 LA RETRIBUZIONE DEI DIPENDENTI N.B. L’impresa procede a delle rilevazioni in partita doppia per le operazioni evidenziate in rosso, in quanto opera da tramite tra i diversi soggetti. 187 LA LIQUIDAZIONE DELLE RETRIBUZIONI RETRIBUZIONE LORDA (SALARI E STIPENDI) _ RITENUTE FISCALI E CONTRIBUTI ASSISTENZIALI E PREVIDENZIALI = RETRIBUZIONE NETTA + (EVENTUALI) ASSEGNI FAMILIARI PER IL NUCLEO FAMILIARE = IMPORTO RISCOSSO DAL LAVORATORE DIPENDENTE 188 IL COSTO DEL LAVORO DIPENDENTE Esempio La società Kos S.r.l. liquida retribuzioni a dipendenti per € 15.000. Gli oneri sociali a carico dell’azienda ammontano ad € 6.500 ed i contributi sociali a carico dei dipendenti ad € 1.100. Gli assegni familiari anticipati dall’azienda per conto degli enti previdenziali sono pari a € 600, mentre l’IRPEF trattenuta sulle retribuzioni dei dipendenti ammonta ad € 3.000. Effettuare le scritture in P.D. relative alla liquidazione ed al pagamento delle retribuzioni, dei contributi sociali e delle ritenute fiscali, tenendo presente che l’azienda ha versato anticipatamente un acconto ai dipendenti per € 2.000. 189 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE a) Pagamento dell’anticipo Libro Giornale PERSONALE C/ANTICIPI a BANCA C/C 2.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO PERSONALE C/ANTICIPI BANCA C/C 2.000 VNA 2.000 VNP 190 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE b) Liquidazione salari lordi e oneri sociali a carico dell’azienda Libro Giornale DIVERSI SALARI E STIPENDI ONERI SOCIALI a DIVERSI 21.500 15.000 6.500 DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI 15.000 ENTI PREVIDENZIALI ED 6.500 ASSISTENZIALI 191 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISISTENZIALI 6.500 VNP 15.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO SALARI E STIPENDI ONERI SOCIALI 15.000 VEN 6.500 VEN 192 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE c) Liquidazione degli assegni familiari Libro Giornale ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI a DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI 600 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI 6.500 600 VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI 15.000 600 VNP 193 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE d) Pagamento delle retribuzioni nette Libro Giornale DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI a DIVERSI ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI 15.600 1.100 ERARIO C/IRPEF 3.000 PERSONALE C/ANTICIPI 2.000 BANCA C/C 9.500 194 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI 15.000 15.600 VNA 6.500 600 600 1.100 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO ERARIO C/IRPEF PERSONALE C/ANTICIPI BANCA C/C 3.000 VNP 2.000 2.000 2.000 VNP 9.500 VNP 195 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE e) Versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali Libro Giornale ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI a BANCA C/C 7.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO ENTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI 6.500 600 1.100 7.000 VNA CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 2.000 9.500 7.000 VNP 196 SCRITTURE RELATIVE AL LAVORO DIPENDENTE f) Versamento delle ritenute fiscali operate Libro Giornale ERARIO C/IRPEF a BANCA C/C 3.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO ERARIO C/IRPEF 3.000 3.000 VNA CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 2.000 9.500 7.000 3.000 VNP 197 TRATTAMENTO (O INDENNITÀ) DI FINE RAPPORTO Si tratta della “retribuzione differita”, sancita dall’art. 2120 del c.c. il quale stabilisce: ‘in caso di cessazione del contratto di lavoro, è dovuta al prestatore di lavoro una indennità proporzionale agli anni (o frazioni di anni) di servizio prestati’. E’ una parte della retribuzione dei dipendenti (dirigenti, impiegati, operai) che matura durante il periodo in cui è in essere il rapporto di lavoro e che viene pagata (manifestazione numeraria) al momento della cessazione del rapporto medesimo (per dimissioni, pensionamento o licenziamento). Ne deriva che il costo aziendale per l’indennità deve essere suddiviso tra tutti i periodi amministrativi durante i quali il dipendente ha prestato la propria attività, dal momento che può considerarsi un costo di competenza dei medesimi periodi amministrativi. 198 TRATTAMENTO (O INDENNITÀ) DI FINE RAPPORTO Ecco perché, alla fine di ciascun esercizio, sarà necessario rilevare la quota di competenza dell’esercizio, sotto forma di “Accantonamento al Fondo di Trattamento di Fine Rapporto”. 199 CALCOLO DELLA QUOTA DI ACCANTONAMENTO AL FONDO TFR L’accantonamento deriva dalla somma dei due seguenti componenti: - una quota proporzionale alla retribuzione effettivamente percepita dal dipendente: Retribuzione dovuta per l’anno 13,5 - una quota che permette l’adeguamento del valore del Fondo esistente all’inizio dell’esercizio, che viene rivalutato mediante l’applicazione congiunta di due* coefficienti (tale quota costituisce dunque un’integrazione delle somme accantonate negli esercizi precedenti): * (1,5% + 75% dell’indice Istat ) x Fondo TFR 01/01/20xx 200 SCRITTURE RELATIVE ALL’ACCANTONAMENTO AL FONDO TFR Esempio: A fine esercizio si calcola che la quota di accantonamento al Fondo TFR è pari ad € 7.000. Libro Giornale ACCANTONAMENTO AL FONDO TFR a FONDO TFR 7.000 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO ACCANTONAMENTO AL FONDO TFR 7.000 VEN CONTO NUMERARIO PRESUNTO FONDO TFR* 7.000 VNP * Il conto FONDO TFR accoglie valori numerari presunti che vengono stimati alla fine di ogni esercizio. Sono valori presunti dal momento che esiste incertezza sul tempo in cui 201 verrà effettuato il relativo pagamento. SCRITTURE TIPICHE CONCERNENTI LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ED IMMATERIALI FATTORI PRODUTTIVI A FECONDITÀ RIPETUTA Materiali Immateriali - Terreni e fabbricati - Spese di R&S e di pubblicità - Impianti e macchinari - - Attrezzature industriali e commerciali Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere di ingegno - Concessioni, marchi licenze e Il trattamento degli oneri accessori L’ammortamento L’alienazione 202 TRATTAMENTO DEGLI ONERI ACCESSORI Gli “oneri accessori” comprendono tutti quegli oneri che l’impresa dovrà sostenere affinché l’impianto, il macchinario, il software possano essere utilizzati nel processo produttivo. Sono ‘oneri accessori’: le spese di trasporto, di installazione, di collaudo, etc. N.B. Anche gli ‘oneri accessori’ si considerano di competenza di più esercizi e si portano in aumento del costo di acquisto del bene. 203 TRATTAMENTO DEGLI ONERI ACCESSORI Esempio: Ricevute due fatture: una per la fornitura dell’impianto (1.000 € + IVA 20%), ed una per il collaudo (50 € + IVA 20%). 1) Registrazione della fattura per la fornitura dell’impianto ( € 1.000 + IVA 20%) Libro Giornale DIVERSI IMPIANTI IVA NS CREDITO a DEBITI VS FORNITORI 1.200 1.000 200 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI 1.200 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO IMPIANTI IVA NS CREDITO 1.000 VEN 200 VNA 204 TRATTAMENTO DEGLI ONERI ACCESSORI 2) Registrazione della fattura per il collaudo (€ 50 + IVA 20%) Libro Giornale DIVERSI IMPIANTI IVA NS CREDITO a DEBITI VS FORNITORI 60 50 10 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI CONTO ECONOMICO DI REDDITO IMPIANTI CONTO NUMERARIO ASSIMILATO IVA NS CREDITO 60 50 10 VNP VEN VNA 205 L’AMMORTAMENTO, LA QUOTA DI AMMORTAMENTO E LE SCRITTURE DI AMMORTAMENTO L’ammortamento è il procedimento tecnico-contabile mediante il quale il costo di acquisto (o di produzione) di un bene avente utilità pluriennale - costo pluriennale - viene ripartito tra gli esercizi della sua stimata vita utile. La quota parte del costo attribuita ad ogni esercizio è detta “quota di ammortamento”. Le scritture di ammortamento sono scritture di assestamento che comportano delle rettifiche alle attività aventi vita pluriennale, al fine di poter attribuire ai singoli esercizi la quota di costo di competenza. 