L’altro tra noi La percezione dell’ “altro” da parte delle e degli adolescenti italiani Focus sulla ricerca Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sociale e Interculturale Una ricerca : gli atteggiamenti e vissuti delle e degli adolescenti italiani confrontandoli con i riferimenti europei disponibili La ricerca “in pillole”……… 4 unità di ricerca distribuite su 4 regioni ed 8 province : { Veneto (Padova e Vicenza) { Emilia Romagna (Reggio Emilia e Parma) { Toscana (Firenze e Siena) { Puglia (Bari e Lecce) Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 In che modo gli adolescenti italiani percepiscono l’altro/a e si rapportano con la diversità? Finalità o fornire un contributo significativo per la verifica e l’aggiornamento di pratiche, processi, e strumenti formativi, di riflessione e monitoraggio relativi ai processi di formazione interculturale e di messa in prospettiva di dissonanze cognitive e stereotipi. Metodologia della ricerca { Gruppo di ricerca interdisciplinare (antropologia culturale, pedagogia interculturale, scienze del linguaggio, comunicazione, formazione). Campione { { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Classi IV di un Istituto Professionale (+ stranieri) Classi IV di un Liceo Scientifico entrambe le tipologie di scuola sono orientate a concludere un percorso di studi quinquennale Parole- chiave { { { { { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Etnocentrismo/Esotismo/Razzismo Etnia /etnicità Identità /appartenenza Cultura Multiculturale/interculturale Elementi emersi dalla ricerca { { { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Sovraestimazione del dato quantitativo relativo alla presenza di immigrati in Italia. Reificazione del concetto cultura (gli studenti ne hanno una percezione statica ) es. I marcatori simbolici (Il velo, il crocifisso..) Lo sguardo etnicizzante Elementi emersi dalla ricerca Forte schiacciamento su funzione lavorativa {La persona viene annullata nel suo ruolo lavorativo. {Maggiore distanza da alcuni gruppi: Rom e Musulmani. L’appartenenza a tali gruppi è considerata uno svantaggio. 77% in Europa 79% in Italia Nella nostra ricerca 87% (adolescenti) Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Elementi emersi dalla ricerca Contatto e Pregiudizio { La presenza di pregiudizi etnocentrici è stata rilevata nella dinamica tra l’in group verso l’out group. (Brown, Sherif) Psicologia sociale. { Gli individui, in quanto membri di un gruppo, adottano un modo di essere e di pensare basato su codici e valori comuni che rappresentano la sfera simbolica attorno alla quale si costruisce l’identità personale + identità di gruppo - identità personale Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Elementi emersi dalla ricerca Il rapporto con la diversità { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Siamo di fronte ad un rituale che colloca “il diverso” per le sue differenze psicosomatiche, funzionali, organiche , estetiche o di preferenza sessuale in uno specifico ruolo attraverso l’attribuzione sociale dello stigma. Un primo risultato importante Emerge { { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 la disponibilità degli adolescenti italiani agli scambi quale forma di reciproca conoscenza o di ampliamento del proprio sapere ma al contempo una diffusa reticenza e ritrosia verso un processo di sintesi attraverso la rinegoziazione delle proprie strutture culturali di riferimento ,a seguito della permanenza con culture “altre”. LA “conoscenza” ridisegna il confine NOI/LORO Un studente ci ha detto: “io da reggiano ..conosco lui( compagno di Santo Domingo) e so che è un bravissimo ragazzo però un reggiano che sente notizie sugli stranieri (prevalentemente presenti nella cronaca nera) non pensa questo” …..”quelli che sono in classe con noi , alla fine non si può neanche dire che sono stranieri”. Una studentessa gli ha risposto “ quindi tu hai cancellato la parola straniero …lo è fin quando non lo conosci, quando lo conosci non lo è più…” La scarsa conoscenza è alimentata da cattiva informazione mediatica che esacerba pregiudizi e stereotipi su base etnica (L’immagine degli immigrati e delle minoranze etniche nei mass media italiani, 2005) Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Importanza della “mediazione” { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Nel contesto degli scambi internazionali individuali e di gruppo tra adolescenti di diversa nazionalità appare rilevante la dimensione della mediazione non potendo dare per scontato che un contatto spontaneo, sporadico possa offrire occasioni di crescita interculturale Come fare allora educazione interculturale nelle scuole? Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 1. Adozione di una pedagogia interculturale come sfondo integratore del POF 2. Elaborazione di progetti mirati a facilitare l’integrazione , meglio l’interazione degli alunni di diversa nazionalità 3. Utilizzazione di un mediatore culturale 4. Utilizzazione di esperti in processi multi e interculturali per la formazione docenti 5. Elaborazione di un “protocollo d’accoglienza” 6. Adozione di una modulistica bilingue 7. Realizzazione di uno “scaffale multiculturale” nella biblioteca della scuola 8. Elaborazione di strumenti docimologici specifici per la valutazione degli alunni di diversa nazionalità 9. Insegnamento delle religioni in un’ottica interculturale Obiettivi educativi dell’interculturalità Capacità di sviluppare { { { { { { { Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Empatia: capacità di mettersi nei panni dell’altro per capirne dall’interno vissuti e pensieri Exotopia: distanziamento culturale che consente di accettare la diversità dell’altro Decentramento culturale: possibilità di riflettere sui propri condizionamenti culturali Gestione dei conflitti: capacità di controllare lo shock culturale cui l’incontro /scontro tra diversità espone Plurilinguismo: arricchimento della dimensione comunicativa Multiprospettività: saper leggere eventi, situazioni, problemi, anche da punti di vista diversi rispetto al proprio comunicazione interculturale per creare spazi che facilitino la relazione tra soggetti appartenenti a culture diverse Riferimenti normativi: art. 45,comma 7,D.P.R. 394/99 CC.MM. 205/90 e 73/94 “Le scuole sono tenute ad organizzare iniziative di educazione interculturale,anche in assenza di alunni stranieri. L’educazione Interculturale come valore fondamentale della scuola e dunque come criterio fondamentale per la programmazione scolastica; come percorso formativo interdisciplinare per tutti, con carattere di ordinarietà (perché l’ed. interculturale non costituisce una materia aggiuntiva o una educazione di tipo compensatorio) da attivarsi per superare particolarismi, stereotipi e pregiudizi,visioni etnocentriche e settarie per preparare menti “aperte”al confronto, alla solidarietà,alla cooperazione,alla pace,valori su cui fondare una società multietnica. Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010 Una conferma …. Da una ricerca del 2005 del Laboratorio di Pedagogia Interculturale dell’Università di Bari - risulta che nelle scuole secondarie superiori della PUGLIA che hanno adottato un impianto contenutistico e metodologico di tipo interculturale il 94% degli alunni stranieri iscritti ha terminato l’anno scolastico positivamente. Una conferma incontestabile di come le linee d’azione di tipo interculturale rappresentino la più significativa modalità d’intervento per favorire l’interazione sociale e l’implementazione di casi di successo scolastico e realizzare quella “convivialità delle differenze “ auspicata da Don Tonino Bello, affinchè l’”alter” … non diventi mai “ l’alienus” … (E.Morin) Alberto Fornasari Università di Bari 24.9.2010