COMUNE DI POLLUTRI Provincia di Chieti

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COMUNE DI POLLUTRI
Provincia di Chieti
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VERBALE
DI
DELIBERAZIONE
DEL CONSIGLIO COMUNALE
N. 25
OGGETTO:
Conferimento della cittadinanza onoraria alla
memoria al Professor Giancarlo Galassi.
DATA 14/09/2013
L’anno DUEMILATREDICI il giorno QUATTORDICI del mese di SETTEMBRE alle ore
17,20 nella solita sala delle adunanze, previo espletamento delle formalità prescritte dalla
vigente normativa, è stato convocato per oggi il Consiglio Comunale in sessione
straordinaria ed in seduta pubblica di prima convocazione.
All’appello risultano:
Presente = P
Assente = A
BENEDETTI Nicola
P
DI PIETRO Antonio
P
TARTAGLIA Vincenzo
P
DI PIETRO Daniela
P
GIZZARELLI Rosella
P
D’ATTILIO Giuseppe
P
TARABORRELLI Angelo
P
CICCHITTI Nicola
A
TINARI Catia
A
DI MARTINO Luigi
A
DI MARTINO Antonio
P
VENDITTI Sara
A
VARALLI Michele
A
N. COGNOME E NOME
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
TOTALE PRESENTI:
8
TOTALE ASSENTI:
5
Partecipa il Segretario Comunale, Dott. Carmine GRAZIANI.
Assume la presidenza il Sindaco, Sig. Nicola BENEDETTI, il quale, constatato il numero
legale dei consiglieri intervenuti, dichiara aperta la seduta.
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IL CONSIGLIO COMUNALE
Il Sindaco – Presidente, esaurita la trattazione del punto 8) all’ordine del giorno, a questo
punto, propone una sospensione, per poi tornare in seduta dopo che arriveranno i familiari
del compianto prof. Galassi e anche gli altri ospiti.
IL CONSIGLIO COMUNALE
-
udita la proposta di sospensione della seduta da parte del Sindaco – Presidente;
con voti unanimi e palesi, espressi per alzata di mano, su n. 8 Consiglieri presenti e
votanti;
DELIBERA
Di sospendere la seduta per il tempo necessario all’arrivo dei familiari del compianto prof.
Galassi e anche degli altri ospiti.
Sono le ore 17:50, quando la seduta viene sospesa e i Consiglieri escono dalla sala.
Si dà atto che la seduta consiliare, dopo la sospensione, riprende alle ore 18:10.
Sono presenti n. 8 componenti, come all’inizio della seduta.
Sono, inoltre, presenti alla seduta consiliare:
• la sig.ra Virginia Vitali, vedova del Professor Giancarlo Galassi;
• il prof. Nicola De Sanctis, dell’Università di Urbino;
• il dott. Enzo Baldini;
• il dott. Maurizio D’Ippolito;
• il sig. Giancarlo Fenati, già Sindaco del Comune di Bagnacavallo;
• don Guido Scotti.
Il Sindaco – Presidente dichiara la ripresa della seduta, che era stata sospesa proprio per
dare modo a tutti gli invitati di accomodarsi in questa modesta sala consiliare del Comune
di Pollutri. Saluta e dà un caloroso benvenuto a tutti gli intervenuti per la loro
partecipazione a questo riconoscimento nei confronti del compianto prof. Galassi.
Il Consiglio Comunale, su proposta sua e della Giunta Comunale, ha deciso di onorare il
prof. Galassi conferendogli la cittadinanza onoraria postuma. Si dice certo che la
cittadinanza onoraria sarebbe stata molto gradita dal Professore, perché ha tanto amato
Pollutri, lo si vedeva da come ne parlava, era entusiasta dello stare a Pollutri.
Quindi, l’Amministrazione Comunale ha voluto con questa seduta consiliare rendergli
questo omaggio, conferendogli la cittadinanza onoraria.
Dà, poi, lettura del testo della targa, che consegnerà in rappresentanza del Consiglio
Comunale alla signora Virginia Vitali, compagna di vita del prof. Galassi, il cui curriculum
vitae viene allegato al presente verbale sotto la lettera A.
Successivamente, propone al Consiglio Comunale di votare sulla proposta di nominare
cittadino onorario di Pollutri il prof. Giancarlo Galassi.
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IL CONSIGLIO COMUNALE
-
udito il Sindaco – Presidente;
acquisito il parere favorevole di regolarità tecnica espressa ai sensi dell’art. 49 del
D.Lgs. 267/2000;
visto lo Statuto comunale;
visto l’art. 42 del D.Lgs. 18/08/2000, n. 267;
Con il seguente risultato della votazione palese, espressa per alzata di mano:
CONSIGLIERI:
- Presenti
n. 8
- Votanti
n. 8
- Favorevoli n. 8
DELIBERA
1.
Di conferire la cittadinanza onoraria alla memoria al Professor Giancarlo Galassi,
con la seguente motivazione:
“Per i risultati scientifici ottenuti nel corso della attività di studio e di ricerca, pur
partendo da condizioni svantaggiate, il cui frutto sono le sue pubblicazioni di
filosofia logica.
Negli ultimi anni di vita, con la sua presenza a Pollutri, ha contribuito alla
realizzazione di alcune iniziative culturali che hanno suscitato un notevole
interesse e riscosso un lusinghiero successo”;
2.