206 AMMORTAMENTO 207 L’AMMORTAMENTO - Beni materiali L’ammortamento riguarda - Beni immateriali la cui utilità si esaurisce nel tempo dal momento in e decorre cui i beni sono pronti per l’uso No terreni!!!! 208 IL CALCOLO DELL’AMMORTAMENTO La quota di ammortamento si determina in base ai seguenti elementi: valore da ammortizzare = Costo di acquisto 1 _ Presunto valore di realizzo diretto 2 vita utile dell’immobilizzazione criterio di ripartizione del valore da ammortizzare Periodo (numero degli esercizi) in cui si prevede di utilizzare l’immobilizzazione nell’attività produttiva e dipende da: Modo con cui ripartire il valore da ammortizzare nell’arco della vita utile Durata fisica Durata economica Quote costanti Quote variabili 1 Comprensivo degli oneri accessori (trasporto, installazione, collaudo) che vengono capitalizzati. 2 Conseguibile al momento della cessione del bene. Valore così esiguo che, in genere, non se ne tiene conto. 209 PROCEDURE DI AMMORTAMENTO Dal punto di vista contabile, l’ammortamento può essere effettuato secondo due diversi procedimenti: 1) Procedimento diretto (o ammortamento in conto) 2) Procedimento indiretto (o ammortamento fuori conto) 210 1) Procedimento diretto (o ammortamento in conto) Le quote di ammortamento vengono registrate nello stesso conto acceso alle immobilizzazioni. Esempio: al 31/12/20xx si rileva la quota di ammortamento in conto dei brevetti per € 100. Libro Giornale 31/12/20xx AMMORTAMENTO BREVETTI a BREVETTI 100 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO AMMORTAMENTO BREVETTI BREVETTI 100 VEN 100 VEP Il costo del bene pluriennale viene ridotto mediante rilevazione delle quote di ammortamento nello stesso conto che accoglie il valore del bene a fecondità 211 ripetuta. 2) Procedimento indiretto (o ammortamento fuori conto) Le quote di ammortamento vengono registrate in un conto distinto denominato Fondo ammortamento. Esempio: al 31/12/20xx si rileva la quota di ammortamento fuori conto degli impianti per € 50. Libro Giornale 31/12/20xx AMMORTAMENTO IMPIANTI a FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI 50 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO AMMORTAMENTO IMPIANTI CONTO ECONOMICO DI REDDITO FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI 50 50 VEN VEP Il costo del bene pluriennale viene ridotto mediante rilevazione delle quote di ammortamento nella sezione avere del conto “Fondo ammortamento” che rettifica indirettamente il valore del bene a fecondità ripetuta. 212 ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI Occorre innanzitutto determinare: = Valore contabile Costo di acquisto _ Fondo ammortamento Occorre successivamente confrontare: Prezzo di vendita con il Valore contabile Se: Prezzo di vendita Prezzo di vendita > < Valore contabile Valore contabile Si origina un componente positivo straordinario di reddito detto plusvalenza Si origina un componente negativo straordinario di reddito detto minusvalenza 213 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI Esempio: In data 20/06/20xx l’azienda acquista un impianto il cui costo ammonta ad € 50.000+ IVA ordinaria (20%). Libro Giornale 20/06/20xx a DIVERSI DEBITI VS FORNITORI 60.000 IMPIANTI 50.000 IVA NS CREDITO 10.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI 60.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO IMPIANTI 50.000 VEN CONTO NUMERARIO ASSIMILATO IVA NS CREDITO 10.000 VNA 214 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI Alla fine dell’esercizio, si procede all’ammortamento, calcolato a quote costanti del 20% annuo (AMMORTAMENTO FUORI CONTO). Libro Giornale 31/12/20xx AMMORTAMENTO IMPIANTI a FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI 10.000 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO AMMORTAMENTO IMPIANTI FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI 10.000 VEN 10.000 VEP 215 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI IPOTESI I: In data 03/03/20x+1 si procede alla vendita dell’impianto al prezzo di € 70.000 + IVA ordinaria (20%). a) si procede innanzitutto allo storno del conto “Fondo ammortamento impianti” nel conto “Impianti”. Libro Giornale 03/03/20x+1 FONDO AMMMORTAMENTO IMPIANTI a IMPIANTI 10.000 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI IMPIANTI 10.000 10.000 VEN 50.000 10.000 VEP 216 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI b) si procede quindi alla rilevazione della variazione economica positiva nel conto “plusvalenza”. Libro Giornale CREDITI VS CLIENTI 03/03/20x+1 a DIVERSI IMPIANTI IVA NS DEBITO PLUSVALENZE 84.000 40.000 14.000 30.000 217 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CREDITI VS CLIENTI CONTO NUMERARIO ASSIMILATO IMPIANTI IVA NS DEBITO 50.000 84.000 VNA 10.000 40.000 VEP 14.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO PLUSVALENZE 30.000 VEP 218 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI IPOTESI II: In data 03/03/20x+1 si procede alla vendita dell’impianto al prezzo di € 30.000 + IVA ordinaria (20%). a) si procede innanzitutto allo storno del conto “Fondo ammortamento impianti” nel conto “Impianti”. Libro Giornale FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI 03/03/20x+1 a IMPIANTI 10.000 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI IMPIANTI 10.000 VEN 10.000 50.000 10.000 VEP 219 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI b) si procede quindi alla rilevazione della variazione economica negativa nel conto “minusvalenza”. Libro Giornale 03/03/20x+1 DIVERSI a DIVERSI 46.000 CREDITI VS CLIENTI 36.000 MINUSVALENZA 10.000 40.000 6.000 IMPIANTI IVA NS DEBITO 220 SCRITTURE RELATIVE ALL’ALIENAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CREDITI VS CLIENTI IMPIANTI 50.000 36.000 VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO IVA NS DEBITO 10.000 40.000 VEP 6.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO MINUSVALENZA 10.000 VEN 221 LA COSTITUZIONE D’AZIENDA MODALITÀ DI CONFERIMENTO DEL PATRIMONIO PATRIMONIO DENARO BENI ECONOMICAMENTE DISGIUNTI BENI ECONOMICAMENTE CONGIUNTI Sarà successivamente investito in specifici fattori della produzione. Rappresentati da fattori specifici della produzione apportati separatamente (es. macchinari, impianti, materie prime). Oggetto dell’apporto è rappresentato da un’azienda già funzionante. 222 LA COSTITUZIONE D’AZIENDA LA FORMA GIURIDICA IMPRESE AZIENDE INDIVIDUALI SOCIETA’ Responsabilità patrimoniale illimitata del soggetto economico e giuridico SOCIETA’ DI PERSONE SOCIETA’ DI CAPITALI Responsabilità patrimoniale Responsabilità patrimoniale dei soci illimitata e solidale dei soci limitata al capitale conferito (eccetto S.a.p.a.) (eccetto S.a.s.) 223 LA COSTITUZIONE D’AZIENDA Società Semplice (S.S.) SOCIETA’ DI PERSONE Società in Nome Collettivo (S.n.c.) Iscrizione nel registro delle imprese Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) SOCIETA’ DI CAPITALI Non richiede alcuna formalità Iscrizione nel registro delle imprese Società per Azioni (S.p.A.) Iscrizione nel registro delle imprese Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.) Iscrizione nel registro delle imprese Società in Accomandita per Azioni (S.a.p.a.) Iscrizione nel registro delle imprese 224 LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE CARATTERI DISTINTIVI DELLE SOCIETÀ DI PERSONE La responsabilità patrimoniale illimitata e solidale: i soci rispondono per le obbligazioni sociali non soltanto con il capitale conferito nella società, ma anche con il patrimonio personale. La responsabilità è inoltre solidale dal momento che i creditori sociali possono pretendere da ciascun socio l’adempimento della totalità del proprio credito, a prescindere dalla relativa quota di partecipazione al capitale sociale; in questo caso il socio che ha pagato ha diritto ad esercitare un’azione di rivalsa nei confronti degli altri soci, in proporzione delle quote sociali possedute da ciascuno; il potere di amministrazione è insito nella qualità di socio: ogni socio dotato di responsabilità patrimoniale illimitata è anche amministratore di diritto della società; l’intrasferibilità della qualità di socio: il singolo socio non può essere sostituito senza il consenso di tutti gli altri componenti la compagine sociale. 