XIII. CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE XIII. CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. Capacità di diritto privato della P.A. >> Il tema della capacità di contrarre della P.A. ha subìto un’evoluzione nel tempo, onde approdare, oggi, al riconoscimento di una piena e generale capacità di diritto privato all’amministrazione ed all’assoggettamento della stessa alle norme di diritto privato, ritenendo applicabili all’amministrazione, salve le esplicite deroghe, le regole di diritto comune. Riferimenti normativi: • art. 1 bis, l. n. 241/1990: secondo il quale “la pubblica amministrazione, nell’adozione di atti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme di diritto privato, salvo che la legge disponga diversamente”: • art. 21‐sexies, l. n. 241/1990: conferma, in tema di recesso, il principio generale di soggezione dell’amministrazione al diritto comune; • art. 2, co. 4, d.lgs. n. 163/2006: a tenore del quale “l’attività contrattuale della P.A. si svolge nel rispetto delle disposizioni stabilite dal codice civile”. La P.A., per vero, può perseguire il fine pubblico non solo mediante il tradizionale strumento provvedimentale, espressione del suo potere autoritativo, bensì anche mediante modelli di esercizio consensuale, quale i contratti, ricorrendo allo schema privatistico, ovvero gli accordi, ex art. 11, l. 241/1990 (vedi parte II, cap. XII). 1.1. Analogie e differenze Contratti di diritto comune Analogie ►Sono modelli di esercizio consensuale utilizzati dalla P.A.; ►Permettono al privato di parte‐ cipare all’azione amministrativa. Differenze ►Sono negozi giuridici interamente regolati dalla disciplina privatistica; ►Si applica l’art. 1 bis, l. n. 241/1990, secondo cui “la pubblica amministrazione, nell’adozione di atti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme di diritto privato, salvo che la legge disponga diversamente”. 199 PARTE SECONDA Accordi (art. 11, l. 241/1990) ►È un modello convenzionale dell’attività amministrativa che, consentendo alla P.A. di ricercare il consenso del privato, al fine di contemperare gli opposti interessi in gioco, permette di raggiungere un assetto di interessi concordato, che costituirà il contenuto del provvedimento (accordi procedimentali) o sostituirà il contenuto del provvedimento stesso (accordi sostitutivi). ►Rimangono interni alla funzione autoritativa svolta dalla P.A., in quanto presuppongono l’esistenza di un procedimento amministrativo in svolgimento e, quindi, l’esercizio del potere. 2. Codice dei contratti pubblici >> Nel settore degli appalti pubblici, un rilievo centrale va riconosciuto alla disciplina di derivazione comunitaria confluita dapprima nel D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e ad oggi nel D.gs. 18 aprile 2016, n. 50 (in ordine ai profili di diritto intertemporale, occorre considerare che, ai sensi dell’art. 217 del D.lgs. 50/2016, il vecchio Codice seguiterà a trovare applicazione rispetto alle procedure già bandite alla data di entrata in vigore del nuovo testo normativo). La disciplina in materia di appalti rappresenta l’ambito entro il quale il diritto dell’U.E. ha avuto maggiore influenza (direttive nn. 2004/17/CE e 2004/18/CE e successivamente nn. 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE): sul versante dei soggetti tenuti all’osservanza della disciplina pubblicistica, tramite l’elaborazione comunitaria della nozione di organismo di diritto pubblico; sul fronte della disciplina, mediante la connotazione del procedimento di evidenza pubblica. La disciplina comunitaria è volta a garantire la libera prestazione di servizi e la libertà di stabilimento delle imprese degli Stati membri, la libertà di accesso senza discriminazioni alle procedure di aggiudicazione ed all’aggiudicazione stessa degli appalti, perseguendo la tutela della libera concorrenza. Il Codice dei contratti pubblici, nella sua attuale formulazione, rappresenta, dunque, la fonte principale di disciplina degli appalti pubblici di servizi, lavori e forniture. 