Inventiamo un sogno - Istituto Comprensivo Matteo Ripa

ISTITUTO COMPRENSIVO
“MATTEO RIPA”
Unione Europea
Fondo Sociale Europeo
PIAZZA PIETRO DA EBOLI N. 1
EBOLI (SA)
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
2007/2013 OBIETTIVO “CONVERGENZA”
FONDO SOCIALE EUROPEO
"COMPETENZE PER LO SVILUPPO"
ANNUALITA’ 2009/2010
Ministero della Pubblica Istruzione
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Affari Internazionali
Uff. IV
INVENTIAMO UN SOGNO
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“Inventiamo un sogno”……noi, forse, ci siamo riusciti.
Il nostro corso di scrittura creativa è stato caratterizzato dalla produzione di storie
fantastiche...,dei sogni narrati dalla semplicità dei bambini.
Le prime otto storie sono venute fuori da giochi con le parole: sembrano ripetitive, ma leggete
con attenzione e scoprirete il trucco…. Partendo da espressioni scelte a caso i ragazzi hanno
prodotto delle piccole frasi poi unite in storie uguali, ma, al tempo stesso, sempre diverse….
L’ultimo racconto è più articolato e ha un palese riferimento al mondo delle notizie e del
giornalismo perché i bambini hanno preso parte alla redazione junior dell’organo di
informazione d’Istituto “Volta Pagina”.
Il laboratorio di scrittura creativa ha costituito un’opportunità per sviluppare il piacere di
scrivere in quanto si è innestato su esigenze affettive e creative. Il giocare con le parole e con i
testi ha consentito ai bambini di esprimersi utilizzando contenuti legati al loro mondo
interiore, di comunicare in modo originale la propria idealità, di assegnare alla scrittura uno
scopo costatativo e performativo accrescendo l’autoconoscenza e l’autostima.
L’esperto esterno
Stefania MAFFEO
Il Tutor
Emma BENINCASA
I disegni sono a cura dell’illustratrice e fumettista Anna Chiara Rella
L’impaginazione è a cura del Prof. Cosimo Meola
INVENTIAMO UN SOGNO 3
INTERROGAZIONE A SORPRESA
L’altro ieri sono andato a prendere la legna
nel bosco e, mentre la raccoglievo, ho
avvistato un meraviglioso cerbiatto che,
giorno dopo giorno, è venuto a trovarmi. Io
gli ho dato da mangiare e l’ho accolto nella
mia stalla. A notte alta nel cielo una stella
stava brillando e, all’improvviso, precipitò
nel deserto del Sahara. Passarono cinque
anni e due geografi di nome Jimmy e Alex
trovarono la stella. Rimasero sorpresi, la
portarono in laboratorio, la studiarono e
scoprirono che era una pietra preziosa. Un
giorno però la smarrirono e la ritrovarono in
una foresta incantata, dove c’era una
bambina fatata che aveva molta paura di una
fregatura. Il fratello di uno studioso,
Emanuele, sentiva la gola secca perché aveva sete, ma non poteva bere perché non aveva portato l’acqua in
palestra. Nel frattempo i suoi amici Guido e Luca si stavano avvicinando alla cattedra per l’interrogazione di
storia. Essendo a sorpresa non avevano studiato e non seppero rispondere alle domande. “Oggi” - disse la
professoressa - “dovrete studiare e domani rispondere alle domande”. I due studiarono e riuscirono a
rispondere ai quesiti, ottenendo così voti alti e maestre contente. Mentre l’insegnante li interrogava i due si
chiesero se per diventare più bella ci voleva la chirurgia estetica. La professoressa, tornando da scuola, vide
uno stormo di uccelli che vagavano senza una meta. Ognuno era diverso dall’altro ed aveva un proprio
desiderio. Osservandoli, la donna si chiedeva “Uccelli troverete la vostra meta?!?” LA PIETRA MAGICA
Nel cielo una stella stava brillando. La stessa notte precipitò nel deserto del Sahara. Passarono cinque anni e
due geografi di nome Jimmy e Alex la trovarono. Rimasero sorpresi, la portarono in laboratorio, la
studiarono e scoprirono che era una pietra preziosa. Il giorno dopo verificarono che per farla diventare più
bella ci voleva la chirurgia estetica. Uno scrittore
lesse dei giornali della magica scoperta e, ispirato
dalla notizia, scrisse una poesia ed una
filastrocca: “In cielo gli uccelli vagano senza una
meta. Ognuno è diverso dall’altro e ha il proprio
desiderio. Uccelli troverete la vostra meta?” “In
una foresta incantata c’era una bambina fatata che
aveva molta paura di una fregatura!!!” Le poesie
ebbero un gran successo. Intanto il figlio del
poeta, Emanuele, che era in gita nel bosco delle
Cinque Terre, sentiva la gola secca, ma non
poteva bere perché non aveva portato l’acqua e
nessuno poteva dargliela, siccome i suoi
compagni erano stati incaricati dalle maestre di
costruire una casa. Infatti erano andati tutti a
prendere la legna nel bosco e, mentre la raccoglievano, avevano avvistato un meraviglioso cerbiatto che,
giorno dopo giorno, era venuto a trovarli. I ragazzi gli avevano dato da mangiare e lo avevano accolto nella
stalla che avevano costruito con cura. Dopo la gita, avventurosa ed emozionante, un giorno Guido e Luca si
avvicinarono alla cattedra per l’interrogazione di storia. Non avendo studiato, non seppero rispondere alle
domande. “Oggi” - disse la professoressa - “dovrete studiare e domani rispondere preparati”. I due
studiarono e riuscirono a rispondere ai quesiti ottenendo, così, voti alti e maestre contente.
