Tipo di esercitazione: Potabilizzazione dell`acqua e preparazione di

annuncio pubblicitario
Esercitazione Provinciale di protezione civile
Lodi, 30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Coordinatore dell’esercitazione: Bolzoni Giuseppe (e-mail: [email protected])
Esercitazione di Protezione Civile
Volontari dei gruppi comunali della
Provincia di Lodi
30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Tipo di esercitazione: Potabilizzazione dell’acqua e
preparazione di alcune soluzioni disinfettanti.
Durante le emergenze, la potabilizzazione dell’acqua, i processi di pulizia e la disinfezione sono
fondamentali per la corretta gestione dei campi di accoglienza. La diffusione di patologie legate
all’igiene tra gli ospiti del campo e tra i volontari che vi lavorano, possono portare alla crisi la stessa
gestione del campo. La corretta informazione di tutti i volontari e appositi corsi di formazione per
gli specialisti che si dovranno occupare di potabilizzazione e igiene, dovrebbero minimizzare i
rischi legati a queste problematiche.
Obiettivo dell’esercitazione
Testare la procedura per il controllo, la potabilizzazione dell’acqua e la gestione igienica dei servizi
comuni durante le emergenze (cucine, mense, bagni) con particolare riferimento alla preparazione
delle soluzioni per la pulizia, la disinfezione e alla verifica dopo il trattamento.
Causa la scarsità di tempo disponibile per la sperimentazione, verranno testate solo alcune parti
delle procedure illustrate durante il corso di formazione che si è svolto a Casalpusterlengo nei mesi
di gennaio e febbraio del 2000.
Organizzazione dell’esercitazione
L’esercitazione sarà suddivisa in 5 aree di lavoro, ognuna delle quali occuperà una squadra di
volontari composta da circa 10 persone ciascuna. Nell’arco di mezza giornata, le squadre si
alterneranno per eseguire a rotazione i 5 esercizi proposti. La formazione di piccole squadre di non
più di 10 elementi ciascuna dovrebbe dare la possibilità ad ogni volontario di partecipare
attivamente ad ogni esercitazione.
Ogni esercizio sarà accompagnato da una scheda da compilare con risposte predefinite che
dovrebbero facilitare il compito dei volontari.
Esercitazioni proposte
1a esercitazione: Determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche dell’acqua.
2a esercitazione: Potabilizzazione di una cisterna d’acqua con prodotti a base di ipoclorito.
3a esercitazione: Cos’è il pH e cosa influenza
4a esercitazione: Preparazione di soluzioni di disinfettanti a base di ipoclorito e quaternari.
5a esercitazione: Verifica della qualità dell’ipoclorito.
1.- Determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche dell’acqua
Lo scopo di questa esercitazione è di guidare i responsabili nella scelta delle fonti di rifornimento
dell’acqua potabile per i campi di accoglienza durante le emergenze.
Nel corso dell’esercitazione, ai volontari vengono forniti alcuni campioni di acqua con diverse
caratteristiche e, tra questi, devono scegliere la fonte di rifornimento che, per le sue qualità, meglio
si presta alla preparazione dell’acqua potabile. Questi test non sono esaustivi perché manca il
controllo di alcuni parametri molto importanti ma, durante le emergenze, possono aumentare la
probabilità di successo nella scelta della giusta fonte di approvvigionamento d’acqua.
I parametri da controllare su ogni campione sono elencati di seguito:
• Temperatura
• pH
• Durezza in Gradi Francesi (°F)
• Odori e sapori caratteristici (sapore salmastro, eccessiva durezza, opalescenza,
iridescenza, odore di acido solfidrico dalla caratteristica puzza di uova marce, composti
azotati dal caratteristico odore di pesce marcio, ecc.)
• Colorazioni dovute all’eccessiva presenza di ferro e metalli in soluzione
• Materiali in sospensione, opalescenza, torbidità.
Al termine dell’esercizio, sulla base dei dati riportati sulla scheda, i volontari dovranno indicare il
campione di acqua con le migliori caratteristiche.
