...si fa strada nel mondo - "G.B. Vico"

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Periodico di informazione scolastica del liceo scientifico “G. B. Vico” - Laterza (TA) n°0 anno 2006
...si fa strada nel mondo
editoriale [pag.3]
vico news [pag. 4-5]
attualità [pag. 6-7]
focus [pag. 8]
libri [pag . 9]
cinema, tv e spettacolo [pag. 10]
sport [pag. 11]
musica [pag. 12]
curiosità [pag.13]
l’angolo della posta [pag.14]
la voce dell’indellettuale [pag. 15]
Redazione:
Cosimo Loforese (4^G)
Giovanni Clemente (4^G)
Andrea Lamola (4^G)
Annalisa Lomastro (4^G)
Morena Venturini (5^B)
Antonella Amatulli (5^D)
Rosita Valente (1^H)
Ylenia Tralli (2^C)
Alessandro Ciulli (5^E)
Domenico Ricciardi (3^D)
Michele Tocci (5^C)
Hanno collaborato:
Pasquale Fagiano (4^G)
Claudia Bellini (5^D)
Enrica De Stena (2^I)
Mariacarmela Galeandro (2^I)
Manuela Pastore (2^C)
Angela Armento (3^C)
Mariateresa Matera (3^C)
Antonella Materano (3^C)
Viviana Montone (3^C)
editoriale
Riprendiamo il
nostro lavoro!
Editoriale
Riparte, per il secondo anno, il giornale d’istituto, con
tanta grinta, innovazione ed entusiasmo, frutto della
dedizione e dell’impegno di un gruppo
di
studenti
volenterosi. L’esigenza forte di comunicare,
in
u n ’ e p o c a
mediatica, attraverso uno strumento
cartaceo quale può essere un
giornale d’istituto, serve a confermare “l’esserci” di tutti noi.
Partecipazione, curiosità, desiderio d’essere presenti ad esperienze formative, sono la molla
che ci spinge in quest’avventura, che è anche un modo di stare insieme e di confrontarsi, in un
ambito sicuramente impegnativo. Dunque, impegno? Certo! Ma
anche divertimento, utilizzo dei
canonici insegnamenti, consegna di esperienze. Tutto ciò affinché non tramonti il bisogno del
fare e del comunicare, che ci ha
sempre caratterizzati.
Queste sono le premesse che
animano la redazione, alla quale sono invitati a partecipare tutti indistintamente, con spirito di
collaborazione, non certo di affermazione. Nessuno pensi di diventare giornalista, ma tutti s’impegnino a tenere in vita questi fogli, pagine semplici, senza troppe
pretese. Solo con la collaborazione, infatti, questo giornale può
ambire a rappresentare tutti gli
studenti di questo liceo, a poter
dare la carica a tutti, diventando la “voce” delle attese dei suoi
lettori!
la redazione
“Svicolando”: giornalino e non solo
Prima novità di quest’anno è il nuovo nome,
Svicolando. “Svicolando” vuole rappresentare un
nuovo modo di dare notizia, un modo simpatico,
fatto dai ragazzi del Vico, per i ragazzi del
Vico.
Intrufolarsi nella realtà che ci circonda, guardarla e analizzarla dal nostro punto di vista:
questi gli scopi “giornalistici” che, alla vigilia della pubblicazione di questo primo numero,
ci siamo prefissi.
Partire quindi dal nostro piccolo ambiente, allargare il cerchio e tornare indietro per riferire ai nostri compagni (e non solo a loro) ciò che
abbiamo visto e capito.
Questo nome diventa, così, l’ambizione di un
giornalino che, Svicolando
Svicolando, si fa
strada tra i lettori.
3
“Vico”news
Test universitari
Un ostacolo insormontabile?
Fra le attività extracurricolari approvate dal Consiglio d’Istituto figura un interessante progetto, nuovo ed assai utile.Con i fondi assegnati dalla Consulta provinciale degli studenti sono stati finanziati alcuni corsi di approfondimento di
matematica, scienze e fisica, per gli
alunni delle classi quinte. Questi ultimi, infatti, essendo quasi tutte le
facoltà universitarie a numero
chiuso,vengono a trovarsi molto
spesso senza alcuna
preparazione a sostenere i
test di selezione, per i
quali i più
volenterosi
si attrezzano secondo la regola del “fai da te”.
Le attività di approfondimento
approvate mirano a preparare i ra-
gazzi ad affrontare l’ammissione
agli indirizzi universitari scelti e non
solo: i corsi possono peraltro essere un valido supporto per colmare
lacune e/o migliorare la preparazione personale in vista degli esami di Stato.
Gli approfondimenti, della durata di due ore per ciascun incontro
pomeridiano, sono iniziati alla fine
di gennaio 2006. Nel corso delle lezioni i partecipanti, oltre a seguire
attività teoriche, si
savvalgono dell’uso del laboratorio multimediale e
di scienze.
Ma può un corso
aiutare
dei
diciannovenni
spaesati nell’arduo compito della scelta degli studi futuri? Certamente non è questo
lo scopo prefisso, bensì quello dello
stadio successivo alla scelta: l’am-
missione. Il
consiglio
che molto
spesso ci si
sente dare
da docenti
e persone
vicine è di
“farsi furbi”,
di non individuare per
la selezione soltanto una sede universitaria, ma di localizzare anche
altre, allo scopo di non rischiare di
perdere l’anno inutilmente.
Poichè tali attività hanno centrato i reali bisogni degli studenti e future matricole, mai disorientati
come in questo momento della
loro vita, ci si auspica quindi che
queste ore di approfondimento,
adeguatamente sfruttate, aiutino a
potenziare le loro competenze e a
prepararli psicologicamente ad affrontare al meglio i test.
Antonella Amatulli (5^D)
Lavori in corso al “Vico”
Dopo più di 20 anni, vengono eseguiti al liceo
“Vico” grandi lavori di manutenzione ad opera dell’Amministrazione Provinciale (mancavano dal
1984).
Si tratta della sostituzione
dei termoconvettori non
funzionanti, delle caldaie e
di parte delle tubazioni.
Procedono, seppur a rilento, i lavori di riparazione della scala d’emergenza e della palestra. Si prevede che a breve gli interventi saranno portati a termine.
Si sono già svolte, poi, le gare
d’appalto per l’intonacatura delle facciate esterne dell’edificio e
4
per il completamento del lastrico
solare.
Sono stati programmati, inoltre,
anche la sostituzione dei filtri dei
termoconvettori, la tinteggiatura
delle aule e il ripristino della scali-
nata d’ingresso.