Di incaricare il Sindaco della consegna della targa, quale segno della stima e
riconoscenza di Pollutri alla Sig.ra Virginia Vitali, vedova del Professor Galassi.
Il Sindaco - Presidente consegna alla Sig.ra Virginia Vitali Galassi la targa della
cittadinanza onoraria di Pollutri alla memoria al Prof. Giancarlo Galassi.
Dopodiché dà la parola alla signora Virginia Vitali, la quale sviluppa il seguente intervento:
“Ringrazio dal profondo del cuore tutte le persone che sono qui presenti e che,
tutte, sono legate a Galassi ed a me da esperienze di vita, da rapporti di stima o di
amicizia.
Alcuni dei presenti sono giunti da Bergamo, come l’artista, prof. Moroni, che è
l’autore della copertina delle opere di mio marito e mie; altri provengono dalla
Romagna, come il dott. Baldini, ideatore e organizzatore dell’<<Arena delle balle>>
(di paglia), o il <<politologo>> Fenati o la Dott.ssa Bellingegni, ex-segretario
comunale di Bagnacavallo; sono altresì presenti gli amici di gioventù, Gerardo e
Antonella, e gli amici dell’età matura, Tonino e Lina.
Voglio ringraziare per la loro presenza anche la Dott.ssa Parisini: negli ultimi anni di
vita Galassi chiedeva spesso consigli e pareri sul suo stato di salute alla dott.ssa
Giovanna, che con grande pazienza gli ha sempre dato risposte esaurienti.
Ringrazio inoltre tutti i Pollutresi e i Casalesi qui presenti che ci hanno accolto con
affetto e accompagnato negli ultimi anni della vita di mio marito; non posso, in
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particolare, non ricordare Don Aldo che, primo fra tutti, ci ha accolto con
benevolenza.
Per ricordare mio marito, dirò che la sua è stata una vita irta di difficoltà: era in
realtà destinato al lavoro manuale per le condizioni di miseria in cui era caduta la
famiglia, poco dopo la sua nascita, durante la II guerra mondiale a causa della
prolungata inattività dovuta alla prossimità della Bassa Romagna rispetto al fronte
bellico.
La miseria, protrattasi negli anni, lo aveva segnato profondamente, perché alle
privazioni materiali si accompagnarono innumerevoli discriminazioni sociali.
Proprio la ribellione verso le ingiustizie sociali e la necessità di spiegarsi il
funzionamento della società sono state le molle che l’hanno spinto verso la filosofia,
accostata fin dalla gioventù, per molto tempo come autodidatta, tra difficoltà culturali
estreme dovute alla mancanza di conoscenza, poiché, da giovane, come molti nati
negli Anni Quaranta nella Bassa Romagna, aveva conseguito un Diploma da
agente rurale e poi, all’avvento della prima industria chimica nel Ravennate, un
Diploma da analista chimico. Con questi titoli di studio non fu tuttavia in grado di
guadagnarsi da vivere.
Poi si accostò al P.C.I., che, pur non essendo già più un partito rivoluzionario,
perseguiva miglioramenti in campo sociale e frequentò la Scuola di partito a
Bologna nel ’64. Ma l’attività all’interno del partito durò per breve tempo e
l’allontanamento fu subito come un’ulteriore ingiustizia.
Però le esperienze maturate in quel periodo lo spinsero a riprendere gli studi:
voleva conseguire il Diploma dell’Istituto Magistrale e ci riuscì, anche se il salto fu
duro e difficoltoso.
Quando finalmente poté giungere all’Università di Urbino, fece un incontro
fondamentale per la sua vita e per l’indirizzo degli studi filosofici verso Hegel,
perché incontrò il Professor Pasquale Salvucci (di cui questa sera è presente la
moglie, Signora Marisa).
Del Professor Salvucci, Carlo Bo ebbe a dire che, dopo Arturo Massolo, lo
riconosceva come <<uno dei fondatori di una Scuola filosofica che ha onorato
l’Italia>>.
Il prof. Salvucci, che Galassi ha frequentato puntualmente per tutta la vita, fino alla
morte del Professore nel ’96, gli ha trasmesso quei concetti fondamentali che si
ritrovano nell’opera del Professore stesso e che chiariscono perché nella nostra
opera si spiega la realtà della società contemporanea partendo da Hegel e Marx
per giungere alla Scuola di Francoforte e al semiologo Roland Barthes.
Concetto fondamentale dell’insegnamento di Salvucci come della filosofia
hegeliana, per quanto riguarda la <<Fenomenologia dello spirito>> e la
<<Prefazione>>, è il legame tra filosofia e storia, o, per meglio dire, la <<storicità
del filosofare>>, che è da intendersi sia nel senso che la storia è l’oggetto della
filosofia, sia nel senso che il filosofo è sempre immerso nella storia: filosofia e
storia, filosofia e realtà.