225 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE Nella costituzione di una società di persone si distinguono due fasi cronologicamente successive: I fase - Sottoscrizione, in cui i soci si impegnano ad apportare le quote di capitale di loro spettanza. In questa fase si registra il sorgere di un credito della società nei confronti dei soci che hanno sottoscritto l’atto costitutivo. Il credito verso i soci determina la misura del capitale netto iniziale della società di nuova costituzione. II fase - Versamento, che coincide con il conferimento effettivo di denaro e/o beni da parte dei soci. In questa fase non si registra alcuna variazione del capitale sociale, ma soltanto una trasformazione dei crediti verso i soci in denaro o in altri fattori produttivi. Infatti, il conferimento da parte dei soci può avvenire: a) in denaro; b) con beni in natura; c) con azienda in funzionamento. 226 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE Ipotesi I: conferimento in denaro I signori Rossi, Bianchi e Verdi decidono di costituire una S.n.c. con capitale sociale di € 200.000. Rossi si impegna a conferire € 70.000 in denaro, Bianchi si impegna a conferire € 80.000 in denaro ed infine Verdi si impegna a conferire € 50.000 in denaro. I fase – Sottoscrizione Libro Giornale DIVERSI SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI a CAPITALE SOCIALE 200.000 70.000 80.000 50.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI 70.000 VNA 80.000 VNA 50.000 VNA CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CAPITALE SOCIALE 200.000 VEP 227 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE II fase – Versamento Libro Giornale BANCA C/C a DIVERSI SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI 200.000 70.000 80.000 50.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI 70.000 SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI 80.000 70.000 VNP SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI 50.000 80.000 VNP 50.000 VNP CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 200.000 VNA 228 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE Ipotesi II: Conferimento di beni in natura I signori Rossi, Bianchi e Verdi decidono di costituire una S.n.c. con capitale sociale di € 180.000. Rossi si impegna a conferire € 40.000 in denaro e ad apportare mobili per € 10.000; Bianchi si impegna ad apportare un impianto del valore di € 85.000; Verdi si impegna a versare € 30.000 in denaro e ad apportare un automezzo del valore di € 15.000. I fase – Sottoscrizione Libro Giornale DIVERSI SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI a CAPITALE SOCIALE 180.000 50.000 85.000 45.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI 50.000 VNA CONTO NUMERARIO CONTO NUMERARIO SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI 85.000 VNA 45.000 VNA CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CAPITALE SOCIALE 180.000 VEP 229 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE II fase – Versamento Libro Giornale DIVERSI BANCA C/C IMPIANTI AUTOMEZZI MOBILI a DIVERSI SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI 180.000 70.000 85.000 15.000 10.000 50.000 85.000 45.000 230 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI SOCIO VERDI C/CONFERIMENTI 50.000 85.000 50.000 VNP 45.000 85.000 VNP CONTO NUMERARIO CERTO BANCA C/C 70.000 VNA 45.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO AUTOMEZZI IMPIANTI MOBILI 15.000 VEN 85.000 VEN 10.000 VEN 231 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE Ipotesi III: Conferimento di azienda in funzionamento I signori Rossi e Bianchi decidono di costituire, in data 30.05.20xx, una S.n.c. con capitale sociale di € 150.000. Rossi si impegna ad apportare la propria azienda in funzionamento, costituita dai seguenti elementi: Impianti € 25.000, Fabbricati € 75.000, Merci € 30.000, Crediti vs clienti € 15.000, Debiti vs fornitori € 15.000, Fondo TFR € 20.000, Debiti diversi € 5.000 e Mutui Passivi € 10.000. Bianchi si impegna a conferire € 20.000 in denaro e ad apportare attrezzature per € 35.000. I fase – Sottoscrizione DIVERSI SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI 30/05/20xx a CAPITALE SOCIALE 150.000 95.000 55.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI 95.000 VNA 55.000 VNA CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CAPITALE SOCIALE 150.000 VEP 232 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE II fase – Versamento DIVERSI BANCA C/C ATTREZZATURE 30/05/20xx a SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI 55.000 20.000 35.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA C/C ATTREZZATURE SOCIO BIANCHI C/CONFERIMENTI 20.000 VNA 35.000 VEN 55.000 55.000 VNP 233 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE II fase – Versamento DIVERSI IMPIANTI FABBRICATI MERCI CREDITI VS CLIENTI 30/05/20xx a DIVERSI DEBITI VS FORNITORI FONDO TFR DEBITI DIVERSI MUTUI PASSIVI SIG. ROSSI C/CONFERIMENTI 145.000 25.000 75.000 30.000 15.000 15.000 20.000 5.000 10.000 95.000 234 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI PERSONE Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO SOCIO ROSSI C/CONFERIMENTI 95.000 95.000 VNP CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI VS FORNITORI 15.000 VNP DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO IMPIANTI FABBRICATI MERCI CREDITI VS CLIENTI 25.000 VEN 75.000 VEN 30.000 VEN CONTO NUMERARIO PRESUNTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO FONDO TFR 20.000 VNP MUTUI PASSIVI 10.000 VEP 15.000 VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO DEBITI DIVERSI 5.000 VNP 235 LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI CARATTERI DISTINTIVI DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI la responsabilità patrimoniale limitata dei soci: i soci rispondono per le obbligazioni sociali soltanto con il capitale conferito nella società e non rischiano il proprio patrimonio personale; il potere di amministrazione è dissociato dalla qualità di socio, che non è personalmente coinvolto nell’amministrazione della società ma partecipa, mediante il proprio voto, all’elezione degli amministratori (qualunque socio può ovviamente rivestire il ruolo di amministratore); la libera trasferibilità della qualità di socio (salvo specifiche disposizioni al riguardo stabilite dallo statuto sociale, ad esclusione comunque delle società quotate in mercati regolamentati). Le società di capitali sono dotate di autonomia patrimoniale perfetta: il patrimonio della società è sottoposto ad uno specifico vincolo di destinazione rappresentato dall’esercizio dell’impresa, ed è distinto e separato da quelli dei singoli soci, ovvero non è soggetto in alcun modo alle pretese dei creditori particolari dei singoli soci. L’autonomia patrimoniale della società di capitali fa si che quest’ultima diventi un soggetto di diritto, distinto dalle persone dei soci (la società di capitali è quindi concepita come persona giuridica, titolare di diritti ed obblighi). 