IL PROGRAMMA LA PASSIONE DELLE TROIANE Compagnia Koreja (Italia) venerdì 18 aprile, Popoli, Teatro Comunale, ore 21.00 MARLENE DIETRICH compagnia CARAVAN (Croazia) martedì 22 aprile, Pescara, Teatro Michetti, ore 21.00 LUCE E FIAMMA compagnia FLORIAN TSI (Italia) mercoledì 23 aprile, Pescara, Teatro Michetti, ore 21.00 FROM X TO X compagnia NIKSIC THEATRE (Montenegro) giovedì 24 aprile, Pescara, Teatro Michetti, ore 21.00 CONTAGI BANDADRIATICA sabato 26 aprile, Pescara, Ex Mattatoio, ore 21.00 concerto e festa adriatica LA FIGLIA DI AGAMENNONE compagnia DRAMMATEATRO / FLORIAN (Italia) prima europea mercoledì 7 e giovedì 8 maggio Pescara, Spazio Alici, ore 21.00 INCONTRI CON I PROTAGONISTI – presso il Caffè Letterario, in Via Delle Caserme Una serie di incontri con I protagonisti del Festival incontrano il pubblico dialogando sui temi forti delle proprie opere, sia dal punto di vista dell’autore, sia da quello dell’attore e del regista, con il seguente programma: Martedì 22 Aprile h 17.30 Incontro con Xenija Prohaska (attrice croata), protagonista dello spettacolo “Marlene Dietrich”, regia di Ivan Leo Lemo della Compagnia Caravan (Croazia). Mercoledì 23 Aprile h 17.30 Incontro con Valentino Zeichen (scrittore italiano nato a Fiume), autore del libro da cui è tratto lo spettacolo “Luce e Fiamma”, regia Ugo Margio. Giovedì 24 Aprile h. 17.30 Pescara | Via delle Caserme, 75 | Tel. 085.4554504 | [email protected] Incontro con Peter Pejakovic (drammaturgo e regista montenegrino), regista dello spettacolo “From X to X” della Compagnia Niksic Theatre (Montenegro). Sabato 26 Aprile h. 17.30 Incontro con Claudio Prima (musicista BandAdriatica). GLI SPETTACOLI LA PASSIONE DELLE TROIANE da Euripide Con Angela De Gaetano, Gianni De Santis, Emanuela Gabrieli, Ninfa Giannuzzi, Silvia Ricciarelli, Fabio Tinella. Regia di Salvatore Tramacere La passione delle Troiane è un lavoro che intende coniugare le Troiane di Euripide con il tema della Passione di Cristo, scegliendo di dialogare con la tradizione grika del Salento. L’idea di accostare il lamento delle donne di Troia alle moroloja, ovvero i pianti che un tempo le donne facevano a pagamento per un morto del quale appena a volte conoscevano il nome. La morte del piccolo e innocente Astianarte richiama alla mente la crocifissione dell’Innocente per antonomasia, Cristo, colui che senza peccato si è immolato per la salvezza del genere umano. Il pianto di Andromaca si fonde con quello della Vergine in un unico grande dolore che è quello di tutte le madri costrette dal destino a rinunciare ai propri figli. Profondamente umani sono i dolori che vengono descritti nella Passione delle Troiane in cui la femminilità è l’elemento dominante: emergono le figure di Andromaca, Ecuba, Cassandra che, pur costrette a sottomettersi a un destino crudele, non rinunciano tuttavia alla loro fierezza, non piegano il capo di fronte alla crudeltà dei greci e denunciano con parole frementi di sdegno gli orrori della Guerra tra gli uomini. MARLENE DIETRICH di Ana Tankovic e Vlatko Broz Con Xenija Prohaska - Al pianoforte Ivan Bozicevic - Regia di Ivan Leo Lemo Uno dei più riusciti, se non il migliore in senso assoluto, monogramma musicale della storia del teatro croato e della ex Jugoslavia, in scena ininterrottamente dal 1999, da quando cioè la Prohaska è rientrata da Hollywood (peraltro con Warren Beatty e Ben Kingsley aveva interpretato nel 1992 il ruolo di Marlene Dietrich nel film Bugsy di Barry Levison), Marlene Dietrich si dipana in undici monologhi e tredici canzoni, oltre la metà delle quali cantate dalla Dietrich nelle sue celeberrime pellicole, mentre le restanti segnano il percorso storico dell’Europa fino Pescara | Via delle Caserme, 75 | Tel. 085.4554504 | [email protected] all’anno in cui Marlene chiude la sua carriera e i suoi giorni a Parigi. Disegnare il mito è sempre difficile, ma la somiglianza della Prohaska con la Dietrich, il suo lieve accento straniero nella recitazione italiana, la tenerezza con cui ha sfiorato I momenti più delicati per una donna e il suo modo di cantare, ci hanno riportato una persona più che un personaggio. Lo spettacolo nel 2007 è stato ospite al La Mama di off Broadway e al Mittelfest dove Moni Ovadia ha conferito a Xenija il Premio “Adelaide Ristori”. LUCE E FIAMMA di Valentino Zeichen Con Annapaola Vellaccio, Isabella Valentini - Regia di Ugo Margio Lo spettacolo