Le basi chimiche dell’ereditarietà Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 1 Il codice della vita Il DNA, o acido desossiribonucleico, è cos7tuito da lunghe catene di nucleo7di; ogni nucleo7de è composto da uno zucchero (deossiribosio), un gruppo fosfato, una base azotata purinica o pirimidinica. Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 2 Il codice della vita Purine: adenina (A) e gunina (G); pirimidine: citosina (C) e 7mina (T). Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 3 Il genoma eucariotico si trova nel nucleo Le cellule eucariotiche devono compattare fino a 2 metri di DNA in un nucleo di circa 10 µm di diametro NU = nucleo NO = nucleolo NE = nuclear envelope HC = heterocromatin RER = reticolo endoplasmatico ruvido ZY = granuli di zimogeno Micrografia elettronica di cellula acinare pancreatica Compattamento del DNA nella cromatina Micrografia SEM dei cromosomi sessuali umani Fibra da 200 nm Domini ad ansa Micrografia ottica di cromosomi umani Fibra da 10 nm “Collana di perle” I procarioti non hanno un nucleo, ma devono comunque adattare all’interno della membrana cellulare il loro DNA, che è lungo 1000 volte la lunghezza della cellula. Il DNA cromosomico dei procarioti è organizzato in una struttura ovoidale condensata chiamata nucleoide. Molte proteine (proteine similistoniche o “associate al nucleoide”) sono coinvolte nel compattamento del DNA. Micrografia al microscopio elettronico a trasmissione a falsi colori di una cellula batterica lisata (E. coli). I genomi degli organelli sono simili ai genomi batterici. Il DNA dei cloroplasti (cpDNA) circolare (o lineare?) 120-160 kb, 20-40 copie per organello, è privo di proteine associate caratteristiche del DNA eucariotico. Il DNA mitocondriale (mtDNA) è di solito una molecola di DNA circolare a doppio filamento che non è compattata da istoni. I virus a DNA dei mammiferi infettano cellule di mammifero e utilizzano il macchinario della cellula ospite per la replicazione. Alcuni virus compattano il loro genoma nel capside virale utilizzando proteine basiche da essi stessi codificate, altri sfruttano il macchinario della cellula ospite. Particelle virali DNA minicromosoma compattato minicromosoma esteso (istoni) Esempio: SV40 (simian virus 40) utilizza H2A, H2B, H3 e H4 (ma non H1) per organizzare il proprio DNA circolare a doppio filamento chiuso covalentemente in un minicromosoma. L’informazione codificata nel DNA è convertita nelle sequenze amminoacidiche delle proteine in un processo a più fasi 1. I fattori di trascrizione legano le regioni regolatrici dei geni che contollano, e li attivano. 2. In seguito all’assemblaggio di un complesso di inizio multiproteico, legato al DNA, l’RNA polimerasi inizia la trascrizione di un gene attivato. L’RNA polimerasi si muove lungo il DNA legando i nucleotidi in un trascritto premRNA a singolo filamento (ss) usando uno dei due filamenti di DNA come stampo (template). Durante la trascrizione di un gene codificante una proteina, da parte di una RNA polimerasi, il codice del DNA a 4 basi, che specifica la sequenza amminoacidica della proteina è copiato in un RNA messaggero precursore (pre-mRNA) mediante la polimerizzazione dei monomeri ribonucleosidi trifosfato (rNTPs). 3.Il pre-mRNA trascritto è processato per rimuovere le sequenze non codificanti. La rimozione di sequenze non codificanti (introni) e le altre modifiche del pre-mRNA, note come processamento dell’RNA (RNA processing), producono un mRNA funzionale (maturo), che viene trasportato nel citoplasma. 3.Il pre-mRNA trascritto è processato per rimuovere le sequenze non codificanti. 4. In una cellula eucariotica l’RNA messaggero maturo (mRNA) è esportato nel citoplasma, dove viene legato dai ribosomi che ne leggono la sequenza e sintetizzano una proteina (traduzione) legando gli amminoacidi in una catena lineare Durante la traduzione, il codice a 4 basi dell’mRNA è decodificato nel “linguaggio” a 20 amminoacidi delle proteine. I ribosomi, le macchine macromolecolari che traducono il codice dell’mRNA code, sono composti di due subunità asseblate nel nucleolo a partire da RNA ribosomali (rRNAs) e numerose proteine ribosomali. Una volte trasportate nel citoplasma, le subunità ribosomali legano un mRNA ed effettuano la sintesi proteica con l’aiuto dei transfer RNAs (tRNAs) e di vari fattori di traduzione. Durante la replicazione del DNA che avviene solo nelle cellule che si preparano a dividersi, i monomeri desossiribonucleosidi trifosfati (dNTPs) sono polimerizzati a dare due copie identiche di ciascuna molecola di DNA cromosomale. Ogni cellula figlia riceve una delle copie identiche. Codice genetico e sintesi delle proteine 16 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 I geni e le proteine La comprensione di ciò che un gene può esprimere si ampliò nel tempo: 17 Cur7s et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La struPura dell’RNA L’RNA è formato da nucleo7di cos7tui7 da uno zucchero (ribosio), una base azotata e un gruppo fosfato. Le basi azotate sono: guanina; adenina; citosina; uracile. 