1a.- Materiali occorrenti:
1. Campioni dell’acqua da analizzare
2. Termometro
3. Kit per il test di pH
4. Scheda per il controllo dell’acqua
5. Vasetti porta campioni di vetro trasparente
Il tempo previsto per questo esercizio è di 20 minuti
2.- Potabilizzazione dell’acqua
Individuata la fonte di rifornimento di acqua con le caratteristiche adeguate, i volontari addetti alla
potabilizzazione procederanno con un esercizio di clorazione di una cisterna d’acqua e il relativo
controllo analitico del livello di cloro attivo presente.
Il giusto livello di cloro nell’acqua è fondamentale perché se sottodosato si rischia di non poter
ridurre la carica batterica sotto i limiti di pericolosità e, se sovradosato, si rischia di provocare
disturbi a chi consuma l’acqua potabile stessa.
L’esercitazione prevede le seguenti operazioni:
1. Preparazione delle soluzioni a concentrazione nota per clorare una cisterna d’acqua.
2. Clorazione di una cisterna d’acqua
3. Controllo del livello di cloro con apposito kit colorimetrico.
4. Controllo del pH
2a.- Materiali occorrenti
• Taniche di plastica
• 3 cisterne da un metro cubo riempite con acqua
• cilindro graduato
• calcolatrice portatile
• kit per la determinazione del cloro
• bottiglie di vetro o di plastica o flaconi di plastica o vasetti con coperchio
• termometro per la misura della temperatura
• provette e contagocce
• Soluzione di ipoclorito (Amuchina, normale candeggina da supermercato (non profumata) o
ipoclorito al 15%.
• Materiale di protezione: guanti di lattice e occhiali di sicurezza.
Tempo previsto per l’esercitazione: 45 minuti
3.- Cos’è il pH e cosa influenza
Questo è un semplice esercizio che vorrebbe dare ai volontari un’idea di cos’è questo paramentro
citato in mille occasioni (dal pH della pelle alle piogge acide) ma che rimane qualcosa di astratto
per i non addetti ai lavori.
Ai volontari verrà fornita una tabella con la scala di pH dove saranno riportate le caratteristiche
delle soluzioni aventi il pH indicato (aggressività, corrosività, delicatezza, proprietà antibatteriche,
ecc.).
Oltre alla tabella sopra citata, verranno forniti alcuni prodotti di uso comune che sciolti o diluiti in
acqua genereranno un certo pH della soluzione. Determinando il pH delle soluzioni così preparate
con un apposito kit, i volontari potranno riportare il prodotto nella corrispondente casella di pH e
valutarne le relative caratteristiche.
3a.- Materiali occorrenti
•
•
•
•
•
Tabella citata
Kit per la determinazione del pH
Bicchieri o vasi di vetro per la preparazione delle soluzioni
Tanica di acqua potabile
Campioni da testare: acido muriatico, ammoniaca, sale da cucina, bicarbonato, soda Solvay,
succo di limone, aceto, detergente per piatti, detergente per pavimenti, idraulico liquido,
prodotti per pulire il water, acqua potabile, ecc.
Tempo previsto per l’esercitazione: 30 minuti
4.- Preparazione di soluzioni di disinfettanti
I volontari dovranno calcolare e preparare soluzioni a contenuto noto di disinfettanti per disinfettare
i piani di lavoro della cucina e le stoviglie utilizzate per preparare i pasti.
In particolare verrà chiesto loro di preparare una soluzione da 500 ppm di cloro attivo per trattare i
piani di lavoro e le stoviglie e una soluzione di sali di ammonio quaternario seguendo le istruzioni
del produttore per preparare una soluzione disinfettante.
a.- Materiale occorrente
• Cilindro graduato
• Calcolatrice tascabile
• Secchi e bacinelle
• Ipoclorito commerciale al 5% di cloro attivo e un detergente a base di quaternario
Tempo previsto per l’esercitazione: 20 minuti
5.- Verifica della qualità dell’ipoclorito
Spesso i materiali utilizzati durante le emergenze non vengono conservati in modo adeguato da
garantirne l’efficacia nel tempo. L’ipoclorito di sodio è particolarmente instabile se conservato in
modo non corretto (alla luce diretta del sole, a temperatura elevata, ecc.) per cui, al momento
dell’uso, il prodotto non è in grado di garantire le prestazioni richieste.