200 XIII. CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • a livello di normazione primaria: la legge sul procedimento amministrativo e dal diritto privato; • a livello sub‐primario: il regolamento di attuazione ed esecuzione (d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, entrato in vigore l’8 Altre fonti giugno 2011), in parte modificato dall’art. 4, co. 15, lett. a‐ normative: quinquies, d.l. n. 70/2011, conv. in l. n. 106/2011, (cd. Decreto Sviluppo) e a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice destinato ad una progressiva abrogazione ai sensi dell’art. 217 del D.lgs. 50/2016 nonché le linee guida Anac la cui adozione è prevista dal nuovo Codice al fine di offrire una disciplina di dettaglio in determinate materie (ad es. sistema di qualificazione, casi e modalità di avvalimento, standard minimi di controllo per attestazioni SOA). Inoltre, il D.lgs. 50/2016, all’art. 30 (riproducendo il contenuto dell’art. 2 del vecchio Codice), individua i principi aventi valenza generalizzata ed applicabili sia alla fase (pubblicistica) dell’affidamento che a quella (privatistica) dell’esecuzione: garanzia della qualità delle prestazioni, economicità, efficacia, tempestività e correttezza e principi applicabili alla fase di affidamento dell’appalto: libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza, proporzionalità e pubblicità. 2.1. Ambito di applicazione • attivi: sono quelli dai quali deriva un’entrata per lo Stato e che devono essere preceduti da pubblici incanti, salvo che, per particolari ragioni e limitatamente ai casi da determinare con I contratti il regolamento, la P.A. non intenda far ricorso alla licitazione o, pubblici nei casi di necessità, alla trattativa privata (es.: vendite, possono essere: locazioni attive); trovano la loro disciplina, oltre che in leggi speciali, nelle norme di contabilità pubblica, mentre sono estranei all’ambito di applicazione della disciplina degli appalti; • passivi: sono quelli dai quali deriva una spesa per lo Stato e che devono essere preceduti da gare mediante pubblico incanto o licitazione privata, a giudizio discrezionale della P.A.; sono attualmente disciplinati dal Codice dei contratti pubblici, che rinvia al codice civile per i profili non regolati. 201 PARTE SECONDA Tipologia di contratti pubblici: • Appalto pubblico: la nozione è contenuta nella direttiva n. 2004/18/CE (oggi sostituita dalla direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014) trasfusa nell’art. 3, D.lgs. 50/2016: “Contratti a titolo oneroso, stipulati per iscritto tra una o più stazioni appaltanti e uno o più operatori economici, aventi per oggetto l'esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti e la prestazione di servizi”. Caratteristiche: ‐ i soggetti sono: l’appaltatore che, per gli appalti di servizi e forniture, può essere una persona fisica o giuridica, mente per quanto riguarda i lavori, deve essere un imprenditore; le amministrazioni aggiudicatrici, che sono le amministrazioni dello Stato, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici; gli organismi di diritto pubblico; le associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati, costituiti da detti soggetti; ‐ l’oggetto: si richiede che il contratto sia a titolo oneroso e