Aggressivi Chimici

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Aggressivi Chimici
Che cosa sono
Gli aggressivi chimici sono sostanze altamente tossiche per l’uomo,
che sono stati sintetizzati nel corso del 1900 per uso militare.
I gruppi principali di aggressivi chimici sono:
I vescicatori: sostanze fortemente irritanti per la cute e per le mucose.
Es.: Iprite, arsine, cloroarsine, lewisite, fosgene, ossime.
Queste sostanze non sono state utilizzate ampiamente dopo la prima
guerra mondiale, perché relativamente poco maneggevoli. (123,124,125)
L’unica protezione contro di loro sono indumenti impermeabili e
maschere antigas.
I cianuri: derivati del cianuro, potenti tossici cellulari.
Es. Acido cianidrico, alogenuri di cianuro, zyklon B.
Sono stati usati nella prima guerra mondiale e dai tedeschi nelle camere a gas. (123,124)
Sono tossici poco maneggevoli, anche se esiste la possibilità di un loro
impiego da parte dei terroristi (per esempio l’uso di sali idrosolubili del
cianuro per la contaminazione di acquedotti).
Dopo la seconda guerra mondiale non sono mai stati riportati casi di
intossicazione di massa da cianuri. Dopo l’esposizione, in caso di
sopravvivenza, esistono terapie mediche (induzione di metaemoglobinemia con nitriti, somministrazione e.v. di tiosolfati e blu di metilene), ma
di efficacia scarsa e di fatto improponibili per alti numeri di esposti.
Gli incapacitanti: sostanze chimiche varie che mettono fuori combattimento gli esposti per un periodo temporaneo, usati dalla polizia per
tenere sotto controllo folle ostili. Esempi: CS, CN, DC.
Non interessano i terroristi, data la loro non elevata tossicità.
GLI AGENTI NERVINI
Sono stati sviluppati prima e dopo la seconda guerra mondiale dai Tedeschi
e dagli Inglesi, poi ulteriormente dagli Americani e dai Russi. (123,124)
Non sono difficili da sintetizzare e sono stati prodotti da numerosi Stati
potenzialmente coinvolti in attività terroristiche.
Sono molto tossici e relativamente facili da utilizzare come armi chimiche.
Furono usati nell’attentato della metropolitana di Tokyo del 1991. (123)
I gas nervini sono i più probabili aggressivi chimici ad essere considerati “interessanti” per attività terroristiche, e saranno qui esaminati in
dettaglio.
Che cosa sono: sono sostanze chimiche di sintesi a basso PM capaci
di inibire l’acetilcolinesterasi (AChE).
Struttura chimica: sono di solito composti organofosforici.
I più importanti sono il tabun, il sarin, il soman, il DFP ed il VX.
Sono relativamente facili da sintetizzare.
Potenza tossica 2:
la loro DL50 orale, in mg/kg, è la seguente:
VX: 0.1; soman: 1; sarin: 1-2; tabun: 5.
la DL50 cutanea, in mg/kg, è la seguente:
VX: 0.1-2; soman: 10-20; sarin: 20-50; tabun: 50-70.
la DL50 respiratoria, in mg x min/m 3 è la seguente:
VX: 0.5-5; soman: 5-25; sarin: 5-55; tabun: 10-100.
Meccanismo di azione:
inibizione della AChE, a livello dei neuroni colinergici periferici e centrali.
Protezione: maschere antigas.
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I soffocanti: sono agenti fortemente irritanti per l’apparato respiratorio,
che causano edema delle vie aeree superiori, edema polmonare ed
asfissia.
Es.: Fosgene, difosgene, cloropicrina, isocianato di metile. L’impiego a
scopi terroristici è poco probabile, data la relativamente bassa tossicità, il forte odore, che li rende facilmente identificabili, e la possibilità di
neutralizzazione con maschere antigas.
Protezione: maschere antigas.