236 LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI La costituzione di una società di capitali è sottoposta a vincoli giuridici maggiori rispetto a quelli che riguardano le società di persone. Tali vincoli, in particolare, si riferiscono alle procedure da seguire nella fase del conferimento. Secondo le disposizioni del Codice Civile, infatti, la costituzione di una società di capitali può considerarsi giuridicamente definita solo dopo l’iscrizione nel registro delle imprese dell’atto costitutivo, a cui devono essere allegati i documenti relativi al versamento presso una banca del 25% (c.d. ‘decimi’), dei conferimenti in denaro (artt. 2329 e 2342 c.c. relativamente alle S.p.A. ed alle S.a.p.a., art. 2464 c.c. nel caso di S.r.l.). Il mancato versamento dei decimi di legge rende impossibile l’iscrizione della società presso il registro delle imprese, determinando così l’inefficacia del contratto sociale. 237 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI I fase – Sottoscrizione del capitale sociale Le scritture contabili relative alla fase della sottoscrizione sono simili a quelle già analizzate per le società di persone. Per una migliore comprensione è necessario fare una distinzione tra: • Valore Nominale (VN) di un’azione; • Valore (o prezzo) di Emissione (VE), ovvero l’ammontare che l’azionista corrisponde effettivamente al momento della sottoscrizione. E’ possibile distinguere due casi*: se VE = VN, si dice che le azioni sono emesse alla pari; se VE > VN, le azioni sono emesse sopra la pari. * Ai sensi dell’ art. 2346 c.c., il valore di emissione delle azioni non può mai essere inferiore al valore nominale (a differenza, come vedremo in seguito, del caso delle obbligazioni). In caso contrario, infatti, si avrebbe un annacquamento del capitale sociale con evidente rischio di lesione delle garanzie patrimoniali a favore dei terzi (in primis, dei creditori sociali). 238 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI I fase – Sottoscrizione IPOTESI I: EMISSIONE ALLA PARI Libro Giornale AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a CAPITALE SOCIALE X Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI X VNA CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CAPITALE SOCIALE X VEP 239 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI I fase – Sottoscrizione IPOTESI II: EMISSIONE SOPRA LA PARI (la somma versata dai sottoscrittori risulta maggiore del capitale nominale) Libro Giornale AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a DIVERSI CAPITALE SOCIALE RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI X Y Z Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI X VNA CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CAPITALE SOCIALE RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI Y VEP Z VEP 240 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI II fase – Versamento dei decimi obbligatori presso un istituto di credito (25%) Dopo la stipulazione dell’atto costitutivo è necessario provvedere al versamento del 25% del capitale conferito in denaro (sono dunque esclusi i controvalori dei conferimenti effettuati in natura) in un c/c vincolato presso un istituto di credito. Tale somma deve rimanere depositata almeno sino all’avvenuta iscrizione della società nel registro delle imprese. Nel caso di emissione di azioni sopra la pari, quindi con costituzione di una riserva sovraprezzo azioni, l’intero ammontare di tale riserva corrispondente agli apporti in denaro deve essere versata sul conto corrente vincolato. Libro Giornale BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI a AZIONISTI C/ SOTTOSCRIZIONI X Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI X X VNA X VNP 241 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI III fase – Ritiro dei decimi vincolati Libro Giornale BANCA X C/C a BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI X Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO CERTO BANCA X C/C BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI X X VNA X VNP 242 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI IV fase – Richiamo dei decimi residui (75%) Libro Giornale AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI a AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE X Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE X X VNA X X VNP 243 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI V fase – Versamento dei decimi residui Libro Giornale BANCA X C/C a AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI X Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO BANCA X C/C X X VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI X X VNP 244 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI Esempio A: EMISSIONE ALLA PARI Si costituisce la Keiros S.p.A. con la sottoscrizione di un capitale di € 500.000, apportato per € 300.000 in denaro, per € 120.000 in macchinari e per € 80.000 in automezzi. Si redigano le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento dei decimi di legge presso la Banca X, al richiamo ed al successivo versamento dei decimi residui. I fase – Sottoscrizione Libro Giornale AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a CAPITALE SOCIALE 500.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO ECONOMICO DI CAPITALE AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI CAPITALE SOCIALE 500.000 VNA 500.000 VEP 245 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI II fase – Versamento dei decimi obbligatori (25%) presso un istituto di credito Il 25% del capitale versato in denaro è da vincolare 300.000*25%=75.000 Libro Giornale BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI a AZIONISTI C/ SOTTOSCRIZIONI 75.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 500.000 75.000 VNA 75.000 VNP 246 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI III fase – Ritiro dei decimi vincolati Libro Giornale BANCA X C/C a BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI 75.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO BANCA X C/C CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA X C/C DECIMI VINCOLATI 75.000 75.000 VNA 75.000 VNP 247 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI IV fase – Richiamo dei decimi residui (75%) Libro Giornale AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI Calcolo del 75% del capitale versato in denaro 300.000*75%=225.000 a AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE 225.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 500.000 225.000 VNA 75.000 225.000 VNP 248 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI V fase – Versamento dei decimi residui e conferimento beni Libro Giornale DIVERSI BANCA C/C MACCHINARI AUTOMEZZI a DIVERSI 425.000 AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI AZIONI C/SOTTOSCRIZIONI 225.000 120.000 80.000 225.000 200.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI BANCA C/C AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI 500.000 75.000 75.000 225.000 225.000 VNA 200.000 VNP 225.000 225.000 VNP CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO AUTOMEZZI MACCHINARI 80.000 VEN 120.000 VEN 249 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI Esempio B: EMISSIONE SOPRA LA PARI Si costituisce la Polis S.p.a. Il numero di azioni emesse è pari a 20.000; il valore nominale di ciascuna azione è pari a € 10, mentre il relativo valore di emissione è di € 12. Si redigano le scritture relative alla sottoscrizione, al versamento dei decimi di legge presso la Banca Y (pari al 25% dei conferimenti in denaro ed alla totalità del sovrapprezzo), al richiamo ed infine al successivo versamento dei decimi residui. Capitale Sociale = n° azioni x Valore Nominale unitario 20.000*10=200.000 I fase – Sottoscrizione Libro Giornale AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI a DIVERSI CAPITALE SOCIALE RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI 240.000 200.000 40.