Progetto Speciale Multasse “Reti per il rafforzamento del Sistema dell’Istruzione” Azione 3.A – Sub Azione 2 “Rafforzare le competenze metodologiche dei docenti di discipline tecnico-scientifiche” Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Progetto laboratoriale di scienze : insegnanti Anna Di Virgilio e Gabriella Nanni Classe II scuola primaria di San Vito Marina L’Istituto Comprensivo “G.D’Annunzio”, è composto da 4 Scuole dell’infanzia, Primarie e 2 Scuole Secondarie di 1° grado. 5 Scuole L’analisi della vita scolastica attuale nei diversi plessi risulta positiva rispetto al dato generale relativo alla popolazione complessiva. Rarissimi sono gli abbandoni scolastici, piena risulta la frequentazione della Scuola dell’Infanzia e praticamente tutti gli alunni in uscita dalla scuola media iniziano il percorso della Scuola Secondaria di II grado, che in percentuale massiccia proseguono e concludono. Tuttavia, tale positivo trend scolastico spesso, per le suddette ragioni, non viene accompagnato da un reale interesse per lo studio come bagaglio culturale umano, prevalendo un’idea del successo scolastico legata agli obiettivi immediatamente verificabili e spendibili, quali la valutazione, il conseguimento di riconoscimenti, l’apertura di immediati sbocchi lavorativi e via discorrendo. La cultura del sapere, dunque, nell’area dell’Istituto, risulta prevalentemente una cultura strumentale, legata alla finalità pragmatica del titolo di studio, del quale invece spesso sfugge il valore di arricchimento umano e della personalità dell’individuo nella sua totalità. (dal POF d’Istituto) Il nostro progetto ha preso le mosse dalla lettura delle Competenze chiave di cittadinanza del nuovo obbligo d’istruzione , dalle riflessioni sulla didattica laboratoriale e dal voler realizzare un progetto di RICERCA-AZIONE LETTURA ED ANALISI DELLE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA ATTIVA PROGETTARE: AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABI LE IMPARARE AD IMPARARE CITTADINANZA INDIVIDUARE COLLEGAMEN TI E RELAZIONI RISOLVERE I PROBLEMI COMUNICA RE COLLABORA RE E PARTECIPAR E - Le piante si nutrono: relazione tra la pianta e acqua, suolo, luce ( dall'osservazione diretta di esperimenti alla identificazione di relazioni, dalla interpretazione alla deduzione ) MODULI INTERDISCIPLINARI COMPETENZE di area COMPETENZE CHIAVE di cittadinanza COMUNICARE UTILIZZARE UN LINGUAGGIO SPECIFICO DELLE DISCIPLINE IN MODO SISTEMATICO, PER COGLIERE REGOLARITÀ E DESCRIVERE FENOMENI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze RACCONTA IN FORMA CHIARA ( VERBALE E NON) CIÒ CHE HA OSSERVATO, ANALIZZATO, FATTO E IMPARATO. CONOSCENZE E SAPERI DISCIPLINARI - IL CICLO VITALE DELLE PIANTE : RELAZIONE TRA LA PIANTA E ACQUA, SUOLO, LUCE ( DALL'OSSERVAZI ONE DIRETTA DI ESPERIMENTI ALLA IDENTIFICAZIONE DI RELAZIONI, DALLA INTERPRETAZIO NE ALLA DEDUZIONE ) ITALIANO comprensione del significato di semplici testi orali e scritti, riconoscimento della funzione e individuazione degli elementi essenziali sperimentazione di diverse forme di lettura : ad alta voce, silenziosa per ricerca e studio produzione di semplici testi: descrittivi, narrativi, regolativi partecipazione a scambi comunicativi attraverso semplici conversazioni o messaggi chiari e pertinenti comunicazione orale e scritta secondo il criterio