Esistono alcuni test qualitativi molto semplici per verificare se un prodotto contenente cloro attivo è
in grado di svolgere i compiti richiesti.
Durante l’esercitazione i volontari verificheranno le condizioni di una soluzione di ipoclorito con
uno di questi test.
5a.- Materiale occorrente
• Prodotto a base di ipoclorito
• Soluzione di acqua ossigenata al 3 o al 5%.
• Occhiali di sicurezza
• Un vasetto di vetro pulito
Tempo richiesto per l’esercitazione: 10 minuti
Esercitazione Provinciale di protezione civile
Lodi, 30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Coordinatore dell’esercitazione: Bolzoni Giuseppe (e-mail: [email protected])
Procedura
Determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche ed
organolettiche dell’acqua
Scheda per la raccolta dei dati
Siete responsabili del servizio di potabilizzazione dell’acqua in un campo profughi.
Il coordinatore del campo vi sottopone i campioni di acqua prelevati da 5 sorgenti diverse che
potrebbero essere utilizzate per l’approvvigionamento di acqua per i bisogni del campo.
Analizzando i parametri indicati sotto, sapreste indicare il campione più adatto allo scopo?
Parametri da
controllare
Risultati
Campione
A
… … … …
… … … …
Campione Campione
B
C
… … … …
… … … …
… … … … . … … … …
Campione
D
… … … …
… … … …
Campione
E
… … … …
… … … …
Temperatura (°C)
… … … …
… … … …
… … … …
… … … …
… … … …
Durezza (°F)
… … … …
… … … …
… … … …
… … … …
… … … …
pH
… … … …
… … … …
… … … …
… … … …
… … … …
Odore
Quale?
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
Colore
Quale?
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
Materiale in
sospensione
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
SI - NO
… … … …
Aspetto
Indicare il campione scelto e le motivazioni.
Determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche dell’acqua.
Scheda per i coordinatori dell’esercizio.
A scopo esclusivamente didattico, i campioni da testare sono stati preparati volutamente con un
eccesso di contaminanti per meglio evidenziarne le caratteristiche. E’ molto improbabile che, anche
in caso di emergenza, simili campioni possano essere sottoposti ad un laboratorio per i controlli
analitici a scopo di potabilizzazione.
Materiali occorrenti per il test
• Scheda per la raccolta dei dati
• 5 bottiglie dell’acqua minerale in PET da 1.5 litri per i campioni da analizzare.
• 5 vasetti di vetro con tappo
• Kit per la misura del pH
• Kit per la misura della durezza dell’acqua
• Termometro per la misura della temperatura
Campioni da testare
Campione A. Ricco di materiale organico
Il campione di acqua è stato prelevato da un canale con acqua stagnante e ricco di vegetazione;
parte di quest’ultima è in decomposizione.
Preparazione del campione: raccogliere un campione da un canale o da uno stagno ricco di
vegetazione. Per evidenziare meglio la presenza di materiale organico in decomposizione,
aggiungere dell’acqua prelevata da un vaso dove sono stati immersi per alcuni giorni fiori, rami ed
erbe.
Campione B. Odore di acido solfidrico, ricca di sali e di precipitato
Il campione di acque contiene tracce di solfuri (caratteristico odore di uova marce) e sali di calcio
precipitati.
Preparazione del campione: dosare 50-100 ml di acqua di Tabiano (sulfurea) nella bottiglia dove si
conserva il campione. Riempire con acqua di rubinetto e miscelare.
Campione C. Durezza elevata, iridescente per tracce di idrocarburi.
