Modulo B Fissiamo i concetti Metodi di ricerca dell’antropologia culturale Ricerca teorica Ricerca sul campo Comparazione tra culture differenti a partire da do- Consiste nel raccogliere dati riguardo ad una nuova cumenti che ne evidenziano i tratti. cultura vivendo per un lungo periodo nella stessa. Paradigmi della ricerca antropologica Etnocentrismo Relativismo culturale Processo mediante il quale si considera la propria Atteggiamento che prevede e valorizza la pluralità e cultura come superiore alle altre per modi, stili, abi- le differenze tra stili di vita, ideologie e culture. tudini e tradizioni. Definizione di cultura Tylor Complesso di credenze, arte, leggi, morali, costumi, capacità acquisito dall’uomo come membro di una società. Kroeber Insieme dei modi di soluzione dei problemi dell’esistenza nella società umana. Kluckhohn Schemi impliciti ed espliciti di comportamento acquisiti e trasmessi con la mediazione di simboli. Sapir Genio o carattere di un popolo. Si distinguono culture genuine, armonizzate con il proprio genio e culture spurie, devianti dal proprio genio. Malinowski L’insieme dei manufatti, dei beni, dei processi tecnici, delle idee, delle consuetudini, dei valori propri di ciascuna società. Il linguaggio rende possibile la continuità della cultura. Nadel Integrazione di modelli standardizzati di comportamento. Le scienze psicologiche e sociali Offrono un quadro di riferimento fatto di probabilità più che di certezze. Non pretendono di costituire un sapere assoluto. Metodo Insieme di criteri che permettono d’effettuare una ricerca, o di utilizzare un procedimento scientifico, in modo tale da rendere possibile la verifica dei risultati ottenuti. L’osservazione scientifica È il più antico metodo di ricerca psicologica e sociale. Consente di studiare contemporaneamente il comportamento di molte persone. Diversamente dall’osservazione «naturale» o comune, essa segue criteri definiti che la rendono razionale e sistematica: è organizzata secondo un obiettivo preciso, è registrata e inserita nell’ambito di una ricerca che parte da ipotesi determinate in precedenza. 1 Fissiamo i concetti Può essere: — naturalistica: l’osservatore riduce al minimo i contatti con i fatti osservati e mantiene il distacco con le persone analizzate; spesso ricorre a telecamere piazzate in punti strategici e a specchi unidirezionali; — partecipante: lo studioso entra a far parte del gruppo da osservare; per esempio, gli antropologi culturali trascorrono lunghissimi periodi all’interno delle comunità da esaminare; — comparata: consiste nello studio di un fenomeno esteso a più situazioni e a più casi; — standardizzata: lo studioso segue uno schema uniforme per la raccolta e trascrizione dei dati, progetta il lavoro in ogni dettaglio senza lasciare spazio all’improvvisazione. Rischi dell’osservazione scientifica Rischi legati all’osservatore: può essere influenzato da opinioni personali o da preconcetti. Rischi legati alle persone osservate: possono comportarsi in modo diverso dal solito se sanno d’essere osservate. Rischi legati alla situazione: essa può modificarsi all’improvviso, sfuggendo al controllo dell’osservatore. L’esperimento È utile per indagare sulle condizioni che permettono la realizzazione di un fenomeno, per individuarne le cause e gli effetti. L’esperimento può essere: — di laboratorio; — sul campo; — naturalistico. Si sviluppa in tre fasi: — fase della circoscrizione della situazione sperimentale; — fase attiva dell’esperimento, in cui il ricercatore provoca il cambiamento, manipolando un fattore preciso; — fase in cui il ricercatore rileva gli effetti e le conseguenze del cambiamento prodotto. Variabili dell’esperimento. Fattori che influiscono sulla modificazione di un fenomeno. Possono essere: — indipendenti: sono manipolate dal ricercatore per arrivare al proprio scopo; — dipendenti: dipendono dalle prime e devono essere esaminate; — intervenienti: possono cambiare il corso dell’esperimento programmato dal ricercatore. Gruppo di controllo. Gruppo di soggetti, assai simili ai soggetti sperimentali, ai quali non è somministrata la variabile indipendente. È utilizzato per essere certi che fattori esterni o interni non alterino l’esperimento. Esperimento di copertura. Metodo per evitare che i soggetti da studiare sappiano in che cosa consiste il vero scopo dell’indagine. 2 Fissiamo i concetti Il metodo clinico È usato in psicologia allo scopo di studiare il paziente nella sua globalità e formulare una diagnosi clinica. Nel colloquio clinico lo psicologo può adoperare tre metodologie: — Metodo diagnostico; — Colloquio psicoterapeutico; — Colloquio di consulenza. Il dialogo psicologo-paziente è protetto dal segreto professionale. Il colloquio non può essere standardizzato: ogni persona ha la sua storia psichica, il suo carattere e il suo modo di affrontare le situazioni, perciò è impossibile per lo psicologo seguire sempre lo stesso percorso terapeutico. La simulazione È una realtà artificiale costruita e analizzata dal ricercatore per verificare un’ipotesi sperimentale o modello. Può avvenire tramite: i robot, il gioco, il computer (realtà virtuale). Il test È la misurazione obiettiva di un campione di comportamento. Consiste in una serie di prove standardizzate e semplici, che prevedono condizioni uguali e comprensibili per tutti. È un metodo indiretto e inferenziale (ossia, parte da risposte note per ricostrui­re processi non noti). Consente di conoscere singoli tratti o la struttura complessiva della personalità.