L’interesse per la filosofia di Galassi e mio è sempre stato strettamente intrecciato
alle nostre esperienze di vita. Non si è trattato per noi di riflessioni astratte, ma di
riflessioni continuamente confrontate e illuminate da ciò che abbiamo vissuto: la
società di oggi, Bagnacavallo e il popolo romagnolo, Bergamo e il popolo del nord,
Pollutri e il Meridione e, per qualche tempo, la Romania, la Francia e soprattutto la
Spagna, dove sono stati trascorsi periodi di studio e attraversate fondamentali
esperienze di vita, poiché conoscere <<ciò che è altro>> aiuta a maturare il senso
delle cose e a collocare in una giusta prospettiva ciò che accade nella vita e nella
realtà.
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Queste esperienze all’estero sono state interrotte dalla malattia, all’inizio gestibile, e
poi via via più pressante e più totalizzante: da anni ormai Galassi faceva i conti con
la sua morte, però, dopo aver pubblicato la prima opera, che nell’ambiente
universitario fu giudicata positivamente, e mentre lavoravamo alla seconda, mi
ripeteva sempre: <<Se muoio, dì che sono morto contento>>. Questo vi trasmetto.
Ed anche il riconoscimento che l’Amministrazione comunale di Pollutri ha deciso di
tributargli lo avrebbe reso particolarmente contento, perché l’opera dell’uomo ha
bisogno di <<essere riconosciuta>> in senso hegeliano.
Da parte mia per ringraziare l’Amministrazione comunale di questa iniziativa e per
tenere viva la memoria di mio marito con un’azione concreta, ho proposto
all’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco, Nicola Benedetti, di
intitolare a nome di Galassi una delle borse di studio che già l’Amministrazione
comunale attribuisce ogni anno a quegli studenti e studentesse che risultino
particolarmente meritevoli.
Il mio impegno verso il Comune di Pollutri durerà per cinque anni, a partire dall’anno
scolastico che prende il via in questi giorni.
Devo aggiungere un’ultima cosa: il Prof. De Sanctis, che è stato il principale relatore
delle presentazioni dei volumi di Galassi e miei, come molti di voi sanno per essere
stati presenti, qui o ad Anita, ha ora pubblicato sulla <<Rivista abruzzese>> un
articolo sulle <<Vicende storiche della logica – dialettica>>.
Vorrei lasciarvi questo scritto a ricordo di questa serata.
Cedo la parola al Prof. De Sanctis”.
Il Sindaco – Presidente dice di voler ricordare che anche il Prof. De Sanctis è un cittadino
onorario di Pollutri, quindi lo accoglie sempre volentieri e con enorme soddisfazione.
Dà, poi, la parola al prof. Nicola De Sanctis, il quale dice che, come molti ricorderanno, qui
a pochi passi dal Municipio, nel 2009 è stato presentato un libro di Galassi, nella ex chiesa
dell’Assunta: “La dialettica dalle origini a Platone”, un primo volume; un secondo volume,
postumo questa volta, perché Galassi nel frattempo è deceduto, era “Nascita e morte della
logica del concreto”. Gli premerebbe , quantomeno, rideterminare e rifissare dialogando,
almeno tre parole, che, forse, sono anche abbastanza attuali oggi. Se non
quotidianamente, almeno una volta la settimana, si sente dire: interventi concreti, politica
concreta, tanto che questa parola “concreto”, è ormai sulla bocca di tutti; probabilmente
questo “concreto” sta ancora lì, non sin d’ora a marcire, ma forse a resistere agli interventi
“concreti”, che purtroppo non sempre si concretizzano.
Queste parole, su cui vorrebbe brevemente insistere sono: il termine “dialettica”, il termine
“logica formale”, il termine “logica del concreto”. Ha detto che lo avrebbe fatto dialogando
idealmente con loro. Chi di loro non ha fatto questa esperienza personale, tramite un figlio
o un nipote, di un giudizio di un professore d’Italiano.
Dietro il tema, oltre che il voto vi è un giudizio, che dice: “forma corretta, contenuto
povero”. Quindi, si è finito con il distinguere due cose: la forma, cioè il come, dal che cosa,
cioè quello che è il contenuto di questa forma. Si badi bene che questa forma non la si è
divisa adesso, ma qualche volta – tanta è la distanza di questa divisione - si finisce per
parlare a vuoto.
Si vede molto spesso qualche volta il “politichese”, o quasi sempre, qualche volta il
“sindacalese”, insomma questo parlare a vuoto. Allora, questa forma, quindi “logica
formale” in primis vorrebbe significare una possibilità o di pieno o di vuoto.
C’è, ancora, un altro aspetto che vorrebbe ricordare questa sera del formale, della forma.
Chi di loro, sempre ricordando alcune cose molto elementari, non avrà scritto almeno una
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volta sulla mano alcune formulette, durante un compito di matematica, ma tutti quanti
ricorderanno: “b“ x “a” fratto 2, base per altezza diviso 2, l’area di tutti i triangoli.