Infine, riguardo alla costruzione di altre quattro aule (di
cui l’istituto necessita dato
l’incremento delle iscrizioni
registrato negli ultimi anni), i
fondi sono già stati stanziati
dalla precedente Amministrazione Provinciale. L’attuale Amministrazione Florido, però, non ha ancora
provveduto ad indire una
gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori.
«È il primo anno che la Provincia
ci dà ascolto» ha dichiarato la
prof.ssa Alfonso, Dirigente Scolastico del “Vico”.
Morena Venturini (5^B)
“Vico”news
Teatro: viaggio
nella
letteratura
Sabato 24 Febbraio, al Liceo “G.B.
Vico”, sono state proposte due rappresentazioni teatrali dal titolo “Dorsale Italica” e “L’Odissea”.
La prima, strutturata in tre atti, analizzava il capitolo “Il
vizio del fumo” tratto da “La coscienza
di Zeno” di Italo
Svevo, il romanzo
“L’innocente” di
Gabriele D’Annunzio e la novella di
Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in
bocca”; la seconda rappresentava,
invece, le avventure di Ulisse narrate da Omero nel capolavoro letterario greco.
Entrambe le opere hanno riscosso
grande successo tra gli studenti, grazie alla bravura degli attori che, pur
avendo a disposizione un “piccolo
palcoscenico”,
sono stati capaci
di catturare l’attenzione di noi
alunni, proiettando le nostre menti nelle varie epoche
analizzate che, nonostante facciano
parte del passato, hanno visto protagonisti temi molto
attuali, come il vizio
del fumo o la sempre più diffusa presenza di gravi malattie, quali il tumore.
Assistere a queste
commedie è stata
un’opportunità di conoscere più da
vicino e da un diverso punto di vista grandi autori della letteratura
italiana e non, che, analizzati attent
a
m
e
n
Manuela Pastore (2^C)
“1X1”:la TV interpella i ragazzi
Confrontarsi per crescere
È ormai da alcuni mesi che la nostra
scuola partecipa via web alla trasmissione “1x1” in onda su SAT2000. Questa interessante iniziativa permette ai
ragazzi delle scuole superiori di
interagire in diretta su svariati temi;
venerdì 10 Febbraio i fortunati siamo
stati proprio noi, alunni della 3^C.
L’occasione era la cerimonia d’apertura delle
XX Olimpiadi Invernali,
ma l’argomento trattato riguardava non solo
“Torino 2006” ma anche
lo sport in generale.
La presenza di alcuni
nostri coetanei in studio
è stata per noi una spinta efficace
per superare l’immancabile emozione iniziale e permetterci di esprimere serenamente le nostre opinioni.
Anche grazie ai numerosi filmati
proposti, abbiamo analizzato, per
restare in tema, le “due facce della
medaglia” dello sport e tutto ciò che
esso comporta: lo spirito olimpico,
che dovrebbe regnare sovrano in
queste manifestazioni; la voglia di
dare il meglio di se; la passione, necessaria per superare tutte le avversità; ma anche gli ormai ricorrenti
casi di doping e l’inevitabile interesse economico.
Questa nostra prima esperienza televisiva è risultata positiva anche
grazie alla struttura
organizzativa della
trasmissione, che riesce ad affrontare
problematiche di primo piano interessando attivamente i ragazzi dando loro
voce.
Sperando di poter ripetere questa
straordinaria esperienza, invitiamo a
seguire la trasmissione (ogni lunedì
dalle 14:00 su SAT2000), poichè la riteniamo fortemente arricchente per
la formazione personale e sociale
dei giovani.
Angela Armento (3^C)
Mariateresa Matera (3^C)
Antonella Materano (3^C)
Viviana Montone (3^C)
Notizie in breve:
La scuola incontra
Dopo la presentazione del libro di mons. Pietro Maria Fragnelli, “Il deserto fiorirà”, è atteso, per la fine di maggio, Federico Moccia (già
autore del best seller “Tre metri sopra il cielo”), che proporrà la sua ultima fatica “Ho voglia di te”.
Olimpiadi di matematica
Superata la fase d’istituto dall’alunno Francesco D’Anzi (5^C)
Sulle orme di Perez
Avviato il progetto di turismo scolastico volto alla rivalutazione del
territorio attraverso lo studio della sua storia e delle sue tradizioni.
Borse di studio Mastrovito e Petrelli
Appuntamenti fissi del “Vico” per premiare il merito scolastico: a novembre la migliore media con la borsa di studio Mastrovito, a giugno la perizia matematica con la Petrelli.
5
attualità
Islam: le conseguenze della satira
Dodici vignette tirano in ballo la libertà di stampa
a cura di Antonella Amatulli (5^D)
Il generale...
A distanza di settimane non si pla-
ca l’ondata di manifestazioni antioccidente sollevata dalle 12 vignette raffiguranti il profeta Maometto.
Queste, delle quali le due considerate più offensive ritraggono il Profeta
con il viso di un maiale ed una bomba con la miccia accesa a mò di
turbante, furono pubblicate per la
prima volta il 30 settembre dal quotidiano danese “Jylland-Posten”. Successivamente furono riprese da molte testate giornalistiche, comprese le
italiane
“La
Stampa”,
il
“Corriere della
Sera”, “Libero” e
“La Padania”.
Unico, e sorprendente,
atto di coraggio e di affermazione della libertà di stampa nel
mondo islamico è stato la pubblicazione delle vignette “blasfeme”
sul quotidiano giordano “Shihane”,
al fine di “invitare i musulmani alla
ragione”, come ha dichiarato il direttore del giornale, che ha scritto
inoltre: “Cosa crea pregiudizi più pesanti nei confronti dell’Islam, queste
vignette o le immagini di un
sequestratore che taglia la gola a
un ostaggio o quelle di un kamikaze
che si fa esplodere?”. L’invito e la
domanda sembrano aver avuto
come unico esito il licenziamento
del direttore.
DI tutt’altra idea il Presidente
iraniano Ahmadineijad, che ha parlato di “una sberla da mollare agli
autori, per lasciare un segno della
vergogna”; un capo religioso
islamico ha messo una taglia di un
milione di dollari sulla testa dell’au-
6
tore dei disegni satirici, sulla scia della fatwa (la sentenza di morte)
emessa nel 1989 nei confronti di
Salman Rushdie, autore de “I versetti
satanici”, libro considerato blasfemo
dai musulmani.