Il campione ha un elevato contenuto di sali di calcio che ne aumenta la durezza: Inoltre, il
campione, è stato contaminato con idrocarburi.
Preparazione del campione: miscelare con acqua di rubinetto una bottiglia di acqua “minerale” con
il residuo secco indicato sull’etichetta superiore a 1.5 g/litro fino a riempire la bottiglia del
campione. In alternativa, aggiungere della polvere di marmo ad una bottiglia di acqua fortemente
gasata. Tappare ermeticamente e lasciare riposare per alcune ore. Infine, toccare la superficie del
campione con un baccetta di vetro o di plastica precedentemente immersa nella benzina. Miscelare.
Campione D. Acqua potabile. Campione OK
Preparazione del campione: riempire la bottiglia porta campioni con acqua di rubinetto.
Campione E. Odore amminico con depositi scuri e tracce di schiuma.
Il campione contiene materiale organico in decomposizione in assenza di ossigeno; è ricco di sali di
ferro ed è stato contaminato con tracce di detersivo.
Preparazione del campione: riempire a metà la bottiglia del campione con acqua di rubinetto,
aggiungere tracce di ammine, una goccia di una soluzione di sali di ferro (cloruro ferrico), tre gocce
di una soluzione usata per il lavaggio dei piatti. Riempire con acqua distillata e miscelare.
Esercitazione Provinciale di protezione civile
Lodi, 30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Coordinatore dell’esercitazione: Bolzoni Giuseppe (e-mail: [email protected])
Procedura
Preparazione dell’acqua potabile
Processo di clorazione con ipoclorito
Obiettivo
Fornire una semplice procedura per la potabilizzazione dell’acqua con ipoclorito di sodio durante le
emergenze che possa essere utilizzata anche da personale senza una preparazione tecnica specifica.
Procedura
Nella tabella sotto riportata vengono elencati i tipi di ipoclorito facilmente reperibili sul mercato che
possono essere utilizzati per la preparazione dell’acqua potabile e il relativo dosaggio per preparare
1 metro cubo di acqua trattata alla concentrazione voluta.
L’unità di misura del dosaggio di cloro attivo viene espressa in ppm (parti per milione, cioè mg per
litro).
Tipi di ipoclorito di sodio disponibile sul mercato:
• Soluzione all’1% (Amuchina)
• Soluzione al 5% (Normali candeggine non profumate)
• Soluzione al 15% (Ipoclorito commerciale)
Volume di ipoclorito da dosare per preparare 1 metro cubo di acqua
potabile alla concentrazione di cloro attivo desiderata.
ppm di Ipoclorito
da dosare
Concentrazione dell’Ipoclorito commerciale
1.0%
5.0%
(Amuchina)
Candeggina
15.0%
Ipoclorito
0.0 ppm
0
ml
0 ml
0 ml
0.2 ppm
20 ml
4 ml
1.33 ml
0.5 ppm
50 ml
10 ml
3.33 ml
1.0 ppm
100 ml
20 ml
6.66 ml
1.5 ppm
150 ml
30 ml
9.99 ml
2.0 ppm
200 ml
40 ml
13.32 ml
3.0 ppm
300 ml
60 ml
19.98 ml
Nota importante: per non complicare eccessivamente i calcoli, non si è tenuto conto della densità
dall’ipoclorito di partenza per cui, durante il processo di clorazione, si tenderà a sovradosare
leggermente il cloro attivo nell’acqua da trattare. Sovradosaggio che, in genere, viene ampiamente
compensato dalla perdita di attivo nella materia prima dovuto alle condizioni di stoccaggio.
Dopo aver individuato sulla tabella il volume di ipoclorito da dosare per la concentrazione voluta,
moltiplicare tale valore per il numero totale di metri cubi d’acqua contenuti nella cisterna da
trattare.
Esempio: Dosare 0.5 ppm di cloro in una cisterna da 14 m3 di acqua partendo da ipoclorito
commerciale al 5%.
