20151112 - Ordine dei Medici di Ferrara

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12 novembre
La Nuova Ferrara
Stare dalla parte dei malati
Il Centro Tutela Diritti dei Malati continua il suo impegno nella sede storica all'ex ospedale
Sant'Anna di Ferrara, oggi Casa della Salute Cittadella San Rocco. Il gruppo di
volontariato, da oltre 30 anni, offre ascolto e consulenza sui servizi socio-sanitari pubblici e
privati e sui diritti alla salute, tiene rapporti con le istituzioni sanitarie e gli enti locali e
svolge azione di proposta per una migliore qualità dei servizi stessi. «Negli ultimi anni c'è
stata una flessione delle lamentele da parte dei cittadini utenti del servizio sanitario. Nel
2014 abbiamo raccolto 116 segnalazioni», dice Micaela Felloni, neo presidente da giugno
2015 del Centro Tutela Diritti dei Malati (Ctdm) di Ferrara, con i coordinatori Giancarlo
Crociani e Vito Graziano, che si occupano delle pratiche inerenti istituzioni sanitarie private
e pubbliche. «I nostri volontari hanno raccolto queste testimonianze da utenti dell'azienda
ospedaliera Sant'Anna di Cona, dell'Usl di Ferrara, ma anche da strutture private, a volte
fuori del territorio ferrarese, tra cui diverse case di cura per anziani. L'accoglienza e la
qualità dei rapporti con gli assistiti sono aspetti ricorrenti: un numero significativo di utenti
ci dice di avere ricevuto un trattamento poco rispettoso dal personale sanitario. Altre
rimostranze sono legate ad aspetti economici come pagamento del ticket ed esenzioni.
Anche in questi casi trasmettiamo le segnalazioni alla direzione della struttura sanitaria e,
talvolta, le giustificazioni addotte vengono accolte e la questione si risolve bonariamente.
Per quanto attiene le carenze tecnico professionali, qualora la relazione del medico legale
identifichi ipotesi di responsabilità contrattuali, ci avvaliamo della collaborazione degli
avvocati Angelo Ressa e Antonio Gatto. Le richieste di chi ha subito un danno per errore
professionale, infatti, devono trovare suffragio in una perizia del medico legale», spiegano
i volontari. «Nell'elenco dei problemi, che riportiamo nella nostra relazione annuale con le
proposte di miglioramento, sono ricorrenti i tempi di attesa molto lunghi rispetto alle
esigenze del malato, per visite, esami, ricoveri. Notevoli difficoltà per i tempi di attesa sono
segnalate anche al Pronto soccorso di Cona. Il problema del consenso informato richiede
più disponibilità del sanitario alla migliore informazione nel momento in cui si chiede la
firma, in prossimità di interventi chirurgici. Quando trasmettiamo le segnalazioni alle
istituzioni rappresentiamo, per delega, il cittadino stesso e chiediamo il rispetto delle
risposte che spesso sono disattese. Per ricevere una risposta al reclamo, prevista dalla
legge 241 del 1990 entro 30 giorni, siamo costretti a sollecitarla ben oltre i tempi di legge».
Il sodalizio ferrarese conta su una quindicina di volontari operativi a Ferrara, mentre a
Cento, all'Ospedale locale, c'è un punto di ascolto coordinato da Giuliano Guerrini. Altri
volontari si attivano a Codigoro e Migliarino. Il Ctdm è aperto a nuovi volontari che ne
condividano la sua missione e vogliano donare qualche ora di tempo libero, ma con un
impegno costante. «In questo trentennio abbiamo fornito ai responsabili delle istituzioni
sociali e sanitarie una relazione annuale completa dell'attività svolta e difficoltà incontrate.
Raramente abbiamo ricevuto riscontro», dice Giancarlo Crociani, che è stato alla guida del
Ctdm fin dal 1984. «Un silenzio incomprensibile, di cui parlo sempre per dare un'idea di
come sia difficile la battaglia per il diritto alla salute di tutti. Ma noi, in virtù delle
manifestazioni di consenso di chi a noi si rivolge, siamo convinti di fare un servizio utile per
la comunità».