18 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La struPura dell’RNA Le differenze rispePo al DNA: 19 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La struPura dell’RNA L’RNA differisce per ques7 elemen7: 20 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il ruolo dell’RNA L’RNA ha un ruolo nella traduzione da DNA a proteine. I primi indizi: cellule molto ricche di RNA sinte7zzano molte proteine; l’RNA degli eucario7 si trova nel citosol dove avviene la sintesi proteica; quando una cellula baPerica viene infePata da un virus a DNA, viene prodoPo RNA. 21 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il ruolo dell’RNA • L’RNA messaggero veicola l’informazione per la sintesi proteica; • viene trascriPo a par7re da un filamento di DNA che funge da stampo; • la trascrizione richiede l’enzima RNA polimerasi; • l’enzima si lega a un sito promotore sul DNA; • l’enzima aggiunge nucleo7di in direzione 5ˈ-­‐ 3ˈ complementari a quelli del filamento stampo, con uracile al posto di 7mina; • quando incontra la sequenza di terminazione, la trascrizione si blocca. 22 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il ruolo dell’RNA 23 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Elaborazione dell’mRNA Gli introni sono sequenze non tradoPe all’interno del gene, trascri\ in una molecola nota come pre-­‐mRNA e poi elimina7. Gli esoni sono le sequenze codifican7. 24 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Elaborazione dell’mRNA L’appaiamento tra DNA stampo e mRNA maturo non dava una corrispondenza perfePa. Le anse corrispondono agli introni. 25 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Elaborazione dell’mRNA Da pre-­‐mRNA, tramite: capping: aiuta l’uscita dell’mRNA dal nucleo; coda di poli-­‐A: conferisce stabilità alla molecola; splicing: elimina gli introni; si o\ene mRNA maturo. 26 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Elaborazione dell’mRNA 27 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Elaborazione dell’mRNA Splicing: taglio degli introni e unione degli esoni. Spliceosoma: complesso formato da subunità dePe small nuclear ribo-­‐nucleo-­‐protein (snRNP). 28 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Elaborazione dell’mRNA Lo splicing alterna8vo: negli eucario7 a par7re da un singolo gene e trascriPo si formano mRNA diversi e quindi diverse proteine. 29 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il codice gene7co Il DNA e l’RNA contengono 4 nucleo7di diversi, le proteine invece sono cos7tuite da 20 amminoacidi. Teoricamente si stabilì che solo con 3 nucleo7di era possibile codificare per un numero più che sufficiente di amminoacidi. 1 nucleo7de – 4 amminoacidi 2 nucleo7di – 42 amminoacidi = 16 amminoacidi 3 nucleo8di – 43 = 64 amminoacidi Questa triplePa di nucleo7di viene chiamata codone. 30 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il codice gene7co Codice degenerato: i codoni per un amminoacido differiscono per un solo nucleo7de finale. 31 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 I ribosomi 32 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La sintesi proteica La sintesi proteica richiede: • RNA messaggero; • ribosomi forma7 per 2/3 da RNA ribosomiale e 1/3 da proteine; • RNA di trasporto. 33 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La sintesi proteica Gli RNA di trasporto sono 20: la terminazione CCA in 3' lega sempre un amminoacido; an7codone complementare al codone sull’mRNA; amminoacil-­‐tRNA-­‐sintetasi: catalizza il legame tra amminoacido e tRNA. 34 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La sintesi proteica La sintesi proteica si chiama anche traduzione. Avviene in tre fasi: inizio: subunità minore + tRNA + mRNA (complesso di inizio); allungamento: al complesso di inizio si lega la subunità maggiore, la sintesi procede; terminazione: al codone di stop si interrompe la traduzione. 35 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La sintesi proteica 36 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2011 La sintesi proteica 37 La sintesi proteica 38 La sintesi proteica 39 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione dell’espressione genica 40 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 L’importanza della regolazione La regolazione genica è la capacità di una cellula di controllare l’espressione dei suoi geni; i geni possono essere a\va7 o disa\va7 al momento opportuno per evitare un inu7le dispendio energe7co. 41 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 L’importanza della regolazione In E. coli la presenza di laPosio come alimento induce la sintesi dell’enzima beta-­‐galaPosidasi, che lo scinde; la presenza dell’amminoacido triptofano nel terreno di crescita inibisce invece la sua sintesi interna. 42 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 L’importanza della regolazione Il genoma è lo stesso per tuPe le cellule di un organismo. Ciò che cambia è il proteoma: l’insieme delle proteine espresse da una cellula; durante il differenziamento i geni vengono espressi in sequenza temporale controllata. 