Sull’altra sponda del Mediterraneo
troviamo, invece, numerose prese
di posizione di capi di Stato e della
Santa Sede, di politici, rabbini, filosofi e giornalisti. In Italia il Presidente del Senato Pera denuncia che si
grida allo scandalo per offese a
Maometto e all’Islam, mentre, se si
offendono simboli e temi cari al Cattolicesimo, la libertà di opinione diviene il bene supremo. Sono
quindi molto
sottolineati i
temi della reciprocità e del
mutuo rispetto,
sia dallo stesso
Pera, che dal
Presidente della Camera Casini e
dal portavoce del Vaticano
Navarro Valls. Reciprocità la cui importanza, molto spesso, viene omessa di fronte all’urgenza di acquietare gli animi di persone ormai votate
ad una guerra santa contro l’Occidente. La celebre e significativa frase di Voltaire, “Non sono d’accordo
con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”, risulta
essere, in quest’occasione, la perfetta sintesi delle
posizioni assunte da intellettuali e filosofi.
E anche, si
spera,
di
chiunque abbia a cuore le
basi di libertà
su cui è costruita la nostra civiltà.
...il particolare
C
osa pensano gli studenti del
“Vico” riguardo alla pubblicazione
delle vignette e alle proteste che ne
sono seguite? Lo abbiamo chiesto
in un sondaggio, proposto a tutta
la popolazione studentesca.
La Puglia, terra di mare a stretto
contatto con culture e civiltà del
bacino del Mediterraneo, è, con la
Sicilia, luogo prediletto dagli sbarchi di clandestini in cerca di fortuna. Viene quindi spontaneo porsi
quesiti su come questo avvenimento possa influire sulla società
multietnica e multiculturale in cui
viviamo.
Nella prima domanda si chiedeva
agli alunni se fossero d’accordo sulla pubblicazione delle vignette satiriche. La maggioranza nel biennio
e la metà nel triennio ha espresso
parere contrario, soprattutto riguardo alla loro riproposizione sui giornali italiani, nelle reti televisive, e infine riguardo alla maglietta esibita
dall’ex ministro Calderoli.
È stato chiesto ai ragazzi come giudicassero
la
reazione
dei
musulmani, e se pensassero che tali
episodi possano compromettere
l’integrazione di culture e religioni
diverse. È emerso che le proteste
sono giudicate esagerate e non giustificate. È opinione diffusa che episodi del genere possano frenare e
compromettere la pacifica convivenza, specie in vista del perpetrarsi delle violenze, ad opera di estremisti il cui scopo non è certo quello
dell’integrazione culturale e men
che mai religiosa.
Nella pagina seguente
sono riportati i risultati del sondaggio
attualità
1) È stato giusto pubblicare le vignette del
profeta dell’Islam,
Maometto?
2)Come giudichi il modo
in cui i musulmani hanno reagito alla loro
pubblicazione??
3) Pensi che episodi del
genere possano compromettere la pacifica convivenza tra popoli di religioni diverse?
BIENNNIO
BIENNNIO
BIENNNIO
TRIENNIO
TRIENNIO
TRIENNIO
L’episodio visto da un cattolico e da un musulmano
Intervista doppia: Don Franco Conte e Hamid
Don Franco Conte, 56 anni, è professore di religione del liceo “G. B. Vico” e parroco della chiesa San Lorenzo di Laterza.
1) Credi che questi episodi possano compromettere la convivenza
pacifica tra popoli di religione diversa?
Le notizie di cronaca di questi giorni ci
offrono ampia dimostrazione di come siano stati compromessi tanti equilibri politici e sociali nelle varie nazioni.
2) Come giudichi la reazione dei musulmani?
Prevedibile! Al di la del fatto che, da molte fonti giornalistiche, si fa presente che queste nazioni sottacciono ben
altre “frustrazioni” e siano una buona occasione per dimostrare e condannare situazioni politiche internazionali
che di tanto in tanto esplodono in varie parti.
3) Credi sia stato giusto pubblicare le vignette?
Dal punto di vista occidentale non essere capaci di
autoironia e di satira religiosa significa solo permalosità e
scarsa intelligenza (ovviamente se non si scade nel
blasfemo e nell’offesa). Se però guardiamo la situazione
dal punto di vista della cultura orientale, ed islamica in
particolare, allora le cose cambiano.
4) Ritieni che la comunità cristiana locale sia aperta all’accoglienza dei musulmani? In che modo?
Si e ne abbiamo ampia dimostrazione nella realtà dei
nostri paesi.
Ylenia Tralli (2^C)
Rosita Valente (1^H)
Hamid, musulmano praticante, è in
italia da tanto tempo. Ha una famiglia ed un lavoro.
1) Credi che questi episodi possano
compromettere la convivenza pacifica tra popoli di religione diversa?
No, non credo.
Alcuni possono pensare che l’Islam
l’abbia fatto per guerra o per spargere sangue e terrore inutilmente ma è tutto il contrario: l’Islam va a trovare la pace. Nel corano non
c’è scritto che dobbiamo combattere per avere la
guerra ma per avere la pace, fratellanza
2) Come giudichi la reazione dei musulmani?
Non penso che siano stati i musulmani, penso che
sia tutta una questione politica per abbattere
l’Islam. L’Islam non è mai stato violento e sono convinto di questo.
3)Credi sia stato giusto pubblicare le vignette?
No. Anche se hanno la libertà di stampa non è giusto
che debbano deridere il nostro profeta.
Se lo hanno fatto vuol dire che non conoscono nulla della nostra religione e chi non conosce non può
giudicare.
4) Ritieni che la comunità cristiana locale sia aperta
all’accoglienza dei musulmani? In che modo?
Sto bene qui a Laterza grazie alla mia religione che mi
ha insegnato a rispettare gli altri.
Ylenia Tralli (2^C)
Rosita Valente (1^H)
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focus
L’ultimo tiro non arriva mai
Intervista a un fumatore: più facile cominciare che smettere
Molte sono le campagne di informazione sui rischi del fumo, ma nonostante questo, i fumatori nel mondo sono circa due miliardi e si stima
che il fumo causi 4-5 milioni di morti
l’anno, uno ogni dieci secondi. Basti pensare che il fumo causa tumori alla cavità orale, bocca, laringe,
gola ed esofago e tumori ai polmoni (il 90% dei casi è proprio provocato dal fumo di sigaretta). Inoltre
il fumo è molto pericoloso per il cuore, infatti è il peggior artefice di malattie cardiovascolari. Nella donna
colpisce soprattutto l’apparato riproduttivo, provocando tumori alla
cervice e infertilità, nelle donne in
gravidanza, distacco della placenta; negli uomini causa impotenza.
In Europa il tabacco è arrivato circa cinque secoli fa, con Cristoforo
Colombo, ma, pur essendo passato del tempo, continua a mietere
vittime, soprattutto nell’età
adolescenziale. La sigaretta infatti
è “l’arma” con la quale non ci si
sente piccoli.