­ Deve possedere alcuni requisiti: attendibilità, sensibilità, validità. I test sono generalmente divisi in: — test d’intelligenza; — test attitudinali; — test psicomotori; — test di personalità. Il questionario Consiste in una serie di domande scritte ed è utilizzato per indagare opinioni, credenze, conoscenze relative a diversi fenomeni psicologici o sociali. Le domande devono rispettare alcuni requisiti essenziali: chiarezza, semplicità, neutralità, sinteticità, univocità, concretezza. Le domande possono essere: — a risposta aperta, cui si risponde liberamente; permettono d’indagare in maniera approfondita sulle opinioni delle persone. — a risposta chiusa: di tipo alternativo (Sì/No; Vero/falso); di tipo quantitativo (ad es. Molto/Abbastanza/ Poco/Per nulla); a scelta multipla (le domande prevedono diverse alternative di risposta). 3 Fissiamo i concetti L’intervista Consiste in un dialogo tra intervistatore – che pone le domande – e intervistato. L’intervistatore deve stabilire un rapporto di fiducia con gli interlocutori ed evitare d’influenzarli. La sua struttura comprende: Contenuto aspetto oggettivo (avvenimenti, fatti); aspetto soggettivo (pensieri e opinioni dell’intervistato). Forma intervista strutturata, con domande stabilite in anticipo e uguali per ciascun intervistato. intervista semi-strutturata, con alcune domande tipo, che potranno essere modificate. intervista non strutturata, con domande a ruota libera (senza seguire una scaletta). Nell’intervista direttiva l’intervistatore «conduce il gioco» e segue un iter ben preciso. Nell’intervista non-direttiva l’intervistato ha la libertà di seguire la propria strada nei ragionamenti. Le informazioni delle interviste si raccolgono in tre modi: — trascrivendo le domande, le risposte e gli altri elementi significativi; — ascoltando le risposte e rimandando a dopo le trascrizioni; — con un registratore o una videocamera. L’inchiesta sociologica La sociologia studia le società moderne, di grandi dimensioni, complesse ed eterogenee. L’indagine si svolge su grandi numeri, spesso mediante questionari (in cui le risposte sono anonime) spediti per posta o via internet; raramente si creano delle relazioni tra lo studioso e gli intervistati. L’inchiesta antropologica L’antropologia studia comunità piccole, omogenee, poco differenziate al loro interno. Il ricercatore deve: — stabilire un contatto diretto e di lunga durata con la comunità da esaminare, per interiorizzarne la cultura (immersione totale). Egli deve costruire una familiarità col gruppo, basata sulla fiducia, affinché le persone rispondano alle sue domande con sincerità; — prendere nello stesso tempo le distanze dalla cultura che cerca di comprendere (non perdere la propria identità). Struttura sociale Insieme di individui che si organizzano a partire dal proprio status e dal ruolo che ne consegue in istituzioni, a loro volta regolate da una serie di norme. Organizzazione sociale Modello dell’interdipendenza umana vigente in una data società, frutto delle azioni e delle decisioni dei membri. 4 Fissiamo i concetti Identità culturale di un popolo Si costruisce sulla base della condivisione di un certo numero di modalità di rappresentazione della realtà che permettono di leggere il senso di comportamenti, gesti, azioni o espressioni verbali al fine di comunicare e condividere uno spazio comune. Per Ruth Benedict, essa si costruisce sulla base dei pattern culturali, secondo cui ogni cultura possiede un orientamento generale e armonizzato verso specifici fini. Modello evoluzionista di Lewis Morgan La specie umana ha attraversato tre fasi: — selvaggia; — barbara; — civile. Ciascuna fase è suddivisa in tre periodi: antico, medio e recente. L’agricoltura ha consentito il passaggio dalla prima alla seconda fase, l’industria e il commercio dalla barbarie alla civiltà. L’antropologia e le altre scienze umane Antropologia e storia La storia studia il passato, l’antropologia è concentrata sulla cultura dei popoli. Gli antropologi utilizzano il passato e quindi la storia, attraverso materiali d’archivio, al fine di comprendere il presente, non di descriverlo. Antropologia e psicologia La psicologia, attraverso lo studio dei meccanismi intrapsichici e del comportamento individuale si occupa dei singoli soggetti; l’antropologia, invece, dedica le sue ricerche alla cultura e al contesto di cui gli individui fanno parte. Antropologia e psicologia si intersecano nell’ambito dell’antropologia di cultura e personalità e dell’antropologia cognitiva. Antropologia e sociologia Parsons definisce il campo di studio di antropologia, sociologia e psicologia considerando che ogni azione sociale va inquadrata all’interno di un sistema d’azione di cui fanno parte un attore, una situazione e un orientamento dell’attore nella situazione. L’attore si può esaminare come individuo, nel rapporto interattivo con altri individui o in relazione al complesso degli schemi che intervengono per orientarlo nella situazione. Questi tre riferimenti individuano rispettivamente l’ambito di studio della psicologia, della sociologia e dell’antropologia culturale, secondo i rispettivi metodi d’indagine. 5