Questa volta “b” è un simbolo, rappresenta una formula, una forma; però questa forma
questa volta non è vuota, una forma vuota come prima. Ha un aspetto diverso, cioè è una
variabile, cioè “b” può essere tanti metri, all’infinito, così l’altezza. L’unica costante è quel
diviso per due. Senza volare troppo in alto, se si pensa alla formula di Einstein che dice:
“E = m x c2” (l’energia è uguale alla massa, altra variabile per la velocità della luce al
quadrato). Quindi, questi simboli, questa formula, questa volta la forma non è una formula
vuota, ma è una variabile infinita. Variabile, per capirsi, è in fondo come dire un posto
vuoto. Ma questa forma c’è stata sempre? Se poco poco, si ripensa alle origini un po’ della
cultura, e si pensa almeno fino a tutto il 400 a.C. non esisteva, quando già non esiste la
scrittura, alcuna differenza fra: verità, realtà e linguaggio. Quindi, il parlare è come se si
dovesse parlare con le pietre e le parole sono pietre, cioè le parole hanno sempre un
contenuto reale. Ripete, non esiste alcuna differenza tra verità, realtà e linguaggio. Il
linguaggio esprime sempre la verità, perché esprime sempre la realtà. Più concreto di
così, starebbe per dire si muore, ma non si muore perché da quella civiltà si ricorderà tutto
il patrimonio che ha lasciato, soprattutto in una forma particolare di comunicazione e di
concretezza: era appunto il dialogo.
Il dialogo era una forma di discutere, come si dice, era una condivisione. Però, mentre
oggi la condivisione è un po’ pericolosa, perché potrebbe essere non una condivisione
universale, ma una condivisione particolare, secondo un proprio punto di vista. Tanto è
vero che si potrebbe parlare oggi addirittura di più giustizie, non di una giustizia. Quindi si
badi bene che in quegli anni lì, i problemi sono abbastanza diversi.
Questo concreto, questo parlare concreto, ritorna in maniera esistente in quell’autore, che
è un po’ il titano del pensiero umano, Hegel. Qui vorrebbe soltanto sottolineare un paio di
battute, quello che è il nocciolo interno proprio della filosofia di Hegel.
Quando si parla di Hegel, si parla di assoluto, si parla di questo e si parla di quest’altro,
ma si finisce con <il dire nulla> :la famosa tesi- antitesi- sintesi non ha nulla a che vedere
direttamente con il pensiero di Hegel. Vorrebbe soltanto ricordare questa sera che dice
Hegel specificamente in un passo: “intendere ciò che è, è il compito della filosofia”. Cioè,
la filosofia deve occuparsi di quello che è, dell’esistenza. Perciò, fino ad allora il pensiero
umano, per la verità, si era piuttosto misurato con il dover essere, cioè non come
l’esistente è, ma come quell’esistente sarebbe dovuto essere e dovrebbe essere. Quindi,
per Hegel, cambia sostanzialmente l’oggetto della riflessione. La riflessione non è più il
dover essere, ma l’essere. La filosofia finisce per essere, in maniera molto esaltante, la
concettualizzazione del reale. Hegel questo lo chiarisce in più punti, soprattutto quando
dice: “certo, la stessa dialettica non può essere un gioco soggettivo di alchimie e di
raziocini, senz’altro un gioco soggettivo di alchimie e di raziocini”. Questa è la novità, cioè
se si facesse ricorso a questi ragionamenti soltanto formali, quindi non concreti, in questo
caso si farebbero soltanto degli infantilismi formali. In Hegel ritorna, in maniera
preminente, che la filosofia deve essere pensiero del reale, la concettualizzazione della
realtà.
Di questo teorema, una possibilità attuativa si trova nel pensiero di Marx, lasciando stare
la vergogna di tutto quello che è successo dopo, dei marxismi.
Per Marx, le cose sono in maniera umanisticamente più diversa. Questa possibilità di
concretizzare questo riscatto dell’umanità, proprio facendo agire la logica del concreto,
comincia a barcollare agli inizi del 1900, del secolo scorso. A lui premerebbe soltanto
parafrasare un’espressione interessante di un filosofo tedesco molto discusso, peraltro,
Martin Heidegger, quando diceva: “comincia da questo momento il calvario dell’oblio
dell’essere”, cioè l’essere finisce per non essere più il soggetto esistente nella sua umanità
ma comincia ad essere un numero. Alla ragione umana, si sostituisce quella che lui non
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inventa, ma con una citazione di un filosofo vivente, Jurgen Habermas, “una ragione
strumentale”.
La ragione di oggi non è più una ragione di distacco, ma una ragione che serve per
affermare il proprio interesse o gli interessi di alcuni.
Nascono, così, e si affermano le cosiddette logiche soggettive, delle quali logiche
soggettive il secondo volume studia le origini in maniera particolare.
Ma l’interesse del prof. Galassi non era soltanto di ordine filosofico. Si era interessato del
mondo operaio, negli anni ’80 aveva pubblicato un volume molto interessante “La
fenomenologia del mondo operaio”. Poi, aveva un’attenzione particolare sull’emigrazione.
Lui, come molti di loro, è nipote di quella generazione che ne segue il corso
nell’Ottocento, perché, prima racimolando quelle famose cento lire, riuscivano a
imbarcarsi su qualche bastimento, per andare in terre lontane.
Di questo periodo, raccomanda una lettura molto salutare, anche perché le cose che sta
per dire le ha scritte un’autrice, che è di origini pollutresi, quantomeno nel suo sangue
scorre una buona percentuale di sangue pollutrese. Si riferisce a Lia Giancristofaro, nipote
di quell’altro grande cittadino di Pollutri che era don Filippo Di Virgilio, il “notaio”, per
antonomasia. Lia Giancristofaro ha scritto due volumi per conto della Regione Abruzzo
alcuni anni fa, molto interessanti. Anche perché nel secondo libro scoprirebbe molte
curiosità.