si distingue tra appalto di lavori; di forniture; di servizi. • Contratto di concessione: 1) concessione di lavori pubblici: è il contratto a titolo oneroso, concluso in forma scritta, avente ad oggetto l’esecuzione, ovvero la progettazione esecutiva e l’esecuzione, ovvero la progettazione definitiva, la progettazione esecutiva e l’esecuzione di lavori pubblici o di pubblica utilità e di lavori ad essi strutturalmente e direttamente collegati, nonché la loro gestione funzionale ed economica; 2) concessione di servizi: è un contratto che presenta le stesse caratteristiche di un appalto pubblico di servizi, ad eccezione del fatto che il corrispettivo della fornitura di servizi consiste unicamente nel diritto di gestire i servizi o in tale diritto accompagnato da un prezzo. In entrambe le ipotesi, il concessionario non è remunerato direttamente dalla P.A. committente, ma dall’utenza, che corrisponde, in un regime normalmente tariffario, i canoni richiesti per usufruire del servizio fornito dal gestore. 202 Settori di interesse: • settori ordinari: è posta la regola dell’applicazione generalizzata della normativa contenuta nella parte prima del Codice a tutti gli appalti di servizi, lavori e forniture; • settori speciali (gas, energia termica, elettricità, acqua, servizi di trasporto, servizi postali, sfruttamento area geografica): sono a loro dedicati gli articoli da 114 a 121 del Nuovo Codice, che recepisce la direttiva 2004/25/CE; XIII. CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • contratti esclusi: si prescrive il rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità (art. 4 D.lgs. 50/2016 e art. 27 D.lgs. 163/2006). Cosa è la Stazione Unica Appaltante (S.U.A.)? L’art. 33 co. 3, d. lgs. n. 163/2006 (ora si veda l’art. 37 D.lgs. 50/2016) prevede la facoltà, per le amministrazioni aggiudicatrici, di affidare le funzioni di stazione appaltante ai Provveditorati Interregionali alle Opere Pubbliche, massimi organi statali istituzionalmente preposti alla realizzazione di opere pubbliche, su base convenzionale. L’art. 13, l. 136/2010 (Legge sulla tracciabilità dei flussi finanziari) ha previsto l’istituzione, in ambito regionale, presso il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche competente per territorio, di una o più Stazioni Uniche Appaltanti (S.U.A.), al fine di assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici e di prevenire il rischio di infiltrazione mafiose. L’istituzione della S.U.A. su base regionale consente di avvalersi di un soggetto sufficientemente vicino alla realtà territoriale ma rigorosamente vincolato al rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici, che realizzi l’uniformità delle procedure di scelta del contraente nell’ambito del bacino di competenza. Pertanto, la S.U.A. cura l’aggiudicazione di contratti pubblici per la realizzazione di lavori, la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture per conto degli enti aderenti, in ambito regionale. È, in pratica, una centrale di committenza, istituita al fine di “assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici e di prevenire il rischio di infiltrazione mafiose”; ma ha anche la funzione di mettere a disposizione degli Enti gli uffici, il personale, le competenze del Provveditorato, ove questo avvalimento possa favorire il perseguimento di obiettivi di efficienza, economicità, efficacia. Ai sensi dell’art. 3, co. 1, lett. i), D.lgs. 50/2016 si intende: ‐ per centrale di committenza “un'amministrazione aggiudicatrice o un ente aggiudicatore che forniscono attività di centralizzazione delle committenze e, se del caso, attività di committenza ausiliarie”; ‐ per