Cosa ne pensa del problema un
giovane fumatore? L’unico modo
per scoprirlo è chiederglielo…
- Come hai cominciato a fumare? Perché?
“Si incomincia con una sigaretta
offerta dagli amici, il giorno dopo
la chiedi, dopo un po’ cominci a
comprarti il primo pacchetto da
dieci, e poi ti accorgi che non ne
puoi fare più a meno. Il motivo per
cui incominci spesso non è ben definito, a volte si incomincia a fumare per
sembrare più grandi,
altre volte lo si fa solo
perché va di moda”.
- Quanto costa fumare?
“Fumare costa, e anche tanto; a volte per
comprarti le sigarette
devi evitare di fare altre cose che magari ti
piacciono, altre volte
sei costretto a umilianti
collette per casa cercando i centesimi sparsi qua e là”.
- Sai quali danni provoca al
tuo corpo il fumo?
“Un po’ per fortuna, un po’ per
sfortuna, ne sono a conoscenza,
spesso quando sono raffreddato(il
che avviene frequentemente) avverto dolori al petto e mi chiedo
cosa stia succedendo lì dentro …
preferisco non darmi una risposta”.
- Reputi ipocriti gli adulti che ti invitano a smettere di fumare non essendone loro capaci?
“No, non li reputo ipocriti: si sa che
è sbagliato ma è difficile liberarsene”.
- Sai che la sigaretta potreb-
“Fumi?”
“Se si, quanto?”
Qual è il rapporto degli studenti del “Vico” con le sigarette? Abbiamo cercato di
capirlo attraverso un sondaggio, a cui si è sottoposta
tutta la popolazione studentesca.
Due le domande: “Fumi?” e
“Se fumi, lo fai sempre o
solo a volte?”.
Ci hanno risposto così...
8
be diventare una dipendenza?
Come vivi il fatto di dipendere
da un oggetto?
“Questo è l’ultimo dei problemi”.
- Come consideri
una persona che ha
deciso di non fumare?
“Una persona intelligente, che a volte invidio”.
- Quali condizioni
dovrebbero
verificarsi nella tua vita,
affinché tu smetta di
fumare?
“Per smettere di fumare, bisognerebbe avere
la mente impegnata da qualsiasi cosa
che non ti dia il tempo di pensare a
fumare, se non hai cose da fare o sei
stressato, tendi a fumare di più.”
Quindi, se cominciare a fumare è
facile, smettere è quasi impossibile.
D’altra parte la nostra società attaccata a valori effimeri, ha creato
dei giovani che vogliono avere tutto e subito e non vogliono lottare
per niente, quindi sono portati all’ozio che li condurrà su cattive strade. Per smettere di fumare bisognerebbe presentare al fumatore la cruda realtà alla quale va incontro.
Maria Perrone (3^B)
Alessandro Ciulli (5^E)
libri
“La casa degli angeli”
17esimo best seller di Colleen McCullough
Immaginate una ragazza di 21 anni
che non ne può più della sua rispettabile famiglia, del fidanzato che
vuole arrivare vergine al matrimonio e di tutti i principi morali che le
hanno sempre imposto… Appena
si diploma, Harriet ottiene un posto
di lavoro al Royal Queen Ospital di
Sidney: saluta nonna, genitori, fratelli vecchio stampo e anche il noioso fidanzato bacchettone e, su
esortazione della nuova esuberante collega cinese Pappy, prende un
appartamento in affitto nel quartiere più malfamato di Sidney, abitato
da artisti squattrinati. Anche la padrona di casa, la signora Del vecchio Schwartz, è piuttosto eccentrica, una veggente che legge i tarocchi e, pur avendo sessant’anni,
è mamma di una bambina speciale, Flo, alla quale subito Harriet si
affeziona. Ha uno sguardo
attento e intelligente, anche se non parla e si esprime solo disegnando. In breve tempo, Harriet si lascia
alle spalle la vita un pò grigia da brava ragazza e grazie agli strani coinquilini (una
coppia di omosessuali, un
giovane affascinante pittore, l’anziano amante della padrona di
casa…) scopre un mondo bizzarro
ed
esaltante,
assaporando finalmente il gusto della libertà e lanciandosi
alla scoperta del sesso e dell’amore. E destino vuole che
Harriet si trovi dapprima tra le braccia di un
bellissimo medico indiano, poi addirittura
nel letto dell’attraente
primario
Duncan
Forsythe e infine… in un
mare di guai! Ma quella casa, come dice il titolo, è abitata dagli
angeli. E, proprio come
un angelo, Flo, bambina silenziosa, sovvertirà
di nuovo la vita di
Harriet in un finale ricco di emozioni.
Annalisa Lomastro (4^G)
“I figli non crescono più”
Paolo Crepet scrive per figli e genitori
Paolo Crepet, psichiatra di 54 anni,
comprende che
scrivere un libro sugli adolescenti è un
compito molto difficile. Decide comunque di dedicare loro le 166 pagine del libro “I figli
non crescono più”.
Lo fa premettendo
che vorrebbe lo
leggessero sia i ragazzi che i loro genitori ed anche
gli insegnanti. Il ruolo di madre o
di padre è complicato ma lo è
ancor più quello di figlio. Ogni ge-
nitore cerca di evitare gli sbagli per i propri figli, soprattutto quelli commessi da lui stesso. Nessuno di loro, tuttavia,
si chiede se il proprio figlio sia
in grado di diventare uomo o
donna senza commettere errori. Nessuno di loro si chiede
se il proprio “piccolo” accetterà, un
giorno, di
non avere
più nessun
aiuto e di
d o v e r
cammina-
re solo. Cosa prova un genitore ad
evitare che situazioni difficili ostacolino il proprio figlio? Forse ciò è
visto come un dovere e si è convinti che non comportarsi in tal
modo significherebbe non aver
svolto il proprio ruolo nel migliore
dei modi.
In questo libro dovrebbe essere
premiata la capacità dell’autore
di comunicare alcune verità in
maniera esplicita senza temere il
giudizio dei lettori.
Ed è lodevole il coraggio, da parte sua, nel provare a trovare delle
soluzioni buone sia per i figli che
per i loro genitori.
Ylenia Tralli (2^C)
9
cinema,tv&
spettacolo
“Notte prima degli esami”
“Io mi ricordo, quattro ragazzi con
la chitarra e un pianoforte sulla spalla. Come pini di Roma,
la vita non li spezza,
questa notte è ancora
nostra…”
Questo è Antonello
Venditti nella canzone
“Notte prima degli esami”. E proprio questo è
anche il titolo del nuovo
film “tutto italiano” di
Fausto Brizzi. Ambientato
negli anni ’80, racconta
le avventure e disavventure, alle porte del tanto
temuto esame di maturità, di Luca (Nicolas Vaporidis) e dei
suoi tre migliori amici e di Claudia
(Cristina Capotondi), la donna per-
fetta secondo Luca.
