Dal 10 al 14 agosto

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10-14 agosto
Pacchetti turistici
per San Marino Etnofestival
PROPOSTA PER DUE NOTTI
La quota comprende:
Due pernottamenti con prima colazione
Due cene a base di prodotti tipici in ristoranti
del centro storico
Prenotazione per l’ingresso agli spettacoli
Kit informativo sulla Repubblica di San Marino
Quota Hotel 4* a partire da € 180,00
Quota Hotel 3* a partire da € 145,00
Quota Hotel 2* a partire da € 130,00
PROPOSTA PER UNA NOTTE
La quota comprende:
Un pernottamento con prima colazione
Una cena a base di prodotti tipici in ristorante
del centro storico
Prenotazione per l’ingresso agli spettacoli
Kit informativo sulla Repubblica di San Marino
Quota Hotel 4* a partire da € 95,00
Quota Hotel 3* a partire da € 75,00
Quota Hotel 2* a partire da € 65,00
Le quote si intendono per persona in camera doppia
Offerta valida previa verifica disponibilità
Prenotazioni alberghiere:
Consorzio San Marino 2000
Tel. 0549 995031
Fax 0549 990573
www.sanmarino2000.sm
[email protected]
Ufficio di Stato per il Turismo
Contrada Omagnano, 20
47890 SAN MARINO - Repubblica di San Marino
tel. 0549 882914 - fax 0549 882575
[email protected]
Repubblica di San Marino
Segreteria di Stato per il Turismo
www.visitsanmarino.com
13 agosto
IVO PAPASOV &
HIS WEDDING BAND (Bulgaria)
Nato nel 1952, il clarinettista Ivo Papasov inizia a
suonare a nove anni una fisarmonica, ma passa presto
al clarinetto per continuare la tradizione musicale della
sua famiglia che suonava ai matrimoni. Discepolo
del formidabile Peter Filipov, a soli 22 anni forma
la sua prima band, che, partendo da un repertorio
tradizionale e classico, sperimenta una fusione sempre
più ricercata tra diversi stili musicali, muovendosi
comunque nell’ambito dello stambolovo, il sound per i
matrimoni, popolarissimo in Bulgaria.
Nel 1982 è arrestato dal regime comunista per le
sue origini di rom turco e condannato ai lavori forzati.
Da allora è con la sua musica icona del desiderio di
maggiore libertà del popolo bulgaro, si esibisce in tour
per tutto il pianeta e diventa il più famoso artista del
suo Paese, partecipando a progetti di star della musica
globale come i jazzisti Johnny Griffin e Arild Andersen,
il compianto Hector Zazou, Okay Temiz, Glen Velez, il
basco Kepa Junkera, Iva Bitova e vari altri.
Ha al suo attivo quattro album emozionanti:
Orpheus Ascending del 1989, Balkanology del
1991, Fairground del 2001 e Dance Of The Falcon,
uscito nel 2008. Il suo improvvisativo ed energetico
sound, fortemente influenzato da diverse fonti, tra
cui il folk tradizionale, le colonne sonore e la musica
dei cartoon, porta l’ascoltatore in un incendiario
rincorrersi di danze e canzoni d’amore tradizionali,
rivisitate con un coinvolgente lifting contemporaneo.
Formazione:
IVO PAPASOV - clarino
NESHO NESHEV - fisarmonica
MATYO DOBREV - kaval
VASIL DENEV - tastiere, gadulka
ATESHHAN YOUSSEINOV - chitarra
SALIF ALI - batteria
MARIA KARAFIZIEVA - voce
14 agosto
SAMIRA BRAHMIA
& DAXAR (Algeria)
Autrice, compositrice, interprete, erede di Cheikha,
Samira Brahmia carezza con la sua voce profonda
e pura e il suo spirito nomade pop, rock, chaâbi,
tradizioni celtiche e orientali, sonorità del grande
sud algerino. Nata nel Doubs e cresciuta ad Algeri,
è stata presto influenzata anche dalla cultura
anglosassone. Identità cosmopolita, canta di libertà,
coraggio, amore e ribellione in arabo, francese e
inglese con spontaneità e un pizzico di ironia.
Esordisce nel 1994 con il gruppo Index, riferimento
del sound algerino dei ‘90. Si trasferisce a Parigi
nel 2002 e debutta due anni dopo su album,
mostrando uno stile personale profondamente
meticciato. Apre i concerti degli Gnawa Diffusion
e di Hasna el Becharia, di Khaled e dell’Orchestre
National de Barbès, partecipa a festival, trasmissioni
radiotelevisive e progetti pedagogici, in preparazione
del suo nuovo album.