attività di centralizzazione delle committenze “le attività svolte su base permanente riguardanti: 1) l'acquisizione di forniture o servizi destinati a stazioni appaltanti; 2) l'aggiudicazione di appalti o la conclusione di accordi quadro per lavori, forniture o servizi destinati a stazioni appaltanti”; ‐ per attività di committenza ausiliarie “le attività che consistono nella prestazione di supporto alle attività di committenza, in particolare nelle forme seguenti: 1) infrastrutture tecniche che consentano alle stazioni appaltanti di aggiudicare appalti pubblici o di concludere accordi quadro per lavori, forniture o servizi; 2) consulenza sullo svolgimento o sulla progettazione delle procedure di appalto; 3) preparazione delle procedure di appalto in nome e per conto della stazione appaltante interessata; 4) gestione delle procedure di appalto in nome e per conto della stazione appaltante interessata” (si veda anche l’art. 3, co. 34 del D.lgs. 163/2006). 203 Il Diritto in Schemi diretti da Roberto GAROFOLI Nella stessa collana - DIRITTO COSTITUZIONALE E PUBBLICO DIRITTO PRIVATO/DIRITTO CIVILE DIRITTO PENALE DIRITTO PROCESSUALE CIVILE DIRITTO PROCESSUALE PENALE DIRITTO AMMINISTRATIVO DIRITTO COMMERCIALE DIRITTO TRIBUTARIO DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA DIRITTO DEL LAVORO, SINDACALE E DELLA PREVIDENZA SOCIALE DIRITTO ECCLESIASTICO DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE Stefania GRASSELLI Schemi di DIRITTO AMMINISTRATIVO Aggiornato a: ‐ D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture) ‐ L. 6 agosto 2015, n. 124 (Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) ‐ D.L. 19 giugno 2015, n. 78, convertito in L. 6 agosto 2015 n. 125 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali) ed alla più recente giurisprudenza 2015‐2016 III edizione 2016 Aggiornamento a cura di Cristiana Apostolo SOMMARIO PARTE PRIMA I. FONTI DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO 1. Nozione 2. Le fonti 3. La C.E.D.U. 3.1. Analogie e differenze (tabella: UE/CEDU) 4. Fonti dell’ordinamento nazionale 4.1. Fonti di rango costituzionale 5. Fonti del diritto dell’Unione Europea 5.1. Classificazione 6. Fonti primarie 7. Fonti secondarie 7.1. Regolamenti: caratteri e classificazione 7.2. Analogie e differenze (tabella: atti normativi / atti amministrativi generali) 7.3. Regolamenti statali 7.4. Regolamenti regionali 7.5. Regolamenti comunali 7.6. Regime impugnatorio e disapplicabilità dei regolamenti 7.7. Statuti 7.8. Ordinanze contingibili ed urgenti Riquadro di approfondimento Quali sono i poteri di ordinanza del sindaco? 7.9. Analogie e differenze (tabella: ordinanze contingibili ed urgenti / atti necessitati) 8. Testi unici e codici 9. Atti di incerta collocazione tra le fonti 10. Norme interne 10.1. Circolari Riquadro di approfondimento Qual è il regime impugnatorio delle circolari? 11. Consuetudine 12. Prassi amministrativa 13. Interpretazione, integrazione ed applicazione del diritto amministrativo II. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. Nozione 1.1. Evoluzione del sistema amministrativo italiano VI 3 3 3 5 5 6 6 6 6 8 8 8 11 12 12 13 13 14 14 15 15 16 17 17 17 19 19 19 20 21 21 21 1.2. Modello costituzionale 2. Lo Stato 2.1. Le funzioni 2.2. Analogie e differenze (tabella: atti politici/atti di alta amministrazione) 3. Amministrazione statale 3.1. Struttura dell’amministrazione statale 3.2. Struttura dell’amministrazione statale centrale 3.3. Organi costituzionali ed organi a rilevanza costituzionale 3.4. Struttura dell’amministrazione statale periferica 4. Pluralismo istituzionale della pubblica amministrazione 4.1. Indici di pubblicità 4.2. Caratteri 4.3. Rapporti intersoggettivi tra amministrazioni 5. Organo 5.1. Natura giuridica 5.2. Classificazione 5.3. Relazioni interorganiche Riquadro di approfondimento Esiste un principio generale di prorogatio? 