Questo film mostra giovani simpatici, forse un po’ convenzionali, alle prese con
problemi scolastici e
adolescenziali. Dall’altra
parte della cattedra,
l’odiato prof. di lettere
Antonio Martinelli (Giorgio Faletti). Detto “la carogna”, il prof.rivela alla
fine un’insospettabile
umanità.
Il tutto è interpretato
con sorprendente dolcezza e ironia e culmina con
la notte prima degli
esami…e il mattino dopo nessuno dei
nostri protagonisti sarà più lo stesso.
Claudia Bellini (5^D)
La Nouvelle Vague
Il cinema, quello d’autore, ti cambia. Questo a patto che si conosca
bene questo mezzo generato dalla
fecondazione fra arte, passione e
genialità, che perdono la propria
concezione astratta per reincarnarsi
in materia tangibile. E non si può affermare di conoscere questa “prole delle meraviglie” prescindendo
da uno dei movimenti cinematografici maggiori, il primo punto di non
ritorno: la Nouvelle Vague. Siamo
nel lontano 1959 con una Hollywood
in crisi ed una crescente voglia europea di snaturare il modo di fare
cinema. Il movimento è sorto inizialmente intorno ad una rivista cinematografica francese (“Les Chaiers
du cinéma”), promulgatrice della
nuova politica degli autori: il registra al centro di tutto. Ci furono successivamente le prime produzioni,
con l’esordio dietro la macchina da
presa degli eterni François Truffaut
con “Quattrocento colpi”, e JeaLuc Godard con “Fino all’ultimo respiro”, che, insieme ad altri cineasti,
suggestionarono gli anni ‘60. Il genere a primo approccio parrebbe
roba da intellettualoidi o pseudotali. Vero niente: è necessaria una
lettura profonda. Qualsiasi fotogramma di questi film è impregnato di allegorie e metafore che tendono a impaurirci. Il suscitare sgo-
10
mento al pro di una introspezione
nello spettatore: è questo che caratterizza la Nouvelle Vague. Un
anelito individuabile anche dalle
stesse tecniche di ripresa, che rendono il regista protagonista. Un cinema molto “egocentrico” dunque,
nel quale però il regista tende sempre a far dello spettatore un
interlocutore attivo, andando tuttavia a negare di volta in volta ciò che
egli vuole. L’uso della disillusione per
disincantare la realtà ed elevare l’arte a soluzione. Infatti l’aspirazione
della dottrina consiste nel rendere il
cinema capace di riavviare l’illusione della sconfitta della morte. Un
contrasto teorico, questo. Perché la
Nouvelle Vague è per antonomasia
pessimista. Chi altri potrebbe definire l’amore come “un’illusione destinata a morire, a consumarsi tra lo
strofinarsi del tempo contro delle
menti che hanno creduto di viverlo” (Cit. Dal film “Jules et Jim”)? Ma
mi spiace contraddire: l’amore vive
anche nella Nouvelle Vague. Quel
cinema che si presenta come una
meravigliosa istantanea scorrevole,
spurgata dalla mediocrità e
dall’edulcorata finzione, per essere
in consonanza con il battito più segreto delle cose, delle persone e della vita.
Domenico Ricciardi (3^D)
Il senso
della vita
Qual è il senso della vita? Ecco
uno degli interrogativi che l’uomo
contemporaneo si pone, spesso
con esiti poco soddisfacenti.
Ma dal 24 Novembre qualcosa è
cambiato: il celeberrimo Paolo
Bonolis cerca di dare una risposta
alla fatidica domanda con il suo
nuovo programma intitolato appunto il “Il senso della vita”. Ideata da Michele Afferrante e da Filippo Mauceri, la trasmissione va in
onda tutti i giovedi a partire dalle
23:15. A Bonolis la seconda serata
non dispiace affatto dato che
“ama tastare cose nuove ed
esplorare nuovi sentieri” come afferma in una sua intervista. E sicuramente anche la compagnia gli
è molto gradita, infatti è al suo fianco il valido Luca Laurenti. Il programma, incentrato essenzialmente sulla vita e sulle domande che
l’uomo si può porre, è animato dal
quintetto jazz di Stefano Di Battista e dalla presenza del
neuropsichiatria Rosario Sorrentino.
Basato sull’improvvisazione, lo
scopo del programma non è tanto quello di dare una risposta alla
domanda ma di far riflettere in
modo da cercare di riuscire a carpire il senso della vita. Ora non resta che darvi un consiglio: il prossimo giovedì sedetevi comodi sul
vostro divano e guardate l’ultima
puntata de “Il senso della vita”, o
più semplicemente guardate dentro voi stessi e scoprirete qual è!
Enrica De Stena (2^I)
Mariacarmela Galeandro (2^I)
Fare gol... scrivendo!
Torneo Fuoriclasse Cup 2006
P
er il secondo anno consecutivo,
il “Vico” partecipa al torneo Fuoriclasse Cup.
Il progetto si divide in due parti: la
prima, quella sportiva, vede gli atleti
affrontarsi in un torneo di calcio a cinque; la seconda, quella didattica, interessa un team di cosiddetti giornalisti, che si occupano della realizzazione di un elaborato (giornalino o
servizio televisivo/radiofonico o presentazione ipertestuale o sito web o
opera d’arte) che racconti le cronache delle partite, le impressioni, eventuali
interviste ai
giocatori e
commenti generali sul calcio e sullo sport. Ogni
squadra è formata da 7 giocatori e 2
Del Piero e Inzaghi
sognano azzurro
Chi l’avrebbe
detto che Del
Piero e Inzaghi
sarebbero rientrati nel giro della nazionale?
Con le formidabili prestazioni
della seconda
parte di campionato, si stanno conquistando sempre
più la fiducia del CT azzurro.
Lo juventino, fino a poco tempo fa
descritto come un ex campione, è ritornato titolare dimostrando tutta la
sua classe e la sua fantasia. Il
milanista, dopo un periodo di infortuni e scarsa condizione, si è ritrovato a
suon di goal, esprimendo la voglia di
ritornare a essere considerato una pedina fondamentale per la squadra
rossonera, così come ai tempi della
vittoria della coppa Campioni.
Visto l’affaticamento di Gilardino e
le difficoltà di Cassano, e considerata anche la stima che Lippi nutre nei
confronti di Inzaghi e di Del Piero, i
due potrebbero risultare importanti e
indispensabili alternative per l’Italia.