Scoprirebbe addirittura che il dott. Marchionne, ogni giorno sui quotidiani, per la verità è
nato a Cugnoli.
Quindi, scoprirebbe delle curiosità, che non fanno mai male sapere.
C’è un aspetto molto più importante che vorrebbe sottolineare; parlare, cioè, di quella che
si potrebbe definire la “pollutresità” del prof. Galassi.
Qui a Pollutri, il prof. Galassi aveva riscoperto la nobiltà della gente comune, ma anche la
nobiltà grande di un nobile, don Aldo D’Ippolito, il “farmacista”. Quando se ne parlava
come amico comune, lui si commuoveva, e forse non aveva tutti i torti. Poi, a Pollutri, il
prof. Galassi aveva anche riscoperto i valori più concreti della vita, pensa al rispetto,
all’osservanza gelosa e scrupolosa delle tradizioni, al senso della famiglia. Aveva
riscoperto quello che è sicuramente il cuore, che è l’epicentro sempre delle azioni umane.
Questa sera, l’ Amministrazione Comunale di Pollutri vuole rendere un riconoscimento al
prof. Galassi. Secondo lui, implicitamente, fa’ un riconoscimento anche a se stessa questa
Amministrazione, alla “pollutresità”, cioè a tutti quei valori cha fanno proprio di Pollutri una
cittadina esemplare, per tutto il suo patrimonio culturale.
Si augura che, veramente, la gente nel futuro possa continuare proprio a preservare e a
custodire questa singolare sua particolarità.
Prende la parola il dott. Baldini, il quale dice che, dopo l’intervento del prof. De Sanctis,
sempre elegante e sempre unico e dopo la presentazione della sig.ra Vitali, così curata e
precisa, non può che esprimere il ringraziamento degli amici al Sindaco e
all’Amministrazione Comunale di Pollutri, aggiungendo a questo ringraziamento poche
righe che ha scritto all’ultimo minuto. Il suo amico prof. Giancarlo Galassi ebbe la ricetta
del senso o della passione per la conoscenza, come motore della vita. Questa passione
del prof. Giancarlo Galassi, è la sua storia. Ha viaggiato in Francia, Spagna, Italia e
Romania da autodidatta; questa sua passione, in parte, si è depositata anche qui a
Pollutri. È con grande piacere che partecipa a questa cerimonia in cui il Comune gli
concede la cittadinanza, grazie anche alla sig.ra Virginia Vitali, la sua compagna di una
vita, silenziosa e tenace, passionaria nel rispetto degli altri e dello studio. La passione si
deve nutrire della ragione e della ricerca. Ragione e passione si intrecciano, si nutrono a
vicenda e cercano il senso del vivere. Passione, anche quella politica, tragicamente
smarrita in questo nuovo millennio, che non può non ritornare per nutrirsi di ragione e di
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giustizia. Gli uomini vivono nell’attesa della morte, dell’idea tragica e scura della fine.
Paradossalmente, questa certezza è anche il motore del crescere, della umana passione
per imparare. Giancarlo Galassi era sempre pronto, essendo pronto anche ad affrontare la
sua fine. Questa cittadinanza che il Comune di Pollutri dà al filosofo prof. Galassi
Giancarlo, sia uno stimolo utile di passione per il giusto ed anche per il bello di questa
comunità, che la accorda.
Pensando a lui, vorrebbe chiudere con una frase di Aristotele, che può sembrare scontata,
inflazionata e svuotata, che nessuno più nota e di cui il suo amico Sindaco Giancarlo
Fenati, qui presente, ne rappresenta ancora l’animo profondo, del bisogno di essere di
questi tempi. Chiede scusa per la banalità di questa frase: “Nessuno si direbbe di vivere
senza amici – dice Aristotele – anche se possedesse tutti gli altri beni”.
Ringrazia il Sindaco, ringrazia tutti gli amici e Giancarlo Galassi che li ha riuniti in questa
occasione.
Prende la parola il dott. Maurizio D’Ippolito, il quale, dopo gli interventi così esaurienti,
soprattutto quello del prof. De Sanctis e del dott. Baldini, dice di essere commosso, perché
erano legati al prof. Giancarlo Galassi da una profonda amicizia, soprattutto con suo
padre.
Oltre alla sua straordinaria umanità e generosità, ha manifestato una grande “pollutresità”
dall’inizio. Infatti, ricorda che all’inizio, prima di acquistare casa vicino alla sua farmacia,
era stato in affitto anche dal prof. Tonino Di Pietro. Già da allora, sempre il prof. Giancarlo
Galassi ha mostrato un grande interesse per Pollutri, in tutte le sue sfaccettature, e
culturali e umane e sociali. Vuole ricordare i vari convegni, i vari impegni culturali che ha
avuto, come ha sottolineato precedentemente il Sindaco, soprattutto la sua grande
generosità verso ogni iniziativa.
Lui non ha mai lesinato un centesimo verso qualsivoglia iniziativa si facesse a Pollutri. Poi,
per quanto riguarda tutto il resto, ha sempre manifestato un grande attaccamento per lui.