43 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 L’importanza della regolazione Durante le diverse fasi dello sviluppo vengono espressi geni diversi per la globina. 44 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 L’importanza della regolazione Nelle cellule mature non si perde DNA funzionale e i geni non sono ina\va7 in modo defini7vo. 45 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il controllo genico nei procario7 Il controllo può avvenire in una delle tre fasi che portano alla sintesi proteica. Avviene sopraPuPo durante la trascrizione. 46 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il controllo genico nei procario7 I faBori di regolazione della trascrizione: sono proteine codificate da geni regolatori; si legano vicino alla sequenza promotore di un gene; possono reprimere o a\vare la trascrizione; agiscono a volte con piccole molecole effeBrici che ne modificano la conformazione. I geni cos8tu8vi non subiscono questo controllo, sono sempre a\vi perché codificano per proteine indispensabili durante l’intera vita della cellula. 47 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il controllo genico nei procario7 48 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2011 Il controllo genico nei procario7 Nei procario7 i geni struPurali che codificano per polipep7di con funzione correlata vengono spesso trascri\ sullo stesso segmento di mRNA. 49 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il controllo genico nei procario7 Operone: promotore + operatore + geni struPurali. I geni regolatori sono sparsi nel cromosoma, non fanno parte dell’operone, ma codificano per a\vatori e repressori della trascrizione. 50 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il controllo genico nei procario7 I corepressori: il triptofano, se presente nel terreno di coltura, si lega al repressore trp, ne cambia la conformazione permePendogli di legarsi al sito dell’operatore; insieme bloccano la sintesi di triptofano. 51 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Il controllo genico nei procario7 Gli induBori: il laPosio, se presente nel terreno di coltura, si lega al repressore lac inibendo la sua capacità di legarsi all’operatore; vengono sinte7zza7 gli enzimi u7li alla degradazione del laPosio. 52 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 Come i procario7: a\vatori e repressori; molecole effePrici. Solo eucario7: maggior numero di proteine e cellule diverse; non ci sono gli operoni; inibizione aPraverso l’aggiunta di un gruppo me7le al DNA; a\vatori che alterano la struPura della croma7na. 53 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 Eterocroma8na: croma7na più condensata; eucroma8na: croma7na distesa, permePe la trascrizione, presente solo in interfase; istoni: proteine che mantengono la croma7na spiralizzata; il grado di condensazione varia da un 7po di cellula all’altro; eterocroma7na permanente: corpi di Barr, centromeri, telomeri e regioni non codifican7. 54 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 Istone ace8transferasi: aPacca gruppi ace7li alle code N terminali delle proteine istoniche, che si allentano, lasciando libero il DNA per la trascrizione. Nei mammiferi ci sono 50 enzimi che modificano gli istoni, per compaPare o despiralizzare la croma7na. 55 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 Il promotore è cos7tuito da tre unità: TATA box, localizza il punto in cui la trascrizione può avere luogo; inizio della trascrizione, si inserisce la RNA polimerasi; sito degli elemen7 regolatori: enhancer e silencer. 56 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 TATA box + inizio della trascrizione = promotore basale FaBori di trascrizione generali: si legano al promotore basale per consen7re l’aPacco della RNA polimerasi. 57 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 La trascrizione ha inizio quando un a\vatore si lega all’enhancer; gli enhancer sono specifici per ogni 7po di cellula. 58 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 La regolazione negli eucario7 Se gli enhancer sono lontani dal promotore è necessaria la presenza di un mediatore. 59 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Regolazione post-­‐trascrizionale Splicing alterna8vo: da un unico gene posso oPenere diversi trascri\ e quindi diverse proteine; modifiche chimiche alla sequenza leader che impediscono l’aPacco dell’RNA ai ribosomi; repressore traduzionale: si lega all’mRNA quando la proteina è presente in quan7tà sufficiente; RNA interference: piccole molecole di RNA, dePe microRNA (miRNA) o short-­‐interfering RNA (siRNA), che interferiscono con l’mRNA, lo neutralizzano o degradano. dopo la traduzione: blocco reversibile o roPura della proteina non più necessaria. 60 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2012 Regolazione post-­‐trascrizionale RNA interference: queste brevi sequenze possono essere sinte7zzate in laboratorio e offrono prospe\ve in campo medico. 61 Curtis et al. Invito alla biologia.blu © Zanichelli editore 2011