Pasquale Fagiano (4^G)
giornalisti. La classifica è stilata sommando aritmeticamente i punti guadagnati nella Classifica Sportiva a
quelli della Classifica Didattica. I vincitori della Fase d’istituto, parteciperanno alla Fase Provinciale che si svolgerà a Massafra il 21 marzo e i vincitori di quest’ultima parteciperanno
alla Fase Nazionale, che si terràa
Rimini l’ultimo weekend di maggio.
Il Fuoriclasse Cup intende valorizzare il vero spirito sportivo (gioco, divertimento e competizione pacifica) ed
aiutare i ragazzi non
molto propensi allo
sport ad avvicinarsi ad
esso tramite la realizzazione di un elaborato
giornalistico.
I premi assegnati alle squadre e agli
insegnanti vincitori della fase cittadi-
na saranno: materiale
sportivo Puma e trofeo
Fuoriclasse Cup 2006;
inoltre, ai vincitori della
Fase Nazionale sarà assegnato titolo di “Campioni Fuoriclasse Cup 2006” e di ambasciatori UNICEF e, poi, voleranno in Germania per
assistere a una gara della Nazionale
Italiana ai Mondiali di calcio 2006.
Le squadre vincitrici della fase d’istituto sono state la 2^C (biennio femminile), la 2^G (biennio maschile), la
5^B (triennio femminile) e la 5^C
(triennio maschile). Le prime tre squadre accederanno direttamente alla
Fase Provinciale , mentre la 5^C si è
guadagnata il passaggio del turno
disputando un triangolare contro le
città di Mass afra e Ginosa.
Annalisa Lomastro (4^G)
Torino: “Passion lives here”
Le piste innevate e gli impianti indoor torinesi sono stati impegnati dal
10 al 26 febbraio ad ospitare le star
degli sport invernali. Riunite sotto diversi colori ma con un’unica bandiera: la passione. “Passion lives here”
(“La passione vive qui”) è appunto lo
slogan di questa manifestazione, in
una Torino orgogliosa di ospitare il più
grande evento sportivo dell’anno.
Sono le Olimpiadi invernali. Sono tornate in Italia dopo i gloriosi tempi di
Cortina ’56. Gli spot
pubblicitari le hanno
precedute di sei anni.
L’attesa era grande.
L’evento ha avuto
d i m e n s i o n i
mastodontiche: qual è
stato l’impatto sull’ambiente? Per garantirne
la sostenibilità ambientale, il Comitato Organizzatore ha aderito a numerosi accordi nazionali e internazionali:
tutte le opere olimpiche sono state sottoposte a una procedura di controllo
chiamata Valutazione Ambientale
Strategica, a cura della Regione Piemonte e del Ministero dell’Ambiente.
L’Italia dunque ha rivissuto il brivi-
do da esibizione,
consapevole di rivestire un ruolo principale. E la cerimonia di apertura è
stata un figurone. Il
palco assomigliava
ad una camelia (fiore ufficiale olimpico) e sui suoi petali arte e sport si
passavano il testimone in un gioco
psichedelico e futuristico.
Le Olimpiadi ormai sono un punto
fermo della storia dell’umanità, coagulo
dei valori più alti e sempre attuali. Perché è
attuale parlare di
pace in un mondo impregnato di violenza,
ricordando le note radici greche dei giochi:
ogni quattro anni le guerre erano interrotte, le spade abbandonate,
l’odio deposto, venivano impugnati
dischi e aste. Anche oggi le Olimpiadi mantengono la propria funzione
di collante fra popoli, esaltazione delle differenze, superamento di insorgenti integralismi.
Domenico Ricciardi (3^D)
11
musica
Dalla consolle al palcoscenico
Sulle tracce del dj: come cambia una professione
D
a semplice animatore di party a
vero musicista: la figura del dj si è
evoluta nel tempo, passando attraverso vari ruoli: agitatore sociale, artista sperimentale, pop star. Tuttavia
l’eccessiva
sovraesposizione
mediatica degli ultimi tempi ne sta
danneggiando il ruolo. Alcuni musicisti iniziano a manifestare insofferenza
nei confronti dei dee-jay: hanno infatti dichiarato che sono il male della
musica e che lo stile da loro creato è
poco stimolante, perché privo di armonia e incentrato unicamente sull’aspetto ritmico.
Comunque sia il dj è, o dovrebbe
essere, garanzia di qualità perché è
l’esperto di musica, colui che pensa
più ai gusti del pubblico che ai giudizi
della critica. Non si preoccupa di
quanto sia bello o brutto un pezzo,
ma dell’impatto che esso avrà sugli
ascoltatori.
Ed è proprio per questo che oggi il
dj è indiscutibilmente legato al mondo del mercato discografico. Ma perché mai questa figura copre un ruolo
così importante nel mondo
discografico?
La banale verità è che il dj
è quello che ascolta più
musica di tutti. È colui che
fa la prima cernita dei brani
da proporre al pubblico decidendo una particolare sequenza che possa valorizzare o meno ciascun pezzo;
colui che più di chiunque altro riesce a sviluppare sensibilità verso la musica trasformando un
hobby in professione.
Contrariamente a quanto si pensi,
la figura del dj è oggi fondamentale
soprattutto per lo sviluppo della musica pop: grandi nomi internazionali,
dagli U2 a Madonna, si sono avvalsi
della collaborazione o della
supervisione di dj per le loro produzioni. C’è poi un impatto visivo che la
figura del dj ha sviluppato, soprattutto con la diffusione a partire degli anni
‘80 della musica hip-hop. È proprio con
questo stile che si diffonde lo “scratch”,
la moderna forma di assolo musicale
che nasce grazie all’uso dei giradischi,
paragonabili, per importanza, alla
chitarra elettrica nel rock.
Disc Jockey è colui che
gioca con i dischi e li piega alla sua volontà,
“mixandoli” a tempo l’uno
con l’altro.
Il dj deve possedere una
certa padronanza nel riprodurre la musica: per
mixare occorrono ore e ore
di preparazione e anche
un po’ di predisposizione naturale. È
necessaria abilità manuale nel gestire
il piatto (o il cdj), una conoscenza basilare della struttura della musica, insieme a tante altre qualità tecniche.
Tanti piccoli tasselli che nel tempo
hanno trasformato il dj nel musicista
del nostro secolo.
Un tempo c’era un luogo comune
secondo cui il dj era un musicista
mancato, colui che sognava di essere una rockstar ma che non era abbastanza coraggioso o bello per salire su un palcoscenico. Oggi tutto si è
ribaltato, e il brutto anatroccolo è diventato una superstar!