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 240.000 VNA CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CONTO ECONOMICO DI CAPITALE CAPITALE SOCIALE RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI 200.000 VEP 40.000 VEP 250 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI II fase – Versamento dei decimi obbligatori (25%) presso un istituto di credito Il 25% del capitale versato in denaro e della riserva da sovrapprezzo azioni è da vincolare 240.000*25%=60.000 Libro Giornale BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI a AZIONISTI C/ SOTTOSCRIZIONI 60.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 60.000 VNA 240.000 60.000 VNP 251 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI III fase – Ritiro dei decimi vincolati Libro Giornale BANCA Y C/C a BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI 60.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA Y C/C BANCA Y C/C DECIMI VINCOLATI 60.000 VNA 60.000 60.000 VNP 252 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI IV fase – Richiamo dei decimi residui (75%) Calcolo del 75% del capitale versato in denaro e della riserva da sovrapprezzo azioni 240.000*75%=180.000 Libro Giornale AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI a AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE 180.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI 180.000 VNA CONTO NUMERARIO ASSIMILATO AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONI 240.000 60.000 180.000 VNP 253 SCRITTURE CONTABILI RELATIVE ALLLA COSTITUZIONE DELLE SOCIETA’ DI CAPITALI V fase – Versamento dei decimi residui e conferimento beni Libro Giornale BANCA Y C/C a AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI 180.000 Libro Mastro CONTO NUMERARIO CERTO CONTO NUMERARIO ASSIMILATO BANCA Y C/C AZIONISTI C/DECIMI RICHIAMATI 60.000 180.000 VNA 180.000 180.000 VNP 254 IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ GENERALE AL BILANCIO D'ESERCIZIO 255 ASPETTO ORIGINARIO DELLA RILEVAZIONE SCRITTURE DI ESERCIZIO SCRITTURE DI CHIUSURA Partono dall’osservazione dell’ Partono dall’osservazione dell’ ASPETTO NUMERARIO ASPETTO ECONOMICO Fine: determinare le VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NUMERARIO Fine: determinare il REDDITO DI ESERCIZIO 256 Predispongono la contabilità ad accogliere le scritture di esercizio SCRITTURE DI RIAPERTURA T SCRITTURE DI RIAPERTURA SCRITTURE DI ESERCIZIO T+1 SCRITTURE DI CHIUSURA Rilevano su base di scambio le variazioni del patrimonio numerario Trasformano i dati rilevati su base numeraria in valori calcolati secondo il criterio della competenza 257 1 SCRITTURE DI RIAPERTURA 2 T T+1 SCRITTURE DI ESERCIZIO 3 SCRITTURE DI CHIUSURA 1 + 2 + 3 CONTO ECONOMICO STATO PATRIMONIALE 258 APPLICAZIONI DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA SCRITTURE DI ESERCIZIO SCRITTURE DI ASSESTAMENTO SCRITTURE DI EPILOGO E DI CHIUSURA GENERALE DEI CONTI COSTI E RICAVI SU BASE NUMERARIA (PATRIMONIO NUMERARIO) COSTI E RICAVI DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO DETERMINAZIONE DEL RISULTATO ECONOMIO (utile o perdita) RAPPRESENTAZIONE DEL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO 259 I PROCESSI DI RILEVAZIONE CONTABILE SCRITTURE DI RIAPERTURA SCRITTURE DI ESERCIZIO SCRITTURE DI ASSESTAMENTO SCRITTURE DI EPILOGO E DI CHIUSURA GENERALE DEI CONTI SONO SCRITTURE CHE, NEL LORO COMPLESSO, COSTITUISCONO LA CO.GE. LA CO.GE. E’ INFATTI IL SISTEMA ORGANICO DEI PROCESSI DI RILEVAZIONE CONTABILE ATTUATI ALLO SCOPO DI REDIGERE IL DITTICO CONTABILE (STATO PATRIMONIALE - CONTO ECONOMICO) 260 LA COMPETENZA COME CRITERIO GUIDA DELLE SCRITTURE Costi e ricavi non di competenza Costi e ricavi di competenza SCRITTURE DI INTEGRAZIONE Costi e ricavi non di competenza SCRITTURE DI RETTIFICA Costi e ricavi di competenza SCRITTURE INIZIALI DI STORNO 31/12/20xx 261 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO Al termine di ogni periodo amministrativo l’impresa deve redigere un “rendiconto”: il BILANCIO D’ESERCIZIO. Quest’ultimo si compone di tre schemi: 1. STATO PATRIMONIALE (SP) 2. CONTO ECONOMICO (CE) 3. NOTA INTEGRATIVA (NI) spiega e motiva i valori e le voci contenuti nei precedenti prospetti Il CE riepiloga tutti i COSTI e RICAVI d’esercizio. REDDITO D’ESERCIZIO = RICAVI D’ESERCIZIO - COSTI D’ESERCIZIO. Nello SP confluiscono tutte le ATTIVITA’ e PASSIVITA’, ovvero: • CONTI NUMERARI ATTIVI E PASSIVI; • COSTI E RICAVI PLURIENNALI; • COSTI E RICAVI SOSPESI; • CONTI ECONOMICI DI CAPITALE. 262 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO Al fine della determinazione del REDDITO D’ESERCIZIO, quali sono i costi ed i ricavi da considerare? CONCETTO DI COMPETENZA ECONOMICA (art. 2423-bis c.c.) Un COSTO è di competenza economica dell’esercizio se: • i beni/servizi sono stati utilizzati; oppure • i beni/servizi sono venuti meno (ovvero il bene è andato deperito, distrutto, è stato perduto, non darà utilità futura) 263 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO Un RICAVO è di competenza economica dell’esercizio se: • il processo produttivo dei beni e dei servizi è stato completato; e • lo scambio con economie terze è avvenuto, cioè si è verificato il passaggio sostanziale del titolo di proprietà dei beni e/o la fornitura dei servizi si è conclusa. Tale momento è convenzionalmente individuato nella data della spedizione del bene, in caso di beni mobili, ovvero nella data di stipula dell’atto di vendita, nel caso di beni immobili o mobili registrati (ad esempi le automobili), oppure ancora, nel caso di prestazione di servizi, alla data in cui i medesimi sono stati resi al cliente. 264 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO I fatti amministrativi vengono rilevati nel corso della gestione al momento della loro manifestazione numeraria. Durante l’esercizio, pertanto, si rilevano COSTI di diretta derivazione numeraria (Cddn) e RICAVI di diretta derivazione numeraria (Rddn). Ma si è visto che: REDDITO D’ESERCIZIO ≠ Rddn - Cddn perché REDDITO D’ESERCIZIO = RICAVI DI COMPETENZA – COSTI DI COMPETENZA 265 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO I motivi per i quali i RICAVI ed i COSTI di competenza non coincidono con Rddn e Cddn possono essere ascritti al fatto che un’impresa nel corso dell’esercizio può: • riscuotere o pagare in via anticipata somme che hanno avuto manifestazione numeraria, ma di competenza dell’esercizio successivo; • non riscuotere o pagare somme di competenza dell’esercizio in chiusura perché hanno manifestazione numeraria posticipata; • utilizzare beni ad utilità pluriennale. Le SCRITTURE DI ASSESTAMENTO consentono di “passare” da Rddn e Cddn a Ricavi di competenza e Costi di competenza. 