10 ml (da tabella) x 14 m3 = 140 ml di ipoclorito da dosare.
Appena determinato il volume occorrente di ipoclorito da dosare, è bene diluirlo preventivamente
con acqua circa 5 volte il suo volume per diminuirne la densità ed evitare che si stratifichi in fondo
alla cisterna. In questo caso aggiungere circa mezzo litro di acqua al campione e miscelare.
Versare il campione preparato nella cisterna ed agitare (ricircolo, accelerate e frenate dell’autobotte,
trasferimento da un cisterna in un’altra, ecc.)
Attendere qualche minuto e procedere con la determinazione del cloro attivo nell’acqua preparata
come illustrato sul Kit apposito.
Generalmente, a causa del consumo di cloro da parte dell’acqua trattata o perché l’ipoclorito di
partenza aveva perso parte dell’attivo, il livello di cloro determinato risulta inferiore a quanto si
voleva ottenere nel processo.
Con un semplice calcolo, è possibile calcolare l’extra quantità di ipoclorito da dosare per
raggiungere i valori teorici stabiliti.
Riprendendo l’esempio riportato sopra:
Valore teorico calcolato:
Valore determinato con il Kit:
0.5 ppm
0.3 ppm
140 ml dosati x 0.5 ppm teorico
--------------------------------------------------- = 233 ml
0.3 ppm trovate
233 ml – 140 ml già dosati = 93 ml di ipoclorito extra da dosare per ottenere un livello di
ipoclorito pari al teorico.
Ripetere il test con il Kit per verificare l’accuratezza dei calcoli eseguiti.
Nota importante: un sottodosaggio di ipoclorito può non essere sufficiente ad uccidere eventuali
germi patogeni presenti; un sovradosaggio dello stesso può causare problemi di sicurezza(nausea e
vomito se bevuta, bruciore agli occhi durante la doccia, ecc.).
Generalmente, nell’acqua potabile, vengono raccomandate 0.2 ppm di cloro che possono aumentare
fino a 0.5 ppm nelle acque in cattive condizioni (sicura presenza di elevata carica batterica,
presenza di sostanze che degradano il cloro, ecc.).
Apparecchiatura occorrente
•
•
•
•
•
•
Kit per la determinazione del cloro attivo e del pH nell’acqua delle piscine
Cilindri graduati da 50, 100 e 250 ml (meglio se di plastica).
Contagocce in plastica.
Bicchieri graduati da 500 ml.
Taniche in PE o PP da 1 litro e da 5 litri.
Acqua ossigenata in soluzione al 3% o al 5%.
Procedura per la rimozione del cloro dall’acqua (ad uso esclusivo degli istruttori)
Durante la manifestazione saranno disponibili 3 totebin ciascuno contenente un 1 m3 di acqua da
potabilizzare.
Essendo 15 le squadre e, per evitare di scaricare e riempire d’acqua il totebin alla fine di ogni
esercizio, si è pensato di neutralizzare il cloro presente prima di procedere con la squadra
successiva.
La procedura più efficace è la neutralizzazione del cloro attivo residuo con acqua ossigenata ed
eventualmente distruggere l’eccesso di acqua ossigenata con un enzima specifico (Catalase). Anche
se, durante le prove che eseguiremo, l’uso dell’enzima non sarà necessario perché la determinazione
dovrebbe essere molto accurata.
Procedura per neutralizzare il cloro attivo in 1 m3 di acqua trattata.
(ppm di cloro determinato con il Kit) x 100
-------------------------------------------------------- = Volume di acqua ossigenata da dosare
(Concentrazione dell’acqua ossigenata)
Esercitazione Provinciale di protezione civile
Lodi, 30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Coordinatore dell’esercitazione: Bolzoni Giuseppe (e-mail: [email protected])
Procedura
Cos’è il pH e cosa influenza
Scheda per la raccolta dei dati
Questo è un semplice esercizio che vorrebbe dare ai volontari un’idea di cos’è questo paramentro
citato in mille occasioni (dal pH della pelle alle piogge acide) ma che rimane qualcosa di astratto
per i non addetti ai lavori.