Andrea Lamola (4^G)
Negramaro: il sapore del Salento
I Negramaro sono
sei musicisti nati e cresciuti a Lecce che,
grazie ad un pizzico
di fortuna e a qualche esibizione dal
vivo, sono diventati
un fenomeno emergente del circuito alternativo. Il loro primo cd, omonimo, è
uscito nel febbraio 2003. Il gruppo bissa
l’anno dopo con “00057”. Nel 2005
arriva la partecipazione a Sanremo
con il singolo “Mentre tutto scorre”,
che ottiene un gran successo di pubblico ma che, per uno scherzo del
destino, è linciato dalla giuria. Fine del
gioco? No. Infatti, il singolo ha conquistato i primi posti nelle classifiche
12
delle radio e delle tv.
Durante il periodo
estivo esce il nuovo
singolo “Estate”: proprio grazie a questo
pezzo si incorona il
successo
dei
Negramaro con
la vittoria del premio rivelazione al
Festivalbar.
“Mentre tutto
scorre”, uscito all’inizio di marzo
2005, è il nuovo
album del gruppo, che vince il disco di platino con
oltre 100 mila copie vendute.
È proprio da questo album che è
tratto il nuovo singolo “Solo 3 minu-
ti”. In rotazione radiofonica da metà
ottobre (è una delle prime dieci canzoni più programmate) è una ballad
suonata da tastiera e chitarre acustiche che si regge completamente
sulla voce di Giuliano Sangiorgi, il
vocalist principale del gruppo, che
oltre a comporre tutti i brani dei
Negramaro, è autore e compositore del brano “Le parole che non ti
ho detto”, scelto e interpretato da
Andrea Bocelli nel suo ultimo album
“Andrea”. Oltre a Giuliano ci sono
altri 5 componenti: Emanuele
Spedicato (chitarre); Ermanno Carlà
(basso); Danilo Tasco (batteria); Andrea Mariano (pianoforte e sintetizzatori);
Andrea
Dirocco
(campionatore).
Rosita Valente (1^H)
a cura di Cosimo Loforese (4^G)
Una nuova sezione
La vita è spesso fin troppo complicata. Per semplificarla ed addolcirla approfittate di ogni occasione! Un po’ di evasione dal
monotono tran tran di tutti i giorni non può farci che bene! Pensiamo sia divertente cercare e
raccogliere stranezze, immagini
inverosimili e curiosità di ogni
genere...
L’idea è appunto quella di fare,
di questa sezione del nostro
giornalino, una specie di “raccoglitore” di amenità, inclusi ovviamente anche i vostri eventuali
contributi. Se vi capita quindi di
imbattervi in notizie curiose, foto,
riferimenti storici divertenti, o
qualsiasi altra cosa che vi sembra
adatta, fatecelo sapere...
Sapevate che le mutande…
Nascono agli albori della civiltà, come dimostrano mosaici pompeiani, statuette cretesi e
vecchi testi dove si parla di antica biancheria
intima. Nell’antica Grecia chiamavano le mutandine “anaxaridi”, mentre a Roma indossavano il “subligatus”.
Nel Medioevo si parla solo di mutande maschili, ma verso il ‘400 nascono le prime vere mutande femminili, fino all’exploit a Venezia, che dal ‘600 divenne patria delle
“braghesse”, indossate con obbligo da tutte le cortigiane della laguna. Dal
‘700 le mutande cominciarono ad apparire nei corredi delle aristocratiche,
un lusso solo per poche. Poi, dall’800, si diffusero tra tutte le donne di ogni
ceto sociale. Ed oggi? Sono inutili...
“The Death Clock” pronostica la morte
Morire è la paura più grande: questo l’esito dell’ultimo sondaggio di una rivista americana. La questione
probabilmente deriva dalla sua imprevedibilità. La
soluzione al problema arriva dal sito web “The Death
Clock”, che, in base alla data di nascita, pronostica la
data di morte, presentando anche il conto alla rovescia dei secondi che rimangono da vivere. C’è da fidarsi? Nonostante gli scetticismi il sito web riceve un gran numero di visite.
Di che colore sei?
Ognuno di noi ama un colore in particolare.
Pare che al nostro colore
preferito corrisponda il
nostro vero carattere...
sarà vero? Provate a confrontarvi con il test di
seguito e lo scoprirete!
NERO: Sei una persona sicuramente anticonformista, un pò spregiudicata e un pò stravagante. Nel
tuo modo di agire c’è sempre una
forma di protesta e di ribellione.
Le tue storie d’amore sono sempre un pò anticonvenzionali e contorte. Ti piace apparire enigmatico e misterioso.
ROSSO: Di natura tendenzialmente pigro, rimani sempre un pò passivo di fronte alla vita. Proprio per
questo sei perennemente alla ricerca di emozioni forti. Quando riesci
a reagire dentro di te ci sono una
grande quantità di emozioni, fantasia e creatività.
ARANCIONE: Sei una persona
sensibile, delicata e nello stesso
tempo solare. Hai un rapporto di
grande estroversione e generosità nei confronti degli altri. La vita
per te ha senso solo se basata su
rapporti autentici di amicizia e di
solidarietà. Ti concedi rare riflessioni, ma molto profonde.
BORDEAUX: Possiedi un temperamento forte e hai un gran bisogno
di affermazione personale e professionale. Risulti una persona molto determinata in tutto ciò che fai.
Spesso la tua forte personalità,
però, può essere scambiata dagli
altri per ambizione e freddezza verso il prossimo.
LILLA: Sei una persona ricca di
tensioni spirituali e di vita interiore. Spesso finisci per trovarti in urto
con la realtà e con le persone che
ti stanno accanto. Il tuo problema di fondo è quello di non sentirti compreso da chi ami e tutto
ciò ti fa soffrire.
GIALLO: Sei una persona romantica, sensibile e molto vulnerabile. A
causa di ciò non possiedi grandi difese nei confronti della vita e degli
altri. Spesso le persone intorno a te
cercano di far leva su questi aspetti del tuo carattere per cercare di
farti fare quello che vogliono.
VERDE: Chi ama questo colore è
una persona solo apparentemente dotata di realismo e tenacia,
ma in realtà timida, insicura e bisognosa di gratificazione. Inoltre
hai una personalità per cui ti riesce difficile esprimere i tuoi sentimenti e lasciarti andare, perche
temi di mostrare i tuoi lati deboli.
BLU: Di natura estremamente generosa, sensibile e leale nei rapporti con gli altri, hai un grande
bisogno di fedeltà e di stabilità.
Queste tue necessita le riversi e
le vivi anche nell’amore e questo ti porta a non accontentarti e
a non accettare compromessi
affettivi.
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l’angolo
dellaposta
“Svicolando: vera informazione?”
Uno studente anonimo denuncia la carenza di argomenti politici
La lettera...