266 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE Rilevano componenti positivi e negativi di reddito che, pur non avendo avuto manifestazione numeraria nel corso dell’esercizio, sono completamente o parzialmente di competenza dell’esercizio in chiusura. • RATEI ATTIVI E PASSIVI • FATTURE DA RICEVERE E DA EMETTERE • FONDI SPESE FUTURE • FONDI RISCHI • STRALCIO DI CREDITI INESIGIBILI 267 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE RATEI ATTIVI E PASSIVI Sono quote di costi e ricavi di competenza dell’esercizio in chiusura, ancorché avranno la propria manifestazione numeraria nell’esercizio successivo, e che inoltre hanno la caratteristica di essere ripartibili proporzionalmente al tempo. RATEI PASSIVI DEBITI PRESUNTI CHE MISURANO UNA QUOTA DI COSTO RATEI ATTIVI CREDITI PRESUNTI CHE MISURANO UNA QUOTA DI RICAVO Sono debiti presunti con i quali si imputano all’esercizio in chiusura costi che avranno manifestazione numeraria nel corso del periodo successivo, ma che sono di competenza dell’esercizio. Sono crediti presunti con i quali si imputano all’esercizio in chiusura ricavi che avranno manifestazione numeraria nel corso del periodo successivo, ma che sono di competenza dell’esercizio 268 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE RATEI ATTIVI Esempio: In data 1/11/20xx l’azienda Kaia cede in locazione un capannone al canone annuo posticipato di € 3.000. La riscossione avviene l’ 1/11/20x+1. VALORE DEL RATEO ATTIVO 1/11/20xx 1/11/20x+1 31/12/20xx QUOTA DI RICAVO DI COMPETENZA RISCOSSIONE 3.000 € : 12 mesi = x : 2 mesi x = 500 € 269 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE RATEI ATTIVI Libro Giornale 31/12/20xx RATEI ATTIVI a FITTI ATTIVI 500 Libro Mastro CONTO NUMERARIO PRESUNTO CONTO ECONOMICO DI REDDITO RATEI ATTIVI FITTI ATTIVI 500 500 VNA VEP 270 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE RATEI PASSIVI Esempio: L’azienda Omega ha preso in locazione un fabbricato, pagando il 1/09/20xx, in via posticipata, un fitto di € 3.600. 1/9/20xx 1/9/20x+1 31/12/20xx QUOTA DI COSTO DI COMPETENZA 3.600 € : 12 mesi = x : 4 mesi PAGAMENTO x = 1.200 € 271 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE RATEI PASSIVI Libro Giornale FITTI PASSIVI 31/12/20xx a RATEI PASSIVI 1.200 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO FITTI PASSIVI 1.200 VEN CONTO NUMERARIO PRESUNTO RATEI PASSIVI 1.200 VNP 272 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FATTURE DA RICEVERE E EMETTERE Riguardano costi e ricavi completamente di competenza economica dell’esercizio in chiusura, la cui manifestazione numeraria avrà luogo nel successivo periodo amministrativo, al momento del ricevimento o dell’emissione della fattura. FATTURE DA RICEVERE FATTURE DA EMETTERE Riguardano merci già ricevute dai propri fornitori entro la fine dell’esercizio, ma per cui l’ufficio contabilità non ha potuto registrare il relativo costo per mancanza della specifica documentazione (fattura). Riguardano merci già spedite ai propri clienti entro la fine dell’esercizio, ma per cui l’ufficio contabilità non ha potuto registrare il relativo ricavo per mancanza della specifica documentazione (fattura). (Né le merci spedite possono essere inventariate, non essendo più giacenti in magazzino). 273 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FATTURE DA RICEVERE Esempio: La società ha ricevuto materie prime per € 150, per le quali non è ancora pervenuta la relativa fattura. Libro Giornale MP C/ACQUISTI 31/12/20xx a FATTURE DA RICEVERE 150 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO MP C/ACQUISTI 150 VEN CONTO NUMERARIO PRESUNTO FATTURE DA RICEVERE 150 VNP 274 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FATTURE DA EMETTERE Esempio: La società, in prossimità della chiusura dell’esercizio, ha spedito ai propri clienti merci per € 550, e ha rinviato la fatturazione al successivo esercizio. Libro Giornale 31/12/20xx FATTURE DA EMETTERE a MERCI C/VENDITE 550 Libro Mastro CONTO NUMERARIO PRESUNTO FATTURE DA EMETTERE 550 VNA CONTO ECONOMICO DI REDDITO MERCI C/VENDITE 550 VEP 275 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FONDI SPESE FUTURE Sono vere e proprie passività, incerte nel quantum e nella data di manifestazione, ma che sicuramente avranno manifestazione numeraria in futuro. L’accantonamento ai fondi spese viene effettuato per fronteggiare futuri eventi negativi, e serve ad imputare all’esercizio in chiusura la quota di costo che si reputa di competenza del medesimo. • DEBITI TRIBUTARI • FONDO TFR 276 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE DEBITI TRIBUTARI Sono i debiti per le imposte sul reddito dell’esercizio, che sono costi di competenza in quanto maturano sul reddito di esercizio, ma la cui manifestazione numeraria (il pagamento) avverrà nell’esercizio successivo (salvo il meccanismo degli acconti). Il pagamento delle imposte sul reddito di esercizio viene effettuato attraverso tre versamenti distinti: 1) due rate a titolo di acconto, versate nel corso dell’esercizio, il cui importo è proporzionale all’imposta complessiva del periodo precedente; 2) una rata a titolo di saldo, calcolata sulla base dell’effettivo reddito di competenza dell’esercizio e detraendo gli acconti già versati, che deve essere pagata nel corso dell’esercizio successivo. 277 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE DEBITI TRIBUTARI Esempio:La società calcola le imposte sul reddito di esercizio per un importo pari ad € 180. Libro Giornale IMPOSTE E TASSE 31/12/20xx a DEBITI TRIBUTARI 180 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO IMPOSTE E TASSE 180 VEN CONTO NUMERARIO DEBITI TRIBUTARI 180 VNP 278 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FONDI RISCHI Sono caratterizzati dall’incertezza non solo nel quantum e nella data di manifestazione, ma anche nella loro effettiva manifestazione numeraria futura. L’accantonamento ai fondi rischi viene effettuato per fronteggiare eventi negativi il cui verificarsi è solo eventuale (rischi), e serve ad imputare all’esercizio in chiusura la quota di costo che si reputa di competenza del medesimo. • FONDO SVALUTAZIONE CREDITI • FONDO MANUTENZIONI E RIPARAZIONI • FONDO RISCHI DI GARANZIA 279 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FONDO SVALUTAZIONE CREDITI Viene costituito o incrementato alla fine dell’esercizio per stimare il costo delle perdite che si potranno avere all’atto della riscossione di crediti già rilevati, ma la cui futura esigibilità è incerta a causa di possibili insolvenze dei clienti. L’accantonamento al fondo svalutazione crediti ha il fine di imputare all’esercizio in chiusura un costo che è di competenza, in quanto correlabile ai ricavi che hanno fatto sorgere i crediti di dubbia esigibilità (anche se la perdita presumibilmente si verificherà in futuro). Il fondo svalutazione crediti rettifica indirettamente il conto crediti, che accoglie valori nominali. N.B. In caso di perdite su crediti già accertate o altamente probabili, non si ricorre al fondo svalutazione crediti, ma occorre procedere allo STRALCIO DEI CREDITI INESIGIBILI. 280 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE FONDO SVALUTAZIONE CREDITI Esempio: La società, dopo aver proceduto ad una accurata valutazione dei crediti commerciali in essere al 31/12/20xx, ritiene congruo effettuare un accantonamento di € 50 a fronte del rischio di parziale inesigibilità di un credito verso il cliente Rossi di € 500. Libro Giornale ACC.TO F.DO SVALUTAZIONE CREDITI 31/12/20xx a FONDO SVAL. CREDITI 50 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO ACC.TO F.DO SVALUTAZIONE CREDITI 50 VEN CONTO NUMERARIO PRESUNTO FONDO SVALUTAZIONE CREDITI 50 VNP 281 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE STRALCIO DI CREDITI INESIGIBILI Alla fine di ogni esercizio, gli eventuali crediti, anche rappresentati da effetti attivi, che si reputano sicuramente inesigibili, devono essere stralciati. Libro Giornale PERDITE SU CREDITI a DIVERSI CREDITI VS CLIENTI EFFETTI ATTIVI 282 SCRITTURE DI RETTIFICA Rinviano componenti positivi e negativi di reddito che, pur avendo avuto manifestazione numeraria nel corso dell’esercizio, sono completamente o parzialmente di competenza di esercizi successivi. • RISCONTI PASSIVI E ATTIVI • AMMORTAMENTO • RIMANENZE 283 SCRITTURE DI RETTIFICA RISCONTI PASSIVI E ATTIVI Sono quote di ricavi e costi già rilevati durante l’esercizio, avendo avuto manifestazione numeraria, ma non di competenza dell’esercizio in