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INVENTIAMO UN SOGNO IL RIFLESSO
Guido e Luca si stavano avvicinando alla cattedra per
l’interrogazione di storia. Non avendo studiato, non
seppero rispondere alle domande. “Oggi” - disse la
professoressa - “dovrete studiare e domani rispondere alle
domande!” I due studiarono e riuscirono a rispondere ai
quesiti ottenendo, così, voti alti e maestre contente. Luca,
però, tra una domanda ed una risposta, disse che la
professoressa era brutta e che per diventare più bella ci
voleva la “chirurgia estetica”. Più tardi la sorella dei due
ragazzi, mentre si dirigeva nella stalla, si specchiò in una
pozzanghera e disse a se stessa: “Sono troppo brutta; per
diventare bella ci vuole la chirurgia estetica”. Intanto
venne la sera e nel cielo una stella stava brillando. Una
notte quella stella precipitò nel deserto del Sahara.
Passarono cinque anni e due geografi, Jimmy e Alex la trovarono. Rimasero sorpresi, la portarono in
laboratorio, la studiarono e scoprirono che era una pietra preziosa in grado di fare miracoli! Nel corso degli
anni ne trovarono altre e tutte si trasformarono in uccelli che vagavano in cielo senza una meta. Ognuno era
diverso dall’altro ed aveva un proprio desiderio. “Uccelli troverete la vostra meta?!!” si chiedeva una
bambina fatata che, in una foresta incantata, aveva molta paura di una fregatura! Questa fobia le era venuta
da quando Emanuele ebbe sete e non avendo portato l’acqua in palestra ogni volta prese la sua, o meglio la
“fregò”!!!
LA PIETRA DEI DESIDERI
Guido e Luca si stavano avvicinando alla cattedra
per l’interrogazione di storia. Non avendo
studiato, non sapevano rispondere alle domande.
“Oggi” - disse la professoressa - “dovrete studiare
e domani rispondere alle domande”. I due
studiarono e riuscirono a rispondere ai quesiti
ottenendo così voti alti e maestre contente. La
maestra, durante l’interrogazione, si lamentava
perché si sentiva brutta, i bambini allora le
dissero: “Per diventare più bella ci vuole la
chirurgia estetica”. La maestra non diede loro
ascolto e partì per il deserto del Sahara dove una
notte precipitò una stella. Dopo cinque anni
passarono di lì due geografi di nome Jimmy ed
Alex e la trovarono. Rimasero sorpresi, la
portarono in laboratorio, la studiarono e scoprirono che era una pietra preziosa. In seguito la regalarono ad un
loro amico di nome Emanuele e gli dissero che essa poteva esaudire tutti i desideri. Emanuele un giorno
aveva la gola secca perché aveva sete, ma non poteva bere perché non aveva portato l’acqua in palestra.
Provò ad usare la pietra per bere, ma non funzionò. Un giorno si incamminò in una foresta incantata ed
incontrò una bambina fatata che aveva molta paura di una fregatura. Emanuele le disse che stava cadendo
una stella e che poteva esprimere un desiderio. La bambina decise di seguire il suo consiglio, ma non sapeva
quale desiderio esprimere, allora pensò agli uccelli e disse alla stella: “In cielo gli uccelli vagano senza una
meta. Ognuno è diverso dall’altro e ha un proprio desiderio. Fa in modo che trovino la loro meta!”. La stella
però voleva la felicità della bambina e le fece trovare l’amicizia di un cerbiatto. La piccola raccontò tutto alla
mamma dicendole: “L’altro ieri, mentre raccoglievo la legna nel bosco, ho avvistato un meraviglioso
cerbiatto, gli ho dato da mangiare e, giorno dopo giorno, siamo diventati amici”.