di Ugo Margio, tratto dal testo dello scrittore fiumano Valentino Zeichen, rappresenta una battaglia psicologica tra due personaggi, due donne –forse sorelle, l’ambiguità, che è una cifra di tutta la messa in scena, si traduce anche nell’incerto legame che le lega – costrette in una situazione dalla quale non possono uscire e della quale, forse, non possono più fare a meno, con continui rovesciamenti di ruoli, alle volte appena percettibili, altre evidenti, al punto che alla fine non è esattamente chiara la loro distribuzione –chi è la vittima, chi il carnefice. Lo spettacolo è stato presentato in anteprima assoluta al Teatro degli Astrusi, il 18 agosto 2007 al Festival di Montalcino e della Val d’Orcia 2007, a conclusione di una settimana di residenza. FROM X TO X di Petar Pejakovic From X to X è uno spettacolo comico sul calcio. Un collage di scene in cui i cinque giovani attori mettono in scena “lo spettcaolo più bello (e futile) del mondo”, mostrando i chiaroscuri del mondo del calcio. Eduardo Ciliarda era un portiere alto e magro di San Sebastian. Il Barcellone e il Real Madrid avevano messo gli occhi su di lui. Qualcuno dice che sarebbe diventato il nuovo Samoras. Ma il destino non ha voluto: nel 1943 Sanjudo gli rompe il menisco. Dopo cinque operazioni al ginocchio, Ciliarda deve dire addio al calcio e decide di diventare scultore. Diventerà uno dei più grandi scultori del 20° secolo. BANDADRIATICA Concerto con festa adriatica Si chiama Contagi, il primo lavoro discografico BandAdriatica. Trasmesso per mezzo del vento da una Pescara | Via delle Caserme, 75 | Tel. 085.4554504 | [email protected] della sponda all’altra dell’Adriatico ha lasciato i suoi primi segni sulle labbra e sui capelli. Il vento che dapprima ha gonfiato le nostre vele ora soffia nei nostri strumenti e porta con sé lingue e musiche che da sempre ci sfuggono. Dal Salento all’Albania, da Venezia a Dubrovnik fino a Creta, il concerto Contagi è l’ipotesi di un appprodo. L’Adriatico è un mare di incongruenza, di mal celata diversità, i suoi porti sono tutti differenti, profondamente. Le sue lingue molteplici come i venti che lo rendono pericoloso. Le sue genti per secoli lontane si sono incontrate raramente per voglia, più spesso per necessità. Le sue musiche, figlie illegittime della stessa tradizione, hanno percorso da sempre strade diverse. Nelle divise malconce dei tour calabresi o nei vestiti rassettati delle feste di matrimonio, coi denti d’oro a fare pendant con lo strumento e la decorazione del cappello. Lenti dietro ai santi e di corsa di paese in paese, di festa in festa. Le strade difficili e in salita dietro alle Madonne, le strade aperte in mezzo al mare con piccole barche in processione o sulle grandi navi che in una notte portano sull’altra sponda. Cercare un linguaggio comune tra le bande dell’ovest e le fanfare dell’est è impresa difficile. È una scommessa che diventa un progetto, di lungo corso. LA FIGLIA DI AGAMENNONE da Ismail Kadarè (Albania) Con Roberto Negri, Susanna Costagliene - Drammaturgia e regia di Claudio Di Scanno Albania, primo maggio: per strada la musica festiva, il rumore sordo delle masse, cartelli, mazzi di fiori, ritratti di membri del Partito che sovrastano le teste e le mani dei partecipanti. Ma l’anonimo protagonista rimane sordo al trambusto: in lui un’inesorabile tristezza, un senso di perdita, di vuoto, di apatia. Scortato dalle occhiaie torve di chi lo circonda, sotto la fissità di quei volti, si unisce al passo svelto della folla verso il luogo dei festeggiamenti. Raggiungerà il suo posto fendendo la cortina di sospetti di quelli che, come lui, hanno beneficiato di un invito in cambio di chissà quale servigio, e assisterà alla cerimonia in tribuna, quando avrebbe preferito di gran lunga un incontro d’amore, lo sguardo perso nel liscio biancore di Suzana… Scritto a Tirana tra il 1984 e il 1986 e portato clandestinamente in Francia, La Figlia di Agamennone, è l’opera nella quale Kadarè denuncia i ciechi ingranaggi dei regimi totalitari, l’ottusità e il servilismo delle sue classi dirigenti. Per la prima volta il romanzo del grande scrittore albanese viene trasposto sulla scena teatrale, per uno spettacolo che ne amplifichi la valenza di testimonianza civile. Pescara | Via delle Caserme, 75 | Tel. 085.4554504 | [email protected] Pescara | Via delle Caserme, 75 | Tel. 085.4554504 | [email protected]