È possibile parlare di informazione quando di vera informazione non
si tratta? Beh è sostanzialmente ciò
che si fa nella nostra scuola. Come
poter escludere, infatti, la possibilità di
crearsi una cultura a 360° che comprenda tutte
le sfaccettature dei temi di attualità?
La mia opinione a riguardo tende la sottolineare la crescente importanza che alcuni
argomenti, i particolare la politica, stanno assumendo nelle quotidiane esperienze di
vita, pur trattandosi della vita di “semplici” studenti.
Garantendo, infatti, le più elementari norme di equità di punti di vista, l’obbiettività è caratteristica del giornalismo, riuscireste, certamente, ad ampliare la vostra
offerta d’informazione, concedendo così a
“semplici” studenti di diventare partecipi
di tutto ciò che li circonda. Dunque, perché
non parlate di politica?
“Quiz” biologici
Del prof Agostino Sorrenti
...igenico e ironico...
Un giorno, durante una lezione di
biologia, un ragazzo bussa alla porta, ed entrando chiede:
- Mi scusi professore, può uscire Panettieri?
Il
professor
Sorrenti, burlandosi del ragazzo, risponde:
- No, Panettieri…
sta infornando!!
Durante una interrogazione, in cui
si parlava si atomi e formule, un
alunno chiede:
- Professò, la vedo dalla tabella?
(si riferisce alla tavola periodica)
Il professor Sorrenti risponde ridendo fra
sé e sé:
-No, vedilo
dalla carta
igenica!!!
inviato da miss x e miss y
L’invito a spedire quanti più strafalcioni, lettere,
pensieri, disegni, proteste, è sempre valido!
La redazione sceglierà, insindacabilmente, cosa pubblicare.
14
...la risposta
U
n giornale segue una linea editoriale, che lo definisce, se pur in grandi
linee, integralmente.
Il
giornalino scolastico è nato
come un giornale apolitico,
e con questa
impostazione si
è certi che questo non accusi o difenda nessuna parte politica.
La tua opinione è molto valida,
come soluzione ti proponiamo di
partecipare al giornalino, ti potremmo affidare una sezione di opinione dove, affiancato ad una persona d’ideologia opposta, potrete discutere di ciò che ritenete
meriti occupare la vostra sezione,
politica inclusa.
Ipse dixit
I proff:
“Pagate lo biglietto!”
“In questa classe c’è troppo
lassativismo”
“Che chi doveva andare a
scuola che i bambini dovevano guardare alle pecore?”
“Tu del penultimo banco e il
tuo didietro fate silenzio!”
“Se dovete parlare state zitti!”
“Ieri mi ha chiamato il pullman
che non ci dovrebbero essere
problemi per domani”
“Ho tutta la sagra de Il Padrino”
... che cosa avranno
voluto dire?!?
giochi
Sudoku: il gioco mania d’Europa
INDOVINELLO
Le soluzioni
Cuor che batte nel taschino,
cuor che batte sulla torre
tutto il giorno ci discorre,
della notte e del mattino.
Ci ricorda premuroso,
come il tempo sia prezioso.
Che cos’è?
Le tre scatole
Il tempo scorre...
Sarà sufficiente estrarre una sola pallina,
purché dalla scatola dove c’è scritto BN.
Se, ad esempio, la pallina estratta è bianca: poiché sappiamo che sicuramente l’etichetta è sbagliata, il contenuto di quella
scatola sarà necessariamente BB; lo
scatolone marcato BB conterrà quindi due
palline nere (e andrà con il coperchio NN e
lo scatolone marcato NN conterrà una
pallina nera ed una bianca, quindi andrà
con il coperchio BN.
Stesso ragionamento se la pallina pescata è nera.
Ci sono tre scatole: la prima contiene due palline bianche, la seconda due palline nere e la terza una
bianca e una nera.
Sui rispettivi coperchi ci sono le scritte BB, NN e BN ma nell’apporre le
etichette è stata fatta confusione e
i coperchi risultano in disordine, in
modo tale che quello che c’è scritto sul coperchio sicuramente non
coincide con quanto è contenuto
all’interno della scatola.
Senza guardare all’interno di ogni
scatola, quante palline è necessario estrarre, al minimo, per determinare l’esatto contenuto delle tre
scatole?
Lucca, ospiterà il primo campionato mondiale di sudoku, allenarsi senza tregua può dare a
tutti la possibilità di partecipare
alle selezioni italiane, il 4 marzo,
sempre a Lucca, e di provare a
diventare campioni.
Vi proponiamo il sudoku n°19
publicato su “The Guardian”
Cosimo Loforese (4^G)
Il tempo scorre...
Le tre scatole
na, in ogni riga e in ogni regione, ogni numero deve comparire una volta sola. Per fare un
Sudoku potete cominciare da
una griglia vuota, ma allora
Nobuhiko Kanamoto che lo ha
inventato e gli editori che lo
pubblicano non ci guadagnerebbero niente. Perciò i Sudoku
che trovate sulle riviste sono già
parzialmente compilati e il vostro compito è quello di completarli.
I Sudoku da manuale enigmistico
devono soddisfare
tre requisiti: 1) i numeri iniziali devono
formare uno schema simmetrico rispetto al centro della griglia; 2) deve esistere una unica soluzione; 3) i numeri iniziali dovrebbero essere meno di 30.
Visto c he l’Italia
dal 10 al 12 marzo, a
Orologio
Sembra sia stato creato appositamente per il web, e invece
le radici di questo puzzle numerico, nato ufficialmente in Giappone nel 1984 come sudoku (ovvero “suji wa dokushin ni
kagiru”, in lingua nipponica
“sono ammessi solo numeri singoli”), risalgono addirittura al
1600 e all’intuizione di Eulero. Ci
sono voluti 4 secoli, però, per
trasformarlo in mania, e oggi
non solo è presente sui quotidiani di oltre 20 nazioni, ma conta
sul web qualcosa come 18 milioni di pagine che in un modo o
nell’altro ne parlano. E in Italia
arriva anche un mensile intitolato Logic Art. In futuro potrebbe sbarcare sui cellulari.
Cerchiamo di capire di cosa si
tratti.
Un Sudoku è una griglia di 9x9
quadretti in ognuno dei quali si
dovrà scrivere un numero, da 1
a 9. La griglia è a sua volta divisa in 9 regioni di 3x3 quadretti.
C’è una sola regola per comporre un Sudoku: in ogni colon-
15
Fumetti
Prof. Dott.
Giovanni Vizielli
disegno realizzato da
FeliceCurci & Cristian D’Angelo
Prof. Ing.
Pierpalo Lamola
disegno realizzato da
Felice Curci
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