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INVENTIAMO UN SOGNO UCCELLI SENZA META
In cielo gli uccelli vagano senza una meta. Ognuno è
diverso dall’altro ed ognuno ha un proprio desiderio.
Uccelli troverete la vostra meta?!? Mentre gli uccelli
volavano una stella cadente precipitò nel deserto del
Sahara. Passarono cinque anni e due geografi di nome
Jimmy ed Alex trovarono la stella. Rimasero sorpresi,
la portarono in laboratorio, la studiarono e scoprirono
che era una pietra preziosa. Intanto in una foresta
incantata c’era una bambina fatata che aveva molta
paura di una fregatura. La bambina pensò che per
diventare più bella ci voleva la chirurgia estetica.
Infatti la bambina l’altro ieri era andata nel bosco a
raccogliere la legna ed aveva avvistato un
meraviglioso cerbiatto che, giorno dopo giorno,
andava a trovarla e lei gli dava da mangiare e lo
accoglieva nella sua stalla. Il giorno dopo andò a scuola dove incontrò Guido e Luca che si stavano
avvicinando alla cattedra per l’interrogazione di storia. Non avendo studiato, non sapevano rispondere alle
domande. “Oggi” - disse la professoressa - “dovrete studiare e domani rispondere alle domande”. I due
studiarono e riuscirono a rispondere ai quesiti ottenendo così voti alti e maestre contente.
FREGATURA DA PAURA
Guido e Luca si stavano avvicinando alla cattedra per l’interrogazione di storia. Non avendo studiato non
seppero rispondere alle domande. “Oggi” - disse la professoressa - “dovrete studiare e, domani, venire
all’interrogazione”. I due studiarono e riuscirono a rispondere ai quesiti, ottenendo, così, voti alti e maestre
contente. Finita la scuola, i ragazzi iniziarono a scattare fotografie pubblicitarie sulla bellezza con uno slogan
che diceva “Per diventare più bella ci vuole la chirurgia estetica”. Dopo questo lavoro, andarono in vacanza
nel deserto del Sahara dove una notte precipitò una stella…Passarono cinque lunghi anni e due geografi
,Jimmy e Alex, la trovarono. Rimasero sorpresi, la
portarono in laboratorio e la studiarono. Scoprirono che era
una pietra preziosa. I due studiosi avevano due figli. Il figlio
di Alex si chiamava Emanuele. Un giorno Emanuele
sentiva una gran sete perché aveva la gola secca, ma non
poteva bere in quanto non aveva portato l’acqua in palestra.
Intanto, mentre il povero Emanuele pensava alla sua gola
secca, un suo amico di nome Giovanni, dalla finestra, vide
una foresta incantata dove c’era una bambina fatata che
aveva molta paura di una fregatura, o meglio, le sue ali
erano una “fregatura” poiché non erano affatto magiche e
non le consentivano di volare! Si doveva accontentare di
guardare il cielo dove una stella stava brillando, mentre gli
uccelli vagavano senza una meta. Ognuno era diverso
dall’altro ed aveva un proprio desiderio. La bambina
pensava “Uccelli troverete la vostra meta?!?” e, mentre i volatili cercavano la loro meta, la nonna di Luca
raccontava al nipote ed al suo amico Guido una delle tante storie delle sue giornate di contadina. “L’altro ieri
sono andata a prendere la legna nel bosco e, mentre la raccoglievo, ho avvistato un meraviglioso cerbiatto.
Gli ho dato da mangiare e l’ho accolto nella mia stalla”.
INVENTIAMO UN SOGNO 6
IL CANE ASSETATO
Guido e Luca si stavano avvicinando alla cattedra per l’interrogazione di storia.
Non avendo studiato non seppero rispondere alle domande. “Oggi” - disse la
professoressa - “dovrete studiare e domani rispondere alle domande”. I due
studiarono ed ottennero voti alti e maestre contente. Un quesito dell’interrogazione
chiedeva come si fa per diventare più bella e Guido, con sicurezza, rispose che
occorreva la chirurgia estetica. Un altro ancora domandava come si trovano le
stelle cadenti. Luca rispose che una notte precipitò una stella nel deserto del
Sahara. Passarono cinque anni e due geografi, Jimmy e Alex. la trovarono.