Vie di esposizione:
la via di esposizione più comune è la inalatoria, ma potrebbero essere usati
anche per la contaminazione dell’acqua o di altri alimenti.
Per utilizzare i prodotti nervini in guerra sono stati sviluppati dagli eserciti
di varie nazioni del mondo proiettili chimici, missili e persino mine. (124)
Possono essere dispersi nell’aria con aerei da turismo.
La seconda via di esposizione è la percutanea.
Il VX in particolare ha una DL50 percutanea molto bassa.
Tutti gli agenti nervini hanno una persistenza ambientale considerevole.
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La terapia
Sintomi di esposizione
Miosi serrata, disturbi dell’accomodazione, broncocostrizione, bradicardia, nausea, scialorrea, orinazione e defecazione involontaria, astenia, fascicolazioni muscolari e infine paralisi.
A livello centrale: vertigini, cefalea, disturbi della coscienza, infine convulsioni e coma.
Prevenzione
Per la prevenzione della esposizione per via aerea sono efficaci le comuni
maschere antigas.
Tuttavia l’uso di maschere antigas ha provocato in Israele durante la guerra del golfo numerosi decessi in anziani e bambini. (126)
Una prevenzione farmacologica è stata tentata sia per le truppe che per la
popolazione israeliana nella guerra del golfo, mediante l’uso di piridostigmina.
La piridostigmina è un inibitore reversibile della AChE, che a dose opportuna provoca un blocco parziale dell’enzima, impedendo così l’attacco dei più
potenti gas nervini.
La prevenzione con piridostigmina è stata fatta dagli israeliani con una dose
di 60 mg/d in due somministrazioni, in modo da ottenere una inibizione di
circa il 20-40% dell’attività dell’enzima.
Si sono avute alcune centinaia di reazioni tossiche tra i militari e ancor più
nella popolazione civile. (127)
L’efficacia della prevenzione con piridostigmina è nota negli animali 1, ma non
nella popolazione umana, perché nel caso della guerra del Golfo, gli Iracheni
non usarono o non poterono usare i gas nervini su Israele.
Non sono al momento disponibili in Italia scorte di piridostigmina sufficienti
a trattare la popolazione civile, né il trattamento di massa sembra consigliabile dato l’elevato rischio intrinseco della molecola.
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Se l’esposizione è percutanea, lavare la cute con un sapone alcalino.
La terapia generale è basata sull’uso della atropina, che blocca le azioni
periferiche e centrali della inibizione dell’AChE.
Le dosi della terapia con atropina sono definite “eroiche” dai trattati di
farmacologia, cioè molto più alte (2 mg) di quelle consigliate nel comune
uso clinico.
La dose può essere ripetuta a distanza di 5-10 minuti fino a completa
atropinizzazione (comparsa di midriasi) fino ad un massimo di 100 mg
nelle 24 h.
I Kit anti-gas nervini disponibili nell’esercito italiano contengono atropina
(2 mg) e un riattivatore della AChE.
Per la riattivazione della AChE può essere somministrata la Pralidoxima,
un riattivatore delle AChE bloccate dai tossici nervini, alla dose di 1-2 g
e.v., fino ad un massimo di 4 g/d.
L’infusione deve essere fatta in non meno di 5 min.
Come riattivatore della AChE si può usare anche l’Obidossima, alla dose
di 3-5 mg/kg.
Sia la Pralidoxima che l’Obidossima hanno una considerevole tossicità.
Scorte di pralidoxima+ atropina sono disponibili presso l’esercito italiano,
ma non in quantità sufficienti per coprire l’intera popolazione.
L’approvvigionamento di atropina nel mercato farmaceutico è invece non
problematico.
La prevenzione con atropina ha rivelato una bassa tossicità nella popolazione nel suo complesso ed anche nei bambini in Israele durante la guerra del golfo. (128)
Centri di riferimento: gli esistenti centri antiveleno hanno la capacità
di trattare le intossicazioni da agenti nervini, se necessario.
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