chiusura, + che hanno la caratteristica di essere ripartibili proporzionalmente al tempo. Si tratta di RICAVI o di COSTI aventi manifestazione numeraria ANTICIPATA. RISCONTI PASSIVI RICAVO SOSPESO RISCONTI ATTIVI Sono quote di ricavi da rinviare al periodo futuro (perché ‘sospende’ un ricavo). Sono quote di costi da rinviare al periodo futuro (attivo perché consente di ‘sospendere’ un costo) COSTO SOSPESO 284 SCRITTURE DI RETTIFICA RISCONTI PASSIVI Esempio: In data 1/04/20xx la società X concede a terzi l’utilizzo di un proprio brevetto per il periodo 1/04/20xx-31/03/20x+1. Il provento, incassato anticipatamente, è pari ad € 16.000; 1/04/20xx RISCUOTO RICAVO 16.000 € : 12 mesi = x : 3 mesi 31/12/20xx 31/03/20x+1 QUOTA DI RICAVO DA RINVIARE x = 4.000 € 285 SCRITTURE DI RETTIFICA RISCONTI PASSIVI Libro Giornale PROVENTI BREVETTI a RISCONTI PASSIVI 4.000 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO PROVENTI BREVETTI 4.000 16.000 VEN Ricavo rilevato l’1/04 in sede di riscossione CONTO ECONOMICO DI REDDITO RISCONTI PASSIVI 4.000 VEP 286 SCRITTURE DI RETTIFICA RISCONTI ATTIVI Esempio: La società Y paga il 1/10/20x spese di sorveglianza annue anticipate di € 3.000. 1/10/20xx 30/9/20x+1 31/12/20xx PAGO COSTO 3.000 € : 12 mesi = x : 9 mesi QUOTA DI COSTO DA RINVIARE x = 2.250 € 287 SCRITTURE DI RETTIFICA RISCONTI ATTIVI Libro Giornale RISCONTI ATTIVI a SPESE DI SORVEGLIANZA 2.250 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO CONTO ECONOMICO DI REDDITO RISCONTI ATTIVI SPESE DI SORVEGLIANZA 3.000 2.250 2.250 VEN Costo rilevato l’1/10 in sede di pagamento delle spese di sorveglianza VEP 288 SCRITTURE DI RETTIFICA RIMANENZE Sono costi relativi a MATERIE PRIME, PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE, SEMILAVORATI, MERCI, PRODOTTI FINITI che sono stati rilevati durante l’esercizio, avendo avuto manifestazione numeraria (le MP sono state acquistate, il costo della MOD è stato sostenuto, ...), ma non di competenza dell’esercizio in chiusura, in quanto non hanno generato i relativi ricavi. In particolare: - le MATERIE PRIME non sono state impiegate nel processo produttivo - i SEMILAVORATI e i PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE non sono stati portati a compimento - le MERCI e i PRODOTTI FINITI non sono stati venduti Alla fine dell’esercizio, si procede quindi ad uno storno indistinto dei costi di MATERIE PRIME, PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE, SEMILAVORATI, MERCI, PRODOTTI FINITI, che devono essere rinviati a carico degli esercizi successivi in cui si conseguiranno i ricavi ad essi contrapponibili. 289 SCRITTURE DI RETTIFICA RIMANENZE Esempio: Al 31/12/20xx, si ha una giacenza in magazzino di prodotti finiti per € 320. Libro Giornale 31/12/20xx PF C/RIMANENZE FINALI VARIAZIONI DELLE RIMAN. DI PF a 320 Libro Mastro CONTO ECONOMICO DI REDDITO PF C/RIMANENZE FINALI 320 VEN CONTO ECONOMICO DI REDDITO VARIAZIONI DELLE RIMANENZE DI PF 320 VEP 290 SCRITTURE DI CHIUSURA 1. Al termine del periodo amministrativo cui è riferito l’esercizio, si procede all’effettuazione delle operazioni di chiusura funzionali alla formazione del bilancio d’esercizio, che evidenzia - nelle due sintesi di valori d’esercizio - la genesi del reddito d’esercizio (Conto Economico) e la composizione qualiquantitativa del capitale di funzionamento (Stato Patrimoniale). 2. Il risultato di esercizio è elemento comune ai sottosistemi del reddito e del capitale di funzionamento, potendo essere osservato sia in quanto valore differenziale tra i componenti positivi e negativi di reddito generati per effetto della gestione, sia in quanto variazione incrementativa o decrementativa del capitale di funzionamento determinatasi per effetto della gestione stessa. 3. All’inizio del periodo amministrativo cui è riferito il nuovo esercizio, si procede alla riapertura dei valori riflessi nel sottosistema del capitale di funzionamento, che costituiscono la “dotazione” di inizio esercizio (condizioni produttive e vincoli) per lo svolgimento della gestione. 291 ALTRE SCRITTURE DI CHIUSURA Dopo aver rilevato gli accadimenti aziendali dell’esercizio ed operato le opportune scritture di ASSESTAMENTO, ai fini della costituzione del bilancio di esercizio, occorre effettuare le seguenti operazioni: 1. predisposizione del (secondo) bilancio di verifica; 2. chiusura nel Conto Economico dei conti aperti alle variazioni di esercizio, compresi i valori stimati e/o congetturati derivanti dalle rettifiche di fine esercizio; 3. determinazione del risultato di esercizio; 4. chiusura nello Stato Patrimoniale dei residui conti accesi alle attività, passività e patrimonio netto (compreso il risultato di esercizio). 292 BILANCIO DI VERIFICA Il BILANCIO DI VERIFICA è un prospetto di sintesi che rileva i saldi di tutti i conti di mastro. Si differenzia dalla cd. Situazione Contabile in quanto non si limita a mostrare le eccedenze delle sezioni DARE e AVERE dei singoli conti di mastro, ma indica altresì i progressivi sezionali di ciascun conto, evidenziando il complesso dei movimenti che si sono formati nel corso dell’esercizio stesso. Inoltre, il SECONDO BILANCIO DI VERIFICA mostra i valori di bilancio così come scaturiscono dal piano dei conti dopo aver operato, in sede di chiusura, le opportune scritture di assestamento. Il SECONDO BILANCIO DI VERIFICA costituisce dunque la base fondamentale per la costruzione del bilancio di esercizio. 293 SCRITTURE DI EPILOGO DEI CONTI NEL CONTO ECONOMICO (C.E.) I componenti positivi e negativi di reddito che si sono formati nel corso dell’esercizio o che provengono dall’esercizio precedente sono riepilogati nel conto di sintesi denominato Conto Economico. In particolare: i conti accesi ai componenti negativi di reddito si chiudono rilevando il saldo nella sezione AVERE dei singoli mastri e riportando il valore così rilevato nella sezione DARE del Conto Economico; i conti accesi ai componenti positivi di reddito si chiudono rilevando il saldo nella sezione DARE dei singoli mastri e riportando il valore così rilevato nella sezione AVERE del Conto Economico. In tal modo, i componenti positivi e negativi di reddito confluiscono nel Conto Economico con i rispettivi segni originari: i costi in DARE ed i ricavi in AVERE. 294 Esempio DI SCRITTURE DI EPILOGO DEI CONTI NEL C.E. Chiusura dei componenti positivi di reddito 31/12/20xx a DIVERSI CONTO ECONOMICO MERCI C/VENDITE INTERESSI ATTIVI PLUSVALENZE FITTI ATTIVI VARIAZIONE RIM. DI MERCI Chiusura dei componenti negativi di reddito CONTO ECONOMICO 31/12/20xx a DIVERSI MERCI C/ACQUISTI FITTI PASSIVI INTERESSI PASSIVI SPESE DI TRASPORTO AMMORTAMENTO IMPIANTI ACC.TO FDO MANUT. E RIPAR. IMPOSTE 295 DETERMINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO Il saldo del Conto Economico, quale risulta dopo la rilevazione delle imposte di competenza, esprime il risultato (reddito) netto di esercizio. Se i componenti positivi superano i componenti negativi, si avrà un utile d’esercizio. In tal caso il Conto Economico presenta una eccedenza del totale AVERE sul totale DARE, pari all’utile d’esercizio. Se i componenti negativi superano i componenti positivi, si avrà una perdita di esercizio. Il Conto Economico presenta una eccedenza del totale DARE sul totale AVERE, pari alla perdita d’esercizio. 