spazio-temporale informazioni dall'esperienza diretta e indiretta secondo il metodo induttivo e deduttivo. MODULI INTERDISCIPLINARI CONOSCENZE E SAPERI DISCIPLINARI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze IMPARA AD IDENTIFICARE GLI COMPETENZE di area COMPETENZE CHIAVE di cittadinanza IMPARARE AD IMPARARE RICAVARE INFORMAZIONI DALL'ESPERIENZRI CAVARE INFORMAZIONI DALL'ESPERIENZA DIRETTA E INDIRETTA SECONDO IL METODO INDUTTIVO E DEDUTTIVO. . EVENTI E LE RELAZIONI IN GIOCO, SENZA BANALIZZARE LA COMPLESSITÀ DEI FATTI E DEI FENOMENI. OSSERVA, DESCRIVE, REGISTRA, CONFRONTA, FORMULA IPOTESI E PREVISIONI, CLASSIFICA, IDENTIFICA RELAZIONI SPAZIO/TEMPORALI, MISURA, UTILIZZA CONCETTI BASATI SU SEMPLICI RELAZIONI CON ALTRI CONCETTI, ARGOMENTA, DEDUCE, PROSPETTA SOLUZIONI E INTERPRETAZIONI, PREVEDE ALTERNATIVE, NE PRODUCE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE E SCHEMI DI LIVELLO ADEGUATOA DIRETTA E INDIRETTA SECONDO IL METODO INDUTTIVO E DEDUTTIVO. - IL CICLO VITALE DELLE PIANTE ITALIANO MODULI INTERDISCIPLINARI CONOSCENZE E SAPERI DISCIPLINARI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze COMPETENZE di area COMPETENZE CHIAVE di cittadinanza PROBLEM SOLVING AFFRONTARE SEMPLICI SITUAZIONI PROBLEMATICHE COSTRUENDO E VERIFICANDO IPOTESI, VALUTANDO I DATI E PONENDO SOLUZIONI. SI PONE DOMANDE ESPLICITE E INDIVIDUA PROBLEMI A PARTIRE DALL'ESPERIENZA DIRETTA, INDAGA E SPERIMENTA PER TROVARE RISPOSTE E SOLUZIONI. ITALIANO - IL CICLO VITALE DELLE PIANTE CONOSCENZE E SAPERI DISCIPLINARI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze COMPETENZE DI AREA COMPETENZE CHIAVE di cittadinanza PROGETTARE UTILIZZARE IN MODO FUNZIONALE LE CONOSCENZE ACQUISITE PER INDIVIDUARE DATI, RICAVARE INFORMAZIONI E APPLICARE PROCEDURE. UTILIZZA CAPACITÀ OPERATIVE, ( OSSERVA, REGISTRA, RELAZIONA, IPOTIZZA, RICERCA, SPERIMENTA...) IN CONTESTI DI ESPERIENZA CONOSCENZA, PER UN APPROCCIO SCIENTIFICO AI FENOMENI E PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI IL CICLO DELLE PIANTE MODULI INTERDISCIPLINARI ITALIANO MODULI INTERDISCIPLINARI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze COMPETENZE DI AREA COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COLLABORARE E PARTECIPARE INTERAGIRE IN GRUPPO ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO VERBALE E NON VERBALE CONTRIBUENDO AL LAVORO COMUNE CONOSCENZE E SAPERI DISCIPLINARI IL CICLO DELLE PIANTE IMPARA A COSTRUIRE RAGIONAMENTI ( SE PURE NON FORMALIZZATI ), A GESTIRE LA CONFLITTUALITÀ , A RICONOSCERE I DIRITTI PROPRI E DEGLI ALTRI CONTRIBUENDO ALLA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ COMUNI HA ATTEGGIAMENTI DI CURA, CHE CONDIVIDE CON GLI ALTRI, VERSO L'AMBIENTE SCOLASTICO IN QUANTO AMBIENTE DI LAVORO COOPERATIVO E FINALIZZATO, E DI RISPETTO VERSO L'AMBIENTE SOCIALE E NATURALE, DI CUI CONOSCE ED APPREZZA IL VALORE. CITTADINANZA E COSTITUZIONE -le regole comportamentali e il loro valore sociale -il rispetto delle regole nei diversi contesti relazionali - ( casa, scuola, scuolabus, strada ). - le corrette relazioni con insegnanti, collaboratori scolastici e tra pari. - il rispetto dell'ambiente . “Se si cambiano solo i programmi che figurano nei documenti, senza scalfire quelli che sono nelle teste, l’approccio per competenze non ha nessun futuro” (P. Perrenoud) Costruire competenze a partire dalla