6. Rapporto organico 7. Ufficio 7.1. Analogie e differenze (tabella: organo / ufficio) 8. Rapporto di servizio 8.1. Analogie e differenze (tabella: rapporto organico / rapporto di servizio) Riquadro di approfondimento Cosa è il munus? 9. Competenza 9.1. Classificazione 9.2. Trasferimento 9.3. Difetto di competenza 9.4. Conflitto di competenza 10. Funzionario di fatto 10.1. Regime di imputabilità degli atti 10.2. Compenso 11. Enti territoriali 12. Amministrazione comunale 13. Amministrazione provinciale Riquadro di approfondimento È possibile fondere, creare o modificare nuovi enti locali? 14. Amministrazione delle città metropolitane Riquadro di approfondimento Qual è lo status di Roma capitale della Repubblica? 15. Amministrazione regionale 22 23 23 25 27 28 28 33 38 39 40 41 42 43 43 43 44 44 45 45 45 46 46 47 47 48 48 49 50 50 51 51 52 52 54 57 58 59 59 VII 16. Controlli 17. Altri enti locali 18. Autorità amministrative indipendenti 18.1. Ratio 18.2. Funzioni 18.3. Disciplina procedimentale 18.4. Tutela giurisdizionale 18.5. Tutela giustiziale III. MODULI ORGANIZZATIVI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. Intervento pubblico nell’economia 2. Enti pubblici in forma societaria 3. Privatizzazione 4. Esternalizzazione Riquadro di approfondimento Quali sono i soggetti pubblici di matrice europea? 5. Affidamento in house 5.1. Requisiti 6. Servizi pubblici 7. Servizi pubblici locali 7.1. Modalità di gestione e di affidamento 7.2. Disciplina: evoluzione IV. RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. Nozione 2. Rapporto di impiego pubblico 2.1. Tutela giurisdizionale Riquadro di approfondimento Il risarcimento del danno da mobbing a quale giurisdizione appartiene? 3. Rapporto di impiego privatizzato 3.1. Disciplina: evoluzione Riquadro di approfondimento In cosa consiste il sistema di valutazione delle performances? 3.2. Atti di macro‐organizzazione e di micro‐organizzazione 3.3. Contrattualizzazione del rapporto individuale di lavoro 3.4. Accesso al lavoro: il concorso 4. Svolgimento del rapporto di impiego 5. Dirigenza 5.1. Disciplina: evoluzione VIII 67 71 72 74 74 75 75 76 77 77 80 81 81 82 82 83 84 85 85 85 88 88 88 89 89 90 90 93 94 95 99 100 101 101 5.2. Responsabilità dirigenziale Riquadro di approfondimento Esiste ancora il cd. spoil system? 6. Responsabilità 7. Tutela giurisdizionale 102 103 103 105 V. BENI PUBBLICI 106 1. Nozione 2. Beni pubblici strictu sensu 2.1. Criteri di individuazione 3. Beni demaniali 3.1. Classificazione 3.2. Regime giuridico Riquadro di approfondimento Cos’è il federalismo demaniale? 4. Beni patrimoniali indisponibili 4.1. Classificazione 4.2. Regime giuridico 5. Beni patrimoniali disponibili 5.1. Regime giuridico 6. Diritti reali pubblici su beni altrui 6.1. Diritti demaniali su beni altrui 7. Beni di interesse pubblico 8. Utilizzazione dei beni pubblici 9. Tutela dei beni pubblici 10.Tutela giurisdizionale 106 106 106 107 107 108 108 109 109 109 110 110 110 110 111 111 112 112 PARTE SECONDA VI. PRINCIPI DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA 1. Attività amministrativa 1.1. Attività di diritto pubblico e di diritto privato 2. Principi costituzionali 2.1. Analogie e differenze (tabella: potere implicito / atto amministrativo implicito) 3. Principi comunitari 4. Semplificazione amministrativa 4.1. Informatizzazione della pubblica amministrazione 5. Discrezionalità amministrativa 5.1. Analogie e differenze (tabella: regole di legittimità / regole di merito) 6. Discrezionalità tecnica 6.1. Analogie e differenze (tabella: discrezionalità tecnica / mero accertamento tecnico) 115 115 115 116 118 120 121 123 126 127 127 128 IX Riquadro di approfondimento In cosa si sostanzia il sindacato giurisdizionale sulla discrezionalità tecnica? 