L’indennizzo ai danneggiati da trasfusioni
di sangue infetto
Giunge a un traguardo importante una delle battaglie storiche portate avanti dal Centro
Tutela Diritti dei Malati di Ferrara nel nostro territorio. Tutti i pazienti danneggiati da
trasfusioni di sangue infetto e i familiari di chi oggi, purtroppo, non c'è più a chiedere
giustizia, che hanno fatto ricorso prima del 2007, riceveranno l'indennizzo previsto dalla
legge n. 210 del 1992 entro il 2017. «È una novità di rilievo», spiega l'avvocato Angelo
Ressa, consulente legale del Ctdm di Ferrara. «Lo scorso anno un decreto ministeriale ha
consentito una transazione per garantire l'indennizzo agli assistiti danneggiati da
trasfusione, tra cui talassemici, emofilici, ma anche emotrasfusi occasionali per cause
legate a incidenti e ad altre emergenze che, tra gli anni '70 e '90, hanno contratto gravi
malattie, come aids, epatite C e B, attraverso la trasfusione di sangue. L'iter legislativo per
l'indennizzo è già stato avviato e riguarda 8000 famiglie italiane, di cui 250 a Ferrara. Si
tratta di pazienti danneggiati da trasfusioni di sangue che hanno fatto ricorso prima del
2007 e stanno ricevendo un indennizzo pari a 100mila euro. Per i circa 2000 emotrasfusi
danneggiati che hanno fatto ricorso dal 2008 a oggi le cause stanno procedendo nei
tribunali». Il Ctdm aderisce al Coordinamento regionale dei Centri per la tutela dei diritti dei
malati (E.r.a.s.), che comprende otto associazioni nel territorio emiliano romagnolo.
L'associazione ferrarese è parte attiva con propri rappresentanti dei Comitati Consultivi
Misti dell'Azienda Ospedaliera Sant'Anna e dell'Azienda Usl, e partecipa alla Commissione
Mista Conciliativa, organismi di tutela e rappresentanza a cui il cittadino può rivolgersi in
caso di trattamenti sanitari insoddisfacenti. Il Ctdm riceve nella sua sede di Ferrara, in
Corso Giovecca 203, martedì, mercoledì, giovedì e sabato dalle 9.30 alle 11.30, ma anche
in altri giorni da concordare in caso di necessità. Contatti: tel. 0532.236212 - [email protected].
Prevenzione e benessere
BONDENO. Nuovo appuntamento oggi con i corsi della sezione Utef di Bondeno. Dalle
15.30, nella sala del Centro 2000 in viale Matteotti, per il corso “Incontri di medicina:
educazione alla salute” , la dottoressa Marisa Cova (dirigente medico igiene,
epidemiologia e sanita' pubblica - Asl Ferrara) svilupperà il tema “ La prevenzione per il
tuo benessere”.
Faceva gasolio raggirando l’Asl
ARGENTA Un dipendente dell'ospedale di Argenta è stato denunciato per peculato perché
accusato di aver abusato della carta carburanti di servizio. È questo il risultato delle
indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Portomaggiore,
avviate dopo una segnalazione da parte dalla direzione sanitaria del Mazzolani Vandini,
circa una registrazione anomala ed eccessiva di consumi del carburante di un’auto del loro
parco macchine. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che il dipendente,
un uomo di 55 anni, incaricato di pubblico servizio con mansioni di tecnico autista, avendo
l’uso esclusivo di una carta carburanti per le esigenze di rifornimento del mezzo in sua
dotazione, effettuava rifornimenti in orari non di servizio, in quantità superiori alla capacità
del serbatoio del veicolo ( su una capienza di 50 litri a volte vi erano rifornimenti addirittura
di 60 litri di gasolio), consumi esagerati in relazione ai chilometri percorsi ( 4/5 chilometri
con un litro di gasolio) con registrazioni mancanti o falsate allo scopo di confondere
eventuali controlli. Dall’esame della documentazione acquisita è stato verificato che il
55enne nel periodo 16 gennaio 2015 – 28 agosto 2015, si è appropriato di circa 3000 litri
di gasolio, per un valore di circa 4.400 euro, ai danni dell’Asl di Ferrara. Pertanto il
dipendente dovrà rispondere, oltre che alla magistratura di Ferrara, anche alla direzione
Asl di Ferrara, che valuterà l’adozione di provvedimenti in merito nei suoi confronti.
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