Si esibisce con il gruppo Daxar del suonatore di oud
Moulay Ait Si Ahmed, che unisce i suoni algerini e
maghrebini alla sensibilità occidentale rock, jazz e
blues. Un ventaglio musicale che va dai Led Zeppelin
a Oum Kelthoum messo in campo da musicisti attivi
anche in altre formazioni: Gnawa Diffusion, Gaâda
Diwane de Béchar, Thalweg, Orchestre National de
Barbes, Cheikh Sidi Bémol, Fanfaraï etc. Samira è
tra gli ospiti del loro cd di debutto, Nus Nus, pieno
di collaboratori eccellenti.
Ritmi meticci
Dal 10 al 14 agosto
Direzione artistica:
Raffaello Carabini
e Maurizio Martinotti
San Marino - Centro Storico
Piazza Sant’Agata - ore 21,15
Ingresso gratuito
Formazione:
SAMIRA BRAHMIA - voce
MOULAY AIT SI AHMED - chitarra, oud
HERVÉ LE BOUCHE - batteria
AURÉLIEN GUYOT - violino
AMAR CHAOUI - percussioni
MARC ISRAËL - basso
EMMANUEL LE HOUEZEC - flauti, sassofoni
HASSAN IDBESSAID - banjo, voce
Repubblica di San Marino
Segreteria di Stato per il Turismo
10 agosto
Ritmi meticci
Le Vent Du Nord (Canada)
Oggi lo chiamano “frullatore globale”. È l’universo di
comunicazione, anche sonora, che ci circonda. Che Internet
ci sta facendo assimilare e che ci restituisce la realtà come
osservata, se non proprio vissuta, attraverso un tritatutto
contaminante e destrutturante da cui non si intravvedono
difese.
Il meticciato è ormai il territorio di espressione per ogni artista
del pianeta. Chi parla di purezza, di identità, di autenticità utilizza
un vocabolario sorpassato. Ammesso, e non concesso, che
tali affermazioni abbiano mai avuto senso. Già perché – tanto
per proporre degli esempi – il bouzouki greco è da decenni
considerato uno degli strumenti del suono celtico oppure la
stessa fisarmonica dei nostri tradizionalisti è strumento assai
sospetto quanto a esordi “popolari”.
Noi di Etnofestival da ormai 15 anni proponiamo una sorta di
apertura alla conoscenza che resta l’unica difesa plausibile.
Sappiamo che ogni identità è frutto di costruzioni collettive fatte
di spinte e controspinte dialettiche, di spezzoni culturali (nel
nostro caso sonori) che si confrontano e si miscelano in una
sorta di continuo negoziato espressivo in cui sono sempre i più
forti a dettare il risultato finale, ma dove comunque emergono
le impronte e le costruzioni di ogni parte attiva.
Tutti i musicisti che hanno calcato, e che quest’anno
calcheranno, il palco sammarinese sono aperti all’innovazione,
alla miscela, al futuro. Ciò che ci è sempre interessato è il
loro punto di partenza, quella primitiva bellezza della musica
originaria che si chiama etnicità.
Siamo tutti d’accordo che il canto sciamanico siberiano
oppure gli accordi dei gamelan indonesiani finiscono nello
stesso magmatico calderone dei suoni contemporanei
insieme al riff delle farfalle di ferro di “In A Gadda Da Vida”,
a un “concerto armonico” di Giovan Battista Pergolesi e a
un assolo di tromba del divino Miles Davis. Ma mantengono,
anche a fronte di ogni personale rielaborazione – elettronica,
rock, pop, classica e quant’altro l’ingegno individuale riesce a
elaborare per personalizzarli -, i propri tratti immediatamente
distinguibili.
Sono i punti di partenza della elaborazione sonora che
ci interessano e ci intrigano. E innanzitutto ci interessano
e ci intrigano le mille variazioni etniche di quello che è
indubbiamente il collante, vischioso, tenacissimo, proficuo, di
ogni attitudine performativa musicale: il ritmo.
Raffaello Carabini
Maurizio Martinotti
Le Vent du Nord interpreta musiche e canzoni
tradizionali del Québec, contaminate da musica
francese, bretone, jazz, country e blues, passando
da arie del repertorio tradizionale a composizioni
originali. Dinamismo, energia, allegria e vitalità, con
un tocco di romanticismo.
Fondato nell’agosto 2002, il gruppo vince il premio
Juno per l’album tradizionale dell’anno con il debutto
Maudite Moisson ! Il successivo Les Amants Du
Saint-Laurent riceve la nomination per gli ADISQ
nel 2005 e viene selezionato come album dell’anno
ai Canadian Folk Music Awards. Sempre nel 2005
il gruppo ottiene l’ambito riconoscimento quale
Gruppo Tradizionale Nordamericano dell’anno ad
Austin, in Texas.