7. Discrezionalità mista VII. PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO 1. Nozione Riquadro di approfondimento Qual è l’ambito di applicazione della legge sul procedimento amministrativo? 1.1. Procedimento amministrativo ex l. 241/1990 2. Fasi del procedimento amministrativo 2.1. Responsabile del procedimento 2.2. Comunicazione di avvio del procedimento 2.3. Preavviso di rigetto 3. Conferenza di servizi 3.1. Classificazione 4. Diritto di accesso 4.1. Principio di trasparenza 4.2. Natura giuridica 4.3. Soggetti 4.4. Oggetto 4.5 Esercizio 4.6. Limiti Riquadro di approfondimento Come si atteggia il rapporto tra accesso e riservatezza? 4.7. Tutela Riquadro di approfondimento Cos’è l’URP? 4.8. Accesso civico VIII. SILENZIO AMMINISTRATIVO E S.C.I.A. 1. Nozione 2. Silenzio – inadempimento Riquadro di approfondimento Quali sono i presupposti sostanziali dell’obbligo di provvedere? 2.1. Tutela giurisdizionale 3. Silenzio – assenso 3.1. Tutela giurisdizionale 4. Silenzio – assenso endoprocedimentale 5. Segnalazione certificata di inizio attività (s.c.i.a.) 5.1. Ambito di applicazione e procedimento 5.2. Natura giuridica e tutela del terzo 5.3. Analogie e differenze (tabella: silenzio ‐ assenso / s.c.i.a.) X 128 129 130 130 131 131 133 135 135 136 137 138 138 139 140 141 141 142 142 142 143 144 144 146 146 147 149 150 150 151 151 152 152 154 155 IX. PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO 1. Atto amministrativo 2. Classificazione 3. Caratteri del provvedimento amministrativo 4. Elementi essenziali Riquadro di approfondimento In cosa consiste l’obbligo della motivazione? 5. Requisiti Riquadro di approfondimento Cos’è l’atto di conferma? 6. Autorizzazione 6.1. Figure affini 7. Concessione 7.1. Figure affini 8. Provvedimenti ablatori 9. Atti non provvedimentali 9.1. Pareri 9.2. Analogie e differenze Riquadro di approfondimento Cosa sono le leggi provvedimento? X. PATOLOGIA DELL’ATTO AMMINISTRATIVO 1. Nozione e categorie patologiche 2. Nullità 3. Annullabilità Riquadro di approfondimento Qual è la disciplina dei vizi non invalidanti? 4. Invalidità derivata 5. Invalidità sopravvenuta 6. Incompatibilità del provvedimento amministrativo con il diritto dell’U.E. 7. Vizi di merito: inopportunità 8. Autotutela amministrativa 8.1. Annullamento d’ufficio 8.2. Revoca 8.3. Abrogazione 8.4. Decadenza 8.5. Mero ritiro 9. Atti di convalescenza 10. Atti di conservazione XI. CONTROLLI 1. Nozione 2. Controllo sugli atti 157 157 158 159 161 162 163 163 164 165 166 167 168 170 171 172 173 174 174 175 177 179 179 180 180 181 182 183 184 185 185 186 186 187 189 189 190 XI 3. Controllo di gestione 3.1. Controllo interno 3.2. Controllo esterno XII. ACCORDI 1. Nozione 2. Accordi tra P.A. e privato 2.1. Analogie e differenze (tabella: accordi/contratti di diritto pubblico) 3. Accordi tra pubbliche amministrazioni XIII. CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. Capacità di diritto privato della P.A. 1.1. Analogie e differenze (tabella: contratti / accordi) 2. Codice dei contratti pubblici 2.1. Ambito di applicazione Riquadro di approfondimento Cosa è la Stazione Unica Appaltante (S.U.A.)? 