Da parte sua, esprime un doveroso plauso al Sindaco, alla Giunta e all’Amministrazione
Comunale, per questo riconoscimento postumo alla persona che è venuta dalla Romagna.
Suo padre tante volte ne sottolineava il grande amore per Pollutri, dicendo che il prof.
Giancarlo Galassi era più pollutrese di tanti e tanti altri pollutresi. Ringrazia di nuovo, per
l’amicizia familiare che lo legava al prof. Giancarlo Galassi, l’Amministrazione Comunale, il
Sindaco e la Giunta. Esprime, naturalmente, i suoi complimenti, anche se postumi alla
sig.ra Virginia Vitali.
Prende la parola il sig. Giancarlo Fenati, il quale dice che sarà molto veloce e concreto
rispetto a chi lo ha preceduto, nel ricordo del prof. Giancarlo Galassi. Per essere concreto
e veloce, consegna al Sindaco una lettera del Sindaco in carica, dove parla del prof.
Giancarlo Galassi e anche si scusa per non poter essere stata presente qui; poi, una
guida di Bagnacavallo. Sottolinea che, per combinazione, negli stemmi e nei gonfaloni dei
due Comuni ci sono due cavalli. Mentre qui c’è un cavallo rampante, nel gonfalone e nello
stemma di Bagnacavallo c’è un cavallo che appoggia le zampe nelle acque che
guariscono le malattie dei cavalli.
Anche questi simboli uniscono i due comuni, in qualche modo. Poi c’è un’area di
riequilibrio ecologico, che è stata realizzata a Bagnacavallo: era un podere abbandonato,
dopo sessanta anni praticamente delle colture non c’era più traccia e si era creata una
selva, un bosco, con la nascita spontanea di tante cose ma soprattutto di animali, di volpi
addirittura. È una cosa molto gradita ed è stata realizzata anche con il concorso della
Regione Emilia-Romagna. Infine, Bagnacavallo vive in una realtà chiamata Bassa
Romagna, dove coesistono dieci Comuni e si è costituita una associazione dei Comuni,
che è illustrata nella pubblicazione con i Comuni e le loro realtà.
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Il Sindaco-Presidente dice che farà anche lui dono, nel corso della serata in cui si starà
insieme, di una pubblicazione con qualche cenno sul Comune di Pollutri. Aggiunge che
anche la sua Amministrazione Comunale ha costituito una Unione di Comuni, tanto è la
legge che lo impone, però si deve anche andare in quella direzione. È stato inserito anche
un paese vicino, che si chiama Villalfonsina, ed è il paese natio del prof. Nicola De
Sanctis. Quindi si è legati, oltre che dalla cittadinanza onoraria, dall’Unione dei Comuni
fatta con i Comuni di Casalbordino, Scerni e Villalfonsina.
Sono quattro Comuni vicini e si vorrebbe far sì proprio che questo territorio progredisca e
possa assicurare a tutti i concittadini amministrati delle migliori prospettive di futuro.
Crede che il riconoscimento di questa sera al prof. Giancarlo Galassi, come avvenne
anche per il prof. Nicola De Sanctis, nasce proprio da un voler accertare quanto
effettivamente il prof. Galassi era diventato “pollutrese”.
Lo legava perfettamente a tantissimi altri pollutresi, perché il prof. Galassi era innamorato
del paese, era innamorato di tutto quello che vedeva in Pollutri, ma rappresentava, così
come tanti nativi, quella tensione verso una crescita umana, una crescita nel senso pieno
della parola. Questo lo ha sempre notato in lui, proprio questa voglia di imparare, di
riconoscere e anche di amare. Proprio per questo, afferma di essere ancora più contento
di aver potuto dare a lui questo riconoscimento. Da sempre, l’Amministrazione Comunale
cerca di piacere a chi viene a trovarla, a chi viene a Pollutri. Crede che sia compito preciso
di una Amministrazione Comunale, quello di far conoscere al meglio il paese, per cercare
di conquistare quanti più consensi possibili, proprio nell’ammirazione di un paese e anche
in quello che, bene o male, si prefigge di fare.
Questa è una cittadina che sorge in un luogo bello, perché è a pochi chilometri dal mare,
c’è una natura che si può ammirare ovunque in paese. Quindi, era interesse
dell’Amministrazione Comunale, anche di trovare delle persone come il prof. Giancarlo
Galassi, che davvero fossero spinte da un amore profondo per questo luogo. Veramente,
si dichiara felice di aver aderito a questa iniziativa fatta dalla Giunta Comunale e di averlo
onorato con questo riconoscimento.
Vuole salutare anche don Guido Scotti, che vede qui. È anche lui un pollutrese, che vive a
Lanciano da tantissimi anni. Coglie l’occasione davvero per salutare e per ringraziare tutti i
presenti.
La sig.ra Virginia Vitali ringrazia, a sua volta, i presenti per tutto l’affetto e il calore umano
dimostrato a lei e al prof. Giancarlo Galassi.
Il Sindaco-Presidente dà infine, lettura della lettera inviata dal Sindaco del Comune di
Bagnacavallo, sig.ra Laura Rossi, che viene allegata al presente verbale sotto la lettera B.
Conclude la seduta del Consiglio Comunale, ringraziando tutti i presenti per la
partecipazione.