Nella tabella riportata sotto, vicino alla scala di pH, sono riportate le caratteristiche delle soluzioni
acquose ai diversi pH (aggressività, corrosività, delicatezza, proprietà antibatteriche, ecc.).
L’esercizio consiste nel riportare sulla tabella allegata il nome di alcuni prodotti di largo consumo
in soluzione acquosa in corrispondenza del pH determinato.
Caratteristiche
Corrosivo
Fortemente
caustico
Buona attività
antibatterica
Irritante
Caustico
Discreta
attività
Antibatterica
Leggermente
alcalino
Neutro
Leggermente
acido
Irritante
Acido
Discreta
attività
Antibatterica
Corrosivo
Fortemente
acido
Buona attività
antibatterica
Scala di
pH
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Sostanze
classificate
Materiali da testare
Determinare il pH dei campioni seguendo le modalità riportate sulla scheda e scrivere il risultato
sulla tabella indicando il nome del campione sulla riga corrispondente al pH trovato.
L’analisi deve essere effettuata intingendo la striscia indicatrice nella soluzione da analizzare.
Attendere pochi secondi e leggere il risultato comparando i colori sviluppatisi con i riferimenti
riportati sulla confezione stessa.
Nel caso di un campione solido, troppo concentrato o viscoso, immergere la striscia in acqua
distillata, quindi appoggiarla al campione solido o semisolido del quale si deve determinare il pH.
1.- Succo di limone. Tagliare un limone a metà e spremere alcune gocce di succo sulla striscia
indicatrice. Attendere alcuni secondi e leggere il risultato.
2.- Acqua di rubinetto. Intingere la striscia indicatrice nell’acqua da analizzare.
Attendere alcuni secondi e leggere il risultato.
3.- Ammoniaca commerciale tal quale. Intingere la striscia indicatrice nel prodotto.
Leggere il risultato
4.- Ammoniaca diluita. Preparare una soluzione di ammoniaca diluita come indicato sulla
confezione dal produttore. Determinare il pH e indicarlo sulla scheda come “ammoniaca diluita”.
5.- Acido muriatico commerciale. Determinare il pH sul campione tal quale.
6.- Acido muriatico diluito. Preparare una soluzione diluita come indicato sulla confezione.
Determinare il pH e riportare sulla tabella come "Ac. muriatico diluito”.
7.- Aceto. Determinare il pH sul prodotto tal quale
8.- Soda Solvay. Preparare una soluzione in acqua come indicato dal produttore e determinarne il
pH.
9.- Detersivo per piatti. Bagnare la striscia in acqua quindi intingerla nel detergente e leggere il
pH.
10.- Disincrostante per il WC. Determinare il pH sul prodotto tal quale. Se è viscoso (“denso”),
bagnare la striscia in acqua prima di immergerla nel prodotto.
11.- Idraulico liquido. Come per il disincrostante per WC.
12.- Sodio Bicarbonato. Sciogliere un cucchiaino di polvere in un bicchiere di acqua e determinare
il pH della soluzione.
Esercitazione Provinciale di protezione civile
Lodi, 30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Coordinatore dell’esercitazione: Bolzoni Giuseppe (e-mail: [email protected])
Procedura
Preparazione di soluzioni disinfettanti a base di ipoclorito e
quaternari
Obiettivo
Essere in grado di preparare soluzioni adatte alla disinfezione di oggetti, superfici e, in alcuni casi,
di alimenti.
Soluzioni a base di ipoclorito
Nella tabella sotto riportata vengono elencati i tipi di ipoclorito facilmente reperibili sul mercato che
possono essere utilizzati per la preparazione di soluzioni a base di cloro attivo adatte alla
disinfezione (ppm = parti per milione = mg per litro).