scuola, Roma Anicia 2003) "L'apprendimento delle scienze naturali e sperimentali deve procedere attraverso percorsi progressivi e ricorrenti, fatti ed esperienze, riflessioni e formalizzazioni" Indicazioni per il curricolo, 2007, pag. 100 Abbiamo voluto creare uno stato emotivo di attesa,di ricerca, dal quale prendere le mosse per avviare il processo di costruzione di nuove conoscenze; non dare risposte, ma aiutare a trovarle, compiendo osservazioni ed esperimenti da cui trarre nuovi dati per la comprensione del problema; individuare i legami con la realtà comune, il suo contesto di senso; prevedere ulteriori percorsi di elaborazione curricolare . • Il nostro percorso parte da una domanda- stimolo posta ai bambini Perche’ nascono le piante ? Da dove nascono? Brain-storming per analizzare il tema, raccogliere le conoscenze pregresse, suscitare interesse e curiosità Personalizzazione e somministrazione di un test (già precedentemente ri-adattato e fruibile dal web da Alistair Smith, Accelerated Learning in the Classroom, Stafford, Network Educational Press, 1996) sugli STILI DI APPRENDIMENTO PREFERITI. Si è decisi di personalizzare ulteriormente tale test per renderlo più fruibile da bambini di 7-8 anni. Dai risultati del test risulta che 14 alunni hanno uno stile di apprendimento ben definito STILI DI APPRENDIMENTO STILE VISIVO STILE UDITIVO 5 STILE CINESTESICO 5 4 STILE VISIVO STILE UDITIVO STILE CINESTESICO Mentre 5 alunni hanno un’uguaglianza di risposte ed uno stile non ben delineato : STILI DI APPRENDIMENTO STILE VISIVO E AUDITIVO STILE VISIVO E CINESTESICO STILE CINESTESICO E AUDITIVO 3 1 STILE VISIVO E AUDITIVO 1 STILE VISIVO E CINESTESICO STILE CINESTESICO E AUDITIVO Dai risultati del test e dalle osservazioni in classe dei bambini, si è decisi di realizzare un progetto che tenesse conto degli stili preferiti degli alunni. " L'ambiente è definito come un luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente, avvalendosi di una varietà di risorse e strumenti informativi, di attività di apprendimento guidato o di problem solving. “ (Calvani) L„ ERRORE COGNITIVO è una fase del percorso di apprendimento molto importante perchè può aprire la strada ad un possibile “altro” sviluppo della ricerca comune: proprio per questo vengono accettate e valutate tutte le ipotesi o soluzioni prodotte dai bambini. Ogni attività proposta ai bambini ha seguito uno schema di lavoro ben preciso 1 FASE • Osservazione diretta e sperimentazione • E' il momento dell'osservare, del toccare con mano . In questa fase si punta sulla motivazione degli alunni , dettata dalla curiosità e dal piacere di osservare dal vivo alcuni fenomeni . 2 FASE • Lavoro individuale. • È il momento in cui l'osservazione viene tradotta e rappresentata attraverso disegni, grafici e verbalizzata oralmente e per iscritto. E' il momento dell'impegno attivo in cui OGNI ALUNNO viene coinvolto . 3 FASE • Circle time • E' il momento in cui si mettono in circolo le proprie idee e i lavori eseguiti, in uno scambio interattivo tra alunni ed insegnante . 4 FASE • Momento della concettualizzazione • E' il momento della costruzione del sapere, attraverso la correzione e la ristrutturazione delle proprie concezioni. 