Ringrazia pure la sig.ra Virginia Vitali per quanto ha detto ed anche per l’impegno che ha
voluto prendere di donare una borsa di studio, impegno che durerà per cinque anni.
L’Amministrazione Comunale, quattro anni fa nel 2009, ha voluto rimodulare i capitoli di
bilancio. C’erano delle somme, che prima venivano destinate per altri scopi, che sono
state rimodulate ed è stata destinata una piccola somma alle borse di studio per gli alunni
meritevoli. Da sempre, l’Amministrazione Comunale ha creduto al fatto che incentivare i
ragazzi allo studio, dando loro un aiuto concreto, che non sia proprio un aiuto ma uno
stimolo a fare meglio. Tutti sanno che, quando si viene premiati, in qualche modo il premio
è un incentivo che dà una carica interna. Quindi, lo scopo era prettamente questo e lo si
sta facendo con enorme sacrificio da parte dell’Amministrazione Comunale, che in questi
anni, come tutti hanno avuto modo di conoscere, subisce continui tagli ai capitoli del
9
bilancio. Però, si cerca, comunque, di preservare questo importante capitolo per i ragazzi
del paese. L’aiuto che viene offerto al Comune questa sera dalla sig.ra Virginia Vitali è un
aiuto importantissimo, che va nella direzione che tutta l’Amministrazione Comunale si era
già prefissata.
Quindi, ringrazia nuovamente tutti e propone un applauso alla memoria al prof. Giancarlo
Galassi.
Si dà atto che la seduta consiliare viene sciolta alle ore 19,00, esaurita la trattazione
dell’ordine del giorno.
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ALLEGATO A
Curriculum vitae di Giancarlo Galassi
Nato a Bagnacavallo nel 1940, è essenzialmente un autodidatta, come lo ha definito il Prof.
Cavazzani nella presentazione a “La dialettica dalle origini a Platone”, pur essendo laureato in
Pedagogia (Facoltà di Magistero) e in Sociologia.
Destinato al lavoro manuale dalle condizioni di miseria in cui era caduta la famiglia, da giovane
aveva conseguito un Diploma da agente rurale e un Diploma da analista chimico, che tuttavia non
gli consentirono di guadagnarsi da vivere.
Lo rodeva la ricerca del vero, la necessità di spiegarsi le contraddizioni della società e per questo,
tra infinite difficoltà, prese ad occuparsi di filosofia fin dai tempi del servizio militare.
Si accostò al P.C.I. e frequentò la Scuola di partito a Bologna nel 1964. Ma lo spiccato spirito
critico creò immediatamente una frattura tra lui e i funzionari del partito nell’interpretazione e sul
valore della Segreteria di Krusciov. Quando nell’ottobre del 1964 Krusciov fu destituito e i
funzionari del partito si allinearono, la sorte di Galassi all’interno del partito fu definitivamente
segnata: venne allontanato.
A quel punto, aveva ventiquattro anni, cominciò a studiare per conseguire il Diploma dell’Istituto
magistrale come privatista. Ci vollero quattro anni e nel luglio 1968 ottenne il diploma.
Nello stesso 1968 si iscrisse alla Facoltà di Magistero dell’Università di Urbino per conseguire la
Laurea in Pedagogia. Qui fece un incontro fondamentale per la sua vita, avendo come Professore
di Filosofia e di Storia della filosofia Pasquale Salvucci, in ricordo del quale Carlo Bo scriveva:
“L’Università di Urbino è orgogliosa di averlo avuto fra i suoi maestri dopo Arturo Massolo, si da
considerarlo uno dei fondatori di una scuola filosofica che ha onorato l’Italia…“ (in Filosofia e
storia, Studi in onore di Pasquale Salvucci, Quattro Venti, Urbino 1996).
Del Prof. Salvucci divenne discepolo e per tutta la vita lo frequentò riconoscendolo come “il
Maestro”.
Salvucci nel corso del tempo lo indirizzò nello studio di Hegel. Però non lo chiamò mai ad
insegnare all’Università, se si esclude una breve “collaborazione didattica” dopo la laurea nel
1972/73.
Preso atto di questa realtà, fece altri tentativi e prese altri contatti: fu presso l’Università di
Bucarest con borse di studio del Ministero degli Esteri dove entrò in contatto col Prof. Mihai Pop e
svolse studi di specializzazione in semiotica applicata al folklore nell’ambito della Facoltà di Limba
ji Literatura Romana e, più tardi, a Barcellona presso l’Universidad Autonoma, dove superò il corso
di dottorato in Scienze della Comunicazione ed entrò in contatto, in particolare, col Prof. Dott.
Pares i Maicas.
Il titolo finale non fu conseguito perché cominciarono a subentrare problemi di salute, gravi, per cui
le sue condizioni fisiche sono andate via via peggiorando tra degenze, operazioni chirurgiche,
nuove malattie, sofferenze e privazioni fino alla morte nel luglio 2010.
I medici che l’hanno meglio conosciuto, lo hanno considerato un grande combattente.