296 SCRITTURE DI DETERMINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO Per chiudere il Conto Economico occorre portarne il saldo ad un conto denominato “utile (perdita) di esercizio”. La scrittura di chiusura è la seguente: In caso di utile di esercizio: 31/12/20xx CONTO ECONOMICO a UTILE D’ESERCIZIO In caso di perdita di esercizio: 31/12/20xx PERDITA D’ESERCIZIO a CONTO ECONOMICO 297 SCRITTURE DI DETERMINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO Il risultato d’esercizio si ottiene dalla sommatoria algebrica tra costi e ricavi dell’esercizio e rappresenta il saldo del Conto Economico. Pertanto: l’utile è indicato nella sezione DARE del Conto Economico, anche se la sezione DARE accoglie i componenti negativi di reddito, in quanto la sua rilevazione ha funzione di saldare il Conto Economico; la perdita si trova in AVERE del Conto Economico, tra i componenti positivi di reddito, in quanto esprime l’eccedenza di componenti negativi di reddito rispetto a quelli positivi. 298 IL CONTO ECONOMICO Il Conto Economico, quale risulta dopo aver effettuato le rilevazioni di chiusura dei conti accesi ai componenti positivi e negativi di reddito e dopo avere determinato il risultato di esercizio, assume la seguente forma: Conto Economico al 31/12/20xx Costi Merci c/Acquisti Fitti Passivi Interessi Passivi Spese di Trasporto Ammortamento Impianti Acc.to Fondo Svalutazione Crediti Imposte e Tasse Ricavi Merci c/Vendite Interessi Attivi Plusvalenze Fitti Attivi Variazione Rimanenze di Merci Utile d'esercizio Perdita d'esercizio 299 SCRITTURE DI CHIUSURA GENERALE DEI CONTI I conti accesi alle attività, passività e patrimonio netto, compreso il risultato d’esercizio, si chiudono nello Stato Patrimoniale Finale (SPF). In particolare, si tratta di conti accesi ai seguenti valori: VALORI NUMERARI ATTIVI e PASSIVI (cassa, banca, crediti vs clienti, debiti vs fornitori) DEBITI E CREDITI NON NUMERARI (debiti e crediti di finanziamento, quali mutui, obbligazioni) VALORI COMUNI A DUE O PIU’ ESERCIZI (rimanenze di magazzino, risconti, impianti, brevetti) VALORI DI CAPITALE (capitale sociale, riserve di utili, riserve di capitale) L’utile d’esercizio è rilevato tra i valori di capitale (rappresenta l’incremento del capitale netto iniziale per effetto della gestione); La perdita d’esercizio confluisce nella sezione opposta rispetto a quella che accoglie gli altri valori di capitale, e ne costituisce rettifica indiretta (rappresenta il 300 decremento del capitale netto iniziale per effetto della gestione). ESEMPIO DI SCRITTURE DI CHIUSURA GENERALE DEI CONTI Chiusura dei conti accesi alle attività (e all’eventuale perdita d’esercizio) 31/12/20xx STATO PATRIMONIALE FINALE a DIVERSI BANCA C/C CREDITI VS CLIENTI IMPIANTI MERCI C/RIMANENZE FINALI RISCONTI ATTIVI PERDITA D’ESERCIZIO 301 ESEMPIO DI SCRITTURE DI CHIUSURA GENERALE DEI CONTI Chiusura dei conti accesi alle passività e al patrimonio netto (compreso l’eventuale utile d’esercizio) 31/12/20xx DIVERSI a STATO PATRIMONIALE FINALE DEBITI VERSO FORNITORI ALTRI DEBITI FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI FONDO MANUTEN. E RIPARAZ. MUTUI PASSIVI RATEI PASSIVI FATTURE DA RICEVERE CAPITALE SOCIALE RISERVE UTILE D’ESERCIZIO 302 LO STATO PATRIMONIALE Lo Stato Patrimoniale, quale risulta dopo aver effettuato le rilevazioni di chiusura dei conti accesi alle attività, passività e patrimonio netto, compreso il risultato d’esercizio, assume la seguente forma: Stato Patrimoniale al 31/12/20xx Attività (DARE) Passività (AVERE) Banca c/c Crediti vs Clienti Impianti Merci c/Riman. Finali Risconti attivi Debiti vs Fornitori Altri debiti F.do Ammort.to Impianti F.do Manutenz. e Riparaz. Mutui passivi Ratei passivi Fatture da ricevere Capitale sociale Riserve Perdita d'esercizio Utile d'esercizio 303 SCRITTURE DI APERTURA GENERALE DEI CONTI All’inizio del nuovo esercizio, occorre procedere alla riapertura dei conti di mastro presenti nello Stato Patrimoniale Finale dell’esercizio precedente. La rilevazione del sistema iniziale dei valori comporta: 1. la riapertura nel conto Bilancio di Apertura (o Stato Patrimoniale Iniziale) di tutti i conti che alla fine dell’esercizio precedente sono stati chiusi nello Stato Patrimoniale Finale; 2. la ripresa dei valori comuni a due o più esercizi nel Conto Economico del nuovo esercizio. 304 LO STATO PATRIMONIALE INIZIALE Lo Stato Patrimoniale Iniziale assume la seguente forma: Stato Patrimoniale Iniziale all’1/1/20x+1 Attività (DARE) Passività (AVERE) Banca c/c Crediti vs Clienti Debiti vs Fornitori Altri debiti Impianti Merci c/Riman. iniziali F.do Ammort.to Impianti F.do Manutenz. e Riparaz. Risconti attivi iniziali Mutui passivi Ratei passivi iniziali Fatture da ricevere Capitale sociale Riserve Perdita d'es. precedente Utile d'es. precedente 305 LE SCRITTURE DI APERTURA GENERALE DEI CONTI Così come per la chiusura dei conti, anche l’apertura può essere effettuata simultaneamente per tutti i conti, con un articolo di P.D. complesso diversi a diversi - oppure con due articoli composti, uno per la riapertura delle attività e l’altro per la riapertura delle passività e del capitale netto. 306 Esempio DI APERTURA GENERALE DEI CONTI MEDIANTE DUE ARTICOLI COMPOSTI Apertura dei conti accesi alle attività e all’eventuale perdita dell’esercizio precedente: 1/1/20x+1 DIVERSI a STATO PATRIMONIALE INIZIALE BANCA C/C CREDITI VS CLIENTI IMPIANTI MERCI C/RIMANENZE INIZIALI RISCONTI ATTIVI INIZIALI PERDITA D’ESERCIZIO PRECEDENTE 307 Esempio DI APERTURA GENERALE DEI CONTI MEDIANTE DUE ARTICOLI COMPOSTI Apertura dei conti accesi alle passività e all’eventuale utile dell’esercizio precedente: 1/1/20x+1 STATO PATRIMONIALE INIZIALE a DIVERSI DEBITI VERSO FORNITORI ALTRI DEBITI FONDO AMMORTAM.TO IMPIANTI FONDO MANUTEN. E RIPARAZ. MUTUI PASSIVI RATEI PASSIVI INIZIALI FATTURE DA RICEVERE CAPITALE SOCIALE RISERVE UTILE D’ESERCIZIO PRECEDENTE 308 SCRITTURE INIZIALI DI STORNO I valori delle rimanenze di magazzino, i ratei ed i risconti attivi e passivi rilevati in sede di chiusura devono essere ripresi in sede di apertura del Conto Economico del nuovo esercizio. Le fatture da emettere e da ricevere saranno stornate nel corso dell’esercizio, al momento in cui si verificherà la manifestazione numeraria (rispettivamente emissione e ricevimento della fattura) 309 Esempi DI SCRITTURE INIZIALI DI STORNO Storno di valori passivi iniziali: 1/1/20x+1 a RATEI PASSIVI INIZIALI (SP) INTERESSI PASSIVI (CE) 1/1/20x+1 a RISCONTI PASSIVI INIZIALI (SP) AFFITTI ATTIVI (CE) Storno di valori attivi iniziali: 1/1/20x+1 VARIAZ. DELLE RIM. INIZ. a (CE) RIMANENZE INIZIALI (SP) 1/1/20x+1 ASSICURAZIONI (CE) a RISCONTI ATTIVI INIZIALI (SP) 1/1/20x+1 INTERESSI ATTIVI (CE) a RATEI ATTIVI INIZIALI (SP) 310 LA NATURA DEI CONTI GESTIONE ASPETTO NUMERARIO (originario durante l’esercizio) Conti accesi ai valori numerari certi Cassa Banca Conti accesi ai valori numerari assimilati Conti accesi ai valori numerari presunti Crediti di funzionamento Crediti in valuta estera Debiti di funzionamento Debiti in valuta estera Ratei (attivi e passivi) Fondi rischi Fondi spese future VARIAZIONI NUMERARIE ASPETTO ECONOMICO (derivato durante l’esercizio) Conti accesi ai valori economici di reddito Conti accesi ai valori economici di capitale Costi e ricavi di esercizio Costi e ricavi pluriennali Rimanenze e altri costi e ricavi sospesi (Risconti) Crediti di finanziamento Debiti di finanziamento Capitale sociale Riserve Risultato di esercizio VARIAZIONI ECONOMICHE 311 RAPPRESENTAZIONE IN BILANCIO DEI CONTI CONTI NUMERARI Conti accesi ai Conti accesi ai valori numerari valori numerari certi assimilati Cassa Banca CONTI ECONOMICI Conti accesi ai valori numerari presunti Conti accesi ai valori economici di reddito Crediti di funzionamento Crediti in valuta estera Debiti di funzionamento Debiti in valuta estera Ratei (attivi e passivi) Fondi rischi Fondi spese future SP Conti accesi ai valori economici di capitale Costi e ricavi di esercizio Costi e ricavi pluriennali Rimanenze e altri costi e ricavi sospesi (Risconti) Crediti di finanziamento Debiti di finanziamento CE SP Capitale sociale Riserve Risultato di esercizio 312