Rimasero sorpresi, la portarono in laboratorio, la studiarono e scoprirono che era
una pietra preziosa. Luca raccontò anche che durante gli studi il cane degli
scienziati, Emanuele, sentiva la gola secca, ma non poteva bere perché non aveva
portato l’acqua. Allora, in una foresta incantata, una bambina fatata, che aveva
paura di una fregatura, diede l’acqua ad Emanuele che aveva trovato mentre nel cielo una stella brillava e gli uccelli vagavano senza
una meta. Quegli stessi uccelli che Emanuele aveva visto quando era andato nel bosco a prendere la legna ed aveva avvistato un
meraviglioso cerbiatto che aveva accolto nella stalla del suo padrone Jimmy.
IL GERANIO FORTUNATO
Ad un signore un giorno venne voglia di piantare un geranio e di annaffiarlo.
All’improvviso cominciò a piovere ed il contadino finì zuppo d’acqua, ritrovandosi con
una brutta influenza. Passata la febbre, ritornò dalla piantina che, intanto, era cresciuta.
Decise di venderlo, ma poi ci ripensò perché era troppo bello e lo tenne con sé. Alla fine si
accorse che si trattava di un geranio portafortuna.
IL GATTO BALLERINO
In città un gatto correva in un parco. Voleva andare a teatro, ma
non aveva i soldi per il biglietto che costava sette euro e cinquanta centesimi. Andando un pò in giro, trovò
una banconota da cinquanta euro, così si recò al botteghino e comprò il biglietto per assistere allo spettacolo.
Lungo la strada lo smarrì e chiese ad un ballerino di entrare gratis miagolando a passi di danza. Il ballerino
acconsentì ed il micio riuscì a sedersi in prima fila. Alla fine dello spettacolo se ne tornò a casa a guardare in
tivù “Ballando con le stelle”!
IL METEORITE UOVO
Sulla Luna atterrò una navicella con a bordo degli alieni che cercavano un meteorite prezioso per tutti loro.
Trovarono un uovo. Nascondeva una sorpresa: dopo pochi secondi venne fuori un bimbo alieno. Data la
sua straordinaria bellezza, gli abitanti della Luna decisero di venderlo e divennero “alienamente” ricchi.
LA GIRAFFA ACCIUFFAFANTASMI
In Africa, la giraffa, animale dal collo molto lungo, mangia le foglie degli alberi. Essa riesce a vivere
soltanto cibandosi della folta chioma delle piante che producono ossigeno quindi aria pura, oltre al
legno, ai fiori ed alla frutta. Un giorno l’animale decide di girare per il mondo e si ferma in Italia dove,
ormai stanca morta, viene ospitata da un signore molto impiccione, che si interessa sempre dei fatti del
Comune e, per questo, viene chiamato “l’agenzia stampa della città”. Quando viene a
sapere che un oggetto prezioso bello e costoso è scomparso dalla vetrina di una
gioielleria rubato da un fantasma che si diverte a spaventare i cittadini sottraendo loro i
gioielli soprattutto la notte di Halloween, l’impiccione decide di
clonare la giraffa e di metterla all’ingresso delle gioiellerie per
allontanare il ladro - fantasma. Alla fine le forze dell’ordine
riescono ad arrestarlo e, finalmente, i cittadini possono stare
tranquilli. Alla giraffa acciuffafantasmi viene dedicato un
monumento nella piazza principale della città, mentre al signor
impiccione si intitola la sala stampa del Comune.
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INVENTIAMO UN SOGNO
INDICE
1. Interrogazione a sorpresa
2. La pietra magica
3. Il riflesso
4. La pietra dei desideri
5. La stella rifatta
6. Fregatura da paura
7. Uccelli senza meta
8. Il cane assetato
9. Il geranio fortunato
10. Il gatto ballerino
11. Il meteorite uovo
12. La giraffa acciuffa fantasmi
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“ Inventiamo un sogno ”
Massimo Astone, Gabriele Bottiglieri, Giuseppe Buccella, William Niccolò Cantore, Francesca
Cavallo, Anna De Divitiis, Carmine Di Benedetto, Biagio Di Carlo, Sara Di Michele, Mariateresa
Fresolone, Paola Livia Giordano, Melania Alena Lacanna, Francesco Lamberti, Francesca Landi,
Chiara Matonti, Chiara Mazzaro, Arseniy Melniciuk, Laura Mirra, Nadia Nappo, Luca Pagnozzi,
Mariachiara Pisaturo, Alessandra Ricca, Claudia Sica.