5 FASE • Lavoro di gruppo ed esposizione delle idee all’intero gruppo-classe • Partendo dai singoli prodotti elaborati dai gruppi di alunni, l'insegnante guida alla sintesi collettiva. • E' il momento della concettualizzazione: si mette ordine alle idee, alle ipotesi e tesi raggiunte.. Imparare dall’esperienza significa fare una connessione reciproca fra quel che facciamo alle cose e quel che ne godiamo o ne soffriamo in conseguenza [...] in queste condizioni il fare diventa un tentare: un esperimento col mondo per scoprire che cos’è; e il sottostare diventa istruzione: la scoperta di un nesso tra le cose (DEWEY) IL GRUPPO CLASSE DIVENTA PROTAGONISTA OGNI ALUNNO E’ ATTORE IL DOCENTE OPERA IN SECONDO PIANO FORNENDO INCORAGGIAMENTI INPUT STIMOLI INDIRIZZANDO LE PROCEDURE LE STRATEGIE DI PENSIERO LUOGO FISICO IL MOMENTO DIDATTICO LABORATORIO AMBIENTE DI APPRENDIMENTO • Per eseguire gli esperimenti • In cui l’alunno è attivo • Dove gli alunni lavorano insieme, si aiutano a vicenda, imparano a ricercare ed usare strumenti e risorse in situazioni di problem solving. INSEGNANTE ALUNNO • Formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta • Discute ed argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere i dati e a controllarli con le ipotesi formulate • Opera in secondo piano, evitando di fornire spiegazioni, esemplificazioni e risposte dirette • Guida gli alunni ad attivare processi quali l’analisi, l’osservazione, il confronto, la ricerca di diversi itinerari possibili nella soluzione di un problema. FACCIAMO LA SEMINA PRENDIAMO: -Semi di diverso tipo (fagioli, lenticchie, ceci, girasoli, limoni, mais) – cotone idrofilo e acqua. Abbiamo messo il cotone nelle vaschette e sopra abbiamo posato i semi, 3 vaschette le abbiamo bagnate e poste in 3 luoghi diversi: Una vaschetta l'abbiamo messa vicino alla finestra e le altre due nell'armadio e nel frigorifero. IPOTESI nascono delle piantine VERIFICO E OSSERVO Dopo diversi giorni… nella vaschetta messa in frigorifero e nella vaschetta senza acqua non è nato niente; nelle vaschette vicino alla finestra e nell'armadietto sono nate delle piantine , ma le piante nell'armadietto sono bianche . Abbiamo scoperto 1)le piante per nascere, crescere e vivere hanno bisogno di acqua e calore 2)la luce serve alle piante per vivere perché fa formare la clorofilla. L'ASSORBIMENTO Prendiamo - un barattolo di vetro con acqua colorata di blu - un gambo di sedano Mettiamo il gambo nell‟acqua e aspettiamo. Che succede? Facciamo delle IPOTESI : Il sedano risucchia il liquido (Marina e Daniele) Nascono dei tronchi (Dennis) Verifichiamo e osserviamo Dopo 2-3 giorni il gambo del sedano Ha cambiato colore : e diventato celeste Abbiamo scoperto che 1)il sedano ha risucchiato il liquido : la pianta si è NUTRITA Prendiamo: - un barattolo di vetro. - foglie verdi mettiamo le foglie nel barattolo, lo chiudiamo e aspettiamo CHE SUCCEDERA' ? LE IPOTESI nascono dei fiori (Daniele) le foglie cambiano colore (Sara, Fabio, Marina ) le foglie crescono (Marco) VERIFICO E OSSERVO Dopo alcuni giorni abbiamo visto delle goccioline dentro al barattolo. Osserviamo il FIORE OSSERVIAMO IL FRUTTO IPOTESI Prendiamo: -un barattolo di vetro -foglie verdi - alcool Mettiamo le foglie nel barattolo con l'alcool , lo chiudiamo e aspettiamo. Che succede? spuntano i tronchi IPOTESI le foglie crescono Verifico e osservo Apro il barattolo e vedo: 1- L’ alcool ha cambiato colore è verde nascono i frutti 2-Le foglie sono diventate marroni e secche, sono morte. 