3. Procedimento ad evidenza pubblica 3.1. Delibera a contrarre 3.2. Bando di gara 3.3. Partecipazione alla procedura e sistemi di aggiudicazione 3.4. Aggiudicazione, stipulazione ed approvazione del contratto Riquadro di approfondimento Cosa è l’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti e qual è la nuova disciplina dei soggetti aggregatori? 4. Forme di tutela Riquadro di approfondimento Qual è la sorte del contratto a seguito dell’annullamento dell’aggiudicazione? XIV. GOVERNO DEL TERRITORIO ED ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITÀ 1. Ambiente e governo del territorio 2. Urbanistica ed attività di pianificazione 2.1. Analogie e differenze (tabella: zonizzazione/ localizzazione) Riquadro di approfondimento In cosa consiste la perequazione urbanistica? 3. Edilizia 4. Espropriazione per pubblica utilità 4.1. Caratteri 4.2. Procedimento 4.3. Retrocessione 4.4. Indennità di espropriazione 4.5. Occupazione d’urgenza XII 192 192 193 194 194 194 196 196 199 199 199 200 201 203 204 204 205 205 207 209 209 211 213 213 214 215 216 216 218 220 221 222 222 224 4.6. Occupazione strumentale 4.7. Occupazione appropriativa ed usurpativa 4.8. Acquisizione sanante 224 224 225 PARTE TERZA XV. RESPONSABILITÀ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1. Nozione 2. Natura giuridica Riquadro di approfondimento È riconosciuta la responsabilità della P.A. per la lesione di diritti soggettivi? 3. Tecniche risarcitorie 4. Riparto di giurisdizione Riquadro di approfondimento Cosa è la questione della pregiudiziale amministrativa? 5. Responsabilità da atto lecito 6. Responsabilità nei confronti della P.A. 6.1. Responsabilità del pubblico dipendente 6.2. Illecito amministrativo 231 231 231 233 234 235 236 236 237 237 238 PARTE QUARTA XVI. RICORSI AMMINISTRATIVI 1. Funzione giustiziale 1.1. Analogie e differenze (tabella: tutela giurisdizionale / tutela giustiziale) 2. Ricorsi amministrativi: tipologie, classificazione e presupposti 2.1. Procedimento 3. Ricorso gerarchico proprio 4. Ricorso gerarchico improprio 5. Ricorso in opposizione 6. Ricorso straordinario al Capo dello Stato XVII. TUTELA GIURISDIZIONALE E RIPARTO DI GIURISDIZIONE TRA G.A. E G.O. 1. Situazioni giuridiche soggettive 1.1. Diritto soggettivo 1.2. Interesse legittimo 1.3. Interessi superindividuali 1.4. Analogie e differenze (tabella: azione di classe del consumatore / class action pubblica) 243 243 243 245 247 247 249 249 249 252 252 252 253 256 258 XIII 2. Riparto di giurisdizione Riquadro di approfondimento Qual è la disciplina della translatio judicii? 2.1. Tecniche di tutela 3. Giurisdizione ordinaria 3.1. Poteri del giudice ordinario Riquadro di approfondimento In cosa consiste il sindacato del giudice penale sugli atti amministrativi? 3.2. Azioni esperibili Riquadro di approfondimento È ammessa l’esecuzione forzata nei confronti della P.A.? 4. Giurisdizione amministrativa 4.1. Giurisdizione generale di legittimità 4.2. Giurisdizione esclusiva 4.3. Giurisdizione di merito XVIII. PROCESSO AMMINISTRATIVO 1. Nozione 2. Parti 3. Giudice competente Riquadro di approfondimento Come deve essere rilevata l’incompetenza? 4. Ricorso 5. Processo 6. Mezzi di impugnazione 7. Riti speciali 7.1. Giudizio di ottemperanza 7.2. Rito in materia di accesso ai documenti amministrativi 7.3. Tutela contro l’inerzia della pubblica amministrazione 7.4. Procedimento di ingiunzione 7.5. Riti abbreviati 8. Tutela cautelare Riquadro di approfondimento Quali sono le caratteristiche del giudicato amministrativo? XIX. GIURISDIZIONI AMMINISTRATIVE SPECIALI 1. Nozione 2. Tribunali delle acque 3. Commissioni tributarie 4. Giurisdizione sportiva Indice analitico XIV 260 263 263 264 266 267 268 269 269 270 270 271 273 273 274 275 276 276 278 281 281 281 284 284 284 284 285 286 288 288 288 289 290 291