Nel 2007 Dans Les Airs e il live successivo
Mesdames Et Messieurs ottengono lusinghiere
recensioni sulla stampa musicale internazionale; nel
2010 si aggiudicano la palma di Gruppo dell’anno ai
Canadian Folk Music Awards e attivano il progetto
Le Vent du Nord Symphonique che fonde tradizione
e musica classica; nel 2011 guadagnano il Juno
Award per il miglior album Roots & Traditional con
La Part Du Feu.
Nel gennaio 2012, Le Vent du Nord festeggia i suoi
dieci anni al prestigioso festival Celtic Connections
di Glasgow e nell’aprile pubblica il settimo album
Tromper Le Temps.
Formazione:
SIMON BEAUDRY - chitarra, voce
NICOLAS BOULERICE - ghironda, fisarmonica,
piano, voce
REJEAN BRUNET - basso acustico, organetto
diatonico, piano, voce
OLIVIER DEMERS - violino, chitarra, piedi, canto
11 agosto
SARA TAVARES (Capo Verde)
Sara Tavares rappresenta la nuova generazione di
cantanti capoverdiani emersi sulla scia del successo
mondiale di Césaria Évora, ma nati fuori dall’isola
e parte di una generazione i cui genitori erano
emigrati dalla brulla terra al largo del Senegal verso
il Portogallo alla ricerca di un lavoro. Nata a Lisbona
nel 1978, da adolescente apprende l’uso della
chitarra, fonda il primo coro gospel del Portogallo a
Lisbona e si lascia catturare dai classici Motown e
dai pezzi rhythm ’n blues di Stevie Wonder, Aretha
Franklin, Donny Hathaway.
Il suo omonimo debutto del 1996 e il successivo
Mi Ma Bô sono ancora molto legati all’errebì e a
un allegro mix afro-pop, ma il trampolino di lancio
internazionale è l’album del 2007 Balancê, con
canzoni spostate verso la musica tradizionale di
Capo Verde, le mornas e le coladeiras, e dell’Africa,
cantate in portoghese, inglese, capoverdiano,
creolo, e mosse dai ritmi dell’isola, della bossa
brasiliana e della samba angolana.
Il live del 2008 e l’ultimo Xinti dimostrano il suo
avanzare nel cammino intrapreso, traboccano di
chitarra capoverdiana, ritmi angolani e calde sonorità
portoghesi, canzoni liriche, sensuali, ma anche
avvolte in irresistibili ritmi funky: un vero viaggio
interiore che descrive, dice Tavares, “l’anima che
prende il volo”.
Formazione:
SARA TAVARES - chitarra, fisarmonica, voce
NDU - batteria
GOGUI EMBALÓ - basso
RICARDO ALVES, BOY GE MENDES - chitarra, voce
MIROCA PARIS - percussioni
12 agosto
CELSO PIÑA (Messico)
Il fisarmonicista, cantante e autore Celso Piña,
detto El Rebelde del Acordeón, vanta oltre 30
anni di carriera. Inizia sul finire dei 70 suonando
la tradizionale cumbia sabanera della costa
colombiana e la più africaneggiante cumbia
vallenata con la sua band Ronda Bogotá,
che allineava diversi strumenti nativi, come le
percussioni guacharaca e caja.
Ben presto diventa un pioniere del mix di suoni
tropicali, combinando ogni sorta di musica
urbana e tradizionale, dalla messicana norteña e
sonidera a ska, reggae, rap e hip hop, dai ritmi
rurali delle varie forme di cumbia colombiana
all’anarchia dei suoni di strada.
Benché più volte nominato per i Latin Grammy
Awards e i MTV Latino Awards e considerato
uno dei più popolari musicisti del Centroamerica
con oltre 15 album all’attivo, è apparso per
la prima volta in tour in Europa solo lo scorso
anno per presentare il suo ultimo formidabile
album Sin Fecha De Caducidad, cui collaborano
personaggi del calibro di Lila Downs, Control
Machete, El Gran Silencio, Sonidero Nacional,
Julieta Venegas e Sergent Garcia.
Formazione:
CELSO PIÑA ARVIZU - accordion, voce
RUBEN PIÑA ARVIZU - batteria
EDUARDO PIÑA ARVIZU - basso
JUAN JOSE QUIROZ DOMINGUEZ - coro
ENRIQUE ALEJANDRO ROSALES
GRANADOS - chitarra
HERNAN CORTEZ - conga, caja
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