3- Nessuna delle nostre ipotesi si è realizzata. Abbiamo scoperto 1- Solo le foglie vive sono verdi 2- L’ alcool ha fatto uscire la clorofilla che da il colore alle foglie. 3- Le foglie morte non contengono la clorofilla e infatti sono di colore marrone Osserviamo il nostro SEME diventato ormai una PIANTA … che ha fatto già i FIORI ! … e poi dal FIORE è nato il FRUTTO ! LA VERIFICA E’ IL MOMENTO DI RICOSTRUZIONE DELLE CONOSCENZE APPRESE E DELLA RIORGANIZZAZIONE DEGLI SCHEMI DI APPRENDIMENTO I bambini, nel laboratorio informatico, hanno realizzato la MAPPA CONCETTUALE IPERTESTUALE su tutto il ciclo vitale delle piante e , naturalmente, sull’esperienza laboratoriale vissuta . LA MAPPA CONCETTUALE E’ UNO STRUMENTO UTILE ED ADATTO PER QUALSIASI PERCORSO, PERCHÉ FORNISCE DEGLI STIMOLI RIFLESSIVI AGLI ALUNNI E PORTA ALLA LUCE LE CONOSCENZE ACQUISITE IN MODO PERSONALE E CREATIVO Nelle varie fasi dell’esperienza laboratoriale sono state somministrate alcune schede di sintesi realizzate dalle stesse insegnanti AL TERMINE DEL LAVORO I BAMBINI HANNO PARTECIPATO AD UN GIOCO MULTIMEDIALE realizzato anche questo dalle insegnanti . Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti e la valutazione ha suggerito e auspicato un ampliamento dell’esperienza in modo da prevedere una formazione specifica per tutti i docenti all’inizio del prossimo anno scolastico in un’ottica di ricerca - azione. Anche se la didattica laboratoriale come pratica sistematica all’interno della scuola presenta ancora diverse reticenze e perplessità da parte di alcuni colleghi. Nella pratica laboratoriale i bambini non sono stati chiamati a far finta di essere scienziati, a scimmiottare i ricercatori. Anzi sono stati invitati ad essere davvero scienziati e ricercatori che svolgono una particolare opera di ricerca. Si è creato un clima generale di coinvolgimento emotivo, di partecipazione motivata e di stima in grado di generare quella sorta di circolarità di entusiasmo che solitamente ha garantito la buona riuscita dell’esperienza didattica. Perché le piante... Daniela Basosi Da Naturalmente, maggio 2003 I sette saperi necessari all‟educazione del futuro – Morin E. Raffello Cortina Editore, 1999. Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006. D.M. n. 139/2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell‟obbligo di istruzione e Allegati 1 e 2 Le scienze a scuola: un confronto con la natura delle cose, Arcà M. (2005) Il laboratorio FRABBONI , La Terza (2004) Costruire competenze a partire dalla scuola, P. Perrenoud L'educazione come apprendimento del significato - Le mappe concettuali di Joseph Novak – A cura di Baldacci Franco Angeli Editore Anicia (2003) L’insegnamento – apprendimento delle scienze: formale o informale ? di Valitutti dal sito Le Parole della Scienza “La cultura che mi sono costruito non si è mai chiusa in sè, l’ho costruita muovendo dai problemi di tutti, con le mie attitudini, con la mia curiosità. Non l’ho costruita per accumulazione, ma grazie alla diversità e alla pluralità di approcci; non sommando, ma mettendo a nudo i nodi conoscitivi strategici che presidiavano i punti di fusione di quel che è diviso: così ognuno – cioè tutti, ma in primo luogo io stesso – poteva evitare la cecità della frammentazione e l’ignoranza causata dai confini disciplinari.” E. Morin