Nonostante i disagi delle malattie, nel 2004 ha tenuto presso l’Istituto di Filosofia “Arturo Massolo”
dell’Università degli Studi di Urbino, chiamato dal Prof. Cavazzani, docente di Sociologia della
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cultura, due seminari dal titolo “Karl Marx e la logica del concreto” e “Il pragmatismo e la società
del loisir”, e nel 2006 un terzo seminario dal titolo “Socialisme ou barbarie” argomenti che si
ritrovano, ampliati ed approfonditi, nel volume “Nascita e morte della logica del concreto”,
pubblicato nel 2011.
Il tentativo di fondare il pensiero filosofico di Hegel e Marx sin dall’origine della storia della filosofia,
lo ha indotto ad esaminare, in collaborazione con Virginia Vitali, il pensiero dialettico sin
dall’antichità, che, se per Eraclito verte sul piano ontologico, in Platone è invece un metodo
conoscitivo che permette di giungere ad una conoscenza universale. Da questi studi è venuta la
pubblicazione nel 2009 presso la Casa editrice Quattro Venti, nella colonna “Materiali”, dell’opera
“La dialettica dalle origini a Platone”.
L’opera è stata presentata dal Prof. Cavazzani e dal Prof. Illuminati, al tempo Presidente del Corso
di Laurea in Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino, ad Anita (fraz. di
Argenta – Ferrara) e dal Prof. Nicola De Sanctis, professore di Logica dal 1970 ad oggi prima
presso la Facoltà di Magistero, poi di Scienze della Formazione dell’Università di Urbino, a Pollutri
(Provincia di Chieti) con grandi consensi ed intervento di pubblico.
E nel 2011 è stata pubblicata l’opera “Nascita e morte della logica del concreto”, nella stessa
collana e presso la stessa Casa editrice della precedente, con “Presentazione” del Prof. Nicola De
Sanctis. Questo lavoro di ricerca è stato portato a termine da Virginia Vitali, dopo la morte di
Galassi, secondo il piano dell’opera già delineato dal 2009 e a cui gli autori hanno lavorato, senza
esagerazioni, fino al giorno precedente la morte, che è stata improvvisa, pur all’interno di un
quadro di salute gravemente compromesso.
Questo lavoro di ricerca è stato presentato negli stessi luoghi e nelle stesse sedi del precedente
dal Prof. Nicola De Sanctis ed è stato personalmente consegnato da Virginia Vitali all’Istituto
Italiano di Cultura di Pechino.
Alla presentazione dell’opera si è aggiunto, in entrambi i casi, in ricordo della persona di Galassi.
In precedenza, nell’ormai lontano 1982, aveva pubblicato presso la Casa Editrice Unicopli di
Milano, la rielaborazione della tesi di laurea col Prof. Pasquale Salvucci col titolo “Fenomenologia
del movimento operaio in Europa dalle origini al 1917”.
Si è guadagnato da vivere insegnando nella Scuola secondaria.
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Del che si è redatto il presente verbale, approvato e sottoscritto:
IL PRESIDENTE
F.to NICOLA BENEDETTI
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to CARMINE GRAZIANI
Prot. N.________
Il sottoscritto Segretario comunale, su conforme attestazione del messo comunale,
ATTESTA
Che la presente deliberazione:
E' stata affissa all'albo pretorio comunale il giorno _________________ e vi rimarrà in
pubblicazione per quindici giorni consecutivi;
E' stata trasmessa, con lettera n. _________________, in data __________________ ai
signori capigruppo consiliari;
E’ stata dichiarata immediatamente eseguibile.
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to CARMINE GRAZIANI
Che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il ___________________________;
Perché dichiarata immediatamente eseguibile;
decorsi 10 giorni dalla pubblicazione.
Dalla Residenza Comunale, ___________________
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to CARMINE GRAZIANI
Reg. pubb. N._______
PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA
(Art. 49 del D.Lgs. 267/2000)
PARERE DI REGOLARITA’ CONTABILE
(Art. 49 del D.Lgs. 267/2000)
FAVOREVOLE
IL RESPONSABILE
F.to Nicola Benedetti
E’ copia conforme all’originale da servire per uso amministrativo.
Dalla residenza municipale, _____________________
IL SEGRETARIO COMUNALE
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Del che si è redatto il presente verbale, approvato e sottoscritto:
IL PRESIDENTE
NICOLA BENEDETTI
IL SEGRETARIO COMUNALE
DOTT. CARMINE GRAZIANI
Prot. N.________
Il sottoscritto Segretario comunale, su conforme attestazione del messo comunale,
ATTESTA
Che la presente deliberazione:
E' stata affissa all'albo pretorio comunale il giorno _________________ e vi rimarrà in
pubblicazione per quindici giorni consecutivi;
E' stata trasmessa, con lettera n. _________________, in data __________________ ai
signori capigruppo consiliari;
E’ stata dichiarata immediatamente eseguibile.
IL SEGRETARIO COMUNALE
Dott. CARMINE GRAZIANI
Che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il ___________________________;
Perché dichiarata immediatamente eseguibile;
decorsi 10 giorni dalla pubblicazione.
Dalla Residenza Comunale, ___________________
IL SEGRETARIO COMUNALE
Dott. CARMINE GRAZIANI
Reg. pubb. N._______
PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA
(Art. 49 del D.Lgs. 267/2000)
PARERE DI REGOLARITA’ CONTABILE
(Art. 49 del D.Lgs. 267/2000)
FAVOREVOLE
IL RESPONSABILE
Nicola Benedetti
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