Ipoclorito disponibile sul mercato:
• Soluzione all’1% (Amuchina)
• Soluzione al 5% (Normali candeggine non profumate)
• Soluzione al 15% (Ipoclorito commerciale concentrato)
Volume di ipoclorito da dosare per preparare 1 litro di soluzione
disinfettante alla concentrazione di cloro attivo desiderata.
ppm di Ipoclorito
da dosare
1.0 ppm
Concentrazione dell’Ipoclorito commerciale
1.0%
5.0%
(Amuchina)
Candeggina
1
ml
15.0%
Ipoclorito
0 ml
0 ml
50 ppm
5 ml
1 ml
0.33 ml
500 ppm
50 ml
10 ml
3.33 ml
1000 ppm
100 ml
20 ml
6.66 ml
5000 ppm
500 ml
50 ml
33.3 ml
Dopo aver individuato sulla tabella il volume di ipoclorito da dosare per la concentrazione voluta,
moltiplicare tale valore per il numero totale di litri di acqua da preparare.
Esempio 1: Preparare 10 litri di una soluzione contenente 50 ppm di cloro per disinfettare le mele
partendo da una soluzione di Amuchina all’1% di cloro
5 ml x 10 litri = 50 ml di ipoclorito da dosare.
Immergere le mele nella soluzione e lasciare agire il cloro per 15 minuti. Consumare subito.
Esempio 2: Preparare una bacinella di acqua (10 litri) per disinfettare le stoviglie della mensa
contenete 500 ppm di cloro attivo partendo da una soluzione di candeggina al 5% di cloro attivo.
10 ml candeggina x 10 litri = 100 ml di ipoclorito da dosare
Versare il quantitativo di ipoclorito calcolato nell’acqua, agitare per miscelare, immergere le
stoviglie nella soluzione per 20 minuti. Risciacquare con acqua potabile e lasciare asciugare senza
usare strofinacci.
Soluzioni a base di quaternario
Preparare una soluzione di sali d’ammonio quaternario per lavare il pavimento della cucina
seguendo le istruzioni indicate dal produttore sull’etichetta.
Apparecchiatura necessaria
•
•
•
•
Bacinelle da 5 e da 10 litri
Cilindri di plastica graduati da 50, 100 e 200 ml
Bicchieri di plastica da 500 ml
Calcolatrice tascabile
Esercitazione Provinciale di protezione civile
Lodi, 30 Settembre – 1 Ottobre 2000
Coordinatore dell’esercitazione: Bolzoni Giuseppe (e-mail: [email protected])
Procedura
Verifica della qualità dell’ipoclorito
L’ipoclorito di sodio è il principio attivo delle candeggine.
Si tratta di un composto chimico molto reattivo perciò instabile. Esso si degrada facilmente per
influenza di fattori esterni molto comuni quali la luce del sole diretta, tracce di sporco, calore, ecc.
Condizioni che si possono verificare facilmente durante le emergenze.
Un semplice test qualitativo ci può dire se il cloro è ancora presente nelle soluzioni da utilizzare.
Procedura.
• In un bicchiere (o vasetto di vetro) porre alcune gocce di ipoclorito da controllare.
• Aggiungere alcune gocce di una soluzione in acqua di un detergente per il lavaggio a mano dei
piatti.
• Aggiungere con cautela alcune gocce di acqua ossigenata che si usa come disinfettante.
• Se l’ipoclorito è ancora presente, si noterà uno sviluppo tumultuoso di gas (ossigeno).
• Il detergente per piatti viene aggiunto per motivi di sicurezza. La generazione di gas (ossigeno)
durante la reazione in presenza di detergente produce schiuma riducendo eventuali schizzi di
liquido fuori dal bicchiere.
Nota importante: durante questo test indossare gli occhiali di sicurezza per evitare schizzi di
soluzione negli occhi
Materiale necessario
•
•
•
•
•
Acqua ossigenata al 3 o al 5%
Bicchiere o vasetto di vetro
Contagocce
Occhiali di sicurezza
Detergente liquido per piatti
Scarica